LA CITTà COME NON L'AVETE MAI VISTa - Urban

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GUIDA|MARZO Carol Rama, Die sonne steht hoch, 1954 MUSICA 36 MEDIA 42 LIBRI 45 FILM 46 LA STAR DEL MESE: Carol Rama. Torino, Fondazione Re Rebaudengo, 9 marzo - 6 giugno I VOTI DI URBAN BUONI E CATTIVI CAPOLAVORO Oh mio Dio! Come ho fatto senza, finora? GRANDE Come sarebbe già finito!? Ancora! Ancora! BUONO Non ci cambierà la vita, ma funziona VABBÈ Coraggio, consideriamola una prova generale BLEAH! Complimenti! Fare peggio era davvero difficile HA DISEGNATO QUESTO MESE PER URBAN Fumettista e illustratore underground, Squaz, alias Pasquale Todisco, ha pubblicato su diversi periodici italiani e stranieri e partecipato a mostre in giro per il mondo. Vive (e disegna) a Milano. opere di Franco Matticchio, da sinistra a destra Il Cactus; La ballerina del tempo TEATRO 48 ARTE 51 SHOPPING 53 CLUB 55 Eccoci qui, gente. Siamo in quella strana terra di nessuno che non è più inverno e non è ancora primavera. O meglio: chi si tiene la sua copia di Urban a portata di mano (consultare prima dell’uso... di qualsiasi cosa), comincia a leggere che è ancora inverno e finisce che è primavera conclamata. Però, prima che vi lanciate in uno di quegli ottovolanti di luoghi comuni che in questo Paese abbondano diciamo subito: non ce ne frega niente se le stagioni sono come quelle di una volta, di più, di meno o cose così. Ci riguarda, invece, la forma che prende la città. Perché diventa più verde (anche quel poco verde spelacchiato, diciamo, sembra irrimediabilmente intenzionato ad essere più verde). Perché si esce di più – più volentieri – e dunque la città la si usa di più. E poi perché capita in FOOD: Milano 57 Roma 61 Bologna 65 Torino 67 Napoli 69 DENTRO LA CITTA, RESTANDO FUORI Marzo: ora si può “uscire” senza necessariamente “entrare” da un’altra parte ROMA / Van Morrison Inutile ogni definizione, ogni tentativo di biografia. Il fatto è semplice: al Nuovo Auditorium Parco della Musica la sera del 17 marzo c’è il concerto di Van Morrison. “Van the man”, grande signore del palco, approda a Roma per offrire poesia e le migliori perle della sua carriera di irascibile irlandese, folk singer (ma non solo) e gigantesco interprete bianco del rhythm’n’blues. I biglietti vanno dai 18 ai 50 euro. Informazioni allo 06-328171 e su www.auditoriumroma.com. 17 marzo MILANO / Fiera del consumo critico Fa’ la cosa giusta!, la prima fiera del consumo critico, approda in via Tortona 27 al SuperstudioPiù. Sciegliete pure tra 100 stand, libreria tematica, postazioni internet, ristorazione bio-equa, giochi e simulazione di consumo critico (anche per bimbi), incontri e seminari su commercio equo e solidale, finanza etica, agricoltura biologica, mobilità sostenibile, turismo responsabile, gruppi di acquisto solidale, energie alternative e rinnovabili, pace e non violenza. www.falacosagiusta.org. 13 -14 marzo primavera che alcuni spazi apparentemente abbandonati vengano inghiottiti dalla vita. Finalmente si può “star fuori”, il che significa tavolini all’aperto (a Roma e Napoli è la norma, ma a Milano la lotta contro asfalto e lamiere si fa epocale), spettacoli all’aperto, aperitivi all’aperto e tutto il resto che è meglio fare all’aperto. Dunque vien da guardare con più attenzione la città “di fuori”, e con essa scoprire nuovi angoli e nuovi percorsi, il che significa anche nuovi (diciamo: stagionali) modi di usare quel che ci gira intorno. Riusciremo per i prossimi mesi ad avere nuovi sguardi, a scorgere angoli che ci erano preclusi? Ci proveremo, naturalmente, a partire da queste pagine e da quelle dei prossimi mesi. Dopotutto, anche fuori, siamo sempre dentro. In città. A.R. Franco Matticchio, illustratore del Corriere della Sera, di The New Yorker, Linus, Diario e Internazionale, sa anche dipingere. E bene. Vedere per credere le18 tele in esposizione alla Galleria Nuages. A Milano, fino al 13 marzo L , AFRICA, L , IRLANDA E LA COSA GIUSTA TO-MI-RO / Cinema africano Il nome esatto è Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina. Si comincia a Milano (22-28 marzo) con il Concorso Finestre sul Mondo, cioè lungometraggi provenienti da Africa, Asia e America Latina, concorso cortometraggi, lungometraggi, documentari e non fiction africani, fuoriconcorso e retrospettiva. Ci si sposta poi a Torino (3-6 aprile) e a Roma (31 marzo - 8 aprile). Vari i luoghi, documentarsi bene sul sito: www.festivalcinemaafricano.org. 22 marzo - 8 aprile URBAN 35
36 URBAN FNAC HITS La musica che gira intorno e gli italiani che colpiscono ancora. Ecco il prodotto nazionale più comprato in febbraio nei negozi Fnac. Suoni nostri, per una volta 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. FIORELLA MANNOIA Concerti ELISA Lotus VERDENA Il suicidio del samurai DANIELE SILVESTRI Live transito LE VIBRAZIONI Le Vibrazioni TIZIANO FERRO 111 ROBERTO VECCHIONI Rotary Club of Malindi AMALIA GRE’ Amalia Gre’ AA.VV. Faber amico fragile: tributo a Fabrizio De Andrè LIGABUE Giro d’Italia TELEX … Parata di ospiti per il primo album solo di Gianni Maroccolo (ex-Litfiba): Pelù, Raiz, Donà, Godano, Consoli, Battiato, Renga e tanti altri… data d’uscita 1 aprile… Bella squadra anche per Voli imprevedibili, tributo a Franco Battiato: giocano Morgan, Delta V, Planet Funk, Consoli (2), Raiz (2), Pacifico, Negrita, Paola Turci e altri… Nuova colonna sonora per i Motel Connection dopo quella per il film di Marco Ponti Santa Maradona: per lo stesso regista hanno scritto A+R Andata/Ritorno, in uscita a marzo… Un progetto discografico interessante è quello della Alfredo Rey e la sua Orchestra, cover italiane in salsa swing: Non m’annoio di Jovanotti è già stata adottata dalle radio, ma dentro ci sono Dalla, Nannini, Battisti, Vasco, Tiziano Ferro e classici d’annata: titolo, Alta infedeltà… Appuntatevi anche il titolo dell’album più languido del momento: si intitola They died for beauty ed è uscito a nome Ilya. MUSICA NORAH, MOBY E CLASSE Con il nuovo che arranca, due autori si guardano indietro. Con risultati davvero eccellenti NORAH JONES Feels like home EMI VOODOO CHILD Baby Monkey Labels Se il nuovo arranca, per fortuna c’è il vecchio che ritorna a chiudere il cerchio: forse è per questo che due dischi sostanzialmente analoghi per filosofia, per quanto radicalmente diversi, si trovano a dividersi questo spazio. E così abbiamo da un lato Norah Jones, 25enne di Milwakee, 16 milioni di copie vendute con il suo album d’esordio Come with me, una doccia di Grammy Awards vinti a colpi di pianoforte e voce, con una ricetta musicale definita banalmente jazz, ma che in realtà ha in sé la Altro che Janet Jackson! Il videoclip diventa pornosoft Vent’anni fa, i Frankie Goes to Hollywood lo avevano previsto: “We are living in a land where sex and horror are the new gods”. E più cresce la sensazione dell’orrore in giro, più Mtv diventa MasturboTeleVisione. E passino i programmi alla Kiss & Tell, quella roba pallosissima presentata dalla versione giovanile della D’Eusanio. E passino le pubblicità in cui le tipe si leccano, mulinano perfetta mescola del Dna nazionale americano: jazz, folk, country, pop, blues. Come i Presidenti scolpiti sulla roccia del Monte Rushmore, i Grandi Padri (Dylan, Joplin, Waits, Cash) guardano dall’alto la piccola Norah declinare il Verbo, riuscendo nell’improbo compito di plasmare alla perfezione forme nuove da materia vecchia ma sempre buona. Prodotta da un vecchio volpone come Arif Mardin (produceva Ringo Starr e i grandi della black music quando buona parte di noi aveva i brufoli), Norah ha commosso anche Tom Waits, che per Feels like home le ha offerto la sua The long way home. Semplice, raffinata eppure rustica, diretta, evocativa, Norah scrive e canta dischi buoni per tutti, che non possono non piacere a chi – semplicemente – è cresciuto ascoltando la musica americana. Insomma, in poche parole, Norah è talmente indietro da essere avanti. Lo stesso discorso merita quello che a tutti gli effetti si presenta come il nuovo progetto di Moby. Infatti è proprio lui che si nasconde dietro l’esotico nome “Voodoo Child”. E proprio per questo ascoltare Baby monkey è un esperienza frustrante. Se il disco, un concentrato di techno-nostalgia anni ’90, fosse stato prodotto da mister x o y, lo avremmo probabilmente snobbato. Invece, chiusa la dovuta premessa, passiamo ai fatti e ci troviamo di fronte a 12 pezzi, uno più acido dell’altro. La cassa irrimediabilmente in quattro, suoni freddi che fanno pensa- rivale di Mtv, ovvero Allmusic. Ma onestamente, si può parlare di Allmusic?). Accendi la tv pensando che avrai della musica, ma la musica non c’è, ci sono Kylie che si tocca, Christina che si fa toccare, Beyoncè a quattro zampe, Kelis che sventola i glutei, Britney e Nonna Madonna che si baciano (oh, che audacia), Lorna che mugola. E naturalmente i grandi artisti hip-hop, quelli che si gloriano con brani tipo “Sono un pappone” attorniati da aspiranti zoccole, mentre attorno c’è ancora chi parla di Cnn del ghetto, quando in realtà è il Playboy Channel dei re alla Detroit dei Drexcya, ripetizioni degne del peggior rave di periferia... in fondo Moby ci sa fare, Baby Monkey è una lunga e scaltra citazione di quello che furono gli anni ’90 sotto il segno della dance-elettronica. Mentre tutti guardano agli ’80 come il posto giusto per rubare suoni “trendy”, il signor Voodoo Child fa un passo indietro per farne due avanti e sostanzialmente non fa altro che (ri)scrivere uno dei suoi dischi pre-stardom, convincendoci ancora una volta del fatto che oggi come oggi guardarsi molto dietro equivale a guardare avanti. Se amate Moby per Play risparmiatevi la delusione, se invece avete sudato con Go in cuffia il sorriso è garantito. LUCA BERNINI & ALESSANDRO DE ANGELIS DOPO IL POP, ARRIVA IL PIPP le tette, sembrano volersi infilare l’aranciata nel sedere. Ma è imbarazzante vedere come la musica si sia adeguata a essere colonna sonora di cortometraggi pornosoft tutti uguali, con persino Giorgia e Paola & Chiara a fare le porcelle. Intendiamoci, il sesso nel pop c’è sempre stato, da Elvis a Jagger – ma se mai è esistita una cultura pop ora esiste solo una cultura pipp, celebrata ogni giorno con una patetica bandiera della pace o uno spot a favore di un prigioniero politico come foglie di fico (parentesi: diplomazia imporrebbe di parlare anche della liceali, sapientemente diluito con una overdose di noiosine (Dido, Lene Marlin, Evanescence) buttate lì per farci preferire le loro colleghe zozzone. Di fronte a questo, è commovente (o, per rimanere in tema, toccante) come le case discografiche contino sulla videomusica per vendere i dischi e si inginocchino davanti a Mtv, quando è evidente che la stessa Mtv si sta scavando la fossa: se fai fuori la musica, a parità di “dirty dancing” i teenagers si buttano sulla De Filippi. PAOLO MADEDDU SOPHIA - PEOPLE ARE LIKE SEASONS SOPHIA People are like seasons City Slang - Extralabels I soliti ben informati ci dicono che Robin Proper-Sheppard sia persona assai socievole e incline al buonumore, probabilmente perché da sempre riversa tutta la sua malinconia nella musica che scrive, prima con i God Machine (semplicemente il perfetto punto d’incontro fra l’impatto dei Led Zeppelin e la severa oscurità dei Joy Division) e ora con i suoi Sophia. People are like seasons, rispetto a quanto fatto in precedenza, aggiunge dei colori più tenui e meno foschi che in passato, lasciando spesso senza respiro per l’intensità di alcuni passaggi e allargando l’orizzonte del gruppo oltre le consuete, splendide, ballate verso territori più accessibili e solari. Rinchiudere la musica dei Sophia in una definizione è compito difficile e probabilmente fuorviante (che ne dite di pop confidenziale?). Meglio, molto meglio, lasciarsi trasportare nel caleidoscopio di emozioni che riesce a regalare questo disco, una delle prime cose davvero degne di nota che ci ha regalato questo 2004. ALEXIO BIACCHI DELTA V Le cose cambiano Bmg Ricordi Se siete di quelli sempre felici e innamorati, questo disco non fa al caso vostro. Se invece coltivate anche solo un piccolo dubbio sulla vita, sugli affetti, allora questo disco vi farà sentire sicuramente meno soli nel- Che senso ha comprarsi un dvd fatto solo da una raccolta di videoclip? Beh, se appartenete al gruppo proud to be maranza nel senso ironico e funky del termine, ha senso se il dvd è quello DELTA V - LE COSE CAMBIANO l’affrontare il tunnel della maturità. È un disco crudo, con tematiche cariche d’emotività e di smarrimento e musiche che proiettano chi ascolta nella colonna sonora di un film che non esiste nelle sale cinematografiche. Le cose cambiano ti costringerà a conoscerti, a non mentirti, a svegliarti dal torpore costruito sull’accettazione serafica del tutto già fatto, visto, vissuto. Basta non fermarsi alla cover battistiana di Prendila così e andare oltre, per scoprire piccoli gioielli come La costruzione di un errore, Via da qui e Due giorni. BABY CHASE JOSS STONE The soul sessions Virgin In questo periodo di carestia discografica, appena s’intravede la gallina dalle uova d’oro, si rischia di esaurirne le potenzialità in un batter d’occhio. E quindi dopo il pop rock di Avril ecco il pop soul di Joss, l’ennesima giovane di talento da adorare prima ancora che possa dimostrare chi è! La sedicenne inglese è brava, ha una voce magnifica, ma questa raccolta di cover, curata da nomi illustri e confezionata in stile vintage, è “solo” un’ottima riproduzione di cose già sentite, che ricorda in modo impressionante un vecchio disco di Raphael Saadiq, storica voce dell’R&B contemporaneo. Non è un album sterile, ma gli appassionati del genere sanno riconoscere il soul, quello vero, come gli intenditori amano il buon vino. MARCO BRANCATELLI degli Outkast, quelli che avete sentito e visto mille volte in quella meravigliosa parodia anni ’60 dei passaggi tv che è Hey ya, ovviamente presente a fine raccolta. Gli Outkast sono l’evoluzione più friendly e piacevole di un due rap/hip hop eccetera eccetera che all’inizio (1993) faceva la faccia cattiva e incazzosa LAMBCHOP - AW CMON/NO YOU CMON Le regole sono chiare: “The composer’s cut è il titolo di una serie di cd in cui un compositore viene invitato a scegliere e assemblare diversi brani di altri musicisti come anche di propri, seguendo queste semplici regole indicate dal produttore: almeno tre autori non italiani, ma almeno cinque autori italiani; non più di dodici brani, di cui tre composti dal curatore della composizione”. Il risultato è l’album di Maurizio Marsico, artista milanese, eclettico scrittore (e firma di Urban!), e la sua musica applicata. Come dire…? Contemporaneo. LUCA BERNINI Ai tempi di Caught out there si urlò al miracolo; poi Kelis finì nel dimenticatoio. Dopo anni, ecco che inizia a girare nei club e nelle radio un singolo che dovrebbe essere considerato illegale per la sua capacità di trascinarti in pista: Milkshake. Prima di scomodare Nostro Signore, questa volta sarà meglio ascoltare tutto il disco, anche perché dopo le prime quattro tracce, il miracolo sembra compiersi: Trick me è un brano energico, dalle atmosfere retrò, che ben fa da traino a Milkshake mentre In public, in coppia col partner Nas, è l’anello di congiunzione tra Crazy in love, della premiata ditta Beyoncè Jay-Z, e la pornografia. Peccato che dopo tanta grazia ci sia il nulla, o quasi. L’unico pez- in mezzo a limousine e altri accessori da black star arricchite. Poi hanno deciso che era più bello divertirsi che prendersi troppo sul serio, e allora via libera a pezzi come Mrs Jackson, con animali che ballano e cantano a sync tra situazioni comiche o temporali portasfiga, oppure la parodia dell’officina tipo per AUF DER MAUR - AUF DER MAUR zo a salvarsi è Millionaire feat. Dre 3000. Per il resto sembra di ascoltare una traccia unica da 30 minuti. Forse per il miracolo bisogna attendere ancora un po’ o, al limite, pregare per un greatest hits. ALESSANDRO CATTELAN Non è difficile perdersi nel nuovo progetto dei Lambchop, due album venduti separatamente perché differenti per tematiche, ma legati intimamente dal botta e risposta dei titoli: ci sono orchestre meravigliose, la voce di Kurt Wagner a ipnotizzare, e un senso di abbandono che lega il loro country trip hop di Nashville alle spiritual ballads del migliore Van Morrison. Quindi dateci dentro e lasciatevi trasportare in un mondo rallentato e magico da esplorare in verticale. LUCA BERNINI AUF DER MAUR Auf Der Maur Capitol/Labels Rock nel sangue e the perfect look sexy-agguerrito: Melissa Auf Der Maur si presenta così, con il suo primo album in proprio post- Hole & post-Pumpkins: al suo fianco amici musicisti come Queens of the Stone Age, Kyuss, James Iha, e Josh Homme e Steve Durand alla scrittura, con lei, naturalmente. Il risultato è un disco rock, affilato e massiccio, costruito su misura intorno a lei, Melissa, che dimostra di avere idee chiare in mente e la forza di farle funzionare. LUCA BERNINI OUTKAST, IRONIA IN VIDEOCLIP OUTKAST The videos – Dvd Arista / Bmg Ricordi MAURIZIO MARSICO The composer’s cut Auditorium Edizioni KELIS Tasty Arista Records - Virgin LAMBCHOP Aw cmon/No you cmon Labels Partiti dall’hip-hop incazzoso, sono approdati al sarcasmo e alla parodia. Ecco i clip in dvd ogni maschietto che si rispetti, fatta di girls che ballano e riparano auto d’epoca… Tutto con grande gusto e divertimento. Tra i video anche The way you move, nuovo singolo della band, arrivato prima nei negozi grazie a questo dvd. EDDI BERNI ROMA CONCERTI a cura di Baby Chase TORINO Samuele Bersani 4 marzo Teatro Colosseo Info: 011-6698034 Danilo Rea, Enrico Rava, Gato Barbieri 27 marzo Teatro Piccolo Regio Puccini Info: 011-88151 MILANO Belle e Sebastian 17 marzo Alcatraz Info: 02-69016352 David Byrne 22 marzo Teatro Manzoni Info: 02-7636901 Morgan 31 marzo Alcatraz Info: 02-69016352 BOLOGNA Verdena 19 marzo Estragon Info: 051-365825 Modena City Ramblers 27-28 marzo Estragon Info: 051-365825 Almamegretta 12 marzo C.S. Villaggio Globale Info: 06-57300329 UB 40 27 marzo Palacisalfa Info: 06-57288024 NAPOLI Nek 22 marzo Teatro Bellini Info: 02-530061 URBAN 37
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