LA CITTà COME NON L'AVETE MAI VISTa - Urban
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ROMAPETITBAZAR<br />
HA GIRATO IL MONDO. Ha lavorato nella grande moda, nei villaggi turistici, nella tivù, senza mai<br />
smettere di viaggiare. Ora Simona Calcagno ha un piccolo bazar, a Roma. E il mondo lo vende<br />
testo: Daniela Amenta / foto: Gianni Troilo<br />
La colonna sonora potrebbe essere affidata a Duke<br />
Ellington. O a Dizzy Gillespie. Qualcosa a metà tra<br />
Sophisticated Lady e A Night in Tunisia, per intenderci.<br />
Qualcosa di apolide e cosmopolita per sonorizzare un<br />
luogo che ne contiene molti. E una storia che ne<br />
racchiude parecchie altre.<br />
Roma, interno giorno. Il luogo è Altrove (via della Luce<br />
35/b, tel. 06-58310042), praticamente il cuore di<br />
Trastevere. La storia la racconta Simona Calcagno,<br />
proprietaria del più piccolo suk d’Occidente. Prego,<br />
accomodatevi. Qui il superfluo diventa uno stato<br />
dell’anima indispensabile. Incuriosisce quel copricapo<br />
mongolo? Non c’è problema. La Lady vi racconterà chi lo<br />
portava e perché, quando indossarlo e come.<br />
O come far crescere in casa una minuscola piantina di<br />
quadrifogli o come brindare con gli antichi e curiosi<br />
bicchieri senza base – i pomponette – che non si<br />
poggiano da nessuna parte. Si tengono in mano, si beve,<br />
nel breve spazio del rituale della conversazione. Poi, via,<br />
nel ghiaccio. E che dire di quel soprabito afgano, il<br />
chapman? Si porta così, in questo modo. Il modo è la<br />
porta di accesso trasversale alla moda pensata e<br />
realizzata con piglio d’artigiano. La piccola donna ha la<br />
erre moscia e parla, gesticola, vende dorje in cristallo<br />
dell’Himalaya e tappeti in rafia del Grande Atlas. Per ogni<br />
oggetto c’è un racconto narrato dalla Lady. Alle spalle una<br />
sequenza infinita di esperienze: capo villaggio al Club<br />
Med di Marrakesh, animatrice in Guadalupa, proprietaria<br />
di una discoteca in Turchia, tv consulting della Cbs, e<br />
dirigente di Odeon Tv ai tempi in cui, con Calisto Tanzi,<br />
sorvolava Parma a bordo di un elicottero privato.<br />
Somiglia a un griot, Simona. Un cantastorie d’Africa,<br />
quelli che attraversano i villaggi per spiegare alla gente<br />
assiepata in piazza cosa è successo a Dakar. “Distribuivo<br />
le serie televisive americane e le proponevo alle reti in<br />
Italia. Soap, film, telenovela. Da Perry Mason ai Confini<br />
della realtà fino ai Simpson. È un mercato durissimo. Ma è<br />
un mercato e io nei bazar mi ci trovo a meraviglia.” E<br />
parla, con questa erre snobissima, mescolando parole<br />
inglesi e francesi. Parla e incanta, sovrapponendo i tour<br />
de force a Cannes per visionare i nuovi telefilm e i viaggi<br />
in Anatolia. Parla e mostra i gioielli che crea, d’acciaio e<br />
brillanti. Gioielli astrali, li chiama. Per ogni segno una<br />
spilla con le stelle dello zodiaco. “Dribblai Pierre Cardin a<br />
una festa e gli presentai la mia collezione.<br />
Gli strappai un appuntamento. Quando mi presentai nel<br />
suo ufficio, la segretaria mi disse ‘Monsieur ha pochi<br />
minuti’. Invece restammo a discutere per due ore e<br />
progettare la diffusione dei gioielli. Ma poi, purtroppo,<br />
l’affare saltò. ”<br />
Trionfo del tatto, della vista e dell’olfatto (zenzero?<br />
pepe?). Prendi quel set di lenzuola da viaggio, in seta<br />
rossa. Entrano in tasca, avrebbero fatto la gioia di<br />
Chatwin. Quando arriva lo “spacciatore” di stoffe, un<br />
carovaniere derviscio, è una festa. Simona realizza e<br />
inventa una sfilata su due piedi insieme ai clienti.<br />
“Con questo taglio ci facciamo una gonna, e guarda qui,<br />
guarda che colori…” Riconosce i tessuti con uno sguardo,<br />
una carezza. Saranno i prossimi capi “etno-trash” di<br />
Simona. Quasi li vedi. “Sono stata il controllore di qualità<br />
alla maison di Ungaro, in avenue Montaigne, a Parigi.” E<br />
parla di uno dei templi dell’alta moda come del bungalow<br />
in riva al mare delle Antille. E ride. E va veloce. “Perché c’è<br />
sempre da partire, andare a vedere, andare a comprare<br />
nuovi oggetti nel mondo.” Riempire macchine, spedire<br />
casse, scegliere. “Raccogliere culture per farle vivere più a<br />
lungo possibile. Riadattarle a noi ma con rispetto.<br />
Il mio sogno ora è accogliere artigiani anche principianti,<br />
e insieme riprodurre le arti più antiche.<br />
Il compito che mi sono assegnata è restaurare le<br />
magnifiche ‘pezze’ che ci arrivano, con le nostre carovane,<br />
inviate nell'altrove. Lembi di culture in perdizione e<br />
trattenerle, salvarle, valorizzarle, costruirci intorno la<br />
moda. È riconoscere in un ‘gesto’ antico e tradizionale,<br />
l'attualità che lo inserisce nel nostro mondo moderno<br />
dell'apparire”.<br />
Vestiti che parlano la lingua del sacro, del prezioso<br />
e del bello. Così lontano, così vicino.<br />
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