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TIPI DA FESTIVAL - Coolclub.it

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Accademia di Musica e Teatro<br />

di Goteburg. Si innamorano e<br />

iniziano a comporre, lei voce,<br />

lui le percussioni più strambe<br />

e il glockenspiel. Con un<br />

approccio accostabile per certi<br />

versi a quello delle Cocorosie,<br />

il duo sforna pezzi che sono<br />

dei capolavori, per intens<strong>it</strong>à e<br />

carica innovativa. La musica<br />

viene presa per la gola e piegata<br />

alle necess<strong>it</strong>à r<strong>it</strong>uali dei due<br />

ragazzi, impegnati in un<br />

viaggio mistico ed emozionale<br />

alla ricerca della catarsi.<br />

La scarna ma avvolgente<br />

atmosfera assume spesso il<br />

tratteggio della psichedelia<br />

dei Sessanta (Mariam come<br />

una versione svedese di Abbey<br />

Lincoln Freedom Now Su<strong>it</strong>e),<br />

esplorando nei testi i temi<br />

della tristezza, l’illusione e la<br />

speranza. L’essenzial<strong>it</strong>à della<br />

strumentazione insieme al<br />

potere fortemente descr<strong>it</strong>tivo<br />

delle composizioni, sollec<strong>it</strong>ano<br />

il viaggio personale e<br />

costringono l’immaginazione<br />

dell’ascoltatore a giocare un<br />

ruolo di primo piano. L’album<br />

si esprime in un fresco e<br />

originale eclettismo di forme,<br />

fra tribalismi viscerali e<br />

passionali melodie sofferte.<br />

Folk, psichedelia, gospel, blues,<br />

jazz e lieder, e la profond<strong>it</strong>à<br />

delle canzoni si manifesta<br />

stratificandosi nei ripetuti<br />

ascolti. Bird, Doubt/Hope, A<br />

Story From A Chair,The Ones<br />

That Should Save, The Window<br />

e la sognante e malinconica<br />

Battle In Water (completa di<br />

strumenti e doppia voce) sono<br />

veri e propri siparietti; i brani<br />

di questo disco vi rapiranno<br />

con la loro espressiv<strong>it</strong>à<br />

teatrale e contagiosa; e se<br />

malauguratamente doveste<br />

ascoltarli la mattina appena<br />

svegli, potrebbero spalancarvi<br />

le porte di un magico mondo<br />

parallelo.<br />

Tobia D’onofrio<br />

THE CHARLATANS<br />

You Cross My Path<br />

Cooking Vinyl<br />

Una volta avremmo gridato<br />

allo scandalo. Oggi sembra<br />

quasi la normal<strong>it</strong>à. Navigare su<br />

internet e scaricare legalmente<br />

un intero disco, infatti, non fa<br />

più notizia. Non sorprende,<br />

dunque, se anche The<br />

Charlatans abbiano sfruttato la<br />

cosa a loro vantaggio, regalando<br />

(è proprio il caso di dirlo) la<br />

versione completa del loro<br />

ultimo lavoro in studio. Mossa<br />

audace e coraggiosa che, certo,<br />

solo un gruppo con una carriera<br />

affermata e pluriennale può<br />

probabilmente permettersi.<br />

L’album è stato, comunque,<br />

pubblicato ufficialmente il 19<br />

maggio scorso, in formato CD<br />

e vinile. Prodotto dagli stessi<br />

The Charlatans assieme a<br />

James Spencer e registrato<br />

tra Los Angeles, l’Irlanda ed<br />

il Cheshire, è stato anticipato<br />

di ben cinque mesi dalla t<strong>it</strong>letrack,<br />

primo singolo battente<br />

e tirato che già lasciava<br />

trasparire le intenzioni<br />

della band: abbandonare le<br />

fascinazioni dub e reggae del<br />

precedente Simpatico, per<br />

puntare su più canoniche<br />

atmosfere rock. Occorre notare,<br />

però, che questa volta la band,<br />

sembra tessere trame più<br />

incisive e piacevoli rispetto<br />

ad alcune precedenti opache<br />

prove, evidente segnale di una<br />

buona e r<strong>it</strong>rovata ispirazione.<br />

Con You Cross My Path sembra<br />

che The Charlatans vogliano<br />

leg<strong>it</strong>timare quasi vent’anni di<br />

carriera. Tutto è perfetto qui<br />

e tutto suona come dovrebbe<br />

suonare. Una band allineata<br />

con le sonor<strong>it</strong>à del nuovo<br />

millennio ma che rimane,<br />

tuttavia, ancorata ad un<br />

passato importante, pur senza<br />

apparire superata. Questo<br />

non fa che confermare che<br />

The Charlatans siano ormai<br />

una certezza anche per i più<br />

giovani che ai dischi di LCD<br />

Soundsystem e Arctic Monkeys<br />

potranno tranquillamente<br />

affiancare pure You Cross My<br />

Path…<br />

Camillo “RADI@zioni”<br />

Fasulo<br />

CRISTINA DONÀ<br />

Piccola Faccia<br />

Cap<strong>it</strong>ol<br />

Anche se fosse stato un album<br />

“normale” avremmo dovuto<br />

applaudire Cristina Donà per<br />

la scelta, a solo un anno di<br />

distanza dal suo ultimo album<br />

di studio, La quinta stagione,<br />

di dare alle stampe un prodotto<br />

che è impossibile definire<br />

semplicemente come un best<br />

of. Arrangiare nuovamente<br />

in chiave acustica i propri<br />

brani più fortunati vuol dire<br />

nobil<strong>it</strong>are dieci anni di carriera,<br />

mUSICA<br />

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