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IMPRENDITORI CORAggIOSI - Confindustria Udine

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Economia<br />

Intervista<br />

ANDREA ZAMPAR<br />

In Friuli dobbiamo imparare<br />

a lavorare assieme<br />

Sono passati esattamente trent’anni da quando, dopo essersi diplomato come meccanico<br />

aggiustatore e aver appreso i rudimenti lavorando in un’officina meccanica che si occupava<br />

di lavorazioni in acciaio inox, Andrea Zampar, oggi cinquantatreenne, decise di fare il grande<br />

salto e mettersi in proprio fondando la Metalinox. A spingerlo all’avventura imprenditoriale,<br />

più che un calcolo economico, furono la voglia di fare e il desiderio di essere indipendente.<br />

Dal 1981 al 1990 la sede fu una normale casa di abitazione con una tettoia sotto la quale<br />

Zampar realizzava i prodotti ordinatigli dai clienti. La crescita iniziale fu lenta, ma costante e<br />

nel 1990 arrivò l’acquisto del primo capannone di 450 metri quadrati nella zona industriale di<br />

Fiumicello. Da quel momento la crescita è stata senza sosta sino alla costruzione della nuova<br />

sede, sempre nella stessa zona industriale, che, terminata nel 2005, conta su un modernissimo<br />

stabilimento con 10mila metri mq coperti e 40mila mq di terreno. Oggi la Metalinox ha 99<br />

dipendenti, clienti in tutto il mondo e un fatturato che nel 2009 (anno peggiore dell’ultimo<br />

decennio a causa della crisi internazionale) ha superato i 15 milioni di euro (risaliti a oltre 18<br />

nel 2010), derivante al 30% dall’esportazione.<br />

Andrea Zampar<br />

(foto Michele Zuccato per 530mq.com,<br />

anche nelle pagine successive)<br />

8 maggio11<br />

Presidente Zampar, quale fu la molla<br />

che, 30 anni fa, la spinse a mettersi<br />

in proprio?<br />

In ciascuno di noi è innata la voglia di fare<br />

qualcosa per sé stessi. Penso che sia stata<br />

quella la molla principale, insieme alla voglia<br />

di indipendenza e all’amore per il mio<br />

mestiere. Certamente anche il desiderio di<br />

indipendenza contò molto: senza nulla togliere<br />

al mio ex titolare, infatti, non amavo<br />

stare sotto padrone e mi dava fastidio che<br />

altri si prendessero i meriti del mio lavoro,<br />

scaricandomi addosso le loro “colpe” per<br />

ciò che non andava bene. Proprio per<br />

questo, con i miei collaboratori ho sempre<br />

avuto un rapporto molto aperto e trasparente<br />

e non ho mai mancato di assumermi<br />

le mie responsabilità.<br />

Crede che sia un atteggiamento comune<br />

fra i suoi colleghi?<br />

Non amo guardare quello che fanno gli<br />

altri, ma se devo essere sincero, penso di<br />

no.<br />

La sua fu una scelta coraggiosa,<br />

fatta, se non erro, senza grandi capitali<br />

iniziali?<br />

Se non si ha volontà e un po’ di coraggio,<br />

non si va da nessuna parte.<br />

Come state vivendo la crisi?<br />

L’abbiamo sofferta come tutti. L’anno<br />

peggiore è stato il 2009, poi nel 2010 abbiamo<br />

recuperato circa il 40% di quanto<br />

avevamo perduto nell’anno precedente,<br />

ma sicuramente ci sarà ancora da lottare

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