IMPRENDITORI CORAggIOSI - Confindustria Udine
IMPRENDITORI CORAggIOSI - Confindustria Udine
IMPRENDITORI CORAggIOSI - Confindustria Udine
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www.confindustria.ud.it<br />
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB UDINE.<br />
FOCUS<br />
SICUREZZA<br />
TRA LA gENTE<br />
<strong>IMPRENDITORI</strong> <strong>CORAggIOSI</strong><br />
ANDREA ZAMPAR:<br />
I 30 ANNI DELLA METALINOX SRL<br />
DI FIUMICELLO<br />
Mensile - n.5, anno III<br />
MAGGIO 2011<br />
Spedizione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1,<br />
comma 1, DCB UDINE - Filiale di <strong>Udine</strong> Ferrovia<br />
Tariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella B<br />
INSERTO SPECIALE<br />
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maggio 11 1
2 maggio11
maggio 11 3
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4 maggio11<br />
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SICUREZZA TRA LA gENTE:<br />
teniamo accesi i riflettori!<br />
Domenica 17 aprile, è calato il sipario<br />
sul Festival della Sicurezza tra la Gente,<br />
coordinato da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> in collaborazione<br />
con altri 44 diversi soggetti<br />
tra promotori, sostenitori, patrocinatori e<br />
sponsor rappresentativi del sistema locale<br />
delle pubbliche istruzioni, delle forze del<br />
lavoro, dell’economia e dell’impresa, del<br />
credito, delle istituzioni professionali, della<br />
scuola, degli enti ed organismi a vario titolo<br />
deputati alla salvaguardia della salute e<br />
della sicurezza.<br />
Nelle due settimane di Festival, sono<br />
andati in scena, in diciassette “luoghi della<br />
sicurezza” a <strong>Udine</strong>, ben sessantaquattro<br />
appuntamenti che hanno coinvolto complessivamente<br />
trecento persone nella<br />
macchina organizzativa per un numero di<br />
presenze alle varie iniziative attorno alle<br />
6.000 unità.<br />
La condivisione e la coralità di intenti sul<br />
fronte della sicurezza costituiscono forse il<br />
patrimonio più prezioso lasciato in eredità<br />
da queste Giornate che hanno comunicato<br />
e diffuso il “dovere” di vivere in sicurezza<br />
facendo crescere l’abitudine all’educazione<br />
Il ricordo<br />
La scomparsa di<br />
PIERO FANTONI<br />
Piero Fantoni<br />
Un grande imprenditore, un pioniere<br />
dell’industria, un simbolo della ricostruzione<br />
friulana post-sisma; ma, spesso,<br />
le parole non esauriscono l’immensità<br />
della vita di un uomo. Piero Fantoni si<br />
è spento lunedì 4 aprile all’età di 88<br />
anni. Con dolore silenzioso, rispettoso e<br />
sincero, la comunità friulana si è stretta<br />
intorno alla famiglia Fantoni ai funerali<br />
celebrati giovedì 7 aprile nel Duomo di<br />
4 aprile 2011 - Il taglio del nastro a<br />
casa Cavazzini della mostra NO!<br />
Contro il dramma degli<br />
infortuni sul lavoro (foto Gasperi)<br />
continua alla sicurezza non solo nei luoghi<br />
di lavoro, ma anche nell’ambiente domestico,<br />
a scuola e nella strada.<br />
Realtà Industriale ha ritenuto quindi opportuno<br />
dedicare anche il focus di questo<br />
mese al tema della sicurezza, cercando di<br />
tastare il polso della “gente” che ha preso<br />
Gemona, paese natale dell’imprenditore.<br />
Da qui, infatti, è iniziato il suo percorso<br />
che, muovendo da una forte passione<br />
per l’elettronica, lo ha portato, prima,<br />
alla fondazione della Plaxil, contribuendo<br />
al lancio dei pannelli Mdf, innovazione<br />
cardine dell’industria friulana, e, poi, alla<br />
costruzione di quello che sarebbe diventato<br />
il Gruppo Fantoni, il colosso di Rivoli<br />
di Osoppo.<br />
“Per noi è un simbolo dell’industrializzazione<br />
di Osoppo - ha sottolineato<br />
il sindaco Luigino Bottoni -, uno dei<br />
personaggi, assieme al fratello Marco,<br />
che hanno permesso al nostro paese<br />
di fare il grande salto da un’economia<br />
prevalentemente rurale a un’economia<br />
industriale”.<br />
Nel 1976 ci fu la prova più dura per l’imprenditore<br />
friulano: l’orrore del sisma, le<br />
perdite, l’azienda spezzata. E la forza di<br />
un uomo che reagisce alla morte con<br />
la vita. Piero Fantoni ha combattuto in<br />
prima linea per la rinascita friulana dopo<br />
quella catastrofe, ricostruendo e rinnovando<br />
un’azienda, divenuta per tutta la<br />
comunità un esempio, un modello, il<br />
simbolo di un nuovo inizio. “Un uomo<br />
Editoriale<br />
parte ai numerosi incontri programmati nel<br />
corso del Festival.<br />
Un aspetto ci preme sottolineare: le<br />
Giornate della Sicurezza sono solo una<br />
tappa all’interno di un percorso iniziato nel<br />
settembre 2004 a palazzo Torriani con la<br />
sottoscrizione di un protocollo d’Intesa sulla<br />
Promozione della cultura della sicurezza<br />
nei luoghi di lavoro e in ambito scolastico.<br />
Ed è per questa ragione che, Festival o<br />
non Festival, i riflettori sulla sicurezza non<br />
devono mai venire spenti. Non servono<br />
infatti spot, ma un’azione capillare e costante<br />
nel tempo, “perchè – come ha dichiarato<br />
il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />
Adriano Luci, parlando a nome di tutti<br />
e 45 i soggetti coinvolti nell’iniziativa - non<br />
si fa mai abbastanza per evitare che i rischi<br />
si verifichino; perchè prima della regola e<br />
della prescrizione conta l’educazione della<br />
sicurezza; perchè l’educazione della sicurezza<br />
deve diventare una mentalità diffusa<br />
e trasversale; perchè vivendo e lavorando<br />
sicuri si vive e si lavora meglio”.<br />
Alfredo Longo<br />
che ha dato molto al Friuli - così lo ha<br />
ricordato nella sua omelia l’arcivescovo<br />
emerito di <strong>Udine</strong> Pietro Brollo -. Dopo<br />
un periodo di studi a Milano, rientrò per<br />
dare il là assieme ad alcuni amici alla<br />
nascente zona industriale di Osoppo.<br />
Poi arrivò il terremoto, ma questi uomini<br />
animati da grande cuore riuscirono in<br />
breve tempo a riaprire la fabbrica”.<br />
Una traccia della sua generosità è<br />
custodita a Cappella Manin, parte del<br />
comprensorio di Palazzo Torriani, cui<br />
l’imprenditore ha donato, nel 1998,<br />
una bussola che consente di ammirare<br />
dall’esterno i preziosi altorilievi realizzati<br />
da Giuseppe Torretti sulle pareti laterali<br />
della cappella, raffiguranti le Storie della<br />
Vergine.<br />
Tra le tante persone che hanno gremito<br />
il tempio gemonese, oltre alla famiglia,<br />
erano presenti anche il presidente di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> Adriano Luci, l’ex<br />
assessore alla ricostruzione Salvatore<br />
Varisco, Enzo Cainero, da anni uomo di<br />
fiducia della famiglia Fantoni, il presidente<br />
del Cipaf Ivan Benvenuti e le autorità<br />
locali.<br />
L.B.<br />
maggio 11 5
n.<br />
05<br />
11<br />
Andrea Zampar<br />
Realtà Industriale<br />
Registrazione Tribunale di <strong>Udine</strong><br />
n. 24/99<br />
Redazione<br />
Direttore Responsabile<br />
Alfredo Longo<br />
e-mail: ri@assind.ud.it<br />
Società Editrice<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
Largo Carlo Melzi, 2<br />
33100 <strong>Udine</strong>, tel. 0432 2761<br />
A questo numero<br />
hanno collaborato<br />
Arianna Arizzi, Antonella Bassi,<br />
Lodovica Bulian, Carla Ciampalini,<br />
Alessandra Cicero, Paola Del<br />
Degan, Massimo De Liva, Fabio Di<br />
Bartolomei, Marco Di Blas, Sara<br />
Fantuz, Alessandro Fanutti, Marino<br />
Firmani, Livia Gori, Gino Grillo,<br />
Mauro Filippo Grillone, Deborah<br />
Guadalupo, Andrea Ioime, Ezio<br />
Lugnani, Carlo Tomaso Parmegiani,<br />
Giuliana Quendolo, Franco Rosso,<br />
Paolo Tarabocchia, Margherita<br />
Timeus<br />
per Gruppo Giovani<br />
Imprenditori:<br />
Enrico Accettola (presidente); Matteo<br />
Di Giusto, Gabriele Garzitto, Patrizia<br />
Paravano<br />
Impaginazione<br />
arCube - studio associato<br />
33100 Trieste<br />
e-mail: info@arcube.it<br />
Fotoservizi<br />
Foto: Alessio Buldrin, Anteprima,<br />
Diego Gasperi<br />
Concessionaria per la pubblicità<br />
Scripta Manent srl<br />
via Pier Paolo Pasolini 2/A<br />
33040 Pradamano (UD)<br />
tel. 0432 505900<br />
e-mail: posta@scriptamanent.sm<br />
6 maggio11<br />
Luigino Pozzo (foto Michele Zuccato)<br />
08 Intervista<br />
ANDREA ZAMPAR<br />
12 Focus<br />
SICUREZZA TRA LA GENTE<br />
21 Aziende Flash<br />
26 Aziende<br />
CAFFARO-CHIMICA<br />
AUTOTRASPORTI GIANBATTISTA<br />
VALENT<br />
ALLTEK INNOVATION<br />
29 Botta & Risposta<br />
ARBEN ISUFAJ di Benpower SRL<br />
30 Incontri<br />
32 Ambiente<br />
Il labirinto dei rifiuti<br />
36 Design<br />
Impressioni dal Salone del Mobile<br />
37 Alimentari e bevande<br />
Il progetto di educazione alimentare<br />
passa alla fase B<br />
Trasporti<br />
Le novità sul trasporto delle merci<br />
pericolose<br />
38 Edilizia<br />
La certificazione energetica degli edifici<br />
39 Formazione<br />
40 WEB<br />
ANDREA ZAMPAR:<br />
“Credo che molti imprenditori<br />
italiani continuino a fare il<br />
proprio lavoro più per passione<br />
e per l’orgoglio di dimostrare<br />
la loro capacità di fare prodotti<br />
ottimi, che non per i ritorni<br />
economici”<br />
MAggIO 2011CONTENUTI<br />
41 giovani Imprenditori<br />
45 giovani e società<br />
Le opportunità di lavoro offerte<br />
dalle imprese<br />
46 Obiettivo Montagna<br />
48 Obiettivo Austria<br />
50 Internazionalizzazione<br />
Tavola rotonda su Est Europa, Turchia e<br />
Nord Africa<br />
52 Eventi<br />
FANTONI premia 27 “Trucioli d’Oro”<br />
53 Marketing<br />
Indagine di AIPEM-VODU:<br />
54 Regione<br />
Riprende l’interscambio commerciale<br />
56 green Economy<br />
A <strong>Udine</strong> arriva E.O.S.<br />
57 Ente Friuli nel mondo<br />
Il riscatto dei friulani carioca<br />
58 Turismo Industriale<br />
La nuova stagione del<br />
Turismo Industriale<br />
60 Libri<br />
61 Musica<br />
62 Sport<br />
NINO BENVENUTI: il mondo in pugno<br />
66 L’opinione<br />
A proposito di... sicurezza sul lavoro<br />
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Imprenditori<br />
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maggio 11 7<br />
EXECUTIVE<br />
EDUCATION
Economia<br />
Intervista<br />
ANDREA ZAMPAR<br />
In Friuli dobbiamo imparare<br />
a lavorare assieme<br />
Sono passati esattamente trent’anni da quando, dopo essersi diplomato come meccanico<br />
aggiustatore e aver appreso i rudimenti lavorando in un’officina meccanica che si occupava<br />
di lavorazioni in acciaio inox, Andrea Zampar, oggi cinquantatreenne, decise di fare il grande<br />
salto e mettersi in proprio fondando la Metalinox. A spingerlo all’avventura imprenditoriale,<br />
più che un calcolo economico, furono la voglia di fare e il desiderio di essere indipendente.<br />
Dal 1981 al 1990 la sede fu una normale casa di abitazione con una tettoia sotto la quale<br />
Zampar realizzava i prodotti ordinatigli dai clienti. La crescita iniziale fu lenta, ma costante e<br />
nel 1990 arrivò l’acquisto del primo capannone di 450 metri quadrati nella zona industriale di<br />
Fiumicello. Da quel momento la crescita è stata senza sosta sino alla costruzione della nuova<br />
sede, sempre nella stessa zona industriale, che, terminata nel 2005, conta su un modernissimo<br />
stabilimento con 10mila metri mq coperti e 40mila mq di terreno. Oggi la Metalinox ha 99<br />
dipendenti, clienti in tutto il mondo e un fatturato che nel 2009 (anno peggiore dell’ultimo<br />
decennio a causa della crisi internazionale) ha superato i 15 milioni di euro (risaliti a oltre 18<br />
nel 2010), derivante al 30% dall’esportazione.<br />
Andrea Zampar<br />
(foto Michele Zuccato per 530mq.com,<br />
anche nelle pagine successive)<br />
8 maggio11<br />
Presidente Zampar, quale fu la molla<br />
che, 30 anni fa, la spinse a mettersi<br />
in proprio?<br />
In ciascuno di noi è innata la voglia di fare<br />
qualcosa per sé stessi. Penso che sia stata<br />
quella la molla principale, insieme alla voglia<br />
di indipendenza e all’amore per il mio<br />
mestiere. Certamente anche il desiderio di<br />
indipendenza contò molto: senza nulla togliere<br />
al mio ex titolare, infatti, non amavo<br />
stare sotto padrone e mi dava fastidio che<br />
altri si prendessero i meriti del mio lavoro,<br />
scaricandomi addosso le loro “colpe” per<br />
ciò che non andava bene. Proprio per<br />
questo, con i miei collaboratori ho sempre<br />
avuto un rapporto molto aperto e trasparente<br />
e non ho mai mancato di assumermi<br />
le mie responsabilità.<br />
Crede che sia un atteggiamento comune<br />
fra i suoi colleghi?<br />
Non amo guardare quello che fanno gli<br />
altri, ma se devo essere sincero, penso di<br />
no.<br />
La sua fu una scelta coraggiosa,<br />
fatta, se non erro, senza grandi capitali<br />
iniziali?<br />
Se non si ha volontà e un po’ di coraggio,<br />
non si va da nessuna parte.<br />
Come state vivendo la crisi?<br />
L’abbiamo sofferta come tutti. L’anno<br />
peggiore è stato il 2009, poi nel 2010 abbiamo<br />
recuperato circa il 40% di quanto<br />
avevamo perduto nell’anno precedente,<br />
ma sicuramente ci sarà ancora da lottare
per raggiungere il nostro obiettivo di lungo<br />
periodo che è di 27milioni di euro di fatturato<br />
annuo. Anche perché sono in corso<br />
enormi speculazioni sulla nostra materia<br />
prima.<br />
Di che tipo?<br />
Sul prezzo. Ci sono momenti in cui si<br />
assiste a rincari del 100% e, poi, a improvvisi<br />
crolli. In questa situazione diventa,<br />
ovviamente, molto importante il momento<br />
in cui si acquista e, comunque, le grandi<br />
oscillazioni tendono a rallentare i processi.<br />
Quali sono le strade per mantenersi<br />
competitivi?<br />
La qualità e il servizio, ma soprattutto, in<br />
questo momento, il prezzo. Noi lo scorso<br />
anno abbiamo fatto preventivi per 90milioni<br />
di lavori e se avessimo scelto di puntare<br />
solo sul prezzo li avremmo potuti portare<br />
a casa tutti. Il problema è che, considerato<br />
che lavorare l’acciaio rende, oggi in molti si<br />
sono messi sul mercato e cercano di stare<br />
Economia<br />
Intervista<br />
in piedi tirando sul prezzo. Si tratta, però,<br />
spesso di aziende che prima lavoravano<br />
il ferro (il cui mercato è in crisi) e che si<br />
sono messe a lavorare l’acciaio adottando<br />
gli stessi parametri. L’acciaio, però, ha<br />
bisogno di altri parametri e tecnologie, ed<br />
utilizzare quelli (meno costosi) del ferro<br />
vuol dire rovinarne la qualità. I clienti,<br />
quindi, devono stare molto attenti a fare<br />
la loro scelta solo sulla base del prezzo. La<br />
dimostrazione sta nel fatto che noi, anche<br />
se continuiamo a mantenere prezzi sensati<br />
in rapporto alla qualità del prodotto,<br />
vediamo aumentare la clientela grazie al<br />
passaparola.<br />
Ha mai pensato a un’espansione<br />
produttiva all’estero per essere più<br />
competitivi sul prezzo?<br />
Sono stato in Cina, in Sud America, nei<br />
Paesi Arabi e in quelli dell’Est europeo. Mi<br />
sono, ovviamente, reso conto che il costo<br />
del lavoro e la tassazione sono ovunque<br />
molto più bassi che in Italia, ma penso<br />
che oggi per mantenere il nostro livello<br />
qualitativo dobbiamo essere presenti sul<br />
luogo di produzione. Espanderci all’estero,<br />
quindi, vorrebbe dire dover trasferire alcuni<br />
dei nostri migliori elementi e, in questo<br />
momento, non possiamo permettercelo.<br />
Mai dire mai, comunque.<br />
Non è, quindi, la paura di dover<br />
delegare che si dice essere uno dei<br />
difetti degli imprenditori friulani?<br />
No. Credo che quella sia una mezza verità,<br />
io, infatti, con il crescere dell’azienda, ho<br />
delegato abbastanza. Tuttavia mi sento<br />
ancora “il mestiere nelle mani” e, quindi,<br />
preferisco essere presente sul luogo di<br />
produzione. Non è detto, comunque, che<br />
avendo cominciato anche a sviluppare prodotti<br />
nostri (i barbecue professionali certificati<br />
per interni ed esterni, Antea, ndr), non<br />
si possa considerare in futuro una crescita<br />
all’estero.<br />
La scelta di avviare una linea di prodotti<br />
vostri, da cosa dipende?<br />
Finora noi abbiamo sempre lavorato in<br />
conto terzi, anche se il termine non rende<br />
l’idea, perché più che essere sub-fornitori<br />
di parti, noi abbiamo sempre fornito ai<br />
clienti prodotti finiti che, poi, gli stessi<br />
clienti contrassegnano con il proprio marchio.<br />
Le panchine di Parigi e di Marsiglia,<br />
ad esempio, che portano il marchio di<br />
una grande azienda francese che fattura<br />
2miliardi di euro, sono state integralmente<br />
costruite da noi e loro si sono limitati a<br />
maggio 11 9
Economia<br />
Intervista<br />
rivenderle. Dopo tanti anni, ci è venuta<br />
la voglia di provare a utilizzare le nostre<br />
competenze, che riteniamo uniche, per<br />
sviluppare un prodotto nostro. Per farlo,<br />
abbiamo dovuto aspettare di avere una<br />
certa struttura, perché in questo caso, oltre<br />
che della produzione, dobbiamo occuparci<br />
della promozione, della rete di vendita e di<br />
altri aspetti che per gli altri prodotti sono<br />
curati dai clienti. Al momento, comunque,<br />
i barbecue Antea rimangono un’attività in<br />
fase iniziale e ancora marginale. Il nostro<br />
lavoro continua ad essere rappresentato<br />
dalle forniture di prodotti a grandi clienti<br />
come i giapponesi che stanno costruendo<br />
l’aeroporto di Doha o uno stadio in Polonia<br />
per gli europei di calcio per il quale stiamo<br />
costruendo le balaustre o Hugo Boss<br />
per il quale stiamo realizzando una serie<br />
di negozi o, ancora, le navi da crociera di<br />
Fincantieri.<br />
Quali sono i principali ostacoli che<br />
trovate in Italia nel far crescere<br />
l’azienda?<br />
Personalmente il momento più difficile<br />
è stato quando nel 2005 siamo arrivati<br />
nel nuovo capannone: in quel frangente<br />
mi sono rivisto 25 anni addietro e l’idea<br />
di ricominciare tutto da capo in modo<br />
da pagare i mutui contratti per finanziare<br />
il nuovo stabilimento mi è pesata psicologicamente.<br />
Quello che, però, pesa in<br />
generale è sicuramente la lentezza della<br />
burocrazia. Basti dire che proprio per realizzare<br />
il nuovo capannone abbiamo atteso<br />
10 maggio11<br />
per sei anni i permessi che il Comune<br />
aveva promesso di darci in sei mesi; il che,<br />
visto che avevamo nel frattempo comprato<br />
alcuni nuovi macchinari, ci ha costretto a<br />
comprare dei capannoni a <strong>Udine</strong> per poter<br />
“parcheggiare” quelle macchine. Successivamente<br />
ci ha anche costretto ad affittare<br />
temporaneamente un ulteriore capannone.<br />
Se lo avessi saputo prima, avrei accettato<br />
l’offerta che mi era stata fatta da un altro<br />
Comune per trasferire l’azienda nella loro<br />
zona industriale. La burocrazia in Italia è<br />
una vera maledizione soprattutto per quelli<br />
che vogliono fare le cose seriamente, senza<br />
ricorrere a “scorciatoie”.<br />
Un altro dei problemi in Italia è il peso del<br />
fisco e alcune sue assurdità come l’Irap<br />
che deve essere pagata anche dalle aziende<br />
in perdita. Oggi i margini sono molto<br />
ridotti e ciò dipende anche dall’esosità<br />
del fisco. Mi piacerebbe sapere come il<br />
governo ha ritenuto di aiutare le industrie<br />
nella crisi, visto che solo in Friuli nel 2009<br />
hanno chiuso 360 aziende. Il che non è<br />
un problema solo per gli imprenditori, ma<br />
soprattutto per tutti i dipendenti che si<br />
sono trovati senza lavoro.<br />
In realtà credo che molti imprenditori<br />
italiani continuino a fare il proprio lavoro<br />
più per la passione e per l’orgoglio di dimostrare<br />
la loro capacità di fare prodotti<br />
ottimi, che non per i ritorni economici.<br />
Avete difficoltà a trovare personale<br />
sufficientemente preparato e motivato?<br />
In base all’esperienza dovrei dire che i<br />
giovani d’oggi sono come il vino: vanno<br />
ad annate o a generazioni. Ci sono annate<br />
buone e altre che forniscono maestranze<br />
con meno senso di responsabilità e con<br />
meno voglia di realizzarsi in quello che<br />
fanno.<br />
Da questo punto di vista, la crisi ha<br />
segnato un mutamento di mentalità<br />
nei giovani?<br />
In un certo senso sì, ma penso che ci sia<br />
una certa parte che stenta ancora a capire<br />
quanto il mondo sia cambiato. Devo tuttavia<br />
dire che perfino i sindacati almeno da<br />
noi, si sono resi conto che la salvaguardia<br />
dei diritti dei lavoratori e dei posti di lavoro<br />
passa anche attraverso lo spirito di collaborazione<br />
e la salvaguardia delle aziende.<br />
A proposito di diritti dei lavoratori,<br />
si dice che in Italia gli stipendi siano<br />
fra i più bassi d’Europa: pensa che,<br />
al di là di quanto potrebbe fare il<br />
governo riducendo la tassazione, gli<br />
imprenditori potrebbero pagare meglio<br />
i propri dipendenti?<br />
Penso che in questo momento gli imprenditori<br />
stiano già facendo tanto per garantire<br />
il posto di lavoro, lo stipendio fisso e i contributi,<br />
che sono altissimi. Se si fa un’analisi<br />
di quanto un’azienda costa al primo gennaio,<br />
prima ancora di aver cominciato a<br />
lavorare per quell’anno, passa la voglia di<br />
fare questo mestiere. Personalmente sarei,<br />
comunque, d’accordo a riformare il sistema<br />
per fare in modo che le buste paga<br />
siano più ricche, ma vedo molto difficile<br />
cambiare un meccanismo che funziona<br />
(male) da anni e che in troppi non vogliono<br />
modificare. Temo che continueremo ad<br />
avere una situazione nella quale i dipendenti<br />
saranno costretti a chiedere il mutuo<br />
per comprare il pane e gli imprenditori a<br />
chiederlo per poter pagare i dipendenti.<br />
Quanto pesano i costi energetici su<br />
un’azienda come la vostra?<br />
Molto, per la precisione circa 600mila euro<br />
annui, a fronte di circa un quarto pagato<br />
da alcuni nostri concorrenti di altri Paesi.<br />
Ritiene positivo il fatto che sia stato<br />
dato l’ok all’elettrodotto Pittini,<br />
Fantoni, Burgo?<br />
Credo che, se si trova un modo rispettoso<br />
dell’ambiente di fornirsi di energia a costo<br />
più basso, ciò sia un bene per tutti.<br />
Del nucleare cosa pensa?<br />
Devo dire che fino alla catastrofe giapponese<br />
ero nettamente a favore, ma quello<br />
che è successo mi ha fatto sorgere parecchi<br />
dubbi. Se, infatti, non sono riusciti i<br />
giapponesi a garantire la sicurezza di quel<br />
sistema, non so chi ci possa riuscire. A<br />
questo punto credo che il nucleare debba<br />
esserci solo se la sicurezza sarà garantita<br />
al 101%, altrimenti non possiamo permetterci<br />
di continuare a rischiare di distruggere<br />
l’ambiente e la vita umana.<br />
Si parla molto, ultimamente, della<br />
sicurezza sul lavoro. Quanto conta<br />
secondo lei?<br />
E’ indispensabile; temo però che sia più<br />
difficile farlo capire ai dipendenti che non<br />
agli imprenditori. Purtroppo, infatti, quando<br />
si fa da sempre lo stesso lavoro si tende<br />
a pensare che non ci sia nessun rischio,<br />
magari involontariamente a sottovalutare i<br />
problemi. Per questo spesso, per ottenere<br />
che tutti i dipendenti utilizzino le necessarie<br />
dotazioni di sicurezza, dobbiamo quasi
far loro violenza. E’, però, necessario ottenerlo<br />
perché ogni infortunio è un dramma<br />
per chi lo subisce, per la sua famiglia e<br />
anche per l’azienda.<br />
La rigida applicazione delle norme,<br />
è sufficiente a evitare gli infortuni<br />
o c’è sempre un alea che qualcosa<br />
accada?<br />
Secondo me, tutti, purtroppo, abbiamo<br />
dei momenti di “black-out”, di totale mancanza<br />
di attenzione, ed è proprio allora<br />
che avvengono gli infortuni. L’eccesso di<br />
sicurezza e la disattenzione sono la prima<br />
causa di infortuni.<br />
Se lo aspettava 30 anni fa di arrivare<br />
dov’è adesso?<br />
Assolutamente no.<br />
E’ molto orgoglioso di sé stesso?<br />
Non sono uno che si piange troppo addosso<br />
quando le cose vanno male, né uno<br />
che si vanta troppo di quello che riesce a<br />
fare. Piuttosto sono alla continua ricerca di<br />
qualcosa di innovativo, è questo che mi fa<br />
sentire vivo, non quello che ho raggiunto.<br />
Ha detto che ciò che l’ha spinta a<br />
creare la Metalinox è stata la passione<br />
per il lavoro e la voglia di<br />
crescere. Le motivazioni economiche<br />
che ruolo hanno avuto. In altri termini,<br />
per un imprenditore il “fare<br />
soldi” conta?<br />
Se avessi badato sempre a fare soldi non<br />
avrei realizzato tutto quello che vede. Mi<br />
spiego: nel 1996 ho fatto 4 miliardi di lire<br />
di fatturato, ho avuto un utile di 1,5 miliardi<br />
è ho pagato 980milioni di tasse. Ciò era<br />
accaduto perché mi ero fermato negli investimenti<br />
e, quindi, tutto ciò che incassavamo<br />
generava utile. Avrei potuto lavorare<br />
ancora qualche anno così e, poi, vendere<br />
l’azienda e invece ho ricominciato a investire<br />
per far crescere l’azienda e i miei<br />
guadagni si sono molto ridotti. Con questo<br />
non voglio dire che non lavoro anche per<br />
guadagnare, come, d’altra parte, credo<br />
facciano tutti, ma che questa non è la mia<br />
prima motivazione. Per me conta molto<br />
di più il realizzare un prodotto di ottima<br />
qualità e l’essere riuscito a far conoscere<br />
l’azienda per la serietà del nostro modo<br />
di lavorare. Più di tutto, come le ho detto<br />
all’inizio, comunque, è contata la voglia<br />
di essere indipendente e di evitare che ci<br />
fosse qualcuno che potesse farmi passare<br />
per deficiente o comandarmi a bacchetta.<br />
Oggi, posso dire di esserci riuscito, anche<br />
se, in qualche maniera, ovviamente, i clienti<br />
rimangono i miei “capi”.<br />
La tentazione di vendere tutto e godersi<br />
“la pensione”, c’è stata?<br />
Tante volte. In passato ci sono anche state<br />
proposte una delle quali molto concreta<br />
sulla quale ho riflettuto per mesi. Ma non<br />
ho mai avuto il coraggio di farlo. Alla fine è<br />
la passione quella che conta.<br />
Rifarebbe tutto?<br />
Non lo so, perché per quanto ami il mio<br />
lavoro, ci sono troppe responsabilità. Direi<br />
che la voglia di crescere mi spingerebbe a<br />
rifare tutto, ma la voglia di stare in pace mi<br />
direbbe di lasciar perdere. Mi piacerebbe<br />
poter fare più tranquillamente il lavoro<br />
che so fare e trovare qualcuno, magari<br />
una delle mie tre figlie, che mi sostituisca<br />
alla direzione. In più, mi pesa il fatto che<br />
viviamo in una zona dove non c’è spirito<br />
di collaborazione, voglia di fare insieme.<br />
Se noi dovessimo lavorare con il territorio<br />
saremmo già morti.<br />
Come mai, secondo lei, in Friuli c’è<br />
questa scarsa capacità di collaborazione<br />
fra imprenditori, nonostante<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> da anni spinga<br />
sulla necessità di fare squadra e di<br />
aggregarsi?<br />
Devo dire che il Gruppo Giovani sta facendo<br />
un buon lavoro, grazie alla visione encomiabile<br />
del mondo del lavoro che ha il<br />
presidente Enrico Accettola. Me lo riferisce<br />
mia figlia che frequenta il Gruppo, ma l’ho<br />
constatato anche partecipando di persona<br />
ad alcune delle loro iniziative. Nelle nostre<br />
generazioni e in quelle precedenti, però,<br />
manca la necessaria apertura mentale e<br />
in molti non si rendono conto che è meglio<br />
dividere una torta in tanti, piuttosto<br />
che mangiare un pezzo di pane duro da<br />
soli. So, infatti, che, tutte le volte che ho<br />
cercato di collaborare con qualcuno, purtroppo<br />
l’unico risultato che ho ottenuto è<br />
stato quello vedere l’altro che cercava di<br />
portarmi via i clienti. Questo modo di fare<br />
non ha senso, non può neanche rientrare<br />
sotto la logica della “competizione”, ma<br />
serve solo a farsi male l’uno con l’altro, a<br />
danno di tutti. Invece di cercare di imparare<br />
reciprocamente, per crescere insieme,<br />
continuiamo a farci la guerra, al punto che<br />
c’è chi spesso, forse senza rendersene<br />
conto, pur di portarti via una commessa,<br />
lavora in perdita.<br />
Economia<br />
Intervista<br />
Cosa si augura per i prossimi<br />
trent’anni?<br />
Vorrei, proprio, poter creare le premesse<br />
per una collaborazione con altre aziende<br />
friulane, in modo che il mondo del lavoro<br />
del Friuli Venezia Giulia potesse mettersi in<br />
evidenza a livello Triveneto. Infatti, quando<br />
parlano del Nord Est, hanno in mente il<br />
Veneto o l’Emilia Romagna, non certo noi.<br />
La nostra è una bellissima regione, che,<br />
però, non potremo mai risollevare contando<br />
su qualche “primula” che lavora da sola<br />
nel deserto. Noi, come Metalinox, stiamo<br />
bene anche da soli e in questi trent’anni<br />
abbiamo avuto (e continuiamo ad avere)<br />
grandi soddisfazioni, ma rimango convinto<br />
che in Friuli dovremmo assolutamente imparare<br />
a collaborare come fanno in Emilia<br />
Romagna.<br />
C.P.<br />
maggio 11 11
Economia<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
“Tra la Gente”: è stata questa la mission<br />
della prima edizione del Festival della Sicurezza<br />
che si è concluso domenica 17 aprile.<br />
Per la prima volta in Friuli due settimane<br />
interamente dedicate alla promozione della<br />
cultura della sicurezza sul lavoro, a casa,<br />
a scuola e sulla strada: oltre 45 soggetti<br />
coinvolti e più di 60 eventi e manifestazioni<br />
dislocate in tutta la città per avvicinare a<br />
una mentalità “sicura” la totalità della comunità<br />
udinese, e imprimere alla sicurezza<br />
la forza di un orizzonte culturale condiviso.<br />
Lo shock che hanno provocato le immagini<br />
di vite spezzate da infortuni sul lavoro,<br />
come quelle esposte a Casa Cavazzini, i<br />
racconti e le testimonianze dello spettacolo<br />
Ocjo con i Trigeminus, e ancora gli<br />
approfondimenti legati agli aspetti e alle<br />
sfumature più diverse del tema hanno<br />
aperto un varco nella sensibilità dei cittadini,<br />
stimolando una maggiore consapevolezza.<br />
Realtà Industriale ha raccolto<br />
opinioni, riflessioni o semplici pensieri di<br />
persone comuni, della “gente”, appunto,<br />
sin dagli intenti, destinataria privilegiata di<br />
questa iniziativa.<br />
Ivan Cisilino, presente all’incontro “Qualità,<br />
12 maggio11<br />
Sicurezza:<br />
La “GENtE” pensa che...<br />
Dimostrazione di salvataggio in quota da parte dei Vigli del Fuoco<br />
(foto Gasperi)<br />
sicurezza, ambiente: chimica vittima o protagonista?”:<br />
“Operando nell’ambito sanitario<br />
sono molto interessato a questo tema.<br />
Si fanno tanti convegni sulla sicurezza ma<br />
questa non può nascere e svilupparsi solo<br />
in un contesto di disciplina aziendale. Bisogna<br />
lavorare prima sulla cultura, cambiarla,<br />
rinnovarla, e poi sul prodotto, uscendo<br />
dalla rigidità della disciplina aziendale.<br />
Dobbiamo confrontarci con Paesi come la<br />
Cina, l’India, il Brasile, imparare dalla loro<br />
creatività e uscire dalla logica che siamo i<br />
più bravi. Servono più idee culturali e imprenditori<br />
che le realizzino. Questo Festival<br />
fa molto, perché abbatte luoghi comuni e<br />
indifferenza”.<br />
Andrea Bucovaz, studente universitario di<br />
architettura, presente alla mostra di Casa<br />
Cavazzini: “Il Festival è un’iniziativa lodevole,<br />
perché di solito non si parla molto<br />
di sicurezza, soprattutto tra noi giovani.<br />
Sicuramente immagini come queste hanno<br />
un impatto diverso dalle parole e dagli<br />
articoli di giornale. Serve più formazione,<br />
adottando un pugno di ferro sulle regole,<br />
educando alla sicurezza soprattutto gli<br />
studenti delle scuole professionali, coloro<br />
che saranno i futuri geometri, capocantieri,<br />
impresari, progettisti. Probabilmente gli<br />
studenti delle scuole medie sono ancora<br />
immaturi per queste cose, forse bisognerebbe<br />
puntare più sugli studenti universitari,<br />
che hanno la maturità per capire e<br />
affrontare con serietà il tema della sicurezza.<br />
Il tutto comunque deve partire da una<br />
riflessione individuale e consapevole”.<br />
Alessandro Stringhero e Nicoletta Benvenuti,<br />
guide storico-artistiche: “Il tema della<br />
sicurezza negli ultimi anni ha fatto dei<br />
passi avanti, forse si comincia a capirne<br />
l’importanza. Ma bisogna che i settori più<br />
a rischio calchino di più la mano e siano<br />
intransigenti nel rispetto delle regole.<br />
Probabilmente la superficialità con cui si<br />
è affrontato questo argomento in passato<br />
adesso fa sì che ci siano più difficoltà nel<br />
cambiare la mentalità e nel fare cambiare<br />
abitudini ai lavoratori stessi. Il lavoro in<br />
nero poi è l’ostacolo più grande, persone<br />
disposte a lavorare in condizioni non a<br />
norma impediscono l’avanzamento della<br />
sicurezza”.<br />
Federico B., addetto vendite: “Il Festival è<br />
sicuramente un bel segnale, ma c’è ancora<br />
moltissimo da fare. La politica è ancora<br />
troppo poco incisiva su questi temi e c’è<br />
molta indifferenza tra la gente. Se non<br />
capita personalmente non si è coscienti<br />
di cosa significa farsi male, che sia sul<br />
luogo di lavoro o a casa. Spesso sono gli<br />
stessi datori di lavoro che non fanno la<br />
loro parte: sono superficiali e se devono<br />
risparmiare, lo fanno sul lavoratore, non<br />
garantendogli la sicurezza necessaria. Per<br />
questo servono più controlli reali e meno<br />
ispettori corrotti”.<br />
Maria Cristina Franceschinis, ex insegnante<br />
presso istituti professionali: “Bisogna puntare<br />
sui giovani perché spesso i lavoratori<br />
più maturi faticano a cambiare le loro abitudini,<br />
insistere sugli studenti delle scuole<br />
professionali, non solamente parlandone,<br />
ma mostrando loro i rischi e i pericoli, per
esempio mettendoli in contatto con le<br />
testimonianze di familiari delle vittime di<br />
infortuni. Spesso se qualcosa non tocca da<br />
vicino, non se ne capisce l’importanza”.<br />
Manafré Manelio, pensionato: “Questo<br />
Festival è meraviglioso, fa meditare e ben<br />
sperare per il futuro. Gli addetti ai lavori<br />
percepiscono il problema della sicurezza<br />
in modo ottimale, la gente comune, che<br />
non è a contatto con certe operatività, è<br />
invece superficiale. L’obiettivo principale<br />
da perseguire è la prevenzione, bisogna<br />
fare tutto il possibile perché certi incidenti<br />
non si verifichino mai. Non una volta, non<br />
devono accadere mai”.<br />
Alessandra Degano, consulente: “Nonostante<br />
tutto quello che si sta facendo per<br />
promuovere la cultura della sicurezza,<br />
come ci si è proposti con questo Festival,<br />
è deludente ma doveroso constatare che<br />
purtroppo questo è un argomento poco<br />
sentito dalla gente. A questi convegni<br />
dovrebbero partecipare più persone. Probabilmente<br />
la causa di tale indifferenza va<br />
ricercata anche nella natura della nostra<br />
regione, non troppo brillante dal punto di<br />
vista culturale. È ancora molto diffusa una<br />
mentalità familiare arretrata, per cambiarla<br />
bisogna lavorare sulle nuove generazioni.<br />
Inoltre, il tessuto economico del FVG è<br />
costituito per la maggior parte da piccole e<br />
medie imprese, che sono meno organizzate<br />
dal punto di vista della sicurezza”.<br />
Anonimo, presente all’incontro “Per la<br />
cultura della sicurezza, dai luoghi di lavo-<br />
Lezione sulla sicurezza di Bruzio Bisignano in ‘Ocjo’<br />
(foto Gasperi)<br />
ro all’ambiente di casa, alla scuola, alla<br />
strada”: “Ho letto di questo convegno sui<br />
giornali, mi è sembrato interessante e molto<br />
utile. Personalmente lavoro nel mondo<br />
dell’industria manifatturiera, devo dire che<br />
il problema sicurezza negli ultimi anni è<br />
molto più sentito, ma permane sempre un<br />
atteggiamento di superficialità, e non solo<br />
in FVG. Per esperienza personale posso<br />
affermare che gli infortuni sono vere e<br />
proprie tragedie e nel 90% dei casi avvengono<br />
a causa nella leggerezza dei lavoratori,<br />
che spesso si sentono troppo sicuri.<br />
I datori di lavoro dal canto loro rispettano<br />
le regole in merito, ma solo per un fatto di<br />
dovere imprenditoriale, mentre la sicurezza<br />
dovrebbe prima di tutto essere un fatto<br />
culturale”.<br />
Maria Gallizia, pensionata: “Non ce ne<br />
saranno mai abbastanza di iniziative come<br />
questa. Non abbiamo un’educazione alla<br />
sicurezza, soprattutto in casa. La sicurezza<br />
è dappertutto, ma la gente non è consapevole<br />
della pericolosità dei gesti che<br />
compie. Io, ad esempio, mi sono ripromessa<br />
di non salire più sulla scala per pulire<br />
le tende se sono sola in casa. Dobbiamo<br />
tutti imparare a pensare diversamente ogni<br />
gesto quotidiano”.<br />
Marina Branchetti, assistente sanitaria:<br />
“Nel mio campo si richiede prima di tutto<br />
sicurezza. Mi è piaciuta molto la mostra<br />
fotografica a Casa Cavazzini, molto forte,<br />
sono dell’idea che anche i bambini debbano<br />
sapere certe cose; bisogna educarli<br />
alla sicurezza il prima possibile. Negli ultimi<br />
anni dei passi avanti sono stati fatti, ma c’è<br />
Economia<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
I Trigeminus nello spettacolo di cabaret ‘Casa Schock’ (foto Gasperi)<br />
moltissima strada ancora da fare. Le leggi<br />
ci sono, ma spesso non vengono rispettate,<br />
il più delle volte perché la sicurezza<br />
costa. C’è da dire che, in ambito sanitario<br />
e ospedaliero, negli ultimi anni è emersa<br />
una cultura della sicurezza a 360 gradi: al<br />
posto della trascuratezza del passato, oggi<br />
ci sono regole tassative”.<br />
Luca Triadantasio, docente universitario:<br />
“Questa è senz’altro un’iniziativa da seguire<br />
con molta attenzione. In ambito<br />
accademico oggi esistono finalmente dei<br />
corsi di laurea dedicati al tema della sicurezza,<br />
sviluppato nei suoi diversi aspetti.<br />
Molti studenti hanno scelto questa strada<br />
che permette uno sbocco lavorativo importante,<br />
magari un po’ frenato dalla crisi,<br />
soprattutto nell’ambito della consulenza.<br />
La problematica della sicurezza va affrontata<br />
a tutto campo, con coerenza, 24 ore<br />
al giorno: deve entrare a far parte della<br />
nostra cultura”.<br />
Claudia Nobile, giornalista: “La sicurezza<br />
deve essere una guida in tutte le occupazioni,<br />
dall’imprenditore alla casalinga. La<br />
sicurezza stradale, poi, è fondamentale:<br />
chi va in bici o chi attraversa sulle strisce<br />
pedonali deve sentirsi sicuro, soprattutto<br />
se ci sono dei bambini. Bisogna migliorare<br />
la gestione della sicurezza a livello sia pubblico<br />
che privato”.<br />
Paola Valmassoi, commerciante: “La sicurezza<br />
è un fatto culturale, più se ne parla e<br />
meglio è. Negli ultimi anni si è sviluppata<br />
una maggiore consapevolezza e sensibilità<br />
tra la gente, ad esempio nei riguardi<br />
dell’ambiente: dieci o quindici anni fa non<br />
maggio 11 13
Focus<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
avremmo mai pensato alla raccolta differenziata,<br />
oggi, invece, evitiamo di buttare<br />
insieme carta e vetro. Inoltre, mentre prima<br />
si pensava che la sicurezza fosse solo<br />
appannaggio dell’industria, oggi si inizia a<br />
capire che è anche e soprattutto a casa e<br />
sulla strada. Anzi, forse si è più sicuri nelle<br />
industrie che in casa, dove spesso sono<br />
i semplici lavori di pulizia i più pericolosi,<br />
oltre ai rischi che si nascondono dietro al<br />
gas o a una semplice pentola d’acqua bollente.<br />
Bisogna sensibilizzare soprattutto i<br />
giovani: devono capire che se una persona<br />
si fa male, che sia sul lavoro, a casa o sulla<br />
strada, non è solo un immenso dolore per<br />
i familiari, ma è un danno e una sconfitta<br />
per tutta la società.<br />
Gabriella Bertoli, insegnante presso un Istituto<br />
di San Daniele, presente all’incontro<br />
“Introduzione all’Educazione Alimentare:<br />
conoscere per mangiare sicuri”: “I giovani<br />
delle scuole sanno ancora poco rispetto<br />
al tema della sicurezza alimentare, sono<br />
spesso superficiali nell’alimentazione e<br />
danno tutto per scontato. Un miglioramento<br />
in questo senso sarebbe impossibile<br />
senza l’aiuto delle famiglie, che da parte<br />
loro si dimostrano molto sensibili a questi<br />
temi. L’educazione deve cominciare a casa<br />
e continuare a scuola. Per noi insegnanti è<br />
fondamentale la prevenzione, cerchiamo<br />
di spiegare l’importanza del legame che<br />
c’è tra salute e alimentazione, non bacchettandoli,<br />
ma aiutandoli concretamente<br />
a migliorare le loro abitudini alimentari”.<br />
Daniela Darini, presente allo spettacolo<br />
Casa Shock: “L’attività che svolge questo<br />
14 maggio11<br />
La ‘gente’ che ha preso parte ad uno degli oltre 60 appuntamenti del Festival<br />
(foto Gasperi)<br />
Festival è molto positiva, ma bisognerebbe<br />
che fosse più ramificata e diffusa e parlarne<br />
non solo nell’ambito di un festival. Mio<br />
padre ha lavorato in fabbrica tanti anni,<br />
constatando che le strutture più grosse<br />
investono di più in sicurezza, mentre in<br />
quelle più piccole c’è molta più disattenzione,<br />
soprattutto da parte delle persone<br />
che vi lavorano. Le leggi ci sono, perché<br />
non vengono rispettate? Penso che ci sia<br />
un concorso di colpa, da parte dei datori<br />
di lavoro e dei lavoratori stessi. Almeno<br />
sul luogo di lavoro è d’obbligo la massima<br />
attenzione, soprattutto se si è responsabili<br />
non solo di sé stessi, ma anche degli altri<br />
lavoratori”.<br />
Sandra P., casalinga, in occasione di Casa<br />
Shock: “Ciò che si vede in questo spetta-<br />
colo è vero, ogni gesto quotidiano è potenzialmente<br />
pericoloso e troppo spesso<br />
non ce ne rendiamo conto. Soprattutto<br />
per quanto riguarda la sicurezza domestica<br />
bisogna informare di più, ripetere più volte<br />
anche le stesse cose, perché si dà tutto<br />
troppo per scontato”.<br />
G. B., professore presso l’Istituto Tecnico<br />
Malignani: “E’ fondamentale che la sicurezza<br />
entri nelle scuole. Insegnando al<br />
Malignani, sono continuamente in contatto<br />
con il problema della sicurezza dei laboratori<br />
utilizzati dagli studenti. Negli ultimi<br />
cinque sei anni si sono fatti notevoli passi<br />
avanti, per esempio sono diventati obbligatori,<br />
per accedere ai laboratori, le scarpe<br />
anti-infortunistiche e gli occhiali appositi<br />
da lavoro. Inoltre è aumentato il livello di<br />
formazione, soprattutto nelle scuole professionali,<br />
dove i ragazzi lavorano manualmente<br />
e sono in contatto con macchine<br />
e utensili di cui devono conoscere bene<br />
rischi e pericoli”.<br />
Bernardino Pittino, architetto, presente a<br />
Casa Shock: “Uno spettacolo molto divertente,<br />
il messaggio arriva perfettamente,<br />
soprattutto ai giovani. Come architetto ho<br />
a che fare sempre con problemi di sicurezza,<br />
dalle progettazioni ai cantieri. Negli<br />
ultimi anni qualcosa si è mosso, anche<br />
perché ci sono delle leggi ben precise da<br />
rispettare. Il problema principale è che la<br />
sicurezza comunque costa e in periodo di<br />
crisi è la prima cosa che viene tagliata”.<br />
Lodovica Bulian<br />
La palazzina di via Improvvidenza 626 e dintorni - spettacolo teatrale del<br />
Liceo Percoto (foto Gasperi)
service vice<br />
ARR La Qualità Elevata<br />
carrelli elevatori<br />
maggio 11 15
Economia<br />
Focus- Sicurezza tra la gente<br />
Sei visite guidate al cantiere per la ristrutturazione<br />
della scuola media “Manzoni”, 24<br />
seminari, quattro convegni, otto tra corsi ed<br />
incontri di istruzione, quattro incontri con<br />
dimostrazioni cui si aggiungono le dimostrazioni<br />
di interventi di salvataggio da parte dei<br />
Vigili del Fuoco, la testimonianza di Nives<br />
Meroi e Romano Benet, due rappresentazioni<br />
cinematografiche, due rappresentazioni<br />
di Ocjo con i Trigeminus, una rappresentazione<br />
del Palio Studentesco; gli incontri con<br />
la gente da otto postazioni collocate nella<br />
Loggia del Lionello, due mostre fotografiche,<br />
quella dell’ANMIL in Casa Cavazzini e quella<br />
promossa dal Comune di <strong>Udine</strong> e dall’Istituto<br />
Statale d’Arte Sello. Tutto questo è stato<br />
il Festival della “Sicurezza Tra la Gente”, di<br />
cui <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> è stata importante<br />
punto di riferimento.<br />
Palazzo Torriani è stato, infatti, sede di<br />
numerosi incontri, dibattiti e convegni, a<br />
ulteriore conferma dell’impegno preso con<br />
la sottoscrizione, nel settembre 2004, del<br />
protocollo d’Intesa sulla Sicurezza, nella ferma<br />
convinzione che questa debba costituire<br />
una componente integrante della cultura<br />
civica.<br />
Il Festival ha avuto una sua anticipazione già<br />
martedì 29 marzo con la conferenza stampa<br />
di presentazione dell’iniziativa. Nell’occasione,<br />
Adriano Luci, presidente di <strong>Confindustria</strong><br />
16 maggio11<br />
Le iniziative<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
29 marzo 2011- La conferenza stampa di<br />
presentazione del Festival a palazzo Torriani<br />
(foto Gasperi)<br />
<strong>Udine</strong>, che ha provveduto a coordinare le<br />
due settimane di iniziativa, ha esortato tutti,<br />
nessuno escluso, a non abbassare mai la<br />
guardia su questi temi in quanto “gli infortuni<br />
si portano dietro oltre a costi sociali ed<br />
economici significativi, costi morali che lasciano<br />
il segno soprattutto nei casi più gravi;<br />
perché, se l’imponderabile è immanente,<br />
è doveroso minimizzarne il rischio con la<br />
cultura della prevenzione che significa cura<br />
dell’organizzazione, rispetto delle regole di<br />
comportamento, attenzione e responsabilità,<br />
rispetto per sé e per gli altri; perché gli infortuni<br />
non accadono solo nei luoghi di lavoro,<br />
né in quelli più esposti al rischio, ma come<br />
documentano le statistiche, in casa ed in<br />
strada”.<br />
Il Festival ha preso poi ufficialmente il via<br />
lunedì 4 aprile in Sala Aiace, con l’osservazione<br />
di un minuto di silenzio, su espressa<br />
richiesta del sindaco di <strong>Udine</strong> Furio Honsell,<br />
in memoria di Dragan Jelinic, il carpentiere<br />
di nazionalità croata che venerdì 1 aprile<br />
ha perso la vita schiacciato mortalmente<br />
da una lastra di metallo all’interno di un<br />
cantiere edile a <strong>Udine</strong>: “Mi sono chiesto<br />
che senso avesse un Festival della sicurezza<br />
dopo un fatto così grave - ha dichiarato il<br />
primo cittadino -. Poi invece ho capito che<br />
questa può essere finalmente l’occasione<br />
per riflettere senza retorica sul problema<br />
della sicurezza sul posto di lavoro. La qualità<br />
di una vita sicura- ha concluso- deve essere<br />
il fine ultimo di tutte le nostre azioni”.<br />
Il primo appuntamento svoltosi a palazzo<br />
Torriani nell’ambito del Festival è stato il seminario<br />
di martedì 5 aprile dal titolo “Come<br />
Comunicare la sicurezza: come comunicare<br />
e promuovere la cultura e gli strumenti per<br />
la prevenzione dei rischi in tutti gli ambiti<br />
della vita civile”. Per il moderatore dell’incontro<br />
Giuseppe Carlini, senior partner di M.C.<br />
Management Consulting, “una comunicazione<br />
che ricerca solo lo shock e il sensazionalismo<br />
non sempre paga; è infatti più funzionale<br />
all’essere vista, che a fungere da fattore<br />
di educazione. Educare significa far vedere<br />
le cose non con il filtro del cervello, ma con<br />
gli occhi. La corretta comunicazione ha il<br />
compito non solo di creare attenzione sul<br />
problema, ma anche di aprire la strada verso<br />
possibili soluzioni”. L’incontro – apertosi con<br />
i saluti per conto di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> del<br />
capogruppo del Terziario Avanzato, Giovanni<br />
Claudio Magon, e del vice-presidente Matteo<br />
Tonon, che hanno ricordato l’impegno<br />
a tutto campo dell’Associazione sul fronte<br />
della sicurezza – è stato arricchito anche da<br />
una tavola rotonda cui hanno preso parte<br />
quattro tra titolari, manager e responsabili<br />
della sicurezza dei settori delle costruzioni,<br />
del mobile, delle meccaniche e della<br />
siderurgia: Piero Petrucco (ICOP), Alberto<br />
Gortani (Moroso), Carlo Tonutti (Tonutti) e<br />
Gianfranco Magnano, esperto e consulente<br />
per la sicurezza: unanime l’opinione che la<br />
sicurezza sia un fatto culturale da insegnare<br />
e imparare, prima di tutto, a casa e a scuola.<br />
Le iniziative di Largo Melzi sono proseguite<br />
mercoledì 6 aprile con l’incontro a cura del<br />
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della<br />
Zona dell’Aussa Corno “Edmosis best practices-Mobilità<br />
e Sicurezza integrata sostenibile”.<br />
Edmosis è acronimo di Educazione,<br />
Mobilità e Sicurezza Integrata Sostenibile.<br />
Infatti, “La sicurezza non si fa solo nei luoghi<br />
di lavoro- ha sottolineato l’ingegner Marzio<br />
Serena, direttore del Consorzio per lo Sviluppo<br />
Industriale della Zona del’Aussa Corno<br />
- dobbiamo ricordarci che più della metà<br />
degli infortuni mortali si verifica in strada. La<br />
sicurezza stradale, quindi, è determinante<br />
nell’educazione complessiva alla sicurezza
che deve essere assunta da ogni persona”.<br />
“EdMoSis costituisce un valido strumento di<br />
monitoraggio, informazione e formazione e<br />
diffusione di indicazioni utili per la guida sicura”<br />
-ha spiegato poi l’ingegner Ugo Fonzar,<br />
responsabile della sicurezza del lavoro del<br />
Consorzio ed esperto del settore.<br />
Rivolto agli insegnanti delle scuole di secondo<br />
grado della Provincia di <strong>Udine</strong>, giovedì 7<br />
aprile, si è tenuto il seminario “Introduzione<br />
all’Educazione Alimentare: conoscere per<br />
mangiare sicuri”, a cura di <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Udine</strong>, Ordine dei Tecnologi Alimentari del<br />
Friuli Venezia Giulia e della Direzione Scolastica<br />
Regionale. Il pubblico di insegnanti<br />
ha partecipato a una vera e propria lezione<br />
per acquisire informazioni e strumenti adeguati<br />
al fine di educare i giovani a capire<br />
e valutare le proprie scelte nell’ambito del<br />
consumo alimentare. “E’ un’opportunità - ha<br />
commentato Cristian Vida, capogruppo del<br />
Gruppo Alimentari e Bevande di <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Udine</strong> - per conoscere veramente i<br />
prodotti alimentari e la loro produzione. In<br />
queste settimane abbiamo avviato anche la<br />
fase B del nostro progetto pilota che prevede<br />
un vero e proprio “viaggio nel gusto” per<br />
900 studenti della provincia attraverso più<br />
di 20 incontri di approfondimento con gli<br />
esperti e visite aziendali alle eccellenze delle<br />
industrie del settore”. Per Daniela Beltrame,<br />
Direttore Scolastico regionale FVG, “si tratta<br />
di un progetto didattico di eccellenza che,<br />
attraverso le competenze di esperti, propone<br />
agli studenti delle scuole medie un modello<br />
di sane e corrette abitudini alimentari.<br />
Conoscere meglio i prodotti significa inoltre<br />
aiutare i ragazzi a essere responsabili e consapevoli<br />
delle proprie scelte alimentari”.<br />
La sicurezza sulle strade è stata la protagonista<br />
del convegno di venerdì 8 aprile<br />
“Sicurezza stradale Antincendio e Sicurezza<br />
nei tunnel”, promosso da FINCO, ANISA,<br />
GSA e OLOS. Nel fare gli onori di casa, il<br />
presidente Adriano Luci ha ricordato come<br />
“questo seminario ben si inserisca nell’ambito<br />
del Festival che si propone di divulgare la<br />
sicurezza come fenomeno culturale, coinvolgendo<br />
in questo caso anche tutti gli ordini<br />
professionali. La fase progettuale è indispensabile<br />
per la buona riuscita di un’opera”.<br />
Tra i relatori intervenuti sui temi della formazione,<br />
dell’eco-drive, dello sviluppo delle<br />
infrastrutture e dell’integrazione tra l’Italia<br />
e le politiche europee, anche il membro<br />
della commissione Trasporti del parlamento<br />
europeo l’On. Debora Serracchiani, l’assessore<br />
alla Viabilità e Trasporti FVG Riccardo<br />
Riccardi, e l’On. Mario Valducci, Presidente<br />
della Commissione Trasporti della Camera<br />
dei Deputati.<br />
“Qualità, sicurezza, ambiente: chimica vittima<br />
o protagonista?”: è stato invece il titolo<br />
dell’approfondimento di lunedì 11 aprile.<br />
Negli ultimi anni <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> ha<br />
sviluppato un’importante attività di checkup<br />
rivolta alle imprese del settore chimico,<br />
per valutare la conformità aziendale agli<br />
adempimenti ambientali e di sicurezza del<br />
lavoro: “E’ da tempo che la chimica friulana<br />
si è messa in discussione - ha commentato<br />
Claudia Silvestro, responsabile Ambiente<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> -. E’ stata la prima a<br />
dover fare i conti con regole molto severe e<br />
l’attenzione dell’opinione pubblica ha portato<br />
il settore ad avanzamenti e miglioramenti”.<br />
Il capogruppo delle Industrie Chimiche<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Germano Scarpa,<br />
ha poi spiegato che “la chimica, a torto, è<br />
associata dall’opinione pubblica a qualcosa<br />
di negativo. È un luogo comune da sfatare.<br />
La chimica circonda ogni aspetto della<br />
nostra vita, dalla sedia su cui sediamo al<br />
bicchiere da cui beviamo, e ha nel suo dna<br />
la sicurezza delle persone, dell’ambiente e<br />
dei prodotti”.<br />
“Un’azienda con zero infortuni è più competitiva:<br />
l’attenzione alla sicurezza in fabbrica<br />
sarà tanto maggiore quanto più la cultura<br />
della sicurezza troverà terreno fertile in casa,<br />
a scuola e sulla strada”: così il presidente<br />
Adriano Luci ha aperto l’incontro di mercoledì<br />
13 aprile “Per la cultura della sicurezza<br />
– Dai luoghi di lavoro all’ambiente di casa,<br />
alla scuola, alla strada”. Il professore Marco<br />
Frey, ordinario di economia e gestione delle<br />
Imprese della Scuola Superiore Sant’Anna<br />
di Pisa ha riconosciuto che “il contesto<br />
territoriale del Nord Est sta facendo molto<br />
per sensibilizzare le persone sulla sicurezza.<br />
Credo che un’azione corale sistematica alla<br />
lunga possa pagare”. È seguito un dibattito<br />
sul tema cui hanno preso parte anche il<br />
rettore dell’Università degli Studi di <strong>Udine</strong>,<br />
Cristiana Compagno, Isidoro Marino, direttore<br />
del Comitato tecnico per la Sicurezza<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Elda Ferrari, direttore<br />
regionale dell’INAIL, e il sindacalista Roberto<br />
Muradore.<br />
“Immigrazione e sicurezza: tante lingue e<br />
tante culture, ma la sicurezza è un bene<br />
comune”: questo il tema promosso giovedì<br />
14 aprile a cura della Fondazione Crup e di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, in collaborazione con le<br />
Aziende per i Servizi Sanitari n.3, n.4 e n.5,<br />
con RUE Risorse Umane Europa e con AIAS<br />
(Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza).<br />
Il presidente della Fondazione, Lionello<br />
D’Agostini, ha sottolineato l’impegno della<br />
Fondazione nel sostenere le giornate della<br />
sicurezza in quanto tema rientrante tra gli<br />
scopi istituzionali dell’Istituto che riguardano<br />
Economia<br />
Focus- Sicurezza tra la gente<br />
la tutela e la salvaguardia della società civile<br />
nelle sue espressioni filantropiche e sociali:<br />
“Non c’è crescita se non c’è sicurezza in<br />
ogni momento della nostra vita”. Da parte<br />
sua il vice presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />
Marco Bruseschi, ha spiegato come non ci<br />
siano diversità etniche o di cultura, quando<br />
in discussione ci sono l’integrità e la vita<br />
delle persone: “Nel caso dei lavoratori immigrati,<br />
la barriera costituita dalla lingua va superata<br />
con il dialogo continuo, in modo da<br />
diffondere formazione e prevenzione anche<br />
tra i lavoratori extra-comunitari”.<br />
Nella stessa giornata è stato anche presentato<br />
a Palazzo Torriani il libro “Fa modon a<br />
Buje: Creps, fors, grices”, di Laura Nicoloso<br />
e Andrea Catturino e promosso dall’Associazione<br />
Culturale “el Tomat”. Il volume offre<br />
stimolanti e inediti spunti per la rilettura della<br />
storia delle fornaci e dei fornaciai bujesi,<br />
nel passaggio dall’antica cultura artigianale<br />
alla produzione industriale.<br />
“Sicuri in montagna, sicuri nella vita”: venerdì<br />
15 aprile il cinema Visionario ha ospitato<br />
la suggestiva testimonianza di Nives Meroi<br />
e Romano Benet, in un incontro promosso<br />
da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> e Fondazione Crup,<br />
in cui i due “testimonial d’alta quota” hanno<br />
evidenziato come la “sicurezza” ed un<br />
rapporto “puro” con la montagna siano gli<br />
elementi più importanti alla base delle loro<br />
scalate “impossibili”.<br />
Nives Meroi ha portato e commentato uno<br />
spettacolare filmato relativo alla scalata, da<br />
lei effettuata in Nepal assieme al marito<br />
Romano e a Luca Vuerich, della “Montagna<br />
Bianca”, il Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri<br />
il settimo monte più alto della terra. Le<br />
suggestive immagini si sono perfettamente<br />
integrate nel messaggio delle giornate della<br />
sicurezza dal momento che Meroi, Benet<br />
e Vuerich decisero, nel 2005, di tornare<br />
indietro dalla vetta “perchè il pericolo era<br />
eccessivo causa le avverse condizioni atmosferiche”,<br />
per poi riprovarci con successo<br />
l’anno successivo. “Secondo noi, l’alpinismo<br />
– ha spiegato al riguardo Nives Meroi – è<br />
una rinuncia alla certezza, ma senza mai<br />
oltrepassare il limite. Noi ci siamo dati alcune<br />
regole, tra cui anche l’approccio consapevole<br />
al pericolo: ogni componente della<br />
cordata è libero in quanto responsabile delle<br />
proprie scelte”. Romano Benet, facendo un<br />
raffronto tramite l’ausilio di due manichini<br />
tra l’attrezzatura dell’alpinista e quella di un<br />
lavoratore, ha infine sottolineato il contributo<br />
dato dall’alpinismo alla sicurezza sul lavoro<br />
in termini di materiali e di attrezzature.<br />
L.B.<br />
maggio 11 17
Focus<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
Sicuri in montagna,<br />
sicuri nella vita!<br />
Nives Meroi e Romano Benet sono stati i testimonial del Festival della Sicurezza tra la Gente.<br />
Venerdì 15 aprile, al cinema Visionario, in un incontro promosso da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> e<br />
Fondazione Crup, i due alpinisti hanno portato e commentato uno spettacolare filmato relativo<br />
alla scalata, effettuata assieme a Luca Vuerich, del Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri il settimo<br />
monte più alto della terra.<br />
Una storia intitolata “Nient’altro che del bianco,<br />
cui badare”. Versi che Rimbaud scrisse...<br />
Per noi il bianco è quello del Dhaulagiri, che<br />
nell’antica lingua sanscrita significa “montagna<br />
bianca”.<br />
Il Dhaulagiri è uno dei 14 ottomila... . Questo<br />
è il racconto delle spedizioni che abbiamo<br />
fatto per salirlo ma prima di tutto è il racconto<br />
di un viaggio. Un viaggio che inizia dagli 800<br />
metri del villaggio di Beni – dove ci hanno<br />
scaricato i mezzi - e un passo dopo l’altro<br />
attraversa tutti i colori di questa terra fino al<br />
bianco degli 8167 della cima del Dhaula.<br />
Spedizioni, viaggi, particolari: parti in aereo...e<br />
poi pian piano i mezzi di spostamento si<br />
riducono finchè non ti restano che i piedi. Distanze<br />
calcolate non in km/ora ma in giornate<br />
di cammino e così ti avvicini alla montagna<br />
e impari a viverla con passo lento: un passo<br />
dopo l’altro, con umiltà, pazienza e nel silenzio<br />
che predispone all’ascolto.<br />
È così che la natura educa l’uomo a se stesso<br />
e lo riconcilia con la sua essenzialità e a quel<br />
punto il bianco della cima del Dhaulagiri non<br />
sarà più assenza, ma diventerà la somma di<br />
tutti i colori incontrati lungo il cammino.<br />
18 maggio11<br />
Romano Benet e Nives Meroi (foto Gasperi)<br />
5 aprile 2005- stiamo camminando nel cuore<br />
del Nepal lungo la Myagdi Khola, la valle che<br />
ci porterà ai piedi del Dhaulagiri. Ci vorranno<br />
nove giorni di cammino, prima di raggiungere<br />
il versante nord della nostra montagna, il cui<br />
antico nome sanscrito significa Montagna<br />
Bianca.<br />
Il paesaggio è bellissimo. Campi e villaggi curati<br />
e lindi, gente sorridente e sciami di bambini<br />
che ti inseguono chiedendoti le penne:<br />
Calam – ti chiedono - give me pen”.<br />
I campi sono coltivati a riso e orzo, irrigati da<br />
canali di fango e pietre e lavorati con aratri di<br />
legno. Oggi come cent’anni fa: gli stessi strumenti<br />
e gli stessi gesti. Il ritmo della vita qui<br />
è imposto dalla natura e scandito dal passo<br />
degli uomini e dei loro animali.<br />
Questo non è mai stato un itinerario molto<br />
frequentato, ma negli ultimi anni c’è stato un<br />
tracollo del turismo, perchè questa è la roccaforte<br />
dei maoisti.<br />
Queste donne sono proprio belle; perchè negli<br />
occhi hanno una sicurezza diversa dalla nostra.<br />
Io mi domando cosa pensano di noi alpiniste<br />
che veniamo qui a scalare montagne, un<br />
terreno di gioco storicamente maschile. Ogni<br />
giorno noi lottiamo per diventare sempre più<br />
simili agli uomini, e continuiamo a cercare in<br />
noi qualità che non abbiamo, trascurando di<br />
coltivare le nostre, che non sono superiori o<br />
inferiori, ma semplicemente diverse.<br />
Dal villaggio di Muri si entra in territorio maoista.<br />
Per giorni avevamo fantasticato sulla nostra<br />
reazione nel trovarci di fronte a dei guerriglieri<br />
armati e incappucciati. Nel pomeriggio al<br />
campo, ci viene a trovare un omino piccolo e<br />
dall’aria dimessa: è il portavoce locale che ci<br />
spiega i loro obiettivi: vogliono la costituzione<br />
di una democrazia popolare e la soluzione di<br />
problemi come assistenza medica, istruzione<br />
e sostegno allo sviluppo economico locale.<br />
Richieste ragionevoli ma l’incuria dei governi<br />
corrotti e della monarchia ha reso la situazione<br />
insostenibile e questa guerra ha fatto<br />
ormai 12.000 morti in dieci anni, nel silenzio<br />
totale dell’opinione pubblica. Alla fine gli abbiamo<br />
fatto una donazione e lui ci ha rilasciato<br />
addirittura una ricevuta.<br />
La sera ci organizzano una festa. Uno spettacolino<br />
di cuore con le ragazzine che danzano<br />
mentre I coristi non riescono a mettersi d’accordo<br />
sui pezzi da eseguire.<br />
Il sentiero sale lungo pendii sempre più ripidi,<br />
aggrappato ai fianchi della montagna fino al<br />
villaggio di Bogara. Questo è l’ultimo centro<br />
abitato che incontreremo lungo il cammino.<br />
Come ogni sera Manuel, organizzatore dei<br />
nostri viaggi e prima ancora medico, apre<br />
l’ambulatorio. È doloroso vedere la sofferenza<br />
di questi bambini, che per la mancanza della<br />
minima assistenza medica possono rimanere<br />
menomati, storpi o addirittura morire.<br />
Dal villaggio, una nuova discesa vertiginosa<br />
ci riporta al letto del fiume ed entriamo nella<br />
foresta pluviale.<br />
Arrivati al campo, i portatori andranno in cerca<br />
delle erbe per prepararsi la cena.<br />
Per la notte si raccolgono a gruppetti e chiacchierano<br />
a lungo attorno al fuoco. Il nostro<br />
camminare si fonda sulla loro fatica perché<br />
è grazie a loro che possiamo raggiungere il<br />
campo base e là costruire quella che per un
mese sarà la nostra casa.<br />
Loro camminano agili e svelti, nonostante le<br />
ciabattine ai piedi e i 40 chili sulla schiena.<br />
Per risparmiare il fiato comunicano a fischi.<br />
Il massimo dell’economia in ogni gesto, per<br />
affrontare un lavoro, e una vita, che logorano<br />
già dall’infanzia.<br />
Mi tornano in mente le bambine di Muri; la<br />
prima cosa che avevo notato erano i vestiti<br />
poveri e le facce sporche, ma la sera nel<br />
vederle danzare si erano trasformate. Nelle<br />
movenze dei loro passi l’economia del gesto<br />
diventava eleganza e armonia, nonostante la<br />
povertà degli abiti. Ricordo che mi ero vergognata,<br />
perché ancora una volta non ero riuscita<br />
a smentire in tempo i miei pregiudizi.<br />
L’ 11 aprile arriviamo all’Italian Base Camp, ai<br />
piedi della parete ovest del Dhaulagiri, ancora<br />
un paio di giorni e arriveremo al campo base.<br />
Ormai camminiamo da sette giorni e con<br />
paziente curiosità ci stiamo avvicinando alla<br />
nostra Montagna Bianca.<br />
Cammini a lungo in spedizione. Le distanze<br />
qui non si calcolano in ore ma in giorni e la<br />
lentezza con cui ti sposti ti fa riscoprire l’ importanza<br />
dei particolari. Un passo dopo l’altro<br />
attraversi colori della terra e lentamente ti<br />
prepari all’incontro.<br />
Le spedizioni sono viaggi ricchi ed essenziali<br />
proprio perchè a piedi. E viaggiare così, è una<br />
frattura continua di tutte le abitudini, e per<br />
fortuna a volte anche di pregiudizi.<br />
il 13 aprile arriviamo a quota quattromilaesei,<br />
ai piedi del versante nord del Dhaulagiri.<br />
Una giornata di lavoro e a sera il campo è<br />
pronto: tenda mensa, tenda cucina e tendine<br />
per dormire.<br />
Durante il giorno la tenda mensa fa anche un<br />
ufficio e da laboratorio per I test di fisiologia<br />
dell’Università di <strong>Udine</strong>. E’ Leila, mia sorella,<br />
che ce li somministra e insieme facciamo da<br />
cavie anche per i suoi esperimenti neurocognitivi.<br />
Ma prima di iniziare la salita dobbiamo invocare<br />
la benedizione del Dio Montagna e chiedergli<br />
perdono perché calpesteremo i suoi<br />
fianchi. Il 17 aprile celebriamo una puja.<br />
Alla base dell’altare mettiamo le piccozze e<br />
i ramponi, poi le offerte: frittelle, riso, lattine<br />
di birra e una piccola statua di burro. Con il<br />
burro vengono segnati anche i nostri attrezzi,<br />
perché così benedetti possano violare i fianchi<br />
del dio Dhaulagiri.<br />
Alla cima del palo fissiamo le bandiere di<br />
preghiera che si irraggiano attraverso tutto il<br />
campo base.<br />
In tibetano, Lagpa recita un mantra, in cui<br />
chiama a raccolta tutti gli Dei Montagna, a<br />
cominciare dall’ Everest, la Dea Madre della<br />
Terra.<br />
Da adesso in poi non avremo nient’altro che<br />
del bianco cui badare.<br />
18 aprile- Cominciamo la scalata con alcune<br />
salite progressive in quota, necessarie sia per<br />
l’acclimatamento che per portare su, il materiale<br />
alpinistico e per I bivacchi.<br />
Ci sono infiniti modi di salire un ottomila. Ad<br />
esempio si può salire puliti, coi soli propri polmoni,<br />
oppure usando le bombole di ossigeno.<br />
Ci sono le salite in autonomia o quelle fatte<br />
con il lavoro dei climbing sherpa, che attrezzano<br />
parete e campi e assistono il cliente, fino a<br />
tirarlo e spingerlo; poi ci sono “pareti solitarie”<br />
e montagne salite in fila indiana. E ancora vie<br />
nuove, invernali.<br />
Insomma un ampio ventaglio di modi, dove le<br />
differenze, prima che di stile, sono semplicemente<br />
fisiologiche e di approccio psicologico<br />
e mentale. Come sempre noi saliamo usando<br />
solo le nostre forze, in un confronto onesto<br />
con la montagna e con noi stessi.<br />
Per questa prima salita staremo fuori 3 giorni,<br />
per cercare di arrivare fino a seiesei e portar<br />
su il materiale.<br />
Al campo base insieme a noi c’è una sola<br />
spedizione: un gruppo coreano con 4 portatori<br />
d’alta quota.<br />
Noi e gli sherpa stiamo lavorando per trasportare<br />
le corde e fissarle nei tratti impegnativi<br />
– sull’aiuto dei coreani non c’è proprio da far<br />
conto.<br />
Depositati i carichi, scendiamo verso il campo<br />
base.<br />
Appena fuori dall’icefall sulla morena, vedremo<br />
spiccare i colori delle nostre tende. E<br />
dopo appena qualche giorno in parete, rientrare<br />
al base sarà come tornare a casa perchè<br />
il campo base è come un porto alla fine di un<br />
viaggio.<br />
Qui ritrovi il caldo del sacco a pelo, la comodità<br />
del mangiare seduti a tavola e il tempo che<br />
ciascuno impiega come vuole, anche senza<br />
far niente e senza nemmeno dover cercare<br />
un’ alibi.<br />
Una spedizione è tempo da vivere pian piano,<br />
perché qui il tempo non ha fretta.<br />
25 aprile- Sveglia alle cinque, colazione, rituale<br />
giro intorno all’altare della puja e via.<br />
In un attimo il cielo si è chiuso e ora nevica. Il<br />
vento cancella le tracce, la nebbia nasconde<br />
ogni riferimento.<br />
La nebbia è strana, ti avvolge in un bozzolo<br />
lattiginoso che ti separa da tutto ciò che ti circonda.<br />
Abbiamo raggiunto il campo; scarichiamo<br />
gli zaini e poi non ci resta che tornare giù.<br />
La nebbia in realtà è un’esplosione di luce<br />
che annulla le ombre e fa svanire i contorni,<br />
e tu barcolli ubriaco, come in una notte senza<br />
stelle.<br />
I canali si stanno già scrollando della neve<br />
polverosa. Ma per fortuna scendiamo veloci in<br />
questo labirinto bianco, le corde sono come<br />
un filo di Arianna.<br />
Focus<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
Arrivati al primo maggio, ormai nevica anche<br />
dentro di noi.<br />
Il tempo è spietato: bufere e nevicate giornaliere.<br />
3 maggio- riproviamo.<br />
Alle sei di mattina siamo partiti per salire a<br />
sei-e-quattro, al nostro campo uno.<br />
Il tempo è discreto e saliamo tallonati dalle<br />
nebbie che già montano dalla foresta.<br />
L’indomani mattina aspettiamo che il sole<br />
asciughi la tenda e i sacchi a pelo, prima di<br />
smontare il campo, caricarcelo nello zaino e<br />
partire.<br />
Oggi vogliamo salire più in alto possibile,<br />
intorno ai 7.200/7.300 metri, attrezzare un<br />
posto per il bivacco e se tutto va bene l’indomani<br />
tentare la cima. Sopra di noi stanno già<br />
salendo i Coreani guidati dagli sherpa. Oggi<br />
saranno in cima.<br />
Nel primo pomeriggio cominciamo a guardarci<br />
attorno, in cerca di un posto per bivaccare.<br />
Siamo intorno ai setteedue. Il pendio è ripido<br />
e roccioso ma per fortuna riusciamo a scavare<br />
uno stretto gradino nella neve. Per una notte<br />
può bastare: ci fermiamo qui.<br />
Al calduccio in tenda, approfittiamo degli<br />
ultimi raggi di sole per asciugarci un po’, poi<br />
facciamo merenda e per finire i compiti: i test<br />
di fisiologia e quelli neurocognitivi.<br />
Saliamo divisi, ciascuno separato nel bagliore<br />
della sua frontale.<br />
Il buio è tempestato da una cascata di stelle<br />
sopra e sotto di noi. Ci si muove come ladri di<br />
notte; inghiottiti dal rimbombo del silenzio.<br />
Il pendio continua ad impennarsi e noi annaspiamo<br />
nella neve inconsistente, seguendo le<br />
tracce dei coreani che ieri erano in cima.<br />
La neve è pericolosa, sotto i piedi avverto le<br />
vibrazioni dei passi di Romano e Luca; l’equilibrio<br />
di questo pendio enorme sembra appeso<br />
a un filo.<br />
Anche la nostra vita qui è sospesa, pian piano<br />
rallenta fin quasi a interrompersi. E noi continuiamo<br />
a salire, in equilibrio su questo filo<br />
sottile<br />
Intanto si è fatto giorno; è bello potersi guardare<br />
intorno, anche se il freddo non ti fa sentire<br />
i piedi e le mani. Luca si massaggia per<br />
scaldarsi un pò; Romano continua a salire la<br />
cresta.<br />
Io recito filastrocche e conto i passi, mentre<br />
le tracce dei coreani si sono fermate più giù,<br />
intorno agli 8000. Eppure hanno detto di essere<br />
arrivati in cima.<br />
Continuo a salire e tengo il conto: 30 passi e<br />
in premio due minuti di riposo.<br />
Ogni passo quassù è un sforzo di volontà, ma<br />
quando ti giri per guardarti intorno, con uno<br />
sguardo puoi abbracciare l’orizzonte.<br />
Non è uno sguardo che domina, perchè qui<br />
ti rendi conto dell’assoluta irrilevanza delle<br />
maggio 11 19
Focus<br />
Focus - Sicurezza tra la gente<br />
nostre ambizioni. È solo un attimo di grande<br />
chiarezza e una sensazione pacificante: immerso<br />
nella consolante vastità dell’universo e<br />
non la guardi, ne fai parte.<br />
Salendo la cresta di roccia e neve siamo arrivati<br />
su una cima, dove qualcuno ha piantato<br />
un grosso paletto d’alluminio, ma questa, lo<br />
vediamo bene, non è il culmine della montagna.<br />
La cima vera, alta dieci metri più di questa,<br />
si trova due cucuzzoli più in là, ma lungo<br />
la cresta pendono enormi cornici soffiate dal<br />
vento. Una sfida estrema alla sorte.<br />
Oggi è solo il 5 maggio, la stagione è appena<br />
iniziata e abbiamo ancora molti giorni a disposizione.<br />
Siamo tranquilli: possiamo scendere<br />
al base, attendere una nuova finestra di bel<br />
tempo e poi tornar su, per conoscere quell’<br />
ultima manciata di metri, da aggiungere agli<br />
oltre 7000 che abbiamo percorso fin qui.<br />
Guardare i fiocchi che cadono, ascoltare il<br />
ticchettio sulla tenda. Dopo un po’ si è invasi<br />
da una pesantezza e da un rammollimento<br />
cerebrale, che non sono dovuti all’ipossia. È<br />
il peso dei fiocchi di neve, il peso di questa<br />
attesa che sembra non portare a niente.<br />
Dal cielo cadono palline di polistirolo, è neve<br />
che annuncia tempesta.<br />
La parola d’ordine in spedizione è pazienza,<br />
una parola da riempire giorno dopo giorno.<br />
Ma non è un far niente ebete, è un’opportunità,<br />
per imparare a fare un pò di silenzio<br />
attorno e dentro di se. E in questa solitudine<br />
affollata di pensieri, può far paura trovarsi da<br />
soli con se stessi. / ...<br />
Da qua sotto è lontana la cima. Quando<br />
guardi qualcuno salire, non è che un granello<br />
cancellato nel bianco. E quando arrivi lassù,<br />
all’ultimo gradino della scala, sei un granello<br />
immerso nello spazio più puro, ma coi piedi<br />
ancora incredibilmente attaccati alla terra.<br />
9 maggio- riproviamo. Sbucati dall’icefall risaliamo<br />
la vallata superiore. Sembra uscita da<br />
un bombardamento. Il crollo di un seracco,<br />
20 maggio11<br />
Il Dhaulagiri<br />
ha coperto il pendio con proiettili di ghiaccio<br />
di ogni dimensione.<br />
Arrivati a seieotto si scatena la bufera. Attorno<br />
alla testa avvertiamo un crepitio, come<br />
un’aureola, e in un attimo capiamo: fulmini,<br />
l’aria è piena di elettricita.<br />
Cerchiamo riparo in un crepaccio, aspettiamo<br />
mezz’ora ma il tempo continua a peggiorare.<br />
Il temporale non si sposta, ci sono almeno 30<br />
centimetri di neve fresca e la visibilità è nulla.<br />
Dobbiamo cercare di scendere.<br />
L’aureola attorno alla testa, uno “sfrigolio” alle<br />
mani e in bocca il sapore amaro dello zolfo.<br />
Corriamo finchè l’atmosfera si carica troppo,<br />
poi ci accucciamo a terra allontanando le picche;<br />
aspettiamo un po’ e poi ripartiamo.<br />
Dalla cresta ci siamo buttati nell’enorme plateau<br />
che scende al colle. Qui siamo meno<br />
esposti ai fulmini, ma dobbiamo muoverci a<br />
naso accecati dalla nebbia, lungo pendii che<br />
si assestano pericolosamente.<br />
Via radio, Leila ci ha avvisati che anche giù la<br />
situazione è difficile. Il vento ha quasi portato<br />
via la tenda mensa.<br />
Alle 4 raggiungiamo il campo, siamo sollevati<br />
ad essere qui ma anche stanchi, stufi e<br />
“ghiacciati”.<br />
Abbiamo salito una montagna, ma ci è mancato<br />
quell’ultimo gradino.<br />
Siamo tornati su. Abbiamo atteso. Riprovato e<br />
atteso ancora.<br />
Il nostro è un alpinismo semplice ed essenziale:<br />
senza ossigeno, senza portatori d’alta<br />
quota e senza campi prefissati: quasi un alpinismo<br />
di rinuncia.<br />
Di rinuncia ad ogni aiuto esterno e tecnologico,<br />
e di rinuncia alle certezze senza però,<br />
oltrepassare il limite.<br />
Adesso siamo qui, liberi da attese e aspirazioni<br />
e aperti, all’incertezza di un futuro ancora<br />
tutto da scrivere.<br />
Due anni per salire il Dhaula – ma 12 anni e<br />
tre tentativi per il K2.<br />
Al giorno d’oggi grazie ad ossigeno, sherpa,<br />
ed elicotteri, si possono quasi annullare le fatiche<br />
e i rischi estremi, per ridurre al massimo<br />
la possibilità di insuccesso.<br />
Ovviamente diverso è quando si affronta la<br />
salita usando solo le proprie forze. Senza<br />
aiuti esterni e tecnologici devi rinunciare alle<br />
certezze perchè la forza, la tecnica, determinazione<br />
ed esperienza sono importanti, ma<br />
alla fine è sempre la montagna a decidere<br />
nel senso che basta davvero poco a dover<br />
rinunciare. (es.: cornici Dhaula, vento Makalu,<br />
valanghe, bufere, o banali malesseri – Luca al<br />
cb -, o perdita materiale ...K2)<br />
L’alta quota è un ambiente inadatto alla vita e<br />
lassù l’organismo è costretto a mettere in atto<br />
degli stratagemmi per sopravvivere perchè la<br />
degenerazione che subisce l’organismo è tale<br />
e talmente repentina che la sopravvivenza<br />
è comunque limitata ad ore: 24, 48 ore al<br />
massimo.<br />
Oltre gli ottomila metri, nella cosiddetta zona<br />
della morte, ogni cellula del nostro organismo<br />
è consapevole della sua estrema fragilità di<br />
fronte all’enorme superiorità della natura e<br />
lassù, senza filtri nè distorsioni è possibile<br />
osservare l’essere umano ricondotto alla sua<br />
pura essenzialità fisica ma anche psicologica<br />
perchè l’innaturalità dell’alta quota ci mette a<br />
nudo e rivela egoismi, vanità, paure e generosità.<br />
Lì siamo costretti a tirar giù la maschera<br />
e a dichiarare chi siamo e cosa vogliamo.<br />
L’alpinismo è sempre stato figlio del suo<br />
tempo e così quello di oggi, estremamente<br />
individualistico, è ossessionato dal bisogno di<br />
exploit spettacolari ma sopratutto mediatici<br />
e da raggiungere con ogni mezzo e a volte,<br />
addirittura raccontando palle. (es. Coreani –<br />
palo anticima Dhaula o storia K2 2010).<br />
In questo panorama noi abbiamo scelto e<br />
portato avanti nonostante tutto, il nostro alpinismo<br />
leggero ed essenziale, in poche parole<br />
abbiamo scelto un alpinismo senza la certezza<br />
della cima, usando solo le nostre forze e<br />
con poche e semplici regole: autosufficienza<br />
fisica e psicologica, umiltà, pazienza e approccio<br />
consapevole al pericolo.<br />
Perchè questo ti impone la montagna: di<br />
essere consapevole del rischio e quindi libero<br />
nelle scelte perchè responsabile di vivere. E<br />
la libertà comporta disciplina.<br />
La nostra cordata diventa così un’alleanza.<br />
Un’alleanza di singoli individui liberi perchè<br />
responsabili.<br />
E a quel punto, quando si è sicuri delle motivazioni<br />
e dei valori che regolano le proprie<br />
azioni, anche la rinuncia riacquista il suo<br />
valore.<br />
Nives Meroi e Romano Benet
Economia<br />
Aziende flash<br />
EURO&PROMOS:<br />
80milioni di<br />
appalti e 500 posti<br />
di lavoro<br />
Euro&Promos Group, cooperativa friulana<br />
leader in Italia nel settore dei servizi, si è aggiudicata<br />
nuovi appalti per un valore complessivo<br />
di 80 milioni di euro. Sono tre le<br />
commesse vinte, tutte nel settore delle pulizie<br />
civili/industriali. L’Università La Sapienza<br />
di Roma: appalto da 5 anni per un valore di<br />
25 milioni di euro e 200 occupati. Trenitalia<br />
– Grandi Stazioni: appalto da 9 anni per 9<br />
milioni di euro per le stazioni di Mestre e di<br />
Torino con oltre 100 occupati, vinto attraverso<br />
il Consorzio Nazionale Servizi che associa<br />
230 imprese italiane specializzate nei servizi<br />
alla persona, a Enti Pubblici, industria e<br />
terziario. Infine l’Area Vasta Treviso-Belluno:<br />
Euro&Promos, in associazione temporanea<br />
di impresa con la cooperativa Coopservice<br />
di Reggio Emilia, gestirà per 9 anni le pulizie<br />
delle strutture sanitarie delle ULSS di<br />
Treviso, Belluno, Feltre e Pieve di Soligo per<br />
una valore totale di appalto di 45 milioni e<br />
dando lavoro a circa 200 persone.<br />
“Aver vinto queste gare – spiega Sergio<br />
Bini, Presidente e AD di Euro&Promos – è<br />
un traguardo importantissimo per la nostra<br />
azienda e anche per l’intero comparto dei<br />
servizi che è in netta crescita, in controten-<br />
E’ nata INtERNA REAL EStAtE<br />
Diego travan<br />
Dallo sviluppo di un progetto ex novo alla<br />
vendita di un immobile esistente, dalla<br />
consulenza globale all’assistenza nella<br />
gestione del progetto. E’ questa la mission<br />
di Interna Real Estate, la nuova società del<br />
gruppo Interna di Tavagnacco, leader nel<br />
settore del contract per hotel e boutique di<br />
lusso guidata dal presidente Diego Travan<br />
e dall’amministratore delegato Derna Del<br />
Stabile. La nuova società del gruppo (20<br />
milioni di fatturato nel 2010 con una previsione<br />
di crescita del 13 per cento nel corso<br />
La sede di Euro&Promos Group<br />
dell’anno) nasce dall’esperienza maturata<br />
in oltre vent’anni di attività di contract nel<br />
mondo per le principali catene alberghiere<br />
di lusso e clienti quali Vuitton, Chanel, Prada,<br />
Cartier, Armani, Volkswagen,Bmw. Nel<br />
portafoglio di Interna Real Estate ci sono<br />
già dieci progetti immobiliari di grande<br />
valore e prestigio, fra i quali un complesso<br />
alberghiero al Porto Vecchio di Trieste, uno<br />
analogo nella città termale di Rogaska in<br />
Slovenia, un hotel a Milano, un resort in<br />
Basilicata e altri progetti ancora, per un valore<br />
complessivo stimato degli investimenti<br />
di oltre 200 milioni di euro. La nuova<br />
attività del gruppo friulano ha debuttato al<br />
Mipim di Cannes, in Francia la più grande<br />
vetrina internazionale del mondo del Real<br />
Estate, dove Interna Real Estate è stato<br />
presente con un proprio stand. A Cannes<br />
inoltre il gruppo Interna è stato prescelto<br />
dall’organizzazione della fiera come partner<br />
della manifestazione e ha arredato come<br />
main sponsor tutta l’area dell’Hotel &Turism<br />
Lounge, luogo di incontri, convegni<br />
e dibattiti destinati ai massimi key player<br />
mondiali del settore.<br />
“Interna – dice il presidente Diego Travan<br />
- ha deciso di diversificare ulteriormente il<br />
proprio campo di attività spingendolo oltre<br />
i confini del puro arredo; riteniamo il settore<br />
immobiliare strategico per la crescita<br />
del nostro gruppo poiché vi sono grandi<br />
sinergie già concretizzate che permettono<br />
lo sviluppo di opportunità dall’immobiliare<br />
all’arredamento e viceversa”.<br />
denza rispetto alla generale<br />
crisi del mondo industriale.<br />
Siamo un’azienda friulana,<br />
fortemente radicata sul<br />
territorio e allo stesso tempo<br />
competitiva per grandi<br />
appalti pubblici e privati<br />
in tutta Italia. Grazie a tali<br />
aggiudicazioni possiamo<br />
guardare con ottimismo<br />
al traguardo che ci siamo<br />
prefissati: 1500 posti di<br />
lavoro in più ed un fatturato<br />
di 100milioni entro la fine<br />
del 2012”.<br />
Nata nel 2007 dalla fusione<br />
delle due più importanti<br />
cooperative del FVG, Eurocoop di <strong>Udine</strong><br />
e Promos San Giacomo di Pordenone,<br />
Euro&Promos in questi anni ha triplicato il<br />
volume d’affari dando lavoro ad oltre 3500<br />
persone (1600 in Friuli) e generando un<br />
fatturato nel 2010 che supera i 60 milioni<br />
di euro.<br />
COgITO rinnova<br />
il portale della<br />
Protezione Civile<br />
Sempre di più gli eventi alluvionali sconvolgono<br />
senza preavviso il territorio. In virtù di queste problematiche<br />
che hanno colpito la nostra Regione<br />
negli ultimi anni, sono stati avviati dei progetti di<br />
potenziamento e ottimizzazione della rete di monitoraggio<br />
idrometeorologico per consentire maggiori<br />
capacità di controllo, previsione ed allerta in caso di<br />
eventi estremi. L’azienda di Information & Communication<br />
Tecnology udinese Cogito di <strong>Udine</strong>, per il<br />
sito della Protezione Civile regionale, si è occupata<br />
di ridisegnare la logica e la presentazione dei dati<br />
per permettere una visualizzazione rapida e chiara<br />
degli stessi. L’interfaccia con l’utente diventa in questo<br />
caso estremamente importante, ed in virtù del<br />
proficuo lavoro operato da Cogito per lo sviluppo e<br />
la continua implementazione del portale della Protezione<br />
Civile, questo ulteriore step si inserisce nel<br />
piano complessivo delle attività che coinvolgeranno<br />
in futuro anche lo sviluppo di applicazioni su mobile.<br />
Il progetto portato avanti da Cogito rientra in una<br />
linea di ricerca che l’azienda sta portando avanti<br />
per la rappresentazione di dati complessi attraverso<br />
segni grafici semplici e intuitivi. Basti pensare alla<br />
grandezza dei numeri del portale della Protezione<br />
Civile che presenta: oltre 2000 pagine statiche, un<br />
trend di crescita di 120 pagine al mese, oltre 6.000<br />
documenti allegati oltre 30.000 pagine dinamiche<br />
compilate a partire da oltre 50 modelli (es. meteo<br />
aggiornati in tempo reale, elenchi volontari, ecc.),<br />
32.000 immagini divise in oltre 1.200 gallerie con<br />
un trend in crescita di oltre 600 immagini al mese,<br />
oltre 9.000 utenti divisi in 30 ruoli diversi.<br />
maggio 11 21
Economia<br />
Aziende flash<br />
PAROLA DI<br />
ALBERO<br />
La carta è preziosa<br />
Progetto di comunicazione ambientale<br />
sul riciclo della carta, del cartone, del<br />
cartoncino e dei cartoni per bevande<br />
Interesserà la città di <strong>Udine</strong> e 36 Comuni<br />
della provincia udinese per un totale di<br />
quasi 280.000 persone. Si tratta della<br />
campagna di comunicazione: “La carta è<br />
preziosa. Parola di albero!” che prenderà il<br />
via in aprile e il cui scopo è di incentivare<br />
le buone pratiche di raccolta dei materiali<br />
cartacei, con particolare attenzione ai<br />
contenitori per bevande e alimenti in<br />
poliaccoppiato a base cellulosica (Tetra<br />
Pak) e ai piccoli rifiuti cartacei, spesso<br />
conferiti nell’indifferenziato.<br />
Una delle novità di questa seconda<br />
edizione, promossa dalla Csr Bassa<br />
Friulana spa con il sostegno di Tetra Pak, è<br />
la partecipazione di Net spa. Con l’azienda<br />
udinese, che con la Csr sta portando<br />
avanti il progetto di fusione, la campagna<br />
si allargherà alla città di <strong>Udine</strong>.<br />
“In vista di questo importante traguardo<br />
MARPILLERO<br />
Nuovi posti auto<br />
per la città<br />
di <strong>Udine</strong><br />
la città di <strong>Udine</strong> sarà dotata di un nuovo<br />
parcheggio: 258 nuovi posti auto in pieno<br />
centro, tra via Viola e via Marco Volpe,<br />
nella zona adiacente a palazzo Maniago e<br />
confinante con il parcheggio Magrini.<br />
Il progetto, a cura dello studio di<br />
architettura Marpillero&Associati, prevede<br />
la realizzazione di un parcheggio interrato<br />
di 3 piani, il cui ultimo livello sarà ceduto<br />
al Comune: il 28 marzo il Consiglio<br />
Comunale di <strong>Udine</strong> ha infatti approvato<br />
la convenzione con la quale la società<br />
immobiliare Selva Amena, committente<br />
22 maggio11<br />
CSR-NET: al via la campagna<br />
di comunicazione ambientale<br />
– ha spiegato il presidente della Csr, Elio<br />
Di Giusto –, le due società hanno deciso<br />
di far confluire insieme nell’iniziativa<br />
le proprie energie; in questo modo il<br />
progetto potrà approdare anche nella città<br />
di <strong>Udine</strong> oltre che a Tarvisio e Pontebba,<br />
i due Comuni entrati recentemente<br />
a far parte della Csr. L’iniziativa ha già<br />
portato, l’anno scorso, risultati significativi,<br />
evidenziando un incremento del materiale<br />
Tetra Pak conferito, correttamente, nei<br />
contenitori per la raccolta della carta e con<br />
il porta a porta”.<br />
Alla conferenza stampa di presentazione<br />
dell’iniziativa sono intervenuti, oltre a Di<br />
Giusto, la presidente di Net spa Vilma<br />
Longo, Piero Mauro Zanin, presidente del<br />
Comitato dei soci per il controllo analogo<br />
della Csr, l’assessore alla Qualità della città<br />
del Comune di <strong>Udine</strong> Lorenzo Croattini e<br />
l’assessore all’Ambiente della Provincia di<br />
<strong>Udine</strong> Enio Decorte, che ha sottolineato<br />
l’importanza del progetto all’interno<br />
dell’attività di progressivo incremento<br />
della raccolta differenziata portata avanti<br />
dalle due società. “I dati – ha detto –<br />
evidenziano un costante incremento, nella<br />
provincia di <strong>Udine</strong>, delle percentuali della<br />
raccolta differenziata passate, dal 2007<br />
al 2009, dal 37% al 55%. L’obiettivo<br />
del 65% da raggiungere entro il 2012,<br />
come indicato dalla normativa, è dunque<br />
raggiungibile e iniziative come questa<br />
rappresentano un’importante spinta in<br />
questa direzione”.<br />
del progetto, cederà alla città 66<br />
posti auto. Questi saranno collegati al<br />
parcheggio Magrini per via sotterranea.<br />
Pubblico e privato stanno dunque<br />
lavorando insieme per rendere <strong>Udine</strong><br />
più vivibile e anche più verde: il progetto<br />
prevede infatti anche un miglioramento<br />
dei percorsi di traffico per l’ingresso al<br />
Magrini e il recupero del giardino sul livello<br />
a raso.<br />
SEZIONE<br />
Palazzo Gorgo<br />
+0<br />
-1<br />
-2<br />
-3<br />
La presidente di Net Vilma Longo ha<br />
ricordato come: “Utilizzare strumenti<br />
informativi pratici e facilmente<br />
comprensibili aiuta a comunicare meglio<br />
raggiungendo un maggiore numero di<br />
cittadini. Questa campagna, in particolare,<br />
ha un occhio di riguardo verso i più piccoli<br />
che saranno poi gli adulti responsabili di<br />
domani”.<br />
L’iniziativa, infatti, prevede l’invio, a tutte<br />
le famiglie di <strong>Udine</strong> e dei Comuni soci<br />
della Csr, di un depliant informativo che<br />
illustra il ciclo di vita dei prodotti cellulosici<br />
e le modalità di separazione della carta.<br />
Parallelamente verranno affissi manifesti e<br />
locandine e verrà attivato un sito web con<br />
ulteriori e interessanti approfondimenti<br />
sulle tematiche. Verranno organizzati,<br />
inoltre, degli incontri nelle scuole del<br />
territorio, cui verranno consegnate delle<br />
risma di carta riciclata da utilizzare per<br />
l’attività didattica e di segreteria, e dei<br />
punti di informazione allestendo dei<br />
gazebo dove il personale specializzato sarà<br />
a disposizione di tutti coloro che volessero<br />
ulteriori informazioni.<br />
Nel lodare l’iniziativa l’assessore Croattini<br />
ha dato notizia dell’approvazione, da parte<br />
del consiglio comunale di <strong>Udine</strong>, del<br />
progetto di fusione fra Net e Csr, sul quale<br />
si è soffermato anche Piero Mauro Zanin,<br />
che ha ricordato come già 15 Comuni soci<br />
della Csr abbiano deliberato a favore del<br />
medesimo progetto.<br />
Il benessere della città cresce: avere<br />
a disposizione un nuovo parcheggio<br />
interrato significa avere più spazio per<br />
le piste ciclabili ed è un ulteriore passo<br />
avanti verso un’effettiva pedonalizzazione<br />
del centro. Il commercio ne risentirà<br />
positivamente e <strong>Udine</strong> sarà a misura<br />
di cittadino: più pulita, più ordinata, più<br />
verde.<br />
Ampliamento Parcheggio Magrini<br />
Il progetto del nuovo parcheggio a <strong>Udine</strong><br />
Parcheggio Magrini
UMANA in crescita:<br />
+54,8% di fatturato<br />
“Dobbiamo accettare una realtà inevitabile:<br />
la crisi ha cambiato profondamente lo<br />
scenario socioeconomico. Oggi abbiamo<br />
dei segnali di ripresa, ma questo non<br />
significa che torneremo indietro: il mercato<br />
dell’occupazione oggi è più competitivo,<br />
più esigente e richiede flessibilità, ma<br />
non bisogna smettere di cercare la<br />
propria occasione. In Umana, nonostante<br />
la crisi, abbiamo assistito all’aumento<br />
esponenziale del numero dei nostri<br />
lavoratori somministrati (nel 2010 erano<br />
il 32,7% in più rispetto al 2009), e solo<br />
tra gennaio e febbraio abbiamo trovato<br />
una nuova opportunità lavorativa ad oltre<br />
5.500 persone”.<br />
A parlare è la dottoressa Maria Raffaella<br />
Caprioglio, vicepresidente dell’Agenzia<br />
per il Lavoro Umana, una donna ai vertici<br />
di un’azienda di donne (oltre l’80% dei<br />
dipendenti).<br />
“Uno dei dati più significativi che abbiamo<br />
registrato - continua la dottoressa<br />
Caprioglio - è riferito ai lavoratori non più<br />
giovani che, con la crisi, hanno dovuto<br />
cercare un nuovo lavoro: nel 2008, le<br />
Il consiglio di amministrazione di Insiel<br />
Spa ha approvato il bilancio 2010, che<br />
registra un utile, al netto delle imposte,<br />
di 4 milioni e 600mila euro superiore del<br />
100% a quello dell’esercizio precedente<br />
che ammontava a poco oltre 2 milioni e<br />
300mila euro. Il Cda ha anche deliberato<br />
di stanziare, a fondi di riserva, 2 milioni<br />
e 635mila euro e di investire 5 milioni<br />
di euro nel triennio 2011-2013 in nuovi<br />
servizi innovativi e su misura del territorio.<br />
“I risultati di bilancio – ha commentato<br />
Valter Santarossa, presidente di Insiel<br />
spa – sono ancora più positivi di quelli<br />
raggiunti nel 2009. Nel 2010, Insiel ha<br />
chiuso, infatti, un ciclo triennale nel quale<br />
la mission strategica delineata dal piano<br />
triennale approvato nel 2008 (a seguito<br />
dell’operazione di scissione, che ha portato<br />
la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia<br />
a cedere parte della stessa Insiel confluita<br />
in Insiel Mercato), aveva come obiettivo<br />
la riqualificazione delle risorse interne e<br />
la razionalizzazione dei processi al fine<br />
di creare una Società che passava da un<br />
mercato nazionale ad una nuova Insiel<br />
che doveva concentrare la sua attività<br />
al soddisfacimento di un unico – anche<br />
se rappresentato da diversi interlocutori<br />
missioni di Umana riguardavano gli over<br />
40 solo per il 16,6%. Nel 2010, invece,<br />
gli ultraquarantenni sono saliti già oltre il<br />
20%, con un 4,5% di over 50: in pratica,<br />
la ripresa economica sta richiedendo<br />
l’esperienza dei lavoratori che, non più<br />
giovanissimi, hanno perso il lavoro durante<br />
la crisi e ora si rimettono in gioco”.<br />
Ricorrere al lavoro in somministrazione,<br />
quindi, non è più prerogativa solo dei<br />
giovani, ma diventa una scelta in linea<br />
con le attuali caratteristiche del mondo<br />
dell’occupazione. La crescita più notevole,<br />
secondo i dati di Umana, si è avuta nelle<br />
professioni legate all’industria e al settore<br />
manifatturiero (aziende che, alla ripresa<br />
della produzione, stanno tornando ad<br />
assumere), ma vi sono anche molte<br />
opportunità nei servizi, nella moda, nel<br />
turismo e nella sanità. Con l’inizio della<br />
ripresa, anche l’Agenzia per il Lavoro<br />
Umana è tornata a crescere, dopo aver<br />
affrontato il periodo nero a cavallo tra<br />
2008 e 2009 non con licenziamenti ma<br />
ricorrendo al contratto di solidarietà. Anche<br />
per gli amministratori.<br />
e utilizzatori – cliente. I dati economici<br />
previsti nel piano strategico 2008 – 2010<br />
sono stati brillantemente superati e la<br />
Società ha chiuso i tre esercizi con un<br />
risultato netto positivo che ha dato modo,<br />
a partire dall’esercizio 2009, di remunerare<br />
il Socio destinando allo stesso parte degli<br />
utili e oggi di proporre il reinvestimento<br />
degli utili. Esprimo, dunque, soddisfazione<br />
per il buon esito della gestione;<br />
un ringraziamento va all’operato<br />
dell’amministratore delegato, del direttore,<br />
dei dirigenti, dei quadri direttivi e di tutti i<br />
dipendenti.”<br />
La proposta di Insiel al socio Regione Fvg<br />
è quella di investire l’utile su alcune linee<br />
di investimento che vanno dalla rete e<br />
infrastruttura, alla sanità, agli enti locali,<br />
fino al web 2.0 istituzionale vale a dire<br />
l’insieme di tutte quelle applicazioni online<br />
che permettono l’interazione con l’utente<br />
per far sì che questi ultimi diventino<br />
“autori” aggiungendo valore ai servizi<br />
istituzionali.<br />
“Concluso lo sforzo di consolidamento<br />
Maria Raffaella Caprioglio<br />
Il Cda di INSIEL SPA approva<br />
il bilancio 2010<br />
Economia<br />
Aziende flash<br />
“Abbiamo stretto la cinghia, ma il tempo<br />
ci ha premiato: già nel terzo trimestre<br />
del 2010 avevamo visto una crescita di<br />
fatturato del 51% rispetto allo stesso<br />
periodo del 2009, ma il quarto trimestre<br />
è andato oltre: tra settembre e dicembre<br />
abbiamo registrato un aumento del<br />
54,8%. La nostra scelta di fare squadra<br />
nel momento del bisogno ha dato i suoi<br />
frutti: siamo usciti da un momento difficile<br />
senza licenziare nessuno dei nostri 500<br />
dipendenti e senza chiudere nemmeno<br />
una delle nostre 109 filiali. Siamo cresciuti<br />
e vogliamo crescere ancora: per il 2011”.<br />
della società, ora per Insiel è il momento<br />
del rilancio attraverso gli investimenti –<br />
ha dichiarato Dino Cozzi, amministratore<br />
delegato di Insiel – e lo vogliamo realizzare<br />
anche attivando le migliori forze presenti<br />
in regione, in primis, collaborando con gli<br />
atenei di <strong>Udine</strong> e Trieste ma anche con<br />
aziende private interessate ad investire<br />
in questo nostro progetto. Le esigenze<br />
di garantire un costante rinnovamento<br />
tecnologico, non fine a se stesso ma<br />
con l’obiettivo di fornire servizi migliori<br />
ai cittadini e agli operatori della pubblica<br />
amministrazione, portano ora ad indicare<br />
al Socio un piano per gli investimenti e<br />
un’azione sulle risorse interne che, in<br />
sinergia con il mercato Ict, possa essere<br />
in grado di garantire all’informatica<br />
regionale un ruolo a supporto dell’azione<br />
amministrativa pubblica. Tali premesse<br />
portano a prospettare al Socio la scelta<br />
di mantenere il risultato dell’esercizio<br />
nella Società al fine di promuovere il<br />
programma di rinnovamento”.<br />
maggio 11 23
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maggio 11 25
Economia<br />
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Il Centro documentazione “Franco Marinotti”<br />
di Torviscosa ha fatto da location,<br />
venerdì 8 aprile, al battesimo della rinascita<br />
di Caffaro Chimica. Nell’anno che celebra<br />
il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’inno<br />
nazionale cantato dalla Corale di Torviscosa<br />
che ha accolto il folto parterre di autorità<br />
ed ospiti è sembrato rievocare lo spirito di<br />
costruttiva sinergia unitaria che ha caratterizzato<br />
l’impegno di Enti Pubblici, imprenditori<br />
privati, organizzazione sindacali e lavoratori<br />
per rendere possibile la rinascita di<br />
uno storico polo produttivo. La dimensione<br />
dell’impresa è stata illustrata dal Commissario,<br />
Marco Cappellotto, che dopo ventidue<br />
mesi di Amministrazione<br />
Straordinaria ha riconsegnato<br />
al mercato un’impresa<br />
nella quale sono<br />
stati mantenuti in attività<br />
gli stabilimenti, valorizzati<br />
i prodotti e conservato<br />
il portafoglio clienti, garantendo<br />
l’occupazione:<br />
tant’è che gli impiegati in<br />
Caffaro al momento della<br />
dichiarazione di insolvenza<br />
(maggio 2009) erano<br />
269, mentre il nuovo<br />
assetto imprenditoriale<br />
assicura occupazione per<br />
187 lavoratori (il 71%)<br />
e la cassa integrazione<br />
riguarderà 133 lavoratori<br />
per 18 mesi. Il recupero<br />
della Caffaro è stato reso<br />
possibile dalla discesa in campo di due colossi<br />
italiani del settore: il Gruppo Bertolini<br />
che ha acquisito il polo di Torviscosa e il<br />
Gruppo Fedeli-Todisco che ha acquisito il<br />
Polo SNIA di Brescia. Un impegno imprenditoriale<br />
che è stato illustrato da Francesco<br />
Bertolini e Donato Antonio Todisco che<br />
hanno sottolineato come la rinascita di<br />
questo polo industriale rivesta un’importanza<br />
strategica per l’intero comparto della<br />
chimica nazionale e soprattutto per l’industria<br />
manifatturiera italiana: perché con<br />
un 1, 6 milioni di tonnellate di chimica di<br />
base importate dall’estero, la possibilità di<br />
mantenere queste produzioni nel nostro<br />
Paese rappresenta un fattore di competitività,<br />
trattandosi di prodotti poveri per i<br />
26 maggio11<br />
La rinascita di<br />
CAFFARO-CHIMICA<br />
quali la maggiore importanza è rivestita dal<br />
costo logistico. Una conclusione positiva<br />
per una situazione di crisi ma, contemporaneamente,<br />
una sfida aperta, che vede<br />
come protagonisti il nuovo Gruppo imprenditoriale<br />
pronto ad investire a Torviscosa<br />
30 milioni di Euro per realizzare un innovativo<br />
impianto cloro-soda con tecnologia<br />
a membrana entro quattro anni: resta da<br />
risolvere il problema ambientale in ordine<br />
alle aree dismesse e al relativo risarcimento<br />
del danno ambientale procurato dalla Società<br />
del Gruppo SNIA. Una problematica<br />
che si traduce in un preventivo di messa in<br />
sicurezza per Torviscosa del valore di circa<br />
Renzo tondo, insieme ad alcuni ospiti tra cui al centro Donato<br />
Antonio todisco e Francesco Bertolini mentre brindano durante la<br />
cerimonia di passaggio dell’ex Caffaro<br />
230 milioni di Euro, a fronte del quale è<br />
stato già presentato un piano immediato<br />
che prevede costi per circa 30 milioni di<br />
Euro e che attualmente è all’attenzione del<br />
Ministero.<br />
Imponente la presenza delle autorità pubbliche<br />
che sono intervenute: Armando<br />
Di Nardo, Commissario Straordinario al<br />
Comune di Torviscosa, ha ricordato come<br />
le vicende della Caffaro sono state vissute<br />
nel territorio con sgomento ma senza fatalismo,<br />
riconoscendo che però Torviscosa<br />
non è stata lasciata sola; Alessandro Calligaris,<br />
presidente di <strong>Confindustria</strong> FVG, ha<br />
sottolineato come l’evento rappresenti un<br />
successo frutto di una sinergia virtuosa; l’arcivescovo<br />
di <strong>Udine</strong>, Andrea Bruno Mazzoca-<br />
to, ha richiamato l’attenzione su un progetto<br />
di rilancio della Caffaro che è frutto della<br />
speranza e della determinazione ma che ha<br />
saputo anche riaffermare l’importanza della<br />
responsabilità sociale dell’impresa; Onorino<br />
Colla, in rappresentanza delle Organizzazioni<br />
Sindacali, ha ricordato come la vertenza<br />
difficile durata per 30 mesi si sia potuta<br />
concludersi positivamente grazie alla costruttiva<br />
collaborazione di tutti i protagonisti<br />
coinvolti e al grande senso di responsabilità<br />
dimostrato dai lavoratori, chiamati peraltro<br />
ancora a pagare per una parte in prima persona<br />
il rischio di un futuro senza occupazione;<br />
Diana Bracco, vice-presidente nazionale<br />
di <strong>Confindustria</strong> e presidente<br />
dell’omonimo Gruppo Farmaceutico,<br />
ha rimarcato come il<br />
rilancio della Caffaro avvenga<br />
emblematicamente nel 2011,<br />
che l’ONU ha definito come<br />
anno della chimica, e che le<br />
previsioni danno, in controtendenza,<br />
con un trend positivo<br />
di crescita; Stefano Saglia,<br />
sottosegretario allo Sviluppo<br />
Economico, ha evidenziato<br />
come la tappa odierna<br />
sancisca la realizzazione di<br />
un percorso, ma rappresenti<br />
anche un punto di partenza,<br />
una sfida che sicuramente<br />
rappresenterà una grande<br />
avventura nella nuova chimica<br />
italiana; Renzo Tondo,<br />
governatore del Friuli Venezia<br />
Giulia (accompagnato dall’intera Giunta),<br />
ha espresso il compiacimento dell’Amministrazione<br />
Regionale per il felice traguardo<br />
raggiunto che ha saputo tutelare, il lavoro,<br />
l’impresa e l’ambiente e che affianca altri<br />
importanti successi dell’imprenditoria regionale<br />
e pone le basi per una rivitalizzazione<br />
dell’intero territorio di Torviscosa che conferma<br />
il centenario know-how di eccellenza<br />
sul piano della cultura e della capacità delle<br />
maestranze nel settore della chimica. All’incontro<br />
era presente anche il presidente di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Adriano Luci.<br />
Franco Rosso
AUTOTRASPORTI<br />
gIANBATTISTA VALENT:<br />
serieta’, impegno ed etica<br />
Un’azienda di trasporti con 83 anni di storia<br />
di cose ne ha di sicuro affrontate molte, dalle<br />
avventurose trasferte negli anni ‘30/’40 con<br />
mezzi a gasogeno al periodo del boom industriale<br />
e dei grandi stabilimenti, dalle cicliche<br />
crisi economiche, con relative periodiche difficoltà<br />
per il costo del gasolio, alla concorrenza<br />
dei vettori stranieri, non sempre all’insegna<br />
della correttezza e del rispetto delle regole.<br />
Fin dal 1928 – anno in cui fu fondata dal<br />
signor Leonardo, in quel di Stazione Carnia<br />
a Venzone – la Valent Trasporti (oggi Autotrasporti<br />
Valent Gianbattista & C sas) ha giocato<br />
un ruolo importante nel panorama dei<br />
trasporti regionali, prima facendosi vettore di<br />
riferimento per la Cartiera Ermolli di Moggio<br />
<strong>Udine</strong>se e per il fitto traffico di legname e ferro<br />
da e per l’Austria, poi (dal ‘52) trasferendosi<br />
ad <strong>Udine</strong> e diversificando la propria offerta,<br />
imparando via via a modularla sulle esigenze<br />
di una clientela sempre più differenziata nelle<br />
esigenze di carico e tragitti.<br />
Tratto costante di questa bella avventura imprenditoriale<br />
– ora interpretata dal signor Gianbattista,<br />
figlio del fondatore, e da sua moglie,<br />
la signora Alietta Lodolo – è stato comunque<br />
sempre quella di un approccio “etico” al lavoro,<br />
una filosofia di impresa paradigmatica della<br />
mentalità più genuinamente friulana, fatta di<br />
investimenti nell’azienda, di correttezza nei<br />
rapporti coi terzi, di scelte attente, prudenti<br />
ed oculate, senza “roboanti effetti speciali”,<br />
ma molto fondata sulla serietà e sull’impegno<br />
personale.<br />
Un approccio al “mestiere di imprenditore”<br />
che si concretizza in una grande attenzione al<br />
rispetto delle regole, nella manutenzione dei<br />
mezzi, nel ferreo controllo sugli standard di<br />
sicurezza, nei rapporti con i dipendenti (allo<br />
stato, una ventina, tutti regolarmente assunti,<br />
nella convinzione dell’importanza del rapporto<br />
fiduciario tra dipendente e datore di lavoro,<br />
fattore che difficilmente può instaurarsi con<br />
in un universo di “terzisti”). E che è incarnato<br />
anche nel portafoglio clienti, variegato nella<br />
composizione, sia in modo da evitare di esporre<br />
l’azienda a rischi di “buchi neri” nel fatturato,<br />
sia per ottimizzare l’offerta, sfruttando al<br />
massimo le potenzialità del composito parco<br />
mezzi.<br />
Di fronte alla recente crisi finanziaria, pur con<br />
le difficoltà comuni a tutto il comparto (sia in<br />
termini di limitazioni nell’accesso al credito,<br />
sia per l’oggettivo calo della domanda a causa<br />
delle evidenti crisi di produzione industriale),<br />
l’azienda ha saputo trovare in sé i propri strumenti<br />
per reggere l’urto. “Nel 2005 – racconta<br />
il signor Gianbattista – io e mia moglie avevamo<br />
deciso di investire i nostri risparmi familiari<br />
in azienda, per dare vita ad una ricapitalizzazione<br />
che, negli intenti, doveva servire ad<br />
espandere l’attività. Capitali – prosegue – che<br />
in realtà sono serviti per fronteggiare le difficoltà<br />
che nessuno aveva previsto. Mi piacerebbe<br />
dire di essere stato preveggente, ma appunto<br />
in questo caso direi che piuttosto sono stato<br />
fortunato”.<br />
Ad ulteriore sostegno dell’azienda, in quel<br />
frangente così difficile, è arrivato anche il<br />
contributo di dipendenti e fornitori, segno inequivocabile<br />
di una stima che il management<br />
si è guadagnato negli anni. “Come per molti, il<br />
problema era più finanziario che sostanziale –<br />
ricorda il signor Valent – e quindi, invece che<br />
Economia<br />
Aziende<br />
tentare giochi strani, abbiamo ritenuto di spiegare<br />
‘a viso aperto’ la situazione a fornitori e<br />
dipendenti, ‘mettendoci la faccia’ nel garantire<br />
loro il dovuto, ma facendo appello ad un po’<br />
di pazienza, da parte loro. E – continua – dobbiamo<br />
riconoscere tutta la nostra gratitudine,<br />
sia ai fornitori che hanno aspettato prima di<br />
dar corso a mezzi finanziari di riscossione, che<br />
magari ci avrebbero creato qualche difficoltà<br />
con le banche, sia ai dipendenti, che viste le<br />
difficoltà ci sono venuti incontro, accettando<br />
di veder ritoccato il meccanismo degli straordinari.<br />
Oltre ad un aiuto concreto – conclude<br />
– è stata un’attestazione di stima nei nostri<br />
confronti che mi ha davvero commosso”.<br />
Per il futuro, difficile - in questi tempi grami –<br />
pensare a strategie di ampio respiro o a future<br />
espansioni aziendali, perché – dice il signor<br />
Gianbattista “ora è il momento di consolidare,<br />
lavorando con prudenza e facendo scelte oculate”.<br />
Però un obiettivo futuro ben chiaro c’è,<br />
ossia quello di formare all’interno dell’azienda<br />
un management preparato e coerente con la<br />
filosofia della Valent, a cui affidare l’operatività<br />
futura, quando l’azienda passerà sotto il<br />
controllo delle figlie Silvia e Martina, che nel<br />
frattempo hanno intrapreso brillantemente la<br />
carriera legale con un proprio studio ad <strong>Udine</strong>.<br />
Margherita Timeus<br />
AUTOTRASPORTI<br />
gIANBATTISTA VALENT & C. sas<br />
Sede Operativa:<br />
p.le dell’Agricoltura 15/d – 33100 UDINE<br />
Tel.: 0432 284284<br />
Sito internet: www.valentgb.com<br />
Email: info@valentgb.com<br />
PARCO MEZZI:<br />
Semirimorchi: lunghezza da mt. 13,60 –<br />
centinati: larghezza interna mt. 2,45-2,50<br />
Casse Mobili: da mt. 7,15 o, su<br />
prenotazione, da mt 7,45<br />
Rimorchi: portacasse<br />
Motrici: 3 assi, con isolata portatadi qli 260<br />
lordi<br />
Trattori Stradali<br />
SERVIZI FORNITI:<br />
- Carichi completi<br />
- Servizio di magazzinaggio-groupage<br />
- Trazione c/to terzi Casse mobili/<br />
semirimorchi<br />
- “Effetto Valent”: formula di acquisto o<br />
noleggio del solo cassone, che consente lo<br />
stazionamento o lo stoccaggio delle merci,<br />
in modo da permettere al cliente di disporre<br />
di una sorta di “magazzino volante” che<br />
permette di ottimizzare le proprie spedizioni<br />
maggio 11 27
Economia<br />
Aziende<br />
ALLTEK INNOVATION:<br />
nuova tecnologia per l’aeronautica<br />
L’impresa friulana, che fa parte del Parco Scientifico Luigi Danieli, sta mettendo a punto,<br />
nell’ambito di una ricerca europea, una tecnologia innovativa<br />
per misurare le performance dei piloti<br />
Migliorare l’interazione tra uomo e macchina<br />
in contesti lavorativi che prevedono l’impiego<br />
di strumentazioni ad alta tecnologia. È<br />
l’obiettivo del progetto CAMMI (Cognitive<br />
Adaptive Man-Machine Interface), in corso<br />
a livello europeo, al quale collabora anche<br />
un’impresa del Parco scientifico e tecnologico<br />
Luigi Danieli di <strong>Udine</strong>, la AllTek Innovation.<br />
L’azienda, che ha completato il suo percorso<br />
di start-up nell’incubatore d’impresa Techno<br />
Seed, è specializzata nel campo della sensoristica<br />
e della strumentazione di misura<br />
ed è stata coinvolta nella ricerca da uno dei<br />
partner italiani del progetto, la SELEX Galileo<br />
28 maggio11<br />
S.p.A. di Ronchi dei Legionari. “Le attività di<br />
ricerca riguardano i casi in cui apparecchiature<br />
di una certa complessità sono manovrate<br />
da operatori attraverso un’interfaccia<br />
tecnologica, ad esempio impianti industriali<br />
complessi o sistemi di pilotaggio aereo -<br />
spiega Barbara Piuzzi, ingegnere e socio<br />
fondatore della AllTek - A noi è stato chiesto<br />
di lavorare proprio su quest’ultimo caso,<br />
studiando un sistema di valutazione del<br />
carico di lavoro di piloti di UAV, veicoli aerei<br />
comandati a distanza, utilizzati soprattutto in<br />
ambito militare”.<br />
Il team di AllTek sta mettendo a punto un<br />
dispositivo in grado di rilevare i parametri<br />
fisiologici dei piloti durante la “missione”<br />
e di verificare il livello di “stress” correlato.<br />
“L’obiettivo – rivela Piuzzi – è ricavare dati<br />
utili per intervenire con azioni migliorative<br />
sul livello di performance e sulla sicurezza.<br />
Il pilotaggio di veicoli UAV richiede agli operatori<br />
un alto grado di concentrazione e una<br />
resa ai massimi livelli”.<br />
Il sistema utilizza sensori a contatto che<br />
registrano le reazioni fisiche dei piloti in<br />
azione. I dati sono poi analizzati con me-<br />
todologie tipiche del soft computing, cioè<br />
basate sulla conoscenza e il ragionamento<br />
approssimato, con il supporto di tecniche per<br />
la valutazione soggettiva del livello di stress<br />
dei piloti. “Questi metodi sono stati scelti<br />
per la loro capacità di trattare fenomeni di<br />
tipo non oggettivo, di difficile modellazione<br />
e controllo proprio come il caso in esame,<br />
- chiarisce Piuzzi – esse permettono infatti<br />
di rappresentare formalmente informazioni<br />
e conoscenze descrivibili, normalmente, in<br />
forma linguistica”.<br />
Al progetto CAMMI partecipa un pool di centri<br />
di ricerca, università e aziende di diversi<br />
Paesi europei. Tra i partner italiani, oltre alla<br />
SELEX Galileo, ci sono anche il Centro Ricerche<br />
Fiat e l’Università di Bologna. L’iniziativa,<br />
della durata di tre anni, è finanziata dal<br />
programma europeo Artemis, dedicato specificatamente<br />
allo sviluppo della ricerca nel<br />
campo dell’Embedded Computing System.<br />
AllTeK Innovation è una delle 18 imprese ad alto<br />
contenuto tecnologico assistite da Techno Seed,<br />
l’incubatore di impresa del Parco scientifico. L’idea<br />
è nata in ambito accademico, da un gruppo di<br />
ricercatori del Laboratorio di percezione artificiale<br />
dell’Università di Trieste. Dopo l’avvio, nel 2004,<br />
la società ha partecipato al percorso di assistenza<br />
allo start-up offerto da Techno Seed e ha ricevuto<br />
consulenze specialistiche e un contributo<br />
finanziario di 20 mila euro per i primi investimenti.<br />
Dal 2010 è insediata al Parco Scientifico e<br />
Tecnologico Luigi Danieli di <strong>Udine</strong>.<br />
AllTek si è specializzata in sensoristica e<br />
strumentazioni di misura, realizzando, tra i suoi<br />
primi lavori, un misuratore che rileva intervalli<br />
di tempo non ripetitivi dell’ordine di alcuni<br />
picosecondi per il Sincrotrone di Trieste. Oltre alla<br />
ricerca su commessa, la società ha sviluppato<br />
anche prodotti proprietari, tra cui un misuratore<br />
di velocità delle acque per canali e fiumi, dotato<br />
di un sistema intelligente per la previsione<br />
delle piene, già utilizzato dalla Protezione Civile<br />
regionale.
Arben Isufaj<br />
Che cosa vuol dire essere un imprenditore?<br />
Avere impegno, avere una strategia e dare la<br />
possibilità ad altre persone di lavorare, cercando,<br />
al contempo, una soddisfazione personale.<br />
Cos’è l’etica per un imprenditore?<br />
E’ fondamentale, perché come capi di un’impresa<br />
dobbiamo dare il buon esempio e<br />
trasmettere un’immagine positiva dell’azienda.<br />
Per me vuol dire anche essere generosi nei<br />
confronti del prossimo.<br />
Mi sta dicendo che gli imprenditori italiani<br />
sono troppo egoisti?<br />
Secondo me, sì. Chi ha la fortuna di “fare fortuna”,<br />
dovrebbe essere un po’ più filantropo.<br />
Quali sono le principali difficoltà nel<br />
fare impresa oggi?<br />
Il fatto che in Italia non c’è nessuna difesa<br />
contro chi non paga.<br />
C’è una difficoltà particolare a essere<br />
un imprenditore straniero in Italia?<br />
All’inizio sicuramente sì. Poi, se ci si impegna<br />
e si dimostra serietà, gli italiani ti accolgono<br />
favorevolmente. Qui chi ha davvero voglia di<br />
lavorare, il lavoro lo trova.<br />
Cosa ne pensa delle attuali polemiche<br />
sull’immigrazione?<br />
Credo che si debbano accogliere quanti hanno<br />
voglia di venire a lavorare e di comportarsi<br />
bene, e rimandare indietro gli altri. Certo che<br />
l’Ue dovrebbe fare qualcosa di più. Non è,<br />
infatti, possibile che di fronte alle difficoltà<br />
l’Unione non esista.<br />
Stiamo uscendo dalla crisi?<br />
Non ancora del tutto, ma se riusciremo a<br />
prendere “le misure” dei cambiamenti avvenuti<br />
nel mondo, potremmo utilizzare la crisi in<br />
senso positivo. Credo, inoltre, che questi anni<br />
di difficoltà contribuiranno a selezionare le<br />
aziende migliori.<br />
Nel vostro settore, la situazione<br />
qual è?<br />
Lavorando nel “pronto soccorso” per le aziende<br />
e per i privati che subiscono danni da incendi,<br />
alluvioni, trombe d’aria, ecc., rimettendo<br />
a posto stabili e macchinari per evitare lunghi<br />
“fermi impianti”, abbiamo un andamento<br />
abbastanza costante e non siamo particolarmente<br />
legati alla crisi. L’unico problema è che<br />
stanno aumentando gli incendi completamente<br />
distruttivi dove non c’è nulla da recuperare.<br />
Cosa vuol dire?<br />
Che forse, in alcuni casi, imprenditori disperati<br />
preferiscono cercare di recuperare qualche<br />
euro dall’assicurazione, piuttosto che continuare<br />
l’attività.<br />
Quanti incidenti sui quali intervenite<br />
potrebbero essere evitati?<br />
Parecchi, in alcuni casi con l’aggiornamento<br />
dei sistemi di sicurezza, in altri con una maggiore<br />
attenzione e controllo umano.<br />
Quindi i custodi nelle aziende servirebbero<br />
ancora e non ci si può affidare<br />
solo ai controlli automatici?<br />
E’ proprio così.<br />
Nel vostro settore, l’Italia come si pone<br />
in termini di avanzamento tecnologico?<br />
Abbastanza bene, ma c’è ancora molto da lavorare<br />
per raggiungere Paesi come la Francia,<br />
la Germania e la Gran Bretagna. Nel recupero<br />
dei sinistri in Italia c’è ancora un 40/60%di<br />
“fai da te”, il che vuol dire spesso non risolvere<br />
adeguatamente i problemi. Negli altri Paesi, ad<br />
esempio, sono le stesse assicurazioni a essere<br />
collegate a un’azienda che fa il nostro mestiere;<br />
da noi, invece, c’è una sola compagnia che<br />
ha fatto un accordo di quel genere, mentre le<br />
altre si devono ancora adeguare. Un simile accordo<br />
consente ai danneggiati di guadagnare<br />
tempo e di essere sicuri di avere un ripristino a<br />
regola d’arte, alle assicurazione di risparmiare<br />
molto sui risarcimenti dovuti ai clienti.<br />
Sono interventi molto costosi?<br />
Per quanto riguarda le aziende è impossibile<br />
una quantificazione media. Per le abitazioni,<br />
che in termini numerici costituiscono la gran<br />
parte dei nostri interventi, la media degli<br />
interventi si aggira sui 12mila euro e su una<br />
settimana di lavoro.<br />
Qual è il volume d’affari del vostro settore<br />
in Italia?<br />
Circa 80milioni di euro annui.<br />
L’internazionalizzazione nel vostro settore<br />
può essere una prospettiva?<br />
Per noi è stata fondamentale, tant’è che siamo<br />
presenti in Bulgaria, Portogallo, Slovenia,<br />
Spagna, Repubblica Ceca e Turchia, seppur<br />
con aziende indipendenti.<br />
E le dimensioni?<br />
Economia<br />
Botta & Risposta<br />
Botta & Risposta con…<br />
ARBEN ISUFAJ di Benpower Srl<br />
Contano. Sia perché per essere veloci negli<br />
interventi bisogna avere più sedi e magazzini<br />
sul territorio (noi ne abbiamo cinque in Italia),<br />
sia perché è un mercato con pochi concorrenti<br />
medio-grandi.<br />
Le banche aiutano le imprese a crescere?<br />
Fino a quando l’azienda va bene si. E’ quando<br />
un’impresa è in difficoltà che con le banche<br />
nascono i problemi. Gli istituti di credito, infatti,<br />
sono uno strano caso di azienda che non<br />
vuole rischiare...<br />
La burocrazia è un ostacolo alla<br />
crescita?<br />
Assolutamente sì. Oggi si perde più tempo a<br />
“fare carte” e a girare fra i vari uffici che danno<br />
spesso pareri contrastanti, di quanto se ne<br />
impieghi a lavorare. Il problema è, poi, che la<br />
nostra burocrazia, oltre a essere enorme, è<br />
anche molto disorganizzata.<br />
Cosa pensa dell’evasione fiscale?<br />
Che è una forma di concorrenza sleale che<br />
non dovrebbe essere permessa.<br />
Un personaggio del passato del quale<br />
l’Italia avrebbe bisogno oggi?<br />
Penso che ogni epoca abbia avuto i suoi<br />
personaggi positivi e che anche i personaggi<br />
negativi possano avere un lato positivo da rivalutare.<br />
L’importante è non ricominciare sempre<br />
tutto da zero, ma imparare dal passato, riprendere<br />
le cose buone e fare tesoro degli errori.<br />
Un personaggio del presente del quale<br />
potremmo fare a meno?<br />
Tutti i voltagabbana che pensano solo alla propria<br />
poltrona.<br />
C.P.<br />
BENPOWER SRL<br />
I dati<br />
Anno di fondazione: 2002<br />
Sedi Operative: 5 in Italia, 6 all’estero<br />
Fatturato: in Italia 5 milioni di euro<br />
Dipendenti: 10 + molti contratti a progetto sui<br />
singoli interventi<br />
Attività: bonifica e ripristino di edifici<br />
industriali e abitazioni civili che abbiano<br />
subito danni da fuoco o da acqua<br />
Sito internet: www.benpower.com<br />
Email: benpower.it@benpower.com<br />
maggio 11 29
Associazione<br />
Incontri<br />
L’onorevole Dal Lago<br />
ospite di palazzo Torriani<br />
Manuela Dal Lago, presidente della<br />
X Commissione “Attività Produttive,<br />
Commercio e Turismo” della Camera dei<br />
Deputati è stata ospite venerdì 1° aprile<br />
del Consiglio Direttivo di <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Udine</strong>. L’onorevole era accompagnata,<br />
nella sua visita a palazzo Torriani, dagli<br />
onorevoli Massimiliano Fedriga e Fulvio<br />
Follegot, dal presidente del Consiglio<br />
Regione del Friuli Venezia Giulia Maurizio<br />
Franz, dagli assessori regionali Claudio<br />
Violino e Federica Seganti e dall’assessore<br />
provinciale di <strong>Udine</strong> Franco Mattiussi.<br />
Il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />
Adriano Luci, a nome del Direttivo<br />
dell’Associazione, ha fatto presente<br />
all’onorevole Dal Lago che “il problema di<br />
fondo, che da quindici anni contrassegna<br />
le vicende del nostro Paese, risiede<br />
nella difficoltà strutturale a crescere.<br />
Occorre pertanto puntare sul controllo<br />
e sulla riduzione della spesa attraverso<br />
un controllo selettivo distinguendo tra<br />
interventi che favoriscano la crescita<br />
incrementando la competitività e ciò<br />
che la deprime o la ostacola”. Luci<br />
ha quindi ricordato alcune tematiche<br />
di particolare interesse del mondo<br />
imprenditoriale tra cui l’attuazione da<br />
Un momento dell’incontro a palazzo<br />
Torriani con la delegazione dell’UGL<br />
Nell’ambito del suo programma di visite<br />
per prendere contatto con la realtà<br />
produttiva del territorio, il segretario<br />
generale dell’UGL, Giovanni Centrella, che<br />
proviene direttamente dalla fabbrica (sino<br />
a quattro anni fa operaio metalmeccanico<br />
della Fiat), si è incontrato a palazzo Torriani<br />
con il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />
Adriano Luci.<br />
E’ stata l’occasione per illustrare le linee<br />
di fondo dell’azione dell’UGL che, in una<br />
30 maggio11<br />
parte del Governo di una politica efficace<br />
per l’impresa che ricomprenda: regole<br />
chiare e certe all’interno in cui operare,<br />
stimoli per incentivare l’aumento della<br />
dimensione dell’impresa, politiche serie<br />
in campo energetico, attenzione ai<br />
giovani e razionalizzazione degli enti nel<br />
settore dell’internazionalizzazione delle<br />
imprese, salvaguardando, in una logica<br />
di coordinamento, l’autonomia degli<br />
enti operanti a livello regionale. A livello<br />
regionale Luci ha posto invece i riflettori<br />
sull’importanza dei distretti e dei consorzi<br />
industriali ed anche sulla necessità di<br />
avviare quei grandi progetti strategici –<br />
si pensi a quelli legati alla portualità e<br />
alle infrastrutture, non solo viarie – che<br />
possono dare impulso e sviluppo a tutto il<br />
sistema Friuli.<br />
Dal canto suo, l’onorevole Dal Lago,<br />
che arrivava dalla visita aziendale alla<br />
Biofarma di Mereto di Tomba (“Mi si è<br />
aperto il cuore nel vedere la capacità<br />
di fare e innovare degli imprenditori in<br />
Friuli Venezia Giulia”), ha evidenziato<br />
come, in presenza di scarse disponibilità<br />
finanziarie, il Governo debba mettere in<br />
campo almeno una regolamentazione<br />
e una semplificazione delle normative<br />
logica di continuità con la precedente<br />
gestione della Polverini, si propone di<br />
essere presente sui luoghi di lavoro e<br />
nei luoghi di lavoro a fianco dei lavoratori<br />
per fare gli interessi degli stessi insieme<br />
a quelli dell’azienda. Infatti, non c’è<br />
benessere per il lavoratore se l’azienda<br />
non è competitiva. Impostazione<br />
questa che il presidente Luci ha<br />
condiviso sottolineando come la linea<br />
di <strong>Confindustria</strong> sia rivolta a sviluppare<br />
rapporti non conflittuali, ma costruttivi per<br />
affrontare i problemi reali della fabbrica,<br />
nell’interesse del miglioramento della<br />
produttività e quindi dei risultati anche a<br />
beneficio degli stessi lavoratori.<br />
“Il conflitto non ci appartiene – ha<br />
precisato Luci -, dobbiamo guardare avanti<br />
per restare competitivi e non perdenti<br />
di fronte all’evoluzione degli scenari<br />
mondiali”.<br />
L’intervento dell’onorevole Manuela Dal<br />
Lago (foto Gasperi)<br />
che consentano alle imprese di muoversi<br />
alla stessa velocità dei loro competitors<br />
europei. Scendendo nel concreto, la<br />
parlamentare ha quindi riassunto le ultime<br />
decisioni prese dalla X Commissione<br />
che presiede: l’emanazione dello Statuto<br />
d’Impresa, “che darà ossigeno alle pmi<br />
che costituiscono peraltro l’ossatura<br />
dell’imprenditoria del triveneto; e i<br />
provvedimenti riguardanti il credito<br />
d’imposta e la consorziabilità delle imprese<br />
in filiera. Non solo. Dal Lago ha inoltre<br />
ragguagliato gli imprenditori presenti sullo<br />
stato di avanzamento delle proposte di<br />
legge in tema di internazionalizzazione e di<br />
aiuto alle imprese che operano all’estero.<br />
Ha quindi ricordato anche le proposte di<br />
legge in materia di imprenditoria giovanile<br />
e femminile e di sollievo dei mancati<br />
pagamenti soffermandosi infine sul<br />
decreto delle energie rinnovabili, convinta<br />
che trovi soluzioni il problema inerente gli<br />
incentivi al fotovoltaico.<br />
A.L.<br />
Si presenta l’UgL di giovanni Centrella<br />
Nel corso dell’incontro, cui ha partecipato<br />
anche Raffaele Padrone, segretario<br />
nazionale dell’UGL Polizia di Stato, sono<br />
intervenuti Matteo Cernigoi, segretario<br />
regionale dell’UGL, che ha portato<br />
l’attenzione sul made in Italy che va<br />
promosso e salvaguardato per combattere<br />
la concorrenza, e Attilio Grosso, segretario<br />
provinciale dell’UGL, che ha ricordato<br />
l’importanza per lo sviluppo delle aziende<br />
della professionalità dei lavoratori e della<br />
necessità di valorizzarla.<br />
L’incontro si è concluso con la<br />
sottolineatura della centralità dei problemi<br />
della crescita e l’importanza del ruolo delle<br />
parti centrali per promuoverla.<br />
E.L.
maggio 11 31
Associazione<br />
Ambiente<br />
Il labirinto dei rifiuti<br />
“Attorno a questo tavolo ci sono soggetti<br />
che nelle battaglie del quotidiano hanno<br />
posizioni contrapposte. Quello che<br />
condividiamo tutti noi è l’obiettivo finale<br />
di un ambiente migliore da lasciare alle<br />
prossime generazioni. È per questo che<br />
dobbiamo uscire dai rispettivi gusci,<br />
guardarci negli occhi e parlare apertamente.<br />
Dobbiamo evitare che il silenzio riempia il<br />
vuoto della mancanza di decisioni”.<br />
E’ quanto ha dichiarato Adriano Luci,<br />
presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, nel trarre<br />
mercoledì 30 marzo a palazzo Torriani<br />
le conclusioni del convegno dal titolo “Il<br />
labirinto dei rifiuti: orientarsi tra problemi<br />
locali, innovazione tecnologica e consenso<br />
sociale”.<br />
Per Luci, infatti, “gestire i rifiuti seriamente<br />
significa unire le forze, abbandonando le<br />
battaglie di principio. La verità sui rifiuti non<br />
sta da una parte o dall’altra. La verità sta<br />
dove tutti si incontrano, hanno il coraggio<br />
di ascoltare le ragioni degli altri, hanno il<br />
coraggio di parlare chiaro. Lì c’è anche la<br />
soluzione”.<br />
L’ambizione dell’incontro, promosso dal<br />
gruppo Terziario Avanzato di <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Udine</strong> e moderato da Claudia Silvestro,<br />
responsabile Ambiente dell’Associazione,<br />
era quello – parole del capogruppo del<br />
Terziario Avanzato, Giovanni Claudio Magon,<br />
“di avviare una nuova fase di dibattito<br />
costruttivo e condiviso nel nostro territorio<br />
sul tema dello smaltimento rifiuti”.<br />
Beatrice Miorini, della Sezione Regionale del<br />
Catasto dei rifiuti - ARPA FVG si è soffermata<br />
sui flussi di rifiuti che lasciano il Friuli<br />
Venezia Giulia, costituiti prevalentemente<br />
da quelli derivanti dal trattamento dei<br />
rifiuti, ma ricomprendenti pure gli olii<br />
esausti da macchinari industriali e i grandi<br />
rifiuti provenienti dal trattamento termico.<br />
32 maggio11<br />
I relatori intervenuti al convegno (foto Gasperi)<br />
L’alternativa all’impiantistica – ha precisato<br />
Beatrice Miorini – è una buona e corretta<br />
gestione logistica dei rifiuti”.<br />
Paolo Centola, del Politecnico di Milano,<br />
ha quindi puntato l’attenzione sulle luci e<br />
ombre dei termovalorizzatori, rimarcando<br />
“che l’inceneritore non è in sè inquinante.<br />
Tutto dipende dai criteri di progettazione e<br />
soprattutto di gestione dell’impianto”. Franco<br />
Cecchi, dell’Università di Verona, si è invece<br />
soffermato sulla dispersione del rifiuto<br />
organico nelle fognature attraverso l’uso<br />
di dissipatori sotto-lavello; una soluzione<br />
auspicabile a patto che vi sia integrazione di<br />
flussi e tecnologie.<br />
Per Michele Bernard, di Legambiente FVG,<br />
un ambientalismo costruttivo deve saper<br />
guardare al futuro, gestendo il presente e<br />
senza rinunciare alle proprie convinzioni:<br />
“L’ambientalismo deve obbligatoriamente<br />
partire dai temi generali per affrontare<br />
le contingenze e per cercare soluzioni<br />
lungimiranti praticabili sotto il profilo sociale,<br />
ambientale e economico, tenendo presente<br />
che c’è anche una fase di transizione da<br />
gestire”.<br />
Enio Decorte, assessore all’Ambiente<br />
Provincia di <strong>Udine</strong>, ha dichiarato la<br />
disponibilità della Provincia “a rivestire un<br />
punto di riferimento nella programmazione<br />
e di organizzazione del servizio di<br />
smaltimento dei rifiuti con ruolo di autority<br />
rispetto al sistema stesso. Servono però<br />
norme a livello regionale che autorizzino<br />
questo”.<br />
Infine, Giorgina Bertolino, dell’Associazione<br />
Culturale a.titolo-Torino, ha illustrato<br />
il progetto di riqualificazione artistica<br />
di centrale di cogenerazione per<br />
teleriscaldamento a Banchette d’Ivrea.<br />
A.L.<br />
CoSA SIGNIFICA<br />
gestire i rifiUti<br />
Gestire i rifiuti significa mescolare una serie di<br />
elementi di qualità diversissima tra loro.<br />
Adriano Luci ha provato a risummerli:<br />
Conoscenza: lo studio dei dati, l’analisi e la<br />
controanalisi degli stessi.<br />
Tecnologia: il nostro stile di vita – e quello<br />
che vogliamo per i nostri figli – creano rifiuti ed<br />
impatti che debbono essere gestiti da tecnologie<br />
complesse, che vanno indagate e sperimentate<br />
a fondo. Nessuno ha la verità in tasca. Tutto<br />
è crescita continua nella sperimentazione e<br />
nell’innovazione.<br />
Formazione: tanto più la situazione si complica<br />
tanto più c’è bisogno di tecnici preparati. Preparati<br />
soprattutto ad affrontare le novità, flessibili nel<br />
trovare soluzioni.<br />
Imprenditoria: il coraggio di rischiare in un<br />
contesto complesso. Questo è l’ingrediente con<br />
il quale possiamo contribuire noi imprenditori.<br />
Quando un imprenditore fa bene la sua parte, il<br />
beneficio ricade a pioggia su tutti.<br />
Ambientalismo: le associazioni ambientaliste<br />
hanno un ruolo chiave nella divulgazione della<br />
conoscenza. Poiché il loro diramarsi capillare sul<br />
territorio gli impone un ruolo di approfondimento<br />
e onestà intellettuale come mai prima d’ora.<br />
Legislazione: la gestione dei rifiuti è complessa<br />
anche perché la norma è complessa, farraginosa,<br />
in alcuni casi inapplicabile. Il legislatore ambientale<br />
per primo deve uscire dal palazzo ed incontrare la<br />
realtà. Evitiamo la trappola del “operazione riuscita<br />
– paziente deceduto” o del “la fabbrica che non<br />
inquina è la fabbrica chiusa”.<br />
Efficienza amministrativa: in un contesto<br />
normativo difficile, l’efficienza amministrativa –<br />
ancora estremamente carente nel nostro Paese –<br />
è cruciale, così come cruciali sono la preparazione<br />
ma anche il coraggio dell’apparato pubblico.<br />
E infine, ultimo ma sarebbe il primo, la politica,<br />
nel senso migliore: la programmazione organica,<br />
la visione strategica per il futuro del paese e del<br />
territorio, la gestione trasparente sono necessità<br />
impellenti. Senza di esse l’ambiente è in serio<br />
pericolo. Perché a nulla valgono gli altri ingredienti<br />
da me citati se non si calano in un contesto<br />
politico maturo.
GIÀ A CASA?<br />
nuovi<br />
voli !<br />
MilAno linate<br />
GEnovA<br />
IO PARTO DA RONCHI!<br />
maggio 11 33
34 maggio11
WineBARCA!<br />
maggio 11 35
Associazione<br />
Design<br />
Impressioni<br />
dal Salone del Mobile<br />
“I miei primi 50 anni”, è ciò che potrebbe<br />
dire il Salone del Mobile di Milano, se<br />
potesse parlare. Fu proprio nel 1961 che i<br />
patron di 14 aziende mobiliere si associarono<br />
fondando il COSMIT per organizzare il Salone<br />
del Mobile, su iniziativa di Tito Armellini,<br />
direttore allora della delegazione “Alta Italia<br />
della Federazione Italiana delle industrie del<br />
Legno e del Sughero”. 50 anni di storia che<br />
non è solo la storia del mobile, ma è la storia<br />
di tutti noi perché, a ben guardare, gli oggetti<br />
che sono stati presentati attraverso gli anni<br />
al Salone, sono frutto dell’evoluzione del<br />
nostro modo di vivere. Ogni nuova edizione<br />
è stata infatti l’espressione di come la società<br />
contemporanea abbia inteso l’arredo in<br />
quel preciso momento storico. Le aziende<br />
da sempre infatti hanno esposto ciò che<br />
ritenevano potesse essere utile alla comunità,<br />
naturalmente non per motivi filantropici, ma<br />
perché,com’è logico, ciò fa “business”. Quindi,<br />
quando parliamo del Salone del Mobile di<br />
Milano o di design, parliamo anche in termini<br />
sociologici. Questa edizione del Salone,<br />
come anche alcune precedenti, è stata un<br />
momento di aspettativa per le industrie,<br />
per comprendere se la crisi del settore<br />
stia regredendo. I sentori effettivamente<br />
ci sono, per ciò che concerne l’interesse e<br />
l’afflusso dei visitatori, ma come ha detto<br />
il presidente regionale di <strong>Confindustria</strong><br />
Alessandro Calligaris: “A visitare la fiera sono<br />
sostanzialmente gli addetti ai lavori, ma sono<br />
i consumatori a muovere l’economia. Se<br />
quest’ultimi non hanno capacità economiche<br />
tutto si ferma. In Italia i consumi sono<br />
ancora oscillanti, mentre in altri paesi stanno<br />
crescendo”. Questo giudizio è, secondo me,<br />
36 maggio11<br />
Il pavillon di Promosedia<br />
positivo, in quanto l’export è trainante per<br />
l’economia. È dello stesso parere il presidente<br />
di Promosedia, Matteo Tonon, il quale<br />
conferma: “Si sente un maggiore ottimismo<br />
tra i visitatori che si traduce in un risultato<br />
positivo di questo Salone. Il mio parere<br />
è che questo trend di crescita si evolverà<br />
durante un triennio”. Se le aspettative e le<br />
analisi si riveleranno giuste è compito ora alle<br />
aziende fare i dovuti passi per agganciarsi<br />
alla prospettata ripresa. La ricetta di “cosa<br />
fare”, secondo me, è dare un’immagine<br />
“Italiana” della propria azienda che vuol dire<br />
produrre dando qualità+design, che è quello<br />
che il mercato si aspetta da noi. Dobbiamo<br />
allontanare le tentazioni di rincorrere solo<br />
il prezzo per vincere la concorrenza, è una<br />
battaglia persa; noi possiamo e dobbiamo<br />
dare quello che sappiamo fare e che ci è<br />
riconosciuto a livello mondiale che è appunto<br />
qualità+design. Ma torniamo al Salone:<br />
numerose sono state presenze di produttori<br />
della nostra regione. La CCIAA anche<br />
quest’anno ha fatto da regista al Padiglione<br />
Promosedia. Spiega il direttore camerale<br />
Maria Lucia Pilutti: “Uno stand di circa 660<br />
mq ubicato nel padiglione Moderno, entro il<br />
quale hanno esposto dieci aziende, mentre<br />
un altro gruppo, 5 produttori, era di stanza al<br />
padiglione Design”. Personalmente ho avuto,<br />
anche quest’anno, il piacere di progettare<br />
il Padiglione Promosedia al quale ho voluto<br />
dare un’immagine di particolare impatto<br />
scenografico che evidenziasse, nel miglior<br />
modo possibile, i prodotti esposti. A curare<br />
la parte grafica e di comunicazione Adriana<br />
Cruciatti (agenzia CALT di <strong>Udine</strong>). Oltre a<br />
questa presenza c’erano naturalmente altre<br />
grandi aziende tra le quali Tonon, Calligaris,<br />
Moroso, Gervasoni, Potocco, Domitalia,<br />
Interna, La Cividina etc. Ognuna di esse<br />
presentava interessanti prodotti. Tonon,<br />
azienda per la quale ho curato il progetto<br />
dello stand nei toni del Bianco e Nero con<br />
pavimenti laccato lucido e due light Box con<br />
gigantografie a tutta parete, ha presentato la<br />
poltroncina imbottita girevole Poppy di David<br />
Fox. Per Calligaris il focus in questo salone<br />
2011 è stato sui materiali e tecnologie hi-tech.<br />
Cito per esempio, il tavolo Orbital progettato<br />
da Pininfarina con piano allungabile da 165 a<br />
255 centimetri, per muoverlo basta sfiorare<br />
una leva, il meccanismo che lo regola è<br />
soft touch. La superficie in vetro temprato<br />
trasparente extrachiaro è trattata antimacchia.<br />
Scultorea la base colonna di poliuretano<br />
in bianco o nero, solido il piede ovale in<br />
metallo matt. Tra i nuovi prodotti presentati<br />
da Moroso ci sono Impossible Wood Chair,<br />
di DoshiLevien, poltroncina in Liquid wood<br />
echaise longue Biknit di Patricia Urquiola che<br />
gioca con l’intreccio fino a farlo diventare<br />
struttura. Gervasoni, tra le sue nuove<br />
proposte, ha esposto la famiglia Inout900 di<br />
Paola Navone, designer che ha curato anche<br />
l’interessante stand: Pareti bianche in Tyvek<br />
traforato che racchiudono gli ambienti dello<br />
stand; pavimenti con assi di legno sbiancato<br />
e quinte lasciate grezze. La serie Inout 900<br />
è pensata per esterni coperti come portici,<br />
terrazze o verande. La struttura delle sedute è<br />
in doghe di frassino trattato a 190° di calore,<br />
per rendere le fibre uniformi e resistenti al<br />
tempo e agli agenti atmosferici.<br />
Un’altra novità è stata rappresentata, dopo<br />
tre anni, dal ritorno di SaloneUfficio. Tre anni<br />
critici per l’economia mondiale, difficili per<br />
tutto il settore arredo e molto pesanti per il<br />
settore ufficio. Tre anni che hanno evidenziato<br />
la scarsa propensione delle aziende agli<br />
investimenti in genere e alla partecipazione<br />
alle fiere specializzate. Gli espositori sono<br />
stati 129, rispetto all’ultimo SaloneUfficio<br />
circa il 15% in meno. Anche qui diverse le<br />
presenze della nostra regione, tra esse, il<br />
Gruppo Fantoni, che ha organizzato diversi<br />
incontri presso lo showroom milanese Blue<br />
Milano di Via Santa Sofia, inaugurato da pochi<br />
mesi, Codutti e Linea Fabbrica, presente con<br />
due stands di cui uno collocato all’interno del<br />
Padiglione Promosedia.<br />
Prof. Fabio Di Bartolomei<br />
Industrial &Interior Designer<br />
Realtà Industriale dedicherà, nel<br />
prossimo numero della rivista, un<br />
ulteriore approfondimento sul Salone<br />
Internazionale del Mobile.
Il progetto di educazione<br />
alimentare passa alla fase B<br />
E’ passato alla Fase B il progetto<br />
del Gruppo Alimentari e Bevande di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> finalizzato a fornire gli<br />
strumenti ed il supporto indispensabili per<br />
costruire dei percorsi didattici appropriati<br />
in materia di Educazione Alimentare da<br />
inserire nei piani dell’offerta formativa delle<br />
scuole secondarie di primo grado della<br />
Provincia di <strong>Udine</strong>.<br />
Il progetto, che gode del patrocinio<br />
dell’Ordine Tecnologi Alimentari FVG e<br />
dell’Ufficio Scolastico Regionale, è infatti<br />
entrato nella sua seconda fase operativa.<br />
“Dopo gli incontri per la formazione degli<br />
insegnanti ed il trasferimento di quanto<br />
appreso a quasi 900 studenti – spiega<br />
Cristian Vida, capogruppo del Gruppo<br />
Alimentari Bevande – siamo partiti con<br />
gli incontri con gli esperti delle diverse<br />
filiere di prodotto e le visite aziendali<br />
alle eccellenze delle industrie del settore<br />
nella nostra provincia. Il nostro obiettivo<br />
finale resta quello di diffondere fra i<br />
ragazzi le conoscenze fondamentali che<br />
tutti i consumatori dovrebbero avere per<br />
compiere scelte consapevoli al momento<br />
dell’acquisto e del consumo dei prodotti<br />
Da sx Enrico Rosina, Maurizio Tonutti e<br />
Tiziana Zanetti (foto Gasperi)<br />
Palazzo Torriani ha ospitato il consueto<br />
seminario che <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> dedica<br />
alle novità sul trasporto delle merci<br />
pericolose, che ogni due anni vengono<br />
apportate all’ADR, ovvero l’accordo<br />
internazionale che regola il trasferimento<br />
di queste particolari merceologie, valido<br />
anche sul territorio nazionale ed il cui<br />
aggiornamento entrerà operativamente in<br />
vigore dal 1° luglio 2011.<br />
Il saluto di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> è stato<br />
portato dal capogruppo trasporti e logistica<br />
Enrico Rosina, mentre la relazione tecnica<br />
è stata tenuta dall’ingegner Maurizio<br />
alimentari, nell’interesse generale del<br />
mangiare sano e genuino nonché della<br />
prevenzione delle malattie derivanti da stili<br />
di vita non corretti”.<br />
Le prime visite aziendali si sono tenute a<br />
fine marzo alla Hosta Italia srl di Dignano,<br />
che ha ospitato due classi della scuola<br />
media di San Daniele del Friuli, e alla<br />
Friultrota srl di San Daniele del Friuli, che<br />
ha accolto i ragazzi della scuola media di<br />
Artegna.<br />
A giudicare dai commenti di Maurizio<br />
Sacilotto (Hosta Italia) e di Walter Brisinello<br />
(Friultrota), i giovani studenti hanno<br />
davvero impressionato per preparazione,<br />
entusiasmo e interesse.<br />
“E’ valsa la pena dedicare una mezza<br />
giornata di lavoro alla visita di una<br />
scolaresca del territorio – evidenzia<br />
infatti Sacilotto -. Ho trovato dei ragazzi<br />
educati e preparati, che hanno formulato<br />
domande sempre intelligenti e pertinenti<br />
a riprova che l’attività propedeutica della<br />
loro insegnante ha prodotto ottimi risultati.<br />
Il tour aziendale non ha mai registrato<br />
cali di attenzione, dall’arrivo fino alla<br />
Le novità sul trasporto<br />
delle merci pericolose<br />
Tonutti, noto ed apprezzato esperto di<br />
trasporto di merci pericolose, che era<br />
accompagnato dall’ingegner Tiziana<br />
Zanetti.<br />
L’aggiornamento 2011 dell’ADR riguarderà<br />
in particolare la nuova marcatura sui colli<br />
e sulle unità di trasporto per le merci<br />
in quantità limitata, l’introduzione della<br />
nuova figura dello scaricatore con precisi<br />
compiti operativi, l’obbligo dell’indicazione<br />
sul documento di trasporto della dicitura<br />
“pericoloso per l’ambiente” per le materie<br />
che sono considerate tali, l’aggiornamento<br />
del contenuto delle trem cards, ovvero<br />
le istruzioni di sicurezza che devono<br />
trovarsi a bordo del veicolo, l’obbligo di<br />
conservazione per almeno tre mesi da<br />
parte dello speditore e del trasportatore<br />
di tutta la documentazione inerente il<br />
Associazione<br />
Alimentari e Bevande<br />
degustazione finale dei nostri prodotti<br />
dolciari da forno”.<br />
Si dichiara favorevolmente colpito Walter<br />
Brisighello: “Mi sono complimentato<br />
con la loro insegnante per l’interesse e<br />
l’attenzione dei ragazzi. A impressionarmi<br />
di più è stata, però, la sorpresa degli<br />
studenti nello scoprire il mondo “friulano”<br />
delle trote, di cui non avevano un’esatta<br />
percezione. In Friuli si producono il 30%<br />
delle trote italiane, ma la nostra attività<br />
è pressoché sconosciuta rispetto ad altri<br />
settori della zootecnica. Il nostro è un<br />
mondo affascinante dove sono ancora<br />
i ritmi della natura a dettare le scelte<br />
dell’allevatore, in un felice connubio tra<br />
etica, qualità e formazione geo-morfologica<br />
del nostro territorio”.<br />
trasporto di merci pericolose.<br />
A.L.<br />
Trasporti<br />
Anche il c.d. patentino ADR, cioè il<br />
certificato di formazione professionale per<br />
i conducenti, cambia veste, diventando di<br />
formato plastificato tipo card.<br />
Il seminario organizzato dalla <strong>Confindustria</strong><br />
di <strong>Udine</strong> ha rappresentato anche un<br />
utile momento di ripasso delle principali<br />
disposizioni di interesse non solo delle<br />
numerose aziende intervenute all’iniziativa,<br />
ma anche dei rappresentanti della Polizia<br />
Stradale, che erano presenti a Palazzo<br />
Torriani.<br />
Alessandro Fanutti,<br />
Area Economia d’Impresa<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
maggio 11 37
Associazione<br />
Edilizia<br />
La certificazione energetica degli edifici<br />
Instabilità politica in alcuni Paesi produttori di petrolio e disastro atomico in Giappone negli ultimi<br />
mesi hanno riproposto l’attualità critica del problema energetico a livello mondiale: un problema che<br />
riguarda pesantemente l’Italia come Paese fortemente dipendente negli approvvigionamenti. Torna<br />
così prepotentemente di attualità il ruolo del risparmio energetico che vede il mondo delle costruzioni<br />
uno dei principali protagonisti possibili. All’ingegner Rosario Di Maggio, membro del Comitato Tecnico<br />
Scientifico dell’ARES (Agenzia Regionale per l’Energia Sostenibile) e consulente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />
Realtà Industriale ha posto alcune domande.<br />
Ing. Di Maggio, i fatti tragici<br />
delle ultime settimane (Nord<br />
Africa e Giappone) stanno<br />
probabilmente togliendo il sonno<br />
a chi ha responsabilità sul piano<br />
dell’approvvigionamento energetico<br />
per il nostro Paese, mentre risparmio<br />
energetico e protezione ambientale<br />
sembrano arrancare in Italia e in<br />
Friuli…<br />
Effettivamente è così, ed è grave perché al<br />
di la dei fatti recenti, a monte la situazione è<br />
già fonte di preoccupazione. Ricorderò alcune<br />
cifre che esplicitano come la nostra società<br />
dipenda dal petrolio. Da questa fonte dipende<br />
il 40% di tutta l’energia primaria mondiale,<br />
il 90% di tutta l’energia usata nei trasporti.<br />
Il 65% del petrolio viene usato per produrre<br />
carburanti e il 35% serve per produrre energia<br />
elettrica, riscaldamento degli edifici, asfalti,<br />
materie plastiche, fertilizzanti, prodotti chimici<br />
e medicinali. Ognuno di noi consuma 5 litri<br />
di petrolio al giorno; una famiglia consuma<br />
ogni anno quasi un’autocisterna piena e il<br />
mondo nel suo insieme brucia 25 miliardi<br />
di barili di petrolio all’anno. Che autonomia<br />
abbiamo? Gli esperti ci dicono che il totale di<br />
petrolio convenzionale estraibile è stimabile in<br />
2000 miliardi di barili: ne abbiamo già estratti<br />
1.000 miliardi, ci rimarrebbero 40 anni. Ma il<br />
problema è che, invece, la domanda di petrolio<br />
non è costante, ma è in crescita.<br />
Quindi bisogna consumarne meno…<br />
Cosa sta facendo l’Italia su questo<br />
fronte?<br />
Il nostro Paese ha varato nel 2005 una<br />
normativa sul risparmio energetico che<br />
però in questi anni ha generato più dubbi<br />
che certezze: a questo complicato assetto<br />
normativo si sono poi aggiunti decreti non<br />
sempre coerenti, mentre nel contempo la<br />
potestà regionale in materia del Friuli Venezia<br />
Giulia e le singole amministrazioni comunali<br />
hanno generato una serie di norme a carattere<br />
locale che differenziano territorialmente la<br />
certificazione energetica degli edifici. Ma<br />
38 maggio11<br />
va anche sottolineato che la certificazione<br />
energetica resta una grande opportunità per<br />
la riqualificazione del patrimonio edilizio, per<br />
sostenere l’economia, per promuovere lo<br />
sviluppo professionale delle nostre aziende,<br />
per difendere l’occupazione e proteggere<br />
l’ambiente. All’estero, specie nell’area tedesca,<br />
questa opportunità si è già trasformata in<br />
importante fonte di reddito.<br />
Le costruzioni che ruolo possono<br />
giocare in questo contesto?<br />
Enorme, perché riguarda le nuove costruzioni<br />
e quelle già realizzate. Ricordiamoci che<br />
mediamente le nostre case possono venir<br />
paragonate ad un secchio bucato da fori<br />
dove continuamente esce energia che<br />
ripristiniamo accendendo una caldaia. Parlo<br />
di pareti, finestre, tetto, pavimento, impianto<br />
e ventilazione dei locali [e di imprese<br />
costruttrici, di artigiani installatori, di liberi<br />
professionisti progettisti]. Per parlare in termini<br />
estremamente semplificativi: i nostri edifici<br />
esistenti mediamente “perdono” annualmente<br />
25÷30l di gasolio per ogni metro quadro<br />
di superficie calpestabile. Si potrebbero<br />
ridurre questi consumi, ragionevolmente,<br />
a 5,0l/mq anno. Da qui la consapevolezza<br />
che il risparmio energetico coincide con<br />
un investimento sul valore dell’immobile,<br />
mentre lo spreco energetico comporta il suo<br />
deprezzamento.<br />
Ha citato la “Certificazione Energetica”<br />
prevista dalla normativa: come la<br />
possiamo definire?<br />
La Certificazione Energetica prevede un<br />
calcolo standardizzato secondo un protocollo<br />
definito e condiviso, al termine del quale si<br />
ottiene un indice di prestazione valido come<br />
termine di paragone per calcoli eseguiti su<br />
altri edifici. Le ipotesi alla base del calcolo<br />
non fanno specifico riferimento alle modalità<br />
d’uso dell’edificio sottoposto a certificazione.<br />
Diversa invece è la “diagnosi energetica” che è<br />
un calcolo specializzato sull’edificio in esame,<br />
che prevede ipotesi specifiche e relative al<br />
singolo fabbricato, a priori non estensibili nè<br />
generalizzabili ad altri edifici. Tutto questo<br />
ci permette, a titolo esemplificativo, di<br />
valutare attraverso la diagnosi energetica la<br />
convenienza o meno dell’investimento in<br />
riqualificazione di un fabbricato impiegato<br />
saltuariamente: la classica casa per le vacanze.<br />
Questo aspetto è essenziale, poiché una<br />
corretta diagnosi energetica deve evidenziare<br />
esattamente i costi di riqualificazione e<br />
comprendere sia l’analisi di fattibilità, sia<br />
l’analisi economica dei tempi di ritorno. E’<br />
un processo di grande responsabilità da<br />
parte dei professionisti, perché il documento<br />
deve sostenere le ragioni di un eventuale<br />
finanziamento, quantificando i flussi di cassa<br />
futuri derivanti dal risparmio e necessari a<br />
pagare le rate del mutuo. E’ indispensabile<br />
infatti che la riqualificazione trovi nella<br />
sostenibilità economica il suo pilastro<br />
giustificativo, se vogliamo dare un reale<br />
impulso alla ristrutturazione del patrimonio<br />
immobiliare esistente. Attualmente, e per gli<br />
edifici meno performanti, i tempi di ritorno per<br />
un intervento globale di riqualificazione sono<br />
nell’ordine dei diciotto-venti anni, che però si<br />
riducono considerevolmente se si applica la<br />
detrazione fiscale del 55%.<br />
Quando deve intervenire la<br />
certificazione energetica?<br />
Innanzitutto negli interventi edilizi e<br />
quindi nuove costruzioni, ristrutturazioni,<br />
riqualificazione energetiche e accesso a<br />
finanziamenti. Poi nei trasferimenti a titolo<br />
oneroso.<br />
E’ un processo abbastanza complesso?<br />
E’ una procedura tecnica, che deve rispondere<br />
a specifiche normative: ha una rilevanza<br />
sociale e pratica per il singolo interessato.<br />
Chiaro che è necessario ricorrere a dei veri<br />
tecnici esperti e non improvvisati in materia,<br />
perché l’applicazione della normativa deve<br />
coincidere con l’esatta interpretazione della<br />
realtà energetica del singolo edificio.<br />
F.R.
Corsi di Formazione<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
MAggIO 2011<br />
Acquisti<br />
3 maggio<br />
Il marketing d’acquisto: strumento indispensabile<br />
per cogliere tutte le opportunità<br />
offerte dai mercati di fornitura e contenere<br />
i costi<br />
Direttive Comunitarie<br />
5 maggio<br />
Sicurezza del macchinario – Ripari –<br />
EN953 – Requisiti generali per la progettazione<br />
e la costruzione di ripari fissi e mobili<br />
Economica<br />
6 e 13 maggio<br />
La valutazione della situazione finanziaria<br />
aziendale<br />
12 e 19 maggio<br />
Guida operativa alla formulazione del buget<br />
Informatica<br />
2, 4 e 6 maggio<br />
Microsoft Access 2007 – Base<br />
25 maggio<br />
La gestione efficace del computer in ufficio:<br />
strumenti e scorciatoie per organizzare<br />
al meglio il proprio lavoro<br />
Legale<br />
5 maggio<br />
Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />
231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />
delle società Modalità di prevenzione<br />
per le classi di reati presupposto – Delitti<br />
contro l’industria e il commercio<br />
12 maggio<br />
Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />
231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />
delle società Modalità di prevenzione<br />
per le classi di reati presupposto – Reati<br />
informatici e trattamento illecito di dati<br />
17 maggio<br />
Strumenti derivati, problematiche tecniche<br />
e giuridiche legate alle operazioni di swap<br />
19 maggio<br />
Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />
231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />
delle società - La valutazione dei rischi<br />
e i modelli gestionali di tutela<br />
26 maggio<br />
Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />
231/2001 sulla responsabilità amministrati-<br />
va delle società – Conduzione di Audit per<br />
verificare l’efficacia dei modelli<br />
Management<br />
13 maggio<br />
L’arte di saper delegare – avanzato<br />
Personale<br />
5 maggio<br />
Il contratto di appalto: dalla<br />
disciplina giuridica alla gestione operativa<br />
27 maggio<br />
La gestione degli agenti e dei rappresentanti<br />
di commercio<br />
Privacy<br />
10 maggio<br />
Corso per il personale tecnico del settore<br />
IT (amministratori di sistema)<br />
Produzione<br />
9 e 16 maggio<br />
Il Capo Reparto: tecniche di<br />
gestione nei reparti produttivi<br />
12 e 13 maggio<br />
Corso base di Logistica Aziendale<br />
Risorse Umane<br />
19 e 26 maggio<br />
Il colloquio di valutazione delle<br />
prestazioni<br />
Sicurezza<br />
Dal 5 maggio<br />
Responsabile e Addetto al Servizio di<br />
Prevenzione e Protezione – Modulo B di<br />
specializzazione per RSPP e ASPP<br />
18 e 25 maggio<br />
Rischio elettrico e sicurezza nei lavori elettrici<br />
– Norma CEI 11-27 con attestato per<br />
PAV e PES<br />
26 maggio<br />
Progettazione di una postazione di lavoro:<br />
Metodo OCRA<br />
Percorsi finanziabili<br />
Fondimpresa<br />
Economica<br />
da concordare<br />
Sviluppo di competenze nella gestione<br />
economico-finanziaria dell’azienda<br />
Informatica<br />
Dal 18 maggio<br />
MOC 6418 - Deploying Windows Server<br />
2008<br />
Lingue straniere<br />
da concordare<br />
English at work<br />
da concordare<br />
Le francais des affaires<br />
da concordare<br />
Deutsch am arbeitsplatz<br />
Marketing<br />
Dal 19 maggio<br />
Marketing strategico in azione<br />
Management<br />
da concordare<br />
Coaching room<br />
Associazione<br />
Formazione<br />
Vendite<br />
Dal 9 maggio<br />
Sales Master – Tecniche avanzate di vendita<br />
Da non perdere<br />
Percorso formativo<br />
Lean Manufacturing<br />
(dal 7 luglio 2011)<br />
La “produzione snella” è tornata prepotentemente<br />
alla ribalta in questo periodo per la sua<br />
concentrazione sul valore per il cliente e<br />
l’attenzione spasmodica all’eliminazione degli<br />
sprechi.<br />
Originatosi come sistema produttivo Toyota,<br />
conosciuto in Occidente con il libro di Womack<br />
“La macchina che ha cambiato il mondo”, è –<br />
giustamente – il progetto d’intervento più caldo in<br />
questo momento nelle aziende.<br />
Questo percorso formativo è articolato in cinque<br />
giornate, in cui – dopo una prima introduttiva<br />
– vengono presentate le 4 aree fondamentali<br />
d’intervento.<br />
Il percorso è destinato ad Imprenditori, Manager,<br />
direttori operativi, responsabili e tecnici aziendali,<br />
in particolare delle aree Produzione, Ingegneria,<br />
Acquisti, Logistica, Progettazione.<br />
Per ulteriori informazioni è a disposizione la sig.<br />
ra Alessandra Cicero dell’Area Formazione (tel.<br />
0432276203 – fax 0432276242 e-mail cicero@<br />
confindustria.ud.it).<br />
maggio 11 39
Associazione<br />
Web<br />
g<br />
RELAZIONI INDUSTRIALI<br />
E AFFARI SOCIALI<br />
= - Assistenza fiscale ai dipendenti: istruzioni<br />
relative allo svolgimento della campagna<br />
2011<br />
= - Assistenza fiscale ai dipendenti: le<br />
istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per sostituti<br />
d’imposta, CAF e professionisti<br />
= - Disponibilità di alcuni profili professionali.<br />
Applicabilità regime contributivo per i<br />
lavoratori assunti dalle liste di mobilità<br />
= - CCNL Edilizia ed affini, Cig respinta -<br />
Contribuzione virtuale in edilizia, legge n.<br />
341/1995 - Rilascio procedura Pegaso<br />
FISCALE<br />
= - Dal 1° aprile reverse charge su<br />
cellulari e circuiti integrati<br />
= - Detassazione degli investimenti in<br />
attività di ricerca e sviluppo finalizzate<br />
alla realizzazione di campionari (c.d.<br />
Tremonti campionari): percentuale di riparto<br />
= - Le novità fiscali di Marzo 2011<br />
= - Cedolare secca sugli affitti:<br />
il provvedimento delle Entrate definisce le<br />
regole attuative<br />
=<br />
- Tassa concessione governativa:<br />
applicabilità ai telefonini con contratto<br />
di abbonamento<br />
= - Ici fabbricati gruppo D:<br />
nuovi coefficienti in G.U.<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
g<br />
TRASPORTI<br />
- Trasporti internazionali – Graduatoria<br />
Cemt 2011 settore merci – DM 28 febbraio 2011<br />
- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />
Accesso alla professione – Imprese autorizzate<br />
prima del 1978 – Adempimenti<br />
- Trasporto merci pericolose – Procedure<br />
d’esame consulente sicurezza – DM 29<br />
dicembre 2010<br />
- Trasporto merci pericolose – Le novità<br />
dell’ADR 2011 – Seminario – <strong>Udine</strong> 28<br />
marzo 2011 - Documentazione<br />
- Sicurezza stradale – Divieti di circolazione<br />
mezzi pesanti ad aprile-maggio 2011<br />
- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />
Rapporti tra vettori e committenti – Franchigia<br />
tempi di attesa per carico/scarico – DM 24<br />
marzo 2011<br />
- Trasporto viaggiatori – Diritti dei passeggeri<br />
su autobus – Regolamento (CE) n. 181/11<br />
- Autotrasporto merci e viaggiatori –<br />
Aumento accise gasolio autotrazione e rimborso<br />
- Trasporto merci pericolose – Revisioni<br />
metriche autobotti per carburanti<br />
- Trasporto merci e persone – Istanza riduzione<br />
accise gasolio autotrazione – Seminario<br />
– <strong>Udine</strong> 22 aprile 2011<br />
- Autotrasporto merci in conto terzi – Richiesta<br />
conguaglio tariffario ai sensi dell’art. 83bis<br />
legge n. 133/08 – Decreto ingiuntivo del<br />
Tribunale di Trieste<br />
- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />
Rapporti tra vettori e committenti – Indennizzo<br />
per supero tempi di attesa per carico/scarico<br />
40 maggio11<br />
News da Internet su<br />
www.confindustria.ud.it<br />
COMMERCIO ESTERO<br />
= - Grecia-Notiziario economico-commerciale<br />
= - Normativa doganale – Tasso di interesse<br />
per il pagamento differito dei diritti – DM 8<br />
febbraio 2011<br />
= - Slovenia – Workshop agroalimentare e<br />
vinicolo – Lubiana 12 maggio 2011<br />
= - Slovenia – Workshop arredo/design –<br />
Lubiana 12 maggio 2011<br />
= - Libia – Mappatura delle problematiche delle<br />
imprese italiane<br />
= - Azerbaijan – Esenzione Iva e dazi su determinati<br />
prodotti import<br />
= - Russia – Progetto contract – Sochi 17-18<br />
maggio 2011<br />
= - Libia – Restrizioni commerciali e limitazioni<br />
verso nuove banche – Regolamento (CE)<br />
n. 288/11<br />
= - Russia – Missione economica<br />
multisettoriale – Mosca 13-16 giugno 2011<br />
= - Cina – Incontri bilaterali con buyers settore<br />
agroalimentare – Firenze 16-17 maggio<br />
2011<br />
= - Polonia – Incontri bilaterali con buyers settore<br />
meccanica – Pordenone giugno 2011<br />
= - Giappone - Cautele import nell’UE di prodotti<br />
alimentari.Regolamento CE n. 297/11<br />
= - Iraq – Truffe ai danni di imprese italiane<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
AMBIENTE<br />
- Recupero di rifiuti in forma semplificata<br />
- entro il 30 aprile versamento dei diritti<br />
d’iscrizione al registro provinciale<br />
- Albo Gestori Ambientali - Intermediazione<br />
di rifiuti - Chiarimenti sulla formazione del<br />
responsabile tecnico<br />
- Albo Gestori Ambientali - Intermediazione<br />
di rifiuti - Importi delle garanzie fidejussorie<br />
- Albo Gestori Ambientali - iscrizione delle<br />
imprese estere che effettuano trasporto<br />
transfrontaliero di rifiuti nel territorio italiano<br />
- sospensione dei termini<br />
- Albo Gestori Ambientali - rinnovo delle<br />
autorizzazioni al trasporto in conto proprio<br />
- IPPC - AIA - Dichiarazione annuale EPRTR<br />
(già dichiarazione INES) entro il 30<br />
aprile 2011<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
Istruzioni per l’uso...<br />
Per consultare le notizie riportate in questa<br />
pagina<br />
Collegarsi al sito Internet dell’Associazione<br />
www.confindustria.ud.it<br />
Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio della<br />
sezione “News”<br />
Inserire la password riservata alle imprese<br />
associate<br />
Inserire le informazioni richieste (in particolare<br />
titolo e servizio di emissione) per attivare il<br />
motore di ricerca Cliccare “cerca”<br />
=<br />
=<br />
=<br />
ENERgIA<br />
- Fiera EOS – Exposition Of<br />
Sustainability. Il nuovo evento del Nord-Est<br />
dedicato alle eccellenze della green economy.<br />
<strong>Udine</strong> Fiere 11-14 maggio 2011<br />
NORMATIVA TECNICA<br />
· Direttiva Macchine - Guida in lingua italiana<br />
INNOVAZIONE<br />
- Notizie da sportello APRE FVG di Friuli<br />
Innovazione - Newsletter n° 41, marzo 2011<br />
EDILIZIA<br />
= - Notiziario Ance Fvg<br />
= - Prorogate al 31 dicembre 2011 le disposizioni<br />
transitorie del codice appalti per la<br />
qualificazione SOA<br />
= - Corsi di formazione per lavoratori<br />
occupati nel settore edilizia<br />
= - Missione Ance in Croazia – Resoconto<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
ORgANIZZAZIONE,<br />
MARKETINg E SVILUPPO<br />
- Convenzioni – Convenzione con<br />
Limousine Car, per il noleggio con conducente<br />
di Roma<br />
- Convenzioni – Rinnovo convenzione con<br />
Office Market per l’acquisto ed il noleggio<br />
di copiatori digitali, stampanti e materiale di<br />
consumo<br />
- Convenzioni – Rinnovo convenzione con<br />
Europcar per il noleggio a breve e medio<br />
termine di vetture e furgoni in Italia ed<br />
all’Estero<br />
- Alitalia – Nuovi voli diretti da Trieste per<br />
Catania, Olbia e Lamezia Terme<br />
QUALITA’<br />
= - Uninotizie n° 06 del 31/03/2011<br />
RISORSE UMANE<br />
- La Vetrina di Unimpiego - I profili della<br />
settimana<br />
g<br />
INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />
= - Serbia. Assegnazione di incentivi a fondo<br />
perduto per investimenti diretti sul territorio<br />
=<br />
g
Se da un lato i numeri diffusi dalla varie<br />
associazioni di categoria, uffici studi e<br />
osservatori mostrano un progressivo calo dei<br />
fenomeni infortunistici sui luoghi di lavoro,<br />
dall’altro è di fondamentale importanza<br />
mantenere alta l’attenzione e assestare il<br />
colpo finale agendo sull’educazione, sulla<br />
coscienza e sulla sensibilità di imprenditori,<br />
lavoratori e giovani circa le tematiche<br />
connesse alla tutela della sicurezza e della<br />
salute sul luogo di lavoro e non solo. E’ per<br />
questo motivo che ho scelto, nonostante<br />
gli accadimenti e le svariate emergenze<br />
di carattere economico, politico e sociale<br />
a livello mondiale, di porre nuovamente<br />
l’accento sulla centralità di queste tematiche<br />
come diritto primario dei cittadini e come<br />
elemento di fondamentale importanza per<br />
lo sviluppo di una moderna società civile.<br />
Tengo particolarmente a elogiare, a tale<br />
proposito, il Festival “Sicurezza tra la<br />
Gente” promosso da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
con la collaborazione di varie associazioni<br />
di categoria operanti sul territorio, per<br />
l’originalità del format che è riuscito a<br />
portare, di fatto, l’attenzione sul tema<br />
della sicurezza nella piazze, fra la gente,<br />
allontanando lo spettro del linguaggio<br />
burocratese delle circolari sull’argomento<br />
e dei seminari ingessati che troppo spesso<br />
non contribuiscono alla creazione di<br />
una cultura condivisa. Il Festival è stata<br />
una inusuale rassegna di convegni di<br />
approfondimento, seminari tematici, tavole<br />
rotonde, ma anche testimonianze di vita,<br />
momenti di intrattenimento, spettacoli,<br />
dimostrazioni e contatti diretti con la<br />
gente. Una grande occasione di incontri a<br />
contenuto tecnico che si sono intrecciati<br />
con eventi leggeri, che invitano al sorriso,<br />
ma in cui dietro la battuta vi è il monito<br />
serio e rigoroso ad agire in sicurezza.<br />
Come presidente del Gruppo Giovani<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> sento forte la<br />
responsabilità di trasferire una diffusa cultura<br />
della sicurezza verso i giovani imprenditori,<br />
gli studenti e le future generazioni, il nostro<br />
domani.<br />
Passando in rassegna i dati sugli infortuni<br />
non posso non notare che negli ultimi<br />
anni c’è stato, sia a livello nazionale che<br />
nella nostra provincia, un significativo calo<br />
degli incidenti sul luogo di lavoro. Non c’é<br />
dubbio che la legge ex 626 (attuale 81/08)<br />
sia stata utile e fondamentale per ridurre<br />
il numero degli infortuni, tanto che dalla<br />
sua introduzione, attorno alla metà degli<br />
anni `90, ad oggi, gli stessi sono diminuiti<br />
del 24,1 per cento, con una flessione di<br />
quelli mortali del 20,9 per cento passando,<br />
questi ultimi, dai 1.328 ai 1.050 del 2009.<br />
In provincia di <strong>Udine</strong>, analogamente, la<br />
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
Sicurezza sul lavoro,<br />
guardia sempre alta<br />
Enrico Accettola<br />
di Enrico Accettola<br />
presidente del gruppo Giovani Imprenditori di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
frequenza relativa degli infortuni è calata:<br />
se nel triennio 2003/2005 la provincia<br />
di <strong>Udine</strong> si collocava al sesto posto nella<br />
graduatoria nazionale per frequenza, nel<br />
triennio successivo 2004/2006 è scesa al<br />
24° posto e nel triennio 2005/2007 al 26°<br />
mentre per indice di gravità si colloca al 50°<br />
posto. Nonostante questo trend positivo,<br />
frutto dell’attività di prevenzione svolta dalle<br />
associazioni di categoria e dalla maggiore<br />
cultura sull’argomento, non possiamo<br />
tuttavia nasconderci dietro a un dito: la<br />
sensibilità al tema della sicurezza va ancora<br />
migliorata, in questo ambito c’è molto da<br />
lavorare.<br />
Gli infortuni continuano ad accadere sul<br />
lavoro ma anche in casa, in strada, nella<br />
vita di ogni giorno, senza poi trascurare<br />
l’incidenza delle malattie professionali che<br />
portano con sé costi sociali, morali ed<br />
economici piuttosto gravi. Mi allineo con<br />
quanto asserito dal presidente Adriano Luci<br />
relativamente all’assunzione di impegno<br />
da parte di noi, rappresentanti delle<br />
associazioni di categoria, per diffondere una<br />
formazione “non formale” ma di qualità che<br />
educhi alla cultura del pensare e dell’agire in<br />
sicurezza e la promuova a partire dal primo<br />
nucleo sociale costituito dalla famiglia e<br />
agendo inoltre anche nelle scuole superiori<br />
con specifiche lezioni che diffondano una<br />
cultura della sicurezza. Il controllo del<br />
rispetto degli adempimenti da parte degli<br />
imprenditori è un altro tema fondamentale,<br />
anche se tuttavia è un argomento che deve<br />
essere sviluppato in maniera intelligente.<br />
Sono convinto, infatti, che sia necessario<br />
perseguire più una “sicurezza di fatto”<br />
che una “di carta”, ovvero le sanzioni<br />
alle aziende inadempienti dovrebbero<br />
essere maggiormente indirizzate alla<br />
carenza oggettiva dei sistemi di sicurezza<br />
che alla mancanza di documenti che ne<br />
attestano l’esistenza. Questo per favorire<br />
il superamento dell’approccio meramente<br />
formale limitato al burocratico adempimento<br />
del contenuto minimo degli obblighi di<br />
legge per concretizzare una “visione” di<br />
azioni, motivazioni ed obiettivi finalizzati al<br />
miglioramento continuo delle condizioni di<br />
sicurezza.<br />
maggio 11 41
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
Il federalismo fiscale<br />
sotto la lente dell’economia<br />
Il federalismo fiscale è uno tra gli argomenti<br />
che hanno caratterizzato il confronto politico<br />
economico degli ultimi tempi. Un confronto,<br />
come per ogni riforma sostanziale, intenso,<br />
spesso dai toni accesi, proprio come in<br />
questo periodo.<br />
I non addetti ai lavori, oggi, rischiano di<br />
percepire principalmente la tensione politica<br />
piuttosto che l’argomento nel merito e nella<br />
sua importanza. Infatti chi, come noi Giovani<br />
Imprenditori, è da pochi anni nel mondo<br />
imprenditoriale, rischia di interpretare negativamente<br />
l’impatto di questa riforma.<br />
Sarebbe un gravissimo errore, se il federalismo<br />
rimanesse solo un confronto politico e<br />
non ricadesse in modo efficace nel mondo<br />
produttivo in quanto alla base di una società<br />
ci deve essere il mondo economico: qualora<br />
venisse a mancare l’impegno e il senso di<br />
responsabilità mancherebbero di conseguenza<br />
le fondamenta di altri settori come il<br />
sociale o l’istruzione.<br />
Oggigiorno corriamo il rischio di perdere<br />
lo spirito d’iniziativa imprenditoriale, quella<br />
voglia di realizzarsi che hanno fatto grande<br />
il nostro Paese e anche la nostra regione.<br />
Questo perché la situazione economica<br />
attuale non permette più perdite di tempo:<br />
abbiamo bisogno di risposte rapide.<br />
La nostra presidente Emma Marcegaglia ha<br />
pronunciato le seguenti parole “Chi è pronto<br />
al federalismo deve poter partire prima degli<br />
altri, perché stare fermi, aspettare chi è indietro,<br />
è una politica suicida per tutti. (...) Se<br />
federalismo significa ridurre i costi, i tempi<br />
e una maggiore responsabilizzazione di chi<br />
governa noi siamo assolutamente favorevoli.<br />
Se i più forti vanno avanti ne trarranno un<br />
vantaggio anche le Regioni del mezzogiorno,<br />
quelle più arretrate. Se vedremo<br />
l’applicazione del federalismo solo nel 2014<br />
- ha concluso la Marcegaglia - forse non ci<br />
saranno più le aziende cui applicarlo”.<br />
Ritengo che questa sia la vera sfida: l’applicazione<br />
del federalismo in tempi brevi per<br />
raggiungere gli obiettivi principali come la<br />
riduzione della spesa pubblica, la riduzione<br />
delle pressione fiscale e per quanto riguarda<br />
la nostra regione, la sfida della fiscalità di<br />
sviluppo.<br />
Il Friuli Venezia Giulia gode di notevoli<br />
benefici derivati dal suo essere Regione a<br />
statuto speciale. Benefici di cui abbiamo goduto<br />
fino ad oggi e che non vorrei che per<br />
qualche alchimia politica la nostra specialità<br />
venisse messa in discussione.<br />
42 maggio11<br />
Non dobbiamo dimenticarci infatti che proprio<br />
grazie alla specialità molti settori come<br />
la Sanità sono amministrati interamente<br />
dalla Regione e negli ultimi anni, ma soprattutto<br />
con la giunta Tondo, è stata intrapresa<br />
la strada del contenimento della spesa.<br />
Il workshop del 2 aprile scorso, dal titolo<br />
“Devolution e federalismo fiscale. I riflessi<br />
su una regione a statuto speciale: il Friuli<br />
Venezia Giulia”, tenutosi durante Confiera,<br />
è stato estremamente positivo soprattutto<br />
per gli argomenti trattati e per la presenza<br />
di relatori esperti direttamente coinvolti in<br />
questa riforma.<br />
Il presidente della Regione Friuli Venezia<br />
Giulia Renzo Tondo, intervenuto al workshop<br />
moderato dal giornalista dell’Espresso Tommaso<br />
Cerno, crede che “il contenimento<br />
dei costi della pubblica amministrazione,<br />
della sanità, e di tutta la sfera pubblica sia<br />
la madre di tutte le battaglie. Per attuare<br />
un processo virtuoso - continua Tondo -<br />
sarà necessario assumere decisioni anche<br />
impopolari. A tal proposito, spero vivamente<br />
si possa passare dal Friuli del no a quello del<br />
si, che vuole crescere, vuole creare valore.”<br />
Ma è stato Claudio Siciliotti, presidente del<br />
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti<br />
e degli Esperti Contabili a cercare di<br />
abbattere gli eventuali steccati politici. “Il federalismo<br />
fiscale - ha sottolineato Siciliotti -<br />
non deve essere un tema BI-partisan, bensì<br />
NO-partisan. Quello che chiedo alla politica<br />
è di non pensare alle prossime elezioni ma<br />
alle prossime generazioni”.<br />
I tempi politici sono stati quindi spiegati da<br />
Ferruccio Saro, segretario della Commissione<br />
Parlamentare per l’attuazione del Federalismo<br />
Fiscale: “Oggi ci troviamo davanti a<br />
scelte drastiche perché fino ad oggi nessuno<br />
si è messo a riflettere sui pasticci messi in<br />
atto per consentirci di vivere oltre le nostre<br />
reali possibilità. Questa - continua il senatore<br />
- è la sfida più grande e credo che questo<br />
rappresenti un banco di prova importante<br />
per il Friuli Venezia Giulia, in parte però già<br />
avanti rispetto agli altri”.<br />
A chiarire davvero alcuni passaggi di questa<br />
riforma è stato Luca Antonini, presidente<br />
della Commissione Tecnica per il Friuli<br />
Venezia Giulia: “Quella che rappresenta<br />
la sfida più grande oggi – ha spiegato - è<br />
il passaggio dalla spese storica a quella<br />
standard. In questo senso, i presidenti delle<br />
Regioni avranno la responsabilità in prima<br />
persona sui deficit e si troveranno a fare i<br />
conti con gli elettori. Se non si razionalizzerà<br />
la spesa i governatori locali saranno costretti<br />
ad aumentare la pressione fiscale per far<br />
fronte agli sprechi oppure dovranno risolverli<br />
con decisioni impopolari”.<br />
Concludendo, credo che ora più che mai,<br />
considerando la delicatezza del momento<br />
storico, sia importante che mondo imprenditoriale<br />
e politica lavorino insieme, in modo<br />
sinergico, nell’ottica di cercare soluzioni<br />
competitive per il nostro Paese.<br />
Sarebbe infatti estremamente negativo se<br />
noi imprenditori venissimo lasciati soli in un<br />
momento di svolta importante come quello<br />
attuale.<br />
AgENDA<br />
gli appuntamenti<br />
dei giovani<br />
Imprenditori<br />
Patrizia Paravano<br />
= Consiglio Direttivo Allargato<br />
Data: 3 maggio 2011<br />
Ore: 17.45<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
= Cymaa - Visite aziendali alla<br />
Wietersdorfer/Baumit e Steelform<br />
Data: 6 maggio 2011<br />
Ore: 15.00<br />
Luogo: S.Vito al Tagliamento e Rivignano<br />
= Cymaa - Visita aziendale alla<br />
Castelvecchio Società Agricola<br />
Data: 7 maggio 2011<br />
Ore: 11.00<br />
Luogo: Sagrado<br />
= Seminario di preparazione alla<br />
missione in Sud Africa<br />
Data: maggio 2011<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
= Meeting su Economia<br />
ed Etica<br />
Data: 24 maggio 2011<br />
Ore: 17.30<br />
Luogo: Palazzo Torriani<br />
= Missione all’estero:<br />
Sud Africa<br />
Data: 28 maggio - 4 giugno 2011<br />
= Corso “Dalla maschera al<br />
volto – cambiare restando se<br />
stessi”<br />
Data: 7 e 8 luglio 2011
Con la CYMAA il 6 e 7 maggio<br />
La Confederation of Young Manufacturers<br />
Alpe Adria-CYMAA, targata 2011, si<br />
ripropone con un nuovo presidente,<br />
Martin Kreuzer, di Kresta Anlagenbau<br />
Gmbh, che succederà a Gabriele Garzitto.<br />
L’avvicendamento verrà formalizzato il 18<br />
ottobre in Austria.<br />
Anche quest’anno la CYMAA ha in<br />
Una regia inedita e spumeggiante vi<br />
attende da parte dei Giovani Industriali<br />
di <strong>Udine</strong>: un incontro tra tutti i presidenti<br />
dei Gruppi del nostro Consiglio Regionale.<br />
Il modello che vogliamo fornire sarà<br />
improntato sulla rapidità, punto focale<br />
da seguire nell’attuazione delle politiche<br />
economiche.<br />
Nel mondo d’oggi la politica industriale<br />
consiste nel creare condizioni favorevoli<br />
alla crescita e nel definire regole certe<br />
per l’esercizio delle attività economiche,<br />
rafforzando il ruolo di autorità veramente<br />
indipendenti.<br />
Oggi più che mai la politica e l’economia<br />
devono collaborare gomito a gomito<br />
per ridare in tempi più brevi possibili,<br />
le risposte per lo sviluppo del nostro<br />
territorio.<br />
In un territorio quale è il Friuli, terra<br />
ricca di importantissime aziende con<br />
la A maiuscola, che faticano ancora ad<br />
interfacciarsi con il resto d’Italia e con<br />
Destinazione ...<br />
SUD AFRICA!<br />
terza Missione Gruppo<br />
Giovani Imprenditori di<br />
<strong>Udine</strong>. Dal 28 maggio al 4<br />
giugno 2011<br />
= 28 maggio (sabato)<br />
partenza con volo KLM delle 6.45 da<br />
Venezia con scalo ad Amsterdam<br />
arrivo ore 21.35 a Cape Town<br />
pernottamento presso il PROTEA<br />
HOTEL FIRE and ICE.<br />
= 29 maggio (domenica)<br />
Giornata libera (escursioni facoltative).<br />
programma numerose iniziative: la prima<br />
il 6 e 7 maggio quando ospiteremo i<br />
colleghi austriaci in Friuli con una agenda<br />
molto ricca. Nel primo pomeriggio<br />
visteremo infatti la Baumit di San Vito<br />
al Tagliamento che produce materiali<br />
per l’edilizia e la Steelform di Rivignano<br />
impegnata nella produzione di impianti<br />
l’estero, e che non riescono a divincolarsi<br />
dai rallentamenti burocratici, dalla<br />
pressione fiscale, emerge la necessità<br />
di comunicare tra imprenditori, nasce<br />
un’esigenza fisiologica di stringersi vicini<br />
e oltrepassare quei rallentatori che non<br />
permettono lo sviluppo e la ristrutturazione<br />
della nostra economia territoriale.<br />
Ed ecco un’altra preziosa occasione per<br />
ritrovarsi, confrontarsi e trovare delle<br />
soluzioni pratiche e innovative per fare<br />
di questa crisi internazionale, una vera<br />
e propria opportunità per il futuro, per<br />
buttare basi ancora più solide rispetto a<br />
quelle da cui si partiva anni addietro.<br />
Obiettivo della serata è quello di vincere<br />
questa prima battaglia, la sfida è quella di<br />
Associazione<br />
Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />
per il settore navale, petrolchimico,<br />
chimico, energetico e attrezzature per il<br />
catering professionale. La sera a Castions<br />
di Strada ci sarà un doppio evento: alle<br />
ore 20 concerto con il gruppo austriaco<br />
Mnozil Brass e subito dopo la conviviale<br />
a base di cibo friulano. La mattina del 7<br />
maggio invece alle ore 11 si terrà la visita<br />
alle cantine e alla villa dell’azienda vinicola<br />
Castelvecchio a Sagrado.<br />
Gabriele Garzitto<br />
1° Meeting di Economia & Etica<br />
<strong>Udine</strong>, 24 maggio 2011: l’invito è esclusivo, lo scenario<br />
professionale e originale.<br />
= 30 maggio (lunedi)<br />
Visita ad aziende vitivinicole:<br />
visita alla Distilleria Della Cia a<br />
Stellebosch ed incontro con<br />
imprenditori sud africani alla<br />
presenza del Console.<br />
= 31 maggio (martedì)<br />
In mattinata trasferimento a<br />
Johannesburg e sistemazione presso<br />
il PH FIRE & ICE – Melrose Arch<br />
pomeriggio incontro CCIAA e ICE<br />
(ed incontri B2B).<br />
= 1 giugno (mercoledì)<br />
Visite aziendali : Hi Tek Ceramics<br />
(marmi e graniti) e giuricich Bros<br />
Construction (edile).<br />
riuscire a farlo senza perdersi nei meandri<br />
delle chiacchiere e ottenere delle risposte<br />
limpide e nette.<br />
Non ci sarà molto tempo per le formulare<br />
una risposta, dunque la nostra proposta è<br />
quella di presenziare, esserci per portare<br />
avanti ciò in cui crediamo.<br />
Il Gruppo Giovani Imprenditori di <strong>Udine</strong>,<br />
in collaborazione con i Presidenti dei<br />
Gruppi del Consiglio Regionale, sono<br />
pronti ad offrirvi l’opportunità di ascoltare<br />
e ascoltarsi, fondamentale oggi giorno, in<br />
un mondo la cui prospettiva è sempre più<br />
basata sul dialogo che sul monologo.<br />
Matteo Di Giusto<br />
= 2 giugno (giovedì)<br />
Mattina: visita a Pretoria e ricevimento<br />
presso l’ Ambasciata Italiana per<br />
celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia.<br />
Pomeriggio visita al Centurion<br />
Aerospace Village.<br />
= 3 giugno (venerdì)<br />
Giornata libera (escursioni<br />
facoltative: safari) ore 23.20 volo<br />
da Johannesburg con scalo ad<br />
Amsterdam.<br />
= 4 giugno (sabato)<br />
Arrivo ore 10.30 ad Amsterdam<br />
Volo KLM ore 14.50 (arrivo 16.35 a<br />
Venezia).<br />
Per informazioni ed adesioni:<br />
ggi@confindustria.ud.it<br />
maggio 11 43
Orizzonti<br />
giovani e Società<br />
Le opportunità di lavoro<br />
offerte dalle imprese<br />
I giovani diplomati e laureati vengono a conoscenza delle opportunità offerte dalle imprese<br />
manifatturiere e dei servizi molto tardi. Solo determinate lauree o percorsi professionali<br />
pongono in evidenza gli impieghi proposti dal sistema imprenditoriale friulano<br />
Dopo il diploma al Malignani, Sara si è occupata<br />
dello sviluppo degli impianti industriali<br />
presso un’impresa di materiali da costruzione<br />
situata nella zona collinare friulana. “Pensavo<br />
– spiega Sara – di avere ancora molti anni di<br />
carriera in quell’azienda ma, poi, è subentrato<br />
un periodo di forte crisi (2003-2004)<br />
e l’azienda ha deciso di lasciarmi a casa. In<br />
seguito, sono andata a lavorare in uno studio<br />
tecnico. Da fine 2009 sono una<br />
disegnatrice industriale libera professionista.<br />
Al momento ho due<br />
grandi problematiche, dal punto di<br />
vista lavorativo. Da un lato i clienti<br />
pagano in ritardo; oppure non<br />
pagano proprio. Dall’altro, l’elevata<br />
pressione fiscale riduce di molto<br />
il mio margine di guadagno. A 30<br />
anni d’età sono comunque soddisfatta<br />
per i traguardi professionali<br />
che ho fin’ora raggiunto”.<br />
Luca ha quasi 26 anni e si dice<br />
anche lui, come Sara, felice del<br />
percorso lavorativo che ha intrapreso.<br />
“Nel 2005, a 22 anni ho<br />
conseguito il diploma di traduttore<br />
ed interprete in lingue orientali –<br />
racconta Luca – perché ritenevo<br />
che conoscere la lingua cinese mi<br />
avrebbe permesso di relazionarmi<br />
coi cittadini di una Nazione in forte<br />
ascesa economica e sociale. Sono<br />
stato assunto pochi mesi dopo la<br />
laurea da un’azienda manifatturiera<br />
friulana come interprete e traduttore.<br />
Ora vivo in Cina dove sono uno dei<br />
responsabili commerciali di tale azienda. In<br />
circa sei anni di carriera lavorativa – conclude<br />
Luca – ho saputo destreggiarmi in diversi<br />
ruoli e compiti, acquisendo responsabilità e<br />
incarichi sempre più qualificati e stimolanti”.<br />
Silvia quest’estate conseguirà la maturità<br />
scientifica. “Penso – sostiene Silvia – che<br />
all’università mi iscriverò a medicina oppure<br />
a chimica. Fin’ora non ho mai pensato di trovarmi<br />
un impiego presso un’azienda perché<br />
né a scuola né in famiglia mi sono mai confrontata<br />
con questa realtà a cui, al momento,<br />
44 maggio11<br />
associo l’immagine dell’operaio che lavora<br />
presso la catena di montaggio”. Le facciamo<br />
presente che in un’impresa manifatturiera ci<br />
sono altre figure professionali, oltre a quella<br />
– certamente importante ed indispensabile –<br />
dell’operaio. Come laureata in chimica potresti<br />
andare a lavorare nei laboratori di ricerca<br />
& sviluppo oppure essere una tecnologa di<br />
processo, ci hai mai pensato?<br />
“Credo – conclude Silvia – che occorrano<br />
attività strutturate con le quali le aziende<br />
si presentino a noi studenti di modo che<br />
quando dobbiamo valutare il nostro futuro<br />
lavorativo possiamo prendere in considerazione<br />
anche le proposte delle imprese”.<br />
Martina, Giacomo, Elisa e Simone sono<br />
al quarto anno dello Zanon. “Lavorare in<br />
un’azienda – dicono – non ci dispiacerebbe,<br />
anche se oltre al ruolo di ragionieri in amministrazione<br />
non riusciamo a vedere un’altra<br />
collocazione. La prospettiva di fare i contabili<br />
per tutta la vita ci appare una cosa abbastan-<br />
za noiosa e ripetitiva”. Il ruolo dell’amministrazione<br />
in un’azienda è fondamentale ed il<br />
controllo di gestione è certamente un ambito<br />
che vi potrebbe far capire molto sull’andamento<br />
dell’impresa oltreche farvi imparare<br />
una professione molto richiesta nel mercato<br />
del lavoro. “Riteniamo – proseguono i ragazzi<br />
– che andando all’università ci specializzeremo<br />
e troveremo la strada giusta per la nostra<br />
vita lavorativa”. Martina si iscriverà<br />
a Lingue, Giacomo a Economia,<br />
Elisa a Tecnologie web e multimediali<br />
e Simone a Scienze politiche.<br />
Andrea ha 27 anni e lavora dal<br />
2008 in un’azienda che opera<br />
nell’ambito dell’ecologia e dei servizi<br />
ambientali. “Durante la laurea<br />
in Economia aziendale all’Università<br />
di <strong>Udine</strong> ho svolto uno stage<br />
di 5 mesi in un’ azienda che opera<br />
nel settore dell’ecologia. Prima<br />
di allora non conoscevo questo<br />
settore, grazie ai miei colleghi ed<br />
al titolare mi sono appassionato e<br />
ho chiesto, al termine dello stage,<br />
se fosse stato possibile continuare.<br />
Ho avuto una risposta positiva e<br />
sono molto contento di occuparmi<br />
del marketing e della promozione<br />
di un’azienda in cui credo profondamente”.<br />
“All’università – racconta Alvise,<br />
26 anni – ho puntato sul laurearmi<br />
il prima possibile. Due anni<br />
fa mi sono laureato in ingegneria<br />
elettronica ed ora lavoro presso un’azienda<br />
elettronica friulana. Lavoro nel reparto produzione<br />
e mi sento particolarmente coinvolto<br />
nelle scelte strategiche aziendali”.<br />
Claudio si è laureato in ingegneria gestionale<br />
nel 2007. “Dopo la laurea ho fatto un paio<br />
di colloqui in alcune aziende. L’offerta migliore<br />
l’ho avuta da un’impresa che opera nel<br />
settore della carta e degli imballaggi e che<br />
mi offriva la possibilità di svolgere l’attività di<br />
project manager. La competizione con le altre<br />
aziende è fortissima, quindi mi sono dovuto<br />
fin da subito inserire in una realtà dove
il tuo business non è più un rompicapo<br />
www.arcube.it / info@arcube.it / 0432 17 16 054 / viale trieste 109 - udine<br />
maggio 11 45
Orizzonti<br />
Obiettivo Montagna<br />
TARUSSIO:<br />
due progetti in rampa di lancio<br />
Inizi 1800: nacque a Paularo l’azienda<br />
Tarussio. Il trisavolo dell’attuale titolare<br />
Antonio Tarussio (1788–1862) intraprese<br />
l’attività della lavorazione del legno grazie<br />
ad una macchina a vapore, la “locomobile”,<br />
per dare forza motrice alle attrezzature. Non<br />
esisteva energia elettrica, il motore di tutto<br />
era il vapore alimentato da una caldaia a<br />
cascami di segheria, o si usava una derivazione<br />
d’acqua per dare movimento cinetico<br />
ad una ruota che, a sua volta, alimentava<br />
l’ingegnoso sistema di taglio dei tronchi tramite<br />
la famosissima sega “veneziana”. Nel<br />
primi del novecento il nipote del fondatore,<br />
Giacomo Tarussio (1868- 1941) trasferì l’attività<br />
di segheria dal vecchio campo sportivo<br />
comunale all’attuale sede dove già operavano<br />
due seghe “veneziane”.<br />
Giacomo acquistò terreno e attività esistenti,<br />
e, nel 1928, con regolare decreto di concessione<br />
di derivazione d’acqua attivò una<br />
turbina di tipo Francis che, accoppiata ad<br />
un albero di trasmissione , trasferiva la forza<br />
motrice ad una complessa serie di cinghie e<br />
volani i quali, alimentavano a loro volta, due<br />
Wollgatter , uno Spaltgatter e tre refilatrici.<br />
Due i turni di lavoro per i venti addetti per<br />
una produzione lorda annua di circa 15mila<br />
metri cubi di segati. L’azienda si avvaleva<br />
pure di una cinquantina di boscaioli per il<br />
taglio delle piante in bosco. A fine anni ’80,<br />
l’attuale titolare Antonio Tarussio realizzò un<br />
impianto idroelettrico per la produzione e<br />
vendita di energia elettrica, grazie alla concessione<br />
di derivazione già esistente. Nel<br />
1993 il nuovo impianto entrò in parallelo<br />
con le reti Enel. Nel 2008 la produzione di<br />
energia elettrica venne interrotta per una<br />
diffida di cessazione a derivare trasmessa<br />
dalla Direzione Centrale Ambiente e Lavori<br />
Pubblici della regione FVG, pena il decadimento<br />
della concessione di derivazione.<br />
La causa: la mancanza in fase autorizzativa<br />
del parere preventivo dell’Ambiente, non<br />
richiesto in tempo. L’azienda era convinta<br />
di poter integrare la documentazione in<br />
corso d’opera.. “Eravamo in buona fede-<br />
sottolinea Marco Tarussio, figlio di Antonio -.<br />
L’impianto produceva energia elettrica, una<br />
risorsa importantissima per l’Italia visto il<br />
cronico deficit energetico dovuto all’abbandono<br />
del nucleare a seguito del referendum<br />
del 1987”.<br />
L’impianto generava 3milioni 300mila kwh<br />
all’anno, ceduti in toto all’Enel, ma dovette<br />
chiudere, provocando uno sbilanciamento<br />
46 maggio11<br />
finanziario all’attività della segheria, giacché<br />
gran parte degli introiti derivanti dalla vendita<br />
d’energia elettrica erano dirottati verso<br />
questa ultima. Ciò comportò un fermo agli<br />
investimenti e una riduzione del personale<br />
anche in conseguenza della sopravvenuta<br />
crisi economica. “E’ palese – prosegue<br />
Marco Tarussio - che l’attività idroelettrica e<br />
la segheria sono complementari dal punto<br />
di vista finanziario dal momento che la proprietà<br />
è unica: nel 2007 riprendemmo l’iter<br />
di variante sostanziale alla concessione per<br />
il rifacimento dell’impianto con uno spostamento<br />
verso valle di quest’ultimo, rispetto<br />
alla vecchia struttura, per ottenere una<br />
producibilità media annua tale da rendere<br />
remunerativo l’investimento, visti i considerevoli<br />
deflussi di rilascio d’acqua all’opera di<br />
presa, i quali garantiscono il mantenimento<br />
della fauna ittica, delle specie vegetali e<br />
dello stato in genere qualitativo del corpo<br />
idrico lungo l’asta sottesa, ottemperando<br />
così in modo esaustivo alle nuove direttive<br />
europee e regionali in materia di derivazioni<br />
d’acqua a scopo idroelettrico”.<br />
L’azienda Tarussio attualmente punta<br />
all’obiettivo, perseguibile, dell’autonomia<br />
energetica mediante lo sfruttamento<br />
dell’energia idroelettrica. “Gli eventuali<br />
introiti derivanti dall’idroelettrico – precisa<br />
Marco - saranno interamente trasferiti all’attività<br />
della segheria, per sanare il difficile<br />
momento economico-finanziario e dare<br />
completamento agli investimenti già in<br />
progetto, con una conseguente ricaduta<br />
Qui e anche sopra due foto d’epoca della Tarussio<br />
occupazionale sul territorio, o almeno per<br />
mantenere l’attuale numero di maestranze<br />
(8 addetti)”.<br />
A conferma della ferma volontà del titolare<br />
e dei tre figli - Stefano, Gherardo e Marco<br />
- di dare reale sviluppo all’attività del legno<br />
e della filiera legno-energia sul territorio, c’è<br />
l’intenzione di realizzare in loco un piccolo<br />
impianto di cogenerazione a biomassa per<br />
la produzione di energia elettrica e termica,<br />
utilizzando come combustibile gli scarti della<br />
lavorazione del legno (cippato, segatura,<br />
corteccia, refili e cascami in genere).<br />
“Credo sinceramente - prosegue Marco<br />
- che questi due progetti dimostrino la fondata<br />
volontà di dare impulso e benessere<br />
ad un territorio montano, e in particolare<br />
alla zona di Paularo, che oramai da sempre<br />
soffre di una ossatura industriale praticamente<br />
inesistente, salvo la nostra piccola<br />
realtà.” Due nuove iniziative e l’azienda<br />
ritorna per così dire “alle origini”: spetta ora<br />
alla politica, alla regione, concedere le autorizzazioni<br />
necessarie per far vivere questa<br />
impresa e la vallata della Val Chiarsò.<br />
Gino Grillo
isma<br />
maggio 11 47
Orizzonti<br />
Obiettivo Austria<br />
Non si creda che le differenze tra dipendenti<br />
pubblici e lavoratori privati ci siano<br />
soltanto in Italia. Ci sono anche in Austria<br />
e presentano anche lì quelle caratteristiche<br />
a tutti note, che hanno ispirato decine di<br />
barzellette, soprattutto in tema di orario di<br />
lavoro e produttività. Ma alcune differenze<br />
ci sono e incominciano fin dal nome.<br />
Mentre gli impiegati privati si chiamano<br />
“Angestellte”, quelli pubblici – statali, dei<br />
Länder, comunali – sono “Beamte”. Due<br />
parole, due mondi, che in tempi di crisi<br />
economica e di precarietà del lavoro sono<br />
diventanti sempre più distanti tra loro.<br />
Una volta si diceva in Austria: “Als Beamter<br />
verdient man wenig, das aber fix” (“Come<br />
impiegati pubblici si guadagna di meno,<br />
ma almeno il posto è fisso”). Ora questa<br />
regola non vale più. Non nel senso che anche<br />
i dipendenti pubblici rischino il licenziamento,<br />
che Dio ci guardi!, ma perché<br />
al vantaggio del posto sicuro si aggiunge<br />
per loro anche quello della retribuzione più<br />
elevata dei colleghi del settore privato.<br />
Tanto che Gabriele Heinisch-Hosek, ministra<br />
senza portafoglio con incarico per<br />
il servizio pubblico (tanto da essere chiamata<br />
abitualmente “Beamtenministerin”,<br />
ossia “ministra dei dipendenti statali”), ha<br />
pensato seriamente di intervenire con una<br />
riforma del lavoro pubblico e privato, per<br />
evitare che i lavoratori statali si trasformino<br />
in una casta di privilegiati. Ce la farà? non<br />
ce la farà? I precedenti non giustificano<br />
un grande ottimismo. Negli ultimi 18 anni<br />
ben otto ministri – di sinistra, di centro e<br />
di destra - si sono succeduti nel suo incarico,<br />
tentando di metter mano al settore<br />
pubblico. Otto ministri, otto fallimenti. La<br />
“Beamtenministerin” ora in carica potrebbe<br />
essere la nona della lista, anche se questa<br />
volta è probabile che trovi più alleati di<br />
quanti ne abbiano trovato i suoi predecessori,<br />
vista l’insostenibile iniquità della situazione<br />
che si è venuta a creare.<br />
La sperequazione è evidente fin dal livello<br />
delle retribuzioni. C’è chi ha fatto un’analisi<br />
settore per settore, qualifica per qualifica,<br />
anzianità di servizio, ma il dato medio<br />
complessivo la dice lunga: il reddito annuo<br />
di un dipendente statale medio è di<br />
47.848 euro, quello di un impiegato priva-<br />
48 maggio11<br />
Impiegati pubblici:<br />
la casta dei privilegiati?<br />
Gabriele Heinisch-Hosek<br />
to di 27.723 euro, quello di un operaio di<br />
un’azienda privata di 17.874 euro. Parliamo<br />
di dipendenti statali. I dipendenti dei Länder<br />
- come spesso accade in uno Stato<br />
federale, dove i politici locali non sanno<br />
dire mai di no ai collaboratori che stanno<br />
loro vicino – guadagnano più degli statali.<br />
I dipendenti del Land Carinzia (dove il Pil<br />
è più basso) guadagnano più dei loro colleghi<br />
degli altri Länder e quindi anche più<br />
degli statali.<br />
Naturalmente non tutti i lavoratori del<br />
settore pubblico sono compensati allo<br />
stesso modo. Gli insegnanti, per esempio,<br />
stanno meglio degli impiegati: 51.276 euro<br />
il reddito medio. I magistrati, meglio degli<br />
insegnanti: 71.331 euro. Di poco sotto la<br />
media i poliziotti: 46.600 euro.<br />
Ciò che però allarma di più chi si occupa<br />
del funzionamento della macchina<br />
dello Stato e la ministra Heinisch-Hosek<br />
è l’evoluzione del fenomeno retributivo.<br />
Per esempio, negli ultimi 5 anni il salario<br />
medio annuo degli operai è passato da<br />
16.609 a 17.784 euro (+7,0%), quello<br />
degli impiegati privati da 24.682 a 27.723<br />
(+12,3%), quello dei dipendenti pubblici<br />
da 38.934 a 47.848 (+22,9%). La forbice<br />
si è sensibilmente allargata: i “Beamte”<br />
hanno visto crescere il loro reddito quasi<br />
il doppio degli impiegati privati e oltre il<br />
triplo di quello degli operai, con un incremento<br />
annuo medio del 4,5%, di gran<br />
lunga superiore al tasso di inflazione, che<br />
anche in Austria negli ultimi anni era rimasto<br />
sotto il 2,0%.<br />
Ancora più vistose le differenze nel sistema<br />
previdenziale. Le pensioni dei lavoratori<br />
privati vengono calcolate sui contributi<br />
versati nei 23 anni di migliore retribuzione;<br />
per i dipendenti pubblici bastano 9 anni<br />
e 2 mesi. La conseguenza è che questi<br />
ultimi percepiscono una pensione media<br />
mensile di 2.600 euro, gli altri non arrivano<br />
a 1.000. La differenza è dovuta in parte<br />
al fatto che i dipendenti pubblici hanno<br />
versato contributi superiori (proprio perché<br />
il loro reddito lavorativo è superiore), ma<br />
anche alla maggiore generosità dello Stato<br />
nei loro confronti. Siccome anche in Austria<br />
il sistema previdenziale non si regge<br />
da sé, è necessario attingere alle entrate<br />
fiscali. Per ogni dipendente pubblico lo<br />
Stato deve aggiungere alla pensione annuale<br />
15.302 euro, per quelli privati bastano<br />
3.892 euro. Insomma, figli e figliastri.<br />
Gabriele Heinisch-Hosek cercherà di<br />
correggere la situazione, ma non potrà<br />
fare molto, perché in questo momento<br />
le casse dello Stato sono vuote e per una<br />
riforma dell’amministrazione pubblica occorrono<br />
soldi. Sembra un paradosso, ma<br />
è così: per ridurre il reddito degli statali è<br />
necessario pagarli di più. Ci spieghiamo. Il<br />
contratto di lavoro in vigore prevede scatti<br />
biennali di aumento delle retribuzioni. Una<br />
riforma eliminerebbe questo automatismo,<br />
ma comporterebbe compensi maggiori<br />
per i nuovi assunti (proprio perché nel<br />
prosieguo della carriera non potrebbero<br />
beneficiare della facile scalata dei loro colleghi<br />
anziani).<br />
Certo, sarebbe anche possibile bloccare<br />
con effetto immediato gli aumenti automatici<br />
a chi è già in servizio. Ma allora<br />
scatterebbe inevitabilmente un ricorso<br />
amministrativo, con probabile esito davanti<br />
alla Corte costituzionale, che – a parere di<br />
molti costituzionalisti – darebbe torto allo<br />
Stato, perché i diritti acquisiti non si toccano.<br />
E forse anche perché molti giudici<br />
della Corte sono essi stessi “Beamte”.<br />
Marco Di Blas
Degano Primo S.r.l.<br />
via della Chiesa 64,<br />
Adegliacco di Tavagnacco (UD)<br />
tel. 0432 570616 - fax 0432 575330<br />
e-mail: info@deganoprimo.it<br />
maggio marzo 11 23 49
Orizzonti<br />
Internazionalizzazione<br />
Tavola rotonda<br />
su Est Europa, Turchia e Nord Africa<br />
“Fare squadra e cercare sinergie con i principali<br />
interlocutori dei diversi Paesi è fondamentale<br />
per recuperare il gap che scontiamo<br />
ancora oggi di fronte ad altre nazioni,<br />
europee e non, che hanno sempre lavorato<br />
in rete con le banche, le assicurazioni, le<br />
istituzioni, gli esperti per creare il cosiddetto<br />
ambiente favorevole per gli imprenditori<br />
che vogliono fare business e crescere fuori<br />
dall’Italia”.<br />
È così che Marco Bruseschi, vice-presidente<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> con delega all’Internazionalizzazione,<br />
ha aperto la tavola<br />
rotonda sulle prospettive e gli scenari di<br />
crisi per l’operatività delle aziende italiane<br />
in Est Europa, Turchia e Nord Africa organizzata<br />
a Palazzo Torriani martedì 12 aprile da<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> in collaborazione con<br />
Antonveneta, Raiffeisen Bank International,<br />
Ispat, Finest ed Informest.<br />
“L’Europa Orientale, Turchia compresa, rappresenta<br />
- ha aggiunto Bruseschi - il mercato<br />
in espansione più prossimo alle nostre<br />
aziende, in particolare alla luce dei recenti<br />
sviluppi nordafricani. Un mercato che può<br />
essere inoltre considerato un naturale<br />
avamposto verso mercati più lontani ma<br />
non per questo meno appetibili quali quello<br />
russo, attraverso i Balcani, e mediorientale,<br />
per il tramite della Turchia, due aree spesso<br />
di più difficile accesso ad investitori stranieri”.<br />
Dodici le aziende presenti al fruttuoso incontro.<br />
L’intento della tavola rotonda è stato<br />
quello di mettersi in ascolto delle reali esperienze<br />
e delle eventuali criticità riscontrate<br />
degli imprenditori nelle aree individuate e di<br />
50 maggio11<br />
tentare di trovare soluzioni operative, finanziarie<br />
e creditizie per le attività in corso.<br />
I relatori dell’incontro - Paolo Annibale Di<br />
Martino, dell’Ufficio Sviluppo Estero Commerciale<br />
di Banca Antonveneta; Miriam Korsic,<br />
dell’Ufficio di Rappresentanza milanese<br />
di Raiffeisen Bank International; Angelo<br />
Iaselli, rappresentante italiano dell’Agenzia<br />
per il Supporto e per la Promozione degli<br />
Investimenti in Turchia; Eros Goi di Finest<br />
Spa e Michele Feletig di Informest Consulting<br />
Srl - hanno a tal proposito presentato<br />
le possibili e molteplici opportunità offerte<br />
a supporto dell’internazionalizzazione delle<br />
aziende in Est Europa e Turchia.<br />
Fra i Paesi risultati più appetibili e di maggior<br />
interesse per l’internazionalizzazione futura<br />
delle aziende, oltre alla liberale Turchia,<br />
che gode di un’economia prospera, stabile,<br />
attraente ed è dotata di un vasto mercato<br />
(foto Gasperi)<br />
L’intervento di Marco Bruseschi<br />
(foto Gasperi)<br />
interno, di un settore privato dinamico e<br />
maturo e di una forza lavoro qualificata ed<br />
efficiente, vi è la Serbia che, grazie all’investimento<br />
Fiat, ha acquisito e acquisirà ancor<br />
più nei prossimi anni grande valore a livello<br />
economico e commerciale per le aziende<br />
legate all’indotto e non solo.<br />
Oltre a ciò, le prospettive di Polonia e Federazione<br />
Russa sono altresì risultate complessivamente<br />
molto positive quantomeno<br />
a breve termine. La Polonia, in particolar<br />
modo, ha un trend tra i migliori registrati<br />
tra i nuovi Stati Membri UE e ha risentito<br />
in maniera minore rispetto ad altri Paesi<br />
OCSE della recessione. Il suo sistema politico<br />
stabile, inoltre, rappresenta ad oggi un<br />
grande incentivo per gli investitori confusi e<br />
danneggiati dall’inattesa crisi nordafricana.<br />
Anche la Federazione Russa si è confermata<br />
come Paese fortemente interessante per<br />
le aziende friulane grazie alla vasta disponibilità<br />
di risorse naturali, alla vicinanza alle<br />
sempre crescenti economie asiatiche e ad<br />
un aumento del gradimento verso il Made<br />
in Italy.<br />
La rilevanza data alla tavola rotonda è stata<br />
confermata dalla fattiva partecipazione<br />
degli imprenditori presenti al tavolo e dalla<br />
presenza del responsabile Corporate di<br />
Antonveneta, Enzo Nicoli, e del neo-eletto<br />
direttore di Finest, Paolo Mazzitelli. Positivo<br />
inoltre il confronto, oltre che con gli enti e<br />
le banche presenti, anche fra imprenditori<br />
provenienti da diverse esperienze e differenti<br />
settori ma accomunati spesso da problematiche<br />
similari.<br />
Deborah Guadalupo<br />
Area Internazionalizzazione<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>
Informazione commerciale<br />
“colours innovation”<br />
anche oltre i confini<br />
Informazione commerciale<br />
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Bielorussia e Ucraina, ha voluto premiare la fiducia dei suoi clienti fidelizzati ed invogliarne di nuovi, invitandoli ad un SEMINARIO FORMATIVO<br />
PRATICO tenuto dal nostro personale tecnico direttamente presso i nostri laboratori dal 12 AL 14 APRILE corrente mese.<br />
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LACCATI, non limitandosi ad esporre solo il prodotto finito ma esplicando i singoli cicli produttivi, tramite spiegazioni teoriche seguite da esercitazioni<br />
pratiche in laboratorio, effettuate prima dal nostro personale tecnico come dimostrazione ed in seguito direttamente dai rappresentanti delle ditte partecipanti.<br />
Alla fine del seminario sono stati rilasciati UFFICIALI<br />
CERTIFICATI DI PARTECIPAZIONE ai quali i nostri<br />
amici sovietici tengono tanto!<br />
Formando il personale tecnico dei nostri clienti<br />
confidiamo nella comprensione e diffusione del<br />
CONCETTO DI PRODOTTO DI QUALITA’, leit motive<br />
da sempre della produzione Sigmar in Italia e<br />
all’estero.<br />
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telefono 0432 756261;<br />
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maggio 11 51
Orizzonti<br />
Eventi<br />
I Trucioli d’Oro della Fantoni<br />
Oltre 150 le persone hanno partecipato<br />
all’assemblea dei Trucioli d’Oro, associazione<br />
costituita dai lavoratori del gruppo<br />
Fantoni che hanno maturato 20 anni di<br />
attività all’interno delle aziende del gruppo:<br />
proposito di questo sodalizio è lo sviluppo<br />
dei valori legati al lavoro - enfatizzando le<br />
esperienze e le professionalità acquisite in<br />
ambito aziendale - lo sviluppo di relazioni<br />
tra gli associati, la mutua assistenza, nonché<br />
l’attività di avvicinamento al lavoro nei<br />
confronti delle nuove generazioni.<br />
in questa cornice il cavalier Marco Fantoni<br />
ha consegnato il riconoscimento del Truciolo<br />
d’Oro a 27 dipendenti per i loro 20<br />
anni di attività nel Gruppo. Tra questi, 7<br />
dipendenti della Novolegno – azienda del<br />
gruppo con sede a Avellino - che si sono<br />
trasferiti ad Osoppo per festeggiare la loro<br />
lunghissima collaborazione, e 4 della Patt<br />
di Attimis.<br />
Nel corso dell’assemblea gli amministratori<br />
delegati Giovanni e Paolo Fantoni – dopo<br />
aver ringraziato il presidente dell’associazione<br />
Alberta Covasso per la sua attività e<br />
aver sottolineato come l’associazione rappresenti<br />
soprattutto il futuro dell’azienda in<br />
52 maggio11<br />
FANTONI<br />
premia 27 “Trucioli d’Oro”<br />
quanto portatrice del suo DNA e del suo<br />
senso più profondo - hanno lasciato spazio<br />
ad un’analisi dell’attuale congiuntura economica<br />
che vede il delinearsi di un’Europa<br />
a tre velocità, che pur avendo recuperato<br />
il 50% di quanto aveva perso dal 2007,<br />
rimane comunque squilibrata e, in alcuni<br />
paesi, addirittura a rischio sociale.<br />
Se nel settore del pannello negli ultimi<br />
mesi le chiusure delle aziende hanno<br />
rappresentato una perdita di 3,5 milioni di<br />
metri cubi di prodotto (l’equivalente della<br />
produzione italiana), non va meglio nel<br />
settore del mobile per ufficio, ove da molto<br />
tempo non si vedono investimenti da<br />
parte di enti pubblici e banche. Al Salone<br />
del Mobile di Milano hanno esposto infatti<br />
106 aziende del settore contro le 146<br />
dell’ultima edizione, segno di un mercato<br />
in profonda difficoltà.<br />
Forte anche il riferimento alla politica<br />
energetica europea, causa di un drastico<br />
squilibrio nel mercato dell’approvvigionamento<br />
delle materie prime, che nel 2010<br />
ha portato al fermo di alcuni impianti in<br />
Italia e Germania e ha condotto lo scorso<br />
ottobre l’Associazione Europea dei produt-<br />
tori di pannelli (EPF) all’Action Day con il<br />
fermo degli impianti per un giorno. Importanti<br />
passi avanti sono stati però condotti<br />
da Assopannelli (Associazione Nazionale)<br />
grazie ai colloqui con le istituzioni e la<br />
stampa relativamente alla modifica della<br />
legge 302 sulle fonti rinnovabili. Parallelamente<br />
si sta conducendo un’azione di<br />
confronto con il Ministero dell’Agricoltura<br />
attraverso l’individuazione di una serie di<br />
punti a sostegno della competitività della<br />
filiera legno-arredo, dal privilegio fiscale per<br />
le aziende che realizzano infrastrutture nelle<br />
zone montane, ad una politica agricola<br />
che riduca il tempo di fermo biologico dei<br />
terreni coltivati a pioppeti (il Friuli produce<br />
il miglior pioppo al mondo!).<br />
L’intervento dell’assessore regionale alla<br />
Mobilità e Infrastrutture di trasporto Riccardo<br />
Riccardi ha voluto sottolineare la<br />
grande sfida del Presidente Renzo Tondo<br />
nel scegliere il commissariamento delle<br />
grandi infrastrutture, nonché le decisioni<br />
forti dell’amministrazione per garantire il<br />
sistema sanitario pubblico, gli ammortizzatori<br />
sociali, le infrastrutture ordinarie e altri<br />
aspetti fondamentali per un investimento<br />
complessivo di 3 miliardi ei euro, atto<br />
anche a rinnovare il modello riconosciuto<br />
della regione Friuli Venezia Giulia. Strategico<br />
– ha proseguito – il mantenimento<br />
del manifatturiero quale asse portante per<br />
l’economia regionale.<br />
Più in particolare l’assessore Riccardi ha<br />
delineato le ulteriori sfide che il Friuli dovrà<br />
affrontare per garantire la modernizzazione<br />
delle proprie infrastrutture, anche a<br />
supporto dello sviluppo industriale. La TAV,<br />
il rigassificatore di Trieste, la piattaforma<br />
logistica di Unicredit, la Cimpello_Gemona,<br />
gli elettrodotti sono progetti fondamentali<br />
per questo obiettivo rispetto ai quali, al<br />
di là delle risorse finanziarie, è necessario<br />
raggiungere una condivisione ove la componente<br />
sociale più lungimirante e che<br />
si identifica nei valori del lavoro e della<br />
crescita esprima compiutamente le proprie<br />
convinzioni senza timori..
Orizzonti<br />
Marketing<br />
Indagine di AIPEM-VODU:<br />
la comunicazione digitale comincia a correre<br />
Le aziende del Veneto e del Friuli Venezia Giulia sono sempre più attente e orientate alle<br />
nuove tecnologie digitali, al web e all’uso dei social media. Crescono fiducia, aspettative e<br />
investimenti in comunicazione su internet, aumenta la sofferenza dei mezzi tradizionali<br />
Le aziende del Nordest credono sempre di<br />
più nelle potenzialità offerte dalla comunicazione<br />
digitale per aumentare il proprio<br />
business. Lo dimostra una ricerca effettuata<br />
dall’agenzia di comunicazione Aipem di<br />
<strong>Udine</strong> guidata da Paolo Molinaro che anche<br />
quest’anno coinvolge i protagonisti del<br />
tessuto imprenditoriale di Veneto e Friuli<br />
Venezia Giulia.<br />
La ricerca, condotta su un campione di<br />
circa 100 imprenditori, dirigenti e manager<br />
con sede legale nel Nordest, individua le<br />
problematiche di fondo maggiormente<br />
sentite dalle aziende sul fronte degli investimenti<br />
sui nuovi mezzi di comunicazione<br />
digitale: web, social media, applicazioni per<br />
smartphone e tablet.<br />
Nel corso del 2010 l’88,2 per cento delle<br />
aziende intervistate del Friuli Venezia Giulia<br />
e l’80,4 per cento di quelle venete dichiara<br />
di aver intrapreso azioni volte a migliorare<br />
la programmazione e la gestione della<br />
propria comunicazione digitale, anche se<br />
solo poco più della metà del campione<br />
(51,9%) ha dichiarato di essere in grado<br />
di gestire e coordinare efficacemente gli<br />
strumenti di marketing digitale utilizzati. Più<br />
della metà delle aziende ha dichiarato poi<br />
di aver ricevuto benefici in termini di visibilità<br />
e diffusione dei propri prodotti e servizi<br />
(59,6%) e di aver creato un rapporto più<br />
diretto con il proprio target (55,8%) Alta<br />
poi la percentuale che crede nella capacità<br />
dei nuovi strumenti di marketing digitale di<br />
affermare valore di marca (50%) e nella<br />
capacità che essi hanno di migliorare le<br />
performance di vendita (40,4%).<br />
Resta però ancora molto bassa la percentuale<br />
di coloro che credono la comunicazione<br />
digitale possa sostituire per quanto<br />
possibile la comunicazione off line (17,3%)<br />
e che sia utile a mantenere nel tempo<br />
un rapporto con i propri migliori clienti<br />
(11,9%).<br />
Paolo Molinaro<br />
L’88,5 per cento delle imprese considera<br />
poi la comunicazione digitale molto o abbastanza<br />
utile per il raggiungimento dei<br />
propri obiettivi aziendali.<br />
Ma veniamo alle attività digitali più gettonate<br />
dalle aziende del Nordest: in pole<br />
position troviamo l’utilizzo dei social media<br />
- Facebook, Twitter, Youtube eccetera<br />
- (67,8% del campione), e il direct ed<br />
e-mail marketing (62,7%), l’attuazione le<br />
campagne di visibilità sui motori di ricerca<br />
(49 per cento) e le campagne banner sui<br />
portali e media (43,1 per cento). Particolarmente<br />
apprezzate anche le attività di<br />
relazioni pubbliche svolte in rete (42,1 per<br />
cento). Applicati ancora solo da circa il 30<br />
per cento degli intervistati l’adattamento<br />
del sito aziendale in modalità mobile e la<br />
realizzazione di applicazioni per mobile e<br />
tablet (23,5 per cento).<br />
Stando poi alla proiezione degli investimenti<br />
sui nuovi mezzi di comunicazione<br />
digitale, le aziende del Nordest si dichiarano<br />
pronte ad aumentare il proprio budget<br />
(67,4 per cento) mentre solo un 2 per<br />
cento si dichiara intenzionata a diminuirlo.<br />
Buone anche le aspettative di applicazione<br />
della comunicazione digitale volte alla<br />
conquista di nuovi mercati esteri (49,4 per<br />
cento).<br />
Giudicato buono infine (7,25 su una scala<br />
di valore che va da 1 a 10) il rapporto di<br />
collaborazione professionale con i consulenti<br />
e/o agenzie preposte alla comunicazione<br />
digitale. Giudicato più che sufficiente<br />
anche il ritorno ottenuto in termini di business<br />
(6,35 su una scala da 1 a 10).<br />
“Ci troviamo di fronte a un cambio di rotta<br />
o, meglio, a un repentino raddrizzamento<br />
del timone che sta portando le aziende<br />
del Nordest sempre più in linea, rispetto<br />
al passato, con le altre imprese marketing<br />
oriented europee - dice Paolo Molinaro, Ad<br />
Aipem -. Quel che più sorprende, del resto,<br />
è che i dati raccolti riguardino anche le<br />
imprese friulane, finora piuttosto refrattarie<br />
ad accogliere le potenzialità della comunicazione<br />
digitale, peraltro caratterizzata da<br />
costi piuttosto contenuti. In uno scenario<br />
di “information overload”, cioè di un’eccessiva<br />
disponibilità di informazioni che<br />
raggiungono utenti, consumatori e aziende,<br />
anche le nostre aziende non possono<br />
più tirarsi indietro e devono far proprie le<br />
nuove logiche che regolano i rapporti fra<br />
azienda e consumatori. Non esiste più un<br />
rapporto unidirezionale azienda – consumatore<br />
ma una continua interazione fra i<br />
due soggetti che determinano entrambi<br />
gradimento e successo dei prodotti. Ma<br />
perché si possano cogliere fino in fondo<br />
i frutti delle nuove strategie di comunicazione<br />
occorre coordinamento, know-how,<br />
conoscenza approfondita dei sistemi e dei<br />
modi e lo stesso sondaggio lo dimostra:<br />
la maggior parte del campione intervistato<br />
infatti (37,5%) riconosce come necessario<br />
affidarsi in maniera coordinata a un’agenzia<br />
specializzata e qualificata per ottenere i<br />
risultati auspicati”.<br />
maggio 11 53
Orizzonti<br />
Regione<br />
Riprende<br />
l’interscambio commerciale<br />
Interscambio commerciale in ripresa in<br />
Friuli Venezia Giulia. I dati forniti dal Servizio<br />
Statistica della Regione evidenziano una<br />
ripresa dell’import-export nel 2010 rispetto<br />
all’anno precedente. Cresce il valore delle<br />
importazioni e quello delle esportazioni<br />
nel quale al primo posto tra i paesi di<br />
scambio resta la Germania che assorbe<br />
12,9% dell’export complessivo, per circa un<br />
milione e mezzo di euro. Segue a ruota il<br />
Regno Unito (12,3%, per quasi un miliardo<br />
di euro), la Francia (8,4), l’Austria (5,3), ed<br />
infine la Slovenia (4,2).<br />
Per quanto concerne, i settori merceologici<br />
maggiormente trainanti, i prodotti delle<br />
attività manifatturiere presentano un saldo<br />
positivo di poco inferiore al 15%, in un<br />
contesto comunque di crescita rispetto ai<br />
valori registrati nel 2009. Nel settore della<br />
cooperazione internazionale che beneficia<br />
54 maggio11<br />
complessivamente di 136 milioni di euro, la<br />
Regione emana un nuovo bando e stanzia<br />
17,5 milioni per finanziare progetti destinati<br />
a rafforzare l’attrattività e la competitività<br />
nell’area a cavallo tra Italia e Slovenia. che<br />
può beneficiare complessivamente di 136<br />
milioni di euro destinati a finanziare tre<br />
bandi. Tre gli assi in cui è stato suddiviso<br />
il progetto dedicato al confine terrestre.<br />
Il primo riguarda ambiente, trasporti e<br />
integrazione territoriale sostenibile, mentre<br />
gli altri due rispettivamente la competitività<br />
e la società basata sulla conoscenza nonché<br />
l’integrazione sociale.<br />
Sul fronte delle infrastrutture regionale<br />
la Giunta annuncia che, in autunno,<br />
saranno conclusi i lavori sulla strada statale<br />
Pontebbana con un investimento di 50<br />
milioni di euro. Le opere più complesse<br />
riguardano la nuova galleria a monte<br />
dell’abitato di Chiusaforte, i viadotti di Santa<br />
Caterina e rio Molino, la posa di barriere<br />
paramassi a tutela della carreggiata e la<br />
costruzione di nuove difese sulle sponde<br />
del Fella per circa 3 chilometri e mezzo,<br />
che completano i lavori già eseguiti dalla<br />
Protezione civile regionale. Il prossimo 8<br />
giugno entrerà in vigore il regolamento<br />
legato alla legge regionale 19/2009<br />
‘’Codice regionale dell’edilizia’’ ritenuto<br />
particolarmente importante perché fissa e<br />
aggiorna i criteri per il calcolo degli oneri di<br />
urbanizzazione, del costo di costruzione e<br />
delle superfici imponibili nonché il calcolo<br />
dei parametri edilizi per la determinazione<br />
della superficie, dell’altezza, del volume<br />
utili, della superficie accessoria e di quella<br />
coperta. In aprile il Consiglio regionale<br />
approva una legge che rivede la disciplina<br />
dei contributi alle imprese nella forma<br />
di credito d’imposta a valere sull’IRAP a<br />
fronte, a seconda dei casi, dell’intervento o<br />
dell’incremento dell’occupazione in rapporto<br />
alle dimensione d’impresa.<br />
Con la stessa legge viene introdotta una<br />
procedura semplificata volta ad accelerare<br />
la concessione dei contributi a valore sul<br />
canale regionale della legge regionale n.<br />
4/2005 che incentiva i progetti di sviluppo<br />
competitivo. Le imprese che entro il 31<br />
dicembre 2010 hanno presentato domanda<br />
di incentivo, che non sia stata sottoposta<br />
a valutazione, hanno ora la facoltà di<br />
accedere alla definizione semplificata del<br />
proprio procedimento contributivo. Questa<br />
istanza, che non modifica la validità della<br />
domanda originaria, comporta l’espressa<br />
rinuncia dell’incentivo richiesto inizialmente<br />
e, contestualmente, la richiesta che sia<br />
concesso un contributo pari al 50% del<br />
valore totale dei costi ammissibili del<br />
progetto di sviluppo competitivo presentato<br />
entro il massimale di 100mila euro. La<br />
soluzione individuata è rivolta a contribuire<br />
all’accelerazione delle numerose pratiche<br />
giacenti, oltre 400, per le quali il normale<br />
iter istruttorio si è già prolungato ed il cui<br />
termine risulterebbe incerto. Sicuramente<br />
in questo modo, e di fatto, lo strumento di<br />
incentivazione viene ad essere trasformato<br />
da strumento di promozione in un elemento<br />
di sussidio.<br />
Carla Ciampalini
maggio 11 55
Prodotti e servizi a chilometri zero, zero emissioni<br />
nocive, impatti ambientali e consumi di<br />
energia pari allo zero….definizioni che sono<br />
ormai entrate a far parte del linguaggio comune<br />
anche fra i non addetti ai lavori. Anche<br />
<strong>Udine</strong> e Gorizia Fiere ha un suo “numero<br />
zero” che si chiama E.O.S. e che debutterà<br />
dall’11 al 14 maggio nella location espositiva<br />
e congressuale di <strong>Udine</strong> Fiere. In questo<br />
caso, però, lo zero non è progettato per restare<br />
tale, ma impostato per crescere nelle<br />
edizioni e negli sviluppi successivi.<br />
E.O.S. – acronimo di Exposition Of Sustainability<br />
– è il nuovo evento del Nord Est<br />
dedicato alle eccellenze in green economy<br />
e sostenibilità e attraverso il quale la Fiera<br />
intende richiamare l’attenzione e condensare<br />
le esperienze del settore sulla sempre più<br />
forte e diversificata domanda/offerta di ecosostenibilità.<br />
Da dove si parte…<br />
Oltre che nel nome della dea greca dell’aurora,<br />
Eos, e quindi nel significato solare e<br />
ciclico della nascita di un nuovo giorno, la<br />
manifestazione trova anche nello scenario<br />
ambientale in cui è collocata la Fiera di <strong>Udine</strong><br />
un elemento di naturale appartenenza e<br />
continuità: circondato dal Parco del Cormôr,<br />
caratterizzato da piante di pregio catalogate<br />
tra i “monumenti verdi” della Regione F.V.G ,<br />
eletto a sito dell’Orto Botanico, attraversato<br />
da corsi d’acqua che produrranno energia<br />
grazie al ripristino dell’impianto che nel<br />
secolo scorso muoveva i macchinari del Cotonificio<br />
<strong>Udine</strong>se, il quartiere fieristico è – di<br />
fatto – un esempio concreto e dinamico di<br />
riutilizzo e di convivenza tra passato, presente<br />
e futuro; un recupero dell’archeologia industriale<br />
che continua ad essere strumento di<br />
sviluppo e promozione dell’economia; un<br />
luogo di incontro privilegiato tra domanda e<br />
offerta e punto di riferimento per dialogare e<br />
confrontarsi sul piano sociale e culturale.<br />
E.O.S. nasce dall’esperienza maturata da <strong>Udine</strong><br />
e Gorizia Fiere in seno a Casa Biologica,<br />
evento che a sua volta è nato e cresciuto<br />
nel grande incubatore di idee e soluzioni di<br />
successo che è Casa Moderna, manifestazione<br />
cardine dell’attività espositiva friulana<br />
e regionale. Da un lato le esigenze-richieste<br />
di visitatori ed espositori di Casa Biologica,<br />
dall’altro l’enorme sviluppo che i settori legati<br />
all’eco-sostenibilità hanno registrato negli<br />
ultimi anni su scala mondiale, grazie ad una<br />
sempre più diffusa coscienza e conoscenza<br />
Torreano di Martignacco<br />
56<br />
(UD)- Tel. +39/0432/4951<br />
maggio11<br />
-Fax +39/0432/401378<br />
e.it<br />
Orizzonti<br />
green Economy<br />
A <strong>Udine</strong> arriva E.o.S.<br />
delle questioni ambientali, hanno fatto emergere<br />
e condensare le motivazioni, i contenuti<br />
e le finalità che sorreggono E.O.S.<br />
Quali tematiche…<br />
La gemmazione da Casa Biologica e quindi<br />
l’ampliamento dalla bioarchitettura a ulteriori<br />
e più ampi interessi culturali e di mercato<br />
hanno condotto al profilo e all’approccio multidisciplinare<br />
di E.O.S. e delle sue 4 macro<br />
aree tematiche: edilizia residenziale e non<br />
residenziale; mobilità e trasporti; territorio e<br />
energie.<br />
A E.O.S. i vincitori del<br />
Premio greenfactor<br />
Nato nel 2010, Greenfacotor premia i migliori<br />
progetti sviluppati nel settore della salvaguardia<br />
ambientale, ecosostenibilità e responsabilità<br />
sociale d’impresa. I vincitori dell’edizione<br />
2011 (categoria scuole e categoria imprese)<br />
EOS. Il nuovo evento<br />
del Nord-Est dedicato<br />
alle eccellenze della<br />
green economy.<br />
saranno resi noti a E.O.S. venerdì 13 maggio:<br />
una giuria d’eccellenza premierà progetti<br />
ad hoc delle scuole, tesi di laurea, iniziative<br />
commerciali virtuose, idee imprenditoriali giovani<br />
e innovative, progetti legati alla pubblica<br />
amministrazione o al sociale oppure opere<br />
d’arte tematiche che hanno aderito al bando<br />
Greenfactor mettendo in risalto best practice<br />
regionali. Nel corso delle quattro giornate<br />
di E.O.S., Greenfactor organizzerà inoltre<br />
workshop e laboratori tematici di approfondimento<br />
aperti al pubblico, durante i quali<br />
prenderanno parola gli esperti e i protagonisti<br />
che in Friuli Venezia Giulia sono opinion leader<br />
delle tematiche ambientali.<br />
Incontri B2B nel settore<br />
della green economy<br />
Nell’ambito del gruppo di lavoro Nuova Alpe<br />
Adria, la Camera di Commercio di <strong>Udine</strong><br />
organizzerà ad E.O.S., nella giornata del 12<br />
maggio, dei B2B aziendali nel settore della<br />
green economy mettendo in connessione<br />
domanda e offerta della Croazia, Slovenia,<br />
Austria, Veneto e Friuli Venezia Giulia.<br />
1 a Mostra-Convegno<br />
<strong>Udine</strong> Fiere<br />
11-14 maggio 2011<br />
Ingresso libero previo<br />
accredito alla Reception.<br />
Orario: 9.30-18.00.<br />
Sabato 9.30-14.00.<br />
Orari convegni, seminari<br />
e incontri: vedi programma<br />
su www.eos era.com<br />
via Cotonificio, 96 - 33030 Torreano di Martignacco (UD)- Tel. +39 0432 4951<br />
Fax +39 0432 401378 - eos@udinegoriziafiere.it - www.udinegoriziafiere.it
Come ricordava e cosa le raccontava<br />
suo padre del nonno friulano emigrato<br />
in Brasile e della vostra terra<br />
d’origine?<br />
Mio padre parlava in particolare del viaggio<br />
che i miei nonni affrontarono fino in Brasile,<br />
una traversata interminabile dove molte persone<br />
morirono prima di arrivare a destinazione.<br />
Inoltre, sottolineava la sofferenza di non<br />
potersi esprimere nel proprio dialetto perché,<br />
durante la Seconda Guerra Mondiale, era<br />
proibito parlare altre lingue in Brasile.<br />
Giunto in Brasile si rimboccò le maniche<br />
e sviluppò una piccola attività.<br />
Avviò un commercio di prodotti alimentari.<br />
Mio padre lo aiutava con una rivendita dove<br />
si approvvigionavano i proprietari dei bar, trovavano<br />
un po’ di tutto, dal cibo alle bevande<br />
e persino vestiti.<br />
Nel 1980 arrivò la svolta...<br />
Sì, mio padre decise di cambiare settore dedicandosi<br />
al commercio di materiali per l’edilizia,<br />
fondando, il 3 novembre 1981, la Walter<br />
Beltrame & Cia. Ltda. Negli anni 90 lavoravo<br />
già senza il suo aiuto e l’impresa contava più<br />
di 3.500 articoli di vendita e aveva cominciato<br />
ad espandersi nella Regione Centrale<br />
e frontiera-ovest dello Stato di Rio Grande<br />
do Sul. Attualmente, il magazzino Walter<br />
Beltrame & Cia Ltda ha una superficie di<br />
5.600m2 interamente coperta e 21.900m2<br />
di spazio aperto per ospitare una gamma di<br />
circa 13.000 prodotti. La logistica centrale è<br />
interamente informatizzata.<br />
Quanti collaboratori annoverate e<br />
quanti sono i vostri clienti?<br />
Attualmente ci avvaliamo di 110 collaboratori<br />
e abbiamo una lista di oltre 15.000 clienti.<br />
Qual è il vostro fatturato annuo?<br />
R$ 45.000.000,00<br />
Con quali stati avete rapporti commerciali?<br />
Importiamo dalla Cina, Uruguay, Spagna e<br />
anche dall’Italia. Da quest’ultima, acquistiamo<br />
porcellanato 1x1, 80x80 e 60x60.<br />
Quali sono le maggiori difficoltà che<br />
riscontra nello sviluppo dell’attività?<br />
Quella principale è la nostra localizzazione,<br />
purtroppo molto lontana dal centro economico<br />
del paese, San Paolo. Inoltre, c’è mancanza<br />
di sicurezza e carenza di manodopera<br />
qualificata.<br />
Di quali agevolazioni gode un’azienda<br />
che investe in Brasile?<br />
Alle aziende nostrane non vengono forniti<br />
abbastanza incentivi, però diversi sono i<br />
vantaggi di cui godono quelle straniere che<br />
scelgono di investire nel paese.<br />
Orizzonti<br />
Ente Friuli nel Mondo<br />
Il riscatto dei friulani carioca<br />
Giovanni Battista Beltrame sbarcò a Santa Maria, nello stato carioca del Rio Grande do Sul,<br />
nel 1878. Il Brasile lo accolse, così come fece con migliaia di friulani in cerca di fortuna, dopo<br />
un viaggio massacrante. Giovanni Battista, originario di Frisanco, diede avvio a una piccola<br />
attività commerciale. Quella minuscola impresa è diventata un’azienda con un ampio giro<br />
d’affari gestita dal nipote Valnei. L’erede dello spirito imprenditoriale friulano oggi è a capo<br />
della Walter Beltrame & Cia (ditta che prende il nome dal padre, ndr) che si occupa della<br />
commercializzazione di materiali per l’edilizia.<br />
di Paola Del Degan<br />
Valnei Beltrame<br />
Le caratteristiche di cui un<br />
imprenditore deve essere<br />
dotato per conquistare il<br />
mercato brasiliano sono: il<br />
coraggio, la dinamicità, e,<br />
soprattutto, un’indiscutibile<br />
onestà.<br />
Quali cariche ricopre, oltre alla direzione<br />
della Walter Beltrame & Cia?<br />
Tra gli altri sono vicepresidente della CACISM<br />
ovvero la Camera di commercio, industria<br />
e servizi di Santa Maria, un’organizzazione<br />
che agisce da 113 anni in città; sono socio<br />
fondatore (ed ex- presidente dal 1996) del<br />
Lions Club Camobi e dell’Agenzia per lo<br />
sviluppo di Santa Maria; inoltre sono membro<br />
del consiglio della UFSM, ovvero l’Università<br />
federale di Santa Maria.<br />
Cosa fa nel tempo libero?<br />
Gioco a calcio, a bocce, nuoto e, quando<br />
posso, viaggio.<br />
Qual è il prossimo obiettivo aziendale?<br />
Crescere in forma sostenibile ed espanderci<br />
aprendo nuove filiali.<br />
Attualmente quali sono i rapporti che<br />
intercorrono col Friuli?<br />
Sono socio del Circolo Friulano di Santa Maria<br />
e mia figlia, Vivian Beltrame, che<br />
amministra anche la Walter Beltrame, lavora<br />
come seconda tesoriera del circolo.<br />
Due delle mie tre figlie hanno partecipato a<br />
progetti promossi dall’Ente Friuli nel mondo:<br />
il Progetto Visite, il Progetto Studiare in Friuli<br />
e il Progetto valori identitari e imprenditorialità.<br />
Queste opportunità ci hanno veramente<br />
ricollegati alle nostre origini friulane e ci hanno<br />
permesso di conoscere meglio da dove<br />
sono venuti i nostri antenati, le loro abitudini<br />
e i costumi.<br />
Walter Beltrame & Cia<br />
Indirizzo: Estrada RS 509 Km 06, nº 4138<br />
Bairro Camobi, Santa Maria<br />
Rio Grande do Sul - Brasil CEP: 97110-620<br />
Tel: +55(55)81168050 / +55(55)30265000<br />
mail: valnei@walterbeltrame.com.br<br />
maggio 11 57
Orizzonti<br />
Turismo industriale<br />
Turismo Industriale.<br />
L’andata, i ritorni<br />
L’interesse per il binomio industria e cultura,<br />
in questi ultimi anni, sembra crescere e<br />
coinvolgere una fetta maggiore di pubblico.<br />
In poche righe cercheremo di raccontare<br />
sia gli spunti emersi nel corso di un<br />
anno di lavoro sia i risultati raggiunti con<br />
il progetto che ci ha visto co-protagonisti<br />
“Alle Sorgenti Produttive, visite esclusive<br />
alle Aziende d’eccellenza del territorio”.<br />
Il turismo industriale nasce per valorizzare<br />
la memoria di tutte le testimonianze industriali<br />
che negli ultimi centocinquanta anni<br />
hanno cambiato il Paese. Una memoria<br />
fatta di architetture, infrastrutture, musei<br />
aziendali, archivi storici e villaggi industriali<br />
che a ben vedere hanno delineato un paesaggio<br />
e definito la cultura di un popolo.<br />
L’avvicinarci alla memoria industriale<br />
nell’ambito di un viaggio che è sempre di<br />
conoscenza è proprio di soggetti che di<br />
base sono caratterizzati da una curiosità<br />
per il prodotto industriale e per i processi<br />
al fine di ottenere un arricchimento personale<br />
da traslare nel proprio vissuto.<br />
Impresa, turismo,<br />
paesaggio:<br />
moltiplicatori del<br />
capitale sociale<br />
collettivo<br />
Angers, Bilbao, Barcellona, St Nazaire, Parigi,<br />
Toledo, Torino, <strong>Udine</strong>, Vicenza siamo<br />
con i territori europei che cercano, esplorano,<br />
innovano e, si sa, la ricerca cambia un<br />
poco anche chi cerca. Il turismo Industriale<br />
è una nuova forma di esplorazione del territorio<br />
che affonda le radici nell’esperienza<br />
di ognuno. La mente va ai tempi della<br />
scuola quando durante l’anno scolastico si<br />
partecipava alle gite turistiche. I professori<br />
58 maggio11<br />
La nuova stagione<br />
del Turismo Industriale<br />
Roberto Moroso racconta<br />
sceglievano per gli allievi gli itinerari di visita<br />
in città e musei, ma anche in aziende<br />
artigianali, agricole, presso le redazioni di<br />
un giornale o ancora le industrie. Il tutto<br />
per far conoscere, apprezzare ed apprendere<br />
gli elementi, le caratteristiche e gli<br />
strumenti alla base di un mestiere e di uno<br />
stile di vita ovvero ci introducevano all’analisi<br />
di un contesto. L’elemento centrale del<br />
turismo industriale è la visita ai luoghi, alle<br />
strutture e agli oggetti che portano alla<br />
conoscenza diretta di quelle che sono le<br />
persone, le metodologie, gli strumenti e i<br />
processi delle attività produttive di un luogo.<br />
Gli ambiti di visita spaziano dall’archeologia<br />
industriale ai musei di impresa, dalle<br />
visite ad aziende di prodotti e servizi ai<br />
distretti industriali, dai villaggi industriali agli<br />
spacci aziendali. Questo tipo di visite vanno<br />
ad integrarsi con quelle più consolidate<br />
dei circuiti storico-artistici e ci consentono<br />
di conoscere una zona che alcuni definiscono<br />
anche “area ecologica”. In realtà,<br />
come nessun altro tipo di turismo, quello<br />
industriale permette di entrare a fondo<br />
in un territorio, consentendo di leggere il<br />
paesaggio.<br />
Le motivazioni<br />
aziendali, numerose e<br />
di diversa natura<br />
Le motivazioni che spingono un’azienda<br />
ad aprirsi alle visite sono numerose e di<br />
diversa natura. Commerciale per promuovere<br />
e vendere direttamente i prodotti;<br />
industriale per dimostrare la sua abilità<br />
valorizzando la cultura aziendale e trasmettere<br />
un’immagine positiva; manageriali per<br />
motivare e stimolare i dipendenti coinvolgendoli<br />
in un nuovo progetto; comunicativi<br />
per diversificare gli strumenti di relazione<br />
e promozione; business to business<br />
per creare nuove e diverse occasioni di<br />
incontro con professionisti e aziende;<br />
economico-finanziarie per valorizzare gli<br />
azionisti dell’impresa; sinergia col territorio<br />
un territorio valorizzato lo è anche nel suo<br />
strato produttivo; capitale sociale collettivo,<br />
una ricchezza relazionale, operativa, di<br />
rete, deposita diffusamente nel territorio, ai<br />
diversi livelli, che determina capacità utili<br />
al bene comune.
Il valore del progetto<br />
per la Regione Friuli<br />
Venezia giulia<br />
Le dimensioni economiche e il movimento<br />
turistico fanno della nostra Regione una tra<br />
le più apprezzate aree turistiche nazionali<br />
e una delle regioni europee più importanti<br />
da questo punto di vista, in considerazione<br />
delle più recenti previsioni econometriche,<br />
circa una tenuta dell’industria turistica<br />
rispetto ad una stagnazione e regressione<br />
degli indicatori economici per gli altri settori<br />
produttivi.<br />
La combinazioni di fattori sui quali si definisce<br />
il valore turistico di una destinazione<br />
– accessibilità, ospitalità, animazione, qualità<br />
di vita, offerta culturale e enogastronomica,<br />
sicurezza, servizi strutture ricettive<br />
e infrastrutture – consentono alla nostra<br />
regione un posizionamento alto nella classifica<br />
italiana con numeri positivi circa arrivi<br />
e presenze in costante tenuta o aumento<br />
rispetto ad altre regioni con patrimoni<br />
prettamente culturali più ricchi del nostro.<br />
Questo a significare che ciascuna area può<br />
e deve trovare il suo target di mercato in<br />
ragione delle sue risorse senza rinunciare<br />
ad ambire oltre, conquistando nuovi segmenti<br />
e potenziali visitatori .<br />
Il Friuli Venezia Giulia ha in sè le caratteristiche<br />
di un’offerta turistica multi-prodotto<br />
che può soddisfare le richieste molteplici<br />
del turista moderno; ha un tessuto imprenditoriale<br />
che poggia su un’ampia e<br />
Vladimiro Riva, Marino Firmani e Matteo Marzotto<br />
consolidata professionalità; è un diffusore<br />
netto dell’indotto in quanto settore che<br />
più degli altri è in grado di generare attività<br />
di impresa e quindi economia collegata<br />
o riconducibile all’industria turistica; ha<br />
potenzialità nell’offerta turistica (es. golf<br />
ma anche turismo industriale!) che non<br />
sono state ancora proposte con forza tale<br />
da essere efficaci attrattori di nuovi flussi<br />
turistici; ha un territorio che presenta una<br />
natura molto meno sfruttata e contaminata<br />
di altre zone - aspetto che viene dato per<br />
scontato ma rappresenta un valore invidiatoci<br />
da chi ci visita e ci sceglie - in un<br />
equilibrio con il tessuto sociale che rende<br />
l’FVG un luogo sicuro di vacanza<br />
Il programma 2011<br />
Le visite individuali sono riprese l’8 aprile<br />
con Quality Food DELSER che nella<br />
mattinata ha ospitato un gruppo di 20<br />
austriaci e nel pomeriggio ha raddoppiato,<br />
ospitando numerose persone che erano<br />
attratte dalla scoperta dei cicli produttivi e<br />
dagli aromi e dal gusto del prodotto. Il 30<br />
aprile toccherà alla SAF di <strong>Udine</strong> ospitare i<br />
turisti e i locali presentando la nuova sede<br />
ad alto rispetto ambientale, con particolare<br />
attenzione al recupero e trattamento delle<br />
acque che vengono rimesse in rete fognaria<br />
pulite; un’occasione di confronto ravvicinato<br />
con l’utenza per promuovere l’uso<br />
dei bus anche con dimostrazione delle<br />
Orizzonti<br />
Turismo industriale<br />
nuove tecniche di guida e controllo per<br />
la riduzione dei consumi di carburante e<br />
conseguente emissioni di CO2.<br />
Il 5 maggio sarà l’occasione di visitare la<br />
Birra Castello che ci racconterà alcuni passi<br />
nella storia della tradizione birraia friulana,<br />
la ricetta del mastro birraio:<br />
gli ingredienti, il processo, il confezionamento<br />
con un invito conclusivo all’assaggio<br />
con boccale.<br />
Il 29 maggio sarà la volta di T&T di Ruda,<br />
nel 2010 inaugurò il circuito, che ospiterà<br />
una sfilata delle Fiat 500 in collaborazione<br />
con OUTLET Village di Palmanova facendo<br />
visitare ai piloti la propria azienda per una<br />
scoperta della progettazione dei soft wear.<br />
Tra giugno e settembre poi scenderanno<br />
in campo tutte le altre aziende che si<br />
organizzeranno per le visite individuali o<br />
per le visite di gruppo su prenotazione e<br />
sono: Fantoni, Snaidero, Moroso, Calligaris,<br />
Tonon, Le Ville Plus per l’area del Design,<br />
e poi Wolf per il settore alimentare a cui<br />
si aggiungono nuove aziende come Dok<br />
Dall’Ava, Gubana Giuditta, Le Vigne di<br />
Zamò e probabilmente anche Jolanda de<br />
Colò.<br />
Il programma prevede anche due Educational<br />
organizzati nel mese di maggio/<br />
giugno e poi a settembre. L’Educational<br />
di maggio/giugno è stato attivato grazie<br />
al sostegno della Regione Friuli Venezia<br />
Giulia attraverso l’Assessore al Turismo e<br />
alle Attività produttive Federica Seganti che<br />
ha saputo ben interpretare il valore del<br />
progetto invitandoci ad espanderlo su tutta<br />
la regione. L’Educational prevede l’ospitalità<br />
di opinion leader del mondo della comunicazione<br />
appartenente al settore turistico, al<br />
settore del design e al settore alimentare,<br />
proponendo percorsi di visita presso le<br />
aziende, integrati con la conoscenza del<br />
territorio. Si prevede un coinvolgimento<br />
dell’ENIT attraverso una presenza di alcuni<br />
suoi Direttori Europei grazie all’interessamento<br />
di Matteo Marzotto. L’Educational<br />
sarà contemporaneo a Vicenza, attivo nel<br />
turismo industriale attraverso il Consorzio<br />
Vicenzaè presieduto da Vladimiro Riva e<br />
con Torino attraverso la camera di Commercio,<br />
in modo che il Turismo Industriale<br />
diventi al più presto un’offerta turistica e<br />
culturale nazionale.<br />
Marino Firmani e<br />
Giuliana Quendolo<br />
promotori del progetto<br />
industria e Turismo<br />
maggio 11 59
Orizzonti<br />
Libri<br />
Altre letture<br />
Maria Chiara<br />
Montani<br />
SPOSARE gLI<br />
ELEMENTI<br />
Breve storia<br />
della chimica<br />
Sironi Editore<br />
Pagg.: 191<br />
Euro 16,00<br />
A cent’anni dall’assegnazione del Nobel a<br />
Marie Curie e nell’Anno internazionale della<br />
chimica, Sironi meritoriamente pubblica<br />
questo interessante volume. La chimica in<br />
Italia rimane per molti una materia ostica<br />
e le sue applicazioni pratiche o industriali<br />
sono guardate con un misto di sospetto e<br />
paura, tant’è che il nostro Paese è rimasto<br />
quasi completamente privo di grandi aziende<br />
chimiche in grado di competere sui mercati<br />
internazionali. Un atteggiamento che dipende<br />
in parte dal fatto che la chimica è poco e<br />
spesso mal insegnata nelle scuole (dove<br />
c’è una grande mancanza di laboratori),<br />
ma anche da una convinzione diffusa<br />
che chimica voglia dire “inquinamento”.<br />
Convinzione fondata su alcuni tragici episodi<br />
come Seveso, ma che è molto lontana<br />
dalla verità (basti pensare che anche la<br />
creazione dei depuratori richiede conoscenze<br />
chimiche). In realtà la chimica pervade quasi<br />
ogni aspetto della nostra vita (dalla cosmesi<br />
alla cucina, dalla medicina ai trasporti, fino<br />
al funzionamento del corpo umano) e<br />
conoscerla meglio può aiutare a superare le<br />
paure e a vivere meglio.<br />
Maria Novo<br />
VIVERE SLOW<br />
Apologia della<br />
lentezza<br />
Edizioni Dedalo<br />
Pagg.: 134<br />
Euro 14,00<br />
Il mondo corre sempre di più. I ritmi di<br />
lavoro, ma anche quelli del tempo libero<br />
sono spesso troppo accelerati e creano<br />
più danni che benefici. La Novo, spagnola,<br />
docente Unesco di educazione ambientale,<br />
in questo simpatico volume, partendo dal<br />
racconto di alcune esperienze portate avanti<br />
anche nel nostro Paese (alcune molto note<br />
come Slow Food, altre meno famose come la<br />
60 maggio11<br />
Città dei bambini a Fano), cerca di proporre<br />
una via per rallentare la corsa e lo stress della<br />
società contemporanea, a riappropriarci del<br />
consigliate nostro tempo senza per questo rinunciare IL LIBRO<br />
DEL MESE<br />
a produrre e a crescere. Una riflessione<br />
interessante in un momento in cui molti si<br />
stanno accorgendo che la crescita del Pil non<br />
può essere l’unico misuratore della qualità di<br />
una società.<br />
Joe Bageant<br />
LA BIBBIA E IL<br />
FUCILE<br />
Cronache<br />
dall’America<br />
profonda<br />
Bruno Mondadori<br />
Pagg.: 229<br />
Euro 18,00<br />
Scomparso il 26 Marzo scorso, Bageant era<br />
diventato famoso grazie a una rubrica on line<br />
nella quale raccontava l’America profonda,<br />
quella dei lavoratori bianchi e poveri delle<br />
zone depresse degli Stati Uniti che poco<br />
si conoscono in Europa, ma che sono stati<br />
spesso decisivi nelle elezioni a stelle e<br />
strisce. Un mondo fatto di persone spesso<br />
“guerrafondaie e xenofobe”, “repubblicane<br />
per inerzia” che Bageant aveva lasciato per<br />
andare a combattere in Vietnam, diventare<br />
prima marxista e poi buddista, ma dalle quali<br />
alla fine era tornato (a Winchester in Virginia)<br />
per difenderle pur senza mai sposarne gli<br />
atteggiamenti.<br />
Questo libro offre uno spaccato molto<br />
interessante di quel mondo che aiuta a<br />
capire meglio un Paese le cui dinamiche<br />
spesso in Europa rimangono incomprensibili<br />
e che invece trovano sovente spiegazione nei<br />
sentimenti di quella parte dimenticata, ma<br />
numericamente importante dell’America.<br />
Ugo Riccarelli<br />
LA REPUBBLICA<br />
DI UN SOLO<br />
gIORNO<br />
Mondadori<br />
Pagg.: 161<br />
Euro 18,00<br />
Ci sono molte opere<br />
che hanno raccontato l’emigrazione italiana<br />
dal Sud al Nord, ma probabilmente questa<br />
di Giuseppe Fiorenza, calabrese trapiantato<br />
a Torino, è la prima che affronta il tema del<br />
ritorno dal Nord al Sud alla ricerca delle<br />
proprie origini e lo fa dopo una vita vissuta<br />
Yoshihito<br />
Wakamatsu<br />
TOYOTA WAY<br />
Ridurre i prezzi del<br />
50% abbattendo i<br />
costi<br />
Franco Angeli<br />
Pagg.: 140<br />
Euro 18,00<br />
Guardando il sottotitolo sembra di trovarsi<br />
davanti a una favola o alla solita promessa di<br />
irrealizzabili miracoli, ma leggendo il libro ci si<br />
accorge che l’obiettivo ambizioso proposto in<br />
copertina è difficile, ma non impossibile. Una<br />
garanzia deriva sicuramente dal fatto che a<br />
scrivere il volume sia stato uno dei massimi<br />
esperti e dei grandi consulenti mondiali sul<br />
sistema di produzione Toyota del quale tutti<br />
parlano, ma che in pochi conoscono come<br />
Wakamatsu. La chiave del successo del Toyota<br />
production system (Tps) è, come ben noto,<br />
la lotta senza quartiere agli sprechi evidenti<br />
e nascosti in tutti i reparti produttivi e, più in<br />
generale, nel sistema aziendale. Facile a dirsi,<br />
più difficile a farsi, ma grazie a questo agile<br />
e chiaro volume il miracolo può diventare<br />
realtà. Probabilmente non tutti quelli che<br />
proveranno ad applicare il Tps riusciranno ad<br />
avere lo stesso successo avuto dal colosso<br />
multinazionale giapponese (che vive e lavora<br />
in un contesto ambientale già culturalmente<br />
pronto a recepire quel sistema), ma è<br />
facilmente pronosticabile che ne avranno<br />
comunque un significativo beneficio.<br />
quasi divisi in due: piemontese e integrato<br />
di fatto, calabrese e spaesato nell’anima.<br />
Nonostante la lettura non sia sempre facile<br />
sia per il frequente utilizzo del dialetto<br />
calabrese, sia per i salti di piano dalla realtà al<br />
mondo onirico, il libro è complessivamente<br />
piacevole e interessante soprattutto per chi<br />
ha vissuto esperienze simili, ma anche per<br />
chi voglia capire cosa si cela nell’anima di<br />
ogni emigrato. Angolo Manzoni lo propone<br />
nella sua stampa a grandi caratteri che<br />
continua a essere un segno di civiltà nei<br />
confronti di tutti i lettori e non solo degli<br />
ipovedenti.
In tempi come questi serve un pizzico di follia<br />
per portare avanti iniziative che abbiano<br />
un po’ di spessore umano. Qualsiasi progetto<br />
può trovare ostacoli che se analizzati freddamente,<br />
uno per uno, possono smontare<br />
l’entusiasmo iniziale. Ecco che quel “pizzico”<br />
torna utile per proseguire.<br />
Il gruppo solidale Vento di Terre Lontane<br />
è cosciente di non riuscire a rovesciare la<br />
storia e lo status quo nel Mali, ma con quel<br />
“pizzico”di cui parlavamo prima, resta inchiodato<br />
ai suoi progetti portando avanti le<br />
iniziative atte a racimolare fondi da destinare<br />
alla costruzione di una scuola. Muri, aule,<br />
finestre, banchi, lavagne, quel bianco pezzo<br />
di gesso nelle mani nere del bambino di<br />
Dioubeba non sono follia.<br />
Sperare che tutti i bambini di questo villaggio<br />
possano usufruire degli stessi diritti dei<br />
nostri ragazzi non è follia.<br />
La serata di musica che si svolgerà al Teatro<br />
Nuovo Giovanni da <strong>Udine</strong> è follemente<br />
contaminata con il Mali. In quello specchio<br />
d’Africa nasce quel suono e quel ritmo che,<br />
trasportato col sangue degli schiavi in America,<br />
a poco a poco riemerge nelle piantagioni<br />
con i canti di nostalgia per la propria terra,<br />
che esprimono tutta l’ anima africana e che,<br />
come le onde, si sono propagati e ingigantiti<br />
per arrivare sino a noi con il blues e il rock.<br />
Ed è su queste note che suoneranno i Fo-<br />
Rinnovato il successo<br />
dei Concerti Aperitivo<br />
Enrico Bronzi<br />
Si è conclusa positivamente anche l’undicesima<br />
edizione dei Concerti Aperitivo, lasciando<br />
come ogni anno un ulteriore arricchimento<br />
nel background culturale della città di <strong>Udine</strong>:<br />
la rassegna cameristica, che dal 2001 ha<br />
inaugurato la tradizione dei concerti dome-<br />
rever Mats, con lo spettacolo “Dall’inferno al<br />
paradiso” in programma il 20 maggio prossimo,<br />
alle ore 20.45, al Teatro Nuovo Giovanni<br />
da <strong>Udine</strong>. Il prezzo del biglietto è di soli<br />
15 euro in platea e 12 euro nelle gallerie e<br />
l’intero incasso sarà devoluto alle iniziative<br />
dell’Associazione Vento di Terre Lontane.<br />
Orizzonti<br />
Musica<br />
Forever Mats: concerto benefico<br />
il 20 maggio al giovanni ad <strong>Udine</strong><br />
nicali in Sala Ajace, è stato di anno in anno<br />
un crescendo di successo accordato fervidamente<br />
sia dal pubblico che dalla critica.<br />
Ideata dall’Orchestra Filarmonica di <strong>Udine</strong> la<br />
rassegna dei Concerti Aperitivo è stata fin da<br />
subito all’altezza delle aspettative, distinguendosi<br />
per una serie di caratteristiche che l’hanno<br />
resa unica e inimitabile: “La levatura delle<br />
proposte artistiche è determinata tanto dai<br />
musicisti quanto dalla scelta dei repertori”,<br />
spiega la vicepresidente dell’Ofu e direttore<br />
artistico della manifestazione Letizia Pittini<br />
Della Marina. “La possibilità di assistere alle<br />
esecuzioni in posizione privilegiata - considerato<br />
che le poltrone più lontane distano solo<br />
qualche metro dall’artista e non vi è palco - è<br />
un altro elemento di distinzione per questi<br />
concerti che hanno avuto fin da subito un<br />
grande esito”.<br />
La Della Marina, che undici anni fa ha avuto<br />
l’intuizione di amalgamare questi ingredienti,<br />
riconosce però che un minimo di merito va<br />
riconosciuto anche al “finale”, che prevede<br />
un aperitivo con buffet e pregiato vino della<br />
cantina Attems, diventato ormai un rito. “Inoltre,<br />
come novità di questa edizione”, conclude<br />
la vicepresidente, “è stata l’installazione<br />
Nell’ascoltare questo concerto non dimentichiamo<br />
queste origini e questo debito di<br />
riconoscenza per averci regalato tanta gioia<br />
come solo la musica sa fare, e lasciamo che<br />
un pensiero vada anche alla solidarietà. Grazie<br />
e buon ascolto.<br />
di un maxi schermo su cui proiettare le mani<br />
dei pianisti sulla tastiera”.<br />
La stagione 2011 ha esordito con uno dei<br />
più grandi violoncellisti italiani, Enrico Bronzi,<br />
passando poi al recital pianistico della musicista<br />
olandese Hanna Shybayeva. Sempre<br />
gradito, e per altro anche richiesto, è stato<br />
l’appuntamento con le arie d’opera, mentre<br />
una domenica all’insegna dell’originalità si<br />
rivelata quella con il Quintetto Bislacco, ensemble<br />
svizzero di geniale maestria, con le<br />
sue interpretazioni in chiave umoristica. La<br />
data successiva ha visto il violinista Nicola<br />
Granillo leggere le più celebri composizioni di<br />
Astor Piazzolla, mentre lo statunitense Quartetto<br />
Mivos si è cimentato in un omaggio al<br />
minimalismo di Philip Glass. Ha fatto seguito<br />
il recital pianistico di Francesco Possenti,<br />
e poi la chiusura con uno dei “pezzi forti”<br />
della rassegna, il grande trombettista Markus<br />
Stockhausen insieme al pianista Angelo<br />
Comisso, un duo la cui musica si nutre di<br />
emozioni e stati d’animo, dove si fonde la<br />
tradizione tedesca di Stockhausen con la più<br />
calorosa e mediterranea enfasi melodica di<br />
Comisso.<br />
Come ogni anno i Concerti Aperitivo sono<br />
sostenuti da un pool di enti pubblici e privati<br />
che da sempre hanno sempre creduto nella<br />
validità della manifestazione, e fra questi <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Udine</strong>.<br />
maggio 11 61
Orizzonti<br />
Sport<br />
NINO BENVENUTI:<br />
il mondo in pugno<br />
Ospitata a <strong>Udine</strong>, dopo le tappe regionali di Trieste e Monfalcone, la<br />
mostra itinerante “Il mondo in pugno”, dedicata al pugile regionale<br />
Nino Benvenuti. Memorabilia in mostra e anche all’asta per<br />
raccogliere fondi per gli atleti in difficoltà<br />
Campione olimpico nel 1960, due volte<br />
campione mondiale dei pesi medi a fine<br />
anni ’60, Nino Benvenuti non è soltanto<br />
una delle glorie sportive della regione (è<br />
nato nel 1938 a Isola d’Istria, all’epoca territorio<br />
italiano), ma uno dei più grandi pugili<br />
d’Italia, e non soltanto. Insieme a pochi<br />
altri, tra cui i suoi eterni rivali Emile Griffith<br />
e Carlos Monzon, è l’unico non americano<br />
ad aver conquistato e difeso più volte il<br />
titolo mondiale dei medi, con ben quattro<br />
difese consecutive della “cintura”: un altro<br />
primato mondiale che lo pone sul podio<br />
più alto, con Marvin Hagler e il già citato<br />
“Macho” Monzon.<br />
Terminata una carriera non avara di soddisfazioni<br />
e raccolti omaggi e riconoscimenti<br />
in tutto il mondo, Benvenuti è rimasto<br />
vicino ai ring come commentatore sportivo.<br />
Ma soprattutto nei cuori dei tanti<br />
appassionati della nobile arte, oltre che in<br />
quello degli esuli d’Istria che da sempre lo<br />
62 maggio11<br />
Nino Benvenuti<br />
considerano uno dei loro “eroi”, oltre che<br />
simbolo della diaspora di un intero popolo.<br />
A Benvenuti e alla sua leggenda è dedicata<br />
la mostra itinerante “Il mondo in pugno”<br />
(intitolata proprio come la biografia pubblicata<br />
dal pugile una decina di anni fa),<br />
che dopo una presentazione Vip a Roma,<br />
in Campidoglio, è stata portata a Trieste,<br />
a Monfalcone e quindi a <strong>Udine</strong>, fino al 1°<br />
maggio all’Ex Chiesa di San Francesco in<br />
Via Beato Odorico da Pordenone.<br />
La mostra ripercorre quarant’anni di carriera<br />
del pugile triestino (d’adozione),<br />
dagli esordi dilettantistici – dopo gli allenamenti<br />
casalinghi coi sacchi di juta pieni<br />
di granturco al posto dei punching ball!<br />
– all’incontro con Carnera, dai leggendari<br />
match nominati “Fight of the year”, combattimento<br />
dell’anno, fino al ritiro dopo la<br />
sconfitta con Monzon, del quale divenne<br />
amico dopo aver appeso i guantoni al<br />
chiodo. In esposizione, un centinaio di<br />
giornali dell’epoca che testimoniano i successi<br />
e le sconfitte dell’atleta, fotografie e<br />
documenti inediti, i trofei conquistati, una<br />
parte dell’attrezzatura utilizzata e persino<br />
la Vespa delle Olimpiadi di Roma ’60 con<br />
la quale il pugile apparve su una famosa<br />
pubblicità d’epoca.<br />
Allestito, per l’occasione, anche il vecchio<br />
ring della fine degli anni ’30 regalo del vecchio<br />
allenatore di Benvenuti, sul quale da<br />
giovane si allenò alla nobile arte. Nobile<br />
anche l’intento: attraverso la mostra, Benvenuti<br />
intende raccogliere fondi per gli<br />
ex-pugili ed atleti italiani oggi in difficoltà,<br />
minati dal morbo di alzheimer o da altre<br />
gravi malattie degenerative. Alcuni cimeli<br />
saranno messi all’asta sul sito www.ilmondoinpugno.com<br />
e i fondi raccolti andranno<br />
a far parte di un fondo specifico.<br />
Andrea Ioime<br />
La ventunesima<br />
edizione di Cedere<br />
con Fermezza<br />
Al centro Bruzio Bisignano<br />
Francesco Gibertini e Tiziana Carlotto<br />
Ancora una volta gli sciatori udinesi hanno<br />
monopolizzato i podi di Cedere con Fermezza”, la<br />
kermesse sciistica-gastronomica che ha coinvolto sabato<br />
19 marzo a Tarvisio una cinquantina tra dipendenti,<br />
collaboratori, parenti e amici del sistema confindustriale.<br />
Per la ventunesima edizione della manifestazione,<br />
neppure la neve “primaverile” ha fermato l’impeccabile<br />
organizzazione della manifestazione orchestrata dai<br />
“fantastici quattro”: Francesco Gibertini e sua moglie<br />
Serena, Giampietro Breda e Tiziana Carlotto hanno<br />
regalato ancora una volta ai partecipanti un week-end<br />
all’insegna dell’amicizia e del divertimento.<br />
Nella categoria senior maschile, Daniele Gibertini<br />
(<strong>Udine</strong>), con il miglior tempo in assoluto, ha dominato<br />
ancora una volta la gara precedendo Pietro Piccolotto<br />
(Pordenone), Alberto Liuzzi (<strong>Udine</strong>), Tommaso Bazzaro<br />
(<strong>Udine</strong>) e Paolo Antonello (Treviso).<br />
Nella categoria Master A è spuntato un nome nuovo al<br />
comando: Alberto Nadalet (Belluno) ha avuto la meglio<br />
sugli udinesi Lorenzo Colautti, Alfredo Longo e Valter<br />
Franzil, classificatisi nell’ordine. Nella categoria Master B è<br />
stato invece Bruzio Bisignano (<strong>Udine</strong>) a prevalere, dopo<br />
un avvincente duello, su Lucio Piccolotto (Pordenone),<br />
Maurizio Rovini (<strong>Udine</strong>) e Giampietro Breda (Treviso).<br />
Tra le donne, si è assistito alla marcia trionfale di<br />
Francesca D’Incà (<strong>Udine</strong>) sulla emergente Lara Zani<br />
(<strong>Udine</strong>), seconda classificata, e su Stefania Bolla<br />
(Pordenone) ed Elena Bonafè (Venezia).<br />
Le premiazioni sono avvenute all’Hotel Spartiacque<br />
a Camporosso e si sono concluse con la tradizionale<br />
lotteria con i premi messi a disposizione da diverse<br />
aziende del Triveneto tra cui Aspiag-Despar,<br />
Biofarma,Birra Castello, Crich, De Longhi, Elcom, Forneria<br />
Gusparo, Gazel, Hosta Italia, Larice Carni, Loacher,<br />
Misa, Nonino, Pezzetta, Pomis, Prosciuttificio Morgante,<br />
Prosciuttificio Wolf, Quality Food, Salumificio Dentesano,<br />
Salumificio Vida, Sorgenia, Tognana e Trudi.
maggio 11 63
AgRODOLCE<br />
64 maggio11<br />
di Paolo Tarabocchia
maggio 11 65
L’Opinione<br />
Prima ancora che ne siano rese note<br />
le motivazioni, la sentenza pronunciata<br />
dalla Corte d’assise del Tribunale di Torino<br />
sull’incendio che il 6 dicembre 2007 è<br />
costato la vita a sette operai al lavoro sulla<br />
Linea 5 dello stabilimento ThyssenKrupp<br />
di Torino ha già scatenato polemiche.<br />
Perché la sentenza – che il procuratore<br />
aggiunto Raffaele Guariniello ha già definito<br />
“storica”, mentre il sindaco di Torino,<br />
Sergio Chiamparino ha già prefigurato sia<br />
“destinata a diventare giurisprudenza” - ha<br />
introdotto il concetto di dolo, per quanto<br />
eventuale, e dunque l’omicidio volontario<br />
in caso di morte sul lavoro sotto il profilo<br />
dell’accettazione, ritenuta<br />
consapevole, di correre<br />
il rischio di accadimenti<br />
di infortuni, omettendo<br />
l’adozione delle misure<br />
di prevenzione; un caso<br />
emblematico che potrebbe<br />
segnare una netta<br />
inversione di tendenza<br />
nella giurisprudenza che<br />
ha sinora collegato gli incidenti<br />
mortali sul lavoro alla<br />
fattispecie dell’omicidio<br />
colposo. Come effetto del<br />
pronunciamento, condanne<br />
pesantissime, in primo<br />
grado, per l’ad del Gruppo<br />
tedesco (16 anni e mezzo<br />
di reclusione) e per altri<br />
cinque dirigenti, con pene<br />
dai 10 ai 13 anni (in un<br />
caso ritoccata all’insù rispetto alla richiesta<br />
della pubblica accusa). E se l’azienda ha<br />
parlato di “sentenza incomprensibile e<br />
inspiegabile”, resta comunque il fatto che<br />
da oggi l’Italia ha cambiato passo sul tema<br />
della sicurezza del lavoro.<br />
Che effetti avrà questa sentenza? Agevolerà<br />
la crescita della cultura della sicurezza<br />
sul lavoro o – come temono alcuni autorevoli<br />
commentatori – fungerà da ulteriore<br />
“deterrente” per quelle imprese straniere<br />
che intendono investire in Italia? Di sicuro<br />
sarà un “incentivo” a promuovere la cultura<br />
della prevenzione, lavoro che da anni peraltro<br />
le associazioni datoriali stanno svolgendo<br />
con convinto e deciso impegno (si<br />
66 maggio11<br />
A proposito di...<br />
sicurezza sul lavoro<br />
pensi solo al protocollo d’intesa sottoscritto<br />
nel settembre 2004 a livello provinciale<br />
con parti sociali, Inail, istituzioni, ordini e<br />
collegi professionali,Vigili del fuoco).<br />
E quindi? Calma e gesso e pensiamo al<br />
concreto, verrebbe da dire. Commentando<br />
il pronunciamento del Tribunale di Torino,<br />
l’Associazione “Legami d’acciaio Onlus”<br />
che riunisce operai e famigliari vittime<br />
ThyssenKrupp ha dichiarato: “Un imprenditore<br />
e/o un’azienda che si definiscono<br />
perbene non hanno nulla da temere da<br />
questa sentenza: semmai è un’esortazione<br />
a fare di più per quanto riguarda la sicurezza<br />
sul lavoro, visto il numero inquietante di<br />
Festival della Sicurezza tra la Gente - l’autoscala dei Vigili del Fuoco in azione per dimostrazione<br />
morti, infortuni, invalidi da lavoro e colpiti<br />
da malattie professionali nel nostro Paese,<br />
che ci relega agli ultimi posti in Europa in<br />
fatto di sicurezza e tutela della salute nei<br />
luoghi di lavoro”. Il messaggio che viene<br />
dal Festival “Sicurezza tra la Gente” è forse<br />
ancora più forte, perché sposta il baricentro<br />
del problema: dalla “semplice” sicurezza<br />
sul lavoro a un’idea di “sicurezza a<br />
tutto tondo” che viene ad interessare tutti<br />
i momenti della vita dei cittadini: non solo<br />
sul luogo di lavoro (e quindi il “sacrosanto”<br />
rispetto dovuto al lavoratore), ma anche a<br />
casa, a scuola, sulle strade (e si sa quanto<br />
alto sia il tributo di vite umane – tra morti<br />
e feriti – che ogni anno viene pagato agli<br />
di Mauro Filippo Grillone<br />
incidenti stradali). Il messaggio è quello di<br />
un’attenzione posta in primis sull’importanza<br />
della prevenzione, su una società che<br />
cresce nel “rispetto”, nel senso più ampio,<br />
alto e compiuto del termine. Perché senza<br />
rispetto non si costruisce nulla.<br />
Piuttosto, a proposito del rischio che l’Italia<br />
possa non essere più “attrattiva” per gli<br />
investimenti industriali (già lo è poco, ogni<br />
anno sempre meno, in verità) servirà forse<br />
riflettere su una notizia che nelle scorse<br />
settimane è passata piuttosto in sordina.<br />
Riguardo alle polemiche sulla possibilità<br />
che Fiat trasferisca il proprio quartier<br />
generale negli Usa, su “Il Sole 24Ore” – in<br />
un articolo a piede di pagina,<br />
sfuggito ai più - veniva sottolineato<br />
come a condizionare<br />
le future strategie del<br />
Lingotto ci sia il numero 13.<br />
Che all’Italia non porterebbe<br />
fortuna: “Tredici punti – si<br />
leggeva infatti – rappresentano<br />
la differenza tra l’aliquota<br />
fiscale del 48% pagata nel<br />
2010 dalla Fiat Auto e quella<br />
federale (“Statutory Us<br />
federal tax rate”) che ha gravato<br />
per il 35% nello stesso<br />
esercizio su Ford e General<br />
Motors. Senza contare i vantaggi<br />
fiscali che ogni azienda<br />
può contrattare con i singoli<br />
Stati americani. Boeing ha<br />
lasciato Seattle per Chicago”.<br />
Per trovare Paesi che facciano<br />
ponti d’oro ad aziende che vi si insedino,<br />
non serve andare nemmeno così lontano.<br />
Alcuni sono proprio dietro l’angolo. Se, con<br />
un “sommerso” che ha ormai raggiunto<br />
percentuali record, l’annunciato pacchetto<br />
di misure del Governo – deciso anche a<br />
seguito delle “pressioni” degli industriali<br />
italiani - per rilanciare la crescita, non avrà<br />
effetti immediati, forse il tema sicurezza<br />
sul lavoro rischia di diventare addirittura<br />
superfluo… per estinzione delle imprese.<br />
Sinora così non è stato, speriamo si possa<br />
continuare a coltivare la speranza. Ma serve<br />
un altro passo. E concordia e rispetto a<br />
360 gradi in tutti gli aspetti della vita civile.<br />
Sottolineiamo, soprattutto, il “civile”.
Se non avessimo usato il pannello Solyndra<br />
questo impianto da 400 Kwp<br />
non si sarebbe potuto realizzare<br />
dal 1982 fornitura di pacchetto completo di<br />
impianti elettrici termoidraulici e di climatizzazione<br />
ed ora a energia zero<br />
via Nazionale 60/2<br />
Pradamano (UD)<br />
0432670296<br />
www.noninoimpianti.it<br />
maggio 11 67
68 maggio11