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IMPRENDITORI CORAggIOSI - Confindustria Udine

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www.confindustria.ud.it<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB UDINE.<br />

FOCUS<br />

SICUREZZA<br />

TRA LA gENTE<br />

<strong>IMPRENDITORI</strong> <strong>CORAggIOSI</strong><br />

ANDREA ZAMPAR:<br />

I 30 ANNI DELLA METALINOX SRL<br />

DI FIUMICELLO<br />

Mensile - n.5, anno III<br />

MAGGIO 2011<br />

Spedizione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1,<br />

comma 1, DCB UDINE - Filiale di <strong>Udine</strong> Ferrovia<br />

Tariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella B<br />

INSERTO SPECIALE<br />

CONFIERA<br />

maggio 11 1


2 maggio11


maggio 11 3


NIENTE PIU' RIFIUTI SPECIALI<br />

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DEI MATERIALI DA SCAVO<br />

4 maggio11<br />

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SICUREZZA TRA LA gENTE:<br />

teniamo accesi i riflettori!<br />

Domenica 17 aprile, è calato il sipario<br />

sul Festival della Sicurezza tra la Gente,<br />

coordinato da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> in collaborazione<br />

con altri 44 diversi soggetti<br />

tra promotori, sostenitori, patrocinatori e<br />

sponsor rappresentativi del sistema locale<br />

delle pubbliche istruzioni, delle forze del<br />

lavoro, dell’economia e dell’impresa, del<br />

credito, delle istituzioni professionali, della<br />

scuola, degli enti ed organismi a vario titolo<br />

deputati alla salvaguardia della salute e<br />

della sicurezza.<br />

Nelle due settimane di Festival, sono<br />

andati in scena, in diciassette “luoghi della<br />

sicurezza” a <strong>Udine</strong>, ben sessantaquattro<br />

appuntamenti che hanno coinvolto complessivamente<br />

trecento persone nella<br />

macchina organizzativa per un numero di<br />

presenze alle varie iniziative attorno alle<br />

6.000 unità.<br />

La condivisione e la coralità di intenti sul<br />

fronte della sicurezza costituiscono forse il<br />

patrimonio più prezioso lasciato in eredità<br />

da queste Giornate che hanno comunicato<br />

e diffuso il “dovere” di vivere in sicurezza<br />

facendo crescere l’abitudine all’educazione<br />

Il ricordo<br />

La scomparsa di<br />

PIERO FANTONI<br />

Piero Fantoni<br />

Un grande imprenditore, un pioniere<br />

dell’industria, un simbolo della ricostruzione<br />

friulana post-sisma; ma, spesso,<br />

le parole non esauriscono l’immensità<br />

della vita di un uomo. Piero Fantoni si<br />

è spento lunedì 4 aprile all’età di 88<br />

anni. Con dolore silenzioso, rispettoso e<br />

sincero, la comunità friulana si è stretta<br />

intorno alla famiglia Fantoni ai funerali<br />

celebrati giovedì 7 aprile nel Duomo di<br />

4 aprile 2011 - Il taglio del nastro a<br />

casa Cavazzini della mostra NO!<br />

Contro il dramma degli<br />

infortuni sul lavoro (foto Gasperi)<br />

continua alla sicurezza non solo nei luoghi<br />

di lavoro, ma anche nell’ambiente domestico,<br />

a scuola e nella strada.<br />

Realtà Industriale ha ritenuto quindi opportuno<br />

dedicare anche il focus di questo<br />

mese al tema della sicurezza, cercando di<br />

tastare il polso della “gente” che ha preso<br />

Gemona, paese natale dell’imprenditore.<br />

Da qui, infatti, è iniziato il suo percorso<br />

che, muovendo da una forte passione<br />

per l’elettronica, lo ha portato, prima,<br />

alla fondazione della Plaxil, contribuendo<br />

al lancio dei pannelli Mdf, innovazione<br />

cardine dell’industria friulana, e, poi, alla<br />

costruzione di quello che sarebbe diventato<br />

il Gruppo Fantoni, il colosso di Rivoli<br />

di Osoppo.<br />

“Per noi è un simbolo dell’industrializzazione<br />

di Osoppo - ha sottolineato<br />

il sindaco Luigino Bottoni -, uno dei<br />

personaggi, assieme al fratello Marco,<br />

che hanno permesso al nostro paese<br />

di fare il grande salto da un’economia<br />

prevalentemente rurale a un’economia<br />

industriale”.<br />

Nel 1976 ci fu la prova più dura per l’imprenditore<br />

friulano: l’orrore del sisma, le<br />

perdite, l’azienda spezzata. E la forza di<br />

un uomo che reagisce alla morte con<br />

la vita. Piero Fantoni ha combattuto in<br />

prima linea per la rinascita friulana dopo<br />

quella catastrofe, ricostruendo e rinnovando<br />

un’azienda, divenuta per tutta la<br />

comunità un esempio, un modello, il<br />

simbolo di un nuovo inizio. “Un uomo<br />

Editoriale<br />

parte ai numerosi incontri programmati nel<br />

corso del Festival.<br />

Un aspetto ci preme sottolineare: le<br />

Giornate della Sicurezza sono solo una<br />

tappa all’interno di un percorso iniziato nel<br />

settembre 2004 a palazzo Torriani con la<br />

sottoscrizione di un protocollo d’Intesa sulla<br />

Promozione della cultura della sicurezza<br />

nei luoghi di lavoro e in ambito scolastico.<br />

Ed è per questa ragione che, Festival o<br />

non Festival, i riflettori sulla sicurezza non<br />

devono mai venire spenti. Non servono<br />

infatti spot, ma un’azione capillare e costante<br />

nel tempo, “perchè – come ha dichiarato<br />

il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci, parlando a nome di tutti<br />

e 45 i soggetti coinvolti nell’iniziativa - non<br />

si fa mai abbastanza per evitare che i rischi<br />

si verifichino; perchè prima della regola e<br />

della prescrizione conta l’educazione della<br />

sicurezza; perchè l’educazione della sicurezza<br />

deve diventare una mentalità diffusa<br />

e trasversale; perchè vivendo e lavorando<br />

sicuri si vive e si lavora meglio”.<br />

Alfredo Longo<br />

che ha dato molto al Friuli - così lo ha<br />

ricordato nella sua omelia l’arcivescovo<br />

emerito di <strong>Udine</strong> Pietro Brollo -. Dopo<br />

un periodo di studi a Milano, rientrò per<br />

dare il là assieme ad alcuni amici alla<br />

nascente zona industriale di Osoppo.<br />

Poi arrivò il terremoto, ma questi uomini<br />

animati da grande cuore riuscirono in<br />

breve tempo a riaprire la fabbrica”.<br />

Una traccia della sua generosità è<br />

custodita a Cappella Manin, parte del<br />

comprensorio di Palazzo Torriani, cui<br />

l’imprenditore ha donato, nel 1998,<br />

una bussola che consente di ammirare<br />

dall’esterno i preziosi altorilievi realizzati<br />

da Giuseppe Torretti sulle pareti laterali<br />

della cappella, raffiguranti le Storie della<br />

Vergine.<br />

Tra le tante persone che hanno gremito<br />

il tempio gemonese, oltre alla famiglia,<br />

erano presenti anche il presidente di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> Adriano Luci, l’ex<br />

assessore alla ricostruzione Salvatore<br />

Varisco, Enzo Cainero, da anni uomo di<br />

fiducia della famiglia Fantoni, il presidente<br />

del Cipaf Ivan Benvenuti e le autorità<br />

locali.<br />

L.B.<br />

maggio 11 5


n.<br />

05<br />

11<br />

Andrea Zampar<br />

Realtà Industriale<br />

Registrazione Tribunale di <strong>Udine</strong><br />

n. 24/99<br />

Redazione<br />

Direttore Responsabile<br />

Alfredo Longo<br />

e-mail: ri@assind.ud.it<br />

Società Editrice<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

Largo Carlo Melzi, 2<br />

33100 <strong>Udine</strong>, tel. 0432 2761<br />

A questo numero<br />

hanno collaborato<br />

Arianna Arizzi, Antonella Bassi,<br />

Lodovica Bulian, Carla Ciampalini,<br />

Alessandra Cicero, Paola Del<br />

Degan, Massimo De Liva, Fabio Di<br />

Bartolomei, Marco Di Blas, Sara<br />

Fantuz, Alessandro Fanutti, Marino<br />

Firmani, Livia Gori, Gino Grillo,<br />

Mauro Filippo Grillone, Deborah<br />

Guadalupo, Andrea Ioime, Ezio<br />

Lugnani, Carlo Tomaso Parmegiani,<br />

Giuliana Quendolo, Franco Rosso,<br />

Paolo Tarabocchia, Margherita<br />

Timeus<br />

per Gruppo Giovani<br />

Imprenditori:<br />

Enrico Accettola (presidente); Matteo<br />

Di Giusto, Gabriele Garzitto, Patrizia<br />

Paravano<br />

Impaginazione<br />

arCube - studio associato<br />

33100 Trieste<br />

e-mail: info@arcube.it<br />

Fotoservizi<br />

Foto: Alessio Buldrin, Anteprima,<br />

Diego Gasperi<br />

Concessionaria per la pubblicità<br />

Scripta Manent srl<br />

via Pier Paolo Pasolini 2/A<br />

33040 Pradamano (UD)<br />

tel. 0432 505900<br />

e-mail: posta@scriptamanent.sm<br />

6 maggio11<br />

Luigino Pozzo (foto Michele Zuccato)<br />

08 Intervista<br />

ANDREA ZAMPAR<br />

12 Focus<br />

SICUREZZA TRA LA GENTE<br />

21 Aziende Flash<br />

26 Aziende<br />

CAFFARO-CHIMICA<br />

AUTOTRASPORTI GIANBATTISTA<br />

VALENT<br />

ALLTEK INNOVATION<br />

29 Botta & Risposta<br />

ARBEN ISUFAJ di Benpower SRL<br />

30 Incontri<br />

32 Ambiente<br />

Il labirinto dei rifiuti<br />

36 Design<br />

Impressioni dal Salone del Mobile<br />

37 Alimentari e bevande<br />

Il progetto di educazione alimentare<br />

passa alla fase B<br />

Trasporti<br />

Le novità sul trasporto delle merci<br />

pericolose<br />

38 Edilizia<br />

La certificazione energetica degli edifici<br />

39 Formazione<br />

40 WEB<br />

ANDREA ZAMPAR:<br />

“Credo che molti imprenditori<br />

italiani continuino a fare il<br />

proprio lavoro più per passione<br />

e per l’orgoglio di dimostrare<br />

la loro capacità di fare prodotti<br />

ottimi, che non per i ritorni<br />

economici”<br />

MAggIO 2011CONTENUTI<br />

41 giovani Imprenditori<br />

45 giovani e società<br />

Le opportunità di lavoro offerte<br />

dalle imprese<br />

46 Obiettivo Montagna<br />

48 Obiettivo Austria<br />

50 Internazionalizzazione<br />

Tavola rotonda su Est Europa, Turchia e<br />

Nord Africa<br />

52 Eventi<br />

FANTONI premia 27 “Trucioli d’Oro”<br />

53 Marketing<br />

Indagine di AIPEM-VODU:<br />

54 Regione<br />

Riprende l’interscambio commerciale<br />

56 green Economy<br />

A <strong>Udine</strong> arriva E.O.S.<br />

57 Ente Friuli nel mondo<br />

Il riscatto dei friulani carioca<br />

58 Turismo Industriale<br />

La nuova stagione del<br />

Turismo Industriale<br />

60 Libri<br />

61 Musica<br />

62 Sport<br />

NINO BENVENUTI: il mondo in pugno<br />

66 L’opinione<br />

A proposito di... sicurezza sul lavoro<br />

www.confindustria.ud.it


MBA<br />

Imprenditori<br />

Master of Business Administration<br />

PART TIME<br />

NOVEMBRE 2011 - GIUGNO 2013<br />

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maggio 11 7<br />

EXECUTIVE<br />

EDUCATION


Economia<br />

Intervista<br />

ANDREA ZAMPAR<br />

In Friuli dobbiamo imparare<br />

a lavorare assieme<br />

Sono passati esattamente trent’anni da quando, dopo essersi diplomato come meccanico<br />

aggiustatore e aver appreso i rudimenti lavorando in un’officina meccanica che si occupava<br />

di lavorazioni in acciaio inox, Andrea Zampar, oggi cinquantatreenne, decise di fare il grande<br />

salto e mettersi in proprio fondando la Metalinox. A spingerlo all’avventura imprenditoriale,<br />

più che un calcolo economico, furono la voglia di fare e il desiderio di essere indipendente.<br />

Dal 1981 al 1990 la sede fu una normale casa di abitazione con una tettoia sotto la quale<br />

Zampar realizzava i prodotti ordinatigli dai clienti. La crescita iniziale fu lenta, ma costante e<br />

nel 1990 arrivò l’acquisto del primo capannone di 450 metri quadrati nella zona industriale di<br />

Fiumicello. Da quel momento la crescita è stata senza sosta sino alla costruzione della nuova<br />

sede, sempre nella stessa zona industriale, che, terminata nel 2005, conta su un modernissimo<br />

stabilimento con 10mila metri mq coperti e 40mila mq di terreno. Oggi la Metalinox ha 99<br />

dipendenti, clienti in tutto il mondo e un fatturato che nel 2009 (anno peggiore dell’ultimo<br />

decennio a causa della crisi internazionale) ha superato i 15 milioni di euro (risaliti a oltre 18<br />

nel 2010), derivante al 30% dall’esportazione.<br />

Andrea Zampar<br />

(foto Michele Zuccato per 530mq.com,<br />

anche nelle pagine successive)<br />

8 maggio11<br />

Presidente Zampar, quale fu la molla<br />

che, 30 anni fa, la spinse a mettersi<br />

in proprio?<br />

In ciascuno di noi è innata la voglia di fare<br />

qualcosa per sé stessi. Penso che sia stata<br />

quella la molla principale, insieme alla voglia<br />

di indipendenza e all’amore per il mio<br />

mestiere. Certamente anche il desiderio di<br />

indipendenza contò molto: senza nulla togliere<br />

al mio ex titolare, infatti, non amavo<br />

stare sotto padrone e mi dava fastidio che<br />

altri si prendessero i meriti del mio lavoro,<br />

scaricandomi addosso le loro “colpe” per<br />

ciò che non andava bene. Proprio per<br />

questo, con i miei collaboratori ho sempre<br />

avuto un rapporto molto aperto e trasparente<br />

e non ho mai mancato di assumermi<br />

le mie responsabilità.<br />

Crede che sia un atteggiamento comune<br />

fra i suoi colleghi?<br />

Non amo guardare quello che fanno gli<br />

altri, ma se devo essere sincero, penso di<br />

no.<br />

La sua fu una scelta coraggiosa,<br />

fatta, se non erro, senza grandi capitali<br />

iniziali?<br />

Se non si ha volontà e un po’ di coraggio,<br />

non si va da nessuna parte.<br />

Come state vivendo la crisi?<br />

L’abbiamo sofferta come tutti. L’anno<br />

peggiore è stato il 2009, poi nel 2010 abbiamo<br />

recuperato circa il 40% di quanto<br />

avevamo perduto nell’anno precedente,<br />

ma sicuramente ci sarà ancora da lottare


per raggiungere il nostro obiettivo di lungo<br />

periodo che è di 27milioni di euro di fatturato<br />

annuo. Anche perché sono in corso<br />

enormi speculazioni sulla nostra materia<br />

prima.<br />

Di che tipo?<br />

Sul prezzo. Ci sono momenti in cui si<br />

assiste a rincari del 100% e, poi, a improvvisi<br />

crolli. In questa situazione diventa,<br />

ovviamente, molto importante il momento<br />

in cui si acquista e, comunque, le grandi<br />

oscillazioni tendono a rallentare i processi.<br />

Quali sono le strade per mantenersi<br />

competitivi?<br />

La qualità e il servizio, ma soprattutto, in<br />

questo momento, il prezzo. Noi lo scorso<br />

anno abbiamo fatto preventivi per 90milioni<br />

di lavori e se avessimo scelto di puntare<br />

solo sul prezzo li avremmo potuti portare<br />

a casa tutti. Il problema è che, considerato<br />

che lavorare l’acciaio rende, oggi in molti si<br />

sono messi sul mercato e cercano di stare<br />

Economia<br />

Intervista<br />

in piedi tirando sul prezzo. Si tratta, però,<br />

spesso di aziende che prima lavoravano<br />

il ferro (il cui mercato è in crisi) e che si<br />

sono messe a lavorare l’acciaio adottando<br />

gli stessi parametri. L’acciaio, però, ha<br />

bisogno di altri parametri e tecnologie, ed<br />

utilizzare quelli (meno costosi) del ferro<br />

vuol dire rovinarne la qualità. I clienti,<br />

quindi, devono stare molto attenti a fare<br />

la loro scelta solo sulla base del prezzo. La<br />

dimostrazione sta nel fatto che noi, anche<br />

se continuiamo a mantenere prezzi sensati<br />

in rapporto alla qualità del prodotto,<br />

vediamo aumentare la clientela grazie al<br />

passaparola.<br />

Ha mai pensato a un’espansione<br />

produttiva all’estero per essere più<br />

competitivi sul prezzo?<br />

Sono stato in Cina, in Sud America, nei<br />

Paesi Arabi e in quelli dell’Est europeo. Mi<br />

sono, ovviamente, reso conto che il costo<br />

del lavoro e la tassazione sono ovunque<br />

molto più bassi che in Italia, ma penso<br />

che oggi per mantenere il nostro livello<br />

qualitativo dobbiamo essere presenti sul<br />

luogo di produzione. Espanderci all’estero,<br />

quindi, vorrebbe dire dover trasferire alcuni<br />

dei nostri migliori elementi e, in questo<br />

momento, non possiamo permettercelo.<br />

Mai dire mai, comunque.<br />

Non è, quindi, la paura di dover<br />

delegare che si dice essere uno dei<br />

difetti degli imprenditori friulani?<br />

No. Credo che quella sia una mezza verità,<br />

io, infatti, con il crescere dell’azienda, ho<br />

delegato abbastanza. Tuttavia mi sento<br />

ancora “il mestiere nelle mani” e, quindi,<br />

preferisco essere presente sul luogo di<br />

produzione. Non è detto, comunque, che<br />

avendo cominciato anche a sviluppare prodotti<br />

nostri (i barbecue professionali certificati<br />

per interni ed esterni, Antea, ndr), non<br />

si possa considerare in futuro una crescita<br />

all’estero.<br />

La scelta di avviare una linea di prodotti<br />

vostri, da cosa dipende?<br />

Finora noi abbiamo sempre lavorato in<br />

conto terzi, anche se il termine non rende<br />

l’idea, perché più che essere sub-fornitori<br />

di parti, noi abbiamo sempre fornito ai<br />

clienti prodotti finiti che, poi, gli stessi<br />

clienti contrassegnano con il proprio marchio.<br />

Le panchine di Parigi e di Marsiglia,<br />

ad esempio, che portano il marchio di<br />

una grande azienda francese che fattura<br />

2miliardi di euro, sono state integralmente<br />

costruite da noi e loro si sono limitati a<br />

maggio 11 9


Economia<br />

Intervista<br />

rivenderle. Dopo tanti anni, ci è venuta<br />

la voglia di provare a utilizzare le nostre<br />

competenze, che riteniamo uniche, per<br />

sviluppare un prodotto nostro. Per farlo,<br />

abbiamo dovuto aspettare di avere una<br />

certa struttura, perché in questo caso, oltre<br />

che della produzione, dobbiamo occuparci<br />

della promozione, della rete di vendita e di<br />

altri aspetti che per gli altri prodotti sono<br />

curati dai clienti. Al momento, comunque,<br />

i barbecue Antea rimangono un’attività in<br />

fase iniziale e ancora marginale. Il nostro<br />

lavoro continua ad essere rappresentato<br />

dalle forniture di prodotti a grandi clienti<br />

come i giapponesi che stanno costruendo<br />

l’aeroporto di Doha o uno stadio in Polonia<br />

per gli europei di calcio per il quale stiamo<br />

costruendo le balaustre o Hugo Boss<br />

per il quale stiamo realizzando una serie<br />

di negozi o, ancora, le navi da crociera di<br />

Fincantieri.<br />

Quali sono i principali ostacoli che<br />

trovate in Italia nel far crescere<br />

l’azienda?<br />

Personalmente il momento più difficile<br />

è stato quando nel 2005 siamo arrivati<br />

nel nuovo capannone: in quel frangente<br />

mi sono rivisto 25 anni addietro e l’idea<br />

di ricominciare tutto da capo in modo<br />

da pagare i mutui contratti per finanziare<br />

il nuovo stabilimento mi è pesata psicologicamente.<br />

Quello che, però, pesa in<br />

generale è sicuramente la lentezza della<br />

burocrazia. Basti dire che proprio per realizzare<br />

il nuovo capannone abbiamo atteso<br />

10 maggio11<br />

per sei anni i permessi che il Comune<br />

aveva promesso di darci in sei mesi; il che,<br />

visto che avevamo nel frattempo comprato<br />

alcuni nuovi macchinari, ci ha costretto a<br />

comprare dei capannoni a <strong>Udine</strong> per poter<br />

“parcheggiare” quelle macchine. Successivamente<br />

ci ha anche costretto ad affittare<br />

temporaneamente un ulteriore capannone.<br />

Se lo avessi saputo prima, avrei accettato<br />

l’offerta che mi era stata fatta da un altro<br />

Comune per trasferire l’azienda nella loro<br />

zona industriale. La burocrazia in Italia è<br />

una vera maledizione soprattutto per quelli<br />

che vogliono fare le cose seriamente, senza<br />

ricorrere a “scorciatoie”.<br />

Un altro dei problemi in Italia è il peso del<br />

fisco e alcune sue assurdità come l’Irap<br />

che deve essere pagata anche dalle aziende<br />

in perdita. Oggi i margini sono molto<br />

ridotti e ciò dipende anche dall’esosità<br />

del fisco. Mi piacerebbe sapere come il<br />

governo ha ritenuto di aiutare le industrie<br />

nella crisi, visto che solo in Friuli nel 2009<br />

hanno chiuso 360 aziende. Il che non è<br />

un problema solo per gli imprenditori, ma<br />

soprattutto per tutti i dipendenti che si<br />

sono trovati senza lavoro.<br />

In realtà credo che molti imprenditori<br />

italiani continuino a fare il proprio lavoro<br />

più per la passione e per l’orgoglio di dimostrare<br />

la loro capacità di fare prodotti<br />

ottimi, che non per i ritorni economici.<br />

Avete difficoltà a trovare personale<br />

sufficientemente preparato e motivato?<br />

In base all’esperienza dovrei dire che i<br />

giovani d’oggi sono come il vino: vanno<br />

ad annate o a generazioni. Ci sono annate<br />

buone e altre che forniscono maestranze<br />

con meno senso di responsabilità e con<br />

meno voglia di realizzarsi in quello che<br />

fanno.<br />

Da questo punto di vista, la crisi ha<br />

segnato un mutamento di mentalità<br />

nei giovani?<br />

In un certo senso sì, ma penso che ci sia<br />

una certa parte che stenta ancora a capire<br />

quanto il mondo sia cambiato. Devo tuttavia<br />

dire che perfino i sindacati almeno da<br />

noi, si sono resi conto che la salvaguardia<br />

dei diritti dei lavoratori e dei posti di lavoro<br />

passa anche attraverso lo spirito di collaborazione<br />

e la salvaguardia delle aziende.<br />

A proposito di diritti dei lavoratori,<br />

si dice che in Italia gli stipendi siano<br />

fra i più bassi d’Europa: pensa che,<br />

al di là di quanto potrebbe fare il<br />

governo riducendo la tassazione, gli<br />

imprenditori potrebbero pagare meglio<br />

i propri dipendenti?<br />

Penso che in questo momento gli imprenditori<br />

stiano già facendo tanto per garantire<br />

il posto di lavoro, lo stipendio fisso e i contributi,<br />

che sono altissimi. Se si fa un’analisi<br />

di quanto un’azienda costa al primo gennaio,<br />

prima ancora di aver cominciato a<br />

lavorare per quell’anno, passa la voglia di<br />

fare questo mestiere. Personalmente sarei,<br />

comunque, d’accordo a riformare il sistema<br />

per fare in modo che le buste paga<br />

siano più ricche, ma vedo molto difficile<br />

cambiare un meccanismo che funziona<br />

(male) da anni e che in troppi non vogliono<br />

modificare. Temo che continueremo ad<br />

avere una situazione nella quale i dipendenti<br />

saranno costretti a chiedere il mutuo<br />

per comprare il pane e gli imprenditori a<br />

chiederlo per poter pagare i dipendenti.<br />

Quanto pesano i costi energetici su<br />

un’azienda come la vostra?<br />

Molto, per la precisione circa 600mila euro<br />

annui, a fronte di circa un quarto pagato<br />

da alcuni nostri concorrenti di altri Paesi.<br />

Ritiene positivo il fatto che sia stato<br />

dato l’ok all’elettrodotto Pittini,<br />

Fantoni, Burgo?<br />

Credo che, se si trova un modo rispettoso<br />

dell’ambiente di fornirsi di energia a costo<br />

più basso, ciò sia un bene per tutti.<br />

Del nucleare cosa pensa?<br />

Devo dire che fino alla catastrofe giapponese<br />

ero nettamente a favore, ma quello<br />

che è successo mi ha fatto sorgere parecchi<br />

dubbi. Se, infatti, non sono riusciti i<br />

giapponesi a garantire la sicurezza di quel<br />

sistema, non so chi ci possa riuscire. A<br />

questo punto credo che il nucleare debba<br />

esserci solo se la sicurezza sarà garantita<br />

al 101%, altrimenti non possiamo permetterci<br />

di continuare a rischiare di distruggere<br />

l’ambiente e la vita umana.<br />

Si parla molto, ultimamente, della<br />

sicurezza sul lavoro. Quanto conta<br />

secondo lei?<br />

E’ indispensabile; temo però che sia più<br />

difficile farlo capire ai dipendenti che non<br />

agli imprenditori. Purtroppo, infatti, quando<br />

si fa da sempre lo stesso lavoro si tende<br />

a pensare che non ci sia nessun rischio,<br />

magari involontariamente a sottovalutare i<br />

problemi. Per questo spesso, per ottenere<br />

che tutti i dipendenti utilizzino le necessarie<br />

dotazioni di sicurezza, dobbiamo quasi


far loro violenza. E’, però, necessario ottenerlo<br />

perché ogni infortunio è un dramma<br />

per chi lo subisce, per la sua famiglia e<br />

anche per l’azienda.<br />

La rigida applicazione delle norme,<br />

è sufficiente a evitare gli infortuni<br />

o c’è sempre un alea che qualcosa<br />

accada?<br />

Secondo me, tutti, purtroppo, abbiamo<br />

dei momenti di “black-out”, di totale mancanza<br />

di attenzione, ed è proprio allora<br />

che avvengono gli infortuni. L’eccesso di<br />

sicurezza e la disattenzione sono la prima<br />

causa di infortuni.<br />

Se lo aspettava 30 anni fa di arrivare<br />

dov’è adesso?<br />

Assolutamente no.<br />

E’ molto orgoglioso di sé stesso?<br />

Non sono uno che si piange troppo addosso<br />

quando le cose vanno male, né uno<br />

che si vanta troppo di quello che riesce a<br />

fare. Piuttosto sono alla continua ricerca di<br />

qualcosa di innovativo, è questo che mi fa<br />

sentire vivo, non quello che ho raggiunto.<br />

Ha detto che ciò che l’ha spinta a<br />

creare la Metalinox è stata la passione<br />

per il lavoro e la voglia di<br />

crescere. Le motivazioni economiche<br />

che ruolo hanno avuto. In altri termini,<br />

per un imprenditore il “fare<br />

soldi” conta?<br />

Se avessi badato sempre a fare soldi non<br />

avrei realizzato tutto quello che vede. Mi<br />

spiego: nel 1996 ho fatto 4 miliardi di lire<br />

di fatturato, ho avuto un utile di 1,5 miliardi<br />

è ho pagato 980milioni di tasse. Ciò era<br />

accaduto perché mi ero fermato negli investimenti<br />

e, quindi, tutto ciò che incassavamo<br />

generava utile. Avrei potuto lavorare<br />

ancora qualche anno così e, poi, vendere<br />

l’azienda e invece ho ricominciato a investire<br />

per far crescere l’azienda e i miei<br />

guadagni si sono molto ridotti. Con questo<br />

non voglio dire che non lavoro anche per<br />

guadagnare, come, d’altra parte, credo<br />

facciano tutti, ma che questa non è la mia<br />

prima motivazione. Per me conta molto<br />

di più il realizzare un prodotto di ottima<br />

qualità e l’essere riuscito a far conoscere<br />

l’azienda per la serietà del nostro modo<br />

di lavorare. Più di tutto, come le ho detto<br />

all’inizio, comunque, è contata la voglia<br />

di essere indipendente e di evitare che ci<br />

fosse qualcuno che potesse farmi passare<br />

per deficiente o comandarmi a bacchetta.<br />

Oggi, posso dire di esserci riuscito, anche<br />

se, in qualche maniera, ovviamente, i clienti<br />

rimangono i miei “capi”.<br />

La tentazione di vendere tutto e godersi<br />

“la pensione”, c’è stata?<br />

Tante volte. In passato ci sono anche state<br />

proposte una delle quali molto concreta<br />

sulla quale ho riflettuto per mesi. Ma non<br />

ho mai avuto il coraggio di farlo. Alla fine è<br />

la passione quella che conta.<br />

Rifarebbe tutto?<br />

Non lo so, perché per quanto ami il mio<br />

lavoro, ci sono troppe responsabilità. Direi<br />

che la voglia di crescere mi spingerebbe a<br />

rifare tutto, ma la voglia di stare in pace mi<br />

direbbe di lasciar perdere. Mi piacerebbe<br />

poter fare più tranquillamente il lavoro<br />

che so fare e trovare qualcuno, magari<br />

una delle mie tre figlie, che mi sostituisca<br />

alla direzione. In più, mi pesa il fatto che<br />

viviamo in una zona dove non c’è spirito<br />

di collaborazione, voglia di fare insieme.<br />

Se noi dovessimo lavorare con il territorio<br />

saremmo già morti.<br />

Come mai, secondo lei, in Friuli c’è<br />

questa scarsa capacità di collaborazione<br />

fra imprenditori, nonostante<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> da anni spinga<br />

sulla necessità di fare squadra e di<br />

aggregarsi?<br />

Devo dire che il Gruppo Giovani sta facendo<br />

un buon lavoro, grazie alla visione encomiabile<br />

del mondo del lavoro che ha il<br />

presidente Enrico Accettola. Me lo riferisce<br />

mia figlia che frequenta il Gruppo, ma l’ho<br />

constatato anche partecipando di persona<br />

ad alcune delle loro iniziative. Nelle nostre<br />

generazioni e in quelle precedenti, però,<br />

manca la necessaria apertura mentale e<br />

in molti non si rendono conto che è meglio<br />

dividere una torta in tanti, piuttosto<br />

che mangiare un pezzo di pane duro da<br />

soli. So, infatti, che, tutte le volte che ho<br />

cercato di collaborare con qualcuno, purtroppo<br />

l’unico risultato che ho ottenuto è<br />

stato quello vedere l’altro che cercava di<br />

portarmi via i clienti. Questo modo di fare<br />

non ha senso, non può neanche rientrare<br />

sotto la logica della “competizione”, ma<br />

serve solo a farsi male l’uno con l’altro, a<br />

danno di tutti. Invece di cercare di imparare<br />

reciprocamente, per crescere insieme,<br />

continuiamo a farci la guerra, al punto che<br />

c’è chi spesso, forse senza rendersene<br />

conto, pur di portarti via una commessa,<br />

lavora in perdita.<br />

Economia<br />

Intervista<br />

Cosa si augura per i prossimi<br />

trent’anni?<br />

Vorrei, proprio, poter creare le premesse<br />

per una collaborazione con altre aziende<br />

friulane, in modo che il mondo del lavoro<br />

del Friuli Venezia Giulia potesse mettersi in<br />

evidenza a livello Triveneto. Infatti, quando<br />

parlano del Nord Est, hanno in mente il<br />

Veneto o l’Emilia Romagna, non certo noi.<br />

La nostra è una bellissima regione, che,<br />

però, non potremo mai risollevare contando<br />

su qualche “primula” che lavora da sola<br />

nel deserto. Noi, come Metalinox, stiamo<br />

bene anche da soli e in questi trent’anni<br />

abbiamo avuto (e continuiamo ad avere)<br />

grandi soddisfazioni, ma rimango convinto<br />

che in Friuli dovremmo assolutamente imparare<br />

a collaborare come fanno in Emilia<br />

Romagna.<br />

C.P.<br />

maggio 11 11


Economia<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

“Tra la Gente”: è stata questa la mission<br />

della prima edizione del Festival della Sicurezza<br />

che si è concluso domenica 17 aprile.<br />

Per la prima volta in Friuli due settimane<br />

interamente dedicate alla promozione della<br />

cultura della sicurezza sul lavoro, a casa,<br />

a scuola e sulla strada: oltre 45 soggetti<br />

coinvolti e più di 60 eventi e manifestazioni<br />

dislocate in tutta la città per avvicinare a<br />

una mentalità “sicura” la totalità della comunità<br />

udinese, e imprimere alla sicurezza<br />

la forza di un orizzonte culturale condiviso.<br />

Lo shock che hanno provocato le immagini<br />

di vite spezzate da infortuni sul lavoro,<br />

come quelle esposte a Casa Cavazzini, i<br />

racconti e le testimonianze dello spettacolo<br />

Ocjo con i Trigeminus, e ancora gli<br />

approfondimenti legati agli aspetti e alle<br />

sfumature più diverse del tema hanno<br />

aperto un varco nella sensibilità dei cittadini,<br />

stimolando una maggiore consapevolezza.<br />

Realtà Industriale ha raccolto<br />

opinioni, riflessioni o semplici pensieri di<br />

persone comuni, della “gente”, appunto,<br />

sin dagli intenti, destinataria privilegiata di<br />

questa iniziativa.<br />

Ivan Cisilino, presente all’incontro “Qualità,<br />

12 maggio11<br />

Sicurezza:<br />

La “GENtE” pensa che...<br />

Dimostrazione di salvataggio in quota da parte dei Vigli del Fuoco<br />

(foto Gasperi)<br />

sicurezza, ambiente: chimica vittima o protagonista?”:<br />

“Operando nell’ambito sanitario<br />

sono molto interessato a questo tema.<br />

Si fanno tanti convegni sulla sicurezza ma<br />

questa non può nascere e svilupparsi solo<br />

in un contesto di disciplina aziendale. Bisogna<br />

lavorare prima sulla cultura, cambiarla,<br />

rinnovarla, e poi sul prodotto, uscendo<br />

dalla rigidità della disciplina aziendale.<br />

Dobbiamo confrontarci con Paesi come la<br />

Cina, l’India, il Brasile, imparare dalla loro<br />

creatività e uscire dalla logica che siamo i<br />

più bravi. Servono più idee culturali e imprenditori<br />

che le realizzino. Questo Festival<br />

fa molto, perché abbatte luoghi comuni e<br />

indifferenza”.<br />

Andrea Bucovaz, studente universitario di<br />

architettura, presente alla mostra di Casa<br />

Cavazzini: “Il Festival è un’iniziativa lodevole,<br />

perché di solito non si parla molto<br />

di sicurezza, soprattutto tra noi giovani.<br />

Sicuramente immagini come queste hanno<br />

un impatto diverso dalle parole e dagli<br />

articoli di giornale. Serve più formazione,<br />

adottando un pugno di ferro sulle regole,<br />

educando alla sicurezza soprattutto gli<br />

studenti delle scuole professionali, coloro<br />

che saranno i futuri geometri, capocantieri,<br />

impresari, progettisti. Probabilmente gli<br />

studenti delle scuole medie sono ancora<br />

immaturi per queste cose, forse bisognerebbe<br />

puntare più sugli studenti universitari,<br />

che hanno la maturità per capire e<br />

affrontare con serietà il tema della sicurezza.<br />

Il tutto comunque deve partire da una<br />

riflessione individuale e consapevole”.<br />

Alessandro Stringhero e Nicoletta Benvenuti,<br />

guide storico-artistiche: “Il tema della<br />

sicurezza negli ultimi anni ha fatto dei<br />

passi avanti, forse si comincia a capirne<br />

l’importanza. Ma bisogna che i settori più<br />

a rischio calchino di più la mano e siano<br />

intransigenti nel rispetto delle regole.<br />

Probabilmente la superficialità con cui si<br />

è affrontato questo argomento in passato<br />

adesso fa sì che ci siano più difficoltà nel<br />

cambiare la mentalità e nel fare cambiare<br />

abitudini ai lavoratori stessi. Il lavoro in<br />

nero poi è l’ostacolo più grande, persone<br />

disposte a lavorare in condizioni non a<br />

norma impediscono l’avanzamento della<br />

sicurezza”.<br />

Federico B., addetto vendite: “Il Festival è<br />

sicuramente un bel segnale, ma c’è ancora<br />

moltissimo da fare. La politica è ancora<br />

troppo poco incisiva su questi temi e c’è<br />

molta indifferenza tra la gente. Se non<br />

capita personalmente non si è coscienti<br />

di cosa significa farsi male, che sia sul<br />

luogo di lavoro o a casa. Spesso sono gli<br />

stessi datori di lavoro che non fanno la<br />

loro parte: sono superficiali e se devono<br />

risparmiare, lo fanno sul lavoratore, non<br />

garantendogli la sicurezza necessaria. Per<br />

questo servono più controlli reali e meno<br />

ispettori corrotti”.<br />

Maria Cristina Franceschinis, ex insegnante<br />

presso istituti professionali: “Bisogna puntare<br />

sui giovani perché spesso i lavoratori<br />

più maturi faticano a cambiare le loro abitudini,<br />

insistere sugli studenti delle scuole<br />

professionali, non solamente parlandone,<br />

ma mostrando loro i rischi e i pericoli, per


esempio mettendoli in contatto con le<br />

testimonianze di familiari delle vittime di<br />

infortuni. Spesso se qualcosa non tocca da<br />

vicino, non se ne capisce l’importanza”.<br />

Manafré Manelio, pensionato: “Questo<br />

Festival è meraviglioso, fa meditare e ben<br />

sperare per il futuro. Gli addetti ai lavori<br />

percepiscono il problema della sicurezza<br />

in modo ottimale, la gente comune, che<br />

non è a contatto con certe operatività, è<br />

invece superficiale. L’obiettivo principale<br />

da perseguire è la prevenzione, bisogna<br />

fare tutto il possibile perché certi incidenti<br />

non si verifichino mai. Non una volta, non<br />

devono accadere mai”.<br />

Alessandra Degano, consulente: “Nonostante<br />

tutto quello che si sta facendo per<br />

promuovere la cultura della sicurezza,<br />

come ci si è proposti con questo Festival,<br />

è deludente ma doveroso constatare che<br />

purtroppo questo è un argomento poco<br />

sentito dalla gente. A questi convegni<br />

dovrebbero partecipare più persone. Probabilmente<br />

la causa di tale indifferenza va<br />

ricercata anche nella natura della nostra<br />

regione, non troppo brillante dal punto di<br />

vista culturale. È ancora molto diffusa una<br />

mentalità familiare arretrata, per cambiarla<br />

bisogna lavorare sulle nuove generazioni.<br />

Inoltre, il tessuto economico del FVG è<br />

costituito per la maggior parte da piccole e<br />

medie imprese, che sono meno organizzate<br />

dal punto di vista della sicurezza”.<br />

Anonimo, presente all’incontro “Per la<br />

cultura della sicurezza, dai luoghi di lavo-<br />

Lezione sulla sicurezza di Bruzio Bisignano in ‘Ocjo’<br />

(foto Gasperi)<br />

ro all’ambiente di casa, alla scuola, alla<br />

strada”: “Ho letto di questo convegno sui<br />

giornali, mi è sembrato interessante e molto<br />

utile. Personalmente lavoro nel mondo<br />

dell’industria manifatturiera, devo dire che<br />

il problema sicurezza negli ultimi anni è<br />

molto più sentito, ma permane sempre un<br />

atteggiamento di superficialità, e non solo<br />

in FVG. Per esperienza personale posso<br />

affermare che gli infortuni sono vere e<br />

proprie tragedie e nel 90% dei casi avvengono<br />

a causa nella leggerezza dei lavoratori,<br />

che spesso si sentono troppo sicuri.<br />

I datori di lavoro dal canto loro rispettano<br />

le regole in merito, ma solo per un fatto di<br />

dovere imprenditoriale, mentre la sicurezza<br />

dovrebbe prima di tutto essere un fatto<br />

culturale”.<br />

Maria Gallizia, pensionata: “Non ce ne<br />

saranno mai abbastanza di iniziative come<br />

questa. Non abbiamo un’educazione alla<br />

sicurezza, soprattutto in casa. La sicurezza<br />

è dappertutto, ma la gente non è consapevole<br />

della pericolosità dei gesti che<br />

compie. Io, ad esempio, mi sono ripromessa<br />

di non salire più sulla scala per pulire<br />

le tende se sono sola in casa. Dobbiamo<br />

tutti imparare a pensare diversamente ogni<br />

gesto quotidiano”.<br />

Marina Branchetti, assistente sanitaria:<br />

“Nel mio campo si richiede prima di tutto<br />

sicurezza. Mi è piaciuta molto la mostra<br />

fotografica a Casa Cavazzini, molto forte,<br />

sono dell’idea che anche i bambini debbano<br />

sapere certe cose; bisogna educarli<br />

alla sicurezza il prima possibile. Negli ultimi<br />

anni dei passi avanti sono stati fatti, ma c’è<br />

Economia<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

I Trigeminus nello spettacolo di cabaret ‘Casa Schock’ (foto Gasperi)<br />

moltissima strada ancora da fare. Le leggi<br />

ci sono, ma spesso non vengono rispettate,<br />

il più delle volte perché la sicurezza<br />

costa. C’è da dire che, in ambito sanitario<br />

e ospedaliero, negli ultimi anni è emersa<br />

una cultura della sicurezza a 360 gradi: al<br />

posto della trascuratezza del passato, oggi<br />

ci sono regole tassative”.<br />

Luca Triadantasio, docente universitario:<br />

“Questa è senz’altro un’iniziativa da seguire<br />

con molta attenzione. In ambito<br />

accademico oggi esistono finalmente dei<br />

corsi di laurea dedicati al tema della sicurezza,<br />

sviluppato nei suoi diversi aspetti.<br />

Molti studenti hanno scelto questa strada<br />

che permette uno sbocco lavorativo importante,<br />

magari un po’ frenato dalla crisi,<br />

soprattutto nell’ambito della consulenza.<br />

La problematica della sicurezza va affrontata<br />

a tutto campo, con coerenza, 24 ore<br />

al giorno: deve entrare a far parte della<br />

nostra cultura”.<br />

Claudia Nobile, giornalista: “La sicurezza<br />

deve essere una guida in tutte le occupazioni,<br />

dall’imprenditore alla casalinga. La<br />

sicurezza stradale, poi, è fondamentale:<br />

chi va in bici o chi attraversa sulle strisce<br />

pedonali deve sentirsi sicuro, soprattutto<br />

se ci sono dei bambini. Bisogna migliorare<br />

la gestione della sicurezza a livello sia pubblico<br />

che privato”.<br />

Paola Valmassoi, commerciante: “La sicurezza<br />

è un fatto culturale, più se ne parla e<br />

meglio è. Negli ultimi anni si è sviluppata<br />

una maggiore consapevolezza e sensibilità<br />

tra la gente, ad esempio nei riguardi<br />

dell’ambiente: dieci o quindici anni fa non<br />

maggio 11 13


Focus<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

avremmo mai pensato alla raccolta differenziata,<br />

oggi, invece, evitiamo di buttare<br />

insieme carta e vetro. Inoltre, mentre prima<br />

si pensava che la sicurezza fosse solo<br />

appannaggio dell’industria, oggi si inizia a<br />

capire che è anche e soprattutto a casa e<br />

sulla strada. Anzi, forse si è più sicuri nelle<br />

industrie che in casa, dove spesso sono<br />

i semplici lavori di pulizia i più pericolosi,<br />

oltre ai rischi che si nascondono dietro al<br />

gas o a una semplice pentola d’acqua bollente.<br />

Bisogna sensibilizzare soprattutto i<br />

giovani: devono capire che se una persona<br />

si fa male, che sia sul lavoro, a casa o sulla<br />

strada, non è solo un immenso dolore per<br />

i familiari, ma è un danno e una sconfitta<br />

per tutta la società.<br />

Gabriella Bertoli, insegnante presso un Istituto<br />

di San Daniele, presente all’incontro<br />

“Introduzione all’Educazione Alimentare:<br />

conoscere per mangiare sicuri”: “I giovani<br />

delle scuole sanno ancora poco rispetto<br />

al tema della sicurezza alimentare, sono<br />

spesso superficiali nell’alimentazione e<br />

danno tutto per scontato. Un miglioramento<br />

in questo senso sarebbe impossibile<br />

senza l’aiuto delle famiglie, che da parte<br />

loro si dimostrano molto sensibili a questi<br />

temi. L’educazione deve cominciare a casa<br />

e continuare a scuola. Per noi insegnanti è<br />

fondamentale la prevenzione, cerchiamo<br />

di spiegare l’importanza del legame che<br />

c’è tra salute e alimentazione, non bacchettandoli,<br />

ma aiutandoli concretamente<br />

a migliorare le loro abitudini alimentari”.<br />

Daniela Darini, presente allo spettacolo<br />

Casa Shock: “L’attività che svolge questo<br />

14 maggio11<br />

La ‘gente’ che ha preso parte ad uno degli oltre 60 appuntamenti del Festival<br />

(foto Gasperi)<br />

Festival è molto positiva, ma bisognerebbe<br />

che fosse più ramificata e diffusa e parlarne<br />

non solo nell’ambito di un festival. Mio<br />

padre ha lavorato in fabbrica tanti anni,<br />

constatando che le strutture più grosse<br />

investono di più in sicurezza, mentre in<br />

quelle più piccole c’è molta più disattenzione,<br />

soprattutto da parte delle persone<br />

che vi lavorano. Le leggi ci sono, perché<br />

non vengono rispettate? Penso che ci sia<br />

un concorso di colpa, da parte dei datori<br />

di lavoro e dei lavoratori stessi. Almeno<br />

sul luogo di lavoro è d’obbligo la massima<br />

attenzione, soprattutto se si è responsabili<br />

non solo di sé stessi, ma anche degli altri<br />

lavoratori”.<br />

Sandra P., casalinga, in occasione di Casa<br />

Shock: “Ciò che si vede in questo spetta-<br />

colo è vero, ogni gesto quotidiano è potenzialmente<br />

pericoloso e troppo spesso<br />

non ce ne rendiamo conto. Soprattutto<br />

per quanto riguarda la sicurezza domestica<br />

bisogna informare di più, ripetere più volte<br />

anche le stesse cose, perché si dà tutto<br />

troppo per scontato”.<br />

G. B., professore presso l’Istituto Tecnico<br />

Malignani: “E’ fondamentale che la sicurezza<br />

entri nelle scuole. Insegnando al<br />

Malignani, sono continuamente in contatto<br />

con il problema della sicurezza dei laboratori<br />

utilizzati dagli studenti. Negli ultimi<br />

cinque sei anni si sono fatti notevoli passi<br />

avanti, per esempio sono diventati obbligatori,<br />

per accedere ai laboratori, le scarpe<br />

anti-infortunistiche e gli occhiali appositi<br />

da lavoro. Inoltre è aumentato il livello di<br />

formazione, soprattutto nelle scuole professionali,<br />

dove i ragazzi lavorano manualmente<br />

e sono in contatto con macchine<br />

e utensili di cui devono conoscere bene<br />

rischi e pericoli”.<br />

Bernardino Pittino, architetto, presente a<br />

Casa Shock: “Uno spettacolo molto divertente,<br />

il messaggio arriva perfettamente,<br />

soprattutto ai giovani. Come architetto ho<br />

a che fare sempre con problemi di sicurezza,<br />

dalle progettazioni ai cantieri. Negli<br />

ultimi anni qualcosa si è mosso, anche<br />

perché ci sono delle leggi ben precise da<br />

rispettare. Il problema principale è che la<br />

sicurezza comunque costa e in periodo di<br />

crisi è la prima cosa che viene tagliata”.<br />

Lodovica Bulian<br />

La palazzina di via Improvvidenza 626 e dintorni - spettacolo teatrale del<br />

Liceo Percoto (foto Gasperi)


service vice<br />

ARR La Qualità Elevata<br />

carrelli elevatori<br />

maggio 11 15


Economia<br />

Focus- Sicurezza tra la gente<br />

Sei visite guidate al cantiere per la ristrutturazione<br />

della scuola media “Manzoni”, 24<br />

seminari, quattro convegni, otto tra corsi ed<br />

incontri di istruzione, quattro incontri con<br />

dimostrazioni cui si aggiungono le dimostrazioni<br />

di interventi di salvataggio da parte dei<br />

Vigili del Fuoco, la testimonianza di Nives<br />

Meroi e Romano Benet, due rappresentazioni<br />

cinematografiche, due rappresentazioni<br />

di Ocjo con i Trigeminus, una rappresentazione<br />

del Palio Studentesco; gli incontri con<br />

la gente da otto postazioni collocate nella<br />

Loggia del Lionello, due mostre fotografiche,<br />

quella dell’ANMIL in Casa Cavazzini e quella<br />

promossa dal Comune di <strong>Udine</strong> e dall’Istituto<br />

Statale d’Arte Sello. Tutto questo è stato<br />

il Festival della “Sicurezza Tra la Gente”, di<br />

cui <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> è stata importante<br />

punto di riferimento.<br />

Palazzo Torriani è stato, infatti, sede di<br />

numerosi incontri, dibattiti e convegni, a<br />

ulteriore conferma dell’impegno preso con<br />

la sottoscrizione, nel settembre 2004, del<br />

protocollo d’Intesa sulla Sicurezza, nella ferma<br />

convinzione che questa debba costituire<br />

una componente integrante della cultura<br />

civica.<br />

Il Festival ha avuto una sua anticipazione già<br />

martedì 29 marzo con la conferenza stampa<br />

di presentazione dell’iniziativa. Nell’occasione,<br />

Adriano Luci, presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

16 maggio11<br />

Le iniziative<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

29 marzo 2011- La conferenza stampa di<br />

presentazione del Festival a palazzo Torriani<br />

(foto Gasperi)<br />

<strong>Udine</strong>, che ha provveduto a coordinare le<br />

due settimane di iniziativa, ha esortato tutti,<br />

nessuno escluso, a non abbassare mai la<br />

guardia su questi temi in quanto “gli infortuni<br />

si portano dietro oltre a costi sociali ed<br />

economici significativi, costi morali che lasciano<br />

il segno soprattutto nei casi più gravi;<br />

perché, se l’imponderabile è immanente,<br />

è doveroso minimizzarne il rischio con la<br />

cultura della prevenzione che significa cura<br />

dell’organizzazione, rispetto delle regole di<br />

comportamento, attenzione e responsabilità,<br />

rispetto per sé e per gli altri; perché gli infortuni<br />

non accadono solo nei luoghi di lavoro,<br />

né in quelli più esposti al rischio, ma come<br />

documentano le statistiche, in casa ed in<br />

strada”.<br />

Il Festival ha preso poi ufficialmente il via<br />

lunedì 4 aprile in Sala Aiace, con l’osservazione<br />

di un minuto di silenzio, su espressa<br />

richiesta del sindaco di <strong>Udine</strong> Furio Honsell,<br />

in memoria di Dragan Jelinic, il carpentiere<br />

di nazionalità croata che venerdì 1 aprile<br />

ha perso la vita schiacciato mortalmente<br />

da una lastra di metallo all’interno di un<br />

cantiere edile a <strong>Udine</strong>: “Mi sono chiesto<br />

che senso avesse un Festival della sicurezza<br />

dopo un fatto così grave - ha dichiarato il<br />

primo cittadino -. Poi invece ho capito che<br />

questa può essere finalmente l’occasione<br />

per riflettere senza retorica sul problema<br />

della sicurezza sul posto di lavoro. La qualità<br />

di una vita sicura- ha concluso- deve essere<br />

il fine ultimo di tutte le nostre azioni”.<br />

Il primo appuntamento svoltosi a palazzo<br />

Torriani nell’ambito del Festival è stato il seminario<br />

di martedì 5 aprile dal titolo “Come<br />

Comunicare la sicurezza: come comunicare<br />

e promuovere la cultura e gli strumenti per<br />

la prevenzione dei rischi in tutti gli ambiti<br />

della vita civile”. Per il moderatore dell’incontro<br />

Giuseppe Carlini, senior partner di M.C.<br />

Management Consulting, “una comunicazione<br />

che ricerca solo lo shock e il sensazionalismo<br />

non sempre paga; è infatti più funzionale<br />

all’essere vista, che a fungere da fattore<br />

di educazione. Educare significa far vedere<br />

le cose non con il filtro del cervello, ma con<br />

gli occhi. La corretta comunicazione ha il<br />

compito non solo di creare attenzione sul<br />

problema, ma anche di aprire la strada verso<br />

possibili soluzioni”. L’incontro – apertosi con<br />

i saluti per conto di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> del<br />

capogruppo del Terziario Avanzato, Giovanni<br />

Claudio Magon, e del vice-presidente Matteo<br />

Tonon, che hanno ricordato l’impegno<br />

a tutto campo dell’Associazione sul fronte<br />

della sicurezza – è stato arricchito anche da<br />

una tavola rotonda cui hanno preso parte<br />

quattro tra titolari, manager e responsabili<br />

della sicurezza dei settori delle costruzioni,<br />

del mobile, delle meccaniche e della<br />

siderurgia: Piero Petrucco (ICOP), Alberto<br />

Gortani (Moroso), Carlo Tonutti (Tonutti) e<br />

Gianfranco Magnano, esperto e consulente<br />

per la sicurezza: unanime l’opinione che la<br />

sicurezza sia un fatto culturale da insegnare<br />

e imparare, prima di tutto, a casa e a scuola.<br />

Le iniziative di Largo Melzi sono proseguite<br />

mercoledì 6 aprile con l’incontro a cura del<br />

Consorzio per lo Sviluppo Industriale della<br />

Zona dell’Aussa Corno “Edmosis best practices-Mobilità<br />

e Sicurezza integrata sostenibile”.<br />

Edmosis è acronimo di Educazione,<br />

Mobilità e Sicurezza Integrata Sostenibile.<br />

Infatti, “La sicurezza non si fa solo nei luoghi<br />

di lavoro- ha sottolineato l’ingegner Marzio<br />

Serena, direttore del Consorzio per lo Sviluppo<br />

Industriale della Zona del’Aussa Corno<br />

- dobbiamo ricordarci che più della metà<br />

degli infortuni mortali si verifica in strada. La<br />

sicurezza stradale, quindi, è determinante<br />

nell’educazione complessiva alla sicurezza


che deve essere assunta da ogni persona”.<br />

“EdMoSis costituisce un valido strumento di<br />

monitoraggio, informazione e formazione e<br />

diffusione di indicazioni utili per la guida sicura”<br />

-ha spiegato poi l’ingegner Ugo Fonzar,<br />

responsabile della sicurezza del lavoro del<br />

Consorzio ed esperto del settore.<br />

Rivolto agli insegnanti delle scuole di secondo<br />

grado della Provincia di <strong>Udine</strong>, giovedì 7<br />

aprile, si è tenuto il seminario “Introduzione<br />

all’Educazione Alimentare: conoscere per<br />

mangiare sicuri”, a cura di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong>, Ordine dei Tecnologi Alimentari del<br />

Friuli Venezia Giulia e della Direzione Scolastica<br />

Regionale. Il pubblico di insegnanti<br />

ha partecipato a una vera e propria lezione<br />

per acquisire informazioni e strumenti adeguati<br />

al fine di educare i giovani a capire<br />

e valutare le proprie scelte nell’ambito del<br />

consumo alimentare. “E’ un’opportunità - ha<br />

commentato Cristian Vida, capogruppo del<br />

Gruppo Alimentari e Bevande di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong> - per conoscere veramente i<br />

prodotti alimentari e la loro produzione. In<br />

queste settimane abbiamo avviato anche la<br />

fase B del nostro progetto pilota che prevede<br />

un vero e proprio “viaggio nel gusto” per<br />

900 studenti della provincia attraverso più<br />

di 20 incontri di approfondimento con gli<br />

esperti e visite aziendali alle eccellenze delle<br />

industrie del settore”. Per Daniela Beltrame,<br />

Direttore Scolastico regionale FVG, “si tratta<br />

di un progetto didattico di eccellenza che,<br />

attraverso le competenze di esperti, propone<br />

agli studenti delle scuole medie un modello<br />

di sane e corrette abitudini alimentari.<br />

Conoscere meglio i prodotti significa inoltre<br />

aiutare i ragazzi a essere responsabili e consapevoli<br />

delle proprie scelte alimentari”.<br />

La sicurezza sulle strade è stata la protagonista<br />

del convegno di venerdì 8 aprile<br />

“Sicurezza stradale Antincendio e Sicurezza<br />

nei tunnel”, promosso da FINCO, ANISA,<br />

GSA e OLOS. Nel fare gli onori di casa, il<br />

presidente Adriano Luci ha ricordato come<br />

“questo seminario ben si inserisca nell’ambito<br />

del Festival che si propone di divulgare la<br />

sicurezza come fenomeno culturale, coinvolgendo<br />

in questo caso anche tutti gli ordini<br />

professionali. La fase progettuale è indispensabile<br />

per la buona riuscita di un’opera”.<br />

Tra i relatori intervenuti sui temi della formazione,<br />

dell’eco-drive, dello sviluppo delle<br />

infrastrutture e dell’integrazione tra l’Italia<br />

e le politiche europee, anche il membro<br />

della commissione Trasporti del parlamento<br />

europeo l’On. Debora Serracchiani, l’assessore<br />

alla Viabilità e Trasporti FVG Riccardo<br />

Riccardi, e l’On. Mario Valducci, Presidente<br />

della Commissione Trasporti della Camera<br />

dei Deputati.<br />

“Qualità, sicurezza, ambiente: chimica vittima<br />

o protagonista?”: è stato invece il titolo<br />

dell’approfondimento di lunedì 11 aprile.<br />

Negli ultimi anni <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> ha<br />

sviluppato un’importante attività di checkup<br />

rivolta alle imprese del settore chimico,<br />

per valutare la conformità aziendale agli<br />

adempimenti ambientali e di sicurezza del<br />

lavoro: “E’ da tempo che la chimica friulana<br />

si è messa in discussione - ha commentato<br />

Claudia Silvestro, responsabile Ambiente<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> -. E’ stata la prima a<br />

dover fare i conti con regole molto severe e<br />

l’attenzione dell’opinione pubblica ha portato<br />

il settore ad avanzamenti e miglioramenti”.<br />

Il capogruppo delle Industrie Chimiche<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Germano Scarpa,<br />

ha poi spiegato che “la chimica, a torto, è<br />

associata dall’opinione pubblica a qualcosa<br />

di negativo. È un luogo comune da sfatare.<br />

La chimica circonda ogni aspetto della<br />

nostra vita, dalla sedia su cui sediamo al<br />

bicchiere da cui beviamo, e ha nel suo dna<br />

la sicurezza delle persone, dell’ambiente e<br />

dei prodotti”.<br />

“Un’azienda con zero infortuni è più competitiva:<br />

l’attenzione alla sicurezza in fabbrica<br />

sarà tanto maggiore quanto più la cultura<br />

della sicurezza troverà terreno fertile in casa,<br />

a scuola e sulla strada”: così il presidente<br />

Adriano Luci ha aperto l’incontro di mercoledì<br />

13 aprile “Per la cultura della sicurezza<br />

– Dai luoghi di lavoro all’ambiente di casa,<br />

alla scuola, alla strada”. Il professore Marco<br />

Frey, ordinario di economia e gestione delle<br />

Imprese della Scuola Superiore Sant’Anna<br />

di Pisa ha riconosciuto che “il contesto<br />

territoriale del Nord Est sta facendo molto<br />

per sensibilizzare le persone sulla sicurezza.<br />

Credo che un’azione corale sistematica alla<br />

lunga possa pagare”. È seguito un dibattito<br />

sul tema cui hanno preso parte anche il<br />

rettore dell’Università degli Studi di <strong>Udine</strong>,<br />

Cristiana Compagno, Isidoro Marino, direttore<br />

del Comitato tecnico per la Sicurezza<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Elda Ferrari, direttore<br />

regionale dell’INAIL, e il sindacalista Roberto<br />

Muradore.<br />

“Immigrazione e sicurezza: tante lingue e<br />

tante culture, ma la sicurezza è un bene<br />

comune”: questo il tema promosso giovedì<br />

14 aprile a cura della Fondazione Crup e di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, in collaborazione con le<br />

Aziende per i Servizi Sanitari n.3, n.4 e n.5,<br />

con RUE Risorse Umane Europa e con AIAS<br />

(Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza).<br />

Il presidente della Fondazione, Lionello<br />

D’Agostini, ha sottolineato l’impegno della<br />

Fondazione nel sostenere le giornate della<br />

sicurezza in quanto tema rientrante tra gli<br />

scopi istituzionali dell’Istituto che riguardano<br />

Economia<br />

Focus- Sicurezza tra la gente<br />

la tutela e la salvaguardia della società civile<br />

nelle sue espressioni filantropiche e sociali:<br />

“Non c’è crescita se non c’è sicurezza in<br />

ogni momento della nostra vita”. Da parte<br />

sua il vice presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Marco Bruseschi, ha spiegato come non ci<br />

siano diversità etniche o di cultura, quando<br />

in discussione ci sono l’integrità e la vita<br />

delle persone: “Nel caso dei lavoratori immigrati,<br />

la barriera costituita dalla lingua va superata<br />

con il dialogo continuo, in modo da<br />

diffondere formazione e prevenzione anche<br />

tra i lavoratori extra-comunitari”.<br />

Nella stessa giornata è stato anche presentato<br />

a Palazzo Torriani il libro “Fa modon a<br />

Buje: Creps, fors, grices”, di Laura Nicoloso<br />

e Andrea Catturino e promosso dall’Associazione<br />

Culturale “el Tomat”. Il volume offre<br />

stimolanti e inediti spunti per la rilettura della<br />

storia delle fornaci e dei fornaciai bujesi,<br />

nel passaggio dall’antica cultura artigianale<br />

alla produzione industriale.<br />

“Sicuri in montagna, sicuri nella vita”: venerdì<br />

15 aprile il cinema Visionario ha ospitato<br />

la suggestiva testimonianza di Nives Meroi<br />

e Romano Benet, in un incontro promosso<br />

da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> e Fondazione Crup,<br />

in cui i due “testimonial d’alta quota” hanno<br />

evidenziato come la “sicurezza” ed un<br />

rapporto “puro” con la montagna siano gli<br />

elementi più importanti alla base delle loro<br />

scalate “impossibili”.<br />

Nives Meroi ha portato e commentato uno<br />

spettacolare filmato relativo alla scalata, da<br />

lei effettuata in Nepal assieme al marito<br />

Romano e a Luca Vuerich, della “Montagna<br />

Bianca”, il Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri<br />

il settimo monte più alto della terra. Le<br />

suggestive immagini si sono perfettamente<br />

integrate nel messaggio delle giornate della<br />

sicurezza dal momento che Meroi, Benet<br />

e Vuerich decisero, nel 2005, di tornare<br />

indietro dalla vetta “perchè il pericolo era<br />

eccessivo causa le avverse condizioni atmosferiche”,<br />

per poi riprovarci con successo<br />

l’anno successivo. “Secondo noi, l’alpinismo<br />

– ha spiegato al riguardo Nives Meroi – è<br />

una rinuncia alla certezza, ma senza mai<br />

oltrepassare il limite. Noi ci siamo dati alcune<br />

regole, tra cui anche l’approccio consapevole<br />

al pericolo: ogni componente della<br />

cordata è libero in quanto responsabile delle<br />

proprie scelte”. Romano Benet, facendo un<br />

raffronto tramite l’ausilio di due manichini<br />

tra l’attrezzatura dell’alpinista e quella di un<br />

lavoratore, ha infine sottolineato il contributo<br />

dato dall’alpinismo alla sicurezza sul lavoro<br />

in termini di materiali e di attrezzature.<br />

L.B.<br />

maggio 11 17


Focus<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

Sicuri in montagna,<br />

sicuri nella vita!<br />

Nives Meroi e Romano Benet sono stati i testimonial del Festival della Sicurezza tra la Gente.<br />

Venerdì 15 aprile, al cinema Visionario, in un incontro promosso da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> e<br />

Fondazione Crup, i due alpinisti hanno portato e commentato uno spettacolare filmato relativo<br />

alla scalata, effettuata assieme a Luca Vuerich, del Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri il settimo<br />

monte più alto della terra.<br />

Una storia intitolata “Nient’altro che del bianco,<br />

cui badare”. Versi che Rimbaud scrisse...<br />

Per noi il bianco è quello del Dhaulagiri, che<br />

nell’antica lingua sanscrita significa “montagna<br />

bianca”.<br />

Il Dhaulagiri è uno dei 14 ottomila... . Questo<br />

è il racconto delle spedizioni che abbiamo<br />

fatto per salirlo ma prima di tutto è il racconto<br />

di un viaggio. Un viaggio che inizia dagli 800<br />

metri del villaggio di Beni – dove ci hanno<br />

scaricato i mezzi - e un passo dopo l’altro<br />

attraversa tutti i colori di questa terra fino al<br />

bianco degli 8167 della cima del Dhaula.<br />

Spedizioni, viaggi, particolari: parti in aereo...e<br />

poi pian piano i mezzi di spostamento si<br />

riducono finchè non ti restano che i piedi. Distanze<br />

calcolate non in km/ora ma in giornate<br />

di cammino e così ti avvicini alla montagna<br />

e impari a viverla con passo lento: un passo<br />

dopo l’altro, con umiltà, pazienza e nel silenzio<br />

che predispone all’ascolto.<br />

È così che la natura educa l’uomo a se stesso<br />

e lo riconcilia con la sua essenzialità e a quel<br />

punto il bianco della cima del Dhaulagiri non<br />

sarà più assenza, ma diventerà la somma di<br />

tutti i colori incontrati lungo il cammino.<br />

18 maggio11<br />

Romano Benet e Nives Meroi (foto Gasperi)<br />

5 aprile 2005- stiamo camminando nel cuore<br />

del Nepal lungo la Myagdi Khola, la valle che<br />

ci porterà ai piedi del Dhaulagiri. Ci vorranno<br />

nove giorni di cammino, prima di raggiungere<br />

il versante nord della nostra montagna, il cui<br />

antico nome sanscrito significa Montagna<br />

Bianca.<br />

Il paesaggio è bellissimo. Campi e villaggi curati<br />

e lindi, gente sorridente e sciami di bambini<br />

che ti inseguono chiedendoti le penne:<br />

Calam – ti chiedono - give me pen”.<br />

I campi sono coltivati a riso e orzo, irrigati da<br />

canali di fango e pietre e lavorati con aratri di<br />

legno. Oggi come cent’anni fa: gli stessi strumenti<br />

e gli stessi gesti. Il ritmo della vita qui<br />

è imposto dalla natura e scandito dal passo<br />

degli uomini e dei loro animali.<br />

Questo non è mai stato un itinerario molto<br />

frequentato, ma negli ultimi anni c’è stato un<br />

tracollo del turismo, perchè questa è la roccaforte<br />

dei maoisti.<br />

Queste donne sono proprio belle; perchè negli<br />

occhi hanno una sicurezza diversa dalla nostra.<br />

Io mi domando cosa pensano di noi alpiniste<br />

che veniamo qui a scalare montagne, un<br />

terreno di gioco storicamente maschile. Ogni<br />

giorno noi lottiamo per diventare sempre più<br />

simili agli uomini, e continuiamo a cercare in<br />

noi qualità che non abbiamo, trascurando di<br />

coltivare le nostre, che non sono superiori o<br />

inferiori, ma semplicemente diverse.<br />

Dal villaggio di Muri si entra in territorio maoista.<br />

Per giorni avevamo fantasticato sulla nostra<br />

reazione nel trovarci di fronte a dei guerriglieri<br />

armati e incappucciati. Nel pomeriggio al<br />

campo, ci viene a trovare un omino piccolo e<br />

dall’aria dimessa: è il portavoce locale che ci<br />

spiega i loro obiettivi: vogliono la costituzione<br />

di una democrazia popolare e la soluzione di<br />

problemi come assistenza medica, istruzione<br />

e sostegno allo sviluppo economico locale.<br />

Richieste ragionevoli ma l’incuria dei governi<br />

corrotti e della monarchia ha reso la situazione<br />

insostenibile e questa guerra ha fatto<br />

ormai 12.000 morti in dieci anni, nel silenzio<br />

totale dell’opinione pubblica. Alla fine gli abbiamo<br />

fatto una donazione e lui ci ha rilasciato<br />

addirittura una ricevuta.<br />

La sera ci organizzano una festa. Uno spettacolino<br />

di cuore con le ragazzine che danzano<br />

mentre I coristi non riescono a mettersi d’accordo<br />

sui pezzi da eseguire.<br />

Il sentiero sale lungo pendii sempre più ripidi,<br />

aggrappato ai fianchi della montagna fino al<br />

villaggio di Bogara. Questo è l’ultimo centro<br />

abitato che incontreremo lungo il cammino.<br />

Come ogni sera Manuel, organizzatore dei<br />

nostri viaggi e prima ancora medico, apre<br />

l’ambulatorio. È doloroso vedere la sofferenza<br />

di questi bambini, che per la mancanza della<br />

minima assistenza medica possono rimanere<br />

menomati, storpi o addirittura morire.<br />

Dal villaggio, una nuova discesa vertiginosa<br />

ci riporta al letto del fiume ed entriamo nella<br />

foresta pluviale.<br />

Arrivati al campo, i portatori andranno in cerca<br />

delle erbe per prepararsi la cena.<br />

Per la notte si raccolgono a gruppetti e chiacchierano<br />

a lungo attorno al fuoco. Il nostro<br />

camminare si fonda sulla loro fatica perché<br />

è grazie a loro che possiamo raggiungere il<br />

campo base e là costruire quella che per un


mese sarà la nostra casa.<br />

Loro camminano agili e svelti, nonostante le<br />

ciabattine ai piedi e i 40 chili sulla schiena.<br />

Per risparmiare il fiato comunicano a fischi.<br />

Il massimo dell’economia in ogni gesto, per<br />

affrontare un lavoro, e una vita, che logorano<br />

già dall’infanzia.<br />

Mi tornano in mente le bambine di Muri; la<br />

prima cosa che avevo notato erano i vestiti<br />

poveri e le facce sporche, ma la sera nel<br />

vederle danzare si erano trasformate. Nelle<br />

movenze dei loro passi l’economia del gesto<br />

diventava eleganza e armonia, nonostante la<br />

povertà degli abiti. Ricordo che mi ero vergognata,<br />

perché ancora una volta non ero riuscita<br />

a smentire in tempo i miei pregiudizi.<br />

L’ 11 aprile arriviamo all’Italian Base Camp, ai<br />

piedi della parete ovest del Dhaulagiri, ancora<br />

un paio di giorni e arriveremo al campo base.<br />

Ormai camminiamo da sette giorni e con<br />

paziente curiosità ci stiamo avvicinando alla<br />

nostra Montagna Bianca.<br />

Cammini a lungo in spedizione. Le distanze<br />

qui non si calcolano in ore ma in giorni e la<br />

lentezza con cui ti sposti ti fa riscoprire l’ importanza<br />

dei particolari. Un passo dopo l’altro<br />

attraversi colori della terra e lentamente ti<br />

prepari all’incontro.<br />

Le spedizioni sono viaggi ricchi ed essenziali<br />

proprio perchè a piedi. E viaggiare così, è una<br />

frattura continua di tutte le abitudini, e per<br />

fortuna a volte anche di pregiudizi.<br />

il 13 aprile arriviamo a quota quattromilaesei,<br />

ai piedi del versante nord del Dhaulagiri.<br />

Una giornata di lavoro e a sera il campo è<br />

pronto: tenda mensa, tenda cucina e tendine<br />

per dormire.<br />

Durante il giorno la tenda mensa fa anche un<br />

ufficio e da laboratorio per I test di fisiologia<br />

dell’Università di <strong>Udine</strong>. E’ Leila, mia sorella,<br />

che ce li somministra e insieme facciamo da<br />

cavie anche per i suoi esperimenti neurocognitivi.<br />

Ma prima di iniziare la salita dobbiamo invocare<br />

la benedizione del Dio Montagna e chiedergli<br />

perdono perché calpesteremo i suoi<br />

fianchi. Il 17 aprile celebriamo una puja.<br />

Alla base dell’altare mettiamo le piccozze e<br />

i ramponi, poi le offerte: frittelle, riso, lattine<br />

di birra e una piccola statua di burro. Con il<br />

burro vengono segnati anche i nostri attrezzi,<br />

perché così benedetti possano violare i fianchi<br />

del dio Dhaulagiri.<br />

Alla cima del palo fissiamo le bandiere di<br />

preghiera che si irraggiano attraverso tutto il<br />

campo base.<br />

In tibetano, Lagpa recita un mantra, in cui<br />

chiama a raccolta tutti gli Dei Montagna, a<br />

cominciare dall’ Everest, la Dea Madre della<br />

Terra.<br />

Da adesso in poi non avremo nient’altro che<br />

del bianco cui badare.<br />

18 aprile- Cominciamo la scalata con alcune<br />

salite progressive in quota, necessarie sia per<br />

l’acclimatamento che per portare su, il materiale<br />

alpinistico e per I bivacchi.<br />

Ci sono infiniti modi di salire un ottomila. Ad<br />

esempio si può salire puliti, coi soli propri polmoni,<br />

oppure usando le bombole di ossigeno.<br />

Ci sono le salite in autonomia o quelle fatte<br />

con il lavoro dei climbing sherpa, che attrezzano<br />

parete e campi e assistono il cliente, fino a<br />

tirarlo e spingerlo; poi ci sono “pareti solitarie”<br />

e montagne salite in fila indiana. E ancora vie<br />

nuove, invernali.<br />

Insomma un ampio ventaglio di modi, dove le<br />

differenze, prima che di stile, sono semplicemente<br />

fisiologiche e di approccio psicologico<br />

e mentale. Come sempre noi saliamo usando<br />

solo le nostre forze, in un confronto onesto<br />

con la montagna e con noi stessi.<br />

Per questa prima salita staremo fuori 3 giorni,<br />

per cercare di arrivare fino a seiesei e portar<br />

su il materiale.<br />

Al campo base insieme a noi c’è una sola<br />

spedizione: un gruppo coreano con 4 portatori<br />

d’alta quota.<br />

Noi e gli sherpa stiamo lavorando per trasportare<br />

le corde e fissarle nei tratti impegnativi<br />

– sull’aiuto dei coreani non c’è proprio da far<br />

conto.<br />

Depositati i carichi, scendiamo verso il campo<br />

base.<br />

Appena fuori dall’icefall sulla morena, vedremo<br />

spiccare i colori delle nostre tende. E<br />

dopo appena qualche giorno in parete, rientrare<br />

al base sarà come tornare a casa perchè<br />

il campo base è come un porto alla fine di un<br />

viaggio.<br />

Qui ritrovi il caldo del sacco a pelo, la comodità<br />

del mangiare seduti a tavola e il tempo che<br />

ciascuno impiega come vuole, anche senza<br />

far niente e senza nemmeno dover cercare<br />

un’ alibi.<br />

Una spedizione è tempo da vivere pian piano,<br />

perché qui il tempo non ha fretta.<br />

25 aprile- Sveglia alle cinque, colazione, rituale<br />

giro intorno all’altare della puja e via.<br />

In un attimo il cielo si è chiuso e ora nevica. Il<br />

vento cancella le tracce, la nebbia nasconde<br />

ogni riferimento.<br />

La nebbia è strana, ti avvolge in un bozzolo<br />

lattiginoso che ti separa da tutto ciò che ti circonda.<br />

Abbiamo raggiunto il campo; scarichiamo<br />

gli zaini e poi non ci resta che tornare giù.<br />

La nebbia in realtà è un’esplosione di luce<br />

che annulla le ombre e fa svanire i contorni,<br />

e tu barcolli ubriaco, come in una notte senza<br />

stelle.<br />

I canali si stanno già scrollando della neve<br />

polverosa. Ma per fortuna scendiamo veloci in<br />

questo labirinto bianco, le corde sono come<br />

un filo di Arianna.<br />

Focus<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

Arrivati al primo maggio, ormai nevica anche<br />

dentro di noi.<br />

Il tempo è spietato: bufere e nevicate giornaliere.<br />

3 maggio- riproviamo.<br />

Alle sei di mattina siamo partiti per salire a<br />

sei-e-quattro, al nostro campo uno.<br />

Il tempo è discreto e saliamo tallonati dalle<br />

nebbie che già montano dalla foresta.<br />

L’indomani mattina aspettiamo che il sole<br />

asciughi la tenda e i sacchi a pelo, prima di<br />

smontare il campo, caricarcelo nello zaino e<br />

partire.<br />

Oggi vogliamo salire più in alto possibile,<br />

intorno ai 7.200/7.300 metri, attrezzare un<br />

posto per il bivacco e se tutto va bene l’indomani<br />

tentare la cima. Sopra di noi stanno già<br />

salendo i Coreani guidati dagli sherpa. Oggi<br />

saranno in cima.<br />

Nel primo pomeriggio cominciamo a guardarci<br />

attorno, in cerca di un posto per bivaccare.<br />

Siamo intorno ai setteedue. Il pendio è ripido<br />

e roccioso ma per fortuna riusciamo a scavare<br />

uno stretto gradino nella neve. Per una notte<br />

può bastare: ci fermiamo qui.<br />

Al calduccio in tenda, approfittiamo degli<br />

ultimi raggi di sole per asciugarci un po’, poi<br />

facciamo merenda e per finire i compiti: i test<br />

di fisiologia e quelli neurocognitivi.<br />

Saliamo divisi, ciascuno separato nel bagliore<br />

della sua frontale.<br />

Il buio è tempestato da una cascata di stelle<br />

sopra e sotto di noi. Ci si muove come ladri di<br />

notte; inghiottiti dal rimbombo del silenzio.<br />

Il pendio continua ad impennarsi e noi annaspiamo<br />

nella neve inconsistente, seguendo le<br />

tracce dei coreani che ieri erano in cima.<br />

La neve è pericolosa, sotto i piedi avverto le<br />

vibrazioni dei passi di Romano e Luca; l’equilibrio<br />

di questo pendio enorme sembra appeso<br />

a un filo.<br />

Anche la nostra vita qui è sospesa, pian piano<br />

rallenta fin quasi a interrompersi. E noi continuiamo<br />

a salire, in equilibrio su questo filo<br />

sottile<br />

Intanto si è fatto giorno; è bello potersi guardare<br />

intorno, anche se il freddo non ti fa sentire<br />

i piedi e le mani. Luca si massaggia per<br />

scaldarsi un pò; Romano continua a salire la<br />

cresta.<br />

Io recito filastrocche e conto i passi, mentre<br />

le tracce dei coreani si sono fermate più giù,<br />

intorno agli 8000. Eppure hanno detto di essere<br />

arrivati in cima.<br />

Continuo a salire e tengo il conto: 30 passi e<br />

in premio due minuti di riposo.<br />

Ogni passo quassù è un sforzo di volontà, ma<br />

quando ti giri per guardarti intorno, con uno<br />

sguardo puoi abbracciare l’orizzonte.<br />

Non è uno sguardo che domina, perchè qui<br />

ti rendi conto dell’assoluta irrilevanza delle<br />

maggio 11 19


Focus<br />

Focus - Sicurezza tra la gente<br />

nostre ambizioni. È solo un attimo di grande<br />

chiarezza e una sensazione pacificante: immerso<br />

nella consolante vastità dell’universo e<br />

non la guardi, ne fai parte.<br />

Salendo la cresta di roccia e neve siamo arrivati<br />

su una cima, dove qualcuno ha piantato<br />

un grosso paletto d’alluminio, ma questa, lo<br />

vediamo bene, non è il culmine della montagna.<br />

La cima vera, alta dieci metri più di questa,<br />

si trova due cucuzzoli più in là, ma lungo<br />

la cresta pendono enormi cornici soffiate dal<br />

vento. Una sfida estrema alla sorte.<br />

Oggi è solo il 5 maggio, la stagione è appena<br />

iniziata e abbiamo ancora molti giorni a disposizione.<br />

Siamo tranquilli: possiamo scendere<br />

al base, attendere una nuova finestra di bel<br />

tempo e poi tornar su, per conoscere quell’<br />

ultima manciata di metri, da aggiungere agli<br />

oltre 7000 che abbiamo percorso fin qui.<br />

Guardare i fiocchi che cadono, ascoltare il<br />

ticchettio sulla tenda. Dopo un po’ si è invasi<br />

da una pesantezza e da un rammollimento<br />

cerebrale, che non sono dovuti all’ipossia. È<br />

il peso dei fiocchi di neve, il peso di questa<br />

attesa che sembra non portare a niente.<br />

Dal cielo cadono palline di polistirolo, è neve<br />

che annuncia tempesta.<br />

La parola d’ordine in spedizione è pazienza,<br />

una parola da riempire giorno dopo giorno.<br />

Ma non è un far niente ebete, è un’opportunità,<br />

per imparare a fare un pò di silenzio<br />

attorno e dentro di se. E in questa solitudine<br />

affollata di pensieri, può far paura trovarsi da<br />

soli con se stessi. / ...<br />

Da qua sotto è lontana la cima. Quando<br />

guardi qualcuno salire, non è che un granello<br />

cancellato nel bianco. E quando arrivi lassù,<br />

all’ultimo gradino della scala, sei un granello<br />

immerso nello spazio più puro, ma coi piedi<br />

ancora incredibilmente attaccati alla terra.<br />

9 maggio- riproviamo. Sbucati dall’icefall risaliamo<br />

la vallata superiore. Sembra uscita da<br />

un bombardamento. Il crollo di un seracco,<br />

20 maggio11<br />

Il Dhaulagiri<br />

ha coperto il pendio con proiettili di ghiaccio<br />

di ogni dimensione.<br />

Arrivati a seieotto si scatena la bufera. Attorno<br />

alla testa avvertiamo un crepitio, come<br />

un’aureola, e in un attimo capiamo: fulmini,<br />

l’aria è piena di elettricita.<br />

Cerchiamo riparo in un crepaccio, aspettiamo<br />

mezz’ora ma il tempo continua a peggiorare.<br />

Il temporale non si sposta, ci sono almeno 30<br />

centimetri di neve fresca e la visibilità è nulla.<br />

Dobbiamo cercare di scendere.<br />

L’aureola attorno alla testa, uno “sfrigolio” alle<br />

mani e in bocca il sapore amaro dello zolfo.<br />

Corriamo finchè l’atmosfera si carica troppo,<br />

poi ci accucciamo a terra allontanando le picche;<br />

aspettiamo un po’ e poi ripartiamo.<br />

Dalla cresta ci siamo buttati nell’enorme plateau<br />

che scende al colle. Qui siamo meno<br />

esposti ai fulmini, ma dobbiamo muoverci a<br />

naso accecati dalla nebbia, lungo pendii che<br />

si assestano pericolosamente.<br />

Via radio, Leila ci ha avvisati che anche giù la<br />

situazione è difficile. Il vento ha quasi portato<br />

via la tenda mensa.<br />

Alle 4 raggiungiamo il campo, siamo sollevati<br />

ad essere qui ma anche stanchi, stufi e<br />

“ghiacciati”.<br />

Abbiamo salito una montagna, ma ci è mancato<br />

quell’ultimo gradino.<br />

Siamo tornati su. Abbiamo atteso. Riprovato e<br />

atteso ancora.<br />

Il nostro è un alpinismo semplice ed essenziale:<br />

senza ossigeno, senza portatori d’alta<br />

quota e senza campi prefissati: quasi un alpinismo<br />

di rinuncia.<br />

Di rinuncia ad ogni aiuto esterno e tecnologico,<br />

e di rinuncia alle certezze senza però,<br />

oltrepassare il limite.<br />

Adesso siamo qui, liberi da attese e aspirazioni<br />

e aperti, all’incertezza di un futuro ancora<br />

tutto da scrivere.<br />

Due anni per salire il Dhaula – ma 12 anni e<br />

tre tentativi per il K2.<br />

Al giorno d’oggi grazie ad ossigeno, sherpa,<br />

ed elicotteri, si possono quasi annullare le fatiche<br />

e i rischi estremi, per ridurre al massimo<br />

la possibilità di insuccesso.<br />

Ovviamente diverso è quando si affronta la<br />

salita usando solo le proprie forze. Senza<br />

aiuti esterni e tecnologici devi rinunciare alle<br />

certezze perchè la forza, la tecnica, determinazione<br />

ed esperienza sono importanti, ma<br />

alla fine è sempre la montagna a decidere<br />

nel senso che basta davvero poco a dover<br />

rinunciare. (es.: cornici Dhaula, vento Makalu,<br />

valanghe, bufere, o banali malesseri – Luca al<br />

cb -, o perdita materiale ...K2)<br />

L’alta quota è un ambiente inadatto alla vita e<br />

lassù l’organismo è costretto a mettere in atto<br />

degli stratagemmi per sopravvivere perchè la<br />

degenerazione che subisce l’organismo è tale<br />

e talmente repentina che la sopravvivenza<br />

è comunque limitata ad ore: 24, 48 ore al<br />

massimo.<br />

Oltre gli ottomila metri, nella cosiddetta zona<br />

della morte, ogni cellula del nostro organismo<br />

è consapevole della sua estrema fragilità di<br />

fronte all’enorme superiorità della natura e<br />

lassù, senza filtri nè distorsioni è possibile<br />

osservare l’essere umano ricondotto alla sua<br />

pura essenzialità fisica ma anche psicologica<br />

perchè l’innaturalità dell’alta quota ci mette a<br />

nudo e rivela egoismi, vanità, paure e generosità.<br />

Lì siamo costretti a tirar giù la maschera<br />

e a dichiarare chi siamo e cosa vogliamo.<br />

L’alpinismo è sempre stato figlio del suo<br />

tempo e così quello di oggi, estremamente<br />

individualistico, è ossessionato dal bisogno di<br />

exploit spettacolari ma sopratutto mediatici<br />

e da raggiungere con ogni mezzo e a volte,<br />

addirittura raccontando palle. (es. Coreani –<br />

palo anticima Dhaula o storia K2 2010).<br />

In questo panorama noi abbiamo scelto e<br />

portato avanti nonostante tutto, il nostro alpinismo<br />

leggero ed essenziale, in poche parole<br />

abbiamo scelto un alpinismo senza la certezza<br />

della cima, usando solo le nostre forze e<br />

con poche e semplici regole: autosufficienza<br />

fisica e psicologica, umiltà, pazienza e approccio<br />

consapevole al pericolo.<br />

Perchè questo ti impone la montagna: di<br />

essere consapevole del rischio e quindi libero<br />

nelle scelte perchè responsabile di vivere. E<br />

la libertà comporta disciplina.<br />

La nostra cordata diventa così un’alleanza.<br />

Un’alleanza di singoli individui liberi perchè<br />

responsabili.<br />

E a quel punto, quando si è sicuri delle motivazioni<br />

e dei valori che regolano le proprie<br />

azioni, anche la rinuncia riacquista il suo<br />

valore.<br />

Nives Meroi e Romano Benet


Economia<br />

Aziende flash<br />

EURO&PROMOS:<br />

80milioni di<br />

appalti e 500 posti<br />

di lavoro<br />

Euro&Promos Group, cooperativa friulana<br />

leader in Italia nel settore dei servizi, si è aggiudicata<br />

nuovi appalti per un valore complessivo<br />

di 80 milioni di euro. Sono tre le<br />

commesse vinte, tutte nel settore delle pulizie<br />

civili/industriali. L’Università La Sapienza<br />

di Roma: appalto da 5 anni per un valore di<br />

25 milioni di euro e 200 occupati. Trenitalia<br />

– Grandi Stazioni: appalto da 9 anni per 9<br />

milioni di euro per le stazioni di Mestre e di<br />

Torino con oltre 100 occupati, vinto attraverso<br />

il Consorzio Nazionale Servizi che associa<br />

230 imprese italiane specializzate nei servizi<br />

alla persona, a Enti Pubblici, industria e<br />

terziario. Infine l’Area Vasta Treviso-Belluno:<br />

Euro&Promos, in associazione temporanea<br />

di impresa con la cooperativa Coopservice<br />

di Reggio Emilia, gestirà per 9 anni le pulizie<br />

delle strutture sanitarie delle ULSS di<br />

Treviso, Belluno, Feltre e Pieve di Soligo per<br />

una valore totale di appalto di 45 milioni e<br />

dando lavoro a circa 200 persone.<br />

“Aver vinto queste gare – spiega Sergio<br />

Bini, Presidente e AD di Euro&Promos – è<br />

un traguardo importantissimo per la nostra<br />

azienda e anche per l’intero comparto dei<br />

servizi che è in netta crescita, in controten-<br />

E’ nata INtERNA REAL EStAtE<br />

Diego travan<br />

Dallo sviluppo di un progetto ex novo alla<br />

vendita di un immobile esistente, dalla<br />

consulenza globale all’assistenza nella<br />

gestione del progetto. E’ questa la mission<br />

di Interna Real Estate, la nuova società del<br />

gruppo Interna di Tavagnacco, leader nel<br />

settore del contract per hotel e boutique di<br />

lusso guidata dal presidente Diego Travan<br />

e dall’amministratore delegato Derna Del<br />

Stabile. La nuova società del gruppo (20<br />

milioni di fatturato nel 2010 con una previsione<br />

di crescita del 13 per cento nel corso<br />

La sede di Euro&Promos Group<br />

dell’anno) nasce dall’esperienza maturata<br />

in oltre vent’anni di attività di contract nel<br />

mondo per le principali catene alberghiere<br />

di lusso e clienti quali Vuitton, Chanel, Prada,<br />

Cartier, Armani, Volkswagen,Bmw. Nel<br />

portafoglio di Interna Real Estate ci sono<br />

già dieci progetti immobiliari di grande<br />

valore e prestigio, fra i quali un complesso<br />

alberghiero al Porto Vecchio di Trieste, uno<br />

analogo nella città termale di Rogaska in<br />

Slovenia, un hotel a Milano, un resort in<br />

Basilicata e altri progetti ancora, per un valore<br />

complessivo stimato degli investimenti<br />

di oltre 200 milioni di euro. La nuova<br />

attività del gruppo friulano ha debuttato al<br />

Mipim di Cannes, in Francia la più grande<br />

vetrina internazionale del mondo del Real<br />

Estate, dove Interna Real Estate è stato<br />

presente con un proprio stand. A Cannes<br />

inoltre il gruppo Interna è stato prescelto<br />

dall’organizzazione della fiera come partner<br />

della manifestazione e ha arredato come<br />

main sponsor tutta l’area dell’Hotel &Turism<br />

Lounge, luogo di incontri, convegni<br />

e dibattiti destinati ai massimi key player<br />

mondiali del settore.<br />

“Interna – dice il presidente Diego Travan<br />

- ha deciso di diversificare ulteriormente il<br />

proprio campo di attività spingendolo oltre<br />

i confini del puro arredo; riteniamo il settore<br />

immobiliare strategico per la crescita<br />

del nostro gruppo poiché vi sono grandi<br />

sinergie già concretizzate che permettono<br />

lo sviluppo di opportunità dall’immobiliare<br />

all’arredamento e viceversa”.<br />

denza rispetto alla generale<br />

crisi del mondo industriale.<br />

Siamo un’azienda friulana,<br />

fortemente radicata sul<br />

territorio e allo stesso tempo<br />

competitiva per grandi<br />

appalti pubblici e privati<br />

in tutta Italia. Grazie a tali<br />

aggiudicazioni possiamo<br />

guardare con ottimismo<br />

al traguardo che ci siamo<br />

prefissati: 1500 posti di<br />

lavoro in più ed un fatturato<br />

di 100milioni entro la fine<br />

del 2012”.<br />

Nata nel 2007 dalla fusione<br />

delle due più importanti<br />

cooperative del FVG, Eurocoop di <strong>Udine</strong><br />

e Promos San Giacomo di Pordenone,<br />

Euro&Promos in questi anni ha triplicato il<br />

volume d’affari dando lavoro ad oltre 3500<br />

persone (1600 in Friuli) e generando un<br />

fatturato nel 2010 che supera i 60 milioni<br />

di euro.<br />

COgITO rinnova<br />

il portale della<br />

Protezione Civile<br />

Sempre di più gli eventi alluvionali sconvolgono<br />

senza preavviso il territorio. In virtù di queste problematiche<br />

che hanno colpito la nostra Regione<br />

negli ultimi anni, sono stati avviati dei progetti di<br />

potenziamento e ottimizzazione della rete di monitoraggio<br />

idrometeorologico per consentire maggiori<br />

capacità di controllo, previsione ed allerta in caso di<br />

eventi estremi. L’azienda di Information & Communication<br />

Tecnology udinese Cogito di <strong>Udine</strong>, per il<br />

sito della Protezione Civile regionale, si è occupata<br />

di ridisegnare la logica e la presentazione dei dati<br />

per permettere una visualizzazione rapida e chiara<br />

degli stessi. L’interfaccia con l’utente diventa in questo<br />

caso estremamente importante, ed in virtù del<br />

proficuo lavoro operato da Cogito per lo sviluppo e<br />

la continua implementazione del portale della Protezione<br />

Civile, questo ulteriore step si inserisce nel<br />

piano complessivo delle attività che coinvolgeranno<br />

in futuro anche lo sviluppo di applicazioni su mobile.<br />

Il progetto portato avanti da Cogito rientra in una<br />

linea di ricerca che l’azienda sta portando avanti<br />

per la rappresentazione di dati complessi attraverso<br />

segni grafici semplici e intuitivi. Basti pensare alla<br />

grandezza dei numeri del portale della Protezione<br />

Civile che presenta: oltre 2000 pagine statiche, un<br />

trend di crescita di 120 pagine al mese, oltre 6.000<br />

documenti allegati oltre 30.000 pagine dinamiche<br />

compilate a partire da oltre 50 modelli (es. meteo<br />

aggiornati in tempo reale, elenchi volontari, ecc.),<br />

32.000 immagini divise in oltre 1.200 gallerie con<br />

un trend in crescita di oltre 600 immagini al mese,<br />

oltre 9.000 utenti divisi in 30 ruoli diversi.<br />

maggio 11 21


Economia<br />

Aziende flash<br />

PAROLA DI<br />

ALBERO<br />

La carta è preziosa<br />

Progetto di comunicazione ambientale<br />

sul riciclo della carta, del cartone, del<br />

cartoncino e dei cartoni per bevande<br />

Interesserà la città di <strong>Udine</strong> e 36 Comuni<br />

della provincia udinese per un totale di<br />

quasi 280.000 persone. Si tratta della<br />

campagna di comunicazione: “La carta è<br />

preziosa. Parola di albero!” che prenderà il<br />

via in aprile e il cui scopo è di incentivare<br />

le buone pratiche di raccolta dei materiali<br />

cartacei, con particolare attenzione ai<br />

contenitori per bevande e alimenti in<br />

poliaccoppiato a base cellulosica (Tetra<br />

Pak) e ai piccoli rifiuti cartacei, spesso<br />

conferiti nell’indifferenziato.<br />

Una delle novità di questa seconda<br />

edizione, promossa dalla Csr Bassa<br />

Friulana spa con il sostegno di Tetra Pak, è<br />

la partecipazione di Net spa. Con l’azienda<br />

udinese, che con la Csr sta portando<br />

avanti il progetto di fusione, la campagna<br />

si allargherà alla città di <strong>Udine</strong>.<br />

“In vista di questo importante traguardo<br />

MARPILLERO<br />

Nuovi posti auto<br />

per la città<br />

di <strong>Udine</strong><br />

la città di <strong>Udine</strong> sarà dotata di un nuovo<br />

parcheggio: 258 nuovi posti auto in pieno<br />

centro, tra via Viola e via Marco Volpe,<br />

nella zona adiacente a palazzo Maniago e<br />

confinante con il parcheggio Magrini.<br />

Il progetto, a cura dello studio di<br />

architettura Marpillero&Associati, prevede<br />

la realizzazione di un parcheggio interrato<br />

di 3 piani, il cui ultimo livello sarà ceduto<br />

al Comune: il 28 marzo il Consiglio<br />

Comunale di <strong>Udine</strong> ha infatti approvato<br />

la convenzione con la quale la società<br />

immobiliare Selva Amena, committente<br />

22 maggio11<br />

CSR-NET: al via la campagna<br />

di comunicazione ambientale<br />

– ha spiegato il presidente della Csr, Elio<br />

Di Giusto –, le due società hanno deciso<br />

di far confluire insieme nell’iniziativa<br />

le proprie energie; in questo modo il<br />

progetto potrà approdare anche nella città<br />

di <strong>Udine</strong> oltre che a Tarvisio e Pontebba,<br />

i due Comuni entrati recentemente<br />

a far parte della Csr. L’iniziativa ha già<br />

portato, l’anno scorso, risultati significativi,<br />

evidenziando un incremento del materiale<br />

Tetra Pak conferito, correttamente, nei<br />

contenitori per la raccolta della carta e con<br />

il porta a porta”.<br />

Alla conferenza stampa di presentazione<br />

dell’iniziativa sono intervenuti, oltre a Di<br />

Giusto, la presidente di Net spa Vilma<br />

Longo, Piero Mauro Zanin, presidente del<br />

Comitato dei soci per il controllo analogo<br />

della Csr, l’assessore alla Qualità della città<br />

del Comune di <strong>Udine</strong> Lorenzo Croattini e<br />

l’assessore all’Ambiente della Provincia di<br />

<strong>Udine</strong> Enio Decorte, che ha sottolineato<br />

l’importanza del progetto all’interno<br />

dell’attività di progressivo incremento<br />

della raccolta differenziata portata avanti<br />

dalle due società. “I dati – ha detto –<br />

evidenziano un costante incremento, nella<br />

provincia di <strong>Udine</strong>, delle percentuali della<br />

raccolta differenziata passate, dal 2007<br />

al 2009, dal 37% al 55%. L’obiettivo<br />

del 65% da raggiungere entro il 2012,<br />

come indicato dalla normativa, è dunque<br />

raggiungibile e iniziative come questa<br />

rappresentano un’importante spinta in<br />

questa direzione”.<br />

del progetto, cederà alla città 66<br />

posti auto. Questi saranno collegati al<br />

parcheggio Magrini per via sotterranea.<br />

Pubblico e privato stanno dunque<br />

lavorando insieme per rendere <strong>Udine</strong><br />

più vivibile e anche più verde: il progetto<br />

prevede infatti anche un miglioramento<br />

dei percorsi di traffico per l’ingresso al<br />

Magrini e il recupero del giardino sul livello<br />

a raso.<br />

SEZIONE<br />

Palazzo Gorgo<br />

+0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

La presidente di Net Vilma Longo ha<br />

ricordato come: “Utilizzare strumenti<br />

informativi pratici e facilmente<br />

comprensibili aiuta a comunicare meglio<br />

raggiungendo un maggiore numero di<br />

cittadini. Questa campagna, in particolare,<br />

ha un occhio di riguardo verso i più piccoli<br />

che saranno poi gli adulti responsabili di<br />

domani”.<br />

L’iniziativa, infatti, prevede l’invio, a tutte<br />

le famiglie di <strong>Udine</strong> e dei Comuni soci<br />

della Csr, di un depliant informativo che<br />

illustra il ciclo di vita dei prodotti cellulosici<br />

e le modalità di separazione della carta.<br />

Parallelamente verranno affissi manifesti e<br />

locandine e verrà attivato un sito web con<br />

ulteriori e interessanti approfondimenti<br />

sulle tematiche. Verranno organizzati,<br />

inoltre, degli incontri nelle scuole del<br />

territorio, cui verranno consegnate delle<br />

risma di carta riciclata da utilizzare per<br />

l’attività didattica e di segreteria, e dei<br />

punti di informazione allestendo dei<br />

gazebo dove il personale specializzato sarà<br />

a disposizione di tutti coloro che volessero<br />

ulteriori informazioni.<br />

Nel lodare l’iniziativa l’assessore Croattini<br />

ha dato notizia dell’approvazione, da parte<br />

del consiglio comunale di <strong>Udine</strong>, del<br />

progetto di fusione fra Net e Csr, sul quale<br />

si è soffermato anche Piero Mauro Zanin,<br />

che ha ricordato come già 15 Comuni soci<br />

della Csr abbiano deliberato a favore del<br />

medesimo progetto.<br />

Il benessere della città cresce: avere<br />

a disposizione un nuovo parcheggio<br />

interrato significa avere più spazio per<br />

le piste ciclabili ed è un ulteriore passo<br />

avanti verso un’effettiva pedonalizzazione<br />

del centro. Il commercio ne risentirà<br />

positivamente e <strong>Udine</strong> sarà a misura<br />

di cittadino: più pulita, più ordinata, più<br />

verde.<br />

Ampliamento Parcheggio Magrini<br />

Il progetto del nuovo parcheggio a <strong>Udine</strong><br />

Parcheggio Magrini


UMANA in crescita:<br />

+54,8% di fatturato<br />

“Dobbiamo accettare una realtà inevitabile:<br />

la crisi ha cambiato profondamente lo<br />

scenario socioeconomico. Oggi abbiamo<br />

dei segnali di ripresa, ma questo non<br />

significa che torneremo indietro: il mercato<br />

dell’occupazione oggi è più competitivo,<br />

più esigente e richiede flessibilità, ma<br />

non bisogna smettere di cercare la<br />

propria occasione. In Umana, nonostante<br />

la crisi, abbiamo assistito all’aumento<br />

esponenziale del numero dei nostri<br />

lavoratori somministrati (nel 2010 erano<br />

il 32,7% in più rispetto al 2009), e solo<br />

tra gennaio e febbraio abbiamo trovato<br />

una nuova opportunità lavorativa ad oltre<br />

5.500 persone”.<br />

A parlare è la dottoressa Maria Raffaella<br />

Caprioglio, vicepresidente dell’Agenzia<br />

per il Lavoro Umana, una donna ai vertici<br />

di un’azienda di donne (oltre l’80% dei<br />

dipendenti).<br />

“Uno dei dati più significativi che abbiamo<br />

registrato - continua la dottoressa<br />

Caprioglio - è riferito ai lavoratori non più<br />

giovani che, con la crisi, hanno dovuto<br />

cercare un nuovo lavoro: nel 2008, le<br />

Il consiglio di amministrazione di Insiel<br />

Spa ha approvato il bilancio 2010, che<br />

registra un utile, al netto delle imposte,<br />

di 4 milioni e 600mila euro superiore del<br />

100% a quello dell’esercizio precedente<br />

che ammontava a poco oltre 2 milioni e<br />

300mila euro. Il Cda ha anche deliberato<br />

di stanziare, a fondi di riserva, 2 milioni<br />

e 635mila euro e di investire 5 milioni<br />

di euro nel triennio 2011-2013 in nuovi<br />

servizi innovativi e su misura del territorio.<br />

“I risultati di bilancio – ha commentato<br />

Valter Santarossa, presidente di Insiel<br />

spa – sono ancora più positivi di quelli<br />

raggiunti nel 2009. Nel 2010, Insiel ha<br />

chiuso, infatti, un ciclo triennale nel quale<br />

la mission strategica delineata dal piano<br />

triennale approvato nel 2008 (a seguito<br />

dell’operazione di scissione, che ha portato<br />

la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia<br />

a cedere parte della stessa Insiel confluita<br />

in Insiel Mercato), aveva come obiettivo<br />

la riqualificazione delle risorse interne e<br />

la razionalizzazione dei processi al fine<br />

di creare una Società che passava da un<br />

mercato nazionale ad una nuova Insiel<br />

che doveva concentrare la sua attività<br />

al soddisfacimento di un unico – anche<br />

se rappresentato da diversi interlocutori<br />

missioni di Umana riguardavano gli over<br />

40 solo per il 16,6%. Nel 2010, invece,<br />

gli ultraquarantenni sono saliti già oltre il<br />

20%, con un 4,5% di over 50: in pratica,<br />

la ripresa economica sta richiedendo<br />

l’esperienza dei lavoratori che, non più<br />

giovanissimi, hanno perso il lavoro durante<br />

la crisi e ora si rimettono in gioco”.<br />

Ricorrere al lavoro in somministrazione,<br />

quindi, non è più prerogativa solo dei<br />

giovani, ma diventa una scelta in linea<br />

con le attuali caratteristiche del mondo<br />

dell’occupazione. La crescita più notevole,<br />

secondo i dati di Umana, si è avuta nelle<br />

professioni legate all’industria e al settore<br />

manifatturiero (aziende che, alla ripresa<br />

della produzione, stanno tornando ad<br />

assumere), ma vi sono anche molte<br />

opportunità nei servizi, nella moda, nel<br />

turismo e nella sanità. Con l’inizio della<br />

ripresa, anche l’Agenzia per il Lavoro<br />

Umana è tornata a crescere, dopo aver<br />

affrontato il periodo nero a cavallo tra<br />

2008 e 2009 non con licenziamenti ma<br />

ricorrendo al contratto di solidarietà. Anche<br />

per gli amministratori.<br />

e utilizzatori – cliente. I dati economici<br />

previsti nel piano strategico 2008 – 2010<br />

sono stati brillantemente superati e la<br />

Società ha chiuso i tre esercizi con un<br />

risultato netto positivo che ha dato modo,<br />

a partire dall’esercizio 2009, di remunerare<br />

il Socio destinando allo stesso parte degli<br />

utili e oggi di proporre il reinvestimento<br />

degli utili. Esprimo, dunque, soddisfazione<br />

per il buon esito della gestione;<br />

un ringraziamento va all’operato<br />

dell’amministratore delegato, del direttore,<br />

dei dirigenti, dei quadri direttivi e di tutti i<br />

dipendenti.”<br />

La proposta di Insiel al socio Regione Fvg<br />

è quella di investire l’utile su alcune linee<br />

di investimento che vanno dalla rete e<br />

infrastruttura, alla sanità, agli enti locali,<br />

fino al web 2.0 istituzionale vale a dire<br />

l’insieme di tutte quelle applicazioni online<br />

che permettono l’interazione con l’utente<br />

per far sì che questi ultimi diventino<br />

“autori” aggiungendo valore ai servizi<br />

istituzionali.<br />

“Concluso lo sforzo di consolidamento<br />

Maria Raffaella Caprioglio<br />

Il Cda di INSIEL SPA approva<br />

il bilancio 2010<br />

Economia<br />

Aziende flash<br />

“Abbiamo stretto la cinghia, ma il tempo<br />

ci ha premiato: già nel terzo trimestre<br />

del 2010 avevamo visto una crescita di<br />

fatturato del 51% rispetto allo stesso<br />

periodo del 2009, ma il quarto trimestre<br />

è andato oltre: tra settembre e dicembre<br />

abbiamo registrato un aumento del<br />

54,8%. La nostra scelta di fare squadra<br />

nel momento del bisogno ha dato i suoi<br />

frutti: siamo usciti da un momento difficile<br />

senza licenziare nessuno dei nostri 500<br />

dipendenti e senza chiudere nemmeno<br />

una delle nostre 109 filiali. Siamo cresciuti<br />

e vogliamo crescere ancora: per il 2011”.<br />

della società, ora per Insiel è il momento<br />

del rilancio attraverso gli investimenti –<br />

ha dichiarato Dino Cozzi, amministratore<br />

delegato di Insiel – e lo vogliamo realizzare<br />

anche attivando le migliori forze presenti<br />

in regione, in primis, collaborando con gli<br />

atenei di <strong>Udine</strong> e Trieste ma anche con<br />

aziende private interessate ad investire<br />

in questo nostro progetto. Le esigenze<br />

di garantire un costante rinnovamento<br />

tecnologico, non fine a se stesso ma<br />

con l’obiettivo di fornire servizi migliori<br />

ai cittadini e agli operatori della pubblica<br />

amministrazione, portano ora ad indicare<br />

al Socio un piano per gli investimenti e<br />

un’azione sulle risorse interne che, in<br />

sinergia con il mercato Ict, possa essere<br />

in grado di garantire all’informatica<br />

regionale un ruolo a supporto dell’azione<br />

amministrativa pubblica. Tali premesse<br />

portano a prospettare al Socio la scelta<br />

di mantenere il risultato dell’esercizio<br />

nella Società al fine di promuovere il<br />

programma di rinnovamento”.<br />

maggio 11 23


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maggio 11 25


Economia<br />

Aziende<br />

Il Centro documentazione “Franco Marinotti”<br />

di Torviscosa ha fatto da location,<br />

venerdì 8 aprile, al battesimo della rinascita<br />

di Caffaro Chimica. Nell’anno che celebra<br />

il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’inno<br />

nazionale cantato dalla Corale di Torviscosa<br />

che ha accolto il folto parterre di autorità<br />

ed ospiti è sembrato rievocare lo spirito di<br />

costruttiva sinergia unitaria che ha caratterizzato<br />

l’impegno di Enti Pubblici, imprenditori<br />

privati, organizzazione sindacali e lavoratori<br />

per rendere possibile la rinascita di<br />

uno storico polo produttivo. La dimensione<br />

dell’impresa è stata illustrata dal Commissario,<br />

Marco Cappellotto, che dopo ventidue<br />

mesi di Amministrazione<br />

Straordinaria ha riconsegnato<br />

al mercato un’impresa<br />

nella quale sono<br />

stati mantenuti in attività<br />

gli stabilimenti, valorizzati<br />

i prodotti e conservato<br />

il portafoglio clienti, garantendo<br />

l’occupazione:<br />

tant’è che gli impiegati in<br />

Caffaro al momento della<br />

dichiarazione di insolvenza<br />

(maggio 2009) erano<br />

269, mentre il nuovo<br />

assetto imprenditoriale<br />

assicura occupazione per<br />

187 lavoratori (il 71%)<br />

e la cassa integrazione<br />

riguarderà 133 lavoratori<br />

per 18 mesi. Il recupero<br />

della Caffaro è stato reso<br />

possibile dalla discesa in campo di due colossi<br />

italiani del settore: il Gruppo Bertolini<br />

che ha acquisito il polo di Torviscosa e il<br />

Gruppo Fedeli-Todisco che ha acquisito il<br />

Polo SNIA di Brescia. Un impegno imprenditoriale<br />

che è stato illustrato da Francesco<br />

Bertolini e Donato Antonio Todisco che<br />

hanno sottolineato come la rinascita di<br />

questo polo industriale rivesta un’importanza<br />

strategica per l’intero comparto della<br />

chimica nazionale e soprattutto per l’industria<br />

manifatturiera italiana: perché con<br />

un 1, 6 milioni di tonnellate di chimica di<br />

base importate dall’estero, la possibilità di<br />

mantenere queste produzioni nel nostro<br />

Paese rappresenta un fattore di competitività,<br />

trattandosi di prodotti poveri per i<br />

26 maggio11<br />

La rinascita di<br />

CAFFARO-CHIMICA<br />

quali la maggiore importanza è rivestita dal<br />

costo logistico. Una conclusione positiva<br />

per una situazione di crisi ma, contemporaneamente,<br />

una sfida aperta, che vede<br />

come protagonisti il nuovo Gruppo imprenditoriale<br />

pronto ad investire a Torviscosa<br />

30 milioni di Euro per realizzare un innovativo<br />

impianto cloro-soda con tecnologia<br />

a membrana entro quattro anni: resta da<br />

risolvere il problema ambientale in ordine<br />

alle aree dismesse e al relativo risarcimento<br />

del danno ambientale procurato dalla Società<br />

del Gruppo SNIA. Una problematica<br />

che si traduce in un preventivo di messa in<br />

sicurezza per Torviscosa del valore di circa<br />

Renzo tondo, insieme ad alcuni ospiti tra cui al centro Donato<br />

Antonio todisco e Francesco Bertolini mentre brindano durante la<br />

cerimonia di passaggio dell’ex Caffaro<br />

230 milioni di Euro, a fronte del quale è<br />

stato già presentato un piano immediato<br />

che prevede costi per circa 30 milioni di<br />

Euro e che attualmente è all’attenzione del<br />

Ministero.<br />

Imponente la presenza delle autorità pubbliche<br />

che sono intervenute: Armando<br />

Di Nardo, Commissario Straordinario al<br />

Comune di Torviscosa, ha ricordato come<br />

le vicende della Caffaro sono state vissute<br />

nel territorio con sgomento ma senza fatalismo,<br />

riconoscendo che però Torviscosa<br />

non è stata lasciata sola; Alessandro Calligaris,<br />

presidente di <strong>Confindustria</strong> FVG, ha<br />

sottolineato come l’evento rappresenti un<br />

successo frutto di una sinergia virtuosa; l’arcivescovo<br />

di <strong>Udine</strong>, Andrea Bruno Mazzoca-<br />

to, ha richiamato l’attenzione su un progetto<br />

di rilancio della Caffaro che è frutto della<br />

speranza e della determinazione ma che ha<br />

saputo anche riaffermare l’importanza della<br />

responsabilità sociale dell’impresa; Onorino<br />

Colla, in rappresentanza delle Organizzazioni<br />

Sindacali, ha ricordato come la vertenza<br />

difficile durata per 30 mesi si sia potuta<br />

concludersi positivamente grazie alla costruttiva<br />

collaborazione di tutti i protagonisti<br />

coinvolti e al grande senso di responsabilità<br />

dimostrato dai lavoratori, chiamati peraltro<br />

ancora a pagare per una parte in prima persona<br />

il rischio di un futuro senza occupazione;<br />

Diana Bracco, vice-presidente nazionale<br />

di <strong>Confindustria</strong> e presidente<br />

dell’omonimo Gruppo Farmaceutico,<br />

ha rimarcato come il<br />

rilancio della Caffaro avvenga<br />

emblematicamente nel 2011,<br />

che l’ONU ha definito come<br />

anno della chimica, e che le<br />

previsioni danno, in controtendenza,<br />

con un trend positivo<br />

di crescita; Stefano Saglia,<br />

sottosegretario allo Sviluppo<br />

Economico, ha evidenziato<br />

come la tappa odierna<br />

sancisca la realizzazione di<br />

un percorso, ma rappresenti<br />

anche un punto di partenza,<br />

una sfida che sicuramente<br />

rappresenterà una grande<br />

avventura nella nuova chimica<br />

italiana; Renzo Tondo,<br />

governatore del Friuli Venezia<br />

Giulia (accompagnato dall’intera Giunta),<br />

ha espresso il compiacimento dell’Amministrazione<br />

Regionale per il felice traguardo<br />

raggiunto che ha saputo tutelare, il lavoro,<br />

l’impresa e l’ambiente e che affianca altri<br />

importanti successi dell’imprenditoria regionale<br />

e pone le basi per una rivitalizzazione<br />

dell’intero territorio di Torviscosa che conferma<br />

il centenario know-how di eccellenza<br />

sul piano della cultura e della capacità delle<br />

maestranze nel settore della chimica. All’incontro<br />

era presente anche il presidente di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, Adriano Luci.<br />

Franco Rosso


AUTOTRASPORTI<br />

gIANBATTISTA VALENT:<br />

serieta’, impegno ed etica<br />

Un’azienda di trasporti con 83 anni di storia<br />

di cose ne ha di sicuro affrontate molte, dalle<br />

avventurose trasferte negli anni ‘30/’40 con<br />

mezzi a gasogeno al periodo del boom industriale<br />

e dei grandi stabilimenti, dalle cicliche<br />

crisi economiche, con relative periodiche difficoltà<br />

per il costo del gasolio, alla concorrenza<br />

dei vettori stranieri, non sempre all’insegna<br />

della correttezza e del rispetto delle regole.<br />

Fin dal 1928 – anno in cui fu fondata dal<br />

signor Leonardo, in quel di Stazione Carnia<br />

a Venzone – la Valent Trasporti (oggi Autotrasporti<br />

Valent Gianbattista & C sas) ha giocato<br />

un ruolo importante nel panorama dei<br />

trasporti regionali, prima facendosi vettore di<br />

riferimento per la Cartiera Ermolli di Moggio<br />

<strong>Udine</strong>se e per il fitto traffico di legname e ferro<br />

da e per l’Austria, poi (dal ‘52) trasferendosi<br />

ad <strong>Udine</strong> e diversificando la propria offerta,<br />

imparando via via a modularla sulle esigenze<br />

di una clientela sempre più differenziata nelle<br />

esigenze di carico e tragitti.<br />

Tratto costante di questa bella avventura imprenditoriale<br />

– ora interpretata dal signor Gianbattista,<br />

figlio del fondatore, e da sua moglie,<br />

la signora Alietta Lodolo – è stato comunque<br />

sempre quella di un approccio “etico” al lavoro,<br />

una filosofia di impresa paradigmatica della<br />

mentalità più genuinamente friulana, fatta di<br />

investimenti nell’azienda, di correttezza nei<br />

rapporti coi terzi, di scelte attente, prudenti<br />

ed oculate, senza “roboanti effetti speciali”,<br />

ma molto fondata sulla serietà e sull’impegno<br />

personale.<br />

Un approccio al “mestiere di imprenditore”<br />

che si concretizza in una grande attenzione al<br />

rispetto delle regole, nella manutenzione dei<br />

mezzi, nel ferreo controllo sugli standard di<br />

sicurezza, nei rapporti con i dipendenti (allo<br />

stato, una ventina, tutti regolarmente assunti,<br />

nella convinzione dell’importanza del rapporto<br />

fiduciario tra dipendente e datore di lavoro,<br />

fattore che difficilmente può instaurarsi con<br />

in un universo di “terzisti”). E che è incarnato<br />

anche nel portafoglio clienti, variegato nella<br />

composizione, sia in modo da evitare di esporre<br />

l’azienda a rischi di “buchi neri” nel fatturato,<br />

sia per ottimizzare l’offerta, sfruttando al<br />

massimo le potenzialità del composito parco<br />

mezzi.<br />

Di fronte alla recente crisi finanziaria, pur con<br />

le difficoltà comuni a tutto il comparto (sia in<br />

termini di limitazioni nell’accesso al credito,<br />

sia per l’oggettivo calo della domanda a causa<br />

delle evidenti crisi di produzione industriale),<br />

l’azienda ha saputo trovare in sé i propri strumenti<br />

per reggere l’urto. “Nel 2005 – racconta<br />

il signor Gianbattista – io e mia moglie avevamo<br />

deciso di investire i nostri risparmi familiari<br />

in azienda, per dare vita ad una ricapitalizzazione<br />

che, negli intenti, doveva servire ad<br />

espandere l’attività. Capitali – prosegue – che<br />

in realtà sono serviti per fronteggiare le difficoltà<br />

che nessuno aveva previsto. Mi piacerebbe<br />

dire di essere stato preveggente, ma appunto<br />

in questo caso direi che piuttosto sono stato<br />

fortunato”.<br />

Ad ulteriore sostegno dell’azienda, in quel<br />

frangente così difficile, è arrivato anche il<br />

contributo di dipendenti e fornitori, segno inequivocabile<br />

di una stima che il management<br />

si è guadagnato negli anni. “Come per molti, il<br />

problema era più finanziario che sostanziale –<br />

ricorda il signor Valent – e quindi, invece che<br />

Economia<br />

Aziende<br />

tentare giochi strani, abbiamo ritenuto di spiegare<br />

‘a viso aperto’ la situazione a fornitori e<br />

dipendenti, ‘mettendoci la faccia’ nel garantire<br />

loro il dovuto, ma facendo appello ad un po’<br />

di pazienza, da parte loro. E – continua – dobbiamo<br />

riconoscere tutta la nostra gratitudine,<br />

sia ai fornitori che hanno aspettato prima di<br />

dar corso a mezzi finanziari di riscossione, che<br />

magari ci avrebbero creato qualche difficoltà<br />

con le banche, sia ai dipendenti, che viste le<br />

difficoltà ci sono venuti incontro, accettando<br />

di veder ritoccato il meccanismo degli straordinari.<br />

Oltre ad un aiuto concreto – conclude<br />

– è stata un’attestazione di stima nei nostri<br />

confronti che mi ha davvero commosso”.<br />

Per il futuro, difficile - in questi tempi grami –<br />

pensare a strategie di ampio respiro o a future<br />

espansioni aziendali, perché – dice il signor<br />

Gianbattista “ora è il momento di consolidare,<br />

lavorando con prudenza e facendo scelte oculate”.<br />

Però un obiettivo futuro ben chiaro c’è,<br />

ossia quello di formare all’interno dell’azienda<br />

un management preparato e coerente con la<br />

filosofia della Valent, a cui affidare l’operatività<br />

futura, quando l’azienda passerà sotto il<br />

controllo delle figlie Silvia e Martina, che nel<br />

frattempo hanno intrapreso brillantemente la<br />

carriera legale con un proprio studio ad <strong>Udine</strong>.<br />

Margherita Timeus<br />

AUTOTRASPORTI<br />

gIANBATTISTA VALENT & C. sas<br />

Sede Operativa:<br />

p.le dell’Agricoltura 15/d – 33100 UDINE<br />

Tel.: 0432 284284<br />

Sito internet: www.valentgb.com<br />

Email: info@valentgb.com<br />

PARCO MEZZI:<br />

Semirimorchi: lunghezza da mt. 13,60 –<br />

centinati: larghezza interna mt. 2,45-2,50<br />

Casse Mobili: da mt. 7,15 o, su<br />

prenotazione, da mt 7,45<br />

Rimorchi: portacasse<br />

Motrici: 3 assi, con isolata portatadi qli 260<br />

lordi<br />

Trattori Stradali<br />

SERVIZI FORNITI:<br />

- Carichi completi<br />

- Servizio di magazzinaggio-groupage<br />

- Trazione c/to terzi Casse mobili/<br />

semirimorchi<br />

- “Effetto Valent”: formula di acquisto o<br />

noleggio del solo cassone, che consente lo<br />

stazionamento o lo stoccaggio delle merci,<br />

in modo da permettere al cliente di disporre<br />

di una sorta di “magazzino volante” che<br />

permette di ottimizzare le proprie spedizioni<br />

maggio 11 27


Economia<br />

Aziende<br />

ALLTEK INNOVATION:<br />

nuova tecnologia per l’aeronautica<br />

L’impresa friulana, che fa parte del Parco Scientifico Luigi Danieli, sta mettendo a punto,<br />

nell’ambito di una ricerca europea, una tecnologia innovativa<br />

per misurare le performance dei piloti<br />

Migliorare l’interazione tra uomo e macchina<br />

in contesti lavorativi che prevedono l’impiego<br />

di strumentazioni ad alta tecnologia. È<br />

l’obiettivo del progetto CAMMI (Cognitive<br />

Adaptive Man-Machine Interface), in corso<br />

a livello europeo, al quale collabora anche<br />

un’impresa del Parco scientifico e tecnologico<br />

Luigi Danieli di <strong>Udine</strong>, la AllTek Innovation.<br />

L’azienda, che ha completato il suo percorso<br />

di start-up nell’incubatore d’impresa Techno<br />

Seed, è specializzata nel campo della sensoristica<br />

e della strumentazione di misura<br />

ed è stata coinvolta nella ricerca da uno dei<br />

partner italiani del progetto, la SELEX Galileo<br />

28 maggio11<br />

S.p.A. di Ronchi dei Legionari. “Le attività di<br />

ricerca riguardano i casi in cui apparecchiature<br />

di una certa complessità sono manovrate<br />

da operatori attraverso un’interfaccia<br />

tecnologica, ad esempio impianti industriali<br />

complessi o sistemi di pilotaggio aereo -<br />

spiega Barbara Piuzzi, ingegnere e socio<br />

fondatore della AllTek - A noi è stato chiesto<br />

di lavorare proprio su quest’ultimo caso,<br />

studiando un sistema di valutazione del<br />

carico di lavoro di piloti di UAV, veicoli aerei<br />

comandati a distanza, utilizzati soprattutto in<br />

ambito militare”.<br />

Il team di AllTek sta mettendo a punto un<br />

dispositivo in grado di rilevare i parametri<br />

fisiologici dei piloti durante la “missione”<br />

e di verificare il livello di “stress” correlato.<br />

“L’obiettivo – rivela Piuzzi – è ricavare dati<br />

utili per intervenire con azioni migliorative<br />

sul livello di performance e sulla sicurezza.<br />

Il pilotaggio di veicoli UAV richiede agli operatori<br />

un alto grado di concentrazione e una<br />

resa ai massimi livelli”.<br />

Il sistema utilizza sensori a contatto che<br />

registrano le reazioni fisiche dei piloti in<br />

azione. I dati sono poi analizzati con me-<br />

todologie tipiche del soft computing, cioè<br />

basate sulla conoscenza e il ragionamento<br />

approssimato, con il supporto di tecniche per<br />

la valutazione soggettiva del livello di stress<br />

dei piloti. “Questi metodi sono stati scelti<br />

per la loro capacità di trattare fenomeni di<br />

tipo non oggettivo, di difficile modellazione<br />

e controllo proprio come il caso in esame,<br />

- chiarisce Piuzzi – esse permettono infatti<br />

di rappresentare formalmente informazioni<br />

e conoscenze descrivibili, normalmente, in<br />

forma linguistica”.<br />

Al progetto CAMMI partecipa un pool di centri<br />

di ricerca, università e aziende di diversi<br />

Paesi europei. Tra i partner italiani, oltre alla<br />

SELEX Galileo, ci sono anche il Centro Ricerche<br />

Fiat e l’Università di Bologna. L’iniziativa,<br />

della durata di tre anni, è finanziata dal<br />

programma europeo Artemis, dedicato specificatamente<br />

allo sviluppo della ricerca nel<br />

campo dell’Embedded Computing System.<br />

AllTeK Innovation è una delle 18 imprese ad alto<br />

contenuto tecnologico assistite da Techno Seed,<br />

l’incubatore di impresa del Parco scientifico. L’idea<br />

è nata in ambito accademico, da un gruppo di<br />

ricercatori del Laboratorio di percezione artificiale<br />

dell’Università di Trieste. Dopo l’avvio, nel 2004,<br />

la società ha partecipato al percorso di assistenza<br />

allo start-up offerto da Techno Seed e ha ricevuto<br />

consulenze specialistiche e un contributo<br />

finanziario di 20 mila euro per i primi investimenti.<br />

Dal 2010 è insediata al Parco Scientifico e<br />

Tecnologico Luigi Danieli di <strong>Udine</strong>.<br />

AllTek si è specializzata in sensoristica e<br />

strumentazioni di misura, realizzando, tra i suoi<br />

primi lavori, un misuratore che rileva intervalli<br />

di tempo non ripetitivi dell’ordine di alcuni<br />

picosecondi per il Sincrotrone di Trieste. Oltre alla<br />

ricerca su commessa, la società ha sviluppato<br />

anche prodotti proprietari, tra cui un misuratore<br />

di velocità delle acque per canali e fiumi, dotato<br />

di un sistema intelligente per la previsione<br />

delle piene, già utilizzato dalla Protezione Civile<br />

regionale.


Arben Isufaj<br />

Che cosa vuol dire essere un imprenditore?<br />

Avere impegno, avere una strategia e dare la<br />

possibilità ad altre persone di lavorare, cercando,<br />

al contempo, una soddisfazione personale.<br />

Cos’è l’etica per un imprenditore?<br />

E’ fondamentale, perché come capi di un’impresa<br />

dobbiamo dare il buon esempio e<br />

trasmettere un’immagine positiva dell’azienda.<br />

Per me vuol dire anche essere generosi nei<br />

confronti del prossimo.<br />

Mi sta dicendo che gli imprenditori italiani<br />

sono troppo egoisti?<br />

Secondo me, sì. Chi ha la fortuna di “fare fortuna”,<br />

dovrebbe essere un po’ più filantropo.<br />

Quali sono le principali difficoltà nel<br />

fare impresa oggi?<br />

Il fatto che in Italia non c’è nessuna difesa<br />

contro chi non paga.<br />

C’è una difficoltà particolare a essere<br />

un imprenditore straniero in Italia?<br />

All’inizio sicuramente sì. Poi, se ci si impegna<br />

e si dimostra serietà, gli italiani ti accolgono<br />

favorevolmente. Qui chi ha davvero voglia di<br />

lavorare, il lavoro lo trova.<br />

Cosa ne pensa delle attuali polemiche<br />

sull’immigrazione?<br />

Credo che si debbano accogliere quanti hanno<br />

voglia di venire a lavorare e di comportarsi<br />

bene, e rimandare indietro gli altri. Certo che<br />

l’Ue dovrebbe fare qualcosa di più. Non è,<br />

infatti, possibile che di fronte alle difficoltà<br />

l’Unione non esista.<br />

Stiamo uscendo dalla crisi?<br />

Non ancora del tutto, ma se riusciremo a<br />

prendere “le misure” dei cambiamenti avvenuti<br />

nel mondo, potremmo utilizzare la crisi in<br />

senso positivo. Credo, inoltre, che questi anni<br />

di difficoltà contribuiranno a selezionare le<br />

aziende migliori.<br />

Nel vostro settore, la situazione<br />

qual è?<br />

Lavorando nel “pronto soccorso” per le aziende<br />

e per i privati che subiscono danni da incendi,<br />

alluvioni, trombe d’aria, ecc., rimettendo<br />

a posto stabili e macchinari per evitare lunghi<br />

“fermi impianti”, abbiamo un andamento<br />

abbastanza costante e non siamo particolarmente<br />

legati alla crisi. L’unico problema è che<br />

stanno aumentando gli incendi completamente<br />

distruttivi dove non c’è nulla da recuperare.<br />

Cosa vuol dire?<br />

Che forse, in alcuni casi, imprenditori disperati<br />

preferiscono cercare di recuperare qualche<br />

euro dall’assicurazione, piuttosto che continuare<br />

l’attività.<br />

Quanti incidenti sui quali intervenite<br />

potrebbero essere evitati?<br />

Parecchi, in alcuni casi con l’aggiornamento<br />

dei sistemi di sicurezza, in altri con una maggiore<br />

attenzione e controllo umano.<br />

Quindi i custodi nelle aziende servirebbero<br />

ancora e non ci si può affidare<br />

solo ai controlli automatici?<br />

E’ proprio così.<br />

Nel vostro settore, l’Italia come si pone<br />

in termini di avanzamento tecnologico?<br />

Abbastanza bene, ma c’è ancora molto da lavorare<br />

per raggiungere Paesi come la Francia,<br />

la Germania e la Gran Bretagna. Nel recupero<br />

dei sinistri in Italia c’è ancora un 40/60%di<br />

“fai da te”, il che vuol dire spesso non risolvere<br />

adeguatamente i problemi. Negli altri Paesi, ad<br />

esempio, sono le stesse assicurazioni a essere<br />

collegate a un’azienda che fa il nostro mestiere;<br />

da noi, invece, c’è una sola compagnia che<br />

ha fatto un accordo di quel genere, mentre le<br />

altre si devono ancora adeguare. Un simile accordo<br />

consente ai danneggiati di guadagnare<br />

tempo e di essere sicuri di avere un ripristino a<br />

regola d’arte, alle assicurazione di risparmiare<br />

molto sui risarcimenti dovuti ai clienti.<br />

Sono interventi molto costosi?<br />

Per quanto riguarda le aziende è impossibile<br />

una quantificazione media. Per le abitazioni,<br />

che in termini numerici costituiscono la gran<br />

parte dei nostri interventi, la media degli<br />

interventi si aggira sui 12mila euro e su una<br />

settimana di lavoro.<br />

Qual è il volume d’affari del vostro settore<br />

in Italia?<br />

Circa 80milioni di euro annui.<br />

L’internazionalizzazione nel vostro settore<br />

può essere una prospettiva?<br />

Per noi è stata fondamentale, tant’è che siamo<br />

presenti in Bulgaria, Portogallo, Slovenia,<br />

Spagna, Repubblica Ceca e Turchia, seppur<br />

con aziende indipendenti.<br />

E le dimensioni?<br />

Economia<br />

Botta & Risposta<br />

Botta & Risposta con…<br />

ARBEN ISUFAJ di Benpower Srl<br />

Contano. Sia perché per essere veloci negli<br />

interventi bisogna avere più sedi e magazzini<br />

sul territorio (noi ne abbiamo cinque in Italia),<br />

sia perché è un mercato con pochi concorrenti<br />

medio-grandi.<br />

Le banche aiutano le imprese a crescere?<br />

Fino a quando l’azienda va bene si. E’ quando<br />

un’impresa è in difficoltà che con le banche<br />

nascono i problemi. Gli istituti di credito, infatti,<br />

sono uno strano caso di azienda che non<br />

vuole rischiare...<br />

La burocrazia è un ostacolo alla<br />

crescita?<br />

Assolutamente sì. Oggi si perde più tempo a<br />

“fare carte” e a girare fra i vari uffici che danno<br />

spesso pareri contrastanti, di quanto se ne<br />

impieghi a lavorare. Il problema è, poi, che la<br />

nostra burocrazia, oltre a essere enorme, è<br />

anche molto disorganizzata.<br />

Cosa pensa dell’evasione fiscale?<br />

Che è una forma di concorrenza sleale che<br />

non dovrebbe essere permessa.<br />

Un personaggio del passato del quale<br />

l’Italia avrebbe bisogno oggi?<br />

Penso che ogni epoca abbia avuto i suoi<br />

personaggi positivi e che anche i personaggi<br />

negativi possano avere un lato positivo da rivalutare.<br />

L’importante è non ricominciare sempre<br />

tutto da zero, ma imparare dal passato, riprendere<br />

le cose buone e fare tesoro degli errori.<br />

Un personaggio del presente del quale<br />

potremmo fare a meno?<br />

Tutti i voltagabbana che pensano solo alla propria<br />

poltrona.<br />

C.P.<br />

BENPOWER SRL<br />

I dati<br />

Anno di fondazione: 2002<br />

Sedi Operative: 5 in Italia, 6 all’estero<br />

Fatturato: in Italia 5 milioni di euro<br />

Dipendenti: 10 + molti contratti a progetto sui<br />

singoli interventi<br />

Attività: bonifica e ripristino di edifici<br />

industriali e abitazioni civili che abbiano<br />

subito danni da fuoco o da acqua<br />

Sito internet: www.benpower.com<br />

Email: benpower.it@benpower.com<br />

maggio 11 29


Associazione<br />

Incontri<br />

L’onorevole Dal Lago<br />

ospite di palazzo Torriani<br />

Manuela Dal Lago, presidente della<br />

X Commissione “Attività Produttive,<br />

Commercio e Turismo” della Camera dei<br />

Deputati è stata ospite venerdì 1° aprile<br />

del Consiglio Direttivo di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong>. L’onorevole era accompagnata,<br />

nella sua visita a palazzo Torriani, dagli<br />

onorevoli Massimiliano Fedriga e Fulvio<br />

Follegot, dal presidente del Consiglio<br />

Regione del Friuli Venezia Giulia Maurizio<br />

Franz, dagli assessori regionali Claudio<br />

Violino e Federica Seganti e dall’assessore<br />

provinciale di <strong>Udine</strong> Franco Mattiussi.<br />

Il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci, a nome del Direttivo<br />

dell’Associazione, ha fatto presente<br />

all’onorevole Dal Lago che “il problema di<br />

fondo, che da quindici anni contrassegna<br />

le vicende del nostro Paese, risiede<br />

nella difficoltà strutturale a crescere.<br />

Occorre pertanto puntare sul controllo<br />

e sulla riduzione della spesa attraverso<br />

un controllo selettivo distinguendo tra<br />

interventi che favoriscano la crescita<br />

incrementando la competitività e ciò<br />

che la deprime o la ostacola”. Luci<br />

ha quindi ricordato alcune tematiche<br />

di particolare interesse del mondo<br />

imprenditoriale tra cui l’attuazione da<br />

Un momento dell’incontro a palazzo<br />

Torriani con la delegazione dell’UGL<br />

Nell’ambito del suo programma di visite<br />

per prendere contatto con la realtà<br />

produttiva del territorio, il segretario<br />

generale dell’UGL, Giovanni Centrella, che<br />

proviene direttamente dalla fabbrica (sino<br />

a quattro anni fa operaio metalmeccanico<br />

della Fiat), si è incontrato a palazzo Torriani<br />

con il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci.<br />

E’ stata l’occasione per illustrare le linee<br />

di fondo dell’azione dell’UGL che, in una<br />

30 maggio11<br />

parte del Governo di una politica efficace<br />

per l’impresa che ricomprenda: regole<br />

chiare e certe all’interno in cui operare,<br />

stimoli per incentivare l’aumento della<br />

dimensione dell’impresa, politiche serie<br />

in campo energetico, attenzione ai<br />

giovani e razionalizzazione degli enti nel<br />

settore dell’internazionalizzazione delle<br />

imprese, salvaguardando, in una logica<br />

di coordinamento, l’autonomia degli<br />

enti operanti a livello regionale. A livello<br />

regionale Luci ha posto invece i riflettori<br />

sull’importanza dei distretti e dei consorzi<br />

industriali ed anche sulla necessità di<br />

avviare quei grandi progetti strategici –<br />

si pensi a quelli legati alla portualità e<br />

alle infrastrutture, non solo viarie – che<br />

possono dare impulso e sviluppo a tutto il<br />

sistema Friuli.<br />

Dal canto suo, l’onorevole Dal Lago,<br />

che arrivava dalla visita aziendale alla<br />

Biofarma di Mereto di Tomba (“Mi si è<br />

aperto il cuore nel vedere la capacità<br />

di fare e innovare degli imprenditori in<br />

Friuli Venezia Giulia”), ha evidenziato<br />

come, in presenza di scarse disponibilità<br />

finanziarie, il Governo debba mettere in<br />

campo almeno una regolamentazione<br />

e una semplificazione delle normative<br />

logica di continuità con la precedente<br />

gestione della Polverini, si propone di<br />

essere presente sui luoghi di lavoro e<br />

nei luoghi di lavoro a fianco dei lavoratori<br />

per fare gli interessi degli stessi insieme<br />

a quelli dell’azienda. Infatti, non c’è<br />

benessere per il lavoratore se l’azienda<br />

non è competitiva. Impostazione<br />

questa che il presidente Luci ha<br />

condiviso sottolineando come la linea<br />

di <strong>Confindustria</strong> sia rivolta a sviluppare<br />

rapporti non conflittuali, ma costruttivi per<br />

affrontare i problemi reali della fabbrica,<br />

nell’interesse del miglioramento della<br />

produttività e quindi dei risultati anche a<br />

beneficio degli stessi lavoratori.<br />

“Il conflitto non ci appartiene – ha<br />

precisato Luci -, dobbiamo guardare avanti<br />

per restare competitivi e non perdenti<br />

di fronte all’evoluzione degli scenari<br />

mondiali”.<br />

L’intervento dell’onorevole Manuela Dal<br />

Lago (foto Gasperi)<br />

che consentano alle imprese di muoversi<br />

alla stessa velocità dei loro competitors<br />

europei. Scendendo nel concreto, la<br />

parlamentare ha quindi riassunto le ultime<br />

decisioni prese dalla X Commissione<br />

che presiede: l’emanazione dello Statuto<br />

d’Impresa, “che darà ossigeno alle pmi<br />

che costituiscono peraltro l’ossatura<br />

dell’imprenditoria del triveneto; e i<br />

provvedimenti riguardanti il credito<br />

d’imposta e la consorziabilità delle imprese<br />

in filiera. Non solo. Dal Lago ha inoltre<br />

ragguagliato gli imprenditori presenti sullo<br />

stato di avanzamento delle proposte di<br />

legge in tema di internazionalizzazione e di<br />

aiuto alle imprese che operano all’estero.<br />

Ha quindi ricordato anche le proposte di<br />

legge in materia di imprenditoria giovanile<br />

e femminile e di sollievo dei mancati<br />

pagamenti soffermandosi infine sul<br />

decreto delle energie rinnovabili, convinta<br />

che trovi soluzioni il problema inerente gli<br />

incentivi al fotovoltaico.<br />

A.L.<br />

Si presenta l’UgL di giovanni Centrella<br />

Nel corso dell’incontro, cui ha partecipato<br />

anche Raffaele Padrone, segretario<br />

nazionale dell’UGL Polizia di Stato, sono<br />

intervenuti Matteo Cernigoi, segretario<br />

regionale dell’UGL, che ha portato<br />

l’attenzione sul made in Italy che va<br />

promosso e salvaguardato per combattere<br />

la concorrenza, e Attilio Grosso, segretario<br />

provinciale dell’UGL, che ha ricordato<br />

l’importanza per lo sviluppo delle aziende<br />

della professionalità dei lavoratori e della<br />

necessità di valorizzarla.<br />

L’incontro si è concluso con la<br />

sottolineatura della centralità dei problemi<br />

della crescita e l’importanza del ruolo delle<br />

parti centrali per promuoverla.<br />

E.L.


maggio 11 31


Associazione<br />

Ambiente<br />

Il labirinto dei rifiuti<br />

“Attorno a questo tavolo ci sono soggetti<br />

che nelle battaglie del quotidiano hanno<br />

posizioni contrapposte. Quello che<br />

condividiamo tutti noi è l’obiettivo finale<br />

di un ambiente migliore da lasciare alle<br />

prossime generazioni. È per questo che<br />

dobbiamo uscire dai rispettivi gusci,<br />

guardarci negli occhi e parlare apertamente.<br />

Dobbiamo evitare che il silenzio riempia il<br />

vuoto della mancanza di decisioni”.<br />

E’ quanto ha dichiarato Adriano Luci,<br />

presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>, nel trarre<br />

mercoledì 30 marzo a palazzo Torriani<br />

le conclusioni del convegno dal titolo “Il<br />

labirinto dei rifiuti: orientarsi tra problemi<br />

locali, innovazione tecnologica e consenso<br />

sociale”.<br />

Per Luci, infatti, “gestire i rifiuti seriamente<br />

significa unire le forze, abbandonando le<br />

battaglie di principio. La verità sui rifiuti non<br />

sta da una parte o dall’altra. La verità sta<br />

dove tutti si incontrano, hanno il coraggio<br />

di ascoltare le ragioni degli altri, hanno il<br />

coraggio di parlare chiaro. Lì c’è anche la<br />

soluzione”.<br />

L’ambizione dell’incontro, promosso dal<br />

gruppo Terziario Avanzato di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong> e moderato da Claudia Silvestro,<br />

responsabile Ambiente dell’Associazione,<br />

era quello – parole del capogruppo del<br />

Terziario Avanzato, Giovanni Claudio Magon,<br />

“di avviare una nuova fase di dibattito<br />

costruttivo e condiviso nel nostro territorio<br />

sul tema dello smaltimento rifiuti”.<br />

Beatrice Miorini, della Sezione Regionale del<br />

Catasto dei rifiuti - ARPA FVG si è soffermata<br />

sui flussi di rifiuti che lasciano il Friuli<br />

Venezia Giulia, costituiti prevalentemente<br />

da quelli derivanti dal trattamento dei<br />

rifiuti, ma ricomprendenti pure gli olii<br />

esausti da macchinari industriali e i grandi<br />

rifiuti provenienti dal trattamento termico.<br />

32 maggio11<br />

I relatori intervenuti al convegno (foto Gasperi)<br />

L’alternativa all’impiantistica – ha precisato<br />

Beatrice Miorini – è una buona e corretta<br />

gestione logistica dei rifiuti”.<br />

Paolo Centola, del Politecnico di Milano,<br />

ha quindi puntato l’attenzione sulle luci e<br />

ombre dei termovalorizzatori, rimarcando<br />

“che l’inceneritore non è in sè inquinante.<br />

Tutto dipende dai criteri di progettazione e<br />

soprattutto di gestione dell’impianto”. Franco<br />

Cecchi, dell’Università di Verona, si è invece<br />

soffermato sulla dispersione del rifiuto<br />

organico nelle fognature attraverso l’uso<br />

di dissipatori sotto-lavello; una soluzione<br />

auspicabile a patto che vi sia integrazione di<br />

flussi e tecnologie.<br />

Per Michele Bernard, di Legambiente FVG,<br />

un ambientalismo costruttivo deve saper<br />

guardare al futuro, gestendo il presente e<br />

senza rinunciare alle proprie convinzioni:<br />

“L’ambientalismo deve obbligatoriamente<br />

partire dai temi generali per affrontare<br />

le contingenze e per cercare soluzioni<br />

lungimiranti praticabili sotto il profilo sociale,<br />

ambientale e economico, tenendo presente<br />

che c’è anche una fase di transizione da<br />

gestire”.<br />

Enio Decorte, assessore all’Ambiente<br />

Provincia di <strong>Udine</strong>, ha dichiarato la<br />

disponibilità della Provincia “a rivestire un<br />

punto di riferimento nella programmazione<br />

e di organizzazione del servizio di<br />

smaltimento dei rifiuti con ruolo di autority<br />

rispetto al sistema stesso. Servono però<br />

norme a livello regionale che autorizzino<br />

questo”.<br />

Infine, Giorgina Bertolino, dell’Associazione<br />

Culturale a.titolo-Torino, ha illustrato<br />

il progetto di riqualificazione artistica<br />

di centrale di cogenerazione per<br />

teleriscaldamento a Banchette d’Ivrea.<br />

A.L.<br />

CoSA SIGNIFICA<br />

gestire i rifiUti<br />

Gestire i rifiuti significa mescolare una serie di<br />

elementi di qualità diversissima tra loro.<br />

Adriano Luci ha provato a risummerli:<br />

Conoscenza: lo studio dei dati, l’analisi e la<br />

controanalisi degli stessi.<br />

Tecnologia: il nostro stile di vita – e quello<br />

che vogliamo per i nostri figli – creano rifiuti ed<br />

impatti che debbono essere gestiti da tecnologie<br />

complesse, che vanno indagate e sperimentate<br />

a fondo. Nessuno ha la verità in tasca. Tutto<br />

è crescita continua nella sperimentazione e<br />

nell’innovazione.<br />

Formazione: tanto più la situazione si complica<br />

tanto più c’è bisogno di tecnici preparati. Preparati<br />

soprattutto ad affrontare le novità, flessibili nel<br />

trovare soluzioni.<br />

Imprenditoria: il coraggio di rischiare in un<br />

contesto complesso. Questo è l’ingrediente con<br />

il quale possiamo contribuire noi imprenditori.<br />

Quando un imprenditore fa bene la sua parte, il<br />

beneficio ricade a pioggia su tutti.<br />

Ambientalismo: le associazioni ambientaliste<br />

hanno un ruolo chiave nella divulgazione della<br />

conoscenza. Poiché il loro diramarsi capillare sul<br />

territorio gli impone un ruolo di approfondimento<br />

e onestà intellettuale come mai prima d’ora.<br />

Legislazione: la gestione dei rifiuti è complessa<br />

anche perché la norma è complessa, farraginosa,<br />

in alcuni casi inapplicabile. Il legislatore ambientale<br />

per primo deve uscire dal palazzo ed incontrare la<br />

realtà. Evitiamo la trappola del “operazione riuscita<br />

– paziente deceduto” o del “la fabbrica che non<br />

inquina è la fabbrica chiusa”.<br />

Efficienza amministrativa: in un contesto<br />

normativo difficile, l’efficienza amministrativa –<br />

ancora estremamente carente nel nostro Paese –<br />

è cruciale, così come cruciali sono la preparazione<br />

ma anche il coraggio dell’apparato pubblico.<br />

E infine, ultimo ma sarebbe il primo, la politica,<br />

nel senso migliore: la programmazione organica,<br />

la visione strategica per il futuro del paese e del<br />

territorio, la gestione trasparente sono necessità<br />

impellenti. Senza di esse l’ambiente è in serio<br />

pericolo. Perché a nulla valgono gli altri ingredienti<br />

da me citati se non si calano in un contesto<br />

politico maturo.


GIÀ A CASA?<br />

nuovi<br />

voli !<br />

MilAno linate<br />

GEnovA<br />

IO PARTO DA RONCHI!<br />

maggio 11 33


34 maggio11


WineBARCA!<br />

maggio 11 35


Associazione<br />

Design<br />

Impressioni<br />

dal Salone del Mobile<br />

“I miei primi 50 anni”, è ciò che potrebbe<br />

dire il Salone del Mobile di Milano, se<br />

potesse parlare. Fu proprio nel 1961 che i<br />

patron di 14 aziende mobiliere si associarono<br />

fondando il COSMIT per organizzare il Salone<br />

del Mobile, su iniziativa di Tito Armellini,<br />

direttore allora della delegazione “Alta Italia<br />

della Federazione Italiana delle industrie del<br />

Legno e del Sughero”. 50 anni di storia che<br />

non è solo la storia del mobile, ma è la storia<br />

di tutti noi perché, a ben guardare, gli oggetti<br />

che sono stati presentati attraverso gli anni<br />

al Salone, sono frutto dell’evoluzione del<br />

nostro modo di vivere. Ogni nuova edizione<br />

è stata infatti l’espressione di come la società<br />

contemporanea abbia inteso l’arredo in<br />

quel preciso momento storico. Le aziende<br />

da sempre infatti hanno esposto ciò che<br />

ritenevano potesse essere utile alla comunità,<br />

naturalmente non per motivi filantropici, ma<br />

perché,com’è logico, ciò fa “business”. Quindi,<br />

quando parliamo del Salone del Mobile di<br />

Milano o di design, parliamo anche in termini<br />

sociologici. Questa edizione del Salone,<br />

come anche alcune precedenti, è stata un<br />

momento di aspettativa per le industrie,<br />

per comprendere se la crisi del settore<br />

stia regredendo. I sentori effettivamente<br />

ci sono, per ciò che concerne l’interesse e<br />

l’afflusso dei visitatori, ma come ha detto<br />

il presidente regionale di <strong>Confindustria</strong><br />

Alessandro Calligaris: “A visitare la fiera sono<br />

sostanzialmente gli addetti ai lavori, ma sono<br />

i consumatori a muovere l’economia. Se<br />

quest’ultimi non hanno capacità economiche<br />

tutto si ferma. In Italia i consumi sono<br />

ancora oscillanti, mentre in altri paesi stanno<br />

crescendo”. Questo giudizio è, secondo me,<br />

36 maggio11<br />

Il pavillon di Promosedia<br />

positivo, in quanto l’export è trainante per<br />

l’economia. È dello stesso parere il presidente<br />

di Promosedia, Matteo Tonon, il quale<br />

conferma: “Si sente un maggiore ottimismo<br />

tra i visitatori che si traduce in un risultato<br />

positivo di questo Salone. Il mio parere<br />

è che questo trend di crescita si evolverà<br />

durante un triennio”. Se le aspettative e le<br />

analisi si riveleranno giuste è compito ora alle<br />

aziende fare i dovuti passi per agganciarsi<br />

alla prospettata ripresa. La ricetta di “cosa<br />

fare”, secondo me, è dare un’immagine<br />

“Italiana” della propria azienda che vuol dire<br />

produrre dando qualità+design, che è quello<br />

che il mercato si aspetta da noi. Dobbiamo<br />

allontanare le tentazioni di rincorrere solo<br />

il prezzo per vincere la concorrenza, è una<br />

battaglia persa; noi possiamo e dobbiamo<br />

dare quello che sappiamo fare e che ci è<br />

riconosciuto a livello mondiale che è appunto<br />

qualità+design. Ma torniamo al Salone:<br />

numerose sono state presenze di produttori<br />

della nostra regione. La CCIAA anche<br />

quest’anno ha fatto da regista al Padiglione<br />

Promosedia. Spiega il direttore camerale<br />

Maria Lucia Pilutti: “Uno stand di circa 660<br />

mq ubicato nel padiglione Moderno, entro il<br />

quale hanno esposto dieci aziende, mentre<br />

un altro gruppo, 5 produttori, era di stanza al<br />

padiglione Design”. Personalmente ho avuto,<br />

anche quest’anno, il piacere di progettare<br />

il Padiglione Promosedia al quale ho voluto<br />

dare un’immagine di particolare impatto<br />

scenografico che evidenziasse, nel miglior<br />

modo possibile, i prodotti esposti. A curare<br />

la parte grafica e di comunicazione Adriana<br />

Cruciatti (agenzia CALT di <strong>Udine</strong>). Oltre a<br />

questa presenza c’erano naturalmente altre<br />

grandi aziende tra le quali Tonon, Calligaris,<br />

Moroso, Gervasoni, Potocco, Domitalia,<br />

Interna, La Cividina etc. Ognuna di esse<br />

presentava interessanti prodotti. Tonon,<br />

azienda per la quale ho curato il progetto<br />

dello stand nei toni del Bianco e Nero con<br />

pavimenti laccato lucido e due light Box con<br />

gigantografie a tutta parete, ha presentato la<br />

poltroncina imbottita girevole Poppy di David<br />

Fox. Per Calligaris il focus in questo salone<br />

2011 è stato sui materiali e tecnologie hi-tech.<br />

Cito per esempio, il tavolo Orbital progettato<br />

da Pininfarina con piano allungabile da 165 a<br />

255 centimetri, per muoverlo basta sfiorare<br />

una leva, il meccanismo che lo regola è<br />

soft touch. La superficie in vetro temprato<br />

trasparente extrachiaro è trattata antimacchia.<br />

Scultorea la base colonna di poliuretano<br />

in bianco o nero, solido il piede ovale in<br />

metallo matt. Tra i nuovi prodotti presentati<br />

da Moroso ci sono Impossible Wood Chair,<br />

di DoshiLevien, poltroncina in Liquid wood<br />

echaise longue Biknit di Patricia Urquiola che<br />

gioca con l’intreccio fino a farlo diventare<br />

struttura. Gervasoni, tra le sue nuove<br />

proposte, ha esposto la famiglia Inout900 di<br />

Paola Navone, designer che ha curato anche<br />

l’interessante stand: Pareti bianche in Tyvek<br />

traforato che racchiudono gli ambienti dello<br />

stand; pavimenti con assi di legno sbiancato<br />

e quinte lasciate grezze. La serie Inout 900<br />

è pensata per esterni coperti come portici,<br />

terrazze o verande. La struttura delle sedute è<br />

in doghe di frassino trattato a 190° di calore,<br />

per rendere le fibre uniformi e resistenti al<br />

tempo e agli agenti atmosferici.<br />

Un’altra novità è stata rappresentata, dopo<br />

tre anni, dal ritorno di SaloneUfficio. Tre anni<br />

critici per l’economia mondiale, difficili per<br />

tutto il settore arredo e molto pesanti per il<br />

settore ufficio. Tre anni che hanno evidenziato<br />

la scarsa propensione delle aziende agli<br />

investimenti in genere e alla partecipazione<br />

alle fiere specializzate. Gli espositori sono<br />

stati 129, rispetto all’ultimo SaloneUfficio<br />

circa il 15% in meno. Anche qui diverse le<br />

presenze della nostra regione, tra esse, il<br />

Gruppo Fantoni, che ha organizzato diversi<br />

incontri presso lo showroom milanese Blue<br />

Milano di Via Santa Sofia, inaugurato da pochi<br />

mesi, Codutti e Linea Fabbrica, presente con<br />

due stands di cui uno collocato all’interno del<br />

Padiglione Promosedia.<br />

Prof. Fabio Di Bartolomei<br />

Industrial &Interior Designer<br />

Realtà Industriale dedicherà, nel<br />

prossimo numero della rivista, un<br />

ulteriore approfondimento sul Salone<br />

Internazionale del Mobile.


Il progetto di educazione<br />

alimentare passa alla fase B<br />

E’ passato alla Fase B il progetto<br />

del Gruppo Alimentari e Bevande di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> finalizzato a fornire gli<br />

strumenti ed il supporto indispensabili per<br />

costruire dei percorsi didattici appropriati<br />

in materia di Educazione Alimentare da<br />

inserire nei piani dell’offerta formativa delle<br />

scuole secondarie di primo grado della<br />

Provincia di <strong>Udine</strong>.<br />

Il progetto, che gode del patrocinio<br />

dell’Ordine Tecnologi Alimentari FVG e<br />

dell’Ufficio Scolastico Regionale, è infatti<br />

entrato nella sua seconda fase operativa.<br />

“Dopo gli incontri per la formazione degli<br />

insegnanti ed il trasferimento di quanto<br />

appreso a quasi 900 studenti – spiega<br />

Cristian Vida, capogruppo del Gruppo<br />

Alimentari Bevande – siamo partiti con<br />

gli incontri con gli esperti delle diverse<br />

filiere di prodotto e le visite aziendali<br />

alle eccellenze delle industrie del settore<br />

nella nostra provincia. Il nostro obiettivo<br />

finale resta quello di diffondere fra i<br />

ragazzi le conoscenze fondamentali che<br />

tutti i consumatori dovrebbero avere per<br />

compiere scelte consapevoli al momento<br />

dell’acquisto e del consumo dei prodotti<br />

Da sx Enrico Rosina, Maurizio Tonutti e<br />

Tiziana Zanetti (foto Gasperi)<br />

Palazzo Torriani ha ospitato il consueto<br />

seminario che <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> dedica<br />

alle novità sul trasporto delle merci<br />

pericolose, che ogni due anni vengono<br />

apportate all’ADR, ovvero l’accordo<br />

internazionale che regola il trasferimento<br />

di queste particolari merceologie, valido<br />

anche sul territorio nazionale ed il cui<br />

aggiornamento entrerà operativamente in<br />

vigore dal 1° luglio 2011.<br />

Il saluto di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> è stato<br />

portato dal capogruppo trasporti e logistica<br />

Enrico Rosina, mentre la relazione tecnica<br />

è stata tenuta dall’ingegner Maurizio<br />

alimentari, nell’interesse generale del<br />

mangiare sano e genuino nonché della<br />

prevenzione delle malattie derivanti da stili<br />

di vita non corretti”.<br />

Le prime visite aziendali si sono tenute a<br />

fine marzo alla Hosta Italia srl di Dignano,<br />

che ha ospitato due classi della scuola<br />

media di San Daniele del Friuli, e alla<br />

Friultrota srl di San Daniele del Friuli, che<br />

ha accolto i ragazzi della scuola media di<br />

Artegna.<br />

A giudicare dai commenti di Maurizio<br />

Sacilotto (Hosta Italia) e di Walter Brisinello<br />

(Friultrota), i giovani studenti hanno<br />

davvero impressionato per preparazione,<br />

entusiasmo e interesse.<br />

“E’ valsa la pena dedicare una mezza<br />

giornata di lavoro alla visita di una<br />

scolaresca del territorio – evidenzia<br />

infatti Sacilotto -. Ho trovato dei ragazzi<br />

educati e preparati, che hanno formulato<br />

domande sempre intelligenti e pertinenti<br />

a riprova che l’attività propedeutica della<br />

loro insegnante ha prodotto ottimi risultati.<br />

Il tour aziendale non ha mai registrato<br />

cali di attenzione, dall’arrivo fino alla<br />

Le novità sul trasporto<br />

delle merci pericolose<br />

Tonutti, noto ed apprezzato esperto di<br />

trasporto di merci pericolose, che era<br />

accompagnato dall’ingegner Tiziana<br />

Zanetti.<br />

L’aggiornamento 2011 dell’ADR riguarderà<br />

in particolare la nuova marcatura sui colli<br />

e sulle unità di trasporto per le merci<br />

in quantità limitata, l’introduzione della<br />

nuova figura dello scaricatore con precisi<br />

compiti operativi, l’obbligo dell’indicazione<br />

sul documento di trasporto della dicitura<br />

“pericoloso per l’ambiente” per le materie<br />

che sono considerate tali, l’aggiornamento<br />

del contenuto delle trem cards, ovvero<br />

le istruzioni di sicurezza che devono<br />

trovarsi a bordo del veicolo, l’obbligo di<br />

conservazione per almeno tre mesi da<br />

parte dello speditore e del trasportatore<br />

di tutta la documentazione inerente il<br />

Associazione<br />

Alimentari e Bevande<br />

degustazione finale dei nostri prodotti<br />

dolciari da forno”.<br />

Si dichiara favorevolmente colpito Walter<br />

Brisighello: “Mi sono complimentato<br />

con la loro insegnante per l’interesse e<br />

l’attenzione dei ragazzi. A impressionarmi<br />

di più è stata, però, la sorpresa degli<br />

studenti nello scoprire il mondo “friulano”<br />

delle trote, di cui non avevano un’esatta<br />

percezione. In Friuli si producono il 30%<br />

delle trote italiane, ma la nostra attività<br />

è pressoché sconosciuta rispetto ad altri<br />

settori della zootecnica. Il nostro è un<br />

mondo affascinante dove sono ancora<br />

i ritmi della natura a dettare le scelte<br />

dell’allevatore, in un felice connubio tra<br />

etica, qualità e formazione geo-morfologica<br />

del nostro territorio”.<br />

trasporto di merci pericolose.<br />

A.L.<br />

Trasporti<br />

Anche il c.d. patentino ADR, cioè il<br />

certificato di formazione professionale per<br />

i conducenti, cambia veste, diventando di<br />

formato plastificato tipo card.<br />

Il seminario organizzato dalla <strong>Confindustria</strong><br />

di <strong>Udine</strong> ha rappresentato anche un<br />

utile momento di ripasso delle principali<br />

disposizioni di interesse non solo delle<br />

numerose aziende intervenute all’iniziativa,<br />

ma anche dei rappresentanti della Polizia<br />

Stradale, che erano presenti a Palazzo<br />

Torriani.<br />

Alessandro Fanutti,<br />

Area Economia d’Impresa<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

maggio 11 37


Associazione<br />

Edilizia<br />

La certificazione energetica degli edifici<br />

Instabilità politica in alcuni Paesi produttori di petrolio e disastro atomico in Giappone negli ultimi<br />

mesi hanno riproposto l’attualità critica del problema energetico a livello mondiale: un problema che<br />

riguarda pesantemente l’Italia come Paese fortemente dipendente negli approvvigionamenti. Torna<br />

così prepotentemente di attualità il ruolo del risparmio energetico che vede il mondo delle costruzioni<br />

uno dei principali protagonisti possibili. All’ingegner Rosario Di Maggio, membro del Comitato Tecnico<br />

Scientifico dell’ARES (Agenzia Regionale per l’Energia Sostenibile) e consulente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Realtà Industriale ha posto alcune domande.<br />

Ing. Di Maggio, i fatti tragici<br />

delle ultime settimane (Nord<br />

Africa e Giappone) stanno<br />

probabilmente togliendo il sonno<br />

a chi ha responsabilità sul piano<br />

dell’approvvigionamento energetico<br />

per il nostro Paese, mentre risparmio<br />

energetico e protezione ambientale<br />

sembrano arrancare in Italia e in<br />

Friuli…<br />

Effettivamente è così, ed è grave perché al<br />

di la dei fatti recenti, a monte la situazione è<br />

già fonte di preoccupazione. Ricorderò alcune<br />

cifre che esplicitano come la nostra società<br />

dipenda dal petrolio. Da questa fonte dipende<br />

il 40% di tutta l’energia primaria mondiale,<br />

il 90% di tutta l’energia usata nei trasporti.<br />

Il 65% del petrolio viene usato per produrre<br />

carburanti e il 35% serve per produrre energia<br />

elettrica, riscaldamento degli edifici, asfalti,<br />

materie plastiche, fertilizzanti, prodotti chimici<br />

e medicinali. Ognuno di noi consuma 5 litri<br />

di petrolio al giorno; una famiglia consuma<br />

ogni anno quasi un’autocisterna piena e il<br />

mondo nel suo insieme brucia 25 miliardi<br />

di barili di petrolio all’anno. Che autonomia<br />

abbiamo? Gli esperti ci dicono che il totale di<br />

petrolio convenzionale estraibile è stimabile in<br />

2000 miliardi di barili: ne abbiamo già estratti<br />

1.000 miliardi, ci rimarrebbero 40 anni. Ma il<br />

problema è che, invece, la domanda di petrolio<br />

non è costante, ma è in crescita.<br />

Quindi bisogna consumarne meno…<br />

Cosa sta facendo l’Italia su questo<br />

fronte?<br />

Il nostro Paese ha varato nel 2005 una<br />

normativa sul risparmio energetico che<br />

però in questi anni ha generato più dubbi<br />

che certezze: a questo complicato assetto<br />

normativo si sono poi aggiunti decreti non<br />

sempre coerenti, mentre nel contempo la<br />

potestà regionale in materia del Friuli Venezia<br />

Giulia e le singole amministrazioni comunali<br />

hanno generato una serie di norme a carattere<br />

locale che differenziano territorialmente la<br />

certificazione energetica degli edifici. Ma<br />

38 maggio11<br />

va anche sottolineato che la certificazione<br />

energetica resta una grande opportunità per<br />

la riqualificazione del patrimonio edilizio, per<br />

sostenere l’economia, per promuovere lo<br />

sviluppo professionale delle nostre aziende,<br />

per difendere l’occupazione e proteggere<br />

l’ambiente. All’estero, specie nell’area tedesca,<br />

questa opportunità si è già trasformata in<br />

importante fonte di reddito.<br />

Le costruzioni che ruolo possono<br />

giocare in questo contesto?<br />

Enorme, perché riguarda le nuove costruzioni<br />

e quelle già realizzate. Ricordiamoci che<br />

mediamente le nostre case possono venir<br />

paragonate ad un secchio bucato da fori<br />

dove continuamente esce energia che<br />

ripristiniamo accendendo una caldaia. Parlo<br />

di pareti, finestre, tetto, pavimento, impianto<br />

e ventilazione dei locali [e di imprese<br />

costruttrici, di artigiani installatori, di liberi<br />

professionisti progettisti]. Per parlare in termini<br />

estremamente semplificativi: i nostri edifici<br />

esistenti mediamente “perdono” annualmente<br />

25÷30l di gasolio per ogni metro quadro<br />

di superficie calpestabile. Si potrebbero<br />

ridurre questi consumi, ragionevolmente,<br />

a 5,0l/mq anno. Da qui la consapevolezza<br />

che il risparmio energetico coincide con<br />

un investimento sul valore dell’immobile,<br />

mentre lo spreco energetico comporta il suo<br />

deprezzamento.<br />

Ha citato la “Certificazione Energetica”<br />

prevista dalla normativa: come la<br />

possiamo definire?<br />

La Certificazione Energetica prevede un<br />

calcolo standardizzato secondo un protocollo<br />

definito e condiviso, al termine del quale si<br />

ottiene un indice di prestazione valido come<br />

termine di paragone per calcoli eseguiti su<br />

altri edifici. Le ipotesi alla base del calcolo<br />

non fanno specifico riferimento alle modalità<br />

d’uso dell’edificio sottoposto a certificazione.<br />

Diversa invece è la “diagnosi energetica” che è<br />

un calcolo specializzato sull’edificio in esame,<br />

che prevede ipotesi specifiche e relative al<br />

singolo fabbricato, a priori non estensibili nè<br />

generalizzabili ad altri edifici. Tutto questo<br />

ci permette, a titolo esemplificativo, di<br />

valutare attraverso la diagnosi energetica la<br />

convenienza o meno dell’investimento in<br />

riqualificazione di un fabbricato impiegato<br />

saltuariamente: la classica casa per le vacanze.<br />

Questo aspetto è essenziale, poiché una<br />

corretta diagnosi energetica deve evidenziare<br />

esattamente i costi di riqualificazione e<br />

comprendere sia l’analisi di fattibilità, sia<br />

l’analisi economica dei tempi di ritorno. E’<br />

un processo di grande responsabilità da<br />

parte dei professionisti, perché il documento<br />

deve sostenere le ragioni di un eventuale<br />

finanziamento, quantificando i flussi di cassa<br />

futuri derivanti dal risparmio e necessari a<br />

pagare le rate del mutuo. E’ indispensabile<br />

infatti che la riqualificazione trovi nella<br />

sostenibilità economica il suo pilastro<br />

giustificativo, se vogliamo dare un reale<br />

impulso alla ristrutturazione del patrimonio<br />

immobiliare esistente. Attualmente, e per gli<br />

edifici meno performanti, i tempi di ritorno per<br />

un intervento globale di riqualificazione sono<br />

nell’ordine dei diciotto-venti anni, che però si<br />

riducono considerevolmente se si applica la<br />

detrazione fiscale del 55%.<br />

Quando deve intervenire la<br />

certificazione energetica?<br />

Innanzitutto negli interventi edilizi e<br />

quindi nuove costruzioni, ristrutturazioni,<br />

riqualificazione energetiche e accesso a<br />

finanziamenti. Poi nei trasferimenti a titolo<br />

oneroso.<br />

E’ un processo abbastanza complesso?<br />

E’ una procedura tecnica, che deve rispondere<br />

a specifiche normative: ha una rilevanza<br />

sociale e pratica per il singolo interessato.<br />

Chiaro che è necessario ricorrere a dei veri<br />

tecnici esperti e non improvvisati in materia,<br />

perché l’applicazione della normativa deve<br />

coincidere con l’esatta interpretazione della<br />

realtà energetica del singolo edificio.<br />

F.R.


Corsi di Formazione<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

MAggIO 2011<br />

Acquisti<br />

3 maggio<br />

Il marketing d’acquisto: strumento indispensabile<br />

per cogliere tutte le opportunità<br />

offerte dai mercati di fornitura e contenere<br />

i costi<br />

Direttive Comunitarie<br />

5 maggio<br />

Sicurezza del macchinario – Ripari –<br />

EN953 – Requisiti generali per la progettazione<br />

e la costruzione di ripari fissi e mobili<br />

Economica<br />

6 e 13 maggio<br />

La valutazione della situazione finanziaria<br />

aziendale<br />

12 e 19 maggio<br />

Guida operativa alla formulazione del buget<br />

Informatica<br />

2, 4 e 6 maggio<br />

Microsoft Access 2007 – Base<br />

25 maggio<br />

La gestione efficace del computer in ufficio:<br />

strumenti e scorciatoie per organizzare<br />

al meglio il proprio lavoro<br />

Legale<br />

5 maggio<br />

Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />

231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />

delle società Modalità di prevenzione<br />

per le classi di reati presupposto – Delitti<br />

contro l’industria e il commercio<br />

12 maggio<br />

Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />

231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />

delle società Modalità di prevenzione<br />

per le classi di reati presupposto – Reati<br />

informatici e trattamento illecito di dati<br />

17 maggio<br />

Strumenti derivati, problematiche tecniche<br />

e giuridiche legate alle operazioni di swap<br />

19 maggio<br />

Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />

231/2001 sulla responsabilità amministrativa<br />

delle società - La valutazione dei rischi<br />

e i modelli gestionali di tutela<br />

26 maggio<br />

Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs<br />

231/2001 sulla responsabilità amministrati-<br />

va delle società – Conduzione di Audit per<br />

verificare l’efficacia dei modelli<br />

Management<br />

13 maggio<br />

L’arte di saper delegare – avanzato<br />

Personale<br />

5 maggio<br />

Il contratto di appalto: dalla<br />

disciplina giuridica alla gestione operativa<br />

27 maggio<br />

La gestione degli agenti e dei rappresentanti<br />

di commercio<br />

Privacy<br />

10 maggio<br />

Corso per il personale tecnico del settore<br />

IT (amministratori di sistema)<br />

Produzione<br />

9 e 16 maggio<br />

Il Capo Reparto: tecniche di<br />

gestione nei reparti produttivi<br />

12 e 13 maggio<br />

Corso base di Logistica Aziendale<br />

Risorse Umane<br />

19 e 26 maggio<br />

Il colloquio di valutazione delle<br />

prestazioni<br />

Sicurezza<br />

Dal 5 maggio<br />

Responsabile e Addetto al Servizio di<br />

Prevenzione e Protezione – Modulo B di<br />

specializzazione per RSPP e ASPP<br />

18 e 25 maggio<br />

Rischio elettrico e sicurezza nei lavori elettrici<br />

– Norma CEI 11-27 con attestato per<br />

PAV e PES<br />

26 maggio<br />

Progettazione di una postazione di lavoro:<br />

Metodo OCRA<br />

Percorsi finanziabili<br />

Fondimpresa<br />

Economica<br />

da concordare<br />

Sviluppo di competenze nella gestione<br />

economico-finanziaria dell’azienda<br />

Informatica<br />

Dal 18 maggio<br />

MOC 6418 - Deploying Windows Server<br />

2008<br />

Lingue straniere<br />

da concordare<br />

English at work<br />

da concordare<br />

Le francais des affaires<br />

da concordare<br />

Deutsch am arbeitsplatz<br />

Marketing<br />

Dal 19 maggio<br />

Marketing strategico in azione<br />

Management<br />

da concordare<br />

Coaching room<br />

Associazione<br />

Formazione<br />

Vendite<br />

Dal 9 maggio<br />

Sales Master – Tecniche avanzate di vendita<br />

Da non perdere<br />

Percorso formativo<br />

Lean Manufacturing<br />

(dal 7 luglio 2011)<br />

La “produzione snella” è tornata prepotentemente<br />

alla ribalta in questo periodo per la sua<br />

concentrazione sul valore per il cliente e<br />

l’attenzione spasmodica all’eliminazione degli<br />

sprechi.<br />

Originatosi come sistema produttivo Toyota,<br />

conosciuto in Occidente con il libro di Womack<br />

“La macchina che ha cambiato il mondo”, è –<br />

giustamente – il progetto d’intervento più caldo in<br />

questo momento nelle aziende.<br />

Questo percorso formativo è articolato in cinque<br />

giornate, in cui – dopo una prima introduttiva<br />

– vengono presentate le 4 aree fondamentali<br />

d’intervento.<br />

Il percorso è destinato ad Imprenditori, Manager,<br />

direttori operativi, responsabili e tecnici aziendali,<br />

in particolare delle aree Produzione, Ingegneria,<br />

Acquisti, Logistica, Progettazione.<br />

Per ulteriori informazioni è a disposizione la sig.<br />

ra Alessandra Cicero dell’Area Formazione (tel.<br />

0432276203 – fax 0432276242 e-mail cicero@<br />

confindustria.ud.it).<br />

maggio 11 39


Associazione<br />

Web<br />

g<br />

RELAZIONI INDUSTRIALI<br />

E AFFARI SOCIALI<br />

= - Assistenza fiscale ai dipendenti: istruzioni<br />

relative allo svolgimento della campagna<br />

2011<br />

= - Assistenza fiscale ai dipendenti: le<br />

istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per sostituti<br />

d’imposta, CAF e professionisti<br />

= - Disponibilità di alcuni profili professionali.<br />

Applicabilità regime contributivo per i<br />

lavoratori assunti dalle liste di mobilità<br />

= - CCNL Edilizia ed affini, Cig respinta -<br />

Contribuzione virtuale in edilizia, legge n.<br />

341/1995 - Rilascio procedura Pegaso<br />

FISCALE<br />

= - Dal 1° aprile reverse charge su<br />

cellulari e circuiti integrati<br />

= - Detassazione degli investimenti in<br />

attività di ricerca e sviluppo finalizzate<br />

alla realizzazione di campionari (c.d.<br />

Tremonti campionari): percentuale di riparto<br />

= - Le novità fiscali di Marzo 2011<br />

= - Cedolare secca sugli affitti:<br />

il provvedimento delle Entrate definisce le<br />

regole attuative<br />

=<br />

- Tassa concessione governativa:<br />

applicabilità ai telefonini con contratto<br />

di abbonamento<br />

= - Ici fabbricati gruppo D:<br />

nuovi coefficienti in G.U.<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

g<br />

TRASPORTI<br />

- Trasporti internazionali – Graduatoria<br />

Cemt 2011 settore merci – DM 28 febbraio 2011<br />

- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />

Accesso alla professione – Imprese autorizzate<br />

prima del 1978 – Adempimenti<br />

- Trasporto merci pericolose – Procedure<br />

d’esame consulente sicurezza – DM 29<br />

dicembre 2010<br />

- Trasporto merci pericolose – Le novità<br />

dell’ADR 2011 – Seminario – <strong>Udine</strong> 28<br />

marzo 2011 - Documentazione<br />

- Sicurezza stradale – Divieti di circolazione<br />

mezzi pesanti ad aprile-maggio 2011<br />

- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />

Rapporti tra vettori e committenti – Franchigia<br />

tempi di attesa per carico/scarico – DM 24<br />

marzo 2011<br />

- Trasporto viaggiatori – Diritti dei passeggeri<br />

su autobus – Regolamento (CE) n. 181/11<br />

- Autotrasporto merci e viaggiatori –<br />

Aumento accise gasolio autotrazione e rimborso<br />

- Trasporto merci pericolose – Revisioni<br />

metriche autobotti per carburanti<br />

- Trasporto merci e persone – Istanza riduzione<br />

accise gasolio autotrazione – Seminario<br />

– <strong>Udine</strong> 22 aprile 2011<br />

- Autotrasporto merci in conto terzi – Richiesta<br />

conguaglio tariffario ai sensi dell’art. 83bis<br />

legge n. 133/08 – Decreto ingiuntivo del<br />

Tribunale di Trieste<br />

- Autotrasporto merci in conto terzi –<br />

Rapporti tra vettori e committenti – Indennizzo<br />

per supero tempi di attesa per carico/scarico<br />

40 maggio11<br />

News da Internet su<br />

www.confindustria.ud.it<br />

COMMERCIO ESTERO<br />

= - Grecia-Notiziario economico-commerciale<br />

= - Normativa doganale – Tasso di interesse<br />

per il pagamento differito dei diritti – DM 8<br />

febbraio 2011<br />

= - Slovenia – Workshop agroalimentare e<br />

vinicolo – Lubiana 12 maggio 2011<br />

= - Slovenia – Workshop arredo/design –<br />

Lubiana 12 maggio 2011<br />

= - Libia – Mappatura delle problematiche delle<br />

imprese italiane<br />

= - Azerbaijan – Esenzione Iva e dazi su determinati<br />

prodotti import<br />

= - Russia – Progetto contract – Sochi 17-18<br />

maggio 2011<br />

= - Libia – Restrizioni commerciali e limitazioni<br />

verso nuove banche – Regolamento (CE)<br />

n. 288/11<br />

= - Russia – Missione economica<br />

multisettoriale – Mosca 13-16 giugno 2011<br />

= - Cina – Incontri bilaterali con buyers settore<br />

agroalimentare – Firenze 16-17 maggio<br />

2011<br />

= - Polonia – Incontri bilaterali con buyers settore<br />

meccanica – Pordenone giugno 2011<br />

= - Giappone - Cautele import nell’UE di prodotti<br />

alimentari.Regolamento CE n. 297/11<br />

= - Iraq – Truffe ai danni di imprese italiane<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

AMBIENTE<br />

- Recupero di rifiuti in forma semplificata<br />

- entro il 30 aprile versamento dei diritti<br />

d’iscrizione al registro provinciale<br />

- Albo Gestori Ambientali - Intermediazione<br />

di rifiuti - Chiarimenti sulla formazione del<br />

responsabile tecnico<br />

- Albo Gestori Ambientali - Intermediazione<br />

di rifiuti - Importi delle garanzie fidejussorie<br />

- Albo Gestori Ambientali - iscrizione delle<br />

imprese estere che effettuano trasporto<br />

transfrontaliero di rifiuti nel territorio italiano<br />

- sospensione dei termini<br />

- Albo Gestori Ambientali - rinnovo delle<br />

autorizzazioni al trasporto in conto proprio<br />

- IPPC - AIA - Dichiarazione annuale EPRTR<br />

(già dichiarazione INES) entro il 30<br />

aprile 2011<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

Istruzioni per l’uso...<br />

Per consultare le notizie riportate in questa<br />

pagina<br />

Collegarsi al sito Internet dell’Associazione<br />

www.confindustria.ud.it<br />

Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio della<br />

sezione “News”<br />

Inserire la password riservata alle imprese<br />

associate<br />

Inserire le informazioni richieste (in particolare<br />

titolo e servizio di emissione) per attivare il<br />

motore di ricerca Cliccare “cerca”<br />

=<br />

=<br />

=<br />

ENERgIA<br />

- Fiera EOS – Exposition Of<br />

Sustainability. Il nuovo evento del Nord-Est<br />

dedicato alle eccellenze della green economy.<br />

<strong>Udine</strong> Fiere 11-14 maggio 2011<br />

NORMATIVA TECNICA<br />

· Direttiva Macchine - Guida in lingua italiana<br />

INNOVAZIONE<br />

- Notizie da sportello APRE FVG di Friuli<br />

Innovazione - Newsletter n° 41, marzo 2011<br />

EDILIZIA<br />

= - Notiziario Ance Fvg<br />

= - Prorogate al 31 dicembre 2011 le disposizioni<br />

transitorie del codice appalti per la<br />

qualificazione SOA<br />

= - Corsi di formazione per lavoratori<br />

occupati nel settore edilizia<br />

= - Missione Ance in Croazia – Resoconto<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

ORgANIZZAZIONE,<br />

MARKETINg E SVILUPPO<br />

- Convenzioni – Convenzione con<br />

Limousine Car, per il noleggio con conducente<br />

di Roma<br />

- Convenzioni – Rinnovo convenzione con<br />

Office Market per l’acquisto ed il noleggio<br />

di copiatori digitali, stampanti e materiale di<br />

consumo<br />

- Convenzioni – Rinnovo convenzione con<br />

Europcar per il noleggio a breve e medio<br />

termine di vetture e furgoni in Italia ed<br />

all’Estero<br />

- Alitalia – Nuovi voli diretti da Trieste per<br />

Catania, Olbia e Lamezia Terme<br />

QUALITA’<br />

= - Uninotizie n° 06 del 31/03/2011<br />

RISORSE UMANE<br />

- La Vetrina di Unimpiego - I profili della<br />

settimana<br />

g<br />

INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />

= - Serbia. Assegnazione di incentivi a fondo<br />

perduto per investimenti diretti sul territorio<br />

=<br />

g


Se da un lato i numeri diffusi dalla varie<br />

associazioni di categoria, uffici studi e<br />

osservatori mostrano un progressivo calo dei<br />

fenomeni infortunistici sui luoghi di lavoro,<br />

dall’altro è di fondamentale importanza<br />

mantenere alta l’attenzione e assestare il<br />

colpo finale agendo sull’educazione, sulla<br />

coscienza e sulla sensibilità di imprenditori,<br />

lavoratori e giovani circa le tematiche<br />

connesse alla tutela della sicurezza e della<br />

salute sul luogo di lavoro e non solo. E’ per<br />

questo motivo che ho scelto, nonostante<br />

gli accadimenti e le svariate emergenze<br />

di carattere economico, politico e sociale<br />

a livello mondiale, di porre nuovamente<br />

l’accento sulla centralità di queste tematiche<br />

come diritto primario dei cittadini e come<br />

elemento di fondamentale importanza per<br />

lo sviluppo di una moderna società civile.<br />

Tengo particolarmente a elogiare, a tale<br />

proposito, il Festival “Sicurezza tra la<br />

Gente” promosso da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

con la collaborazione di varie associazioni<br />

di categoria operanti sul territorio, per<br />

l’originalità del format che è riuscito a<br />

portare, di fatto, l’attenzione sul tema<br />

della sicurezza nella piazze, fra la gente,<br />

allontanando lo spettro del linguaggio<br />

burocratese delle circolari sull’argomento<br />

e dei seminari ingessati che troppo spesso<br />

non contribuiscono alla creazione di<br />

una cultura condivisa. Il Festival è stata<br />

una inusuale rassegna di convegni di<br />

approfondimento, seminari tematici, tavole<br />

rotonde, ma anche testimonianze di vita,<br />

momenti di intrattenimento, spettacoli,<br />

dimostrazioni e contatti diretti con la<br />

gente. Una grande occasione di incontri a<br />

contenuto tecnico che si sono intrecciati<br />

con eventi leggeri, che invitano al sorriso,<br />

ma in cui dietro la battuta vi è il monito<br />

serio e rigoroso ad agire in sicurezza.<br />

Come presidente del Gruppo Giovani<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> sento forte la<br />

responsabilità di trasferire una diffusa cultura<br />

della sicurezza verso i giovani imprenditori,<br />

gli studenti e le future generazioni, il nostro<br />

domani.<br />

Passando in rassegna i dati sugli infortuni<br />

non posso non notare che negli ultimi<br />

anni c’è stato, sia a livello nazionale che<br />

nella nostra provincia, un significativo calo<br />

degli incidenti sul luogo di lavoro. Non c’é<br />

dubbio che la legge ex 626 (attuale 81/08)<br />

sia stata utile e fondamentale per ridurre<br />

il numero degli infortuni, tanto che dalla<br />

sua introduzione, attorno alla metà degli<br />

anni `90, ad oggi, gli stessi sono diminuiti<br />

del 24,1 per cento, con una flessione di<br />

quelli mortali del 20,9 per cento passando,<br />

questi ultimi, dai 1.328 ai 1.050 del 2009.<br />

In provincia di <strong>Udine</strong>, analogamente, la<br />

Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

Sicurezza sul lavoro,<br />

guardia sempre alta<br />

Enrico Accettola<br />

di Enrico Accettola<br />

presidente del gruppo Giovani Imprenditori di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

frequenza relativa degli infortuni è calata:<br />

se nel triennio 2003/2005 la provincia<br />

di <strong>Udine</strong> si collocava al sesto posto nella<br />

graduatoria nazionale per frequenza, nel<br />

triennio successivo 2004/2006 è scesa al<br />

24° posto e nel triennio 2005/2007 al 26°<br />

mentre per indice di gravità si colloca al 50°<br />

posto. Nonostante questo trend positivo,<br />

frutto dell’attività di prevenzione svolta dalle<br />

associazioni di categoria e dalla maggiore<br />

cultura sull’argomento, non possiamo<br />

tuttavia nasconderci dietro a un dito: la<br />

sensibilità al tema della sicurezza va ancora<br />

migliorata, in questo ambito c’è molto da<br />

lavorare.<br />

Gli infortuni continuano ad accadere sul<br />

lavoro ma anche in casa, in strada, nella<br />

vita di ogni giorno, senza poi trascurare<br />

l’incidenza delle malattie professionali che<br />

portano con sé costi sociali, morali ed<br />

economici piuttosto gravi. Mi allineo con<br />

quanto asserito dal presidente Adriano Luci<br />

relativamente all’assunzione di impegno<br />

da parte di noi, rappresentanti delle<br />

associazioni di categoria, per diffondere una<br />

formazione “non formale” ma di qualità che<br />

educhi alla cultura del pensare e dell’agire in<br />

sicurezza e la promuova a partire dal primo<br />

nucleo sociale costituito dalla famiglia e<br />

agendo inoltre anche nelle scuole superiori<br />

con specifiche lezioni che diffondano una<br />

cultura della sicurezza. Il controllo del<br />

rispetto degli adempimenti da parte degli<br />

imprenditori è un altro tema fondamentale,<br />

anche se tuttavia è un argomento che deve<br />

essere sviluppato in maniera intelligente.<br />

Sono convinto, infatti, che sia necessario<br />

perseguire più una “sicurezza di fatto”<br />

che una “di carta”, ovvero le sanzioni<br />

alle aziende inadempienti dovrebbero<br />

essere maggiormente indirizzate alla<br />

carenza oggettiva dei sistemi di sicurezza<br />

che alla mancanza di documenti che ne<br />

attestano l’esistenza. Questo per favorire<br />

il superamento dell’approccio meramente<br />

formale limitato al burocratico adempimento<br />

del contenuto minimo degli obblighi di<br />

legge per concretizzare una “visione” di<br />

azioni, motivazioni ed obiettivi finalizzati al<br />

miglioramento continuo delle condizioni di<br />

sicurezza.<br />

maggio 11 41


Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

Il federalismo fiscale<br />

sotto la lente dell’economia<br />

Il federalismo fiscale è uno tra gli argomenti<br />

che hanno caratterizzato il confronto politico<br />

economico degli ultimi tempi. Un confronto,<br />

come per ogni riforma sostanziale, intenso,<br />

spesso dai toni accesi, proprio come in<br />

questo periodo.<br />

I non addetti ai lavori, oggi, rischiano di<br />

percepire principalmente la tensione politica<br />

piuttosto che l’argomento nel merito e nella<br />

sua importanza. Infatti chi, come noi Giovani<br />

Imprenditori, è da pochi anni nel mondo<br />

imprenditoriale, rischia di interpretare negativamente<br />

l’impatto di questa riforma.<br />

Sarebbe un gravissimo errore, se il federalismo<br />

rimanesse solo un confronto politico e<br />

non ricadesse in modo efficace nel mondo<br />

produttivo in quanto alla base di una società<br />

ci deve essere il mondo economico: qualora<br />

venisse a mancare l’impegno e il senso di<br />

responsabilità mancherebbero di conseguenza<br />

le fondamenta di altri settori come il<br />

sociale o l’istruzione.<br />

Oggigiorno corriamo il rischio di perdere<br />

lo spirito d’iniziativa imprenditoriale, quella<br />

voglia di realizzarsi che hanno fatto grande<br />

il nostro Paese e anche la nostra regione.<br />

Questo perché la situazione economica<br />

attuale non permette più perdite di tempo:<br />

abbiamo bisogno di risposte rapide.<br />

La nostra presidente Emma Marcegaglia ha<br />

pronunciato le seguenti parole “Chi è pronto<br />

al federalismo deve poter partire prima degli<br />

altri, perché stare fermi, aspettare chi è indietro,<br />

è una politica suicida per tutti. (...) Se<br />

federalismo significa ridurre i costi, i tempi<br />

e una maggiore responsabilizzazione di chi<br />

governa noi siamo assolutamente favorevoli.<br />

Se i più forti vanno avanti ne trarranno un<br />

vantaggio anche le Regioni del mezzogiorno,<br />

quelle più arretrate. Se vedremo<br />

l’applicazione del federalismo solo nel 2014<br />

- ha concluso la Marcegaglia - forse non ci<br />

saranno più le aziende cui applicarlo”.<br />

Ritengo che questa sia la vera sfida: l’applicazione<br />

del federalismo in tempi brevi per<br />

raggiungere gli obiettivi principali come la<br />

riduzione della spesa pubblica, la riduzione<br />

delle pressione fiscale e per quanto riguarda<br />

la nostra regione, la sfida della fiscalità di<br />

sviluppo.<br />

Il Friuli Venezia Giulia gode di notevoli<br />

benefici derivati dal suo essere Regione a<br />

statuto speciale. Benefici di cui abbiamo goduto<br />

fino ad oggi e che non vorrei che per<br />

qualche alchimia politica la nostra specialità<br />

venisse messa in discussione.<br />

42 maggio11<br />

Non dobbiamo dimenticarci infatti che proprio<br />

grazie alla specialità molti settori come<br />

la Sanità sono amministrati interamente<br />

dalla Regione e negli ultimi anni, ma soprattutto<br />

con la giunta Tondo, è stata intrapresa<br />

la strada del contenimento della spesa.<br />

Il workshop del 2 aprile scorso, dal titolo<br />

“Devolution e federalismo fiscale. I riflessi<br />

su una regione a statuto speciale: il Friuli<br />

Venezia Giulia”, tenutosi durante Confiera,<br />

è stato estremamente positivo soprattutto<br />

per gli argomenti trattati e per la presenza<br />

di relatori esperti direttamente coinvolti in<br />

questa riforma.<br />

Il presidente della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia Renzo Tondo, intervenuto al workshop<br />

moderato dal giornalista dell’Espresso Tommaso<br />

Cerno, crede che “il contenimento<br />

dei costi della pubblica amministrazione,<br />

della sanità, e di tutta la sfera pubblica sia<br />

la madre di tutte le battaglie. Per attuare<br />

un processo virtuoso - continua Tondo -<br />

sarà necessario assumere decisioni anche<br />

impopolari. A tal proposito, spero vivamente<br />

si possa passare dal Friuli del no a quello del<br />

si, che vuole crescere, vuole creare valore.”<br />

Ma è stato Claudio Siciliotti, presidente del<br />

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti<br />

e degli Esperti Contabili a cercare di<br />

abbattere gli eventuali steccati politici. “Il federalismo<br />

fiscale - ha sottolineato Siciliotti -<br />

non deve essere un tema BI-partisan, bensì<br />

NO-partisan. Quello che chiedo alla politica<br />

è di non pensare alle prossime elezioni ma<br />

alle prossime generazioni”.<br />

I tempi politici sono stati quindi spiegati da<br />

Ferruccio Saro, segretario della Commissione<br />

Parlamentare per l’attuazione del Federalismo<br />

Fiscale: “Oggi ci troviamo davanti a<br />

scelte drastiche perché fino ad oggi nessuno<br />

si è messo a riflettere sui pasticci messi in<br />

atto per consentirci di vivere oltre le nostre<br />

reali possibilità. Questa - continua il senatore<br />

- è la sfida più grande e credo che questo<br />

rappresenti un banco di prova importante<br />

per il Friuli Venezia Giulia, in parte però già<br />

avanti rispetto agli altri”.<br />

A chiarire davvero alcuni passaggi di questa<br />

riforma è stato Luca Antonini, presidente<br />

della Commissione Tecnica per il Friuli<br />

Venezia Giulia: “Quella che rappresenta<br />

la sfida più grande oggi – ha spiegato - è<br />

il passaggio dalla spese storica a quella<br />

standard. In questo senso, i presidenti delle<br />

Regioni avranno la responsabilità in prima<br />

persona sui deficit e si troveranno a fare i<br />

conti con gli elettori. Se non si razionalizzerà<br />

la spesa i governatori locali saranno costretti<br />

ad aumentare la pressione fiscale per far<br />

fronte agli sprechi oppure dovranno risolverli<br />

con decisioni impopolari”.<br />

Concludendo, credo che ora più che mai,<br />

considerando la delicatezza del momento<br />

storico, sia importante che mondo imprenditoriale<br />

e politica lavorino insieme, in modo<br />

sinergico, nell’ottica di cercare soluzioni<br />

competitive per il nostro Paese.<br />

Sarebbe infatti estremamente negativo se<br />

noi imprenditori venissimo lasciati soli in un<br />

momento di svolta importante come quello<br />

attuale.<br />

AgENDA<br />

gli appuntamenti<br />

dei giovani<br />

Imprenditori<br />

Patrizia Paravano<br />

= Consiglio Direttivo Allargato<br />

Data: 3 maggio 2011<br />

Ore: 17.45<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

= Cymaa - Visite aziendali alla<br />

Wietersdorfer/Baumit e Steelform<br />

Data: 6 maggio 2011<br />

Ore: 15.00<br />

Luogo: S.Vito al Tagliamento e Rivignano<br />

= Cymaa - Visita aziendale alla<br />

Castelvecchio Società Agricola<br />

Data: 7 maggio 2011<br />

Ore: 11.00<br />

Luogo: Sagrado<br />

= Seminario di preparazione alla<br />

missione in Sud Africa<br />

Data: maggio 2011<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

= Meeting su Economia<br />

ed Etica<br />

Data: 24 maggio 2011<br />

Ore: 17.30<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

= Missione all’estero:<br />

Sud Africa<br />

Data: 28 maggio - 4 giugno 2011<br />

= Corso “Dalla maschera al<br />

volto – cambiare restando se<br />

stessi”<br />

Data: 7 e 8 luglio 2011


Con la CYMAA il 6 e 7 maggio<br />

La Confederation of Young Manufacturers<br />

Alpe Adria-CYMAA, targata 2011, si<br />

ripropone con un nuovo presidente,<br />

Martin Kreuzer, di Kresta Anlagenbau<br />

Gmbh, che succederà a Gabriele Garzitto.<br />

L’avvicendamento verrà formalizzato il 18<br />

ottobre in Austria.<br />

Anche quest’anno la CYMAA ha in<br />

Una regia inedita e spumeggiante vi<br />

attende da parte dei Giovani Industriali<br />

di <strong>Udine</strong>: un incontro tra tutti i presidenti<br />

dei Gruppi del nostro Consiglio Regionale.<br />

Il modello che vogliamo fornire sarà<br />

improntato sulla rapidità, punto focale<br />

da seguire nell’attuazione delle politiche<br />

economiche.<br />

Nel mondo d’oggi la politica industriale<br />

consiste nel creare condizioni favorevoli<br />

alla crescita e nel definire regole certe<br />

per l’esercizio delle attività economiche,<br />

rafforzando il ruolo di autorità veramente<br />

indipendenti.<br />

Oggi più che mai la politica e l’economia<br />

devono collaborare gomito a gomito<br />

per ridare in tempi più brevi possibili,<br />

le risposte per lo sviluppo del nostro<br />

territorio.<br />

In un territorio quale è il Friuli, terra<br />

ricca di importantissime aziende con<br />

la A maiuscola, che faticano ancora ad<br />

interfacciarsi con il resto d’Italia e con<br />

Destinazione ...<br />

SUD AFRICA!<br />

terza Missione Gruppo<br />

Giovani Imprenditori di<br />

<strong>Udine</strong>. Dal 28 maggio al 4<br />

giugno 2011<br />

= 28 maggio (sabato)<br />

partenza con volo KLM delle 6.45 da<br />

Venezia con scalo ad Amsterdam<br />

arrivo ore 21.35 a Cape Town<br />

pernottamento presso il PROTEA<br />

HOTEL FIRE and ICE.<br />

= 29 maggio (domenica)<br />

Giornata libera (escursioni facoltative).<br />

programma numerose iniziative: la prima<br />

il 6 e 7 maggio quando ospiteremo i<br />

colleghi austriaci in Friuli con una agenda<br />

molto ricca. Nel primo pomeriggio<br />

visteremo infatti la Baumit di San Vito<br />

al Tagliamento che produce materiali<br />

per l’edilizia e la Steelform di Rivignano<br />

impegnata nella produzione di impianti<br />

l’estero, e che non riescono a divincolarsi<br />

dai rallentamenti burocratici, dalla<br />

pressione fiscale, emerge la necessità<br />

di comunicare tra imprenditori, nasce<br />

un’esigenza fisiologica di stringersi vicini<br />

e oltrepassare quei rallentatori che non<br />

permettono lo sviluppo e la ristrutturazione<br />

della nostra economia territoriale.<br />

Ed ecco un’altra preziosa occasione per<br />

ritrovarsi, confrontarsi e trovare delle<br />

soluzioni pratiche e innovative per fare<br />

di questa crisi internazionale, una vera<br />

e propria opportunità per il futuro, per<br />

buttare basi ancora più solide rispetto a<br />

quelle da cui si partiva anni addietro.<br />

Obiettivo della serata è quello di vincere<br />

questa prima battaglia, la sfida è quella di<br />

Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

per il settore navale, petrolchimico,<br />

chimico, energetico e attrezzature per il<br />

catering professionale. La sera a Castions<br />

di Strada ci sarà un doppio evento: alle<br />

ore 20 concerto con il gruppo austriaco<br />

Mnozil Brass e subito dopo la conviviale<br />

a base di cibo friulano. La mattina del 7<br />

maggio invece alle ore 11 si terrà la visita<br />

alle cantine e alla villa dell’azienda vinicola<br />

Castelvecchio a Sagrado.<br />

Gabriele Garzitto<br />

1° Meeting di Economia & Etica<br />

<strong>Udine</strong>, 24 maggio 2011: l’invito è esclusivo, lo scenario<br />

professionale e originale.<br />

= 30 maggio (lunedi)<br />

Visita ad aziende vitivinicole:<br />

visita alla Distilleria Della Cia a<br />

Stellebosch ed incontro con<br />

imprenditori sud africani alla<br />

presenza del Console.<br />

= 31 maggio (martedì)<br />

In mattinata trasferimento a<br />

Johannesburg e sistemazione presso<br />

il PH FIRE & ICE – Melrose Arch<br />

pomeriggio incontro CCIAA e ICE<br />

(ed incontri B2B).<br />

= 1 giugno (mercoledì)<br />

Visite aziendali : Hi Tek Ceramics<br />

(marmi e graniti) e giuricich Bros<br />

Construction (edile).<br />

riuscire a farlo senza perdersi nei meandri<br />

delle chiacchiere e ottenere delle risposte<br />

limpide e nette.<br />

Non ci sarà molto tempo per le formulare<br />

una risposta, dunque la nostra proposta è<br />

quella di presenziare, esserci per portare<br />

avanti ciò in cui crediamo.<br />

Il Gruppo Giovani Imprenditori di <strong>Udine</strong>,<br />

in collaborazione con i Presidenti dei<br />

Gruppi del Consiglio Regionale, sono<br />

pronti ad offrirvi l’opportunità di ascoltare<br />

e ascoltarsi, fondamentale oggi giorno, in<br />

un mondo la cui prospettiva è sempre più<br />

basata sul dialogo che sul monologo.<br />

Matteo Di Giusto<br />

= 2 giugno (giovedì)<br />

Mattina: visita a Pretoria e ricevimento<br />

presso l’ Ambasciata Italiana per<br />

celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia.<br />

Pomeriggio visita al Centurion<br />

Aerospace Village.<br />

= 3 giugno (venerdì)<br />

Giornata libera (escursioni<br />

facoltative: safari) ore 23.20 volo<br />

da Johannesburg con scalo ad<br />

Amsterdam.<br />

= 4 giugno (sabato)<br />

Arrivo ore 10.30 ad Amsterdam<br />

Volo KLM ore 14.50 (arrivo 16.35 a<br />

Venezia).<br />

Per informazioni ed adesioni:<br />

ggi@confindustria.ud.it<br />

maggio 11 43


Orizzonti<br />

giovani e Società<br />

Le opportunità di lavoro<br />

offerte dalle imprese<br />

I giovani diplomati e laureati vengono a conoscenza delle opportunità offerte dalle imprese<br />

manifatturiere e dei servizi molto tardi. Solo determinate lauree o percorsi professionali<br />

pongono in evidenza gli impieghi proposti dal sistema imprenditoriale friulano<br />

Dopo il diploma al Malignani, Sara si è occupata<br />

dello sviluppo degli impianti industriali<br />

presso un’impresa di materiali da costruzione<br />

situata nella zona collinare friulana. “Pensavo<br />

– spiega Sara – di avere ancora molti anni di<br />

carriera in quell’azienda ma, poi, è subentrato<br />

un periodo di forte crisi (2003-2004)<br />

e l’azienda ha deciso di lasciarmi a casa. In<br />

seguito, sono andata a lavorare in uno studio<br />

tecnico. Da fine 2009 sono una<br />

disegnatrice industriale libera professionista.<br />

Al momento ho due<br />

grandi problematiche, dal punto di<br />

vista lavorativo. Da un lato i clienti<br />

pagano in ritardo; oppure non<br />

pagano proprio. Dall’altro, l’elevata<br />

pressione fiscale riduce di molto<br />

il mio margine di guadagno. A 30<br />

anni d’età sono comunque soddisfatta<br />

per i traguardi professionali<br />

che ho fin’ora raggiunto”.<br />

Luca ha quasi 26 anni e si dice<br />

anche lui, come Sara, felice del<br />

percorso lavorativo che ha intrapreso.<br />

“Nel 2005, a 22 anni ho<br />

conseguito il diploma di traduttore<br />

ed interprete in lingue orientali –<br />

racconta Luca – perché ritenevo<br />

che conoscere la lingua cinese mi<br />

avrebbe permesso di relazionarmi<br />

coi cittadini di una Nazione in forte<br />

ascesa economica e sociale. Sono<br />

stato assunto pochi mesi dopo la<br />

laurea da un’azienda manifatturiera<br />

friulana come interprete e traduttore.<br />

Ora vivo in Cina dove sono uno dei<br />

responsabili commerciali di tale azienda. In<br />

circa sei anni di carriera lavorativa – conclude<br />

Luca – ho saputo destreggiarmi in diversi<br />

ruoli e compiti, acquisendo responsabilità e<br />

incarichi sempre più qualificati e stimolanti”.<br />

Silvia quest’estate conseguirà la maturità<br />

scientifica. “Penso – sostiene Silvia – che<br />

all’università mi iscriverò a medicina oppure<br />

a chimica. Fin’ora non ho mai pensato di trovarmi<br />

un impiego presso un’azienda perché<br />

né a scuola né in famiglia mi sono mai confrontata<br />

con questa realtà a cui, al momento,<br />

44 maggio11<br />

associo l’immagine dell’operaio che lavora<br />

presso la catena di montaggio”. Le facciamo<br />

presente che in un’impresa manifatturiera ci<br />

sono altre figure professionali, oltre a quella<br />

– certamente importante ed indispensabile –<br />

dell’operaio. Come laureata in chimica potresti<br />

andare a lavorare nei laboratori di ricerca<br />

& sviluppo oppure essere una tecnologa di<br />

processo, ci hai mai pensato?<br />

“Credo – conclude Silvia – che occorrano<br />

attività strutturate con le quali le aziende<br />

si presentino a noi studenti di modo che<br />

quando dobbiamo valutare il nostro futuro<br />

lavorativo possiamo prendere in considerazione<br />

anche le proposte delle imprese”.<br />

Martina, Giacomo, Elisa e Simone sono<br />

al quarto anno dello Zanon. “Lavorare in<br />

un’azienda – dicono – non ci dispiacerebbe,<br />

anche se oltre al ruolo di ragionieri in amministrazione<br />

non riusciamo a vedere un’altra<br />

collocazione. La prospettiva di fare i contabili<br />

per tutta la vita ci appare una cosa abbastan-<br />

za noiosa e ripetitiva”. Il ruolo dell’amministrazione<br />

in un’azienda è fondamentale ed il<br />

controllo di gestione è certamente un ambito<br />

che vi potrebbe far capire molto sull’andamento<br />

dell’impresa oltreche farvi imparare<br />

una professione molto richiesta nel mercato<br />

del lavoro. “Riteniamo – proseguono i ragazzi<br />

– che andando all’università ci specializzeremo<br />

e troveremo la strada giusta per la nostra<br />

vita lavorativa”. Martina si iscriverà<br />

a Lingue, Giacomo a Economia,<br />

Elisa a Tecnologie web e multimediali<br />

e Simone a Scienze politiche.<br />

Andrea ha 27 anni e lavora dal<br />

2008 in un’azienda che opera<br />

nell’ambito dell’ecologia e dei servizi<br />

ambientali. “Durante la laurea<br />

in Economia aziendale all’Università<br />

di <strong>Udine</strong> ho svolto uno stage<br />

di 5 mesi in un’ azienda che opera<br />

nel settore dell’ecologia. Prima<br />

di allora non conoscevo questo<br />

settore, grazie ai miei colleghi ed<br />

al titolare mi sono appassionato e<br />

ho chiesto, al termine dello stage,<br />

se fosse stato possibile continuare.<br />

Ho avuto una risposta positiva e<br />

sono molto contento di occuparmi<br />

del marketing e della promozione<br />

di un’azienda in cui credo profondamente”.<br />

“All’università – racconta Alvise,<br />

26 anni – ho puntato sul laurearmi<br />

il prima possibile. Due anni<br />

fa mi sono laureato in ingegneria<br />

elettronica ed ora lavoro presso un’azienda<br />

elettronica friulana. Lavoro nel reparto produzione<br />

e mi sento particolarmente coinvolto<br />

nelle scelte strategiche aziendali”.<br />

Claudio si è laureato in ingegneria gestionale<br />

nel 2007. “Dopo la laurea ho fatto un paio<br />

di colloqui in alcune aziende. L’offerta migliore<br />

l’ho avuta da un’impresa che opera nel<br />

settore della carta e degli imballaggi e che<br />

mi offriva la possibilità di svolgere l’attività di<br />

project manager. La competizione con le altre<br />

aziende è fortissima, quindi mi sono dovuto<br />

fin da subito inserire in una realtà dove


il tuo business non è più un rompicapo<br />

www.arcube.it / info@arcube.it / 0432 17 16 054 / viale trieste 109 - udine<br />

maggio 11 45


Orizzonti<br />

Obiettivo Montagna<br />

TARUSSIO:<br />

due progetti in rampa di lancio<br />

Inizi 1800: nacque a Paularo l’azienda<br />

Tarussio. Il trisavolo dell’attuale titolare<br />

Antonio Tarussio (1788–1862) intraprese<br />

l’attività della lavorazione del legno grazie<br />

ad una macchina a vapore, la “locomobile”,<br />

per dare forza motrice alle attrezzature. Non<br />

esisteva energia elettrica, il motore di tutto<br />

era il vapore alimentato da una caldaia a<br />

cascami di segheria, o si usava una derivazione<br />

d’acqua per dare movimento cinetico<br />

ad una ruota che, a sua volta, alimentava<br />

l’ingegnoso sistema di taglio dei tronchi tramite<br />

la famosissima sega “veneziana”. Nel<br />

primi del novecento il nipote del fondatore,<br />

Giacomo Tarussio (1868- 1941) trasferì l’attività<br />

di segheria dal vecchio campo sportivo<br />

comunale all’attuale sede dove già operavano<br />

due seghe “veneziane”.<br />

Giacomo acquistò terreno e attività esistenti,<br />

e, nel 1928, con regolare decreto di concessione<br />

di derivazione d’acqua attivò una<br />

turbina di tipo Francis che, accoppiata ad<br />

un albero di trasmissione , trasferiva la forza<br />

motrice ad una complessa serie di cinghie e<br />

volani i quali, alimentavano a loro volta, due<br />

Wollgatter , uno Spaltgatter e tre refilatrici.<br />

Due i turni di lavoro per i venti addetti per<br />

una produzione lorda annua di circa 15mila<br />

metri cubi di segati. L’azienda si avvaleva<br />

pure di una cinquantina di boscaioli per il<br />

taglio delle piante in bosco. A fine anni ’80,<br />

l’attuale titolare Antonio Tarussio realizzò un<br />

impianto idroelettrico per la produzione e<br />

vendita di energia elettrica, grazie alla concessione<br />

di derivazione già esistente. Nel<br />

1993 il nuovo impianto entrò in parallelo<br />

con le reti Enel. Nel 2008 la produzione di<br />

energia elettrica venne interrotta per una<br />

diffida di cessazione a derivare trasmessa<br />

dalla Direzione Centrale Ambiente e Lavori<br />

Pubblici della regione FVG, pena il decadimento<br />

della concessione di derivazione.<br />

La causa: la mancanza in fase autorizzativa<br />

del parere preventivo dell’Ambiente, non<br />

richiesto in tempo. L’azienda era convinta<br />

di poter integrare la documentazione in<br />

corso d’opera.. “Eravamo in buona fede-<br />

sottolinea Marco Tarussio, figlio di Antonio -.<br />

L’impianto produceva energia elettrica, una<br />

risorsa importantissima per l’Italia visto il<br />

cronico deficit energetico dovuto all’abbandono<br />

del nucleare a seguito del referendum<br />

del 1987”.<br />

L’impianto generava 3milioni 300mila kwh<br />

all’anno, ceduti in toto all’Enel, ma dovette<br />

chiudere, provocando uno sbilanciamento<br />

46 maggio11<br />

finanziario all’attività della segheria, giacché<br />

gran parte degli introiti derivanti dalla vendita<br />

d’energia elettrica erano dirottati verso<br />

questa ultima. Ciò comportò un fermo agli<br />

investimenti e una riduzione del personale<br />

anche in conseguenza della sopravvenuta<br />

crisi economica. “E’ palese – prosegue<br />

Marco Tarussio - che l’attività idroelettrica e<br />

la segheria sono complementari dal punto<br />

di vista finanziario dal momento che la proprietà<br />

è unica: nel 2007 riprendemmo l’iter<br />

di variante sostanziale alla concessione per<br />

il rifacimento dell’impianto con uno spostamento<br />

verso valle di quest’ultimo, rispetto<br />

alla vecchia struttura, per ottenere una<br />

producibilità media annua tale da rendere<br />

remunerativo l’investimento, visti i considerevoli<br />

deflussi di rilascio d’acqua all’opera di<br />

presa, i quali garantiscono il mantenimento<br />

della fauna ittica, delle specie vegetali e<br />

dello stato in genere qualitativo del corpo<br />

idrico lungo l’asta sottesa, ottemperando<br />

così in modo esaustivo alle nuove direttive<br />

europee e regionali in materia di derivazioni<br />

d’acqua a scopo idroelettrico”.<br />

L’azienda Tarussio attualmente punta<br />

all’obiettivo, perseguibile, dell’autonomia<br />

energetica mediante lo sfruttamento<br />

dell’energia idroelettrica. “Gli eventuali<br />

introiti derivanti dall’idroelettrico – precisa<br />

Marco - saranno interamente trasferiti all’attività<br />

della segheria, per sanare il difficile<br />

momento economico-finanziario e dare<br />

completamento agli investimenti già in<br />

progetto, con una conseguente ricaduta<br />

Qui e anche sopra due foto d’epoca della Tarussio<br />

occupazionale sul territorio, o almeno per<br />

mantenere l’attuale numero di maestranze<br />

(8 addetti)”.<br />

A conferma della ferma volontà del titolare<br />

e dei tre figli - Stefano, Gherardo e Marco<br />

- di dare reale sviluppo all’attività del legno<br />

e della filiera legno-energia sul territorio, c’è<br />

l’intenzione di realizzare in loco un piccolo<br />

impianto di cogenerazione a biomassa per<br />

la produzione di energia elettrica e termica,<br />

utilizzando come combustibile gli scarti della<br />

lavorazione del legno (cippato, segatura,<br />

corteccia, refili e cascami in genere).<br />

“Credo sinceramente - prosegue Marco<br />

- che questi due progetti dimostrino la fondata<br />

volontà di dare impulso e benessere<br />

ad un territorio montano, e in particolare<br />

alla zona di Paularo, che oramai da sempre<br />

soffre di una ossatura industriale praticamente<br />

inesistente, salvo la nostra piccola<br />

realtà.” Due nuove iniziative e l’azienda<br />

ritorna per così dire “alle origini”: spetta ora<br />

alla politica, alla regione, concedere le autorizzazioni<br />

necessarie per far vivere questa<br />

impresa e la vallata della Val Chiarsò.<br />

Gino Grillo


isma<br />

maggio 11 47


Orizzonti<br />

Obiettivo Austria<br />

Non si creda che le differenze tra dipendenti<br />

pubblici e lavoratori privati ci siano<br />

soltanto in Italia. Ci sono anche in Austria<br />

e presentano anche lì quelle caratteristiche<br />

a tutti note, che hanno ispirato decine di<br />

barzellette, soprattutto in tema di orario di<br />

lavoro e produttività. Ma alcune differenze<br />

ci sono e incominciano fin dal nome.<br />

Mentre gli impiegati privati si chiamano<br />

“Angestellte”, quelli pubblici – statali, dei<br />

Länder, comunali – sono “Beamte”. Due<br />

parole, due mondi, che in tempi di crisi<br />

economica e di precarietà del lavoro sono<br />

diventanti sempre più distanti tra loro.<br />

Una volta si diceva in Austria: “Als Beamter<br />

verdient man wenig, das aber fix” (“Come<br />

impiegati pubblici si guadagna di meno,<br />

ma almeno il posto è fisso”). Ora questa<br />

regola non vale più. Non nel senso che anche<br />

i dipendenti pubblici rischino il licenziamento,<br />

che Dio ci guardi!, ma perché<br />

al vantaggio del posto sicuro si aggiunge<br />

per loro anche quello della retribuzione più<br />

elevata dei colleghi del settore privato.<br />

Tanto che Gabriele Heinisch-Hosek, ministra<br />

senza portafoglio con incarico per<br />

il servizio pubblico (tanto da essere chiamata<br />

abitualmente “Beamtenministerin”,<br />

ossia “ministra dei dipendenti statali”), ha<br />

pensato seriamente di intervenire con una<br />

riforma del lavoro pubblico e privato, per<br />

evitare che i lavoratori statali si trasformino<br />

in una casta di privilegiati. Ce la farà? non<br />

ce la farà? I precedenti non giustificano<br />

un grande ottimismo. Negli ultimi 18 anni<br />

ben otto ministri – di sinistra, di centro e<br />

di destra - si sono succeduti nel suo incarico,<br />

tentando di metter mano al settore<br />

pubblico. Otto ministri, otto fallimenti. La<br />

“Beamtenministerin” ora in carica potrebbe<br />

essere la nona della lista, anche se questa<br />

volta è probabile che trovi più alleati di<br />

quanti ne abbiano trovato i suoi predecessori,<br />

vista l’insostenibile iniquità della situazione<br />

che si è venuta a creare.<br />

La sperequazione è evidente fin dal livello<br />

delle retribuzioni. C’è chi ha fatto un’analisi<br />

settore per settore, qualifica per qualifica,<br />

anzianità di servizio, ma il dato medio<br />

complessivo la dice lunga: il reddito annuo<br />

di un dipendente statale medio è di<br />

47.848 euro, quello di un impiegato priva-<br />

48 maggio11<br />

Impiegati pubblici:<br />

la casta dei privilegiati?<br />

Gabriele Heinisch-Hosek<br />

to di 27.723 euro, quello di un operaio di<br />

un’azienda privata di 17.874 euro. Parliamo<br />

di dipendenti statali. I dipendenti dei Länder<br />

- come spesso accade in uno Stato<br />

federale, dove i politici locali non sanno<br />

dire mai di no ai collaboratori che stanno<br />

loro vicino – guadagnano più degli statali.<br />

I dipendenti del Land Carinzia (dove il Pil<br />

è più basso) guadagnano più dei loro colleghi<br />

degli altri Länder e quindi anche più<br />

degli statali.<br />

Naturalmente non tutti i lavoratori del<br />

settore pubblico sono compensati allo<br />

stesso modo. Gli insegnanti, per esempio,<br />

stanno meglio degli impiegati: 51.276 euro<br />

il reddito medio. I magistrati, meglio degli<br />

insegnanti: 71.331 euro. Di poco sotto la<br />

media i poliziotti: 46.600 euro.<br />

Ciò che però allarma di più chi si occupa<br />

del funzionamento della macchina<br />

dello Stato e la ministra Heinisch-Hosek<br />

è l’evoluzione del fenomeno retributivo.<br />

Per esempio, negli ultimi 5 anni il salario<br />

medio annuo degli operai è passato da<br />

16.609 a 17.784 euro (+7,0%), quello<br />

degli impiegati privati da 24.682 a 27.723<br />

(+12,3%), quello dei dipendenti pubblici<br />

da 38.934 a 47.848 (+22,9%). La forbice<br />

si è sensibilmente allargata: i “Beamte”<br />

hanno visto crescere il loro reddito quasi<br />

il doppio degli impiegati privati e oltre il<br />

triplo di quello degli operai, con un incremento<br />

annuo medio del 4,5%, di gran<br />

lunga superiore al tasso di inflazione, che<br />

anche in Austria negli ultimi anni era rimasto<br />

sotto il 2,0%.<br />

Ancora più vistose le differenze nel sistema<br />

previdenziale. Le pensioni dei lavoratori<br />

privati vengono calcolate sui contributi<br />

versati nei 23 anni di migliore retribuzione;<br />

per i dipendenti pubblici bastano 9 anni<br />

e 2 mesi. La conseguenza è che questi<br />

ultimi percepiscono una pensione media<br />

mensile di 2.600 euro, gli altri non arrivano<br />

a 1.000. La differenza è dovuta in parte<br />

al fatto che i dipendenti pubblici hanno<br />

versato contributi superiori (proprio perché<br />

il loro reddito lavorativo è superiore), ma<br />

anche alla maggiore generosità dello Stato<br />

nei loro confronti. Siccome anche in Austria<br />

il sistema previdenziale non si regge<br />

da sé, è necessario attingere alle entrate<br />

fiscali. Per ogni dipendente pubblico lo<br />

Stato deve aggiungere alla pensione annuale<br />

15.302 euro, per quelli privati bastano<br />

3.892 euro. Insomma, figli e figliastri.<br />

Gabriele Heinisch-Hosek cercherà di<br />

correggere la situazione, ma non potrà<br />

fare molto, perché in questo momento<br />

le casse dello Stato sono vuote e per una<br />

riforma dell’amministrazione pubblica occorrono<br />

soldi. Sembra un paradosso, ma<br />

è così: per ridurre il reddito degli statali è<br />

necessario pagarli di più. Ci spieghiamo. Il<br />

contratto di lavoro in vigore prevede scatti<br />

biennali di aumento delle retribuzioni. Una<br />

riforma eliminerebbe questo automatismo,<br />

ma comporterebbe compensi maggiori<br />

per i nuovi assunti (proprio perché nel<br />

prosieguo della carriera non potrebbero<br />

beneficiare della facile scalata dei loro colleghi<br />

anziani).<br />

Certo, sarebbe anche possibile bloccare<br />

con effetto immediato gli aumenti automatici<br />

a chi è già in servizio. Ma allora<br />

scatterebbe inevitabilmente un ricorso<br />

amministrativo, con probabile esito davanti<br />

alla Corte costituzionale, che – a parere di<br />

molti costituzionalisti – darebbe torto allo<br />

Stato, perché i diritti acquisiti non si toccano.<br />

E forse anche perché molti giudici<br />

della Corte sono essi stessi “Beamte”.<br />

Marco Di Blas


Degano Primo S.r.l.<br />

via della Chiesa 64,<br />

Adegliacco di Tavagnacco (UD)<br />

tel. 0432 570616 - fax 0432 575330<br />

e-mail: info@deganoprimo.it<br />

maggio marzo 11 23 49


Orizzonti<br />

Internazionalizzazione<br />

Tavola rotonda<br />

su Est Europa, Turchia e Nord Africa<br />

“Fare squadra e cercare sinergie con i principali<br />

interlocutori dei diversi Paesi è fondamentale<br />

per recuperare il gap che scontiamo<br />

ancora oggi di fronte ad altre nazioni,<br />

europee e non, che hanno sempre lavorato<br />

in rete con le banche, le assicurazioni, le<br />

istituzioni, gli esperti per creare il cosiddetto<br />

ambiente favorevole per gli imprenditori<br />

che vogliono fare business e crescere fuori<br />

dall’Italia”.<br />

È così che Marco Bruseschi, vice-presidente<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> con delega all’Internazionalizzazione,<br />

ha aperto la tavola<br />

rotonda sulle prospettive e gli scenari di<br />

crisi per l’operatività delle aziende italiane<br />

in Est Europa, Turchia e Nord Africa organizzata<br />

a Palazzo Torriani martedì 12 aprile da<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> in collaborazione con<br />

Antonveneta, Raiffeisen Bank International,<br />

Ispat, Finest ed Informest.<br />

“L’Europa Orientale, Turchia compresa, rappresenta<br />

- ha aggiunto Bruseschi - il mercato<br />

in espansione più prossimo alle nostre<br />

aziende, in particolare alla luce dei recenti<br />

sviluppi nordafricani. Un mercato che può<br />

essere inoltre considerato un naturale<br />

avamposto verso mercati più lontani ma<br />

non per questo meno appetibili quali quello<br />

russo, attraverso i Balcani, e mediorientale,<br />

per il tramite della Turchia, due aree spesso<br />

di più difficile accesso ad investitori stranieri”.<br />

Dodici le aziende presenti al fruttuoso incontro.<br />

L’intento della tavola rotonda è stato<br />

quello di mettersi in ascolto delle reali esperienze<br />

e delle eventuali criticità riscontrate<br />

degli imprenditori nelle aree individuate e di<br />

50 maggio11<br />

tentare di trovare soluzioni operative, finanziarie<br />

e creditizie per le attività in corso.<br />

I relatori dell’incontro - Paolo Annibale Di<br />

Martino, dell’Ufficio Sviluppo Estero Commerciale<br />

di Banca Antonveneta; Miriam Korsic,<br />

dell’Ufficio di Rappresentanza milanese<br />

di Raiffeisen Bank International; Angelo<br />

Iaselli, rappresentante italiano dell’Agenzia<br />

per il Supporto e per la Promozione degli<br />

Investimenti in Turchia; Eros Goi di Finest<br />

Spa e Michele Feletig di Informest Consulting<br />

Srl - hanno a tal proposito presentato<br />

le possibili e molteplici opportunità offerte<br />

a supporto dell’internazionalizzazione delle<br />

aziende in Est Europa e Turchia.<br />

Fra i Paesi risultati più appetibili e di maggior<br />

interesse per l’internazionalizzazione futura<br />

delle aziende, oltre alla liberale Turchia,<br />

che gode di un’economia prospera, stabile,<br />

attraente ed è dotata di un vasto mercato<br />

(foto Gasperi)<br />

L’intervento di Marco Bruseschi<br />

(foto Gasperi)<br />

interno, di un settore privato dinamico e<br />

maturo e di una forza lavoro qualificata ed<br />

efficiente, vi è la Serbia che, grazie all’investimento<br />

Fiat, ha acquisito e acquisirà ancor<br />

più nei prossimi anni grande valore a livello<br />

economico e commerciale per le aziende<br />

legate all’indotto e non solo.<br />

Oltre a ciò, le prospettive di Polonia e Federazione<br />

Russa sono altresì risultate complessivamente<br />

molto positive quantomeno<br />

a breve termine. La Polonia, in particolar<br />

modo, ha un trend tra i migliori registrati<br />

tra i nuovi Stati Membri UE e ha risentito<br />

in maniera minore rispetto ad altri Paesi<br />

OCSE della recessione. Il suo sistema politico<br />

stabile, inoltre, rappresenta ad oggi un<br />

grande incentivo per gli investitori confusi e<br />

danneggiati dall’inattesa crisi nordafricana.<br />

Anche la Federazione Russa si è confermata<br />

come Paese fortemente interessante per<br />

le aziende friulane grazie alla vasta disponibilità<br />

di risorse naturali, alla vicinanza alle<br />

sempre crescenti economie asiatiche e ad<br />

un aumento del gradimento verso il Made<br />

in Italy.<br />

La rilevanza data alla tavola rotonda è stata<br />

confermata dalla fattiva partecipazione<br />

degli imprenditori presenti al tavolo e dalla<br />

presenza del responsabile Corporate di<br />

Antonveneta, Enzo Nicoli, e del neo-eletto<br />

direttore di Finest, Paolo Mazzitelli. Positivo<br />

inoltre il confronto, oltre che con gli enti e<br />

le banche presenti, anche fra imprenditori<br />

provenienti da diverse esperienze e differenti<br />

settori ma accomunati spesso da problematiche<br />

similari.<br />

Deborah Guadalupo<br />

Area Internazionalizzazione<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>


Informazione commerciale<br />

“colours innovation”<br />

anche oltre i confini<br />

Informazione commerciale<br />

La SIGMAR VERNICI SRL, da anni ormai presente con i suoi prodotti vernicianti anche nei paesi dell’EX UNIONE SOVIETICA, tra cui i principali Russia,<br />

Bielorussia e Ucraina, ha voluto premiare la fiducia dei suoi clienti fidelizzati ed invogliarne di nuovi, invitandoli ad un SEMINARIO FORMATIVO<br />

PRATICO tenuto dal nostro personale tecnico direttamente presso i nostri laboratori dal 12 AL 14 APRILE corrente mese.<br />

All’evento sono stati presentati i nostri PRODOTTI TOP quali ANTICATURE, EFFETTI SPECIALI (GLITTER, CRAQUELETTES, EFFETTO GOMMA) E<br />

LACCATI, non limitandosi ad esporre solo il prodotto finito ma esplicando i singoli cicli produttivi, tramite spiegazioni teoriche seguite da esercitazioni<br />

pratiche in laboratorio, effettuate prima dal nostro personale tecnico come dimostrazione ed in seguito direttamente dai rappresentanti delle ditte partecipanti.<br />

Alla fine del seminario sono stati rilasciati UFFICIALI<br />

CERTIFICATI DI PARTECIPAZIONE ai quali i nostri<br />

amici sovietici tengono tanto!<br />

Formando il personale tecnico dei nostri clienti<br />

confidiamo nella comprensione e diffusione del<br />

CONCETTO DI PRODOTTO DI QUALITA’, leit motive<br />

da sempre della produzione Sigmar in Italia e<br />

all’estero.<br />

Per qualsiasi informazione ci trovate in<br />

Via Palmarina 62/1<br />

San Giovanni al Natisone;<br />

telefono 0432 756261;<br />

fax 0432 756630;<br />

e-mail commerciale@sigmarvernici.com;<br />

sito web www.sigmarvernici.com<br />

maggio 11 51


Orizzonti<br />

Eventi<br />

I Trucioli d’Oro della Fantoni<br />

Oltre 150 le persone hanno partecipato<br />

all’assemblea dei Trucioli d’Oro, associazione<br />

costituita dai lavoratori del gruppo<br />

Fantoni che hanno maturato 20 anni di<br />

attività all’interno delle aziende del gruppo:<br />

proposito di questo sodalizio è lo sviluppo<br />

dei valori legati al lavoro - enfatizzando le<br />

esperienze e le professionalità acquisite in<br />

ambito aziendale - lo sviluppo di relazioni<br />

tra gli associati, la mutua assistenza, nonché<br />

l’attività di avvicinamento al lavoro nei<br />

confronti delle nuove generazioni.<br />

in questa cornice il cavalier Marco Fantoni<br />

ha consegnato il riconoscimento del Truciolo<br />

d’Oro a 27 dipendenti per i loro 20<br />

anni di attività nel Gruppo. Tra questi, 7<br />

dipendenti della Novolegno – azienda del<br />

gruppo con sede a Avellino - che si sono<br />

trasferiti ad Osoppo per festeggiare la loro<br />

lunghissima collaborazione, e 4 della Patt<br />

di Attimis.<br />

Nel corso dell’assemblea gli amministratori<br />

delegati Giovanni e Paolo Fantoni – dopo<br />

aver ringraziato il presidente dell’associazione<br />

Alberta Covasso per la sua attività e<br />

aver sottolineato come l’associazione rappresenti<br />

soprattutto il futuro dell’azienda in<br />

52 maggio11<br />

FANTONI<br />

premia 27 “Trucioli d’Oro”<br />

quanto portatrice del suo DNA e del suo<br />

senso più profondo - hanno lasciato spazio<br />

ad un’analisi dell’attuale congiuntura economica<br />

che vede il delinearsi di un’Europa<br />

a tre velocità, che pur avendo recuperato<br />

il 50% di quanto aveva perso dal 2007,<br />

rimane comunque squilibrata e, in alcuni<br />

paesi, addirittura a rischio sociale.<br />

Se nel settore del pannello negli ultimi<br />

mesi le chiusure delle aziende hanno<br />

rappresentato una perdita di 3,5 milioni di<br />

metri cubi di prodotto (l’equivalente della<br />

produzione italiana), non va meglio nel<br />

settore del mobile per ufficio, ove da molto<br />

tempo non si vedono investimenti da<br />

parte di enti pubblici e banche. Al Salone<br />

del Mobile di Milano hanno esposto infatti<br />

106 aziende del settore contro le 146<br />

dell’ultima edizione, segno di un mercato<br />

in profonda difficoltà.<br />

Forte anche il riferimento alla politica<br />

energetica europea, causa di un drastico<br />

squilibrio nel mercato dell’approvvigionamento<br />

delle materie prime, che nel 2010<br />

ha portato al fermo di alcuni impianti in<br />

Italia e Germania e ha condotto lo scorso<br />

ottobre l’Associazione Europea dei produt-<br />

tori di pannelli (EPF) all’Action Day con il<br />

fermo degli impianti per un giorno. Importanti<br />

passi avanti sono stati però condotti<br />

da Assopannelli (Associazione Nazionale)<br />

grazie ai colloqui con le istituzioni e la<br />

stampa relativamente alla modifica della<br />

legge 302 sulle fonti rinnovabili. Parallelamente<br />

si sta conducendo un’azione di<br />

confronto con il Ministero dell’Agricoltura<br />

attraverso l’individuazione di una serie di<br />

punti a sostegno della competitività della<br />

filiera legno-arredo, dal privilegio fiscale per<br />

le aziende che realizzano infrastrutture nelle<br />

zone montane, ad una politica agricola<br />

che riduca il tempo di fermo biologico dei<br />

terreni coltivati a pioppeti (il Friuli produce<br />

il miglior pioppo al mondo!).<br />

L’intervento dell’assessore regionale alla<br />

Mobilità e Infrastrutture di trasporto Riccardo<br />

Riccardi ha voluto sottolineare la<br />

grande sfida del Presidente Renzo Tondo<br />

nel scegliere il commissariamento delle<br />

grandi infrastrutture, nonché le decisioni<br />

forti dell’amministrazione per garantire il<br />

sistema sanitario pubblico, gli ammortizzatori<br />

sociali, le infrastrutture ordinarie e altri<br />

aspetti fondamentali per un investimento<br />

complessivo di 3 miliardi ei euro, atto<br />

anche a rinnovare il modello riconosciuto<br />

della regione Friuli Venezia Giulia. Strategico<br />

– ha proseguito – il mantenimento<br />

del manifatturiero quale asse portante per<br />

l’economia regionale.<br />

Più in particolare l’assessore Riccardi ha<br />

delineato le ulteriori sfide che il Friuli dovrà<br />

affrontare per garantire la modernizzazione<br />

delle proprie infrastrutture, anche a<br />

supporto dello sviluppo industriale. La TAV,<br />

il rigassificatore di Trieste, la piattaforma<br />

logistica di Unicredit, la Cimpello_Gemona,<br />

gli elettrodotti sono progetti fondamentali<br />

per questo obiettivo rispetto ai quali, al<br />

di là delle risorse finanziarie, è necessario<br />

raggiungere una condivisione ove la componente<br />

sociale più lungimirante e che<br />

si identifica nei valori del lavoro e della<br />

crescita esprima compiutamente le proprie<br />

convinzioni senza timori..


Orizzonti<br />

Marketing<br />

Indagine di AIPEM-VODU:<br />

la comunicazione digitale comincia a correre<br />

Le aziende del Veneto e del Friuli Venezia Giulia sono sempre più attente e orientate alle<br />

nuove tecnologie digitali, al web e all’uso dei social media. Crescono fiducia, aspettative e<br />

investimenti in comunicazione su internet, aumenta la sofferenza dei mezzi tradizionali<br />

Le aziende del Nordest credono sempre di<br />

più nelle potenzialità offerte dalla comunicazione<br />

digitale per aumentare il proprio<br />

business. Lo dimostra una ricerca effettuata<br />

dall’agenzia di comunicazione Aipem di<br />

<strong>Udine</strong> guidata da Paolo Molinaro che anche<br />

quest’anno coinvolge i protagonisti del<br />

tessuto imprenditoriale di Veneto e Friuli<br />

Venezia Giulia.<br />

La ricerca, condotta su un campione di<br />

circa 100 imprenditori, dirigenti e manager<br />

con sede legale nel Nordest, individua le<br />

problematiche di fondo maggiormente<br />

sentite dalle aziende sul fronte degli investimenti<br />

sui nuovi mezzi di comunicazione<br />

digitale: web, social media, applicazioni per<br />

smartphone e tablet.<br />

Nel corso del 2010 l’88,2 per cento delle<br />

aziende intervistate del Friuli Venezia Giulia<br />

e l’80,4 per cento di quelle venete dichiara<br />

di aver intrapreso azioni volte a migliorare<br />

la programmazione e la gestione della<br />

propria comunicazione digitale, anche se<br />

solo poco più della metà del campione<br />

(51,9%) ha dichiarato di essere in grado<br />

di gestire e coordinare efficacemente gli<br />

strumenti di marketing digitale utilizzati. Più<br />

della metà delle aziende ha dichiarato poi<br />

di aver ricevuto benefici in termini di visibilità<br />

e diffusione dei propri prodotti e servizi<br />

(59,6%) e di aver creato un rapporto più<br />

diretto con il proprio target (55,8%) Alta<br />

poi la percentuale che crede nella capacità<br />

dei nuovi strumenti di marketing digitale di<br />

affermare valore di marca (50%) e nella<br />

capacità che essi hanno di migliorare le<br />

performance di vendita (40,4%).<br />

Resta però ancora molto bassa la percentuale<br />

di coloro che credono la comunicazione<br />

digitale possa sostituire per quanto<br />

possibile la comunicazione off line (17,3%)<br />

e che sia utile a mantenere nel tempo<br />

un rapporto con i propri migliori clienti<br />

(11,9%).<br />

Paolo Molinaro<br />

L’88,5 per cento delle imprese considera<br />

poi la comunicazione digitale molto o abbastanza<br />

utile per il raggiungimento dei<br />

propri obiettivi aziendali.<br />

Ma veniamo alle attività digitali più gettonate<br />

dalle aziende del Nordest: in pole<br />

position troviamo l’utilizzo dei social media<br />

- Facebook, Twitter, Youtube eccetera<br />

- (67,8% del campione), e il direct ed<br />

e-mail marketing (62,7%), l’attuazione le<br />

campagne di visibilità sui motori di ricerca<br />

(49 per cento) e le campagne banner sui<br />

portali e media (43,1 per cento). Particolarmente<br />

apprezzate anche le attività di<br />

relazioni pubbliche svolte in rete (42,1 per<br />

cento). Applicati ancora solo da circa il 30<br />

per cento degli intervistati l’adattamento<br />

del sito aziendale in modalità mobile e la<br />

realizzazione di applicazioni per mobile e<br />

tablet (23,5 per cento).<br />

Stando poi alla proiezione degli investimenti<br />

sui nuovi mezzi di comunicazione<br />

digitale, le aziende del Nordest si dichiarano<br />

pronte ad aumentare il proprio budget<br />

(67,4 per cento) mentre solo un 2 per<br />

cento si dichiara intenzionata a diminuirlo.<br />

Buone anche le aspettative di applicazione<br />

della comunicazione digitale volte alla<br />

conquista di nuovi mercati esteri (49,4 per<br />

cento).<br />

Giudicato buono infine (7,25 su una scala<br />

di valore che va da 1 a 10) il rapporto di<br />

collaborazione professionale con i consulenti<br />

e/o agenzie preposte alla comunicazione<br />

digitale. Giudicato più che sufficiente<br />

anche il ritorno ottenuto in termini di business<br />

(6,35 su una scala da 1 a 10).<br />

“Ci troviamo di fronte a un cambio di rotta<br />

o, meglio, a un repentino raddrizzamento<br />

del timone che sta portando le aziende<br />

del Nordest sempre più in linea, rispetto<br />

al passato, con le altre imprese marketing<br />

oriented europee - dice Paolo Molinaro, Ad<br />

Aipem -. Quel che più sorprende, del resto,<br />

è che i dati raccolti riguardino anche le<br />

imprese friulane, finora piuttosto refrattarie<br />

ad accogliere le potenzialità della comunicazione<br />

digitale, peraltro caratterizzata da<br />

costi piuttosto contenuti. In uno scenario<br />

di “information overload”, cioè di un’eccessiva<br />

disponibilità di informazioni che<br />

raggiungono utenti, consumatori e aziende,<br />

anche le nostre aziende non possono<br />

più tirarsi indietro e devono far proprie le<br />

nuove logiche che regolano i rapporti fra<br />

azienda e consumatori. Non esiste più un<br />

rapporto unidirezionale azienda – consumatore<br />

ma una continua interazione fra i<br />

due soggetti che determinano entrambi<br />

gradimento e successo dei prodotti. Ma<br />

perché si possano cogliere fino in fondo<br />

i frutti delle nuove strategie di comunicazione<br />

occorre coordinamento, know-how,<br />

conoscenza approfondita dei sistemi e dei<br />

modi e lo stesso sondaggio lo dimostra:<br />

la maggior parte del campione intervistato<br />

infatti (37,5%) riconosce come necessario<br />

affidarsi in maniera coordinata a un’agenzia<br />

specializzata e qualificata per ottenere i<br />

risultati auspicati”.<br />

maggio 11 53


Orizzonti<br />

Regione<br />

Riprende<br />

l’interscambio commerciale<br />

Interscambio commerciale in ripresa in<br />

Friuli Venezia Giulia. I dati forniti dal Servizio<br />

Statistica della Regione evidenziano una<br />

ripresa dell’import-export nel 2010 rispetto<br />

all’anno precedente. Cresce il valore delle<br />

importazioni e quello delle esportazioni<br />

nel quale al primo posto tra i paesi di<br />

scambio resta la Germania che assorbe<br />

12,9% dell’export complessivo, per circa un<br />

milione e mezzo di euro. Segue a ruota il<br />

Regno Unito (12,3%, per quasi un miliardo<br />

di euro), la Francia (8,4), l’Austria (5,3), ed<br />

infine la Slovenia (4,2).<br />

Per quanto concerne, i settori merceologici<br />

maggiormente trainanti, i prodotti delle<br />

attività manifatturiere presentano un saldo<br />

positivo di poco inferiore al 15%, in un<br />

contesto comunque di crescita rispetto ai<br />

valori registrati nel 2009. Nel settore della<br />

cooperazione internazionale che beneficia<br />

54 maggio11<br />

complessivamente di 136 milioni di euro, la<br />

Regione emana un nuovo bando e stanzia<br />

17,5 milioni per finanziare progetti destinati<br />

a rafforzare l’attrattività e la competitività<br />

nell’area a cavallo tra Italia e Slovenia. che<br />

può beneficiare complessivamente di 136<br />

milioni di euro destinati a finanziare tre<br />

bandi. Tre gli assi in cui è stato suddiviso<br />

il progetto dedicato al confine terrestre.<br />

Il primo riguarda ambiente, trasporti e<br />

integrazione territoriale sostenibile, mentre<br />

gli altri due rispettivamente la competitività<br />

e la società basata sulla conoscenza nonché<br />

l’integrazione sociale.<br />

Sul fronte delle infrastrutture regionale<br />

la Giunta annuncia che, in autunno,<br />

saranno conclusi i lavori sulla strada statale<br />

Pontebbana con un investimento di 50<br />

milioni di euro. Le opere più complesse<br />

riguardano la nuova galleria a monte<br />

dell’abitato di Chiusaforte, i viadotti di Santa<br />

Caterina e rio Molino, la posa di barriere<br />

paramassi a tutela della carreggiata e la<br />

costruzione di nuove difese sulle sponde<br />

del Fella per circa 3 chilometri e mezzo,<br />

che completano i lavori già eseguiti dalla<br />

Protezione civile regionale. Il prossimo 8<br />

giugno entrerà in vigore il regolamento<br />

legato alla legge regionale 19/2009<br />

‘’Codice regionale dell’edilizia’’ ritenuto<br />

particolarmente importante perché fissa e<br />

aggiorna i criteri per il calcolo degli oneri di<br />

urbanizzazione, del costo di costruzione e<br />

delle superfici imponibili nonché il calcolo<br />

dei parametri edilizi per la determinazione<br />

della superficie, dell’altezza, del volume<br />

utili, della superficie accessoria e di quella<br />

coperta. In aprile il Consiglio regionale<br />

approva una legge che rivede la disciplina<br />

dei contributi alle imprese nella forma<br />

di credito d’imposta a valere sull’IRAP a<br />

fronte, a seconda dei casi, dell’intervento o<br />

dell’incremento dell’occupazione in rapporto<br />

alle dimensione d’impresa.<br />

Con la stessa legge viene introdotta una<br />

procedura semplificata volta ad accelerare<br />

la concessione dei contributi a valore sul<br />

canale regionale della legge regionale n.<br />

4/2005 che incentiva i progetti di sviluppo<br />

competitivo. Le imprese che entro il 31<br />

dicembre 2010 hanno presentato domanda<br />

di incentivo, che non sia stata sottoposta<br />

a valutazione, hanno ora la facoltà di<br />

accedere alla definizione semplificata del<br />

proprio procedimento contributivo. Questa<br />

istanza, che non modifica la validità della<br />

domanda originaria, comporta l’espressa<br />

rinuncia dell’incentivo richiesto inizialmente<br />

e, contestualmente, la richiesta che sia<br />

concesso un contributo pari al 50% del<br />

valore totale dei costi ammissibili del<br />

progetto di sviluppo competitivo presentato<br />

entro il massimale di 100mila euro. La<br />

soluzione individuata è rivolta a contribuire<br />

all’accelerazione delle numerose pratiche<br />

giacenti, oltre 400, per le quali il normale<br />

iter istruttorio si è già prolungato ed il cui<br />

termine risulterebbe incerto. Sicuramente<br />

in questo modo, e di fatto, lo strumento di<br />

incentivazione viene ad essere trasformato<br />

da strumento di promozione in un elemento<br />

di sussidio.<br />

Carla Ciampalini


maggio 11 55


Prodotti e servizi a chilometri zero, zero emissioni<br />

nocive, impatti ambientali e consumi di<br />

energia pari allo zero….definizioni che sono<br />

ormai entrate a far parte del linguaggio comune<br />

anche fra i non addetti ai lavori. Anche<br />

<strong>Udine</strong> e Gorizia Fiere ha un suo “numero<br />

zero” che si chiama E.O.S. e che debutterà<br />

dall’11 al 14 maggio nella location espositiva<br />

e congressuale di <strong>Udine</strong> Fiere. In questo<br />

caso, però, lo zero non è progettato per restare<br />

tale, ma impostato per crescere nelle<br />

edizioni e negli sviluppi successivi.<br />

E.O.S. – acronimo di Exposition Of Sustainability<br />

– è il nuovo evento del Nord Est<br />

dedicato alle eccellenze in green economy<br />

e sostenibilità e attraverso il quale la Fiera<br />

intende richiamare l’attenzione e condensare<br />

le esperienze del settore sulla sempre più<br />

forte e diversificata domanda/offerta di ecosostenibilità.<br />

Da dove si parte…<br />

Oltre che nel nome della dea greca dell’aurora,<br />

Eos, e quindi nel significato solare e<br />

ciclico della nascita di un nuovo giorno, la<br />

manifestazione trova anche nello scenario<br />

ambientale in cui è collocata la Fiera di <strong>Udine</strong><br />

un elemento di naturale appartenenza e<br />

continuità: circondato dal Parco del Cormôr,<br />

caratterizzato da piante di pregio catalogate<br />

tra i “monumenti verdi” della Regione F.V.G ,<br />

eletto a sito dell’Orto Botanico, attraversato<br />

da corsi d’acqua che produrranno energia<br />

grazie al ripristino dell’impianto che nel<br />

secolo scorso muoveva i macchinari del Cotonificio<br />

<strong>Udine</strong>se, il quartiere fieristico è – di<br />

fatto – un esempio concreto e dinamico di<br />

riutilizzo e di convivenza tra passato, presente<br />

e futuro; un recupero dell’archeologia industriale<br />

che continua ad essere strumento di<br />

sviluppo e promozione dell’economia; un<br />

luogo di incontro privilegiato tra domanda e<br />

offerta e punto di riferimento per dialogare e<br />

confrontarsi sul piano sociale e culturale.<br />

E.O.S. nasce dall’esperienza maturata da <strong>Udine</strong><br />

e Gorizia Fiere in seno a Casa Biologica,<br />

evento che a sua volta è nato e cresciuto<br />

nel grande incubatore di idee e soluzioni di<br />

successo che è Casa Moderna, manifestazione<br />

cardine dell’attività espositiva friulana<br />

e regionale. Da un lato le esigenze-richieste<br />

di visitatori ed espositori di Casa Biologica,<br />

dall’altro l’enorme sviluppo che i settori legati<br />

all’eco-sostenibilità hanno registrato negli<br />

ultimi anni su scala mondiale, grazie ad una<br />

sempre più diffusa coscienza e conoscenza<br />

Torreano di Martignacco<br />

56<br />

(UD)- Tel. +39/0432/4951<br />

maggio11<br />

-Fax +39/0432/401378<br />

e.it<br />

Orizzonti<br />

green Economy<br />

A <strong>Udine</strong> arriva E.o.S.<br />

delle questioni ambientali, hanno fatto emergere<br />

e condensare le motivazioni, i contenuti<br />

e le finalità che sorreggono E.O.S.<br />

Quali tematiche…<br />

La gemmazione da Casa Biologica e quindi<br />

l’ampliamento dalla bioarchitettura a ulteriori<br />

e più ampi interessi culturali e di mercato<br />

hanno condotto al profilo e all’approccio multidisciplinare<br />

di E.O.S. e delle sue 4 macro<br />

aree tematiche: edilizia residenziale e non<br />

residenziale; mobilità e trasporti; territorio e<br />

energie.<br />

A E.O.S. i vincitori del<br />

Premio greenfactor<br />

Nato nel 2010, Greenfacotor premia i migliori<br />

progetti sviluppati nel settore della salvaguardia<br />

ambientale, ecosostenibilità e responsabilità<br />

sociale d’impresa. I vincitori dell’edizione<br />

2011 (categoria scuole e categoria imprese)<br />

EOS. Il nuovo evento<br />

del Nord-Est dedicato<br />

alle eccellenze della<br />

green economy.<br />

saranno resi noti a E.O.S. venerdì 13 maggio:<br />

una giuria d’eccellenza premierà progetti<br />

ad hoc delle scuole, tesi di laurea, iniziative<br />

commerciali virtuose, idee imprenditoriali giovani<br />

e innovative, progetti legati alla pubblica<br />

amministrazione o al sociale oppure opere<br />

d’arte tematiche che hanno aderito al bando<br />

Greenfactor mettendo in risalto best practice<br />

regionali. Nel corso delle quattro giornate<br />

di E.O.S., Greenfactor organizzerà inoltre<br />

workshop e laboratori tematici di approfondimento<br />

aperti al pubblico, durante i quali<br />

prenderanno parola gli esperti e i protagonisti<br />

che in Friuli Venezia Giulia sono opinion leader<br />

delle tematiche ambientali.<br />

Incontri B2B nel settore<br />

della green economy<br />

Nell’ambito del gruppo di lavoro Nuova Alpe<br />

Adria, la Camera di Commercio di <strong>Udine</strong><br />

organizzerà ad E.O.S., nella giornata del 12<br />

maggio, dei B2B aziendali nel settore della<br />

green economy mettendo in connessione<br />

domanda e offerta della Croazia, Slovenia,<br />

Austria, Veneto e Friuli Venezia Giulia.<br />

1 a Mostra-Convegno<br />

<strong>Udine</strong> Fiere<br />

11-14 maggio 2011<br />

Ingresso libero previo<br />

accredito alla Reception.<br />

Orario: 9.30-18.00.<br />

Sabato 9.30-14.00.<br />

Orari convegni, seminari<br />

e incontri: vedi programma<br />

su www.eos era.com<br />

via Cotonificio, 96 - 33030 Torreano di Martignacco (UD)- Tel. +39 0432 4951<br />

Fax +39 0432 401378 - eos@udinegoriziafiere.it - www.udinegoriziafiere.it


Come ricordava e cosa le raccontava<br />

suo padre del nonno friulano emigrato<br />

in Brasile e della vostra terra<br />

d’origine?<br />

Mio padre parlava in particolare del viaggio<br />

che i miei nonni affrontarono fino in Brasile,<br />

una traversata interminabile dove molte persone<br />

morirono prima di arrivare a destinazione.<br />

Inoltre, sottolineava la sofferenza di non<br />

potersi esprimere nel proprio dialetto perché,<br />

durante la Seconda Guerra Mondiale, era<br />

proibito parlare altre lingue in Brasile.<br />

Giunto in Brasile si rimboccò le maniche<br />

e sviluppò una piccola attività.<br />

Avviò un commercio di prodotti alimentari.<br />

Mio padre lo aiutava con una rivendita dove<br />

si approvvigionavano i proprietari dei bar, trovavano<br />

un po’ di tutto, dal cibo alle bevande<br />

e persino vestiti.<br />

Nel 1980 arrivò la svolta...<br />

Sì, mio padre decise di cambiare settore dedicandosi<br />

al commercio di materiali per l’edilizia,<br />

fondando, il 3 novembre 1981, la Walter<br />

Beltrame & Cia. Ltda. Negli anni 90 lavoravo<br />

già senza il suo aiuto e l’impresa contava più<br />

di 3.500 articoli di vendita e aveva cominciato<br />

ad espandersi nella Regione Centrale<br />

e frontiera-ovest dello Stato di Rio Grande<br />

do Sul. Attualmente, il magazzino Walter<br />

Beltrame & Cia Ltda ha una superficie di<br />

5.600m2 interamente coperta e 21.900m2<br />

di spazio aperto per ospitare una gamma di<br />

circa 13.000 prodotti. La logistica centrale è<br />

interamente informatizzata.<br />

Quanti collaboratori annoverate e<br />

quanti sono i vostri clienti?<br />

Attualmente ci avvaliamo di 110 collaboratori<br />

e abbiamo una lista di oltre 15.000 clienti.<br />

Qual è il vostro fatturato annuo?<br />

R$ 45.000.000,00<br />

Con quali stati avete rapporti commerciali?<br />

Importiamo dalla Cina, Uruguay, Spagna e<br />

anche dall’Italia. Da quest’ultima, acquistiamo<br />

porcellanato 1x1, 80x80 e 60x60.<br />

Quali sono le maggiori difficoltà che<br />

riscontra nello sviluppo dell’attività?<br />

Quella principale è la nostra localizzazione,<br />

purtroppo molto lontana dal centro economico<br />

del paese, San Paolo. Inoltre, c’è mancanza<br />

di sicurezza e carenza di manodopera<br />

qualificata.<br />

Di quali agevolazioni gode un’azienda<br />

che investe in Brasile?<br />

Alle aziende nostrane non vengono forniti<br />

abbastanza incentivi, però diversi sono i<br />

vantaggi di cui godono quelle straniere che<br />

scelgono di investire nel paese.<br />

Orizzonti<br />

Ente Friuli nel Mondo<br />

Il riscatto dei friulani carioca<br />

Giovanni Battista Beltrame sbarcò a Santa Maria, nello stato carioca del Rio Grande do Sul,<br />

nel 1878. Il Brasile lo accolse, così come fece con migliaia di friulani in cerca di fortuna, dopo<br />

un viaggio massacrante. Giovanni Battista, originario di Frisanco, diede avvio a una piccola<br />

attività commerciale. Quella minuscola impresa è diventata un’azienda con un ampio giro<br />

d’affari gestita dal nipote Valnei. L’erede dello spirito imprenditoriale friulano oggi è a capo<br />

della Walter Beltrame & Cia (ditta che prende il nome dal padre, ndr) che si occupa della<br />

commercializzazione di materiali per l’edilizia.<br />

di Paola Del Degan<br />

Valnei Beltrame<br />

Le caratteristiche di cui un<br />

imprenditore deve essere<br />

dotato per conquistare il<br />

mercato brasiliano sono: il<br />

coraggio, la dinamicità, e,<br />

soprattutto, un’indiscutibile<br />

onestà.<br />

Quali cariche ricopre, oltre alla direzione<br />

della Walter Beltrame & Cia?<br />

Tra gli altri sono vicepresidente della CACISM<br />

ovvero la Camera di commercio, industria<br />

e servizi di Santa Maria, un’organizzazione<br />

che agisce da 113 anni in città; sono socio<br />

fondatore (ed ex- presidente dal 1996) del<br />

Lions Club Camobi e dell’Agenzia per lo<br />

sviluppo di Santa Maria; inoltre sono membro<br />

del consiglio della UFSM, ovvero l’Università<br />

federale di Santa Maria.<br />

Cosa fa nel tempo libero?<br />

Gioco a calcio, a bocce, nuoto e, quando<br />

posso, viaggio.<br />

Qual è il prossimo obiettivo aziendale?<br />

Crescere in forma sostenibile ed espanderci<br />

aprendo nuove filiali.<br />

Attualmente quali sono i rapporti che<br />

intercorrono col Friuli?<br />

Sono socio del Circolo Friulano di Santa Maria<br />

e mia figlia, Vivian Beltrame, che<br />

amministra anche la Walter Beltrame, lavora<br />

come seconda tesoriera del circolo.<br />

Due delle mie tre figlie hanno partecipato a<br />

progetti promossi dall’Ente Friuli nel mondo:<br />

il Progetto Visite, il Progetto Studiare in Friuli<br />

e il Progetto valori identitari e imprenditorialità.<br />

Queste opportunità ci hanno veramente<br />

ricollegati alle nostre origini friulane e ci hanno<br />

permesso di conoscere meglio da dove<br />

sono venuti i nostri antenati, le loro abitudini<br />

e i costumi.<br />

Walter Beltrame & Cia<br />

Indirizzo: Estrada RS 509 Km 06, nº 4138<br />

Bairro Camobi, Santa Maria<br />

Rio Grande do Sul - Brasil CEP: 97110-620<br />

Tel: +55(55)81168050 / +55(55)30265000<br />

mail: valnei@walterbeltrame.com.br<br />

maggio 11 57


Orizzonti<br />

Turismo industriale<br />

Turismo Industriale.<br />

L’andata, i ritorni<br />

L’interesse per il binomio industria e cultura,<br />

in questi ultimi anni, sembra crescere e<br />

coinvolgere una fetta maggiore di pubblico.<br />

In poche righe cercheremo di raccontare<br />

sia gli spunti emersi nel corso di un<br />

anno di lavoro sia i risultati raggiunti con<br />

il progetto che ci ha visto co-protagonisti<br />

“Alle Sorgenti Produttive, visite esclusive<br />

alle Aziende d’eccellenza del territorio”.<br />

Il turismo industriale nasce per valorizzare<br />

la memoria di tutte le testimonianze industriali<br />

che negli ultimi centocinquanta anni<br />

hanno cambiato il Paese. Una memoria<br />

fatta di architetture, infrastrutture, musei<br />

aziendali, archivi storici e villaggi industriali<br />

che a ben vedere hanno delineato un paesaggio<br />

e definito la cultura di un popolo.<br />

L’avvicinarci alla memoria industriale<br />

nell’ambito di un viaggio che è sempre di<br />

conoscenza è proprio di soggetti che di<br />

base sono caratterizzati da una curiosità<br />

per il prodotto industriale e per i processi<br />

al fine di ottenere un arricchimento personale<br />

da traslare nel proprio vissuto.<br />

Impresa, turismo,<br />

paesaggio:<br />

moltiplicatori del<br />

capitale sociale<br />

collettivo<br />

Angers, Bilbao, Barcellona, St Nazaire, Parigi,<br />

Toledo, Torino, <strong>Udine</strong>, Vicenza siamo<br />

con i territori europei che cercano, esplorano,<br />

innovano e, si sa, la ricerca cambia un<br />

poco anche chi cerca. Il turismo Industriale<br />

è una nuova forma di esplorazione del territorio<br />

che affonda le radici nell’esperienza<br />

di ognuno. La mente va ai tempi della<br />

scuola quando durante l’anno scolastico si<br />

partecipava alle gite turistiche. I professori<br />

58 maggio11<br />

La nuova stagione<br />

del Turismo Industriale<br />

Roberto Moroso racconta<br />

sceglievano per gli allievi gli itinerari di visita<br />

in città e musei, ma anche in aziende<br />

artigianali, agricole, presso le redazioni di<br />

un giornale o ancora le industrie. Il tutto<br />

per far conoscere, apprezzare ed apprendere<br />

gli elementi, le caratteristiche e gli<br />

strumenti alla base di un mestiere e di uno<br />

stile di vita ovvero ci introducevano all’analisi<br />

di un contesto. L’elemento centrale del<br />

turismo industriale è la visita ai luoghi, alle<br />

strutture e agli oggetti che portano alla<br />

conoscenza diretta di quelle che sono le<br />

persone, le metodologie, gli strumenti e i<br />

processi delle attività produttive di un luogo.<br />

Gli ambiti di visita spaziano dall’archeologia<br />

industriale ai musei di impresa, dalle<br />

visite ad aziende di prodotti e servizi ai<br />

distretti industriali, dai villaggi industriali agli<br />

spacci aziendali. Questo tipo di visite vanno<br />

ad integrarsi con quelle più consolidate<br />

dei circuiti storico-artistici e ci consentono<br />

di conoscere una zona che alcuni definiscono<br />

anche “area ecologica”. In realtà,<br />

come nessun altro tipo di turismo, quello<br />

industriale permette di entrare a fondo<br />

in un territorio, consentendo di leggere il<br />

paesaggio.<br />

Le motivazioni<br />

aziendali, numerose e<br />

di diversa natura<br />

Le motivazioni che spingono un’azienda<br />

ad aprirsi alle visite sono numerose e di<br />

diversa natura. Commerciale per promuovere<br />

e vendere direttamente i prodotti;<br />

industriale per dimostrare la sua abilità<br />

valorizzando la cultura aziendale e trasmettere<br />

un’immagine positiva; manageriali per<br />

motivare e stimolare i dipendenti coinvolgendoli<br />

in un nuovo progetto; comunicativi<br />

per diversificare gli strumenti di relazione<br />

e promozione; business to business<br />

per creare nuove e diverse occasioni di<br />

incontro con professionisti e aziende;<br />

economico-finanziarie per valorizzare gli<br />

azionisti dell’impresa; sinergia col territorio<br />

un territorio valorizzato lo è anche nel suo<br />

strato produttivo; capitale sociale collettivo,<br />

una ricchezza relazionale, operativa, di<br />

rete, deposita diffusamente nel territorio, ai<br />

diversi livelli, che determina capacità utili<br />

al bene comune.


Il valore del progetto<br />

per la Regione Friuli<br />

Venezia giulia<br />

Le dimensioni economiche e il movimento<br />

turistico fanno della nostra Regione una tra<br />

le più apprezzate aree turistiche nazionali<br />

e una delle regioni europee più importanti<br />

da questo punto di vista, in considerazione<br />

delle più recenti previsioni econometriche,<br />

circa una tenuta dell’industria turistica<br />

rispetto ad una stagnazione e regressione<br />

degli indicatori economici per gli altri settori<br />

produttivi.<br />

La combinazioni di fattori sui quali si definisce<br />

il valore turistico di una destinazione<br />

– accessibilità, ospitalità, animazione, qualità<br />

di vita, offerta culturale e enogastronomica,<br />

sicurezza, servizi strutture ricettive<br />

e infrastrutture – consentono alla nostra<br />

regione un posizionamento alto nella classifica<br />

italiana con numeri positivi circa arrivi<br />

e presenze in costante tenuta o aumento<br />

rispetto ad altre regioni con patrimoni<br />

prettamente culturali più ricchi del nostro.<br />

Questo a significare che ciascuna area può<br />

e deve trovare il suo target di mercato in<br />

ragione delle sue risorse senza rinunciare<br />

ad ambire oltre, conquistando nuovi segmenti<br />

e potenziali visitatori .<br />

Il Friuli Venezia Giulia ha in sè le caratteristiche<br />

di un’offerta turistica multi-prodotto<br />

che può soddisfare le richieste molteplici<br />

del turista moderno; ha un tessuto imprenditoriale<br />

che poggia su un’ampia e<br />

Vladimiro Riva, Marino Firmani e Matteo Marzotto<br />

consolidata professionalità; è un diffusore<br />

netto dell’indotto in quanto settore che<br />

più degli altri è in grado di generare attività<br />

di impresa e quindi economia collegata<br />

o riconducibile all’industria turistica; ha<br />

potenzialità nell’offerta turistica (es. golf<br />

ma anche turismo industriale!) che non<br />

sono state ancora proposte con forza tale<br />

da essere efficaci attrattori di nuovi flussi<br />

turistici; ha un territorio che presenta una<br />

natura molto meno sfruttata e contaminata<br />

di altre zone - aspetto che viene dato per<br />

scontato ma rappresenta un valore invidiatoci<br />

da chi ci visita e ci sceglie - in un<br />

equilibrio con il tessuto sociale che rende<br />

l’FVG un luogo sicuro di vacanza<br />

Il programma 2011<br />

Le visite individuali sono riprese l’8 aprile<br />

con Quality Food DELSER che nella<br />

mattinata ha ospitato un gruppo di 20<br />

austriaci e nel pomeriggio ha raddoppiato,<br />

ospitando numerose persone che erano<br />

attratte dalla scoperta dei cicli produttivi e<br />

dagli aromi e dal gusto del prodotto. Il 30<br />

aprile toccherà alla SAF di <strong>Udine</strong> ospitare i<br />

turisti e i locali presentando la nuova sede<br />

ad alto rispetto ambientale, con particolare<br />

attenzione al recupero e trattamento delle<br />

acque che vengono rimesse in rete fognaria<br />

pulite; un’occasione di confronto ravvicinato<br />

con l’utenza per promuovere l’uso<br />

dei bus anche con dimostrazione delle<br />

Orizzonti<br />

Turismo industriale<br />

nuove tecniche di guida e controllo per<br />

la riduzione dei consumi di carburante e<br />

conseguente emissioni di CO2.<br />

Il 5 maggio sarà l’occasione di visitare la<br />

Birra Castello che ci racconterà alcuni passi<br />

nella storia della tradizione birraia friulana,<br />

la ricetta del mastro birraio:<br />

gli ingredienti, il processo, il confezionamento<br />

con un invito conclusivo all’assaggio<br />

con boccale.<br />

Il 29 maggio sarà la volta di T&T di Ruda,<br />

nel 2010 inaugurò il circuito, che ospiterà<br />

una sfilata delle Fiat 500 in collaborazione<br />

con OUTLET Village di Palmanova facendo<br />

visitare ai piloti la propria azienda per una<br />

scoperta della progettazione dei soft wear.<br />

Tra giugno e settembre poi scenderanno<br />

in campo tutte le altre aziende che si<br />

organizzeranno per le visite individuali o<br />

per le visite di gruppo su prenotazione e<br />

sono: Fantoni, Snaidero, Moroso, Calligaris,<br />

Tonon, Le Ville Plus per l’area del Design,<br />

e poi Wolf per il settore alimentare a cui<br />

si aggiungono nuove aziende come Dok<br />

Dall’Ava, Gubana Giuditta, Le Vigne di<br />

Zamò e probabilmente anche Jolanda de<br />

Colò.<br />

Il programma prevede anche due Educational<br />

organizzati nel mese di maggio/<br />

giugno e poi a settembre. L’Educational<br />

di maggio/giugno è stato attivato grazie<br />

al sostegno della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia attraverso l’Assessore al Turismo e<br />

alle Attività produttive Federica Seganti che<br />

ha saputo ben interpretare il valore del<br />

progetto invitandoci ad espanderlo su tutta<br />

la regione. L’Educational prevede l’ospitalità<br />

di opinion leader del mondo della comunicazione<br />

appartenente al settore turistico, al<br />

settore del design e al settore alimentare,<br />

proponendo percorsi di visita presso le<br />

aziende, integrati con la conoscenza del<br />

territorio. Si prevede un coinvolgimento<br />

dell’ENIT attraverso una presenza di alcuni<br />

suoi Direttori Europei grazie all’interessamento<br />

di Matteo Marzotto. L’Educational<br />

sarà contemporaneo a Vicenza, attivo nel<br />

turismo industriale attraverso il Consorzio<br />

Vicenzaè presieduto da Vladimiro Riva e<br />

con Torino attraverso la camera di Commercio,<br />

in modo che il Turismo Industriale<br />

diventi al più presto un’offerta turistica e<br />

culturale nazionale.<br />

Marino Firmani e<br />

Giuliana Quendolo<br />

promotori del progetto<br />

industria e Turismo<br />

maggio 11 59


Orizzonti<br />

Libri<br />

Altre letture<br />

Maria Chiara<br />

Montani<br />

SPOSARE gLI<br />

ELEMENTI<br />

Breve storia<br />

della chimica<br />

Sironi Editore<br />

Pagg.: 191<br />

Euro 16,00<br />

A cent’anni dall’assegnazione del Nobel a<br />

Marie Curie e nell’Anno internazionale della<br />

chimica, Sironi meritoriamente pubblica<br />

questo interessante volume. La chimica in<br />

Italia rimane per molti una materia ostica<br />

e le sue applicazioni pratiche o industriali<br />

sono guardate con un misto di sospetto e<br />

paura, tant’è che il nostro Paese è rimasto<br />

quasi completamente privo di grandi aziende<br />

chimiche in grado di competere sui mercati<br />

internazionali. Un atteggiamento che dipende<br />

in parte dal fatto che la chimica è poco e<br />

spesso mal insegnata nelle scuole (dove<br />

c’è una grande mancanza di laboratori),<br />

ma anche da una convinzione diffusa<br />

che chimica voglia dire “inquinamento”.<br />

Convinzione fondata su alcuni tragici episodi<br />

come Seveso, ma che è molto lontana<br />

dalla verità (basti pensare che anche la<br />

creazione dei depuratori richiede conoscenze<br />

chimiche). In realtà la chimica pervade quasi<br />

ogni aspetto della nostra vita (dalla cosmesi<br />

alla cucina, dalla medicina ai trasporti, fino<br />

al funzionamento del corpo umano) e<br />

conoscerla meglio può aiutare a superare le<br />

paure e a vivere meglio.<br />

Maria Novo<br />

VIVERE SLOW<br />

Apologia della<br />

lentezza<br />

Edizioni Dedalo<br />

Pagg.: 134<br />

Euro 14,00<br />

Il mondo corre sempre di più. I ritmi di<br />

lavoro, ma anche quelli del tempo libero<br />

sono spesso troppo accelerati e creano<br />

più danni che benefici. La Novo, spagnola,<br />

docente Unesco di educazione ambientale,<br />

in questo simpatico volume, partendo dal<br />

racconto di alcune esperienze portate avanti<br />

anche nel nostro Paese (alcune molto note<br />

come Slow Food, altre meno famose come la<br />

60 maggio11<br />

Città dei bambini a Fano), cerca di proporre<br />

una via per rallentare la corsa e lo stress della<br />

società contemporanea, a riappropriarci del<br />

consigliate nostro tempo senza per questo rinunciare IL LIBRO<br />

DEL MESE<br />

a produrre e a crescere. Una riflessione<br />

interessante in un momento in cui molti si<br />

stanno accorgendo che la crescita del Pil non<br />

può essere l’unico misuratore della qualità di<br />

una società.<br />

Joe Bageant<br />

LA BIBBIA E IL<br />

FUCILE<br />

Cronache<br />

dall’America<br />

profonda<br />

Bruno Mondadori<br />

Pagg.: 229<br />

Euro 18,00<br />

Scomparso il 26 Marzo scorso, Bageant era<br />

diventato famoso grazie a una rubrica on line<br />

nella quale raccontava l’America profonda,<br />

quella dei lavoratori bianchi e poveri delle<br />

zone depresse degli Stati Uniti che poco<br />

si conoscono in Europa, ma che sono stati<br />

spesso decisivi nelle elezioni a stelle e<br />

strisce. Un mondo fatto di persone spesso<br />

“guerrafondaie e xenofobe”, “repubblicane<br />

per inerzia” che Bageant aveva lasciato per<br />

andare a combattere in Vietnam, diventare<br />

prima marxista e poi buddista, ma dalle quali<br />

alla fine era tornato (a Winchester in Virginia)<br />

per difenderle pur senza mai sposarne gli<br />

atteggiamenti.<br />

Questo libro offre uno spaccato molto<br />

interessante di quel mondo che aiuta a<br />

capire meglio un Paese le cui dinamiche<br />

spesso in Europa rimangono incomprensibili<br />

e che invece trovano sovente spiegazione nei<br />

sentimenti di quella parte dimenticata, ma<br />

numericamente importante dell’America.<br />

Ugo Riccarelli<br />

LA REPUBBLICA<br />

DI UN SOLO<br />

gIORNO<br />

Mondadori<br />

Pagg.: 161<br />

Euro 18,00<br />

Ci sono molte opere<br />

che hanno raccontato l’emigrazione italiana<br />

dal Sud al Nord, ma probabilmente questa<br />

di Giuseppe Fiorenza, calabrese trapiantato<br />

a Torino, è la prima che affronta il tema del<br />

ritorno dal Nord al Sud alla ricerca delle<br />

proprie origini e lo fa dopo una vita vissuta<br />

Yoshihito<br />

Wakamatsu<br />

TOYOTA WAY<br />

Ridurre i prezzi del<br />

50% abbattendo i<br />

costi<br />

Franco Angeli<br />

Pagg.: 140<br />

Euro 18,00<br />

Guardando il sottotitolo sembra di trovarsi<br />

davanti a una favola o alla solita promessa di<br />

irrealizzabili miracoli, ma leggendo il libro ci si<br />

accorge che l’obiettivo ambizioso proposto in<br />

copertina è difficile, ma non impossibile. Una<br />

garanzia deriva sicuramente dal fatto che a<br />

scrivere il volume sia stato uno dei massimi<br />

esperti e dei grandi consulenti mondiali sul<br />

sistema di produzione Toyota del quale tutti<br />

parlano, ma che in pochi conoscono come<br />

Wakamatsu. La chiave del successo del Toyota<br />

production system (Tps) è, come ben noto,<br />

la lotta senza quartiere agli sprechi evidenti<br />

e nascosti in tutti i reparti produttivi e, più in<br />

generale, nel sistema aziendale. Facile a dirsi,<br />

più difficile a farsi, ma grazie a questo agile<br />

e chiaro volume il miracolo può diventare<br />

realtà. Probabilmente non tutti quelli che<br />

proveranno ad applicare il Tps riusciranno ad<br />

avere lo stesso successo avuto dal colosso<br />

multinazionale giapponese (che vive e lavora<br />

in un contesto ambientale già culturalmente<br />

pronto a recepire quel sistema), ma è<br />

facilmente pronosticabile che ne avranno<br />

comunque un significativo beneficio.<br />

quasi divisi in due: piemontese e integrato<br />

di fatto, calabrese e spaesato nell’anima.<br />

Nonostante la lettura non sia sempre facile<br />

sia per il frequente utilizzo del dialetto<br />

calabrese, sia per i salti di piano dalla realtà al<br />

mondo onirico, il libro è complessivamente<br />

piacevole e interessante soprattutto per chi<br />

ha vissuto esperienze simili, ma anche per<br />

chi voglia capire cosa si cela nell’anima di<br />

ogni emigrato. Angolo Manzoni lo propone<br />

nella sua stampa a grandi caratteri che<br />

continua a essere un segno di civiltà nei<br />

confronti di tutti i lettori e non solo degli<br />

ipovedenti.


In tempi come questi serve un pizzico di follia<br />

per portare avanti iniziative che abbiano<br />

un po’ di spessore umano. Qualsiasi progetto<br />

può trovare ostacoli che se analizzati freddamente,<br />

uno per uno, possono smontare<br />

l’entusiasmo iniziale. Ecco che quel “pizzico”<br />

torna utile per proseguire.<br />

Il gruppo solidale Vento di Terre Lontane<br />

è cosciente di non riuscire a rovesciare la<br />

storia e lo status quo nel Mali, ma con quel<br />

“pizzico”di cui parlavamo prima, resta inchiodato<br />

ai suoi progetti portando avanti le<br />

iniziative atte a racimolare fondi da destinare<br />

alla costruzione di una scuola. Muri, aule,<br />

finestre, banchi, lavagne, quel bianco pezzo<br />

di gesso nelle mani nere del bambino di<br />

Dioubeba non sono follia.<br />

Sperare che tutti i bambini di questo villaggio<br />

possano usufruire degli stessi diritti dei<br />

nostri ragazzi non è follia.<br />

La serata di musica che si svolgerà al Teatro<br />

Nuovo Giovanni da <strong>Udine</strong> è follemente<br />

contaminata con il Mali. In quello specchio<br />

d’Africa nasce quel suono e quel ritmo che,<br />

trasportato col sangue degli schiavi in America,<br />

a poco a poco riemerge nelle piantagioni<br />

con i canti di nostalgia per la propria terra,<br />

che esprimono tutta l’ anima africana e che,<br />

come le onde, si sono propagati e ingigantiti<br />

per arrivare sino a noi con il blues e il rock.<br />

Ed è su queste note che suoneranno i Fo-<br />

Rinnovato il successo<br />

dei Concerti Aperitivo<br />

Enrico Bronzi<br />

Si è conclusa positivamente anche l’undicesima<br />

edizione dei Concerti Aperitivo, lasciando<br />

come ogni anno un ulteriore arricchimento<br />

nel background culturale della città di <strong>Udine</strong>:<br />

la rassegna cameristica, che dal 2001 ha<br />

inaugurato la tradizione dei concerti dome-<br />

rever Mats, con lo spettacolo “Dall’inferno al<br />

paradiso” in programma il 20 maggio prossimo,<br />

alle ore 20.45, al Teatro Nuovo Giovanni<br />

da <strong>Udine</strong>. Il prezzo del biglietto è di soli<br />

15 euro in platea e 12 euro nelle gallerie e<br />

l’intero incasso sarà devoluto alle iniziative<br />

dell’Associazione Vento di Terre Lontane.<br />

Orizzonti<br />

Musica<br />

Forever Mats: concerto benefico<br />

il 20 maggio al giovanni ad <strong>Udine</strong><br />

nicali in Sala Ajace, è stato di anno in anno<br />

un crescendo di successo accordato fervidamente<br />

sia dal pubblico che dalla critica.<br />

Ideata dall’Orchestra Filarmonica di <strong>Udine</strong> la<br />

rassegna dei Concerti Aperitivo è stata fin da<br />

subito all’altezza delle aspettative, distinguendosi<br />

per una serie di caratteristiche che l’hanno<br />

resa unica e inimitabile: “La levatura delle<br />

proposte artistiche è determinata tanto dai<br />

musicisti quanto dalla scelta dei repertori”,<br />

spiega la vicepresidente dell’Ofu e direttore<br />

artistico della manifestazione Letizia Pittini<br />

Della Marina. “La possibilità di assistere alle<br />

esecuzioni in posizione privilegiata - considerato<br />

che le poltrone più lontane distano solo<br />

qualche metro dall’artista e non vi è palco - è<br />

un altro elemento di distinzione per questi<br />

concerti che hanno avuto fin da subito un<br />

grande esito”.<br />

La Della Marina, che undici anni fa ha avuto<br />

l’intuizione di amalgamare questi ingredienti,<br />

riconosce però che un minimo di merito va<br />

riconosciuto anche al “finale”, che prevede<br />

un aperitivo con buffet e pregiato vino della<br />

cantina Attems, diventato ormai un rito. “Inoltre,<br />

come novità di questa edizione”, conclude<br />

la vicepresidente, “è stata l’installazione<br />

Nell’ascoltare questo concerto non dimentichiamo<br />

queste origini e questo debito di<br />

riconoscenza per averci regalato tanta gioia<br />

come solo la musica sa fare, e lasciamo che<br />

un pensiero vada anche alla solidarietà. Grazie<br />

e buon ascolto.<br />

di un maxi schermo su cui proiettare le mani<br />

dei pianisti sulla tastiera”.<br />

La stagione 2011 ha esordito con uno dei<br />

più grandi violoncellisti italiani, Enrico Bronzi,<br />

passando poi al recital pianistico della musicista<br />

olandese Hanna Shybayeva. Sempre<br />

gradito, e per altro anche richiesto, è stato<br />

l’appuntamento con le arie d’opera, mentre<br />

una domenica all’insegna dell’originalità si<br />

rivelata quella con il Quintetto Bislacco, ensemble<br />

svizzero di geniale maestria, con le<br />

sue interpretazioni in chiave umoristica. La<br />

data successiva ha visto il violinista Nicola<br />

Granillo leggere le più celebri composizioni di<br />

Astor Piazzolla, mentre lo statunitense Quartetto<br />

Mivos si è cimentato in un omaggio al<br />

minimalismo di Philip Glass. Ha fatto seguito<br />

il recital pianistico di Francesco Possenti,<br />

e poi la chiusura con uno dei “pezzi forti”<br />

della rassegna, il grande trombettista Markus<br />

Stockhausen insieme al pianista Angelo<br />

Comisso, un duo la cui musica si nutre di<br />

emozioni e stati d’animo, dove si fonde la<br />

tradizione tedesca di Stockhausen con la più<br />

calorosa e mediterranea enfasi melodica di<br />

Comisso.<br />

Come ogni anno i Concerti Aperitivo sono<br />

sostenuti da un pool di enti pubblici e privati<br />

che da sempre hanno sempre creduto nella<br />

validità della manifestazione, e fra questi <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong>.<br />

maggio 11 61


Orizzonti<br />

Sport<br />

NINO BENVENUTI:<br />

il mondo in pugno<br />

Ospitata a <strong>Udine</strong>, dopo le tappe regionali di Trieste e Monfalcone, la<br />

mostra itinerante “Il mondo in pugno”, dedicata al pugile regionale<br />

Nino Benvenuti. Memorabilia in mostra e anche all’asta per<br />

raccogliere fondi per gli atleti in difficoltà<br />

Campione olimpico nel 1960, due volte<br />

campione mondiale dei pesi medi a fine<br />

anni ’60, Nino Benvenuti non è soltanto<br />

una delle glorie sportive della regione (è<br />

nato nel 1938 a Isola d’Istria, all’epoca territorio<br />

italiano), ma uno dei più grandi pugili<br />

d’Italia, e non soltanto. Insieme a pochi<br />

altri, tra cui i suoi eterni rivali Emile Griffith<br />

e Carlos Monzon, è l’unico non americano<br />

ad aver conquistato e difeso più volte il<br />

titolo mondiale dei medi, con ben quattro<br />

difese consecutive della “cintura”: un altro<br />

primato mondiale che lo pone sul podio<br />

più alto, con Marvin Hagler e il già citato<br />

“Macho” Monzon.<br />

Terminata una carriera non avara di soddisfazioni<br />

e raccolti omaggi e riconoscimenti<br />

in tutto il mondo, Benvenuti è rimasto<br />

vicino ai ring come commentatore sportivo.<br />

Ma soprattutto nei cuori dei tanti<br />

appassionati della nobile arte, oltre che in<br />

quello degli esuli d’Istria che da sempre lo<br />

62 maggio11<br />

Nino Benvenuti<br />

considerano uno dei loro “eroi”, oltre che<br />

simbolo della diaspora di un intero popolo.<br />

A Benvenuti e alla sua leggenda è dedicata<br />

la mostra itinerante “Il mondo in pugno”<br />

(intitolata proprio come la biografia pubblicata<br />

dal pugile una decina di anni fa),<br />

che dopo una presentazione Vip a Roma,<br />

in Campidoglio, è stata portata a Trieste,<br />

a Monfalcone e quindi a <strong>Udine</strong>, fino al 1°<br />

maggio all’Ex Chiesa di San Francesco in<br />

Via Beato Odorico da Pordenone.<br />

La mostra ripercorre quarant’anni di carriera<br />

del pugile triestino (d’adozione),<br />

dagli esordi dilettantistici – dopo gli allenamenti<br />

casalinghi coi sacchi di juta pieni<br />

di granturco al posto dei punching ball!<br />

– all’incontro con Carnera, dai leggendari<br />

match nominati “Fight of the year”, combattimento<br />

dell’anno, fino al ritiro dopo la<br />

sconfitta con Monzon, del quale divenne<br />

amico dopo aver appeso i guantoni al<br />

chiodo. In esposizione, un centinaio di<br />

giornali dell’epoca che testimoniano i successi<br />

e le sconfitte dell’atleta, fotografie e<br />

documenti inediti, i trofei conquistati, una<br />

parte dell’attrezzatura utilizzata e persino<br />

la Vespa delle Olimpiadi di Roma ’60 con<br />

la quale il pugile apparve su una famosa<br />

pubblicità d’epoca.<br />

Allestito, per l’occasione, anche il vecchio<br />

ring della fine degli anni ’30 regalo del vecchio<br />

allenatore di Benvenuti, sul quale da<br />

giovane si allenò alla nobile arte. Nobile<br />

anche l’intento: attraverso la mostra, Benvenuti<br />

intende raccogliere fondi per gli<br />

ex-pugili ed atleti italiani oggi in difficoltà,<br />

minati dal morbo di alzheimer o da altre<br />

gravi malattie degenerative. Alcuni cimeli<br />

saranno messi all’asta sul sito www.ilmondoinpugno.com<br />

e i fondi raccolti andranno<br />

a far parte di un fondo specifico.<br />

Andrea Ioime<br />

La ventunesima<br />

edizione di Cedere<br />

con Fermezza<br />

Al centro Bruzio Bisignano<br />

Francesco Gibertini e Tiziana Carlotto<br />

Ancora una volta gli sciatori udinesi hanno<br />

monopolizzato i podi di Cedere con Fermezza”, la<br />

kermesse sciistica-gastronomica che ha coinvolto sabato<br />

19 marzo a Tarvisio una cinquantina tra dipendenti,<br />

collaboratori, parenti e amici del sistema confindustriale.<br />

Per la ventunesima edizione della manifestazione,<br />

neppure la neve “primaverile” ha fermato l’impeccabile<br />

organizzazione della manifestazione orchestrata dai<br />

“fantastici quattro”: Francesco Gibertini e sua moglie<br />

Serena, Giampietro Breda e Tiziana Carlotto hanno<br />

regalato ancora una volta ai partecipanti un week-end<br />

all’insegna dell’amicizia e del divertimento.<br />

Nella categoria senior maschile, Daniele Gibertini<br />

(<strong>Udine</strong>), con il miglior tempo in assoluto, ha dominato<br />

ancora una volta la gara precedendo Pietro Piccolotto<br />

(Pordenone), Alberto Liuzzi (<strong>Udine</strong>), Tommaso Bazzaro<br />

(<strong>Udine</strong>) e Paolo Antonello (Treviso).<br />

Nella categoria Master A è spuntato un nome nuovo al<br />

comando: Alberto Nadalet (Belluno) ha avuto la meglio<br />

sugli udinesi Lorenzo Colautti, Alfredo Longo e Valter<br />

Franzil, classificatisi nell’ordine. Nella categoria Master B è<br />

stato invece Bruzio Bisignano (<strong>Udine</strong>) a prevalere, dopo<br />

un avvincente duello, su Lucio Piccolotto (Pordenone),<br />

Maurizio Rovini (<strong>Udine</strong>) e Giampietro Breda (Treviso).<br />

Tra le donne, si è assistito alla marcia trionfale di<br />

Francesca D’Incà (<strong>Udine</strong>) sulla emergente Lara Zani<br />

(<strong>Udine</strong>), seconda classificata, e su Stefania Bolla<br />

(Pordenone) ed Elena Bonafè (Venezia).<br />

Le premiazioni sono avvenute all’Hotel Spartiacque<br />

a Camporosso e si sono concluse con la tradizionale<br />

lotteria con i premi messi a disposizione da diverse<br />

aziende del Triveneto tra cui Aspiag-Despar,<br />

Biofarma,Birra Castello, Crich, De Longhi, Elcom, Forneria<br />

Gusparo, Gazel, Hosta Italia, Larice Carni, Loacher,<br />

Misa, Nonino, Pezzetta, Pomis, Prosciuttificio Morgante,<br />

Prosciuttificio Wolf, Quality Food, Salumificio Dentesano,<br />

Salumificio Vida, Sorgenia, Tognana e Trudi.


maggio 11 63


AgRODOLCE<br />

64 maggio11<br />

di Paolo Tarabocchia


maggio 11 65


L’Opinione<br />

Prima ancora che ne siano rese note<br />

le motivazioni, la sentenza pronunciata<br />

dalla Corte d’assise del Tribunale di Torino<br />

sull’incendio che il 6 dicembre 2007 è<br />

costato la vita a sette operai al lavoro sulla<br />

Linea 5 dello stabilimento ThyssenKrupp<br />

di Torino ha già scatenato polemiche.<br />

Perché la sentenza – che il procuratore<br />

aggiunto Raffaele Guariniello ha già definito<br />

“storica”, mentre il sindaco di Torino,<br />

Sergio Chiamparino ha già prefigurato sia<br />

“destinata a diventare giurisprudenza” - ha<br />

introdotto il concetto di dolo, per quanto<br />

eventuale, e dunque l’omicidio volontario<br />

in caso di morte sul lavoro sotto il profilo<br />

dell’accettazione, ritenuta<br />

consapevole, di correre<br />

il rischio di accadimenti<br />

di infortuni, omettendo<br />

l’adozione delle misure<br />

di prevenzione; un caso<br />

emblematico che potrebbe<br />

segnare una netta<br />

inversione di tendenza<br />

nella giurisprudenza che<br />

ha sinora collegato gli incidenti<br />

mortali sul lavoro alla<br />

fattispecie dell’omicidio<br />

colposo. Come effetto del<br />

pronunciamento, condanne<br />

pesantissime, in primo<br />

grado, per l’ad del Gruppo<br />

tedesco (16 anni e mezzo<br />

di reclusione) e per altri<br />

cinque dirigenti, con pene<br />

dai 10 ai 13 anni (in un<br />

caso ritoccata all’insù rispetto alla richiesta<br />

della pubblica accusa). E se l’azienda ha<br />

parlato di “sentenza incomprensibile e<br />

inspiegabile”, resta comunque il fatto che<br />

da oggi l’Italia ha cambiato passo sul tema<br />

della sicurezza del lavoro.<br />

Che effetti avrà questa sentenza? Agevolerà<br />

la crescita della cultura della sicurezza<br />

sul lavoro o – come temono alcuni autorevoli<br />

commentatori – fungerà da ulteriore<br />

“deterrente” per quelle imprese straniere<br />

che intendono investire in Italia? Di sicuro<br />

sarà un “incentivo” a promuovere la cultura<br />

della prevenzione, lavoro che da anni peraltro<br />

le associazioni datoriali stanno svolgendo<br />

con convinto e deciso impegno (si<br />

66 maggio11<br />

A proposito di...<br />

sicurezza sul lavoro<br />

pensi solo al protocollo d’intesa sottoscritto<br />

nel settembre 2004 a livello provinciale<br />

con parti sociali, Inail, istituzioni, ordini e<br />

collegi professionali,Vigili del fuoco).<br />

E quindi? Calma e gesso e pensiamo al<br />

concreto, verrebbe da dire. Commentando<br />

il pronunciamento del Tribunale di Torino,<br />

l’Associazione “Legami d’acciaio Onlus”<br />

che riunisce operai e famigliari vittime<br />

ThyssenKrupp ha dichiarato: “Un imprenditore<br />

e/o un’azienda che si definiscono<br />

perbene non hanno nulla da temere da<br />

questa sentenza: semmai è un’esortazione<br />

a fare di più per quanto riguarda la sicurezza<br />

sul lavoro, visto il numero inquietante di<br />

Festival della Sicurezza tra la Gente - l’autoscala dei Vigili del Fuoco in azione per dimostrazione<br />

morti, infortuni, invalidi da lavoro e colpiti<br />

da malattie professionali nel nostro Paese,<br />

che ci relega agli ultimi posti in Europa in<br />

fatto di sicurezza e tutela della salute nei<br />

luoghi di lavoro”. Il messaggio che viene<br />

dal Festival “Sicurezza tra la Gente” è forse<br />

ancora più forte, perché sposta il baricentro<br />

del problema: dalla “semplice” sicurezza<br />

sul lavoro a un’idea di “sicurezza a<br />

tutto tondo” che viene ad interessare tutti<br />

i momenti della vita dei cittadini: non solo<br />

sul luogo di lavoro (e quindi il “sacrosanto”<br />

rispetto dovuto al lavoratore), ma anche a<br />

casa, a scuola, sulle strade (e si sa quanto<br />

alto sia il tributo di vite umane – tra morti<br />

e feriti – che ogni anno viene pagato agli<br />

di Mauro Filippo Grillone<br />

incidenti stradali). Il messaggio è quello di<br />

un’attenzione posta in primis sull’importanza<br />

della prevenzione, su una società che<br />

cresce nel “rispetto”, nel senso più ampio,<br />

alto e compiuto del termine. Perché senza<br />

rispetto non si costruisce nulla.<br />

Piuttosto, a proposito del rischio che l’Italia<br />

possa non essere più “attrattiva” per gli<br />

investimenti industriali (già lo è poco, ogni<br />

anno sempre meno, in verità) servirà forse<br />

riflettere su una notizia che nelle scorse<br />

settimane è passata piuttosto in sordina.<br />

Riguardo alle polemiche sulla possibilità<br />

che Fiat trasferisca il proprio quartier<br />

generale negli Usa, su “Il Sole 24Ore” – in<br />

un articolo a piede di pagina,<br />

sfuggito ai più - veniva sottolineato<br />

come a condizionare<br />

le future strategie del<br />

Lingotto ci sia il numero 13.<br />

Che all’Italia non porterebbe<br />

fortuna: “Tredici punti – si<br />

leggeva infatti – rappresentano<br />

la differenza tra l’aliquota<br />

fiscale del 48% pagata nel<br />

2010 dalla Fiat Auto e quella<br />

federale (“Statutory Us<br />

federal tax rate”) che ha gravato<br />

per il 35% nello stesso<br />

esercizio su Ford e General<br />

Motors. Senza contare i vantaggi<br />

fiscali che ogni azienda<br />

può contrattare con i singoli<br />

Stati americani. Boeing ha<br />

lasciato Seattle per Chicago”.<br />

Per trovare Paesi che facciano<br />

ponti d’oro ad aziende che vi si insedino,<br />

non serve andare nemmeno così lontano.<br />

Alcuni sono proprio dietro l’angolo. Se, con<br />

un “sommerso” che ha ormai raggiunto<br />

percentuali record, l’annunciato pacchetto<br />

di misure del Governo – deciso anche a<br />

seguito delle “pressioni” degli industriali<br />

italiani - per rilanciare la crescita, non avrà<br />

effetti immediati, forse il tema sicurezza<br />

sul lavoro rischia di diventare addirittura<br />

superfluo… per estinzione delle imprese.<br />

Sinora così non è stato, speriamo si possa<br />

continuare a coltivare la speranza. Ma serve<br />

un altro passo. E concordia e rispetto a<br />

360 gradi in tutti gli aspetti della vita civile.<br />

Sottolineiamo, soprattutto, il “civile”.


Se non avessimo usato il pannello Solyndra<br />

questo impianto da 400 Kwp<br />

non si sarebbe potuto realizzare<br />

dal 1982 fornitura di pacchetto completo di<br />

impianti elettrici termoidraulici e di climatizzazione<br />

ed ora a energia zero<br />

via Nazionale 60/2<br />

Pradamano (UD)<br />

0432670296<br />

www.noninoimpianti.it<br />

maggio 11 67


68 maggio11

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