dipartimento di progettazione dell'architettura

università degli studi di firenze
dipartimento di progettazione dell’architettura
attività scientifica 2006-2008

dipartimento di progettazione dell’architettura
attività scientifica del dipartimento 2006-2008
Questa brochure, ideata per far conoscere l’attività scientifica dei docenti
afferenti a questo Dipartimento nel triennio 2006-2008, è stata realizzata
grazie al lavoro collegiale svolto dal personale tecnico amministrativo, ciascuno
per la sua specificità.
Da un’analisi delle attività di ricerca più recenti svolte nel Dipartimento, è
possibile individuare i seguenti gruppi di interesse: un primo gruppo raduna
gli afferenti alle sezioni “Architettura e città” e “Architettura e Contesto”.
Essi affrontano la ridefinizione delle tecniche e dei metodi didattici del progetto
a varie scale, in rapporto alle crescenti complessità relazionali anche
con sperimentazioni progettuali in contesti reali. L’impegno riguarda prevalentemente
le tematiche di analisi e progetto urbano, nonché la trasformazione
del progetto architettonico nel quadro dei processi di trasformazione
della città. L’altro settore di impegno prevalente riguarda le ricerche sugli
aspetti tipo-morfologici e le relative sperimentazioni progettuali, come la
definizione di metodologie di lettura e di interpretazione dei contesti antropizzati,
l’inerzia delle permanenze nelle trasformazioni urbane e territoriali,
l’origine e trasformazione delle unità funzionali urbane, la progettazione
delle piazze nel XIX secolo, etc.
Un secondo gruppo di ricerche viene sviluppato dai docenti appartenenti
alla sezione “Architettura e innovazione” e riguarda prevalentemente gli
interni architettonici e urbani, la museografia e l’archeologia industriale.
Il terzo nucleo di ricerche è promosso prevalentemente dalla sezione “I luoghi
dell’architettura”; nell’analisi dell’eredità dei Maestri, nel rapporto con i
luoghi della tradizione, questi docenti cercano di misurare le alterazioni
subite dai codici, dalle regole e dagli strumenti della composizione architettonica
e urbana, puntando a ridefinire l’identità in continua trasformazione
dell’architettura italiana e di quella regionale.
progarch@unifi.it
www.progarch.unifi.it
La sezione “Architettura e Disegno” sviluppa e verifica nelle sue ricerche il
campo dell’innovazione scientifica nel rilievo e nella rappresentazione dell’architettura
e dell’ambiente, avvalendosi delle strumentazioni tecnologiche
più aggiornate. Le ricerche, finalizzate alla conoscenza integrata dei
contesti di paesaggio, territorio urbano e architettura, sono centrate in prevalenza
sulle elaborazioni critiche, metodologiche e di analisi geometrica
che si svolgono nelle campagne di rilevazione a più scale.
Nel Dipartimento sono attivate due Scuole di Dottorato:
Scuola di Dottorato in Architettura, Progetto e Storia delle Arti
Scuola Nazionale di Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo.
Enti pubblici e privati la cui operosità si svolge al di fuori del mondo universitario,
ma interessati ad un rapporto culturale con esso, in tali ricerche trovano
indicazioni sulle competenze e le disponibilità che l’alta qualificazione
di tutti gli afferenti al il Dipartimento può offrire per conferire una base scientifica
alle decisioni che interessano la collettività, stipulando quindi nel corso
degli anni varie convenzioni di ricerca, convegni, workshop.
Inoltre il Dipartimento persegue una politica di scambi culturali con altre sedi
universitarie, italiane e straniere, con la partecipazione a programmi di ricerca
con finanziamento europeo, con la pubblicazione del periodico semestrale
Firenze Architettura e con l’organizzazione di convegni, mostre, seminari,
ecc.
Firenze 31 dicembre 2008
Il Direttore del Dipartimento
Prof. Ulisse Tramonti

Direttore
Ulisse Tramonti
Ideazione e Coordinamento testi
Paola Puma
Progetto grafico e Dtp
Laura Velatta
Coordinamento
Manola Lucchesi
Redazione
Debora Cambi
Cabiria Fossati
Gioi Gonnella
Grazia Poli
Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Progettazione
dell’Architettura
Direttore - Ulisse Tramonti - Sezione Architettura e Città - Loris Macci, Ulisse
Tramonti, Alberto Baratelli, Antonella Cortesi, Maria Gabriella Pinagli, Mario Preti,
Antonio Capestro, Enzo Crestini, Fabio Fabbrizzi, Renzo Marzocchi, Andrea Ricci,
Claudio Zanirato - Sezione Architettura e Contesto - Adolfo Natalini, Giancarlo
Cataldi, Pierfilippo Checchi, Stefano Chieffi, Benedetto Di Cristina, Gian Luigi Maffei,
Fabrizio Arrigoni, Gianni Cavallina, Piero Degl’Innocenti, Carlo Mocenni, Paolo
Puccetti - Sezione Architettura e Disegno - Maria Teresa Bartoli, Marco Bini,
Roberto Corazzi, Emma Mandelli, Stefano Bertocci, Marco Cardini, Marco Jaff,
Barbara Aterini, Alessandro Bellini, Gilberto Campani, Carmela Crescenzi,
Alessandro Merlo, Giovanni Pratesi, Paola Puma, Marcello Scalzo, Marco Vannucchi,
Giorgio Verdiani - Sezione Architettura e Innovazione - Alberto Breschi,
Antonio D’Auria, Marino Moretti, Laura Andreini, Flaviano Maria Lorusso, Vittorio
Pannocchia, Marco Tamino - Sezione I luoghi dell’Architettura - Maria Grazia
Eccheli, Fabrizio Rossi Prodi, Paolo Zermani, Fabio Capanni, Francesco Collotti,
Alberto Manfredini, Giacomo Pirazzoli, Elisabetta Agostini, Mauro Alpini, Andrea
Volpe - Laboratorio di rilievo - Mauro Giannini - Laboratorio fotografico -
Edmondo Lisi - Centro di editoria - Massimo Battista - Centro di
documentazione - Laura Velatta - Assistente Tecnico - Franco Bovo -
Responsabile gestionale - Manola Lucchesi - Amministrazione contabile -
Debora Cambi, Cabiria Fossati, Lucia Sinceri - Segreteria - Gioi Gonnella -
Segreteria studenti - Grazia Poli
dottorato di ricerca
ricerca di ateneo
1
31 dicembre 2008
2
3
PRIN
ricerca internazionale4
convenzioni 5
pubblicazioni 6
eventi 7
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4-5
6-23
40-41
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43-44
45-55
56-57

dipartimento di progettazione dell’architettura
La Scuola Nazionale di Dottorato in “Scienze della Rappresentazione e del Rilievo”
abbraccia il campo scientifico di: analisi, documentazione e rappresentazione dell’architettura
e dell’ambiente, nell’ambito disciplinare del Disegno nella sua accezione
di disciplina di riferimento del raggruppamento ICAR 17.
Il Disegno, nella ricerca e nella didattica, è uno strumento di comunicazione e come
tale contiene tutte le possibilità di rappresentazione:
A) la conoscenza dell’esistente:
la rilevazione è il cardine intorno al quale si articola tutto il processo scientifico di
avvicinamento e conoscenza dei manufatti architettonici, dei luoghi urbani, del paesaggio
fino al territorio.
B) la comunicazione delle idee e del progetto:
la comunicazione attraverso la rappresentazione è il veicolo indispensabile per la
costruzione del modello progettuale e la funzione mediata per la sua realizzazione.
Politecnico di Bari, Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente
Prof. Francesco De Mattia
Università di Catania-Siracusa Teoria e Storia della Rappresentazione
Prof. Giuseppe Pagnano
Università di Chieti-Pescara Rappresentazione e Rilievo dell’Architettura e dell’Ambiente
Prof. Carlo Mezzetti
Università degli Studi di Firenze Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente
Prof. Emma Mandelli
Università degli Studi di Palermo Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente
Prof. Lucia Bonanno Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Rilievo e Rappresentazione
dell’Architettura Mediterranea
Prof. Francesca Fatta
Università La Sapienza Roma Scienze della Rappresentazione e del Rilievo
Prof. Laura De Carlo
Scuola Nazionale di Dottorato in
Scienze della Rappresentazione e del Rilievo e-mail: scuoladottorato.icar17@unifi.it
SCUOLA DI DOTTORATO “ARCHITETTURA, PROGETTO E STORIA DELLE ARTI”
L’obiettivo della Scuola è in sintesi l’alta formazione di tre tipologie di figure professionali
e di ricercatore, distinte e pur intersecate, quali: lo storico dell’arte, dell’architettura
e dell’urbanistica, detentore di conoscenze metodologiche e critiche utili
per lo studio, la teoria e la pratica operativa relativi al patrimonio storico artistico,
monumentale e paesaggistico; l’architetto anche esperto di restauro architettonico
e recupero urbano; il progettista detentore di un sapere scientifico e tecnologico,
includente la progettazione strutturale e le tecnologie del processo e del progetto.
L’intento è che i Dottori licenziati dalla Scuola Architettura, Progetto e Storia delle
Arti abbiano piena consapevolezza di almeno tre aspetti: della responsabilità dell’architetto
come produttore di forme, come custode di memoria urbana, come garante
della continuità storica di ambienti ricchi d’arte e storia come le città italiane;
del compito dello storico di coniugare lo studio del passato –attraverso soprattutto
un rigoroso approccio filologico- con la critica militante e con la riflessione teorica,
al fine di elaborare un’ermeneutica capace di generare uno statuto normativo;
della necessità della padronanza di tutti gli strumenti e le metodologie che la scienza,
la tecnica e la tecnologia delle costruzioni e dei materiali mettono a disposizione
del progettista, in una prospettiva di sostenibilità, compatibilità e congruenza con
l’ambiente; della necessità di possedere strumenti di ricerca di tipo metodologico e
critico uniti a quelli essenziali per le applicazioni operative, necessari per la conoscenza,
la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico in tutte
le sue manifestazioni. La Scuola, dunque, si occupa -con le sue articolazioni culturali
e con le sue componenti scientifico disciplinari- della configurazione del mondo costruito
e dunque di tutti gli artefatti che ci circondano, dalla città all’oggetto d’arredo,
dalle arti visive alle arti applicate.
La Scuola pertanto intende coprire una molteplicità di approcci, da quello ermeneutico
a quello progettuale, dalla catalogazione alla tutela, dallo studio di tecniche e
tecnologie rispondenti ai requisiti d’uso e compatibili con gli intenti progettuali e
costruttivi al costante e criticamente consapevole adeguamento all’innovazione tecnologica.
Lo storico, l’architetto e lo scienziato/tecnologo dovranno avere come
tratto comune quello di costituire non solo figure professionali nei rispettivi ambiti di
operosità, ma soprattutto quello di proporsi come operatori culturali, studiosi capaci
di operare nell’ambito della ricerca e della sua metodologia.
• Prof. Amedeo Belluzzi, DR in Storia dell’architettura
• Prof. Antonio D’Auria [direttore] DR in Progettazione
• Prof. Mario De Stefano, DR in Materiali e strutture
• Prof. Dora Liscia, DR in Storia dell’arte
• Prof. Maria Chiara Torricelli, DR in Tecnologia
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1
dottorato di ricerca

dipartimento di progettazione dell’architettura
2006
2007
2008
seminari
10 febbraio 2006
Giornata di inaugurazione della
Scuola Nazionale di Dottorato in
“Scienze della Rappresentazione e del
Rilievo” – Plesso didattico di Santa Verdiana
2 febbraio 2006
Inaugurazione anno accademico
Aula Magna del Rettorato
Prolusione di Giuseppe Galasso
Identità nazionale e storia dell’arte
italiana
Leonardo Morlino
3-8 luglio 2006
Giornate della Scuola Nazionale di Dottorato
in “Scienze della Rappresentazione
e del Rilievo” – Biblioteca Dipartimento
di Progettazione dell’Architettura
Laboratorio di rilievo
Coordinatore: Emma Mandelli
18-19 aprile 2007
Seminario di studi - Biblioteca Dipartimento
di Progettazione dell’Architettura
Architettura e musica
Coordinatore: Emma Mandelli
22 maggio 2007
Conferenza Aula Magna Palazzo Vegni
Mario Bevilacqua presenta
L’architettura Dei Gesuiti una questione
d’identità
Richard Bösel
8 maggio 2007
Conferenza Aula Magna Palazzo Vegni
Antonio D’Auria presenta
Conservazione e recupero delle
opere di Frank Lloyd Wright
Alcune esperienze
John Eifler
Studio Eifler & associates di Chicago
17 gennaio 2008
Conferenza/Seminario
Aula Magna Facoltà di Architettura
Plesso Didattico di Santa Verdiana
Lisbona
Modelli urbani e trasformazione dello
spazio collettivo
Joaquim Braizinha
Direttore della Scuola di Architettura
dell’Universidade de Lisboa
18 aprile 2008
Conferenza/Seminario
Aula Magna Facoltà di Architettura
Fabrizio Rossi Prodi introduce
La cultura del progetto architettonico
contemporaneo in Italia
Carmen Andriani - Mauro Galantino
26-28 giugno 2008
Giornate della Scuola Nazionale di Dottorato
in “Scienze della Rappresentazione
e del Rilievo” – Biblioteca Dipartimento
di Progettazione dell’Architettura
Firenze capitale
Laboratorio di rilievo
Coordinatore: Emma Mandelli
5
1
dottorato di ricerca

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
evidenziazione delle funzioni interne ed
esterne alle aree individuate (da effettuare
nel secondo anno).
2006
Ricerche di ateneo
ordinate secondo la sezione di
appartenenza del docente
architettura e
città
Titolo della ricerca:
Città europee del 21° secolo
Responsabile dell’unità operativa:
Macci Loris G. Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tramonti Ulisse Professore ordinario
Baratelli Alberti Professore associato
Zanirato Claudio Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Novelli Nicoletta Docente a contratto
Rosselli Alessandro Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Premessa
In considerazione dell’importanza che
l’inserimento ex novo - o la trasformazione
- di grandi attrezzature di trasporto
come - ad esempio - le stazioni ferroviarie
o portuali o aeroportuali ha comportato
nella recente storia urbana per
il tessuto costruito delle città, la ricerca
verificherà complessivamente gli effetti
progettuali e/o architettonici indotti (funzionali
ed architettonici) in alcune situazione
di grandi e medie città europee.
Contenuti
La ricerca - per quanto concerne l’intorno
di grandi infrastrutture di nuova realizzazione
– ha esaminato nel primo anno
le seguenti situazioni europee:
1 - Madrid - Puerta de Atocha
2 - Lille - Gare TGV Lille-Europe
3 - Londra - King’s Cross
4 - Monaco - Muenchen 21
5 - Stoccarda - Stuttgart 21
6 - Parigi - Gare d’Austerlitz
Obiettivi
L’esame delle situazioni indicate si propone
di individuare ed analizzare sia le
complessive funzioni (qualità e quantità)
esistenti all’intorno delle localizzazioni
citate sia di individuare ed analizzare le
trasformazioni architettoniche e funzionali
pianificate e/o indotte nell’immediato
intorno.
Queste analisi concernono sia gli stati di
fatto che gli stati di progetto per offrire
un «panorama analogico» di riflessione
anche per le trasformazioni architettoniche
in fieri - o le programmazioni urbanistiche
- delle città italiane.
Modalità operative
La ricerca è stata sviluppata mediante il
reperimento dei materiali cartografici e
documentari - relativi alle aree europee
citate - e completata con la conoscenza
mediante sopralluoghi diretti sul campo
e collaborazioni con le locali facoltà di
Architettura.
Fasi di lavoro
Fase A - reperimento del materiale cartografico
e documentario delle aree urbane
europee proposte e sopralluoghi sul
campo (Effettuata nel primo anno di ricerca)
Fase B - analisi qualitativa e quantitativa
delle trasformazioni delle grandi infrastrutture
e delle aree limitrofe (realizzate
e/o progettate) (Effettuata nel primo
anno di ricerca)
Fase C - elaborazione e redazione di
schede relative alle trasformazioni con
Titolo della ricerca:
Nuove urbanità a margine tra città e territorio
Responsabile dell’unità operativa:
Paoli Piero Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Capestro Antonio Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Obiettivi
L’obiettivo generale della ricerca è da
inquadrare nell’ambito di riflessioni metodologiche
per interventi progettuali, tra
città e territorio, che indagano sulle seguenti
tematiche strategiche per la riformulazione
di criteri e proposte per il
progetto urbano contemporaneo:
a)sostenibilità nelle trasformazioni;
b)reinterpretazione del patrimonio esistente
e nuovi ruoli dei margini;
c)complessità di valori nell’innovazione
territoriale.
Fasi
La ricerca, non finalizzata a conclusioni
solo di tipo teorico, si propone di sintetizzare
le indagini sullo stato dell’arte,
riferito a questi temi, con una proposta
progettuale applicata ad un’area significativa
nell’ambito di un processo di trasformazione
urbano-territoriale e si struttura
in due fasi.
-Elaborazione di uno stato dell’arte e individuazione
di nuovi temi progettuali.
Articolazione di una antologia di progetti
e realizzazioni in Italia e all’estero riletti
come esempi significativi all’interno di
percorsi tematici. Tra i temi: il flusso
come argomento progettuale che interpreta
processualità e dinamismo attuali,
materialità e immaterialità in architettu-
6
ra e la sua costruenda immagine nel progetto
urbano contemporaneo; il paesaggio,
nuove immagini spaziali tra architettura
e natura, il luogo del margine
come nuova immagine di relazione; acqua
e trasparenze, tecnologie, significati
e suggestioni, gli spazi della sostenibilità,
potenzialità, emozioni e semantica.
-Verifica progettuale su un contesto urbano
significativo.
L’obiettivo dell’intervento progettuale è
quello di ripensare il ruolo dell’area scelta
tra riqualificazione e reinvenzione delle
risorse per riformulare una rinnovata
idea di luogo urbano che, ai margini di
più realtà, costituisce la propria identità
attraverso la rifondazione di nuove opportunità
spaziali, relazionali e semantiche
che integrano i valori legati a innovazione
e sostenibilità a quelli sedimentati
nella morfologia e nella memoria del
luogo.
L’itinerario progettuale si articolerà attraverso:
-la ricerca della struttura delle attivita’
con lo scopo di chiarire relazioni, ruoli e
potenzialità;
-La focalizzazione di obiettivi e strategie
d’intervento;
-La ricerca della struttura dell’impianto
spaziale con l’individuazione di nuovi temi
di progetto nel contesto.
Stato di avanzamento e risultati ottenuti
Sullo stato dell’arte: prima archiviazione
di progetti in ambito nazionale ed internazionale
che evidenziano tematiche
legate ai concetti di sostenibilità, complessità,
contemporaneità.
Approfondimenti progettuali, attraverso
la metodologia proposta nella ricerca, su
aree campione in ambito nazionale.
In particolare sono state indagate due
aree di margine nelle città di Firenze e
Prato, sono in corso di elaborazione studi
e progetti su città dell’Emilia Romagna e
delle Marche, saranno valutate tematiche
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
simili nell’ambito di concorsi nazionali ed
internazionali di Architettura.
Titolo della ricerca:
I parchi tecnologici e culturali della società
medioevale. Le abbazie cistercensi:
organizazzione spaziale dell’architettura
e dell’ambiente
Responsabile dell’unità operativa:
Pinagli Maria Gabriella Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Mignini Stefania Cultore della materia
Angelini Leonardo Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca nata con l’intento di individuare
gli elementi propri del fenomeno cistercense
in Europa, sia per ciò che riguarda
gli aspetti dell’organizzazione
spaziale che ambientale tendeva a rintracciare
e a ridisegnare la presenza
abbaziale dell’Ordine nato a Citeaux
costituita da una rete di relazioni che
partendo dalla Borgogna si sovrapponeva
prevalentemente all’area occidentale
del nostro continente.
Già dai primi studi si cercava di dar conto
della edificazione dell’abbazia come
“scienza” del costruire che va dagli
aspetti tipologici al quadrato bernardino,
alla modularità, ai possibili futuri
ampliamenti, all’uso di tecnologie, di
materiali, allo studio della dinamica dei
fluidi legato a questioni meccaniche,
etc…. così come a problemi di ubicazione
e orientamento dell’organismo monastico
e delle grange come prime forme
di attenzione ad una migliore qualità
di vita (soleggiamento, illuminazione,
ventilazione, etc.) soprattutto riferibili
agli ambienti di lavoro piuttosto che a
quelli della preghiera e dell’incontro comunitario.
Tutto ciò si è continuamente
coniugato con prefigurazioni di caratte-
re biblico, teologico, simbolico se non
esoterico nell’evocazione dell’abbazia
come modello della “Civitas Dei” che disegna
il suo “esserci” come metafora
della Gerusalemme Celeste con una propria
forma e struttura che, se da un lato
richiama la “scienza dei numeri”, dall’altro
vuole negare possibili influenze astrali.
In realtà la rete delle presenze cistercensi
non si ferma all’Europa occidentale
perché via via permea di sé Scandinavia,
Europa Orientale ed il mondo crociato
nel vicino Oriente, dove il costruito
non possiede le medesime “invarianti”
proprie dell’abbazie, ma usa del bagaglio
di conoscenze che l’Ordine aveva
assommato, verificato e divulgato attraverso
maestranze monastiche e laiche
che si erano formate in veri e propri cantieri/scuola
e da cui erano nate cattedrali,
difese urbane, castelli, edifici pubblici,
fattorie, mulini, regimazione di fiumi,
etc.. E se è pur vero che nascono
edifici diversi dall’abbazia e dalla grangia
è altrettanto verificabile che l’impronta
originaria, sganciata da una icnografia
necessaria all’impianto di vita e di
lavoro delle comunità monastiche, continua
a guidare e contaminare i nuovi
progetti attraverso le figure, i rapporti
numerici, i moduli affermati anche e non
solo della città medievale nelle costruzioni
civili e religiose.
La ricerca ha, inoltre, dovuto porsi il problema
di come in poco più di quidici decenni,
questo fenomeno possa essersi
prodotto e consolidato non solo per gli
aspetti riguardanti la storia dell’architettura,
ma anche in quelli dello sviluppo e
della gestione del territorio, dell’economia,
del paesaggio, etc.. In quelli che
possono essere ritenuti i documenti fondativi
dell’Ordine, nei sermoni e nelle
lettere di Bernardo si inaugura una Istituzione
che, pur in consonanza con l’Ordine
benedettino nella riaffermazione
dell’impegno di preghiera e di lavoro, la
ricerca individua forme organizzative
generali e particolari estremamente
avanzate all’interno della famiglia monastica
(monaci, conversi, laici) che:
- fanno corrispondere gerarchicamente
responsabilità e competenze;
- attraverso il sistema delle “filiazioni”
(ciascuna nuova abbazia oltre ad adottare
un regime autarchico deve fondare
in pochi anni nuove abbazie e così via….):
- esigono che ogni abbazia si autocostruisca
e acquisisca territorio agrario da
governarsi attraverso grange (deputate
a colture e allevamenti, alla coduzione
di mulini, di chiuse, marcite, miniere,
cave, ferriere, opifici, luoghi di attracco
e porti, etc..) in grado di generare prodotti
ed economia utili alla famiglia monastica
e in seguito da commercializzarsi
sia nei vicini mercati che nei mercati
europei;
- sfuggono ai poteri locali accompagnando,
sfruttando le popolazioni, ma certamente
entrando in consonanza con lo
sviluppo della società che mentre si affranca
dal sistema feudale genera la
nuova città;
- istituiscono il Capitolo Generale che, a
cadenze regolari, vede riuniti tutti gli
Abati di ogni singolo monastero, ha il
compito di decidere le politiche dell’Ordine,
di dirimere controversie e si trasforma
anche nel luogo di scambio delle
nuove conoscenze e dei nuovi saperi.
In sostanza è sembrato di capire che i
Cistercensi lavorassero su due piani distinti
rappresentati dall’impegno nelle
particolari realtà locali e, al contempo,
avessero fatta propria l’idea che solo
un’ampia rete di relazioni fuori dai propri
territori potesse assicurare loro una
crescita di pensiero e di operatività.
Titolo della ricerca:
Le Figure dello Spazio Sacro
7
Responsabile dell’unità operativa:
Ricci Andrea Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Cossu Cristiano Dottore di ricerca
Toni Ada Dottore di ricerca
Piatti Andrea Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Se come si era sostenuto all’atto dell’iniziale
sintesi programmatica, è vero che
la ricerca si costruisce sull’incontro tra
la “funzionalità” liturgica e le figure dello
spazio sacro, e si prefigge di perimetrare
il “campo di esistenza” di possibili
evoluzioni nella definizione compositiva
di tali spazi, cioè entro i termini di riconoscibilità
delle figure stesse, allora appare
inevitabile partire da una vasta
opera di classificazione e selezione critica
dei materiali figurativi sedimentati
nella storia.
Parallelamente a tale fare di necessaria
documentazione risulta già avviato un
serrato programma di incontri e confronti
di studi che mirano a relazionare le
evoluzioni figurative dello spazio sacro
storico con l’interpretazione delle nuove
esigenze del culto e dei mutati pesi simbolici
dei cossidetti “fuochi liturgici”. Ciò
permette di inquadrare il problema di una
sperimentazione operativa condotta anche
in sede didattica, all’interno della prospettiva
di una ricerca progettuale dove
lo spazio rimane l’unico soggetto, comprendendo
esso sia la riconoscibilità figurativa
tradizionale, sia la logica della
nuova “funzionalità” liturgica.
architettura e
contesto
Titolo della ricerca:
Nuove tipologie residenziali
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Canepari Carlo Ricercatore
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Altri componenti dell’unità operativa:
Cioni Vincenzo Cultore della materia
Dattilo Ugo Cultore della materia
Galluzzi Lapo Cultore della materia
Guidi Riccardo Cultore della materia
Maestrelli Francesco Cultore della materia
Zola Luigi Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca vuole approfondire con studi
specifici ed esercitazioni compositive, i
criteri per la lettura del contesto e la sua
interpretazione progettuale nei diversi
tipi di insediamento residenziale: centri
storici, aree periferiche, zone agricole.
Prima fase di ricerca: procedure per la
conoscenza del contesto antropico.
Letture specifiche dei diversi territori di
appartenenza ed esami comparativi dei
diversi tipi di insediamento. - I casi studio
– Redazione di una sintetica scheda
di lettura per ogni tipo di insediamento
nella quale vengono descritte ed argomentate
le analisi ritenute necessarie.
Seconda fase di ricerca: procedure per
la trasformazione del contesto antropico.
Illustrazione di esempi significativi di intervento
contestuale che abbiano come
fine un inserimento compatibile senza
negare l’attualità delle proprie motivazioni.
Nella prospettiva dello sviluppo urbano
sostenibile si intende inoltre sperimentare
il “Riuso architettonico” come procedimento
ecologico nel rinnovamento
urbano.
Titolo della ricerca:
Scienza del territorio, morfologia urbana,
tipologia edilizia: teoria, metodo, letture,
progetti
Responsabile dell’unità operativa:
Cataldi Giancarlo Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Introduzione al problema scientifico
La necessità di fondazione di un nuovo
ambito disciplinare, che consenta la comprensione
ai fini progettuali dei meccanismi
che hanno processualmente determinato,
alle varie scale, gli assetti attuali
delle città e del territorio italiano.
(cfr. G. Cataldi, Per una scienza del territorio.
Studi e note, Firenze, 1977).
Scopo della ricerca
Il riordino, la rappresentazione unificata
digitale e la lettura sistematica del materiale
sparso ed eterogeneo elaborato
nel corso delle precedenti ricerche sulle
città e sul territorio italiano.
Fasi
1° fase: riordino del materiale elaborato
in precedenza. 2° fase: rappresentazione
unificata dello stesso; 3° fase: rilettura
sistematica, 4° fase: redazione
finale per la pubblicazione.
Risultati prevedibili della ricerca
La diffusione e il miglioramento delle
conoscenze relative ai meccanismi di
formazione e di trasformazione delle città
e del territorio italiano.
Durata
pluriennale
Titolo della ricerca:
Nuove parti urbane ed edifici della istituzione/
Segni, significati, linguaggio
Responsabile dell’unità operativa:
Cavallina Gianni Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Lambardi Stefano Cultore della materia
Gasperini Massimo Cultore della materia
Nicolosi Neri Cultore della materia
Pastorini AlessandroCultore della materia
Ruocco Angelo Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
I contenuti espressi nel modulo di richie-
sta 2004, ovvero le attuali modalità operative
nei riguardi del progetto, sui temi
delle espansioni urbane, e, in special
modo,sugli elementi primari,”edifici dell’istituzione”,
si sono valsi di una serie di
ricerche compiute dai componenti il
gruppo, e, parallelamente dei prodotti
della didattica. A questo proposito abbiamo
operato con spirito scientifico sul
“Laboratorio di Progettazione Architettonica
III, per gli a.a. 2004-05 e 2005-06.
I risultati delle “Ricerche di Progetto” interne
ai laboratori sono stati raccolti nel
testo “Nuove città e antichi segni”.
Titolo della ricerca:
La progettazione delle chiese nell’area fiorentina
negli ultimi anni del novecento
Responsabile dell’unità operativa:
Degl’Innocenti Piero Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Rosetti Antonella Cultore della materia
Di Nubila Lucia Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione di ricerca
Sono stati effettuati i rilevamenti grafici
delle chiese indicate nella domanda dell’anno
scorso e che, in ordine di tempo,
erano:
- chiesa di San Giorgio a Colonica - Prato
- chiesa di San Pietro a Galciana - Prato
- chiesa di Gesù Divin Lavoratore - Prato
- chiesa di Sant’Antonio da Padova - Vernio
- chiesa di Sant’Antonio Maria Pucci - Vernio
- chiesa della Sacra Famiglia - Prato
- chiesa di Santa Maria a Camonti - Cavriglia
- chiesa di San Giuseppe al Passo dei
Pecorai - Greve
- chiesa di Santa Maria a Pestello – Centro
Ave dei Focolarini a Loppiano
- chiesa di San Martino a Serravalle -
8
Empoli
- chiesa di Santa Maria a Quarto - Bagno
a Ripoli.
Si tratta come già evidenziato in precedenza
di alcune delle chiese che sono
state realizzate nell’area di ricerca (le
diocesi di Firenze, Prato e Fiesole), più
alcune altre delle quali non si era trovato
materiale o che per vari motivi non
erano state precedentemente rilevate.
Circa 20 chiese sono risultate di scarso
interesse, o trasformate, o demolite
oppure anche di difficile accessibilità, per
vari motivi (reperibilità del sacerdote titolare,
orari di apertura al culto ecc.).
Principali risultati ottenuti
Le chiese sopra descritte sono andate ad
aggiungersi alle altre studiate e rilevate
in precedenza. Attualmente si ha l’elaborazione
di circa 80 chiese su circa 100 la
cui costruzione è segnalata nel periodo
che interessa la ricerca. Il lavoro fatto ha
riguardato la raccolta di notizie sulla realizzazione
di ciascun edificio, l’esecuzione
di foto, il rilevamento e la successiva
restituzione con disegno su supporto
magnetico con livello di definizione corrispondente
alla scala di 1:200. Inoltre è
in corso la definizione della pubblicazione
con la Firenze University Press.
Titolo della ricerca:
Recupero Urbano e Progetto Architettonico
Responsabile dell’unità operativa:
Di Cristina Bnedetto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Chieffi Stefano Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La cultura del recupero urbano, che è
stata un riferimento importante per il
progetto di architettura negli ultimi tre-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
ta anni del Novecento, ha modificato, a
fine secolo, i suoi contenuti e i suoi obiettivi.
All’idea di riqualificazione diffusa si
è sostutuita l’idea di una rigenerazione
puntuale di alcune parti delle città che,
attraverso l’architettura, si presenta al
pubblico per ottenerne il consenso. Ciò
ha cambiato il valore del progetto ed il
compito degli architetti.
I progetti degli ultimi anni testimoniano
efficacemente la portata e le conseguenze
di questo mutamento.
Scopo e fasi della ricerca
Si intende documentare quale ruolo è
svolto dal progetto di architettura nei
programmi di rinnovo urbano, in quali
fasi interviene, quanto incide nella formulazione
dei programmi, nella loro presentazione
al pubblico e nella loro attuazione.
E’ prevista una prima fase di lettura dei
documenti pubblicati sui principali progetti
di recupero realizzati nell’ultimo
decennio e una seconda fase di selezione
di alcuni casi di studio significativi.
Metodologia
I casi di studio selezionati saranno messi
a confronto utilizzando appropriati
metodi di valutazione.
Risultati prevedibili
Una rassegna preliminare di progetti di
recupero urbano seguita dalla presentazione
dei casi di studio in esame.
Durata
Annuale.
Titolo della ricerca:
Firenze: la città degli stranieri e il cimitero
degli Allori
Responsabile dell’unità operativa:
Gobbi Sica Grazia Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Crestini Enzo Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca si propone di offrire da una
inedita angolazione la lettura di un “uso”
della città che nel XIX secolo vene fatto
dalla nutrita colonia di residenti stranieri.
Il cimitero degli Allori, uno dei due
cimiteri evangelici di Firenze, aperto dopo
la chiusura del primo, quello cosiddetto
degli Inglesi a piazza Donatello, è la testimonianza
ultima dei numerosissimi
forestieri che attratti dal mito della città,
in fuga dagli orrori della civiltà industriale
scelsero Firenze come dimora d’elezione.
Studiare il cimitero e i personaggi
che vi sono sepolti significa dunque non
solo analizzare il luogo cimiteriale connotato
dalla presenza di opere d’arte,
richiami simbolici tipici della cultura figurativa
del periodo fra otto e novecento,
ma anche rievocare una parte non
irrilevante della vita urbana fiorentina
dello stesso periodo.
I fondi archivistici del cimitero evangelico,
delle chiese protestanti, gli archivi
fotografici pubblici e privati, la British
Library e l’Archivio Romantico del Gabinetto
Viesseux, alcuni archivi privati sono
i punti da cui muove la ricerca iniziata
nell’anno 2004-2005. Lo stato d’avanzamento
della ricerca, la cui conclusione è
prevista nel prossimo biennio, riguarda
il completamento della ricognizione nell’archivio
del cimitero degli Allori e la
consultazione completa dei registri delle
sepolture la schedatura fotografica e
l’allestimento delle schede analitiche.
Una restituzione sintetica del lavoro verrà
presentata al convegno internazionale
“Monumental Cemeteries: knowledge,
Conservation, Restyling and Innovation”
tenuto a Modena dal 3 al 5 maggio 2006
sotto il patrocinio dell’Unesco e dell’Association
of Significant Cemeteries in
Europe ASCE.
Titolo della ricerca:
Lettura dell’edilizia speciale nell’area italiana.
Analisi comparata dei diversi filoni
tipologici dell’architettura dalle matrici
originarie al movimento moderno
Responsabie dell’unità operativa:
Maffei Gian Luigi Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Intendiamo per edilizia specialistica tutti
quegli edifici che spiccano dal contesto
del costruito e costituiscono le emergenze
quali i palazzi, le chiese, i conventi, i teatri,
gli ospedali, ecc. e cioè quegli elementi
di qualificazione urbana che chiamiamo
servizi.
Si vuole ricostruire la dialettica che ha
portato all’attuale complessità di questi
edifici dalle matrici originarie comuni con
l’edilizia di base residenziale. L’unica differenza
con l’edilizia di base è che negli
edifici speciali va considerata l’intenzionalità
del progettista e il portato culturale
di edifici precedenti che sono di modelli
per i successivi.
Pertanto è importante eseguire una lettura
il più possibile significativa, per aree
culturali omogenee, dell’insieme di edifici
che abbiano la stessa destinazione
per costruirne un processo evolutivo
dalle matrici al Movimento Moderno così
da poter individuare i caratteri tipologici
permanenti e le variazioni via via successive
che hanno determinato le differenziazioni
diacroniche.
Proprio per facilitare la comprensione di
ciascun edificio all’interno del singolo
processo tipologico si andrà a raggruppare
gli edifici a seconda della costanza
di specializzazione in categorie distinte
a posteriori cioè per “filoni tipologici”.
Fasi della ricerca
Collazione di esempi di edifici speciali dei
diversi filoni, nella stessa scala, nume-
9
rosi e rappresentativi e costruzione del
processo.
Lettura critica delle componenti compositive
identificanti il filone stesso e costruzione
di metodo di comprensione finalizzato
alla progettazione degli stessi.
Durata
Si prevedono due annualità di ricerca finalizzate:
la prima alla raccolta del materiale
e la seconda per trarne le debite
conclusioni teoriche, metodologiche e
operative.
Titolo della ricerca:
Il castello di Shawbak (Giordania): dalla
ricerca all’intervento di restauro
Responsabile dell’unità operativa:
Mocenni Carlo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa
:
Mocenni Lodovico Architettto
Sodi Enrico Ingegnere
Lanfranchi Maria R. Restauratrice
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Il progetto si pone come prima fase di
sintesi e di approfondimento di alcuni dei
temi già affrontati nell’ambito del progetto
strategico che ha principalmente
interessato lo studio, il rilievo e il restauro
dei castelli crociati dell’area di Petra, in
Giordania. Alla luce di quanto acquisito
lungo un percorso di ricerca pluriennale,
sono apparse sempre più evidenti le
problematiche relative all’effettivo ruolo
che l’esperienza crociata, già a partire
dalle prime realizzazioni – l’area di Petra,
con i castelli di al- Wu’ayra, al-Habis,
Zibb-atouf e la fortezza reale di
Shawbak, ne contiene alcune fra le più
importanti, sia sul piano documentario,
sia sul piano conservativo – rappresentò
per l’evoluzione della fortificazioni
europee. A diretto contatto con i castra
romano-bizantini e con i castelli arabi,
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
spinti da inedite esigenze di carattere
strategico ed edilizio oltre che da gravi
problemi di natura climatica, i crociati
affinarono le loro tecniche, anche per
tenersi al passo con le armi e le macchine
d’assedio degli arabi, assai progredite
e in costante evoluzione. I loro architetti,
in gran parte francesi – la Francia,
a quel tempo, era la nazione certamente
più avanzata in tal campo, come dimostrano
le difese visigote di Carcassonne
o i primi dongioni normanni di
Langeais o di Chateau Gaillard - nell’intento
di creare presidi inespugnabili,
adottarono nuove soluzioni – mura sempre
più alte e spesse, vasti ambienti interrati
e intercomunicanti, camminamenti
protetti, torri cavaliere, caditoie inclinate
e in pietra, torri semicilindriche
sporgenti, ponti levatoi a più campate,
grandi cisterne, etc.– che successivamente
vennero introdotte anche in Europa.
Tali soluzioni, di fatto, consentirono
il controllo militare e strategico di
vaste aree territoriali e il conseguente
rafforzamento delle grandi signorie feudali,
proprio mentre, in Occidente, si avviava
la prima grande ripresa dell’economia
agraria.L’impianto metodologico
della ricerca si basa, dunque, su una una
lettura comparata dei caratteri costruttivi
e tipologici di alcune fortificazioni
europee databili fra l’XI e il XIII secolo,
mettendoli a confronto con quelli raccolti
nelle indagini fin qui effettuate sui castelli
della Transgiordania.
Sul piano operativo, partendo dalla raccolta
sistematica dei dati già acquisiti nel
corso delle precedenti ricerche, sia archeologiche
che di rilevazione architettonica,
si rende necessario un ampliamento
del campo. In particolare, si tratta
di focalizzare, tramite un’accurata
anamnesi critica e documentaria, alcuni
esempi di fortificazioni europee, in particolare
francesi e italiane, i cui caratte-
ri, sia sul piano tipologico sia su quello
architettonico, offrono spunti significativi
al tema della ricerca. Al riguardo si
prevede di avviare una fase di studio e
analisi diretta su alcuni castelli dell’area
mediterranea europea –in particolare
Carcassonne, Langeais, Chateau Gaillard,
Coucy, Aigues Mortes in Francia,
Pfeffengen in Svizzera, Gand in Belgio,
Castello San Severino in Italia-, da effettuarsi
in stretto collegamento con le
ricerche svolte in campo archeologico
(“archelogia del costruito” e “archelogia
ambientale”) relative all’area centro-settentrionale
e insulare della Toscana e in
collaborazione operativa con il settore
di rilevazione architettonica. Nel contempo
si renderanno necessarie specifiche
e puntuali verifiche anche su alcune fortificazioni
crociate e arabe di area mediorientale,
in particolare in Siria e in
Israele.
Si rende ora neccessario anche procedere
ad affrontare i seguenti temi:
- Analisi dei risultati acquisiti e approfondimento
storico critico degli aspetti
formali e tipologici dell’architettura dei
crociati in Transgiordania.
- Approfondimento storico critico degli
aspetti formali e tipologici dei castelli
europei fra l’XI e il XIII secolo, in funzione
dell’evolversi dei sistemi fortificati
dell’Occidente.
- Rilevazione grafica e fotografica di alcune
architetture fortificate sia in Europa
che nel vicino Oriente, o parti di esse.
- Catalogazione ed esecuzione di planimetrie
dell’area della Transgiordania
meridionale gravitante attorno alla valle
di Petra e al castello di Shawbak, finalizzate
all’analisi dell’evoluzione storica del
sito.
- Redazione di relazioni e tavole relative
alla documentazione delle fasi costruttive
del castello di Shawbak.
- Redazione di tavole grafiche digitali
consistenti in planimetrie, piante, prospetti,
sezioni e assonometrie finalizzate
al progetto di restauro del castello di
Shawbak.
La durata presunta e di circa due anni.
Titolo della ricerca:
Avanguardia e/o tradizione
Responsabile dell’unità operativa:
Natalini Adolfo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca si compone di due parti: una
storica e una progettuale. La prima mette
a confronto architetture tradizionali ed
architetture sperimentali del ‘900 focalizzandosi
su casi di studio fiorentini come
il quartiere dell’Isolotto e il tiere di Sorgane,
giungendo ad analizzare il confronto
e scontro attuale tra le due tendenze.
La seconda documenta una serie di risposte
progettuali raccolte nei laboratori
di progettazione I e IV ad alcuni temi
di inserimenti in contesti storici e in aree
industriali dismesse. Scopo della ricerca
è quello di ricostruire una prospettiva
storica, realistica ed equilibrata, dell’architettura
moderna e contemporanea e,
nello stesso tempo, indicare possibili strategie
progettuali per rispondere alle richieste
del mondo reale. La durata della
ricerca è triennale.
Avanguardia e/o tradizione, una nota
Le architetture che ci circondano nel
mondo reale sono architetture classiche
(i monumenti), architetture tradizionali
(il tessuto abitativo) e qualche rarissima
architettura sperimentale. Quelle del
mondo virtuale (cartaceo o digitale dei
libri e delle riviste) sono architetture sperimentali
e in misura minore classiche.
L’architettura tradizionale appare solo nei
10
libri illustrati di geografia e viaggi, raramente
nei testi degli urbanisti e degli
antropologi. E’ come se il mondo come
è stato e come deve essere in una logica
di necessaria continuità si contrapponesse
un mondo di carta generato dalla
volontà d’essere diverso. E’ come se gli
architetti volessero metter continuamente
in crisi le opere realizzate con le nuove,
affermando continuamente la volontà
del nuovo invece della volontà di continuità.
Sembra che solo il nuovo sia portatore
di valori o meglio, che il nuovo
sia l’unico valore. “E’ del poeta il fin la
meraviglia e chi non sa meravigliar vada
alla striglia” (Metastasio, Ariette).
L’architettura tradizionale costituisce la
stragrande maggioranza del panorama
costruito. L’architettura d’avanguardia è
solo una piccolissima quantità. L’architettura
tradizionale è la norma, quella
d’avanguardia è l’eccezione. La qualità
dell’architettura tradizionale è in molti
casi così bassa da non poter essere considerata
architettura ma solo edilizia. In
alcuni casi di qualità alta l’architettura si
presenta come appropriata ai luoghi, alla
storia, al gruppo socioculturale per cui
si costruisce; è un’architettura solida,
utile, bella e che convive dignitosamente
con le altre architetture producendo
strade, città, e in generale luoghi che
rendono la vita più piacevole. L’architettura
d’avanguardia per la sua natura
sperimentale va spesso contro a fallimenti
clamorosi, producendo disastri.
Quando poi l’impegno e la bravura degli
architetti porta al successo l’esperimento,
ne escono edifici eccezionali che sono
a volte belli, a volte solidi, a volte utili
ma raramente tutte tre le cose insieme
e sempre in contrasto con l’ambiente circostante.
Infine, quando l’esperimento
è riuscito è difficile dimostrarne la necessità.
Guardando le riviste e i libri sembra che
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
l’architettura d’avanguardia sia l’unica
esistente mentre quella tradizionale sia
scomparsa. Al contrario, l’architettura
tradizionale esiste e non ha bisogno di
guadagnar terreno nella realtà, ma casomai
solo di riconquistare il suo posto
nell’universo mediatico. Le storie e le riviste
dell’architettura assomigliano sempre
più alle cronache dei giornali, interessandosi
solo delle novità, perché solo
la novità fa notizia (come i disastri, i delitti
e le guerre)… L’architettura tradizionale
guadagnerà terreno solo quando cesserà
questa voglia sensazionalista di notizie:
abbiamo un disperato bisogno di
normalità.
Abbiamo bisogno di architetture appropriate
ai luoghi e agli abitanti, resistenti
al tempo e alle mode, rassicuranti contro
il transito veloce del tempo per proteggerci
dalle offese delle stagioni e degli
uomini. Abbiamo bisogno di architetture
solide, protettive, rassicuranti, di architetture
dignitose e civili. Abbiamo bisogno
di luoghi la cui forma nasca lentamente
nel tempo attraverso i bisogni e i
desideri. Naturalmente la costruzione
tradizionale può contenere tutte le necessarie
innovazioni tecnologiche che
rendono la vita più facile, mentre una
costruzione d’avanguardia difficilmente
può incorporare la necessità e la memoria.
L’avanguardia, con la sua vocazione liberatoria
e distruttiva, costruisce sull’oblio
(amnesia). L’architettura tradizionale
non cerca il pittoresco né il falso
antico, ma usa il linguaggio consolidato
della tradizione innestandovi il nuovo
quando è necessario. L’architettura della
tradizione non è quella di Disneyworld
o dei villaggi turistici…
I maggiori architetti europei (Lutyens,
Perret, Berlage, Asplund, Muzio, Berens,
Aalto…) hanno dimostrato come si possa
costruire utilizzando l’antico e il nuo-
vo. I limiti sono quelli imposti dalla necessità.
L’architettura della tradizione si
propone di costruire luoghi dove gli esseri
umani si sentano a casa o, per dirla
con Heiddegger, “pacificati sulla terra
sotto il cielo”.
Titolo della ricerca:
Il linguaggio architettonico della architettura
solare con l’integrazione di tecnologie
per le energie rinnovabili nella
progettazione bioclimatica
Responsabile dell’unità operativa:
Puccetti Paolo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Del Signore Giovanni Esperto
Giannini Luca Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca si orienta pricipalmente nella
raccolta, analisi e catalogazione di progetti
e di soluzioni architettoniche di edifici
realizzati in Italia e in Europa, che
integrano tecnologie solari e bioclimatiche
sempre più innovative.
Tale integrazione architettonica di sistemi
per la captazione dell’energia solare
nell’edilizia corrente e nelle realizzazioni
architettoniche sia a piccola che a
grande scala sta avendo nei tempi recenti
una accelerazione notevole, dovuta
sia alla maggiore sensibilità della committenza
pubblica che privata verso temi
di salvaguardia ambientale, sia alla sempre
maggiore disponibilità di incentivi
economici, da parte di istituzioni nazionali
e comunitarie per tali installazioni.
Oggi più che mai, con l’entrata in vigore,
delle cosiddette “tariffe incentivanti”
dei sistemi fotovoltaici negli edifici (D.M.
06.02.2006 e “conto energia”), è di
estrema attualità affrontare il problema
di verificare la qualità architettonica dell’architettura
cosiddetta “solare”, che
spesso si manifesta con interventi “pe-
santi” sul piano formale, che compromettono
l’equilibrio compositivo dell’edificio
e a volte impongono uno specifico linguaggio
architettonico. La ricerca prosegue
nell’analisi e nella documentazione
di esempi realizzati in Italia e in Europa,
i quali presentino soluzioni di integrazione
architettonica, che siano riuscite
conformi e corenti con il linguaggio architettonico
dell’opera. Saranno raccolte
e classificate numerose immagini e
schede tecniche di realizzazioni fatte.
Titolo della ricerca:
Centro storico e priferia - Metodologia
di lettura comparata e d’intervento
Responsabile dell’unità operativa:
Stefanelli Virginia Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bascherini Enrico Dottore di ricerca
Maglio Andrea Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca approda dopo anni di studio e
verifica a determinare due campi di ricerca
“i centri storici” e “La periferia”.
Il tema “Centri Storici” si contrappone
al tema della “ Periferia” come provocazione
alla cultura architettonica ed urbanistica
contemporanea che ha generato
periferia e luoghi anonimi e privi di
identità. Misurarsi con una realtà fisica,
sociale, economica ove l’Architettura
coincide con l’Urbanistica (il Centro Storico)
, permette la formulazione di una
lettura dei luoghi portatori di codici genetici
che comparati con la costruzione
della città contemporanea ( in particolare
la periferia) ci permette di confron
tare la qualità di questi due spazi.
La “lettura critica comparata” (città antica-città
contemporanea) è momento fondamentale
per la comprensione sia dello
spazio storico che della periferia moderna.
11
Fondamentale è l’attuazione di una metodologia
di lettura che permette di penetrare
direttamente nel codice genetico
dei luoghi; una lettura che dal generale
va al particolare attraverso la lettura
delle scale sistemiche (dal territorio
al portato materico).
Il risultato di questo atteggiamento metodologico
di lettura permette di proporre
un progetto che contenga tutti gli elementi
del codice genetico.
La ricerca che in parte è già avviata sulla
scia di tesi di Laurea e corsi del Laboratorio
di Progettazione architettonica
III, viene articolata in due parti e divisibile
quindi in due anni.
Il primo anno, coincidente con la prima
fase di ricerca, propone di pubblicare
quello che già è stato indagato, in particolare
alcuni esempi di lettura e progetto
nei centri storici minori.
Una seconda fase, coincidente con il secondo
anno di ricerca, si propone di intervenire
sulla città contemporanea (periferia),
ovviamente tramite la “lettura
critica”.
architettura e
disegno
Titolo della ricerca:
Il rilievo dell’orientamento degli edifici
in relazione alla luce solare
Responsabile dell’unità operativa:
Aterini Barbara Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’indagine e l’analisi dell’orientamento dei
monumenti ha lo scopo di analizzare il
protocollo del cantiere, partendo dalla
considerazione che l’orientamento riferito
alla luce solare era un riferimento fondamentale
dei costruttori antichi.
La ricerca già iniziata con i rilievi a San
Galgano in Val di Merse (Si) e poi applicata
nel corso della spedizione in Francia
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
al castello normanno di Gisors, è attualmente
in fase di verifica. Inoltre si sta
studiando sotto questo aspetto anche il
Castello di Federico II a Prato.
I presupposti di questo lavoro sono stati
presentati al Seminario di Studi, Dall’architettura
concreta al modello immateriale:
ll rilievo digitale nelle sue valenze
euristiche, 30 aprile 2004, Reggio Calabria
e pubblicato negli Atti (a cura di Varia
Macrì) Laruffa Editore.
Inoltre, per quanto riguarda l’esperienza
a Gisors, sul volume di Marco Bini, IL
Castello di Gisors. Resoconto della Campagna
di Rilievo per una Ricerca Tipologica
e Funzionale, n. 2 collana di Architettura
Medioevale: Castelli-studi e rilievi,
Alinea editrice, Firenze giugno 2005
è stato pubblicato un articolo esplicativo
del lavoro di levata dell’orientamento al
castello normanno.
Questo argomento è anche oggetto dell’articolo:
L’orientamento dei siti: un’indagine per
il rilievo critico che sarà presentato dalla
sottoscritta al Convegno Aspetti dell’Incastellamento
in Val di Chiana.
La ricerca sarà applicata a più strutture
bizantino-medioevali per operare confronti
e stabilire quali fossero le regole
seguite dai costruttori antichi.
La restituzione dei risultati prevede anche
una pubblicazione e la realizzazione
di tavole esplicative finalizzate ad una
mostra.
Tempo previsto 24 mesi.
Titolo della ricerca:
Infrastrutture urbane e infrastrutture
territoriali nella Toscana del trecento
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Bartoli M. Teresa Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Fossi Elena Assegnista di ricerca
Mele Giampiero Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca sul ruolo dei conventi fiorentini
condotta negli anni precedenti ha evidenziato
il ricorso a strategie di progetto
urbano inattese, affidate a rigorosi
metodi topografici, che implicano l’uso
di strumenti e di nozioni scientifiche, che
la storiografia corrente attribuisce a
momenti storici successivi.
Ne emerge l’ipotesi di un disegno urbano,
organizzato attraverso la distribuzione
dei grandi conventi, appoggiato a diagrammi
geometrici fondamentali, messi
in atto con percorsi operativi di carattere
moderno, anticipatori della topografia
strumentale.
Osservando alcuni eventi del territorio
fiorentino e, più largamente, toscano, si
evidenziano circostanze che possono
essere ricondotte al ricorso agli stessi
metodi di lavoro, su scala ancora più
grande, con implicazioni sulle forme e
gli assetti del paesaggio.
La ricerca si propone di dare sostanza
alle intuizioni scaturite da tali osservazioni,
sviluppando e definendo le relazioni
di natura interdisciplinare che esse
implicano: la storia politica, l’ottica medioevale,
l’abaco e la geometria, l’astronomia,
la cartografia appaiono tutte coinvolte
nel disegno del territorio, in particolare
di alcune figure che ne definiscono
l’immagine.
Titolo della ricerca:
Il rilievo come strumento di indagine per
il recupero: il caso dei piccoli centri minori
all’interno del tessuto urbanizzato
della piana fiorentina
Responsabile dell’unità operativa:
Bertocci Stefano Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Pancani Giovanni Dottore di ricerca
Parrinello Sandro Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
I piccoli centri storici minori della valle
di Firenze, spesso ubicati in zone collinari
o pedecollinari, nuclei originari di più
vasti insediamenti che oggi, come nel
caso di dell’area urbana fiorentina, sono
stati oggetto di un consistente sviluppo
produttivo, commerciale ed industriale;
questo vistoso fenomeno si è sviluppato
in particolare nelle estese zone pianeggianti
ai margini dei rilievi ed ha favorito
la costituzione di nuovi insediamenti residenziali
che hanno in qualche modo
reso marginali gli antichi nuclei.
In sostanza tale fenomeno ha condotto
al degrado ed infine alla perdita dell’immagine
originaria dell’intero centro storico,
all’interno del quale hanno invece
trovato posto i più disparati modelli di
riferimento culturale, che usati spesso
in modo improprio hanno generato un
vero e proprio fenomeno di fraintendimento
dei codici e dell’immagine stessa
dell’abitato.
Metodologia e scopo della ricerca
All’interno di questo quadro risulta evidente
la stretta correlazione fra momento
di indagine, momento conoscitivo, e programma
di recupero. Il rilievo dell’architettura
e dell’ambiente urbano, oltre
che del territorio in senso lato, si propongono
come fondamentale ed insostituibile
strumento di indagine per la registrazione,
la lettura e la discretizzazione
di tutto un universo di dati e segni prodotti
dalla storia e dalla cultura in una
determinata area geografica.
Risultati prevedibili
Le operazioni condotte sui centri storici
minori dell’area metropolitana saranno
finalizzate alla corretta comprensione
delle architetture rilevate, ed alla lettura
critica delle stesse; gli elaborati finali
proposti dallo studio, oltre il dato meramente
metrico, daranno ragione di tutta
12
una base di dati utili per interpretazioni
critiche relative alle indagini storiche, tipologiche
e funzionali degli stessi manufatti;
particolare attenzione sarà inoltre
prestata alla rilevazione dello stato
di conservazione delle strutture mediante
la realizzazione di tavole tematiche
relative allo studio del degrado.
Per la gestione e la divulgazione della
massa dei dati raccolti, anche in previsione
di un futuro sviluppo delle operazioni
e degli studi, si rende necessaria la
sperimentazione dell’applicazione di sistemi
di gestione delle banche dati mediante
S.I.T o G.I.S., che consentano
oltre la molteplicità dei canali di accesso
forniti abitualmente da parole chiave, la
possibilità di accessi georeferenziati.
Durata
Si prevede la sperimentazione del programma
in una prima fase di durata
triennale.
Titolo della ricerca:
Il disegno e la misura come strumenti di
valutazione dell’identità dei luoghi
Responsabile dell’unità operativa:
Bini Marco Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Bellini Alessandro Ricercatore
Giannini Mauro Coordinatore tecnico
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia Assegnista
Verdiani Giorgio Assegnista
Tioli Francesco Assegnista
Brunori Nicoletta Dottore di ricerca
Cappellaro A. Dottore di ricerca
Capitanio Carolina Dottore di ricerca
Sani Gianni Dottore di ricerca
Bacci Andrea Dottorando di ricerca
Concas Francesca Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca applicata nei centri storici per-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
mette, ormai da alcuni anni, di sviluppare
metodiche e risultati interessanti, soprattutto
nel campo della sperimentazione
urbanistica e del controllo della qualità
architettonica. Questi ambiti costituiscono
un elemento privilegiato per impostare
analisi territoriali e rilievi del tessuto
edificato e per avere contemporaneamente
a deisposizione un ambiente
descrivibile, in cui possono essere riconosciuti
caratteri di identità, relaioni sociali
impostate su espressioni della tradizione,
processi di trasformazione leggibili
tra confini e forme consolidate.
La mancanza di indicazioni riguardanti
lo studio del contesto, del rapporto con
la scena urbana e con i caratteri del territorio,
ha permesso di costruire, soprattutto
durante gli ultimi quarant’anni un
paesaggio che appare spesso come una
sommatoria di opere singole, coerenti
con le norme ed i vincoli, ma estranee
al luogo antico, che risulta trincerato nella
difesa di un perimetro anacronistico,
come se la conservazione dell’impianto
planimetrico potesse essere di per sé
sufficiente ad isolare l’edificato dalla brulicante
insensibile aggressione dell’intorno
urbanizzato.
Il processo di conoscenza che viene innescato
dal rilievo ambientale, permette
di introdursi nella tessitura della scena
urbana, di far proprie, durante le varie
fasi di avvicinamento al costruito ed
ai suoi dispositivi, i rapporti dimensionali
e le relazioni percettive che si instaurano
lungo i percorsi, riuscendo poi
a trasferire nel rappresentato l’immagine
di questo corpo , con le sue crescite
ed i suoi sviluppi avvenuti non senza lacerazioni
e dei quali sono rimasti segni
di profonde ferite attraverso cicatrici e
forzati innesti.
L’esperienza di rilievo già sviluppata offre
l’opportunità di verificare efficacemente
come il processo di trasformazio-
ne derivato dall’utilizzo di nuove tecnologie,
e di nuovi materiali penetri progressivamente
nella morfologia della
scena urbana che ancora qualifica l’immagine
e caratterizza il clima cromatico
e materico del centro storico.
Il supporto che scaturisce dal rilievo architettonico,
applicato alla scena urbana,
costituisce già un modello di approccio
alla realtà come un’impronta indelebile
con la quale confrontare il progetto
e verificare le scelte. La definizione dei
campi di indagine, la scomposizione in
parti, i processi di analisi morfologica di
strutture urbane, fronti ed elementi architettonici,
che stanno alla base dell’organizazzione
del rilievo, consentono di
leggere la complessità dell’ambiente costruito
attraverso ambiti tematici che
conducono a riconoscere uno sviluppo
del tessuto connettivo.
Quindi, a prescindere dalle effettive caratteristiche
del tema di ricerca, la strumentazione
e la metodologia influenzeranno
la resa finale e imporranno delle
variabili che condurranno verso determinate
caratteristiche grafiche e verso
determinate possibilità di analisi e di
valutazione. La lettura dell’oggetto, invariabilmente
dalla sua complessità, assumerà
caratteristiche di lettura differenti
a seconda che si esegua un rilievo esclusivamente
diretto, strumentale, fotogrammetrico,
oppure un’integrazione di
questi. L’utilizzo sempre più ampio di strumenti
informatici ha imposto una sostanziale
variazione nella proposta grafica
finale; da un lato permette eccellenti restituzioni
per quanto riguarda l’immediatezza
della comunicazione e la completezza
delle informazioni, dall’altro richiede
una preparazione tecnica e una capacità
di controllo del progetto di ricerca
che esula da qualunque schema tradizionale,
imponendo nuove soluzioni, ma
anche una nuova casistica di problemi.
Titolo della ricerca:
La cupola di Santa Maria del Fiore - geometria
e struttura
Responsabile dell’unità operativa:
Corazzi Roberto Professore ordinario
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Studi preliminari
La Cupola della Cattedrale di Santa Maria
del Fiore a Firenze, costruita dal Brunelleschi
fra il 1420 ed il 1436, ha sempre
colpito nel corso dei secoli la fantasia
dei visitatori e l’interesse degli studiosi.
Tali studi hanno avuto un incremento
negli ultimi anni, a partire dagli studi del
Sanpaolesi, iniziati nel 1940 circa. Sono
state elaborate diverse “teorie” sulla
possibile tecnica costruttiva della Cupola,
dai tempi della sua costruzione fino
ai nostri giorni (L.B.Alberti, L.Ximenes,
P.A.Rossi, Settle, S.Di Pasquale, L.Bartoli,
Chiarugi, D.Quilghini ed altri).
Con le tecniche attuali è stato possibile
costruire il modello geometrico delle teorie
elaborate dai vari studiosi. Esse sono
state riprodotte al computer; questo ha
permesso di ottenere per ciascuna teoria
un modello della Cupola, come se
questa fosse effettivamente realizzata.
Il risultato è di estrema importanza poiché
dimostra che tutti gli studiosi, pur
con parole diverse, hanno dato, in maniera
indipendente ed inconsapevole, la
stessa risposta allo stesso problema.
Questi confronti fra le varie teorie fanno
prevedere che siamo vicini alla conoscenza
della tecnica costruttiva elaborata dal
Brunelleschi.
Per dare una risposta definitiva, occorre
vedere se l’oggetto ottenuto con le varie
teorie corrisponde all’oggetto reale.
Questo è possibile soltanto con un’indagine
mirata e precisa su alcuni aspetti
peculiari della Cupola.
13
Un’indagine preliminare è già stata effettuata.
I risultati così ottenuti, se pure
parziali, sono state molto incoraggianti
e hanno aperto delle prospettive veramente
interessanti nello studio della tessitura
muraria della Cupola.
Durante i nostri studi abbiamo notato
che gli studi sulla Cupola spesso non sono
stati approfonditi in maniera adeguata.
A volte gli studiosi si sono limitati ad una
visione superficiale di particolari della
costruzione che, invece, si possono rivelare
estremamente interessanti.
Per questo motivo abbiamo iniziato una
serie di rilievi sistematici e approfonditi
di alcuni aspetti della struttura. In questo
momento stiamo eseguendo una serie
di rilievi delle volticciole che mai era
stata fatta in precedenza. Anche se si
tratta di un particolare aspetto della costruzione,
tuttavia è di estremo interesse
poiché, partendo da queste particolari
strutture, alcuni studiosi hanno elaborato
teorie generali sulla Cupola.
Tutte le ricerche effettuate sono state
possibili grazie alla collaborazione dell’Opera
del Duomo.
Inoltre sono stati esposti i risultati ottenuti
alla Soprintendenza ai Beni Culturali
della Provincia di Firenze, Pistoia e
Prato.
Sono stati presi contatti con la Ditta Engineering
di Firenze, la quale è una ditta
all’avanguardia in Italia e all’estero (fra
tutti gli incarichi è da menzionare quello
del progetto di ricostruzione del ponte di
Mostar distrutto nell’ultima guerra di
Bosnia) in questi tipi d’indagini e di rilievi
topografici e fotogrammetrici. Con i
responsabili della citata ditta, dopo un
sopralluogo sulla Cupola, è stato stabilito
un programma di indagini della struttura
muraria.
Programma per il proseguimento della
ricerca
1) Termografia dell’intradosso della Cu-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
pola interna.
Questa indagine dovrebbe essere effettuata
a circa 80 metri dal suolo. Con tale
indagine è possibile visualizzare i filari
dei mattoni e le spine pesce che si trovano
sotto gli affreschi.
2) Indagini con onde elettromagnetiche
sull’intradosso e sull’estradosso della
Cupola interna e sull’intradosso della
Cupola esterna.
Questa indagine dovrebbe mettere in
evidenza la tessitura muraria delle due
Cupole.
3) Costruzione di piccoli modelli in muratura
per analizzare i vari tipi di restituzioni
elettromagnetiche ottenute con le
indagini precedenti.
4) Eventuali indagini con campi elettrici
per approfondire le indagini di tipo elettromagnetico.
5) Ricostruzione dei ponteggi usati dai
tecnici della Sovrintendenza per il restauro
degli affreschi della Cupola, su cui,
eventualmente poggiare i calchi della
tessitura muraria dell’intradosso della
Cupola stessa.
6) Rilievo fotogrammetrico con teodolite
a raggio laser dell’intradosso della Cupola
interna e di quella esterna.
7) Elaborazione del rilievo fotogrammetrico
con i metodi di restituzione tridimensionale
elaborati dai Professori Corazzi
e Conti e dall’arch. Anzani.
Titolo della ricerca:
Guarino Guarini: il San Lorenzo di Torino
Responsabile dell’unità operativa:
Crescenzi Carmela Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Magi Andrea Cultore della materia
Ciddio Antonino Cultore della materia
Yiannourì Eleni Cultore della materia
Tsolaki Anastasia Cultore della materia
Petito Tommaso Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca ha sviluppato le fasi previste
nella presentazione del progetto, ovvero
la dinamicità dello spazio, l’uso sapiente
della luce, le contaminazioni architettoniche
presenti nell’edificio in esame.
Il lavoro si è concentrato sull’aula
della chiesa. Si prevede di portare a termine
il rilievo del presbiterio parte integrante
del progetto ierofantico di Guarino
Guarini.
Il progetto è stato avviato nei primi mesi
del 2005.
Stato dell’arte: 1) è stato effettuato il rilevamento
dell’aula con lo scanner 3D,
messa a punto di una metodologia di
restituzione e lo studio di alcune superfici;
2) é stato condotto lo studio della
luce nell’architettura con le sue relazioni
ierofantiche e gnomoniche relative all’aula
della chiesa.
La prima fase del lavoro è stata presentata
al CIPA di Torino 2005.
Si prevede una durata pluriennale.
Titolo della ricerca:
Dimore storiche fiorentine
Responsabile dell’unità operativa:
Jaff Marco Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bigagli Michela Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Da alcuni anni il corso di Rilievo dell’Architettura
a me affidato intrattiene con
la sezione toscana dell’ “Associazione
delle dimore storiche italiane” un rapporto
di collaborazione culturale.
Sono stati eseguiti vari lavori di rilievo e
di ricerca storica su edifici appartenenti
a soci dell’Associazione in occasione di
tesi di laurea (il palazzo Borgherini -
Rosselli del Turco in borgo SS. Apostoli,
la villa di Celle a Montale, la villa Pozzolini
a Bivigliano, palazzo San Clemente
a Firenze) e di esami di profitto riguardanti
vari palazzi e ville del comprensorio
fiorentino e toscano.
Sempre in collegamento con l’attività
didattica, in questi ultimi anni accademici,
in appositi seminari, è stato proseguito
questo tipo di ricerca attraverso
vari altri casi tra cui la rilevazione e la
restituzione grafica dei borghi di Gargonza
(di cui è stata allestita una mostra),
di Vico d’Orcia e della fattoria dell’Amorosa
a Sinalunga.
Inoltre è proseguito il coinvolgimento
della ricerca nell’attività didattica del
Corso integrato di Rilievo da me tenuto,
che ha sviluppato temi e seminari di rilievo
su edifici, complessi ed agglomerati
urbani comprendenti Dimore Storiche
di rilevante interesse e che hanno
avuto per oggetto soprattutto il Borgo di
Pontorme, nel comune di Empoli, il Centro
Storico di San Donato, nel comune
di Tavarnelle, e l’antico nucleo di Badia
a Elmi, nel comune di Certaldo, tramite
specifico accordo di collaborazione culturale
con le rispettive Amministrazioni
Comunali. La ricerca che si propone ha
lo scopo di raccogliere il materiale già
prodotto, selezionarlo e integrarlo nei
casi necessari con ulteriori ricerche storiche
e campagne di rilievo diretto e/o
strumentale, nonché di intraprendere
nuove campagne di rilievo al fine di ottenere
una serie di piccole monografie
riguardanti edifici di rilevantissimo valore
storico e architettonico non del tutto
studiati, e spesso, anche se molto noti,
privi di adeguate rilevazioni scientifiche.
È stata allestita una mostra dal titolo “Immagini
di dimore storiche nei rilevamenti
degli allievi della Facoltà di Architettura
di Firenze” che si è tenuta dal 1 al 14
maggio 2005 presso Palazzo Antinori di
cui è stato pubblicato anche il catalogo
nel numero speciale di “Firenze Architettura
Eventi”. Dal 25 febbraio al 12
14
marzo 2006 una nuova versione della
mostra è stata allestita presso Palazzo
Motanelli Della Volta a Fucecchio; iniziando
ad attuare l’iniziale intento di rendere
itinerante la mostra stessa integrandola
sia in quantità di tavole per soggetto
che in quantità di soggetti rappresentati.
Alcuni dei lavori raccolti sono stati inoltre
pubblicati nel libro “Rilievo fotogrammetrico
dell’architettura” edito dalla casa
editrice Alinea e in alcuni degli articoli
pubblicati su Firenze Architettura.
Titolo della ricerca:
I paramenti murari nei nuclei storici della
Toscana quali elementi di identità propria
o rielaborata da altre culture
Responsabile dell’unità operativa:
Mandelli Emma Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Bello Antonello Dottorando di ricerca
Velo Uliva Dottore di ricerca
Taddei Giovanna Dottore di ricerca
Bologna Lorenza Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
In questa prima fase del lavoro sono stati
esaminati in particolare due casi specifici
di murature fortificate: San Gimignano
(SI) e le mura di Massa Marittima (GR)
In ambedue i casi sono state volte operazioni
mirate alla conoscenza specifica
della apparecchiatura muraria prevalentemente
in pietra.
La prima fase della ricerca è stata rivolta
alla messa a punto di una metodologia
di ricerca scientifica adeguata alla
elaborazione del programma. Sono stati
esaminati i processi possibili oggettivi
e necessari per costruire una rilevazione
integrale mirata alla comprensione
tecnica, geometrica e morfologica degli
apparati murari.
Il lavoro di questo primo anno di studio
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
è stato affiancato da una ricerca bibliografica:
premessa di ogni ulteriore approfondimento
del tema di studio specifico,
la ricerca e consultazione sistematica
dei testi e scritti, storici e contemporanei.
Con questo lavoro preparatorio alla ricerca
stessa, si è creato un data-base di
schede bibliografiche, che funga da strumento
di lavoro (evolutivo e aggiornabile)
a disposizione di tutti gli operatori
del gruppo di ricerca.
I dati raccolti sono in generale del tipo
grafo-numerici atti a formare un database
per una correlazione corrente degli
stessi, riguardanti le caratteristiche
crono-morfologiche, geometrico-tecnicostrutturali
e stato di conservazione.Nel
caso delle mura di Massa Marittima è
stato possibile nella fase di rilevazione
generale svolgere una rilevazione con
scanner laser che permette una visione
e rappresentazione tridimensionale della
muratura.
La ricerca ha una durata biennale.
Titolo della ricerca:
Rilievo e documentazione dei nuclei insediativi
minori della svizzera pesciatina
Responsabile dell’unità operativa:
Merlo Alessandro Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca - che ha come oggetto il rilievo
dei nuclei insediativi minori delle svizzera
pesciatina - ha il fine di evidenziare,
tramite gli strumenti peculiari del disegno
e della rappresentazione, le loro
peculiari qualità urbano-ambientali che
devono essere in assoluto avvalorate e
preservate.
Nel corso del primo anno sono stati intrapresi
i necessari studi sulla bibliografia
edita tesi a inquadrare i borghi nel
loro corretto contesto storico-geografi-
co. A queste analisi preliminari si sono
affiancate delle ricerche più approfondite
sull’abitato di Aramo che per la sua
limitata estensione è stato scelto come
esempio “pilota” sul quale testare le diverse
metodologie di analisi che si intende
utilizzare, verificandone l’applicabilità
e l’efficacia.
Titolo della ricerca:
Rappresentazione dell’architettura e architettura
della rappresentazione
Responsabile dell’unità operativa:
Pratesi Giovanni Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Campani Gilberto Ricercatore
Velatta Laura Dottorando di ricerca
Altri componenti dell’unità operativa:
Lucifora Marco Cultore della materia
Meligeni Mario Cultore della materia
Mennea Ruggiero Cultore della materia
Barbera Salvo Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’approfondimento e la ricerca relativa
alla rappresentazione di “oggetti” architettonici
medinate l’uso del mezzo informatico
è alla base del presente studio.
Esso si sviluppa attraverso l’analisi e la
comparazione di softwares di settore
mediante l’appicazione diretta su oggetti
esistenti e la loro rappresentazone
caratacea, digitale e fino ad arrivare al
modello fisico.
Titolo della ricerca:
Percezione dell’architettura, modello di
spazio e tecniche di rappresentazione
attraverso lo studio della cultura materiale
e degli antichi strumenti di misura
Responsabile dell’unità operativa:
Puliti Enrico Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca è in fase avanzata di attuazione.
È stato reperito molto materiale documentario
che ha permesso la realizzazione
di una base di dati circa gli strumenti
di maggiore interesse per il rilievo
dell’architetttura.
La base di dati si è resa necessaria per
determinare quali strumenti abbiano riscosso
più importanza nella storia della
misurazione architettonica, in modo da
scegliere in maniera oculata quali esempi
fossero da ricostruire materialmente.
Gran parte del materiale proviente dalla
base di dati è confluito nella realizzazione
di un prodotto multimediale di orientamento
all’interno del novero della strumentazione
storica. Per ogni strumento
analizzato è stata prodotta una scheda
che tenesse conto della documentazione
diretta, delle fonti iconografiche e dei
precedenti tentativi di ricostruzione grafica
e fisica.
Una fase successiva alla raccolta del
materiale è occupata dalla preventiva
ricostruzione tridimensionale dello strumento
in via digitale e la valutazione
dell’aderenza alle eventuali descrizioni
reperite nelle fonti dirette.
Titolo della ricerca:
Il disegno del design e della moda: idea,
progetto, realizzazione
Responsabile dell’unità operativa:
Puma Paola Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
Bertocci Silvia Laureata-consulente
Paci Isabella Laureata-consulente
Galardi Annalia Laureata-consulente
Ielo Valentina Laureata-consulente
15
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Il tema della ricerca focalizza l’attenzione
sulla fase progettuale a monte della
filiera produttiva, intesa non più come
fase preliminare del prodotto di design
o del prodotto “moda” ma come luogo di
sperimentazione e introduzione di processi
innovativi e di applicazioni scientifiche.
Il progetto di design ha caratteri fortemente
propri, autonomi e caratteristici
che lo differenziano dagli altri campi del
progetto e della sua rappresentazione.
I motivi di tale differenziazione risiedono
in una molteplicità di fattori: dai legami
con le finalità – ideative, comunicative,
esecutive- ai vincoli rispetto alle
modalità produttive dell’oggetto e, soprattutto,
l’ambito di attività; per restare
solo in macroscopiche distinzioni, si
faccia riferimento alle diverse strategie
di progetto e rappresentazione del design
di prodotto piuttosto che di moda.
scopo e fasi della ricerca
La ricerca si propone di effettuare l’analisi
di statuti, modalità e caratteristiche
espressive del disegno di progetto del
design e della moda. L’analisi è estesa
al passato recente affrontando il problema
anche in chiave storiografica; si vuol,
cioè, ripercorrere la produzione della
seconda metà del novecento -del periodo,
cioè, che maggiormente ha contribuito
alla formazione ed alla diffusione
del “made in Italy”- per giungere fino
alle più recenti innovazioni progettuali e
comunicative.
Ci si riferisce, in particolare, alle sempre
più fitte relazioni tra produzione di
fashion o di design come applicazione di
ricerche in campi anche del tutto differenti,
che presuppongono nuovi e diversi
strumenti di rappresentazione del processo
ideativo e rappresentativo -si pensi,
per esempio, alla attuale e cospicua
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
mole di nuove realizzazioni tessili collegate
o provenienti da ricerche di tipo biotecnologico
o aerospaziale; la ricerca si
occupa in maniera laterale anche delle
varie fasi evolutive che hanno portato
all’introduzione di fibre innovative: dalle
fibre sintetiche, alle hi-tech, ai materiali
tradizionalmente utilizzati nel tessile tecnico
(abiti da lavoro a contenuto tecnologico)
e importati dal fashion e viceversa,
alle fibre termiche, ecologiche, alle
fibre man-made, i materiali inventati con
le tecniche dell’ingegneria genetica e biotecnologica.
La ricerca è suddivisa in una prima parte
dedicata al periodo 1950-1990 ed una
seconda parte dedicata all’ultimo decennio
del novecento ed all’inizio del XXI
secolo.
metodologia, risultati prevedibili, durata
L’indagine proposta ha l’intento di studiare,
recensire -ed insieme seguirne
l’evoluzione- gli strumenti di rappresentazione
del progetto di design e moda
nella seconda metà del novecento.
Si prevede la produzione di un rapporto
documentario su supporti multimediali.
Titolo della ricerca:
Edifici con paramenti policromi in Toscana
Responsabile dell’unità operativa:
Scalzo Marcello Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Bovio Valentina Cultore della materia
Caprara Andrea Cultore della materia
Giannini Riccardo Cultore della materia
Sgarioto Salvatore Cultore della materia
Frulio Gabriela Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’architettura toscana medievale è spesso
caratterizzata dalla presenza di paramenti
murari ottenuti in policromia
muraria, vuoi con diverse qualità di ma-
teriale lapideo, vuoi con inserti di laterizi
variamente assemblato.
Lo scopo della ricerca è quella di investigare,
attraverso un censimento e il
rilievo, le differenti architetture, identificando
materiali, modelli e tipologie.
Si prevede una durata di circa due-tre
anni.
Titolo della ricerca:
L’Abbazia di Sant’Antimo: rilievi della facciata
e della controfacciata con metodi
sterefotogrammetrici e laser scanner
Responsabile dell’unità operativa:
Tucci Grazia Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Battini Carlo Dottorando di ricerca
Tioli Francesco Assegnista
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Obiettivo del progetto è l’esecuzione di
una serie di indagini sul complesso architettonico
dell’Abbazia di Sant’Antimo
al fine di chiarire le sue fasi costruttive e
decorative. Tale programma di analisi si
inserisce nel quadro di un più ampio progetto
di ricerca sulla scultura e architettura
medievali in Toscana, diretto dal
Prof. Adriano Peroni, in corso da molti
anni presso il Dipartimento di Storia delle
Arti e dello Spettacolo dell’Università di
Firenze.
Per la realizzazione del progetto di ricerca
sono già state effettuate campagne
di rilievo in cui sono stati impostati i
criteri e i metodi di lavoro.
Pertanto sono già stati realizzati:
- la rete topografica di inquadramento;
- la segnalizzazione e le misure per il
rilievo dei punti di appoggio;
- le prese fotogrammetriche;
- l’orientamento e la restituzione numerica
delle stereocoppie della facciata;
mentre sono ancora in corso la realizza-
zione del fotomosaico della facciata e
l’ortofoto digitale del portale.
La rete di inquadramento che definisce
il sistema di riferimento locale è stata
realizzata in modo da consentire in momenti
successivi il rilievo di altre porzioni
della struttura.
Per il rilievo dei punti di appoggio, naturali
e segnalizzati da target, ove possibile,
è stata utilizzata una stazione totale
no prism. Le camere utilizzate per le
prese sono provviste di certificato di calibrazione
per l’orientamento interno dei
fotogrammi.
La restituzione è stata realizzata con restitutori
analitici e digitali.
Le coordinate dei punti di appoggio utilizzati
per l’orientamento assoluto delle
coppie stereoscopiche verranno utilizzate
anche per la realizzazione dei raddrizzamenti
e del successivo fotomosaico
che, costituirà il supporto metrico descrittivo
sul quale elaborare le stratigrafie
degli elevati.
Si prevede inoltre la realizzazione di un
modello tridimensionale della facciata,
per la realizzazione del quale saranno
utilizzati sistemi di scansione 3d, commisurati
alla precisione che si vuole ottenere
nella modellazione dei dettagli.
A tal proposito il modello stesso si configura
già come modello multiscala per
consentire una fruibilità molteplice, da
supporto per analisi di carattere storico
a base metrica da cui partire per eventuali
ipotesi di ricostruzione virtuale a
modello da utilizzare a scopi divulgativi
(anche in rete). Sulla base di nuvole di
punti referenziate, grazie all’uso di target,
nello stesso sistema di riferimento
dell’intero rilievo, dopo opportuni filtraggi
e elaborazioni si passerà alla sovrapposizione
della texture per ottenere un
modello fotorealistico e metricamente
corretto.
Dal punto di vista metrico l’obiettivo del
16
lavoro è anche quello di confrontare i
sistemi di rilievo fotogrammetrico con
quelli a scansione e di verificarne accuratezza
e capacità descrittiva al fine di
ottimizzare l’integrazione e quindi l’uso
congiunto delle due modalità di acquisizione
dei dati.
Il modello realizzato costituirà la base
per successive indagini:
·Indagini stratigrafiche e caratterizzazione
delle tecniche costruttive
·Stereotomia degli archi e caratterizzazione
delle aperture.
·Analisi sui materiali lapidei (Mappatura
dei litotipi e delle malte sulle superfici
murarie; indagini in sito per l’individuazione
delle possibili cave di approvvigionamento
pietra e di sabbia….)
Indagini geofisiche
Titolo della ricerca:
Incidenza urbanistica, qualità edilizia,
recupero del non edificato
Responsabile dell’unità operativa:
Vannucchi Marco Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Scelte ideali e legislative spingono alla
rappresentazione identitaria di un territorio
e alla individuazione delle cosiddette
“invarianti strutturali” dello stesso con
specifico riferimento alle aree non edificate.
Rilevazione e valutazione critica del verde
urbano, dei giardini e dell’ambiente
agricolo.
Fino ad oggi sono stati catalogati 75 giardini
di ville storiche disseminate in 23
itinerari sulle colline lucchesi (a questi si
devono aggiungere ulteriori 12 giardini
catalogati nello scorso anno e che sono
in corso di sistemazione); altri 20 esemplari
di giardini storici sono stati catalogati
sulle colline della Versilia, altri nella
zona di Massa Carrara, altri nella zona
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
di Calci ed altri infine nella zona di Pescia.
architettura e
innovazione
Titolo della ricerca:
Archeologia industriale, progetto di riconversione
funzionale per attrezzature
espositive e metaprogetto urbano
Responsabile dell’unità operativa:
Breschi Alberto Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tamino Marco Ricercatore
Andreini Laura Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Martera Eugenio Dottore di ricerca
Barberis Valerio Dottore di ricerca
Parigi Eva Dottore di ricerca
Piccioli Martino Dottorando di ricerca
Cesaro Edoardo Dottorando di ricerca
Giannoni Claudia Assegnista
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Gli insediamenti industriali e il correlato
assetto infrastrutturale di vaste aree
della periferia storica hanno svolto un
ruolo di rilievo nella morfologia delle
successive fasi dell’espansione urbana
e la loro connotazione ha condizionato
fortemente il tessuto residenziale circostante,
polarizzando i processi costitutivi
dell’identità stessa dei luoghi.
Un intervento di riconversione funzionale
e di riqualificazione urbanistica del
patrimonio edilizio e ambientale della
periferia e del sistema di aree segnato
dalla presenza di tali strutture produttive
che muova dal riconoscimento del
loro significato storico e della loro virtualità
di matrici di nuove configurazioni
urbane, può costituire valida alternativa
alla consueta prassi di sostituzione edificatoria
dettata da interessi essenzialmente
speculativi.
Elaborazione di progetti confrontabili
aventi per obiettivo la conservazione ed
il recupero del patrimonio nazionale di
manufatti, edifici ed aree appartenenti
all’ambito dell’archeologia industriale,
prevalentemente con finalità espositive,
e loro coinvolgimento nel processo più
generale della “riqualificazione urbana”
delle aree periferiche.
L’area oggetto della ricerca sarà l’ex
Manifattura Tabacchi delle Cascine a Firenze.
Proporre, avvalendosi del sistema complessivo
di risorse di estese fasce di frangia
della città, un modello ambientale
integrato di attrezzature museografiche
a scala urbana con funzioni didattiche e
di ricerca che coinvolga le funzioni residenziali
e di servizio.
Esso coincide con l’esigenza di indicare
contenuti nuovi, non solo per la crescita
urbana, ma, soprattutto per la formulazione
dei piani di recupero di quelle aree
rese disponibili dagli attuali processi di
trasferimento degli impianti produttivi
verso il territorio extraurbano.
Una eventuale collaborazione con Enti
Pubblici confermerà l’interesse e la reciproca
utilità di una ricerca universitaria
inserita in reali contesti urbani; per l’Università
sarà l’occasione del confronto tra
aspetti teorici e problematiche concrete,
mentre per le Amministrazioni si aprirà
l’opportunità di arricchire, con contributi
specialistici ed esperienze disciplinari
avanzate, il dibattito sulla gestione
del proprio patrimonio urbanistico.
Titolo della ricerca:
La luce come mezzo metabolico-spaziale
capace di fare ed essere architettura
nella qualificazione ambientale di un interno
e di un esterno urbano
Responsabile dell’unità operativa:
Cremonini Lorenzino Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Perbellini Elia Cultore della materia
Iachella Federico Cultore della materia
Giovacchini Elliot Cultore della materia
Maccanti Samanta Cultore della materia
Todeschini Cinzia Cultore della materia
Picinotti Igor Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Si può dire che la luce sia la coscienza
esistenziale della realtà umana. Il mondo
esiste in quanto lo sentiamo, lo tocchiamo
ma soprattutto lo vediamo. Eppure
la luce non è tangibile.
La luminosità, il colore e quindi l’apparenza
delle cose, sono solo l’effetto prodotto
sulla retina da una particolare forma
di energia nota con il nome di radiazione
elettromagnetica che realmente
esiste, mentre la luce può essere definita
un’invenzione dal sistema costituito
dall’occhio-cervello, che cattura l’energia
radiante emessa in un determinato
intervallo di lunghezze d’onda, per trasformarla
in sensazione visiva.
Si, la luce è comunicazione, linguaggio:
fare luce non significa solo far scomparire
il buio, svelare il mondo, ma il contrario
vuol dire oggi aggiungere alla realtà
nuove valenze qualitative: significa
ricreare una “realtà nuova” che la coscienza
percepisce in modo diverso da
come è stata abituata a percepire solitamente
sino ad ora.
E’ importante nella fisiologia umana,
nella psicologia, nelle relazioni sociali di
vario genere ed anche nell’economia: in
più ad essa va riconosciuta una valenza
speciale che la rende materia atta alla
comunicazione artistica; essa può cioè
essere sia mezzo di conoscenza attraverso
i sensi, che strumento espressivo
dell’arte (già in atto da anni) e dell’architettura
(quasi per niente sfruttata neanche
nell’università).
Per quanto riguarda la pittura, la scultu-
17
ra e l’architettura, la luce oggi non è solo
una funzione ma deve diventare un elemento
fondamentale nel processo e nel
metodo della sua elaborazione progettuale:
diventa ancora una volta comunicazione
come capacità di trasmettere i
valori dell’emozione e dell’espressione.
La luce può assumere diverse identità è
una materia malleabile e quindi può essere
un involucro che si solidifica sulle
pareti verticali e diviene epidermide dell’edificio;
può diventare “integra” e quindi
fasciare l’oggetto nella notte per sottolinearne
i singoli elementi rappresentativi
in una funzione descrittiva; si trasforma
in filtrata e controllata per definire
gli spazi solo con i suoi riflessi e le sue
trasparenze; può alleggerire e quindi
modificare i volumi; può decorare: in
sintesi materia viva da comporre in svariati
modi. E’ materiale costruttivo che
crea spazi virtuali e fluida atmosfere. Può
diventare protagonista cioè materia positiva
per integrare, reinterpretare, enfatizzare
e progettare gli spazi di una tela
bianca e i vuoti urbani delle nostre città
disadattate.
Una buona illuminazione può plasmare
e modificare la realtà spaziale che percepiamo,
con la possibilità tecnica odierna
di trasformarla in un ‘altra più magica
e misteriosa che, al pari di un raggio
di sole filtrato da uno spiraglio, in quanto
elemento fondamentale nel processo
percettivo e nel significato espressivo
delle cose può condizionare il nostro stato
d’animo e la nostra percezione dell’ambiente.
Continua la ricerca con l’intento di tratteggiare
l’idea di uno spazio che partendo
dalla dinamica dei rapporti tra l’essere,
l’eternità ed il tempo, possa essere
come diceva G. Michelucci “coscienza
temporale dell’oggi e testimonianza della
sua quotidinaità esistenziale futura”.
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Titolo della ricerca:
Architettura e tipografia nel primo novecento
Responsabile dell’unità operativa:
D’Auria Antonio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Maini Giuseppe Dottore di ricerca
Lazzaro Mauro Dottorando di ricerca
Battaglini Yuri Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’opera di architetto e grafico di Eduardo
Persico fornisce lo spunto per una ricognizione
sui rapporti tra composizione
architettonica e composizione tipografica.
Queste relazioni, assai frequenti nel
periodo compreso tra la fine dell’Ottocento
e i primi decenni del Novecento in tutta
Europa, vanno investigate, per quel che
concerne l’Italia, alla luce di uno storiograficamente
accreditato ritardo con la
modernità della nostra architettura – salvo
poche eccezioni - a cavallo fra Otto e
Novecento e fino alla seconda guerra
mondiale.
L’operosità di Persico si collega al filone
di ricerca sulle connessioni tra progetto
architettonico e grafica che ha visto illustri
protagonisti nell’ambito del Movimento
Moderno, da Van de Velde a Behrens,
da Wagner a Hoffmann, fino alle memorabili
sperimentazioni del Bauhaus. Il
dato importante è costituito dal ruolo di
esplorazione della moderna composizione
svolto in Italia dall’arte tipografica,
sia attraverso le ricerche di grafici come
Modiano, Frassinelli, Landi, Bertieri che
attraverso le innovazioni dei Futuristi.
Un’altra constatazione riguarda il fecondo
e attivo rapporto tra i grafici italiani e
i loro colleghi europei, nonché la ricezione
puntuale delle più moderne teorie,
a partire da quelle esposte nel celebre
Die Neue Typographie di Jan Tschichold,
a cui corrispondono le tesi del Fras-
sinelli dell’Architettura tipografica.
La ricerca, tra semiologia, sociologia e
storiografia, guarderà infine con attenzione
alla figura peculiare dell’architectus
verborum (quello che ha il compito
di parlare delle opere e spiegarle agli
altri - nella fattispecie Persico) grazie alla
quale il messaggio della nuova architettura
era veicolato, in volumi e riviste,
attraverso sofisticate e inedite forme di
comunicazione visiva. Attraverso gli strumenti
della tipografia e della grafica editoriale,
da una parte si sperimentavano
forme nuove, trasferibili nelle procedure
della composizione architettonica;
dall’altra, con la combinazione di immagini
e testo, si accreditava, mediante un
ben noto transfert connotativo, l’architettura
nuova dei Gropius, dei Mies, degli
svedesi, dei costruttivisti russi, di Le
Corbusier e di Wright.
Titolo della ricerca:
Parcheggio & Museo. Le nuove infrastrutture
dello scambio, fisico e culturale,
come sistema di rifigurazione dei margini
urbani di Firenze.
Responsabile dell’unità operativa:
Lorusso Flaviano M. Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Mossoud Ansari G. Docente a contratto
Nocentini Teresa Cultore della materia
Becagli Nicola Cultore della materia
Gai Alessio Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
- Aggiornamento schedatura degli ultimi
progetti specifici;
- redazione finale dell’elaborato tipografico
per l’editore.
Titolo della ricerca:
Future House: intenzioni e progetto
Responsabile dell’unità operativa:
Moretti Marino Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La residenza è oggi il territorio privilegiato
della nuova architettura e incorpora
i luoghi della comunicazione e della
socializzazione (living environment).
La ricerca in oggetto, di durata pluriennale,
inaugura il tema dell’abitare l’Interno
a partire dall’esperienza didattica
conclusa con Future House Project del
2005. I risultati e le “promesse” di un
nuovo volto dell’abitare la casa, la città,
il territorio sono state in qualche misura
rispettate e il titolo della ricerca le assume
come primi punti di riferimento. Anche
un’esperienza importante su un Concorso
Internazionale del 2004, “400.000
units a Barcellona”, bandito dall’ordine
degli architetti della Catalogna, costituirà
premessa per una serie di riflessioni
legate al tema.
Le due “tracce” sono quindi dati da condividere
in una fase di approccio che intende
portare a fondo, attraverso una
selezione documentaria e critica dei risultati
più fecondi nel panorama architettonico
internazionale, gli aspetti da stimarsi
“emergenti” sul piano della socializzazione
e dell’evoluzione dell’habitat.
Un particolare argomento di studio, di
grande attualità, sarà la customizzazione
ovvero la personalizzazione dell’alloggio
legata ai materiali, alle prerogative
di variabilità nel tempo e di adeguamento
della propria funzionalità interna.
Le grandi mutazioni del vivere suaccennate
hanno oramai mostrato la crisi irreversibile
e l’inadeguatezza della casa
tradizionale, persino del concetto di “stabilità”
e “identità”, dato che i segni di
nomadismo portati dal lavoro flessibile
vanno in direzione affatto diversa. E non
vi è dubbio che questi “forti” segnali di
cambiamento hanno creato e creeranno
nei prossimi anni un gap sempre più incolmabile
tra l’immagine delle nostre città
18
e quella dell’abitare Moderno. Un’immagine
molto più mirata ed intenta a consolidare
spazi interesterni che coagulino
attività diverse. Su tali basi le relazioni
tra spazio pubblico e privato avranno un
ruolo prioritario nell’indagine a partire
dalle ipotesi fondative di Chermayeff e
dai diagrammi abitativi sui gradi di flessibilità
della cellula alloggio di Daniel
Chenut. Dai risultati di questo duplice
approfondimento, messo a confronto con
le nuove culture dell’abitare contemporaneo,
dipenderanno gli orientamenti
della terza fase.
scopi e fasi
Il target nello specifico intende approfondire
e sperimentare concretamente
il rapporto tra spazio pubblico e spazio
privato. Su tali basi l’habitat sarà esaminato
per tipologie eterogenee; atte,
cioè, ad interpretare le esigenze di piccole
comunità di residenti, radunando la
diversità e la molteplicità.
1a e 2a fase (Ricognizione)
Per organizzare la materia, la prima
esplorerà per frammenti le grandi tracce
della dinamica evolutiva del sistema
habitat a partire da:
a) una ridefinizione dei confini pubblico/
privato e dei nuovi stili di vita
b) un’analisi dei gradi di flessibilità e
personalizzazione dello spazio abitativo
c) una riformulazione delle qualità essenziali
del nuovo spazio domestico e
delle sue identità.
3a fase
L’ipotesi conclusiva sarà di verificare gli
assunti e le indicazioni fornite calandole
su un’area reale, campione, idonea alla
creazione di un insediamento pilota. Il
progetto farà propria un’esperienza di
housing mirata, selettiva, inerente le
potenzialità dello spazio abitativo (paradigma
e motore della dinamica dei grandi
fatti urbani) attraverso una “sperimentazione”
sul campo con la partecipazio-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
ne a concorsi internazionali ad hoc (Europan).
risultati prevedibili
Il lavoro di ricerca nei suoi risultati tenderà
ad individuare in progress un percorso
modellato su un’ipotesi di possibile
committenza o, se si vuole, su progetti
abitativi che offrano indicazioni concrete
per una sperimentazione a scala
urbana.
Titolo della ricerca:
Titolo della ricerca: Occasioni urbane e
museo
Responsabile dell’unità operativa:
Pannocchia Vittorio Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Abbiamo iniziato il percorso di ricerca
partendo da una constatazione sulla situazione
attuale. Nel periodo contemporaneo,
in buona sostanza, sono due le
ragioni per le quali la gamma dei valori,
propri alle attrezzature destinate al mostrare
si estende sempre più ad ogni
nuova esperienza condotta a termine.
Senza alcun dubbio le trasformazioni alle
quali sono soggette le arti e soprattutto
quelle dette “visive” forniscono, con la
loro continuità, le prove necessarie per
identificare la prima tra le due. Dobbiamo,
d’altra parte, notare che l’importanza
dei campi artistici nasce, quando li riferiamo
all’esistenza umana, dalla vitalità
esibita in ogni momento.
Riguardo alla seconda poi è indispensabile
precisare come questa trovi giustificazioni
per venir apprezzata nell’incredibile
aumento, riscontrato ovunque
compreso il nostro paese, del “consumo
culturale”.
La stessa espressione, impiegata dai
ruoli competenti (sociologi, economisti,
etc.) svela la natura degli interessi palesati.
È infatti qualche decina di anni che
il fenomeno ricordato si manifesta in
modi così evidenti e rilevanti per il numero
e per le diverse qualità degli eventi
espositivi ma anche per la crescita costante
di visitatori o semplici spettatori
interessati.
È chiaro come abbiano acquistata grande
importanza i rapporti continuativi intercorsi
tra le attrezzature museografiche
(ipotizzate o prevedibili) ed i luoghi
urbani, dobbiamo dire anche quelli non
considerati tali in base alle definizioni
comunemente accettate, in cui pare lecito
supporre che simili attrezzature potrebbero
venir costruite.
Quanto di solito sintetizziamo nell’espressione
effetto urbano è stato perciò legato
a ciò che nella nostra organizzazione
sociale intendiamo con il termine museo.
Il confronto, nato dal successivo accostamento
tra le differenti entità rammentate,
ha condotto la ricerca nei territori
propri alle occasioni. Pare evidente che
queste sono molteplici e dunque l’interesse
dimostrato nelle esplorazioni al loro
riguardo è derivato da punti di osservazione
stimati proficui per la continuazione
delle indagini.
Vi è quello proprio agli operatori dei campi
artistici, mirato a cogliere e spesso
solo registrare l’andamento dei fenomeni
(culturali e più in generale sociali etc. in
atto) e l’altro caratteristico per chi, a
differente titolo, offre un contributo alla
progettazione delle attrezzature. I loro
interessi sono indirizzati verso la soluzione
di più problemi relativi alla pratica
architettonica ed insieme attengono la
sfera mentale umana.I passaggi successivi,
secondo i quali l’itinerario conoscitivo
è stato articolato, hanno riguardato
oltre la definizione, consona ai campi
investiti, del termine occasione, il caso
specifico dei “luoghi atti a mostrare all’interno
e all’esterno”. Dove i sostantivi
non stanno ad indicare una contrapposi-
zione tra le caratteristiche principali dei
luoghi stessi, bensì dimostrano la necessaria
complementarietà esistente tra i
requisiti a questi richiesti: l’internità e
l’esternità (espressi in altre parole).
Sono dunque le possibilità del mostrare,
di cui i progettisti e realizzatori vanno
alla ricerca, a guidare i ragionamenti che
da un lato indirizzano le operazioni progettuali
mentre dall’altro invitano a considerare
“i requisiti generali ai quali le
diverse zone urbane od anche singoli
“punti” (cioè i nodi del tessuto costruito)
debbono rispondere affinché sia possibile
rilevare le occasioni” come avevamo
precisato nella stesura del progetto
di ricerca.
Se il fine dichiarato è stato quello di ipotizzare
nuove attrezzature per mostrare,
dobbiamo dire a questo punto, che
influenza maggiormente la loro progettazione
la considerazione in cui viene
tenuto il rapporto diretto tra visitatore
ed opera (qualunque sia la definizione
che riusciamo a darne) tra questi e l’autore,
che la formulazione di “nuove” teorie
finalizzate a verificare la rispondenza
dell’edificio realizzato ai compiti che dovrebbe
assolvere, secondo il parere
espresso dalle singole competenze.
Con ciò non intendiamo negare la loro
influenza, bensì esaltarla nella giusta
misura sì da poter porre, ogni volta, in
rilievo il rapporto “spontaneo” corso tra
spettatore ed artista tramite l’opera.
architettura e
luoghi
Titolo della ricerca:
La cultura del paesaggio in Italia dal 1950
al 2000
Responsabile dell’unità operativa:
Agostini Elisabetta M. Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
19
In relazione a quanto enunciato nella richiesta
avanzata per l’anno 2005, si ritiene
sia stata sviluppata la prima fase
della ricerca consistente nell’analisi storico-critica
del patrimonio figurativo, letterario
ed architettonico del Novecento
italiano riconducibile ad una significativa
relazione con il paesaggio. L’analisi,
attuata attraverso un’accurata indagine
bibliografica, ha contribuito alla pubtualizzazione
del criterio utile per la selezione
delle architetture da indagare nella
fase successiva.
Quest’ultima interesserà la rilevazione di
caratteri di riferimento al paesaggio italiano
nell’opera di alcuni autori i cui progetti
si iscrivono all’interno del periodo
storico di riferimento individuato (1950-
2000).
Nella traduzione in una sorta di “geografia”,
ideale prima che fisica, il progetto di
architettura assume il paesaggio quale
sostrato noetico per divenire consapevole
“inquadratura” di un frammento di territorio
conosciuto. Alcuni strumenti di definizione
del progetto di architettura - lo
studio della “sezione”, del modello di architettura,
e della prospettiva - contribuiscono
in maniera decisiva nell’affinamento
della relazione tra lo spazio ed il
paesaggio.
Titolo della ricerca:
Il ruolo della luce nel progetto di architettura
contemporaneo
Responsabile dell’unità operativa:
Capanni Fabio Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bracardi Michela Dottorando di ricerca
Marrocchi Claudio Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Introduzione al problema scientifico
La deriva alla quale pare sottoposto il
progetto di architettura contemporaneo,
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

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dell’architettura
2
impone una riflessione sulla natura degli
strumenti del progetto e sulle tematiche
che possano avere valore fondativo
per la sua pratica.
Scopo e fasi della ricerca
L’interrogazione su alcune delle tematiche
che alimentano l’attività progettuale
in questo primo scorcio di millennio, pare
necessaria per poter ricostruire una
metodologia che travalichi le numerose
invettive stagionali, e fornisca un solido
punto d’appoggio per il mestiere dell’architetto.
In questo senso, il ruolo della
luce, da sempre elemento generatore
dello spazio architettonico, pare costituirsi
quale spunto di riflessione centrale
nell’ambito della pratica del progetto
d’architettura nel contemporaneo. La
prima fase da affrontare è l’individuazione
di riferimenti progettuali collocati
nell’epoca contemporanea e nelle epoca
precedenti in modo da costruire un
repertorio privilegiato sul quale svolgere
le nostre riflessioni. La seconda fase
prevede una sorta di ricostruzione dello
sviluppo che il ruolo della luce ha svolto
negli ultimi secoli, dall’antichità classica
all’architettura contemporanea. La terza
prevede la sperimentazione progettuale
delle possibilità che la luce può offrire
al progetto d’architettura contemporaneo.
Metodologia
La metodologia è principalmente attinente
ad una fase pratica progettuale dove
si possano verificare nella concretezza
del progetto le possibilità individuate in
fase teorica. Particolare attenzione sarà
posta nell’analisi e nella sperimentazione
degli strumenti di progetto e nel verificare
la loro valenza relativamente alle
tematiche prese in esame.
Risultati prevedibili
L’elaborazione di soluzioni progettuali
che mettano in stretto rapporto l’architettura
e la luce naturale individuando
nuove possibilità interpretative di questo
rapporto.
Durata
Pluriennale
Titolo della ricerca:
Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il
viaggio come progetto di trasposizione
Responsabile dell’unità operativa:
Collotti Francesco Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Guerini Debora Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di ricerca:
Viaggio e trasposizione nel lavoro degli
architetti. Architettura è vedere le cose
e trasferirle (G.Grassi). Ove con trasposizione
intendiamo quella operazione con
la quale si trasferisce un soggetto da riprodurre,
dalla matrice originaria a un’altra.
Le Corbusier interrogato su come
avesse acquisito le proprie conoscenze,
si vantò – orgoglioso – di essere un grande
voleur. Ladro di architetture rubate
durante i viaggi e fissate nei suoi carnets.
Talvolta anche solo la proporzione
di un portale, nel suo lavoro, ci parla di
un grande edificio lontano, ci evoca luoghi
trovati altrove, qui e ora riversati nel
progetto per metamorfosi o trasfigurazione.
I Maestri di buona architettura non
cercano di portare a casa dai loro viaggi
una lingua o uno stile, bensì traspongono
nella propria opera altri mondi e fatti
costruiti. Attraverso questa trasfigurazione
che solo al progetto è concessa in
privilegio stabiliamo affinità, esprimiamo
adesione a mondi o Maestri anche distanti
nel tempo. In una nostra speranzosa
figurazione gli architetti erano quelli
che partivano con pochi strumenti, un
taccuino, una matita, uno strumento di
misura. Solo chi aveva visto il mondo
poteva tornare con l’ambizione di avere
qualcosa da dire. Dapprima con Gian-
giorgio Trissino e poi con Daniele Barbaro
si recò Andrea Palladio a Roma. La
misura fisica diretta con le rovine, ammirate,
misurate e rilevate, trasposte e
rielaborate, ritorna nell’ambizione antica
eppure nuova delle fabbriche vicentine
e di quelle veneziane. Come per Giulio
Romano e Michele Sanmicheli, per
Palladio l’antichità non sembra modello
da copiare, ma fonte cui ispirare il proprio
lavoro. Costruire ancora una volta
come ri-costruire? Alla fine del Settecento
- per esempio - per gli uomini di cultura
di lingua tedesca la italienische Reise è
una tappa obbligata della conoscenza
negli anni dell’apprendistato. Esperienza
non sostituibile. Nel caso degli architetti,
e per Karl Friedrich Schinkel in
maniera particolarissima, il viaggio in
Italia è materiale da costruzione per tutto
il lavoro successivo. Si propone dunque
di indagare il rapporto tra progetto e trasposizione
di mondi anche distanti. Learning
from… qualcuno ha affermato a
proposito del lavoro di alcuni maestri.
- La metodologia della ricerca è fondata
su di una ipotesi di raffronto a distanza
che metta in evidenza le specificità attraverso
l’enucleazione di alcune parole-chiave
quali:
. Generalita del tipo/specificità del luogo
. Identità
. Tradizione e continuità
. architettura/paesaggio
. Locale, vernacolare, pittoresco, globalizzato
- Lo scopo della ricerca è dunque verificare
la praticabilità ancora oggi di una
antica modalità di apprendimento del
mestiere di architetto attraverso gli
esempi dei Maestri e l’indagine sulle architetture
costruite.
- Le fasi in cui la ricerca sarà articolata –
restando aperta la possibilità di calibrare
in corso d’opera le modalità operative
– si possono definire secondo il se-
20
guente articolato:
a) ricerca bibliografica e individuazione
di casi tipo (già avviata nel corso del
2005);
b) ricerca d’archivio (Schinkels Nachlass
Berlin, Riba fondo Andrea Palladio; Semper
Archiv ETH Zurigo, Fondation Le
Corbusier Paris); (in corso con particolare
riguardo alle figure di Schinkel e
Semper sulle quali il titolare della ricerca
ha tenuto nel corso dell’anno già alcune
lezioni sotto forma di resoconti dello
stato di avanzamento dell’indagine)
c) visite in loco, con documentazione
fotografica espressamente realizzata;
d) elaborazione teorica;
e) divulgazione dei risultati, pubblicazione.
- Il risultato atteso dallo studio risiede
nell’approfondimento scientifico e contestuale
contributo al dibattito scientifico
in merito conseguente all’approfondimento
del tema del viaggio quale base
per il progetto, non da un punto di vista
sotrico-critico, ma nei suoi presupposti
operativi. In altra direzione, si attende
un risultato significativo anche sotto il
profilo dei contatti proposti con le Università
locali (TU Berlin, ETH Zurigo) ed
enti di ricerca (Fondation Le Corbusier e
Preussische staatliche Museen Berlin) al
fine del possibile sviluppo di una rete di
ricerca pluridisciplinare della quale, in
uno scenario da più parti invocato, l’Università
di Firenze attraverso il Dipartimento
di Progettazione potrebbe assumere
un proprio ruolo sul piano internazionale
con scambi con altri centri di eccellenza.
- Il carattere innovativo della proposta
consiste nella capacità di nuovamente
interrogarsi sulle basi della disciplina
della Composizione Architettonica, ponendosi
domande nuove su questioni
antiche. Verificando la praticabilità oggi
di pensieri apparentemente desueti, ma
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

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dell’architettura
2
di grande efficacia sul piano della trasmissione
della disciplina e – soprattutto
– del suo apprendimento.
Titolo della ricerca:
Il progetto di architettura in aree archeologiche:
l’accesso ai luoghi archeologici
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Eccheli Maria Grazia Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Pivetta Michelangelo Dottorando di ricerca
Venturini Luca Dottorando di ricerca
Barontini Luca Dottorando di ricerca
Pireddu Alberto Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di ricerca:
Introduzione al problema scientifico
Le motivazioni della scelta del tema sono
certo dovute al carattere del tutto particolare
che assume l’archeologia in un
paese mediterraneo.
Ancora legate ai “punti di vista” scelti dai
protagonisti del grand tour per i loro rilievi
(che – è da rilevare - erano innanzitutto
la traduzione e l’espressione di
un atteggiamento di metodo: “…il sont à
la fois des savants et des artistes; ils
ont pris l’habitude de l’observation et de
la critique…” A. de Laborde, 1816), le
grandi rovine del paesaggio italiano si
rivelano come un suo essenziale criterio
conoscitivo: elementi custodi di quella
profondità storica che irradia una inestricabile
capacità evocativa.
Ma la scelta è motivata soprattutto dal
problema del ruolo che l’archeologia ha
avuto nella storia del progetto architettonico.
Ad occhi appena coscienti si tratta di un
rapporto che, superando la mera nostalgia
(con i suoi derivati di passività e contemplazione
che ancora complicano i fondamenti
dell’attuale dibattito sulla conser-
vazione), si rivela fondativo della natura
stessa dell’architettura nei suoi passaggi
storici più importanti.
Si pensi ai due estremi dell’atteggiamento
verso l’antico: da una parte le insondabili
valenze del progetto Piranesiano
(dalla cui ricerca nascerà la declinazione
della città romana come ineludibile riferimento
della città moderna), dall’altra l’intellettuale
e razionale progetto albertiano
che, con algida ma partecipe analisi,
esorcizza il fascino della rovina per immergerlo
nella propria contemporaneità,
con una determinazione disposta al nonfinito
ed al frammento – quasi una sorta
di iconoclastia interna al progetto più che
un fatto meramente fortuito ed esterno –
pur di rimanere all’altezza di un passato
inteso come eredità e compito.
Così intesa, l’archeologia, si rivela liminare
anche al progetto moderno. Messa
a fronte della crisi architettonica attuale,
l’archeologia (la presenza immobile e
quasi surreale del reperto nel contesto
della città e del paesaggio attuale) sembra
assumere un ruolo maieutico, costringendo
il progetto moderno a misurare –
proprio nel confronto fisico con la rovina,
con la storia che ha preso forma – le sue
lacerate ambizioni: pluralistiche per principio,
ma tuttavia singolarmente unanimi
almeno nella supposizione della perdita
di ogni senso di continuità della disciplina
architettonica.
E’ noto, al contrario, come i fondamenti
teorici della ricerca italiana, nei suoi esiti
migliori, abbiano trasformato il dato archeologico,
vero o virtuale, in una vera e
propria pietra angolare del progetto, riconoscendogli
una sorprendente quanto inaspettata
capacità educativa all’immaginazione
come dato decisivo del progetto.
Scopo e fasi della ricerca, metodologia
Da quanto sopra, lo scopo della ricerca
coincide con l’analisi del ruolo, sia a livello
degli assunti teorici che di quelli
pragmatici nel processo progettuale, del
rapporto archeologia/architettura nelle
sue diverse declinazioni storiche: a partire
dal senso e dalla particolare natura
dei rilievi architettonici – da quelli rinascimentali
ai lecorbuseriani cahiers de
voyage …- rispetto al progetto.
Uno o più progetti costituiranno, più che
una sorta di verifica dell’analisi, il dialettico
strumento euristico della stessa ricerca.
I progetti assumeranno a tema
quegli ormai necessari “edifici di servizio”
alle aree archeologiche che, nell’attuale
condizione di massa, dovranno
assumere anche una valenza museale e
didattica di quanto costituiscono (per
parafrasare un famoso studio del Poëte)
quasi l’”introduzione”.
Risultati prevedibili
L’obiettivo è costituito da una pubblicazione
che accomunerà entrambe le fasi
di ricerca, certo non con la pregnanza
con cui il trattato palladiano accomuna
rilievo e progetto, ma, almeno intenzionalmente,
con la stessa responsabilità
didattica della risposta.
Durata
La durata della ricerca, quasi a tradurre
il doppio scopo dello studio, è prevista
biennale.
Titolo della ricerca:
Il Progetto Architettonico nella Riqualificazione
Urbana
Responsabile dell’unità operativa:
Manfredini Alberto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Manfredini Giovanni Esperto
Descrizione sintetica del progetto
di ricerca:
Proseguimento della ricerca iniziata lo
scorso anno, il cui scopo, le cui fasi e i
cui risultati attesi sono esposti nel programma
del progetto di ricerca 2005.
Per quanto riguarda i risultati attesi re-
21
lativamente al tema della ricerca, cioè
al tema della “progettazione architettonica
nella riqualificazione urbana”, nella
fase conclusiva della ricerca corrente,
per la quale si chiede finanziamento, è
ipotizzabile individuare dei punti salienti
da approfondire sotto l’aspetto teorico
(La condizione attuale della progettazione
architettonica nella riqualificazione
urbana; il tema della eticità nelle operazioni
di trasformazione urbana; il rischio
di cedere o indulgere alle tentazioni delle
mode; il significato più autentico dell’operazione
progettuale; l’influenza di
relativismo e fondamentalismo nella progettazione
architettonica per la riqualificazione
urbana; il progetto del limite; il
ruolo di committente e progettista; il ruolo
della piazza nella progettazione degli
spazi pubblici; il tema della sicurezza
nella riqualificazione urbana; il limite insito
nel concetto di partecipazione; il
tema della qualità e della dimensione
dello spazio architettonico e urbano,
ecc.) e degli esempi pratici di applicazione
dei suddetti principi teorici.
A conclusione della ricerca è prevista una
pubblicazione che illustri gli scopi prefissati,
approfondisca gli elementi teorici
evidenziati e illustri una serie di esempi
di disegno urbano che siano in grado di
dimostrare la concreta attuazione dei
principi teorici evidenziati.
Titolo della ricerca:
Viaggi, migrazioni, contaminazioni, attraversamenti:
le entropìe dei Maestri
Responsabile dell’unità operativa:
Pirazzoli Giacomo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bini Caterina Dottorando di ricerca
Martini Gioia Dottorando di ricerca
Balestri Cristiano Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Giagnoni Jacopo M. Dottorando di ricerca
Spagni Nicola Dottorando di ricerca
di Ricerca:
Oggetto della ricerca sono i lavori fatti
dai Maestri dell’architettura in condizioni
di contaminazione con mondi, usanze e
tradizioni diverse da quelle di provenienza
o di riferimento. Sfondo di riferimento
per questa ricercata dialettica globale/locale
è la straordinaria esperienza –
remota ma irrinunciabile – della colonizzazione
romana. Tra i casi di studio scelti
rientra Chandigarh, capitale dello stato
indiano del Punjab, costruita a partire dal
1951 su un piano generale concepito da
Le Corbusier, che curò anche il progetto
architettonico dei principali edifici pubblici.
Esperienza rilevante, per livello di
analogia, è quella condotta da Louis Kahn
a Dhaka, in Bangladesh. Diversa considerazione
vale per Brasilia, capitale del
Brasile, costruita in mille giorni, dal 1957,
su un piano generale di Lucio Costa, con
Oscar Niemeyer chiamato a realizzare
gli edifici più rappresentativi: si tratta di
due progettisti brasiliani profondamente
coinvolti nell’esperienza eroica del modernismo
d’occidente.
Per converso, al riguardo, i lavori brasiliani
di Lina Bo Bardi – recentemente rilanciati
al dibattito – restano esemplari
per la rilettura a ritroso di un percorso
di contaminazione che va dalla cultura
occidentale a quella brasiliana locale. Le
due città di Chandigarh e Brasilia, oggetto
negli anni delle più diverse critiche,
condotte secondo i più distanti orientamenti
disciplinari, assumono oggi anche
il ruolo paradigmatico di momenti di
sperimentazione sui quali verificare, a
posteriori e con ragionevolezza, le teorie
(ovvero le interpretazioni di una medesima
teoria, messa a punto da Le Corbusier,
recepita e portata avanti da Costa
e Niemeyer, che di Le Corbusier si
dichiaravano attenti seguaci).
- La metodologia della ricerca è fondata
su di una ipotesi di raffronto a distanza
che metta in evidenza le specificità attraverso
l’enucleazione di alcune parole-chiave
quali:
a) globale/locale
b) identità
c) tradizione
d) architettura/paesaggio
e) attraversamento/migrazione
- Lo scopo della ricerca è dunque quello
di costruire una valutazione complessiva
- di efficacia ma anche di proiezione sull’oggi
- riportando l’attenzione sulle occasioni
un po’ laterali dell’utopia moderna,
nella convinzione che, proprio nell’epoca
degli specialismi, resti all’architetto la
specificità disciplinare del lungo periodo.
- Le fasi in cui la ricerca si articola - fatti
salvi i normali aggiustamenti in corso d’opera
-possono essere così configurate:
a) ricerca bibliografica (già parzialmente
eseguita);
b) ricerca d’archivio (Fondation Le Corbusier;
Fundacao Oscar Niemeyer; Università
di Brasilia, fondo Lucio Costa);
c) visite in loco, con documentazione
fotografica espressamente realizzata (il
viaggio Chandigarh/Ahmedabad/Dhaka
è stato appena compiuto, dal 28 marzo
al 12 aprile 2006);
d) elaborazione teorica;
e) divulgazione dei risultati, pubblicazione.
- Il risultato atteso dallo studio risiede
nel contributo al dibattito scientifico conseguente
la valutazione a posteriori delle
teorie aprioristiche del Movimento
Moderno. In altra direzione, si attende
un risultato significativo anche sotto il
profilo dei contatti proposti con le Università
locali (Brasilia, Facoltà di architettura,
Chandigarh College of Architecture,
Dhaka Bangladesh University) ed
enti di ricerca (Fondation Le Corbusier e
Fundacao Oscar Niemeyer) al fine del
possibile sviluppo di una rete di ricerca
pluridisciplinare della quale, in una prospettiva
tutta da accertare, l’Università
di Firenze attraverso il Dipartimento di
Progettazione potrebbe assumere un
proprio ruolo, con funzione di cerniera
nell’ambito degli accordi bilaterali di cooperazione
culturale Italia- India, Italia-Bangladesh
e Italia-Brasile.
- Il carattere innovativo della ricerca
proposta, risiede principalmente nella
metodologia applicata, che prevede verifiche
in loco al fine di rilevare, in comparazione
con i testi teorici, i percorsi
che hanno portato alla formazione delle
scelte e alla relativa concretizzazione
architettonica.
Per la prima annualità la ricerca ha sofferto
del notevole sottodimensionamento
delle risorse attribuite, per cui di fatto
i risultati attesi andranno commisurati su
un periodo più lungo, stante la necessità
di coprire le spese di viaggio – ingenti –
in considerazione del fatto che, senza
viaggi, non è data l’originalità del contributo
diretto come sopralluogo.
Per il motivo di cui sopra, i fondi della
seconda annualità sono stati utilizzati a
copertura delle spese di viaggio; ad oggi
la questione-chiave della ricerca gira attorno
al perché opere così importanti rispetto
agli esiti complessivi e complessi
della Modernità siano state realizzate in
contesti “altri”, profondamente diversi dai
luoghi e dalle istanze che sono state all’origine
del pensiero moderno. La provvisoria
risposta a questo interrogativo
vale ancora qualche annualità di ricerca.
Titolo della ricerca:
Progettare città Laboratorio sperimentale
di progettazione urbana
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Rossi Prodi Fabrizio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Privitera Francesca Dottore di ricerca
Romagnoli Emiliano Dottorando di ricerca
22
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Basandosi sul presupposto che il progetto
d’architettura sia un’operazione conoscitiva
e artistica, ma anche che analisi
dell’esistente e progetto del nuovo si alimentino
vicendevolmente, la ricerca
mira alla definizione delle regole architettoniche
e urbane, come ipotesi di lettura
degli elementi linguistici e delle figure
compositive del progetto in relazione
al contesto fiorentino e dell’area
toscana. In questo modo, attraverso
l’analisi approfondita e la comparazione
di luoghi e organismi architettonici apparsi
in particolari momenti critici e attraverso
l’esercizio del progetto architettonico
e urbano in alcune aree paradgimatiche
del rapporto fra architettura e
città, la ricerca mira a definire le invarianti
relative alle regole compositive del
progetto d’architettura e del progetto
urbano, nonchè a favorire una riflessione
sulla natura degli organismi architettonici
e dei luoghi, sulle loro regole e trasgressioni,
sulle relazioni col contesto e
sulla trasmigrazione e trasformazione
delle figure e degli strumenti compositivi,
nel corso del tempo.
Le nostre città hanno subito una crescita
minacciosa, i nostri luoghi hanno perso
la loro riconoscibilità e senza accorgersene
si sono saldati in un aggregato
metropolitano, i cui caratteri sono determinati
dall’aggressione delle infrastrutture,
da un’edilizia senza qualità,
dalla speculazione, dalla mancanza di
confini, dallo smarrimento dei principi di
ordine e di scala e dalla confusione di
ritmi e tempi, tutte condizioni che favoriscono
un progressivo degrado della
vita sociale.
Occorre riversare nella nuova città i ca-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
ratteri dei nostri centri antichi, legandoli
all’architettura moderna e contemporanea,
sfruttando le residue occasioni possibili
per creare una rete di elementi
polari come condensatori di qualità urbana,
sulla base dei principi di nuova
centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione
funzionale e di città aperta
nei suoi rapporti con la natura e il
paesaggio.
La ricerca è articolata in un piano pluriennale
di cui questo è il primo anno e
mira a elaborazioni progettuali nell’area
fiorentina e toscana, sperimentando ipotesi
progettuali nel rapporto fra architettura
e città, proprio come strumento
conoscitivo e di verifica dei caratteri dei
luoghi e dello spazio.
Il progetto di ricerca concerne la messa
a punto degli strumenti di intervento progettuale
per alcune aree-problema dei
centri della Toscana, proprio per la sua
finalità di predisporre – oltre al materiale
informativo di base - alcune soluzioni,
proiezioni e sperimentazioni progettuali,
che presentano in modo sintetico e
intuitivo la conoscenza dei problemi e la
loro interpretazione, definendo alcuni
principi su cui articolare il dibattito in seno
alle amministrazioni o alla cittadinanza,
in modo da ricercare elementi di consenso
per poter fissare delle norme di
area e implementare delle procedure di
intervento.
In particolare la ricerca è rivolta alla
definizione di strategie per affrontare:
1. la definizione dei “vuoti” esistenti - o
esito di aree dismesse – in punti strategici
per lo sviluppo e l’immagine dei caratteri
identitari della città; il disegno
dello spazio pubblico
2. la riqualificazione di quartieri ex-industriali
degradati
3. i nuovi monumenti legati al tempo libero
allo sport e alla natura
4. le strips sature di accesso ai centri
abitati
5. le aree di frangia delle infrastrutture
6. il ridisegno dei confini del tessuto urbano
7. le nuove aree naturali urbane
In particolare la ricerca si incentra su
alcune “aree campione” individuate all’interno
delle aree Comunali di Monsummano
e di Pistoia, scelte grazie alla collaborazione
delle Amministrazioni comunali
locali.
La ricerca per l’Amministrazione Comunale
di Monsummano si incentra sul punto
1 (la definizione dei “vuoti” esistenti -
o esito di aree dismesse – in punti strategici
per lo sviluppo e l’immagine dei
caratteri identitari della città) e riguarda
lo studio e le proposte per le aree urbane
della frazione di Cintolese per fornire
all’Amministrazione Comunale indicazioni
di planivolumetrico per le diverse aree
di sviluppo del polo urbano di Cintolese
e indicazioni ed elementi di progetto architettonico
preliminare per il nuovo centro
urbano di Cintolese, comprensivo di
un sistema di spazi pubblici e di edifici
pubblici e privati, anche a carattere specialistico.
La ricerca per l’Amministrazione
Comunale di Pistoia si incentra sui
punti 3 e 4 (le strips sature di accesso ai
centri abitati; le aree di frangia delle infrastrutture
) e riguarda lo studio e le
proposte per le aree urbane di viale Adua
e di viale Fermi.
La ricerca progettuale muoverà dal materiale
documentario di base fornito dall’Amministrazione,
impiegherà il progetto
urbano e architettonico come strumento
conoscitivo e interpretativo e
come esemplificazione di proposte sulla
base delle quali si svilupperà un confronto
con gli Uffici e l’Amministrazione Comunale.
Questo percorso di concertazione
è finalizzato alla precisazione delle proposte
e alla condivisione di principi e
scelte, che potranno successivamente
essere oggetto di una procedura partecipata
nel rapporto con la cittadinanza.
La ricerca progettuale mira a definire in
termini di compatibilità e di sostenibilità
ambientale la disposizione delle volumetrie
ammissibili, gli elementi di spazialità
urbana, il rapporto fra le funzioni pubbliche
e private, sistemi di collegamento
e di relazione, il rapporto con le aree
sistemate a verde, gli elementi di materiali
e finiture, di arredo urbano, le aree
di sosta e di viabilità. Il progetto di ricerca
sarà sviluppato – nelle sue possibili
alternative - con scritti, disegni (planivolumetrici,
planimetrici e prospettici),
plastici, proiezioni renderizzate, proprio
per poter valutare l’impatto delle soluzioni
immaginate e per fornire all’Amministrazione
gli strumenti per definire i
piani operativi di comparto.
Titolo della ricerca:
Identità dell’architettura italiana
Responsabile dell’unità operativa:
Zermani Paolo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Alpini Mauro Dottore di ricerca
Butini Riccardo Dottore di ricerca
Mugnai Francesca Dottore di ricerca
Bracardi Michela Dottorando di ricerca
Catarsi Silvia Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Il progetto di ricerca si propone di indagare
il tema costituito dall’identità dell’architettura
italiana.
L’architettura italiana presenta, a partire
dall’architettura romana, un insieme
di caratteri originali chiaramente riconoscibili
che, maturati dalla progressiva
evoluzione del classico, costituiscono un
patrimonio attingibile fino alla fine dell’Ottocento.
La catastrofe del paesaggio e la frantumazione
dei codici indotte dal XX secolo
23
hanno oggi modificato la distanza tra le
cose, dando luogo a una alterazione di
quei caratteri secolari.
Ma non è possibile sostituire quel sistema
in crisi con una deriva.
La sfida è sulle nuove misure.
L’incombente trasformazione della città
e del paesaggio, la frantumazione dei
riferimenti, la scomparsa di un orizzonte
sicuro che aveva giustificato,per secoli,
la ricerca di un ideale infinito prospettico
capace di governare la migliore
architettura italiana non giustificano cedimenti
e deviazioni.
La ricerca, articolata su tre annualità, si
propone di indagare i caratteri persistenti
dell’identità architettonica italiana proponendone
un censimento tematico al fine
di costituire un abaco critico di esperienze
(inerenti la tipologia, i materiali, le tecniche)
da sottoporre al confronto con il
presente.
Intervenendo sulle lacerazioni del nostro
tempo, negli interstizi lasciati vuoti dalla
frenesia produttiva, noi dobbiamo imparare
e insegnare una nuova possibile
geografia in cui le
architetture,necessariamente frammentate,
sappiano riannodare spazi e tempi
apparentemente privi di relazione.
La fase finale della ricerca si concreterà,
in tal senso, attraverso una serie di
sperimentazioni progettuali riguardanti
luoghi emblematici del paesaggio italiano
contemporaneo.
La prima fase della presente ricerca triennale
si è sviluppata negili anni 2005 attraverso
la scelta di tre contesti (quello
meridionale e insulare, quello centro italiano,
quello settentrionale) su cui si è
promossa una ingente raccolta bibliografica.
La letteratura di viaggio, di cinema,
il lavoro dei fotografi e la specificità delle
molte storie regionali hanno consentito
di tracciare un itinerario emblematico
delle trasformazioni dei diversi enclave
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
dall’Ottocento ad oggi, fino ai Viaggi in
Italia letterari di Piovene, Ceronetti, Pasolini.
La raccolta di testimonianze fotografiche,
attraverso il lavoro di grandi
fotografi contemporanei (Ghirri, Basilico,
Chiaramonte, Barbieri, Jodice) costituisce
il mezzo di scandaglio per la
lettura contemporanea, ora in atto, presupposto
fondamentale per la nuova
misurazione che il progetto architettonico
deve compiere.
2007
Ricerche di ateneo
ordinate secondo la sezione di
appartenenza del docente
architettura e
città
Titolo della ricerca:
Progetti e architetture nelle città d’arte
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Macci Loris G. Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tramonti Ulisse Professore ordinario
Baratelli Alberti Professore associato
Zanirato Claudio Ricercatore
Fabbrizzi Fabio Ricercatore
Novelli Nicoletta Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
In considerazione dell’importanza che l’
inserimento ex novo di grandi progetti
ha comportato per il tessuto costruito
delle città nella recente storia urbana, la
ricerca verificherà complessivamente gli
effetti progettuali e/o architettonici indotti
(funzionali ed architettonici) in alcune
situazione di grandi e medie città europee.
Contenuti
La ricerca - per quanto concerne i progetti
di grandi opere di nuova realizzazione
– esaminerà nel periodo di studio
24
le seguenti situazioni europee:
1 - Madrid 2 - Londra 3 – Barcellona 4
- Berlino 5 - Parigi
Obiettivi
L’esame delle situazioni indicate si propone
di individuare ed analizzare sia le
complessive funzioni (qualità e quantità)
dei grandi progetti realizzati sia di
analizzare le trasformazioni architettoniche
e funzionali pianificate e/o indotte
nell’immediato intorno.
Queste analisi concernono gli stati di fatto
e gli stati di progetto per offrire un “panorama
analogico” di riflessione anche
per le trasformazioni architettoniche in
fieri - o le programmazioni urbanistiche
- delle città italiane.
Modalità operative
La ricerca sarà sviluppata mediante il
reperimento dei materiali cartografici e
documentari - relativi alle città europee
citate - e completata con la conoscenza
mediante sopralluoghi diretti sul campo
e collaborazioni con le locali facoltà di
Architettura.
Fasi di lavoro
Fase A - reperimento del materiale cartografico
e documentario delle aree urbane
europee proposte e sopralluoghi sul
campo
Fase B - analisi qualitativa e quantitativa
dei grandi progetti e delle trasformazioni
indotte nelle aree limitrofe (realizzate
e/o progettate)
Fase C - elaborazione e redazione di
schede relative alle trasformazioni con
evidenziazione delle funzioni nelle aree
individuate.
Durata
L’inizio della ricerca è previsto con Settembre
2007 e per le fasi A-B-C è previsto
un tempo di mesi 24 che copriranno
quindi fino al Settembre 2009.
Titolo della ricerca:
Il progetto di nuove urbanità
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Paoli Piero Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Capestro Antonio Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Palumbo Cinzia Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’attività di ricerca si svolgerà in parallelo
alla elaborazione di studi di fattibilità
per il recupero di strutture urbane
come nuove centralità in contesti territoriali
con particolari potenzialità.
Contenuti
Il tema della ricerca è quello di elaborare
un quadro metodologico-operativo
coniugato ad un campo di ricerca che
individui un indirizzo di sviluppo per nuclei
urbani dismessi tra riqualificazione
e reinvenzione delle risorse proprie e del
territorio di appartenenza.
Le operazioni di riqualificazione si intendono
come il recupero di queste realtà
come sistemi architettonici significativi
nella struttura dell’impianto e nella particolare
connotazione semantica assunta
attraverso il loro rapporto con la natura
di cui antropizzano materiali e volumi.
Le operazioni di reinvenzione mirano al
ripensamento di queste realtà con un
ruolo di eccellenza nell’ambito di un circuito
di pregio costituito da un sistema
di parchi naturali ed altre località di struttura
simile.
Obiettivi
Il fine della ricerca è quello di sintentizzare
una metodologia progettuale capace
di individuare un percorso tematico
di risorse tra strutture urbane dismesse
e territorio e promuovere la rinascita di
una rete di potenzialità complementari
basate sulla qualità sia dell’ambiente
costruito che di quello naturale.
Parole chiave del linguaggio progettuale:
identità dei luoghi e innovazione,
memoria e proiezione verso il futuro.
Fasi di lavoro
Prima fase - elaborazione di uno stato
dell’arte per evidenziare strategie progettuali
e caratteri di nuove identità formulate
in Italia o all’estero su temi simili.
Seconda fase - messa a fuoco di un
modello operativo progettuale attraverso
una realtà campione da recuperare
come centro di eccellenza nel territorio
attraverso la riqualificazione dei suoi
manufatti architettonici e la promozione
di un network di rinnovati rapporti con
l’ecosistema naturale di appartenenza.
Durata
La ricerca sarà annuale.
Titolo della ricerca:
I parchi tecnologici e culturali della società
medievale. Le abbazie cistercensi:
organizzazione spaziale dell’architettura
e dell’ambiente.
Responsabile dell’unità operativa:
Pinagli Maria Gabriella Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Angelini Leonardo Cultore della materia
Morano Rosa Maria Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca è stata finalizzata all’approfondimento
del ruolo dell’Ordine cistercense
al di fuori del fenomeno monastico-religioso
ed all’analisi di tematiche
volte piuttosto alla ricostruzione di rapporti
politici, economici, sociali ed istituzionali
nella loro valenza locale ed europea.
L’importanza dei monaci bianchi si fonda
sull’abilità di costruire e gestire, degli
degli “exempla” individuati nella storia,
appare già avanzata, se non compiuta,
l’arco di soli centocinquant’anni, centinaia
di abbazie in tutta Europa, opportunamente
strutturate sulla base di un adeguato
impianto legislativo ed organizzate
in modo da costituire i nodi di un efficiente
sistema in cui transitavano e si
scambiavano conoscenze ed innovazioni.
Tale patrimonio culturale ha superato
ben presto gli ambiti strettamente
monastici ed è stato messo a disposizione
sia della popolazione rurale che di
quella urbana, con la quale i monaci hanno
sviluppato una fitta maglia di relazioni.
La ricerca, quindi, ha inteso rimuovere
un’interpretazione distorta dell’agire dei
monaci bianchi, troppo a lungo relegato
esclusivamente entro i confini del recinto
abbaziale e non connesso alla città ed
al territorio.
L’indagine ha permesso, inoltre, la definizione
dei caratteri “invarianti” propri
del modello cistercense (-localizzazione
del cenobio; -architettura monastica e
“modello bernadino”, organizzazione
dello spazio abbaziale e delle strutture
di produzione; -organizzazione fondiaria,
dei metodi di lavoro e del ruolo dei
monaci bianchi e dei conversi laici nel
processo di trasformazione del paesaggio
agrario e nell’introduzione di fattori
innovativi nella strutturazione del territorio;
-economia “a componenti multiple”;
-uso e gestione dell’acqua, ecc.) e
la loro coniugazione con gli elementi “varianti”
delle singole abbazie ed in particolare
del cenobio di San Galgano in Val
di Merse.
Sulla base di queste considerazioni, lo
studio dell’abbazia di San Galgano e dei
suoi caratteri principali è stato assunto
come esemplificativo della politica e delle
strategie territoriali messe in atto dall’Ordine
cistercense in tutta Europa.
L’analisi del caso specifico, infatti, diventa
paradigmatico ed applicabile nei
25
numerosi contesti europei interessati
dalla rete abbaziale cistercense, nell’ottica
della salvaguardia e della valorizzazione
economica, in adesione ai modelli
contenuti nello “Schema di sviluppo dello
spazio europeo” (SSSE) ed alle politiche
territoriali comunitarie.
La ricerca, così strutturata, ha fornito
indicazioni sull’organizzazione del sistema
cistercense a scala europea ed ha
cominciato ad indicare quali possano
essere i paradigmi di lettura per una singola
realtà abbaziale che rappresenta
un’unità nella pluralità. Un’unità distinta
ma mai divisa, anzi in continua interrelazione
con “locale” e “globale”.
Titolo della ricerca:
Le figure dello spazio sacro
Responsabile dell’unità operativa:
Ricci Andrea Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Cossu Cristiano Dottore di ricerca
Toni Ada Dottore di ricerca
Broccolo Bruno Docente a contratto
Cavicchioli Andrea Cultore della materia
Piatti Andrea Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’ obiettivo primario della ricerca, come
si può chiaramente evincere dall’iniziale
sintesi programmatica, è quello di individuare
ed esplicitare percorsi operativi
in termini progettuali che sappiano conciliare
la necessità di rispondere alle
nuove esigenze (simboliche, liturgiche e
pratiche) espresse dal culto cattolico, con
la possibilità di ritrovare, attraverso un
processo di metamorfosi nel contemporaneo,
figure e strategie spaziali, riconoscibili
per antica tradizione costruttiva,
ma oggi spesso liquidate come obsolete.
Mentre una prima fase, più diretta all’acquisizione
della necessaria documen-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
architettura e
Crestini Enzo Ricercatore
contesto
tazione ed allo studio comparato degli
“exempla” individuati nella storia, appare
già avanzata, se non compiuta,
avendo beneficiato anche delle positive
sinergie stabilite con il dottorato svolto
da un componente dell’ unità sulle stesse
tematiche, la ricerca procede verso
la fase della sperimentazione operativa
condotta sia in sede didattica, sia attraverso
quei momenti di incontro e confronto
che possono realmente inquadrare
la materia nella dimensione di una complessa,
ma necessaria verifica sul campo.
Titolo della ricerca:
Studi per una operante storia delle città
e del territorio italiano
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Cataldi Giancarlo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Gasperini Massimo Dottorando di ricerca
Londi Tommaso Architetto
Sardella Paolo Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
il progetto di Ricerca rientra nell’ambito
degli studi di Morfologia Urbana portati
avanti dalla Scuola italiana di tipologia
progettuale che fa riferimento al pensiero
e all’opera di Saverio Muratori.
Obiettivi
Il progetto di Ricerca costituisce la conclusione
di una serie ventennale di ricerche
sulle città e sul territorio italiano,
che necessitano di essere sistematicamente
rivedute alla luce delle acquisizioni
recenti, e unificate dal punto di vista
grafico per essere pubblicate in un
apposito Atlante.
Metodologia
Il progetto di Ricerca prevede l’utilizzazione
del metodo sperimentato della tipologia
progettuale.
Il progetto di Ricerca punta al confronto
sistematico delle molteplici letture fino
ad ora effettuate sulle città e territori italiani,
mediante uno specifico layout grafico
unificato
Durata
pluriennale
Titolo della ricerca:
Nuove parti urbane ed edifici della istituzione/segni,
significati, linguaggio
Responsabile dell’unità operativa:
Cavallina Gianni Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Gasperini Massimo Dottorando di ricerca
Lambardi Stefano Dottore di ricerca
Pastorini Alessandro Cultore della materia
Ruocco Angelo Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
La progettazione delle chiese nell’area fiorentina
negli ultimi anni del novecento
Responsabile dell’unità operativa:
Degl’Innocenti Piero Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Rosetti Antonella Cultore della materia
Di Nubila Lucia Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Recupero urbano e progetto
Responsabile dell’unità operativa:
Di Cristina Benedetto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Chieffi Stefano Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Firenze: la città degli stranieri e il cimitero
degli Allori
Responsabile dell’unità operativa:
Gobbi Sica Grazia Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
26
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Lettura dell’edilizia speciale nell’area italiana.
Analisi comparata dei diversi filoni
tipologici dell’architettura dalle matrici
originarie al movimento moderno
Responsabile dell’unità operativa:
Maffei Gian Luigi Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il castello di Shawbak (Giordania): dalla
ricerca all’intervento di restauro
Responsabile dell’unità operativa:
Mocenni Carlo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa :
Mocenni Lodovico Architettto
Sodi Enrico Ingegnere
Lanfranchi Maria R. Restauratrice
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Avanguardia e/o tradizione
Responsabile dell’unità operativa:
Natalini Adolfo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Continuazione del progetto di ricerca
architettura e
dell’anno precedente.
disegno
Titolo della ricerca:
Il linguaggio architettonico della architettura
solare con l’integrazione di tecnologie
per le energie rinnovabili nella
progettazione bioclimatica
Responsabile dell’unità operativa:
Puccetti Paolo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Del Signore Giovanni Esperto
Giannini Luca Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Contemporaneità nel contesto storico
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Stefanelli Virginia Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bascherini Enrico Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progettodi
Ricerca:
La ricerca approda dopo anni di studio e
verifica a determinare due campi di ricerca
distinti “i centri storici” e la “periferia”
che è in fase di conclusione con la
pubblicazione attraverso i fondi 2005/
2006.
La nuova ricerca parte dalla consapevolezza
della difficoltà di progettare nel contesto
storico (articolato-complesso-denso
di significati), ad essa si contrappone la
rinnovata ricerca di alcuni progettisti ed
esempi d’architettura contemporanea
che trova nei caratteri dell’identità della
città storica la terra fertile per il progetto
contemporaneo.
Se la ricerca precedente ha indagato
sulle qualità della città storica e sulla dua-
lità città antica e città moderna, la nuova
ricerca propone alcune vie di ricerca
rintracciabili nel progetto contemporaneo.
Titolo della ricerca:
Analisi per la lettura e la valutazione
qualitativa delle strutture edilizie storiche
e del territorio a loro afferente con
applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento
solare base di sviluppo
delle geometrie pitagoriche.
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Aterini Barbara Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia M.R. Dottore di ricerca
Bacci Andrea Dottorando di ricerca
Canonico Renato Architetto
Niccolai Nicola Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Questa ricerca nasce dai risultati ottenuti
nell’ambito del progetto di ricerca
presentato dalla sottoscritta nell’anno
2006: Il rilievo dell’orientamento degli
edifici in relazione alla luce solare.
Scopo dello studio è quello di individuare,
partendo dall’orientamento degli edifici,
il progetto edilizio e da qui, applicando
le relazioni pitagoriche di geometria
pratica che hanno portato risultati
per l’individuazione dei moduli e della loro
aggregazione, ricostruire il protocollo del
cantiere.
La ricerca, applicata a più strutture bizantino-medioevali,
dovrà operare confronti
e stabilire quali fossero le regole
seguite dai costruttori antichi.
In tale ambito l’indagine e l’analisi dell’orientamento
dei monumenti è alla base
della ricerca, considerando che l’orientamento
riferito alla luce solare era un riferimento
fondamentale dei costruttori
antichi.
I lavori già iniziati con i rilievi dell’orientamento
a San Galgano in Val di Merse
(Siena) (marzo 2004) e al Castello di
27
Federico II a Prato, si sono perfezionati
nel corso della spedizione in Francia al
Castello normanno di Gisors (settembre
2004), e durante la missione a San Marco
Argentano (Cosenza) (ottobre 2006marzo
2007).
In particolare le relazioni geometriche
verificate sul castello normanno di Gisors
e a San Marco Argentano sono state
presentate dal gruppo di ricerca al
Convegno Internazionale di Studi tenutosi
ad Haifa (Israele) nel maggio 2007:
Symposium in Honor of the 102nd Birthday
of Dr. Zeev Goldmann, presso la
Haifa University-Faculty of Humanities.
Il lavoro in Calabria, la cui risonanza ha
già creato una vasta eco documentata
dalle pubblicazioni sui giornali della Calabria
di vari articoli e da un articolo, del
maggio 2007, sull’Avvenire; nonchè da
una intervista alla radio, dovrà proseguire
con ulteriori approfondimenti.
Tale ricerca prende avvio dalla richiesta
ale ricerca ricerca prende avvio dalla richiesta
di concessione relativa allo studio
dell’insediamento di San Marco Argentano
e dell’Abbazia della Matina con
delibera approvata all’unanimità dal Consiglio
Comunale della Città di San Marco
Argentano (marzo 2007) e già inoltrata
alla Regione Calabria per il reclutamento
dei fondi europei.
La restituzione dei risultati finali della ricerca
prevede una pubblicazione e la
realizzazione di tavole esplicative finalizzate
ad una mostra.
Barbara Aterini, responsabile di questa
Unità operativa, già membro del comitato
scientifico della ricerca: Studio e Lettura
all’interno del Territorio del Comune
di San Marco Argentano sui percorsi che
dal Castello normanno giungono all’Abbazia
della Matina è stato responsabile
del coordinamento scientifico di missione
per i rilievi della torre normanna di
San Marco Argentano (COSENZA) (21 al 31
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Altri componenti dell’unità operativa:
Bigagli Michela Dottoranda di ricerca
Puccini Chiara Architetto
ottobre 2006).
Inoltre è responsabile scientifico dei rapporti
con le istituzioni scolastiche locali
ed in questo ambito ha svolto presso
l’Istituto per Geometri di San Marco Argentano
(Cosenza) lezioni sul rilievo diretto,
topografico e sulla relativa restituzione
prospettica da immagini fotografiche
tramite l’utilizzo di appositi software
(ottobre 2006 e marzo 2007).
Cecilia Luschi è stata chiamata dal Dipartimento
di Architettura ed Analisi della Città
Mediterranea dell’Università di Reggio
Calabria come consulente per il Programma
di Ricerca PRIN 2004-2005: L’Organizzazione
Territoriale Cistercense in Italia
Meridionale: la valle del Crati nella
Calabria Citra.
Durata
Tempo previsto 12 mesi
Titolo della ricerca:
Infrastrutture urbane e infrastrutture
territoriali nella Toscana del trecento
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Bartoli M. Teresa Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Mele Giampiero Dottore di ricerca
Fossi Elena Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Il rinnovo della convenzione relativa al
rilievo del complesso conventuale di S.
Maria Novella permette di legare, come
era nelle intenzioni preliminari, la ricerca
del 2006 (relativa a criteri territoriali
e urbani del progetto gotico) a quella del
2005, relativa al rilievo e allo studio del
disegno dei grandi conventi.
Il completamento del rilievo del complesso
di S. Maria Novella e l’analisi dei risultati
sta portando l’evidenza di un progetto
a scala di isolato urbano, basato
puntualmente su modelli grafici di ascen-
denza altomedievale, testimoniati dalla
celebre pianta di San Gallo, probabilmente
conservati e sviluppati nel tempo
con continuità. Il disegno della città appare
come sistema a matrice circolare
di sottosistemi fondati su griglie ortogonali.
Dalla città al territorio, la strategia
che posiziona le strutture territoriali si
delinea con coerenza e continuità. Il progetto
architettonico dei diversi elementi
che compongono il grande convento, in
particolare la chiesa, può essere studiato
dal punto di vista della sua struttura
grafica e degli strumenti concettuali della
sua ideazione.
La puntuale descrizione di queste strategie,
dalla fabbrica alla città al territorio,
è lo scopo di questa fase della ricerca,
il cui fine ultimo è di concludersi in
una pubblicazione.
Titolo della ricerca:
Il rilievo come strumento di indagine per
il recupero: il caso dei piccoli centri minori
all’interno del tessuto urbanizzato
della piana fiorentina
Responsabile dell’unità operativa:
Bertocci Stefano Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Pancani Giovanni Dottore di ricerca
Parrinello Sandro Dottorando di ricerca
Tioli Francesco Dottore di ricerca
Cornieti Michele Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il disegno e la misura come strumento
di valutazione dell’identità dei luoghi
Responsabile dell’unità operativa:
Bini Marco Professore ordinario
Altri componenti dell’unità opera-
tiva afferenti al Dipartimento:
Bellini Alessandro Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia Dottore di ricerca
Capitanio Carolina Dottore di ricerca
Tioli Francesco Dottore di ricerca
Cornieti Michele Dottorando di ricerca
Pintore Angela Dottorando di ricerca
Concas Francesca Dottorando di ricerca
Bacci Andrea Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
La Cupola di Santa Maria del Fiore - indagini
non invasive - il georadar
Responsabile dell’unità operativa:
Corazzi Roberto Professore ordinario
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Guarino Guarini. Il San Lorenzo a Torino
Responsabile dell’unità operativa:
Crescenzi Carmela Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Matta Francesco Laureando
Petito Tommaso Laureando
Vanni Giulia Laureando
Vannuccini Claudio Laureando
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Dimore storiche fiorentine
Responsabile dell’unità operativa:
Jaff Marco Professore associato
28
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
I paramenti murari nei nuclei storici della
Toscana quali elementi di identità propria
o rielaborata da altre culture
Responsabile dell’unità operativa:
Mandelli Emma Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Bello Antonello Dottorando di ricerca
Salvatore Marta Dottorando di ricerca
Bologna Lorenza Dottore di ricerca
Taddei Giovanna Dottore di ricerca
Velo Uliva Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Rilievo e documentazione dei nuclei insediativi
minori della Svizzera Pesciatina
Responsabile dell’unità operativa:
Merlo Alessandro Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Lavoratti Gaia Dottorando di ricerca
Troiano Duccio Laureando
Zucconi Massimo Laureando
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
La rappresentazione di architettura in
rapporto all’evoluzione degli artefatti
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
cognitivi
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Pratesi Giovanni Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Campani Gilberto Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Barbera Salvo Cultore della materia
Lucifora Marco Cultore della materia
Mennea Ruggiero Cultore della materia
Velatta Laura Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La rappresentazione di oggetti architettonici
è da sempre argomento di studio
in funzione dell’evoluzione culturale e
tecnologica.
L’artificio cognitivo occupa una posizione
importante in questo processo evolutivo
ed i risultati a cui di volta in volta
si approda fanno discutere ulteriormente
del ruolo di questi nell’evoluzione della
rappresentazione in architettura.
La ricerca, naturale continuazione della
precedente “Rappresentazione dell’architettura
e architettura della rappresentazione”,
si svilupperà prendendo in esame
oltre ai softwares di settore anche
altre periferiche in via di sviluppo applicativo
nella progettazione e nello studio
di oggetti architettonici complessi.
Titolo della ricerca:
Percezione dell’architettura, modello di
spazio e tecniche di rappresentazione
attraverso lo studio della cultura materiale
e degli antichi strumenti di misura
Responsabile dell’unità operativa:
Puliti Enrico Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
Titolo della ricerca:
Archivio digitale del patrimonio iconografico
museale europeo: la Libreria digitale
dell’illustrazione di Moda
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Puma Paola Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
Concas Francesca Dottarando di ricerca
Paci Isabella Laureata- consulente
Ghelarducci C. Laureata- consulente
Bertocci Silvia Laureata- consulente
Yeong Yujin Consulente
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’interesse storico artistico del patrimonio
culturale italiano, non disgiunto dai
crescenti problemi di manutenzione e
gestione museale, ha nel tempo promosso
nel nostro paese la formazione di un
know-how particolarmente spinto sull’uso
di specifiche applicazioni delle nuove tecnologie
per l’acquisizione e la gestione
dati, oltre che per la comunicazione dei
contenuti museografici attraverso strumenti
di ICT, oggi necessari per la pianificazione
di interventi materiali e/o di
divulgazione di parti sensibili dei nostri
beni culturali.
Molti musei stanno perciò oggi investendo
risorse nel processo di digitalizzazione
delle proprie collezioni, che rappresentano
spesso anche realtà culturali ed
amministrative complesse.
Principi di riferimento quali la decentralizzazione
e l’interoperabilità sono stati
alla base delle strategie di approccio alla
progettazione di sistemi tecnologici per
la comunicazione e l’integrazione di con-
tenuti digitali culturali per il progetto di
Libreria digitale dell’illustrazione di Moda.
L’illustrazione di moda costituisce un patrimonio
culturale di notevole rilevanza
storica, sociologica e artistica per tutti i
paesi protagonisti delle vicende e della
storia vestimentaria.
L’iconografia del disegno di progetto o di
illustrazione rappresenta, infatti, una
potente testimonianza della cultura e del
gusto delle varie epoche e contemporaneamente
un testo descrittivo da indagare
dal punto di vista linguistico e disciplinare
nei diversi campi tematici e
applicativi del fashion design: dall’abbigliamento
al tessile, al gioiello.
Le consistenti produzioni grafiche esistenti
negli archivi di case di moda, musei,
biblioteche, centri di studio, case
editrici sono attualmente raramente raccolte,
ordinate, catalogate e reperibili in
catalogazioni consultabili, in una situazione
che accomuna l’Italia agli altri paesi
europei.
Scopo e fasi della ricerca
Con lo scopo di superate le barriere fisiche
di accesso al museo e di distanza
tra musei posti in diversi paesi, nasce
nel 2005 il progetto, in collaborazione con
la Galleria del Costume di Palazzo Pitti
di Firenze, pensato come nucleo italiano
di una rete di archivi digitali europei sull’illustrazione
di moda. Della rete internazionale
fanno parte, ad oggi, un partner
spagnolo - il Centro Superior Diseño
De Moda Madrid, a sua volta collegato
all’istituzione museale del Museo del
Traje di Madrid- e la Ecole Superieure
Estienne di Parigi.
Metodologia
La sperimentazione è stata finora avviata
dal nodo italiano della rete strutturando
l’archivio digitale comprendente i disegni
appartenenti al Fondo Thayaht, nucleo
di 106 bozzetti del poliedrico artista
futurista fiorentino, tra le altre cose in-
29
ventore del rivoluzionario capo di abbigliamento
che avrebbe poi avuto tanta
fortuna: la tuta.
Contenuti redazionali e contenuti provenienti
dai repository esterni sono consultabili
per portare il singolo documento
dall’ambiente che lo ha prodotto all’ambiente
del fruitore moderno colmando
il vuoto che in genere si viene a creare
fra documento e informazione nell’ambito
della divulgazione al grande
pubblico. Il progetto della Libreria digitale
dell’illustrazione di Moda si rivolge
alla comunità professionale, ma anche
ad un pubblico più vasto di quello classico
dei ricercatori d’archivio, mettendo a
disposizione una base dati scientificamente
affidabile, in cui la quantità dei
dati non vada a scapito della loro qualità
ed è progettato per tre tipologie di fruitori:
-studiosi del costume e della moda
-operatori dell’informazione e delle istituzioni
museali di settore
-pubblico non specializzato.
Risultati prevedibili
La Libreria digitale dell’illustrazione di
Moda consente, di elaborare informazioni
oggi distribuite in archivi distinti di
musei e istituti culturali attraverso chiavi
di interpretazione che possono essere
costituite da brevi saggi a contenuto
informativo di diverso livello oppure da
gallerie visuali tematicamente legate.
Il visitatore può scegliere il proprio percorso
culturale recuperando keys a partire
da un singolo elemento disponibile
in un museo o da uno specifico interesse
con la formazione di percorsi formativi
personalizzati. Reti di musei possono
inoltre essere sviluppate al fine di
condividere le proprie collezioni e promuovere
un accesso integrato al bene
culturale.
Durata
Il progetto ha durata pluriennale, pre-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
sumibilmente in numero di tre.
architettura e
innovazione
Titolo della ricerca:
Edifici con paramenti policromi in Toscana
Responsabile dell’unità operativa:
Scalzo Marcello Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Bovio Valentina Cultore della materia
Caprara Andrea Cultore della materia
Grillotti Francesca Cultore della materia
Sgarioto Salvatore Cultore della materia
Frulio Gabriela Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Rilievo, indagine e conoscenza delle archeologie
monumentali di Villa Adriana
a Tivoli
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Verdiani Giorgio Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Di Tondo Sergio Dottorando di ricerca
Battini Carlo Dottorando di ricerca
Fantini Filippo Dottorando di ricerca
Tioli Francesco Docente a contratto
Susca Filippo Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La ricerca si pone come obbiettivo la
conoscenza profonda delle regole architettoniche
e compositive che sottendono
il disegno di un complesso monumentale
così originale come la Villa di Adriano
a Tivoli. Il tema si propone di analizzare
l’intero complesso di epoca adrianea
(117 d.C.-138 d.C.). Gli strumenti
di indagine utilizzati sono quelli propri
della disciplina architettonica: il rilievo,
l’analisi della misura, l’analisi delle strutture
murarie e relativa collocazione temporale,
lo studio della struttura compositiva
e distributiva dell’intero aggregato
della Villa e delle singole fabbriche.
Dette analisi concorrono alla definizione
di un quadro evolutivo chiaro del complesso
adrianeo e di una metodologia di
approccio alla conoscenza del bene architettonico
finalizzata alla lettura delle
strutture compositive che governano la
“disposizione”.
Le operazioni di documentazione e conoscenza
possono qui trarre estremo beneficio
sia delle esperienze pregresse dei
componenti del team di ricerca, attuate
proprio sul sito della Villa, sia dalle loro
specifiche competenze nel campo del rilievo
digitale, che già si è dimostrato chiave
fondamentale per l’indagine e la conoscenza
delle archeologie monumentali.
La ricerca, assistita dalla copiosa e non
sempre ordinata letteratura in merito
alla Villa e ai singoli padiglioni, intende
affrontare il tema della composizione
della Villa alle differenti scale di progettazione
che concorrono alla definizione
degli ambienti adrianei. La lettura della
Villa alla scala urbanistica e territoriale
affronta il rapporto del complesso adrianeo
con la struttura consolidata del territorio
naturale e antropizzato dell’agro
tiburtino, al fine di comprendere l’influenza
della conformazione del sito nei confronti
delle scelte compositive alla base
del progetto. Lo studio dei singoli padiglioni
della Villa e del tessuto connettivo
dei percorsi sotterranei e fuori terra (non
sempre ad oggi sufficientemente documentato),
intende far chiarezza sull’impiego
funzionale, ancora non definito, di
alcuni padiglioni (la c.d. “Palestra”, il c.d.
Padiglione di Tempe, il sistema Triclinio
Imperiale, Hospitalia, ecc.), e sulle tipologie
insediative da cui i padiglioni della
Villa traggono riferimento. Si intende infine
affrontare lo studio alla scala di dettaglio
dell’apparato decorativo presente
all’interno dei singoli padiglioni. Quest’ultima
fase da un lato è funzionale alle due
precedenti, dall’altro restituisce, ancor
più dell’architettura, una visione chiara
del clima culturale presente all’epoca
della costruzione della Villa.
La ricerca affrontata nel rispetto dei temi
sopra citati non può prescindere da approfondite
operazioni di rilievo diretto e
strumentale. Lo sviluppo tecnologico oggi
fornisce una considerevole varietà di
strumenti di indagine che hanno già trovato
modo di essere applicati dallo stesso
team di ricerca qui proposto con soluzioni
originali ed innovative; la ricerca
si arricchisce quindi della possibilità di
sperimentare nuove metodologie di indagine
e documentazione di un complesso
archeologico vario ed unico come la
Villa dell’Imperatore Adriano a Tivoli.
30
Titolo della ricerca:
Archeologia industriale, progetto di riconversione
funzionale per attrezzature
espositive e metaprogetto urbano
Responsabile dell’unità operativa:
Breschi Alberto Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tamino Marco Ricercatore
Andreini Laura Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Martera Eugenio Dottore di ricerca
Barberis Valerio Dottore di ricerca
Parigi Eva Dottore di ricerca
Piccioli Martino Dottore di ricerca
Cesaro Edoardo Dottore di ricerca
Giannoni Claudia Assegnista
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Architettura e tipografia nel primo novecento
Responsabile dell’unità operativa:
D’Auria Antonio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Maini Giuseppe Docente a contratto
Lazzaro Mauro Docente a contratto
Battaglini Yuri Dottorando di ricerca
Masini Roberto Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il museo della città
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Lorusso Flaviano M. Professore associato
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Moretti Marino Professore associato architettura e
luoghi
Altri componenti dell’unità operativa:
Becagli Nicola Cultore della materia
Deriu Francesco Dottorando di ricerca
Gai Alessio Cultore della materia
Nocentini Teresa Cultore della materia
Shaub Jennifer Collaboratore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
All’interno del grande sviluppo della realizzazione
di musei, così specifica e diffusa
nella società contemporanea al punto
da delineare una sorta di museum
boom -secondo la definizione di Luca
Basso Peressut- il Museo della Città rappresenta
una declinazione particolare,
nel suo ruolo funzionale e simbolico direttamente
connesso alla città di riferimento,
assunta essa stessa come materia
del suo contenuto. Relazione speciale,
compresa tra il compito di radunare,
custodire e mostrare i materiali
significativi e rappresentativi della sua
memoria e quello di laboratorio propositivo
della sua storia evolutiva in atto.
A Firenze, un Museo della Città cerca da
tempo la sua sede. Pur avendo già delineato
il suo contenuto museografico, una
ricognizione documentaria comparativa
con analoghe esperienze e realizzazioni
italiane e straniere, sia in termini di contenuti
che di espressione architettonica,
nonchè la riflessione sul suo portato potenziale
tramite anche l’elaborazione di
ipotesi progettuali attraverso la didattica
del Laboratorio di Progettazione e
delle tesi di Laurea sul possibile MCF -
Museo della Città di Firenze, possono
costituire l’obiettivo utile di un programma
di ricerca in grado di illuminarne,
aggiornarne e figurarne un’ipotesi attualizzata.
Titolo della ricerca:
Future House: intenzioni e progetto
Responsabile dell’unità operativa:
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Eterogeneità ed omogeneità dello e nello
spazio museale
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Pannocchia Vittorio Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Tra gli aspetti, indagati nella ricerca “Occasioni
urbane e Museo” svolta in precedenza,
ve n’è uno che merita ulteriori
approfondimenti perché ha reso in piena
evidenza una direzione lungo cui dirigere
nuove indagini. Si tratta del concetto
di “eterogeneità” ed “omogeneità”
dello e nello spazio museale. Le due preposizioni,
l’una specificativa e l’altra indispensabile
quando si indica “il dentro”
sono state poste innanzi al termine spazio
per evidenziare la loro coesistenza.
Ora mentre l’espressione “eterogeneità
ed omogeneità dello spazio museale” fa
riferimento diretto alla conformazione
architettonica dell’attrezzatura museo, la
seconda richiama alla mente i rapporti
instaurati tra quest’ultima e le cose mostrate.
Vista la diffusione sempre maggiore,
in confronto al passato, di molti
mezzi adatti per comunicare prontamente
i concetti sui quali ogni oggetto effettivamente
esistente è basato non può
destare meraviglia un fatto. Oggi viene
considerato essenziale, per la vita dell’uomo,
l’insieme delle azioni che il singolo,
in quanto appartenente alla comunità
sociale, e questa ultima devono
compiere, spesso insieme, “per mostrare”.
Sembra anche evidente e ciascuno
Titolo della ricerca:
La cultura del paesaggio in Italia dal
1950al 2000
Responsabile dell’unità operativa:
Agostini Elisabetta M. Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Carbini Emiliana Cultore dela materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il ruolo della luce nel progetto d’architettura
contemporanea
Responsabile dell’unità operativa:
Capanni Fabio Professore Associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bracardi Michela Dottorando di ricerca
Marrocchi Claudio Dottarando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il
viaggio come progetto e trasposizione
Responsabile dell’unità operativa:
Collotti Francesco Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Ariani Lisa Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il progetto di architettura in aree archeo-
31
logiche: l’accesso a luoghi archeologici
Responsabile dell’unità operativa:
Eccheli Maria Grazia Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Pivetta Michelangelo Dottore di ricerca
Pireddu Alberto Dottorando di ricerca
Barontini Luca Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il progetto architettonico in ambito sanitario
nei rapporti con il contesto territoriale
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Manfredini Alberto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Manfredini Giovanni Esperto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
L’inserimento urbanistico delle opere
ospedaliere nel territorio è di straordinaria
importanza per il recupero e la rivitalizzazione
di quella parte di città su
cui insiste la struttura sanitaria. Tale attenzione
è peraltro disattesa, nella stragrande
maggioranza dei casi, per una
duplice serie di motivazioni. Da un lato
la progettazione di tali opere è stata ed
è affidata ai cosiddetti specialisti di settore
che in nome di esigenze specificatamente
peculiari, contribuiscono alla
concretizzazione di quei volumi amorfi e
indifferenziati che tanta responsabilità
hanno avuto e hanno nei confronti della
qualità dell’architettura. Dall’altro la
mancanza della costruzione di una base
teorica unitaria sui problemi del contesto
e in particolare la carenza di sensibilità
e la mai sufficiente presa di coscien-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
za sui risvolti ambientali sempre connessi
con l’edificazione di macrostrutture specializzate
come l’ospedale, ha impedito,
salvo qualche rara eccezione, la costruzione
di un metodo progettuale estensibile
al territorio pur partendo da un fatto
specifico e specializzato. Sarebbe oltremodo
indispensabile riattualizzare il binomio
teoria-metodo progettuale, soprattutto
in ambito sanitario, per riportare
l’attenzione sul concetto e sul termine
di morfologia urbana troppo sovente
dato per acquisito, o peggio per superfluo.
Ciò accade non perché tipologia
e morfologia avessero mostrato segni
di debolezza od obsolescenza in favore
del principio più generale del già
teorizzato “principio insediativo”. Ciò
avviene, ed è grave, in nome di esigenze
funzionali che finiscono per assumere
ruolo inessenziale per la configurazione
della morfologia stessa e marginale
anche per la composizione architettonica
del manufatto (il variare temporale
dell’esigenza funzionale finisce
con il compromettere la scelta iniziale
indipendentemente dalla maggiore o
minore flessibilità d’uso del tipo edilizio).
L’importanza troppo sovente elusa di
questo aspetto risiede nel fatto che l’intervento
progettuale a carattere ospedaliero
si inserisce a pieno titolo, e in un
gran numero di casi, nel più ampio capitolo
del “restauro urbano”. I progetti e
successivamente le realizzazioni che si
andranno a compiere prossimamente o
riguarderanno l’edificazione di nuovi complessi
o il miglioramento e il completamento
di complessi esistenti. Si concretizzeranno
in forme che dovrebbero essere
sostenute da necessità ineludibili
che nulla hanno a che vedere con le cosiddette
esigenze funzionali che, secondo
taluni, dovrebbero costituire da sole
il back ground del progetto. In altri termini
se non è impossibile trovare una
struttura ospedaliera che funzioni, che
non significa peraltro che soddisfi in ogni
parte i suoi operatori (ma all’architettura
poco importa o dovrebbero importare
le logiche di potere all’interno di tali
strutture), è difficile trovarne una la cui
morfologia complessiva sia in sintonia
con la morfologia urbana preesistente,
e ancor più difficile trovarne una la cui
morfologia si possa porre come momento
di sintesi di un processo analitico più
generale di cui il progetto specifico costituisce
solo l’atto finale.
Scopo della ricerca è quello di individuare
una serie di esempi “positivi” nell’accezione
dianzi esposta attraverso una fase
di lettura del territorio d’appartenenza
delle opere prescelte attraverso una fase
di analisi critica delle opere medesime.
Con lo scopo di poter codificare una
“metodologia” di intervento per tali strutture
specialistiche all’interno del proprio
contesto.
La durata prevedibile della ricerca è di
due o tre annualità.
Titolo della ricerca:
Viaggi, migrazioni, contaminazioni, attraversamenti:
le eterotopìe dei Maestri
Responsabile dell’unità operativa:
Pirazzoli Giacomo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bini Caterina Dottorando di ricerca
Martini Gioia Dottorando di ricerca
Balestri Cristiano Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Progettare città Laboratorio sperimentale
di progettazione urbana
Responsabile dell’unità operativa:
Rossi Prodi Fabrizio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Privitera Francesca Dottore di ricerca
Romagnoli EmilianoDottore di ricerca
Giagnoni Jacopo M. Dottorando di ricerca
Spagni Nicola Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Identità dell’architettura italiana
Responsabile dell’unità operativa:
Zermani Paolo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Alpini Mauro Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Butini Riccardo Dottore di ricerca
Mugnai Francesca Dottore di ricerca
Bracardi Michela Dottore di ricerca
Catarsi Silvia Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
32
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
Morano Rosa Maria Cultore della materia
2008
Ricerche di ateneo
ordinate secondo la sezione di
appartenenza del docente
architettura e
città
Titolo della ricerca:
Da infrastruttura a città. Progetti intorno
alla nuova tramvia di Firenze
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Capestro Antonio Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Palumbo Cinzia Docente a contratto
Neri Massimo Dottore di ricerca
De Carolis Fulvio Dottorando di ricerca
Migliorato Nadia Cultore della materia
Monducci Riccardo Cultore della materia
Birindelli Alberto Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Nel quadro delle trasformazioni attuali il
concetto di città, territorio e ambiente
acquisiscono un significato a più dimensioni,
rappresentano “differenti ecologie”
ed introducono ad una nuova progettazione
delle relazioni tra ecosistemi, quelli
naturali e quelli urbano-territoriali considerati,
in toto, luoghi da abitare. In
particolare le nuove infrastrutturazioni
potrebbero generare scenari inediti della
città futura e innescare strategicamen-
te nuove forme di urbanità. Strade, ferrovie,
linee tranviarie, scambiatori intermodali,
stazioni metropolitane e ferroviarie
e tranviarie, parcheggi ecc. potrebbero,
come sistemi urbani complessi,
generare relazioni e spazi rinnovati.
Tale metodologia tende al superamento
di una visione oggettuale ed episodica
degli eventi infrastrutturali ed architettonici
per ipotizzare un sistema spaziale
complesso e continuo, nel quale ogni elemento
ed ogni ambito si caratterizzano
con una identità riconoscibile come singolarità
che appartiene contemporaneamente
alla totalità del sistema urbano,
visto nella sua complessità.
Nell’ambito della riformulazione di urbanità
contemporanee, la ricerca ha scelto
come ambito tematico l’infrastrutturazione
della città e del territorio fiorentino
attraverso la tranvia che connoterà non
solo funzionalmente l’habitat urbano.
La ricerca proporrà quindi lo studio e il
progetto, attraverso laboratori di progettazione,
di una o più realtà urbane fortemente
interessate da una infrastruttura
di collegamento come la tranvia che
potenzialmente può rappresentare una
occasione significativa per Firenze. Partendo
da una connotazione funzionale,
le aree interessate dal passaggio della
tranvia possono trasformarsi in infrastrutture
da abitare ed essere riprogettate
come luoghi di espressione di nuove
identità urbane.
Obiettivi
Ripensare le infrastrutture come occasione
di rinnovo urbano e sociale trasformandole
da sistemi fisici di collegamento
a nuovi spazi da restituire alla città.
Metodologia e fasi di ricerca
Prima Fase: primo anno
- Mappatura dei luoghi notevoli intorno
alla tranvia e formulazione di un progetto
di indirizzi per la loro riqualificazione.
- Individuazione dei temi progettuali at-
traverso vocazioni, spazialità, attività e
attrezzature con relative quantità;
- Individuazione di una prima ipotesi della
struttura di un impianto funzionale in scala
Urbano-Territoriale nel quale siano indicati
ruoli e interazioni tra luoghi notevoli,
tessuto urbano e infrastruttura;
- Studi di fattibilità in scala Urbano-Architettonica
su aree campione (UMI)
estrapolate dal progetto guida sopracitato.
Seconda fase : secondo anno
- Predisposizione di presentazione a video
dello studio e dei progetti elaborati
nella prima fase della ricerca.
- Pubblicazione dei risultati ottenuti.
Durata
La ricerca sarà biennale.
Titolo della ricerca:
Progetti e architetture nelle città d’arte
Responsabile dell’unità operativa:
Macci Loris G. Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tramonti Ulisse Professore ordinario
Baratelli Alberti Professore associato
Zanirato Claudio Ricercatore
Fabbrizzi Fabio Ricercatore
Novelli Nicoletta Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
I parchi tecnologici e culturali della società
medievale. Le abbazie cistercensi:
organizzazione spaziale dell’architettura
e dell’ambiente.
Responsabile dell’unità operativa:
Pinagli Maria Gabriella Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Angelini Leonardo Cultore della materia
33
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Le figure dello spazio sacro
Responsabile dell’unità operativa:
Ricci Andrea Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Broccolo Bruno Docente a contratto
Cavicchioli Andrea Cultore della materia
Cossu Cristiano Dottore di ricerca
Piatti Andrea Cultore della materia
Toni Ada Dottore di ricerca
Zamagna Domenico Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
ricerca di ateneo
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dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
architettura e
di Ricerca:
contesto
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Studi per una operante storia delle città
e del territorio italiano
Responsabile dell’unità operativa:
Cataldi Giancarlo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Gasperini Massimo Dottorando di ricerca
Londi Tommaso Architetto
Sardella Paolo Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Nuove parti urbane ed edifici della istituzione/segni,
significati, linguaggio
Responsabile dell’unità operativa:
Cavallina Gianni Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Gasperini Massimo Dottorando di ricerca
Lambardi Stefano Dottore di ricerca
Pastorini Alessandro Cultore della materia
Ruocco Angelo Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Evoluzione tipologica degli edifici scolastici
nella esperienza contemporanea
(dal 1980 ad oggi)
Responsabile dell’unità operativa:
Checchi Pierfilippo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tramonti Ulisse Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Fioravanti Matteo Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
Titolo della ricerca:
La progettazione delle chiese nell’area fiorentina
negli ultimi anni del novecento
Responsabile dell’unità operativa:
Degl’Innocenti Piero Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Rosetti Antonella Cultore della materia
Di Nubila Lucia Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Recupero urbano e progetto architettonico
Responsabile dell’unità operativa:
Di Cristina Benedetto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Chieffi Stefano Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Lettura dell’edilizia speciale nell’area italiana.
Analisi comparata dei diversi filoni
tipologici dell’architettura dalle matrici
originarie al movimento moderno
Responsabile dell’unità operativa:
Maffei Gian Luigi Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Avanguardia e/o tradizione
Responsabile dell’unità operativa:
Natalini Adolfo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il linguaggio architettonico della architettura
solare con l’integrazione di tecnologie
per le energie rinnovabili nella
progettazione bioclimatica
Responsabile dell’unità operativa:
Puccetti Paolo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Del Signore Giovanni Esperto
Giannini Luca Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Contemporaneità nel contesto storico
Responsabile dell’unità operativa:
Stefanelli Virginia Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bascherini Enrico Docente a contratto
Maglio Andrea Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
34
Titolo della ricerca:
Analisi per la lettura e la valutazione
qualitativa delle strutture edilizie storiche
e del territorio a loro afferente con
applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento
solare base di sviluppo
delle geometrie pitagoriche.
Responsabile dell’unità operativa:
Aterini Barbara Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia M.R. Dottore di ricerca
Bacci Andrea Dottore di ricerca
Niccolai Nicola Architetto
Canonico Renato Architetto
Niccolai Nicola Architetto
Fantini Francesca Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Ricerca biennale in itinere.
Questa ricerca nasce dai risultati ottenuti
nell’ambito del progetto di ricerca
presentato dalla sottoscritta nell’anno
2006: Il rilievo dell’orientamento degli
edifici in relazione alla luce solare.
Scopo dello studio è quello di individuare,
partendo dall’orientamento degli edifici,
il progetto edilizio e da qui, applicando
le relazioni pitagoriche di geometria
pratica che hanno portato risultati
per l’individuazione dei moduli e della loro
aggregazione, ricostruire il protocollo del
cantiere.
La ricerca, applicata a più strutture bizantino-medioevali,
ha lo scopo di operare
confronti e stabilire quali fossero le
regole seguite dai costruttori antichi.
In tale ambito l’indagine e l’analisi dell’orientamento
dei monumenti è alla base
della ricerca, considerando che l’orientamento
riferito alla luce solare era un
riferimento fondamentale dei costruttori
antichi.
I lavori, già iniziati con i rilievi dell’orientamento
a San Galgano in Val di Merse
(Siena) (marzo 2004) e al Castello di
ricerca di ateneo
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dell’architettura
2
architettura e
disegno
Titolo della ricerca:
Analisi per la lettura e la valutazione
qualitativa delle strutture edilizie storiche
e del territorio a loro afferente con
applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento
solare base di sviluppo
delle geometrie pitagoriche.
Responsabile dell’unità operativa:
Aterini Barbara Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia M.R. Dottore di ricerca
Bacci Andrea Dottore di ricerca
Niccolai Nicola Architetto
Canonico Renato Architetto
Niccolai Nicola Architetto
Fantini Francesca Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il cielo nel disegno dll’architettura
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Bartoli M. Teresa Professore ordinario
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Le ricerche compiute negli anni precedenti,
dedicate in larga misura al disegno
gotico del monumento, della città e
del territorio, hanno messo in evidenza
uno stretto legame tra le discipline medievali
dedicate allo studio del cielo e le
attività che hanno organizzato i poli materiali
del paesaggio antropizzato . Modelli
astratti costruiti per investigare nel
cielo generano figure utili per costruire
sulla terra. Molte delle trasformazioni che
la storiografia corrente presenta come
evoluzioni delle forme stilistiche appaiono,
rivisitate con un nuovo punto di vi-
sta, gli esiti di una progressione delle ricerche
scientifiche rivolte alla conoscenza
dei rapporti tra la terra e il cielo,
messa in atto ed esemplificata attraverso
le figure dell’architettura.
In particolare, lo studio del convento e
della chiesa di S. Maria Novella, oltre ad
avere fornito l’occasione per studiare la
distribuzione gotica dei conventi sulle trame
urbane e aver messo in evidenza uno
schema insospettato di “città ideale”, ha
permesso di scoprire le puntuali relazioni
tra lo specifico disegno della chiesa e alcune
particolari ricerche testimoniate dai
Trattati di aritmetica del tempo. Lo studio
da un lato di documenti di cartografia
gotica, dall’altro della distribuzione di nuclei
insediativi di vario tipo su direttrici
territoriali particolari ha permesso di riconoscere
nelle strategie topografiche a
grande scala gli stessi schemi operanti
nel disegno urbano e in quello architettonico,
legati alla scienza dell’ottica formulata
nei relativi trattati e sviluppata per
investigare sul cielo.
Nello specifico, questa volta si cerca il
puntuale riscontro tra:
1) la rappresentazione geometrica dell’universo
quale emerge dalla cultura
astronomica descritta dagli storici della
scienza,
2) la cartografia coeva (in particolare i
portolani);
3) i modelli figurati architettonici e urbani
messi in evidenza attraverso i rilievi
condotti nell’ultimo triennio.
Il fine è quello di superare le descrizioni
che la storiografia tradizionale offre per
i temi indicati e mettere a fuoco la relazione
tra la qualità, riconosciuta eccellente
con unanime consenso, di un ambiente
urbano e la complessità della cultura
architettonica che lo ha prodotto;
l’intreccio interdisciplinare che sta alla
base di ogni sua impresa spiega e motiva
la riconosciuta efficienza delle solu-
zioni messe in atto. Lo smontaggio e la
descrizione delle diverse strutture disciplinari
presenti nei fatti spaziali presi in
esame può offrire occasione di riflessioni
utili anche per l’analisi del presente.
Titolo della ricerca:
Il rilievo come strumento di indagine per
il recupero: il caso dei piccoli centri minori
all’interno del tessuto urbanizzato
della piana fiorentina
Responsabile dell’unità operativa:
Bertocci Stefano Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Pancani Giovanni Dottore di ricerca
Parrinello Sandro Dottorando di ricerca
Tioli Francesco Dottore di ricerca
Cornieti Michele Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il disegno e la misura come strumento
di valutazione dell’identità dei luoghi
Responsabile dell’unità operativa:
Bini Marco Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Luschi Cecilia Dottore di ricerca
Capitanio Carolina Assegnista di ricerca
Tioli Francesco Dottore di ricerca
Cornieti Michele Dottorando di ricerca
Pintore Angela Dottorando di ricerca
Bacci Andrea Dottorando di ricerca
Aiello Laura Dottorando di ricerca
Baldini Beatrice Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
35
Titolo della ricerca:
La Cupola di Santa Maria del Fiore - indagini
tomografiche e confronto con le
indagini georadar
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Corazzi Roberto Professore ordinario
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La tomografia elettrica è una metodologia
di misura che permette di disporre
sul corpo da investigare una quantità
molto grande di elettrodi (32, 64, ecc…;
nello specifico ne sono stati utilizzati 48)
sui quali viene alternativamente mandata
la corrente o misurata la differenza di
potenziale, in una sequenza pre-programmata
ed interamente automatica.
Si ottiene così il quadro dell’evoluzione,
sia verticale che laterale, della resistività
apparente, che deve poi essere interpretato
in modo da poter sostituire le
resistività e le profondità reali a quelle
apparenti.
La tomografia elettrica viene realizzata
misurando i valori della derivata del campo
elettrico in corrispondenza di una fila
di elettrodi di misura equispaziati. Questo
campo elettrico viene generato da
un polo di corrente posto all’esterno del
grigliato o da un dipolo posto all’interno
della linea di misura, il quale viene spostato
all’interno della linea. Questa prospezione
fornisce quindi una sezione
verticale dell’oggetto indagato mediante
più di 1300 valori di resistività apparente,
riportabili su una maglia regolare;
consente inoltre un notevole dettaglio
di definizione ed è validamente utilizzabile
per individuare ogni genere di
anomalia elettrica del materiale, sia verticale
che orizzontale.
La resistività è un parametro indipendente
dalle caratteristiche geometriche della
formazione litologica cui si riferisce ed
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
è definito come la resistenza elettrica per
unità di volume. I valori di resistività dipendono
dal grado di omogeneità, dal
livello di alterazione e dal grado di fratturazione
dei materiali .
Il metodo delle tomografie elettriche si
basa sull’assunto che la conducibilità elettrica
è in larga misura funzione della
porosità, del contenuto d’acqua e della
quantità di sali in essa disciolti.
Per la Cupola verrà utilizzata la geometria
Wenner/polo-dipolo (geometria Wenner
+ geometria polo-dipolo). La geometria
polo-dipolo prevede il posizionamento
di un “polo remoto”, cioè posto a
distanza teoricamente infinita.
I dati di resistività apparente vengono
elaborati con un apposito programma
(ERT LAB della GEOSTUDI ASTIER) in
grado di ricostruire per inversione numerica,
un modello di resistività reale.
Tale modello è stato realizzato tenendo
conto del volume “vuoto” del passaggio
di accesso a uno dei 16 “occhi” circolari
della calotta interna, che si trova proprio
sotto il grigliato di riferimento tracciato
per la tomografia.
I risultati potranno evidenziare la presenza
di materiali con valori di resistività
assai diversi fra loro, in particolare
potranno riconoscere un primo livello
superficiale (a partire dall’estradosso
della vela) dello spessore di circa 50-60
centimetri con valori di resistività compresi
tra 4.5 x 10 4 Ùm e 5.5 x 10 4 Ùm.
ed una discontinuità stratigrafica piano
parallela un secondo livello di materiali
più omogenei e conduttivi, dello spessore
di circa 80 centimetri (quindi si ha uno
strato compreso tra i 50 cm e i 130 cm,
come rilevato anche con le indagini radar)
con valori di resistività compresi tra
1.5 x 10 4 Ùm e 2.5 x 10 4 Ùm.
E’ intuibile inoltre la presenza di un terzo
strato, dai 130 cm di profondità fino
all’intradosso della vela, di materiali con
resistività maggiore, probabilmente paragonabili
alla zona estradossale. I risultati
potranno confermare quelli ottenuti
dai dati delle indagini con georadar
e quindi la composizione a tre strati della
muratura, con una zona intermedia a
composizione mista che avvalora l’ipotesi
del sacco. Con la tomografia elettrica,
però, saranno rilevati dati più dettagliati
proprio relativamente alla composizione
dello strato intermedio.
La ricerca avrà durata pluriennale.
Titolo della ricerca:
Guarino Guarini. Il San Lorenzo a Torino
Responsabile dell’unità operativa:
Crescenzi Carmela Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Vasarri Giulio Laureando
Piarulli Fabrizio Laureando
Carnevale Gaetano Laureando
Vanni Giulia Laureando
Vannuccini Claudio Laureando
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Dimore storiche fiorentine
Responsabile dell’unità operativa:
Jaff Marco Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bigagli Michela Dottoranda di ricerca
Puccini Chiara Architetto
Mattioli Lorenzo Architetto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
I paramenti murari nei nuclei storici della
Toscana quali elementi di identità pro-
pria o rielaborata da altre culture
Responsabile dell’unità operativa:
Mandelli Emma Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Salvatore Marta Dottorando di ricerca
Iurilli Stefania Dottorando di ricerca
Bello Antonello Dottore di ricerca
Bologna Lorenza Dottore di ricerca
Velo Uliva Dottore di ricerca
Cornieti Michele Dottore di ricerca
Taddei Giovanna Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Gli edifici speciali della Svizzera Pesciatina
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Merlo Alessandro Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Lavoratti Gaia Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
La nuova ricerca, che ha come oggetto
“gli edifici speciali della Svizzera Pesciatina”,
si pone in continuità con quella
condotta nei tre anni precedenti, inerente
il “rilievo dei nuclei insediativi minori della
Svizzera Pesciatina”.
Le analisi svolte su questo peculiare territorio
hanno infatti evidenziato la presenza
di insiemi di manufatti omogenei
per funzione e caratterizzazione architettonica,
edificati nel corso dei secoli per
soddisfare esigenze di ordine economico,
sociale o spirituale.
In particolare, l’attenzione verterà, in
questa prima fase, sulle cartiere, la cui
importanza, oggi come nei tempi passati,
ha segnato il paesaggio e l’economia
della Valleriana.
36
Tramite gli strumenti del disegno e della
rappresentazione, saranno messe in
evidenza le peculiari qualità architettoniche,
formali e funzionali di questi complessi
che, qualora non più in uso, dovranno
essere preservati in vista di un
loro possibile riutilizzo.
Nel corso del primo anno verranno intrapresi
i necessari studi sulla bibliografia
edita, tesi a inquadrare le cartiere nel
loro corretto contesto storico-geografico.
A queste analisi preliminari si affiancheranno
delle ricerche più approfondite
sulle singole strutture al fine di individuare
un manufatto - che fungerà da
esempio “pilota” - sul quale testare le
diverse metodologie di rilievo che si intendono
utilizzare, verificandone l’applicabilità
e l’efficacia.
In questo stesso anno, compatibilmente
con le risorse disponibili, verrà attivata
una prima campagna di rilevamento con
lo scopo di documentare non solo gli
aspetti dimensionali e geometrici del
manufatto oggetto di studio, ma anche
quelli formali, tipologici e materici lo contraddistinguono.
Il tipo di ricerca proposta e gli esiti finali
che il progetto si prefigge hanno suscitato
l’interesse delle associazioni locali -
in particolare del Museo della Carta con
il quale è al vaglio la possibilità di un
accordo scientifico - che operano per la
salvaguardia del patrimonio immobile e
mobile dell’area.
Nel progetto verranno coinvolti anche
professori, dottori e dottorandi di ricerca
afferenti al Dipartimento di Progettazione.
Titolo della ricerca:
La rappresentazione di architettura in
rapporto all’evoluzione degli artefatti
cognitivi
Responsabile dell’unità operativa:
Pratesi Giovanni Ricercatore
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
di Ricerca:
architettura e
Altri componenti dell’unità operativa:
Continuazione del progetto di ricerca innovazione
Nocentini Teresa Cultore della materia
dell’anno precedente.
Shaub Jennifer Cultore della materia
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Campani Gilberto Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Lucifora Marco Cultore della materia
Meligeni Mario Docente a contratto
Mennea Ruggiero Cultore della materia
Velatta Laura Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Percezione dell’architettura, modello di
spazio e tecniche di rappresentazione
attraverso lo studio della cultura materiale
e degli antichi strumenti di misura
Responsabile dell’unità operativa:
Puliti Enrico Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Archivio digitale del patrimonio iconografico
museale europeo: la Libreria digitale
dell’illustrazione di Moda
Responsabile dell’unità operativa:
Puma Paola Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Masci Massimiliano Dottore di ricerca
Concas Francesca Dottarando di ricerca
Paci Isabella Laureata- consulente
Ghelarducci C. Laureata- consulente
Bertocci Silvia Laureata- consulente
Yeong Yujin Consulente
Descrizione sintetica del progetto
Titolo della ricerca:
Edifici con paramenti policromi in Toscana
Responsabile dell’unità operativa:
Scalzo Marcello Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Bovio Valentina Cultore della materia
Caprara Andrea Cultore della materia
Grillotti Francesca Cultore della materia
Sgarioto Salvatore Cultore della materia
Frulio Gabriela Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Rilievo, indagine e conoscenza delle archeologie
monumentali di Villa Adriana
a Tivoli
Responsabile dell’unità operativa:
Verdiani Giorgio Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Iurilli Stefania Dottorando di ricerca
Fantini Filippo Dottorando di ricerca
Battini Carlo Dottorando di ricerca
Tioli Francesco Dottore di ricerca
Di Tondo Sergio Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Archeologia industriale, progetto di riconversione
funzionale per attrezzature
espositive e metaprogetto urbano
Responsabile dell’unità operativa:
Breschi Alberto Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Tamino Marco Ricercatore
Andreini Laura Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Martera Eugenio Dottore di ricerca
Barberis Valerio Dottore di ricerca
Parigi Eva Dottore di ricerca
Piccioli Martino Dottore di ricerca
Cesaro Edoardo Dottore di ricerca
Giannoni Claudia Assegnista
Todesca Giovanni Assegnista
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Architettura e tipografia nel primo novecento
Responsabile dell’unità operativa:
D’Auria Antonio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Maini Giuseppe Docente a contratto
Lazzaro Mauro Docente a contratto
Battaglini Yuri Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il museo della città
Responsabile dell’unità operativa:
Lorusso Flaviano M.Professore associato
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Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Future House: intenzioni e progetto
Responsabile dell’unità operativa:
Moretti Marino Professore associato
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Eterogeneità ed omogeneità dello e nello
spazio museale
Responsabile dell’unità operativa:
Pannocchia Vittorio Ricercatore
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
architettura e
luoghi
Titolo della ricerca:
La cultura del paesaggio in Italia dal 1950
al 2000
Responsabile dell’unità operativa:
Agostini Elisabetta M. Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Carbini Emiliana Cultore dela materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il ruolo della luce nel progetto d’architettura
contemporanea
Responsabile dell’unità operativa:
Capanni Fabio Professore Associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Marrocchi Claudio Dottorando di ricerca
Masoni Alessandro Dottarando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il
viaggio come progetto e trasposizione
Responsabile dell’unità operativa:
Collotti Francesco Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Ariani Lisa Docente a contratto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Il progetto di architettura in aree archeo-
logiche: l’accesso a luoghi archeologici
Responsabile dell’unità operativa:
Eccheli Maria Grazia Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Pivetta Michelangelo Dottore di ricerca
Pireddu Alberto Dottorando di ricerca
Barontini Luca Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Teoria e pratica progettuale quale contributo
per la riqualificazione del territorio
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Manfredini Alberto Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Manfredini Giovanni Esperto
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Obiettivo centrale della politica di tutela
e assetto del territorio nel nostro paese
è certamente il recupero del patrimonio
edilizio esistente.
La ricerca si rivolge prevalentemente al
tema della riqualificazione urbana nel
senso più ampio del termine sia per quanto
riguarda l’ubicazione (riqualificazione
di aree dimesse o in via di dismissione
all’interno dei centri storici, così come
nelle immediate ed estreme periferie), che
per quanto riguarda il tipo di edilizia presente
(pubblica e privata) o assente (ambiti
naturalistici e paesaggistici).
La ricerca si muove sia sul piano tipologico
e morfologico che sul piano tecnologico
ritenendo non possibile prescindere
dai temi della sostenibilità.
In modo però che questi ultimi siano
sempre presenti pur non assumendo mai
ruolo prevaricatore nei riguardi delle
componenti del progetto.
Scopo della ricerca è pertanto l’approfondimento
delle tematiche della riqualificazione
morfologica, tipologica e tecnologica
in relazione alle esigenze della
città contemporanea, anche con l’analisi
di casi concreti progettati e / o realizzati,
al fine di fornire un ausilio (con la pubblicazione
della ricerca), a quanti siano
interessati alla riqualificazione di particolari
ambiti del territorio nazionale.
Titolo della ricerca:
Migrazioni creative: dopo le eterotopìe
dei Maestri
Responsabile dell’unità operativa:
Pirazzoli Giacomo Professore associato
Altri componenti dell’unità operativa:
Bini Caterina Dottorando di ricerca
Martini Gioia Dottorando di ricerca
Balestri Cristiano Cultore della materia
Sbolci Jacopo Cultore della materia
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
Titolo della ricerca:
Progettare città Laboratorio sperimentale
di progettazione urbana
Responsabile dell’unità operativa:
Rossi Prodi Fabrizio Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa:
Privitera Francesca Dottore di ricerca
Giagnoni Jacopo M. Dottorando di ricerca
Spagni Nicola Dottorando di ricerca
Micocci Fabiano Dottorando di ricerca
Genise Francesca Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Continuazione del progetto di ricerca
dell’anno precedente.
38
Titolo della ricerca:
Fra identità e alterità: Progettare nei
paesaggi dell’incertezza
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Volpe Andrea Innocenzo Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Passarini Carlotta Dottorando di ricerca
Maugnai Francesca Dottore di ricerca
Catarsi Silvia Dottore di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
In un saggio di qualche anno fa, o per
meglio dire del secolo scorso, il celebre
sociologo di origine polacca Zygmunt
Bauman riflette sul paradosso che di lì a
pochi anni sarebbe esploso col clamoroso
crollo delle torri di Manhattan. La società
dell’incertezza deriva dalla massima
espressione della libertà individuale
caratteristica della seconda modernità.
Un’era liquida dove gli estremi si toccano
confondendosi. E dove i confini e le
distanze evaporano nell’incontro-scontro
fra dimensioni globali e tradizioni locali.
Incertezza che è al contempo mancanza
di sicurezza e paura del futuro; assenza
di speranza e crisi del corpus delle
certezze acquisite e dei valori etici e
culturali ereditati dal passato e dalla prima
era moderna.
Con fare da entomologo, Bauman dolorosamente
svela le contraddizioni e le
assurdità del nostro presente che sembra
non passare. Cristallizzato com’è nel
suo continuo rinnovarsi per fuggire la
storia.
Un orizzonte dove il tempo si frammenta
in episodi; non riuscendo più ad essere
fiume poiché oramai ridotto ad uno
sparso insieme di pozzanghere; tante
quanti sono le diverse individualità. Ciascuna
padrona del proprio tempo, ciascuna
incapace di sciogliersi in una di-
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
2
mensione collettiva.
E’ in questa prospettiva di un’apparente,
ineluttabile, atomizzazione che si registra
l’irreparabile crisi dei concetti di
identità e differenza.
E’ ovvio che la pratica del progetto di
architettura non può essere ridotta alla
sola sociologia del presente, ma debba
essere canonica composizione di figure,
memorie e dei diversi caratteri del locus
in sintetica espressione del proprio tempo.
Ci interroghiamo purtuttavia se sia
bastevole oggi farsi latori della sola istanza
di una purezza disciplinare. O se non
convenga, stante il riconoscimento della
liquidità della nostra epoca, accettare la
sfida proposta da Bauman alla fine del
saggio: Esiste una possibilità progressiva.
Non tutto è perduto nell’era globale.
Fra la rivendicazione alla difesa di
un’identità esclusiva (che può condurre
-letteralmente- all’esclusione di altre
identità e dunque alla loro negazione) e
la perdita della stessa c’è una possibile
via di uscita. Ed è paradossalmente banale.
Occorre imparare a ribaltare continuamente
la prospettiva sul piano della
reciprocità fra i due termini della questione.
Dopotutto il frammento per trasmettere
il suo potente messaggio implica
sempre la frattura l’erosione di un
canone.
La ricerca, affiancandosi ad una più generale
indagine sulla perdita del concetto
di misura, luogo e carattere e sulla
necessità di una ridefinizione di misure
utili alla cultura progettuale italiana condotta
dalla sezione “I luoghi dell’architettura”,
tenta dunque di verificare ulteriormente
questo sottile confine fra la
grande tradizione dell’architettura e la
sua necessaria perdita, cercando di contaminarne
le istanze. Lavorando ereticamente
proprio sul concetto opposto
alle premesse: quello di breve durata,
di caducità, di consumo.
Si propone dunque di affrontare attraverso
la redazione di una serie di progetti
d’architettura a piccola scala, pensati
per luoghi della Toscana scelti in virtù
del loro potenziale di casi studio, una
serie di possibili risposte a problematiche
generali quali abitare l’emergenza,
fra non luoghi e superluoghi, i margini
della città/i margini della campagna, sostenibilità/identità,infrastruttura/architettura/paesaggio.
Come a formare una
sorta di potenziale classificazione di transitorie
possibilità.
Si prevede quale esito finale della ricerca,
prevista su un periodo di tre anni, la
stipula di convenzioni di ricerca con enti
locali, oltre alla pubblicazione di un piccolo
regesto.
Titolo della ricerca:
Il progetto dell’architettura italiana
nuova ricerca
Responsabile dell’unità operativa:
Zermani Paolo Professore ordinario
Altri componenti dell’unità operativa
afferenti al Dipartimento:
Alpini Mauro Ricercatore
Altri componenti dell’unità operativa:
Butini Riccardo Dottore di ricerca
Mugnai Francesca Dottore di ricerca
Bracardi Michela Dottore di ricerca
Catarsi Silvia Dottore di ricerca
Passarini Carlotta Dottorando di ricerca
Descrizione sintetica del progetto
di Ricerca:
Il progetto di ricerca si propone di indagare
il tema costituito dal progetto dell’architettura
italiana.
L’architettura italiana presenta, a partire
dall’architettura romana, un insieme
di caratteri originali chiaramente riconoscibili
che,maturati dalla progressiva evoluzione
del classico, costituiscono un patrimonio
attingibile fino alla fine dell’Ottocento.
La catastrofe del paesaggio e la frantumazione
dei codici indotte dal XX secolo
hanno oggi modificato la distanza tra le
cose, dando luogo a una alterazione di
quei caratteri secolari.
Ma non è possibile sostituire quel sistema
in crisi con una deriva.
La sfida è sulle nuove misure.
L’incombente trasformazione della città
e del paesaggio, la frantumazione dei
riferimenti, la scomparsa di un orizzonte
sicuro che aveva giustificato,per
secoli,la ricerca di un ideale infinito prospettico
capace di governare la migliore
architettura italiana non giustificano cedimenti
e deviazioni.
Negli anni scorsi la ricerca,articolata su
tre annualità, ha indagato i caratteri persistenti
dell’identità architettonica italiana
proponendone un censimento tematico
al fine di costituire un abaco critico
di esperienze (inerenti la tipologia, i materiali,
le tecniche) da sottoporre al confronto
con il presente.
Intervenendo sulle lacerazioni del nostro
tempo,negli interstizi lasciati vuoti dalla
frenesia produttiva,noi dobbiamo imparare
e insegnare una nuova possibile
geografia in cui le architetture, necessariamente
frammentate, sappiano riannodare
spazi e tempi apparentemente
privi di relazione.
La fase finale della ricerca si era
concretata,in tal senso,attraverso una
prima sperimentazione progettuale
riguardanti luoghi emblematici.
La nuova ricerca, che avrà sviluppo
triennale, intende, quasi geograficamente,
pianificare il lavoro
progettuale,individuando, attraverso i
tre temi indicati dal Nord, dal Centro e
dal Sud Italia, altrettanto potenziali laboratori
su cui sperimentare progetti lungo
i tre anni.
Obiettivo finale è la costituzione di una
geografia di progetti pilota sul paesag-
39
gio italiano in trasformazione, nella considerazione
che è veramente moderno
soltanto ciò che è degno di diventare
antico.
ricerca di ateneo
ricerca di ateneo

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
3
2006
2007
2008
PRIN
architettura e
disegno
Titolo del progetto di ricerca:
Unità tradizionali di residenza e lavoro
in aree agricole toscane. Documentazione
di aspetti funzionali e costruttivi per il
recupero e il riuso.
Area scientifico disciplinare:
07: Scienze agrarie e veterinarie
Durata del Progetto di Ricerca:
24 mesi
Coordinatore scientifico:
Stefanino S.F. De Montis
P.O. Univerità degli Studi di Sassari
Facoltà di Agraria
Dipartimento di Ingegneria del Territorio
Responsabile dell’Unità di Ricerca:
Marco Bini
P.O. Univerità degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Abstract del Progetto svolto dall’Unità
di Ricerca:
La ricerca si avvale di numerosi studi,
estesi su ampi comparti territoriali, che
individuano tipologie e strutture dell’architettura
caratteristiche del paesag-
gio agrario, sviluppatasi nei secoli. Un
patrimonio monitorato ed individuato
nelle sue emergenze, in vari e famosi
lavori di compilazione e catalogazione a
cui noi stessi abbiamo partecipato e che
ci hanno impegnato per alcuni anni.
Ci proponiamo di legare i singoli eventi
architettonici, diacronicamente costituiti,
all’interno di un ambito territoriale che
si evolve nel tempo ma che mantiene
alcune costanti ambientali che ne individuano
la vocazione, per poterLI oggi rivalutarE
e reinventarE secondo la propria
tradizione e realtà storica.
L’architettura diventa testimonianza dell’evoluzione
del territorio, la toponomastica
traccia indicativa degli usi ed infine
la possibilità di registrare i cambiamenti
radicali là dove siano avvenuti e sottolineare
una evoluzione tecnica del territorio
in questione.
Le metodologie si rivolgono, per l’ampiezza
dl dato da analizzare, alla lettura
critica del territorio, interpretabile con
varie modalità di analisi, incrociate con
la documentazione storico archivistica
sino al più attuale catasto.
Divideremo la ricerca in due filoni fondamentali:
a- il primo riguarderà lo stato del territorio
che si potrà ricostruire nel periodo
medioevale, poggiandosi sulla visualizzazione
dei dati materiali archivistici e
bibliografici, dove dal confronto si cercherà
di individuare la funzione preminente
che aveva il territorio in alcuni
periodi significativi per la storia toscana
medioevale, per poi confrontarlo con
periodi successivi, e constatarne gli
aspetti funzionali che costituiscono invariante,
o annotare i radicali cambiamenti;
b- il secondo riguarderà il disegno infrastrutturale
e l’interpretazione da dare a
vari insediamenti sia essi sparsi o costi-
tutivi di nuclei organizzati, per poter valutare
la qualità ambientale ed edilizia
che ne emerge al fine di tutelarla negli
aspetti qualitativi ed ambientali.
Le analisi vengono svolte secondo unità
territoriali che verranno scelte con un
criterio geografico morfologico; a tal scopo
vengono individuati quattro sistemi
unitari da analizzare e confrontare fra
loro:
area di costa, area di fondovalle, area
collinare, singolarità del sistema territoriale.
La finalità dello studio è volta ad individuare
le possibili attitudini al riuso e alla
progettazione di un sistema territoriale
attuale che non confligga con la qualità
ambientale e si ponga in continuità con
la storizzazione delle funzioni, ricercando
nuove possibilità di impiegare un patrimonio
sparso e per molti versi lontano
dai centri urbani, che hanno scontato
in questo ultimo secolo un gap posizionale
che crediamo possa essere superato
grazie alle nuove tecnologie ed alla
nuova conformazioni delle comunicazioni.
Sfruttando dunque le possibilità dell’alta
tecnologia poco invasiva, e applicando
i principi di sviluppo delle energie
alternative, siamo convinti che si possa
ridare linfa a quei territori che, oggi degradati,
sono stati in passato fulcro
economico e cerniera di connessione fra
i vari sistemi economici.
Titolo del progetto di ricerca:
Il modello in architettura - Cultura scientifica
e rappresentazione.
Area scientifico disciplinare:
08: Ingegneria civile ed Architettura
Durata del Progetto di Ricerca:
24 mesi
Coordinatore scientifico:
Mario Docci
P.O. Univerità degli Studi di Roma “La
40
Sapienza”
Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”
Dipartimento di Rilievo, Analisi e disegno
dell’Ambiente e dell’Architettura (RA-
DAAR)
Responsabile dell’Unità di Ricerca:
Emma Mandelli
P.O. Univerità degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Abstract del Progetto svolto dall’Unità
di Ricerca:
Partendo dal presupposto che la realizzazione
di modelli integrati in grado di
riprodurre o rappresentare una architettura,
una città o un territorio a partire
dai dati di un rilievo possa offrire un
numero di infomazioni sempre più vasto
fruibile nel tempo anche dai non specialisti,
è urgente sperimentare le possibilità
offerte in questo ambito dai metodi
uttuali più avazati.
Il gruppo dell’unità operativa lavora nell’ambito
del rilievo in campo didattico e
di ricerca anche con il supporto del laboratorio
della sede fiorentina della
Scuola Nazionale di Dottorato di Ricerca
in “Rilievo e Rappresentazione dell’architettura
e dell’ambiente”. Nello svolgimento
delle ricerche si avvale delle collaborazioni
specifiche all’intermo di Convenzioni
con le Soprintendenze ai beni
ambientali e architettonici, con il Comune
di Firenze. Con la struttura dell’Opera
del Duomo di Firenze, con il CNR e
con la Regione Toscana, per poter conseguire
risultati su obbiettivi mirati e condivisi.
L’esperienza scientifica perciò alla quale
si fa riferimento è determinata dalle numerose
campagne di rilevamento condotte
con strumenti tradizionali e informatici
che forniscono i dati-base per la
PRIN
PRIN

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
3
gestione e l’elaborazione successiva del
rilievo 3D.
Si ritiene, pertanto che la struttura presente
a Firenze, con l’apporto di due laboratori
informatizzati e il gruppo qualificato
di ricercatori, sia la base più idonea
e controllata per lo svolgimento della
ricerca.
architettura e
luoghi
Titolo del progetto di ricerca:
SiSMus Site Specific MUSeum research
workshop – L’ambito progettuale.
Territorio, luoghi e spazi del museo site
specific: dal case-study della Fortezza del
Girifalco, agli eventi, alla comunicazione,
agli aspetti economico-gestionali.
Area scientifico disciplinare:
08: Ingegneria civile ed Architettura
Durata del Progetto di Ricerca:
12 mesi
Coordinatore scientifico:
Giacomo Pirazzoli
P.A. Univerità degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Responsabile dell’Unità di Ricerca:
Giacomo Pirazzoli
P.A. Univerità degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Abstract del Progetto svolto dall’Unità
di Ricerca:
Il rapporto tra luogo (locus) e progetto
(inteso come modalità trasversale e
complessa di trasformazione del luogo
stesso) è l’oggetto di SiSMus.
Il conflitto apparente fra conservazione
ed innovazione, temperare nell’identità
del luogo e proiettate sullo scenario internazionale,
trova terreno di sperimen-
tazione (qui, ricerca applicata con contenuti
formativi specifici) nel museo contemporaneo:
1. perché il museo è un non-luogo per
eccellenza. o causa del suo contenuto,
spesso generato altrove e il trasposto
previo sradicamento dal contesto;
2. per la specificità del contenitore-museo,
nel caso della Fortezza del Girifalco
di Cortona luogo “ex-naturale” (è la sommità
di una collina a forte valenza paesaggistica
della quale l’uomo si è appropriato,
trasformandola profondamente
per “artificializzazione”);
3. per la possibilità teorica, conseguente
alle ragioni del punto precedente, di
musealizzare il luogo rendendolo “museo
di se medesimo”;
4. per la dichiarata volontà politica di superare
una posizione di mera conservazione,
riconoscendo la possibilità di trasformarlo
in un luogo di produzione culturale
economicamente sostenibile;
5. perché nella Fortezza cortonese la
memoria di luogo speciale (macchina da
guerra mai entrata in uso) può suggerire
nuovi “attraversamenti” legati al
cantiere del contemporaneo, per la musica
e l’arte in genere.
Con la presente Unità di ricerca si indagherà
induttivamente, nel fare, il processo
di trasformazione, di concerto con
l’Amministrazione che supporta e partecipa
la presente candidatura PRIN. Lo
strumento del “research workshop”. che
incrocia ricerca e didattica moltiplicandone
le valenze, diviene la chiave strategica
di SiSMus che nasce dalla sperimentazione
condotta in occasione del 1°
Workshop della fortezza, tenutosi a Cortona
dal 1° al 3 Settembre 2007, i cui
esiti sono stati assunti dal1 Amministrazione
e discussi con la Soprintendenza.
Il mix di funzioni da individuare per la
Fortezza, la fattibilità economica e giuridica
di questo processo di trasformazio-
ne e la sua implementazione come occasione
di ricerca per l’interazione pubblico/privato
si pone tra gli obiettivi di
questa Unità di ricerca, ripensata e coordinata
a partire da uno specifico disciplinare
-la progettazione architettonicaoggi
in Italia terreno di fraintendimenti
globalizzati, indifferenti alla storia ed allo
specificità dei luoghi; altra occasione di
riflessione operativa -con il coinvolgimento
di artisti e curatori- è la situazione
tipicamente italiana che porta a una
sterminata produzione di eventi (festival
e mostre) a scapito di interventi strutturali
che richiedono tempi più lunghi ed
impegno civile e politico. Strutturata su
interazioni, connessioni e raffronti metodologici,
questa Unità procederà attraverso
quattro fasi fondamentali: a) propedeutica
al progetto, b) integrazione
disciplinare, c) laboratorio e verifica di
fattibilità giuridico-economica. d) realizzazione
e feed-back della sperimentazione.
Con questo articolazione SiSMus contribuirà
a rinnovare l’idea di “manufatto
come museo di sé stesso”. ricentrando
sull’esperienza della visita-attraversamento
la potenza del workshop; in questo
modo la Fortezza sarà pronta per
divenire -per sperimentazione praticata
dall’interno e non per imposta teoria- un
vero luogo di produzione creativa: dalla
musica al teatro, dalle performing arts
alla video-art, dal new-television al newdesign:
SiSMus avrà cosi svolto anche
una funzione di incubatore. Lo sviluppo
della sinergia tra le Istituzioni promotrici
dell’lntesa istituzionale avrà così creato
un luogo di ricerca, manifesto tangibile
di un nuovo corso che significa oculato
impiego delle risorse, rispetto per
l’ambiente, creazione di nuove opportunità
di lavoro qualificato per i giovani.
I criteri di trasferibilità di SiSMus, con
particolare riferimento a questa Unità di
41
ricerca, comportano il “caso per caso”
di cui Ernesto Nathan Rogers: perchè
non ha senso costruire un ragionamento
site specific per poi trasferirlo in altri
contesti. Tuttavia, prima di prendere decisioni
in merito, gli uffìci comunali e i
partner del progetto intendono identificare
le possibili alternative. Infatti. se da
un lato è relativamente “semplice” reperire
le risorse per finanziare gli investimenti
di restauro, la messa a norma, le
dotazioni impiantistiche, l’allestimento,
etc.. e ben più difficile garantire le risorse
finanziarie necessarie per assicurare,
a regime, la sistematica copertura dei
nuovi costi di gestione e al potenziamento
delle attività. Per questa ragione si propone,
per la prima volta in Italia, di integrare
competenze architettoniche, giuridiche
ed economiche, al fine di garantire
le rispettive sostenibilità e assicurare il
pieno successo del progetto.
PRIN
PRIN

dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura
dell’architettura
4
2006
2007
2008
Ricerca internazionale
architettura e
città
Oggetto:
Waterfront-Med
Programma interreg IIIB mediterraneo
occidentale
Partner:
Regione Lazio, Regione Campania, Regione
Toscana, Provincia di Sassari, Città
di Bastia, Città di Sete, Autorità Portuale
delle Isole Baleari
Responsabile scientifico della convenzione
con la Regione Toscana:
Ulisse Tramonti
P.O. Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Ricerca sui porti di mare e le città portuali,
con l’intento di tratteggiare una possibile
linea interpretativa del tema del
parco portuale come spazio relazionale,
nell’ottica di dare un contributo alla maggiore
comprensione del complesso fenomeno
urbano-portuale contemporaneo.
Prendendo in esame la duplice natura
degli spazi di relazione che è al contempo
fisica ed immateriale, si può far luce
su aspetti specifici della complessità.
Il parco portuale viene perciò ad assumere
una connotazione ibrida, in grado
di esplicitare sia la propria natura di sistema
fisico attraverso l’apparato dei
componenti territoriali, sia di quello di
spazio virtuale tramite la gestione e la
elaborazione dell’informazione digitale
generata dalla info-struttura portuale.
Oggetto:
Progetto europeo Interreg IIIB Medocc:
Infraculture-Med
Partner:
Regione Lazio, Mairie De Bastia, Ayuntamiento
de Sevilla Servicio de Coordinacion
de Programas y Fondos Europeos,
Periferia Kentrikis Makedonias (Region
de la Macedoine Centrale)
Responsabile dell’unità scientifica:
Ulisse Tramonti
P.O. Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
È stato scelto come territorio di applicazione
della ricerca il Mugello, ritenuto particolarmente
significativo e rappresentativo
rispetto al tema delle Infrastrutture
Culturali. Il progetto è teso ad individuare
potenzialità di sviluppo territoriale (economico,
sociale, ambientale) attraverso la
definzione di reti fisiche e immateriali capaci
di qualificare ed amplificare i valori
culturali presenti.
www.nds-europa.eu
Oggetto:
Studio dell’area regionale del lago e della
città di Scutari sullo sviluppo urbano e
turistico-recettivo
Progetto di ricerca, con finanziamento
Ministero Affari Esteri, con iniziativa prevista
dal protocollo bilaterale tra Italia e
Albania
Durata del Progetto di Ricerca:
12 mesi
Responsabile dell’unità scientifica:
Ulisse Tramonti
P.O. Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Architettura
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Coordinatore scientifico straniero:
Agron Lufi
Università di Tirana
Facoltà di Ingegneria
Dipartimento di Architettura
Obiettivi
1- Valorizzazione dello sviluppo regionale
fra l’Albania e il Montenegro (studio della
posizione connettiva della città di Scutari
nell’ambito del trasporto, sviluppo
sociale, ecc. sul punto di vista internazionale)
2- Scutari nell’incrocio delle comunicazioni
turistiche, economiche, stradali e
ferroviari (la connessione Nord-Sud partendo
dalla Croazia fino alla Grecia)
3- Rivalutazione dei valori storici architettonici
e urbanistici delle città di Scutari.
Elementi del patrimonio storico ereditato,
in funzione dello sviluppo del turismo
4- Rivalutazione delle strutture urbanistiche
storiche in funzione del nuovo PRG
della città.
5- Lo spazio urbano e i valori dei nodi
importanti (piazze, incroci ecc.) (il valore
degli edifici storici in coincidenza con
lo sviluppo dell’architettura)
Metodologia
Lo studio sarà realizzato mettendo assieme
un gruppo di ricercatori italiani ed
albanesi individuato dalle università coin-
42
volte nel progetto.
Risorse
Sarà realizzato presso l’Università albanese,
con forme e modalità da concordare,
un apposito Ufficio del Piano (UdP).
Esso sarà composto sia da ricercatori
albanesi che italiani. L’UdP avrà i seguenti
compiti:
1. la redazione dello stato di conoscenza;
2. la redazione del materiale componente
il piano vero e proprio;
I ricercatori italiani avranno i seguenti
compiti
3. attività di formazione accademica dei
ricercatori albanesi, nonchè eventuali
incontri tematici a integrazione e supoporto
del programma;
4. indirizzare i lavori del Piano, la modalità
del suo svolgimento, gli strumenti di
supporto al lavoro.
Risultati attesi
Il principale risultato atteso sarà quello
di dotare la Regione di Scutari di un Piano
di sviluppo turistico che sia adeguato
alle necessità di pianificazione e di programmazione
della regione, oltre che
essere in linea con gli standard internazionali
di pianificazione territoriale.
Ulteriore risultato atteso sarà l’accrescimento
delle capacità accademiche e professionali
di ricercatori ed accademici
albanesi nel settore della pianificazione
territoriale, in grado di prefigurare forme
e modalità di azione autonoma negli
anni a venire da parte di personale albanese.
ricerca internazionale
ricerca internazionale

dipartimento di progettazione dell’architettura
2006
2007
2008
CONVENZIONI
architettura e
città
Oggetto della convenzione:
Studi di fattibilità per il piano di recupero
del borgo di Rocchetta.
Ente contraente:
Picenum s.r.l.
Responsabile scientifico:
Piero Paoli
Anno
2006
Oggetto della convenzione:
Studio di fattibilità realtivo all’ampliamento
di Villa Pepi per la realizazzione di laboratori
di ricerca dell’A.O.U. Meyer.
Ente contraente:
Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus - Associazione
Toscana Onlus.
Responsabile scientifico:
Ulisse Tramonti
Anno
2008
architettura e
contesto
Oggetto della convenzione:
Consulenza operativa finalizzata alla lettura
di Carmignano e del suo territorio e
agli studi di fattibilità progettuale relativi
alla piazza e ad alcuni immobili di proprietà
comunale.
Ente contraente:
Comune di Carmignano
Responsabile scientifico:
Giancarlo Cataldi
Anno
2006
Oggetto della convenzione:
Definizione di una proposta metodologica
per l’integrazione di soluzioni progettuali
volte all’utilizzo dell’energia solare nell’edilizia
residenziale, finalizzata al miglioramento
della qualità edilizia.
Ente contraente:
Edilmonastra s.r.l.
Responsabile scientifico:
Pierfilippo Checchi
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Elaborazione proposte di tipo architettonico
al progetto di intervento sull’immobile
dell’ex scuola di Artimino.
Ente contraente:
Comune di Carmignano
Responsabile scientifico:
Giancarlo Cataldi
Anno
2008
architettura e
disegno
Oggetto della convenzione:
Il rilievo integrato dei complessi conventuali
di proprietà del Comune di Firenze
complesso conventuale di S. Maria Novella
- completamento.
Ente contraente:
Comune di Firenze
Responsabile scientifico:
Maria Teresa Bartoli
Anno
2006
Oggetto della convenzione:
Rilievo e restituzione del sistema delle
volte del chiostro e dell’androne, della
facciata su via della Vigna Nuova e della
facciata su via dei Palchetti di Palazzo
Rucellai, sito in Firenze.
Ente contraente:
Arch. Simonetta Bracciali
Responsabile scientifico:
Carmela Crescenzi
Anno
2006
Oggetto della convenzione:
Rilevazione delle mura della città nuova
di Massa Marittima.
Ente contraente:
Regione Toscana
Responsabile scientifico:
Emma Mandelli
Anno
2006
Oggetto della convenzione:
Sperimentazione su aree campione di
metodologie per il rilevamento e la georeferenziazione
di dati relativi ai servizi
urbani.
43
Ente contraente:
Il Quadrifoglio servizi ambientali area
fiorentina S.p.A.
Responsabile scientifico:
Stefano Bertocci
Anno
2007
Oggetto delconvenzione:
Rilievo e documentazione della cinta
muraria e del centro storico di Asciano
capoluogo
Ente contraente:
Comune di Asciano
Responsabile scientifico:
Grazia Tucci
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Rilievo e schedatura della località Casacce
frazione di San Gervasio
Ente contraente:
Comune di San Gervasio Bresciano
Responsabile scientifico:
Stefano Bertocci
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Proseguimento delle operazioni relative
alla schedatura dei centri storici del Comune
di Montepulciano.
Ente contraente:
Comune di Montepulciano
Responsabile scientifico:
Stefano Bertocci
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Completamento del rilievo laser scanner
3D, finalizzato alla valutazione di
5
convenzioni

dipartimento di progettazione dell’architettura
impatto ambientale visiva del nuovo ponte
sul fiume Era.
Ente contraente:
Comune di Pontedera
Responsabile scientifico:
Stefano Bertocci
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Redazione della schedatura dei luoghi di
interesse archeologico architettonico e
storico siti lungo la via Flaminia nel tratto
che attraversa i Comuni di San Gemini,
Acquasparta e Massa Martana.
Ente contraente:
Comune di Massa Martana
Responsabile scientifico:
Stefano Bertocci
Anno
2008
architettura e
innovazione
Oggetto della convenzione:
La rilevazione delle strutture edilizie scolastiche
della provincia di Firenze.
Ente contraente:
Provincia di Firenze
Responsabile sceintifico:
Alberto Breschi
Anno
2006
Oggetto delconvenzione:
Un parco tematico della residenza a Firenze.
Ente contraente:
Comune di Firenze
Responsabile scientifico:
Alberto Breschi
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Ipotesi di fattibilità per l’inserimento di
un parco urbano con connesse attrezzature
e servizi integrati a carattere pubblico/sociale
e polo scolastico Torre S.
Quirico a Montelupo.
Ente contraente:
Innovazione industriale tramite trasferimento
tecnologico O.N.L.U.S.
Responsabile scientifico:
Alberto Breschi
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Ipotesi di fattibilità a scala urbana per
attrezzature e servizi integrati.
Ente contraente:
Comune di Vernio
Responsabile scientifico:
Alberto Breschi
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Ricerca a carattere formativo e progettuale
della fortezza del Girifalco di Cortona.
Ente contraente:
Comune di Cortona
Responsabile scientifico:
Giacomo Pirazzoli
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Ricerca progettuale per un asilo nido a
Rosignano Solvay
Ente contraente:
Comune di Rosignano Marittimo
Responsabile scientifico:
Fabrizio Rossi Prodi
Anno
2007
Oggetto della convenzione:
Studio di inquadramento storico, ambientale
e paesaggistico dell’ex confine tra
Italia e Austria e zone limitrofe (area
centrale del capoluogo interessata dal
ponte sul torrente Pontebbana).
Ente contraente:
Comune di Pontebba (UD)
Responsabile scientifico:
Francesco Collotti
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Implementazione e monitoraggio delle
procedure di appalto integrato: il Cellobox
e la costruttività.
Ente contraente:
Società Star Box
Responsabile scientifico:
Giacomo Pirazzoli
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
Integrazione consulenza progettuale relativa
alla realizzazione di un asilo nido
a Rosignano Solvay.
Ente contraente:
Comune di Rosignano Marittimo
Responsabile scientifico:
Fabrizio Rossi Prodi
Anno
2008
Oggetto della convenzione:
44
Elaborazione di lineee guida di progettazione
urbana in aree di nuova edificazione
e di recupero nel Comune di Orbetello.
Ente contraente:
Comune di Orbetello
Responsabile scientifico:
Fabrizio Rossi Prodi
Anno
2008
5
convenzioni

dipartimento di progettazione dell’architettura
2005/08
Pubblicazioni
ordinate secondo la sezione
di appartenenza del docente
architettura e
città
Broccolo Bruno, La Forma del Processo
di Progetto, in “Rocca Albornoziana di
Spoleto, Studi e riflessioni sul restauro”,
Banca Pop. Di Spoleto, pp. 61-77, 2005
Broccolo Bruno, Le proporzioni dimenticate.
Leoncilli e la necessità dell’inattuale,
Nuova Eliografia di Roberto Fiori, Spoleto,
2007
Capestro Antonio, Firenze_Progetto a
margine, Firenze, vol. 1, 2005
Cossu Cristiano, Corpi, Leggi, Mente. Una
favola per comporre, Angelo Pontecorboli
Editore, Firenze, 2006
Fabbrizzi Fabio, Tra terra e mare: progetti
per Riccione, curatela del volume,
Edifir Edizioni, Firenze, 2005
Fabbrizzi Fabio, Trovare nella terra le
ragioni di un fatto poetico. Giovanni Michelucci
e il Memorial michelangiolesco,
sta in Firenze architettura, pp. 146-153,
1-2 2005
Fabbrizzi Fabio, Landscraper costruire
con il paesaggio, sta in Firenze architettura,
pp. 54-55, 1-2 2005
Fabbrizzi Fabio, recensione Tramonti-
Martellucci, Vincenzo Pilotti 1872-1956.
Città immaginata città costruita, Alinea
Editrice, Firenze, 2003, sta in Firenze ar-
chitettura, p.164, 1-2 2005
Fabbrizzi Fabio, Frammenti di una narrazione,
sta in Firenze architettura, pp. 40-
45, 1-2006
Fabbrizzi Fabio, Elementi sottratti alla storia,
sta in Firenze architettura, pp. 46-
51, 1-2006
Fabbrizzi Fabio, Contemporanee sinestesie
Residenze e servizi a Kiel, sta in Firenze
architettura, pp. 62-69, 2-2006
Fabbrizzi Fabio, Dalla città reale alla città
variabile, sta in Firenze architettura, pp.
162-175, 2-2006
Fabbrizzi Fabio, Interpretazioni di natura
e paesaggio, sta in OPERE, 11, pp. 70-
73, 2006
Fabbrizzi Fabio, Lusso vs Loos, Loos vs
lusso, sta in AND, 06, 2006;
Fabbrizzi Fabio, Sul progetto, sta in Firenze
architettura, pp. 56-57, 1-2007;
Fabbrizzi Fabio, Progettare è anche potare
un olivo, sta in AA.VV., L’architettura
di Alessandro Gioli, Alinea Editrice, pp.
19-33, Firenze, 2007
Fabbrizzi-Toti, L’architettura di Alessandro
Gioli, curatela del volume, Alinea Editrice,
Firenze, 2007
Fabbrizzi Fabio, Una visione del mondo,
sta in Fabrizio Rossi Prodi Architetture
1996-2006, Alinea Editrice, pp. 9-19, Firenze,
2007
Fabbrizzi Fabio, recensione Macci L., Baratelli
A., Novelli N., Verso la città profonda,
Alinea Editrice, Firenze, 2006 sta
in Firenze architettura, p. 84, 2-2007
Fabbrizzi Fabio, recensione Tramonti U.,
La tradizione rinnovata, sta in Firenze architettura,
p. 85, 2-2007
Zermani-Fabbrizzi, Casa della Finestra in
Piazza Tasso, Firenze, sta in Fabrizio Rossi
Prodi. Architetture 1996-2006, Alinea
Editrice, Firenze, pp. 68-71, 2007
Fabbrizzi Fabio, Opere e progetti di Scuola
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Firenze, 2008
Fabbrizzi Fabio, Topografie Linguaggi di
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Firenze, 2008
Fabbrizzi Fabio, recensione in Letture:
Gianni Cavallina, Nuove città antichi segni
tre esperienze didattiche, sta in Firenze
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Fabbrizzi Fabio, Alle radici della variabilità
1945-1947: le vicende del Concorso
per la ricostruzione postbellica a Firenze,
sta in Firenze architettura, pp. 84-
89, 1-2008
Fabbrizzi Fabio, Traiettorie di umano rigore,
sta in Eccheli-Campagnola, Architetture
Topografie leggendarie, Alinea
Editrice, Firenze, pp. 167-171, 2008
Fabbrizzi Fabio, Formless vs Topography,
ovvero quando l’informale incontra il
paesaggio, sta in abstract del Convegno
internazionale Genesi dell’architettura
strumenti per il progetto, Firenze,
2008
Fabbrizzi Fabio, Ricominciando ogni volta
da capo, sta in Di Nardo P., Arx Progetti,
Alinea Editore, Firenze, pp. 7-17,
2008
Fabbrizzi Fabio, Paesaggi sovrapposti, in
Abitare la terra, 22, 2008
Fabbrizzi Fabio, Ricognizione breve nella
contemporaneità di scuola fiorentina, in
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Macci-Tramonti-Baratelli, Tra Terra e
Mare:Progetti per Riccione, Edifir, Firenze,
2006
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in Romagna, Menabò, Forlì, 2005
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Il Palazzo di Residenza della Cassa
dei Risparmi di Forlì, Menabò, Forlì, pp.
27-80, 2006
Tramonti Ulisse, La Chiesa di Santa Rosa
a Predappio 1926, Vespignani Forlì, pp.
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Tramonti-Palmerano, Itinerari nelle Romagne,
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Tramonti Ulisse, Matteo Dolfini, priore e
architetto laurenziano, Olschki, Firenze,
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Tramonti-Gori, Il Palazzo Morattini a Forlì,
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Tramonti Ulisse, Edificio di stupenda vaghezza,
sta in AA.VV., Il Monte di Pietà.
Palazzo di residenza della Fondazione
Cassa di Risparmio di Forlì, ed. 24 ore
Motta Cultura, pp. 45-65, Milano, 2007
Tramonti Ulisse, La Spezia sintesi delle
forze e delle bellezze d’Italia, sta in
AA.VV., Futurismi. Aeropittura aeropoesia
architettura nel golfo di La Spezia,
Silvana, pp. 243-269, Milano, 2007
Tramonti Ulisse, Franco Bonaiuti architetto,
curatela del volume, Alinea Editrice,
Firenze 2008
Tramonti Ulisse, La luce e la città. L’illuminazione
nel centro storico di Forlì, MDM
Editore, Forlì 2008
Tramonti Ulisse, L’altra sponda del sogno,
sta in AND, pp. 62-67, n.11 2008
Tirana – architettura balcanica
Tramonti Ulisse, Parco commerciale ed
osservatorio della qualità europea, sta
in Firenze architettura, pp. 44-45, n.
2.2008
Tramonti Ulisse, Tra ragione e istinto,
pubblicato sulla rivista Firenze architettura,
pp. 2-3, n. 2.2008
Tramonti Ulisse, Ibridazioni. Ridefinizione
delle aree centrali di San Giovanni
Teatino, sta in Fabbrizzi F., Topografie.
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pubblicazioni

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Tramonti Ulisse, Prefazione al volume F.
Fabbrizzi, Opere e progetti di Scuola fiorentina
1968-2008, Alinea Editrice, Firenze
2008
Zanirato Claudio, Paesaggi urbani. Pianoro
nuova, Alinea, Firenze, 2005
architettura e
contesto
Arrigoni Fabrizio F.V., Sulla terra sotto il
cielo. Santuario di Montenero, sta in Area,
pp. 66-73, 83, 2005
Arrigoni Fabrizio F.V., Aula Mariana a
Montenero, sta in Architetture Livorno,
pp. 58-65, 1, 2005
Arrigoni Fabrizio F.V., Allestimenti museografici
contemporanei, pp. 158-158,
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e il mare, sta in AA.VV., Dialogo fra l’acqua
e l’architettura, Alinea Editrice, Firenze,
pp. 14-26, 2005
Arrigoni Fabrizio F.V., Incipit, Firenze University
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Arrigoni Fabrizio F.V., La pazienza dei giorni,
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Arrigoni Fabrizio F.V., Marmi al San Micheletto.
Henraux dal 1821: progetto e
materiali per un museo d’impresa, sta
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Padiglione delle esposizioni, in Paolicchi
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2006
Arrigoni Fabrizio F.V., Natalini architetti.
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Arrigoni Fabrizio F.V., La città rossa, sta
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di adeguamento liturgico nella chiesa
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Puma-Pancani-Bertocci, curatela del volume
AA.VV., Ville e parchi storici, Edifir,
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Bertocci-Niccoli-Parrinello-Tiberi, Rilievo
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del Monastero di S. Salvatore a
Camaldoli, detto “Casa delle finestra”,
Piazza Tasso, Firenze, sta in Firenze
architettura,pp. 26-33, 2.2006
Zermani Paolo, Dei miei progetti sacri,
sta in AA.VV., Progetti di chiese. Innovazione
liturgica e sperimentazione progettuale,
Temi Editrice, pp. 151-160, Parma,
2006
Zermani Paolo, Contemporaneità delle
rovine misure del paesaggio occidentale,
catalogo della mostra Comune di
Novara,Tielleci Editore, Parma, 2007
Zermani P. - Chiaramonte G., Giovanni
Chiaramonte Paolo Zermani. Contemporaneità
delle rovine. Misure del paesaggio
occidentale, Tielleci Editore, Parma,
2007
Zermani Paolo, La strada per Ravenna,
sta in AA.VV., Identità dell’architettura italiana,
Diabasis, pp. 8-9, Reggio Emilia,
6
pubblicazioni

dipartimento di progettazione dell’architettura
2007
Zermani Paolo, Restauro e ricostruzione
del castello sforzesco-visconteo di
Novara, sta in AA.VV., Identità dell’architettura
italiana, Diabasis, pp. 120-121,
Reggio Emilia, 2007
Zermani Paolo, Le tracce e la sparizione,
sta in AA.VV., Identità dell’architettura
italiana, Diabasis, pp. 8-9, Reggio
Emilia, 2008
Zermani Paolo, Sulla natura dei monumenti
padani. Il Municipio di Noceto, sta
in Parametro, pp. 152-155, n. 270-271,
2007
55
6
pubblicazioni

dipartimento di progettazione dell’architettura
2006
2007
2008
Eventi
25 febbraio 2006
Mostra Workshop
Civitella in Val di Chiana - I fronti
urbani.
Elaborati dell’attività didattica sul
territorio di Civitella
Comune di Civitella in Val di Chiana -
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
A cura di: Carmela Crescenzi
26-30 giugno 2006
Facoltà in piazza
Comune di Firenze, Consiglio di Quartiere
1, Commissione Partecipazione e
Decentramento Q1
Università degli Studi di Firenze
Dipartimento di Progettazione dell’Architetttura
A cura di: Marcello Scalzo
29-30 giugno 2006
4° Convegno
Identità dell’architettura italiana
Aula Magna dell’Università di Firenze
26 giugno – 7 luglio 2006
Mostra Facoltà in piazza
Elaborati del corso di:
Disegno automatico G. Pratesi
Disegno automatico G. Verdiani
Tecniche della rappresentazione M. Scalzo
Grafica A. Capellaro
Percezione e comunicazione visiva M. Masci
SEVS Spazio espositivo Santa Verdiana
29-30 giugno 1 luglio 2006
Convegno internazionale
Mostra documentaria
Aspetti dell’incastellamento europeo
e mediterraneo
Arezzo- Museo statale d’arte medioevale
e moderna “Sala Signorelli”
A cura di: Carmela Crescenzi
11-15 settembre 2006
XI Forum Unisco Seminario Internazionale
Documentation for conservation
and development – New heritage
strategy for the future
Università degli studi di Firenze
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
20 ottobre 2006
Seminario di aggiornamento sui sistemi
di scansione per l’architettura
e il territorio
Plesso Didattico di Santa Verdiana
Coordinatori: Fausto Sacerdote
Grazia Tucci
31 gennaio-13 febbraio 2007
Mostra
Verso la città profonda. Firenze e il
Nodo AV
SEVS Spazio espositivo Santa Verdiana
A cura di: Nicoletta Novelli
15-20 luglio 2007
Workshop
Habitat rupestri in area mediterranea:
applicazioni di tecniche geomatiche
alla tutela e al recupero
Università degli Studi di Firenze
Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura
Comune di Gravina in Puglia
coordinatore: Grazia Tucci
28 novembre 2007
Paolo Portoghesi - Ulisse Tramonti - Renato
Rizzi
presentano
theoría – eresia il daímon di architettura,
di Renato Rizzi, Pitagora
Editrice
Archivio di Stato di Firenze
24-25 gennaio 2007
I° Conferenza Internazionale
Wooden Architecture in Karelia.
A collaboration programme for the
preservation of the traditional
Karelian timber architecture
Villa Bellosguardo, Lastra a Signa (FI)
25-26-27 novembre 2007
Seminario Internazionale
Firenze e Cracovia. Città gemellate
in Europa una comune eredità culturale
Università degli Studi di Firenze
Politecnico di Cracovia
Fondazione Romualdo Del Bianco
Coordinamento scientifico: Emma Mandelli
56
30-31 ottobre 2007
5° Convegno
Identità dell’architettura italiana
Aula Magna dell’Università di Firenze
31 marzo - 5 aprile 2008
Workshop internazionale sul disegno urbano
Florence Architectural
Kent State University
Firenze
coordinatori:
Fabrizio F.V. Arrigoni Antonello Boschi
17-19 aprile 2008
Convegno internazionale
La geometria tra didattica e ricerca
Archivio di Stato di Firenze
A cura di:
Barbara Aterini Roberto Corazzi
23 aprile 2008
Ulisse Tramonti - Francesco Gurrieri -
Gianni pettena - Marco Bini - Maria Graziano
Parri - Fabio Fabbrizzi - Adriana Toti
presentano
L’architettura di Alessandro Gioli,
Alinea Editrice
Archivio di Stato di Firenze
5 maggio 2008
Giornata di studio
Traditional Built Enviriromenmet of
Saudi Arabia
Prof. Hisham Mortada
College of environmental Design – King
Abdul Aziz University Jeddah , Saudi Arabia
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
A cura di: Giancarlo Cataldi
7
eventi

dipartimento di progettazione dell’architettura
9-19 maggio 2008
Mostra/Seminario
Laboratori di Progettazione Facoltà
di Architettura Italiane Laboratori
08
Archivio di Sato di Firenze
coordinatore: Francesco Collotti
19 maggio 2008
Matteo Renzi Presidente della Provincia
Eugenio Giani Assessore Comune di Firenze
presentano
Il Partenone a Firenze, Alinea Editrice
Aula Minerva
via Ricasoli - Firenze
22 maggio 2008
Antonio D’Auria - Maria Grazia Eccheli -
Adolfo Natalini - Paolo Zermani
presentano
Fabrizio Rossi Prodi - architetture
1996-2006, Alinea Editrice
Archivio di Sato di Firenze
12-24 maggio 2008
Mostra/Workshop/Giornata di studi
Aramo 2008 - ISUF
26-30 giugno 2006
Facoltà in piazza
Comune di Firenze
Università degli Studi di Firenze -Dipartimento
di Progettazione dell’Architetttura
A cura di: Marcello Scalzo
10-14 settembre 2008
Convegno internazionale
Genesi dell’architettura - strumen-
20 settembre - 5 ottobre 2008
Mostra /Workshop
Dentro le forme del vuoto
coordinatori:
Fabrizio F.V. Arrigoni Antonello Boschi
2-3 ottobre 2008
Convegno
Architettura Disegno Industriale
Tecnologia Società gestione servizi
pubblici
Museo Design Italiano - Calenzano
coordinatore: Giovanni Pratesi
3-13 ottobre 2008
Mostra didattica
Lavori del Laboratorio di architettura
IV specialistica
SEVS Spazio espositivo Santa Verdiana
coordinatore: Flaviano M. Lorusso
13-15 novembre 2008
6° Convegno
Identità dell’architettura italiana
Aula Magna dell’Università di Firenze
14-20 novembre 2008
Mostra/Conferenza
Architettura e Città.
Cuba e i Caraibi
Palazzo Buonamici - Prato
Palazzo Medici Riccardi - Firenze
coordinatore : Stefano Bertocci
21-23 novembre 2008
Conferenza Internazionale
Artimino - ISUF 2008
coordinatori: Giancarlo Cataldi-
Gianluigi Maffei - Alessandro Merlo
21 novembre - 5 dicembre 2008
Mostra
Dentro le Forme del Vuoto
Inside the Forms of the Void
SEVS Spazio espositivo Santa Verdiana
coordinatori: Fabrizio F.V. Arrigoni -
Antonello Boschi - Andrea Bulleri
26 novembre 2008
Tavola rotonda
Città struttura o infrastrutture
Biblioteca Dipartimento di Progettazione
dell’Architettura
coordinatore: Antonella Cortesi
1-5 dicembre 2008
Seminario Internazionale
Architectural Education and the Problems
of Islamic Architectural Heritage
Preservation
Biblioteca Dipartimento di Progettazione
dell’Architettura
Coordinatore: Emma Mandelli
27 novembre - 20 dicembre 2008
Mostra
Lo spazio della luce nell’interno urbano.
Mostra di architettura contemporanea
tra verismo e astrattismo
Gipsoteca Istituto Statale d’Arte - Porta
Romana di Firenze
Coordinatore: Lorenzino Cremonini
20 dicembre 2008 - 15 febbraio 2009
Mostra
26° anniversario di Firenze Patrimonio
Mondiale dell’Unesco
bel_vedere_firenze
Palazzo Bastoni
Coordinatore: Marco Bini
57
7
eventi