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dipartimento di progettazione dell'architettura

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<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Titolo della ricerca:<br />

Architettura e tipografia nel primo novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

D’Auria Antonio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Maini Giuseppe Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Lazzaro Mauro Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Battaglini Yuri Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’opera <strong>di</strong> architetto e grafico <strong>di</strong> Eduardo<br />

Persico fornisce lo spunto per una ricognizione<br />

sui rapporti tra composizione<br />

architettonica e composizione tipografica.<br />

Queste relazioni, assai frequenti nel<br />

periodo compreso tra la fine dell’Ottocento<br />

e i primi decenni del Novecento in tutta<br />

Europa, vanno investigate, per quel che<br />

concerne l’Italia, alla luce <strong>di</strong> uno storiograficamente<br />

accre<strong>di</strong>tato ritardo con la<br />

modernità della nostra architettura – salvo<br />

poche eccezioni - a cavallo fra Otto e<br />

Novecento e fino alla seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

L’operosità <strong>di</strong> Persico si collega al filone<br />

<strong>di</strong> ricerca sulle connessioni tra progetto<br />

architettonico e grafica che ha visto illustri<br />

protagonisti nell’ambito del Movimento<br />

Moderno, da Van de Velde a Behrens,<br />

da Wagner a Hoffmann, fino alle memorabili<br />

sperimentazioni del Bauhaus. Il<br />

dato importante è costituito dal ruolo <strong>di</strong><br />

esplorazione della moderna composizione<br />

svolto in Italia dall’arte tipografica,<br />

sia attraverso le ricerche <strong>di</strong> grafici come<br />

Mo<strong>di</strong>ano, Frassinelli, Lan<strong>di</strong>, Bertieri che<br />

attraverso le innovazioni dei Futuristi.<br />

Un’altra constatazione riguarda il fecondo<br />

e attivo rapporto tra i grafici italiani e<br />

i loro colleghi europei, nonché la ricezione<br />

puntuale delle più moderne teorie,<br />

a partire da quelle esposte nel celebre<br />

Die Neue Typographie <strong>di</strong> Jan Tschichold,<br />

a cui corrispondono le tesi del Fras-<br />

sinelli dell’Architettura tipografica.<br />

La ricerca, tra semiologia, sociologia e<br />

storiografia, guarderà infine con attenzione<br />

alla figura peculiare dell’architectus<br />

verborum (quello che ha il compito<br />

<strong>di</strong> parlare delle opere e spiegarle agli<br />

altri - nella fattispecie Persico) grazie alla<br />

quale il messaggio della nuova architettura<br />

era veicolato, in volumi e riviste,<br />

attraverso sofisticate e ine<strong>di</strong>te forme <strong>di</strong><br />

comunicazione visiva. Attraverso gli strumenti<br />

della tipografia e della grafica e<strong>di</strong>toriale,<br />

da una parte si sperimentavano<br />

forme nuove, trasferibili nelle procedure<br />

della composizione architettonica;<br />

dall’altra, con la combinazione <strong>di</strong> immagini<br />

e testo, si accre<strong>di</strong>tava, me<strong>di</strong>ante un<br />

ben noto transfert connotativo, l’architettura<br />

nuova dei Gropius, dei Mies, degli<br />

svedesi, dei costruttivisti russi, <strong>di</strong> Le<br />

Corbusier e <strong>di</strong> Wright.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Parcheggio & Museo. Le nuove infrastrutture<br />

dello scambio, fisico e culturale,<br />

come sistema <strong>di</strong> rifigurazione dei margini<br />

urbani <strong>di</strong> Firenze.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Lorusso Flaviano M. Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Mossoud Ansari G. Docente a contratto<br />

Nocentini Teresa Cultore della materia<br />

Becagli Nicola Cultore della materia<br />

Gai Alessio Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

- Aggiornamento schedatura degli ultimi<br />

progetti specifici;<br />

- redazione finale dell’elaborato tipografico<br />

per l’e<strong>di</strong>tore.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Future House: intenzioni e progetto<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Moretti Marino Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La residenza è oggi il territorio privilegiato<br />

della nuova architettura e incorpora<br />

i luoghi della comunicazione e della<br />

socializzazione (living environment).<br />

La ricerca in oggetto, <strong>di</strong> durata pluriennale,<br />

inaugura il tema dell’abitare l’Interno<br />

a partire dall’esperienza <strong>di</strong>dattica<br />

conclusa con Future House Project del<br />

2005. I risultati e le “promesse” <strong>di</strong> un<br />

nuovo volto dell’abitare la casa, la città,<br />

il territorio sono state in qualche misura<br />

rispettate e il titolo della ricerca le assume<br />

come primi punti <strong>di</strong> riferimento. Anche<br />

un’esperienza importante su un Concorso<br />

Internazionale del 2004, “400.000<br />

units a Barcellona”, ban<strong>di</strong>to dall’or<strong>di</strong>ne<br />

degli architetti della Catalogna, costituirà<br />

premessa per una serie <strong>di</strong> riflessioni<br />

legate al tema.<br />

Le due “tracce” sono quin<strong>di</strong> dati da con<strong>di</strong>videre<br />

in una fase <strong>di</strong> approccio che intende<br />

portare a fondo, attraverso una<br />

selezione documentaria e critica dei risultati<br />

più fecon<strong>di</strong> nel panorama architettonico<br />

internazionale, gli aspetti da stimarsi<br />

“emergenti” sul piano della socializzazione<br />

e dell’evoluzione dell’habitat.<br />

Un particolare argomento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong><br />

grande attualità, sarà la customizzazione<br />

ovvero la personalizzazione dell’alloggio<br />

legata ai materiali, alle prerogative<br />

<strong>di</strong> variabilità nel tempo e <strong>di</strong> adeguamento<br />

della propria funzionalità interna.<br />

Le gran<strong>di</strong> mutazioni del vivere suaccennate<br />

hanno oramai mostrato la crisi irreversibile<br />

e l’inadeguatezza della casa<br />

tra<strong>di</strong>zionale, persino del concetto <strong>di</strong> “stabilità”<br />

e “identità”, dato che i segni <strong>di</strong><br />

noma<strong>di</strong>smo portati dal lavoro flessibile<br />

vanno in <strong>di</strong>rezione affatto <strong>di</strong>versa. E non<br />

vi è dubbio che questi “forti” segnali <strong>di</strong><br />

cambiamento hanno creato e creeranno<br />

nei prossimi anni un gap sempre più incolmabile<br />

tra l’immagine delle nostre città<br />

18<br />

e quella dell’abitare Moderno. Un’immagine<br />

molto più mirata ed intenta a consolidare<br />

spazi interesterni che coagulino<br />

attività <strong>di</strong>verse. Su tali basi le relazioni<br />

tra spazio pubblico e privato avranno un<br />

ruolo prioritario nell’indagine a partire<br />

dalle ipotesi fondative <strong>di</strong> Chermayeff e<br />

dai <strong>di</strong>agrammi abitativi sui gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> flessibilità<br />

della cellula alloggio <strong>di</strong> Daniel<br />

Chenut. Dai risultati <strong>di</strong> questo duplice<br />

approfon<strong>di</strong>mento, messo a confronto con<br />

le nuove culture dell’abitare contemporaneo,<br />

<strong>di</strong>penderanno gli orientamenti<br />

della terza fase.<br />

scopi e fasi<br />

Il target nello specifico intende approfon<strong>di</strong>re<br />

e sperimentare concretamente<br />

il rapporto tra spazio pubblico e spazio<br />

privato. Su tali basi l’habitat sarà esaminato<br />

per tipologie eterogenee; atte,<br />

cioè, ad interpretare le esigenze <strong>di</strong> piccole<br />

comunità <strong>di</strong> residenti, radunando la<br />

<strong>di</strong>versità e la molteplicità.<br />

1a e 2a fase (Ricognizione)<br />

Per organizzare la materia, la prima<br />

esplorerà per frammenti le gran<strong>di</strong> tracce<br />

della <strong>di</strong>namica evolutiva del sistema<br />

habitat a partire da:<br />

a) una ridefinizione dei confini pubblico/<br />

privato e dei nuovi stili <strong>di</strong> vita<br />

b) un’analisi dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> flessibilità e<br />

personalizzazione dello spazio abitativo<br />

c) una riformulazione delle qualità essenziali<br />

del nuovo spazio domestico e<br />

delle sue identità.<br />

3a fase<br />

L’ipotesi conclusiva sarà <strong>di</strong> verificare gli<br />

assunti e le in<strong>di</strong>cazioni fornite calandole<br />

su un’area reale, campione, idonea alla<br />

creazione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento pilota. Il<br />

progetto farà propria un’esperienza <strong>di</strong><br />

housing mirata, selettiva, inerente le<br />

potenzialità dello spazio abitativo (para<strong>di</strong>gma<br />

e motore della <strong>di</strong>namica dei gran<strong>di</strong><br />

fatti urbani) attraverso una “sperimentazione”<br />

sul campo con la partecipazio-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo

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