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dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura dell’architettura 2 dall’Ottocento ad oggi, fino ai Viaggi in Italia letterari di Piovene, Ceronetti, Pasolini. La raccolta di testimonianze fotografiche, attraverso il lavoro di grandi fotografi contemporanei (Ghirri, Basilico, Chiaramonte, Barbieri, Jodice) costituisce il mezzo di scandaglio per la lettura contemporanea, ora in atto, presupposto fondamentale per la nuova misurazione che il progetto architettonico deve compiere. 2007 Ricerche di ateneo ordinate secondo la sezione di appartenenza del docente architettura e città Titolo della ricerca: Progetti e architetture nelle città d’arte nuova ricerca Responsabile dell’unità operativa: Macci Loris G. Professore ordinario Altri componenti dell’unità operativa afferenti al Dipartimento: Tramonti Ulisse Professore ordinario Baratelli Alberti Professore associato Zanirato Claudio Ricercatore Fabbrizzi Fabio Ricercatore Novelli Nicoletta Docente a contratto Descrizione sintetica del progetto di Ricerca: In considerazione dell’importanza che l’ inserimento ex novo di grandi progetti ha comportato per il tessuto costruito delle città nella recente storia urbana, la ricerca verificherà complessivamente gli effetti progettuali e/o architettonici indotti (funzionali ed architettonici) in alcune situazione di grandi e medie città europee. Contenuti La ricerca - per quanto concerne i progetti di grandi opere di nuova realizzazione – esaminerà nel periodo di studio 24 le seguenti situazioni europee: 1 - Madrid 2 - Londra 3 – Barcellona 4 - Berlino 5 - Parigi Obiettivi L’esame delle situazioni indicate si propone di individuare ed analizzare sia le complessive funzioni (qualità e quantità) dei grandi progetti realizzati sia di analizzare le trasformazioni architettoniche e funzionali pianificate e/o indotte nell’immediato intorno. Queste analisi concernono gli stati di fatto e gli stati di progetto per offrire un “panorama analogico” di riflessione anche per le trasformazioni architettoniche in fieri - o le programmazioni urbanistiche - delle città italiane. Modalità operative La ricerca sarà sviluppata mediante il reperimento dei materiali cartografici e documentari - relativi alle città europee citate - e completata con la conoscenza mediante sopralluoghi diretti sul campo e collaborazioni con le locali facoltà di Architettura. Fasi di lavoro Fase A - reperimento del materiale cartografico e documentario delle aree urbane europee proposte e sopralluoghi sul campo Fase B - analisi qualitativa e quantitativa dei grandi progetti e delle trasformazioni indotte nelle aree limitrofe (realizzate e/o progettate) Fase C - elaborazione e redazione di schede relative alle trasformazioni con evidenziazione delle funzioni nelle aree individuate. Durata L’inizio della ricerca è previsto con Settembre 2007 e per le fasi A-B-C è previsto un tempo di mesi 24 che copriranno quindi fino al Settembre 2009. Titolo della ricerca: Il progetto di nuove urbanità ricerca di ateneo ricerca di ateneo
dipartimento dipartimento di di progettazione progettazione dell’architettura dell’architettura 2 nuova ricerca Responsabile dell’unità operativa: Paoli Piero Professore ordinario Altri componenti dell’unità operativa afferenti al Dipartimento: Capestro Antonio Ricercatore Altri componenti dell’unità operativa: Palumbo Cinzia Docente a contratto Descrizione sintetica del progetto di Ricerca: L’attività di ricerca si svolgerà in parallelo alla elaborazione di studi di fattibilità per il recupero di strutture urbane come nuove centralità in contesti territoriali con particolari potenzialità. Contenuti Il tema della ricerca è quello di elaborare un quadro metodologico-operativo coniugato ad un campo di ricerca che individui un indirizzo di sviluppo per nuclei urbani dismessi tra riqualificazione e reinvenzione delle risorse proprie e del territorio di appartenenza. Le operazioni di riqualificazione si intendono come il recupero di queste realtà come sistemi architettonici significativi nella struttura dell’impianto e nella particolare connotazione semantica assunta attraverso il loro rapporto con la natura di cui antropizzano materiali e volumi. Le operazioni di reinvenzione mirano al ripensamento di queste realtà con un ruolo di eccellenza nell’ambito di un circuito di pregio costituito da un sistema di parchi naturali ed altre località di struttura simile. Obiettivi Il fine della ricerca è quello di sintentizzare una metodologia progettuale capace di individuare un percorso tematico di risorse tra strutture urbane dismesse e territorio e promuovere la rinascita di una rete di potenzialità complementari basate sulla qualità sia dell’ambiente costruito che di quello naturale. Parole chiave del linguaggio progettuale: identità dei luoghi e innovazione, memoria e proiezione verso il futuro. Fasi di lavoro Prima fase - elaborazione di uno stato dell’arte per evidenziare strategie progettuali e caratteri di nuove identità formulate in Italia o all’estero su temi simili. Seconda fase - messa a fuoco di un modello operativo progettuale attraverso una realtà campione da recuperare come centro di eccellenza nel territorio attraverso la riqualificazione dei suoi manufatti architettonici e la promozione di un network di rinnovati rapporti con l’ecosistema naturale di appartenenza. Durata La ricerca sarà annuale. Titolo della ricerca: I parchi tecnologici e culturali della società medievale. Le abbazie cistercensi: organizzazione spaziale dell’architettura e dell’ambiente. Responsabile dell’unità operativa: Pinagli Maria Gabriella Professore associato Altri componenti dell’unità operativa: Angelini Leonardo Cultore della materia Morano Rosa Maria Cultore della materia Descrizione sintetica del progetto di Ricerca: La ricerca è stata finalizzata all’approfondimento del ruolo dell’Ordine cistercense al di fuori del fenomeno monastico-religioso ed all’analisi di tematiche volte piuttosto alla ricostruzione di rapporti politici, economici, sociali ed istituzionali nella loro valenza locale ed europea. L’importanza dei monaci bianchi si fonda sull’abilità di costruire e gestire, degli degli “exempla” individuati nella storia, appare già avanzata, se non compiuta, l’arco di soli centocinquant’anni, centinaia di abbazie in tutta Europa, opportunamente strutturate sulla base di un adeguato impianto legislativo ed organizzate in modo da costituire i nodi di un efficiente sistema in cui transitavano e si scambiavano conoscenze ed innovazioni. Tale patrimonio culturale ha superato ben presto gli ambiti strettamente monastici ed è stato messo a disposizione sia della popolazione rurale che di quella urbana, con la quale i monaci hanno sviluppato una fitta maglia di relazioni. La ricerca, quindi, ha inteso rimuovere un’interpretazione distorta dell’agire dei monaci bianchi, troppo a lungo relegato esclusivamente entro i confini del recinto abbaziale e non connesso alla città ed al territorio. L’indagine ha permesso, inoltre, la definizione dei caratteri “invarianti” propri del modello cistercense (-localizzazione del cenobio; -architettura monastica e “modello bernadino”, organizzazione dello spazio abbaziale e delle strutture di produzione; -organizzazione fondiaria, dei metodi di lavoro e del ruolo dei monaci bianchi e dei conversi laici nel processo di trasformazione del paesaggio agrario e nell’introduzione di fattori innovativi nella strutturazione del territorio; -economia “a componenti multiple”; -uso e gestione dell’acqua, ecc.) e la loro coniugazione con gli elementi “varianti” delle singole abbazie ed in particolare del cenobio di San Galgano in Val di Merse. Sulla base di queste considerazioni, lo studio dell’abbazia di San Galgano e dei suoi caratteri principali è stato assunto come esemplificativo della politica e delle strategie territoriali messe in atto dall’Ordine cistercense in tutta Europa. L’analisi del caso specifico, infatti, diventa paradigmatico ed applicabile nei 25 numerosi contesti europei interessati dalla rete abbaziale cistercense, nell’ottica della salvaguardia e della valorizzazione economica, in adesione ai modelli contenuti nello “Schema di sviluppo dello spazio europeo” (SSSE) ed alle politiche territoriali comunitarie. La ricerca, così strutturata, ha fornito indicazioni sull’organizzazione del sistema cistercense a scala europea ed ha cominciato ad indicare quali possano essere i paradigmi di lettura per una singola realtà abbaziale che rappresenta un’unità nella pluralità. Un’unità distinta ma mai divisa, anzi in continua interrelazione con “locale” e “globale”. Titolo della ricerca: Le figure dello spazio sacro Responsabile dell’unità operativa: Ricci Andrea Ricercatore Altri componenti dell’unità operativa: Cossu Cristiano Dottore di ricerca Toni Ada Dottore di ricerca Broccolo Bruno Docente a contratto Cavicchioli Andrea Cultore della materia Piatti Andrea Cultore della materia Descrizione sintetica del progetto di Ricerca: L’ obiettivo primario della ricerca, come si può chiaramente evincere dall’iniziale sintesi programmatica, è quello di individuare ed esplicitare percorsi operativi in termini progettuali che sappiano conciliare la necessità di rispondere alle nuove esigenze (simboliche, liturgiche e pratiche) espresse dal culto cattolico, con la possibilità di ritrovare, attraverso un processo di metamorfosi nel contemporaneo, figure e strategie spaziali, riconoscibili per antica tradizione costruttiva, ma oggi spesso liquidate come obsolete. Mentre una prima fase, più diretta all’acquisizione della necessaria documen- ricerca di ateneo ricerca di ateneo
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