11.06.2013 Views

dipartimento di progettazione dell'architettura

dipartimento di progettazione dell'architettura

dipartimento di progettazione dell'architettura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

<strong>di</strong> Calci ed altri infine nella zona <strong>di</strong> Pescia.<br />

architettura e<br />

innovazione<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archeologia industriale, progetto <strong>di</strong> riconversione<br />

funzionale per attrezzature<br />

espositive e metaprogetto urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Breschi Alberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tamino Marco Ricercatore<br />

Andreini Laura Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Martera Eugenio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Barberis Valerio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parigi Eva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piccioli Martino Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Cesaro Edoardo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Giannoni Clau<strong>di</strong>a Assegnista<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Gli inse<strong>di</strong>amenti industriali e il correlato<br />

assetto infrastrutturale <strong>di</strong> vaste aree<br />

della periferia storica hanno svolto un<br />

ruolo <strong>di</strong> rilievo nella morfologia delle<br />

successive fasi dell’espansione urbana<br />

e la loro connotazione ha con<strong>di</strong>zionato<br />

fortemente il tessuto residenziale circostante,<br />

polarizzando i processi costitutivi<br />

dell’identità stessa dei luoghi.<br />

Un intervento <strong>di</strong> riconversione funzionale<br />

e <strong>di</strong> riqualificazione urbanistica del<br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio e ambientale della<br />

periferia e del sistema <strong>di</strong> aree segnato<br />

dalla presenza <strong>di</strong> tali strutture produttive<br />

che muova dal riconoscimento del<br />

loro significato storico e della loro virtualità<br />

<strong>di</strong> matrici <strong>di</strong> nuove configurazioni<br />

urbane, può costituire valida alternativa<br />

alla consueta prassi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>ficatoria<br />

dettata da interessi essenzialmente<br />

speculativi.<br />

Elaborazione <strong>di</strong> progetti confrontabili<br />

aventi per obiettivo la conservazione ed<br />

il recupero del patrimonio nazionale <strong>di</strong><br />

manufatti, e<strong>di</strong>fici ed aree appartenenti<br />

all’ambito dell’archeologia industriale,<br />

prevalentemente con finalità espositive,<br />

e loro coinvolgimento nel processo più<br />

generale della “riqualificazione urbana”<br />

delle aree periferiche.<br />

L’area oggetto della ricerca sarà l’ex<br />

Manifattura Tabacchi delle Cascine a Firenze.<br />

Proporre, avvalendosi del sistema complessivo<br />

<strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> estese fasce <strong>di</strong> frangia<br />

della città, un modello ambientale<br />

integrato <strong>di</strong> attrezzature museografiche<br />

a scala urbana con funzioni <strong>di</strong>dattiche e<br />

<strong>di</strong> ricerca che coinvolga le funzioni residenziali<br />

e <strong>di</strong> servizio.<br />

Esso coincide con l’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care<br />

contenuti nuovi, non solo per la crescita<br />

urbana, ma, soprattutto per la formulazione<br />

dei piani <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> quelle aree<br />

rese <strong>di</strong>sponibili dagli attuali processi <strong>di</strong><br />

trasferimento degli impianti produttivi<br />

verso il territorio extraurbano.<br />

Una eventuale collaborazione con Enti<br />

Pubblici confermerà l’interesse e la reciproca<br />

utilità <strong>di</strong> una ricerca universitaria<br />

inserita in reali contesti urbani; per l’Università<br />

sarà l’occasione del confronto tra<br />

aspetti teorici e problematiche concrete,<br />

mentre per le Amministrazioni si aprirà<br />

l’opportunità <strong>di</strong> arricchire, con contributi<br />

specialistici ed esperienze <strong>di</strong>sciplinari<br />

avanzate, il <strong>di</strong>battito sulla gestione<br />

del proprio patrimonio urbanistico.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La luce come mezzo metabolico-spaziale<br />

capace <strong>di</strong> fare ed essere architettura<br />

nella qualificazione ambientale <strong>di</strong> un interno<br />

e <strong>di</strong> un esterno urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Cremonini Lorenzino Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Perbellini Elia Cultore della materia<br />

Iachella Federico Cultore della materia<br />

Giovacchini Elliot Cultore della materia<br />

Maccanti Samanta Cultore della materia<br />

Todeschini Cinzia Cultore della materia<br />

Picinotti Igor Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Si può <strong>di</strong>re che la luce sia la coscienza<br />

esistenziale della realtà umana. Il mondo<br />

esiste in quanto lo sentiamo, lo tocchiamo<br />

ma soprattutto lo ve<strong>di</strong>amo. Eppure<br />

la luce non è tangibile.<br />

La luminosità, il colore e quin<strong>di</strong> l’apparenza<br />

delle cose, sono solo l’effetto prodotto<br />

sulla retina da una particolare forma<br />

<strong>di</strong> energia nota con il nome <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione<br />

elettromagnetica che realmente<br />

esiste, mentre la luce può essere definita<br />

un’invenzione dal sistema costituito<br />

dall’occhio-cervello, che cattura l’energia<br />

ra<strong>di</strong>ante emessa in un determinato<br />

intervallo <strong>di</strong> lunghezze d’onda, per trasformarla<br />

in sensazione visiva.<br />

Si, la luce è comunicazione, linguaggio:<br />

fare luce non significa solo far scomparire<br />

il buio, svelare il mondo, ma il contrario<br />

vuol <strong>di</strong>re oggi aggiungere alla realtà<br />

nuove valenze qualitative: significa<br />

ricreare una “realtà nuova” che la coscienza<br />

percepisce in modo <strong>di</strong>verso da<br />

come è stata abituata a percepire solitamente<br />

sino ad ora.<br />

E’ importante nella fisiologia umana,<br />

nella psicologia, nelle relazioni sociali <strong>di</strong><br />

vario genere ed anche nell’economia: in<br />

più ad essa va riconosciuta una valenza<br />

speciale che la rende materia atta alla<br />

comunicazione artistica; essa può cioè<br />

essere sia mezzo <strong>di</strong> conoscenza attraverso<br />

i sensi, che strumento espressivo<br />

dell’arte (già in atto da anni) e dell’architettura<br />

(quasi per niente sfruttata neanche<br />

nell’università).<br />

Per quanto riguarda la pittura, la scultu-<br />

17<br />

ra e l’architettura, la luce oggi non è solo<br />

una funzione ma deve <strong>di</strong>ventare un elemento<br />

fondamentale nel processo e nel<br />

metodo della sua elaborazione progettuale:<br />

<strong>di</strong>venta ancora una volta comunicazione<br />

come capacità <strong>di</strong> trasmettere i<br />

valori dell’emozione e dell’espressione.<br />

La luce può assumere <strong>di</strong>verse identità è<br />

una materia malleabile e quin<strong>di</strong> può essere<br />

un involucro che si soli<strong>di</strong>fica sulle<br />

pareti verticali e <strong>di</strong>viene epidermide dell’e<strong>di</strong>ficio;<br />

può <strong>di</strong>ventare “integra” e quin<strong>di</strong><br />

fasciare l’oggetto nella notte per sottolinearne<br />

i singoli elementi rappresentativi<br />

in una funzione descrittiva; si trasforma<br />

in filtrata e controllata per definire<br />

gli spazi solo con i suoi riflessi e le sue<br />

trasparenze; può alleggerire e quin<strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare i volumi; può decorare: in<br />

sintesi materia viva da comporre in svariati<br />

mo<strong>di</strong>. E’ materiale costruttivo che<br />

crea spazi virtuali e fluida atmosfere. Può<br />

<strong>di</strong>ventare protagonista cioè materia positiva<br />

per integrare, reinterpretare, enfatizzare<br />

e progettare gli spazi <strong>di</strong> una tela<br />

bianca e i vuoti urbani delle nostre città<br />

<strong>di</strong>sadattate.<br />

Una buona illuminazione può plasmare<br />

e mo<strong>di</strong>ficare la realtà spaziale che percepiamo,<br />

con la possibilità tecnica o<strong>di</strong>erna<br />

<strong>di</strong> trasformarla in un ‘altra più magica<br />

e misteriosa che, al pari <strong>di</strong> un raggio<br />

<strong>di</strong> sole filtrato da uno spiraglio, in quanto<br />

elemento fondamentale nel processo<br />

percettivo e nel significato espressivo<br />

delle cose può con<strong>di</strong>zionare il nostro stato<br />

d’animo e la nostra percezione dell’ambiente.<br />

Continua la ricerca con l’intento <strong>di</strong> tratteggiare<br />

l’idea <strong>di</strong> uno spazio che partendo<br />

dalla <strong>di</strong>namica dei rapporti tra l’essere,<br />

l’eternità ed il tempo, possa essere<br />

come <strong>di</strong>ceva G. Michelucci “coscienza<br />

temporale dell’oggi e testimonianza della<br />

sua quoti<strong>di</strong>naità esistenziale futura”.<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!