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dipartimento di progettazione dell'architettura

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<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

mette, ormai da alcuni anni, <strong>di</strong> sviluppare<br />

meto<strong>di</strong>che e risultati interessanti, soprattutto<br />

nel campo della sperimentazione<br />

urbanistica e del controllo della qualità<br />

architettonica. Questi ambiti costituiscono<br />

un elemento privilegiato per impostare<br />

analisi territoriali e rilievi del tessuto<br />

e<strong>di</strong>ficato e per avere contemporaneamente<br />

a deisposizione un ambiente<br />

descrivibile, in cui possono essere riconosciuti<br />

caratteri <strong>di</strong> identità, relaioni sociali<br />

impostate su espressioni della tra<strong>di</strong>zione,<br />

processi <strong>di</strong> trasformazione leggibili<br />

tra confini e forme consolidate.<br />

La mancanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni riguardanti<br />

lo stu<strong>di</strong>o del contesto, del rapporto con<br />

la scena urbana e con i caratteri del territorio,<br />

ha permesso <strong>di</strong> costruire, soprattutto<br />

durante gli ultimi quarant’anni un<br />

paesaggio che appare spesso come una<br />

sommatoria <strong>di</strong> opere singole, coerenti<br />

con le norme ed i vincoli, ma estranee<br />

al luogo antico, che risulta trincerato nella<br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un perimetro anacronistico,<br />

come se la conservazione dell’impianto<br />

planimetrico potesse essere <strong>di</strong> per sé<br />

sufficiente ad isolare l’e<strong>di</strong>ficato dalla brulicante<br />

insensibile aggressione dell’intorno<br />

urbanizzato.<br />

Il processo <strong>di</strong> conoscenza che viene innescato<br />

dal rilievo ambientale, permette<br />

<strong>di</strong> introdursi nella tessitura della scena<br />

urbana, <strong>di</strong> far proprie, durante le varie<br />

fasi <strong>di</strong> avvicinamento al costruito ed<br />

ai suoi <strong>di</strong>spositivi, i rapporti <strong>di</strong>mensionali<br />

e le relazioni percettive che si instaurano<br />

lungo i percorsi, riuscendo poi<br />

a trasferire nel rappresentato l’immagine<br />

<strong>di</strong> questo corpo , con le sue crescite<br />

ed i suoi sviluppi avvenuti non senza lacerazioni<br />

e dei quali sono rimasti segni<br />

<strong>di</strong> profonde ferite attraverso cicatrici e<br />

forzati innesti.<br />

L’esperienza <strong>di</strong> rilievo già sviluppata offre<br />

l’opportunità <strong>di</strong> verificare efficacemente<br />

come il processo <strong>di</strong> trasformazio-<br />

ne derivato dall’utilizzo <strong>di</strong> nuove tecnologie,<br />

e <strong>di</strong> nuovi materiali penetri progressivamente<br />

nella morfologia della<br />

scena urbana che ancora qualifica l’immagine<br />

e caratterizza il clima cromatico<br />

e materico del centro storico.<br />

Il supporto che scaturisce dal rilievo architettonico,<br />

applicato alla scena urbana,<br />

costituisce già un modello <strong>di</strong> approccio<br />

alla realtà come un’impronta indelebile<br />

con la quale confrontare il progetto<br />

e verificare le scelte. La definizione dei<br />

campi <strong>di</strong> indagine, la scomposizione in<br />

parti, i processi <strong>di</strong> analisi morfologica <strong>di</strong><br />

strutture urbane, fronti ed elementi architettonici,<br />

che stanno alla base dell’organizazzione<br />

del rilievo, consentono <strong>di</strong><br />

leggere la complessità dell’ambiente costruito<br />

attraverso ambiti tematici che<br />

conducono a riconoscere uno sviluppo<br />

del tessuto connettivo.<br />

Quin<strong>di</strong>, a prescindere dalle effettive caratteristiche<br />

del tema <strong>di</strong> ricerca, la strumentazione<br />

e la metodologia influenzeranno<br />

la resa finale e imporranno delle<br />

variabili che condurranno verso determinate<br />

caratteristiche grafiche e verso<br />

determinate possibilità <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong><br />

valutazione. La lettura dell’oggetto, invariabilmente<br />

dalla sua complessità, assumerà<br />

caratteristiche <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong>fferenti<br />

a seconda che si esegua un rilievo esclusivamente<br />

<strong>di</strong>retto, strumentale, fotogrammetrico,<br />

oppure un’integrazione <strong>di</strong><br />

questi. L’utilizzo sempre più ampio <strong>di</strong> strumenti<br />

informatici ha imposto una sostanziale<br />

variazione nella proposta grafica<br />

finale; da un lato permette eccellenti restituzioni<br />

per quanto riguarda l’imme<strong>di</strong>atezza<br />

della comunicazione e la completezza<br />

delle informazioni, dall’altro richiede<br />

una preparazione tecnica e una capacità<br />

<strong>di</strong> controllo del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

che esula da qualunque schema tra<strong>di</strong>zionale,<br />

imponendo nuove soluzioni, ma<br />

anche una nuova casistica <strong>di</strong> problemi.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cupola <strong>di</strong> Santa Maria del Fiore - geometria<br />

e struttura<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Corazzi Roberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Stu<strong>di</strong> preliminari<br />

La Cupola della Cattedrale <strong>di</strong> Santa Maria<br />

del Fiore a Firenze, costruita dal Brunelleschi<br />

fra il 1420 ed il 1436, ha sempre<br />

colpito nel corso dei secoli la fantasia<br />

dei visitatori e l’interesse degli stu<strong>di</strong>osi.<br />

Tali stu<strong>di</strong> hanno avuto un incremento<br />

negli ultimi anni, a partire dagli stu<strong>di</strong> del<br />

Sanpaolesi, iniziati nel 1940 circa. Sono<br />

state elaborate <strong>di</strong>verse “teorie” sulla<br />

possibile tecnica costruttiva della Cupola,<br />

dai tempi della sua costruzione fino<br />

ai nostri giorni (L.B.Alberti, L.Ximenes,<br />

P.A.Rossi, Settle, S.Di Pasquale, L.Bartoli,<br />

Chiarugi, D.Quilghini ed altri).<br />

Con le tecniche attuali è stato possibile<br />

costruire il modello geometrico delle teorie<br />

elaborate dai vari stu<strong>di</strong>osi. Esse sono<br />

state riprodotte al computer; questo ha<br />

permesso <strong>di</strong> ottenere per ciascuna teoria<br />

un modello della Cupola, come se<br />

questa fosse effettivamente realizzata.<br />

Il risultato è <strong>di</strong> estrema importanza poiché<br />

<strong>di</strong>mostra che tutti gli stu<strong>di</strong>osi, pur<br />

con parole <strong>di</strong>verse, hanno dato, in maniera<br />

in<strong>di</strong>pendente ed inconsapevole, la<br />

stessa risposta allo stesso problema.<br />

Questi confronti fra le varie teorie fanno<br />

prevedere che siamo vicini alla conoscenza<br />

della tecnica costruttiva elaborata dal<br />

Brunelleschi.<br />

Per dare una risposta definitiva, occorre<br />

vedere se l’oggetto ottenuto con le varie<br />

teorie corrisponde all’oggetto reale.<br />

Questo è possibile soltanto con un’indagine<br />

mirata e precisa su alcuni aspetti<br />

peculiari della Cupola.<br />

13<br />

Un’indagine preliminare è già stata effettuata.<br />

I risultati così ottenuti, se pure<br />

parziali, sono state molto incoraggianti<br />

e hanno aperto delle prospettive veramente<br />

interessanti nello stu<strong>di</strong>o della tessitura<br />

muraria della Cupola.<br />

Durante i nostri stu<strong>di</strong> abbiamo notato<br />

che gli stu<strong>di</strong> sulla Cupola spesso non sono<br />

stati approfon<strong>di</strong>ti in maniera adeguata.<br />

A volte gli stu<strong>di</strong>osi si sono limitati ad una<br />

visione superficiale <strong>di</strong> particolari della<br />

costruzione che, invece, si possono rivelare<br />

estremamente interessanti.<br />

Per questo motivo abbiamo iniziato una<br />

serie <strong>di</strong> rilievi sistematici e approfon<strong>di</strong>ti<br />

<strong>di</strong> alcuni aspetti della struttura. In questo<br />

momento stiamo eseguendo una serie<br />

<strong>di</strong> rilievi delle volticciole che mai era<br />

stata fatta in precedenza. Anche se si<br />

tratta <strong>di</strong> un particolare aspetto della costruzione,<br />

tuttavia è <strong>di</strong> estremo interesse<br />

poiché, partendo da queste particolari<br />

strutture, alcuni stu<strong>di</strong>osi hanno elaborato<br />

teorie generali sulla Cupola.<br />

Tutte le ricerche effettuate sono state<br />

possibili grazie alla collaborazione dell’Opera<br />

del Duomo.<br />

Inoltre sono stati esposti i risultati ottenuti<br />

alla Soprintendenza ai Beni Culturali<br />

della Provincia <strong>di</strong> Firenze, Pistoia e<br />

Prato.<br />

Sono stati presi contatti con la Ditta Engineering<br />

<strong>di</strong> Firenze, la quale è una <strong>di</strong>tta<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a in Italia e all’estero (fra<br />

tutti gli incarichi è da menzionare quello<br />

del progetto <strong>di</strong> ricostruzione del ponte <strong>di</strong><br />

Mostar <strong>di</strong>strutto nell’ultima guerra <strong>di</strong><br />

Bosnia) in questi tipi d’indagini e <strong>di</strong> rilievi<br />

topografici e fotogrammetrici. Con i<br />

responsabili della citata <strong>di</strong>tta, dopo un<br />

sopralluogo sulla Cupola, è stato stabilito<br />

un programma <strong>di</strong> indagini della struttura<br />

muraria.<br />

Programma per il proseguimento della<br />

ricerca<br />

1) Termografia dell’intradosso della Cu-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo

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