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IL CALITRANO N. 23

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N. <strong>23</strong> n.s. – Maggio-Agosto 2003 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />

“Lu scarpar”<br />

DIALETTO E CULTURA POPOLARE<br />

Anticamente erano molti gli artigiani delle scarpe, sia perché<br />

era minima la parte della produzione industriale e sia perché<br />

molto sviluppata era l’attività artigianale locale. Il calzolaio del<br />

passato del piccolo centro viveva una vita simile a quella del contadino<br />

perché con quest’ultimo divideva quasi tutte le attività<br />

agricole, in particolare quelle inerenti alle produzioni di derrate:<br />

il grano, il granone, le biade, l’uva e la frutta. Egli era, si può dire<br />

quasi, calzolaio d’inverno e dei periodi dell’anno piovosi, nevosi,<br />

freddi o eccessivamente caldi e contadino per tutti gli altri.<br />

Nelle nostre zone venivano prodotti dall’artigiano del legno, in<br />

epoche che i nostri avi ancora ci ricordano, i “cuturri” (coturni =<br />

calzature di origine greco-romana), che prima venivano calzati per<br />

uso continuativo e lavorativo e più tardi solo per uso sedentario.<br />

Le scarpe nell’antichità erano semplici: strisce di pelle o<br />

“laccioli” cuciti alle pianelle di cuoio. Le vecchie scarpe erano<br />

di foggia elementare, con cuciture limitate solo alla suola e al<br />

tacco, svolgendo così bene il ruolo di antipioggia e antineve,<br />

con una buona impermeabilità.<br />

Solo più tardi la tomaia fu confezionata e cucita in più parti,<br />

aventi forme più consoni alle fattezza del piede. Le vecchie<br />

Foglio A: 1) Macchinetta occhiellatrice; 2) Forma (in metallo) formato<br />

grande; 3) Forma (in metallo) “a pier’ “, completa di forma media; 4)<br />

Forma (in metallo) formato piccolo; 5) “Precetto” = perforatrice multipla;<br />

6) “Precetto” = perforatrice singola; 7) Misura (per le dimensioni del<br />

piede); 8) “Pier’ r puorc’ “ =lisicatoio in legno; 9) Tirastivali; 10) Tiraforme;<br />

11) “Spart’punt’” = zigrino; 12) Bigoncello per il bagno del cuoio; 13)<br />

Rasatoio per tacchi; 14) Tenaglie piccole; 15) Pinze tirapelle per montatura<br />

punte; 16) Macchinetta per bottoni; 17) “Taccia”= bulletta; 18)<br />

“chijvariegghio” = bullettone; 19) “Bancariegghio” = deschetto.<br />

A CURA DI MICHELE CERRETA<br />

19<br />

“scarpe fini” e li “scarpin’”, fatti con pelle di vitello e crome, avevano<br />

l’apertura a pattina, chiusa con più bottoncini laterali. L’opera<br />

dello “scarparo” nei tempi passati – fino al termine della seconda<br />

guerra mondiale – veniva svolta presso le famiglie più<br />

che nella propria bottega. Il mastro con i suoi lavoranti e discepoli<br />

si recava nella case a svolgere la propria attività, consistente<br />

nel confezionare scarpe nuove e riparare le vecchie per tutti i<br />

componenti della famiglia, presso la quale consumava i pasti<br />

offerti. E i tanti fatti strani e aneddoti che ancora oggi si raccontano<br />

avvenivano proprio durante queste permanenze, quando i lavoranti<br />

condividevano la vita domestica della famiglia ospitante.<br />

Il calzolaio svolgeva l’attività anche in settori affini. Egli<br />

confezionava: la cintura per pantaloni che tagliava (“staccava”)<br />

lungo tutto il dorso della pelle del vitello per ottenerla<br />

lunga, da un lato cuciva la fibbia e il passante, dall’altro l’appuntiva<br />

e la perforava nell’ultimo tratto; le varie bretelle; lo<br />

“scarfugghio” ( la protezione dell’indice) e “’u vrazzal’” (bracciale)<br />

del mietitore; il grembiule e la “vandiera” dei fabbri; “li<br />

’nand-vrache” per i pastori e per i mungitori di mucche; i paramacchia<br />

per i cacciatori e tutto quanto concerneva le cavezze,<br />

le briglie e i finimenti di selle, sellini per carretti e basti di<br />

muli, asini e cavalli, in assenza di sellai.<br />

1) Martello con penna del calzolaio; 2) Trincetto (coltello del calzolaio); 3) “Assuglia”<br />

= lesina; 4) “Ssuglion’ “= punteruolo; 5) “Tacci’lin’ “ = bulletta tonda grande; 6) “Tacci’lin’<br />

“ = bulletta tonda piccola; 7) Chiodo del calzolaio; 8) “Tex” = chiodo piccolo<br />

del calzolaio; 9) Tenaglie da sconficcare; 10) “Spandicera” = lisciapianta o bussetto;<br />

11) Acciaiolo o accarino per affilare il coltello; 12) “Guradaman’ “ = manale (pelle<br />

protettrice della mano che tirava lo spago); 13) Pedale; 14) Pinze per montatura; 15)<br />

Rotella o rotellina; 16) Raspa; 17) “Curnett’ “ = mazza da lisciare o stecca; 18)<br />

Cuoio; 19) Stampa; 20) Spago; 21) Forma in legno per scarpa; 22)Toppo o ceppo<br />

= “tav’letta”; <strong>23</strong>) Forma per gambale; 24) “Quat’ “ = catino per il bagno della suola;<br />

25) Setole; 26) Ciotola per tinte; 27) sasso per battere il cuoio = la “preta”.

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