SVOLTA ELEZIONI - Cinque Quotidiano
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martedi 13 novembre 2012 3<br />
istituzioni<br />
<strong>ELEZIONI</strong> Accolto il ricorso del Movimento difesa del cittadino. La Regione si è appellata al Consiglio di Stato<br />
Il Tar alla Polverini:<br />
«Data del voto<br />
entro cinque giorni»<br />
Se non saranno convocati<br />
i comizi elettorali il<br />
Viminale dovrà nominare<br />
un commissario ad acta<br />
C<br />
lamorosa sentenza del Tar<br />
sulle elezioni regionali del<br />
Lazio. Ieri il tribunale am-<br />
ministrativo ha deciso che entro<br />
cinque giorni la presidente dimissionaria<br />
Renata Polverini dovrà<br />
convocare i comizi elettorali,<br />
altrimenti dovrà intervenire il<br />
Viminale con la eventuale nomina<br />
di un commissario ad acta per<br />
procedere alle elezioni regionali.<br />
Così i giudici della seconda sezione<br />
bis del Tar nell’accogliere<br />
il ricorso del Movimento Difesa<br />
del Cittadino rappresentato dal-<br />
l’avvocato Pellegrino che chiedeva<br />
di ordinare alla Presidente<br />
di far svolgere le elezioni entro<br />
90 giorni dallo scioglimento del<br />
Consiglio Regionale avvenuto il<br />
28 settembre, come previsto dal<br />
decreto governativo del 17 ottobre.<br />
La governatrice uscente nel<br />
frattempo, dopo ben 47 giorni<br />
dalle sue dimissioni aveva dato<br />
al governo la sua disponibilità<br />
solo per indire le elezioni insieme<br />
a Molise e Lombardia, per un<br />
massimo di 50 consiglieri e senza<br />
listino. Ma il Tribunale amministrativo<br />
evidentemente accelera<br />
chiudendo, salvo smentita del<br />
Consiglio di Stato, una partita<br />
che ormai per la sinistra e per il<br />
suo candidato Nicola Zingaretti<br />
si trascinava da troppo tempo<br />
accusando la governatrice di voler<br />
restare in carica al più lungo<br />
possibile con il pretesto della riduzione<br />
del numero dei consiglieri<br />
e degli eventuali ricorsi<br />
successivi all'esito elettorale. A<br />
riprova del fatto che Renata Polverini<br />
intenda dilazionare la data<br />
del voto più a lungo possibile,<br />
avvalendosi della prerogativa<br />
della decisione finale che spetta<br />
solo a lei, c’è il suo immediato<br />
ricorso al Consiglio di Stato. Infatti<br />
per la presidente dimissionaria<br />
la decisione del tribunale<br />
amministrativo «risulterebbe in<br />
totale contraddizione con le recenti<br />
pronunce della medesima<br />
sezione del TAR del Lazio con riferimento<br />
alle elezioni regionali<br />
del 2010» dopo le dimissioni di<br />
Marrazzo. Nel caso il Consiglio<br />
di Stato respingesse il ricorso la<br />
legge stabilisce che vi siano 45<br />
giorni per la campagna elettorale<br />
con l’eventualità del voto al 28<br />
dicembre. Sempre che il Governo<br />
non decida di procrastinarne di<br />
qualche tempo la data per non<br />
farlo coincidere con le festività<br />
natalizie. Scorrendo le motivazioni<br />
del Tar si apprende che<br />
l’esigenza posta dalle legge elettorale<br />
regionale è quella di garantire<br />
«una tempestiva ricostruzione<br />
degli organi di governo regionale,<br />
secondo i principi costituzionali<br />
di efficacia e buon andamento<br />
e secondo il criterio di<br />
continuità di funzionamento delle<br />
pubbliche istituzioni». Nella legge<br />
regionale infatti si afferma che<br />
entro tre mesi dallo scioglimento<br />
del consiglio si devono indire le<br />
elezioni, ma le diverse interpretazioni<br />
giustificherebbero il ricorso<br />
della Regione che ai più<br />
appare un estremo tentativo per<br />
evitare il confronto a tempi brevi.<br />
Sembra comunque agli sgoccioli<br />
una vicenda sulla quale anche il<br />
Governo non aveva fatto la necessaria<br />
chiarezza proponendo<br />
la data del 27 gennaio, come aveva<br />
detto dal Viminale il ministro<br />
Anna Maria Cancellieri, mentre<br />
già si diffondevano le voci di un<br />
ulteriore slittamento al 3 di febbraio.<br />
Senza considerare che<br />
l'obiettivo dichiarato di gran parte<br />
del Pdl era quello di guadagnare<br />
tempo puntando addirittura<br />
al voto unificato (election day)<br />
di politiche, regionali e comunali<br />
ad aprile come auspicato anche<br />
dal sindaco Gianni Alemanno. La<br />
decisione del Tar crea in ogni<br />
caso un precedente che difficilmente<br />
concederà spazio ad ulteriori<br />
dilazioni.<br />
G.L.