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133esima e Amsterdam Avenue, e in altri project nei dintorni. La cosa<br />

cominciò lentamente ma nel giro di breve tempo ci ritrovammo a<br />

esibirci a livelli totalmente diversi.<br />

Reggie Reg: Nel 1977 facevamo le nostre feste per lo più nei centri<br />

comunitari dei project di East Harlem, tra la 135esima e la Quinta<br />

Avenue. Quando iniziammo a suonare nei locali i posti erano CC Disco,<br />

Old Terrace Ballroom, Celebrity Club; successivamente suonavamo<br />

anche nella zona ovest, presso il Randy’s Place e il Manhattan<br />

Ball Center. A Harlem ci sono circa quindici grandi complessi di edifici<br />

popolari, ognuno con un centro comunitario, e nel corso di una<br />

inverno suonavamo in sei o sette centri. Noi venivamo da est, i Treacherous<br />

Three da ovest. Spesso succedeva che le diverse crew di<br />

Harlem unissero le forze e suonassero insieme in una festa: Crash<br />

Crew, Treacherous Three e altri ancora. C’erano eventi molto grandi<br />

che vendevano numerose crew alternarsi sul palco.<br />

Mike C: Sono cresciuto nella zona ovest di Harlem, nella stessa<br />

zona di LA Sunshine e Easy Lee. Siamo cresciuti tutti insieme e abbiamo<br />

iniziato insieme ad appassionarci a quella cultura. Ascoltavamo<br />

musica, ci sfidavamo al microfono, facevamo feste e ci divertivamo<br />

come meglio si riusciva. Solo con la pubblicazione dei primi dischi<br />

ci dividemmo in gruppi. In quel periodo ogni zona aveva la propria<br />

crew, di cui facevano parte tra i cinque e i quindici giovani. C’erano<br />

gli MC, i DJ e quelli che aiutavano a trasportare l’impianto.<br />

Avevamo tutti una t-shirt con gli stessi colori e con il nome della<br />

crew. Io facevo parte della Rock City Crew, facevamo feste nei parchi<br />

e nei locali di Harlem; presto alla nostra crew si unì un gruppo di<br />

ragazze della zona, le Rock City Girls.<br />

Mike C: Oltre a noi, c’erano tante crew quanti erano i project.<br />

Quando iniziammo a portare l’impianto in giro per suonare iniziò la<br />

competizione. C’erano i b-boy, che invece di picchiarsi si sfidavano a<br />

passi di danza; la gente era stufa della violenza, del dominio delle<br />

gang, c’era bisogno di qualcosa di positivo a cui fare riferimento.<br />

L’hip hop è nato nei ghetti. Quando non hai nulla sei in grado di<br />

creare significato dall’assenza. Da ragazzini dovevamo costruire i<br />

nostri giochi con ciò che trovavamo in giro. Quando Kool Herc iniziò<br />

a fare le prime jam e la gente a ballare, all’improvviso sembrò che<br />

tristezza, depressione e senso di condanna non avessero più alcun significato.<br />

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