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voto b-boy il cui unico sogno era di formare una propria crew. Iniziò<br />
a viaggiare in lungo e in largo per Manhattan alla ricerca avversari da<br />
sfidare. Ne incontrò alcuni nel parco tra la 98esima e Amsterdam<br />
Avenue: “Incontrai Ty Fly per primo. Lui mi presentò Ken Rock,<br />
Frosty Freeze, Doze, Mania e Take One. Mi battei con ognuno di loro.<br />
Ma questo è risaputo, perché poi sono diventati la mia crew”. 8 La<br />
determinazione di Crazy Legs gli permise non solo di formare una<br />
crew, Jimmy Dee e JoJo, fondatori originali della Rock Steady Crew,<br />
li accettarono come sezione di Manhattan della RSC.<br />
La nuova crew divenne un magnete per tutti quei b-boy che avevano<br />
praticato lo stile di danza popolare nel Bronx: una sorta di supergruppo<br />
di seconda generazione. Così come i Rock Steady Crew,<br />
anche i New York City Breakers e i Dynamic Rockers accolsero nelle<br />
loro file i migliori b-boy in circolazione. La seconda generazione di<br />
b-boy, entrata nella scena verso la fine degli anni settanta, imparò i<br />
fondamenti del b-boying dai pionieri ma presto iniziò a sviluppare<br />
nuovi passi. Questi giovani, Crazy Legs in particolare, sono considerati<br />
il punto focale della transizione dalla prima alla seconda generazione.<br />
L’inizio degli anni ottanta vede un rinnovato vigore: la danza<br />
di strada nata nel Bronx era stata rivitalizzata. I fondamentali furono<br />
canonizzati e vennero inventati nuovi audaci passi. Senza saperlo,<br />
quei giovani avrebbero influenzato migliaia di adolescenti in tutto il<br />
mondo.<br />
E fu la break dance<br />
Nella sua forma più originale il b-boying era invisibile ai più come la<br />
maggior parte dei giovani neri e latini che lo praticavano. Era una<br />
forma artistica underground in senso figurato e letterale: tutto accadeva<br />
nei parchi, nelle scuole e nelle metropolitane, fra chi già sapeva<br />
del fenomeno. L’elusività e l’invisibilità del b-boying derivano proprio<br />
dalla natura estemporanea della danza e dal contesto socio-culturale<br />
in cui è nato. Le jam non erano programmate, accadevano<br />
quando le condizioni erano idonee. Non c’erano inviti per quel tipo<br />
di esibizioni: dovevi semplicemente trovarti al momento giusto nel<br />
posto giusto; in altre parole, dovevi essere parte del sistema delle<br />
crew che imponeva una sorta di ordine sociale nel Bronx dell’epoca.<br />
Le origini del b-boying sono da rintracciarsi direttamente nelle<br />
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