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fu lo stile che, grazie alla crew di Tracy 168, sarebbe diventato noto<br />

come wild style. 10<br />

Dalla rovina crearono bellezza<br />

Questi giovani artisti rappresentavano l’alienazione estrema di una<br />

generazione che aveva alle spalle le lotte per i diritti civili, dalle cui<br />

vittorie quei giovani sembravano essere però completamente esclusi.<br />

Questi artisti e giovani creativi erano stati in grado di inventare una<br />

propria cultura al fuori degli spazi “in” di New York e, soprattutto,<br />

all’esterno del mondo mediatico che da lì a breve sarebbe intervenuto<br />

in maniera massiccia. In un momento di crisi economica evidente<br />

e di aspettative individuali in continuo ridimensionamento per le<br />

classi meno agiate, questi giovani lottarono per trovare una via di fuga,<br />

creando forme di aggregazione che esaltavano la nuova identità<br />

che si erano dati. Uscivano per lasciare il segno, per piantare la propria<br />

bandiera e poi tornare nell’oscurità. La guerra imposta dalle autorità<br />

altro non fece che rinvigorire la loro fiamma creativa. L’ostentazione<br />

dello stile era un modo per sfidare un mondo ostile.<br />

Un pezzo di Noc 167 del 1981 riassume bene il senso della missione<br />

dei writer. Sul lato sinistro, tra una guardia e un treno nuovo<br />

fiammante, il letale terzo binario. L’imponente scritta “Style Wars”<br />

esce da una sorta di nebbia rosa, bianca e blu. Sul lato destro, un supergatto<br />

cavalca un drago che sputa fuoco, accanto al quale il writer<br />

è ritratto come un giovane ribelle che guarda tranquillo da dietro gli<br />

occhiali da sci, come se avesse già sistemato lo sbirro. “Puoi provarci<br />

quanto vuoi, non riuscirai a fermarci.”<br />

A distanza di trent’anni Michael Holman commenta: “Riflettendo<br />

su tutte queste esperienze – dalla mattina in cui vidi il primo<br />

enorme graffito sul lato di una carrozza della metropolitana al giorno<br />

in cui assistetti all’esibizione di quei b-boys nelle strade del<br />

Bronx, fino alla sera in cui ascoltai Jazzy Jay ai piatti – mi rendo conto<br />

che quei giovani sembravano urlare un medesimo messaggio:<br />

Guardatemi! Sono qui, esisto e ho diritto alla mia dignità!”. 11<br />

Lo stile inglobò la tecnologia, portò metodi e tecniche nuove,<br />

aspirando quasi a divenire scienza. Lo stile trasformò l’autodifesa in<br />

qualità e le qualità in arte. Un’arte inventatasi da sé che ha osato sfidare<br />

la normalità. 12<br />

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