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gang mi venne a trovare. Ero in stato d’arresto ma per le mie condizioni<br />
fisiche rimasi in ospedale a lungo. Gli unici che mi stettero vicini<br />
furono mio fratello e mia madre. Mio padre non voleva avere nulla<br />
a che fare con me. In quei giorni diventai T.Kid. Dissi vaffanculo<br />
alle gang e a tutti quegli stronzi. Mio fratello mi aveva portato dei colori<br />
e un album e non avendo nulla da fare continuavo a fare delle T<br />
– è il mio soprannome perché sono così alto e magro – e iniziai ad associarci<br />
la parola Kid. Frequentando sempre gente più grande di me<br />
ero chiamato da tutti kid – bambino. Così nel 1977 diventai T.Kid,<br />
mi lasciai alle spalle l’universo delle gang e mi dedicai al graffiti writing<br />
a tempo pieno.<br />
Decisi che non sarei rimasto un writer qualunque: sarei diventato<br />
uno style master, un maestro dello stile come Noc167; lui era uno dei<br />
migliori figli di puttana in giro, faceva delle carrozze che erano veri e<br />
propri capolavori. Conoscevo un altro writer, più grande, che viveva<br />
vicino a casa mia. Iniziai a fargli un sacco di domande sul mondo del<br />
writing, su chi fosse chi e cosa fosse cosa... insomma stavo facendo le<br />
mie ricerche. Mi insegnò i migliori trucchi per diventare un vero maestro<br />
dello stile, mi dava consigli fondamentali su come mantenere il<br />
mio flow. Mi ha insegnato a vedere le immagini e le lettere come una<br />
musica e danzare con loro. Mi insegnò ad amare i graffiti con l’anima<br />
così come facevo con la musica. Anche lui si era ispirato a maestri come<br />
Phase 2, Nic 707 (il maestro di Noc 167), Tracy 168.<br />
Più avanti, nel 1978, incontrai Tracy 168; mi chiese di mostrargli<br />
ciò che sapevo fare e io gli mostrai un pezzo sul mio blackbook. Lo<br />
guardò, si voltò verso di me e mi disse che senza dubbio sarei diventati<br />
un dei più grandi figli di puttana sulla scena. Successe la prima<br />
volta che ci incontrammo, capisci ciò che significa. Iniziammo a<br />
uscire insieme e fu Tracy a insegnarmi che il mondo dei graffiti era<br />
molto più complesso dei pezzi sui treni. Mi spiegò come fare soldi<br />
con le mie abilità artistiche. Mi incoraggiò a creare personaggi, a incorporarli<br />
in immagini complesse, a fare murali.<br />
Ovviamente mi insegnò anche molto altro: a rubare... io avevo già<br />
fatto le mie esperienze ma lui era un grande ladro e mi mostrò come<br />
“operare” con destrezza. Grazie a lui imparai a usare le parole e a<br />
manipolare la gente, a vendere neve a un eschimese. Mi insegnò un<br />
sacco di roba. Un tipo incredibile, un maestro di stile e uno dei miei<br />
ispiratori e mentori.<br />
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