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Comunità in cammino - Coccaglio

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Invito mistico<br />

"Segnami con il segno della tua santa croce... Che da te,<br />

o mio amore crocifisso, dolcissimo Gesù, io riceva il<br />

segno della tua santa croce sulla fronte e sul cuore!<br />

Poni, o amatissimo Gesù, il segno della tua santa croce<br />

nella mia mano destra, perché io proceda sempre circondata<br />

dalla tua protezione come da un baluardo. Così, tu<br />

resterai crocifisso per me e sempre <strong>in</strong>chiodato al mio<br />

cuore".<br />

Chi ha scritto queste parole è una stella di prima grandezza<br />

della mistica tedesca. Oblata benedett<strong>in</strong>a dall’età<br />

di c<strong>in</strong>que anni, Gertrude (dal tedesco gari, lancia, e trud,<br />

fedeltà), fa onore al suo nome. Donna colta, rimane<br />

semplice; teologa esperta, la monaca sassone è l’autrice<br />

degli Esercizi, una meditazione sui grandi momenti della<br />

vita cristiana e religiosa.<br />

Quanto sopra citato commenta sobriamente il gioco di<br />

parole di san Bernardo (m. nel 1153): "Clavus-Clavis".<br />

Infatti, il chiodo (clavus) che trapassa la carne di Cristo<br />

diventa per noi una chiave (clavis) per aprire i div<strong>in</strong>i<br />

misteri. Gertrude vuole essere marchiata con il segno<br />

della croce: "Sulla fronte, sul cuore e sulla mano<br />

destra".<br />

Sotto il segno della croce<br />

"Quando fai il segno della croce, fallo bene. Non così<br />

affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa<br />

debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè<br />

lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra.<br />

Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogliti dunque<br />

bene; raccogli <strong>in</strong> questo segno tutti i pensieri e tutto<br />

l’animo tuo, mentre esso si dispiega dalla fronte al<br />

petto, da una spalla all’altra. Allora tu lo senti: ti avvolge<br />

tutto, corpo e anima, ti raccoglie, ti consacra, ti santifica.<br />

Perché? Perché è il segno della totalità ed è il segno della<br />

redenzione. Sulla croce nostro Signore ci ha redenti<br />

tutti. Mediante la croce egli santifica l’uomo nella sua<br />

IL SEGNO DI CROCE - VI<br />

19<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

Sotto il segno della Croce<br />

a cura di don Giovanni<br />

Concludiamo la catechesi sull’atto di culto “primordiale” di ogni cristiano: gesto di preghiera e, al<br />

tempo stesso, professione di fede s<strong>in</strong>tetica dell’essenza del credo cristiano.<br />

Presentiamo alcuni spunti di meditazione da vari autori e una breve catechesi sulla benedizione.<br />

totalità, f<strong>in</strong> nelle ultime fibre del suo essere.<br />

Perciò lo facciamo prima della preghiera, aff<strong>in</strong>ché esso<br />

ci raccolga e ci metta spiritualmente <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e; concentri<br />

<strong>in</strong> Dio pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, aff<strong>in</strong>ché<br />

rimanga <strong>in</strong> noi quello che Dio ci ha donato. Nella<br />

tentazione, perché ci irrobustisca. Nel pericolo, perché ci<br />

protegga. Nell’atto della benedizione, perché la pienezza<br />

della vita div<strong>in</strong>a penetri nell’anima e vi renda feconda e<br />

consacri ogni cosa. Pensa quanto spesso fai il segno<br />

della croce. È il segno più santo che ci sia. Fallo bene:<br />

lento, ampio, consapevole. Allora esso abbraccia tutto<br />

l’essere tuo, corpo e anima, pensieri e volontà, senso e<br />

sentimento, agire e patire, e tutto vi viene irrobustito,<br />

segnato, consacrato nella forza di Cristo, nel nome del<br />

Dio uno e tr<strong>in</strong>o ".<br />

Questo bellissimo testo è di Romano Guard<strong>in</strong>i, di orig<strong>in</strong>e<br />

italiana ma tedesco per cultura e formazione.<br />

Professore di teologia a Berl<strong>in</strong>o, Tub<strong>in</strong>ga e Monaco, perseguì<br />

per mezzo secolo un apostolato sacerdotale e missionario<br />

<strong>in</strong>sieme. Pensatore <strong>in</strong>tuitivo, seppe coniugare la<br />

chiarezza lat<strong>in</strong>a con la pienezza germanica del pensiero!<br />

Precursore del movimento liturgico ed ecclesiologico tra<br />

le due guerre mondiali e brillante divulgatore.<br />

La benedizione con la croce<br />

La parola "benedizione" (dal lat<strong>in</strong>o: bene-dicere = dire<br />

bene), <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong> senso generale, è una parola di lode<br />

rivolta a Dio, a un santo, a qualcuno che si stima.<br />

L’uomo che benedice Dio gli rende grazie. Il padre, il<br />

sacerdote, il profeta benedicono con autorità, nel nome<br />

dell’Altissimo. Nel primo caso si esalta il Signore con la<br />

formula: "Sia benedetto Dio, sia benedetto il suo santo<br />

nome! ". Nel secondo caso, il m<strong>in</strong>istro consacrato <strong>in</strong>voca<br />

il favore di Dio sugli uom<strong>in</strong>i o sulle cose. La maggior<br />

parte dei sacramenti implicano tutto questo nel segno<br />

della croce. Al fonte battesimale, per esempio: "Io ti battezzo,<br />

nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito<br />

Santo".

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