12.06.2013 Views

Comunità in cammino - Coccaglio

Comunità in cammino - Coccaglio

Comunità in cammino - Coccaglio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ta virtù, non può mai abbandonare il rec<strong>in</strong>to sacro ed è<br />

l’unico autorizzato a pregare e a spargere <strong>in</strong>censo attorno<br />

all’urna di legno <strong>in</strong>tarsiata <strong>in</strong> oro. Ai visitatori che lo<br />

<strong>in</strong>terrogano sull’esistenza e sul contenuto dello scrigno<br />

sacro, l’Atang sorride quasi assente:” L’Arca è il simbolo<br />

concreto della nostra fede. ma se credi, che sia o no <strong>in</strong><br />

questa cappella non conta. Conta la tua vita e il bene che<br />

fai <strong>in</strong> questo viaggio verso la casa celeste”.<br />

Adagiata sull’Asmara Road (la strada costruita dagli<br />

Italiani per collegare Eritrea e Etiopia, ed ancora oggi la<br />

pr<strong>in</strong>cipale arteria stradale del paese) si trova Lalibela<br />

Le chiese di roccia di Lalibela<br />

Nel XII secolo, sovrani della d<strong>in</strong>astia Zagwe di Lalibela di<br />

Etiopia costruì una serie di 11 chiese nella nuda roccia, i<br />

cui tetti si trovano al livello del suolo. Ogni edificio è circondato<br />

da un fossato profondo 12 m e sembra costruito<br />

<strong>in</strong> mattoni, per l'elaboratezza delle f<strong>in</strong>estre, la cura dei<br />

dettagli e delle decorazioni scolpite sulle pareti, la struttura<br />

di sporgenze e dorsali. Ogni chiesa possiede un<br />

complesso sistema di fossati, passaggi e canali di drenaggio.<br />

Pellegr<strong>in</strong>i e turisti vengono da tutto il mondo per<br />

ammirare le chiese e per partecipare a varie feste religiose.<br />

Nel 1978, le chiese scavate nella roccia a Lalibela sono<br />

state designate WHS (World Heritage Site, luogo patrimonio<br />

dell'umanità). A Lalibela il giorno che com<strong>in</strong>cia vede<br />

una folla variop<strong>in</strong>ta e silenziosa che si tuffa quasi nelle<br />

viscere della terra e le prime luci dell’alba sono salutate<br />

dal raccoglimento e dalla preghiera, scandita dal fasc<strong>in</strong>o<br />

ipnotico del canto liturgico. Undici sono le chiese rupestri<br />

, opere d’arte uniche e irripetibili, vere e proprie “preghiere<br />

di pietra”, collegate tra loro da una serie di cunicoli<br />

e da un groviglio <strong>in</strong>estricabile di passaggi. Si dividono<br />

<strong>in</strong> due complessi distanti tra loro poche cent<strong>in</strong>aia di<br />

metri. La più solenne è Medhane Alem (Cristo Salvatore<br />

del mondo), circondata da 34 colonne. Le più suggestive<br />

sono forse Beta Maryam (Casa di Maria), affiancata dalle<br />

cappelle rupestri di Beta Dangal ( Casa delle Verg<strong>in</strong>i) e<br />

Beta Meskal (Casa Della Santa Croce). I monaci raccon-<br />

<strong>Comunità</strong> aperta - Chiese cristiane<br />

44<br />

tano che sull’ampio loggiato era solito sostare <strong>in</strong> preghiera<br />

re Lalibela. Si dice che il suo spirito aleggia ancora<br />

<strong>in</strong> quel luogo. La più bella di tutte è probabilmente Beta<br />

Giorgis, (foto) <strong>in</strong>tarsiata nella roccia <strong>in</strong> splendida solitud<strong>in</strong>e.<br />

Il suo tetto a forma di croce greca sbuca da una terrazza<br />

che si spalanca verso la valle. All’<strong>in</strong>terno sono<br />

custoditi antichi evangeli e dip<strong>in</strong>ti che rifulgono d’oro e<br />

di ocra. Attorno alla chiesa che si sprofonda per 13 metri<br />

nella roccia, si aprono numerose caverne dove riposano<br />

mumificati alcuni pellegr<strong>in</strong>i. Secondo la leggenda, San<br />

Giorgio <strong>in</strong> persona avrebbe sorvegliato i lavori di costruzione<br />

della “sua” chiesa, lasciando impressa l’orma degli<br />

zoccoli del cavallo nella roccia. Testimonianza della fede<br />

e della tradizione, baluardo contro i tentativi di sopraffazione,<br />

da parte di altre culture e religioni, sono stati i<br />

monastero-fortezza nella zona di Adigat e <strong>in</strong> altre zone<br />

dell’Eritrea dove grazie alla presenza di monaci devoti si<br />

respira ancora la suggestiva e contagiosa atmosfera di<br />

raccoglimento e di fede che ha caratterizzato la vita di<br />

generazioni e generazioni di credenti.<br />

LA FESTA : il giorno di TIMKAT<br />

Il giorno di Timkat, l’Epifania, è la festa più attesa nel<br />

calendario liturgico della Chiesa ortodossa etiopica.<br />

Secondo il calendario giuliano, seguito ancora oggi <strong>in</strong><br />

tutto il paese, Timkat cade 12 giorni dopo Ghenna, il<br />

Natale di Cristo, che viene celebrato il 7 gennaio. Ma<br />

l’Epifania etiopica, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con la tradizione delle chiese<br />

orientali, non ricorda la manifestazione di Gesù<br />

Bamb<strong>in</strong>o. E’ piuttosto la celebrazione del Battesimo di<br />

Cristo nel Giordano. In quella occasione, racconta il<br />

Vangelo di Marco, il Padre rese pubblica testimonianza<br />

della presenza del Figlio dell’Uomo sulla terra.<br />

Proprio <strong>in</strong> ricordo del Battesimo di Gesù. Timkat è una<br />

festa che vede come simbolo pr<strong>in</strong>cipale l’acqua, che viene<br />

benedetta e portata <strong>in</strong> ogni casa. Ogni anno Timkat<br />

richiama nei luoghi più santi della cristianità etiope<br />

schiere <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite di pellegr<strong>in</strong>i. All’alba il celebrante, attorniato<br />

dai monaci, diaconi e presbiteri, alza verso il cielo la<br />

pesante croce. E mentre il ritmo dei tamburi e il t<strong>in</strong>t<strong>in</strong>nio<br />

dei sistri si diffonde per l’aria tersa delle montagne, l’abba<br />

tocca con la croce la superficie della vasca battesimale,<br />

e mentre i cerimonieri spengono i ceri e cospargono di<br />

petali rossi il terreno, <strong>in</strong>izia la festa. La penitenza e le preghiere<br />

che hanno scandito le ore della notte lasciano il<br />

posto alla gioia. Una gioia irrefrenabile fatta di tuffi,<br />

schizzi e abluzioni. E l’acqua benedetta restituisce al<br />

mondo e agli uom<strong>in</strong>i che lo abitano la grazia di Dio.<br />

(Tratto da Mondo Missione genn. 2003 )

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!