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nella “Familiaris consortio”, spiegando che la rivelazione<br />
cristiana "conosce due modi specifici di realizzare<br />
la vocazione della persona umana, nella sua<br />
<strong>in</strong>terezza, all’amore: il matrimonio e la verg<strong>in</strong>ità. Sia<br />
l’uno che l’altra, nella forma loro propria, sono una<br />
concretizzazione della verità più profonda dell’uomo,<br />
del suo essere immag<strong>in</strong>e di Dio". È un’altra<br />
delle sorprese del Papa: matrimonio e ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong>sieme,<br />
f<strong>in</strong>almente con pari dignità per realizzare la<br />
stessa vocazione all’amore.<br />
Non bastano certo queste poche righe per s<strong>in</strong>tetizzare<br />
tutto quanto Giovanni Paolo II ha donato alla<br />
famiglia <strong>in</strong> 25 anni di pontificato. Dovremmo<br />
dilungarci su eventi simbolo di eccezionale rilevanza<br />
come le Giornate mondiali della famiglia (Roma<br />
‘94, Rio de Janeiro ‘97, Roma 2000, Manila 2003).<br />
Oppure su istituzioni determ<strong>in</strong>anti, dal Pontificio<br />
consiglio per la famiglia, all’Accademia per la vita,<br />
per f<strong>in</strong>ire con l’Istituto Giovanni Paolo II per studi<br />
su matrimonio e famiglia, ormai diffuso con dec<strong>in</strong>e<br />
di centri <strong>in</strong> tutto il mondo, autentici avamposti di<br />
cultura familiare. Tra i numerosi documenti che<br />
approfondiscono d<strong>in</strong>amiche comunque legate alle<br />
relazioni familiari, non si possono dimenticare la<br />
“Mulieris dignitatem” (15 agosto ‘88); la delicatissima<br />
“Lettera ai bamb<strong>in</strong>i”, <strong>in</strong> occasione del Natale ‘94;<br />
la lunga e per certi versi dirompente catechesi sulla<br />
dignità del corpo svolta nelle udienze del mercoledì;<br />
l’“Evangelium vitae” (‘95), un’altra enciclica straord<strong>in</strong>aria.<br />
E <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la “Lettera alle donne” (‘96) con<br />
accenni lirici di gratitud<strong>in</strong>e:<br />
"Grazie a te, donna - madre, che ti fai grembo dell’essere<br />
umano nella gioia e nel travaglio... Grazie a<br />
te, donna sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo<br />
dest<strong>in</strong>o a quello dì un uomo <strong>in</strong> un rapporto di reciproco<br />
dono... Grazie a te, donna figlia e donna<br />
32<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso<br />
della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità..."Con<br />
lo stesso trasporto, la gratitud<strong>in</strong>e e l’affetto<br />
salgono dall’anima di tutte le famiglie. Così,<br />
carissimo Papa, parafrasando le parole che ci hai<br />
<strong>in</strong>dirizzato nella “Lettera alle famiglie”, sia consentito<br />
anche a noi dire: "Grazie a te, Papa amico e<br />
custode della famiglia, che <strong>in</strong> questi 25 anni hai<br />
saputo prendere parte alle gioie, alle speranze, alle<br />
angosce del nostro camm<strong>in</strong>o quotidiano, profondamente<br />
persuaso che è stato Cristo stesso a <strong>in</strong>trodurci<br />
<strong>in</strong> questi sentieri e che la famiglia ha la sua orig<strong>in</strong>e<br />
da quello stesso amore con cui il Creatore<br />
abbraccia il mondo creato". Grazie.<br />
(cfr. “Noi, genitori e figli”, supplemento mensile ad<br />
Avvenire, 26 ottobre 2003, pagg.3-5)<br />
a fianco e nella pag<strong>in</strong>a precedente, immag<strong>in</strong>i della giornata<br />
della Famiglia di Manila (gennaio 2003)