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La Chiesa Copta - Ortodossa Etipoe<br />
Figli di Salomone e della Reg<strong>in</strong>a di Saba<br />
di Antonio Cors<strong>in</strong>i<br />
Vivono <strong>in</strong> terra di Etiopia, sono i fratelli della Chiesa Copta<br />
- Ortodossa Etiope.<br />
La tradizione etiopica, perpretata f<strong>in</strong>o al tempo dell’ultimo<br />
imperatore Hailé Selassie, considerava la d<strong>in</strong>astia dei<br />
Negus come il legittimo proseguimento del regno di<br />
Salomone e del sacerdozio di Aronne.<br />
Secondo la leggenda, la “reg<strong>in</strong>a del sud” che fece visita a<br />
Salomone ( cfr. 1Re 10,1-13)era Makeda di Axum, la quale<br />
ebbe un figlio dal re ebreo, Menelik. Quando questi dovet-<br />
Un prete della Chiesa Copta ortodossa Etiope nei suoi variop<strong>in</strong>ti<br />
abiti liturgici e con la caratteristica - e bellissima - croce etiope.<br />
te far ritorno <strong>in</strong> Etiopia ad Axum, dopo essersi formato alla<br />
scuola della s<strong>in</strong>agoga, Salomone lo fece accompagnare da<br />
Azaria, figlio del gran sacerdote Zadok. Azaria non volle<br />
però partire senza avere con sé l’Arca dell’Alleanza, sottratta<br />
al tempio grazie ad un sotterfugio e trasferita così ad<br />
Axum, dove si troverebbe ancora celata. L’antica capitale<br />
axumita divenne così la novella Sion. In memoria delle orig<strong>in</strong>i<br />
salomoniche tutti i discendenti di Menelik si sono fregiati,<br />
nei secoli, del titolo di “Leone di Giuda”. La storia:<br />
secondo John Baur, che alle orig<strong>in</strong>i del Cristianesimo etiopico<br />
dedica ampio spazio nella sua “Storia del<br />
Cristianesimo <strong>in</strong> Africa” ( Emi, Bologna, 1998), la relazione<br />
del regno etiope con quello di Saba “ ha un fondamento<br />
solido, perché al tempo di Davide e Salomone la tribù<br />
<strong>Comunità</strong> aperta - Chiese cristiane<br />
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habesh del regno di Saba nell’Arabia meridionale attraversò<br />
il Mar Rosso e si stabilì sulla costa africana.<br />
Così ebbe orig<strong>in</strong>e il regno di Axum”. Grazie a questi legami<br />
con Israele e con il mondo mediterraneo e mediorientale, il<br />
regno di Axum era naturalmente aperto agli <strong>in</strong>flussi culturali<br />
e religiosi provenienti da nord, anche <strong>in</strong> virtù delle<br />
rotte commerciali aperte dai mercanti greci e siriani. E proprio<br />
lungo queste rotte dovette giungere l’annuncio del<br />
Vangelo nelle terre dei “visi bruciati”.<br />
Se non sembra avere fondamento storico la leggenda che<br />
attribuisce all’eunuco etiope funzionario della reg<strong>in</strong>a<br />
Candace convertito da Filippo (Atti, 8,26-40) la prima<br />
evangelizzazione dell’Etiopia, sono <strong>in</strong>vece attendibili le<br />
fonti storiche che <strong>in</strong>dicano San Frumenzio ed il fratello<br />
Edesio, siriani, discepoli di Merope, filosofo di Tiro, come<br />
primi evangelizzatori della regione. In viaggio verso l’India,<br />
fecero naufragio sulla costa etiope. Alcuni soldati li condussero<br />
alla corte di Axum.<br />
Qui, grazie alla loro <strong>in</strong>telligenza, si guadagnarono importanti<br />
<strong>in</strong>carichi. Nella loro posizione privilegiata i due <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono<br />
a predicare il cristianesimo, fondando la prima<br />
comunità cristiana d’Etiopia. La tradizione fissa nel 333<br />
l’anno della conversione del regno etiopico al cristianesimo.<br />
E proprio ad Axum che storia, fede e leggenda s’<strong>in</strong>trecciano<br />
<strong>in</strong> un groviglio affasc<strong>in</strong>ante e <strong>in</strong>estricabile. Oggi Axum è un<br />
centro agricolo polveroso circondato da poveri villaggi.<br />
Una condizione di isolamento determ<strong>in</strong>ata da varie vicissitud<strong>in</strong>i<br />
e guerre anche recenti che hanno <strong>in</strong>terrotto quasi<br />
del tutto i flussi turistici. Un tempo, <strong>in</strong>vece, era il centro e<br />
l’orgoglio del potere imperiale. Segni dello splendore antico<br />
lo si può ancora cogliere visitando il Parco delle Stele,<br />
giganteschi monoliti simbolo della potenza axumita; la<br />
necropoli di re Kaleb o il palazzo di Dongour, che la leggenda<br />
vorrebbe antica residenza della reg<strong>in</strong>a di Saba. Ma<br />
che fa speciale la città agli occhi dei fedeli è la reliquia<br />
custodita <strong>in</strong> una cappella eretta tra le due chiese di<br />
Maryam Sion che la tradizione identifica con l’Arca<br />
dell’Alleanza, l’urna che avrebbe contenuto le tavole dei<br />
dieci comandamenti affidati a Mosè sul Monte S<strong>in</strong>ai, trafugata<br />
da Azaria quando riaccompagnò <strong>in</strong> Etiopia il figlio<br />
che la reg<strong>in</strong>a di Saba aveva avuto dal re ebreo Menelik.<br />
L’Atang, l’anziano custode dell’Arca, è l’unico essere vivente<br />
ad avere visto la reliquia. Privilegio e condanna <strong>in</strong>sieme,<br />
il vecchio monaco, nom<strong>in</strong>ato a vita tra quelli di più prova-