Per <strong>in</strong>contrare Gesù è necessario fidarsi totalmente di lui, non fondare la vita sul possesso di beni materiali ed essere critici verso la mentalità consumistica dom<strong>in</strong>ante nella cultura del nostro tempo. Si deve ritornare a testimoniare il Vangelo della Carità, dell’Amore che è la via che conduce ogni cristiano <strong>in</strong>contro a Cristo povero e sofferente che domanda il nostro aiuto nella persona bisognosa che abbiamo accanto. Penso che parlando di Carità sia necessario porci subito nella giusta prospettiva, altrimenti non se ne vede l’<strong>in</strong>timo splendore e l’<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca bellezza. E’ come quando guardiamo un dip<strong>in</strong>to: si deve scegliere la collocazione giusta. Qual è? La risposta ce la offre l’apostolo Giovanni :”In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi ed ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1GV 4,10). Per capire, per avere una qualche <strong>in</strong>telligenza dell’amore non si deve partire dal nostro modo di amare; si deve partire dal modo di amare di Dio stesso.La prima cosa che colpisce nel testo di Giovanni è la messa <strong>in</strong> chiaro dell’<strong>in</strong>iziativa: di chi com<strong>in</strong>cia il camm<strong>in</strong>o di Carità e di Amore. Chi ha com<strong>in</strong>ciato? Ci viene detto che è stato Dio a com<strong>in</strong>ciare. Perché è così importante sapere chi com<strong>in</strong>cia? Perché com<strong>in</strong>ciando Dio, il suo amore non è risposta, ma <strong>in</strong>izio assoluto, è gratuità pura, è dono d’Amore, è dono dis<strong>in</strong>teressato e gratuito. La gratuità è amare senza nessun calcolo, senza nessuna attesa di ricompensa, senza nessuna previsione di tornaconto. Noi non abbiamo un’esperienza diretta di gratuità, almeno di gratuità totale. Possiamo tentare un avvic<strong>in</strong>amento a questa idea senza poterla mai raggiungere, attraverso alcune esemplificazioni desunte dalla nostra vita quotidiana.Il dono gratuito e dis<strong>in</strong>teressato di se stessi verso il povero ci conduce dentro l’essenza stessa dell’Amore di Dio. Essendo pienamente gratuito, Dio non vuole, amando, il suo bene: non sarebbe più gratuito. Egli vuole puramente, semplicemente, niente altro se non il bene della persona amate. Amare significa voler bene, avere Carità, mostrare comprensione e dialogo.Ma f<strong>in</strong>o a che punto Dio ha fatto dono di sé? Entriamo qui nel mistero profondo del cristianesimo. Dio ci ha donato se stesso, anche nel senso che ci ha resi partecipi della sua stessa vita div<strong>in</strong>a, la vita della Tr<strong>in</strong>ità. ” Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi”.Questo essere testimoni dell’Amore Carità = Amore ( a cura di G.Pedrali ) 38 <strong>Comunità</strong> aperta di Dio ci <strong>in</strong>vita ad essere solidali e caritatevoli fra di noi e verso i poveri che bussano alle porte delle nostre casa. E’ facile, molte volte, mostrare carità verso il povero dando del denaro o…semplicemente…facendo f<strong>in</strong>ta di essere <strong>in</strong>teressati al suo DESIDERIO di essere ASCOL- TATO. E’ facile portare un attimo di pazienza per metterci apposto con la coscienza e poi dimenticarci totalmente di quel povero. Dio non ha fatto così ne ci chiede di comportarci <strong>in</strong> questa maniera. Dio ci <strong>in</strong>vita ad essere testimoni del suo amore che si concretizza con piccoli e grandi gesti di Carità che sfociano nel dono di se per l’altro che ha bisogno del nostro aiuto. Ci chiede di ascoltare il grido del povero e del misero che <strong>in</strong>vocano giustizia e pace, che chiedono cibo ed acqua, che aspettano solidarietà e dignità. Ci chiede di portare con coraggio il Vangelo di suo Figlio Gesù nelle nostre case, nelle strade, sui tetti del nostro paese. Ci chiede di testimoniare la carità verso tutti soprattutto verso quelli che soffrono. Ed è per questo che, dopo qualche anno di forzata chiusura, la nostra Charitas parrocchiale, sp<strong>in</strong>ta dal desiderio di essere testimone credibile e vera del Vangelo di Gesù, nuovamente <strong>in</strong>izia la distribuzione di generi alimentari ai poveri che ogni giorno bussano alla porta della Chiesa per chiedere un aiuto. La Charitas di <strong>Coccaglio</strong>, denom<strong>in</strong>ata “ PORTA APER- TA ”, donerà a tutti coloro che si trovano <strong>in</strong> difficoltà e sono poveri ciò che la <strong>Comunità</strong> stessa metterà a disposizione. Ogni giorno si potrà lasciare nella cesta posta <strong>in</strong> fondo alla Chiesa: RISO – PASTA – PELATI – ZUC- CHERO – CARNE IN SCATOLA – LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE. Importante e da chiarire bene che NON SI RACCOGLIERANNO VESTITI ne <strong>in</strong> Chiesa ne nella sede Charitas.Gli <strong>in</strong>dumenti devono essere portati nel raccoglitore presso il Focolare.Per tenere aperte la Charitas ed aiutare a nome del Popolo Coccagliese i poveri, abbiamo bisogno del Vostro aiuto costante e della Vostra generosità. Non dimenticateci! +++++++++++ Grazie al vostro aiuto abbiamo dato € 250.00 per la mensa dei poveri OSF di Milano € 250.00 per la mensa dei poveri della Charitas Diocesana di Brescia
Missionarie di casa nostra Sr. Emilia Paris ci ha scritto: Vita missionaria frontespizio della lettera di sr. Emilia 39 <strong>Comunità</strong> aperta Giornata Missionaria mondiale: e 545,00, ss. Messe e Battesimi e 2.854,00, offerte e 3.399,00 Totale, versato all’Ufficio Missionario