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- Sono la suocera di Liliana, Liliana, disse disse con garbo, prego
accomodatevi -
- Sono Rosamaria, un’amica di vostra nuora, sono qui per
l’iniezione - le risposi, con il migliore dei miei sorrisi.
Liliana era uscita per compere compere ed ed in camera tutto tutto era era già
pronto per l’iniezione. Cinque Cinque minuti dopo avevamo già già
fatto fatto e l’odore di alcool si avvertiva in tutta la stanza. stanza.
- Ora vi faccio un bel caffé – disse la donna, grata per la
cortesia.
- Veramente, iniziai, volevo chiedervi qualcosa, ma ma non so
da dove incominciare…-
- Dopo il caffé, faremo la cosa cosa che vi sta a cuore! – mi
rispose subito.
Mi sentii più rilassata.
Dopo qualche minuto, la caffettiera cominciò a brontolare
e l’aroma del caffé caffé esplose nell’ ampia cucina, come
l’allegria di un bambino bambino troppo vivace. Ci servì in tazzine
di vecchia porcellana e si accomodò vicino a noi, a guisa
delle nonne, quando quando si preparano preparano a raccontare raccontare vecchie
storie di draghi ai nipotini con le bocche spalancate spalancate ed i
cuori impazziti.
Sistemò sul tavolo un rosario, un’ un’ immagine immagine di padre padre Pio
ed una Croce, e mi invitò a comunicarle il nome del
defunto defunto che mi interessava.
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