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questa usanza, che ha già contagiato<br />
vari quartieri della capitale,<br />
si sono levate da più parti<br />
voci di protesta e si sono mosse<br />
anche le amministrazioni, con in<br />
testa il sindaco Alemanno che ha<br />
promesso di prendere provvedimenti<br />
seri, ritenendo pericoloso<br />
che si creino dei mercati fuori<br />
controllo. Infatti là dove sono<br />
stati trovati in vendita oggetti di<br />
dubbia provenienza il rischio è<br />
costituito non solo dal fatto che<br />
si accresca il circuito del commercio<br />
del rubato, ma anche che<br />
dietro tali attività presto o tardi<br />
finisca per inserirsi la malavita<br />
organizzata. Non sembra però<br />
questo, fino ad oggi, il caso di<br />
Ostia, dove più che altro si ha<br />
la percezione di un commercio<br />
tra poveri, basato sullo scambio<br />
di merce usata e sostenuto da<br />
compratori indigenti. Qualche<br />
acquirente si avvicina, forse,<br />
anche attratto dai prezzi bassi,<br />
qualcun altro dall’atmosfera un<br />
po’ “pittoresca” che queste vendite<br />
creano lungo la strada. Ultimamente<br />
è in corso una sorta di<br />
braccio di ferro tra gli abusivi e<br />
le forze dell’ordine. Nei mesi<br />
passati i mercatini si svolgevano<br />
la mattina presto e già alle<br />
prime luci dell’alba arrivavano<br />
carrettini e carrozzelle da neonato<br />
pieni di mercanzia, che veniva<br />
sistemata in terra su dei teli<br />
colorati. Ma l’intervento alter-<br />
nato di Vigili Urbani, Guardia di<br />
Finanza e Polizia ha modificato<br />
tale abitudine. La merce viene<br />
tenuta nascosta nei secchioni<br />
della spazzatura, alcune donne<br />
restano di vedetta, aspettando<br />
per ore che passi la ronda. Poi ad<br />
un segnale convenuto, sbucano<br />
da ogni parte i “mercanti”, che<br />
in men che non si dica recuperano<br />
gli oggetti nascosti e allestiscono<br />
la vendita. Ormai essa<br />
avviene solo a fine mattinata e<br />
anche la parte di strada occupata<br />
varia di settimana in settimana,<br />
pur continuando a svolgersi nei<br />
pressi dei mercatini bisettimanali.<br />
Se arriva una pattuglia, con<br />
grande rapidità il mercato viene<br />
smontato e la merce, frettolosamente<br />
avvolta nei teli viene di<br />
nuovo nascosta nei secchioni<br />
della spazzatura, dove rimane in<br />
custodia fino a che la strada non<br />
ridiventa “sicura”. Questo apri e<br />
chiudi delle pattumiere ha alimentato<br />
anche la convinzione<br />
che i rom vadano a rifornirsi di<br />
merce tra gli scarti e nella spazzatura.<br />
In verità sono solo nascondigli,<br />
sicuramente poco<br />
igienici, ma niente di più. Vero è<br />
invece che i rom sono esperti nel<br />
riparare oggetti gettati via perché<br />
rotti o danneggiati, che con<br />
una certa maestria riescono a far<br />
ritornare in uso. Accanto a questi<br />
mercatini, proprio in via Orazio<br />
dello Sbirro, di fronte al<br />
mercato rionale esiste un giro di<br />
vendita di articoli contraffatti,<br />
Cd, Dvd, accessori d’abbigliamento,<br />
portato avanti da un<br />
gruppo di ragazzi di colore, che<br />
ormai fa parte del panorama locale.<br />
Alcuni sono anche benvoluti<br />
dai residenti, ma ciò non<br />
sposta il problema dell’illegalità<br />
che si sviluppa dietro a questi<br />
commerci, di cui i venditori<br />
sono solo l’ultimo e più debole<br />
anello della catena. La responsabilità<br />
di tali illeciti va ricercata<br />
sicuramente nel giro dell’importazione<br />
di merci provenienti dall’oriente,<br />
un giro di miliardi che<br />
non finiscono certo nelle mani<br />
dei giovani venditori.<br />
Litoralemaggio2010<br />
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