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ROTARY CLUB - ROMA CASALPALOCCO Sabato 22 Maggio SALONE DEI CONGRESSI AIRPORT PALACE HOTEL Viale dei Romagnoli, 165 - Roma Lido Cerimonia di consegna del “PREMIO TULLIO FAZI” Promosso dalla FONDAZIONE OMERO RANELLETTI la Fondazione Omero ranelletti, ha affidato la gestione del premio “TUllIO FAZI” edizione 2010, al rotary Club roma Casalpalocco. Il premio consiste, nel suo complesso, in sette borse di studio di € 1.000,00 cad. Il Club, oltreché partecipare al finanziamento delle borse di studio, si fa carico di curare ogni fase dell’organizzazione concernente la cerimonia di consegna dei premi, assumendone onori e oneri. la fase preventiva del premio prevede la segnalazione di tre studenti meritevoli da parte di ciascuno dei sette Istituti Superiori prescelti dal club. Tale scelta è stata effettuata, anche, in considerazione della ubicazione degli stessi, nei diversi quartieri del XIII Municipio di roma. I sette licei coinvolti in questo progetto sono: anco Marzio - a.Labriola - F.Enriques - C.Urbani - G.Verne – Democrito - P.Toscanelli I vincitori del premio saranno scelti, tra quelli segnalati dagli Istituti di appartenenza, a insindacabile giudizio dell’apposita “Commissione”. la cerimonia di assegnazione si svolgerà secondo il seguente programma: 30 Litoralemaggio2010 Ore 10,00 - Accoglienza presso l’Airport Palace hotel 10.30 - Apertura dei lavori come da protocollo rotariano Saluto del Presidente, Cav. augusto Ciafrei 10,40 - Saluto delle Autorità cittadine 10,50 - Saluto del governatore distretto 2080 rotary International Dott. Luciano Di Martino 11.00 - Breve presentazione dei “Club rotaract. Dott. alessio Marino, Rappresentante Distrettuale 11,20 - relazione sulla figura di Tullio Fazi avv. Pier Giorgio Poddighe, Segretario Generale della Fondazione 11,30 - Consegna dei premi 12,00 - Chiusura della cerimonia ufficiale rinfresco per tutti i convenuti
Quando finisce un rapporto di convivenza Dott.ssa Elisabetta Gualandri Avvocato Adifferenza delle obbligazioni di cui all’art.143 c.c. che si assumono con il matrimonio (coabitazione, fedeltà, assistenza materiale e morale) i conviventi non sono tenuti dalla legge ad osservare nessuno di questi impegni, come quello ad esempio di contribuire agli oneri del menage familiare con il proprio lavoro personale o casalingo ma possano liberamente decidere, in adempimento di un un obbligo di natura affettiva/morale (e non certo in forza di legge, come nel matrimonio) di beneficiarsi reciprocamente o non di assistenza economica e morale contribuendo come possono o vogliono alle spese. La sostanziale differenza con il matrimonio è esattamente questa: nel matrimonio si deve contribuire per legge secondo i propri introiti lavorativi o apporto di lavoro casalingo mentre nella convivenza non è un obbligo, la scelta di come e quanto contribuire (oppure non contribuire) è decisa liberamente dalla coppia. Pertanto tutti gli esborsi sostenuti per “aiutare” il partner e per la gestione del menage non potranno piu’ essere ripetuti (cioè chiesti in restituzione) al termine della convivenza in quanto dalla legge considerati adempimento di obbligazione naturale (Cass. civ. 3 febbraio 1975, n. 389; 8 febbraio 1977, n. 556) in quanto detti esborsi si presume siano stati compiuti per libera scelta di coscienza/generosità/onore , per “aiutare” il partner insomma. A differenza di quanto succede nel matrimonio se la convivenza termina (per scelta comune o di uno solo dei partner) la parte piu’ debole economicamente dovrà semplicemente subire il mutamento di condizione e non potrà avanzare nei confronti del partner piu’ abbiente alcun diritto al mantenimento/alimenti garantito per legge solo in caso di matrimonio e neppure alcun diritto di “assegnazione” della casa in assenza di figli della coppia minori o non autosufficienti. Nella convivenza se il partner decide di contribuire, lo fa per libera scelta e non certo perché esiste a suo carico un obbligo di legge, come nel matrimonio. I problemi piu’ frequenti sorgono quando i conviventi decidono di acquistare la e stipulare insieme un contratto di mutuo per ottenere il denaro per l’acquisto Che succede se la convivenza termina? Per la Banca i conviventi sono considerati “obbligati in solido” il che significa essere obbligati per la medesima prestazione (il pagamento delle rate) tal che ciascuno può essere costretto all’adempimento per la totalità e l’adempimento da parte di uno libera l’altro (art. 1292 c.c.).Si presume, nel mutuo cointestato che il debito si divida in parti uguali tra i conviventi ma possono essere stabilite, nel contratto di mutuo, anche diverse quote di pagamento specificate necessariamente nel contratto! Se il mutuo per l’acquisto per la casa è cointestato mentre la casa è acquistata solo da uno dei due cointestatari del contratto di mutuo con il denaro ottenuto, l’obbligazione di pagamento non viene considerata solidale ma è posta per intero a carico del debitore nel cui interesse è stata assunta e la prova di tale interesse esclusivo può essere data con qualunque mezzo (Cass. civ., 28 gennaio 1972, n. 202), che in questo caso è l’unico intestatario tra i due mutuatari, pertanto la banca si rivolgerà a quest’ultimo soggetto in caso di mancato pagamento. Se la banca non riceve il pagamento delle rate del mutuo potrà esecutare l’immobile ipotecato a garanzia (che puo’ essere quello acquistato od altro) quindi per obbligare l’unico titolare dell’immobile a farsi carico delle rate occorrerà che questi si accolli (con il consenso della banca) il pagamento delle rate del mutuo. Molto spesso succede che la coppia cointesti il mutuo, acquisti insieme la casa e che poi, il partner piu’ abbiente, provveda al pagamento anche della quota del partner meno abbiente… Che succede se la relazione finisce? Ai sensi dell’art. 2041 c.c. chi, senza una giusta causa, si è arricchito a danno di un’altra persona è tenuto, nei limiti dell’arricchimento, a indennizzare quest’ultima della correlativa diminuzione patrimoniale. Qualora l’arricchimento abbia per oggetto una cosa determinata, colui che l’ha ricevuta è tenuto a restituirla in natura, se sussiste al tempo della domanda. Alla luce di questa norma sembrerebbe che l’ex convivente abbia diritto alla restituzione delle rate di mutuo pagate di competenza del partner ma bisogna indagare, nel caso specifico, se il pagamento delle rate del convivente sia stato compiuto in adempimento di una obbligazione naturale perché, come già specificato, in tal caso non si avrebbe diritto alla restituzione. Come determinarlo? La Corte di Cassazione (Cass. civ. 13.03.2003, n. 3713) precisa che il dovere morale, che sorregge l’obbligazione naturale, deve essere adempiuto con una prestazione che presenti un carattere di proporzionalità ed adeguatezza. La presunzione di gratuità è da ritenere che venga meno quando risulti che la prestazione esuli dai doveri di carattere morale e civile di mutua assistenza e collaborazione, in relazione alle qualità e condizioni sociali delle parti, e si configuri come mera operazione economico-patrimoniale, che abbia determinato un inspiegabile e illogico arricchimento del convivente more uxorio, con proprio ingiusto danno (arricchimento senza causa). Ad esempio: se Tizio è un ricchissimo possidente sarà piu’ difficile ottenere la restituzione delle rate in quanto il pagamento anche della quota di mutuo della convivente Caia potrebbe essere valutata come adempimento di un’obbligazione naturale o donazione remuneratoria (quindi non restituibile) mentre se Tizio e Caia sono entrambi semplici impiegati con uno stipendio normale sarà piu’ facile per Tizio ottenere la restituzione delle rate pagate alla ex. Suggerisco comunque ai conviventi di stipulare, con l’ausilio di un legale di fiducia, un contratto di convivenza che regoli la contribuzione di ognuno al menage familiare, segnali gli apporti dati documentandoli (ad esempio fattura per spese di ristrutturazione o acquisto mobili) e prevedere eventuali restituzioni di somme impiegate, somme che dovranno essere rimborsate e beni apportati che dovranno essere restituiti o rimborsati in caso di cessazione della convivenza. Suggerisco inoltre di registrare il contratto in modo da conferirgli data certa e naturalmente di conservare tutta la documentazione del caso (ricevute di pagamento, fatture ecc.). avv. Elisabetta Gualandri Via delle Gondole n.13 00121 Ostia Lido ROMa 0656339711- 065694688 Orari studio : lunedì al giovedì 9.00/17.00 venerdì 9.00/14.00 Litoralemaggio2010 31
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