settembre - Publidea95

Pensare agli stranieri nel nostro territorio fa tornare con la mente e con
i ricordi indietro di una quarantina di anni, all’inizio degli anni settanta.
Era il periodo in cui Ostia era, soprattutto per la vicinanza con
l’aeroporto di Fiumicino, il luogo di transito di molti cittadini che dall’allora
Unione Sovietica, migravano in altri continenti. Coloro che non sono più
giovanissimi ricordano i famosi mercatini, allestiti dai russi sul pontile e
pieni di oggettistica tipica dell’URSS come le matrioske o i binocoli. In questi
quasi quarant’anni è cambiato il mondo, sono mutate le situazioni politiche
di certe nazioni, si sono azzerate le distanze grazie alla globalizzazione.
E così anche l’immigrazione ne ha in qualche modo
risentito. Pensare agli stranieri che sono ad Ostia, andando
a ritroso dai giorni nostri fino agli anni ottanta,
è una carrellata di “fenomeni di massa”, in linea con
quanto accaduto nel mondo. Si va così dall’arrivo
delle persone provenienti dalla Polonia, successivo
all’elezione del pontefice Giovanni Paolo II ed alla
caduta del muro di Berlino; a quello degli africani,
quasi tutti venditori ambulanti (i famosi vucumprà);
fino ai cinesi, un tempo legati ai ristoranti orientali
ed ora invece gestori di veri e propri bazar. Un fenomeno,
quello dell’immigrazione, che in Italia ha trovato
una sorta di ufficializzazione con la legge
Bossi-Fini, che ha regolato quanto ormai era diffuso in modo massiccio e, soprattutto,
globale. Oggi, sotto questo profilo, Ostia ed il XIII Municipio sono
per l’appunto specchio di quanto accade negli altri paesi della Comunità Europea.
Il nostro territorio, come tutta Italia del resto, si sta caratterizzando per
la sua multietnia. Sono tanti gli extracomunitari e gli stranieri di paesi europei
che lo vivono non soltanto come semplici residenti ma come veri e propri
protagonisti della realtà quotidiana.
Ed allora con il dossier di questo mese vi vogliamo far conoscere il XIII Municipio
“a colori…”, quello che…non parla italiano ma che fa ormai parte
del nostro tessuto sociale. Un modo, secondo la nostra linea editoriale, per
farvi conoscere il nostro territorio.
Caterina Dini
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Mensile di attualità - Anno XVI
Numero 5 - Maggio 2010
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