Prodotti gastronomici del polesine - Istituto Alberghiero Cipriani Adria
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Poche decine di chilometri da Rovigo c’è Frassinelle: luogo vocato per la bondola : qui al<br />
vino a volte si preferisce il brandy e all’aglio gli aromi. La stagionatura è più lentra tre-<br />
quattro mesi.<br />
“In ogni caso – dice Giancarlo Bertazzo – prima di cuocerla è opportuno tenere la bondola<br />
a bagno per lacune ore. Va poi avvolta in un canovaccio e legata ad una assicella ciò<br />
perché la parte non venga a contatto con il fondo <strong>del</strong>la pentola. La cottura deve essere<br />
lenta e <strong>del</strong>la durata di circa quattro ore. Va servita bollente, appena scamiciata, con un<br />
abbondante contorno di purea”.<br />
Fauna e caccia<br />
Fiera Caccia e Pesca 2012<br />
La provincia di Rovigo è una <strong>del</strong>le aree a maggior diversità faunistica di tutta Italia. Questo<br />
grazie alla presenza dei due principali fiumi italiani – l’Adige e il Po – e <strong>del</strong>le loro foci. Il<br />
Polesine, difatti, ospita la parte attiva <strong>del</strong> Delta <strong>del</strong> Po, esteso per oltre 21.000 ettari di<br />
zone umide: un mosaico di acque dolci, salate e salmastre che, unitamente al mutare dei<br />
sedimenti, <strong>del</strong>le maree e <strong>del</strong>le piene, crea un paradiso faunistico. L’Abbondanza <strong>del</strong>la<br />
Fauna ha permesso, nei secoli, lo sviluppo locale di due principali forme di caccia: quella<br />
alla selvaggina stanziale e quella alla migratoria. La caccia alla stanziale è rivolta<br />
soprattutto alla Lepre, grazie al tradizionale utilizzo <strong>del</strong> Segugio, e ai Galliformi, con i cani<br />
da ferma. Il Fagiano è da sempre una <strong>del</strong>le prede più ambite dai cacciatori locali, al quale<br />
nell’ultimo decennio è andata aggiungendosi la Starna, pregiata pernice di pianura.<br />
L’impegno degli Ambiti Territoriali di Caccia e <strong>del</strong>l’Amministrazione Provinciale ha<br />
permesso il ritorno di questa preziosa specie, che è ora comunemente cacciata nelle<br />
campagne polesane. Fiore all’occhiello <strong>del</strong>la tradizione venatoria polesana è, però, la<br />
caccia agli uccelli acquatici. Tale attività venatoria, praticata soprattutto da appostamento,<br />
si è sviluppata in maniera profonda e radicata grazie alla presenza nel Delta di una<br />
variopinta e magnifica Fauna acquatica, costituita soprattutto da anatre selvatiche,<br />
trampolieri e folaghe. Le anatre selvatiche hanno suscitato, da sempre, grande interesse<br />
nelle genti <strong>del</strong> Delta. Sia come fonte di sussistenza alimentare, dato il loro grande numero<br />
e la loro appetibilità, sia come oggetto <strong>del</strong>la passione venatoria, sia, più in generale, per la<br />
loro bellezza ed eleganza. La tessitura <strong>del</strong>le screziature, gli abbinamenti cromatici e la<br />
cangiante lucentezza dei piumaggi fanno, degli Anatidi, i “pappagalli d’Europa”.<br />
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