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Il culto al Sacro Cuore<br />

di Gesù nel Santuario<br />

La festa, particolarmente sentita dal popolo di<br />

Dio, si celebra nel venerdì successivo alla solennità<br />

del Corpus Domini. Il Cuore Sacratissimo<br />

del Redentore rivelò a Suor Margherita<br />

M. Alacoque, religiosa francese, oggi santa,<br />

tutto il proprio amore per l’uomo. Nel prossimo<br />

numero, proporremo un testo del Beato<br />

Bartolo Longo: era devotissimo al Cuore di<br />

Gesù e chiese il Suo aiuto quando una grave<br />

malattia sembrò impedirgli di portare a termine<br />

la costruzione del Santuario.<br />

Il 23 giugno 1900, la signora Luigina Agostini Coleschi, residente<br />

a Pompei in un villino di proprietà dell'Avvocato<br />

Bartolo Longo, fu guarita perfettamente ed istantaneamente<br />

dal Sacro Cuore di Gesù, per intercessione dell’allora<br />

beata Margherita M. Alacoque, suora Visitandina della<br />

famiglia di San Francesco di Sales. Questo miracolo valse la<br />

canonizzazione della mistica suora francese, avvenuta il 13<br />

maggio 1920, due secoli dopo la morte, durante il pontificato<br />

di papa Benedetto XV.<br />

Il culto al Sacro Cuore di Gesù, già proveniente da alcuni<br />

mistici medievali, ebbe grande fioritura fra il Seicento e il<br />

Settecento, proprio in seguito alle rivelazioni di questa religiosa,<br />

suor Margherita Maria Alacoque. Da allora, infatti,<br />

questo culto ebbe un notevole impulso: la festa del Sacro<br />

Cuore divenne universale, per tutta la Chiesa cattolica, e<br />

ancora oggi viene tradizionalmente fissata il venerdì successivo<br />

alla solennità del Corpus Domini.<br />

Nata in Borgogna nel 1647, Margherita Maria Alacoque<br />

sin da piccola avversava ogni cosa che sembrasse offesa<br />

di Dio e fece il suo voto di verginità a soli quattro anni,<br />

senza intenderne il pieno significato. Ma la sua attrazione<br />

verso la preghiera, il ritiro e il silenzio, nonostante la sua indole<br />

vivacissima, il suo amore verso l’Eucarestia, il suo interessamento<br />

per i poveri e i sofferenti, dei quali cercava di<br />

alleviare le pene con ogni mezzo a sua disposizione, manifestavano<br />

la strada scelta per lei dal Signore. Seguì la sua<br />

vocazione in seguito ad una visita presso il Monastero di Paray-le-Monial,<br />

nel 1671. All’età di 23 anni volle entrare in<br />

quel Convento, nonostante le forti contrarietà dei genitori.<br />

E lì suor Margherita, nei successivi 17 anni, ebbe il privilegio<br />

di ricevere le confidenze del Signore Gesù nelle grandi<br />

rivelazioni del Sacro Cuore, che la sceglie per una speciale<br />

missione sulla Terra, consegnandole un messaggio di amore<br />

e di misericordia destinato alla Chiesa e a tutti gli uomini<br />

di ogni tempo.<br />

Era nei disegni di Dio che dovesse sorgere nella Chiesa<br />

un Ordine religioso designato e scelto dal Signore stesso per<br />

diffondere nel mondo la conoscenza e il culto al Cuore Sacratissimo<br />

del Redentore. Quest’Ordine è la Visitazione di<br />

Santa Maria e la prima prescelta tra le Visitandine per le<br />

rivelazioni divine è S. Margherita Maria Alacoque che fu la<br />

grande apostola del Sacro Cuore, senza essere mai uscita dalla<br />

clausura monastica.<br />

Quando fu nominata Maestra delle Novizie, il 31 dicembre<br />

1684, ella le fece convergere all’imitazione delle principali<br />

virtù del Sacro Cuore: l’umiltà e la mansuetudine, inculcandone<br />

la devozione. Così, quest’umile Visitandina, amante del<br />

nascondimento, dell’annientamento e del disprezzo di sé, è<br />

divenuta, a sua insaputa, maestra e modello per la Chiesa universale,<br />

per l’avvento del Regno d’Amore del Sacro Cuore<br />

di Gesù. Ella visse per 19 anni nel Monastero di Paray-le-Monial,<br />

fino alla morte, avvenuta il 17 ottobre dell’anno 1690,<br />

a 43 anni.<br />

Katia Di Ruocco<br />

Il Beato Bartolo Longo,<br />

matita nelle mani di Dio<br />

Il Fondatore del Santuario e della città di<br />

Pompei fu strumento della Provvidenza,<br />

che volle ricolmare d’amore questa terra.<br />

Con questo numero, completiamo il profilo biografico del Beato<br />

Bartolo Longo, che abbiamo cominciato a pubblicare sul<br />

nostro numero di marzo. Eccone la quarta ed ultima parte.<br />

Per opera del Beato Bartolo Longo sorse una nuova<br />

città accanto all’antica Pompei, ch’era di “morta fede e<br />

di empietà trionfante”.<br />

Il Fondatore propose, come data per la posa della prima<br />

pietra dell’attuale Santuario, l’8 maggio, festa di S. Michele<br />

Arcangelo, ma l’inizio dell’edificazione tardò perché<br />

si faticava a trovare validi architetti. La Divina Provvidenza,<br />

però, aprì presto una strada: l’Architetto Antonio Cua, uomo<br />

di santa vita, si offrì per il progetto e lo diresse gratuitamente.<br />

La tela meravigliosa, restaurata, fu collocata nel nuovo<br />

erigendo Tempio. Il beato Bartolo Longo così la descrisse:<br />

“Da quel giorno cominciò nella fisionomia della celeste Regina<br />

a ravvisarsi una bellezza, una maestà, una dolcezza singolare,<br />

da far piegare il ginocchio e battere il cuore a quanti si accostavano,<br />

in questo Santuario, a quella ‘Vecchia tela’. Io sono<br />

convinto che con un visibile portento la Vergine abbia abbellito<br />

la Sua figura”.<br />

Oggi, Pompei, divenuta città, chiama ai piedi di Maria,<br />

ogni anno, specie nei mesi di maggio e ottobre e il 13 novembre,<br />

milioni di persone a pregare, a recitare il S. Rosario,<br />

divenendo, nello stesso tempo, centro di religione, di<br />

civiltà e di gloria.<br />

Quante mamme invocano l’aiuto di Maria per qualche<br />

figlio ammalato, drogato, lontano da Dio! O si rivolgono<br />

per telefono o per lettera, a chi può ridare loro la serenità con<br />

una parola di conforto, di speranza! Tanti pellegrini, oggi,<br />

riempiono i locali del Santuario, specie la domenica, accolti<br />

con grazia e competenza dalle nostre suore. Essi, dopo aver<br />

pregato e salutato la Vergine Maria, raggiungono le sale per<br />

acquistare qualche ricordino benedetto o si recano alla sala-offerte,<br />

definita “Salvadanaio della Provvidenza”, dove,<br />

secondo le possibilità di ciascuno, la carità diventa “gesto<br />

concreto”. Tutto il mondo corre a Pompei per offrire alla<br />

Vergine le proprie suppliche ardenti, ma anche l’obolo della<br />

gratitudine: da Malta, Madrid, Liverpool, Bruxelles, Vienna,<br />

dalla Svizzera, dall’Africa, dall’Australia. E citiamo solo<br />

L'interno della Basilica di Pompei nel 1930<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

22 23<br />

Anno 127 - N. 6 - 2011 [262] Anno 127 - N. 6 - 2011 [263]<br />

(4 a parte)<br />

■ di Concetta Fabbricatore<br />

alcune delle provenienze dei pellegrini.<br />

Le missioni della Madonna di Pompei sono frequenti in<br />

vari luoghi dell’Italia, ma anche negli Stati Uniti e in Australia.<br />

La Vergine del Rosario è accolta con tanta festa da tutti.<br />

Oggi, sotto l’incalzare dei tempi e di nuove norme legislative,<br />

le Opere sociali del Beato Fondatore sono state<br />

rivisitate e il Santuario, fedele allo spirito di Bartolo Longo,<br />

le ha riformulate in altri “progetti di carità e di accoglienza”<br />

per far fronte alle povertà emergenti. Sono attivi il “Movimento<br />

per la Vita e Centro di Aiuto alla Vita”, la “Casa Famiglia<br />

Giardino del Sorriso”, il “Centro di Ascolto Myriam”,<br />

la “Comunità Incontro” per il recupero di tossicodipendenti e<br />

alcolisti, il “Centro di accoglienza oratoriale semiresidenziale<br />

Bartolo Longo”, il “Polo Scolastico Bartolo Longo” e “Crescere<br />

Insieme”, la “Casa Albergo per anziane M. De Fusco”, il “Consultorio<br />

Familiare Diocesano di ispirazione cristiana S. Giuseppe<br />

Moscati”. Per quanto ci riguarda, noi, suore del Beato Bartolo<br />

Longo, nel piccolo, ogni giorno, poniamo i “sospiri universali”<br />

del mondo nel grande Cuore di Maria, con la speranza che Ella<br />

li guardi e li accetti maternamente.<br />

Anche nelle domeniche fredde, col vento e con la pioggia,<br />

c’è una folla che assedia il Santuario, e prega, curva e<br />

raccolta o incantata, come se realmente t’avesse dinanzi, oh<br />

Maria, nella casa di Nazareth. A Te basta questo luogo di famiglia,<br />

per ritrovarti quale sei, per riconoscerti “madre” nel<br />

volto, nei gesti, nella parola. È una sensazione che ognuno si<br />

porta dentro finché vive.<br />

(4 - fine)

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