“IN VIAGGIO VERSO L'INFINITO” - Matematicamente.it
“IN VIAGGIO VERSO L'INFINITO” - Matematicamente.it
“IN VIAGGIO VERSO L'INFINITO” - Matematicamente.it
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
6.6 La ragione<br />
Dal Dio Protestante della Fede viene così compiuto un “salto”: grazie alla ragione, rappresentata<br />
nella sua massima espressione dalla filosofia, Dio assume un carattere razionale. Tuttavia, il senso<br />
che l’individuo tenta di riscontrare nella ricerca del piacere, si scontra col “dispiacere” e col lim<strong>it</strong>e<br />
della fin<strong>it</strong>udine umana: la necess<strong>it</strong>à della morte e del destino.<br />
Neppure il tentativo di cambiare il mondo col sentimento o con le virtù trova successo: riscontrando<br />
che anche le leggi non sono universali, bensì variano nel tempo, l’essere umano si richiude nella sua<br />
stessa ragione, deliberando che l’universale trascende l’uomo.<br />
L’individuo diviene, così, tranquillamente superabile: la sua esistenza perde effettivamente un<br />
senso, divenendo semplicemente un unico momento della manifestazione dello spir<strong>it</strong>o. L’unic<strong>it</strong>à e<br />
l’irripetibil<strong>it</strong>à che conservava nella concezione religiosa, ora viene irrimediabilmente persa.<br />
L’uomo deve far fronte al suo lim<strong>it</strong>e: la sua esistenza perde un senso a causa della necessarietà della<br />
morte. Nonostante egli sia in grado, durante il “momento” in cui vive, di conoscere e determinare<br />
l’infin<strong>it</strong>o dello spazio, dovrà sempre riconoscere il lim<strong>it</strong>e dell’infin<strong>it</strong>o temporale.<br />
6.7 La filosofia della storia<br />
Dopo aver preso consapevolezza della lim<strong>it</strong>atezza della propria esistenza, l’uomo si trova innanzi ad<br />
un disegno razionale, giostrato dallo Spir<strong>it</strong>o Assoluto, di cui egli non fa parte: la sua volontà non<br />
influisce minimamente sul destino.<br />
L’universal<strong>it</strong>à dello Spir<strong>it</strong>o, rappresentata dal suo infin<strong>it</strong>o divenire spazio-temporale, prescinde<br />
dall’uomo; anzi trae vantaggio dalle sue aspirazioni e dal suo desiderio di autoaffermazione per<br />
manifestarsi nella civiltà e nella storia. L’individuo diviene, così, schiavo di una “Ragione astuta”.<br />
La concezione dell’infin<strong>it</strong>o hegeliano, dunque, si differenzia da quella di Kant: mentre quest’ultimo<br />
collegava l’infin<strong>it</strong>o con la consapevolezza dei lim<strong>it</strong>i dell’uomo, Hegel non sviluppa un<br />
atteggiamento cr<strong>it</strong>ico, bensì consolida una visione che radicalizza il soggettivismo e lo storicismo.<br />
Infatti l’infin<strong>it</strong>o ha per Hegel un’eccezione storicistica: lo Spir<strong>it</strong>o assoluto manifesta la sua potenza<br />
creatrice proprio nella storia, incarnandosi nelle espressioni massime dell’universal<strong>it</strong>à umana, come<br />
lo Stato etico.<br />
15