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“IN VIAGGIO VERSO L'INFINITO” - Matematicamente.it

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della dilatazione dei tempi, il viaggio di K' viene visto durare, ad esempio, dieci anni. Quando<br />

K' r<strong>it</strong>orna da K, lo vedrà invecchiato di nove anni rispetto a se stesso.<br />

21. L’ipotesi risolutiva: l’Universo parallelo<br />

Tuttavia permane ancora la fatidica domanda: “Di che cosa potrebbe essere composta la materia<br />

oscura nelle galassie?” Secondo alcuni modelli di fisica delle particelle, meno del 5% dell’universo<br />

consisterebbe di materia “normale”: di conseguenza la massima parte della materia esistente è<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da particelle sconosciute di massa molto piccola, che non possono essere rilevate dagli<br />

strumenti di cui disponiamo. Ulteriori candidati al ruolo di materia oscura sono i buchi neri, le stelle<br />

di neutroni, le nane brune e le nane rosse.<br />

Un diverso approccio al problema della massa mancante è stata messa a punto da alcuni astronomi<br />

del centro nazionale delle ricerche francese. Basandosi su simulazioni al calcolatore, essi<br />

sostengono che potrebbero esistere universi paralleli che interferiscono con il nostro. Per<br />

comprendere meglio la loro ipotesi, è utile tornare a considerare gli ab<strong>it</strong>anti di Flatlandia:<br />

supponiamo che abbiano bisogno di scavalcare un ostacolo. Essi non possono superarlo, poiché si<br />

trovano su un piano, ma se noi fossimo in grado di entrare nel loro mondo potremmo sospingerli<br />

verso l’ostacolo. Gli ab<strong>it</strong>anti di Flatlandia non ci vedrebbero: avvertirebbero solo la forza eserc<strong>it</strong>ata<br />

da noi.<br />

Con questo approccio, il problema della materia oscura nelle galassie o nel fenomeno delle lenti<br />

grav<strong>it</strong>azionali potrebbe essere affrontato in maniera analoga. La forza di grav<strong>it</strong>à necessaria non<br />

sarebbe forn<strong>it</strong>a dalla materia oscura, ma da un universo parallelo che entra con la sua grav<strong>it</strong>à nel<br />

nostro spazio. La luce, tuttavia, sarebbe legata al suo universo di origine: infatti non è possibile<br />

vedere l’universo parallelo. Modelli come questo sono ben difficili da comprendere e da dimostrare:<br />

in effetti oggi l’astrofisica e la fisica delle particelle hanno raggiunto i lim<strong>it</strong>i di ciò che è<br />

tecnicamente possibile.<br />

Nel futuro saranno certamente sempre più necessarie immaginazione e creativ<strong>it</strong>à per la valutazione<br />

dei dati disponibili. Forse un’unificazione della meccanica quantistica e della teoria generale della<br />

relativ<strong>it</strong>à, ovvero tram<strong>it</strong>e una grande teoria unificata, l’uomo potrebbe riuscire a risolvere il<br />

problema della struttura dell’universo. Attualmente, però, l’uomo può solo lim<strong>it</strong>arsi a contemplare<br />

con un occhio lontano i fenomeni nello spazio più profondo.<br />

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