Farmaci e genoma - Università degli Studi di Verona
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44<br />
pazienti senza efficacia<br />
nei trial clinici<br />
pazienti con efficacia<br />
nei trial clinici<br />
pre<strong>di</strong>ttivo <strong>di</strong> non efficacia<br />
pre<strong>di</strong>ttivo <strong>di</strong> efficacia<br />
figura 1<br />
Gli SNPs in<strong>di</strong>viduano <strong>di</strong>fferenze, a livello <strong>di</strong> singole basi, tra i <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>vidui. L’identificazione dei profili<br />
<strong>di</strong> efficacia e <strong>di</strong> non efficacia si basa sull’associazione tra la risposta ai farmaci e gli SNPs<br />
uno dei processi più regolati del<br />
mondo, per il quale esistono<br />
norme precise che vengono stilate,<br />
in Italia, dal Ministero della<br />
sanità. Nel suo complesso si tratta<br />
<strong>di</strong> un sistema inefficiente, per i<br />
lunghi tempi <strong>di</strong> realizzazione, i<br />
costi elevati, la bassa percentuale<br />
<strong>di</strong> successo e le numerose questioni<br />
che lascia ancora scoperte. E’<br />
per questo motivo che ancora<br />
oggi, nonostante i molti anni <strong>di</strong><br />
ricerca che precedono l’immissione<br />
sul mercato <strong>di</strong> una nuova<br />
molecola, alcuni farmaci devono<br />
essere ritirati pochi mesi dopo la<br />
loro <strong>di</strong>stribuzione, a causa delle<br />
reazioni avverse che possono provocare.<br />
Queste reazioni spesso<br />
riguardano un numero molto<br />
limitato <strong>di</strong> persone e la necessità<br />
<strong>di</strong> togliere il farmaco dal commercio<br />
è un metodo <strong>di</strong> intervento<br />
grossolano perché si toglie la terapia<br />
anche a quei pazienti, la stra-<br />
sezione <strong>di</strong> un profilo SNP<br />
grande maggioranza, che potrebbero<br />
averne benefici. Non vi è<br />
dubbio che la possibilità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re<br />
la reazione avversa, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
evitare la somministrazione del<br />
farmaco nei soli pazienti a rischio,<br />
costituirebbe un sistema molto<br />
più evoluto <strong>di</strong> utilizzazione dei<br />
farmaci.<br />
Nel processo <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un farmaco<br />
c’è una prima fase <strong>di</strong> ricerca<br />
<strong>di</strong> base applicata, che può durare<br />
dai 2 ai 10 anni, durante la quale i<br />
chimici e i farmacologi sintetizzano<br />
in laboratorio molecole che poi<br />
testano sugli animali. Delle circa<br />
10 mila molecole che vengono sintetizzate<br />
in questa fase, più o<br />
meno 250 vengono provate su<br />
animali e <strong>di</strong> queste ne restano<br />
circa 5 che passano alla sperimentazione<br />
clinica. Questa inizia con<br />
la fase I, durante la quale si eseguono<br />
gli stu<strong>di</strong> su 20-30 volontari<br />
sani con piccole dosi della nuova