un'inchiesta sull'accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi
un'inchiesta sull'accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi
un'inchiesta sull'accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
LETIZIA CORTINI ANTONELLA PAGLIARULO<br />
auspico <strong>la</strong> possibilità di esistere a strutture come l’Aamod,<br />
riconosciuta come Fondazione ed essendo quindi “beneficiata” se<br />
pur…Ma quando penso al<strong>la</strong> quantità di materiali <strong>audiovisivi</strong> andati<br />
perduti o deteriorati per i costi di mantenimento e una scarsa<br />
attenzione reale degli organismi istituzionali mi viene rabbia.<br />
Personalmente mi piacerebbe che ci fossero <strong>dei</strong> luoghi ove sia<br />
possibile visionare, perché no, anche il film re<strong>la</strong>tivo al primo dentino<br />
del bebè,sullo sfondo del quale sarà possibile rintracciare incredibili<br />
elementi di costume di una società.<br />
10. vedi risposta a quesito n. 9<br />
11. si<br />
12. credo che in altri paesi, Francia e Inghilterra e Stati Uniti ci siano<br />
maggiori investimenti, Moby dick archivi ad esempio consentiva di<br />
visionare già negli anni ottanta film americani su supporto VHS<br />
catalogati per sequenza e a mio avviso questo è uno <strong>dei</strong> modi preziosi<br />
di catalogare un film e favorendo <strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> “mano”<br />
dell’autore. Naturalmente <strong>la</strong> catalogazione deve essere funzionale<br />
all’utilizzo e qui il discorso si complica.<br />
13. si. Sul come mi riservo di pensarci successivamente.<br />
14. si., si iniziative pregevoli e degne ma continuo a rimanere attaccato<br />
al<strong>la</strong> figura del ricercatore che va a scovare nello sperduto paese, il<br />
dimenticato vecchietto che con <strong>la</strong> sua Pathè 9,5 mm filmava<br />
l’abbattimento del cavallo o del maiale, oppure durante <strong>la</strong> liberazione<br />
di Firenze, filmò, quel<strong>la</strong> che forse era <strong>la</strong> sua fidanzata, tutta in<br />
ghingheri, o <strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta <strong>dei</strong> miliziani durante <strong>la</strong> guerra de Spagna, o<br />
ancora <strong>la</strong> fuci<strong>la</strong>zione <strong>dei</strong> gerarchi fascisti a Dongo, o ancora con altri<br />
mezzi il filmino che i figli di Mussolini realizzarono negli anni trenta<br />
a Vil<strong>la</strong> Torlonia, dove facevano <strong>la</strong> loro simpatica comparsa il<br />
manganello e l’olio di ricino tanto cari al Duce. Naturalmente il film è<br />
in 35 mm, che vuoi non tutti hanno gli stessi giocattoli.<br />
PATRIZIA FERRARA (Direzione Generale per gli Archivi – Servizio I)<br />
1. Per le mie ricerche ho utilizzato soprattutto archivi cartacei, ad<br />
eccezione di un <strong>la</strong>voro collegato all’ordinamento del<strong>la</strong> mostra<br />
“L’Italia in corpo 8” realizzata dall’ACS nel 1998, occasione nel<strong>la</strong><br />
quale ho visionato gli <strong>audiovisivi</strong> dell’Istituto LUCE per mettere a<br />
punto due VHS a scopo didattico da proiettare a ritmo continuativo<br />
nell’ambito del percorso espositivo: uno sul<strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong><br />
propaganda cinematografica nel periodo fascista e l’altro sullo<br />
sviluppo del<strong>la</strong> tecnologia collegata al<strong>la</strong> stampa, dal fascismo al<strong>la</strong><br />
Repubblica. A seguito di un accordo verbale con l’Istituto (non<br />
MULTIMEDIA<br />
23