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un'inchiesta sull'accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi

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LETIZIA CORTINI ANTONELLA PAGLIARULO<br />

sono i documenti di una visione di un cinema che da quello <strong>dei</strong><br />

vincitori (anni Trenta e Quaranta) è diventato <strong>dei</strong> vinti e quindi <strong>dei</strong><br />

vincitori neorealisti, una qualità che diventa documento grazie al<strong>la</strong><br />

fiction. Le immagini sono spesso rospi che hanno bisogno di baci…di<br />

talento.<br />

2. Mi dispiace, ma sento il massimo del<strong>la</strong> disapprovazione per come le<br />

strutture spesso gestiscono i documenti di cui sono in possesso. Si<br />

fanno pagare troppo. Per “Combat Film” , Washington Archives, le<br />

cose sono state molto più semplici, a quanto risulta. Non ci sono<br />

specu<strong>la</strong>zioni. Le spese per i documenti in Italia sono alte perché i<br />

documenti sono gli unici proventi sicuri e vengono sfruttati. Per<br />

quanto riguarda le ricerche, le ho fatte spesso io ma ho <strong>la</strong>vorato anche<br />

con col<strong>la</strong>boratori bravi, attenti. Il personale specializzato talvolta è un<br />

ostacolo. Ripete le sue indicazioni. Mi anche capitato di incontrare<br />

personale specializzato (?) in servizio di occultamento <strong>dei</strong> documenti<br />

richiesti, documenti che il personale specializzato(?) ha poi usato a<br />

suoi fini, dimenticano i doveri istituzionali appunto di strutture<br />

pubbliche.<br />

3. Non c’è altro sistema che vedere e rivedere. I documenti sono <strong>dei</strong><br />

prisma, bisogna sapere e capire da che parte girarli. Servono idee e se<br />

ci sono i prisma funzionano benissimo, sprigionano significati, scorci,<br />

pezzi di realtà insospettabili. Purtroppo in questi anni il saccheggio<br />

<strong>dei</strong> documenti, anche straordinari, anche preziosi, ha prevalso. Credo<br />

nel<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione tra storici e registi, a patto che gli storici non<br />

facciano lezione,e che i registi non si sentano “troppo” autore. Gli<br />

strumenti migliori sono <strong>la</strong> conoscenza delle fonti e l’intelligenza del<br />

progetto.<br />

4. Molte. Anni di televisione hanno stabilito delle formule<br />

insopportabili, didattiche, didascaliche, divulgative. Piatte. La storia<br />

fa paura ai responsabili <strong>dei</strong> finanziamenti. Costoro vogliono sempre <strong>la</strong><br />

stessa cosa e si sono innamorati del nazismo e fascismo, massacrando<br />

documenti e sensibilità del pubblico. La storia è diventata una fiction<br />

in divisa e un serbatoio di programmi sempre più uguali e sempre più<br />

conformisti. Gli idoli sono le svastiche e il saluto romano. Brividi di<br />

sesso a passo dell’oca. Per tentare strade diverse e nuove, è dura,<br />

durissima. Pochi incoraggiamenti, anzi.<br />

5. Meno male. Sia il Luce che RaiTeche hanno fatto molti passi avanti,<br />

e spero che possano continuare. L’esperienza dunque di<br />

“<strong>fruizione</strong>”(che terribile paro<strong>la</strong>) è molto migliorata. Ci sono persone<br />

valide e capaci. Il nodo è quello <strong>dei</strong> finanziatori che hanno criteri<br />

improvvisati e se non improvvisano sono non di rado incompetenti e<br />

MULTIMEDIA<br />

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