un'inchiesta sull'accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi

LETIZIA CORTINI ANTONELLA PAGLIARULO
13. Sarebbe forse opportuno una sorta di censimento nazionale delle
fonti disponibili, che obbligasse, con legge dello stato, tutti gli enti
pubblici, dalle scuole ai comuni, a rendere conto dell’esistenza della
documentazione in possesso. La stessa norma dovrebbe potenziare la
disciplina di salvaguardia già esistente.
14. Le ritengo valide e opportune.
15. ……….
ALINA MARAZZI (REGISTA)
1. Aamod, Teche Rai, Cineteca di Bologna, Cinefiat Torino, Cineteca di
Milano, Associazione Homemovies Bologna, Istituto Luce, fondi
privati. Le mie ricerche sono circoscritte ai decenni 60 e 70; in questi
archivi finora ho trovato molto materiale inerente alla mia ricerca.
Ogni struttura ha modalità di ricerca e di accesso al materiale diverso,
anche per quanto riguarda i supporti di visione. La sensazione è che ci
sia sempre qualcosa di prezioso che sfugga e che non si riesca a
trovare.
2. Con ognuna di queste strutture ho avuto un rapporto diretto, con il
personale interno addetto alla consultazione/ricerca; allo stesso tempo
collaboro con un ricercatore specializzato, ingaggiato dalla casa di
produzione per il progetto.
3. L’accesso al catalogo online qualora disponibile.
4. Nessuna in particolare
5. Trovo che sia un indispensabile strumento di lavoro, sempre però
coadiuvato dal sapere e dalla conoscenza dei ricercatori interni agli
archivi.
6. Il fatto di non poter sempre visionare i filmati online; e a volte una
difficile comprensione del criterio di catalogazione e degli abstract dei
documenti, e della scelta di parole chiave per la ricerca.
7. La possibilità di poter avere copie visione (per esempio in dvd) del
materiale da portare fuori dall’archivio.
8. Non saprei
9. ….
10. Le difficoltà incontrate sono naturalmente quelle che riguardano il
costo dei diritti e la disparità dei costi che variano da archivio ad
archivio e a seconda delle trattative.
11. No
12. …
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