il vino nella poesia - Consorzio del vino Nobile di Montepulciano
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Mezzogiorno.<br />
Caverna: rifugio dei ribelli all’autorità<br />
Oasi verde <strong>del</strong>la triste speranza: anche nel dopoguerra si sentì nuovamente parlare <strong>del</strong> brigantaggio<br />
meri<strong>di</strong>onale<br />
Un guanciale <strong>di</strong> pietra: una semplice pietra adattata a guanciale<br />
Verso 11: ma nei sentieri non si torna in<strong>di</strong>etro: non si può tornare in<strong>di</strong>etro nel passato, ripetere le<br />
esperienze che la storia condanna (anarchia, brigantaggio)<br />
NOTE STILISTICHE<br />
vv. 1-2: non gridatemi/non soffiatemi: anafora<br />
gridatemi dentro/soffiatemi in cuore: commistione <strong>di</strong> sensazioni acustiche e sentimenti<br />
verso 3: beviamoci insieme: evidente eco oraziana<br />
verso 4: <strong>il</strong>are tempo <strong>del</strong>la sera- le ore propizie al raccoglimento e all’allegria<br />
verso 5: nostro vento <strong>di</strong>sperato: vento metafora <strong>di</strong> tumulto, angoscia; nostro sottolinea la<br />
partecipazione <strong>del</strong> poeta<br />
verso 10: lindo conserva un guanciale: iperbato<br />
verso 11: Ma in incipit <strong>di</strong> verso crea un forte contrasto con quanto detto precedentemente, infatti da<br />
questo momento la lirica <strong>di</strong>viene canto <strong>del</strong>la speranza<br />
verso 12: altre ali: sineddoche<br />
verso 14: l’alba: metafora per in<strong>di</strong>care <strong>il</strong> futuro<br />
Non gridatemi più dentro,<br />
non soffiatemi in cuore<br />
i vostri fiati cal<strong>di</strong>, conta<strong>di</strong>ni.<br />
Beviamoci insieme una tazza colma <strong>di</strong> <strong>vino</strong>!<br />
Che all’<strong>il</strong>are tempo <strong>del</strong>la sera<br />
S’acqueti <strong>il</strong> nostro vento <strong>di</strong>sperato.<br />
Spuntano ai pali ancora<br />
Le teste dei briganti, e la caverna,<br />
l’oasi verde <strong>del</strong>la triste speranza,<br />
lindo conserva un guanciale <strong>di</strong> pietra.<br />
Ma nei sentieri non si torna in<strong>di</strong>etro.<br />
Altre ali fuggiranno<br />
Dalle paglie <strong>del</strong>la cova,<br />
perché lungo <strong>il</strong> perire dei tempi<br />
l’alba è nuova, è nuova.<br />
ELOGIO A BACCO MEDIATORE DI PACE E DI GUERRA, ORAZIO, CARMINA, II, 19,<br />
IN BACCHUM<br />
INTRODUZIONE<br />
Si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>tirambo. Il <strong>di</strong>tirambo, nell’antica letteratura greca, era un canto corale in onore <strong>di</strong><br />
Dioniso, <strong>di</strong> contenuto orgiastico, ispirato cioè all’esaltazione <strong>del</strong>l’istintualità <strong>del</strong>l’uomo, sollecitata<br />
dall’ebbrezza indotta dal <strong>vino</strong>, ma anche da erbe e pozioni inebrianti. Di metro e verso <strong>di</strong>fforme<br />
(polimetro), libero nell’accostamento <strong>del</strong>le strofe, è ritenuto, a partire da Aristotele, all’origine <strong>del</strong>la