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28/04/2011 ItaliaOggi (diffusione:88538, tiratura:156000) Pag. 26 mantenimento, l'impiego, il godimento o l'alienazione degli investimenti. TOP NEWS FINANZA LOCALE - Rassegna Stampa 28/04/2011 20 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
28/04/2011 ItaliaOggi (diffusione:88538, tiratura:156000) Pag. 29 Dal seminario sul federalismo fiscale al Documento di economia e finanze, le idee di Confprofessioni Meno spese per ridurre le tasse Stella: ok alle misure, ma serve un tetto al prelievo fiscale «Un'operazione straordinaria di trasparenza, efficienza e responsabilizzazione». Poche ore dopo il via libera del Consiglio dei ministri al «Documento di economia e finanza 2011», il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, apriva a Roma lo scorso 14 aprile i lavori del seminario confederale su «La riforma dello Stato in senso federalista e attuazione del federalismo fiscale», con un auspicio: «Trasparenza, efficienza e responsabilità, quando si parla di spesa pubblica, dovrebbero essere presupposti ordinari e indiscutibili. La realtà degli ultimi 30 anni, purtroppo, è stata di segno opposto» ha aggiunto Stella. «Nonostante i tentativi, anche autorevoli, di superare la spesa storica quale criterio redistributivo, di rientrare progressivamente dal deficit, di dare trasparenza e significato proprio ai bilanci, nonostante tutto ciò i risultati sono stati deludenti».Durante il seminario che ha visto la partecipazione di Luca Antonini, presidente del comitato tecnico paritetico per l'attuazione del federalismo fiscale, e di Giampietro Brunello, presidente del Sose, Stella ha fissato un punto fermo: «La crescita del Paese è indissolubilmente legata al taglio dei costi della spesa pubblica. Solo così si potranno liberare risorse per ridurre il carico fiscale» ha sottolineato il presidente di Confprofessioni. «I soldi pubblici devono riguardare finalità essenziali, modalità virtuose, investimenti prioritari. Non possono prestarsi alla prosecuzione di spesa assistenziale, di spesa gestionale non motivata e improduttiva. La spesa dovrà essere coerente con i nuovi standard, già individuati o da individuare». Il patto lanciato dal governo alle parti sociali con il Documento di economia e finanza 2011 apre una nuova fase economica per il Paese che punta alla stabilità e alla solidità della finanza pubblica: presupposti essenziali per una crescita «duratura ed equa» senza appesantire il deficit pubblico. Le misure di contenimento della spesa e di risanamento dei conti pubblici, presentate dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti, sono state condivise «senza se e senza ma» dal presidente di Confprofessioni, nel suo ruolo di parte sociale, a cominciare dall'annunciata riforma costituzionale che prevede l'introduzione del vincolo della disciplina di bilancio che, assieme ai «motori di sviluppo esterni all'area della spesa pubblica in deficit» richiamati da Tremonti, dovrebbe assicurare il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2014. Lo sforzo di risanamento indicato dal governo è decisamente ambizioso: partendo da un disavanzo pari al 4,6% del pil nel 2010, si stima che il rapporto deficit/pil per il 2011 scenderà al 3,9%; per il 2012 al 2,7%; per il 2013 al 1,5% e per il 2014 allo 0,2%. Tecnicamente, l'operazione è realizzabile grazie a un forte incremento del surplus primario. Tuttavia, il processo avviato dal governo sul fronte della riduzione del debito pubblico (e quindi sull'alleggerimento della pressione fiscale) è agganciato a un precario equilibrio politico, connotato da forti tensioni istituzionali, che rischia di pregiudicare quelle riforme strutturale che, senza gravare sulla spesa pubblica, si propongono di modificare l'assetto futuro dell'economia italiana: federalismo, riforma fiscale, Sud, lavoro e riforma della pubblica amministrazione. Riforme che coincidono specularmente con il progetto Confprofessioni per creare una piattaforma di programmi e proposte comuni sulle quali cementare una nuova rappresentanza unitaria delle professioni intellettuali.Su questi temi, la posta in palio è altissima: va oltre la polemica tra rigore e sviluppo, oltre le difese corporative di talune categorie professionali. Si tratta di intervenire sui fattori critici di sviluppo del Paese, aumentando la competitività del sistema produttivo e intellettuale, incrementando la produttività nelle imprese e negli studi professionali e sburocratizzando la macchina pubblica. Sul fronte del federalismo fiscale, il seminario di Confprofessioni ha raccolto l'invito di Luca Antonini a collaborare sui decreti attuativi (piano Sud, federalismo contabile e sistema premiale/sanzionatorio) che saranno approvati nei prossimi mesi. Secondo Antonini, l'apporto di conoscenze che i liberi professionisti possono dare nella definizione del federalismo fiscale e nell'individuazione dei meccanismi sanzionatori potrebbe risultare determinante per l'attuazione dello Stato in senso federalista. E proprio sul tema delle sanzioni, Stella ha ribadito che: «Se le sanzioni verranno rimesse alla discrezionalità politica, la loro scarsa utilità è già prevedibile». Altro punto fermo toccato dal presidente di Confprofessioni TOP NEWS FINANZA LOCALE - Rassegna Stampa 28/04/2011 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
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