Notiziario maggio 2008 - Comune di Arluno

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20 Cultura Il gallerista Vincenzo Palmieri e “Il Bagolaro” Il 4 maggio, ad Arluno, nello spazio espositivo del Bagolaro si è inaugurata una bella mostra pittorica di Giancarlo Ossola. Come Assessorato alla Cultura, prendiamo spunto da questa iniziativa per dare il giusto risalto a questa galleria e al suo artefice. Si tratta di Vincenzo Palmieri, professionista dell’arte e arlunese di adozione, che da anni lavora nel campo della pittura. Per delineare il suo ritratto gli sono state rivolte alcune domande. Perché questo mestiere? Come è iniziata l’avventura nell’arte? Nei primi anni sessanta lavoravo alla casa editrice Garzanti, incaricato di diffondere la Collana “Club Internazionale del Libro d’Arte”. I probabili clienti erano architetti, pittori, artisti. Ebbi così modo di avviare la frequentazione di pittori che dipingevano per diletto e per passione. Con qualcuno di loro si creò un rapporto di intesa, un sodalizio. Cominciai a collaborare con alcuni di loro, organizzando mostre pittoriche, a Rho, in un hotel. C’è da dire poi che siamo tre fratelli e, prima l’uno e poi l’altro, siamo andati nella stessa direzione. Quale è stata la sua prima Galleria? La prima Galleria Palmieri fu aperta a Busto Arsizio, nel 1968. Si chiamava “Il Triangolo” e fu inaugurata con una mostra collettiva di autori già affermati: Treccani, Crippa, Funi. Erano pittori d’avanguardia che fecero scalpore anche a Busto, città abituata alla pittura del 1800. Com’era il mondo della pittura, in quel periodo? A Milano, nei primi anni sessanta, si era affermato un prodotto ufficiale del Gruppo Tecnocasa - realizzato da Tecno Diffusion srl Cerchi lavoro? Se vuoi vedere lontano… sali sulle spalle dei Giganti. Entra in Tecnocasa. Per crescere in un ambiente giovane, dinamico e stimolante. Per diventare un professionista, con un futuro da imprenditore. Se hai un titolo di studio di scuola media superiore e un'età compresa tra i 18 e i 30 anni, ti stiamo cercando. Affiliato: Immobiliare M.C. Group S.r.l. Piazza A. de Gasperi n° 12 - 20010 Arluno (MI) Tel. 02.90.37.70.42 Fax. 02.90.37.70.44 e-mail: mihm9@tecnocasa.it R www.tecnocasa.it ogni agenzia ha un proprio titolare ed è autonoma Mostra di Ceretti (da sinistra Ceretti, il critico Cerritelli, il pittore Forgioli e Palmieri) movimento chiamato “Realismo Esistenziale” che aveva imposto “l’informale”. Il gruppo comprendeva pittori che sarebbero diventati famosi col passare del tempo: Banchieri, Bodini, Ceretti, Ferroni, Guerreschi, Romagnoni, Vaglieri, accomunati da una ricerca spregiudicata e dirompente di nuovi soggetti e stili rappresentativi. Il mercato dell’arte era riservato a una cerchia ristretta di persone che aveva gusti molto precisi e privilegiava il figurativo. L’affermazione, per i giovani pittori, non era facile: erano squattrinati e offrivano le loro opere in cambio dell’affitto o di un pasto caldo. Alcuni ristoranti della zona intorno a Brera realizzarono discrete collezioni in questo modo. Io ho conosciuto personalmente quasi tutti questi pittori, ospitando mostre delle loro opere. Quando la pittura si impose su più larga scala? Fu negli anni ‘70 e ’80 che si impose una svolta nel mercato. Circolavano più soldi e la gente aveva voglia di novità, anche nell’arredamento delle case. Le pareti erano vuote e potevano accogliere i quadri degli artisti emergenti. Si vendeva di tutto. I prezzi erano abbordabili e le quotazioni erano proporzionate al costo della vita. Come si è sviluppata la sua carriera di gallerista? Dopo l’esordio a Busto, rilevai con i miei fratelli la Galleria Cortina, a Milano. Qui esponevano Cappelli, Luporini, Cazzaniga, Savinio, Lavagnino, Ossola, Borrella. Quindi, ripresi la mia attività a Busto, dove ero conosciuto e apprezzato, ma in un’altra sede. Nel frattempo avevo sviluppato contatti con numerosi artisti, intessendo rapporti di fiducia e collaborazione, ma soprattutto delle belle amicizie, durate nel tempo. Giuseppe Banchieri ebbe il suo studio qui ad Arluno, in locali di mia proprietà. Nel 1995, in seguito ad un periodo di malattia, affidai l’attività a mio figlio Andrea che, accompagnandomi nel lavoro, aveva acquisito l’adeguata esperienza per continuare il mestiere di famiglia. Oggi, ad Arluno, la creazione del “Bagolaro”.
Come mai questa scelta? Nel 2001, incapace di restare inattivo, mi lanciai in questa nuova esperienza del “Bagolaro”, prima a Turbino e poi, finalmente, l’approdo ad Arluno. Il Bagolaro, il cui nome è emblematico e deriva da un maestoso albero della famiglia delle querce, è un’associazione culturale, a scopo divulgativo; diffonde la conoscenza artistica, offrendo lo spazio espositivo a pittori di una certa fama. Spesso, all’inaugurazione sono presenti un critico d’arte, uno studioso, un professore dell’accademia, così da illustrare degnamente l’artista, commentando opere con pertinenti riferimenti culturali. In questi due anni, sono state esposte pitture di Ajmone, Cappelli, Cazzaniga, Morlotti, Ceretti, Ossola. Ecco: una vita per l’arte! Vincenzo Palmieri ha perseverato nella strada prescelta con entusiasmo e convinzione, affrontando rischi e difficoltà connaturati all’andamento del mercato e all’estrosità dei vari personaggi protagonisti. Si dichiara soddisfatto di questa lunga avventura nel mondo artistico, una bella avventura all’insegna di un po’ di fortuna e di una certa lungimiranza che lo ha spinto a valorizzare artisti professionisti, selezionando e orientando gli acquirenti verso proposte credibili e di pregio. Arluno può essere orgogliosa di questo concittadino, forgiato alla sensibilità artistica, appassionato promotore di eventi culturali. Generoso fino a rendere disponibile uno spazio caldo e accogliente in cui incrociare la propria rilevante competenza con un atteggiamento di sapiente umiltà, sia verso l’interlocutore raffinato che al semplice e curioso visitatore casuale. Bravo, Vincenzo: sei una bella risorsa per il nostro paese! Rendiamo omaggio alla tua feconda carriera di mercante d’arte con l’augurio che un numero sempre più elevato di Arlunesi possa fruire del Bagolaro ed apprezzare la pittura contemporanea. La mostra di Cazzaniga Ambrogina Ceriani Giancarlo Ossola - “Nascondiglio” - 2005 Cultura 21 Giancarlo Ossola con le sue “Opere recenti” espone, in questo periodo, nelle due gallerie Palmieri, con una bella serie di ambienti incantati, luoghi della memoria. Il tempo si è posato sugli oggetti testimoni del vissuto quotidiano in polveroso abbandono: guida silenziosa dell’osservatore è la “luce”. Ad Arluno (nella Galleria in via Rosmini, 10) e a Busto Arsizio (in via Mameli, 24), le mostre sono visitabili fino al 14 giugno, ore 16-18.
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