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Notiziario maggio 2008 - Comune di Arluno

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32<br />

Scuola<br />

Istituto Comprensivo “Silvio Pellico”<br />

Scuola Me<strong>di</strong>a “Guglielmo Marconi”<br />

Campionato <strong>di</strong> Giornalismo<br />

L’avventura giornalistica delle classi<br />

“Terza A” e “Terza C” ha avuto<br />

inizio quel 29 gennaio, giorno della<br />

nostra prima sfida d’andata con<br />

la scuola “Carducci-Correnti” <strong>di</strong><br />

Abbiategrasso. Prima della sfida,<br />

ovviamente, siamo stati impegnati<br />

nella ricerca del tema da trattare,<br />

ma non ci sono stati molti dubbi:<br />

“Ragazzi, trattiamo l’emigrazione.<br />

Ma sì... utilizziamo tutto quello che<br />

è stato fatto per il gemellaggio con<br />

San Justo, e poi non <strong>di</strong>mentichiamo<br />

la mostra sull’emigrazione italiana<br />

in Argentina; l’abbiamo anche visitata!”.<br />

E il risultato è stato positivo; abbiamo<br />

superato questa fase... ed<br />

ora, al lavoro per la seconda sfida<br />

<strong>di</strong> ritorno!<br />

Ci siamo posti tante domande,<br />

abbiamo avuto tanti dubbi: “Ed ora<br />

cosa scriviamo?”. Casualmente, ci<br />

sono stati <strong>di</strong>stribuiti dei volantini <strong>di</strong><br />

una casa e<strong>di</strong>trice che avrebbe devoluto<br />

parte del guadagno <strong>di</strong> una<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> libri alla Associazione<br />

“Aldo Garavaglia - Dottor Sorriso”,<br />

Verso altre mete<br />

Agli alunni <strong>di</strong> V A<br />

plesso “Silvio Pellico”<br />

i me<strong>di</strong>ci clown che aiutano i bambini<br />

ospedalizzati. Ma che fare?<br />

Allora, una Prof. ha contattato<br />

l’Associazione, che ci ha dato la<br />

possibilità <strong>di</strong> incontrare una ragazza<br />

che ci ha parlato <strong>di</strong> sé, <strong>di</strong> quello<br />

che fa per aiutare i bambini. È<br />

stata un’esperienza che ha toccato<br />

il cuore <strong>di</strong> tutti noi e l’articolo<br />

sui me<strong>di</strong>ci clown ci ha portati in<br />

semifinale.<br />

“E adesso che facciamo? Dobbiamo<br />

arrivare in finale, ma come?”.<br />

Ancora una volta il caso ci ha aiutato<br />

a trovare la tematica particolare<br />

e vincente. Ad una nostra Prof. è<br />

stato regalato un libretto <strong>di</strong> poesie<br />

scritte da ragazze costrette a vivere<br />

per strada; le abbiamo lette e siamo<br />

rimasti veramente meravigliati dal<br />

loro contenuto. La Prof. ha così<br />

pensato <strong>di</strong> contattare la responsabile<br />

<strong>di</strong> “Lule” che ci ha permesso <strong>di</strong><br />

conoscere un operatore che cerca<br />

<strong>di</strong> aiutare queste ragazze. Egli,<br />

gentilmente, si è offerto <strong>di</strong> fare da<br />

tramite per un’intervista ad una <strong>di</strong><br />

loro che è riuscita ad allontanarsi<br />

dalla strada e che ora vive in comunità.<br />

E così... via in finale!<br />

A questo punto vi chiederete quale<br />

sarà il tema per l’ultima sfida con<br />

la scuola “Bonvesin de La Riva”, il<br />

20 <strong>maggio</strong>. Dovrete aspettare, ma<br />

qualche in<strong>di</strong>zio ve lo <strong>di</strong>amo: parleremo<br />

<strong>di</strong> noi, della nostra realtà scolastica.<br />

Sicuramente vi possiamo<br />

<strong>di</strong>re che non importa se vinceremo<br />

o meno, ci basta essere arrivati in<br />

finale. Potremo non essere i primi,<br />

ma anche il secondo posto è <strong>di</strong><br />

tutto rispetto.<br />

Siamo veramente orgogliosi <strong>di</strong> dare<br />

“lustro” alla nostra scuola, partecipando<br />

alla manifestazione <strong>di</strong><br />

chiusura del 5 giugno a Legnano,<br />

e grati a questo campionato che ci<br />

ha fatto conoscere realtà e storie<br />

che altrimenti non avremmo conosciuto,<br />

arricchendo la nostra esperienza<br />

anche <strong>di</strong> una certa umanità<br />

e solidarietà nei confronti <strong>di</strong> chi è<br />

meno fortunato <strong>di</strong> noi.<br />

I ragazzi della “Terza A”<br />

e “Terza C”<br />

Carissimi ragazzi,<br />

oggi più che mai, sento che si devono <strong>di</strong>re le<br />

parole che domani solo il vento potrebbe<br />

ascoltare. È tristezza, è nostalgia, è rimpianto,<br />

ma è anche, e soprattutto, tanta<br />

voglia <strong>di</strong> guardare avanti, al futuro.<br />

Conoscerò il volto <strong>di</strong> altri alunni, tante cose<br />

ancora imparerò, ma ora a voi voglio <strong>di</strong>re “grazie”.<br />

Quando avete intrapreso il cammino nella scuola<br />

primaria, eravate tanto emozionati, con la manina<br />

stretta in quella della mamma che non avreste<br />

voluto lasciare e meno che mai in quel momento.<br />

Non vi nascondo che ero emozionata anch’io, ma la voglia che si leggeva nei vostri<br />

vispi occhietti, <strong>di</strong> incontrare le nuove maestre, nuovi compagni e andare verso nuove avventure, mi hanno<br />

aiutato a capire, una volta ancora che mi avreste ascoltato e soprattutto mi avreste fatto guardare avanti con<br />

ottimismo. Grazie per le “vostre barzellette” (che conservo gelosamente su un quaderno) per le domande<br />

che mi avete posto, per le vostre risate, per le vostre chiacchiere, per le vostre confidenze, per tutti i momenti<br />

trascorsi insieme, quelli seri, allegri, noiosi...<br />

Non sempre si riesce a far capire cosa si prova “dentro”, ma so con certezza che dal profondo del mio essere<br />

auguro a voi tutti che le strade che percorrerete siano quelle che voi avete voluto imboccare senza costrizione<br />

alcuna. Ci vuole coraggio a raggiungere le mete prefissate, ma sono sicura che ciascuno <strong>di</strong> voi cercherà <strong>di</strong><br />

dare il meglio <strong>di</strong> sé, ma soprattutto fate le cose con passione e sarete certamente ripagati.<br />

Con molta umiltà spero <strong>di</strong> essere riuscita, almeno in parte, a trasmettervi valori veri e non quelli effimeri, ma<br />

tanto cari all’o<strong>di</strong>erna società.<br />

Grazie per avermi dato tanto nei cinque anni passati assieme; vi porterò con tanto, tanto affetto nel profondo<br />

del mio cuore.<br />

Camilla Morlacchi

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