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La comunicazione parlata - OPAR L'Orientale Open Archive - L ...

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<strong>parlata</strong> 23 . Inoltre, nelle produzioni concrete, le varianti dittongali si<br />

mostrano molto sensibili alle variazioni in diafasia, e vengono in<br />

genere rimosse e sostituite da varianti monottongali più vicine al<br />

modello napoletano, non appena la situazione comunicativa aumenti<br />

di formalità e il parlato si faccia più controllato 24 .<br />

È dunque possibile rintracciare, negli stessi parlanti intervistati per<br />

questa ricerca, giudizi e atteggiamenti 25 negativi di fondo sulla propria<br />

<strong>parlata</strong> e in particolare sulle varianti dittongali. Ciononostante, la<br />

dittongazione resta molto vitale nella comunità dei pescatori e, come<br />

si è visto in § 6, essa si è addirittura estesa a nuovi contesti nelle<br />

generazioni più giovani. I dati presentati mettono quindi in luce il<br />

complesso rapporto che sussiste tra giudizi, atteggiamenti e<br />

produzioni linguistiche concrete.<br />

In una delle sue ricerche su Norwich, Trudgill (1972) fornisce<br />

evidenze empiriche sulla discrepanza tra le auto-valutazioni dei<br />

parlanti sulla propria <strong>parlata</strong> e i loro comportamenti effettivi,<br />

argomentando in favore di forme di ―covert prestige‖ che, in contrasto<br />

con i giudizi espliciti, orienterebbero i comportamenti linguistici nelle<br />

situazioni più informali e spontanee. Similmente, in rapporto alla<br />

questione del perché le varietà vernacolari continuino ad esistere<br />

nonostante i giudizi negativi nei loro confronti, <strong>La</strong>bov postula «the<br />

existence of an opposing set of covert norms, wich attribute positive<br />

values to the vernacular» (<strong>La</strong>bov, 1972: 249) 26 . Tra i fattori<br />

―nascosti‖, che orienterebbero i comportamenti linguistici concreti,<br />

pur mantenendosi in genere sotto la soglia di consapevolezza, emerge<br />

in bibliografia soprattutto la solidarietà di gruppo, ossia l‘esigenza dei<br />

parlanti di segnalare linguisticamente la propria appartenenza a un<br />

gruppo definito. Attraverso i risultati di test valutativi, Chambers<br />

(2009: 240) mette in evidenza una serie di qualità positive associate<br />

alle varietà sub-standard, riconducibili alla funzione di ―solidarity<br />

stressing‖ (cfr. anche Chambers, 2000).<br />

Il discorso relativo alla solidarietà di gruppo sembra particolarmente<br />

rilevante anche nell‘interpretazione dei dati presentati in questa<br />

23<br />

Per esempi concreti si rinvia ad Abete (2008).<br />

24<br />

Alcune evidenze empiriche su questo aspetto sono presentate in Abete (2006: 160-<br />

168).<br />

25<br />

Sul rapporto tra giudizi e atteggiamenti linguistici cfr. Berruto (1995: § 3.2.6).<br />

26 Cfr. anche Ryan (1979).<br />

19

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