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La comunicazione parlata - OPAR L'Orientale Open Archive - L ...

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vero per quanto attiene alla prosodia. Infatti, già nel discorso<br />

commentativo si ritrovano degli aspetti che si sarebbero potuti<br />

considerare specifici del discorso descrittivo, in quanto<br />

riconducibili all‘eccitazione motivata dall‘azione di gioco in<br />

corso di svolgimento e descritta in diretta dal locutore. In<br />

questo senso, l‘impiego di un registro di voce particolarmente<br />

alto, di accenti d‘insistenza imprevedibili si presentano nei<br />

due tipi di discorso, descrittivo e commentativo, quando<br />

invece non erano previsti che nella parte descrittiva. Perché<br />

tale attesa? Poiché questo aumento del registro vocale, queste<br />

brusche variazioni della F0 sono associati, in linea generale,<br />

ad un discorso ―emotivo‖. Si tratta infatti di parametri che si<br />

ripresentano spesso quando si descrivono emozioni come la<br />

gioia o la collera (Fonagy, 1983; Léon, 1993) che hanno in<br />

comune il fatto di essere emozioni attive e che sono associate<br />

all‘idea di eccitazione. Evidentemente, l‘esperienza ci insegna<br />

che queste particolarità della voce umana ―eccitata‖ appaiono<br />

in un discorso realizzato in diretta, allorché il locutore è<br />

coinvolto dal gioco. Per contro, si fatica ad immaginare perché<br />

questi stessi tratti prosodici appaiano nel discorso prima che<br />

l‘incontro abbia inizio.<br />

È qui che bisogna di nuovo far riferimento alla situazione<br />

enunciativa per capire perché il locutore impiega un registro di<br />

voce piuttosto alto e tante variazioni della F0 nel suo discorso<br />

introduttivo, che è puramente commentativo. In effetti,<br />

bisogna ricordare che il cronista sportivo si rivolge prima di<br />

tutto al telespettatore, che non è in senso stretto presente nella<br />

situazione di enunciazione, ma che è costantemente tenuto in<br />

considerazione dal cronista nel suo discorso. <strong>La</strong> necessità di<br />

tener desta l‘attenzione dei telespettatori giustifica l‘impiego<br />

di un registro di voce alto, come pure la presenza ricorrente di<br />

accenti di insistenza volti a dare l‘impressione che succeda<br />

qualcosa quando invece nulla è ancora cominciato. Non va<br />

quindi dimenticato che, anche se il locutore è coinvolto<br />

emotivamente nell‘incontro, l‘emozione è sempre, almeno in<br />

parte, una questione di messinscena volta a commuovere il<br />

telespettatore, a fargli condividere l‘eccitazione del gioco e a<br />

tener desta la sua attenzione.<br />

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