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La comunicazione parlata - OPAR L'Orientale Open Archive - L ...

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locutore che costruisce il commento sportivo sono accuratamente<br />

distribuiti. Così, le fasi di dialogo sono attentamente orchestrate in<br />

modo da dare un carattere interattivo e conviviale alla cronaca. Il<br />

giornalista sportivo e l‘esperto rappresentano una coppia di amici<br />

riunitisi per passare una buona serata in compagnia godendosi una<br />

bella partita. Ci soffermeremo in particolare sul tono confidenziale che<br />

il giornalista può assumere per interrogare il suo compagno (Figura 3).<br />

Malgrado ciò, questo dialogo non ha nulla di spontaneo: esso non<br />

obbedisce in senso proprio a una sceneggiatura accuratamente<br />

prestabilita visto che il discorso si costruisce parallelamente<br />

all‘evolversi dell‘incontro; tuttavia, i tempi di parola del locutoreesperto<br />

sono attentamente definiti e distribuiti dal locutore-giornalista.<br />

Queste fasi di pseudo-dialogo si alternano a fasi di monologo<br />

soprattutto da parte del cronista (anche se taluni interventi lunghi,<br />

specialmente dell‘esperto, si possono considerare dei monologhi).<br />

Questi monologhi intervengono quando, sul terreno di gioco, l‘azione<br />

in corso merita una descrizione ed hanno quindi generalmente la<br />

struttura di un discorso descrittivo. Si può infatti postulare che,<br />

durante un incontro, ci sia una successione di fasi di gioco attive o più<br />

lente. Quando si presentano delle fasi attive, il cronista passerà<br />

naturalmente da una fase di dialogo, che serviva in realtà a ―riempire i<br />

vuoti‖, a una fase di monologo incentrata sulla descrizione dell‘azione<br />

in corso. In questo senso, queste fasi di monologo descrittivo sono<br />

motivate dall‘azione che si svolge sotto gli occhi del locutore. Per<br />

terminare con questa fase di monologo, aggiungeremo che si tratta in<br />

effetti di uno pseudo-monologo in quanto, come nella<br />

rappresentazione teatrale, il locutore non pronuncia questo monologo<br />

per se stesso, e neppure per colui che sarebbe, almeno in senso<br />

spaziale, il suo interlocutore più diretto, cioè il locutore-esperto.<br />

Quest‘ultimo, del resto, non ne ha alcun bisogno visto che ha lo stesso<br />

punto di osservazione del giornalista. A teatro, le fasi di monologo<br />

servono ad informare lo spettatore a proposito di avvenimenti passati<br />

o futuri, a precisare gli aspetti rimasti oscuri della trama o gli stati<br />

d‘animo di un personaggio… Nei monologhi del discorso sportivo, il<br />

cronista si rivolge in realtà allo spettatore per descrivere l‘azione in<br />

corso.<br />

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