pdf - Comune di San Martino Buon Albergo
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ORIGINALE<br />
Verbale n. prot. 17041<br />
Data 10.09.2010<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> <strong>Buon</strong> <strong>Albergo</strong><br />
Provincia <strong>di</strong> Verona<br />
Verbale <strong>di</strong> deliberazione del Consiglio Comunale<br />
adunanza pubblica straor<strong>di</strong>naria informale<br />
Oggetto: “SCUOLA TODARO – INIZIATIVE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE”.<br />
L'anno duemila<strong>di</strong>eci, addì <strong>di</strong>eci del mese <strong>di</strong> settembre alle ore 19.30 nella Sala delle adunanze consiliari previa<br />
l'osservanza delle formalità prescritte vennero oggi convocati i Consiglieri comunali:<br />
Nº Cognome Nome Pres Ass. Nº Cognome Nome Pres Ass.<br />
1 AVESANI Valerio SI 12 CASTAGNA Vittorio SI<br />
2 DE SANTI Franco Giacomo SI 13 OTTOCENTO Enrico SI<br />
3 MARINELLI Paolo SI 14 CROTONE Fortunato SI<br />
4 DAMASCONI Anna Maria SI 15 BRAGGION Marco SI<br />
5 GASPARI Mauro SI 16 TOFFALINI Umberto SI<br />
6 FURLANI Giulio SI 17 LONARDI Mario NO<br />
7 FERRO Paolo SI 18 OTTOLINI Roberto SI<br />
8 COMPRI Caterina SI 19 TEBALDI Al<strong>di</strong>no NO<br />
9 CAMPEDELLI Luciano SI 20 VERONESI Franco SI<br />
10 CUGNETTO Natale SI 21 GALVANI Giovanni SI<br />
11 BRACCO Alberto Gaetano SI<br />
Presiede il Sig. Enrico OTTOCENTO nella sua qualità <strong>di</strong> Presidente del Consiglio Comunale.<br />
Assiste alla seduta la Dott.ssa Donatella Favalezza Segretario del <strong>Comune</strong>.<br />
totale presenti n. 19<br />
totale assenti n. 2<br />
Sono presenti in qualità <strong>di</strong> Assessori i sig.ri Cavalieri <strong>San</strong>dro, Bertacco Luigi, Alloro Roberto,<br />
Todeschini Lorenzo.<br />
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Il Presidente del Consiglio Comunale invita il Segretario ad effettuare l'appello.<br />
Il Segretario provvede e riferisce che il Consigliere Tebal<strong>di</strong> è assente giustificato.<br />
Cons. Toffalini – gruppo “Uniti per <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>”: chiede delucidazioni sul perché <strong>di</strong> una seduta<br />
“informale” del Consiglio, in quale ruolo siano presenti i Consiglieri, come tali o come comuni<br />
citta<strong>di</strong>ni, se gli interventi saranno registrati.<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Mi ha anticipato. Volevo dare tutte le spiegazioni del<br />
caso. Si tratta <strong>di</strong> un Consiglio informale in quanto è aperto anche agli invitati, comunque viene<br />
registrato, vengono registrati gli interventi anche delle persone che interverranno del pubblico.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un Consiglio informale, perché è stato voluto dal Sindaco e dalla Giunta in quanto<br />
alcune notizie apparse sui giornali e voci che girano danno o davano delle interpretazioni<br />
secondo noi non ben precisate per cui sentiamo il dovere <strong>di</strong> chiarire, <strong>di</strong> dare anche quella che<br />
è la voce dell'Amministrazione comunale. A tal proposito quin<strong>di</strong> non si tratta <strong>di</strong> fare nessun<br />
processo, ma <strong>di</strong> fare dei chiarimenti. Sono stati invitati a questo Consiglio informale il Dirigente<br />
Scolastico, professor Pasetto, il Dirigente Scolastico Provinciale, i rappresentanti del Comitato<br />
Civico <strong>di</strong> Case Nuove, il Presidente del Comitato Civico della Mambrotta e un rappresentante<br />
dei genitori e i genitori interessati alla scuola Todaro. Io intendo come Presidente del Consiglio<br />
dare questo taglio a questa riunione (che appunto è nuova per noi) ……….. adottare lo stesso<br />
regolamento che è previsto per il Consiglio Comunale nelle <strong>di</strong>scussioni……. con alcune<br />
mo<strong>di</strong>fiche dei tempi. ……. tenderei a dare la parola in quest'or<strong>di</strong>ne: prima al Sindaco che<br />
esporrà la sua relazione che peraltro avete, poi eventualmente l'Assessore Professor<br />
Cavalieri, se lo riterrà opportuno, altrimenti interverrà nel corso della <strong>di</strong>scussione, i Capi<br />
Gruppo <strong>di</strong> minoranza o <strong>di</strong> maggioranza con <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> intervento per <strong>di</strong>eci minuti come previsto<br />
dal Regolamento, il Dirigente Scolastico o chi la rappresenta se c'è, sempre per <strong>di</strong>eci minuti,<br />
poi apriamo agli altri Consiglieri per …… tre minuti ….. per dare possibilità anche ad altri<br />
interventi, quin<strong>di</strong> a tutti i Consiglieri che chiedono la parola, agli invitati e per invitatati intendo<br />
quelli che ho nominato prima cioè Dirigente Scolastico, i due Comitati Civici e i genitori<br />
interessati al problema, oppure rappresentanti dei genitori. Questo dovrebbe essere il tema<br />
della serata, i tempi della serata. Fatto secondo questo or<strong>di</strong>ne eventualmente se ci dovessero<br />
essere ancora delle richieste <strong>di</strong> interventi valuteremo a seconda dei tempi, <strong>di</strong> come sono<br />
andate le cose o se è stato ampiamente sviscerato il problema eccetera. Valuteremo se c'è la<br />
possibilità <strong>di</strong> dare parola anche ad altri presenti tra il pubblico. Se siete d'accordo io darei la<br />
parola al Sindaco per l'inizio della <strong>di</strong>scussione, grazie”.<br />
Sindaco: “<strong>Buon</strong>a sera a tutti. Ho invitato i consiglieri e i citta<strong>di</strong>ni a questo Consiglio<br />
Straor<strong>di</strong>nario sulle Scuole Todaro perché ritengo l’argomento molto delicato e molto<br />
importante per il nostro paese. Credo opportuno ripercorrere la vicenda per sommi capi in<br />
modo da consentire a tutti una serena ed oggettiva conoscenza e valutazione dei fatti. Tutto<br />
quanto <strong>di</strong>rò è naturalmente supportato da documenti scritti e da testimonianze <strong>di</strong>rette delle<br />
famiglie. Da sempre abbiamo detto che il plesso delle Scuole Todaro è strategicamente<br />
importante perché nelle sue aule accoglie, oltre ai bambini <strong>di</strong> Case Nuove, anche quelli della<br />
frazione <strong>di</strong> Mambrotta. La preoccupazione dell’Amministrazione era ed è tuttora quella <strong>di</strong><br />
garantire la continuità del plesso scolastico Todaro, sia per gli attuali residenti, ma anche in<br />
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funzione dello sviluppo e<strong>di</strong>lizio che le due frazioni interessate avranno nei prossimi anni,<br />
sviluppo che determinerà l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> circa 150 nuove famiglie. Secondo una cauta stima<br />
potrebbero esserci complessivamente altri 15/20 bambini in età elementare interessati a<br />
frequentare il plesso scolastico Todaro.<br />
La chiusura delle Todaro causerebbe <strong>di</strong>sservizio ai residenti e, inoltre, una seria ferita al<br />
tessuto sociale.<br />
Il problema dello scarso numero <strong>di</strong> iscritti per la prima elementare si era posto già per l’anno<br />
scolastico 2009/2010, ma, grazie alla collaborazione con l’allora Dirigente scolastico Dott.ssa<br />
Marconi, si era riusciti a garantire la prima classe elementare alle Todaro anche se gli alunni<br />
erano ufficialmente iscritti alle Salvo D’Acquisto in Borgo della Vittoria e da qui la mia:<br />
prima domanda: “ Perché non si è potuto fare la stessa cosa anche adesso ?”<br />
La stessa Dirigente Scolastica dott.ssa Marconi prima <strong>di</strong> lasciare la Direzione Didattica aveva<br />
informato l’Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore Cavalieri che,<br />
relativamente all’anno scolastico 2010/2011, considerato l’alto numero <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong> Case<br />
Nuove e Mambrotta con bambini da iscrivere alla prima elementare la situazione si sarebbe<br />
presentata completamente <strong>di</strong>versa dall’anno precedente per cui ci tranquillizzava convinta che<br />
il problema delle iscrizioni non si sarebbe posto.<br />
Il 30 Aprile del 2010, invece, ci perviene una lettera del Prof. Pasetto, dal carattere urgente,<br />
nella quale ci informa che il numero <strong>di</strong> iscritti (14 anziché almeno 15 come previsto dalla<br />
legge) non è sufficiente per poter attivare la classe prima elementare alle Todaro e chiede<br />
aiuto all’amministrazione affinché si attivi per fare il possibile per recuperare iscritti. Lo rileggo<br />
e chiede aiuto all'amministrazione affinché si attivi per fare il possibile per recuperare iscritti.<br />
Prima <strong>di</strong> questa data l’Amministrazione era tranquilla perché confidava su quanto<br />
precedentemente comunicato dalla <strong>di</strong>rigente dott.ssa Marconi e non c’erano novità in merito.<br />
Su questo non va fatto un torto alla dottoressa Marconi perché in buona fede, con i numeri che<br />
anche noi conoscevamo, era logico pensare <strong>di</strong> avere sufficienti iscritti (…. poi <strong>di</strong>pende dai<br />
genitori se iscrivono i propri figli presso i plessi scolastici).<br />
Successivamente abbiamo appreso che questo dato il Prof. Pasetto in realtà lo conosceva<br />
almeno fin dal febbraio 2010 come ha avuto poi occasione <strong>di</strong> ammettere anche per iscritto.<br />
Seconda domanda: “Perché non ha informato l’Amministrazione subito, in febbraio?<br />
Perché ha fatto passare inutilmente più <strong>di</strong> due mesi?”<br />
A questo punto ci siamo prontamente attivati e, con la collaborazione dei Comitati Civici <strong>di</strong><br />
Case Nuove e <strong>di</strong> Mambrotta, abbiamo organizzato più incontri (3 pubblici e vari informali) con<br />
i genitori per capire cosa potevamo fare per sod<strong>di</strong>sfare, se possibile e per quanto <strong>di</strong><br />
competenza del <strong>Comune</strong>, le richieste delle famiglie in modo <strong>di</strong> agevolare le iscrizioni alle<br />
Todaro.<br />
Il risultato è stato che ben 18 famiglie erano <strong>di</strong>sposte a iscrivere il proprio figlio alle Todaro.<br />
Il dato è stato prontamente comunicato dal sottoscritto al Dirigente scolastico con lettera in<br />
data 17 Giugno 2010, con l’intento <strong>di</strong> incontrarci per concretizzare l’iscrizione <strong>di</strong> questi alunni<br />
alle Todaro.<br />
Il Dirigente scolastico a questa mia lettera non ha mai risposto e nei giorni successivi non<br />
siamo riusciti a metterci in contatto con lui. Lo stesso Dirigente, invece, come risposta scrive<br />
una lettera a tutti i genitori comunicando, <strong>di</strong> fatto, che non ci sono iscritti sufficienti per formare<br />
la prima elementare alle Todaro e quin<strong>di</strong> la classe verrà iscritta alle Salvo d’Acquisto.<br />
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Terza domanda: “Come mai il Dirigente, dopo aver coinvolto l’Amministrazione<br />
Comunale per raggiungere il numero minimo, nel momento in cui il risultato è stato<br />
centrato ha intrapreso una strada tutta <strong>di</strong>versa, anzi ad<strong>di</strong>rittura contraria?”<br />
Non lo sappiamo. I giorni successivi vedono infatti un susseguirsi <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> che hanno<br />
dell’incre<strong>di</strong>bile. Pensate, ad esempio, che l’assessore Cavalieri ed io abbiamo accompagnato<br />
una mamma a formalizzare il trasferimento dell’iscrizione del figlio dalla Scuola Elementare<br />
Salgari dell’Istituto del Centro alle Salvo D’Acquisto <strong>di</strong> Borgo della Vittoria precisando che si<br />
chiedeva la frequenza alle Todaro. La mamma ha sottoscritto la richiesta <strong>di</strong> trasferimento in<br />
nostra. presenza, che però sarebbe <strong>di</strong>ventata valida una volta accettata e controfirmata dal<br />
Preside, in quel momento non presente. Ebbene, il Preside non l’ha voluta firmare.<br />
Quarta domanda:”E’ questa la collaborazione che ci ha chiesto?”<br />
Resici conto assieme ai genitori che la richiesta <strong>di</strong> collaborazione era solo un’operazione <strong>di</strong><br />
facciata, in contrasto con le reali intenzioni del Dirigente Scolastico, che puntava a chiudere le<br />
“Todaro” esercitando il potere affidatogli dalla legge, il Comitato Civico <strong>di</strong> Mambrotta,<br />
attraverso la sua presidente Gloriana Anastasi, si è rivolto al Difensore Civico Regionale avv.<br />
Bottoli per far valere i propri <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni. Il Difensore ha convocato assieme<br />
all’Amministrazione comunale il Dirigente Scolastico per farsi un quadro della situazione, ma il<br />
Dirigente, “in pieno spirito <strong>di</strong> collaborazione”, ha rifiutato <strong>di</strong> partecipare all’incontro congiunto.<br />
Vi leggo per brevità un passaggio della lettera successivamente inviata dal Difensore Civico al<br />
Prof. Pasetto, che saluto -buona sera e la ringrazio per essere venuto- e per conoscenza al<br />
Sindaco: «Dalle prime sommarie indagini istruttorie da noi intraprese risulterebbe che si è<br />
raggiunto [per la classe prima delle Todaro] il numero minimo <strong>di</strong> 15 alunni».<br />
Quinta domanda: “Ma allora se anche il Difensore Civico ha potuto constatare che il<br />
numero per istituire la classe era quello previsto dalla legge perché il Preside non l’ha<br />
formata?”<br />
E’ quello che volevamo capire. Su suggerimento del Difensore Civico abbiamo chiesto copia <strong>di</strong><br />
tutti gli atti pubblici depositati in segreteria relativamente alle decisioni prese nel Consiglio <strong>di</strong><br />
Circolo e nel Collegio Docenti relativamente alla mancata formazione della Prima elementare<br />
alle Todaro. Sempre nello spirito della famosa collaborazione abbiamo ricevuto per tutta<br />
risposta un bel “non vi <strong>di</strong>amo niente” e per avere gli atti abbiamo dovuto ricordare al Dirigente<br />
gli estremi della legge che garantisce al Sindaco il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> conoscere quei dati.<br />
Sapete cosa <strong>di</strong>cono i verbali degli organi scolastici che ci sono stati inviati il 23 luglio? Ve ne<br />
do un saggio e ve lo leggo. Questo è quello che io ho ricevuto: verbale della riunione del<br />
Consiglio <strong>di</strong> Circolo 29 del mese <strong>di</strong> giugno dell'anno 2010, presenti una decina <strong>di</strong> componenti<br />
adesso esattamente il numero non puntini, puntini, puntini, sono confermate le quattro classi<br />
prime presso la sede D'Acquisto, tre a settimana corta e una a settimana lunga presso la<br />
Scuola Todaro come già stabilito, quin<strong>di</strong> qualcuno aveva già stabilito non sarà possibile far<br />
partire la classe prima. Le famiglie degli alunni iscritti alle Todaro potranno iscrivere i bambini<br />
scegliendo presso, è chiaro, presso le Salvo D'Acquisto o altri istituti. La cosa che mi ha<br />
lasciato un po' così, poi ho chiesto lumi, è che solitamente una delibera <strong>di</strong> un qualsiasi<br />
Consiglio che sia <strong>di</strong> Amministrazione, a maggior ragione se è <strong>di</strong> un Istituto, non riporta nessun<br />
dato: se c'era o non c'era l'unanimità, se il dato a maggioranza è stato votato con voti<br />
favorevoli, con voti contrari -non c'è scritto niente- con voti astenuti. Qui non c'è scritto niente,<br />
qui <strong>di</strong>co in questo documento che io sono stato e ho avuto in possesso in quella data che VI<br />
ho detto. Non è firmato dalla segretaria che re<strong>di</strong>ge il documento, non è firmato dal Presidente.<br />
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Cioè voglio <strong>di</strong>re in tutta buona fede io comunque questo documento l'ho comunque accettato,<br />
ma per quanto mi riguarda fatto così poteva essere stato fatto due minuti prima a voler pensar<br />
male.<br />
Abbiamo anche chiesto copia <strong>di</strong> tutte le iscrizioni che avrebbero potuto una volta per tutte fare<br />
chiarezza sul numero esatto <strong>di</strong> iscritti che avevano chiesto lo spostamento alle Todaro. Anche<br />
in questo caso dal Dirigente abbiamo ricevuto picche!<br />
Sesta domanda: “Perché questa documentazione determinante per conoscere la verità<br />
dei fatti non ci è stata mai consegnata?”<br />
Potrei intrattenervi a lungo <strong>di</strong>mostrandovi, documenti alla mano, le palesi contrad<strong>di</strong>zioni<br />
contenute nelle lettere che via via il Dirigente scolastico ci ha inviato, a riprova <strong>di</strong> una<br />
conduzione dell’intera vicenda quantomeno confusa ma soprattutto poco TRASPARENTE o<br />
forse, come si <strong>di</strong>ce, con la coda <strong>di</strong> paglia.<br />
La settima domanda la faccio all’Amministrazione: “Nonostante ci fossero tutti i<br />
requisiti previsti dalla legge, perché non si è potuto aprire la prima classe alle Todaro?”<br />
La risposta è semplicissima: perché la responsabilità <strong>di</strong> costituire o non costituire una classe in<br />
un plesso scolastico <strong>di</strong>pende solo ed esclusivamente dal <strong>di</strong>rigente scolastico come prevede la<br />
legge 59 in vigore dal 1° settembre 2000. Non può f arlo il Dirigente Provinciale, non può farlo il<br />
Difensore Civico, non può farlo il Sindaco, non può farlo il Prefetto e nemmeno l’Assessore<br />
Regionale all’Istruzione da noi contattato. Solo lui ha l’autorità per farlo o non farlo e questo gli<br />
va riconosciuto, ma deve anche assumersene la totale e <strong>di</strong>co “totale” responsabilità.<br />
Attaccare il Sindaco sui giornali accusandolo <strong>di</strong> inerzia, caro capogruppo <strong>di</strong> opposizione<br />
Braggion, è un modo squallido e strumentale <strong>di</strong> fare politica, perché in realtà si fa solo<br />
<strong>di</strong>sinformazione nei confronti delle famiglie e della citta<strong>di</strong>nanza.<br />
Ottava domanda, ma è una domanda che temo rimarrà senza risposta: “Perché il<br />
Dirigente Scolastico prof. Pietro Pasetto non ha voluto aprire la prima classe alle<br />
Todaro? E perché a questo punto il consigliere Braggion e il suo gruppo lo <strong>di</strong>fendono?”<br />
Personalmente non ho saputo darmi una risposta. Certo, dopo la presa <strong>di</strong> posizione del<br />
Dirigente Pasetto e la <strong>di</strong>fesa del tutto strumentale della lista del capogruppo Braggion, qualche<br />
cattivo pensiero mi è venuto, soprattutto quando abbiamo letto, sul perio<strong>di</strong>co della lista del<br />
consigliere Braggion, l’intervista rilasciata dallo stesso Dirigente Pasetto in cui si paventavano<br />
gli effetti negativi che a suo avviso avremmo avuto anche a <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> B. A. a causa della<br />
riforma Gelmini. E’ lo stesso Dirigente che si è sottratto alla collaborazione da lui stesso<br />
richiesta all’Amministrazione per la solita squallida politica del “tanto peggio tanto meglio”.<br />
Questa è la storia.<br />
Mi chiedo: tutta questa operazione non sarà stata condotta in modo da mettere in cattiva luce<br />
questa Amministrazione solo per il fatto che è <strong>di</strong> centro-destra? Andreotti <strong>di</strong>ceva che a pensar<br />
male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Non sarà che qualcuno ha irresponsabilmente<br />
voluto giocare una partita politica sulla pelle delle famiglie e dei bambini?<br />
Concludo con due dati positivi e una speranza.<br />
Il primo è che su specifica richiesta dell’assessore Cavalieri e del Sindaco al Dirigente<br />
Provinciale Dott. Pontara, che con l’occasione ringrazio pubblicamente per la grande<br />
sensibilità mostrata nell’occasione, il Ministero della Pubblica Istruzione ha iscritto la seconda<br />
elementare <strong>di</strong>rettamente presso le scuole “Todaro”, senza ricorrere a soluzioni “ponte” e<br />
garantendo <strong>di</strong> fatto un grande passo verso il consolidamento del plesso Todaro.<br />
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Questo risultato è stato compiuto solo grazie all’impegno <strong>di</strong> questa Amministrazione:<br />
dell’assessore Cavalieri in primo luogo, ma anche dell’intera Giunta e se volete anche un po'<br />
mio personale. Fosse stato per il Preside avremmo perduto anche questa possibilità.<br />
La seconda è che ci siamo rivolti al Prefetto in qualità <strong>di</strong> rappresentante massimo delle<br />
istituzioni sul nostro territorio perché ci aiuti a far sì che il plesso delle Todaro non venga<br />
chiuso.<br />
Il sig. Prefetto era al corrente dell’intera vicenda e questo mi ha fatto molto piacere e ci ha<br />
invitato a tenerla prontamente informata dell’evolversi della questione circa il futuro del plesso<br />
<strong>di</strong> Case Nuove rassicurandoci che se necessario sarebbe intervenuta personalmente presso<br />
le autorità scolastiche superiori.<br />
Al Dirigente scolastico dottor Pasetto voglio <strong>di</strong>re una cosa: è vero che la responsabilità <strong>di</strong><br />
come organizzare le classi nei vari plessi è sua, ma la Legge Regionale del 3 agosto <strong>di</strong><br />
quest’anno riba<strong>di</strong>sce un concetto che già doveva essere chiaro a tutti e a Lei in particolare, e<br />
cioè che la <strong>di</strong>slocazione delle classi non è un’operazione meramente quantitativa, ma deve<br />
essere fatta sulla base <strong>di</strong> molteplici valutazioni in cui gli attori sono sì le Istituzioni scolastiche,<br />
ma anche le Amministrazioni locali o regionali, ciascuno per le proprie competenze. Ed è<br />
logico e corretto perché non stiamo ragionando <strong>di</strong> sacchi <strong>di</strong> patate, ma <strong>di</strong> scelte che<br />
influiscono anche sulla vita <strong>di</strong> tutta una comunità.<br />
Il parere dell’Amministrazione deve essere tenuto in forte considerazione altrimenti è troppo<br />
comodo chiedere interventi sulle scuole, ampliamenti, spostamenti, sistemazioni che ci hanno<br />
fatto investire complessivamente più <strong>di</strong> un milione e mezzo <strong>di</strong> euro nei plessi scolastici del<br />
nostro paese negli ultimi tre anni e poi non tenere conto delle necessità dei citta<strong>di</strong>ni<br />
contribuenti e dell’amministrazione che li rappresenta.<br />
In conclusione, cari consiglieri e cari concitta<strong>di</strong>ni, non è affatto vero che non abbiamo fatto<br />
nulla per salvare le “Todaro” o che abbiamo travalicato le nostre competenze, come ci accusa<br />
il consigliere Braggion. Abbiamo fatto e stasera lo abbiamo <strong>di</strong>mostrato, tutto ciò che le leggi ci<br />
consentivano <strong>di</strong> fare per salvare le Todaro. La domanda vera è un'altra: il Dirigente scolastico<br />
ha fatto altrettanto? Ognuno tragga le sue conclusioni. Grazie”.<br />
Cons. Braggion – Capo Gruppo “Uniti per <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>”:“Innanzi tutto sono contento che il<br />
Ministero della Pubblica Istruzione abbia fatto in modo che il plesso delle Todaro rimanga.<br />
Questo a <strong>di</strong>mostrazione…… che non è il Preside che decide….. ma bensì sono altre<br />
normative evidentemente, perché se il Ministero ha fatto questo passaggio vuol <strong>di</strong>re che non<br />
so si informi signor Vice Sindaco come si fanno a fare le iscrizioni, poi ne parliamo. Allora<br />
detto questo e <strong>di</strong>re che io sostengo il Preside e queste cose qui guardate (!) io <strong>di</strong> questa<br />
vicenda non ho mai chiesto nulla al Preside Pasetto. Ho solo visto un’ escalation, una<br />
escalation sì volta a creare tensione nella popolazione da parte del Sindaco andando sui<br />
giornali e attaccando un'alta istituzione al <strong>di</strong> là che sia il Preside Pasetto oppure no tant'è che<br />
e appunto io ho visto questa escalation, ho aspettato determinate risposte dal Difensore Civico<br />
e dal Provve<strong>di</strong>tore. Quando ho capito dagli articoli sul giornale, perché non avevo altre<br />
informazioni, che la figura del Preside o la posizione del Preside era stata legittima, io a quel<br />
punto lì ho fatto un comunicato stampa <strong>di</strong>cendo che, dal mio punto <strong>di</strong> vista, un amministratore<br />
pubblico,può essere il Sindaco in questo caso, non può aizzare gli animi delle famiglie che<br />
hanno le loro problematiche creando una tensione che è andata forse fuori dal controllo e<br />
questa tensione ha portato giustamente i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Mambrotta e <strong>di</strong> Case Nuove in totale<br />
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uona fede ad intraprendere questa serie <strong>di</strong> richieste al Difensore Civico e al Provve<strong>di</strong>tore e<br />
così via, giustamente per avere delle risposte. Da quello che so le risposte sono state che,<br />
ripeto da quello che so, che il Presidente non ha fatto altro che applicare le normative. Allora<br />
cosa è successo? Cerchiamo <strong>di</strong> fare un po' il punto della situazione. Già nell'interpellanza del<br />
Consiglio Comunale del 21 giugno io avevo cercato <strong>di</strong> tirar fuori il problema qua, in Consiglio<br />
Comunale e mi era stato detto che il problema non sussisteva, che si era risolto e così via. Poi<br />
io ho tenuto a <strong>di</strong>re che queste problematiche devono essere affrontate prima, non quando la<br />
frittata è già fatta, quando le pre-iscrizioni sono già chiuse, tant'è che adesso Vi invito, visto<br />
che il plesso Todaro è stato salvato, adesso da lunedì dobbiamo contattare i ventisei <strong>di</strong>ciamo<br />
obbligati 2011-2012 e <strong>di</strong>rgli: “Guardate che le Todaro funzionano, sono una buona scuola,<br />
faremo degli investimenti e cercate <strong>di</strong> iscrivervi”. OK. Questo dovrebbe fare<br />
un'Amministrazione. Da aprile 2009 a febbraio 2010 non si è fatto nulla. Si è sottovalutato il<br />
problema <strong>di</strong>cendo, ma sì ci sono trentuno obbligati, ma si iscrivono, ma conoscendo le<br />
ricadute del Regolamento Gelmini un amministratore serio, ripeto, avrebbe controllato per lo<br />
meno e cercato <strong>di</strong> vedere se effettivamente queste iscrizioni si rendevano concrete. E' chiaro<br />
che quando un Sindaco si mette a fare raccolta <strong>di</strong> iscrizioni parallele, quando un Sindaco<br />
comincia a promettere alle famiglie cose che vanno fuori dalla propria competenza, come<br />
promettere la settimana corta, il tempo pieno, il doposcuola .che vanno oltre la competenza<br />
del Sindaco, illude primo le famiglie che si fanno delle aspettative e in secondo luogo crea<br />
ancora un astio ancora più forte verso un'altra istituzione con la quale l'Amministrazione<br />
comunale è obbligata a mettersi in relazione….Questa la mia domanda: “Dove ci porta questo<br />
modo <strong>di</strong> fare?”. Ho appreso anche che il Consigliere regionale Cappon ha fatto<br />
un'interpellanza regionale <strong>di</strong>cendo che l'amministrazione della scuola fa politica, ma certe cose<br />
che si <strong>di</strong>cono bisogna <strong>di</strong>mostrarle, se Voi avete il dubbio che il Preside non abbia applicato dei<br />
regolamenti e delle norme <strong>di</strong> legge lo denunciate, non si aizza ripeto l'animo delle persone e<br />
delle famiglie su cose che non sono comprovate, nel momento in cui avrete i documenti, gli atti<br />
amministrativi e tutto quello che la legge <strong>di</strong>ce che ci deve essere, allora in quel momento<br />
potrete <strong>di</strong>re alle famiglie questo è il comportamento, così è successo, così non è successo.<br />
Con questo atteggiamento non avete fatto altro e continuate, perché le <strong>di</strong>chiarazioni,<br />
gravissime dal mio punto <strong>di</strong> vista, in cui un Sindaco <strong>di</strong>ce che un Preside fa politica senza avere<br />
nessun tipo <strong>di</strong> documento che lo comprova è gravissimo. Se Lei fa riferimento signor Sindaco<br />
all'articolo ...“<br />
Sindaco: “Non accetto che mi si metta in bocca cose che non ho detto. Ci sono le<br />
registrazioni”.<br />
Cons. Braggion: “Mi scusi, l'ha detto adesso, l'ha detto adesso eh!”.<br />
Sindaco: “Lo legga allora che io ho detto il Preside fa politica, per cortesia lo legga”.<br />
Cons. Braggion: “Va beh non l'ha letto, ma lo fa capire”.<br />
Sindaco: “Sta straparlando, abbia pazienza”.<br />
Cons. Braggion: “Io l'ho lasciata parlare”.<br />
7 7
Sindaco: “Non accetto”.<br />
Cons. Braggion: “Signor Sindaco l'ho lasciata parlare lasci parlare anche me”.<br />
Sindaco: “Non accetto che Lei……”.<br />
Cons. Braggion: “Io non accetto che Lei mi interrompa, perché io non ho fatto la stessa cosa”.<br />
Sindaco: “Mi metta in bocca cose che non detto. Non lo accetto”.<br />
Cons. Braggion: “Chiaro voglio <strong>di</strong>re, non l'ha detto esplicitamente, ma l'ha fatto capire e ok!…<br />
quin<strong>di</strong> si è creata questa escalation che ha portato a questa situazione da parte mia<br />
esagerata. Poi si <strong>di</strong>ce che si vuole favorire la scuola, che si fanno investimenti sulla scuola, poi<br />
..consigliere Toffalini vorrà accennare, quando proprio in questi giorni si mettono a serio<br />
repentaglio alcuni servizi, perché come funziona l'Amministrazione comunale, cari concitta<strong>di</strong>ni<br />
che siete qui presenti dovete sapere che questa Amministrazione, che a parola continua a <strong>di</strong>re<br />
che sostiene la scuola, che fa investimenti (io devo ancora vederli)..Lei continua a parlare <strong>di</strong><br />
un milione e mezzo, ma quando li vedrò magari potrò almeno giu<strong>di</strong>care, va bene ve<strong>di</strong>amolo,<br />
non so, i citta<strong>di</strong>ni, la palestra, tutte queste cose, ci sono ? Allora dovete sapere che questa<br />
Amministrazione non ha confermato la convenzione dell'Isac per cui si sostengono attività<br />
come il doposcuola, come il servizio mensa, tutta una serie <strong>di</strong> questioni che sono volte a<br />
sostenere l'attività scolastica delle Todaro comprese. Quin<strong>di</strong> è chiaro che a parole si <strong>di</strong>cono<br />
delle cose, nei fatti se ne fanno altre. Abbiamo il risultato <strong>di</strong> avere creato una situazione,<br />
secondo me, <strong>di</strong> una tensione esagerata e soprattutto <strong>di</strong>cendo cose senza averne le prove.<br />
Quin<strong>di</strong> concludo: la prossima volta, visto che sappiamo, ripeto, che il plesso Todaro è stato<br />
salvato, lavorate con le famiglie, perché questo è il vostro compito, la politica scolastica del<br />
Sindaco. L’'ho detto anche nella scorsa interpellanza, lavorate perché questo non succeda<br />
ancora, ma non mi si venga a <strong>di</strong>re che io <strong>di</strong>fendo il Preside. Io ho solo fatto riferimento ad una<br />
serie <strong>di</strong> cose che ho letto nei giornali e per cui ho avuto una mia opinione e non mi <strong>di</strong>te che il<br />
clima che si è creato non è anche responsabilità vostra. Io giu<strong>di</strong>co l'aspetto politico, l'aspetto<br />
del Preside, lo giu<strong>di</strong>cherà il Dirigente Scolastico Provinciale, il Dirigente Scolastico Regionale.<br />
Qui il problema signori è che l'unica persona che dovevamo convocare è chi ha scritto questa<br />
legge, questo regolamento come ho detto nella scorsa interpellanza, perché è la legge Gelmini<br />
il problema, non il Preside, non il Sindaco, è chiaro. Questo è il mio punto <strong>di</strong> vista. Poi i fatti<br />
credo che daranno ragione ad una parte o all'altra. Comunque, ripeto, qui irresponsabilmente<br />
e lo ri<strong>di</strong>co perché è quello che penso, si è creata una situazione che è andata al <strong>di</strong> là del<br />
nostro controllo: per fortuna che i numeri c'erano e la Todaro si è salvata”.<br />
Sindaco: “Io faccio solo due battute, perché poi vorrei lasciare la risposta, che deve essere<br />
una risposta tecnica, all'Assessore Cavalieri. Allora prima <strong>di</strong> tutto Lei ha dato al suo Sindaco<br />
del poco serio e questo è registrato e <strong>di</strong> conseguenza poi vedremo il da farsi. La seconda cosa<br />
è un invito che faccio ai miei Consiglieri: per cortesia quando <strong>di</strong>battete i temi non fatelo<br />
leggendo i giornali, con il rispetto per i giornalisti. Fatelo accedendo agli atti pubblici che sono<br />
in <strong>Comune</strong>. Io ne ho una copia qui, <strong>di</strong> tutti, perché probabilmente informandosi, leggendo,<br />
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capendo, chiedendo anche se qualcosa non è chiaro, forse si capisce esattamente <strong>di</strong> che<br />
cosa si sta parlando. E’ un invito che faccio soprattutto ai miei della maggioranza perché così<br />
eviterete <strong>di</strong> fare delle magre figure, magrissime figure. Cosa che lasciamo fare agli altri”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Mi collego con quello che ha detto il Sindaco. Certo <strong>di</strong>spiace che un<br />
Consigliere comunale, che è anche capo gruppo, si esprima senza cognizione <strong>di</strong> causa.<br />
Questo è veramente preoccupante perché la serietà <strong>di</strong> un Consigliere consiste anche nella<br />
documentazione. Se documentarsi vuol <strong>di</strong>re leggere <strong>di</strong>eci righe <strong>di</strong> giornale, mi sembra<br />
veramente scadente, con tutto rispetto per il giornale. Il giornale fa un articolo con una certa<br />
impostazione, ma qui stiamo <strong>di</strong>battendo un problema molto importante che certamente non<br />
deve essere affrontato con <strong>di</strong>eci righe <strong>di</strong> giornale. Io ho raccolto un volume, non <strong>di</strong>eci righe <strong>di</strong><br />
giornale. Se qualcuno della minoranza o chi anche dei presenti fosse venuto da me o anche<br />
dal Dirigente Scolastico, perché ho tutta la corrispondenza, avrebbe avuto materiale su cui<br />
<strong>di</strong>battere perché stasera vorrei arrivare a sentirmi <strong>di</strong>re qualcosa <strong>di</strong> vero, non <strong>di</strong> fittizio.<br />
Purtroppo sono state già dette parecchie cose oltre che inesatte, scorrette. Sono questioni che<br />
dopo vanno ovviamente a creare ulteriormente confusione (qui vedo molti citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Case<br />
Nuove e Mambrotta) sulle famiglie. Qui dobbiamo essere chiari e spiegare: abbiamo un<br />
Consiglio Comunale per la chiarezza. Se cominciamo con interventi <strong>di</strong> questo tipo ovviamente<br />
nessuno capirà niente. An<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne: allora per quanto riguarda la relazione del<br />
Sindaco. La relazione del Sindaco ovviamente la con<strong>di</strong>vido, ma volevo anche aggiungere una<br />
cosa. Io speravo che tra enti pubblici, come è un'Amministrazione comunale e com'è una<br />
Direzione Didattica Statale, ci si potesse parlare e collaborare. Secondo me è questa la<br />
questione principale. Io non ho mai accusato il Dirigente che è andato contro legge, perché<br />
certamente la legge la conosce, grazie a Dio, però la conosco anch'io e siamo in due. Quello<br />
che invece contesto, che noi contestiamo, dopo avrei piacere <strong>di</strong> sentire anche dalla parte del<br />
Dirigente, è la collaborazione perché ha detto molto bene il Sindaco: a febbraio il Dirigente<br />
sapeva. Io ho ricevuto notizia al trenta <strong>di</strong> aprile e perché non se ne poteva parlare prima? Poi,<br />
se permette Consigliere Braggion, dovrebbe farmi anche la ragione. “ Non sarà mica compito<br />
dell'Assessore all'Istruzione andare in giro per le famiglie a raccogliere le iscrizioni vero?<br />
Questo mettiamocelo bene in chiaro”.<br />
Cons. Braggion: “E' quello che avete fatto eh signori”<br />
Ass.re Cavalieri: “Un momento. Ho detto con or<strong>di</strong>ne. Vede, non rispetta l'or<strong>di</strong>ne. Questo<br />
secondo Lei avrei dovuto farlo prima del 27 febbraio. Non era competenza mia e non è<br />
competenza neanche … adesso e adesso arrivo al dunque. Quando è arrivata la lettera, la<br />
lettera <strong>di</strong>ce testualmente “Così con tanto <strong>di</strong> urgenza si rende noto che questa istituzione ( me<br />
la manda il Dirigente Scolastico) è stata informata dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico<br />
Provinciale”- che è il dottor Pontata- “ Che anche per il prossimo anno scolastico, la classe<br />
primaria della Scuola Primaria Todaro non potrà essere attivata per l'esiguo numero <strong>di</strong> iscritti”<br />
e questo esiguo numero vuol <strong>di</strong>re quattor<strong>di</strong>ci, quando il numero è quin<strong>di</strong>ci; infatti me lo scrive “<br />
Gli attuali parametri ministeriali prevedono infatti la costituzione delle classi con un minimo <strong>di</strong><br />
quin<strong>di</strong>ci alunni”. Questa ragione, è vero, è la legge Gelmini, non Gelmini, è la legge, ma non<br />
solo il <strong>di</strong>rigente,tutti lo abbiamo accettata. E’ la legge, va bene. Poi continua è evidente che i<br />
numeri degli alunni della classe terza sono do<strong>di</strong>ci, quin<strong>di</strong> siamo ad<strong>di</strong>rittura sotto, della quarta<br />
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quin<strong>di</strong>ci (che adesso so ….sono quattor<strong>di</strong>ci e in quinta venti. Questo comporterà una forte<br />
possibilità che il plesso venga chiuso e non nascon<strong>di</strong>amo che questa evenienza potrebbe<br />
essere messa in atto con interventi nel 2010-2011. Qua intanto non c'è scritto. Qua c'è scritto -<br />
e si capisce molto bene- che manca la seconda, cioè c'è scritto che non verrà istituita la prima<br />
per l'esiguo numero, manca la seconda. Dov'è l'interesse precipuo del <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> attivarsi per<br />
vedere se si può fare il passaggio della seconda da scuola Salvo D'Acquisto come era prima a<br />
Todaro? Non c'è mica scritto e infatti non l'ha fatto. Questo passaggio, faccio presente al<br />
Consigliere Braggion, lo abbiamo fatto noi alle ore <strong>di</strong>eci nello stu<strong>di</strong>o del dottor Pontara,<br />
presente il Dirigente, presente il Sindaco, presente il sottoscritto, presente il dottor Pontara e la<br />
segretaria del dottor Pasetto. Abbiamo sollecitato che almeno, se dovesse non partire la<br />
prima, ma eravamo in aperta <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> cui dopo si può parlare, almeno venga a<br />
ricostituirsi la seconda come Todaro. Perché? Perché la legge <strong>di</strong>ce che se nella somma<br />
all'interno del plesso si va sotto ai cinquanta c'è veramente rischio <strong>di</strong> chiusura, anzi c'è la<br />
chiusura e allora oggi come oggi abbiamo salvato il plesso. Di questo si deve parlare con i dati<br />
alla mano, ma concludo: nella lettera del 30 aprile si chiede che codesta Amministrazione<br />
voglia intraprendere tutte le possibili azioni anche nei confronti dell'Ufficio Scolastico<br />
Provinciale Regionale al fine <strong>di</strong> poter preservare, qualora lo ritenga opportuno- e lo abbiamo<br />
ritenuto opportuno- la fruibilità del plesso e ci si rende <strong>di</strong>sponibili per azioni congiunte. Dove<br />
sono le azioni congiunte? Dove sono le azioni congiunte atte a informare la popolazione e<br />
gestire, ovviamente si intendeva (perché ci vuole poco a capirlo) che azioni congiunte vuol <strong>di</strong>re<br />
riuscire a istituire la classe. E’ vero che le scadenze erano <strong>di</strong> febbraio, però quando noi siamo<br />
andati -e c'è testimone il dottor Pasetto- dal dottor Pontara e io ho presentato la questione ho<br />
detto: “ Dottor Pontara siamo in questa situazione: abbiamo quattor<strong>di</strong>ci ufficialmente preiscritti;<br />
poi siccome il dottor Pasetto ci ho chiesto eccetera, siamo riusciti ad arrivare a quin<strong>di</strong>ci<br />
ufficiali più uno, quello che <strong>di</strong>ceva il Sindaco prima”. Non è stato concesso il nulla osta, anche<br />
lì ci sarebbe da <strong>di</strong>scutere, ma non lo faccio adesso. Il dottor Pontata, è testimone il dottor<br />
Pasetto, si è espresso così: “Ma dov'è il problema? Dov'è il problema? Il problema è già risolto<br />
se li avete i quin<strong>di</strong>ci non siamo mica…” cioè <strong>di</strong>ce il problema del quattor<strong>di</strong>ci, dei quin<strong>di</strong>ci lo si fa<br />
con le zone montane, zone in <strong>di</strong>fficoltà se là sono meno <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci si può <strong>di</strong>scutere, ma se Voi<br />
ai quin<strong>di</strong>ci siete arrivati va bene, non è che sono scaduti poi sti tempi. Non era così perentorio<br />
e allora, volevo precisare una cosa dopo mi fermo perché non vorrei essere io a dover <strong>di</strong>re<br />
tutto, io mi domando…Questa è la prima domanda che faccio al dottor Pasetto, : “Come mai<br />
c'è stata questa strategia per cui se a febbraio invece <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci fossero stati quin<strong>di</strong>ci il<br />
dottor Pasetto doveva farla prima?”. Siccome ne mancava uno -lui ha usato questa strategia-<br />
siccome ne manca uno sono salvo, non faccio la classe. Motivo, almeno a me ha fatto capire<br />
questo, che sui novantun bambini <strong>di</strong> cui parlerò dopo che sono iscritti alle prime delle Salvo<br />
D'Acquisto, lui non voleva uno squilibrio. Voleva una classe, insomma tutte classi, più o meno<br />
dello stesso numero, che per certi versi posso anche capire come Direttore Didattico, però qui<br />
abbiamo un problema anche <strong>di</strong> sopravvivenza …. della scuola, del plesso e comunque mi<br />
permetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che questa questione non è solo sua, perché chiudere un plesso non spetta<br />
solo al Dirigente Scolastico, spetta al Dirigente Scolastico insieme al Sindaco, perché il plesso<br />
vuol <strong>di</strong>re anche istituzione, vuol <strong>di</strong>re parecchie questioni, perché dopo noi dobbiamo<br />
rispondere ai citta<strong>di</strong>ni che ci hanno eletto. Quin<strong>di</strong> dobbiamo andarci piano. Allora, se mancava<br />
solo un alunno, secondo me, ma dopo voglio sentire il dottor Pasetto, bastava alzare la<br />
cornetta, cosa che non ha mai fatto in questo periodo, alzare la cornetta e provare a parlare<br />
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con l'Assessore che è lo stesso Assessore al quale ha sempre chiesto ovviamente varie<br />
questioni tecniche. Di questo gli do atto, perché è compito suo chiederlo, compito mio<br />
rispondere, ma non capisco perché in questi due mesi non ci sia stata un'intercorrenza <strong>di</strong><br />
chiamate, telefono oppure per iscritto oppure, siccome siamo molto lontani basta attraversare<br />
la strada…. non capisco come mai…. Ci si poteva mettere intorno ad un tavolo. Se si voleva<br />
decretare che la prima non dovesse partire va beh, ne parlavamo, raccoglievamo delle<br />
motivazioni valide anche noi. Potevamo essere anche d'accordo certamente non saremmo<br />
stati…. E allora come mai e allora perché il Consigliere Braggion mi <strong>di</strong>ce questo? Perché<br />
andate a scrivere che non abbiamo fatto niente? Vorrei fare presente che io e il Sindaco<br />
abbiamo trascorso quattro mesi su queste questioni qua, per <strong>di</strong>rvi quanto ci sta a cuore la<br />
scuola, ma non solo perché io sono insegnante, ma perché sono stato eletto come Assessore<br />
all'Istruzione, quin<strong>di</strong> io alla scuola tengo. Per carità nelle normative che Lei conosce, Dirigente,<br />
ma le conosco anch'io, nel rispetto <strong>di</strong> tutti, però il problema ci sta a cuore. Quin<strong>di</strong> quelle grosse<br />
balle che avete fatto scrivere sui giornali, vi prego almeno <strong>di</strong> smentirle”.<br />
Cons. Galvani-Capo Gruppo “Forza delle Libertà per <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>”: “Io ero tra il pubblico a<br />
Case Nuove quando si sono fatte le assemblee e con<strong>di</strong>videvo con i genitori <strong>di</strong> Case Nuove le<br />
preoccupazioni che avevano quando si <strong>di</strong>ceva che quella scuola doveva chiudere. Lo sapete<br />
tutti, abito da sempre giù in quella zona, che è la zona a sud dell'autostrada. Noi siamo pochi<br />
abitanti tra Mambrotta, Coetta, Case Nuove e Centegnano, le varie frazioni. Siamo pochi<br />
abitanti, abbiamo un territorio vasto, però abbiamo sempre avuto i nostri bambini. Siamo<br />
un'entità a parte nel paese. Forse siamo la frazione più grossa del paese e rivedevo nel<br />
passato quando avevo i ragazzi io a scuola, in quella scuola lì, tutti e due i figli. Ho<br />
incominciato a fare politica lì dentro, nel Consiglio <strong>di</strong> classe, poi sono <strong>di</strong>ventato Consigliere<br />
Comunale. Rivedevo davanti a me quando sono state chiuse le scuole prima <strong>di</strong> <strong>San</strong>t'Antonio,<br />
<strong>di</strong> Marcellise, <strong>di</strong> Mambrotta e avanti. Quando si chiude una scuola non è solo la scuola che<br />
chiude. E’ un pezzo <strong>di</strong> tessuto sociale che se ne va. E’ un pezzo del nostro paese che va via e<br />
quin<strong>di</strong> con<strong>di</strong>videvo con i genitori l'amarezza <strong>di</strong> vedere che la scuola potesse essere chiusa.<br />
Perché? Perché so benissimo, essendo stato dentro nei Consigli Scolastici, che la legge è la<br />
legge e va rispettata e se non si superava il numero dei bambini che la legge Gelmini ci<br />
dettava purtroppo quella scuola andava irrime<strong>di</strong>abilmente persa. Io non voglio entrare in<br />
polemica, né da una parte né dall'altra, perché sono un citta<strong>di</strong>no che abita là e sono<br />
Consigliere comunale. Io <strong>di</strong>co una cosa: visto che siamo riusciti, pur a fatica, a superare il<br />
numero legale che la legge ci consente <strong>di</strong> avere dei bambini, quella scuola va senz'altro tenuta<br />
aperta perché è la legge che lo <strong>di</strong>ce. Non sono io che lo <strong>di</strong>co e quin<strong>di</strong> è una vittoria. Quando si<br />
<strong>di</strong>ce che l'Amministrazione comunale è andata …… per le famiglie, per perorare la causa,<br />
perché le famiglie iscrivessero i bambini a quella scuola, l'avrei fatto anch'io se fossi stato<br />
Consigliere <strong>di</strong> maggioranza. Ma l'ho fatto anche come Consigliere <strong>di</strong> minoranza. Perché?<br />
Perché è la mia scuola e anche se io non ho più i figli là, ho tutto l'interesse. E’ un pezzo <strong>di</strong> me<br />
che c'è là dentro assieme ai miei concitta<strong>di</strong>ni che quella scuola rimanga aperta e se poi un<br />
domani verranno degli abitanti, verrà più gente ad abitare lì, perché se finiranno le lottizzazioni<br />
<strong>di</strong> Mambrotta, si completeranno altre lottizzazioni … avremo più bambini, sarà tutto <strong>di</strong><br />
guadagnato. Sarà un pezzo del nostro tessuto sociale che non se ne è andato. I ragazzi, i<br />
bambini noi parliamo adesso, c'è stata polemica questa sera, ma al fondo ci sono loro. Sono la<br />
parte più importante della nostra società e sono i ragazzi del futuro, sono i citta<strong>di</strong>ni del futuro e<br />
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quin<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>ritto al meglio e il meglio è che quella scuola, secondo me funzioni, rimanga<br />
aperta e soprattutto continui ad andare avanti. Io ho visto qui l'interessamento che ha avuto<br />
l'Amministrazione quando sono andati dal Prefetto e sono andati dal Dirigente Scolastico<br />
Dottor Pontara: bene. Dico un'altra cosa: siccome siamo qui e ognuno <strong>di</strong> noi rappresenta un<br />
partito, è inutile nasconderci sotto un <strong>di</strong>to e ognuno <strong>di</strong> noi ha riferimenti con i propri<br />
parlamentari, pren<strong>di</strong>amo questi parlamentari e <strong>di</strong>ciamo loro:"Invece <strong>di</strong> farvi vento col<br />
calendario, cominciate ad interessarvi anche in Parlamento perché la Legge venga rispettata e<br />
quin<strong>di</strong> fate un'interrogazione parlamentare alla Gelmini e <strong>di</strong>tele che, se qui ci sono quin<strong>di</strong>ci<br />
ragazzi, quella scuola deve rimanere aperta”. Facciamo anche questo perché è quello che ci<br />
spetta ed è quello che noi vogliamo. Non voglio entrare nelle polemiche né con le <strong>di</strong>chiarazioni<br />
del Sindaco, né con le <strong>di</strong>chiarazioni che ho letto che sono state dettate dal dottor Pasetto o da<br />
altri, né con quelle che ha fatto Braggion. Io <strong>di</strong>co: io sono un citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> quel posto, voglio che<br />
quella scuola rimanga aperta e lo voglio nel rispetto delle leggi. Se avete raggiunto signor<br />
Sindaco i se<strong>di</strong>ci ragazzi o i quin<strong>di</strong>ci ragazzi, io mi complimento con l'Amministrazione perché<br />
ce l'ha fatta a raggiungere i quin<strong>di</strong>ci ragazzi e quin<strong>di</strong> quella scuola voglio che rimanga aperta<br />
come citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Case Nuove, come citta<strong>di</strong>no che abita a sud dell'autostrada che ha tutti i<br />
<strong>di</strong>ritti come quelli <strong>di</strong> tutti <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> <strong>Buon</strong> <strong>Albergo</strong>”.<br />
Sindaco: “Non è una replica. E’ un ringraziamento per la testimonianza del Consigliere che<br />
ringrazio davvero perché, in modo forte, ha espresso la volontà che lui è d'accordo che quel<br />
sito deve rimanere aperto e quin<strong>di</strong> questa è una cosa positiva. La premessa che ho fatto io<br />
stasera è che si voleva fare chiarezza qui. Io lo ripeto: non è un processo al Professor Pasetto.<br />
Avrà avuto i suoi buoni motivi, non sto qui a <strong>di</strong>scutere: Mi associo totalmente al concetto <strong>di</strong><br />
collaborazione. Quello che non posso accettare è la totale, ma totale incongruenza<br />
che……………………………… il Consigliere Braggion sta anche questa sera<br />
manifestando….. va sui giornali coi titoli “la colpa è <strong>di</strong> Avesani che non ha fatto nulla per<br />
evitarlo” e poi qui <strong>di</strong>ce can<strong>di</strong>damente che noi ci an<strong>di</strong>amo ad interessare delle problematiche<br />
della scuola, perché an<strong>di</strong>amo a tirare la giacca ai genitori, perché iscrivano alla Todaro i<br />
ragazzi. Braggion si <strong>di</strong>a una regolata: o una o l'altra, voglio <strong>di</strong>re, non si può sempre….!”<br />
Cons. Braggion: “Però Avesani, mi scusi io……”.<br />
Sindaco: “No, Sindaco mi scusi, signor Sindaco”.<br />
Cons. Braggion: “Signor Sindaco”.<br />
Sindaco: “Grazie”.<br />
Cons. Braggion: “Mi pare un atteggiamento un po' arrogante perché, mi ripeto. Io ho detto che<br />
Voi non avete fatto niente dall'aprile 2009 al febbraio 2010. Dopo, da lì in poi, avete assunto<br />
un comportamento che ha creato solo un escalation <strong>di</strong> tensioni, punto. Non ho detto altro e<br />
non sono balle perché Voi, da aprile 2009 a febbraio 2010, mese in cui scadevano le<br />
prescrizioni, Voi non avete alzato un <strong>di</strong>to. Questo è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti. Quello che avete<br />
fatto dopo, dal mio punto <strong>di</strong> vista, ha creato solo confusione; infatti io ho aspettato ad uscire”.<br />
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Sindaco: “Scusi Braggion, abbiamo capito perfettamente dove Lei non è arrivato con il<br />
ragionamento. Adesso glielo spiego io”.<br />
Cons. Braggion: “Sì ma la smetta però con questo atteggiamento”.<br />
Sindaco: “Quale atteggiamento?”.<br />
Cons. Braggion: “La sottile ironia del signor Sindaco, io non uso questa ironia verso <strong>di</strong> Lei!”.<br />
Sindaco: “Mi scusi, io non mi sono mai permesso <strong>di</strong> farle notare qual'è il suo atteggiamento,<br />
abbia pazienza e non la butti sempre in polemica, come è bravissimo a fare. Cerchi <strong>di</strong><br />
ascoltare bene quello che Le <strong>di</strong>co in<strong>di</strong>pendentemente da come glielo <strong>di</strong>co. E’ il mio modo <strong>di</strong><br />
fare, ormai mi conosce. Secondo Lei a chi spettava essere informato se c'era o non c'era il<br />
numero <strong>di</strong> legge per formalizzare o non formalizzare la prima classe delle Todaro,<br />
all'Amministrazione o all'Istituzione Scolastica? Prima domanda. Se vuole rispondere può fare<br />
adesso. La pregherei <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmi solo a chi, secondo Lei, spettava questo. Seconda domanda: se<br />
l'Amministrazione viene a conoscenza <strong>di</strong> ciò il trenta <strong>di</strong> aprile, cosa vuole imputare<br />
all'Amministrazione prima? Prima anche noi eravamo fermamente convinti che, visto che<br />
c'erano circa trenta ragazzi in età da iscrivere alla prima classe elementare residenti alle Case<br />
Nuove e nessuno ci <strong>di</strong>ce niente <strong>di</strong> contrario, <strong>di</strong>amo per scontato che il professor Pasetto non<br />
ha nessun problema. La domanda è un'altra. Perché il professor Pasetto non ci ha avvisato in<br />
febbraio che non aveva il numero? Ma l'ha fatto il trenta <strong>di</strong> aprile. Guar<strong>di</strong> che è lecito<br />
rispondere:” Si era <strong>di</strong>menticato, è stata una svista, non l'ha ritenuta una cosa importante”. Può<br />
avere mille risposte da darmi, ma non accetto che mi si venga a <strong>di</strong>re che è una responsabilità<br />
dell'Amministrazione non avere fatto nulla prima <strong>di</strong> una comunicazione ufficiale, perché a quel<br />
punto, mi domando allora, cosa dovrei fare io domani mattina? Farmi un elenco delle possibili<br />
catastrofi che possono capitare sul mio territorio?”<br />
Cons. Braggion: “Le rispondo semplicemente che se fossi stato al posto suo io, vista la<br />
situazione che si era creata nel 2009, avrei monitorato da aprile fino a gennaio la situazione.<br />
Questo era quello che volevo <strong>di</strong>re, basta e non è una balla questa”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Scusa, chi è che doveva monitorare, secondo te, in una scuola. Chi è che va<br />
a monitorare? L'Assessore?”.<br />
Prof. Pasetto-Dirigente Scolastico: “<strong>Buon</strong>a sera. Io ho ricevuto l'invito a questa riunione<br />
soltanto stamattina a mezzogiorno. E’ stato messo sul mio tavolo l'invito alle <strong>di</strong>eci, mi hanno<br />
detto. Io a mezzogiorno l'ho trovato e nonostante l'evidente scorrettezza nei miei confronti, io<br />
sono un Dirigente <strong>di</strong> un'Istituzione seria come la scuola e per essere stato avvisato così in<br />
ritardo e per avere saputo mezzo stampa ieri che sarei stato”.<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Scusi, mi permetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che tutti i presenti qui sono<br />
stati avvisati nella stessa modalità con cui è stato avvisato Lei, perché è un Consiglio<br />
straor<strong>di</strong>nario convocato d'urgenza. Non è nessuna scorrettezza questa siccome ho firmato io<br />
la convocazione”.<br />
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Preside: “Vorrei completare il <strong>di</strong>scorso. Nonostante l'evidente scorrettezza che ritengo io<br />
perché, infatti il Provve<strong>di</strong>tore non è venuto stasera è stato invitato anche lui stamattina alle<br />
<strong>di</strong>eci, ha scritto che non poteva, io invece nonostante <strong>di</strong>co la cosa che ritengo scorretta,<br />
perché se c'era un incontro in cui si parlava della scuola e visto che l'ho letto ieri sul giornale<br />
mi si poteva anche avvisare per tempo credo è, però insomma io rispetto lo stile <strong>di</strong> ciascuno.<br />
Avrei anche potuto non venire, ma sono venuto”.<br />
Sindaco: “Professore mi scusi, posso interromperla un attimo solo. Una cosa sola abbia<br />
pazienza. E’ per correttezza, ma non gliela tolgo la parola. Le ho solo chiesto ….scusa per<br />
farle una domanda veloce: se l'ha appreso ieri dai giornali, lo sapeva già da ieri che ci sarebbe<br />
stato questo, quin<strong>di</strong> non è venuto a saperlo oggi a mezzogiorno”.<br />
Prof. Pasetto: “Però se non avessi ricevuto l'invito personale non avrei risposto, se non avessi<br />
avuto l'invito. Comunque nonostante una cosa che ritengo scorretta, se mi lasciate il tempo<br />
per parlare espongo il mio punto <strong>di</strong> vista, sennò per me va bene anche così. Dicevo<br />
nonostante una cosa che ritengo scorretta e nonostante sapessi che era una riunione e che mi<br />
avrebbe chiaramente processato al <strong>di</strong> là delle … ho deciso <strong>di</strong> venire, non tanto per spiegare le<br />
mie ragioni all'Amministrazione, alla quale ho già avuto modo in molteplici occasioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>re il<br />
mio punto <strong>di</strong> vista, <strong>di</strong> presentare tutte le mie motivazioni, ma per esporre alla citta<strong>di</strong>nanza le<br />
questioni della vicenda. Volevo prima <strong>di</strong> tutto rassicurare la citta<strong>di</strong>nanza, perché in questo<br />
volantino c'è scritto che è in gioco l'istruzione dei nostri figli. In realtà finché nelle scuole <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />
<strong>Martino</strong> c'è il Preside Pasetto, non sarà mai in gioco l'istruzione dei Vostri figli. L'istruzione dei<br />
vostri figli sarà sempre curata con il massimo impegno. Ecco sono venuto allora per rendere<br />
conto alla citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> quello che è successo e io spiegherò pacatamente l'iter della<br />
questione e le ragioni che l'hanno mossa e mi aspetto che i toni della conversazione restino<br />
sempre in un clima <strong>di</strong> correttezza e <strong>di</strong> reciproco rispetto. Le iscrizioni, io sono arrivato alla<br />
Direzione Didattica <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> l'anno scorso e subito mi è stato evidente come la<br />
situazione del plesso Todaro fosse in sofferenza perché comunque le iscrizioni erano limitate<br />
in tutte le classi. Quando il 27 febbraio si sono chiuse le iscrizioni e non è stato possibile<br />
formare la classe prima, la situazione era questa:.. una classe era <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci alunni, un'altra<br />
classe era <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci, una classe, l'attuale classe prima, non era partita perché non aveva il<br />
numero sufficiente <strong>di</strong> alunni l'anno precedente e le nuove iscrizioni erano quattor<strong>di</strong>ci. La<br />
situazione era tutta problematica perché tutte queste classi erano sotto i limiti stabiliti dalla<br />
legge che erano <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci. Si correva il rischio che saltasse non solo la classe prima, ma<br />
anche la futura classe quarta, la futura classe terza, la futura classe seconda non c'era e la<br />
futura classe prima, cioè veramente eravamo in situazioni drammatiche. La situazione delle<br />
classi quarte e delle classi terze è stata sanata. Mi è stato concesso <strong>di</strong> tenerle aperte. Io<br />
nonostante che avessi chiesto la regolarizzazione della classe seconda e la costituzione della<br />
classe prima, ho spe<strong>di</strong>to tutti i numeri delle iscrizioni, ho chiesto la costituzione della classe e<br />
la classe non mi è stata concessa perché gli iscritti erano insufficienti non solo gli iscritti della<br />
classe prima, ma anche gli iscritti delle altre classi, cioè c'era tutta una situazione che ha<br />
apportato l'autorizzazione scolastica a non autorizzare la classe prima. La classe prima non<br />
sono stato io a non costituirla, non è stata una mia decisione. E’ stata una cosa che io ho<br />
subito e io manifesto anche qui pubblicamente il mio <strong>di</strong>spiacere ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Case Nuove e <strong>di</strong><br />
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Mambrotta. Non è stato nessun atto <strong>di</strong> cattiveria nei vostri confronti. E’ stato che non mi hanno<br />
lasciato fare altrimenti e io questo vi ho spiegato quando abbiamo fatto una riunione subito<br />
dopo che si è saputo questo fatto. A quel punto lì la situazione era già definita perché, quando<br />
si stabilisce l'organico, cioè il numero delle classi, il numero <strong>di</strong> insegnanti che devono essere<br />
assegnati ad ogni istituto Scolastico, non c'è più niente da fare perché vuol <strong>di</strong>re che si è<br />
<strong>di</strong>stribuito tutto quello che c'era a <strong>di</strong>sposizione e quest'anno a <strong>di</strong>sposizione c'era poco perché<br />
ci sono state, voi sapete, tagli dei costi, eccetera. Io ho dovuto subire questa decisione quando<br />
vi ho incontrati, ve l'ho detto. Vi ho informati <strong>di</strong> questo, dopo <strong>di</strong> che io non so se ci sono delle<br />
altre soluzioni. Era presente l'Amministrazione comunale e l'Amministrazione comunale con<br />
Voi aveva preso determinati impegni. Da parte mia avevo detto che io restavo lì a<br />
<strong>di</strong>sposizione. Se non ci fossero state novità, se non fossero cambiati i numeri, … perché si<br />
trattava <strong>di</strong> matematica, io avrei dovuto fare una classe unica, mettendo insieme l'opzione della<br />
settimana lunga delle Todaro con l'opzione della settimana lunga delle Salvo D'Acquisto. Avrei<br />
fatto una classe unica e avrei comunque organizzato…… per i vostri bambini l'offerta<br />
formativa migliore possibile, in un ambiente <strong>di</strong>verso dalla Todaro, però insomma in un<br />
ambiente che aveva degli altri vantaggi, perché è una scuola più ampia, più attrezzata,<br />
eccetera, ma questo ve l'ho detto con molto <strong>di</strong>spiacere, perché mi <strong>di</strong>spiaceva molto non poter<br />
costituire la nuova classe, ma non <strong>di</strong>pendeva da me, questa era la decisione. Da quella data,<br />
da quando ci siamo incontrati (io non mi sono scritto le date, ma me le ricordo benissimo era il<br />
<strong>di</strong>ciassette maggio) fino alla fine <strong>di</strong> giugno non è successo niente, assolutamente niente. Io,<br />
come Vi ho promesso, quando siamo arrivati alla fine <strong>di</strong> giugno bisognava cominciare ad<br />
organizzare l'anno successivo, ho scritto alle famiglie <strong>di</strong>cendo: “Purtroppo la classe prima non<br />
può essere formata e quin<strong>di</strong> Vi invito a spostare la vostra iscrizione dalle Todaro alle Salvo<br />
D'Acquisto scegliendo una delle opzioni presenti alla Scuola Salvo D'Acquisto”. Bisogna <strong>di</strong>re<br />
che io sono andato dal Provve<strong>di</strong>tore agli Stu<strong>di</strong>. Avevo chiesto se c'era la possibilità <strong>di</strong> costituire<br />
una nuova classe e il Provve<strong>di</strong>tore l'ha escluso, <strong>di</strong>ce io sono costretto a chiudere, a togliere<br />
classi anche dove ci sono alunni più numerosi <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci/ venti. sono costretto ad eliminare<br />
classi perché non ho a <strong>di</strong>sposizione delle risorse ed è escluso che io possa dare una classe in<br />
più e io cosa devo fare? Io sono un <strong>di</strong>rigente scolastico. Non è mio compito aprire le classi<br />
neanche, come è stato detto, aprire o chiudere i plessi.,Non è questo il mio compito. Il mio<br />
compito è far funzionare quello che mi viene dato. Cosa dovevo fare? Organizzare i bambini<br />
delle Todaro dando un'offerta migliore possibile. Questo ho cercato <strong>di</strong> fare. Ho fatto le classi e<br />
i bambini delle Todaro sono stati uniti a quelli delle Salvo D'Acquisto e si è fatta la classe che<br />
deve funzionare alle Salvo D'Acquisto. Ecco tutto il resto, tutta l'altra polemica che è venuta<br />
fuori non <strong>di</strong>pende da me. Io posso fare le mie supposizioni. Posso <strong>di</strong>re che le accuse che sono<br />
state pubblicate sui giornali- ci sono dei comunicati stampa ecco, non sono solo gli articoli dei<br />
giornali, io ho il comunicato stampa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>, ho anche un comunicato<br />
stampa <strong>di</strong> un'interrogazione regionale che è stata presentata oggi al Consiglio Regionale dal<br />
Consigliere Cappon della Lega Veneta, un comunicato stampa che domani sarà pubblicato sui<br />
giornali sicuramente, perché un giornalista la so, perché un giornalista mi ha contattato e mi<br />
ha chiesto cosa ne pensavo. Ecco sono stato accusato <strong>di</strong> tante cose, ma sono tutte sbagliate.<br />
Permettetemi: io non voglio offendere nessuno, però sono tutte cose che stanno <strong>di</strong>struggendo<br />
la mia immagine come <strong>di</strong>rigente scolastico. Io ho, scusatemi un piccolo sfogo, non ho mai<br />
assistito durante la mia esperienza lavorativa ad un attacco così frontale <strong>di</strong>retto <strong>di</strong><br />
un'Amministrazione pubblica contro un <strong>di</strong>rigente delle proprio scuole, delle scuole del proprio<br />
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comune. Io ho assistito a tanti contrasti <strong>di</strong> alcuni miei colleghi con dei Sindaci. Sono andati in<br />
Tribunale, hanno fatto ricorso al Tar, ci sono state delle sentenze <strong>di</strong> Tribunale, però non hanno<br />
mai <strong>di</strong>strutto l'immagine del Dirigente Scolastico come rappresentante della scuola, come<br />
riferimento per le famiglie che devono educare i propri figli. Davvero è una campagna che sta<br />
minando la cre<strong>di</strong>bilità mia personale, ma soprattutto della scuola, cioè io la mia adesso<br />
reputazione la <strong>di</strong>fenderò nelle se<strong>di</strong> opportune, ma mi <strong>di</strong>spiace per il danno che si sta creando<br />
fra la gente, il <strong>di</strong>sorientamento, la svalutazione dell'immagine della scuola presso la<br />
popolazione. Ecco questo mi fa molto <strong>di</strong>spiacere e spero che termini. Sono stato accusato <strong>di</strong><br />
ostruzionismo, ostruzionismo del Preside. Sono stato accusato <strong>di</strong>, c'è scritto qua, ho<br />
<strong>di</strong>mostrato la volontà <strong>di</strong> non istituire la prima classe- questa è l'interrogazione <strong>di</strong> oggi-<br />
nonostante la <strong>di</strong>sponibilità delle famiglie. Io avrei, l'Amministrazione comunale aveva<br />
informato, <strong>di</strong>ce, la Dirigenza scolastica provinciale della iscrizione <strong>di</strong> ben <strong>di</strong>ciotto alunni, il<br />
Preside invece ha scoraggiato le iscrizioni e ha invitato le famiglie ad iscrivere i figlie ad altre<br />
scuole. Io <strong>di</strong>co vengano fuori queste famiglie: dove sono? Che vengano fuori le famiglie: quali<br />
sono state le famiglie da me scoraggiate ad iscriversi? Quali sono state? Quali sono state le<br />
famiglie a cui ho detto <strong>di</strong> andare in altre scuole (?).., ma scherziamo da quando in qua un<br />
Dirigente <strong>di</strong>ce ad uno va in un'altra scuola. Io, almeno, non l'ho mai fatto e anche arrivano<br />
ragazzi a metà anno, io non li ho mai mandati via dalla mia scuola. Cioè, da quando in qua,<br />
ecco, ma se ci sono che vengano fuori. Io invece. in tutti questi mesi, non ho avuto nessuna<br />
lamentela da parte vostra, nessuna lamentela da parte delle famiglie <strong>di</strong> Case Nuove e <strong>di</strong><br />
Mambrotta. Non riesco a capire che cosa mi si rinfacci, ecco. Per quello che riguarda poi i<br />
documenti scolastici, Sindaco, io è vero che ho fatto un po' <strong>di</strong> resistenza perché ritenevo<br />
un'intrusione inaccettabile questa nel mio lavoro che si chiedessero i verbali dei collegi, le<br />
iscrizioni, eccetera, ma, dopo questa resistenza, ho messo a <strong>di</strong>sposizione tutto”.<br />
Sindaco: “Non è vero”.<br />
Preside Prof. Pietro Pasetto: “Tutto, ho consegnato alla Segretaria Comunale i verbali<br />
autenticati”.<br />
Sindaco: “Non è vero, è una bugia, è falso”<br />
Preside: “Integrali, ma no, non può <strong>di</strong>rmi questo, perché ...”.<br />
Sindaco: “Ma glielo <strong>di</strong>co e glielo <strong>di</strong>mostro”.<br />
Preside: “Ma ho le lettere <strong>di</strong> trasmissione”.<br />
Sindaco: “Allora dove sono le copie delle iscrizioni dei genitori, dove sono?”.<br />
Preside: “Ma scusi, ma Sindaco ho le lettere”.<br />
Sindaco: “Risponda semplicemente, quando mi ha consegnato..”.<br />
Preside: “Ma mi lasci finire, io ho le lettere <strong>di</strong> trasmissione, io tutto quello che <strong>di</strong>co….”.<br />
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Sindaco: “Quando … ha consegnato le lettere <strong>di</strong> iscrizione al sottoscritto dei genitori”.<br />
Preside: “Non le ho mai consegnate”.<br />
Sindaco: “Oh!”.<br />
Preside: “Stavo <strong>di</strong>cendo: è vero che ho fatto un po' <strong>di</strong> resistenza, però poi ho consegnato, mi<br />
lasci finire <strong>di</strong> parlare, le copie integrali”.<br />
Sindaco: “Sì, ma non racconti balle, però”.<br />
Preside: “Le copie integrali autenticate <strong>di</strong> tutti i verbali del Consiglio <strong>di</strong> Circolo, sono stati<br />
consegnati, sono in possesso dell'Amministrazione. Non ho dato le domande <strong>di</strong> iscrizione,<br />
però ho detto che erano visibili, perché le domande <strong>di</strong> iscrizione sono documenti riservati che<br />
vengono presentati dalle famiglie. Ci sono dei dati sensibili. Io non le ho consegnate, però<br />
l'Assessore all'Istruzione, mi risulta che io le ho messe a <strong>di</strong>sposizione, che le vedesse, mi<br />
risulta che sia andato a scuola, le abbia consultate, abbia preso nota <strong>di</strong> tutto quello che voleva<br />
e quin<strong>di</strong> non c'è stato niente <strong>di</strong> nascosto. Tutti i documenti scolastici sono alla luce del sole,<br />
sono già stati presentati. Gli elenchi degli alunni iscritti sono già stati presentati ancora a luglio<br />
all'Amministrazione comunale, gli in<strong>di</strong>rizzi.. E’ tutto a <strong>di</strong>sposizione. Cioè, se vogliono fare<br />
un'indagine, ritengo che sia stato un'intrusione nel mio lavoro voler fare queste indagini perché<br />
non erano i magistrati inquirenti. Se loro ritenevano che ci fossero delle irregolarità dovevano<br />
rivolgersi al magistrato, accusarmi delle irregolarità: che io avevo nascosto carte, eccetera, ma<br />
in realtà però, pur non essendo magistrati inquirenti io ho fatto vedere tutto. Non c'è niente che<br />
non possa essere visto. Il <strong>di</strong>scorso adesso è stata denigrata anche, quin<strong>di</strong> voglio <strong>di</strong>re, perché<br />
continuare a <strong>di</strong>re cose che non sono veritiere. Loro sanno tutto: sanno il numero degli iscritti,<br />
sanno chi si è iscritto, sanno che cosa hanno scritto nella domanda <strong>di</strong> iscrizione perché<br />
l'hanno letta. Il <strong>di</strong>scorso poi del verbale che è stato citato prima, intanto sono state date le<br />
copie integrali dei verbali, poi non c'è delibera Sindaco. Non è una delibera del Consiglio <strong>di</strong><br />
Circolo quella <strong>di</strong> stabilire se far funzionare o no una classe. E’ una decisione che il Consigli <strong>di</strong><br />
Circolo recepisce. Non deve deliberare su questo, non <strong>di</strong>pende da lui, non <strong>di</strong>pende dal<br />
Consiglio <strong>di</strong> Circolo, non <strong>di</strong>pende neanche da me ripeto. Dipende dal numero degli iscritti.<br />
Ecco, questo è quello che è successo. Non so se sono stato abbastanza chiaro. Io da mesi…<br />
è vero che l'Amministrazione è tutta l'estate che continua a percorrere delle vie, a <strong>di</strong>mostrare<br />
che le scuole Todaro devono restare chiuse, eccetera, ma ha percorso vie……”<br />
Sindaco: “Aperte, aperte, no chiuse”.<br />
Preside: “Evidentemente non hanno esiti positivi perché non hanno ottenuto nessun risultato.<br />
Parentesi: la riven<strong>di</strong>cazione della seconda classe che ha fatto l'Amministrazione, per carità se<br />
vuole assumersi il merito, glielo faccia Sindaco, però sono stato io a concordare con il<br />
Dirigente Provinciale che la seconda classe venisse regolarizzata apposta per poter salvare il<br />
plesso per il futuro. Certo che questo resterà un impegno importante per l'Amministrazione<br />
perché bisognerà <strong>di</strong>mostrare alla gente che ci tiene, ma coi fatti, alla sopravvivenza. Così, se<br />
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l'Amministrazione <strong>di</strong>mostrerà questo, l'anno prossimo non ci saranno problemi perché i<br />
bambini si iscrivano. Volevo concludere. Concludo: veramente sono inorri<strong>di</strong>to quando ho<br />
sentito parlare delle tendenze politiche del Preside e questo lo <strong>di</strong>ce anche l'interpellanza che è<br />
stata presentata. L’interrogazione che è stata presentata oggi in Regione <strong>di</strong>ce quella del<br />
Dirigente Scolastico sembra a tutti gli effetti una decisione politica attuata al fine <strong>di</strong> mettere in<br />
<strong>di</strong>fficoltà l'Amministrazione comunale”.<br />
Sindaco: “Mi scusi, sta parlando <strong>di</strong> un'altra persona. Non è il Sindaco. Faccia il nome e<br />
cognome perché non è il Sindaco che fa interpellanze in Regione, magari”.<br />
Preside: “L'interpellanza che è stata presentata in Regione è stata presentata dal Consigliere<br />
Cappon”.<br />
Sindaco: “Cosa c'entro io, abbia pazienza? Cosa c'entra il Sindaco?”.<br />
Preside: “Voglio <strong>di</strong>re, sta <strong>di</strong>cendo”.<br />
Sindaco: “Ma scusi cosa c'entro io?”.<br />
Preside: “Sta <strong>di</strong>cendo questo <strong>di</strong>scorso che comunque Sindaco, signor Sindaco era venuto<br />
fuori anche dai punti che aveva letto Lei. Lei mi aveva detto ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> aver rilasciato<br />
un'intervista contro la Gelmini”.<br />
Sindaco: “Contro la Gelmini? No Lei ha lasciato liberamente ed ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farlo ci<br />
mancherebbe! Ci mancherebbe! Lei è libero <strong>di</strong> farlo! ”.<br />
Preside: “Io non sono sordo e anche credo <strong>di</strong> essere abbastanza intelligente e <strong>di</strong> capire<br />
l'italiano. Ho capito benissimo l'allusione che è stata fatta nei punti che ha letto Lei quando<br />
parlava delle intenzioni politiche del Preside Pasetto. Adesso non so a cosa si riferisse, ripeto,<br />
però mi pare chiaro il <strong>di</strong>scorso. Mi pare chiaro da tutto quello che è stato detto, mi permetta la<br />
franchezza, mi scusi la franchezza. L'Amministrazione comunale si è messa su una strada in<br />
buona fede, io non giu<strong>di</strong>co nessuno, ma in una strada che non ha portato e che non sta<br />
portando a nessun risultato e l'impressione mia- e vorrei essere smentito dai fatti- però è<br />
questa: che si è deciso <strong>di</strong> trovare per salvare tutto un capro espiatorio, un piccione da<br />
prendere a bersaglio e si è deciso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare questo piccione nel Preside e per questo<br />
motivo lo si sta accusando <strong>di</strong> ogni irregolarità, <strong>di</strong> ogni scorrettezza. Questa la ritengo una<br />
provocazione, una strumentalizzazione e una provocazione alla quale però vorrei rispondere<br />
con delle parole <strong>di</strong> un grande ex Presidente della Repubblica, quando anche lui era stato<br />
attaccato e volevano delegittimarlo, il Presidente Scalfaro che ha detto:” Io non ci sto, io non ci<br />
sto” Non accetto più provocazioni. Desidero, chiedo per piacere, che finiscano le intromissioni<br />
nel lavoro della scuola, un lavoro che sta rovinando, ripeto ancora, l'immagine della scuola, sta<br />
rovinando il lavoro che si sta facendo e sta impedendo <strong>di</strong> organizzare adeguatamente con<br />
efficacia il prossimo anno scolastico. Io non ci sto, non accetto più provocazioni, non accetto<br />
più <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere su cose su cui io non ho nessuna responsabilità, grazie”.<br />
18 1
Ass.re Cavalieri: “Allora.. io volevo far presente: intanto io non sono assolutamente né<br />
polemico, né sto accusando nessuno. Ho detto che a me piacerebbe fare chiarezza. Noi<br />
sappiamo benissimo e lo sa anche Lei che la trasparenza degli atti vale per tutti quin<strong>di</strong> le<br />
delibere, che sia una delibera <strong>di</strong> Consiglio Comunale, che sia una delibera <strong>di</strong> Consiglio <strong>di</strong><br />
Istituto, che sia una delibera <strong>di</strong> Collegio del Consiglio <strong>di</strong> Circolo, sono pubbliche. E’ ovvio che<br />
non occorre pubblicarle sui giornali, ma se un Sindaco o un Assessore preposto, che è<br />
Assessore all'Istruzione, quin<strong>di</strong> ente pubblico chiede all'altro ente pubblico <strong>di</strong> trasmettere gli<br />
atti e Lei mi manda tre righe scarabocchiate senza firma, senza niente e ci costringe dopo un<br />
mese a citare le leggi ben precise per avere l'accesso agli atti, questo mi deve accettare non è<br />
polemica, questa è mancanza <strong>di</strong> collaborazione. Non la chiamo scorrettezza perché se Lei<br />
ritiene che va bene così, va bene così, ma per Lei, per me no. Questa non è collaborazione.<br />
L'accesso agli atti vale per tutti e penso che nell'esercizio delle mie funzioni, come lo è Lei lo<br />
sono anch'io, come lo è il Sindaco, come lo siamo tutti gli Assessori, siamo pubblici ufficiali,<br />
quin<strong>di</strong> possiamo intervenire. Poi non c'è la sensibilità come <strong>di</strong>ce ……. ne abbiamo noi <strong>di</strong><br />
documenti molto sensibili, dati sensibili. Dobbiamo stare attenti, questo è verissimo, però io<br />
penso che tra Amministrazione pubblica e Direzione Didattica Statale ci si possa confrontare<br />
con dei dati certi e non prenderci in giro mandandoci tre righe scarabocchiate che dopo un<br />
mese è vero che arrivano, ma le faccio notare che la copia conforme all'originale io l'ho vista<br />
quando sono tornato dalle vacanze il 26 agosto, ma io l'avevo chiesta in luglio e in luglio mi<br />
hanno dato tre righe scarabocchiate e quelle non mi hanno detto niente perché le ha lette il<br />
Sindaco e non <strong>di</strong>cevano assolutamente niente. Ed entro nel merito. Io non sono per polemica,<br />
sono per dati. Prendo adesso io dalla copia conforme all'originale della delibera del Consiglio<br />
<strong>di</strong> Circolo, ma non <strong>di</strong> luglio o <strong>di</strong> giugno, quella <strong>di</strong> maggio e precisamente del 6 maggio, quin<strong>di</strong><br />
al 6 <strong>di</strong> maggio vuol <strong>di</strong>re che le classi non erano state fatte perché qua si <strong>di</strong>ce intanto nella<br />
delibera che si possono fare classi <strong>di</strong> venticinque alunni se ci sono certificati e sennò si arriva<br />
fino a ventotto e va beh. Allora, per quanto riguarda la scuola primaria, gli alunni iscritti,<br />
parliamo delle prime alle Salvo D'Acquisto, sono novantuno. Intanto mi permetta, siccome<br />
anch'io conosco l'italiano….. quando Lei prima parlava <strong>di</strong> organico, questo per chiarirlo ai<br />
presenti, perché non lo sanno: nessuno <strong>di</strong> noi ha chiesto la quinta classe. Tutti sapevamo che<br />
le prime dovevano essere quattro, confermate dal dottor Pontara. Quattro in Borgo e due in<br />
Centro, quin<strong>di</strong> sei in totale, ma voglio <strong>di</strong>re in Borgo, perché il problema nostro è là……Sono<br />
quattro e nessuno ha chiesto la quinta perché sapevamo che non si poteva chiedere.<br />
……Sono quattro: l'organico prevede quattro insegnanti, quattro prime elementari…… questo<br />
Lei lo sapeva benissimo anche a maggio e lo sapeva benissimo quando è tornato con gli<br />
organici che ci ha fatto la lettera del trenta. Però Lei cosa ha fatto…. Non riteneva (ed è questo<br />
che Le volevo chiedere).. perché non si poteva pensare, chiedo, che su novantuno bambini <strong>di</strong><br />
prima elementare ci potesse essere una prima elementare alle Todaro <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci e tre prime<br />
in Borgo, due da venticinque e una da ventisei? Se al ventisette <strong>di</strong> febbraio invece <strong>di</strong><br />
quattor<strong>di</strong>ci fossero stati ufficialmente quin<strong>di</strong>ci, Lei sarebbe stato costretto…….a fare una prima<br />
da quin<strong>di</strong>ci alle Todaro e fare due prime da venticinque in Borgo e un'altra da ventisei. Ora<br />
capisco che c'è qualche scompenso <strong>di</strong> numero, però è territorialità. La Legge Regionale <strong>di</strong><br />
agosto, forse Lei non l'ha ancora letta, invece io mi sono persino letto quella,… <strong>di</strong>ce<br />
chiaramente che ….. il <strong>di</strong>mensionamento scolastico, è del 3 agosto Legge<br />
Regionale……..veneta, ….il <strong>di</strong>mensionamento scolastico non può essere e non è<br />
un'operazione meccanicamente quantitativa e non tiene conto dei soli parametri numerici <strong>di</strong><br />
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iferimento e poi le <strong>di</strong>rò <strong>di</strong> più, lo <strong>di</strong>ce chiaramente, ma il buon senso lo faceva già capire<br />
prima. Attori del <strong>di</strong>mensionamento, quin<strong>di</strong> anche della <strong>di</strong>sposizione delle classi, attori del<br />
<strong>di</strong>mensionamento sono le istituzioni scolastiche rappresentate dal <strong>di</strong>rigente, le amministrazioni<br />
locali e le amministrazioni regionali. Non è mica vero che non si può collaborare. Si deve<br />
collaborare. E’ questo che io non con<strong>di</strong>vido nella sua posizione. Quin<strong>di</strong> se i bambini quando io<br />
Le ho fatto questo calcolo, mi ricordo che Lei mi ha subito detto, questo non è compito suo. Va<br />
beh, allora collaboriamo <strong>di</strong>versamente ce lo faccia capire qual'è il compito, cosa dobbiamo<br />
fare, ma non mi pareva poi una cosa così <strong>di</strong>fficile pensare a cose del genere, riuscire a<br />
<strong>di</strong>videre le quattro prime così. E per quanto riguarda e concludo, dopo semmai ci torniamo<br />
sopra, per quanto riguarda il famoso quin<strong>di</strong>cesimo, è stato veramente poco <strong>di</strong>gnitoso da parte<br />
Sua …. aspettare alla fine <strong>di</strong> agosto quando ovviamente i tempi erano troppo tar<strong>di</strong>vi perché<br />
…….. i genitori ormai non ne potevano più e siamo arrivati al punto che quattro genitori hanno<br />
preso i bambini e li hanno iscritti altrove e quin<strong>di</strong> praticamente la frittata è stata fatta. Se<br />
l'accesso agli atti <strong>di</strong> cui avevamo <strong>di</strong>ritto fosse stato fatto ancora a maggio, perché questo è <strong>di</strong><br />
maggio e quin<strong>di</strong> se a tavolino ci fossimo confrontati come mi pare una logica ragionevolezza<br />
tra <strong>di</strong>rigenti, Lei per la sua competenza e noi per la nostra, potevamo benissimo a<strong>di</strong>re, arrivare<br />
a pensare che al quin<strong>di</strong>cesimo ci si arrivava. Io il tre<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> luglio avevo il dato certo perché<br />
dopo sono andato a scartabellare. Quello che ha detto Lei è vero, Lei non me l'aveva<br />
permesso prima. Dopo insistenze e dopo lettere ad<strong>di</strong>rittura ufficiali (<strong>di</strong> cui è presente anche il<br />
Direttore Generale del <strong>Comune</strong>) sono arrivato a vedere effettivamente il quin<strong>di</strong>cesimo che<br />
c'era. Ma io sapevo che c'era e il fatto che qualche genitore venga a parlare con l'Assessore<br />
non lo trovo poi così scandaloso…… perché doveva essere scandaloso, non è scandaloso se<br />
è venuto a <strong>di</strong>rmi che è <strong>di</strong>sposto a frequentare le Todaro. Lui era iscritto alle Salvo D'Acquisto,<br />
ma era d'accordo per fare il passaggio alle Todaro e questo il tre<strong>di</strong>ci luglio, …..c'è proprio<br />
scritto così. Che dopo Lei abbia variato le cose, perché me ne sono accorto, perché dopo il<br />
genitore è tornato, ma non voglio fare polemiche per carità. Volevo solo chiarire gli atti: questi<br />
sono gli atti”.<br />
Sindaco: “Mi scusi, vorrei aggiungere solo una cosa professore. Poi le lascio la parola, anche<br />
per stemperare un attimino….. Io con<strong>di</strong>vido una sola cosa <strong>di</strong> tutto quello che Lei ha detto,<br />
perché io la storia l'ho vissuta e so che ci sono molte imperfezioni in quello che Lei ha<br />
<strong>di</strong>chiarato e glielo posso <strong>di</strong>mostrare con i documenti. Ma al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questo e non entriamo più<br />
in polemica, io credo e su questo le do ragione, che due istituzioni come l'Amministrazione<br />
comunale e la scuola non possono non collaborare. Sono d'accor<strong>di</strong>ssimo: dobbiamo trovare il<br />
tempo, il modo <strong>di</strong> vederci anche a brevissimo perché queste situazioni incresciose non si<br />
debbano mai più ripetere. Però mi permetta <strong>di</strong> osservarle alcune cose che magari avremo<br />
modo <strong>di</strong> riprendere anche se vuole in privato o comunque con una cerchia ristretta <strong>di</strong><br />
funzionari da una e dall'altra parte. Vede, è <strong>di</strong>fficile per me comprendere l'atteggiamento <strong>di</strong> un<br />
funzionario qualificato e professionale come è Lei basandomi sugli eventi che mi sono capitati<br />
e che le riassumo brevemente. Lei mi invita con una lettera a collaborare per non chiudere il<br />
plesso scolastico Todaro il trenta <strong>di</strong> aprile. Dopo, le assicuro, un lavoro anche <strong>di</strong>fficile, perché<br />
parlare con i genitori che hanno le loro creature, i loro bambini che vanno nella prima<br />
elementare che è un momento, una data storica eccetera ( Le assicuro che è toccante,<br />
ad<strong>di</strong>rittura commovente, io l'ho fatto, ho incontrato tanti genitori per cercare <strong>di</strong> <strong>di</strong>rimere la<br />
questione e poi mandarle una lettera, perché questi genitori in parola, io avevo l'elenco<br />
20 2
assieme all'Assessore e mi risultava fossero <strong>di</strong>ciotto) le scrivo una lettera nella quale Le <strong>di</strong>co<br />
tempestivamente con anche un pizzico, se mi consente <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione ( che pensavo fosse<br />
reciproca anche nei suoi confronti) ……: “Guar<strong>di</strong> dottor Pasetto- è qui la lettera… agli atti- ho<br />
<strong>di</strong>ciotto genitori che mi hanno dato parola che vorrebbero iscrivere i bambini alle Todaro” e<br />
non avere <strong>di</strong> ritorno nessuna risposta da parte sua né scritta, né verbale…. a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un<br />
giorno due mi attacco al telefono, la mia segretaria, le ha tutte registrate, l'avrà chiamata<br />
almeno venti volte e Lei era occupato, era impegnato. Non sto <strong>di</strong>cendo che Lei non ha voluto<br />
rispondermi, però non sono riuscito a mettermi in contatto. Beh quella mattina che un genitore<br />
è venuto da me e mi ha portato la sua lettera datata 24 giugno 2010 contro la mia del 17<br />
giugno 2010 quin<strong>di</strong> esattamente sette giorni dopo nella quale Lei <strong>di</strong>ce: “ Non ci sono i numeri,<br />
la Todaro non si apre” per me a quel punto mi si è calato veramente un velo nero e ho detto<br />
ma cosa sta succedendo? Ma perché questo comportamento? Ma per quale motivo? Voglio<br />
<strong>di</strong>re, io mi sarei aspettato che dopo la mia lettera, Lei mi chiamasse e mi <strong>di</strong>cesse signor<br />
Sindaco chi sono questi nomi? Incontriamoli, verifichiamo, dov'è il problema? Tabù, nero. E’<br />
stato tutto un susseguirsi…., per un Sindaco che va nella sua segreteria del centro, perché<br />
una mamma viene da me e mi <strong>di</strong>ce. “Ma allora è vero che aprono le Todaro?” e io <strong>di</strong>co<br />
sembrerebbe <strong>di</strong> sì, abbiamo i numeri- “ Allora anche mio figlio lo voglio iscrivere lì”…Signora<br />
vada dove ha iscritto il figlio e faccia una richiesta <strong>di</strong> trasferimento, c'è il documento qui. La<br />
accompagniamo noi perché non sapeva cosa fare. Lei non c'era. Bastava la sua firma. Erano<br />
ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>ciannove per quello che ne sapevo io e Lei non le firma il trasferimento. Ma allora<br />
mi domando se veramente volevamo aprire le Todaro…. Cosa vuole che pensi io! Guar<strong>di</strong> che<br />
non sono mica nato ieri. Cioè se Lei non mi parla, non mi giustifica, non fa, penso che Lei non<br />
voglia collaborare. Mi auguro <strong>di</strong> sbagliarmi, mi auguro <strong>di</strong> aver preso veramente un granchio e<br />
che si possa ricominciare a <strong>di</strong>alogare, ma su altri temi, però. Perché una cosa Le <strong>di</strong>co:……<br />
“Lei non ci sta e io meno <strong>di</strong> Lei”. Io sono il Sindaco e pretendo rispetto, cosa che da Lei non ho<br />
avuto in questi mesi. Glielo devo <strong>di</strong>re: come Lei è stato franco con me io sarò altrettanto franco<br />
con Lei. L'Istituzione, nella persona del Sindaco, rappresenta tutta la citta<strong>di</strong>nanza. Quando le<br />
parlo io non è Valerio Avesani papà <strong>di</strong> una ragazza, marito è ..., è il Sindaco del paese, abbia<br />
la compiacenza, dobbiamo confrontarci. Non le sto imponendo nulla. Le ho detto subito che è<br />
sua la responsabilità ed è suo il peso <strong>di</strong> decidere che cosa deve fare del plesso. Mai mi sono<br />
permesso <strong>di</strong> entrare in questo, ma dal momento in cui Lei mi chiede aiuto -e io ci tengo alla<br />
mia comunità- ho fatto tutto quello che era possibile e anche forse l'impossibile per poter aprire<br />
quella benedetta classe a favore <strong>di</strong> quella frazione che, come sappiamo tutti, è stata molto<br />
abbandonata in questi anni dalle precedenti amministrazioni. Questo mi aspettavo e glielo <strong>di</strong>co<br />
serenamente guar<strong>di</strong> e col cuore in mano. Io sono <strong>di</strong>sposto anche domani mattina a riprendere<br />
il <strong>di</strong>alogo con Lei serenamente e vedrà che si può fare un percorso splen<strong>di</strong>do”.<br />
Preside: “Signor Sindaco la ringrazio <strong>di</strong> questa ultima <strong>di</strong>sponibilità. Io sono Preside <strong>di</strong> una<br />
scuola <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> da quin<strong>di</strong>ci anni e credo <strong>di</strong> avere sempre lavorato collaborando con tutte<br />
le amministrazioni che ci sono state e penso anche che la scuola <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> abbia avuto<br />
degli ottimi risultati in giro per il mondo. L'anno scorso nella provincia <strong>di</strong> Verona ci sono state<br />
cinquantuno cento e lode all'esame <strong>di</strong> stato e tre erano della nostra scuola. Perciò su<br />
centoventi scuole me<strong>di</strong>e credo che sia un risultato <strong>di</strong> cui essere fieri. Torniamo al <strong>di</strong>scorso che<br />
facevamo. Non c'era nessuna contrad<strong>di</strong>zione fra quello che ho fatto io e la sua lettera Sindaco,<br />
signor Sindaco. Il <strong>di</strong>scorso era già definito. La classe alle Todaro non era stata autorizzata, il<br />
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termine era scaduto, eravamo alla fine <strong>di</strong> giugno: bisognava organizzare la nuova classe. La<br />
nuova classe, secondo quello che era stato stabilito e che non si poteva più cambiare, doveva<br />
essere costituita alla Scuola Elementare Salvo D'Acquisto. Lì si doveva fare la classe. Infatti<br />
così è stato, Le avevo comunicato. Cioè io vi ho già spiegato che ... ”.<br />
Sindaco: “Scusi dottore guar<strong>di</strong> con simpatia e con reciproca, perché è giusto per capirci è per<br />
fare chiarezza non è un'accusa, davvero. Evidentemente ci siamo capiti veramente male le<br />
spiego anche il perché. Guar<strong>di</strong> qui c'è anche il Presidente del Comitato Civico <strong>di</strong> Case Nuove,<br />
della Mambrotta, eccetera. Quella sera che noi ci siamo visti in quella assemblea pubblica io,<br />
ma le <strong>di</strong>co io non so gli altri, è per quello che li chiamo in campo, abbiamo capito tutt'altra<br />
cosa. Cioè non è quello che io ho capito quella sera, perché se avessi capito così, la cosa<br />
sarebbe stata chiusa ancora tre mesi fa. Io non avevo capito che i giochi erano fatti e che non<br />
si poteva più far nulla. Io ero stato alla sua lettera del trenta nella quale ci invitava a muoverci<br />
in qualche modo per cercare altri iscritti. Se nell'assemblea pubblica delle Case Nuove, la<br />
prima che abbiamo fatto, lei avesse detto - Guardate cari genitori, purtroppo le cose stanno<br />
così: non c'è più nulla da fare, è finito-. Ma non è stato così, anzi”.<br />
Preside: “La mia lettera aveva questo significato: l'Amministrazione se ritiene opportuno<br />
garantire la fruibilità del plesso faccia qualcosa, ma non intendevo che l'Amministrazione<br />
raccogliesse le iscrizioni quando le iscrizioni erano chiuse. Mi intendevo che l'Amministrazione<br />
programmasse per il futuro degli interventi in modo da salvaguardare il plesso, perché il plesso<br />
andando avanti così, con il trend che c'era nelle varie classi, rischiava <strong>di</strong> essere chiuso. Tutto<br />
lì. Il mio è stato un accorato segnale <strong>di</strong> allarme che ho fatto con urgenza all'Amministrazione<br />
perché, mi scusi anche <strong>di</strong> questo signor Sindaco, la mia impressione quando io ho interpellato<br />
subito l'Assessore all'Istruzione, la mia impressione, ripeto sarà stata la mia impressione, è<br />
che il fatto non venisse ritenuto importante. Per questo ho scritto imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>cendo<br />
guardate che è una cosa, andando avanti così, interventi sulla scuola sull'e<strong>di</strong>ficio, non certo<br />
sulle iscrizioni, le iscrizioni erano chiuse. Tornando al <strong>di</strong>scorso il Sindaco mi parla della lista<br />
dei <strong>di</strong>ciotto, quella lista lì, signor Sindaco non è mai arrivata a scuola, non è mai arrivata. Cioè<br />
a parte quello che ho detto io, che i giochi erano già comunque fatti, ma i <strong>di</strong>ciotto non sono mai<br />
pervenuti. L'Assessore all'Istruzione l'avrà visto perché è andato a consultare le carte. Allora io<br />
avevo posto come termine per spostare le iscrizioni, se vogliamo proprio basarci sui numeri, io<br />
volevo evitare, mi pareva più opportuno restare sulle generali, però se vogliamo guardare i<br />
numeri… il Sindaco aveva una lista agli atti della scuola quando io avevo posto come termine<br />
nove luglio sono finiti i passaggi dalle Todaro alle Salvo D'Acquisto, erano do<strong>di</strong>ci gli iscritti.<br />
Erano do<strong>di</strong>ci e poi c'era un tre<strong>di</strong>cesimo che era una famiglia che aveva fatto un'altra scelta<br />
educativa. Era <strong>di</strong>sponibile a cambiare, però a certe con<strong>di</strong>zioni: cioè se fosse partito il plesso,<br />
eccetera, se ci fossero stati i rientri pomeri<strong>di</strong>ani eccetera… e comunque la sua iscrizione è<br />
stata tenuta in sospeso. C'era un'altra iscrizione, che probabilmente è quella a cui si riferisce il<br />
signor Sindaco, il signor Assessore, che era <strong>di</strong> un altro istituto però ……. e aveva chiesto per<br />
l'adesione….. Ragionando con la famiglia- Io ho ragionato non ho mai imposto niente alle<br />
famiglie- ragionando con la famiglia, le ho spiegato che comunque quello <strong>di</strong> cui lei aveva<br />
bisogno, quello che lei aveva chiesto non sarebbe stato possibile ottenerlo alle Todaro e<br />
questa ha ritirato la domanda <strong>di</strong> trasferimento, ma sarebbe stata ininfluente e comunque al<br />
massimo si arriva a quel numero lì che ho detto. Cioè i <strong>di</strong>ciotto non ci sono mai stati, non ci<br />
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sono mai stati a scuola, voglio <strong>di</strong>re. Quello che conta sono gli atti della scuola vero. Allora non<br />
è stato mai possibile fare nessun' altra operazione. Adesso anche il Presidente del Comitato<br />
Civico Mambrotta ha citato dei numeri. Però non hanno riscontro agli atti nelle iscrizioni<br />
effettivamente presentate dalle famiglie. Ripeto, se nelle famiglie ritengono che io sia stato<br />
scorretto lo <strong>di</strong>cano, lo <strong>di</strong>cano, ma io non ho mai sentito nessuna lamentela in questo periodo<br />
da parte delle famiglie interessate”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Per chiarire, perché i numeri, va ben tutto però i numeri danno certezza,<br />
quin<strong>di</strong> confondere i numeri come ha fatto adesso il Dirigente lo trovo veramente scorretto. Dati<br />
alla mano, perché sono andato a vedere gli atti signor Preside, quello che Lei non mi voleva<br />
far vedere, sono andato a vederli alla fine <strong>di</strong> agosto, alla data del tre<strong>di</strong>ci luglio non mi può<br />
smentire sennò mi doveva portarmi i dati anche Lei stasera per smentirmi e se vuole vengo<br />
domani in Direzione”.<br />
Preside: “No no gli atti scusa, io sono un pubblico ufficiale e quello che <strong>di</strong>chiaro io”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Perché io no? Perché io no? E allora”.<br />
Preside: “Lei mi sta <strong>di</strong>cendo che io <strong>di</strong>co il falso”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Che è scorretto”.<br />
Preside: “Mi <strong>di</strong>ca”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Adesso glielo <strong>di</strong>co, se mi lascia parlare glielo <strong>di</strong>co”.<br />
Preside: “I numeri sono questi. Io ho gestito la cosa, il mio ufficio e li conosco”.<br />
Ass.re Cavalieri: “E io ho visto”.<br />
Preside: “Li conosco”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Mi permette, allora i famosi quattor<strong>di</strong>ci c'erano anche il quattor<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> luglio o<br />
no, o sono scomparsi. Non mi racconta la balla perché una signora ...”.<br />
Preside: “Ce n'erano due in meno, perché due famiglie hanno presentato la richiesta <strong>di</strong><br />
trasferimento”.<br />
Ass.re Cavalieri: “No, no, questo lo <strong>di</strong>ce Lei, perché lo <strong>di</strong>ce adesso. Mi porti gli atti, perché li ho<br />
visti io”.<br />
Preside: “Lo <strong>di</strong>co, lo sostengo, ho i documenti”<br />
Ass.re Cavalieri: “Domani venga in ufficio da me con gli atti”.<br />
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Preside: “No, non può trattarmi così signor Assessore”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Ecco, allora non va bene”.<br />
Preside: “No, no, c'è poco da ridere, Vice Sindaco c'è poco da ridere”.<br />
Ass.re Cavalieri: “No, no glielo spiego io, se non vuole”.<br />
Vice Sindaco De <strong>San</strong>ti: “Scusa <strong>San</strong>dro”.<br />
Preside: “Io ho rispettato sempre….”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Ma rispetto anch'io, però la scorrettezza non mi piace”.<br />
Preside: “Non permetto che mi si accusi <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare il falso, perché…..”.<br />
Ass.re Cavalieri: “E' falso. Lei mi denunci: è falso”.<br />
Preside: “Lei mi sta offendendo”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Scusi un attimo. Mi manda a chiamare con la signora Teresa che è la sua<br />
segretaria a controllare gli atti. …Alla data del 13 luglio erano quin<strong>di</strong>ci bambini, famiglie che<br />
hanno chiesto, iscritti alle salvo D'Acquisto che hanno chiesto <strong>di</strong> andare alle Todaro. Se dopo<br />
Lei mi <strong>di</strong>ce che c'è una famiglia che <strong>di</strong>ce però se non vanno alle Todaro lo tiro via anche dalle<br />
Salvo D'Acquisto le do ragione, ma non mi fraintenda perché qua dobbiamo fare chiarezza a<br />
questi genitori. Qua sulla carta, è inutile che Lei mi giri i numeri, perché qualche numero lo<br />
conosco anch'io. Sulla carta erano quin<strong>di</strong>ci... che dopo è vero che uno era alle Salvo<br />
D'acquisto ….. in un'altra sezione, ma era <strong>di</strong>sposta a cambiarla pur <strong>di</strong> andare alle Todaro<br />
….che un'altra famiglia, lo so non faccio nomi perché non si devono fare, era <strong>di</strong>sposta se non<br />
sarebbe partita la Todaro ad andare in un'altra scuola. Questo è verissimo, ma sulla carta, io<br />
le ho, perché Lei me le ha fatte vedere il 23 <strong>di</strong> agosto, questo è che io veramente considero<br />
scorretto, perché se fossimo stati veramente collaborativi tra <strong>di</strong>rigenze ci si metteva davanti ad<br />
un tavolo, Lei <strong>di</strong> là io <strong>di</strong> qua o col Sindaco o con chi volesse Lei a vedere: “Guardate che i<br />
numeri non ci sono”, ma no venirmelo a <strong>di</strong>re così, con le carte i numeri non ci sono, perché <strong>di</strong><br />
telefonate ne avrò ricevute almeno un centinaio e siccome ad un certo punto pensavo che non<br />
fossero del tutto vere, non vedevo l'ora <strong>di</strong> vedere gli atti. Io li ho chiesti. Lei non me li ha mai<br />
dati perché è venuto a raccontarmi la balla che sono dati sensibili. Si immagini se solo per<br />
scrivere io genitore iscrivo il figlio a questa scuola è un dato sensibile”.<br />
Preside: “Ma cosa <strong>di</strong>ce Assessore”.<br />
Ass.re Cavalieri: “ No, cosa <strong>di</strong>ce, c'era scritto sotto, ho un dato qua, si richiede<br />
espressamente la frequenza alla Todaro, questo è il famoso quin<strong>di</strong>cesimo”.<br />
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Preside: “Ci sono dati sensibili, ci sono le scelte religiose e sono sicuro che le famiglie non<br />
hanno piacere che i dati vengano <strong>di</strong>ffusi”.<br />
Sindaco: “Dato sensibile <strong>di</strong> un soggetto se mi permette e sono anch'io un funzionario pubblico<br />
dato sensibile è l'appartenenza politica <strong>di</strong> una persona, è l'appartenenza religiosa”.<br />
Preside: “Infatti”.<br />
Sindaco: “E' qualsiasi forma sanitaria legata alla persona”.<br />
Preside: “E c'è tutto contenuto sulla domanda <strong>di</strong> iscrizione”.<br />
Esce l'Ass.re Todeschini.<br />
Sindaco: “Chiedo scusa. Sulla domanda <strong>di</strong> iscrizione che ho qua, io ne ho una copia, non c'è<br />
né l'appartenenza politica, né l'appartenenza religiosa e né se i genitori o il figlio ha<br />
problematiche legate alla sua salute. Questo <strong>di</strong> sensibile non ha nulla. Ma questa precisazione<br />
l'ho fatta per fare chiarezza su che cosa vuol <strong>di</strong>re un dato sensibile e un dato non sensibile, ha<br />
l'importanza che trova. Lei probabilmente in buona fede pensava che fosse un documento con<br />
dati sensibili e io le <strong>di</strong>co e lo <strong>di</strong>co per esperienza, che non è un dato sensibile, il nome,<br />
cognome con l'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> una famiglia che vuole iscrivere un bambino. Non c'è niente <strong>di</strong> dato<br />
sensibile. Detto questo io inviterei tutti a darci veramente una calmata, perché la mia<br />
intenzione <strong>di</strong> stasera e la ringrazio ulteriormente <strong>di</strong> essere venuto le <strong>di</strong>co la verità e sono<br />
sincero, è <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> uscire <strong>di</strong> qua in modo costruttivo. Questo è il vero punto. Una volta<br />
chiarito e chiarito con la gente, perché questi sono problemi della gente è inutile che ci<br />
vogliamo è. Una volta, ognuno <strong>di</strong> noi, anch'io posso avere sbagliato e lo ammetterò<br />
pubblicamente non ho mica dei problemi, se ho commesso un errore sono pronto<br />
imme<strong>di</strong>atamente a rifarlo, se ho detto una parola <strong>di</strong> troppo sono pronto a scusarmene con chi<br />
ho detto <strong>di</strong> troppo, ma l'obiettivo vero mio è che si ritorni ad una collaborazione piena e fattiva<br />
con Lei dottor Pasetto, professor Pasetto, perché non possiamo non farla. Le posso essere<br />
antipatico, simpatico, non ha importanza. Da questo punto <strong>di</strong> vista noi non ce lo possiamo<br />
permettere né <strong>di</strong> essere simpatici né antipatici. Dobbiamo assolutamente collaborare e per<br />
farlo dobbiamo fare chiarezza una volta per tutte. Ci possono essere state delle<br />
incomprensioni, lo <strong>di</strong>co ancora sono delle incomprensioni <strong>di</strong>fficili da capire, perché per<br />
esempio Lei mi ha dato una risposta per quanto riguarda la mia lettera, ma io ne ho scritta<br />
un'altra dopo il do<strong>di</strong>ci maggio. Se effettivamente non c'era più niente da fare, bastava che a<br />
questa mia lettera mi rispondesse - Guar<strong>di</strong> signor Sindaco ha preso un abbaglio, non c'è più<br />
niente da fare lì è inutile che an<strong>di</strong>amo avanti a menarcela- e io avrei smesso, come avrebbe<br />
fatta chiunque al posto mio. Ma non è andata così, allora bisogna che per il futuro siamo più<br />
chiari, più espliciti, che non an<strong>di</strong>amo, cerchiamo <strong>di</strong> essere più aperti io do ragione a <strong>San</strong>dro<br />
Cavalieri, io l'ho visto in questi mesi è stata una <strong>di</strong>fficoltà tremenda portare avanti questa cosa.<br />
Se avessimo avuto un interlocutore che voleva collaborare sarebbe stato tutto molto più facile,<br />
tutto molto più rilassato. Noi non siamo persone, almeno io conosco bene la mia compagine,<br />
io non riscontro, soprattutto nel professor Cavalieri che ha una tendenza, proprio un'attitu<strong>di</strong>ne<br />
all'insegnamento, che credo che <strong>di</strong> pazienza e <strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> trovare ne ha da vendere, non lo<br />
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vedo un istigatore, una persona che mi posso neanche lontanamente pensare che voglia farlo<br />
con chissà quale scopo. Io mi auguro, spero per tutti che sia stato un gran<strong>di</strong>ssimo abbaglio,<br />
che si rientri però da questo abbaglio serenamente, ci facciamo una bella dormita, ma da<br />
domani mattina e <strong>di</strong>co da domani mattina si comincia a ragionare su altre basi <strong>di</strong> stretta e forte<br />
collaborazione per il bene della nostra gente, dei nostri figli. Credo che Lei questo lo con<strong>di</strong>vida<br />
con me e sia perfettamente d'accordo. Non istighiamoci oltre modo, cerchiamo <strong>di</strong><br />
essere…….”.<br />
Sig.ra Anastasi Gloriana-Pres. Comitato Civico Mambrotta: “Io mantengo i toni calmi, anche<br />
perché quello che vorrei capire, anche perché ammetto professore la mia ignoranza e lo <strong>di</strong>co<br />
pubblicamente, perché bisogna fare quattro classi alle Salvo D'Acquisto e non era possibile<br />
una classe, visto che la maggioranza dei bambini delle Case Nuove e della Mambrotta portarla<br />
alle Todaro, prima domanda. Fare tre alle Salvo D'Acquisto, e una alle Todaro, questa è la<br />
domanda credo legittima che dobbiamo chiedere, perché io mi preoccupo, prima che del<br />
plesso, dei bambini. Sono bambini <strong>di</strong> sei anni che - forse Lei non lo sa, ma alla Mambrotta il<br />
pullman passa alle sette del mattino- …. si alzano alle sei, nebbia, neve, acqua sotto per<br />
prendere un pullman. Io l'ho passato con i miei figli e so cosa vuol <strong>di</strong>re. Allora, se invece<br />
penalizzavamo magari e prendo la parola penalizzare, perché ogni genitore ha i suoi <strong>di</strong>ritti,<br />
quelli del centro che per arrivare a Case Nuove non avevano così tanta strada, che erano solo<br />
otto rispetto ai quattor<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Mambrotta, forse, volevo solo capire perché? Se c'è una legge<br />
che <strong>di</strong>ce non è possibile, perché devono essere tutti <strong>di</strong> Mambrotta <strong>di</strong> Case Nuove? Non lo so,<br />
tiro la parola in<strong>di</strong>etro, non è mia competenza. E dopo quello che chiedo anch'io è questo: io ho<br />
scritto una nota e ho chiesto, Direttore, ancora quest'estate, ho chiesto:” Per favore mi date il<br />
numero dei bambini che si è iscritto alle Scuole Todaro?”. Non ho chiesto, sono un<br />
commissario <strong>di</strong> polizia perciò so bene i dati sensibili, non ho chiesto nomi, non ho chiesto date,<br />
non ho chiesto nulla. Ho chiesto il numero dei bambini che avevano messo come opzione le<br />
Todaro. Mi è stata mandata una lettera <strong>di</strong>cendo oggi non c'è nessun iscritto alle Todaro. Come<br />
Presidente del Comitato Civico io questo l'ho consegnato e mi sono sentita un attimo presa in<br />
giro. Chiedo come risposta, basta, senza nessuna polemica, per chiarezza, perché comunque<br />
mi sembra che abbiamo messo tutto davanti fuorché veramente le creature che, ripeto, hanno<br />
sei anni, grazie”.<br />
Sindaco: “Se mi è permesso solo una battuta non so se Lei è arrivata fin dall'inizio o arrivata in<br />
ritardo”.<br />
Sig.ra Anastasi: “Dall'inizio”.<br />
Sindaco: “Dall'inizio? Non ha sentito la mia relazione? Allora nella premessa io parlo solo<br />
praticamente dei giovani, per cui. Ma ci tenevo, perché guar<strong>di</strong> che è lo stesso interesse che ho<br />
io è, sia chiaro”.<br />
Prof. Pasetto: “Devo rispondere, signora. Lei ha scritto al Difensore Civico della Regione<br />
Veneto. Non Le ha risposto?”.<br />
Sig.ra Anastasi: “No”.<br />
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Preside: “Non le ha risposto il Difensore?<br />
Sig.ra Anastasi: “No”.<br />
Preside: “Credo che la risposta da dare sia questa: che non è stata costituita la classe perché<br />
il Governo Nazionale ha deciso per esigenze <strong>di</strong> bilancio che avere delle classi con do<strong>di</strong>ci,<br />
tre<strong>di</strong>ci, quattor<strong>di</strong>ci alunni sia da considerare un lusso che non può più essere permesso, tutto<br />
qua insomma. Per questo motivo si è deciso <strong>di</strong> razionalizzare il servizio scolastico e <strong>di</strong> fare<br />
delle classi più numerose. Questo è il motivo per cui non è stata fatta. Adesso Lei mi <strong>di</strong>ce,<br />
perché otto alunni del Borgo non si sono trasferiti alle Todaro. Ecco io a questa domanda non<br />
so cosa <strong>di</strong>rLe. Posso <strong>di</strong>rLe che li ho convocati, ho proposto a questi genitori <strong>di</strong> venire alle<br />
Todaro. Mi hanno detto che loro non ci pensano nemmeno. Ecco tutto lì. Questo posso <strong>di</strong>re.<br />
Dopo <strong>di</strong> che altre spiegazioni, io non saprei darle”.<br />
Sindaco: “Posso aggiungere io una domanda, per cortesia? Quando la Direttrice era la<br />
Marconi la Legge Gelmini era uguale o era <strong>di</strong>versa? Perché non lo so ..?”.<br />
Preside: “Era <strong>di</strong>versa. Quest'anno ha messo delle restrizioni ulteriori”.<br />
Sindaco: “Relativamente al numero delle classi intendo era sempre quin<strong>di</strong>ci o era un numero<br />
<strong>di</strong>verso?”.<br />
Preside: “Fino all'anno scorso il numero era quattor<strong>di</strong>ci. Quest'anno è stato alzato a quin<strong>di</strong>ci e<br />
c'era una legge <strong>di</strong>versa e l'anno scorso poi c'erano dei numeri <strong>di</strong>versi perché la classe che è<br />
stata poi spostata successivamente in un secondo tempo alle Todaro, permetteva <strong>di</strong> fare<br />
questo spostamento senza alterare poi la composizione”.<br />
Sindaco: “Questo lo <strong>di</strong>ce la Legge Gelmini?”.<br />
Preside: “No, questa è la decisione che aveva preso la Direttrice al tempo”.<br />
Sindaco: “Mi scuso, Le ho fatto la domanda”.<br />
Preside: “La Legge Gelmini stabiliva sempre un limite. L'anno scorso era quattor<strong>di</strong>ci, il limite<br />
quest'anno è stato alzato. E’ stato alzato anche quest'anno <strong>di</strong> molto il rigore con cui è stata<br />
applicata questa regola perché le <strong>di</strong>sponibilità erano molto meno degli altri anni”.<br />
Vice Sindaco De <strong>San</strong>ti: “Signor Preside, mi scusi, scusi un attimo. Porti pazienza io l'ho<br />
ascoltata con pacatezza stasera, ma Lei fa un passaggio, lo scrive Lei e <strong>di</strong>ce come già Le ho<br />
riportato, sta scrivendo al Sindaco e all'Assessore per inciso, ricordo che se<strong>di</strong>ci alunni e qua<br />
ha ragione l'Assessore Cavalieri quando <strong>di</strong>ce che Lei sta giocando con i numeri, ricordo che<br />
se<strong>di</strong>ci alunni è un numero che io ho sempre <strong>di</strong>chiarato insufficiente per formare le classi, ma<br />
lei ci sta prendendo in giro? Chiudo”.<br />
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Preside: “Adesso, va inserito nel contesto chiaramente quel <strong>di</strong>scorso lì. Un <strong>di</strong>scorso sono i<br />
se<strong>di</strong>ci alunni a febbraio, un <strong>di</strong>scorso sono i se<strong>di</strong>ci alunni a luglio. Io ho chiamato, io quando ho<br />
parlato con i genitori ancora a maggio, loro mi avevano detto, è possibile quest'anno fare la<br />
stessa cosa che era stata fatta l'anno scorso, che una classe formata là si possa spostare alle<br />
Todaro? E’ possibile? E io avevo detto certo, sarà possibile. Basta che praticamente gli<br />
abitanti del Borgo accettino <strong>di</strong> andare là. In che numero devono accettare? Certamente non<br />
se<strong>di</strong>ci. Questo avevo detto: certamente non se<strong>di</strong>ci. Deve essere un numero”.<br />
Sindaco: “Mi scusi, la logica <strong>di</strong>rebbe….”.<br />
Preside: “Se per fare una classe, voglio <strong>di</strong>re le classi -io poi qua ragiono da Dirigente<br />
Scolastico- le classi devono essere equilibrate”.<br />
Sindaco: Mi scusi, Professor Pasetto….”.<br />
Preside: “Non può esserci una classe da <strong>di</strong>eci e una da ventotto”.<br />
Sindaco: “Su questo ha perfettamente ragione, però logica vuole, anch'io mi sono interrogato<br />
su queste cose da questo punto da citta<strong>di</strong>no. Ho detto scusate un attimo se abbiamo sei<br />
prime, mi sembra logico, io non entro nel merito dei numeri, delle questioni vostre che sono<br />
anche complesse, ma logica <strong>di</strong>rebbe: in un <strong>Comune</strong> ho sei prime e ho tre plessi scolastici, che<br />
logicità c'è a farne quattro in uno, due in un'altra e zero in quell'altro? Prima domanda.<br />
Sarebbe più logico <strong>di</strong>re, tre, due, uno, ma logicamente lo <strong>di</strong>co, non lo <strong>di</strong>co per… L'altra<br />
domanda, che mi sorge spontanea e logica è: e se in una classe sono in ventiquattro e la metà<br />
<strong>di</strong> ventiquattro è do<strong>di</strong>ci e in un quartiere sono quattor<strong>di</strong>ci, io <strong>di</strong>co se<strong>di</strong>ci, Lei <strong>di</strong>ce quattor<strong>di</strong>ci,<br />
scusi,ma allora se applichiamo anche la legge più banale <strong>di</strong> democrazia uno <strong>di</strong>ce favorisco<br />
dove ce ne sono <strong>di</strong> più e saranno gli altri che, si vogliono adattare, oltre tutto facendo così le<br />
aggiungo, pensi un po’ che per quelli che abitano alle Case Nuove alternative non ne hanno,<br />
ma per chi è iscritto in Borgo avevano altre tre prime dove scegliere <strong>di</strong> iscriverli. Quin<strong>di</strong><br />
veramente non ho trovato e lo <strong>di</strong>co anch'io con molta pacatezza, perché non voglio<br />
assolutamente.., non è un attacco alla sua persona, è per fare chiarezza. Semmai l'attacco<br />
l'ho fatto e lo rifarò e continuerò a farlo a Braggion e a quel partito o a quella lista che lui<br />
rappresenta per le cose che ha scritto nei miei confronti che non accetto assolutamente.<br />
Quello è un attacco, ma è politica e qui non voglio che c'entri, ma nei suoi confronti, lo<br />
riba<strong>di</strong>sco, c'è tutta la stima <strong>di</strong> tutta l'Amministrazione. Vogliamo solo capire perché è successa<br />
‘sta cosa, ma vogliamo farlo soprattutto perché non ci va che ci ricapiti tra un anno, capisce,<br />
perché noi siamo qua assieme con Lei per salvare la scuola quin<strong>di</strong>, se abbiamo commesso<br />
degli errori non vogliamo più ricommetterli e francamente non riesco ancora a capire dov'è che<br />
abbiamo sbagliato, se non che un invito ulteriore ai genitori che faremo a questo punto noi<br />
assieme a Lei da domani mattina perché siano attenti in modo che le iscrizioni siano<br />
tantissime lì, ma già quest'anno c'erano i presupposti per farlo ed è per quello che mi sono<br />
anche un po' e chiudo mi scusi. Guar<strong>di</strong> che non è niente nei suoi confronti. E’ solo sempre per<br />
capire”.<br />
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Sig. Luca Begnini-Pres. Comitato Civico Case Nuove: “Io volevo portare una testimonianza al<br />
<strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti questi conflitti che nascono questa sera e che abbiamo visto sui giornali in questi<br />
giorni. Quando noi del Comitato abbiamo avuto la prima riunione a Case Nuove per cercare, il<br />
nostro intento era quello <strong>di</strong> cercare, <strong>di</strong> fare <strong>di</strong>alogare due Istituzioni. Due Istituzioni che<br />
probabilmente avrebbero potuto mettersi assieme e risolvere questo problema. Io quando l'ho<br />
organizzata personalmente, dopo quella serata non avrei mai detto <strong>di</strong> arrivare ad un epilogo<br />
così amaro nel senso, non della chiusura della cosa, però vedere due Istituzioni che fanno<br />
fatica a <strong>di</strong>alogarsi. Allora io mi sono riassunto, in questi giorni leggendo i giornali, mi sono<br />
<strong>di</strong>viso tutta la cosa in due fasi. Una prima fase dove io mi riconosco, perché devo <strong>di</strong>re che<br />
sono stato anche un po’ parte attiva nel senso, qual'è stato il mio ruolo? E' stato quello <strong>di</strong><br />
mettermi a <strong>di</strong>sposizione su richiesta dei genitori e qui io vorrei sottolinearlo, nessuno è stato<br />
mai tirato per i capelli per avere i quattor<strong>di</strong>ci, quin<strong>di</strong>ci, se<strong>di</strong>ci quelli che erano. Nell'ultima<br />
riunione che avevano fatto il <strong>di</strong>eci giugno a Case Nuove con i genitori che dovevano iscriversi<br />
alla classe prima, che è stata promossa dall'Amministrazione per chiedere quali fossero i<br />
problemi ed eventualmente guardarsi in faccia per <strong>di</strong>re riusciamo a dare quei se<strong>di</strong>ci,<br />
<strong>di</strong>ciassette, <strong>di</strong>ciotto bambini per aiutare il Direttore Didattico eventualmente ad avere anche qui<br />
i numeri, io quello sottolineo, i genitori per primi ci hanno chiesto, a me personalmente visto<br />
che sono il referente un po' del quartiere, <strong>di</strong> farmi un po’ da portavoce e poi sono stati raccolti<br />
questi nominativi e sono stati consegnati in <strong>Comune</strong>. Poi io tecnicamente non so se abbiamo<br />
fatto bene. Dovevamo venire in <strong>di</strong>rezione e questo, se abbiamo sbagliato me ne scuso in<br />
prima persona, però io mi riconosco in questa situazione Todaro, solo in questa prima fase.<br />
Nell'altra fase, quella in cui leggiamo sui giornali, mi <strong>di</strong>spiace, ma <strong>di</strong>ciamo, non mi riconosco<br />
da citta<strong>di</strong>no soprattutto perché c'è stato un momento in cui mi sono messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un<br />
gruppo <strong>di</strong> genitori che, vi garantisco, sono stati fantastici a stare insieme uniti e ad aver voglia<br />
<strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> frequentare con i loro figli una scuola il più vicino casa possibile perché per loro il<br />
trasporto, come sottolineava il Presidente, non è da poco partire alle sette della mattina e via<br />
<strong>di</strong>scorrendo. Poi non ci sono i numeri, non riusciamo a tenerla aperta. Noi abbiamo fatto <strong>di</strong><br />
tutto, però vorrei che veramente ci fosse un riavvicinamento se potessimo fare qualcosa e<br />
tornare ad un <strong>di</strong>alogo. Questo è quello che io da citta<strong>di</strong>no, non da Presidente del Comitato, mi<br />
aspetto. Quin<strong>di</strong> io ho deciso anche personalmente <strong>di</strong> non fare la lettera al Difensore Civico.<br />
Cioè io ho deciso ad un certo punto <strong>di</strong> fermarmi. Quando ho visto che le cose degeneravano<br />
perché non mi sono più riconosciuto. Questa è una cosa. Poi volevo <strong>di</strong>re un'altra cosa, ma le<br />
Todaro sono veramente salve? Nel senso che l'anno prossimo noi ci troviamo con<br />
quarantadue bambini ok. Qui vorrei che ci guardassimo in faccia tutti e <strong>di</strong>cessimo come andrà<br />
a finire perché l'anno prossimo non avremo una seconda alle Todaro. Come facciamo con<br />
questo clima <strong>di</strong> sfiducia che si è creato, con una seconda che non esiste e torneremo ancora<br />
ad avere quarantadue bambini, come facciamo a convincere i genitori a frequentare <strong>di</strong> nuovo<br />
questo plesso scolastico se non riusciamo a garantire una classe prima quest'anno? Grazie”.<br />
Preside: “L'anno prossimo basta che parta la classe prima e non c'è nessun problema. Deve<br />
essere un impegno <strong>di</strong> tutti quello <strong>di</strong> riportare un clima <strong>di</strong> fiducia. Io come scuola ho già<br />
cominciato e il plesso Todaro avrà dal primo giorno <strong>di</strong> scuola tutti gli insegnanti. Abbiamo già<br />
mo<strong>di</strong>ficato un po' l'orario perché era troppo lunga la pausa mensa. Non ce la facevamo a<br />
coprire le ore, eccetera. Altre cose se ci sarà bisogno le <strong>di</strong>scuteremo comunque con l'utenza,<br />
con i genitori, con gli insegnanti. Noi come scuola siamo impegnati ad offrire ai ragazzi delle<br />
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Todaro, ai bambini delle Todaro il massimo livello <strong>di</strong> istruzione possibile. Non so, l'attrezzatura<br />
della scuola da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>dattico è eccellente perché ha le stesse attrezzature del<br />
plesso Salvo D'Acquisto e come scuola, non so adesso. Le carenze dell'e<strong>di</strong>ficio le conoscete<br />
già. Questo è un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> lunga data. Bisognerà fare degli interventi penso. Fare vedere alla<br />
gente, che l'Amministrazione ci tiene nei fatti al plesso. Dopo <strong>di</strong> che, credo che non ci siano<br />
problemi: <strong>di</strong>pende da Voi”.<br />
Dott.ssa Marconi: “Io chiedo un po' <strong>di</strong> pazienza, perché il mio intervento….”.<br />
Sindaco: “Mi permetta, mi scusi. Purtroppo io ho questo triste anche dovere <strong>di</strong> non lasciare<br />
cadere niente nel confuso. Abbiamo appena speso duecentomila euro alle Todaro, per<br />
metterle a posto. Che cosa c'è che non va ancora alle Todaro? Abbiamo rifatto il tetto, non so,<br />
qui c'è il Comitato Civico, abbiamo fatto il cappotto, cosa c'è? A parte che noi vogliamo<br />
ampliarla, ma questo è un altro <strong>di</strong>scorso, ma voglio <strong>di</strong>re, come struttura abbiamo speso<br />
duecento mila euro per che cosa? Cioè no, è per evitare, perché da quello che ha detto Lei io<br />
ho capito, ma può darsi che continui a capire male, che l'Amministrazione deve dare una<br />
<strong>di</strong>mostrazione tangibile che vuole su quel territorio investire sulla scuola. Abbiamo appena<br />
finito <strong>di</strong> spendere duecentomila euro. Non so più <strong>di</strong> così. Cosa devo fare. Già non le cito cosa<br />
vuol <strong>di</strong>re rispettare il Patto <strong>di</strong> Stabilità perché sennò vi terrei qua altri tre giorni. Stiamo<br />
praticamente spendendo, non <strong>di</strong>co tutto, ma quasi tutto in queste opere. Via Stegagno<br />
scusatemi è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, non l'abbiamo mica fatta perché è bella. L'abbiamo fatta per<br />
mettere in sicurezza i ragazzi che Lei mi ha chiesto <strong>di</strong> fare subito appena sono arrivato alla<br />
prima sua riunione. La prima cosa, me lo ricordo perché ce l'ho appuntata, è stata: guardate<br />
che qui l'accesso alla mia scuola è un <strong>di</strong>sastro e io ho detto ha perfettamente ragione, anche<br />
perché io in quel palazzo lì, in quel palazzone che adesso è frequentato da <strong>di</strong>verse persone, io<br />
ci ho vissuto per tanti anni e mi riconosco perfettamente da quello che mi aveva detto. Difatti è<br />
stato un impegno assolto sistemare l'ingresso alle scuole spendendo tanto. Sono tutte opere<br />
che vanno verso una certa pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>, se vuole, qualità <strong>di</strong> vita, ma sicurezza<br />
soprattutto, soprattutto verso i nostri bambini, per cui…. Però, detto questo, se a Lei risulta che<br />
ci sono delle cose da fare: qui a sua completa <strong>di</strong>sposizione come sempre”.<br />
Dott.ssa Marconi: “Io <strong>di</strong>cevo chiedo scusa se chiederò, se il mio intervento sarà un intervento<br />
molto tecnico, ma io penso che cercare <strong>di</strong> spiegare le cose <strong>di</strong>fficili che fa l'Amministrazione<br />
centrale può aiutare un po' tutti a capire che parte dei problemi che sono sorti, sono dentro<br />
proprio a questo. Chi è tecnico dà delle risposte da tecnico dando per scontato che chi non è<br />
tecnico spesso abbia i prerequisiti per comprenderle, ma ogni mestiere ha invece le sue<br />
conoscenza specifiche. Parto quin<strong>di</strong> dal problema classi. Che cosa accade? Ci sono le<br />
iscrizioni. Le iscrizioni vengono al termine previsto dalla Legge inserite a sistema. Vengono<br />
inseriti i co<strong>di</strong>ci fiscali, se il sistema registra due co<strong>di</strong>ci fiscali uguali te li risputa in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong>ce il<br />
dato non è valido. Quin<strong>di</strong> le iscrizioni si traducono in questo per il sistema centrale, cioè per il<br />
MIUR sono dei numeri in base ai quali poi vengono formate le classi. Al Ministero non<br />
interessa se il genitore vuole trenta ore, ne vuole ventisette, ne vuole quaranta le vuole con la<br />
mensa, le vuole il sabato, vuole il venerdì, vuole i pomeriggi. Non gli interessa. Al Ministero<br />
<strong>di</strong>cono: c'è questo numero <strong>di</strong> bambini <strong>di</strong>vido per i parametri dati dalla Legge e risputa in<strong>di</strong>etro<br />
le classi. Passa quin<strong>di</strong> la palla al territorio perché se le iscrizioni, le classi che vengono date<br />
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non corrispondono perfettamente alle iscrizioni, c'è tutto poi un lavoro da fare che impiega il<br />
territorio, sia come amministrazione scolastica, in questo caso un Circolo Didattico, sia come<br />
amministrazione scolastica periferica, la Regione e la Provincia. Quin<strong>di</strong> c'è un organico che<br />
viene fatto subito con le classi e con i numeri e ci sono poi gli adattamenti che vengono fatti.<br />
Che cosa è accaduto in questi due anni? Nel febbraio 2009 i parametri per la formazione delle<br />
classi erano <strong>di</strong> un tipo. Nell'aprile del 2009 i parametri sono stati <strong>di</strong> un altro. Quin<strong>di</strong> nel<br />
febbraio del 2009 i numeri degli iscritti, sia alla Salvo D'Acquisto che alla Todaro, davano tre<br />
classi da una parte e uno dall'altra. Quin<strong>di</strong> il problema, siccome i parametri erano prima del<br />
Regolamento Gelmini e non c'era un numero minimo <strong>di</strong> alunni per classe, non c'era perché<br />
l'unico limite era: per mettere insieme due classi non dovevano essere più <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci alunni.<br />
Quin<strong>di</strong>, se io avessi avuto sei alunni <strong>di</strong> prima e sei alunni <strong>di</strong> seconda, siccome messi insieme<br />
facevano do<strong>di</strong>ci, una pluriclasse non la potevo fare, quin<strong>di</strong> potevo fare classi da sei. Questo<br />
nell'era pre-Gelmini. Quin<strong>di</strong> nel febbraio del 2009, i do<strong>di</strong>ci iscritti della Todaro davano una<br />
classe perché i parametri erano quelli vecchi. Nel frattempo la 133 è stata tradotta, la Legge<br />
Finanziaria del 2008 è stata tradotta in regolamento ed è stato messo il numero minimo <strong>di</strong><br />
quin<strong>di</strong>ci. Quin<strong>di</strong> è passato un tempo perché ci sia un'applicazione. Nell'aprile del 2009,<br />
precisamente il 2 aprile del 2009 con le bozze dei regolamenti, perché i regolamenti Gelmini<br />
sono <strong>di</strong>ventate leggi nell'agosto del 2009, quin<strong>di</strong> le classi le abbiamo fatte con le bozze, ma<br />
comunque il Ministero intendeva applicarle, è sorto il problema delle Todaro. Con i parametri<br />
della Gelmini nell'aprile del 2009 la prima non si poteva più fare, neanche la seconda perché<br />
non aveva i parametri, non aveva i quin<strong>di</strong>ci alunni minimi e la terza ne aveva proprio quin<strong>di</strong>ci.<br />
Quin<strong>di</strong> in quel momento cambiando la legge, una situazione che era una situazione modesta,<br />
ma che stava in pie<strong>di</strong>, non dava preoccupazioni, è <strong>di</strong>ventato un plesso a rischio. Il tre aprile<br />
ero allora la Dirigente Scolastica, ho chiesto, anzi il due aprile stesso, ho sentito l'Assessore<br />
Cavalieri e insieme abbiamo convenuto che della situazione che si era venuta a creare era<br />
opportuno ne fosse a conoscenza tutta la Giunta. Mi incontrai con la Giunta anche allargata,<br />
mi ricordo Marinelli che era presente e illustrai la situazione. Dissi anche che è aprile, c'è una<br />
situazione drammatica, io lotterò fino in fondo con la mia Amministrazione perché applichi il<br />
meno possibile, quest'anno siamo fortunati perché i numeri permettono un giochetto, cosa che<br />
non sarà possibile l'anno prossimo, però se noi tamponiamo la situazione quest'anno ci sarà<br />
poi il tempo per lavorare, ma questa è una scuola a rischio se i Regolamenti Gelmini,<br />
attualmente in bozza, <strong>di</strong>verranno legge. Era aprile, sono <strong>di</strong>ventati legge come decreto 81<br />
nell'agosto del 2009 e <strong>di</strong>co perché c'era la situazione tampone. Cosa accade quando si<br />
infilano dentro i numeri? I numeri vengono <strong>di</strong>visi per venticinque. Quin<strong>di</strong>, se io metto dentro<br />
settanta, me lo <strong>di</strong>vide per venticinque, due classi. Ho il resto <strong>di</strong> venti, mi danno tre classi. Se io<br />
metto dentro novanta mi danno quattro classi, se io metto dentro cento mi danno ancora<br />
quattro classi. Capitava una cosa assolutamente utile per quell'anno, che siccome le classi<br />
erano state date a febbraio, ne erano state date quattro e siccome alla D'Acquisto erano già<br />
piene, prendendo quelli delle Todaro e portandoli alle D'Acquisto, comunque sarebbe scattata<br />
una classe in più alla D'Acquisto. Però i numeri permettevano <strong>di</strong> <strong>di</strong>re va beh, siccome la<br />
speranza è che aumenti la popolazione e arrivi qualcuno, li teniamo separati sperando che<br />
l'anno dopo avvenga il miracolo. L'anno dopo è avvenuto nel senso che adesso abbiamo la<br />
seconda, ma non ha comportato più risorse. Se ci fosse stato, scusate se non fosse stata data<br />
la classe all'origine perché c'erano parametri <strong>di</strong>versi, questo gioco non sarebbe stato possibile.<br />
Perché? Perché una volta fatte le iscrizioni la legge <strong>di</strong>ce anche che il <strong>di</strong>eci per cento in più o in<br />
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meno tu te lo tieni. Quin<strong>di</strong>, se io ad esempio ho cento alunni all'origine mi danno quattro classi.<br />
Se poi <strong>di</strong>ventano cento<strong>di</strong>eci, centodo<strong>di</strong>ci sempre quattro sono…… ecco la <strong>di</strong>fferenza tra le<br />
classi fatte a febbraio e quattro a luglio. Scusate se entro in elementi tecnici, però io penso che<br />
ci siano molti equivoci nati da questo modo <strong>di</strong> procedere del sistema. Nel frattempo cosa c'è<br />
stato? La progressiva applicazione. Allora il primo anno devo tagliarti tre classi, te ne taglio<br />
una sola, perché mica ti metto in ginocchio il primo anno del tutto. Il secondo anno, siccome ti<br />
ho già tagliato una classe ci do dentro perché devo risparmiare. Cioè centomila posti tagliati in<br />
due anni da qualche parte bisogna tagliarli. Quin<strong>di</strong> è chiaro che l'Amministrazione forza la<br />
mano. Quin<strong>di</strong> questa è la situazione. Quin<strong>di</strong> ciò che è stato possibile fatalmente per i numeri<br />
un anno non è detto che sia possibile l'anno dopo. E mi fermo qui, non vi te<strong>di</strong>o oltre sugli<br />
elementi tecnici, ma sono a <strong>di</strong>sposizione. L'ho gestito come Dirigente. Da quest'anno è il mio<br />
mestiere poter lavorare con queste cose. Quin<strong>di</strong> se mi date cre<strong>di</strong>to le competenze cioè le<br />
conosco, i meccanismi li gestisco per tutta la provincia dal punto <strong>di</strong> vista sindacale. Io però<br />
vorrei concludere il mio intervento perché mi sembra che qui non sia stato centrato il cuore<br />
del problema. Le Todaro hanno un problema storico e io do i numeri: i nati del 2001 sono 20<br />
ma se ne sono iscritti 15, il 25% si è iscritto in un'altra scuola. E’ l'attuale quarta. I nati del<br />
2002, 20 e se ne sono iscritti 13. I nati del 2003, 15 quelli dell'anno scorso, quelli <strong>di</strong> quando è<br />
saltato fuori il problema e se ne erano iscritti inizialmente 12. C'è qua Bonamini casa per casa<br />
tutti perché bisognava raccoglierli tutti no perché, quando ne hai solo 15, non se ne può<br />
perdere qualcuno per strada. E' vero che quest'anno la prima non avrebbe dovuto avere<br />
problemi perché i nati del 2004, dai dati che io ho nei miei appunti, perché essendo stata lì<br />
erano 31. Allora il vero problema è: c'è un problema storico, cioè una parte dell'utenza <strong>di</strong> Case<br />
Nuove non si iscrive a Case Nuove e guardate io ho trascorso vent'anni della mia carriera<br />
come Dirigente Scolastico su questo territorio, l'abbiamo affrontato più volte, lo sanno i genitori<br />
rappresentanti <strong>di</strong> classe, i questionari, anche l'anno scorso è stata fatta un'indagine sul tempo<br />
scuola per vedere <strong>di</strong> rendere il servizio più rispondente alle esigenze. Non se ne è andato<br />
fuori. E’ chiaro che prima i numeri non c'era il minimo e quin<strong>di</strong> non ti creava il problema <strong>di</strong><br />
chiudere la scuola, <strong>di</strong>cevo, ma c'è il problema che è storico e dopo tutto il lavoro, le indagini e<br />
quant'altro, io mi sono data questa risposta: il bacino delle Todaro, Mambrotta, Case Nuove, è<br />
un bacino <strong>di</strong>somogeneo. C'è una parte della popolazione che si identifica con quella scuola,<br />
quelli che sono nati lì, che hanno fatto la scuola lì e che vogliono che i loro figli vadano a<br />
scuola lì. C'è, come in tutte le zone periferiche della città, una parte della popolazione che<br />
invece, pressata dalla propria organizzazione familiare, iscrive i figli dove gli fa comodo dal<br />
punto <strong>di</strong> vista logistico. Allora è <strong>di</strong>fficile trovare un modello orario che vada bene a tutti perché<br />
c'è un bacino <strong>di</strong>somogeneo. Io penso che la riforma Gelmini, questi parametri dati, impongono<br />
un lavoro con quella comunità e il nodo da sciogliere è se quella comunità la vuole o non la<br />
vuole la scuola perché quest'anno, tutto il <strong>di</strong>battere è stato uno in più uno in meno e capisco,<br />
perché era cruciale, ma non è su quello che si salva la scuola. Qui occorre vedere con la<br />
popolazione, se la popolazione della Mambrotta e <strong>di</strong> Case Nuove messe insieme, quella<br />
scuola la vuole, perché se la vuole li iscrive i figli e vi <strong>di</strong>co non è un problema <strong>di</strong> modello,<br />
perché è <strong>di</strong>fficile accontentare tutti, perché anche l'indagine dell'anno scorso ha confermato i<br />
sei giorni con due rientri. Ho i questionari presentati ai genitori a giugno del 2009. me ne<br />
possono essere testimoni e hanno risposto tutti e mi ed è stato confermato quell'orario perché<br />
la maggioranza lo voleva. Perché? Perché il questionario glielo fai sempre a quelli che<br />
frequentano, che già hanno scelto quella scuola. Quin<strong>di</strong> io penso che si può rime<strong>di</strong>are a<br />
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questa situazione perché i numeri attualmente ci sono. Speriamo <strong>di</strong> non avere altre batoste,<br />
altre sorprese. Concludo subito Presidente, scusi, bisogna però sciogliere questo nodo perché<br />
ci sono già tre classi deboli e il problema non è nei numeri che abbiamo adesso, il problema è<br />
che molto probabilmente avremo un'altra manovra economica e allora alcuni processi possono<br />
avere un'accelerazione. Qui ci sono tre classi deboli e bisogna fare in modo <strong>di</strong> dare dei segnali<br />
chiari all'Amministrazione scolastica. Cioè voglio <strong>di</strong>re quest'anno la classe prima, per <strong>di</strong>re<br />
all'Amministrazione scolastica questo è un plesso sano, doveva avere una prima da venti<br />
alunni, no da quin<strong>di</strong>ci, non so se mi spiego. Quin<strong>di</strong> io concludo. Chiedo scusa se mi sono<br />
<strong>di</strong>lungata anche con elementi tecnici, ma lo ritenevo necessario. Quello <strong>di</strong> quest'anno, la<br />
seconda che era delle D'Acquisto e <strong>di</strong>venta della Todaro, è una migrazione <strong>di</strong> classi. Quando<br />
l'Amministrazione non deve metterci sol<strong>di</strong> in più, cioè insegnanti in più, scriverla da una parte o<br />
scriverla dall'altra… quando ha i parametri…. mentre sod<strong>di</strong>sfare l'esigenza delle prima <strong>di</strong><br />
quest'anno voleva <strong>di</strong>re dare la quinta classe perché non era più possibile per i numeri: questo<br />
è il problema vero. Io mi auguro che con la popolazione <strong>di</strong> Case Nuove e <strong>di</strong> Mambrotta<br />
insieme si possa fare un <strong>di</strong>scorso franco e aperto e ci sia una scelta della comunità, ma una<br />
scelta che trova gambe nelle persone per poter veramente dare futuro perché evidentemente,<br />
io mi sono assunta la responsabilità come Dirigente Scolastica nei confronti del mio Ufficio<br />
Provinciale <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo in modo forte, no quella scuola perché c'è il piano urbanistico, perché<br />
aumenta la popolazione, però la popolazione deve sentirla propria e quin<strong>di</strong> c'è da far crescere<br />
l'identità <strong>di</strong> appartenenza. L'appartenenza <strong>di</strong> Galvani che è nato lì deve <strong>di</strong>ventare anche<br />
l'appartenenza ..., perché senta propria la scuola, grazie”.<br />
Sindaco: “Dottoressa Marconi, la ringrazio è stato un bellissimo intervento, ma le pongo una<br />
domanda della quale sono già sicuro della sua risposta. Se noi non collaboriamo con l'Istituto<br />
e l'Istituto non collabora con l'Amministrazione e non c'è un rispetto reciproco delle parti, ma<br />
non c'è nello stesso tempo neanche una riconoscenza delle parti, io credo che quello che Lei<br />
auspica <strong>di</strong>fficilmente si possa realizzare. Quin<strong>di</strong> io mi auguro che questa collaborazione<br />
professor Pasetto avvenga da subito, perché non c'è ombra <strong>di</strong> dubbio e l'abbiamo visto anche<br />
quest'anno che le Case Nuove sono in grande <strong>di</strong>fficoltà da questo punto <strong>di</strong> vista ma è proprio<br />
per quello che noi ci aspettavamo maggior collaborazione in tutto questo, tutto qui. Quello che<br />
noi abbiamo voluto significare con questa serata è che noi Amministrazione siamo convinti <strong>di</strong><br />
avercela messa tutta ma non abbiamo avuto altrettanto dall'altra parte la rispondenza nel<br />
metterla tutta. Sbagliamo noi non sto <strong>di</strong>cendo si no, però questo è quello che io mi auguro e<br />
auspico che da domani mattina invece avvenga e spero <strong>di</strong> trovarla d'accordo come spero che<br />
sia d'accordo in quello che ho detto la dottoressa Marconi, non so se ho chiesto una”.<br />
Ass.re Cavalieri: “Volevo far presente che tutto quello che ha detto stasera la dottoressa<br />
Marconi, testimone Lei, me l'ha detto pari pari e presente Lei alla fine <strong>di</strong> giugno quando l'ho<br />
interpellata io nel mio ufficio. Quin<strong>di</strong> quello che Vi ha detto, io lo sapevo già ed ho avuto<br />
conferma stasera e <strong>di</strong> questo la ringrazio. Quin<strong>di</strong> vuol <strong>di</strong>re, come <strong>di</strong>ceva la dottoressa prima,<br />
che se ci parliamo, se c'è collaborazione intanto ci chiariamo le idee e poi si riesce ad arrivare<br />
ad un risultato. Poi lo Stato non vuole, poi ci sono le leggi, la Gelmini, la super Gelmini,<br />
pazienza, non so più cosa farci. Allora andremo a fare manifestazione a Roma. Però per<br />
quanto ci è stato possibile e qua lo riba<strong>di</strong>sco al Consigliere Braggion, per quanto ci è stato<br />
possibile abbiamo fatto del nostro meglio e volevo precisare ancora una cosa col dottor<br />
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Pasetto, che la data del 13 luglio che le avevo detto prima, quando io ho visto gli atti che era<br />
presente la dottoressa Favalezza, il Segretario Generale del <strong>Comune</strong>, siamo andati in due<br />
perché sennò magari non ci vedo bene io così eravamo in due e ne abbiamo contati quin<strong>di</strong>ci<br />
alla data del 13 luglio. Lei può <strong>di</strong>re che i tempi erano scaduti, però il dottor Pontara aveva<br />
detto benissimo il 6 luglio, quin<strong>di</strong> non tanto prima, che non c'erano date perentorie in quel<br />
frangente lì. Se si poteva risolvere il problema bastava la volontà, si poteva risolvere. Fare una<br />
prima da quin<strong>di</strong>ci, fare tre prima <strong>di</strong> là due da venticinque, una da ventisei, francamente non<br />
l'avrei trovato così scandaloso. Per carità, Lei ha fatto sta scelta, ma se ne assuma le<br />
responsabilità, noi non siamo d'accordo. Mi pare <strong>di</strong> avere capito proprio adesso dalla<br />
dottoressa Marconi che se invece da novantuno fossero stati cento quattro prime da 25 non le<br />
toglievamo a nessuno o mi sbaglio! Quin<strong>di</strong> vuol <strong>di</strong>re che classi da venticinque hanno un senso.<br />
La legge lo permette, anzi mi pare non si possa fare <strong>di</strong>versamente. Se invece <strong>di</strong> novantuno<br />
fossero stati 100 o 102 o 103 avremmo avuto classi da 25, classi da 26. Ne avevamo solo 91,<br />
non c'erano date perentorie, le ha fatte perentorie il Presidente perché voleva chiudere, perché<br />
aveva già una strategia sua. Per carità, se ne assuma la responsabilità perché c'è autonomia<br />
scolastica, me l'ha detto il dottor Pontara, c'è un autonomia scolastica. E’ una legge dello<br />
Stato. Per carità io la rispetto, però si <strong>di</strong>ca con chiarezza come stanno le cose, non che<br />
l'Amministrazione non ha fatto niente”.<br />
Dottor. Marconi: Le classi le dà il sistema, date le classi a febbraio uno le può spostare <strong>di</strong> qua<br />
e <strong>di</strong> là e ubicarle, ma non le moltiplica”.<br />
Ass.re Cavalieri: E chi l'ha chiesto questo? Le classi erano quattro e si trattava <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>arci per<br />
quattro, basta, chiudo dai. Sennò ripetiamo le stesse cose. lo sapevamo che erano quattro ”.<br />
Sig. Bonamini- Comitato Civico Case Nuove: “Mi presento: sono del Comitato Civico Case<br />
Nuove, …. anche una richiesta. Prima intendo confermare la neutralità e poi Vi spiego il<br />
motivo anche. Il Comitato ha fatto solo da tramite per mettere le due istituzioni davanti ai<br />
genitori e perché non venisse confusa <strong>di</strong>ciamo la nostra parte io personalmente che sono sia<br />
nel Consiglio Scolastico e tutto quanto se il signor Preside si ricorda quella sera che abbiamo<br />
fatto quella riunione che ha detto il Dirigente Scolastico ci ha detto così, io ho detto guar<strong>di</strong><br />
signor Sindaco, guar<strong>di</strong> che io domani chiamo e <strong>di</strong>co al Preside quello che Lei mi ha detto,<br />
perché mi si può imputare tanti <strong>di</strong>fetti: che sono ... ma ho telefonato al signor Preside e ho<br />
detto signor Preside ieri in riunione il Sindaco, ci sono problemi e mi ha dato la sua versione e<br />
io ho sempre detto anche al signor Preside guar<strong>di</strong> che quello che Lei mi io lo vado a <strong>di</strong>re al<br />
Sindaco. Questo passaggio è sempre stato fatto proprio per fare capire che il Comitato è<br />
neutro. Il Comitato, noi ci siamo sempre preposti, la nostra chiamiamola fede politica, è fuori<br />
dal Comitato. Noi siamo per i citta<strong>di</strong>ni. Infatti tutti i genitori che venivano anche a domandare<br />
qualche consiglio, io personalmente <strong>di</strong>cevo ricordati che quello che è l'organizzazione, del<br />
pullman così parla col Sindaco. Questo lo <strong>di</strong>co perché personalmente …. che quest'estate<br />
siamo stati, dei genitori ..”.<br />
Sindaco: “Mi scusi, una precisazione, attacchi da chi? Non dall'Amministrazione? Lo precisi,<br />
perché non avevo mica capito”<br />
34 3
Sig. Bonamini: “In generale noi abbiamo sbagliato, abbiamo messe in <strong>di</strong>fficoltà le famiglie.<br />
Allora ripeto la neutralità del Comitato. Seconda cosa, forse adesso mi sbaglio, io l'ho detto fin<br />
dall'inizio che sotto queste cose della scuola ci sono tante altre cose. Io la seguo da due anni<br />
perché ancora quando c'era la dottoressa Marconi i vari problemi della scuola…. La verità fino<br />
in fondo secondo me non si saprà mai perché basta vedere il merito che la classe seconda,<br />
quella <strong>di</strong> mio figlio è stata spostata là, l'Amministrazione prende un merito, il Preside si prende<br />
il merito e a me non interessa niente perché a me interessa che quando ottengo una cosa io<br />
ringrazio sempre tutti. Io stasera ho sentito un sacco <strong>di</strong> volte fare il <strong>di</strong>scorso chiu<strong>di</strong>amola qua,<br />
non facciamo più politica, non facciamo più attacchi, non facciamo più polemica però ogni due<br />
minuti mi sembra che salti <strong>di</strong> nuovo fuori un qualcosa. Allora io chiedo solo una cosa, forse<br />
sbaglio perché non sono scafato in queste cose qua. Vi chiedo personalmente, per tanto che<br />
tutti mi <strong>di</strong>cono che non c'entra la politica, in questa cosa qua <strong>di</strong> lasciare fuori la politica nera,<br />
rossa, bianca, qualsiasi cosa. Se avete delle cose da chiarirVi magari chiaritevele Voi senza<br />
tante cose plateali sui giornali o che perché, da come la capisco io, per quest'anno partiamo<br />
con la scuola, l'unica salvezza è la scuola, l'iscrizione l'anno prossimo, se continuiamo a fare<br />
cagnara, l'anno prossimo invece <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci non se ne iscrive nessuno e secondo me è giusto,<br />
<strong>di</strong>ciamo, dare tranquillità, sia per rispetto dei genitori che devono iscrivere i bambini -perché<br />
non è come iscrivere un bambino a palla canestro, se non si trova tra un anno lo cambio: sono<br />
cinque anni- e sia il rispetto anche <strong>di</strong> persone come me o altre persone che sono nei Comitati<br />
Civici. Alla fine io lo faccio, Le spiego il motivo, io lo faccio perché voglio insegnare a mio figlio<br />
che se vuole pretendere qualcosa devi anche dare qualcosa. Però la <strong>di</strong>fferenza tra un<br />
Comitato Civico e le Istituzioni è che il nostro tra virgolette, è un servizio sociale che sentiamo<br />
come impegno, il vostro è anche un lavoro perché sennò qualcuno può <strong>di</strong>rmi Lei poteva fare<br />
meno <strong>di</strong> mettersi in lista ed ha ragione. Io lo faccio anche come volontariato, Voi o il Preside<br />
da una parte è il suo lavoro fare questo, fare queste riunioni siccome è un sacrificio per tutti, io<br />
credo, forse sbaglio o forse faccio un <strong>di</strong>scorso che non vale niente, però <strong>di</strong> tutto quello che è<br />
stato fatto stasera da domani collaboriamo, da domani facciamo, purtroppo è andata così, se<br />
avete delle cose che qualcuno si è sentito offeso o che, è giusto che chi si è sentito offeso da<br />
ambo le parti trovi giustizia, ma che sia un problema tra virgolette vostro che ne resti fuori la<br />
Todaro, che ne resti fuori le Case Nuove e che effettivamente da domani si faccia <strong>di</strong> tutto per<br />
dare una tranquillità ai futuri iscritti. Forse sbaglio questo, forse si poteva fare <strong>di</strong> più, <strong>di</strong> meno,<br />
giusto, o sbagliato”.<br />
Sindaco: “Le <strong>di</strong>co una cosa. Il suo intervento è stato chiaro e anche per certi aspetti non lo<br />
con<strong>di</strong>vido. Le <strong>di</strong>co la verità perché per lo meno non mi tocca, non mi appartiene. Ha detto<br />
delle cose che io non ho mai pensato, mai però voglio <strong>di</strong>re ci sta tutto perché poi l'impressione<br />
che si dà può essere anche il contrario o il contrario <strong>di</strong> tutto. Però su una cosa io vorrei invece<br />
mettere il <strong>di</strong>to e con Voi con<strong>di</strong>viderla. Lei non ritiene che tutto questo che sta succedendo con<br />
qualche inevitabile anche incomprensione e polemica, perché poi quando le cose vanno in<br />
piazza, queste cose sono nel sistema, non sia positivo per le Todaro?”.<br />
Sig. Bonamini: “Ma, io personalmente da genitore, fino ad un certo punto. Da quello che vedo<br />
dagli altri genitori che mi fermano, partendo che Lei può garantirlo, può garantirlo il Preside, io<br />
ho sempre detto il problema delle Todaro parte da un problema dei genitori che non iscrivono i<br />
figli. Cioè non ci sbagliamo. La colpa se la deve prendere chi non iscrive i figli. Io<br />
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automaticamente, scherzando, sempre <strong>di</strong>co bisognerebbe eliminare il piazzale davanti alla<br />
scuola, così non si parla più male <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quell'altro”.<br />
Sindaco: “Ma noi questa sera è da due ore ormai, <strong>di</strong>co due ore, che proprio per evitare<br />
incomprensioni future sulla pelle delle Todaro, che poi vuol <strong>di</strong>re sulla pelle dei bambini,<br />
abbiamo voluto proprio mettere in piazza pubblicamente come la pensiamo noi e come la<br />
pensa l'istituzione scolastica perché è un problema della gente. Non è un problema mio o del<br />
dottor Pasetto. Io credo che, io stasera ho imparato molte cose da questa riunione. Penso, mi<br />
faccio interprete, che …. anche il dottor Pasetto sia rimasto dentro per far capire che noi<br />
abbiamo un obbligo, una responsabilità che va al <strong>di</strong> là, ripeto, delle nostre antipatie o simpatie<br />
e questo io volevo significare e mi pare che ci siamo riusciti. Anche l'intervento della<br />
dottoressa Marconi è calato giusto a fagiolo dove fondamentalmente <strong>di</strong>ce: è vero che noi due<br />
dobbiamo <strong>di</strong>alogare, ma sappiate che anche Voi Comitato Civico e genitori avete una<br />
responsabilità in questo. L’avevamo detto prima anche noi. Adesso però è più presente per<br />
tutti, è più vivo, se vuole. Io sono convinto che adesso quando parleremo col professore delle<br />
Todaro avremo entrambi, come <strong>di</strong>re, una visione <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> come interpretare le cose. Saremo<br />
forse più attenti, più oculati, più collaborativi, almeno lo spero perché altrimenti, tutto quello<br />
che abbiamo fatto, non serve a niente, sia chiaro questo. Quin<strong>di</strong> accetto alcune critiche che<br />
Lei ha mosso, altre no, gliele rimando perché non fanno parte neanche della mie mentalità.<br />
Ok, lungi da me <strong>di</strong> politicizzare qualsiasi cosa e se avessi voluto veramente buttarla in politica<br />
Le assicuro che l'avrei buttata in politica. Ho voluto solo sfiorare minimamente per togliere<br />
anche questo dubbio e mi fa piacere aver sentito quello che mi ha detto il professor Pasetto.<br />
Mi fa piacere perché vuol <strong>di</strong>re che anche Lui non ha niente a che fare con questi sistemi che<br />
nulla hanno a che fare con i figli, con le famiglie e con le scuole. Ne sono felice, contento.<br />
Speriamo, ripeto ancora adesso, <strong>di</strong> cominciare a costruire qualcosa <strong>di</strong> serio. Vuole la replica..”.<br />
Sig. Bonamini: “Questo mi fa piacere e l'ho detto all'inizio. Mi scuso se sbaglio nel parlare.<br />
Quando parlo <strong>di</strong> politica io non mi riferisco solo a Lei. Cioè io quando parlo mi riferisco a Lei,<br />
ho sentito da un'altra parte che viene a riba<strong>di</strong>re, mi riferisco al Preside che ha le sue ragioni.<br />
L'unica cosa che chiedo io- sbagliando, ma magari perché mi sbaglio io nello spiegarmi- se<br />
c'entrasse anche qualcosa <strong>di</strong> politica, se da questa buona fede, dalla quale siamo partiti tutti,<br />
per fare qualcosa <strong>di</strong> buono, poi è subentrata qualche strumentalizzazione politica, la vedo<br />
così: io chiedo tanto a una parte quanto a quell'altra ……. scontratevi se i lampioni della<br />
piazza sono belli, se il marciapiede è brutto, se la rampa è dritta, eccetera. Lasciate stare i<br />
bambini, le famiglie perché per me è un patrimonio, sbaglio nel <strong>di</strong>rlo, però io sono sempre<br />
convinto. Spero che effettivamente, tra virgolette, che la pace sia fatta”.<br />
Sindaco: “Questo io do per scontato e glielo rimando, per primo vengono i figli e le famiglie”.<br />
Sig. Ferroni Paolo: “Io parlo da citta<strong>di</strong>no. Volevo fare solo una puntualizzazione. Io sono<br />
preoccupato dalla piega che ha preso sta faccenda. Allora, io opero nella scuola da anni e<br />
posso <strong>di</strong>re dottor Pasetto è vero, la scuola <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> gode <strong>di</strong> un'ottima reputazione.<br />
Quin<strong>di</strong> intravedo due fasi in questa vicenda: una prima fase in cui, sempre in buona fede, si<br />
potrà forse imputare al Dirigente una scarsa elasticità, questa è la cosa. Mi preoccupa molto <strong>di</strong><br />
più quando c'è un'interpellanza regionale <strong>di</strong> quel tipo, se permettete. Non so se Voi possiate<br />
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<strong>di</strong>ssociarvi da questo come Amministrazione perché se esce quel comunicato lì, che io trovo <strong>di</strong><br />
una gravità inau<strong>di</strong>ta nei confronti del Dirigente, per quel che mi riguarda, io sono preoccupato<br />
dell'immagine <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> se permettere, visto che il Dirigente dovrà operare qua non so<br />
ancora per quanti anni, la cosa mi preoccupa perché noi ci an<strong>di</strong>amo a scre<strong>di</strong>tare il nome che<br />
abbiamo in tanti anni”.<br />
Sindaco: “Guar<strong>di</strong> io le <strong>di</strong>co una cosa e poi lascio a chiunque ribattere a quello che ha detto Lei,<br />
però mi <strong>di</strong>ssocio da tutto al 100%, non ritengo che questo sia un argomento proprio <strong>di</strong> questa<br />
serata. Quello che fanno gli altri, lo fanno gli altri, se ne assumono le responsabilità. La mia<br />
intenzione, quando ho promosso questo Consiglio Comunale straor<strong>di</strong>nario, era <strong>di</strong> andare ad<br />
un chiarimento forte con l'Istituzione scolastica e buttare le basi per una proficua<br />
collaborazione.<br />
Sig. Paolo Ferroni: Io lo apprezzo questo”.<br />
Sindaco: ”Tutto il resto sinceramente lo trovo, per quanto mi riguarda e che riguarda questa<br />
serata, poi se vuole domani invece parliamo <strong>di</strong> tutt'altre cose”.<br />
Sig. Ferroni Paolo: “Credo che Cappon sia <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>, però”.<br />
Sindaco: “Come ?”.<br />
Sig. Ferroni Paolo: “Cappon non è <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong>?”.<br />
Sindaco: “Sì, ma non fa parte <strong>di</strong> questa…..”<br />
Ass.re Gaspari: “Anche Braggion che attacca duramente il Sindaco su l'Arena allora. Lei si<br />
<strong>di</strong>ssocia da quello che ha detto Braggion su l'Arena?”.<br />
Sig. Ferroni Paolo: “Io mi posso anche <strong>di</strong>ssociare da quello che ha detto, mi sembra molto più<br />
grave quello che ha detto il Sindaco“.<br />
Sindaco: “Mi scusi perché proprio anche così per non entrare nel merito, siccome che non so<br />
cosa ha detto Cappon. Mi riservo <strong>di</strong> leggere o <strong>di</strong> capire e poi Le <strong>di</strong>rò se mi <strong>di</strong>ssocio, però ripeto<br />
è un aspetto squisitamente politico. Ne voglio stare fuori”.<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Avevamo appena detto <strong>di</strong> tener fuori la politica e quin<strong>di</strong><br />
se vogliamo….”.<br />
Vice Sindaco De <strong>San</strong>ti: “E' ma fa comodo tirarla dentro, fa comodo!”.<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Quin<strong>di</strong> lasciamo stare”.<br />
Ass.re Alloro: “Brevissimo perché dopo esserci spiegati, dopo avere ascoltato tutte le<br />
delucidazioni del caso e aver ascoltato anche le posizioni sia dell'Amministrazione sia del<br />
37 3
Dirigente Scolastico abbiamo raggiunto una chiarificazione e abbiamo formulato tutti gli auspici<br />
perché in futuro non accadano più episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> questo tipo, insomma un vogliamoci bene<br />
generale. Adesso secondo me senza rimestare le cose perché non ne ho assolutamente<br />
l'intenzione, ma essendomi occupato in questa Giunta <strong>di</strong> comunicazione, ritengo<br />
in<strong>di</strong>spensabile ricordare perché abbiamo indetto questa serata. Non l'avremmo indetta, visto<br />
che ci eravamo occupati pubblicamente della questione più e più volte, se non fosse stato<br />
pubblicato sul quoti<strong>di</strong>ano più <strong>di</strong>ffuso nella provincia <strong>di</strong> Verona un articolo in cui il Capo Gruppo<br />
<strong>di</strong> una delle due parti <strong>di</strong> minoranza faceva una serie <strong>di</strong> affermazioni lesive della realtà,<br />
legittime, fa politica, legittime, ma lesive a nostro avviso della realtà dei fatti e lesive <strong>di</strong> quello<br />
che è stato l'impegno dell'Amministrazione su questo problema. Quin<strong>di</strong> noi questa sera non<br />
abbiamo convocato la citta<strong>di</strong>nanza, i Consiglieri, il Preside, per fare un linciaggio, ma solo per<br />
<strong>di</strong>re signori quello che leggete sul giornale che trovate al bar <strong>di</strong> cui parlate dal negoziante non<br />
è la verità, è una versione della verità: quella che ha dato il Capo Gruppo Braggion. Dati alla<br />
mano Vi <strong>di</strong>ciamo quello che abbiamo fatto, che non è niente, non è l'inerzia come ha detto il<br />
Capo Gruppo <strong>di</strong> minoranza Braggion, ma è stato questo, questo e questo. E credo che<br />
ciascuno <strong>di</strong> Voi questa sera abbia potuto toccare con mano, sentire quanti e quali atti, incontri,<br />
riunioni, scervellamenti sono stati messi in pie<strong>di</strong> per risolvere un problema che abbiamo<br />
ritenuto da amministratori consapevoli e scrupolosi importante per la nostra comunità. Quin<strong>di</strong><br />
non è questa una riunione nata per fare i processi pubblici, ma solo per <strong>di</strong>re signori non fatevi<br />
l'idea, perché poi in giro si <strong>di</strong>ce ecco ve<strong>di</strong> il Sindaco fa niente, l'ha detto Braggion, l'ha detto<br />
L'Arena è la verità. No, non è la verità, punto”.<br />
Cons. Toffalini: “Grazie Presidente. Ma dopo due ore e mezza <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione e proclami da<br />
parte della maggioranza <strong>di</strong> alcune situazioni che si sono create, io da spettatore, … ho avuto<br />
solo uno scatto d'ira in un momento in cui parlavano insieme Vice Sindaco, Sindaco e<br />
Assessore, nei confronti del Preside. E' sempre così, non ho mai parlato, è sempre così,<br />
Franco, va beh, insomma. Siccome questa è aperta, posso permettermi anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>re Franco,<br />
è sempre così”.<br />
Vice Sindaco De <strong>San</strong>ti: “Non ho mai parlato, che se avessi parlato, magari sarebbe stato<br />
meglio”.<br />
Cons. Toffalini: “Ascolta Franco. Il Preside ti ha richiamato per alcuni atteggiamenti. Io ho<br />
seguito attentamente tutta la serata con tranquillità e con senso anche <strong>di</strong> una persona che<br />
<strong>di</strong>ce: sono in minoranza, ascolto cosa deve <strong>di</strong>re la maggioranza, ho l'impressione che sia<br />
un'inquisizione nei confronti del Preside, voglio capire, vengo a questa riunione. La riunione<br />
però la percepisco dai giornali il giovedì mattina e la convocazione mi arriva al pomeriggio a<br />
casa. Io <strong>di</strong>co sarebbe buona cosa per le prossime volte signor Sindaco, che arrivasse prima ai<br />
Consiglieri e poi fosse data notizia ai giornali. Lo so che i giornali hanno fame <strong>di</strong> notizia, lo so<br />
che i giornali, come <strong>di</strong>ceva adesso l'Assessore alla Comunicazione, basta che scrivano un<br />
articolo e devono accalappiare l'attenzione. Quin<strong>di</strong> non è una nostra intenzione formulare delle<br />
controversie politiche, ma è chi riceve oggi con attenzione alcune <strong>di</strong>chiarazioni e le interpreta,<br />
perché siamo in una libera stampa, fortunatamente. Allora <strong>di</strong>co, se in tutto questo il nostro<br />
lavoro deve essere questo, io avrei intrapreso questa riunione prima con dei dati tecnici come<br />
sono stati fatti dalla dottoressa Marconi e poi avrei sviluppatole politiche del perché e del per<br />
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come ci sono queste contrapposizioni. Voglio ricordare, come <strong>di</strong>ceva qualche spettatore dalla<br />
sala,che il Consigliere Regionale Cappon è stato Presidente dell'Isac. L'Isac è l'Istituzione<br />
Servizi al Citta<strong>di</strong>no dell'Amministrazione comunale ..che opera politicamente e in maniera<br />
attiva anche con la scuola perché ha le funzioni della scuola. Quin<strong>di</strong> non trovo come <strong>di</strong>ce il<br />
Sindaco mi <strong>di</strong>ssocio”.<br />
Sindaco: “Voleva <strong>di</strong>re aveva, no ha, aveva?”.<br />
Cons. Toffalini: “L'Istituzione ha”.<br />
Sindaco: “Cappon, siccome parliamo <strong>di</strong> Cappon e qua non c'è me ne <strong>di</strong>spiace, aveva. Quello<br />
che fa Cappon da quando è stato eletto in Regione Veneto”.<br />
Cons. Toffalini: “Mi scuso signor Sindaco”.<br />
Sindaco: “Non si deve scusare, sembra che Cappon abbia ancora un incarico in questa<br />
Amministrazione, non ce l'ha”.<br />
Cons. Toffalini: “Continuiamo a <strong>di</strong>re signor Sindaco noi siamo democratici lasciamo parlare<br />
tutti e ogni volta interveniamo, interrompiamo su quello che <strong>di</strong>ce. Lei mi lascia parlare, poi<br />
finita la mia <strong>di</strong>chiarazione interviene e <strong>di</strong>ce guar<strong>di</strong> Toffalini, ha sbagliato a chiamare per nome<br />
e per filo e per segno, tutto qua, niente <strong>di</strong> più. Trovo fasti<strong>di</strong>oso e trovo <strong>di</strong> cattivo gusto davanti<br />
a tutta questa gente, questa sera, tutte queste interruzioni che abbiamo fatto perché abbiamo<br />
dato a<strong>di</strong>to alle persone <strong>di</strong> capire che qui è una caciara e non è un Consiglio comunale che si<br />
rispetti per poter parlare seriamente. Questa è una mia impressione, lasciatemela <strong>di</strong>re. Poi Voi<br />
non siete d'accordo, giustamente non siete d'accordo, ma posso, dopo due ore e mezza che vi<br />
ascolto, dare la mia impressione <strong>di</strong> questa sera e <strong>di</strong>re io avrei fatto in un altro modo perché<br />
avrei convocato prima su un tema del genere, perché ricordo all'Assessore che a Telenuovo a<br />
Telearena, sul giornale, il problema della scuola, è stato pubblicizzato dall'Amministrazione il<br />
problema delle Todaro. La reazione della minoranza ad alcune <strong>di</strong>chiarazioni è venuta<br />
conseguentemente: Non è che la minoranza abbia attaccato il Sindaco: L'ha attaccato sulle<br />
<strong>di</strong>chiarazioni che il Sindaco ha fatto sulla televisione, sui giornali, perché io ho visto il Sindaco,<br />
personalmente a Telenuovo con l'Assessore che parlavano del problema e <strong>di</strong>cevano il Preside<br />
è contro l'Amministrazione perché l'Amministrazione vuole fare una cosa e il Preside non<br />
vuole fare questa cosa. Dato <strong>di</strong> fatto che questa sera abbiamo detto le stesse cose, cioè il<br />
Sindaco ha affermato le sue convinzioni e il Preside ha affermato le sue con<strong>di</strong>zioni. Quin<strong>di</strong> la<br />
cosa si protrae da tempo. Non trovo <strong>di</strong>sgustoso l'articolo fatto dalla minoranza nei confronti del<br />
Sindaco perché questo è un Consiglio comunale che parla anche <strong>di</strong> politica, che parla <strong>di</strong> scelte<br />
politiche, che parla <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi amministrativi e su questo il nostro compito che non è questo <strong>di</strong><br />
stasera, infatti la mia domanda era come ci dobbiamo comportare questa sera? Non vuole<br />
essere un intervento politico, ma deve essere un intervento <strong>di</strong> aiuto alle prossime<br />
organizzazioni che verranno fatte <strong>di</strong> questi Consigli Comunali urgenti <strong>di</strong> non prendere atto che<br />
c'è un Consiglio Comunale. Ci sono delle persone invitate alle otto della mattina leggendo<br />
l'Arena, chiedendo poi alla segreteria se ci sono gli inviti e mi chiama il messo comunale alle<br />
13.15 e mi <strong>di</strong>ce sono davanti alla porta <strong>di</strong> casa tua devo consegnarti l'invito per il Consiglio<br />
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Comunale urgente. Ecco queste cerchiamo <strong>di</strong> sistemarle, era solo una preghiera, perché poi<br />
tutti quanti abbiamo le nostre ragioni, tutti quanti abbiamo i nostri pensieri. Dico questo perché<br />
il Consiglio comunale, la maggioranza si è in<strong>di</strong>gnata quando l'amico in sala ha detto che trova<br />
non giusto questo attacco da parte dell'ex Presidente dell'Istituzione comunale che fa politica<br />
adesso in Regione, e tiri fuori un problema <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Martino</strong> che come questa sera, almeno<br />
sembra e gli auspici sono questi, si risolve domani mattina con l'inizio <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> attività,<br />
senza dover mettere in moto la Regione del Veneto e i giornali che poi parleranno <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />
<strong>Martino</strong> che sembra che sia una scuola <strong>di</strong> deficienti, permettetela, anziché avere una scuola <strong>di</strong><br />
eccellenza come tutti noi auspichiamo. Questo credo che sia doveroso <strong>di</strong>re. Questo credo che<br />
sia doveroso in maniera pacata chiedere a questo Consiglio comunale per le prossime volte,<br />
grazie”.<br />
Sindaco: “Allora rispondo io due cose velocemente. Primo: se sarò interpellato dai giornalisti<br />
darò il mio parere quando leggerò l'interpellanza. io non la conosco. Quin<strong>di</strong> e <strong>di</strong> conseguenza<br />
<strong>di</strong>rò come la penso dopo che l'avrò letta. Non deve sfuggire però all'inizio della <strong>di</strong>scussione,<br />
perché allora non an<strong>di</strong>amo da nessuna parte e lo ripeto. Quando Voi fate delle <strong>di</strong>chiarazioni,<br />
l'invito che faccio io in modo pacato è prima informarsi bene e come ho sempre detto anche in<br />
altre occasioni, guardate che il Sindaco in Municipio c'è tutte le mattine e spesso tanti<br />
pomeriggi anche e credo e lo <strong>di</strong>co con convinzione, non ho mai rifiutato il <strong>di</strong>alogo a nessuno.<br />
Quin<strong>di</strong> prima <strong>di</strong> fare certe affermazioni, se siamo persone serie, questo lo <strong>di</strong>co io adesso a Voi<br />
ci si documenta, si fa accesso agli atti, che sono pubblici. Se c'è qualcosa da capire il Sindaco<br />
vi può spiegare tutto, si <strong>di</strong>aloga. Dopo <strong>di</strong> che siete liberi <strong>di</strong> fare come credete, ma per quello<br />
che ho letto su l'Arena nei miei confronti sapendo quello che ho fatto e stasera lo abbiamo<br />
<strong>di</strong>mostrato, è stato un intervento da parte vostra, lo riba<strong>di</strong>sco, scorretto e vergognoso. Ma<br />
soprattutto, la cosa che più mi <strong>di</strong>spiace, è che avete fatto una gran<strong>di</strong>ssima <strong>di</strong>sinformazione sui<br />
citta<strong>di</strong>ni, tutto qua”.<br />
Capo Gruppo Galvani: “Io volevo fare un ringraziamento al Professor Pasetto per essere<br />
intervenuto qui questa sera. Volevo fare un grande ringraziamento alla Professoressa Marconi<br />
perché ho sempre affermato che è persona <strong>di</strong> grande valore. Lo è sia nella scuola che anche<br />
quando è stata Consigliere comunale qui e speriamo in futuro quando avremo <strong>di</strong>fficoltà con le<br />
nostre scuole <strong>di</strong> poter avvalerci proprio dell'esperienza tecnica della professoressa Marconi,<br />
che ci <strong>di</strong>a una mano. Dopo <strong>di</strong> che, vede signor Sindaco, io sarò anche sentimentale, la Scuola<br />
<strong>di</strong> Case Nuove non è la scuola <strong>di</strong> Case Nuove, è la nostra scuola <strong>di</strong> Case Nuove e lì aveva<br />
ragione la professoressa Marconi. Io è trentotto anni che abito da quelle parti lì e quin<strong>di</strong> quella,<br />
anche se non ho più i figli che sono lì, lì è un pezzo <strong>di</strong> me stesso, un pezzo <strong>di</strong> noi e quin<strong>di</strong><br />
giustamente la professoressa Marconi ci ha detto guardate che anche Voi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Case<br />
Nuove dovete fare la vostra parte e in<strong>di</strong>rizzare la gente che abita lì e i nuovi venuti perché i<br />
figli li iscrivano in quella scuola, che è una buona scuola e soprattutto è una scuola, anche pur<br />
piccola, che può curare molto i ragazzini dalla prima alla quinta elementare e quella è una<br />
parte che non può fare né l'Amministrazione pubblica, né il plesso scolastico, lo dobbiamo fare<br />
noi come citta<strong>di</strong>ni. Quando la Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Circoscrizione <strong>di</strong> Mambrotta è andata<br />
ad abitare là, che viene da Verona, Le ho detto guarda quando vai ad abitare a Mambrotta tu<br />
non è che vai ad abitare in una frazione, vai ad abitare in una famiglia perché è talmente<br />
piccola. Si conoscono tutti, è come una famiglia, si conoscono tutti. Lei si è inserita là. Questo<br />
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è quello che dobbiamo dare come citta<strong>di</strong>ni e come Comitati <strong>di</strong> Case Nuove e <strong>di</strong> Mambrotta<br />
perché i nostri figli rimangano e possa ancora sopravvivere quella scuola. Non c'è la politica,<br />
non c'è politica che può fare altrettanto, comunque io ringrazio Lei professore per essere<br />
intervenuto, ringrazio la dottoressa Marconi e speriamo con buona volontà <strong>di</strong> tutti, al <strong>di</strong> là delle<br />
<strong>di</strong>visioni politiche che non sono poi tante in questo paese, <strong>di</strong> poter fare continuare la vita a<br />
quella scuola, che è come <strong>di</strong>co la nostra scuola. E' un pezzo <strong>di</strong> noi, non solo <strong>di</strong> Case Nuove, <strong>di</strong><br />
Mambrotta, ma <strong>di</strong> tutti quelli che abitano a sud dell'autostrada. Siamo in pochi, ci conosciamo<br />
tutti, siamo una grande famiglia e vogliamo che quella scuola continui”.<br />
Capo Gruppo Braggion: “Visto che sono stato più volte interpellato, intanto sono contento che<br />
si sia parlato della questione. E' chiaro che posso fare mia culpa rispetto a non essermi<br />
informato a sufficienza, ma ci sono questioni anche personali, il lavoro, uno non ha il tempo<br />
che può avere per informarsi, però è chiaro che come io magari ho sbagliato ad usare certe<br />
terminologie, ho fatto riferimento però ad un tempo passato. Io non ho fatto riferimento a<br />
dopo. Ho detto che dopo si sono alzati gli animi, questo mi sembra evidente, anche oggi si è<br />
visto. Detto questo dobbiamo salvare la Todaro: Questo è chiaro. Lo abbiamo detto oggi, l'ha<br />
detto il Preside, l'ha detto il Sindaco e credo che a questo punto io lo <strong>di</strong>co. E’ chiaro che nel<br />
momento in cui vedo sul giornale che due istituzioni così importanti si mettono a litigare, io<br />
come Consigliere <strong>di</strong> minoranza non posso tacere queste cose. Ho dato un mio punto <strong>di</strong> vista,<br />
senza documentarmi, per carità è vero. Però rispetto al senso che nel 2009 non è stato fatto<br />
niente e che gli animi si sono aizzati, scusate, basta leggere l'articolo, se volete vi do il<br />
comunicato stampa. Io mi sono concentrato su quello. Poi è chiaro, ha ragione il professor<br />
Cavalieri e chiedo scusa, però non ho il tempo, chiaramente non si ha il tempo per fare tutto<br />
nella vita e chi fa tanto, anche attività sociale come me, molto tempo, è chiaro che non mi<br />
sono informato, però io ho preso questi due punti <strong>di</strong> vista. Quin<strong>di</strong> per me la lezione è questa:<br />
se ci sono problemi all'interno delle Amministrazioni con rapporti scolastici che coinvolgono<br />
anche i citta<strong>di</strong>ni non an<strong>di</strong>amo sul giornale, parliamone in Consiglio, invitiamo le persone come<br />
oggi, evitiamo <strong>di</strong> andare sulla stampa perché poi, me ne rendo conto anch'io, quando le cose<br />
vanno sulla stampa, non si possono più controllare e io sono figlio, il mio articolo è figlio <strong>di</strong> quel<br />
contesto che si è creato. Ho avuto responsabilità io a crearlo, ma penso che abbiate avuto un<br />
po' <strong>di</strong> responsabilità anche Voi a creare questo clima. Dopo tutto quello che avete fatto l'avete<br />
<strong>di</strong>mostrato qua oggi, è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti. E quin<strong>di</strong> da domani caliamo il sipario e<br />
cominciamo a lavorare tutti per queste Todaro, per convincere la comunità <strong>di</strong> Case Nuove che<br />
le Todaro hanno un ottima offerta formativa, perché magari può succedere che tra mamme, tra<br />
genitori, magari viene fuori che si sia qualche problema. Noi evitiamo che questi problemi<br />
vengano fuori. Cioè, non evitiamo, affrontiamoli e <strong>di</strong>ciamo che le Todaro e questa è la realtà,<br />
le Todaro per l'ampiezza che hanno, che è abbastanza ridotta, hanno un'offerta formativa<br />
positiva, dal mio punto <strong>di</strong> vista. Quin<strong>di</strong> collaboriamo tutti e non usiamo più la stampa, non la<br />
uso più neanche io, se Voi chiaramente non me ne date il la. Ecco questo volevo <strong>di</strong>re per<br />
chiudere la questione”.<br />
Sindaco: “Allora, se posso chiudendo, più che chiudere, una battuta su quello che ha detto Lei.<br />
Intanto le scuse sono accettate perché è doveroso, giusto, sempre accettare le scuse, <strong>di</strong><br />
chiunque, però questo non giustifica il fatto che, perché Lei non ha avuto tempo, si debba a<br />
tutti i costi fare delle <strong>di</strong>chiarazioni non esatte, chiaro? Ma questo, finita la polemica. Dopo <strong>di</strong><br />
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che, vorrei <strong>di</strong>re una cosa. Io credo che dobbiamo uscire questa sera con un impegno reciproco<br />
professor Pasetto che è una parola sola: piena e totale e sincera e trasparente collaborazione.<br />
Non vedo altre soluzioni al problema. Se da parte mia non ci sarà me lo faccia presente, io<br />
sarò pronto a recuperare. Mi auguro che altrettanto Lei interpreti la collaborazione,<br />
esattamente nei termini che intendo io perché l'unico e vero obiettivo è quello <strong>di</strong> fare il bene<br />
per la nostra gente, per i nostri ragazzi. Lei lo fa ad<strong>di</strong>rittura per mestiere, perché è un<br />
responsabile importante della nostra comunità. Io cerco <strong>di</strong> fare del mio meglio occupandomi<br />
anche <strong>di</strong> tante altre cose. Aggiungo solo una cosa perché è nel piano delle opere e quin<strong>di</strong> non<br />
sto <strong>di</strong>cendo niente <strong>di</strong> nuovo a tutti i Consiglieri presenti sia <strong>di</strong> maggioranza: sulla Todaro c'è un<br />
impegno <strong>di</strong> circa ottocentomila euro <strong>di</strong> investimenti tra nuova palestra e i parcheggi e<br />
quant'altro, quin<strong>di</strong> più attenzione <strong>di</strong> questa credo che con tanta <strong>di</strong>fficoltà, perché in questo<br />
Consiglio noi <strong>di</strong>battiamo anche <strong>di</strong> Bilanci e <strong>di</strong> Patti <strong>di</strong> Stabilità e quant'altro. Ma mi pare che se<br />
c'è una cosa che questa Amministrazione ha sempre e continuerà a dare è tanta attenzione<br />
negli investimenti alle scuole. Chiedo scusa ho rubato la parola al Presidente del Comitato<br />
Civico. Io penso che dopo <strong>di</strong> Lei possiamo…”<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Si possiamo chiudere sia breve per cortesia”.<br />
Sig.ra Anastasi Gloriana-Pres. Comitato Civico Mambrotta: “Io volevo chiedere una cosa,<br />
cortesemente. Visto che sono successi ‘sti fatti, ... ce li siamo bruciati, febbraio, aprile, giusto?<br />
Posso chiedere un piacere. In novembre un questionario nelle famiglie che Voi conoscete,<br />
l'anno prossimo hanno figli nella nostra zona che vanno in prima elementare che <strong>di</strong>cano sì o<br />
no a novembre se vogliono iscriverli. Per esempio a Verona mandano è una pubblicità, perché<br />
ormai i vari plessi si fanno pubblicità, mandano il pacchetto formativo della scuola a novembre.<br />
I genitori scelgono se iscriverli. Io come Comitato Civico delle Mambrotta mi prendo l'impegno<br />
<strong>di</strong> andare casa per casa a chiedere se vengono o meno, però dateci gli strumenti. Io non so i<br />
tempi, non so le date che servono per le scadenze naturali <strong>di</strong> queste iscrizioni. Io non ho più<br />
figli, vorrei averli ma sono vecchiotta, ho figli molto più gran<strong>di</strong> e non li ho più alle elementari,<br />
però mi impegno a capire, mi <strong>di</strong>ca Lei Preside, guar<strong>di</strong> che l'anno prossimo entro febbraio devo<br />
avere cinquanta, però i numeri devono essere certi, devo avere cinquanta iscritti e noi ci<br />
attiveremo per fare. Questo penso sia un compito del Comitati Civici. Io me lo prendo come<br />
impegno qui davanti al Sindaco, però Vi prego chiarezza nelle cose non sballottarci è qua, è lì<br />
è là è su, ma mi piacerebbe capirci bene, grazie a tutti”.<br />
Preside: “Volevo concludere. Sicuramente faremo questo. Abbiamo sempre fatto comunque<br />
perché tutti i bambini che nascono in quell'anno lì vengono raggiunti da una comunicazione<br />
personale in cui gli si comunica la situazione della scuola, eccetera. Lo abbiamo sempre fatto.<br />
L'anno prossimo certamente terremo conto dell'esperienza <strong>di</strong> quest'anno. Per quello che<br />
riguarda la conclusione della serata, io sono felice che si giri pagina e che si pensi all'anno<br />
prossimo. Per quello che mi riguarda, io ritengo <strong>di</strong> non avere mai fatto <strong>di</strong>rettamente polemica<br />
con l'Amministrazione comunale. Ho risposto soltanto a degli articoli, a dei comunicati stampa<br />
che ho ritenuto così, offensivi nei miei confronti e mi hanno obbligato a rispondere. Però credo<br />
<strong>di</strong> essere sempre stato nei limiti, <strong>di</strong> avere sempre considerato l'Amministrazione come<br />
un'Istituzione con cui io devo collaborare e voglio collaborare. Ho già radunato i genitori delle<br />
Todaro, iscritti alle Todaro quest'anno, ieri pomeriggio e li ho rassicurati, ho detto ci sono delle<br />
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polemiche in giro, ma Voi sappiate che io sono sereno, perché so <strong>di</strong> avere agito con coerenza<br />
e con correttezza e Vi assicuro l'impegno spassionato per quest'anno. Non so se c'erano dei<br />
genitori presenti a questa riunione, comunque questo è lo spirito con cui io inizio questo anno<br />
scolastico. Nessuna polemica verso nessuno. Si gira pagina e si lavora per il meglio dei nostri<br />
bambini e dei nostri ragazzi. Questo è il <strong>di</strong>scorso, grazie a tutti, buona serata e arrivederci!”.<br />
Presidente del Consiglio Comunale: “Grazie a Lei signor Preside. Grazie a tutti coloro che<br />
hanno partecipato ed è stata una <strong>di</strong>scussione abbastanza serena. Grazie, buona serata a<br />
tutti!”.<br />
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO<br />
Enrico Ottocento Dott.ssa Donatella Favalezza<br />
NB: nel verbale è trascritto quanto registrato nel corso della seduta tenuto conto che<br />
La parole non u<strong>di</strong>bili sono sostituite da puntini come lo sono spesso ripetizione, avverbi, interiezioni che, efficaci nell’esposizione<br />
verbale, rendono meno comprensibile il senso del <strong>di</strong>scorso quando tradotto in forma scritta;<br />
Si è aggiunto qualche pronome- scritto in corsivo;<br />
Per alcuni verbi la terza persona singolare è stata sostituita dalla terza persona plurale- scritti in corsivo;<br />
I puntini alla fine degli interventi sono stati scritti per evidenziare che la frase è rimasta sospesa.<br />
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