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CAPITOLO 2 §8. EQUAZIONE DELLA RETTA IN ... - Ivan Cervesato

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58 capitolo 2<br />

calcolo delle ordinate y1 e y2 dei punti di intersezione, valori che invece è necessario conoscere se si vuole<br />

applicare la (2.1).<br />

ESEMPIO 8.5 Calcolare la distanza tra i punti di intersezione tra la retta di equazione y = −x + 1 e la curva<br />

(circonferenza) di equazione x 2 + y 2 + 2x − y − 1 = 0: ponendo a sistema<br />

y = −x + 1<br />

x 2 + y 2 + 2x − y − 1 = 0<br />

ed eliminando la y, dopo brevi passaggi si ottiene l’equazione 2x 2 + x − 1 = 0 che dà x1 = −1 e x2 = 1/2,<br />

che sono le ascisse dei punti A e B di intersezione.<br />

Usando la (8.21), senza dovere calcolare le ordinate di A e B si ha subito<br />

AB = | 1<br />

2 + 1|1 + (−1) 2 = 3√<br />

2<br />

2<br />

§9. <strong>EQUAZIONE</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>RETTA</strong> <strong>IN</strong> FORMA IMPLICITA<br />

La (8.19) mostra che una generica retta del piano è rappresentata da un’equazione lineare in x e y (nel caso<br />

particolare di rette parallele agli assi si avrà solo la x o solo la y, come si è visto).<br />

Vogliamo ora mostrare che l’equazione generale di primo grado in x e in y:<br />

ax + by + c = 0 (9.1)<br />

rappresenta una qualunque retta del piano al variare dei tre coefficienti a, b, c (c è detto termine noto).<br />

Ciò può essere verificato senza difficoltà, analizzando i vari casi possibili:<br />

a) a = 0, b = 0, c = 0: dividendo per b ed esplicitando rispetto alla y la (9.1) assume la forma esplicita:<br />

y = − a c<br />

x −<br />

b b<br />

che evidentemente coincide con la (8.19) ponendo m = −a/b e q = −c/b.<br />

b) a = 0, b = 0, c = 0: la (9.1) viene a scriversi come ax + by = 0 che, ricavando la y, diventa y = −ax/b<br />

che rappresenta una retta passante per l’origine (della forma y = mx ponendo m = −a/b).<br />

c) a = 0, b = 0 e c ∈ R: la (9.1) diventa by + c = 0 che, esplicitata, dà y = −c/b, equazione di una retta<br />

orizzontale.<br />

d) a = 0, b = 0 e c ∈ R: la (9.1) diventa ax + c = 0 che, esplicitata, dà x = −c/a, equazione di una retta<br />

verticale.<br />

e) a = 0, b = 0, c = 0: il caso è banale: la (9.1), riducendosi ad un’identità, verificata per ogni coppia di<br />

numeri reali (x, y), rappresenta in effetti l’intero piano cartesiano.<br />

f) a = 0, b = 0, c = 0: anche questo è un caso banale, in quanto l’equazione c = 0 è impossibile e non è<br />

rappresentabile graficamente.<br />

Pertanto, due sono le possibili forme per l’equazione della retta generica: la (8.19) e la (9.1), rispettivamente<br />

in forma esplicita e in forma implicita.<br />

Si possono tenere presenti le seguenti osservazioni:<br />

1. in forma implicita la retta è determinata da due parametri (m e q), mentre in forma implicita i parametri<br />

sono tre (a, b, c);<br />

(9.2)

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