Facciamoci sorprendere - Blue Liguria - Sagep

Silvia Neonato
Facciamoci sorprendere
Let Us Surprise You
Collezionista d’arte e grande sportiva, la regina Margherita,
prima alpinista a scalare il monte Rosa, oggi accoglie il
pubblico in quella che fu la sua villa di Bordighera. Appena
riaperta grazie a un virtuoso progetto pubblico e privato, villa
Margherita si affaccia sul parco dove dipingeva Monet, mentre
all’interno mette in mostra mille pezzi, dal letto a baldacchino, alle
tele dei maestri liguri. Non troppo distante, nel borgo vecchio di
Varigotti, i bambini, liberi come un tempo, tornano scalzi dalla
spiaggia.
Blue ha cercato per voi arenili liberi ma accessibili solo a piedi o in
barca, dal Galeazzone di Oneglia, a San Fruttuoso ombreggiata dall’abbazia
medievale, fino all’aspra Punta Bianca. Da Finale si può
raggiungere una “spiaggia” sui monti, dove in altre ere c’era il mare.
L’armonia riservata di questi luoghi non esclude però la mondanità
di stabilimenti balneari che offrono sport alla moda, lusso o
confort e notti scatenate in musica: a Albisola, Celle, Lavagna. Al
Lido di Lerici, poi, incrocerete il bagnino romanziere Marco Buticchi,
tradotto in tutto il mondo. E queste sono alcune delle 17 spiagge
premiate con la Bandiera Blu 2011 per mare pulito, servizi eco e accessibilità.
Un record italiano.
Per chi ama la storia, consigliamo la spiaggia dell’hotel Cenobio dei
Dogi di Camogli con vista sul golfo di Genova. Per chi predilige la
cucina, a Recco, c’è “O Vittorio”, un secolo di vita, quattro generazioni
all’opera, appena inserito nei Locali storici d’Italia. Se avete voglia
di bere un vino particolar, invece, ecco un itinerario da percorrere
in moto verso i boschi di Praglia e i vigneti di Gavi Ligure, oggi
appena oltre il confine, in Piemonte, un paese antico e silenzioso
che anche nel nome tradisce la propria storia.
La Liguria sorprende sempre. Dalla novità della villa di Bordighera
riaperta in giugno al profumo originario della farinata dell’osteria
Luchin di Chiavari. Arte, boschi e giardini, sabbia e rocce, macchia
verde anche in agosto, paesi antichi dove si fa teatro sotto la luna
come Borgio Verezzi o Portovenere, acciughe al forno con le patate
e gioiellerie, negozi raffinati e mercati.
Non manca neppure un prete scrittore e attore di successo, che accoglie
gli ultimi, quelli che non vuole nessuno e si batte contro i soprusi
dei potenti. È nato a Genova, ha 80 anni suonati, si chiama
don Gallo e ha parlato con Blue. Buona estate.
dear reader
cari lettori
Agreat art collector, and a great athlete, Queen Margherita
was the first Alpine climber to scale Monte Rosa. The spirit
of Italy’s legendary queen can be seen today in her newlyrestored
villa - just reopened thanks to a great public and private
effort - which hold thousands of antiques, from canopied beds to
paintings by Ligurian masters. Villa Margherita looks over the park
where Monet once painted in Bordighera along the Riviera.
Dear reader, Blue, has searched out, just for you, the sandiest
beaches of Liguria in a unique, wild setting. They are accessible
only on foot or by boat. The beach of Galeazzone in Oneglia, San
Fruttuoso under its medieval abbey, and the Punta Bianca
between Bocca di Magra and Tellaro all bring out the best of
Liguria - steep green mountains and cliffs that drop into a crystal
blue sea. But in this issue, we are offering yet more. Finale holds
an “old” beach on its mountains, dating back millions of years.
Albisola, Celle, Lavagna have trendy 21 st century beaches with
luxury sports and DJs. And at the Lido di Lerici, lifeguard Marco
Buticchi writes best-selling novels known the world over. 17 of
our beaches (the greatest number in Italy) have been awarded the
coveted Blue Flag for their pollution-free waters, their beauty, and
their services.
For those who love history, we suggest a visit to the beach at Hotel
Cenobio dei Dogi in Camogli with a panoramic view on the Gulf
of Genoa. For those who love to eat well, nearby Recco is the
home of “O Vittorio”, a restaurant run now for over a century by
four generations of family members. It is on the list of Historic
Places of Italy. And for those who love fish, we have dedicated an
article on delicious, but not all that abundant, Ligurian fish. Enjoy
your fish with a white Gavi wine, which comes from our border
with the Piedmont, which we encourage you to explore on a
motorcycle route across an ancient land, through the woods of
Praglia and the vineyards of Gavi.
Liguria is full of surprises. Art, sea, and sand; market stalls selling
baked anchovies, and jewelry shops selling silver filigree. Liguria
even has its own nationally-famous priest, born right here in
Genoa, who in spite of his 80 years is an actor and a writer. We
give you, dear readers, our interview with Don Gallo, along with
our wishes for a lovely Ligurian summer.
1

Genova
bella da vedere
visita PALAZZO DUCALE e scopri
lo spettacolare panorama della città
dalla Torre Grimaldina
9 luglio > 4 settembre 2011
ORARIO: 10/18
dal martedì alla domenica, chiuso il lunedì
VISITA GUIDATA AL PALAZZO: ore 15.30
dal martedì al venerdì, compresa nel biglietto d’ingresso
Palazzo Ducale, Piazza Matteotti 9
partecipanti alla Fondazione Palazzo Ducale
INFO E PRENOTAZIONI:
tel. 010 5574065 - www.palazzoducale.genova.it
VISITE GUIDATE AL PALAZZO E IN CITTÀ:
il sabato alle 15.30 e la domenica alle 11, a pagamento
sponsor istituzionale della
Fondazione Palazzo Ducale

Anna Castellano
Come diventare città mondo
How to Become a World City
Viviamo una fase complessa: la crisi economica nei paesi
occidentali non è ancora superata. L’incertezza e il rischio
connotano la vita di chi lavora, chi investe, chi
amministra la cosa pubblica. Ma emerge anche la voglia di reagire:
rivolte che aprono nuove speranze nel Nord Africa; ritorno
sulla scena pubblica in Europa e in Italia di un protagonismo
giovanile e femminile che chiede un rinnovamento radicale alla
politica e scelte nette per una nuova qualità dello sviluppo,
come dice il successo dei referendum di giugno.
È una spinta “dal basso” che reclama risposte da ogni soggetto
istituzionale e economico. Che mette in gioco non solo grandi
scelte globali e nazionali, ma anche la capacità di azione locale,
in primo luogo delle città.
L’ho toccato con mano parlando dell’esperienza di Genova con
gli amministratori e gli operatori economici di Sofia, che già si
prepara al ruolo di Capitale europea della cultura, a cui si è candidata
per il 2019.
Le città globalizzate sono i luoghi dove si concentrano le contraddizioni
più gravi, i rischi di degrado, ma anche le risposte,
le chance di innovazione e di sviluppo.
Lo sostiene l’autorevole sociologa Sasskia Sassen, che in primavera
ha partecipato alla “Storia in Piazza” a Genova: intervistata
da Alberto Leiss nel libro Libertà e conflitti nella cittàmondo.
A dieci anni dal G8 di Genova (appena edito da Sagep),
parla proprio del ruolo di “frontiera” che le città oggi svolgono
assai più dei confini dei vecchi stati nazionali.
Le città liguri, con i loro porti in fase di ripresa e una antica
tradizione di apertura, hanno un’occasione storica da svolgere
tra un’Europa ancora in cerca di se stessa e il Nord Africa in tumulto
e in crescita economica. Un’occasione su cui ci fa riflettere
l’anniversario del G8 di Genova del 2001.
Bisogna saper guardare al mondo, e dentro di sé, per scoprire e
valorizzare le energie nuove, le capacità creative che si esprimono
nel linguaggio e nelle modalità della rete.
let’s talk
parliamone
We are living through a complex phase of the world
economic crisis that is not yet over. Uncertainty and risk
are marking the lives of those who work, who invest, who
administer the public good. But the desire to fight back is growing
stronger. Revolts have created new hope for those in North Africa.
And for us in Europe, a new demand for the radical renewal of politics
and the clear choice of a new quality of economic development is
being pushed by the youth and female sectors of society, as witnessed
by the success of the referendum [against the privatization of water,
nuclear energy, and special legal privileges for politicians] in June.
It is a push “from the bottom”, which demands answers from each
governmental and economic subject. It brings into play not just the
great global and national choices, but also the potential of local action,
concentrating on the city.
I saw this personally as I spoke of Genoa’s experience with city
administrators and operators in Sofia, Bulgaria, as it prepares for the
role of European Capital of Culture, as the candidate for 2019.
Globalized cities are places of grave contradictions, with risk of
degradation, but they also hold the answers, offering a chance to
innovate and develop.
This view is supported by the renown sociologist, Sasskia Sassen, who
participated in our “History in the Piazza” in Genoa, and was
interviewed by Alberto Leiss in his book, Libertà e conflitti nella cittàmondo.
A dieci anni dal G8 di Genova (Liberty and Conflict in the
World-City: ten years after the G8 Conference in Genoa; published by
Sagep). She speaks of the role that globalized cities today play as they
become a new form of “border”, replacing the old nation states.
Our Ligurian cities, with their ports picking up in activity and their
tradition of openness, now have a historic occasion to direct their
actions to a Europe that is still seeking itself and a North Africa in
tumult and economic growth. An occasion that we should reflect
upon on the anniversary of the G8 Conference in Genoa.
It is important to know how to perceive the world, and inside of oneself
discover and bring out new energies with all the creative capability
that is expressed in the language and the modes of internet.
3

97
26
19
22
11
23
contents
sommario
STORIE Gli antenati genovesi di Botero
The Genoese Ancestors of Botero
Luciano Caprile 97
1 Cari lettori Dear reader di Silvia Neonato
3 Parliamone Let’s Talk di Anna Castellano
9 La rollata The Drum Roll di Stefano Rolli
112 Il riccio Sea Urchin di Sergio Di Paolo
Opinioni Opinions
11 Camogli, tra Atene e Capalbio
A Cross Between Athens and Capalbio
Augusto Bianchi Rizzi
Domande Questions
13 Isabel Wilkerson
La reporter dei migranti
The Migrants’ Reporter
My favorite place
17 Baustelle, porto e periferie
Baustelle’s Port and Periphery
Lorenzo Tosa
Interviste Interviews
22 Savonarola è Don Gallo
Savonarola is Don Gallo
Lorenzo Tosa
26 Ascanio Celestini, «Così racconto l’italietta»
Celestini: This is How I Tell about Italy
Matteo Macor
Inventori Inventors
19 Cacciatori di parole perdute
Seeking Lost Words
Matteo Macor
Photos
30 La Spezia, colpi di remo
Rowing Races

LUGLIO/AGOSTO 2011 NUMERO 23
Direttore responsabile Editor
Silvia Neonato
Redattore Capo Editor in chief
Renzo Raffaelli
Redazione Editorial committee
Matteo Macor (responsabile di redazione),
Lorenzo Tosa, Alberto Leiss, Sergio Di Paolo,
Pietro Tarallo, Antonella Viale,
Lucia Compagnino
via Corsica 21, 16128, Genova
tel. 010 5959539
www.blue.sagep.it
redazione@blue.sagep.it
Hanno collaborato Contributors
Alessandro Arado, Nanni Basso, Silvia Basso,
Augusto Bianchi Rizzi, Gerardo Brancucci,
Federico Buffoni, Luciano Caprile, Ornella
D’Alessio, Sara Di Paolo, Giuliano Galletta,
Max Morales, Stefano Rolli, Anna Sansa,
Federico Santamaria, Carla Scarsi, Ludovica
Schiaroli, Luca Tixi, Francesco Tomasinelli,
Francesca Traverso, Silvana Zanovello
Traduzioni Translations
Sheila Oppezzi, Genova
Direttore Editoriale Editorial Director
Anna Castellano
Comitato scientifico del progetto “Blue”
Scientific committee
Adriana Albini, Enrique Balbontin, Alessandro
Cavalli, Beppe Costa, Nando Dalla Chiesa,
Carlo Freccero, Lisa Galantini, Alberto Girani,
Eugenio Magnani, Lauro Magnani, Francesca
Pasini, Ennio Poleggi, Carlo Rognoni, Gianna
Schelotto, Maria Teresa Verda Scajola,
Micky Wolfson
Fotografie Photos
Gianni Ansaldi, Elena Arcolao, Archivio
Sagep, Teresa Balzano, Cassa di Risparmio
Padova e Rovigo, Giorgio Di Fede, Daniele
Ferretti, Flickr/Alexandros80, Flickr/Bairo,
Flickr/Jangolo Flickr/Giotesa, Flickr/Iccio83sv,
Flickr/Grunig, Flickr/Wiltron4, Flickr/Lilium
1967, Flickr/Lois Slokoski, lickr/ByMantxo,
Flickr/Luisa Trieste, Flickr/ Radiofreccia64,
Flickr/Sam Green Photograhy, Flickr/Osky77,
Flickr/Papernikke, licker/JPFunkers, Irina Leite,
Laprimaweb.it, Matteo Macor, Photo Mazza,
Miss Muretto, Photo Novelli, Giulia Pastorino,
Gennaro Pazienza, Carola Peri, Renzo Raffaelli,
Francesco Rastrelli, Massimo Rivara, Ugo Roffi,
Andrea Serafini, Francesco Tomasinelli
Grafica e impaginazione Graphic design
Visgrafica, Genova - Sabrina Servi
Matteo Macor, Marco Fiorello
Editore Publisher
Sagep Editori Srl
via Corsica 21, 16128 Genova
info@sagep.it - www.sagep.it
Stampa Printing
Giuseppe Lang arti grafiche Srl
Il mare da scoprire
The Riviera Seaside
32
Cover Story
32 Il mare da scoprire
The Sea to Discover
Silvia Neonato
36 Una spiaggia per tutti.
La mappa delle spiagge “più Blue”
A beach for everyone. The Map
37 A Ponente ciottoli come uova
To the West, the Sea Pebbles Are like Eggs
Antonella Viale
39 Tintarella di luna
By the Light of the Moon
Silvia Basso
42 Paleospiagge, i racconti del mare
Paleolithic Beaches and Tales of the Sea
Gerardo Brancucci
47 Stevenson a San Fruttuoso
Stevenson in San Fruttuoso
Carla Scarsi
51 Maschera, pinne e kayak
The Mask, the Fins and the Kayak
Luca Tixi
62 Il bagnino che scrive romanzi
The Lifeguard Who Writes Novels
Renzo Raffaelli
65 Scendere a Punta Bianca
Wild and Sandy
Anna Sansa
67 Sole, drink e musica
Sun, Drink, and Music
Ornella D’Alessio
71 Ombrelloni e canzonette
Songs of Sea and Love
Federico Buffoni
75 Il teatro affacciato sul mare
Theatre on the Sea
Silvana Zanovello
In copertina: “This Summer Begin”, foto di Denis Naccari
www.flickr/denisnaccari

79
News
79 Sarzana, Bauman
al Festival della mente
Bauman at the Festival
of the Mind in Sarzana
Renzo Raffaelli
80 Pop e partigiani
Pop and Partisans
Giuliano Galletta
82 Alpi mistiche di Liguria
The Mystic Alps of Liguria
Antonella Viale
85 Le ceramiche che suonano di Albisola
Albisola: the Sound of Ceramics
Nanni Basso
People
88 Ambra Gaudenzi, una velista in galleria
A Sailor in an Art Gallery
Silvia Neonato
90 Dino Passeri, una vita sott’acqua
An Underwater life
Alessandro Arado
Gusto Taste
93 Voglia di pesce
Longing for Fish
Sara Di Paolo
Tutte le edicole dove trovare Blue sono on line su www.blue.sagep.it
94
Rubriche Survey
104
Blue Slow
102 Il contadino non darwinista
The Non-Darwinist Farmer
Federico Santamaria
Blue Books
104 Due nuovi detective
Two New Detectives
Alberto Leiss
Blue Kids
106 Pimpa, cagnolina a pois
Pimpa, the Polka-dot Dog
Lucia Compagnino
Blue Arte
108 Abc, la galleria è giovane e forte
The Gallery is Young and Strong
Francesca Traverso
Blue Sound
110 New Trolls, è di nuovo rock e barocco
New Trolls: Once Again Rock and Baroque
Max Morales
Itinerari Itineraries
99 In sella tra curve e tornanti,
da Genova a Gavi
In the Saddle on a Winding Road
Ludovica Schiaroli

Sagep Editori S.r.l. - Anno III - Numero 22 - maggio-giugno 2011 - bimestrale - I 5,00 - AUT 7,00 - BE 6,5 0 - E 4,50 - PTE CONT. 6,00 - E 6,00 - RC 340,00 NT$ - D 8,50
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 - CNS/CBPA-NO/GE - n. 22 - anno 2011 - taxe percue – tassa riscossa cmp 1 GENOVA aeroporto
blue
LIGURIA
CULTURA E SOCIETÀ · LEISURE & EVENTS
MAGGIO | GIUGNO 2011 NUMERO 22
5,00
Diving in Camogli
La terra dei formaggi
The Land of Cheeses
Climbing in Finale
All Aboard
I migliori eventi di Liguria
Events in Liguria
Andrea De Carlo
Folco Quilici
Mariangela Melato
Spezia & Santa Margherita:
i festival del mare
The Festival of the Sea
Tutti a Bordo
La Liguria regina delle crociere. L’epopea
dei transatlantici, i tesori dell’arte e i cantieri da primato
Liguria, the Queen of Cruises. The Epoch of the
Oceanliners, Art Treasures and Award-winning Shipyards
Abbonati al nuovo
IN ITALIANO
E INGLESE
Colleziona la Liguria
In ogni numero, servizi originali su luoghi, tradizioni, itinerari
e personaggi della Liguria, in italiano e in inglese.
Per abbonarsi è possibile usare Paypal direttamente dal sito
www.blue.sagep.it, oppure versare 24 euro (48 per chi lo fa
dall’estero) sul conto corrente postale 8271791, intestato a Sagep
Editori, con la causale “abbonamento magazine bimestrale Blue”.
C/o Sagep Editori - via Corsica 21/5 - 16128 Genova
Tel +39 010 59 59 539 - Fax +39 010 86 86 209
info@sagep.it - www.sagep.it
www.blue.sagep.it

Stefano Rolli *
- The winds of change…
- Don't give me the weather report!
* Stefano Rolli, lavagnino, redattore e vignettista del Secolo XIX, ogni giorno disegna per la prima pagina del primo quotidiano genovese.
Stefano Rolli, editor and cartoonist, draws a carton each day for the front page of Genoa’s leading newspaper, Il Secolo XIX.
the drum roll
la rollata
9

I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO
I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
R M M A M
ISOLE EOLIE
DEL PIEMONTE E DELLA LOMBARDIA
SACRI MONTI
I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
I
comincia la caccia
ai tesori
I SASSI DI MATERA
E IL PARCO DELLE CHIESE RUPESTRI
Collana
TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
Questi e altri titoli del nostro catalogo
acquistabili online su www.sagep.it
e in tutte le librerie
I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
CASTEL DEL MONTE
ANDRIA E IL PERCORSO FEDERICIANO
MANTOVA
E SABBIONETA
I TESORI D’ITALIA
E L’UNESCO
Collana
I TESORI D’ITALIA E L’UNESCO
Edizioni in brossura
Formato 11,5 x 21 cm
Pagine 36, 48 o 72
con foto a colori
Euro 4,90
Sagep Editori Srl
Via Corsica 21/5 16128 Genova
Tel 010 5959539 – Fax 010 8686209 – info@sagep.it
LAVILLA ROMANA DELCASALE
DI PIAZZA ARMERINA

(“Marina, Marina, Marina, una ragazza semplice
e carina...”), perché a Sestri Levante ho vissuto il
primo amorazzo con la bella figlia minore dei
proprietari del ristorante Regina sul lungomare
(che ormai da tanti anni non esiste più), perché
a Vernazza ho conosciuto la prima vera travolgente
storia d’amore (quanti gradini da salire
per arrivare a tarda notte, un po’ barcollanti, alla
mitica camera da letto dove Gino Paoli aveva
composto - vero, falso? - “Il cielo in una stanza”!),
perché a Bonassola per più di tre lustri ho
trascorso vacanze meravigliose con i miei figli
(la spiaggia di sabbia di Bonassola…un incanto!)
, perché da quasi quindici anni ho piantato le
tende a Camogli - la città dei mille bianchi velieri
- dove ho il piacere e l’onore di partecipare
alla comunità dei dotti e dei saggi - Piero
Ottone, Giorgio Galli, Francesca Pasini, Renato
Mannheimer, Moni Ovadia, Marco Bechis, Alessandro
Penati, Massimo Fabbri, Grazia Neri, Giuliano
Turone, Andrea Cosulich e tanti altri - che
dà l’impronta alla vita cittadina, rendendo Camogli
una piccola Atene o, quantomeno, una
(“Marina, Marina, Marina, una ragazza semplice e
carina...” [Marina, a simple girl but beautiful]). It was in
Sestri Levante where I first acquired a girlfriend (the
younger daughter of the owners of the Ristorante
Regina on the boulevard on the sea (which for many
years now no longer exists)). And it was in Vernazza
that I had my first tremendously real and heartbreaking
love story. (So many steps to climb to reach in
the dark of the night, on shaky legs, the legendary
bedroom where Gino Paoli wrote - is the legend true or
is it false? - “The Sky in a Room”!)
It was in Bonassola where for more than three summers
I spent marvelous vacations with my children (the
sandy beach of Bonassola is enchanting!). And for
almost fifteen years I set up my tent in Camogli – the
town of a thousand white sailboats – where I had the
pleasure and the honor of participating in the
Community of Sages and the Gifted - Piero Ottone,
Giorgio Galli, Francesca Pasini, Renato Mannheimer,
Moni Ovadia, Marco Bechis, Alessandro Penati, Massimo
Fabbri, Grazia Neri, Giuliano Turone, Andrea Cosulich
opinions
opinioni
Camogli, tra Atene e Capalbio
Camogli, a Cross Between Athens and Capalbio
Sono nato a Milano, figlio di
milanesi, nipote di milanesi, con una
bisnonna tedesca, come tutti i veri
milanesi. Ma ho nel cuore
la Liguria. Perché a San Remo
ho imparato a nuotare
da bambino, perché a Varazze
ho preso la prima cotta
blue
Augusto Bianchi Rizzi *
I was born in Milan. I am the son of Milanese,
the grandson of Milanese, and I even have a
great-grandmother who is German, like all
bona fide Milanese. But my heart is in Liguria.
It was in San Remo that I learned how to swim.
It was in Varazze where I first fell in love
11

lue
* Avvocato, scrittore e
commediografo, ha scritto tra l’altro
AlbaNaia (Mursia 2007, dedicato alla
guerra in Albania di suo padre) e La
guerra di Nene, sempre Mursia,
2009, in cui racconta invece di sua
madre e della vita di “una vedova
del fronte”. Tra le sue opere di teatro
La vita è un canyon, del ’92, con
Anna Galiena
*Lawyer, author, and comedy-writer,
Rizzi has written, among other
books, AlbaNaia (Mursia 2007,
dedicated to his father’s war in
Albania), and La guerra di Nene
[Nene’s War], also with Mursia, 2009,
where he tells of his mother and the
life of a “war widow”. Among his
theatrical works are Life is a Canyon,
1992, with Anna Galiena
12
opinions
Il borgo di Camogli ospita le
vacanze, tra gli altri, di Piero Ottone,
Renato Mannheimer, Moni Ovadia,
Alessandro Penati e Grazia Neri
Italian stars who vacation in
Camogli include Piero Ottone,
Renato Mannheimer, Moni Ovadia,
Alessandro Penati, and Grazia Neri
giovane Capalbio.
Non a caso dieci anni fa a Camogli ho celebrato
le mie seconde nozze: nella festosa sala comunale
gremita di parenti e amici, Carlo Rognoni
(tra l’altro, ex-direttore del Secolo XIX)
con fascia tricolore di traverso sul petto ha celebrato
da par suo - con un discorsetto affettuoso
e molto spiritoso - il mio matrimonio
con - la bella, intelligente, colta, simpatica,
spiritosa - Rosanna Massarenti in bianco con
strascico.
Poi, accompagnati dalla musica del trio Rhapsodija,
tra lacrime di commozione e pioggia beneaugurante
di riso Vialone, noi e tutti gli invitati
siamo saliti al Portofino Kulm, da dove si
gode della più spettacolare vista dell’intera Riviera
di Levante: di qua Portofino, Santa Margherita,
Rapallo giù giù fino a Sestri, di là San
Fruttuoso, Camogli, Recco, Bogliasco fino a Genova.
E al Kulm - dopo il pranzo nuziale con
tanto di prestigiatore che si aggirava tra i tavoli
(il fantastico Eddy) e dopo l’indimenticabile ed
esilarante discorso del Cavalier S. B. ad opera di
Nando Dalla Chiesa (gran imitatore) al momento
del taglio della torta - nel campo da tennis
allestito alla bisogna si sono aperte le danze fino
a notte fonda con la magica musica di Vladimir
Denissenkov.
E poi…Che notte, quella notte!
and others – which gives a special intellectual imprint
to the life in this sea town, turning Camogli into a little
Athens or a young Capalbio.
This why I chose Camogli to celebrate my second
wedding: in the festive Town Hall brimming with
relatives and friends, Carlo Rognoni (who among other
things has been the editor of Genoa’s national
newspaper, Il Secolo XIX) with the mayor’s sash in the
Italian flag colors across his chest, and who celebrated
– with a speech that was both affectionate and witty –
my marriage with the “beautiful, intelligent, cultured,
nice, and witty” Rosanna Massarenti, who wore white
with a long train. Then after, accompanied by the
music of the Rhapsodija Trio, between tears of
emotion and a well-wishing rain of Vialone rice, our
guests and we went up to the hotel on the summit of
Portofino Mountain, Portofino Kulm, with its
spectacular view of the whole Riviera of the Rising
Sun: Portofino, Santa Margherita, Rapallo down down
down to Sestri, over there to San Fruttuoso, Camogli,
Recco, Bogliasco, up till Genoa. And at the Kulm -
after the wedding dinner with a magician travelling
from table to table (the Fantastico Eddy) and after the
unforgettable and exhilarating speech by Cavalier S. B.
a work by Nando Dalla Chiesa (the great imitator), at
the moment when we cut the cake, on the purposely
decorated tennis court the dancing was opened with
the magical music of Vladimir Denissenkov. “Che notte,
quella notte!” [What a night, that night!]
Photo Tomasinelli

Isabel Wilkerson,
la reporter dei migranti
The Migrants’ Reporter
La prima donna afroamericana a vincere il Pulitzer
è una delle penne più famose del giornalismo
internazionale. Corrispondente e capo redattore
è stata inclusa nel Best Writing America che raccoglie i
migliori reportage degli ultimi 30 anni di stampa Usa.
Poi ha deciso di studiare e raccontare all’America la storia
dimenticata della sua gente, l’epopea dei neri del
Sud degli Stati Uniti che tra il 1915 e il 1960 si spostarono
a milioni verso il Nord industrializzato. Isabel Wilkerson
ha presentato a Genova il suo libro, The Warmth
of Other Suns – The Epic Story of America’s Great Migration
(Al tepore di un altro sole, L’epopea della grande
migrazione americana), e all’auditorium del Museo
del Mare, nel cuore di quello stesso porto che «fu il
gateway per tanti degli italiani che andarono a costruire
l’America», ha parlato di giornalismo, politica, cultura
e accoglienza.
Lei insegna giornalismo in alcune delle migliori università
americane: quanto è cambiato il suo mestiere
in questi ultimi anni?
Il ruolo del giornalista è esattamente lo stesso, penso
anzi sia diventato ancora più importante. Si tende a
darlo per scontato, ma saper interpretare, capire, raccontare
gli eventi alla gente rimane fondamentale. Lo
dimostra la notizia dell’anno (almeno per noi americani),
la cattura di Bin Laden dello scorso maggio: gli avvenimenti
più complessi hanno bisogno di essere raccontati
da un “intermediario”.
Però il primo a dare la notizia del blitz nel rifugio
dello sceicco del terrore è stato un blogger pakistano
su twitter.
I nuovi media hanno cambiato il giornalismo, ma solo
Then she decided to research and recount the forgotten
story of her own American people: the epoch of the
blacks of the South of the United States who, between
1915 and 1960, moved by the millions to the North,
the industrialized part of the country. Isabel Wilkerson,
one of the most famous of International journalists,
passed through Genoa to present her book, The
Warmth of Other Suns – The Epic Story of America’s
Great Migration. From the Auditorium of the Museum
of the Sea, in the heart of the same port that was “the
departure gateway for so many Italians who went
to become part of America”, she spoke of
journalism, politics, culture, and welcome.
You have taught journalism in some of
America’s best universities. How has the
profession changed in recent years?
The role of the journalist has
remained exactly the same. In fact,
I would say that it has become
yet more important.
People tend to take it
questions
domande
Matteo Macor
al New York Times, She was the first African-American woman
to win the Pulizer Prize. She has worked as
a national correspondent and chief central
editor for the New York Times. And she has
been included in Best Writing America, the
collection of the best reporting of the last
30 years in the land of the Stars and Stripes.
blue
13
Photo Elena Arcolao

lue
14
questions
Giornalista e scrittrice, Isabel
Wilkerson (nella foto, al centro,
durante la sua visita al Museo del
Mare, insieme ad Anna Maria
Saiano, Agente Consolare degli Stati
Uniti d’America a Genova) è stata la
prima donna afroamericana a
vincere il Premio Pulitzer, nel 1994.
Già corrispondente per «New York
Times» e «Washington Post», autrice
di The Warmth of Other Suns – The
Epic Story of America’s Great
Migration (Random House 2010, pp
640, euro 20), insegna presso la
Boston University
Journalist and writer, Isabel
Wilkerson (center, along with the
Consular Agent for the United
States of America, Anna Maria
Saiano, during her visit to the
Museum of the Sea in Genoa) was
the first African-American woman
to win the Pulitzer Prize, in 1994.
She has been a correspondent for
the New York Times and the
Washington Post, and is the author
of the book, The Warmth of Other
Suns – The Epic Story of America’s
Great Migration (Random House
2010, 640 pages, 20 euros). She is
now a professor at Boston University
nel linguaggio, non nella sostanza. Soprattutto se le notizie
sono vicine, ci si illude che la rete e i social network
possano arrivare prima, ma proprio per questo c’è
ancora più bisogno di chi sappia raccontarle. Il fenomeno
Wikileaks ne è stato un esempio: per decidere come
trattare, filtrare tutti quei file si sono riuniti i migliori
giornalisti dei principali quotidiani americani.
Lo stesso lavoro di filtro che ha compiuto lei con il
suo libro?
Esatto. Ho pubblicato dopo 14 anni di ricerca, in cui ho
intervistato oltre mille persone, raccolto, limato, adattato
una incredibile mole di dati e reperti storici. È venuto
fuori un documentario “senza macchina da presa”
che mi ha permesso di raccontare al popolo americano
una fase della nostra storia caduta nel dimenticatoio.
Che differenze ci sono tra la Grande Migrazione degli
afroamericani del Novecento e gli sbarchi europei
dei nordafricani di quest’anno?
Le migrazioni nascono sempre dagli stessi motivi: si partiva
ieri, come si parte oggi, per cercare giustizia e lasciarsi
alle spalle violenza, oppressione e povertà. La migrazione
dei neri d’America è stata via terra e quindi
relativamente più facile. Per questo più drammatica: le
ondate di poveri che arrivavano al Nord spaventavano
e venivano ghettizzate ancora di più di chi oggi arriva
sulle coste italiane con i barconi.
Le migrazioni sono storie di conquista: di un lavoro,
della pace, della libertà. Noi occidentali, che oggi
vediamo migrare altri popoli, cosa dobbiamo ancora
conquistarci?
La capacità di accogliere la richiesta di aiuto che ci arriva
da questi popoli. Non possiamo prenderci il lusso
di poter ignorare la disperazione di chi arriva in un paese
straniero per migliorare la propria vita. Dobbiamo capirne
le ragioni, rispondere alla loro “chiamata”, saperne
cogliere l’energia e lavorare per una società
cosmopolita, dai tanti colori e dalle tante culture. Quella
che ha fatto crescere jazzisti come Coltrane o Davis,
per esempio, figli della Grande Migrazione dei neri che
ha reso forte l’America.
Photo Elena Arcolao
for granted, but a professional journalist must know
how to interpret, understand, and tell events to the
public, and this remains a fundamental aspect of our
job. This can be seen in the capture of Bin Laden last
May - big and important events need to be told by an
“intermediary”.
But the first person to disseminate the news of the
attack on Ben Laden’s hideout was a Pakistani
blogger on twitter…
The new media has changed journalism, but only the
language, not the substance. Especially if the news
item is located close-by, people elude themselves that
internet and the social network can get there sooner.
But this is precisely the reason why there is more
need for someone who can tell it as it is. The
Wikileaks phenomenon has been an example of that -
to decide how to handle and filter all of those files
required the best journalists of the main American
newspapers.
Would you say that is the same filtering work that
you had to do for your book?
Exactly. It took me fourteen years of research to get to
the point where I could publish it. I had to interview
over a thousand people, then gather, refine, and adapt
an incredible amount of data and historic narratives.
And the end result was a documentary without a
camera, which allowed me to tell the American people
about a phase in our history that has been forgotten.
What are the differences between that Great
Migration of the African-Americans in the 1900s,
and the North Africans who are reaching Europe’s
shore this year?
Migrations always occur for the same reasons. People
left their homes yesterdays, as they do today, to seek
justice and escape violence, oppression and poverty. The
blacks of America did this by land, which is relatively
easy, and for this reason less dramatic. The waves of the
poor who headed north were frightening, and they
ended up in ghettos, much more so than those who are
arriving today on the Italian coast in their boats.
Migrations are stories of conquest, the conquest of
a job, of peace, of liberty. We, westerners, who
today see other peoples migrating to our shores,
should we allow ourselves to be conquered?
The ability to receive the request for help that comes
from these peoples means that we cannot allow
ourselves the luxury of ignoring the desperation of
those who arrive in a foreign land to improve their lives.
We need to understand their reasoning, answer their cry
for help, gather their energy to work for a cosmopolitan
society, of many colors and many cultures. This is what
made the great Jazz musicians, like Coltrane or Davis,
for example, the children of the Great Migration of the
blacks, which has made America grow.
(ha collaborato Sheila Oppezzi)

Photo Flickr/Sam Green Photograhy
Cantautore colto e ricercato, autore di colonne
sonore e hits radiofoniche, cinefilo incallito. Ora
anche scrittore di successo. Le mille anime di
Francesco Bianconi, il frontman della band di culto
Baustelle. In pochi oggi incarnano meglio la figura
della rockstar, con quegli stivali di pelle, un ciuffo tenace
sulla fronte, pause e pose da bohemien. Se Montepulciano
è il paese natale e Milano la città di adozione,
Genova è diventata un po’ il suo laboratorio
artistico. Al punto da essere scelta nel 2006 come location
per il video de La guerra è finita, diretto dal
chiavarese Lorenzo Vignolo e girato tra Valletta Cambiaso,
i “carruggi” e il porto. Già, il porto di Genova.
Luogo di astrazione poetica e di miti riscoperti, per
chi, come Bianconi, è cresciuto sulle colline toscane.
«È un luogo che mi ha sempre affascinato, come tutte
le città portuali. Ogni volta che vengo qui a suonare,
mi piace prendere un momento per me e camminare,
alla scoperta di posti e angoli segreti. Genova ha
questo di bello: per quanto credi di conoscerla, non
finisci mai di scoprire cose nuove», racconta.
All’ombra della Lanterna, Bianconi ormai è di casa. Qui
è venuto l’estate scorsa per il tour estivo, in una villa
Serra traboccante di giovani. Qui è tornato di recente
con in tasca la sua prima fatica letteraria (Il regno
animale, Mondadori), in un doppio reading tra il teatro
dell’Archivolto e il Banano Tsunami. Ma la Genova
di Bianconi è fatta soprattutto di quotidiani disagi
e di edifici popolari.
«L’anima di questa città - spiega - la trovi in periferia,
nei quartieri proletari. Nell’operaio di Sampierdarena
senza ascolto e senza voce. Ciò mi responsabilizza
molto come artista. Se qualcosa non funziona nella
società, gli artisti e gli intellettuali sono chiamati ad
esprimere un disagio, a manifestarlo ad alta voce anche
per chi la voce non ce l’ha».
He is a singer-songwriter who is both cultured and
sought after. He has written sound tracks and
music hits. He is also an inveterate movie-goer.
And now he is a best-selling author. These are some of
the thousand souls of Francesco Bianconi, the frontman
for the “cult” band called Baustelle. Few today can better
personify the figure of a rock star. Leather boots, a
stubborn curl of hair on his forehead, the pauses and the
poses of a true Bohemian. Even if Montepulciano is his
place of birth, and Milan is his adopted city, Genoa has
become his artistic laboratory. So much so in fact, that he
chose Genoa as the location for his video, La guerra è
finita, directed by Lorenzo Vignolo and filmed in the park,
Valletta Cambiaso, the “carruggi”, and the port. Oh yes,
the Port of Genoa. A place of poetic abstraction, of
mystical discoveries, especially for someone like Bianconi
who grew up among the hills of Tuscany.
“It’s a place that has always fascinated me, like all port
cities. Each time I come here to perform, I like to take
some time for myself, and walk around, discovering secret
hidden spots. This is one of Genoa’s charms—the more
you think you know her, the more you discover
something new.” In the shadow of the Lanterna, Bianconi
feels at home. He was here last year for the summer tour
in frescoed Villa Serra brimming with young people. He
also returned here recently with his first literary work in
his pocket (Il regno animale, 253 pages, Mondadori), to do
a double reading at the theatre, Teatro dell’Archivolto,
and the bar, Banano Tsunami. Bianconi’s Genoa is made
up predominantly of daily discomforts and workers’
buildings. “The soul of this city is found on the outskirts. In
the people’s quarters. In the worker from Sampierdarena
who listens without a voice. This adds much to my
responsibilities as an artist. If something isn’t working in
society, artists and intellectuals have the moral duty to
call this out in a voice that the others don’t have.”
blue
my favourite
place
Bianconi: giro il porto e le periferie
Baustelle’s Port and Periphery
Lorenzo Tosa
Classe '73, Francesco Bianconi da
Montepulciano è voce e leader dei
Baustelle. Autore di colonne sonore
e canzoni di successo per Irene
Grandi, Paola Turci, Anna Oxa e
Noemi, lo scorso 3 maggio ha
esordito in libreria con il suo primo
romanzo Il Regno animale
Francesco Bianconi was born in
1973, comes from Montepulciano
in Tuscany, and is the lead singer of
the band, Baustelle. He has written
hits for famous Italian singers—like
Irene Grandi, Paola Turci, Anna Oxa,
and Noemi—and on May 3 just
published his first novel, The
Animal Kingdom, Il Regno animale
17

o degli storioni femmina è
tive, esperienza di varie
passione per le tradizioni.
tirava su lo storione dal
acile utilizzare una fiocina
are di perdere il pesce. Il
a testa rispondendo che,
il pesce e che lo avrebbe
Al peggio, poteva anche
to avrebbe aumentato la
alità di Caviale scadente.
o sulla banchina, il nostro
ndo la barca per un’altra
olse verso di me e con il
ene! Beluga, Bene, bene”,
urlai: “Grazie”.
eluga pescati ogni anno,
questa era stata proprio una grande occasione per
me. Era così anche per i nostri pescatori, Hussein e
Yashar. Portare a terra un Beluga avrebbe alimentato
storie di pesca per mesi con conseguenti festeggiamenti
tra i pescatori. Secondo la voce dei più,
il nostro Beluga era piccolo e non avrebbe dato
origine a molte storie, se non per il fatto che era
stato tirato su da un uomo che aveva solo sette dita
e da un turista Svizzero, ma comunque era sempre
un Beluga, uno dei pesci più apprezzati e leggendari
del mondo.
Due settimane prima, un’altra barca aveva
catturato un Beluga di circa 200 chili. Pensai che
doveva essere stata una vera battaglia tirare su dal
mare un pesce simile ma mi dissero che, invece, era
Prelievo delle uova dalle ovaie.
La delicata operazione viene eseguita
esclusivamente “a mano”.
Salatura del Caviale.
Uno dei più delicati passaggi di preparazione
del Caviale.
– 88 – – 89 –
Aneddoti / trivia
Lo Zar di tutte le Russie.
Il più ricco monarca del mondo!
I palazzi con i saloni riccamente decorati in oro
erano lo straordinario palcoscenico per il più
pregiato Caviale Russo.
Caviale Russo diventò sinonimo dell’establishment Dieckmann e Hansen continuarono ad essere i
della Monarchia Imperiale Russa, delle sue passioni, maggiori importatori di Caviale Russo sia in Europa che
della sua cultura, raffinatezza ed eleganza e, come negli Stati Uniti, proprio sino alla caduta dell’Unione
tale, fece da tramite per aprire una piccola ma signifi- Sovietica nel 1991. Nel 1977, avevo accompagnato mio
cativa vista su quell’epoca leggendaria e fare rivivere padre ad Amburgo dove incontrammo Susanne Taylor,
alcuni dei suoi momenti più splendidi. La richiesta di Presidente della Dieckmann e Hansen. In quell’occa-
Caviale Russo già esuberante a causa dell’improvvisa sione, la signora Taylor mi chiese se avevo intenzione
mancanza di prodotto di minor prezzo, assunse di seguire le orme di mio padre nell’industria del
proporzioni emblematiche ulteriormente inasprite dal Caviale ed io le avevo risposto che, probabilmente, la
fatto che, dopo la Rivoluzione, le industrie di pesca mia passione per la musica avrebbe avuto il meglio di
Sovietiche avevano cancellato tutte le concessioni me e, inoltre, che non ero troppo fiducioso di poter
per la produzione estera di Caviale in Astrakan come essere in grado di seguire le orme di mio padre con
un tempo era invece stato normale. La produzione successo. “In realtà” – mi rispose – “sarebbe sbagliato
di Caviale in Unione Sovietica stava diventando uno cercare di seguire le sue orme e, secondo me, sarebbe
dei segreti di stato custoditi con maggior rigore. Nei lei a doversi creare le sue stesse orme perché penso
successivi ottanta anni, solo pochissimi compratori che l ’industria del Caviale, le sue origini, i suoi clienti
stranieri avrebbero avuto il permesso di visitare uno e il suo universo devono senz’altro essere di grande
dei siti di produzione.
ispirazione anche per la musica”.
Marilyn Monroe
Marilyn Monroe affermava che il suo piatto preferito fosse
il Caviale. “Non mi dispiace gustarlo a colazione, pranzo e
cena,… e magari anche più tardi”.
stato abbastanza facile. Non sono sicuro che tutti
abbiamo lo stesso concetto della parola “facile”! Da
quel pesce si estrassero più di 30 chili di Uova di Pesce
che, all’epoca, rappresentava un valore di mercato
superiore a 75.000 Euro (il prezzo nel momento in
cui scrivo sarebbe tre volte di più). Tuttavia, questa
pesca eccelsa non avrebbe influito sulla paga dei
pescatori. Contrariamente all’opinione comune, in
Iran, i pescatori non erano pagati in base al pesce
che pescavano ma prendevano un salario mensile.
Solo il 35 per cento dei costi di gestione di Shilat
erano coperti dalle esportazioni di Caviale. Il resto
era bilanciato con l’introito delle varie industrie della
pesca. In Iran, dal 1985 al 1991, circa 2500 persone
avevano un’occupazione permanente nel settore del
commercio del Caviale Iraniano.
“Dieci chili di Osetra e dodici chili di Beluga” –
Hussein era salito dietro di me e aveva infranto il mio
sogno ad occhi aperti davanti al grande Mar Caspio.
“non male per una mattinata di lavoro”. Voltandomi,
vidi il suo viso soddisfatto. “Che tipo di Caviale
Osetra abbiamo?” – chiesi, nella speranza che fosse
di qualità Imperiale, le grosse uova dorate. “Perché
non viene a vedere di persona? Abbiamo anche
qualcosa di speciale da mostrarle”. Disse Hussein in
atteggiamento reticente.
Lo seguii sino al centro di lavorazione che, effettivamente,
era una piccola costruzione formata da tre
grandi stanze, una di seguito all’altra. Al centro della
prima, vi era un grande bancone dove gli storioni
venivano misurati e numerati. Quindi venivano
macellati inserendo un piccolo coltello a pochi centimetri
dalle branchie. Immediatamente veniva tagliato
e aperto l’addome dal muso alla coda, mettendo così
– 53 –
– 50 – – 51 – ”
Volume cartonato con
sovraccoperta
Formato 24 x 30 cm
320 pagine con foto a colori
e in bianco e nero
Euro 40,00 (i.i.)
Edizioni nelle seguenti lingue:
ITALIANO, INGLESE,
FRANCESE, TEDESCO
CAVIALE
Una storia magica
INGREDIENTI
PREPARAZIONE
– 285 –
Ostriche pepate
al caviale
-
Quantità consigliate: un’ostrica per un antipasto, tre ostriche per un primo.
Consigliamo di presentare le ostriche su un letto di sale marino grosso.
Ladoucette, Baron de L, Pouilly Fumé
In CAVIALE Una storia magica, la storia mai raccontata dell’universo esotico
e misterioso del Caviale; i suoi protagonisti, le leggende, i segreti,
i suggerimenti e i consigli per evitare le frodi, tutto questo visto
da uno dei più autorevoli protagonisti di questo mercato,
PETER G. REBEIZ, Presidente di Caviar House & Prunier.
Dalla corte di Pietro il Grande di Russia alla produzione dei giorni nostri,
il caviale, da sempre icona del lusso estremo, ha per secoli incantato
e sedotto monarchi, leader mondiali, celebrità
w w w . s a g e p . i t
Nicola II di Russia, 1905.
Dopo la tragica uccisione dello
Zar e dei suoi figli, solo con il
Caviale si potevano ricreare
i fasti dell’ormai scomparso
Impero Russo.
“ Anecdote / t
Audrey Hepburn
Audrey Hepburn era una cliente abituale di Caviar House.
Ogni volta che era in viaggio si recava nel nostro negozio per
acquistare caviale e salmone. Raccontava che quando era “on
the road” sentiva la necessità di far colazione con il suo caviale
preferito, ed era solita acquistare un quantitativo di piccole
scatole di caviale in grado di soddisfare le necessità in base
al numero di giorni di viaggio. La sua gentilezza e semplicità
nei confronti del nostro staff è rimasta leggendaria.
Caviale,
Champagne
e Pallottole.
Caviale,
Champagne
e Pallottole.
”
storione, è essenziale stabilire un rigoroso programma
di pesca. Infatti, un prelievo eccessivo distruggerebbe
il ciclo con conseguente esaurimento della specie. Alla
fine del 19° secolo, in Nord America e in Germania,
l’esaurimento delle risorse ittiche aveva raggiunto un
livello di gravità tale che, in questi paesi, l’approvvigionamento
naturale di storioni diminuì del 90%. Questo
fu il motivo per cui vennero presi vari provvedimenti
legali per vietare definitivamente la pesca degli storioni
su scala industriale. All’epoca, il Caviale Russo non
era esattamente il prodotto di lusso per eccellenza,
ma stava probabilmente diventando l’unico Caviale
ottenibile dovunque. Dato che il mercato al consumo
di Caviale era completamente dominato dagli approvvigionamenti
esclusivi del Mar Caspio, accadde che,
all’inizio del 20° secolo, l’ampia offerta del prodotto
raggiunse livelli anche superiori alla posizione unica
che già aveva, diventando così una merce che, nella
mente del consumatore, veniva esclusivamente
associata alle Corti Imperiali Russe e al tenore di vita
elevato di coloro che erano molto ricchi e famosi.
La posizione del Caviale Russo avrebbe registrato
entro breve tempo una ulteriore crescita che
raggiunse livelli vertiginosi mai visti prima. Subito
dopo la Rivoluzione Russa del 1917, un evento aveva
messo un sigillo duraturo sull’aura virtuale di un altro
mondo che avrebbe avvolto il Caviale del Mar Caspio
per gran parte del 20° secolo: il brutale assassinio
da parte dei Bolscevichi dello Zar Nicola e della sua
famiglia il 16 Luglio 1918, nella cantina di casa Ipatiev
a Ekaterinenburg. Già da questo momento, i grandi
cambiamenti che il mondo traumatizzato stava sperimentando
con la Prima Guerra Mondiale, avevano reso
il passato relativamente recente una magia romantica
come un sogno – un’epoca fantastica di generosa
opulenza era forse scomparsa per sempre. In nessun
altro luogo, questa situazione di prosperità era stata
annientata in modo più disastroso che nella Nuova
Unione delle Repubbliche Socialiste e, nondimeno,
mentre il mondo stava ipotizzando che, con la caduta
della Monarchia, il Caviale Russo sarebbe scompar
invece sopravvisse come un miracoloso organi
vivente del passato.
In mezzo alle ripercussioni generate dall’u
della famiglia reale, il Caviale divenne il p
legame con quel mondo di sogno svanito
della Russia Imperiale.
Così, con la fine della Prima G
l’araba fenice che era stata il Cavi
con un battito d’ali spiccò in vo
possente sfera della sua stori
rimanere per 70 anni. Avvo
mondo discreto degli Zar
di vita, divenne una rein
– 49 –
d
A
Maest
con una
caricati s
stabilimen
sarebbero s
dalle abili man
Caviale. Nono
infreddolito, non
la banchina. Con
immaginavo come
i Master fossero and
questi poderosi pesci

Alla ricerca
delle parole perdute
Seeking Lost Word
Sette giovani precari dell’università italiana hanno
ideato e realizzato per la Zanichelli il dizionario delle
parole difficili, e su queste brevettato un gioco da tavola:
DiLemmi. In radio il primo successo
Seven young Ph.D. scholars came up with and put together
a dictionary of difficult words for Zanichelli (Italy’s Webster’s or Oxford Dictionary)
which has now become a patented board game called DiLemmi, and a radio contest
Alzi la mano chi saprebbe definire con sicurezza
il significato del verbo abballinare. Oppure
spiegare cosa sia il nasco, cosa misuri il cafisso,
quante zampe abbia la tegenaria o che
mestiere faccia il figulinaio. Nel caso non abbiate
mai sentito neanche una di queste parole, vi consigliamo
di acquistare il nuovo Zanichelli, o di rivolgervi
direttamente a Anna, Armando, Alice, Francesca,
Andrea, Elena e Francesco: i sette ragazzi che
hanno ideato e realizzato per la storica casa editrice
bolognese il “dizionario delle parole difficili della
lingua italiana” (in allegato in cd-rom con il vocabolario
2012), elaborandolo per farlo diventare
trasmissione radiofonica e gioco da tavola. Un collettivo
di giovani - e precari - dottorati dell’università
italiana che si sono reinventati “cacciatori di
parole perdute”.
La storia dei sette amici (tutti sotto la trentina e originari
di sette regioni italiane diverse: Liguria, Sardegna,
Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Calabria) e
della loro nuova occupazione comincia sotto i portici
e tra le aule dell’università di Bologna, nell’inverno
2005, nei primi anni del dottorato in filosofia.
Tempi di lezioni (parecchie), prime borse di studio da
ricercatori (modeste), bevute in compagnia (molte)
e una casa in comune: «ci riunivamo nell’appartamento
dove vivevano quattro di noi - racconta
Francesca Pongiglione, 30 anni, la genovese del
gruppo - e passavamo le serate a giocare a quello
che sarebbe poi diventato il nostro gioco. Si sceglievano
le parole più strane, difficili e sconosciute sul
Raise your hand if you are certain you know how
to translate the verb abballinare. Or if you know
what a nasco is, or how to measure a cafisso, or
how many legs a tegenaria has, or just what job a
figulinaio does. If you have no idea of what’s going
on, you can either consult the latest Zanichellli [the
Italian equivalent of a Webster’s or Oxford dictionary]
or simply ask Anna, Armando, Alice, Francesca, Andrea,
Elena, or Francesco. These seven young persons have
just updated the works at the historic Zanichellli
publishing house from Bologna to create “The
Dictionary of the Most Difficult Words in the Italian
Language” (the 2012 version even comes with a cdrom).
They have elaborated on the original dictionary
taking it to TV contest or board game level. This team
of young Ph.Ds from Italian universities has set out to
reinvent the term, “hunters of lost words”.
It’s the story of seven friends. Their labor of love began
under the arcaded porticos of the University of
Bologna in the winter of 2005, the first year they were
working on their Ph.D.s. It was a time of lessons (many
of them), early research scholarships (for exceedingly
modest amounts), social drinking (lots of that), and a
house that they shared together. “Great groups of
friends would gather in the apartment where four of
us were living,” Francesca Pongiglione, 30, recalls, “and
we would spend the evening playing a game we
invented. Each one would choose the strangest words
that came to mind, difficult words, unknown words,
and everyone else would try to make up a definition.
The person who got closest to the real meaning, won.”
inventors
inventori
Matteo Macor
19

lue
20
inventors
Come si gioca a
DiLemmi
How to Play DiLemmi
Ogni mano del gioco dei lemmi è
gestita da un Master, il giocatore
che deve selezionare il vocabolo
che reputa più difficile e dare il
via alla gara tra “parolai”:
comunicata la parola ai
partecipanti, deve scrivere la
definizione corretta su un
foglietto e aspettare che in tre
minuti (una clessidra di tempo) gli
altri giocatori elaborino e scrivano
le loro definizioni inventate. Una
volta scaduto il tempo e lette ad
alta voce le varie definizioni, si
vota quella che si giudica esatta,
e, dopo che il master l’ha svelata e
ha assegnato i punteggi, ci si
muove sul tabellone di un numero
di caselle pari ai punti ottenuti.
Durante il percorso i giocatori
possono imbattersi in caselledifficoltà
che condizionano la
scrittura delle loro definizioni
attraverso una serie di limiti e
giochi linguistici. Per vincere,
invece, il giocatore che per primo
arriva al traguardo deve ricordare
il significato di una delle parole
estratte durante il gioco.
Each round of the lemma game
[dilemma comes from the Greek
word lemma] is run by a Master,
the player who selects the word
challenge. He gives the word to
the players, the “parolai”
[“worders”], who have to write
down their definition on a piece
of paper, and wait three minutes
(timed by the hourglass) for the
others to invent and elaborate
their own definitions. Once the
time is up, and the various
definitions have been read, a vote
is held to decide who came
closest to the truth, as revealed
by the master. Points are then
assigned, enabling the players to
move forward on the board.
During the course of the game
the players may land on
“difficulty” squares, which oblige
them to write their definitions by
using writing composition
methods that restrict or plays on
words. To win, the player who
reaches the finish line, must recall
the meaning of one of the words
extracted during the game.
vocabolario, e ognuno formulava la sua definizione.
E chi andava più vicino al significato corretto
vinceva». Da allora, ad ogni serata passata in compagnia
del dizionario, il gioco delle parole sconosciute
si è via via affinato e arricchito di regole e varianti,
diventando, nel 2010, il brevetto di un gioco
da tavolo a tutti gli effetti, con pedine, dadi, clessidra,
carte-difficoltà e nome sul tabellone: DiLemmi.
«Il nostro passatempo - raccontano i sette, che oggi
si riuniscono tra Bologna, Roma, Sestri Levante e
la tenuta Zanichelli, nella campagna lucchese - è diventato
un gioco strutturato
a tutti gli effetti (ne
riportiamo le regole a
fianco, ndr) che consiste
nell’indovinare il significato
di termini poco noti
e, contemporaneamente,
nell’inventare per questi
definizioni plausibili. Vince,
e si diverte di più, chi
dimostra di saper cono-
scere e “masticare” meglio
l’italiano, aguzzando
l’ingegno, inventando e
creando con i vocaboli
più ignoti, in disuso o
passati di moda della lingua
italiana».
Il collettivo di giovani dottorandi che ha ideato e
brevettato DiLemmi
The Ph.D. scholar/game-makers who invented (and
patented) DiLemmi
In attesa della produzione su larga scala (il brevetto
è all’asta, si saprà entro l’anno quale azienda lancerà
il gioco sul mercato), DiLemmi si è nel frattempo
sdoppiato dando vita a diversi format. Appena usciti
con lo Zanichelli 2012 la prima edizione telematica
del dizionario dei Difficiliora e un quiz interattivo,
il primo grande successo del gioco delle parole
difficili è andato in onda nello scorso maggio, ai microfoni
della trasmissione di Radio24 “Il riposo del
guerriero”. La puntata che ospitava il collettivo dei
sette ha infatti coinvolto decine e decine di ascoltatori,
intervenuti via sms per dare la loro definizione
delle parole difficili proposte dai conduttori, ed è
stata solo un’anteprima della prossima programmazione
autunnale, di cui la versione radiofonica di Di-
Lemmi dovrebbe diventare un appuntamento fisso.
Sintonizzandosi sulle frequenze giuste ci si potrà improvvisare
“cacciatori di parole perdute”, e scoprire
che, per esempio, il nasco è un vitigno sardo, il cafisso
un’antica unità di misura per grano e olio, la
tegenaria un ragno grigiastro (con otto zampe) e il
figulinaio chi lavora la terracotta. E che abballinare
non vuol dire «ballare sulla musica degli Abba» - come
da definizione inventata da un ascoltatore - ma
semplicemente “arrotolare i materassi per fargli
prendere aria”.
And that’s how it all started, evenings spent in the
company of a dictionary. The tale grew in the telling,
as the game was enriched with rules and variations,
until in 2010 it was patented as a table game with all
the obligatory accessories: dice, markers, an hourglass,
difficulty cards, and a name, DiLemmi. “Our
evening pastime became a true structured game,”
the seven reminisce (as they hold a reunion, coming
from Rome, Bologna, Sestri Levante, to the Zanichelli
estate in the Tuscan countryside outside Lucca),
“which takes around two hours, and involves
guessing the meaning of
obscure or unknown
terms, and then finding a
plausible definition for
them [we are providing
our readers with the rules
on the side of this article].
You win, and you also
enjoy the game more, if
you really know the
Italian language well, but
also have a gift for
creativity and invention in
the definitions and
vocabulary. It’s a game
that can also be done at a
party, with a big group of
people,” they continue,
“it’s fun to use your wits, and it also increases your
general knowledge of Italian and its lesser-known
terms and expressions from the past.”
While we wait for the game production to be ramped
up, (the patent is being bid on, and we will know by
Christmas who the lucky winner will be), DiLemmi in
the meantime is mutating into various formats. With
the authoritative Italian dictionary, Zanichelli 2012, an
electronic, Difficiliora Dictionary, is included, along
with an interactive quiz. The first great success of the
Game of the Difficult Words was broadcast to a large
audience last May using the microphones of Radio24.
The episode brought out tons of spectators, who sent
in their text message definitions of the difficult words
the radio talk show host was proposing. This was a
sneak preview for the show coming this autumn,
which will be given a regular broadcast by DiLemmi.
As you listen to the show, and train to be a “Hunter
of Lost Words”, you will discover that a nasco is a
Sardinian vine, a cafisso is an ancient measurement
for grain and olive oil, a tegenaria is a gray spider
with eight legs, and a figulinaio works terracotta.
Abballinare doesn’t mean ballare ballarewith the
Swedish rock group Abba - as per the definition that
a listener called in - but to “roll a mattress to air it
out”.

PRODUZIONI
15 OTTOBRE / 7 NOVEMBRE
stagione 2010 I 2011
CERCHIAMO DI NON
DELUDERVI, MAI.
Misura per misura di William Shakespeare, regia di Marco Sciaccaluga con Eros Pagni
18 NOVEMBRE / 21 NOVEMBRE
La musica è innita di Gian Piero Alloisio e Umberto Bindi
regia di Andrea Liberovici, con Giuseppe Cederna
La 8 FEBBRAIO stagione / 27 FEBBRAIO 2010-2011 appena conclusa ha portato ancora una volta eccellenti risultati:
Il ritorno a casa di Harold Pinter, regia di Marco Sciaccaluga
16 produzioni del Teatro Stabile di cui 14 spettacoli nuovi e due riprese in tournèe
15 MARZO / 3 APRILE
30 spettacoli ospiti fra i migliori del palcoscenico italiano
Operetta in nero di Andrea Liberovici in collaborazione con Luca Ragagnin
regia di Andrea Liberovici
186.000 spettatori (125.000 a Genova, 61.000 in 24 città italiane)
Il 29 bilancio MARZO / 21 chiuso, APRILE per la decima stagione consecutiva, in pareggio
Nora alla prova da Casa di bambola di Henrik Ibsen
regia di Luca Ronconi, con Mariangela Melato
4 nomination ai premi “Maschere del Teatro”: Miglior attrice protagonista Mariangela Melato
per “Nora alla prova”; miglior attore protagonista Ugo Pagliai per “Aspettando Godot”;
PRODUZIONI SPECIALI
miglior spettacolo “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, regia di Marco Sciaccaluga;
9 NOVEMBRE / 16 NOVEMBRE
miglior scenografia Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl per “Aspettando Godot”
Controtempo (Thiorba) di Christian Simeon
18 NOVEMBRE / 25 NOVEMBRE
Il ragazzo dell’ultimo banco di Juan Mayorga
27 NOVEMBRE / 4 DICEMBRE
Un posto luminoso chiamato giorno di Tony Kushner
7 DICEMBRE / 14 DICEMBRE
Ingannati da Ghassan Kanafani / La guerra di Klamm di Kai Hensel
16 DICEMBRE / 23 DICEMBRE
Il buio di giorno di Henning Mankell
RIPRESE
A corpo morto di e con Vittorio Franceschi
Aspettando Godot di Samuel Beckett con Ugo Pagliai e Eros Pagni
RASSEGNA DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
Martedì 13 settembre, ore 18.00
Presentazione della nuova
Stagione 2011-2012
Motor Town di Simon Stephens (GRAN BRETAGNA)
Emma di Howard Zinn (STATI UNITI)
Persone predilette di Laura de Weck (SVIZZERA)
ESERCITAZIONE
alla Corte e a
prezzi invariati d
Ministero Beni e Attività Culturali
SOCI FONDATORI
COMUNE DI GENOVA
PROVINCIA DI GENOVA
REGIONE LIGURIA
SOSTENITORE
SOSTENITORE
PARTNER DELLA STAGIONE
Teatro Stabile di Genova
Piazza Borgo Pila 42 | 16129 Genov
tel. +39 010 5342.1 | fax +39 010
e-mail info@teatrostabilegenova.i

Photo Pino Bertelli
blue
22
interview
Don Gallo nell'insolita veste di
attore teatrale. Dallo
spettacolo di Promomusic in
cui ha impersonato Savonarola,
andato in scena in primavera, è
stato tratto l'omonimo librodvd
Io non taccio
The radical priest Don Gallo
can also act on stage. He
played Savonarola this spring
in the show, Promomusic,
which also produced a related
dvd-book, Io non taccio, I Will
Not Be Silent

Savonarola è
interviews
interviste
Don Gallo
Savonarola is Don Gallo
blue
Il prete ligure porta in scena il frate che cinque secoli fa difese i poveri dalle prepotenze dei potenti.
Spiega: «Lui era un profeta disarmato, come don Peppe Diana e don Puglisi, che hanno pagato con la vita
le loro idee, ma anche don Ciotti e padre Turoldo, ieri. Che hanno sfidato i soprusi del loro tempo,
attirandosi le ire dei poteri forti. Il potere stronca il profeta disarmato»
The Ligurian priest presents Savonarola, the famous friar - who five centuries ago defended the
poor from the powerful - on stage. “Savonarola was an unarmed prophet, like Don Pepppe Diana
and Don Puglisi, who paid with their lives for their ideals, as did Don Ciotti and Father Turoldo in
the more recent past. He who challenges the powerful who abuse their power will attract their
ire. Power kills the unarmed prophet”
Dongallo, a Genova, si pronuncia tutto in
una volta, senza pause, quasi fosse un nome
d’arte. Crasi perfetta per un uomo che,
a 83 anni (da compiere il 18 luglio), ha alle spalle
almeno cinque vite: il giovane salesiano degli anni
’50 e ’60; il viceparroco del Carmine, che nel
1970 convinse gli operai a portare in spalla l’effigie
della Madonna; il fondatore e animatore della
comunità di San Benedetto al Porto, da oltre
trent’anni rifugio e punto di incontro per gli
emarginati, gli ultimi, i vinti di ogni lotta e ogni
generazione. E poi il movimentista instancabile di
questi anni, dal G8 del 2001 al No Dal Molin contro
la base americana a Vicenza, sino al Gay Pride,
dovunque ci sia da puntare un megafono in
difesa dei diritti civili. Infine, lo scrittore di suc-
Dongallo, as they say in Genoa, said in one
breath, no spaces between the honorific and
the name, almost as if it were a stage identity.
The phonetic combination is perfect for a man who—
at age 83 (on July 18)—carries on his shoulders at
least five different life experiences: the young
Salesian scholar of the fifties and the sixties; the
deputy parish priest of Carmine, who in 1970
convinced communist workers to carry the image of
the Madonna on their shoulders; the founder and
soul of the San Benedetto al Porto Community, which
for over thirty years has been a refuge for those on
the fringes of society, the ones who come in last, the
one who have lost all battles and all generations. And
then the indefatigable instigator of the movements
of recent years, from the G8 protests of 2001 to the
Lorenzo Tosa
23

lue
24
interview
Un salesiano anarchico
Don Gallo is an
anarchic Salesian
Nato a Genova nel 1928, di formazione
salesiana, Don Andrea Gallo compie gli
studi teologici in Brasile, prima di
prestare servizio sulla nave-scuola
Garaventa, dove con i ragazzi difficili
rifiuta i metodi repressivi in favore di
una pedagogia basata sulla fiducia e
sulla libertà. È solo la prima tappa di
un’esperienza umana sempre in bilico tra
fede e anarchia, che culminerà negli
anni da viceparroco del “Carmine”, primo
laboratorio della futura Comunità di San
Benedetto al porto, ancora oggi attiva a
fianco degli emarginati e nel recupero
dalle tossicodipendenze.
Se negli anni 2000 lo ritroviamo in
prima linea in tutte le principali
battaglie per i diritti civili (dalle piazze
nei giorni del G8 genovese al Gay pride
di Genova del 2009), nel tempo, insieme
all'impegno politico, sono cresciute
anche collaborazioni teatrali e televisive
(tra tutte quella nella trasmissione cult
di Fazio e Saviano Vieni via con me), libri
come Angelicamente anarchico
(Mondadori, 2005, con prefazione di
Vasco Rossi), Di sana e robusta
Costituzione e Sono venuto per servire
(per Aliberti) e prove da attore come la
recentissima comparsata in “Una
canzone per il Paradiso" di Nicola di
Francescantonio.
Born in Genoa in 1928, he trained as a
Salesian, finished his theological studies
in Brazil, and then went to work on the
boat-school Garaventa, where problem
children are taught by using trust and
liberty instead of repressive methods.
This was his first human encounter with
walking the fine line between faith and
anarchy, which culminated in the years
that he was the deputy parish priest for
the Carmine blue collar area of Genoa.
His experience here led on to the
Community of St. Benedict in the port,
which still helps those on the margins of
society and the recovery of drug addicts.
If in the 21st century we find Don Gallo
on the front lines in all battles for civil
rights, over time, he has developed
political, theatre, and television contacts
(including an icon transmission by Fazio
and Saviano, Come Away with Me, Vieni
via con me), written books like
Angelicamente anarchico (Angelic-ly
Anarchist, Mondadori, 2005, preface by
rock singer Vasco Rossi), Di sana e
robusta Costituzione (Of a Sane and
Robust Constituion) and Sono venuto
per servire (I Have Come to Serve) by
Aliberti, and of course his theatre. He
just finished appearing with Gino Paoli
in Una canzone per il Paradiso, A Song
for Paradise, by Nicola di
Francescantonio.
cesso e l’uomo di spettacolo: quello che in primavera
ha portato le prediche di Savonarola nei
principali teatri italiani: Milano, Firenze, Bologna.
Quasi tre ore di spettacolo dal titolo emblematico
Io non taccio (da cui è tratto l’omonimo libro,
scritto da Stefano Massini e edito da Corvino Meda),
per fare le carte al presente attraverso una
narrazione di cinque secoli fa.
Don Andrea Gallo, come si è sentito nei panni
di attore?
Stanco. Anzi, esausto. Alla fine dello spettacolo,
ho sempre avvertito una grande fatica. Ma, in
fondo, è stato un passaggio naturale. Nella mia
vita, mi sono trovato a interpretare tante parti.
Nell’ascolto del tossicomane, del rom, del migrante,
ho imparato a conoscere culture e costumi
di vita lontanissimi. Senza dimenticare che
vengo dai salesiani, dove studiavamo la tecnica
filodrammatica. Sarà per questo che maestri come
Dario Fo, Franca Rame e Moni Ovadia hanno
sempre visto in me questa vis comica. La stessa di
Fra’ Gerolamo, che giocava con l’ironia e la satira,
senza ferire nessuno.
Com’è nata l’idea di portare in teatro una figura
come Savonarola?
Mi hanno cercato gli amici di Promomusic, i quali
hanno fatto una grande ricerca sul frate domenicano.
Al primo incontro con questo grande profeta
disarmato, mi sono sentito inadeguato. Poi,
però, mi sono lasciato coinvolgere dall’incredibile
attualità di quelle parole. È una voce profonda,
per nulla mitica. Cinque secoli fa ad ascoltarlo andavano
i poveri, gli indigenti, il popolo. Non a caso,
il primo punto di Fra’ Gerolamo riguarda il bene
comune. Si rivolge ai governanti, ai ricchi e ai
potenti, si rivolge alla sua Chiesa, che definisce la
“Leonessa vorace”, alla “Vacca Italia”, così spezzettata
e occupata dagli invasori. E li inchioda con
una semplice domanda: avete davvero a cuore il
bene comune?
Chi sono oggi i “profeti disarmati”?
Penso a don Peppe Diana e a don Puglisi, che hanno
pagato con la vita le loro idee, ma anche Don
Ciotti, oggi, e padre Turoldo, ieri. Hanno testimoniato
e sfidato i soprusi del loro tempo, attirandosi
le ire dei poteri forti. Il potere stronca, impicca,
brucia il profeta disarmato. Proprio come Savonarola,
attorno a cui erano cominciate subito a
circolare le accuse di eresia.
C’è chi lo ha accusato di essere solo un agitatore
di piazze.
Molti storici lo hanno liquidato come eretico, come
predicatore. Sono giudizi maliziosi nei confronti
di un personaggio che la stessa Chiesa nei
secoli ha riabilitato. In realtà, alle spalle c’era un
“Say ‘No’ to Dal Molin” fight against a new American
military base in Vicenza. He even fought for Gay
Pride, as he defended citizens’ civil rights. And lastly,
he is a successful writer of books and theatre, as just
this Spring he brought the teachings of Savonarola
to the most important theatres of Italy—Milan,
Florence, Bologna. Almost three hours of spectacle
entitled, emblematically, I Will Not Be Silent (the title
also of the book written by Stefano Massini and
published by Corvino Meda), which speaks of the
present by using a narrative from five centuries past.
Don Andrea Gallo, how do you feel as an actor?
Tired. Actually…exhausted. At the end of the show, I
feel such fatigue. But, after all, it is a natural passage.
During the course of my life, I have played so many
roles. While listening to drug addicts, to gypsies, to
immigrants, I have learned how to get to know the
culture and the customs of far-off lives. And this
without forgetting that I come from the Salesians,
where we studied drama techniques. Perhaps this is
why maestros like Dario Fo, Franca Rame, and Moni
Ovadia have always seen this comic face in me. The
same face as Fra’ Gerolamo [Savonarola], who acted
with irony and satire, without hurting anyone.
How did you come up with the idea of bringing
Savonarola to the theatre?
My friends at Promomusic, sought me out. Those
friends had done intense research on the Dominican
friar. At my first meeting with this great unarmed
prophet, I did not feel up to the task. Then, however, I
was swayed by the incredible pertinence of his words
today. He speaks profoundly, no wonder he became a
legend. Five centuries ago the poor, the underclass,
the people, would go to hear him. Fra’ Gerolamo’s
guiding ideal was the common good. He faced those
who governed—the rich, the powerful—he cast an eye
on the Church, which he defined as “a voracious
lioness”, and saw Italy, “Vacca Italia”, as a cow
devoured, dismantled, occupied by invaders. And his
question was simple: do you really have the common
good at heart?
Who are the “unarmed prophets” of today?
Don Peppe Diana and Don Puglisi, who paid for their
ideas with their lives, come to mind. Also Don Ciotti,
today, and Father Turoldo, yesterday. They testified
and challenged the abuses of their times, attracting
the ire of the powers that be. Power will do all that it
can to destroy, hang, burn, the unarmed prophet, just
as they did with Savonarola, around whom they
immediately began to spread accusations of heresy.
And those who said that he was just an agitator.
Many historians have liquidated him as a heretic, as a
preacher. These are malicious voices without respect
for a man that even the Church itself has
rehabilitated over the centuries. In reality, behind him

Photo Jangolo 13
movimento, un terreno che attendeva dei semi. In
tantissimi, non solo fedeli, possono rivedersi in
questi sermoni. Un anelito alla giustizia, all’onestà,
alla pace. Ma tutto ciò ha un prezzo altissimo.
Quale?
L’impegno personale. Insieme alla non violenza, è
l’altro tema fondamentale affrontato dal Savonarola,
che riguarda tutti quanti. La coscienza cristiana
non può tacere. È il non licet di Gesù e Battista,
ma, al tempo stesso, un principio socratico
sempre valido. Rivolgendosi ai cattolici in occasione
delle recenti elezioni amministrative, monsignor
Crociata ha suggerito di mantenersi al di
sopra degli schieramenti. Io, invece, dico: pane al
pane e vino al vino! Siamo tutti quanti chiamati
a partecipare, nessuno escluso.
A distanza di cinque secoli, le cose non sembrano
essere così cambiate…
C’è un passo in cui il Savonarola racconta il rapporto
tra il tiranno e i magistrati, e il riferimento
alla realtà attuale diventa quasi spontaneo. Un richiamo
forte alla giustizia e ai temi della laicità,
che riaffermano il primato della coscienza personale,
per un’etica della responsabilità e non dell’obbedienza.
was a movement, a fertile land awaiting seeds. Many
people, and not just the faithful, will find themselves
reflected in his sermons. An intense desire for justice,
honesty, peace. But all this has an extremely high
price.
Which is?
Personal effort. Which together with nonviolence—
another fundamental theme that Savonarola
discusses—which relates to all of us. Christian
conscience cannot remain silent. It is so, according
to Jesus and John the Baptist, but at the same time
it is a Socratic principle that remains valid. Speaking
to Catholics during the recent administrative
elections, Monsignor Crociata suggested to stay
above local disputes. I say the contrary, call a spade a
spade! We are all obliged to participate, no one is
excluded.
So, after five centuries, things really haven’t
changed…
There is a piece in which Savonarola tells of the
relationship between tyrants and magistrates (judges),
and the reference to present times becomes almost
spontaneous. It calls to justice, and to layman’s
themes which reaffirm personal conscience, for the
ethics of responsibility and not of obedience.
intervista
blue
“ Io dico: pane al
pane e vino al vino!
Siamo tutti quanti
chiamati a partecipare,
nessuno escluso
We are all obliged to
participate, no one is
excluded
”
Don Gallo sul palco con la
bandiera della pace. Il 18 luglio
il prete di strada genovese
festeggerà i suoi 83 anni al
PalaCep di Genova insieme ai
giornalisti Marco Travaglio,
Antonio Padellaro e Ferruccio
Sansa
Don Gallo on stage with the
peace flag. On July 18 the
Genoese street priest will
celebrate his 83rd birthday at
the PalaCep in Genoa with
journalists Marco Travaglio,
Antonio Padellaro and
Ferruccio Sansa
25

lue
26
interview
«Così racconto
Matteo Macor
l’italietta»
Celestini:
This is How I Tell about Italy
Ascanio Celestini è un moderno cantastorie che mette a nudo i vizi nazionali in teatro e in tv. Come, nel suo
ultimo spettacolo, la tendenza a delegare ad altri le scelte importanti e al web la nostra memoria. Sarà a
Genova il 31 agosto, e a Blue spiega come la cultura può aiutare il nostro paese
Ascanio Celestini is a singer-songwriter who does not hesitate to illustrate the nation’s vices on TV or in the
theatre. His latest show in particular brings out our tendency to delegate important choices to others, and
our memory to internet. He gives Blue an explanation of how culture can help our country
Mentre parli con Ascanio Celestini, e lo osservi
giocare ad arricciarsi la sua barba caprina
da filosofo zen, ti viene il sospetto stia registrando
mentalmente ogni tua mossa per prenderti
come spunto e infilarti in una delle sue storie da palcoscenico.
Lui che di mestiere fa ancora il teatrante
di una volta, raffinato e popolare al tempo stesso,
menestrello affabulatore che smonta e rimonta luoghi
e personaggi della vita reale di tutti i giorni, cantore
dell’essere umano e delle assurdità «della nostra
sgangherata italietta». Il grande pubblico si è abituato
a vederlo comparire nel buio del teatrino di “Parla
con me”, la trasmissione di Serena Dandini su Rai
3 (e più recentemente a “Fratelli e sorelle d’Italia”, in
onda fino a metà luglio su La7), noi lo incontriamo in
uno dei rari squarci di luce dei vicoli genovesi, nella
piazzetta che si apre tra il Teatro della Tosse e la facciata
di Sant’Agostino. Con l’aria di quello appena arrivato
che si guarda intorno, maglietta della campagna
anti-nucleare, zainetto in spalla e solita parlata
fitta fitta di chi ha tanto da dire.
Lei che da attore, regista e scrittore macina chilometri
da un palco all’altro del Paese da oltre
quindici anni, è riuscito a capire quale sia la vera
Italia? È quella che va a votare in massa al referendum
o quella in “fila indiana” - come recita il
titolo del suo spettacolo - appiattita dalla tv?
Entrambe. Ma la mia metafora della fila indiana è
un meccanismo tipicamente umano, universale, non
solo italiano. È un’immagine che uso per raccontare
il senso di alienazione consolatoria che viviamo
When you interview Ascanio Celestini, you
watch him play with and curl his goat-like
beard that makes him look like a Zen
philosopher. You get the feeling that he is mentally
recording every one of your moves as the inspiration for
something that he can insert into one of his stage
stories. As a playwright, he is refined but, at the same
time, has the common touch; a wandering minstrel who
puts together and takes apart places and real people
every day, as he tells of the human and of the absurd “in
our ramshackle Italy”. The public sees him appear out of
the dark on the Rai3 TV show, “Speak to Me”, with
Serena Dandini, and on “Brothers and Sisters of Italy” (on
Channel 7 until mid-July). We, instead, see him in one of
those rare sunlit areas of the old city in Genoa—a little
piazza between Teatro della Tosse and Sant’Agostino
Church—with the air of someone who has just arrived
and is looking around, in his anti-nuclear T-shirt, bookbag
on his shoulder, and when he speaks, it’s the fast
intense language of someone who has so much to say.
As an actor, director, and writer traveling from one
stage to another across Italy for over 15 years, have
you found the real Italy? Is Italy the massive outturn
of voters in the referendum, or those crushed by TV
“in single file”, the name you gave to your show?
Both. But my single file metaphor is a typical human
mechanism. It’s universal, not just Italian. It’s the image
I use to tell of the sense of alienation that we are living
each day when faced with what is happening. It’s the
mechanism that takes away the individual’s
responsibility for each choice, which makes us each

Ascanio Celestini, 39 anni, romano,
attore e autore impegnato e volto
televisivo di successo. Sarà a Genova
il 31 agosto, a Palazzo Tursi, per il
ciclo di incontri dei Teatri Possibili
Liguria Odissea, un racconto
mediterraneo
Ascanio Celestini, 39, hails from Rome.
He is and an actor, an author, and a
famous TV face.
He will be in Genoa on August 31,
at Palazzo Tursi, for a series of
encounters dedicated to a
Mediterranean tale, Ligurian Odyseey,
by the Teatri Possibili
intervista
blue
27
Photo Laprimaweb.it

lue
28
interview
La pecora Nera
The Black Sheep
Classe 1972, romano, Celestini è
attore teatrale, regista
cinematografico e scrittore. Ospite
fisso di programmi tv come Parla
con me (su Rai3) e il recente Fratelli
e sorelle d'Italia (su La7), tiene una
rubrica settimanale sul Venerdì di
Repubblica ed è tra le voci più
lucide e impegnate del teatro
nostrano. Dopo gli studi universitari
in lettere con indirizzo
antropologico, il suo esordio sul
palcoscenico risale agli anni novanta
al Teatro Agricolo O del Montevaso.
Da allora, ha scritto successi teatrali
come Radio clandestina, Cecafumo,
Fabbrica e Scemo di guerra. 4
giugno 1944, pubblicato libri (tra
cui Lotta di Classe e Io cammino in
fila indiana) e recitato in film come
Mio fratello è figlio unico di
Lucchetti. Il suo esordio da regista,
La pecora nera (tratto dal suo
omonimo libro del 2006), ha vinto il
mese scorso il Ciak d'Oro 2011 come
Miglior Opera Prima.
Born in 1972 in Rome, Celestini is a
theatre actor, movie director, and
writer. A permanent guest on TV
shows like Talk to Me, Parla con me
(Rai3), and the recent Brothers and
Sisters of Italy (channel La7), he
writes a weekly column in the
national newspaper, La Reppublica,
and is one of the most lucid and
intense voices of modern Italian
theatre. Celestini studied
anthropology in university, but made
his debut on the stage in the
nineties at the Teatro Agricolo O in
Montevaso. Since then he has
written theatrical successes like
Radio Clandestina, Cecafumo,
Fabbrica, and Scemo di Guerra: June
4, 1944; published books like Lotta di
Classe (Class Struggle) and Io
cammino in fila Indiana (I Walk in
Single File); and acted in movies like
Lucchetti’s Mio fratello è figlio unico
(My Brother Is an Only Child). His
first movie as a director, La pecora
nera (The Black Sheep, also the title
of his book
that came out
in 2006) just
won the Ciak
d'Oro 2011
last month
for Best First
Film.
ogni giorno nei confronti delle cose che succedono.
Quel meccanismo che ci deresponsabilizza da ogni
scelta, che ci rende ogni volta un po’ meno individui,
che dopo i bombardamenti del nostro governo
ci fa dire «tanto sono stati loro a deciderlo, è colpa
loro, io che c’entro».
È quindi una fila indiana che va avanti “da sola”,
a prescindere da governi, bandiere, politica...
Esatto, sarebbe straordinario legarla solo alla contingenza
storico-culturale. E invece è quello che accade
da secoli in carcere, nei manicomi, nella scuola, in tutte
le istituzioni. Persino il voto, che è stata una delle
grandi conquiste della nostra società, oggi funziona
allo stesso modo. Non è un voto, è una delega. E poi
se le cose non vanno è sempre colpa di qualcun altro,
del “governo ladro”, dei sindacati, della Chiesa...
Sul palco e in piazza ha preso posizione su temi
forti come la dignità delle donne, il precariato, il
razzismo, persino il mangiare “buono, pulito e
giusto” di Slow Food. Come possono aiutare una
società a crescere il teatro, l’arte, la cultura?
Facendo pensare, spiegando le cose come giornali e
politici non riescono e possono fare. Il razzismo, ad
esempio, penso sia anche un problema di come viene
raccontato. Anche io, quando vedo il nordafricano
al semaforo, mi sento razzista: anche io patisco la
sua intrusione nella mia vita con la sua disperazione
vittima del mio benessere. E lo patisco non perché è
nero, giallo o verde, ma perché è desolatamente povero.
Si ritorna a parlare di ricchezza e povertà, al solito
conflitto di classe, lo stesso che provarono gli
emigrati italiani in America, o in Germania.
In un modo o nell’altro si torna sempre alla Memoria.
A quella Storia che lei va a studiare e raccogliere
per i suoi monologhi, che riprende nel
suo teatro di narrazione e riporta alla luce...
La memoria è uno strumento terapeutico utilissimo.
Ci serve sempre, nel presente come nel futuro, non è
solo nostalgia del passato...
Ed è uno strumento ancora così prezioso, nell’era
della Rete e di YouTube?
Ancora di più. C’è molta confusione sull’idea di memoria.
Il libro in biblioteca, e soprattutto il documento
o il file su internet, non sono le forme di memoria
collettiva che crediamo, ma semplici memorie
esterne cui noi oggi deleghiamo la nostra memoria e
senza le quali rischiamo di essere scatole vuote: un
conto è sapere e ricordare, un altro è sapere che su internet
posso trovare migliaia di pagine su quell’argomento
o quel file in particolare.
Però la Rete rappresenta uno sterminato supporto
per conservarla, questa memoria...
Ma nessuno leggerà mai neanche un decimo delle
migliaia di migliaia di pagine di Wikileaks pubblicate
on line, ad esempio: rimarrà solo la notizia dell’usci-
time less individual. The mechanism that, after what is
done to us, makes us say, “They did it. Or, it’s the
government’s fault, I can’t do anything”.
And so the single file mechanism continues on its
own, regardless of governments, nations, politics?
Exactly. It would be an extraordinary event if it were tied
only to cultural-historic contingencies. And yet that is
what has happened for centuries, in prisons, insane
asylums, schools, in all the institutions. Even the vote—
one of the great victories of society—today works the
same way. It is no longer a vote. It’s the delegating of
one’s vote. And if things don’t work, it’s always someone
else’s fault: the government, the unions, the Church…
On the stage and in the streets you have taken a
stand on big issues like women’s dignity,
unemployment, racism, even on eating “good,
clean, and ‘just’” food as per the Slow Food
movement. How can theatre, art, and culture help
society to grow?
By making people think. By explaining things that
newspapers and politicians don’t explain, and don’t
want to explain. Racism, for example, is a problem also
because of the way it is told. When I see a North
African at the streetlight, I too feel racist, I resent his
intrusion into my life with his desperation, victim of
my well-being. But I feel this not because he is black,
or yellow, or green, but because he is so desolately
poor. The crux of the matter is the rich and poor, we
should be speaking of the usual class conflict, the
same thing that Italian immigrants experienced in
America or in Germany.
You always come back to the concept of Memory.
That’s what you study and collect for your
monologues: the oral memory that makes a
reappearance in your theatrical narratives, the
historic memory brought back under the spotlights…
Memory is a very useful therapeutic instrument. It
serves us always, both in the present and in the future,
and not just as nostalgia for the past.
Do you still find it such a precious instrument in the
age of internet and YouTube?
Oh yes, yet more. There is much confusion about the
idea of memory. Books in the library, and even more so
all the documents or files on internet, are not the form
of collective memory that we think. They are just
simple external memories to which we, now today, are
delegating our true memory, without which we would
be just empty boxes. It is one thing to know and
remember, and something else to know that on
internet you can find thousands of pages on that
subject or that file in particular.
But doesn’t internet support, conserve, and preserve
that memory?
I’ll give you an example. No one will ever read even a
tenth of the thousands and thousands of pages of

ta di quei documenti. Le possibilità sconfinate della
Rete e la nostra necessità di trovare modi di selezionarle
rischiano di non farci drizzare più le antenne
per capire quello che succede, e di farci accettare la
selezione di qualcun altro. Alla fine si scade nella cultura
del buon cortigiano, che sa solo poco e male di
tutto, o si finisce per pensarla come il Beppe Grillo di
turno che ci filtra le informazioni con le “narrazioni”
del suo blog.
A proposito di narrazioni, perché fa il cantastorie?
Perché mi ha sempre affascinato raccogliere sul campo
vite, vicende e personaggi, poter far da tramite tra
loro e chi ascolta. Anche la mia parlata ripetitiva, che
è un modo per concentrarsi, far girare piano piano le
parole e lo spettatore attorno al concetto, riporta a
una tradizione orale che mi ha sempre interessato.
Spesso i suoi monologhi sembrano le strade di
Genova, una attorcigliata sull’altra. Come la racconterebbe
Celestini una città così complessa?
Non so, penso che Genova sia una metropoli, più che
una città. Uno di quei posti in cui ha prevalso la componente
umana-culturale rispetto a quella naturale.
Una di quelle metropoli divertenti, dove i genovesi
quasi non esistono e convivono con mille altre culture,
ma anche dove la natura è solo un orpello. La
conosco molto poco, ma mi sembra una città troppo
moderna, forse troppo lontana dal suo mare.
... La conosce molto poco, appunto. Per questo gli
perdoniamo l’idea un po’ distorta della città, gli spieghiamo
che ci troverebbe un sacco di storie da raccontare,
e ci diamo appuntamento alla prossima volta
(sarà a Palazzo Tursi il 31 agosto per recitare
l’Odissea) per una visita guidata alla
Genova sul mare: basteranno
il Porto Antico,
Nervi e Boccadasse?
Wikileaks published on-line. The only news that remains
is the news of the release of these documents. The
unlimited abundance of information on internet, along
with our need to find a way to select through them,
risks creating a situation where we no longer raise our
antennas to understand what is happening. We begin to
except a selection of information that is made by
someone else, and we end up with the culture of the
courtesan, who know a little, badly, about everything. Or
we begin to think like Beppe Grillo who filters
information to match the “narrations” on his blog.
Speaking of narrations, why do you do sung stories?
Because I have always been fascinated in collecting
lives, acts, and people in the field. I listen to them,
connect to them. My repetitive spoken dialogue and
the musical dynamics of my speaking continue—and
help concentrate on—the slow revolving of words and
spectators around a concept. This harks back to oral
tradition, something which has always interested me
in culture.
Often your monologues seem to be the streets of
Genoa, all twisted around each other. How would
you, Celestini, tell of such a complex city?
I don’t know. I think that Genoa is a metropolis more
than a city. It’s one of those places in which the humancultural
component takes precedence over nature. It’s a
fun metropolis, where the Genoese almost don’t exist.
They live with a thousand other cultures. But even
nature is only a bit of tinsel. I don’t know it well, but it
seems to me to be too modern a city. And also too far
away from its sea. Actually, I don’t know it period. Let’s
put aside the slightly distorted concept of the city. Let’s
meet again, and you can give me a guided tour—but
just do Porto Antico, Nervi, and Boccadasse.
intervista
blue
“ La Storia è uno
strumento terapeutico
utilissimo. Ci serve
sempre, non è solo
nostalgia del passato
History is a very useful
therapeutic instrument.
It serves us always.
It is not just nostalgia
for the past
”
29
Photo Gennaro Pazienza

Photo Rastrelli
blue
Colpi di remo
Rowing Races
Arrivederci al 2013 a La Spezia: dopo oltre 200 appuntamenti, 250.000 partecipanti tra
visitatori italiani e turisti stranieri, 100 tra giornalisti e fotografi accreditati, 17.000 ingressi
alle mostre allestite per l'occasione e un giro d'affari in città di circa 2 milioni di euro, il 19
giugno si sono spente le luci della Festa della Marineria. Una quattro giorni di regate,
concerti, mostre, convegni, escursioni e grandi personaggi per celebrare il legame tra la
città e il suo mare.
Arrivederci until 2013! After over 200 events and activities involving over 250,000
participants (both Italians and tourists from abroad), recorded by 100 journalists and
photographers, registering 17,000 entrances for the exhibits and shows, and earnings of
circa 2 million euros for the City of La Spezia, the Festa della Marineria came to a glorious
end on June 19. The four days of regattas, concerts, shows, exhibits, conventions,
excursions, and VIP presences celebrated the ties that bind the city to its sea.
30
photos

photos
blue
31

lue
32
cover
Il mare da scoprire
The Sea to Discover
Silvia Neonato
Un bagno sulla spiaggia di Camogli
Taking a swim on a beach in
Camogli
Blue ha cercato per voi lidi esclusivi e lussuosi, piccole baie quasi inaccessibili
e selvatiche, arenili di sabbia aperti fino all’alba per ballerini scatenati o baie
dove storia e natura si sono mescolate
Blue has searched out for its readers the most exclusive and luxurious
beaches along the Riviera: wild and natural bays, sandy beaches where
they dance all night long, and coastlines where history and nature meet
Tuttoggi il borgo vecchio di Varigotti è suggestivo
e, siccome il traffico è limitatissimo,
capita che i bambini corrano per strada liberi
e anche scalzi come decenni fa. Gina Lagorio,
a cui qui hanno dedicato la piazza vicino al
molo, ha descritto tante volte la Liguria, i suoi
golfi, i paesi, i poeti e la gente. Piemontese, ma
trasferita a Savona nel dopoguerra, Gina ha frequentato
fino che ha potuto, ogni estate, la cittadina
del ponente ligure e nuotato nella spiaggia
tra il golfo dei Saraceni e Varigotti. Questo
lido amato si ritrova in particolare ne“La spiaggia
del lupo”, un romanzo degli anni Settanta
che fece scalpore per via della giovane, spericolata
protagonista che, tra Milano e la Liguria, fa
esperienza del proprio “corpo d’amore”. La spiaggia
è di quelle pietrose alla ligure ma l’acqua è
spesso cristallina, trasparente. Avverte la figlia
della scrittrice Simonetta: «C’è anche una bella
spiaggia libera, ma non pensate di risparmiare se
The old village of Varigotti is still today a picture
postcard from the past. With traffic heavily
restricted, barefoot children still run freely in
the streets just as they did decades ago. Gina
Lagorio, to whom the town has dedicated a piazza
near the pier, has often described Liguria—its gulfs,
villages, poets, and people. Originally from the
Piedmont, she moved to Savona, on the Italian
Riviera, after the war and made a true effort every
summer to get to know the people of the area on
the beaches that lie between the Gulf of the
Saracens and Varigotti.
It was along this beloved stretch of the Riviera that
she sited her novel, “La Spiaggia del Lupo” (The
Beach of the Wolf). A romance out of the seventies,
it became instantly famous due to its young and
adventurous main character who, between Milan
and Liguria, experiences her own “body of love”. The
beach is typical of Liguria—pebbles and crystal clear
waters—where according to the writer’s daughter,

cover
blue
33
Photo Tomasinelli

PhotoIrina Leite
blue
34
cover
Photo Flickr/Osky77
decidete di fermarvi in uno degli attraenti stabilimenti
balneari del paese. Del resto se Varigotti
non fosse così bella non la sceglierebbero le
showgirl Michelle Hunziker e Eva Herzigova, che
ha appena avuto il secondo figlio. O Giacomo
Poretti, l’attore comico del trio Aldo, Giovanni e
Giacomo. Gente discreta, alla mano, che non si
sogna neppure lontanamente di fare il personaggio».
Il luogo, la sua placida grazia, invitano a separarsi
per qualche giorno dalla boria del mondo.
Non che in Liguria d’estate manchino le occasioni
festaiole, gli sport marini o le spiagge chic:
lo documentano gli stabilimenti di Albisola
aperti giorno e notte, quelli tradizionali e confortevoli
di Lavagna, il Lido di Lerici.
Noi di Blue, con questa inchiesta, abbiamo però
cercato anche arenili selvatici, accessibili solo a
chi ha buone gambe, una barca o sale su uno dei
tanti battelli che d’estate navigano perfino di
notte. Solo in questo modo si raggiungono il Galeazzone
di Oneglia, San Fruttuoso di Camogli
con la sua abbazia medievale o la Punta Bianca
vicina alla Spezia.
Per chi ama il lusso non esibito ma è sedotto dalla
storia, consigliamo una sosta all’hotel Cenobio
dei Dogi di Camogli che apre la sua spiaggia
anche ai non clienti. È un grazioso arenile di
ciottoli sovrastato da agavi possenti, dai pini del
Toni pastello, ritmi "slow" e acqua limpida: immagini di Varigotti, il borgo
marinaro del ponente ligure che scelgono ogni anno per le loro vacanze star
come Michelle Hunziker, Eva Herzigova e il trio comico Aldo Giovanni e Giacomo
Pastel tones, slow rhythms, clear waters. These are a few images of Varigotti, a
sea-faring village in western Liguria where Italian stars—like Michelle Hunziker,
Eva Herzigova, and the comic trio Aldo Giovanni e Giacomo—choose each year
to spend their summer vacations.
Simonetta, “There is also a nice natural (free) beach.
But if you decide to stop off in one of the attractive
beach establishments, don’t think you are going to
save money. Of course one of the other attractions
of Varigotti is its ‘showgirls’ straight off the
television, like Michelle Hunziker and Eva Herzigova,
who just had her second child. Or Giacomo Poretti,
the comic actor of the trio, Aldo, Giovanni e
Giacomo. They’re discrete, but friendly, and they
don’t give themselves airs.”
The place and its placid grace are an invitation to
separate yourself from the hurly burly of the world,
though it must be said that summer in Liguria also
offers festivals, sea sports, and chic beaches. The
beach establishments of Albisola, open both night
and day, compliment classic traditional ones as in
Lavagna and the Lido di Lerici.
We, at Blue, used our investigation of Liguria’s
beaches to also search for those off the beaten
track. Those which can be reached only by biking, or
by sailing, or even by taking a night cruise. This is
how you get to Galeazzone in Oneglia, San
Fruttuoso (with its medieval abbey) in Camogli, or
Punta Bianca near La Spezia.
For those who love luxury more than exertion,
luxury that is not flashy or brazen, but acquired
through the seduction of history, we suggest the
hotel, Cenobio dei Dogi in Camogli, whose beach is
also open to those who are not staying in the hotel.
PhotoIrina Leite

Photo Flickr/Giotesa
monte di Portofino (e dal ristorante La Playa dell’hotel).
La vista spazia sulla tonnara, la chiesa di
Camogli e sul golfo di Genova. Data la protezione
degli scogli di Punta Chiappa, l’acqua è pulita,
soprattutto in mattinata.
Quanto all’hotel, immerso in parco verde e curato,
è uno dei più ricchi di storia d’Italia. Era il
1565 quando una famiglia aristocratica genovese
decise di edificare la propria villa qui per riposarsi
dalle fatiche cittadine. Cenobio significa
convivio e infatti non mancavano gli ospiti tra
cui alcuni alti prelati a cui non si poteva far
mancare una cappella, luminosa e stuccata, contenuta
tuttora all’interno dell’albergo e dove si
celebra messa.
Ecco la Liguria che sorprende sempre. Paesaggi
mutevoli, arte, natura selvatica, confort e ascetico
isolamento, sabbia e rocce puntute, macchia mediterranea
fino sul mare e borghi ricchi di tradizioni,
negozi per lo shopping più costoso e panifici
dove la focaccia è perfetta. Semplice no?
On its beach of rounded sea pebbles, below the
maritime pines of the Mountain of Portofino (and
the hotel restaurant, La Playa), the view takes in the
whole Gulf of Genoa, from the church of Camogli,
perched on the rocks, to the tuna fishery off the
coast beyond Punta Chiappa, a protected marine
area, where the waters are pristine.
The hotel itself, immersed in the greenery of its
park, is rich in history. Built in 1565, as a country
villa for an aristocratic Genoese family, the name
“Cenobio” means a place to live together. In fact, its
guests included those in the religious orders, hence
the chapel, filled with light and stuccos, where mass
is still celebrated.
And so, Liguria is always full of surprises. Its
landscape, art, nature, comforts and esthetic privacy;
boulders in the sand, rocks jutting out from the sea
pebbles, lush Mediterranean vegetation that descends
to the sea, and villages rich in traditions; boutiques
for expensive shopping and bread shops where the
focaccia is just perfect. Lovely, isn’t it?
cover
blue
Le 17 bandiere blu della
Liguria
The 17 Blue Flags
of Liguria
La mappa del mare Doc, secondo
l’assegnazione delle Bandiere Blu
2011 da parte della Fee (Foundation
for Environmental Education), dice
che la Liguria è la regione italiana
con le spiagge migliori: Camporosso,
Bordighera, Loano, Finale Ligure, Noli,
Spotorno, Bergeggi, Savona, Albissola
Marina, Albisola Superiore, Celle
Ligure, Varazze, Chiavari, Lavagna,
Moneglia, Lerici, Ameglia-Fiumaretta
The map of the sea’s cleanest waters
showing the coveted blue flag
awards, the Bandiere Blu 2011, given
by the FEE for beach quality. Liguria
once again is Italy’s highest ranking
region: Camporosso and Bordighera,
Loano, Finale Ligure, Noli, Spotorno,
Bergeggi, Savona, Albissola Marina,
Albisola Superiore, Celle Ligure,
Varazze, Chiavari, Lavagna, Moneglia,
Lerici and Ameglia-Fiumaretta
35

lue
36
cover
Una spiaggia per tutti. La mappa delle spiagge più Blue
A beach for everyone. The Map
Da Oneglia alla Punta Bianca tra Bocca di Magra e Tellaro, la Liguria è l'ideale per ogni tipologia di giornata al mare: la
caletta segreta nascosta tra le rocce come lo spiaggione per giocare con i bambini, o lo stabilimento per ballare a piedi nudi
nella sabbia. La mappa di Blue per orientarsi tra le spiagge da non perdere, pagina per pagina.
From Oneglia to Punta Bianca, Bocca di Magra, and Tellaro, Liguria is ideal for a day spent at the sea. It offers hidden coves
among the cliffs, sandy beaches for barefoot children, and luxury beach establishments with rock stars and writers. Blue
has made a map of the best beaches, page by page.
Bordighera
Amarea Belvedere La Rotonda p. 69
Ventimiglia
Spiaggia delle Uova p. 37
Balzi Rossi p. 38
La Mortola p. 70
Albenga
Essaouira p. 70
Oneglia
Galeazza p. 37
Binelli p. 37
Galeazzone p. 38
Varigotti
Finale Ligure
p. 32
p. 42
Bergeggi
La grotta marina p. 35
Lido delle Sirene p. 70
Genova
Boccadasse p. 71
Arenzano
p. 32
Albisola
Sole Luna p. 39
Mivida Golden Beach p. 39
Spiaggia attrezzata Cuae de ma p. 40
Portovenere
Sestri Levante
La Baia del Silenzio p. 69
Punta Manara p. 69
Pietra di Luna p. 69
Portofino
Punta Pedale p. 51
Niasca p. 51
Cala degli Inglesi p. 51
Paraggi p. 61
Camogli
Abbazia di San Fruttuoso p. 46
Cenobio dei Dogi p. 32
Punta Chiappa p. 51
p. 75
Lerici
Il Lido p. 62
Fiascherino
Eco del mare p. 68
Zoagli
Montemarcello
Punta Corvo p. 65
Punta Bianca p. 65

Photo Flickr/Luisa Trieste
A Ponente
ciottoli come uova
To the West, the Sea Pebbles Are like Eggs
Galeazza, Binelli (gemelli), Galeazzone,
spiaggia delle Uova, nomi che sanno di
antico, quasi esotico. E infatti sono frequentate
dal turismo evoluto, che non si lascia
scoraggiare dai ciottoli pur di godersi un panorama
speciale, parecchia tranquillità e un
mare più trasparente.
Le spiagge meno comode e più esclusive del
ponente ligure si trovano ai due estremi della
provincia di Imperia. Quella delle Uova è a ridosso
della frontiera, accanto ai Balzi Rossi, affascinante
sito archeologico.
Galeazza, Binelli [“twins”], Galeazzone,
the Beach of the Eggs
(delle Uova), ancient
names, almost exotic
names. And the tourists
who come here are
special, people who come to
pebble beaches for their
incredible panoramas, their
tranquility, and their waters,
as transparent as glass.
The least accessible and
most exclusive beaches of the
west of Liguria are at the
edges of the Province of
cover
A ridosso della frontiera con la Francia c’è la spiaggia delle Uova con pietre levigate e rocce rosse. Ma vale
la pena di faticare per raggiungere anche a Oneglia la Galeazza, dominata dai pini di Aleppo e i Binelli
Along the French border lies the Beach of the Eggs, with egg-sized rounded sea pebbles
and red rocks. Equally beautiful, but difficult to reach, is Galeazza, dominated by its Aleppo
pines, and the twin Binelli beaches of Oneglia
Antonella Viale
blue
In tuffo dalla Galeazza, lo scoglio
di cinque metri che dà il nome
alla spiaggia del ponente ligure
Dive off Galeazza, the 5 meter
high (15 foot) rock which gives its
name to beach on the western
Riviera
37

lue
38
cover
Le spiagge più esclusive del ponente
ligure si trovano ai due estremi della
provincia di Imperia: la spiaggia delle
Uova e il Galeazzone
Beaches for rugged individualists are
found at both ends of the Province
of Imperia: the Beach of the Eggs,
Spiaggia delle Uova and Galeazzone.
Bisogna camminare un poco sotto i pini, per
immergersi in un imprevisto caleidoscopio di
colori: rocce rosse, scogli coperti di alghe, mare
blu e il verde intenso, della costa. Muovendosi
sui ciottoli così perfettamente levigati dal
mare, da sembrare uova.
Anche la Galeazza è ciottoli, scogli, tranquillità,
ma soprattutto ha un panorama unico visto
dal mare.
La spiaggia è dominata da una collina di macchia
mediterranea e pini di Aleppo, punteggiata
da qualche villa opulenta che non disturba,
ma lascia immaginare un passato non lontano
in cui una parte era coltivata a vigneto e le foche
monache saltellavano goffamente sulla riva
per divorare l’uva matura.
In mare si alza la Galeazza, cinque metri di scoglio
che pare una nave antica, da sempre tappa
del rituale di formazione dei ragazzi locali e
no: chi si tuffa dalla cima diventa automaticamente
adulto.
La Galeazza è in fondo alla passeggiata a mare
di Oneglia, i Binelli e il Galeazzone - più difficili
da raggiungere - sono le due spiagge successive.
Imperia. The Spiaggia delle Uova is on the French
border, just below the Balzi Rossi, the archeological
site where prehistoric man painted his pictures. Walk
under the umbrella pines, emerge yourself in a
kaleidoscope of colors – red cliffs, rocks covered in
blue-green seaweed, blue sea, and the intense green
of the coast - as you step on round pebbles that look
like eggs, perfectly smoothed by the waves of the sea.
At Galeazza Beach as well, you will find sea pebbles,
boulders, tranquility, and above all a unique vista on
the sea. A hill of Mediterranean pines and scrub
vegetation rises above the beach, dotted by the
occasional luxury villa which instead of disturbing
the landscape, reminds us that even in recent times
the hills here were cultivated with vineyards, and
Monk seals would climb awkwardly out of the water
to eat the ripe grapes. The beach is named for the
Galeazzo rock formation in its waters, 5 meters of
boulder shaped like an ancient ship. It is part of the
growing-up ritual on the coast: he who dives off the
rock into the waters becomes automatically labeled
an adult. Galeazza Beach lies at the end of the sea
promenade in Oneglia. The Binelli, twin beaches, and
Galeazzone – more difficult to reach - are the
beaches after.
Photo Flickr/Alexandros80

Tintarella di luna
By the Light of the Moon
Una giornata estiva, in pieno luglio; il sole è
caldo e tramonta tardi, consentendo di rimanere
fino all’ora di cena sdraiati sulla
sabbia a godersi la brezza della sera. La spiaggia,
affollata durante la giornata, si fa silenziosa al
calare lento del sole. Ma, mentre negli stabilimenti
balneari vicini si diffonde una pace quasi
irreale, al Soleluna Beach Club e al Mivida Golden
Beach di Albisola la spiaggia si trasforma e diventa
il teatro della gente della notte. In provincia
di Savona, molte sere d’estate, ad Albisola
Superiore e Albissola Marina, che in comune, ol-
Asummer day, at the height of July. The sun is
hot, and it goes down late, which lets the
sunbathers linger on their beach chairs,
enjoying the evening breeze, until dinnertime. The
beach, which was packed during the day, now
becomes silent at dusk. But while many beach
establishments slow down in a peacefulness that
seems almost unreal, at the Soleluna Beach Club
and the Mivida Golden Beach in Albisola the sands
cover
Due stabilimenti di Albisola, Soleluna Beach Club e Mivida Golden Beach, sono aperti anche la notte. Ballare in
riva al mare, bere l’aperitivo, fare l’alba e magari un tuffo con i primi raggi del nuovo giorno. Poco distante la
spiaggia libera attrezzata “Cuae de ma” che offre svaghi al sole ma anche serate danzanti con dj
Photo Flickr/Carlo Alberto della Siega
Two beach establishments in Albisola, Soleluna Beach Club and Mivida Golden Beach, are open all day
and all night. Enjoy an apertivo, dancing on the edge of sea, as you wait for dawn and maybe a quick
dip with the first rays of the rising sun. Nearby is “Cuae de ma” a free beach during the day, which
offers dancing with a DJ at night
Silvia Basso
blue
Cocktail e balli sulla sabbia: di notte
le spiagge del savonese si
trasformano in discoteche all'aperto
Cocktails and dancing on the sand.
At night, the beaches around Savona
are transformed into open-air
discotheques
39

lue cover
Le due anime di Soleluna e
Mivida Golden Beach: spiaggia
per famiglie e ombrelloni di
giorno, feste e movida la notte
The two lives of Soleluna and
Mivida Golden Beach: family
beaches and umbrellas by day,
night life and dancing by night
40
tre al nome, hanno anche il primato delle spiagge
“danzanti”, queste due sono aperte praticamente
24 ore su 24, grazie alla loro mutazione
tra il giorno e la notte.
Soleluna Beach Club e Mivida Golden Beach di
giorno sono stabilimenti balneari capaci di accogliere
giovani come famiglie, con le più varie animazioni,
il beach volley e le più tranquille attività
“da rotonda”, come le carte o le semplici
chiacchierate. Ma di notte i due locali cambiano
veste e si trasformano in angoli tropicali. E non
solo per gli abituali clienti dei “bagni”; sono moltissime
le persone che affollano i due locali durante
il periodo estivo e non solo i giovanissimi.
Soleluna è nel cuore della Passeggiata degli Artisti
di Albissola Marina, il lungomare che affianca
la via Aurelia, oltre la quale sono le case del centro
storico. L’atmosfera caraibica è data dagli arredi,
tutti originali, che assieme all’abbigliamento
e all’oggettistica consentono un singolare
shopping all’interno della struttura; alla discoteca
sotto le stelle, una delle bandiere per tante
fortunate estati, si affianca un ristorante bar sofisticato,
dove a partire dal tardo pomeriggio si
possono avere i sempre più in voga “apericena”. Il
successo è tale che anche la stagione si è allargata
e dura praticamente tutto l’anno.
A ponente, a meno di un chilometro di distanza,
sulla passeggiata a mare di Albisola Capo, ecco
invece il Mivida Golden Beach: lo schema è più
o meno lo stesso, così come l’atmosfera tropicale
per via delle palme direttamente sulla spiaggia.
Tre bar, giochi di luce, gazebo, divani, sede e
tavoli, con qualche separé per chi ama la privacy.
L’emozione è quella di ballare a piedi nudi sulla
sabbia, a pochi passi dal mare. Anche qui l’estate
è lunghissima: è cominciata la vigilia di Pasqua
e andrà avanti fino a settembre inoltrato.
Due volte Albisola, insomma. Ma l’estate scorsa
ha preso campo anche un’altra struttura a pochi
chilometri di distanza: si chiama “Cuae de ma”
(Voglia di mare) ed è una spiaggia libera attrezzata
della Pro Loco di Bergeggi, località a ponente
di Savona, gestita proprio dalla Società Cuae
de Ma Sas fin dal 2009. L’anno scorso è cresciuta
tanto da diventare uno dei luoghi trend della
movida savonese, soprattutto per i più giovani.
Si comincia con la grigliata al tramonto, quindi
tocca al dj che va avanti a proporre musica fino
all’una. In attesa di una nuova alba, quando, come
nelle spiagge “danzanti” di Albisola, con bottiglie
e bicchieri vuoti spariscono tutti i segni della
notte e vengono riaperti ombrelloni e sdraio.
Tutto è pronto per una nuova, calda giornata al
mare.
are transformed into a night club. In the Province
of Savona, the twin towns of Albisola Superiore
and Albissola Marina hold more in common than
just their name. They rank high among the beaches
for dancing, and these two are open basically all
day and all night.
By day Soleluna Beach Club and Mivida Golden
Beach welcome families and youths, offering
various activities like beach volleyball or more
tranquil table games like cards or conversation.
But at night the two beach establishments change
their face and become hot tropical night spots,
open to everyone, not just their day clients, with
crowds of people of all ages (the young and the
young at heart) gathering here during the summer
nights until dawn.
Soleluna lies at the heart of the Artists’
Promenade, Passeggiata degli Artisti in Albissola
Marina, whose pedestrian walkway is bordered by
the sea on one side, and the old Roman road, the
Aurelia, on the other, with the houses of the old
town just beyond. The Caribbean-like atmosphere
is given by the unique furnishings, which together
with clothing and objects on sale, make for fun
shopping in the beach establishment. The
discotheque is under the stars, next to a
sophisticated restaurant and bar, which fills up late
afternoon for the trendy, almost a meal, apertivo,
whose great success has extended the season,
making it last the whole year long.
Less than a kilometer to the west, on the sea
promenade at the cape, Albisola Capo, is the
Mivida Golden Beach. The setting is very similar,
with a tropical atmosphere give by the palms on
the beach. It offers three bars, plays of light, a
gazebo, sofas, chairs, tables, and screens for those
who like privacy. Its attraction is the feeling of
dancing barefoot on the sands by the sea. The
summer season has been extended here as well,
from Easter to the end of September.
So, two hot spots in Albisola. And last summer yet
another structure was added just a few kilometers
to the west. Called “Cuae de ma” (Desire for the
Sea) it is located on the “free” beach of the Pro
Loco di Bergeggi, bordering Savona, and has been
run by the Società Cuae de Ma Sas since 2009. By
last year it had grown to be one of the trendiest
places on the Savona scene, especially among the
young. Things start with a barbecue at sunset, and
then the DJ takes the situation in hand, proposing
music until one in the morning. Then in the wee
hours before dawn, like on the dance beaches of
Albisola, the bottles and the glasses disappear, and
the beach is ready to open its umbrellas and lounge
chairs. Ready for a new hot day on the sea.
Photo Tomasinelli

Photo Flickr/Wiltron4
Da due anni ad Alassio avviene
una cosa piuttosto insolita: il litorale
della cittadina del ponente
ligure, all’inizio della primavera, si
trasforma, e diventa teatro di una gara
di sci di fondo.
Per Alassio, la “Sci di Fondo on the beach”
segna in modo originale l’inizio
della stagione turistica, ma è solo uno
dei tanti nuovi sport.
Le più disparate discipline sportive on
the beach, adattate al terreno e ai partecipanti,
hanno modificato la classica
giornata di tranquillità al mare. La voglia
di divertirsi e di muoversi e la gamma
di attività tra le quali è possibile
scegliere consente ad ognuno di trovare
il proprio passatempo estivo. Dall’intramontabile
beach volley, al più moderno
beach soccer, lo sport targato
estate è sempre al passo con le ultime
tendenze: ne è dimostrazione, per
esempio, la grande attenzione a tutto
quello che è fitness. Corsi di aquagym,
di ginnastica dolce in acqua, sia in piscina
che in mare, così come i corsi di
danza e pilates non mancano negli stabilimenti
balneari liguri. Così come i
classici sport legati all’acqua: windsurf,
vela, canottaggio e sci d’acqua.
Ma l’attrazione del mare aperto si colora
di nuove tendenze. Come l’ascesa
del kitesurf, una disciplina che ne mescola
diverse: dall’aquilonismo allo sci
For the last two years, the town of
Alassio on Liguria’s western coast
offers an odd happening at the
start of Spring. It is transformed by a
cross-country ski race. For Alassio,
“Cross-country Skiing on the Beach” is
a rather unique way to signal the start
of the tourist season. But it is only
one of the many new sports the town
is proposing. So many varied
variations on beach sports, each
adapted to its terrain and its
participants, have transformed the
classic (peaceful) day at the beach.
With a great desire to have fun and
do some physical activity, combined
with the vast range on offer, everyone
can now choose his own summer
pastime. From beach volleyball to the
more modern beach soccer, the latest
summer fads closely follow society’s
most fashionable tendencies. An
example is the great interest in
anything related to fitness. Aquagym
courses are booming, doing their
soft exercises both in the swimming
nautico, dal wakeboard al windsurf. Il
kitesurf è un’esperienza tra cielo e mare
che regala a chi la prova una carica
di adrenalina pura e, con i suoi venti,
la Liguria può essere il luogo ideale per
praticarla.
Ma l’estate 2011 avrà sicuramente un
altro protagonista, arrivato dalle spiagge
del Brasile. Si tratta del footvolley,
un mix tra il calcio e la pallavolo che
nelle ultime estati ha spopolato in
moltissime località balneari italiane. La
Liguria poi, ha potuto osservare da vicino
dei veri professionisti di questo
sport in lizza per diventare una disciplina
olimpica: nell’estate 2010 Albisola
ha ospitato la finale del campionato
italiano di footvolley.
Un appuntamento che ha riscosso successo
di pubblico e critica, tanto che
sono molte le spiagge che quest’estate
creeranno un campo dedicato a questa
disciplina.
S.B.
cover
Kitesurf, un volo tra cielo e mare
Flying between the Sky and the Sea
blue
È la nuova attrazione sportiva on the beach che regala adrenalina pura. Ad Alassio le attività
tradizionali si accompagnano alle nuove tendenze: spopola anche il brasiliano footvolley, un mix
tra calcio e pallavolo
It’s the latest attraction at the beach, and it gives you a charge of pure adrenaline. In Alassio on
the Riviera, traditional beach sports are mixing with new trends, such as the Brazilian footvolley,
a cross between football and volleyball
pool and in the sea. The same goes
for dance courses, and pilates, which
are all appearing in beach
establishments across the Riviera.
Then of course there are the classic
water sports: sailing, canoeing, water
skiing, and wind surfing. But the
attraction of the sea is being colored
by all these new tendencies. For
example, kite-surfing is becoming
ever more popular. It is a sports
discipline that mixes kite-flying with
water-skiing, wakeboarding with
windsurfing. But a yet newer trend is
arriving on the scene for Summer
2011. It’s coming from the beaches of
Brazil, and is on its way to becoming
an Olympics sport. Foot volleyball—
called footvolley—is, as its name
implies, a mix between football and
volleyball which has become
extremely popular on Italian beaches.
Liguria in fact was able to see the
sport close up when real professionals
descended on Albisola in 2010 for the
Italian championships.
41

lue
cover
Paleospiagge,
i racconti del mare
Paleolithic Beaches and Tales of the Sea
La nostra regione è ricca di geositi testimoni dei processi che hanno modellato la superficie terrestre. È il
mare ad aver creato terrazzi marini come Capo Torre ad Albisola e la pineta di Arenzano. La zona della Pietra
di Finale era invece un mare tropicale
42
Our region is rich in examples of how the earth’s surface was shaped by waves and the sea.
Among the most famous and easily observable geo-sites are marine terraces, which
show the variations that have occurred in sea level, and the fossil-filled stone
of Finale, at the upper reaches of the sea in the past
Gerardo Brancucci

che paura ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non “Ma
sta fermo mai” canta Paolo Conte in
Genova per noi, ed è un omaggio al grande demiurgo
del pianeta che è il mare. Con il moto ondoso,
infatti, erode, spezza, divide, frantuma
senza fermarsi mai. È uno dei più efficaci agenti
modellatori della superficie terrestre. Nella storia
della Terra la dimensione dei mari e delle terre
emerse si è trasformata di continuo e anche il livello
dei mari non è sempre stato alla quota di
oggi. Varia essenzialmente, infatti, per via delle
diverse condizioni climatiche: l’espandersi dei
ghiacciai (nei periodi freddi o nelle ere glaciali)
fa sì che il livello del mare si abbassi mentre la
fusione del ghiaccio, nei periodi caldi (interglaciali)
come quello che stiamo vivendo, porta
ad un innalzamento del livello delle acque.
the dark sea frightens us, as it moves
even in the night, never holding still,”
“How
sings Paolo Conte in his song, “Genova per
noi” (Genoa for Us). In it he pays homage, using
magnificent poetry, to that great demiurge of the
planet, the sea. Waves, in fact, erode, divide, crash,
break, without ever stopping. They are one of the
main forces in shaping the surface of the land. In the
story of the Earth, the size of the seas and of
submerged lands have steadily changed, reflecting the
dynamics of our planet. Even the level of the sea has
not always been at the height that we see it today. It
varies essentially because of changing climatic
conditions. The expansion of glaciers, in cold periods
or ice ages, takes the level down, but when they melt,
in warm or interglacial periods like the one that we
are living through today, sea level rises.
In addition, all the material that is transported by
rivers is deposited in the seas. This has given origin to
sedimentary rocks like the calcium carbonate
marlstone of Monte Antola, the type of stone that
makes up the greater part of the mountains around
Genoa (like Monte Fasce). Monte Antola even gave its
name to this type of geological formation.
cover
blue
La baia dei Saraceni, splendida
spiaggia a pochi minuti da
Finale Ligure, è uno dei geositi
che ci possono raccontare
l'evoluzione del territorio ligure
nei millenni
The Bay of Saracens, that
splendid beach just minutes
from Finale Ligure, is also one
of the geo-sites that tells the
evolution of Liguria’s land mass
over millenniums
43
Photo Flickr/Lilium 1967

lue cover
44
Luoghi e paesaggi liguri che testimoniano l'evoluzione della superficie
terrestre: l'altopiano carsico delle Manie (a sinistra), nel finalese, i
terrazzi marini di Albisola (sotto)e Arenzano, la grotta marina di
Bergeggi
There are many places in Liguria that show the slowly evolving changes
between the land and the sea: the karst Plateau delle Manie (at left),
the area around Finale, the marine terraces of Arenzano and Albisola
(below), and the sea cave at Bergeggi
In mare finiscono anche i materiali trasportati dai
fiumi che depositandosi hanno dato origine alle
rocce sedimentarie come i Calcari Marnosi del
monte Antola, che costituiscono la maggior parte
dei rilievi montuosi intorno a Genova (ad esempio
il monte Fasce o l’Antola, quello che dà appunto
il nome alla Formazione geologica).
Il grande demiurgo nella sua azione di modellamento
lascia delle presenze significative: i geositi
che sono i testimoni dell’evoluzione della superficie
terrestre, architetture naturali che “raccontano”
i processi che hanno formato e plasmato il
pianeta. Forniscono, dunque, un contributo fondamentale
alla comprensione della storia geologica
di una zona. La Liguria ne è particolare ricca
e la Regione ha recentemente edito L’atlante dei
geositi della Liguria. Guida alla lettura del paesaggio
geomorfologico ligure. Non solo, ha anche
promulgato la legge n.39 del 2009 per la salvaguardia
e la valorizzazione della geodiversità e
delle aree carsiche.
I geositi, dunque, sono elementi di interesse
scientifico oltre che richiami culturali e didattici.
E alcuni esemplari - come il Selciato del gi-
The great demiurge with his earth-shaping actions
leaves significant traces of his presence. These are
called geo-sites, and they bear witness to the
evolution of the surface of the earth. Their natural
architecture tells of the processes that have formed
and shaped our planet. They therefore make a
fundamental contribution to the understanding of
the geological history of a region. Liguria is a region
that is particularly rich in these formations, and that
is why the Regione Liguria has recently published an
“Atlas of the Geo-sites of Liguria: a guide for reading
the geo-morphological landscape in Liguria”. And it
has also done even more, the regional government
has also passed law n.39, which protects and values
the area’s geo-diversity and marlstone.
As a result, geo-sites are becoming an element of
great cultural and educational value in addition to
their fundamental scientific interest. Several examples
of this kind have become world heritage sites like the
Giant’s Causeway in Ireland. And other important
features of a land—be they historic, nature-related, or
architectural—can be associated in certain cases with
the geological features, increasing the value of both.
The geo-sites in Liguria are easy to identify. There are

gante, in Irlanda - sono diventati patrimonio
dell’umanità.
In Liguria ci sono geositi facilmente osservabili: i
terrazzi marini, ora emersi erano fondali marini
e la Pietra di Finale, testimone invece di un mare
che si prolungava oltre i suoi confini attuali. Percorrendo
la nostra regione lungo la statale Aurelia
si notano forme sub-pianeggianti che si
innalzano dal mare e paiono prolungarsi in esso:
sono appunto i terrazzi marini la cui superficie
topografica superiore rappresenta il livello del
mare in una precedente epoca geologica. E’ facile
immaginare la conformazione costiera con il
mare più in alto dell’attuale di 50/70 metri: molti
dei paesi rivieraschi come Arenzano e Albisola
erano sott’acqua.
L’altro geosito è la Pietra di Finale. Formazione
calcarea alta all’incirca 230 metri, è il risultato di
depositi marini in acque poco profonde risalenti
al Miocene (20-10 milioni di anni fa). Molto usata
in architettura come pietra da rivestimento (a
Genova nella Chiesa del Gesù di piazza Matteotti
e le colonne di Piazza della Vittoria, ma c’è in
molti altri edifici sparsi per la regione), questa
roccia è ricchissima di fossili, in particolare coralli
e conchiglie. La Pietra di Finale ha una forte
componente di carbonato di calcio che nell’Altopiano
delle Mànie creano molte forme carsiche.
Tra queste Arma delle Mànie, la falesia del Malpasso
e la grotta marina di Bergeggi.
marine terraces that testify to variations in sea level,
such as the huge stone deposit called the Pietra di
Finale, which bears witness to the fact that the waters
were once much higher. Just by crossing Liguria on
the old Roman road, the Aurelia, one can easily see
the rock formations in planes below the water, that
then rise above the sea, extending further. These
forms are called marine terraces, and their
topographical surface shows the height of sea level in
certain geological epochs, making it easy to imagine
how the coast must have looked then. Sea level was
approximately 50 to 70 meters higher than what it is
today, and therefore many of the towns on the
Riviera, Arenzano and Albisola for example, would
have been underwater in the past.
Another geo-site is the area of the stone of Finale,
Pietra di Finale. A sedimentary rock formation that is
about 230 meters thick, it is the result of marine
deposits—especially dead coral and sea shells—in the
shallow waters of the Miocene (20 to 10 million years
ago). The pinkish rock is characterized by its fossil
content, and has long been used as stone facing. You
will find it on Genoa’s Church of Gesù, for example, or
the columns of Piazza della Vittoria, and on many
other buildings throughout Regione Liguria. The stone
of Finale has a predominant calcium carbonate
component, which in the Plateau of the Manie, has
created many karst formations. Among these are
Arma delle Manie, the cliffs of Malpasso, and the sea
cave at Bergeggi.
cover
blue
Camminando sul mare
Walking on the Sea
Per fare una veloce panoramica
dei geositi legati all'azione
diretta del mare, è sufficiente
percorrere la Riviera ligure verso
ponente. Partendo da Voltri,
procedendo sulla strada a mare, è
infatti possibile notare la serie di
terrazzi marini su cui un tempo
arrivava il mare, di cui le
formazioni sub-pianeggianti che
sovrastano Arenzano e Albisola
sono gli esempi più interessanti.
Giunti a Finale, invece, si può
salire alle Manie e "camminare"
su quello che era un mare.
For a quick overview of geosites
formed by the action of the
sea, just cross the Riviera from
east to west. From Voltri, follow
the road along the
Mediterranean on a series of
marine terraces which were once
underwater, with the
overhanging formations above
Arenzano and Albisola among
the most interesting. Upon
reaching Finale, a road leads to
the Plateau delle Manie where
you can “walk on the bottom of
the sea” (on the ancient sea bed).
45

lue
cover
Stevenson
a San Fruttuoso
Childhood in San Fruttuoso
Figlia di un artista che fin dagli anni Sessanta, d’estate, alloggiava con la famiglia in una stalla
sopra la baia di San Fruttuoso, Carla Scarsi racconta la sua infanzia: la madre che pescava totani
con una donna del borgo e i pochi ricchi che arrivavano in barca da Portofino per mangiare da
un vecchio oste. Oggi molte cose sono cambiate, ma, di notte, la magia è la stessa
The daughter of an artist who till the end of the seventies spent the summer in a stall above
the bay, Carla Scarsi tells of her childhood: her mother who would fish squid with another
lady of the village, and the few rich people who would come by boat from Portofino to eat in
the old osteria. Today many things have changed, but by night the magic remains the same
L'Abbazia di San Fruttuoso, sorta in una
profonda insenatura del Promontorio di
Portofino (detta di Capodimonte), si
può raggiungere a piedi o in battello
The Abbey of San Fruttuoso nestles at
the foot of the Promontory of
Portofino on a narrow turquoise inlet
off the sea. It can be reached only by
boat, or on foot
46
Carla Scarsi

cover
blue
47
Photo Josef Grunig

lue
48
cover
Collegare il mio libro su San Fruttuoso - Il Paradiso
dietro l’angolo edito da Erga - ad un
articolo sulle spiagge della Liguria, come mi
ha chiesto Blue, è terribilmente facile.
Non solo la spiaggia di questo meraviglioso angolo
è una delle più belle del mondo e capace di
struggere il nostro cuore, ma tutto il mio racconto,
forse tutta la mia infanzia, a ben vedere, ruota
intorno alla spiaggia di San Fruttuoso, che non
è solo un piccolo paese ligure. È il Paradiso.
È un posto dove le macchine non esistono, e
quando io ero piccola l’unico rumore davvero prepotente
era il “rumore” del mare. Sei o sette case
costruite intorno ad un convento medievale,
un’Abbazia di monaci in una cala isolata che, grazie
alle ripidissime pareti, non ha mai potuto essere
raggiunta da una strada.
Così a San Fruttuoso ci si arriva solo con un traghetto
da un centinaio di posti che parte da Camogli
o da Rapallo ogni ora, d’estate, e una volta
al giorno d’inverno. Quando il mare è troppo grosso
non c’è verso di arrivare (o di andare via), se
non a piedi. Ed è una salita piuttosto dura.
San Fruttuoso nel dopoguerra era il ritrovo dei ricchi,
che partivano da Portofino per farsi portare a
mangiare da Giovanni, allora l’unico ristorante del
posto con le specialità liguri e un antico oste. Co-
The assignment that Blue gave me—to connect
my book about San Fruttuoso, Il Paradiso dietro
l’angolo (Paradise Around the Corner, published
by Erga) with an article about beaches in Liguria—
was an exceedingly easy task. This place is such a
marvelous sea spot, one of the most beautiful in the
world, almost heart-breakingly beautiful, and the
whole of my tale, and perhaps of my childhood,
revolves around the beach of San Fruttuoso, so
much more than the tinest Ligurian village, it is
Paradise.
The nearest car is miles away. When I was small, the
only strong background noise I heard was the sea.
Six or seven houses are built around a medieval
abby for monks on an isolated inlet surrounding by
steep cliffs which made road-building impossible.
The only way to get here is by the steamboats,
which hold around a hundred visitors. The boat
service leaves from Camogli or Rapallo once every
hour in the summer, once a day in the winter. When
the sea is rough, it doesn’t leave, and the only way
the inhabitants can travel is on foot, with a climb
that is steep and strenuous.
After the war, San Fruttuoso was a bastion of the
rich, who would come from Portofino to eat at
Giovanni, which at the time was the only restaurant
in the place, an ancient osteria specializing in
L'Abbazia in una rara immagine di fine Ottocento. Nei secoli casa di monaci, pescatori e pirati, per lungo tempo fu
anche proprietà dei Principi Doria, che fecero edificare la torre che sovrasta la baia. I turisti di oggi possono
goderne l’ampia spiaggia (a destra), l'acqua limpida, i tesori artistici e i ristoranti di pesce. A sinistra, Sandro Scarsi
The abbey in a rare image from the late 1800s. Over the centuries it has been the home of monks, fishermen, and
pirates. For a long time it belonged to the Doria Princes, who built the stone tower that looks over the bay.
Tourists today love its crystalline waters, the art treasures in its abbey, and its restaurants. At left, Sandro Scarsi

sì è diventata famosa la caletta.
Io ho trascorso circa 25 estati a San Fruttuoso, dal
1960 agli anni ’80, erede di una tradizione famigliare
nata con mio padre, Sandro Scarsi. Prima
della guerra, animati da spirito scoutistico, lui ed
altri cinque amici, (Ettore Veruggio, Roby Clavarino,
Checco Segalerba, Paolo De Mari, Ubi Sannazzaro)
una volta scoperta San Fruttuoso, decisero
di portarci le tende, le canne da pesca, le
fiocine, e di provare a vivere per un mese in isolamento.
Riuscirono anche a dipingere in mezzo
alle formiche ed al salino, riempiendo “L’Album
del campeggio, Il Libro dei Sei”, testimone goliardico
dell’avventura.
Papà non smise mai di andare a San Fruttuoso e
fu così pazzo da portarci la mamma in viaggio di
nozze: passarono i primi quindici giorni in una capanna
che era stata una stalla. Poi siamo arrivate
Paola ed io, e la stalla è diventata la base delle nostre
estati, passate soprattutto sulla spiaggia, di
giorno sotto il sole e di notte sotto le stelle, a volte
direttamente in mare. L’11 agosto di ogni anno
papà e mamma erano ospiti fissi da Giovanni per
festeggiare il loro anniversario.
Mia madre aveva una grande amica, la Gianna,
(sorella del bagnino e figlia di Riccardo, l’ultimo
fabbricante di corde vegetali) con la quale andava
per totani. Nel silenzio della notte, quando il
mare era calmo, le si poteva sentire ridere mentre
facevano piazza pulita di tutti i totani della zona.
Poi alcuni li mettevano nel freezer del ristorante,
e il resto li vendevano. E i pescatori uomini ave-
Flickr/Papernikke
Ligurian specialties. This was the inlet’s fame.
I have spent around 25 summers in San Fruttuoso,
from 1960 to the eighties, as the happy heir to a
family tradition. It was born with my father, Sandro
Scarsi, before the war. Filled with scouting ambition,
he and five other friends (Ettore Veruggio, Roby
Clavarino, Checco Segalerba, Paolo De Mari, and Ubi
Sannazzaro) discovered San Fruttuoso, and decided
to go there with their tents, fishing rods and fishing
lines, to try out a month spent in total isolation.
Between ant invasions and salt water spray, they
filled out a camping album, The Book of the Six,
that bore witness to their adventure.
Papà never stopped going to San Fruttuoso, and he
was crazy enough to even take Mamma there on
their honeymoon. They spent the first fifteen days
of their married life in a hut that was once a stall
for donkeys. Then Paola was born, and then I, and
the stall became the base from which we spent our
summers, on the beach by day, under the stars by
night, sometimes directly from the sea. On August
11 each year, Papà and Mamma had a tradition of
dining at Giovanni to celebrate their wedding
anniversary.
My mother had a good friend, Gianna (the sister of
the lifeguard and the daughter of Riccardo, the last
vegetable rope maker), with whom she would go
fishing for baby squid. In the silence of the night,
when the sea was calm, you could hear them
laughing as they cleaned out all the squid in the
area. Some would go into the freezer at the
restaurant, the rest they sold. The male fishermen
cover
blue
Il paradiso in un libro
Paradise in a Book
SSaann FFrruuttttuuoossoo -- IIll ppaarraaddiissoo ddiieettrroo
ll’’aannggoolloo è un curioso libro - Erga
editore, 94 pagine con foto e
illustrazioni, oltre a un Dvd, 15 euro
- che ha messo assieme le memorie
di due generazioni, quella di Sandro
Scarsi e quella di sua figlia Carla che
ne è l’autrice. Carla spiega di essere
stata aiutata da Beppe Veruggio,
dell’agenzia Firma, che grazie alla
sapiente mano di Bruna Arena ha
unito i racconti degli anni ’40 dei
loro padri e li ha fusi con le storie di
Carla stessa. Le immagini, storiche,
intime, montate in modo vivace,
hanno riempito le pagine,
accompagnando con ironia i testi.
A quelle prime cronache si sono
aggiunti in corso d’opera altri
racconti di altri amici di famiglia, di
Paola, sorella dell’autrice, della
presidente del FAI Giulia Maria
Crespi, di altri grandi genovesi come
Lilia Capocaccia o Viktor Uckmar. Ne
è nato un pot-pourri di ricordi a
tratti commovente, spesso molto
comico. Al volume è allegato un Dvd
con un documentario realizzato nel
1947 da Dino Risi, Tigullio minore e il
diario illustrato sfogliabile “Il campo
dei 6” che contiene le fotografie, i
racconti e le illustrazioni realizzate
nel 1947 dai due artisti genovesi
Ettore Veruggio e Sandro Scarsi.
SSaann FFrruuttttuuoossoo -- IIll ppaarraaddiissoo ddiieettrroo
ll’’aannggoolloo is an odd book (Erga
editore, 94 pages 15 euros) which
puts together the memories of two
generations: that of Sandro Scarsi
and his daughter, Carla, the author.
Carla was aided by Beppe Veruggio
of the Agenzia Firma, who thanks to
the knowing hand of Bruna Arena,
gathered up all the tales from the
forties of their fathers and fused
them with the stories that Carla tells.
The images, both historic and
intimate, mounted in a vivacious
way, fill the pages and accompany
the text with irony. To the first
telling, other stories from other
friends of the family were added:
from Paola, sister of the author; the
President of the FAI, Giulia Maria
Crespi; and from other Genoese
greats like Lilia Capocaccia and Viktor
Uckmar. The result is a pot-pourri of
memories, sometimes moving,
sometimes comic. With the book
comes a Dvd with a documentary
made in 1947 by Dino Risi, Tigullio
minore, and an illustrated diary “The
Camp of the 6” with photographs,
stories, and illustrations done in 1947
by the two Genoese artists, Ettore
Veruggio and Sandro Scarsi.
49

lue
50
cover
Trasporti notturni e non
Day Boats and Night
Boats
Oltre alle consuete corse diurne,
ogni ora da Camogli, Rapallo e
Santa Margherita, d’estate in
luglio e agosto i turisti possono
approfittare delle corse di
mezzanotte, che permettono di
cenare sulle due spiagge o
dall’alto delle terrazze di Giovanni.
Day boats leave San Fruttuoso
every hour for Camogli, Rapallo,
and Santa Margherita in the
summer. In addition, in July and
August, tourists can enjoy a
midnight ride, which allows them
to dine on one of the two beaches
or up on the terraces of Giovanni.
Info
www.golfoparadiso.it/notturno_per_p
unta_chiappa_e_san_fruttuoso.html
Tel. +39 0185-772091
www.liguriaviamare.it
Tel. +39 010-265712
www1.traghettiportofino.it
tel. +39 0185-284670
vano molto rispetto per questa strana coppia di
pescatrici.
L’ultima barca per Camogli parte intorno alle 7 di
sera, ed è già quasi vuota anche in piena estate. La
spiaggia, il mare, la piazza della Chiesa sono deserte.
Dopo le 7 tutto si vuota, i Sanfruttuosini
vanno finalmente a prepararsi da mangiare, oppure
si siedono, si fermano, insomma si riposano.
La spiaggia di San Fruttuoso in realtà sono due, la
grande e la piccola, fornite di alcuni ristorantini
e un bar in alto dalla piazza della Chiesa di fronte
all’entrata dell’Abbazia gestita dal FAI (Fondo
Ambiente Italiano) che l’ha completamente restaurata.
Cercando di non lasciarmi andare a troppe malinconie
sul colore del cielo, il rosa del tramonto sul
mare, le uscite in barca con mia sorella, da piccole
e poi le mie remate da sola in canoa da più
grande - anche fino a Portofino, però papà e
mamma non lo hanno mai saputo - la pace di
quelle sere silenziose... mi sento di suggerire con
tutto il cuore di approfittare della barca notturna
che rientra a Camogli a mezzanotte.
San Fruttuoso a quell’ora è sempre la stessa, da
centinaia di anni. Di giorno no, è spesso il regno
degli schiamazzi (lo so, sto invecchiando…) ma di
notte è ancora il regno della scintillanza in un mare
senza età.
treated this odd couple of female fishermen with
great respect.
The last boat for Camogli leaves at 7 in the evening,
and it is already almost empty even at the height of
the summer. The beach, the sea, the tiny piazza in
front of the church are deserted. After 7 the silence
sets in, and the natives of San Frutuoso go make
dinner, or sit down finally. Things stop, and they rest.
The beach of San Fruttuoso is actually divided in
two: the big beach and the small. They are
garnished with little restaurants with a bar above
them on the piazza of the church that leads into
the Abbey which is run by the FAI (Italian
Foundation for the Environment) which has
completely restored it.
I am trying to fight the melancholy that comes
when I remember the color of the sky, the pink
sunsets, the boat trips with my sister when we were
small, and later my solitary rowing in a canoe—
sometimes all the way to Portofino, without my
parents knowing—and the peace of those silent
evenings…
Allow me to suggest with all my heart, dear reader,
take the night boat back to Camogli at midnight.
San Fruttuoso at that hour is the same as it was
hundreds of years ago. By day it is different,
invaded as it is by chatterboxes (I know, I am
getting old…). But by night the sea sparkles
unchanging, forever.
Flickr/Bairo

Photo Flicker/JPFunkers
Maschera, pinne e
kayak
The Mask, the Fins and the Kayak
A Portofino sono previste escursioni nell’Area Marina Protetta: si pagaia tra grotte e scorci di rara
bellezza e ci si può anche immergere ad esplorare i ricchi fondali
Take a kayak excursion to the Protected Marine Area of Portofino to paddle past sea caves and
views of incredible Mediterranean beauty, and snorkel in the blue waters teeming with sea life
La canoa scivola veloce, il silenzio della natura
incontaminata incombe, rotto soltanto
dal rumore della pagaia sull’acqua, dallo
stridio dei gabbiani, il profumo del mare che sale
ogni volta che un’ onda batte sugli scogli e un
esplosione di verde tutto intorno, gli alberi che
sembrano tuffarsi negli abissi.
Pagaiare nelle acque del Promontorio di Portofino
è una sensazione che ognuno vive a modo
suo. C’è chi ne apprezza la pace, chi gode nell’
ammirare la ricchezza e la densità di specie faunistiche
e floreali, chi rimane a bocca aperta di
fronte alla storia specchiata sull’acqua delle abbazie
della Cervara e di San Fruttuoso o delle
torri erette per difendere il territorio dagli attacchi
dei Pirati Saraceni. Nessuno, tuttavia, ri-
The canoe slips quickly through the water. The
silence of pristine nature is broken only by the
sound of the oars and the cry of the seagulls.
The smell of the sea surrounds you each time a wave
hits the rocky shore. In an explosion of greenery, the
trees seem to dive into the abysses.
Canoeing in the waters of
the Promontory of
Portofino is a feeling
that each person
experiences in a different
manner. Some appreciate
the peacefulness. Some
admire the richness and
the intensity of species
of fauna and flora. Some
Luca Tixi
cover
blue
51

lue
52
cover
Sosta ai piedi di Punta del Faro, a
Portofino. In questa zona la costa è
ancora selvaggia e incontaminata, ed
è possibile visitare le insenature e le
grotte marine più suggestive
Stopping at the foot of the light
house, Punta del Faro, in Portofino.
Here the coast is as wild and pristine
as it was thousands of years ago,
with picturesque inlets and sea caves
worth exploring
mane indifferente di fronte allo splendore di
questa terra, che trasuda dalla roccia, dove la natura
ha dovuto lottare nei millenni per strappare
alle asperità lo spazio per gettare le sue radici.
Kayaktramp è un associazione che si occupa di
ecoturismo in Canoa e nasce con l’obiettivo di
rendere le bellezze di quest’ area accessibili a
tutti, con il mezzo che meglio lo consente e più
ne rispetta la tutela. Tra le tante escursioni proposte
da questi giovani pieni di entusiasmo e voglia
di trasmettere l’amore per la loro terra, una
in particolare merita di essere segnalata: “Punta
Pedale – Camogli, due giorni per abbracciare tutta
l’AMP di Portofino”.
Si parte alla mattina dalla sede dell’associazione
situata presso “Il Covo di Nord-Est”: un caffè e
un breve briefing durante il quale la guida illustra
il programma e fornisce le indicazioni indispensabili,
dopodiché ognuno inforca la propria
canoa e si parte! Si costeggia fino a raggiungere
la “Sedia”, un faraglione in conglomerato che
segna un importante stacco geologico tipico del
“Monte”. Proseguendo sotto la falesia che sostiene
il castello di Paraggi, si giunge all’omonima
baia. Sul Lato Sud si trova la piccola insena-
are awed by the history that is reflected in the
waters: the Abbey of Cervara, and the Abbey of
San Fruttuoso, and the stone towers erected to
defend the land from Saracen pirates. But no one
remains indifferent when faced with the splendor
of the stone that rises from the sea. Where nature
has battled for millenniums to find a place to lay
down its roots.
Kayaktramp is an association that does ecotourism
in canoes. It was founded with the objective of
making this beauty accessible to everyone, but by
using a means of transport that leaves no
footprints. Among the many excursions proposed by
these young people, full of enthusiasm and the
desire to transmit their love of their land, one in
particular should be pointed out, “Punta Pedale –
Camogli, two days that embrace all of the Protected
Marine Area of Portofino”.
We leave in the morning. From the headquarters of
the association, located near the famous nightclub
on the sea, “Il Covo di Nord-Est”, we drink an
espresso and listen to a brief briefing—during which
the guide illustrates the program and supplies some
indispensible indications—and then each of us
settles in his own canoe and…we’re off! We hug the
coast until we pass “The Chair”, a massive
Photo Giulia Pastorino

AGOSTO SARZANESE
Sarzana, Cittadella
In attesa del Festival della Mente,
Sarzana fa le prove generali da
capitale ligure della cultura con tre
eventi di assoluto richiamo. Si
comincia sabato 6 agosto con la
“Soffitta nella strada”: dai mobili
d’epoca al modernariato, dalla
bigiotteria alle grandi firme,
esposte nelle bancarelle del centro
storico. Nello stesso periodo va in
scena la “Calandriniana”, che
trasforma piazza Calandrini in un
atelier a cielo aperto, con il
tradizionale laboratorio dedicato
alla nascita dei quadri. Una
settimana dopo (fino al 28 agosto)
apre i battenti la “Mostra
Nazionale dell’Antiquariato, con
alcuni dei pezzi più prestigiosi in
circolazione, tra mobili antichi,
oggetti d’arredamento e dipinti
d’epoca.
www.comune.sarzana.org
(+39) 0187 6141
july august
luglio agosto 2011
agenda blue
Da sabato 6 a domenica 28 agosto 2011
Saturday, August 6 to Sunday, August 28, 2011
Gli eventi di Liguria
EEvventts inn Liiguriaa
ddaa sstaaccccaare ee coonservvare
While awaiting Sarzana’s Festival
of the Mind, the town offers three
events of great cultural
importance. Starting on Saturday,
August 6, “Soffitta nella strada”
(The Attic on the Street) offers a
street fair selling furniture of all
types from antiques to modern,
from trinkets to designer names,
in booths in the old town center.
In the same period,
“Calandriniana”, trasforms Piazza
Calandrini into the traditional
open air workshop creating
paintings. A week after (until
August 28) the National Antique
Show, Mostra Nazionale
dell’Antiquariato, opens its doors,
with some of the most valuable
antiques in circulation, and also
offers interior design objects and
old paintings.
www.comune.sarzana.org
(+39) 0187 6141
agenda blue
53

agenda blue
luglio 2011 july
da from
9
giugno
june
da from
20
giugno
june
da from
23
giugno
june
da from
26
giugno
june
da from
1
venerdì
friday
a till
17
domenica
sunday
a till
22
venerdì
friday
a till
13
agosto
august
a till
28
giovedì
thursday
a till
3
domenica
sunday
TEATRO
Estate in villa
Genova, villa Duchessa
di Galliera
Nell’ambito delle bicentenario dalla
nascita di Maria Brignole Sale, oltre
un mese di teatro nella villa della
celebre Duchessa.
www.teatrocargo.it
(+39) 010 694240
BAMBINI
In viaggio. Tempo d’estate
a Palazzo Ducale
Genova, Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9
Una serie di iniziative rivolte ai
bambini dai 5 agli 11 anni
desiderosi di sperimentare,
conoscere e divertirsi
www.palazzoducale.it
(+39) 010 5574065
TEATRO
Festival in una notte
d’estate
Genova, piazza di San Matteo
Quasi due mesi di musica, danza
e aperitivi letterari, tra Nervi e i
vicoli.
www.lunariateatro.it
(+39) 010 2477045
TEATRO
Mondomare Festival
Sedi varie
6ª edizione per il festival curato
dall’Archivolto. Tra i protagonisti,
Dighero, Vergassola, Ovadia, Don
Gallo. Da non perdere: “La Pimpa,
Kamilo e il Libro Magico” (7-19
luglio, Porto Antico).
mondomarefestival.it
(+39) 010 6592220
TRADIZIONI
Meeting Internazionale
delle 500
Garlenda (Sv)
Anche quest’anno, l’esercito dei
cinquecentisti prenderà d’assalto
il borgo savonese per una tre
giorni a base di motori, musica e
gastronomia.
www.500clubitalia.it
(+39) 0182582282
THEATRE
Estate in villa (Summer in
the Villa)
Genoa, villa Duchessa
di Galliera
Celebrating the two hundredth
birthday of Duchess Maria Brignole
Sale, a month of theatre will be
held in her summer villa.
www.teatrocargo.it
(+39) 010 694240
CHILDREN
In viaggio. Tempo d’estate
a Palazzo Ducale (Summertime
at the Duke’s Palace)
Genoa, Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9
A series of initiatives for children 5
to 11 who wish to experiment,
learn, and have fun.
www.palazzoducale.it
(+39) 010 5574065
THEATRE
Festival in una notte
d’estate (Midsummer Night
Festival)
Genoa, piazza di San Matteo
The 14th festival of its kind,
which transforms the medieval
old city into a stage for theatre,
dance and literature.
www.lunariateatro.it
(+39) 010 2477045
THEATRE
Mondomare Festival
various locations
The sixth traveling festival under the
theatre, Teatro dell’Archivolto.
Among its stars: Dighero, Vergassola,
Ovadia, Don Gallo, Signoris and
Altan.
www.mondomarefestival.it
(+39) 010 6592220
TRADITIONS
Meeting Internazionale
delle Fiat 500
Garlenda (Sv)
The tiny cars of huge renown,
the Fiat 500s, will gather once
again to attack this small town
near Savona with three days of
motoring, music, food and wine.
www.500clubitalia.it
(+39) 0182582282
luglio| agosto
musica
music
GENOVA GENOA
28 giugno – 3 luglio
Festival Musicale del Mediterraneo
Porto Antico
Un viaggio nella World Music, attraverso
ritmi e musiche dai cinque continenti.
A world music trip, through rhythm and
music from all six continents.
www.echoart.org – (+39) 0102542604
30 giugno – 3 luglio
Festival delle Periferie
Cornigliano, villa Bombrini
Il meglio della produzione undergound
riunito nel primo festival italiano
interamente ecosostenibile.
The best of underground production
gather together in the first totally ecosustainable
Italian festival.
www.festivaldelleperiferie.it
(+39) 010 8937177
3 – 18 luglio
Genova Guitar Festival
Porto Antico, Arena del Mare
I più grandi chitarristi rock in cinque date
uniche.
The greatest rock guitarists in 5 unique
dates
3 luglio: Lee Ritenour & Dave Grusin; 11:
Warren Haynes band; 13: Robben Ford
band; 16: Alvin Lee band; 18: Hot Tuna
Electric band - Bruce Cockburn
www.musicnolimit.it
(+39) 019 7701952
5 – 9 luglio
Notre Dame de Paris
Genova, Teatro Carlo Felice
Un tour speciale per celebrare il decennale
del musical che ha incantato l’Italia.
A special tour to celebrate the tenth
anniversary of the musical that enchanted
Italy.
www.carlofelice.it – (+39) 010 5381337
13 giugno – 14 settembre
Festival Le vie del Barocco
Palazzo Rosso, Tursi, Ducale
XXVIII edizione per il principale festival
genovese dedicato alla musica da camera
The 28th edition of the most important
genoese festival to Chamber music
www.collegiumpromusica.it
(+39) 010 8603597

PPONENTE THE WEST
luglio – agosto (date da definire)
Festival Internazionale di Musica
da Camera
Cervo (Sv), sagrato dei Corallini
I più grandi musicisti classici al mondo
nella magia del sagrato dei Corallini.
The greatest classic musicians in the
world in the magic of the Sagrato dei
Corallini
www.cervo.com.- (+39) 0183 408197
25 – 30 luglio
Premio Nazionale Città di Loano
Loano (Sv)
Una settimana di concerti, incontri e
premiazioni per valorizzare la produzione
folk all’italiana.
A week of concerts, encounters, and
awards to underline the value of Italian
folk production.
www.comuneloano.it
(+39) 019 675694-232
LEVVANTE THE EAST
13 giugno – 14 settembre
Festival Le vie del Barocco
Palazzo Rosso, Tursi, Ducale
XXVIII edizione per il principale festival
genovese dedicato alla musica da camera
The 28th edition of the most important
genoese festival to Chamber music
www.collegiumpromusica.it
(+39) 010 8603597
4 giugno – 2 agosto
Sconfinando
Sarzana (Sp), fortezza Firmafede
Il festival dedicato a suoni e musiche dal
mondo.
A festival of the sounds and music of the
world.
R. Gualazzi (4 luglio), B. Rondelli (9),
Jovanotti (14), S. Lukateher (28), R.
Arrighini (30) e L. Einaudi (2 agosto).
www.sconfinandosarzana.it
(+39) 329 2107443
Jovanotti, il 14 luglio allo stadio Luperi
di Sarzana
INCONTRI
2001-2011. Genova
Cassandra del mondo
Genova, Palazzo Ducale,
sottoporticato, piazza Matteotti 9
I fatti del G8 come laboratorio
dei temi etici e di diritto, insieme
ai massimi protagonisti del
dibattito mondiale.
www.palazzoducale.genova.it
(+39) 010 5574064/65
TEATRO
La Tosse d’estate
Genova, Parchi di Nervi
Il Teatro della Tosse si sposta in
estate ai Parchi di Nervi. Le date: La
claque estate (6-9 luglio); Spettacolo
Cosmico gli orizzonti dello zodiaco
(12-23); Il teatro per i piccoli (10, 17,
24) www.teatrodellatosse.it
(+39) 010 2487011
INCONTRI
Settimana Internazionale
dei Diritti
Genova, Palazzo Tursi e altre sedi
Una settimana di incontri,
convegni, spettacoli e proiezioni
per riflettere sul tema dei diritti
dell’uomo.
www.palazzoducale.genova.it
(+39) 010 5577400
TEATRO
Ridere d’agosto… ma anche
prima
Genova, villa Imperiale e Arena
del Mare
Giunge alla 21ª edizione il festival
dedicato a cabaret e comicità. Tra
gli ospiti, Paolo Cevoli, Fabrizio
Giacomazzi, Federico Sirianni,
Lella Costa. www.teatrogarage.it
(+39) 010 511447
DANZA
Tango Summer
Sanremo (Im)
Il ballo più sensuale al mondo
scende in piazza per
un’anticipazione estiva del
Festival di settembre.
www.festivaldeltango.it
(+39) 010 8592040/70
ENCOUNTERS
2001-2011: Genova
Cassandra del mondo
Genoa, Palazzo Ducale,
sottoporticato, piazza Matteotti 9
The story of the G8 Conference, a
workshop on ethnic themes and
laws, and the main people who
were involved in the global debate.
www.palazzoducale.genova.it
(+39) 010 5574064/65
TEATRO
La Tosse d’estate
Genova, Parchi di Nervi
The summer of Teatro della Tosse.
La claque estate (6-9 luglio);
Spettacolo Cosmico gli orizzonti
dello zodiaco (12-23); Il teatro per i
piccoli (10, 17, 24)
www.teatrodellatosse.it
(+39) 010 2487011
ENCOUNTERS
Settimana Internazionale
dei Diritti (International
Rights Week)
Genoa, Palazzo Tursi e altre sedi
A week of encounters,
conventions, shows, and films to
reflect on the theme of the rights
of man.
www.palazzoducale.genova.it
(+39) 010 5577400
THEATRE
Ridere d’agosto… ma anche
prima (Laughing in August)
Genoa, villa Imperiale e Arena
del Mare
The 21st festival dedicated to
laughter, with cabaret and
comedians, among whom Paolo
Cevoli, Fabrizio Giacomazzi, Federico
Sirianni, Lella Costa. teatrogarage.it
(+39) 010 511447
DANCE
Tango Summer
Sanremo (Im)
The most sensual dance in the
world comes to piazzas on the
Riviera of Flowers, anticipating
the festival in September.
www.festivaldeltango.it
(+39) 010/8592040/70
luglio 2011 july
da from
1
venerdì
friday
da from
6
mercoledì
wednesday
da from
7
giovedì
thursday
da from
7
giovedì
thursday
da from
8
venerdì
friday
a till
24
domenica
sunday
a till
24
domenica
sunday
a till
14
giovedì
thursday
a till
10
agosto
august
a till
10
agosto
august
agenda blue

agenda blue
luglio 2011 july
da from
8
venerdì
friday
da from
20
mercoledì
wednesday
da from
7
giovedì
thursday
da from
17
domenica
sunday
da from
23
sabato
sunday
a till
10
agosto
august
a till
31
domenica
sunday
a till
10
domenica
sunday
a till
28
giovedì
thursday
a till
24
domenica
sunday
TEATRO
Festival Teatrale di Borgio
Verezzi
Borgio Verezzi (Sv),
piazza Sant’Agostino
8 prime nazionali per il festival che
dal 1967 porta il teatro di prosa
nelle affascinanti atmosfere
notturne del borgo savonese.
www.festivalverezzi.it
(+39) 019 610412
CINEMA
Laura Film Festival
Levanto, Bonassola (Sp)
Dieci sezioni e quasi due
settimane di cinema
internazionale, per uno dei festival
più affascinanti e scenografici a
livello nazionale.
www.laurafilmfestival.it
(+39) 0187 802274
INCONTRI
Bellativù. La televisione
che vorrei
Ameglia, Bocca di Magra
Fiumaretta
Incontri con i grandi protagonisti
del piccolo schermo. Moderatore:
Antonio Dipollina di “Repubblica”.
www.bellativu.it
(+39) 0187 622990
DANZA
Danza in Porto
Genova, Arena del Mare
La musica classica sbarca al Porto
Antico con 3 spettacoli di
prestigio internazionale:
Accademia di danza di Pechino
(17 luglio), Raffaele Paganini (27)
e il Balletto di Roma impegnato
col Bolero (28). teatrogarage.it
(+39) 010 511447
SCIENZA
Festa dell’Astronomia
Perinaldo (Im)
Gli astrofili di tutta Italia si danno
appuntamento nell’entroterra
imperiese per una due giorni di
incontri, laboratori e osservazioni
notturne.
www.astroperinaldo.it
(+39) 0184 672095
THEATRE
Festival Teatrale di Borgio
Verezzi (outdoor theatre)
Borgio Verezzi (Sv),
piazza Sant’Agostino
8 national premiers in the outdoor
theatre festival held in the
fascinating atmosphere of the
historic village’s piazza.
www.festivalverezzi.it
(+39) 019 610412
CINEMA
Laura Film Festival
Levanto, Bonassola (Sp)
10 sectors and almost 2 weeks of
international cinema in one of
the most fascinating and eyecatching
festivals at national
level.
www.laurafilmfestival.it
(+39) 0187 802274
ENCOUNTERS
Bellativù. La televisione
che vorrei (TV I Want)
Ameglia, Bocca di Magra
Fiumaretta
Encounters with Italian TV stars.
Moderator: Antonio Dipollina
from the national newspaper, “La
Repubblica”. www.bellativu.it
(+39) 0187 622990
DANCE
Danza in Porto (Classic
Dance in the Port)
Genova, Arena del Mare
3 internationally prestigious
spectacles of classic music will be
held in the old port, Porto Antico:
the Beijing Dance Academy (July 17),
Raffaele Paganini (July 27), and the
Rome Ballet with Bolero (July 28).
teatrogarage.it - (+39) 010 511447
SCIENCE
Festa dell’Astronomia
(Astronomy Festival)
Perinaldo (Im)
Astronomy fans from all over Italy
will be here in the Apennine
Mountains for two days of
encounters, workshops, and night
sky watching.
www.astroperinaldo.it
(+39) 0184 672095
mostre
exhibitions

GENOVA
Dal 3 marzo al 25 settembre
Sedi varie
L’Unità d’Italia in Mostra
Nell’ambito dei 150 anni, Italia Unita: tre percorsi artistici in 200 opere
ottocentesche (3 marzo – 25 settembre, Musei di Nervi, Accademia
Ligustica, Museo Risorgimento); Il giuramento per l’Italia, da Mazzini a
Manzoni (28 giugno – 3 settembre, Museo Risorgimento).
www.museidigenova.it – (+39) 010 5574741
dal 20 maggio al 16 agosto
Galata Museo del Mare
Stefano Lanzardo. Racconti al vento
Un viaggio attraverso il percorso artistico, la ricerca e la sperimentazione
del fotografo spezzino.
www.galatamuseodelmare.it - (+39) 010 2345655
Dal 28 giugno al 23 ottobre
Villa Croce, Castello d’Albertis, Palazzo Ducale
Changing perspectives. Maria Rebecca Ballestra
Primi due appuntamenti di un ciclo di esposizioni sull’artista
contemporanea ligure: “Post Human Garden” (28 giugno – 28 agosto, Villa
Croce); “Eyes on Asia” (8 luglio – 16 ottobre, Castello d’Albertis).
www.gg6.comune.genova.it – (+39) 010 5573967
Dal 7 luglio al 8 gennaio 2012
Museo Luzzati
Mordillo
Per la prima volta in Italia, una grande retrospettiva sul disegnatore e
fumettista Guillermo Mordillo.
www.museoluzzati.it – (+39) 010 2530328
dal 27 maggio al 17 luglio
Palazzo Ducale, Loggia degli Abbati
Loris Cecchini
Un’inedita esposizione dell’artista contemporaneo toscano in cui si
intrecciano installazioni, sculture, fotografie, disegni e opere interattive
www.fondazionegarrone.it – (+39) 010 8681530
PPONEENNTE
Dal 1 gennaio al 31 dicembre
Pictures Gallery, Diano Marina (Im), via Ardoino 33
Esposizione personale di Mario Falchi
Una personale interamente dedicata al grande pittore imperiese. Ingresso
libero.
www.comune.diano-marina.imperia.it – (+39) 0183 4901
LLEEVVAANNTTEE
Dal 10 giugno al 2 novembre
La Spezia, Camec
Il mare in mostra
In occasione del Festival della Marineria, tre mostre dedicate al rapporto tra
l’uomo e il mare. I mari dell’uomo: scatti dal mondo di Folco Qulici; Ancora
ancora la nave in porto: personale di Michelangelo Consani; Memoria
sommersa: la storia dell’esplorazione marina, tra storia, arte e tecnologia.
www.camec.it – (+39) 187 734593
Sarzana (Sp), fortezza Firmafede
Dal 4 luglio al 2 agosto
I ritratti fotografici di Terzani
Nell’ambito di Sconfinando festival, Sarzana celebra il grande giornalista
fiorentino attraverso una retrospettiva fotografica inedita.
www.sconfinandosarzana.it - (+39) 329 2107443
luglio july 2011 agosto august
GENOA
March 3 to September 25
Various locations
L’Unità d’Italia in Mostra (The Unification of Italy on Show)
For the 150th anniversary of the Unification of Italy, Italia Unita: three
exhibitions with 200 art works from the 19th century (March 3-September
25: Museums of Nervi, Accademia Ligustica, Museo Risorgimento); Il
giuramento per l’Italia [Pledging to Italy] from Mazzini to Manzoni (June
28-September 3, Museo Risorgimento).
www.museidigenova.it – (+39) 010 5574741
May 20 to August 16
Galata Museo del Mare
Stefano Lanzardo. Racconti al vento (Tales to the Wind)
An artistic voyage, research, and experimentation by the photographer
from La Spezia. www.galatamuseodelmare.it - (+39) 010 2345655
June 28 to October 23
Villa Croce, Castello d’Albertis, Palazzo Ducale
Changing Perspectives. Maria Rebecca Ballestra
First two exhibitions in a cycle of contemporary Ligurian artist showings:
“Post Human Garden” (June 28 – August 28, Villa Croce); “Eyes on Asia”
(July 8 – October 16, Castello d’Albertis).
www.gg6.comune.genova.it – (+39) 010 5573967
July 7 to January 8, 2012
Museo Luzzati
Mordillo
For the first time in Italy, a grand retrospective of the drawings and comic
strips of Guillermo Mordillo. www.museoluzzati.it – (+39) 010 2530328
May 27 to July 17
Palazzo Ducale, Loggia degli Abbati
Loris Cecchini
An exposition of works that have never been shown before by the
contemporary artist from Tuscany with sculpture, installations,
photographs, drawings, and interactive works.
www.fondazionegarrone.it – (+39) 010 8681530
TTHHE WWEESTT
January 1 to December 31
Picture Gallery, Diano Marina (Province of Imperia), Via Ardoino 33
Esposizione personale di Mario Falchi
A personal exhibition dedicated to the great painter from Imperia.
(Entrance is free.)
www.comune.diano-marina.imperia.it – (+39) 0183 4901
TTHEE EEAASSTT
June 10 to November 2
La Spezia, Camec
Il mare in mostra (The Sea on Show)
On the occasion of the Festival della Marineria: three exhibitions showing the
relationship between man and the sea. I mari dell’uomo (The Seas of Man):
photos by Folco Qulici; Ancora ancora la nave in porto (The Boat in Port):
individual show by Michelangelo Consani; Memoria sommersa (Submerged
Memory): the story of marine exploration - history, art and technology.
www.camec.it – (+39) 187 734593
Sarzana (Sp), Fortezza Firmafede Fortress
July 4 to August 2
I ritratti fotografici di Terzani (photo portraits)
At the Sconfinando Festival, Sarzana honors the great journalist from
Florence with a retrospective exhibition of unpublished photographs.
www.sconfinandosarzana.it - (+39) 329 2107443
agenda blue

agenda blue
agosto 2011 august
da from
1
lunedì
monday
da from
3
mercoledì
wednesday
da from
4
giovedì
thursday
a till
3
mercoledì
wednesday
a till
15
lunedì
monday
a till
7
domenica
sunday
SPETTACOLO
Mediterrarte
Genova, Porto Antico
Un mix di danza, musica, canto e
teatro, in tre serate dedicate
all’integrazione culturale nel
Mediterraneo. Tema 2011: l’Unità
d’Italia.
www.portoantico.it
(+39) 010 2485711
TEATRO
La Tosse d’estate
Apricale e Bordighera (Im)
La stagione estiva della Tosse
prosegue con gli spettacoli per
bambini di Bordighera (dal 3 al 5
agosto) e Il castello dei sette
peccati di Tonino Conte (ad
Apricale dal 7 al 15).
www.teatrodellatosse.it
(+39) 010 2487011
FIERE
Rapallo Expo
Blue consiglia…
Blue suggests…
Rapallo (Ge), piazza Garibaldi
Quattro giorni di fiera nel centro
storico del borgo tigullino. Tra le
offerte merceologiche: ambiente,
casalinghi, turismo e artigianato
www.tigullioggi.it
(+39) 333 6551461
SPECTACLE
Mediterrarte
Genoa, Porto Antico
A mix of dance, music, song, and
theatre, during three evenings
dedicated to cultural integration in
the Mediterranean.
Theme for 2011: the Unification of
Italy. www.portoantico.it
(+39) 010 2485711
TEATRO
La Tosse d’estate
Apricale e Bordighera (Im)
The summer of Teatro della Tosse
continue with shows for children
in Bordighera (august 3-5) and Il
castello dei sette peccati by Tonino
Conte (in Apricale, august 7-15).
www.teatrodellatosse.it
(+39) 010 2487011
FAIR
Rapallo Expo
Rapallo (Ge), piazza Garibaldi
A 4-day fair in the old town of the
historic Riviera village, with stalls
selling items on 4 themes: the
environment, household wares,
tourism, and artisan handicrafts.
www.tigullioggi.it
(+39) 333 6551461
Venerdì 22 luglio e giovedì 11 agosto, dalle ore 18
Friday, July 22 and Thursday, August 11, starts at 18:00
Borgo Fornari (Ge), Castello - at the castle
Un zeneize all’inferno - Serata sotto le stelle
(Night Under the Stars)
Doppio appuntamento che coniuga poesia, astronomia e prodotti tipici
locali. 22 luglio: la Divina Commedia in dialetto genovese; 11 agosto:
una notte di osservazione del cielo e degli astri.
Two events offering poetry, astronomy, and typical local food products.
July 22, The Divine Comedy in Genoese dialect; August 1, a night to
watch the sky and the stars.
www.borgofornari.it – (+39) 349 4986659
Venerdì 29 luglio, dalle ore 17
Sesta Godano (Sp), Piazzetta Aia della Corte
Inventa il tuo giardino. Incontro con Libereso Guglielmi
Invent Your Own Garden: an encounter with Libereso Guglielmi
Una via di mezzo tra un laboratorio, una mostra e una conferenza
insieme al “giardiniere di Calvino”.
A cross between a workshop, an exhibit, and a conference featuring
“Calvino’s gardener”.
www.museoluzzati.it - (+39) 010 2532028
luglio| agosto
musica
music
GENOVA GENOA
Porto Antico, Arena del Mare
5, 14, 15, 25 luglio
Concerti di luglio
Colosseum (5 luglio), Fabri Fibra (14) e
I Nomadi (15), Franco Battiato (25).
www.grandieventi.it
(+39) 010 5221001
6 – 26 luglio
Just like a woman
Ritorna per l’11ª edizione il festival che
incorona le regine della musica.
The 1th edition of the festival to crown
the queens of music.
Bettye Lavette band (6 luglio), Mavis
Steples (13), Cassandra Wilson (20) e
Marianne Faithfull (26)
www.musicnolimit.it
(+39) 019 7701952
8 – 9 luglio
Aspettando Goa – Boa
Sud Sound System (8 luglio);
Ex Otago – Naive New Beaters (9)
www.goaboa.net
19 luglio
30th Anniversary Bob Marley
Celebration
A 30 anni, dalla morte del grande artista
giamaicano, il concerto del suo erede
Anthony B.
30 years after the death of the great
Jamaican artist, the concert with his
heir, Anthony B.
www.goaboa.net - (+39) 010 248571
21 – 23 luglio
Gezmataz
Tre giorni all’insegna del jazz, divisi in
due sezioni: concerti e workshop.
Three day of jazz teaching, divided into
two sections: concerts and workshops.
Yellow Jackets (21 luglio), Naked Truth –
Brainkiller (22), Allievi e docenti del
masterclass (23).
www.gezmataz.org
(+39) 010 2485710/750
30 – 31 luglio
Palco sul Mare
Talent Show (30 luglio) e Nicolò Fabi
(31 luglio)
www.palcosulmarefestival.it
(+39) 010 248571

PPONENTE THE WEST
4 giugno – 24 settembre
Sestri in Jazz
11ª edizione per la rassegna dedicata al
jazz d’autore.
1th original jazz review
A luglio: Stefano Riggi Quartet (2), Dudu
Manhega & Color Blue with Max de Aloe
(16), Dave Glasser Quintet (30). Ad
agosto: Antonio Zambrini & Dimitri Grechi
Espinoza (13), Kabel Ensamble (27)
info@jazzlighthouse.it
(+39) 349 4259796
LEVANTE THE EAST
26 giugno – 10 luglio
Festival Internazionale del Jazz
Teatro Civico, Centro Allende
Il più longevo festival jazz d’Italia, tra
concerti, jam session e masterclass con
interpreti internazionali
The oldest jazz festival in Italy, with
concerts, Jam sessions and master classes
with international maestros.
www.festivaljazz.it – (+39) 393 9511130
14 luglio – 14 agosto
Festival Paganiniano
Carro (Sp)
La kermesse dedicata al celebre violinista
festeggia quest’anno la decima edizione.
The festival to Paganini, the famous
violinist, celebrates its tenth anniversary.
V. Mullova (14 luglio), P. Restani e il
Quartetto d’Archi della Scala (30), Duo
Nordio Bacchetti (14 agosto)
www.sdc.it - (+39) 0187 731214
22 – 23 luglio
Bellacanzone
Santo Stefano Magra (Sp), Ex Ceramica
Vaccari
Incontri e concerti con i migliori interpreti
della canzone d’autore italiana.
Encounters and concerts with Italian
singer-songwriters.
Cesare Cremonini (22 luglio) e
Fabri Fibra (23).
www.bellacanzone.it
(+39) 0187 622990
TRADIZIONI
Palio del Golfo
La Spezia
86ª edizione per lo storico Palio
spezzino, tra regate, feste, sfilate e
giochi pirotecnici.
www.paliodelgolfo.it
(+39) 0187 736641
TRADIZIONI
La Torta dei Fieschi
Lavagna (Ge)
Dal 1949 a Lavagna si celebra
l’unione tra i conti Fieschi
attraverso il corteo storico e il
tradizionale gioco della torta, che
permette di trovare l’anima
gemella.
www.tortadeifieschi.it
TRADIZIONI
Premio L’Ucca
Bonassola (Sp)
Premio goliardico assegnato ogni
ferragosto a chi si è distinto per
originalità, esibizionismo ed
eccentricità.
www.premiolucca.altervista.org
(+39) 0187 736641
FESTIVAL
Balla coi Cinghiali
Bardineto (Sv)
X edizione all’insegna di musica
e alimentazione sostenibile, con
ristoranti a km 0, zone afro e
reggae, aree cinema e
letteratura, workshop, concerti e
dj set.
www.ballacoicinghiali.it
(+39) 349 8355671
FIERE
Moac
Sanremo (Im), Mercato dei fiori
Una vetrina d’eccellenza per
l’artigianato italiano, con oltre
200.000 visitatori annui.
www.moacsanremo.it
(+39) 049 9832150
TRADITIONS
Palio del Golfo (historic
boat race)
La Spezia
The 86th historic boat Palio in La
Spezia, with regattas, festivals,
parades, and fireworks.
www.paliodelgolfo.it
(+39) 0187 736641
TRADITIONS
La Torta dei Fieschi
(the Lord’s Cake)
Lavagna (Ge)
Since 1949 the town of Lavagna
celebrates its marriage with the
Counts of the Fieschi family with a
parade in historic costume and the
traditional wedding cake game.
www.tortadeifieschi.it
TRADITIONS
Premio L’Ucca Prize
Bonassola (Sp)
A social mores prize which is
awarded every August 15 to he
who distinguishes himself for his
wittiness, exhibitionism, and
eccentricity.
www.premiolucca.altervista.org
(+39) 0187 736641
FESTIVAL
Balla coi Cinghiali (Dance
with the Wild Boars)
Bardineto (Sv)
The tenth festival of its kind with
music and food, restaurants at
kilometer 0, Afro and Reggae, a
cinema and literature area,
concerts, and DJs.
www.ballacoicinghiali.it
(+39) 349 8355671
FAIR
Moac
Sanremo (Im), Mercato dei fiori
A fair to show Italian artisan
excellence, with 200,000 annual
visitors, and countless artisan
handicraft items.
www.moacsanremo.it
(+39) 049 - 9832150
agosto 2011 august
da from
5
venerdì
friday
14
domenica
sunday
15
lunedì
monday
da from
17
mercoledì
wednesday
da from
19
sabato
saturday
a till
8
lunedì
monday
a till
20
sabato
saturday
a till
28
lunedì
monday
agenda blue

agenda blue
agosto 2011 august
da from
24
mercoledì
wednesday
da from
16
giovedì
thursday
a till
28
domenica
sunday
28
domenica
sunday
a till
25
sabato
saturday
ENOGASTRONOMIA
Festa della Birra
Genova, Porto Antico
I migliori produttori di birra
artigianale, tra incontri,
degustazioni e originali
abbinamenti culinari.
www.portoantico.it
(+39) 010 2485711
SPORT
Coppa Byron
Lerici (Sp)
Nell’anno del trentennale, i
concorrenti si sfidano a nuoto
lungo i tradizionali 7,5 km della
Baia di Lerici, resi immortali dal
grande poeta inglese
(+39) 331 5342123
FIERE
Expo Fontanabuona
San Colombano Certenoli (Ge),
Parco Esposizioni Fontanabuona
Giunge alla XXVII edizione una
delle principali fiere campionarie
del levante ligure.
agenziadisviluppogalgenovese.it
(+39) 0185 1872419
WELLNESS | IMPIANTI PER IDROMASSAGGIO
VASCHE IROTERAPICHE | BAGNI VAPORE E SAUNE
ILLUMINAZIONE LED E FIBRA OTTICA
PISCINE PRIVATE E PUBBLICHE
VASCHE IN VETRORESINA
RIVESTIMENTI IN MOSAICO E PVC
CONSULENZA PROGETTUALE
PRODOTTI CHIMICI | PULITORI | ACCESSORI
MANUTENZIONI
WINE AND GASTRONOMY
Festa della Birra
(beer festival)
Genoa, Porto Antico
The best producers of artisan
beer: encounters, tasting, and
original cuisine.
www.portoantico.it
(+39) 010 2485711
SPORTS
Coppa Byron (marathon
swim race)
Lerici (Sp)
Swimming competitors will
challenge each other on the 7.5
kilometer long route in the Bay of
Lerici, following on the heels
(almost 2 centuries later) of
English poet, Lord Byron.
(+39) 331 5342123
FAIR
Expo Fontanabuona
San Colombano Certenoli (Ge),
Parco Esposizioni Fontanabuona
The XXVII exposition, one of the
main trade fairs of this area along
the Eastern Riviera.
agenziadisviluppogalgenovese.it
(+39) 0185 1872419
prossimamente
coming soon
2-4 settembre
FESTIVAL DELLA MENTE
(FESTIVAL OF THE MIND)
La Spezia
www.festivaldellamente.it
(+39) 0187 614227
2-5 settembre
MISS MURETTO
Alassio (Sv)
www.missmuretto.com
(+39) 02 36598798
10 settembre
NOTTE BIANCA
(all night festivities)
Genova
www.genovaurbanlab.it
(+39) 010 5572745
da sempre, realizziamo in Acqua progetti d’ Autore.
Genova
C.so Monte grappa 126r
tel e fax 010 8391671
www.cattanizanelli.it

Photo Tomasinelli
tura di Niasca dov’è possibile fermarsi per una
sosta e, per i più attivi, immergersi con maschera
e pinne per esplorare i ricchi fondali e le particolari
biocenosi presenti esclusivamente in
questo particolare spot. Dunque, nuovamente a
bordo dei kayak, si riparte alla volta del Faro di
Portofino che sovrasta imperioso la “Punta del
Faro”, luogo in cui correnti e venti si incontrano,
placidi e calmi d’estate, impetuosi d’inverno. Superata
la punta ci si addentra nella parte più
suggestiva laddove la natura selvaggia diventa
unica e assoluta protagonista. Qui si entra nella
cosiddetta “Zona B”, ovvero luogo in cui le attività
antropiche sono limitate ai fini di una corretta
gestione dell’ Area Marina e il Kayak diventa
unico mezzo per godere appieno della
fascia costiera. Pagaiando tra grotte (dove è possibile
entrare con i kayak), piccole insenature e
scorci unici giungiamo a Cala degli Inglesi, una
piccolissima baia dove il verde, più che altrove, si
tuffa nel blu del mare. Su uno di questi scogli si
potrà riposare, pranzare con la tipica Focaccia di
Recco, crogiolarsi al sole o immergersi nelle limpide
acque, prima di intraprendere il ritorno verso
Portofino e quindi Punta Pedale.
Questa escursione, della durata di una giornata,
è alla portata di tutti, non è necessario essere
canoisti né possedere una particolare prestanza
fisica. Il tipo di sforzo è paragonabile a un trekking
in pianura... unico requisito: amare la natura
e l’attività all’aria aperta!
puddingstone rock formation, which is the sign of
an important geological split, typical of “the
Mountain”, and then paddle under a cliff with the
Castle of Paraggi perched on top, to enter its
namesake bay. To the south is the small inlet called
Niasca, where the less athletic stop for a rest, and
the more active, put on masks and fins to explore
the teeming life of the sea bed, with some species
exclusive to this particular spot.
Then into the kayaks once more, and we head for the
Lighthouse of Portofino which guards, imperious, the
Point of the Lighthouse. It is place where currents
and winds meet, placid and calm in the summer,
impetuous and wild in the winter. Beyond the point
we enter the most picturesque part of our trip, where
nature becomes the only, unique, over-whelming
characteristic. This is the start of the “B Zone” of the
protected marine area, where human activities are
restricted, and the kayak becomes the only means to
enjoy the coastline.
Canoeing past the sea caves (which you can enter
with a kayak), the small inlets, and unique views, we
enter the Cala degli Inglesi, (the English Cove), a tiny
little bay where the greenery descends into the blue
of the sea. We choose a rock to rest, and lunch,
and munch on typical Focaccia di Recco,
basking in the sun, diving into the clear
turquoise water, and then we head back
to Portofino and Punta Pedale.
This day excursion can be done by
anyone. It is not necessary to be an
expert or to have a lot of physical
strength. The amount of effort
required is similar to a hike on a flat
road. The only real requirement is to
love nature and open air activities!
cover
blue
Non solo Portofino
Not Just Portofino
Lunghe (e bellissime) escursioni in
kayak si possono vivere anche sotto le
scogliere e le fasce delle Cinque Terre
e nelle acque dell’area marina
protetta (nella foto, l'arrivo a Tellaro).
Nell’area di Portofino, invece, tra i
tanti scorci da non perdere ci sono
soprattutto Paraggi, Punta Pedale e
Niasca.
Long (and lovely) excursions in kayak
can also be taken along the cliffs of
the Cinque Terre – recently declared
one of the ten most beautiful coasts
in the world – and the surrounding
area, such Tellaro, near La Spezia,
shown in the photo. Also not to be
missed on a Portofino kayaking
excursion are Paraggi, Punta Pedale
and Niasca.
61

lue cover
Il bagnino
che scrive romanzi
The Lifeguard Who Writes Novels
Al Lido di Lerici il bagnino, che è anche proprietario, si chiama
Marco Buticchi ed è il maestro italiano dell’avventura con i suoi
romanzi che hanno venduto più di un milione di copie. I suoi
clienti gli hanno ispirato lo scanzonato Scusi bagnino, l’ombrellone
non funziona
At the Lido of Lerici, the lifeguard and owner is Marco
Buticchi, the Italian maestro of adventure, whose novels
have sold more than a million copies world-wide
62
Renzo Raffaelli
Al Lido di Lerici il bagnino è una delle attrazioni.
E’ infatti l’unico bagnino che scrive
romanzi di successo. Che vengono tradotti
in diverse lingue e hanno venduto più di un milione
di copie. Si chiama Marco Buticchi e per la
Longanesi è il maestro italiano dell’avventura.
L’omologo nazionale di Wilbur Smith e Bernard
Cornwell. I suoi romanzi propongono plot tra storia
e leggenda, con enigmi archeologici, complotti
internazionali, servizi segreti in azione e inseguimenti.
La cosa curiosa è che Buticchi molto
spesso costruisce le sue trame appollaiato sul trespolo
di bagnino. E’ da lassù che gli capita di arpionare
intuizioni folgoranti e colpi di scena che
delizieranno i lettori.
Il Lido, una lingua di sabbia tra il mare e la collina,
è la sua storia e la sua vita. Vi è cresciuto e ha
imparato a gestirlo tra un viaggio e l’altro quando
faceva il trader petrolifero. Per poi diventarne
proprietario. E oggi su quella lingua di sabbia e di
scogli affacciata su uno scenario da sogno, davanti
all’isola Palmaria e al Tino, ha realizzato un
piccolo paradiso fatto di comfort e raffinatezze.
D’estate apre 400 ombrelloni per 1500 clienti, di
cui la metà stranieri, a cui garantisce servizi di
qualità dal bar al ristorante, alla vasca con l’idromassaggio
e al solarium privato degli ospiti del
nuovo hotel a 4 stelle che sovrasta lo stabilimento
balneare.
Il Lido da giugno a settembre è una piazza formi-
One of the attractions of the lovely sea town of
Lerici is its lifeguard. In fact, he is the only
lifeguard in Italy who is also a best-selling
author. His novels, translated into many languages, have
sold over a million copies, making him the Italian
equivalent of Wilbur Smith and Bernard Cornwell. His
name is Marco Buticchi, and he is the Longanesi
publishing house’s maestro of adventure. With plots
that hover between history and legend, his best-sellers
contain archeological enigmas, international intrigue,
secret service agents in action, and suspenseful chases.
The odd thing is that Buticchi often puts together his
stories while perched on his lifeguard chair above the
beach. From up there his intuition derives illumination
and brainstorms, and the scenes that delight his readers.
The Lido in Lerici, a narrow strip of sand between the
sea and the hill, is his story and his life. He grew up
here, and has learnt how to handle it between one
voyage and another when he worked as a petroleum
trader. He has become the owner. And today on that
spit of sand and rocks, looking onto scenery that
seems something out of a dream, with the tiny islands,
Palmaria and Tino, rising up out of a blue sea, he has
created a little paradise made of comfort and
refinement. In the summer he sets out 400 beach
umbrellas for 1500 clients, half of which come from
abroad. He guarantees quality service from his bar to
his restaurant, to his hydromassage pool, to the private
solarium for the guests at the new 4 star hotel that
stands above the beach establishment. The Lido from

colante di varia umanità dove trovi il gruppo che
gioca a tresette, i ragazzi che pomiciano, i bimbi
che strillano e le signore che si concedono scampoli
di mondanità nella zona ristoro. Buticchi ha
visto transitare sotto i suoi ombrelloni tre generazioni
di clienti. E ha conosciuto attori, cantanti,
manager e uomini politici. Diventando amico di
molti personaggi, come l’indimenticato Nanni Ferrari,
un borghese spezzino allergico alle convenzioni.
Che ogni giorno si infilava nella sua canoa
rossa e a remi raggiungeva Maralunga, una spiaggia
poco distante. Per tornare gli bastava aprire un
comune ombrello da pioggia e farsi sospingere
dalla brezza marina.
I suoi ospiti ogni giorno gli regalano spunti di riflessione
e battute. Gli hanno persino ispirato
qualche anno fa un libro scanzonato dal titolo
Scusi bagnino, l’ombrellone non funziona. E’ un
affresco ironico della vita di spiaggia con il suo
ricco campionario: la casalinga, il vitellone, il
pensionato, il palestrato. C’è anche la figura del
commendatore, che assomma vizi e virtù dell’italiano
altolocato. Per fortuna Buticchi non infierisce
perché qualche anno fa anche lui è diventato
commendatore della Repubblica, insignito
dal presidente Napolitano per aver contribuito a
far conoscere nel mondo la lingua e la letteratura
italiana.
In questi ultimi anni il bagnino in maglietta rossa
che scruta il mare dalla sua postazione ha visto
June to September is a bustling piazza that explodes
with humanity: card players playing Tresette, young
couples flirting, children screaming, ladies gossiping,
men having a drink. Buticchi has seen three
generations of clients come and go under his
umbrellas. He has met actors and singers, industrialists
and politicians, becoming the friend of many. Even the
unforgettable Nanni Ferrari, a “bourgeois” from La
Spezia who was allergic to conversation, but who
every day would slide into his red canoe and row to
the nearby beach of Maralunga. To come back he
would sit in his canoe and open a normal umbrella (a
rain umbrella), and let the sea breeze bring him back
home. His guests each day provide him with points to
reflect upon and jokes. They even inspired a book,
“Excuse Me Lifeguard, but My Umbrella Doesn’t Work”,
which he published a few years ago. It’s a refreshing
and ironic portrait of life on the beach in good
company: the housewife, the “calf”, the pensioner, the
sports fiend. Then there is the pompously titled
“commendatore”, who personifies all the vices and the
virtues of the Italian who has arrived. But Butticchi
takes it all in stride, after all, just a few years ago he
too was made a Commendatore of the Italian
Republic. In fact Italy’s President Napolitano presented
him with the award for having spread the word about
Italian language and literature to the world. In recent
years the tanned lifeguard in his red t-shirt who
squints out to sea, has also seen increasing numbers of
his clients bringing the books he has written up to him
cover
blue
Marco Buticchi da Lerici, 54 anni,
bagnino d'estate e scrittore nel resto
dell'anno. A fine estate uscirà il suo
prossimo romanzo: un'avventura
sospesa tra la lancia che ferì il
costato di Gesù e la villa della P2
Marco Buticchi of Lerici, 54,
lifeguard in the summer and worldfamous
writer in the winter. His
latest novel comes out at the end of
the summer: a suspense-filled
adventure that dangles between the
lance that wounded Jesus’ rib, and
the infamous Masonic P2 villa
63

lue cover
Il panorama del Lido di Lerici e, sotto,
il suo bagnino in "divisa da lavoro"
A view of the Lido di Lerici, and,
below, its lifeguard dressed for work
64
aumentare i clienti che gli portano il libro da firmare.
Ma non gli dispiace, qualche volta, essere lui
a prendere l’iniziativa. Come quando ha incrociato
una cliente di Vigevano leggere Le pietre della
Luna, il suo primo romanzo, e si è offerto di autografarlo
in lei incredula felicità.
Al Lido il mare è da bandiera blu, lo è da quando i
liquami fognari vengono pompati al depuratore di
Camisano. Prima di allora fioccavano sul litorale
lericino i divieti di balneazione che però colpivano
puntualmente le spiagge libere (e povere) e preservavano
quelle degli stabilimenti balneari come
il Lido. Per questo gli ambientalisti spezzini, con
pungente ironia, avevano parlato di colibatteri col
timone, che evitavano accuratamente le spiagge
dei ricchi.
Il prossimo libro del bagnino-scrittore uscirà a fine
estate. Buticchi sta apportando gli ultimi ritocchi
ad una storia che ruota attorno alla lancia di
Longino, lancia con cui il centurione romano colpì
il costato di Gesù e alla quale vengono attribuiti
poteri sovrannaturali come al Sacro Graal. E per
la quale si scatena una caccia attraverso i secoli
che ci porta addirittura nella villa di Licio Gelli.
Al Lido di Lerici lui gestisce il bagno e il suo immaginario
con la disinvoltura che gli deriva dalla
consuetudine. Consapevole che la realtà, comunque,
supera sempre la fantasia. «Chi avrebbe mai
potuto immaginare - osserva - che due aerei l’11
settembre si sarebbero infilati come due lame nel
burro dei grattacieli di New York?».
for him to sign. He doesn’t mind; sometimes he even
takes the initiative…when he saw a client from
Lombardy reading “The Rocks of the Moon”, his first
novel, he went over to her and offered to autograph it,
watching her mouth fall open in surprise. At the Lido,
the sea is blue, certified with the coveted “Blue Flag”
for its clean waters ever since a new treatment plant
began to handle all waste water over in Camisano.
Before this, occasional contaminated waters would
suddenly stop all bathing on the free beaches of the
area, even though the currents kept the pollution
away from the [paying] beach establishments like the
Lido. This made the environmentalists in La Spezia talk
sarcastically about pollution that came with rudders,
that always avoided hitting the beaches of the rich.
The lifeguard cum writer’s next book will be out at the
end of the summer. Buticchi is putting the final
touches on a story about the lance of Longinus (the
holy spear) which the Roman centurion used to pierce
Jesus’ rib, and to which supernatural powers—like
those of the holy grail—are attributed. The hunt for
the holy spear in the book crosses centuries and even
the villa where the mysterious secret agent/Masonic
Lodge maestro, Licio Gelli, lives after his release from
prison. At the Lido di Lerici, Marco Buticchi manages
his beach establishment and his imagination with the
nonchalance that comes from habit. Aware that truth
is stranger than fiction, he observes, “Who could have
thought that two planes could fly into the skyscrapers
of New York, just like a knife cutting through butter,
on September 11?”.

Photo Tomasinelli
Le rare spiagge, che punteggiano la costa
tra Montemarcello e Lerici, sono raggiungibili
solo dal mare o attraverso scoscesi
sentieri: per questo conservano un’atmosfera di
particolare quiete, nonostante si tratti di alcuni
tra i luoghi più incantevoli della Liguria. Fra
The few beaches that dot the coast between
Montemarcello and Lerici can only be reached
by sea or along steeply dropping trails. This has
helped them conserve that special atmosphere of
quietness, in spite of their being some of the most
enchanting places in Liguria. Punta Bianca (White
cover
Scendere aPunta Bianca
Wild and Sandy
blue
È la spiaggia che si raggiunge via mare o a piedi percorrendo un sentiero ripido che parte da Montemarcello,
il borgo che domina dall’alto il golfo della Spezia e la foce del fiume Magra
Two beaches can be reached on foot by following steep paths from the village of Montemarcello which
dominates the Gulf of La Spezia on high, above the mouth of the Magra River
Anna Sansa
La parete rocciosa di Punta
Bianca, lo scoglio all'estremità
meridionale del promontorio di
Montemarcello, nello spezzino
The white rock face of Punta
Bianca, at the southern tip of the
Promontory of Montemarcello, in
the Province of La Spezia
65

lue
cover
Punta Corvo vista dall'alto e (nella
pagina seguente), ancora
un'immagine della spiaggia
caratterizzata dalla sabbia nera. Tra
le più belle e segrete della Liguria, in
questi mesi è possibile raggiungerla
solo in barca
Punta Corvo seen from above and
(following page) yet another view of
the beach with its characteristic
black sand. Among the “wildest”
places in Liguria (and among the
most beautiful), it can only be
reached in the summer by boat
66
gli angoli da non perdere, Punta Bianca, all’estremità
meridionale del promontorio, spicca
per il colore chiaro degli scogli calcarei, che
emergono dal mare. Punta Corvo si distingue
invece per il colore scuro della sua sabbia, derivante
dallo sgretolamento delle roccie circostanti,
caratterizzate dal grigio cupo, che crea
un particolare contrasto con la trasparenza dell’acqua.
Entrambe si raggiungono dal borgo di
Montemarcello, che domina dall’alto del promontorio
del Caprione il golfo della Spezia e la
foce del fiume Magra. Ma da alcuni mesi il sentiero
che porta a Punta Corvo è interdetto per
il pericolo rappresentato dalle frane che hanno
reso l’arrivo via terra alla spiaggia off limits. Ci
sono turisti che hanno ignorato i divieti e si sono
beccati una denuncia. E’ invece accessibile
Punta Bianca: a piedi, come detto, o a mezzo
di barconi che partono da Bocca di Magra.
Se oltre al panorama fantastico volete approfittare
anche del fascino del borgo, ricco di storia,
vi consigliamo di tenervi un po’ di tempo per
percorrere gli stretti vicoli del paesino, dalla planimentria
di un castrum romano (il suo nome
viene appunto dal console Claudio Marcello), approfittando
dell’occasione per gustare la pregevolissima
cucina del territorio. Da non trascurare
la trattoria dai Pironcelli (Via Delle Mura, 45,
tel.: 0187.601252, chiusa il mercoledì).
Point) at the southern tip of the promontory, stands
out for the light color of its rocks that emerge out
of a turquoise sea. Crow point, Punta Corvo, is
named for the blackness of its sands, formed from
the erosion of the surrounding rocks, whose color
contrasts with the crystal clear waters. Both can be
reached from the village of Montemarcello, which
dominates the Promontory of Caprione and the Gulf
of La Spezia from on high, at the mouth of the
Magra River, but for the last few months, the trail
which leads to Punta Corvo has been closed because
of the danger of landslides. The beach
unfortunately is now off-limits. Tourists who have
ignored the warning have been caught and fined.
Punta Bianca however is still accessible on foot, or
by the boats that leave from Bocca di Magra.
Both can be reached from the village of
Montemarcello, which dominates the Promontory of
Caprione and the Gulf of La Spezia from on high, at
the mouth of the Magra River. In addition to its
incredible panorama, and its beaches hidden among
the rocky cliffs, the village itself is fascinating and
rich in history. Do put some time aside to wander
down its narrow streets. Its layout comes from a
Roman castrum, (fortified city) and even its name
derives from the Roman consul, Claudio Marcello.
But its cuisine is also famous. Don’t miss the
Trattoria dai Pironcelli (Via Delle Mura, 45, tel.
0187.601252, closed on Wednesdays).
Photo Tomasinelli

Photo Flickr/ByMantxo
Sole, drink e musica
Sun, Drink, and Music
Libere o a pagamento, le migliori spiagge di ogni provincia ligure. Al Lido delle Sirene ci si tuffa nel blu,
a Cavi di Lavagna e Albenga si balla, a Bordighera si mangia pesce e si fanno giocare i bambini
LA SPEZIA | Punta Corvo (spiaggia libera - free)
Ai piedi del promontorio di Montemarcello un’insenatura
protegge la spiaggia di Punta Corvo. 700 gradini naturali
a strapiombo sul mare per raggiungere l’arenile arenile
circondato da vegetazione mediterranea. La sabbia,
prodotta dallo sgretolamento delle rocce circostanti, è di
colore grigio scuro. L’acqua trasparente e profonda. Dalla
cima della scogliera si ammirano le tre isole del golfo dei
Poeti: Palmaria, Tino e Tinetto. Non raggiungibile a piedi
in questa estate 2011, fino alla fine dei lavori di ripristino
del sentiero la spiaggia è collegata da battelli con
partenze da Bocca di Magra (Largo Vittorio) e da
Fiumaretta (attracco lungo fiume)
At the foot of the promontory of Montemarcello, a
narrow inlet leads off the sea to the beach at Punta
Corvo (Crow Point). 700 steps carved into the cliffs
above the sea will take you to a sandy beach
surrounded by Mediterranean vegetation. The sand,
produced by erosion, is dark gray. The water is clear
and deep. From the top of the cliff you can see the
three islands of the Gulf of Poets: Palmaria, Tino, and
Tinetto. Though work is being done on the trail that
leads to this beach (and therefore not accessible for
the summer of 2011), you can still get there by boat
from Bocca di Magra (Largo Vittorio) and from
Fiumaretta (boats moored along the river)
cover
blue
Free or with a fee, the best beaches in each of Liguria’s four Riviera provinces. Dive into the blue on the Beach
of the Mermaids, Lido delle Sirene. Dance in Cavi di Lavagna and Albenga. Dine on fish in Bordighera, or simply
sit by the waves and watch the children play
Ornella D’Alessio
67

lue
68
cover
GENOVA | Sol Levante
Via Aurelia, 1, Cavi di Lavagna
Tel. +39 0185 390494, www.sollevantebeach.it
Beach club di giorno, ristorante, discoteca, music club di sera.
Una grande spiaggia sabbiosa, arredi minimal e il panorama della
costa da Sestri Levante a Portofino. Ideale per vivere la movida
estiva dalla mattina alla notte con tante opportunità sportive
come corsi per sub e di vela per adulti e bambini, acquagym,
beach volley.
Beach club by day; restaurant, discothèque, night club by night.
Offering a vast expanse of sand, a minimum of furnishings, and
the panorama of the Italian Riviera from Sestri Levante to
Portofino, this is the ideal place to experience the Italian summer
lifestyle from morning to night, and it also offers many activities
such as sailing and scuba-diving courses for adults and children,
aqua-gym, and beach volley.
LA SPEZIA | Stabilimento Eco del mare
Località Maramozza 4, Fiascherino
Tel. +39 0187-968609 www.ecodelmare.it
Tra Lerici e Tellaro, la baietta di Fiascherino è
lontano dal rumore e dal traffico. Nel 1913 vi
sbarcò lo scrittore D.H. Lawrence insieme alla sua
compagna, sorella del famoso asso dell’aviazione
tedesca, il Barone rosso. Lo stabilimento si
raggiunge con la barca o tramite un ascensore
privato dalla litoranea. Romantico pernottare o
cenare a due passi dalla riva.
Between Lerici and Tellaro, the little bay of
Fiascherino is far from the noise of traffic. D.H.
Lawrence came here in 1913 along with his
companion, the sister of the famous German
World War I ace, the Red Baron. The beach can
only be reached by boat, or by its own private
elevator. It’s a romantic place to dine, while
watching the waves, or spend the night.
GENOVA | Punta Manara (spiaggia libera - free)
Uno degli scenari più suggestivi del paesaggio
ligure: la baia delle Favole e quella del Silenzio,
chiudono ad oriente l’arco del Golfo del Tigullio.
Dalla via centrale di Sestri Levante (il carrugio)
parte una passeggiata panoramica ad una cala
segreta di agavi, lecci, pini marittimi che arriva
fino a lambire l’acqua cristallina. Chi non è
amante del trekking può scegliere sempre si
raggiungere la Punta con la barca.

Among the most picturesque scenery on the
Ligurian Riviera is the Bay of Fables and the Bay
of Silence at the end of the arching Gulf of
Tigullio. Just head down the main carrugio
(narrow Medieval street) of Sestri Levante from
which a panoramic walkway will take you to a
hidden bay with umbrella pines, Italian oaks,
and agave cactus reflected in crystalline water.
You can also reach the Point by boat.
GENOVA | Pietra di luna
Via Lungomare dei Naviganti, Zoagli
Tel. +39 347 2575604, www.pietradiluna.net
cover
blue
Per gli addicted dell’abbronzatura niente di meglio che un grande solarium con vista sul
Tigullio. Incastonato tra le rocce della passeggiata a mare di ponente del borgo marinaro di
Zoagli, questo stabilimento a picco sulle onde ha anche una piscina per lo svago dei più
piccoli. Il venerdì sera musica con dj per l’happy hour.
For those addicted to sun-bathing, there is nothing better than a great solarium with a
view on the Gulf of Tigullio. Perched on the rocks of the sea promenade to the west of the
fishing village of Zoagli, this beach establishment above the waves also has a swimming
pool to keep the little ones amused. On Fridays there is a Happy Hour with a DJ.
IMPERIA | Stabilimento Amarea Belvedere La Rotonda
Lungomare Argentina 1, Bordighera
Tel. +39 0184-261105, www.amareabordighera.it
A pochi passi da Capo Sant’Ampelio, con la romantica chiesetta, inizia il
lungomare di Bordighera, tra i più lunghi della Riviera, inaugurato da Evita
Peròn nel 1947. Dai lettini bianchi disposti sul molo dello stabilimento Amarea
si gode la brezza marina, si ammira lo spettacolo naturale della costa oltre la
frontiera con la Francia, e si approfitta della connessione wi-fi gratuita . Di
tendenza il ristorante che propone una cucina raffinata, mediterranea, da
gustare ai tavoli esterni, tra spiaggia e scogliera, o nel locale interno.
Just off cape, Capo Sant’Ampelio with its romantic little church marks the
start of the sea promenade of Bordighera, one of the longest on the Riviera,
inaugurated by Evita Peròn in 1947. On the white lounge chairs on the pier of
the Amarea beach establishment, guests will enjoy the sea breezes, the
incredible natural spectacle of the coast all the way to the French border,
while keeping in contact with their world thanks to the free wi-fi offered by
the establishment. The restaurant offers refined Mediterranean cuisine which
can be enjoyed on outdoor tables between the beach and the cliff or inside
the air-conditioned restaurant.
69

lue
70
cover
SAVONA | Stabilimento Essaouira
Via Michelangelo Buonarroti, Albenga
Tel. +39 0182-555547, www.essaouira.it
Di fronte all’isola della Gallinara, riserva regionale, tra Alassio
e Albenga, lo stabilimento Essaouira “la perla del regno”
prende ispirazione da una località marocchina e ricrea un
ambiente da raffinata oasi beduina. Grandi sofà e colorati
baldacchini per bagni di sole etno-chic e la luce di lampade
in metallo e vetro colorato e un ristorante con menu
mediterraneo a base di pesce per le serate musicali a tema.
In front of the Island of the Gallinara (a Regional Nature
Reserve), between Alassio and Albenga is the beach
establishment, Essaouira. Called “the pearl of the realm”, its
name comes from a Moroccan town, and it recreates the
environment of a refined Bedouin oasis. Huge sofas and
colored awnings make the beach ethnically chic, and the
light of the metal lamps with colored glass and a restaurant
that offers a Mediterranean menu based on fish add spice to
the evening entertainment on musical themes.
Photo Iccio83sv
IMPERIA | La Mortola (spiaggia libera - free entry)
Minuscola e selvaggia insenatura di sabbia (il risino) e ciottoli in località Latte a
due passi dal confine francese di Mentone e dai giardini botanici Hanbury. Un
tratto di mare ideale per le immersioni e molto amato dagli appassionati della
pesca con la canna. La spiaggetta è fatta di rocce che formano una specie di
gradinata naturale e impreziosita da numerosi fossili. Vi si accede da un breve
sentiero dalla statale Aurelia.
A tiny, natural bay with rice-like sand and sea pebbles is located in Latte, just by
the French border (near Menton) and the Hanbury Botanical Gardens. It is the
ideal spot for swimming, and well-beloved of rod fishermen. The tiny beach is
surround by fossil-filled rocks which make a sort of natural arena. It can be
reached by a short path from the old Roman road (now a state road), the Aurelia.
SAVONA | Lido delle Sirene
L’isola di Bergeggi e il tratto di costa tra capo Vado e
Spotorno, tutto a scogliere e grotte in parte sommerse,
sono Riserva naturale regionale dal 1985. L’isolotto è un
cono di roccia bianca solo in parte coperto dalla macchia
mediterranea che affiora da un mare trasparente.
Preziose le piccole insenature nascoste tutta natura e
relax come il Lido delle sirene a cui si accede in barca o
con una panoramica scalinata sul mare dalla statale
Aurelia.
A Regional Natural Reserve since 1985, the Island of
Bergeggi and the shore from Vado to Spotorno hold one
of the most beautiful coastlines in the world. Cliffs with
sea caves and an island of white rock and Mediterranean
vegetation look over the crystal-clear waters of the sea.
Private little inlets hold hidden beaches like the Lido of
the Mermaids, which can be reached by boat or by a
descending a long panoramic stair case from the old
Roman road, the Aurelia.

Photo Mazza
Moltissimi sono i brani musicali che regalano suggestioni legate alla spiaggia: da “Guarda
che luna, guarda che mare” di Fred Buscaglione a “Sapore di sale” di Gino Paoli. Gli arenili
genovesi più cantati sono Boccadasse, La Foce e Quarto. Il mare inquieto di Paolo Conte
che “si muove anche di notte e non sta fermo mai”
Spiagge ruffiane per innamorarsi. Oppure, se
va male, altre spiagge crudeli col magone
della nostalgia. Spiagge magiche tra suggestioni
di salsedine e chiari di luna. Spiagge, ancora,
per l’allegria e la gioia di vivere. Quanto
hanno dato e preso, le canzoni italiane, nel loro
rapporto col mare. Ripercorrerne le più note è un
po’ come mettere insieme un catalogo di emozioni
e di scenari naturali, a coinvolgere gli occhi,
il naso, il corpo e il cuore. Certo, per la gente
di Liguria è stato, all’apparire di ogni nuovo
brano musicale, un ritrovare sensazioni ben conosciute:
cose di casa, insomma, come il rumore
della risacca e le barche rovesciate a pancia in su
e la bocca a respirare sui ciottoli.
Perché qui, e a Genova in particolare, da quasi un
secolo si cantano classici popolari dedicati agli
arenlili più cari alla città: Boccadasse, la Foce,
Sly beaches where you fall in love. Or, if things
don’t work out, cruel beaches that bring back
memories. Magic beaches which smell of salt on
the air and reflections of the moon in the water.
Beaches that make you happy, that make you love life,
that fill you with joie de vivre. Italian songs owe all this
to their relationship with the sea. Seeking out the
beaches means putting together a catalogue of
emotions and scenes from nature. They entice the eyes,
and the nose, the body and the heart. But certainly for
the people of Liguria, the moment a new song comes
out, there is that well known and familiar sensation of
things that remind you of home. Things like the sound
of the surf, and the colors of the fishing boats at rest,
lying over-turned on the gray pebble beaches.
Here in particular, in Genoa, for almost a century now,
popular songs sing of the beloved tiny harbors cum
beaches that line the city’s coastline. Boccadasse, Foce,
cover
Federico Buffoni
blue
Mare, amori e canzonette
Songs of Sea and Love
Many are the songs in Italy that are linked to summers on the beach. “What a Sea, What a Moon”, by Fred
Buscaglione, “Taste of Salt” by Gino Paoli. The most sung Genoese beaches are Boccadasse, La Foce, and Quarto. The
uneasy sea of Paolo Conte “keeps moving even at night and never holds still”
71

lue cover
72
Tre grandi della musica italiana che hanno cantato il mare, ligure e non: Fred Buscaglione (a sinistra), Paolo Conte e
(nell'altra pagina) Gino Paoli, ritratto in un concerto alassino degli anni Sessanta
Among the greatest Italian singer-songwriters who have sung songs of the sea (in Liguria and elsewhere along the
coast): Fred Buscaglione (left), Paolo Conte, and (next page) Gino Paoli, taken at a concert in Alassio in the sixties
Quarto, divenute in dialetto Boccadase, Foxe e
Quarto a o ma; come si continua a cantare la ridanciana
e immortale Olidin olidena, che invita
a cambiare lidi nel week end, con suo «sabato a
Camogli e domenica e Pra’». Cose di casa, si è detto.
Al punto da farci un po’ meravigliare dello
strano mare proposto da Paolo Conte. Ma non più
di tanto: in fondo è giusto che un avvocato di
Asti si senta un po’ di inquietudine di fronte a
«quel mare che si muove anche di notte e non sta
fermo mai». Proviamo a sfogliarlo, quel catalogo
virtuale. Cominciamo – e ti pareva – dall’amore,
quello che nasce o quello che muore. O magari
quello che sboccia da una litigata. Fred Bongusto,
oltre ad averci raccontato la sua rotonda sul mare
«col nostro disco che suona» nel rimpianto di
lei che non c’è più, mise pure in musica una clamorosa
gaffe dell’innamorato estivo: c’è la solita
spiaggia, c’è anche qui una radio che suona, c’è
«la nostra canzone che è prima da tre settimane»
nella classifica dei dischi. Tutto felice, il fresco innamorato
aggiunge quel che non avrebbe mai
dovuto dire: «Tre settimane da raccontare agli
amici tornando dal mare». Come dire, un’avventura
in più da mettere in bacheca, da bravo tombeur
de femme balneare e chi s’è visto s’è visto.
Apriti cielo: lei se la prende (e come darle torto?)
Quarto. In Genoese dialect “Boccadase” , “Foxe” and
“Quarto a o ma”—as sung by the merry and immortal
“Olidin olidena”—invite you to change beaches over the
weekend, spending “Saturday in Camogli and Sunday in
Pra’”. Yes, songs from home, as we already said. So
normal for us that we are a bit surprised to hear about
that strange sea seen through the eyes of Paolo Conte,
who after all is a lawyer from the foothills of the Alps
and who is a bit disturbed to see “that sea that keeps
moving even at night and never stops”.
So let’s take a look at a virtual catalogue of songs.
We’ll start—wouldn’t you know—with love that is born
or a love that dies. Or even love that emerges after a
fight. Fred Bongusto, after having told us about his
round on the sea “with ‘our’ song playing”, feeling the
loss of she who is no longer there, putting to music a
tremendous mistake which happened with regards to
summertime love. In the song there is the usual beach,
the radio that plays “Our Song” at the top of the pops,
ranked first now for the last three weeks. So, pleased
and contented, the young man in love manages to say
what he never should have said, “three weeks of telling
tales to his friends, as they come back from the sea”.
Another adventure trophy to put on these shelves, the
Don Juan of female sun-bathers, and what’s done is
done. And…as they say in Italian, “the skies open”.
Jupiter appears on his chariot throwing thunderbolts.

e va a piangere in cabina. Lui rimedia, premuroso
(“sennò prendi il raffreddore”) e abile nel sostituire
il “raccontare” con “ricordare”, mentre «il
sole si nasconde dietro il molo e la luna fa una
virgola nel cielo».
Emblematico, tra cento canzoni d’amore e di mare,
l’immortale brano dell’inossidabile Fred e intramontabile
il fermo immagine di lei che con
mille diamanti sulla pelle bionda esce come Venere
da un’onda e si butta sulla sabbia, tanto bella
da far quasi rabbia. Un altro Fred, il rivoluzionario
Buscaglione, aveva inaugurato quasi
vent’anni prima il fronte della nostalgia: «Guarda
che luna, guarda che mare, ma questa sera sono
solo a ricordare». Ma Buscaglione, che pure
era piemontese come Conte, col mare si dava del
tu anche nei momenti lieti: «Buonasera signorina,
buonasera… quando la luna sul Mediterraneo
appar».
Dedicata a noi, con tanto di nome promozionale
anche nel titolo, la beguine Love in Portofino,
e ai nostri vicini della Costa Azzurra la non
meno cantata “Montecarlo”. Le storie di batticuore,
di baci, sorrisi e lacrime continuano. Dal
retorico e onnicomprensivo «Mare, sei la voce
del mio cuore» di un Sergio Bruni, interprete
partenopeo lontano nel tempo, al poetico Sapore
di sale di Gino Paoli, un altro brano eterno
di cui immaginiamo anche la “location”,
proprio la genovese Boccadasse dove il cantanutore
aveva la mitica soffitta, luogo incantato
per cui «se la chitarra suonava, la gatta faceva
le fusa ed una stellina veniva vicino vicino
She is furious (and who can blame her). She goes
crying into her changing room. He tries to make
amends (“you are going to catch cold”) and quickly
substitutes the “I told all” with a “I remember all”,
while the “sun hides itself behind the pier, and the
moon makes a comma in the sky”.
It sticks in your mind, among a hundred songs of love
and the sea, the immortal tale of the un-rustable Fred,
and the un-sunsetable image of HER with a thousand
diamonds on her blond skin, coming out of the waves
like Venus, to throw herself upon the sands, so beautiful
that she makes you angry.
Another Fred, a revolutionary Buscaglione, was actually
the first to initiate the nostalgia front almost twenty
years earlier. “What a moon, what a sea, but tonight I
am here only to remember”. But Buscaglione, even
though he was as Piedmontese [and hence from the
area closer to the Alps than the sea] as Conte, quickly
became on familiar terms with the sea. “Good Evening,
little lady, buonasera…when the moon on the
Mediterranean appears”.
Then, dedicated especially to us Ligurians, with even the
right promotional name in its title is “Love in Portofino”.
And for our neighbors along the French Riviera, there is
the equally sung, “Montecarlo”. And the stories of
rapidly beating hearts, kisses, smiles, and tears go on.
From the rhetoric and omnipresent “Sea, Be the Voice
of My Heart”, by Sergio Bruni—an artiste from Naples
and from the past—to the poetic, “Taste of Salt” by Gino
Paoli, another one of those songs that is eternal. We
can even imagine the “location”, right here on the tiny
beach of Boccadasse, where the singer-songwriter had
his legendary attic place, a space that was so full of
cover
blue
73
Photo Miss Muretto

74
cover
Fred Bongusto e le onde del mare di
Alassio, durante le giornate di un
Miss Muretto degli anni Settanta
Fred Bongusto and the waves of the
sea in Alassio, during a Miss Muretto
contest in the seventies
e mi salutava, e poi ritornava su». O ancora la
poesia targata Napoli di Peppino con la sua luna
caprese che appare e «tutta Tragàra luce
miezz’o mare».
Accanto alla poesia assoluta e a quella relativa
delle storie d’amore, ancora le spiagge hanno regalato
alla musica italica emozioni scacciapensieri,
edonismo balneare allo stato puro. Edoardo
Vianello sfornò con puntualità, ad ogni
apparir di solleone, i tormentoni estivi degli Anni
Sessanta: la bellona abbronzatissima sotto i
raggi del sole, e l’altra bellona imprudente, rossa
e spellata come un peperone. Tintarelle in tutte
le salse, da «Sei come una lucertola» a «Sei diventata
nera come il carbon» e persino una
«Tintarella di luna» per la ragazza che preferiva le
scorribande notturne a quelle tra le cabine o dietro
gli scogli. Mare e spiagge di tutti i colori, insomma.
Fotografie di tutte le cartoline del mondo,
o, se preferite, immagine immutabile di una
magia che è uguale in tutto il mondo: fatta di
sabbia, di onde, di acqua salata e di sogni. Immutabile
e unica come sintetizzò la canzone più
turistico balneare di ogni tempo, non a caso firmata
da un signore, Piero Focaccia, che prima di
mettersi al microfono faceva strage di cuori sulla
spiaggia dove lavorava come bagnino. Forse,
nel catalogo, tra cuori infranti e anime sognatrici,
l’inno più bello al mare è stato e resterà
sempre il suo: «Per quest’anno non cambiare,
stessa spiaggia, stesso mare… e come l’anno
scorso, sul mare col pattino, vedremo gli ombrelloni,
lontani, lontani…» Capolavoro assoluto,
nella sua semplicità naif e sorridente. Fresca e
desiderabile ancora oggi. Come una granita. Una
«granita di limone, tu ed io sotto la luna», forse?
No, basta, sennò ricominciamo.
enchantment that “if the guitar rang out, the cat would
come rub against my ankles, and a falling star would
come closer and closer, greet me, and then return to the
sky”. Or even the Neapolitan dialect poetry sung by
Peppino, whose moon seen from Capri, was “tutta
Tragàra luce miezz’o mare”.
Whether faced with sophisticated poetry or poetry
relating to love stories, the beaches of Italy have given
to the music of Italy a series of carefree emotions,
beach hedonism in its purest form. Edoardo Vianello
used to churn out with amazing punctuality—the
moment the days grew long and hot—the torments of
the sixties. The beautiful girl tanning in the rays of the
sun. That other one who turned as red as a red pepper.
All sorts of tints in all sorts of sauces from “You are like
a lizard” to “You are as black as coal” and even “shades
of the moon” for the girl who preferred nighttime
episodes to those of the beach cabin or behind the
rocks on the shore. Beaches of all colors. Photographs
from all the postcards of the world, or, if you prefer,
unchangeable images of a magic that is the same the
world over. Images made of sand, waves, salt water, and
dreams. As unchangeable and unique as the words of
the world’s greatest beach song, which—it shouldn’t
surprise you to hear—was written by a lifeguard, Piero
Focaccia, who left a train of broken hearts on the beach
where he worked. Perhaps in our catalogue of songs,
between hearts that are breaking and souls that are
dreaming, the most beautiful hymn to the sea is and
forever will be his. “Don’t change this year. Same beach.
Same sea. Just like last year. On the sea together we will
see the beach umbrellas, far far off…” An absolute
masterpiece in its naïve simplicity as it smiles, fresh and
desirable still today. Like an Italian crushed ice “granita”.
Would that be a “granita di limone (lemon granita) just
you and I in the moonlight” maybe? No, no, stop, or else
we will start the whole article all over again.
Photo Miss Muretto

Photo Novelli
Il teatro affacciato sul mare
Theatre on the Sea
Palcoscenico sotto le stelle con cartelloni di qualità e in scenari di grande suggestione
in tutta la Liguria, da Portovenere a Borgio Verezzi dove il Festival propone 8 prime
nazionali. I versi dell’Odissea nell’interpretazione di Paolo Rossi, Gioele Dix e Lella Costa
Stages under the stars offer quality theatre in breath-taking settings across the whole of the Ligurian Riviera from
Portovenere to Borgio Verezzi (where the Festival is proposing 8 national premiers), and verses from the Odyssey,
interpreted by Paolo Rossi, Gioele Dix and Lella Costa
Un palcoscenico sotto le stelle e un sipario color
acqua marina possono suscitare qualche diffidenza.
Di fronte a molti cartelloni estivi en plein
air, infatti qualcuno pensa che, approfittando della scenografia
naturale , gli organizzatori puntino soprattutto
sulla cornice e scelgano gli spettacoli come se si trattasse
soltanto di un accessorio alle attrattive turistiche. Gli
scettici hanno ottime opportunità di cambiare idea in Liguria.
Gli sfondi sui quali ogni teatrante potrebbe anche
vivere di rendita: a Portovenere, in un teatrino all’aperto
che ogni anni rinasce incastonato, a ridosso del promontorio,
a due passi dalla chiesa di San Pietro e dalla
grotta di Byron; a Borgio Verezzi, in piazzetta San’Agostino
nel borgo saraceno dove il sagrato che accoglie gli
attori è una postazione di vedetta, affacciata su un mare
che ha conosciuto contaminazioni culturali sanguinarie
o fertili; ancora più a est nell’imperiese dove il profumo
della salsedine si confonde con quello dell’olio in
una “spremitura” di idee culturali organizzata lo scorso
maggio nella rassegna “I frantoi dell’arte”. Il paesaggio
Astage under the stars and a theatre curtain the color
of the sea, can make you wary. With so many
summer posters advertising events in the open air,
you can easily wonder if the organizers—emphasizing the
advantage of their incredible natural scenery as a
backdrop—choose their shows only as an accessory to their
tourist attractions. But skeptics will change their mind
when they see what is on offer in Liguria this summer.
Just the settings would permit any theatre to open to a
full house no matter what’s on the program. In
Portovenere, a little open air theatre is reborn every year,
hemmed in by the Church of San Pietro, the Grotto of
Byron (the English poet spent some time in the town), and
the stone face of the promontory. In Borgio Verezzi,
Piazzetta San’Agostino, the courtyard in front of the
church in the “village of the Saracens” faces onto the sea,
a lookout point that has seen bloody battles and fertile
cultural contamination. Yet further east in the Province of
Imperia, the smell of the sea mixes with that of the olive
groves in a cultural potpourri of ideas organized in May in
the “Olive Oil Presses of Art”. The narcotic beauty of the
landscape is worthy of applause, but here no one rests on
their laurels. For those preparing the summer theatrical
cover
Silvana Zanovello
blue
La piazzetta di S. Agostino che tutte
le estati ospita il festival teatrale di
Borgio Verezzi, in scena quest'anno
dall'8 luglio all'8 agosto
This little piazza on the sea hosts the
open-air Borgio Verezzi Summer
Theater Festival, on the scene this
year from July 8 to August 8
75

lue
cover
merita ovunque applausi da grande protagonista ma qui
nessuno ne assapora la bellezza come un narcotico. Per
gli organizzatori delle stagioni estive di prosa, il turista,
o semplicemente chi si concede una serata diversa fuori
città, non è mai considerato come un cliente di bocca
buona , da accontentare con un prodotto “ usa getta”. E
i sogni di mezza estate che vanno in scena non destinati
a una vita effimera.
Un esempio tra i tanti? “Sorelle d’Italia”, avanspettacolo
fondamentalista, come recita autoironicamente il cartellone,
prodotto lo scorso anno a Portovenere da Oreste
Valente, direttore artistico di Arcipelago teatro e distribuito
in tutta Italia da Agidi. Nel Golfo dei Poeti sono
passate grandi attrici di ogni generazione, ma con questa
performance diretta da Cristina Pezzoli le due irresistibili
interpreti, Isa Danieli e Veronica Pivetti, si sono
guadagnate sul campo il ruolo di mascotte. Ad ogni replica
nazionale dello spettacolo nella stagione invernale
sono state ambasciatrici non solo di uno scatenato confronto
a colpi di battute di e melodie popolari tra Napoli
e Milano, ma anche di creatività imprenditoriale.
“Con questa operazione il sostegno pubblico diventa investimento
spiega Valente che in questa ragione rilancia
con uno spettacolo sempre diretto da Cristina Pezzoli
e interpretato da Cristina Pivetti in coproduzione con
Astiteatro “Mortaccia”. Fin dalla sua genesi è stato destinato
a ruotare intorno al premio Portovenere donna,
che viene tradizionalmente assegnato il 10 agosto e a
marciare in tandem con un’altra coproduzione “Oreste”
di Antonio Tarantino realizzata in collaborazione con
l’Universitad National “La mattanza” di Buenos Aires. In
quest’ottica ha sempre vissuto il festival di Borgio Verez-
Sopra, l'attrice Romina Mondello, attesa a Borgio Verezzi come l'"Alice" di Carrol con
la regia di Matteo Tarasco. Il teatrino all'aperto di Portovenere (a fianco), invece, tra
le altre cose ospita anche il premio Portovenere donna, in programma il 10 agosto
Above, the actress Romina Mondello, awaited in Borgio Verezzi as Lewis Carrol’s
Alice, directed by Matteo Tarasco. Another famous open-air Ligurian theatre is held
in Portovenere (at side), where it also awards the Portovenere Donna prize, on
August 10
season, the tourist or the visitor looking for an unusual
evening away from the city is not considered to be easy
prey, or someone who you can put off with a “throw
away” product. And the midsummer night’s dreams that
they show are not meant to be ephemeral.
One example, among many? “Sorelle d’Italia” (Sisters of
Italy), a “fundamentalist preview” (as told by its
advertising poster with self-irony) was produced last year
in Portovenere by Oreste Valente, the artistic director of
Arcipelago Teatro, and distributed throughout Italy by
Agidi. Many great actresses of each generation have
passed through the Gulf of Poets, but with this
performance directed by Cristina Pezzoli, the two
irresistible main players, Isa Danieli and Veronica Pivetti,
have earned their title role. At each national viewing of
the show in the winter season, they have been at center
stage, not just with their wild come-backs in witty phrases
and popular melodies contrasting Naples and Milan, but
also in their creative entrepreneurialism. “With this
operation, public support becomes an investment,”
explains Valente, who using this reasoning, has launched a
new production—also directed by Cristina Pezzoli and
interpreted by Cristina Pivetti—in a coproduction with
Astiteatro, called “Mortaccia”. Since its conception, it has
been destined to attract the Portovenere Woman Prize,
which is traditionally awarded on August 10. It marches in
tandem with another coproduction, “Oreste” by Antonio
Tarantino made in collaboration with the “La mattanza”
Universidad Nacional of Buenos Aires.
With this always in mind, is the Festival of Borgio Verezzi.
Born right after the war—when the most ancient villages
of Liguria were still licking their wounds—of the

Photo Massimo Rivara
zi nato nel dopoguerra, quando uno dei borghi più antichi
della Liguria aspettava ancora che venissero curate
le sue ferite e dell’entusiasmo , dall’intuizione di Enrico
Rembado che nelle ultime stagioni ha passato il
testimone a Stefano Delfino. Quest’estate festeggia la
sua quarantacinquesima esibizione e nell’arco di un mese,
dall’8 luglio all’8 Agosto, getta il cuore oltre l’ostacolo
della crisi con otto prime nazionali che puntano alla qualità
senza trascurare il botteghino. In un cartellone dove
non mancano i classici, da “Alice” di Lewis Carrol, che
apre le danze con regia di Matteo Tarasco e Romina
Mondello del ruolo della protagonista, a “La Marcolfa”
di Dario Fo, il 22 luglio che schiera Antonio Salines nei
panni della vecchia prima scartata da tutti e corteggiatissima
quando si diffonde la voce di una sua vincita alla
lotteria, sono frequenti le incursioni nella drammaturgia
contemporanea. E se “Questa immensa notte” di
Chleo Moss con Lisa Galantini e Orietta Notari, dirette da
Laura Sicignano nella parte di due ex carcerate che ritentano
una nuova vita, accentua la forza dei suoi contrasti
con l’ambientazione sul sagrato della chiesa, “L’uomo
che raccoglieva bottiglie” di Pino Petruzzelli racconta
la sua Lampedusa nella cornice delle grotte, trasformando
stalattiti e stalagmiti in un abisso incantato dell’anima.
Può capitare che chi passeggia sulle spiagge Liguri in
queste notti estive incontri il teatro anche due passi dal
bagnasciuga, in tanti approdi che vanno da Portovenere
ai Balzi Rossi, passando per le Cinque Terre, la Piazzetta
di Portofino, gli scali di Pieve Ligure, Varigotti, Albenga:
“Spiagge di parole”, da riscoprire con i versi omerici dell’Odissea
in un progetto dei Teatri Possibili Liguria, coordinato
da Sergio Maifredi e affidato all’interpretazione
di Paolo Rossi, Gioele Dix , Lella Costa. Non si prenota,
l’ingresso è libero e vale la pena di rimandare gli appuntamenti
modaioli consueti per ritrovarsi a tu per tu con
Calipso, il Ciclope, Circe, le Sirene e Penelope.
enthusiasm and the intuition of Enrico Rembado, in the
latest productions, the scepter has passed to Stefano
Delfino. It celebrates this summer its forty-fifth season,
and in the span of one month, from July 8 to August 8,
puts its heart into producing, in spite of the economic
crisis, eight national premiers, which aim to provide top
quality without ignoring the box office. On a program that
does not forget the classics—from “Alice” by Lewis Carrol
(who opens the season under the direction of Matteo
Tarasco, with Romina Mondello in the leading role) to “La
Marcolfa” by Dario Fo, on July 22 (which has Antonio
Salines playing the part of the old woman who first
everyone avoids, and then everyone runs after, once the
rumor spreads that she has won the lottery)—
contemporary theatre also frequently makes incursions.
And if this immense night “Questa immensa notte”—by
Chleo Moss, directed by Laura Sicignano, with Lisa
Galantini and Orietta Notari in the part of two ex-convicts
who try a new life—accentuates the force of its contrasts
with the setting in the piazza in front of a church, The
Man who Picked up Bottles, “L’uomo che raccoglieva
bottiglie” by Pino Petruzzelli, tells of his Lampedusa framed
by the cave background, transforming stalactites and
stalagmites into an enchanted abyss of the soul. You can
even find theatre on the beaches in Liguria during these
summer nights. Go for a walk just a few steps from the
waves, and in so many of the docks, from Portovenere to
Balzi Rossi, passing through the Cinque Terre, the Piazzetta
of Portofino, Pieve Ligure, Varigotti, and Albenga,
“Spiagge di parole”, Words on the Beach, will help you
rediscover the verses of Homer. The Odyssey is a project by
Teatri Possibili Liguria, coordinated by Sergio Maifredi and
given in trust to be acted by Paolo Rossi, Gioele Dix , Lella
Costa. You don’t book it, entrance is free, and when you
find it, postpone your appointments, and stop to listen as
Calypso, Cyclops, Circe, Penelope and the Sirens speak.
cover
blue
Il Mare dell'Archivolto
Teatro dell’Archivolto’s
Mondomare
Teatro, incontri, musica, letteratura. In
una parola: Mondomare. La rassegna
curata dal Teatro dell’Archivolto che
da sei anni anima le serate estive della
costa ligure. Dopo l’antipasto di Lerici,
arriva il lungo week end di Lavagna
(1-2 luglio, nelle foto sotto
nell'edizione 2010) insieme a Ugo
Dighero, Dario Vergassola, Carla
Signoris, Moni Ovadia e Don Gallo.
Nucleo del festival Pimpa, Kamilo e il
libro magico di Altan, che dal 7 al 19
luglio animerà il Porto Antico con uno
spettacolo per grandi e piccini (ne
parliamo nella rubrica bambini). Eventi
anche a Celle Ligure (Sv), San Lorenzo
al Mare (Im) e La Spezia.
Festival offers theatre, encounters,
music, and literature. For six years now
the theatre has offered up this review
to enliven the summer nights along the
Riviera. Starting from Lerici, then a
long Lavagna weekend (July 1 and 2, in
the photo, last year’s production) with
Ugo Dighero, Dario Vergassola, Carla
Signoris, Moni Ovadia, and Don Gallo.
The core of this year’s festival will be in
Genoa where the spotted cartoon dog,
Pimpa, and her friends—Kamilo and
[her creator] Altan—will animate Porto
Antico from July 7 to 19 with a
spectacle that will provide
entertainment for young and old (also
listed on our Children’s Page). There are
also events to the west, in Celle Ligure
(Province of Savona) and San Lorenzo
al Mare (Imperia), and in La Spezia.
Info at: www.mondomarefestival.it
(+39) 0106592220
77

Edizione in brossura
Formato 13 x 21 cm
Pagine 128
Euro 14,00 (i.i.)
ISBN 978-88-6373-129-3
Alberto Leiss
LIBERTÀ LIBER LIBERTÀ TÀ E E CONFLITTI CONFLITTI NELLA NELLA CITTÀ-MONDO
CITTÀ-MONDO
a dieci anni dal G8 di Genova
Via Corsica 21/5 16128 Genova
T + 39 010 5959539
F + + 39 010 8686209
Interviste
a
Giuseppe Pericu
Giuseppe Rasero Rasero
Roberto Cingolani
Luigi Luigi Merlo
Marta Vincenzi
Donald Sassoon
Saskia Sassen
Anna Bravo
Claudio Burlando
Sabina Siniscalchi
Giuliano Ferrara
e un’intervista un’intervista
inedita a
Edoardo Sanguineti
A dieci anni
dal
G8
di Genova
restano
irrisolte
molte
questioni
aperte da quell’evento. La dinamica dei fatti e delle
respon respon sabilità per per le violenze, la brutale repressione
poliziesca,
la morte di Carlo Giuliani. Ma anche gli interrogativi sul
senso e gli gli effetti della globalizzazione, in un mondo scosso dalla crisi esplosa tra il 2007 e il 2008.
Come si colloca Genova,
al pari di tante altre città, nei
flussi
globali dell’economia, della scienza, della cultura? Come
mutano le identità
di
fronte alle
dinamiche dinamiche dell’immigrazione,
alla rivoluzione delle donne? Ne abbiamo parlato con
alcuni protagonisti della
vita della
città,
con
studiosi internazionali.
Ricordando anche giudizi espressi subito dopo quel
luglio
ddel
el
22001
001
a
GGenova
enova
e l’11 l’
11
settembre settemb
b bre
a New
York.

Photo Cassa di Risparmio Padova e Rovigo
GENOVA
SARZANA ALBISOLA
VALLE ARGENTINA VALLE ARMEA
Bauman
Ci sarà anche Zygmunt Bauman, il
filosofo polacco che ha interpretato
la postmodernità come “società
liquida”, tra i relatori dell’ottava edizione
del Festival della Mente in programma
a Sarzana il 2-3-4 settembre.
La rassegna, progettata e diretta
da Giulia Cogoli, promossa da Fondazione
Carispe e Comune di Sarzana,
sarà aperta dalla lectio magistralis
della sociologa Chiara Saraceno. Ottanta
gli eventi ospitati nel centro
storico di Sarzana pensati per scandagliare
nelle dinamiche della creatività.
Blue è in grado di anticipare i
nomi di alcuni dei protagonisti del
Festival: gli storici Alessandro Barbero
e Adriano Prosperi; l’attore Giuseppe
Battiston con il cantautore
Gianmaria Testa; i filosofi Zygmunt
Bauman (nella foto), Franca D’Agostini,
Michela Marzano,
Salvatore Veca; i critici
Marco Belpoliti, Alfonso
Berardinelli; gli
attori Sonia
Bergamasco
con Fabrizio
Gifuni, Silvio
Orlando;
il regista Giuseppe
Berto-
Zygmunt Bauman, the Polish
philosopher, who interprets the
postmodern era as “liquid society”
will be among the speakers at the
eighth Festival of the Mind in
Sarzana on September 2, 3, and 4.
The philosophical review, designed
and directed by Giulia Cogoli,
promoted by the Fondazione Carispe
and the Town of Sarzana, will open
with the lectio magistralis by
sociologist, Chiara Saraceno. Eighty
events are on the program in the old
town center, on the theme of
creativity.
Blue would like to give our readers a
sneak preview of some of the names
at the festival. Historians, Alessandro
Barbero and Adriano Prosperi; tactor,
Giuseppe Battiston with singersongwriter,
Gianmaria Testa;
lucci con lo scrittore Emanuele Trevi;
il filologo e grecista Maurizio Bettini;
il priore della comunità monastica di
Bose Enzo Bianchi; il genetista Edoardo
Boncinelli; gli psicoanalisti Franco
Borgogno, Luce Irigaray, Adam
Phillips; la poetessa Patrizia Cavalli;
l’attore e regista Pippo Delbono con
il violinista Alexander Balanescu; il
sociologo Gianpiero Dalla Zuanna; la
scrittrice Almudena Grandes; l’architetto
Vittorio Gregotti; il romanziere
e saggista Alberto Manguel; il designer
Enzo Mari; l’artista Giuseppe Penone
con lo storico dell’arte Sergio
Risaliti; il matematico e giocologo
Ennio Peres; il mentalista Franco Tesei,
la sociologa Chiara Saraceno, a cui
sarà affidata, come detto, la lectio
d’apertura.
blue
news
al Festival della mente
at the Festival of the Mind
Dal 2 al 4 settembre attesi a Sarzana filosofi, cantautori, attori e poeti. Tra i tanti, Enzo Bianchi, Giuseppe Bertolucci e Silvio Orlando
From September 2 to 4, the town of Sarzana hosts philosophers, singer-songwriters, actors, and poets
philosophers Zygmunt Bauman,
Franca D’Agostini, Michela Marzano,
Salvatore Veca; critics Marco
Belpoliti, Alfonso Berardinelli; actors
Silvio Orlando, Sonia Bergamasco and
Fabrizio Gifuni; director Giuseppe
Bertolucci with writer Emanuele
Trevi; philosopher and Greek expert
Maurizio Bettini; the prior of the
community of monks of Bose, Enzo
Bianchi; genetics expert, Edoardo
Boncinelli; psychoanalysists, Franco
Borgogno, Luce Irigaray, Adam
Phillips; poet Patrizia Cavalli; actor
and director, Pippo Delbono with
violinist Alexander Balanescu;
sociologist Gianpiero Dalla Zuanna;
writer Almudena Grandes; architect
Vittorio Gregotti; novelist and essaywriter
Alberto Manguel; designer
Enzo Mari; artist Giuseppe Penone
with art historian Sergio Risaliti;
mathematician and games expert,
Ennio Peres; mentalist Franco Tesei;
and sociologist Chiara Saraceno, who
will give the opening lecture.
Renzo Raffaelli
79

lue
80
news
Pop e partigiani
Pop and Partisans
Il Festival genovese dedicato alla Resistenza raccontato da un giurato: gli
studenti hanno proposto musica, teatro e canzoni . Alcuni di loro faranno
parte della Mega compagnia dei garibaldini di Alloisio
The Genoese festival dedicated to the Resistance as told by a member of
the jury. Students proposed music, theatre, and songs. Some of them will
be taking part in Alloisio’s Mega-compagnia of Garbaldini
Giuliano Galletta
Credo che a chiunque abbia mantenuto
uno sguardo minimamente
critico sull’Italia, e sul mondo, appaia
chiaro che la Resistenza, come
fenomeno storico e come atteggiamento
mentale, culturale e, finalmente,
politico, sia più attuale che mai.
Sono svariati i fronti sui quali bisogna
resistere - e possibilmente contrattaccare
- l’omologazione, il diffuso senso
di impotenza, il qualunquismo, il
razzismo, lo spappolamento dell’etica,
la laicità, la libertà, solo per citarne alcuni.
Anche lo spettacolo è un accidentato
terreno di lotta in cui, da
qualche anno, fa la sua parte il Festival
Pop della Resistenza, andato in
scena lo scorso maggio al Teatro della
Tosse di Genova. Ideato da Gian
Piero Alloisio, diretto da Roberta Alloisio
e promosso dall’Assessorato all’istruzione
e politiche giovanili della
Provincia di Genova e dell’A.n.p.i. che
anche quest’anno hanno invitato sul
palcoscenico decine di giovani musicisti,
attori, cantanti, under 30.
I vincitori dell’edizione 2011 - scelti
dalla giuria composta, oltreché da chi
scrive, da Gian Piero Alloisio, Massimo
Bisca, Eugenio Buonaccorsi, Enrica
Corsi - sono stati: per la categoria ar-
Ifeel that anyone who looks at the
Italy of today with even the
slightest of critical analysis will find
that the Italian Resistance of World
War II, as a historical phenomenon,
and as a mental, cultural, and
finally a political attitude, will
agree that the topic is still—after all
these years—very current. The fronts
on which one must still “resist”, and
perhaps even counter-attack, are
many and varied: overgeneralization,
the common feeling
of impotence, lack of trust in
institutions, racism, the
disappearance of ethics, secularism,
liberty, just to name a few.
Even show business has become an
accursed combat terrain in which—
for a few years now—the Pop
Festival of the Resistance, first
presented at Genoa’s Teatro della
Tosse last May, has a role. The idea
comes from Gian Piero Alloisio, is
directed by Roberta Alloisio, and is
promoted by the Provincial Assessor
for Youth Education and Policies
and by A.n.p.i, who, this year as
well, have invited dozens of young,
under 30, musicians, actors, and
singers.
tisti, la Compagnia Teatro Helios, con il
monologo “Kafka 2011” scritto da Virginia
Consoli e interpretato da Lucia
Giovannini. Per la categoria Scuole, ex
aequo: il liceo classico D’Oria con il
gruppo musicale Rollin’Papers composto
da Federico Ugolini, Edoardo Leveratto,
Pietro Salvagno, Giovanni Federici
e Nico Morreale e l’istituto
professionale Ipsia Odero con il cantante
Matteo Murgia. Particolarmente
apprezzata dalla giuria la performance
delle studentesse dell’istituto professionale
Ipssar Nino Bergese che
hanno declinato in modo originale il
difficile tema della multietnicità. Il
monologo “Kafka 2011”, scritto da Virginia
Consoli e ottimamente interpretato
da Lucia Giovannini, riecheggiava,
con ironia, il Processo, capolavoro dell’autore
praghese, adattandolo alla realtà
contemporanea italiana in cui il
delitto più riprovevole sembra essere
proprio l’onestà, la quale in un mondo
alla rovescia, diventa un reato punibile
con il carcere. I ragazzi del liceo
D’Oria hanno proposto una loro ballata
partigiana che citava, in chiave
rock gli stilemi delle più classiche canzoni
della Resistenza, rivitalizzandoli
con un energico mix di musica, testo
The winners of the 2011
competition—chosen by a jury that
is composed of, in addition to the
writers, Gian Piero Alloisio, Massimo
Bisca, Eugenio Buonaccorsi, and
Enrica Corsi—were the following.
For the artiste category, the
Compagnia Teatro Helios, for their
monologue, “Kafka 2011”, written
by Virginia Consoli, and acted by
Lucia Giovannini. For the school
category, two high schools tied:
D’Oria Classics Lyceum with the
music group, Rollin’Papers made up
of Federico Ugolini, Edoardo
Leveratto, Pietro Salvagno, Giovanni
Federici and Nico Morreale, and the
Ipsia Odero Professional Institute
with singer, Matteo Murgia. The
jury particularly liked the
performance of the girls from the
Ipssar Nino Bergese Professional
Institute who did an original take
on the difficult theme of multiethnicity.
The monologue, “Kafka
2011”, written by Virginia Consoli
and extremely well-acted by Lucia
Giovannini, echoed, with irony, The
Trial, adapting Kafka’s masterpiece
to contemporary Italian reality, in
which the biggest crime would

ed esecuzione. Matteo Murgia dell’Odero
ha sfoderato una voce pop di
valore in una cover dei Nomadi ma è
anche interessante autore dei propri
pezzi. Nella sala Aldo Trionfo si sono
esibiti, oltre ai vincitori, Carmela Annecchino
e Lucia Di Pace, Giancarlo
Cibelli e Matelda Gandolfo, Letizia Dispare,
Jennifer Giampaoli-Proctor,
Daniele Pitari e Emanuele Vito, giovani
autori e attori del CFA di Luca Bizzarri
(sezione Teatro diretta da Lisa
Galantini), il gruppo musicale Blind
Carnival, le attrici Bianca Maria Furci
e Susanna Calogiuri, il cantautore
Mo’Sé. Tra questi, Matteo Cagno,
Chiara Arossa, Simone Bertolani, i Big
Babol Nertz, Ian Bertolini e la Classe
III del Liceo Pedagogico “Santa Caterina”
sono diventati protagonisti della
Mega Compagnia con cui Gian Piero
Alloisio versione garibaldina ha
colorato le strade di Ovada il 2 luglio
con “La magica notte del Tricolore.
Storie di carbonari, cavalli garibaldini
e donne rivoluzionarie”. Uno spettacolo
da 300 artisti, 22 cavalli, 2 buoi e
alcune delle eccellenze artigianali del
territorio che ha portato nel basso
Piemonte il grande successo di “Genova
dell’Inno, Genova dei Mille".
appear to be honesty, which in an
upside-down world, becomes a
crime punished with imprisonment.
The boys from the D’Oria high
school sang their own partisan
ballads, giving a new rock twist to
the classic songs of the Resistance,
revitalizing them with an energetic
mix of music, text, and
performance. Matteo Murgia
dell’Odero exhibited his talent and
voice in a song from Italian rock
group, Nomadi, but he is also the
interesting author of his own
works.
In the Aldo Trionfo Hall additional
performances were held by both
the winners and by Carmela
Annecchino and Lucia Di Pace,
Giancarlo Cibelli and Matelda
Gandolfo, Letizia Dispare, Jennifer
Giampaoli-Proctor, Daniele Pitari
and Emanuele Vito, young authors
and actors from the Centro di
Formazione Artistica di Luca
Bizzarri Artistic Training Center
(Theatre Section directed by Lisa
Galantini), the music group Blind
Carnival, actresses Bianca Maria
Furci and Susanna Calogiuri, singersongwriter
Mo’Sé.
I vincitori del Festval Pop 2011:
Lucia Giovannini (ritratta da
Gianni Ansaldi), i Rollin' papers e
Matteo Murgia.
Gian Piero Alloisio (sotto), il 2
luglio ha replicato a Ovada il suo
spettacolo "dei Mille"
coinvolgendo alcuni dei
partecipanti al Festival
The winners of the Festval Pop
2011: Lucia Giovannini, i Rollin'
papers and Matteo Murgia -
portraits by Gianni Ansaldi. Gian
Piero Alloisio (below) on July 2
did an encore of his show, "dei
Mille" in Ovada
news
blue
Matteo Cagno, Chiara Arossa,
Simone Bertolani, the Big Babol
Nertz, Ian Bertolini and Classe III of
the lyceum, Liceo Pedagogico
“Santa Caterina”, become a part of
the Mega Compagnia with which
Gian Piero Alloisio in his Garibaldiesque
version fills the streets of
Ovada on July 2 with color. “The
Magic Night of the
Tri-color Flag: stories of carbonari,
Garibaldi horses, and revolutionary
women”, a spectacle with 300
artistes, 22 horses, 2 oxen, and
some of the artisan excellences of
the land that brought the great
success of “Genoa of the Anthem,
Genoa of the Thousand” [the 1000
soldiers who went with Garibaldi to
Sicily to unite Italy] to the lower
Piedmont
81

lue
82
news
Alpi mistiche di Liguria
The Mystic Alps of Liguria
Un territorio montano nel Ponente, luogo di incontro tra natura e spiritualità: ne fanno parte nove paesi
che offrono graffiti preistorici, storie di streghe, chiese, torri e tradizioni culinarie
Come discover the mountain land of the West of Liguria, a place of nature,
a place for the spirit. Nine towns join together to offer prehistoric graffiti
and stories of witches, churches, watchtowers, and traditional cuisine
Antonella Viale
Liguria fetta d’anguria scriveva
Valery Larbaud, il poeta viaggiatore.
E in francese non c’è la rima,
suona bene, evoca la forma a mezzaluna,
i colori, il fresco, l’estate,
mentre i semini neri fanno pensare
ai paesi di montagna, gettati a caso
- solo in apparenza - da una mano
distratta. Una terra fortunata
oggi, in costante pericolo nel passato.
Stretta tra il mare - per secoli
una sfida quotidiana - e la montagna,
che ha conservato la Storia,
trasmessa e tuttavia tenuta per sé,
custodita nella memoria dei tanti
che scendevano sulla costa, giravano
il mondo per fare fortuna, ma
tornavano a casa prima o poi. Come
nei romanzi di Francesco Biamonti.
Liguria is a slice of watermelon,
wrote the traveling poet, Valery
Larbaud. Though it doesn’t rhyme in
French, it still sounds good. It
evokes the form of a half moon, the
colors, the coolness, the summer.
The black seed make you think of
the villages on the mountainsides,
thrown there by chance—at least in
appearance—by a distracted hand. A
fortunate land today, though
constantly in danger in the past.
Squeezed between the sea—for
centuries a daily challenge—and the
mountains, it has conserved its
history, transmitted it, but, all the
same, kept it for itself, carefully
conserved in the memory of all
those who descended to the coast,
traveled the world seeking their
Gli eredi degli eredi ora hanno
aperto lo scrigno e millenni di tesori
sono finalmente sotto gli occhi
di chiunque sia curioso, attratto dal
mistero, dal silenzio, ma anche dal
fragore della guerra, dagli orrori
della santa Inquisizione, da un passato
lontano milioni di anni, che
convive sereno con il mondo avventuroso
dello sport contemporaneo.
È sempre fatica, è sempre conquista.
La Alpi mistiche della Liguria oggi
sono un marchio, il simbolo di
nove comuni (Badalucco, Carpasio,
Castellaro, Ceriana, Molini di Triora,
Montalto, Pompeiana, Terzorio e
Triora) che hanno messo in comune
storia, memoria, paesaggi indescrivibili,
sapere e tradizione per tra-

fortune, but returned home sooner
or later. Like in the novels of
Francesco Biamonti.
The heirs of their heirs have now
opened their strongbox, and
thousands of years of treasures
appear finally under the eyes of he
who is curious, attracted by the
mystery, by the silence, but also by
the din of war, the horrors of the
Holy Inquisition, a past that covers
millions of years, but which lives
serenely with the adventurous
world of contemporary sport—ever
exertion, ever conquest.
The Mystic Alps of Liguria, Le Alpi
mistichhe della Liguria, today are a
trademark, the symbol of nine
towns (Badalucco, Carpasio,
Castellaro, Ceriana, Molini di Triora,
Uno scorcio di Badalucco, uno
dei novi comuni del ponente
ligure che si sono riuniti nel
marchio Alpi mistiche
A view of Badalucco, one of the
new towns in western Liguria,
united under the label mystic
Alps, Alpi Mistiche
news
blue
83

lue
smettere e per attrarre visitatori
con le esigenze più diverse. Un’operazione
di marketing geniale e, al
tempo, stesso, piena di rispetto.
Le Alpi mistiche della Liguria sono
un luogo d’incontro tra natura e
spiritualità, un territorio montano
delle Alpi Liguri occidentali racchiuso
dal triangolo magico formato
dalle cime dei monti Saccarello,
Bignone e Faudo. Le due valli – Argentina
e Armea – si trovano nell’immediato
entroterra di Sanremo
e Taggia e sono divise al loro interno
dalla dorsale che culmina con la
vetta del monte Ceppo.
La vista spazia dai balconi sul mare,
sino alle cime delle montagne. Nei
paesi di mezza costa e di fondovalle
si apprezzano la storia, le tradizioni
e i misteri custoditi dai piccoli
borghi rurali. In alta valle il Parco
Naturale delle Alpi Liguri e la piccola
stazione invernale di Monesi,
offrono agli amanti dello sport e
della natura una lunga stagione turistica.
Più o meno dall’inizio del mondo la
Alpi mistiche hanno visto, nel loro
modo silenzioso ma eloquente, tutto.
I primi menhir, gli insediamenti
84
news
Gli affreschi nella Chiesa di San
Bernardino, a Triora. I paesi delle
Alpi mistiche propongono sette
percorsi tematici per scoprirne il
territorio: sono le vie del sacro,
del profano, della mente,
dell'anima, della guerra, della
forza e del sapore. Info su
www.alpimistiche.it
Frescoes in the church, Chiesa di
San Bernardino, in Triora. The
villages of the Mystic Alps offer
seven theme routes to discover
their land: the paths of the
sacred, the profane, the mind,
the soul, war, force, and taste.
Info at: www.alpimistiche.it
Montalto, Pompeiana, Terzorio and
Triora) which hold in common, a
common history, memory,
landscapes that cannot be
described, and a knowledge and a
tradition to be transmitted, which
attracts visitors whose needs are
diverse. A marketing operation with
a touch of genius, which is, at the
same time, filled with respect. Le
Alpi mistiche della Liguria are a
place to match nature with the
spirit. A mountain land of the
preistorici, le popolazioni indigene
in fuga dai romani prima, dai saraceni
molto più tardi, la persecuzione
delle streghe. E sempre in silenzio
raccontano tutto, con i graffiti,
i monumenti pagani, paleocristiani,
cristiani, la storia vera delle streghe
di Triora nelle sue molteplici
versioni, le torri di avvistamento sui
valichi, le mura e le chiese.
Per programmare il tuffo nella bellezza
e nel mistero, conviene consultare
il sito internet www.
alpimistiche.it, che è fatto eccezionalmente
bene e propone sette
percorsi tematici lungo itinerari
che coprono tutto il territorio dei
nove Comuni. Battezzati vie del sacro,
profano, mente, anima, guerra,
forza e sapore, guidano alla ricerca
religiosa; all’immersione nei miti,
tradizioni, feste popolari; all’osservazione
dello sviluppo dei
tessuti urbani; al viaggio nell’arte,
pittura, scultura delle valli; alla
scoperta delle antiche fortificazioni
e dei sistemi difensivi del periodo
bellico; allo sport e movimento
a contatto con la natura; all’assaggio
delle prelibatezze enogastronomiche
tipiche.
Western Ligurian Alps closed in by
the magic triangle of the peaks of
Mount Saccarello, Bignone, and
Faudo. Two valleys – Argentina and
Armea – just behind Sanremo and
Taggia, divided by the crest of the
mountains that ends at the summit
of Monte Ceppo.
The eye takes in the sea to the
summits. Villages along the slopes
and in the valleys that speak of
history, traditions, and the mysteries
held tight in the little rural towns.
Higher up the valley is the Regional
Park of the Ligurian Alps, the small
ski town of Monesi, and a long
tourist season for lovers of sport
and of nature. Since the beginning
of time, the mystic Alps have seen,
in their silent but eloquent way,
everything. The first menhirs, the
first prehistoric settlements, the
indigenous population fleeing from
the Romans before, and from the
Saracens after, the persecutions of
witches. And always in silence, they
tell all, with graffiti, pagan
monuments, paleo-Christians,
Christians, the true story of the
witches of Triora in its multiple
versions, the watchtowers along the
passes, the walls, the churches.
Come plunge into beauty and
mystery. Check out
www.alpimistiche.it, and you will
find seven routes on a theme, with
itineraries that cover the whole
territory of the nine towns. They
have been baptized the Way of the
Sacred, the Profane, the Mind, the
Soul, War, Strength, and Taste, they
will guide you into religious
research, the immersion of myths,
traditions, and the festivals of the
populace. You will observe the
urban fabric, voyage in the art,
painting, and sculpture of the
valleys, discover ancient
fortifications and the defensive
systems of periods of war. You will
try out sports and move in contact
with nature. And you can reward
yourself with a taste of typical
cuisine and a sip of local Ligurian
wine.

Photo Giorgio Di Fede
Albisola ,
le ceramiche che suonano
the Sound of Ceramics
Metti, una sera d’estate, musicisti
che suonano con il
mare a far da sfondo e ad amalgamare
i suoni con il suo sciacquio.
E spettatori seduti sui gradoni
in cemento che fanno da
platea. Venerdì 15 luglio ad Albisola
Capo, sulla spiaggia all’altezza
dell’Onda, opera d’arte realizzata
da Lele Luzzati, Aurelio
Caminati e Carlos Carlè, andrà in
scena un singolare concerto, perché
gli strumenti suonati da
Maurizio Conte, astigiano, Fulvio
Serra, imperiese, e Piergianni Gilio,
di Biella, sono di argilla. Assieme
a Marco Tortaro-
Musicians are playing along the
sea, with the sound of the
waves mixing with their song and
an appreciative audience sitting on
the steps enjoying the scene. It’s
Friday, July 15 in Albisola Capo, and
at the spot where Lele Luzzati’s
work of art called “Onda” (Wave)
decorates the sea promenade,
Aurelio Caminati and Carlos Carlè
are offering a rather odd concert.
The instruments that the
musicians— Maurizio Conte from
Asti, Fulvio Serra from Imperia, and
Piergianni Gilio from Biella—are
news
Un concerto con gli straordinari strumenti costruiti con la ceramica. Nella valle del Sansobbia si trova il
materiale, di origine marina, che produce sonorità più pure e pulite. Appuntamento il 15 luglio
A very unusual concert will be held along the sea in Albisola Capo on July 15, playing instruments made
from the marine clay (which produces pure clean sound) from the Sansobbia Valley
Nanni Basso
blue
lo, ceramista albisolese, e a Giuseppe
Camogli, insegnante di
scuola media e, per sua autodefinizione,
“alchimista delle terre”, i
tre musicisti hanno costituito la
“Banda di terracotta”, proprio per
evidenziare i materiali che sono
al centro della loro performance.
Sarà una prima assoluta, dopo
una prova realizzata l’estate
scorsa nel silenzio notturno della
campagna astigiana, e sarà il
clou di un connubio tra ceramica
e musica, che propone, sempre
ad Albisola, altre due date, il
12 e il 26 luglio. Solo una chitarra
e un minimo di amplificazione
elettrica saranno le piccole
concessioni alla modernità:
il proposito è quello di ricavare
musica dalla ceramica,
modellata su strumenti
etnici realizzati in altri
materiali che Conte ha
scoperto o recuperato in
tutto il mondo, dall’India
all’Africa, al Sudamerica.
L’idea che Giuseppe Camogli ha
elaborato qualche anno fa e ha
85

lue
news
Sarà la spiaggia in faccia all'Onda,
opera d’arte di Albisola Capo
realizzata da Luzzati, Caminati e
Carlè (sopra), a ospitare il concerto
della banda di Terracotta
Nell’altra pagina, gli insoliti
strumenti musicali di ceramica e il
lavoro del ceramista Marco Tortarolo
The Terracotta Band with Caminati
and Carlè (shown above) will be
playing on the beach at Albisola
Capo near Luzzati’s famous art piece,
“The Wave”.
In the other page, Marco Tortarolo’s
unusual ceramic instruments
86
playing, are made of clay. Together
with Marco Tortarolo, a potter from
Albisola, and Giuseppe Camogli, a
Middle School art teacher—who
calls himself an “alchemist of the
earths”, the three musicians have
made a “Terracotta Band” to show
off the materials at the center of
their performance.
It will be an absolute premier
(though they did try the
instruments out in the silence of a
night in the countryside around
Asti last summer), and the
centerpiece of a “marriage”
between ceramics and music which
the town of Albisola is proposing
on two other dates as well, July 12
and 26. Only a guitar and a
minimum of electric amplification
will be their concession to
modernity. Their music from
ceramics is modeled on the ethnic
instruments made of alternative
materials that Conte has discovered
on his voyages across the world
from India to Africa and South
America. Giuseppe Camogli came
up with the idea a few years ago.
He began experimenting with his
middle school students in Albisola
fatto sperimentare ai suoi studenti
della scuola media di Albissola
è quella di provare a creare
strumenti musicali lavorando le
terre trovate nel circondario, lungo
la valle del Sansobbia che risale
nell’entroterra fino alle pendici
del monte Beigua e che
nell’antichità era sommersa. L’insegnante
aveva scoperto che i sedimenti
derivati dalle rocce un
tempo sott’acqua hanno una
plasticità speciale: «Una volta
sfaldate, bagnate, filtrate e setacciate
– spiega Camogli – danno
delle terre che nel forno a 900
gradi sono più dure e vetrose degli
altri tipi di argilla e garantiscono
suoni più puliti e più puri. La
terra che si trova ad Albisola è
meravigliosa: leggera, molto porosa,
si impregna bene di vernici e
maiolica. E, soprattutto, suona». A
scuola con i ragazzi si divertì a
realizzare strumenti a percussione
come campane tubolari e xilofoni,
a fiato come flauti diritti,
ocarine e fischietti. E i bastoni
della pioggia che, scossi, regalano
suoni particolarissimi (top secret
cosa contengano all’interno).
in the creation of various musical
instruments by using various types
of earth found in the surrounding
area. They went up the Valley of the
Sansobbia—from the coast all the
way to the Apennine slopes of
Monte Beigua—which in ancient
times was under the sea. The
teacher had discovered that
sediments from the rock that had
once been under water had a
special plasticity. “Once it was
kneaded, wet, filtered, and
strained”, explains Camogli, “it
made a clay which, when fired at
900 degrees, was harder and more
glazed than others. This guarantees
a sound which is cleaner and more
pure. The clay of Albisola is just
marvelous—it is light, very porous,
absorbs enamels and majolica well,
and above all, it makes music.” At
the Middle School, his students
have fun making percussion
instruments like tubular bells and
xylophones, wind-blowing
instruments like flutes and whistles,
and rain sticks that, when shaken,
make odd sounds (the contents are
top secret).
The person who brought together

Photo Flickr/OSKY77-ITA
L’elemento di saldatura tra Giuseppe
Camogli, l’alchimista delle
terre, e Maurizio Conte, il ricercatore
di strumenti musicali, è
stato il ceramista Marco Tortarolo.
Quando Conte si presentò nel
suo laboratorio, davanti all’ingresso
principale di Villa Gavotti
ad Albisola Superiore, fu naturale
per Marco presentargli l’amico
professore. Così come cominciare
una serie di esperimenti pratici
per dare un senso a quel lavoro
scolastico, nato per gioco. Tortarolo
è l’uomo che traduce le idee
in realtà: è lui che lavora al tornio
la terra, è lui l’artefice di tutta
una serie di strumenti”: vibrafoni
e xilofoni a lamelle, bastoni
della pioggia e maracas, grandi
piatti in terracotta, campane tubolari,
udu (vasi della tradizione
indiana sacra) e un singolare
“tamburo” con lamelle chiamato
“barrosita”. Manca ancora la chitarra
di ceramica, ma per il concerto
sarà pronta anche quella.
Il risultato? «Le composizioni
musicali ci sono – spiega Tortarolo
– ma non è certo una musica
che si può riportare su un
Giuseppe Camogli, the earth
alchemist, and Maurizio Conte, the
musical instruments researcher, was
the ceramic potter, Marco Tortarolo.
When Conte showed up in his
workshop, standing in the main
entrance of Villa Gavotti in Albisola
Superiore, it just seemed natural for
Marco to introduce him to his
teacher friend. This is how a series
of practical experiments began,
taking advantage of all that
scholastic work which had been
started for fun. Tortarolo is a man
who quickly transforms ideas into
reality—he is the one who works
the potter’s wheel, he is the maker
of the instruments. Vibraphones
and xylophones with strips, rain
sticks and maracas, great plates in
terracotta, tubular bells, udus
(vases in the sacred Indian
tradition), and an odd drum
with strip of terracotta called a
“barrosita”,
the only
thing
missing
is the
ceramic
guitar,
but even
Photo Radiofreccia64
pentagramma. E’ una ricerca,
una sperimentazione, un’avanguardia.
I suoni e i ritmi si susseguono,
con molto spazio all’improvvisazione.
Ogni concerto
sarà un evento, un’esperienza
unica. I primi a essere curiosi siamo
noi». L’attesa è tutta per quel
concerto in cui anche il mare,
con il frangere delle onde, proporrà
i suoi suoni. E il tam tam
delle ceramiche che suonano ha
già superato i confini nazionali:
il 30 luglio questi straordinari
strumenti saranno nelle mani dei
maestri del Conservatorio di L’Aigle,
in Normandia.
news
blue
that will be ready in time for the
concert. The results? “We do have
musical compositions,” explains
Tortarolo, “but it isn’t the sort of
music you put on a music score. It’s
research and experimentation,
rather avant-garde. The sounds and
the rhythms follow one after the
other, leaving room for
improvisation. Each concert will be
a unique event. In fact, the most
curious are us.” The suspense is
building, as we wait for that
concert on the sea, where the
waves are part of the music, but
the beat of the ceramics has
already crossed national borders.
On July 30, these extraordinary
instruments will be played by the
maestros in the Conservatory of
L’Aigle, in Normandy.
87

Alf, Piera e Ambra Gaudenzi, un
terzetto creativo e inseparabile
per anni. Alf, il padre artista, nel ’73
rappresenta la sua famiglia in un collage
con tre alberi vicinissimi, di cui il
più piccolo rappresenta Ambra, allora
ragazza. Era già aperta, dal ’67, la galleria
Il Vicolo in salita Pollaiuoli, una
delle più antiche di Genova, un punto
di riferimento cittadino. Ora, che la
galleria si è triplicata in tre spazi contigui
(due per le mostre e uno per la
vendita di piccoli oggetti d’arte), la dirigono
sempre Ambra e la madre Piera.
Alf non c’è più, ma restano le sue
opere risalenti al secondo futurismo
degli anni Trenta e poi le ceramiche
create nel dopoguerra nel laboratorio
di piazza Manin e che la moglie cominciò
a vendergli. Per campare.
«Sono stati anni economicamente difficili.
E poi, lavorare la ceramica, cuocerla,
stare attenti che non si rompa…
è una fatica. Pur vivendoci in mezzo,
non ho mai sognato di fare l’artista,
infatti. Anche perché o uno lo è davvero
o fa altro, il dilettantismo no!».
88
Stephan El Shaarawy
people
Appena diciannovenne, il giovanissimo calciatore savonese dal papà egiziano è già lo sportivo ligure dell'anno. Cresciuto
nel vivaio del Genoa, dopo una stagione in prestito in serie B, è stato acquistato a sopresa dai campioni d'Italia del Milan,
che hanno versato al club rossoblù10 milioni di euro per la sola metà del cartellino
Stephan El Shaarawy has just turned nineteen, and the young football player from Savona of mixed background
(Egyptian father, Italian mother) has been nominated Liguria’s sportsman of the year. Trained on Genoa Football Club’s
youth team, he was suddenly bought by Italy’s champions, Milan, for 10 million euros for only half his card
Una velista in galleria
A Sailor in an Art Gallery
Ambra Gaudenzi, la titolare del Vicolo di Genova dove hanno esposto grandi artisti
contemporanei, ha scritto un diario di bordo semiserio: racconta le prodezze sue
e di altre sette amiche per la pelle che da oltre vent’anni se ne vanno ogni estate
in giro per il mare da sole
Ambra Gaudenzi owns an art gallery, Il Vicolo, in Genoa, which has exhibited
the greats of contemporary art, but she has also just published a witty account
of an all-female sailboat trip, a ritual that she and her seven close friends have
done for over 20 years now
Alf, Piera, and Ambra Gaudenzi, an
inseparable trio for years. Alf, the
artist, the father, depicted the family
in a collage in 1973 as three closestanding
trees. The little one was
Ambra, still a young girl. Opened in
1967, their art gallery, Il Vicolo (The
Alleyway), on narrow Salita Pollaiuoli,
is one of the oldest art galleries in
Genoa, a point of reference for all
culture-loving citizens. Today the
gallery has also become a trio, with
three closely connected spaces (two
for art shows, and one for the sale of
small art objects) run by Ambra with
her mother, Piera. Though Alf
physically is no longer here, spiritually
his works mark his continuing
presence—works from the “Second
Futurism” of the thirties, and his
ceramics made after the war in their
workshop in Piazza Manin, which his
widow began to sell, to survive.
“Those were economically difficult
years. And then, working ceramics,
firing them, taking special care that
they don’t break…it’s exhausting. Even
Silvia Neonato
Ambra Gaudenzi è una donna diretta,
con un alto senso autocritico ereditato,
dice, dal padre, che per qualche
anno è stato anche giornalista dell’Unità.
E sempre lui l’ha incoraggiata
a scrivere, fin da ragazza. Libri, artisti
e passione politica erano il pane quotidiano
che cementava l’unione tra
Piera e Alf. Per farla breve oggi Ambra,
due figli grandi e (quasi) fuori di
casa, ha esordito in narrativa con un
libro divertente e brillante di cui la
Warner Bros. Italia si è già aggiudicata
i diritti cinematografici. Si intitola
Amiche in alto mare (Sperling & Kupfer,
220 pagine, 16,90 euro) e romanza
la storia vera di otto ragazze - come
si definiscono loro - che dai primi
anni Novanta ogni estate se ne vanno
in barca a vela in giro per il Mediterraneo
guidate dal prode capitano, che
nella realtà si chiama Betta Rossi,
l’unica di loro veramente capace di
navigare ed che è pure la sola che fa
quasi mistero della sua vita privata.
Le altre, amiche da sempre, si raccontano
amori, rapporti coi figli e coi ma-
though I was brought up in art, this
why I never wanted to be an artist. I
feel either you do it or you don’t—
being an amateur, no, decidedly no!”
Ambra Gaudenzi is clear-headed and
clear-spoken, with a highly developed
sense of self-criticism that she
inherited, so she says, from her father.
A multi-talented father, who for some
years was also a journalist for the leftwing
national newspaper, Unità, and
who ever since she was a child had
encouraged her to write. Books, art,
and politics were the family’s passion,
their daily bread. And as a result,
today Ambra, with two (almost)
grown-up children, has just made her
debut as an author with her first
book, Amiche in alto mare (Friends
Out to Sea, Sperling & Kupfer, 220
pages, 16.90 euros), a book so
entertaining and brilliant that Warner
Bros. Italia has bought the film rights.
The story of eight “girls” (that is how
they define themselves) who since the
early nineties have sailed a sailboat
around the Mediterranean guided by

schi, dolori e gioie, il tutto aggiornato
di anno in anno e sempre con un
filo di ironia e qualche battutaccia da
ragazzacce che il femminismo lo hanno
tutte attraversato con diverso impegno
ma curiosità accertata. «Siamo
legatissime, magari non ci siamo sempre
tutte, ma al nostro viaggio in barca
difficilmente rinunciamo. Abbiamo
cominciato che i figli erano piccoli e il
lavoro incombeva, però non ci siamo
mai negate lo spazio per noi, il mare e
i discorsi seri e faceti, tra un bicchiere
di bianco e cene luculliane. L’amicizia
tra noi ci ha sostenuto tutta la vita,
naturalmente ci vediamo anche
d’inverno, coi mariti e sole, dipende
dalle volte».
Ambra lo ha scritto spinta dalle amiche
e dagli amici. In realtà si è ispirata
a un diario di bordo tenuto sempre
da Piera Torselli, fino a che nell’estate
del 2004, scesa dalla barca e sola in
città per la prima volta da anni, è stata
lei a compilarlo. Poi si è spinta oltre
incoraggiata dalle ragazze («è uno
stato mentale di freschezza che pre-
Ambra Gaudenzi, gallerista,
figlia dell'artista Alf Gaudenzi
e titolare della galleria Il
vicolo. I diritti del suo esordio
letterario (sotto, l’immagine
di copertina), sono già stati
acquistati dalla Warner Bros
Italia per una futura versione
su pellicola per il grande
schermo
Ambra Gaudenzi, daughter of
famous Futurist artist, Alf
Gaudenzi, runs her own art
gallery called Il Vicolo (The
Alleyway). In her spare time
she wrote the tale of her
Friends Out to Sea, Amiche in
alto mare whose
film rights have
been bought by
Warner Bros Italia
people blue
people
scinde dall’anagrafe», spiega) e ne è
uscito un libro di viaggio a vela da
Ponza alla Corsica, semiserio, molto
godibile e di sicuro originale, in cui si
ride ma ci si commuove anche, soprattutto
quando i bilanci di vita si
fanno seri e profondi. Ci sono anche
spiritosi disegni di un’altra “velista immaginaria”,
ovvero Paola Rorato.
Sta avendo un bel successo, persino tra
i lettori. «Sono convinta che i maschi
siano curiosi di sapere cosa si dicono le
donne quando sono sole», conclude ridendo
Ambra seduta nella sua bella
stanza in galleria. E anticipa: «Sto già
scrivendo un altro libro, ma ho paura
che non mi venga spontaneo
come questo».
Forza ragazza.
Amiche in alto mare
Sperling&Kupfer
220 pp, 16,90 euro
Photo Carola Peri
their stalwart captain, Betta Rossi. She
is the only one truly capable of sailing
the boat, and also the only one who
keeps her private life private. The
others tell all—their love lives,
relationship with their children, men,
pain, joy—all updated each year on
their traditional journey with a touch
of irony and with the witticisms of
“bad girls” who have experienced
female liberation to varying degrees,
but with intense curiosity.
“We are all extremely close, and
though on some trips someone is
missing, we make a great effort to be
there. We began doing this when our
children were young, and our work
was overwhelming, but we never gave
up that space for ourselves, the sea,
and our discussions both serious and
fun, between a glass of white wine
and dinners fit for a king. Our
friendship has sustained us
throughout our lives. Naturally, we
also meet in the winter, with
husbands and without, it depends on
the occasion.” Ambra began writing
the book with the encouragement of
her friends, inspired by the on-board
diary that Piera Torselli had always
written up until the summer of 2004.
Once off the boat, and alone in the
city for the first time in years, she
began to write her recollections of the
trip in “a fresh state of the mind that
goes beyond a recording”. The other
girls encouraged and incited her to
develop the story of a sailing voyage
from Ponza to Corsica. The book is
already a success. “I am convinced
that men are curious to know what
women talk about when they are on
their own,” laughs Ambra, sitting in a
beautiful room in her gallery. And she
gives us a peek into the future, “I am
already writing another book, but I
am afraid it will never be as
spontaneous as this one.”
89

lue
people
Una vita sott’acqua
An Underwater life
Armando Passeri fa il palombaro da quasi cinquant’anni ed è uno dei precursori italiani
dei lavori subacquei. A 13 anni fece la prima immersione a Moneglia, a 19 il primo lavoro
a Suez: piazzò dell’esplosivo su una nave
Armando Passeri has been a deep sea diver for almost fifty years. One of the first in Italy to
work underwater, at age 13 he dove for the first time in Moneglia, and at 19 got his first
underwater job in the Suez Canal, putting explosives on a ship
a parte più dura del nostro lavoro
«Lsi svolge sott’acqua. Per deformazione
professionale, quindi, siamo abituati
a risparmiare il fiato. Poche parole, molti
fatti». Armando “Dino” Passeri, 67 anni,
sguardo penetrante, capelli e barba brizzolata,
è decano dei palombari genovesi e
ancora in attività. Nella sede della sua
Drafinsub conserva un tesoro: scafandri
d’epoca, elmi, attrezzature antiche (pompe,
manichette, maschere) che hanno fatto
la storia dei palombari. Tutto materiale
che ha raccolto nel corso dei lunghi
anni della sua professione perché non andasse
perduto il ricco patrimonio di conoscenza
della scuola genovese dei palombari,
la prima in Italia, essendo stata
fondata nel 1849 da Robert Gardener.
Impossibile elencare tutte le imprese di
Dino Passeri. Ha partecipato al salvataggio
dei naufraghi della London Valour (il
mercantile inglese che a causa di una violenta
libecciata e di una forte mareggiata
affondò dopo aver sbattuto contro la
diga foranea del porto di Genova nel
1970) guadagnandosi la medaglia di
bronzo di Benemerenza marinara. E’ stato
il primo a immergersi sulla Haven dopo
l’affondamento avvenuto alle 16,30
del 14 aprile 1991 davanti ad Arenzano. E’
intervenuto, assieme alla Marina Militare,
nelle operazioni di recupero e successiva
posa in mare, dopo il restauro, del Cristo
degli Abissi di San Fruttuoso, nel 2003.
90
he hardest part of our work is
«Tdone under water. And as a result
we are used to holding our breath. Few
words, much action.” Armando “Dino”
Passeri is 67. He has a penetrating gaze,
and pepper and salt hair and beard. He
is the doyen of Genoese deep sea divers,
and he still is working. At his Drafinsub
headquarters he safeguards many
treasures—antique diving suits and
helmets, ancient equipment like pumps,
hoses, and masks—the type of things
that made deep sea diving history. All of
these were collected during the long
years that Passeri has carried out his
trade, and now he is anxious to ensure
that the rich Genoese heritage in the
field will not be lost for future
generations. After all, the deep sea
divers’ school in Genoa was the first of
its kind in Italy, founded in 1849 by
Robert Gardener. Passeri has done it all.
He helped save the sailors on the
London Valour, an English ship that was
pushed by a strong southwestern wind
and rough seas onto the breakwater of
the port of Genoa in 1970. That rescue
won him a bronze medal from the
Benemerenza Marinara. He was the first
to dive after the Haven caught fire and
sank at 16:30 on April 14, 1991 off the
coast of Arenzano. He even helped the
Italian Navy in 2003 pull the statue of
the Christ of the Abysses in San
Alessandro Arado
Lei con il mare ha sempre avuto un
rapporto speciale...
Sì, fin da bambino ho avuto una particolare
attrazione. A 13 già mi immergevo
con l’Aro (Autorespiratore a ossigeno
n.d.r.), il sistema usato dagli incursori della
Marina durante l’ultimo conflitto
mondiale. Frequentavo con gli scout le
grotte marine di Finale Ligure soprattutto
per pescare polpi.
A 18 anni decide che quello sarà il suo
lavoro e comincia a girare il mondo.
Sono passati quasi cinquant’anni: non
le è ancora passata la voglia?
Nemmeno per sogno. Certo per lavoro mi
immergo molto meno perché ci sono i
miei figli (Gianluca, Dino e Raffaella) con
i quali porto avanti l’azienda. Ma quando
sono in vacanza non resisto. Devo immergermi.
Il primo lavoro da palombaro?
A Suez a 19 anni. Dovevamo mettere
l’esplosivo su una nave, tagliare le lamiere
col cannello plastico.
Quale immersione ricorda più volentieri?
“La prima nel 1953 a 13 anni con l’Aro, a
Moneglia. Una sensazione bellissima”.
Quella più divertente?
“A Favignana, dovevamo recuperare una
nave affondata. Quando siamo scesi ad
ispezionarla, ho aperto una porta che era
chiusa e mi sono trovato nella cambusa.
C’era una grande quantità di bottiglie di
Fruttuoso out of the sea so that it could
be restored, and then put back in its
place 17 meters (over 50 feet) below the
surface of the waters.
You have always had a special
relationship with the sea…
Yes, ever since I was a child the sea has
called to me. At 13 I was already scuba
diving with the oxygen rebreather
system that the Italian Navy used
during the last world war. I would use it
when I went with the boy scouts to the
sea caves in Finale to hunt for octopus.
At the age of 18 you decided that
this is what you wanted to do in life,
and you began to travel the world.
Almost 50 years have gone by, are
you tired of doing this?”
No, not at all. Of course, I now dive less,
because my children have also come to
work with me. But I can’t give it up; I
have to dive.
What was your first job as a diver?
In Suez at age 19. We needed to put
explosives on a ship, cutting through
the metal sheets with a plastic
blowtorch.
Which dive for you was the most
memorable?
The first, 1953, when I was 13, with Aro,
in Moneglia. What a wonderful
sensation.
Which was the most fun?
“In Favignana. We had to recover a

liquore”.
La più rischiosa?
Nel 1978 e nel 1980 venni chiamato per
controllare una vasca di raffreddamento
del reattore nucleare di Caorso che aveva
dato segnali di instabilità. Indossavo
una muta superstagna, completamente
sigillata, con doppi guanti tipo quelli da
cucina. Non doveva penetrare neppure
un granellino di polvere radioattiva, nessun
residuo di uranio doveva infilarsi nella
muta, altrimenti non sarei qui a raccontarlo...
È stata un’esperienza strana,
avevo la sensazione di un pericolo totalmente
invisibile.
Mi racconti dei ““bbeerrrreettttii rroossssii””
Quando si lavorava nei cantieri di recupero
per demolire vecchi cassoni, staccare
lamiere, spesso si faceva uso di
esplosivi sott’acqua. Dopo aver sistemato
le cariche si risaliva sull’imbarcazione
e prima di procedere alle esplosioni veniva
effettuato velocemente il conteggio
dei sub. Capitava nella confusione (a
bordo ci potevano essere anche più di
venti persone) di sbagliare il conto e non
pochi erano stati dimenticati in acqua,
con le conseguenze che si possono immaginare.
Allora per agevolare il compito
di quelli che dovevano controllare, si
impose ai palombari e solo a loro, di utilizzare
un berretto di colore rosso. Indossarlo
a bordo era il sistema per salvare
la pelle.
sunken ship. When we dove down to
inspect it, I opened a door that was
closed and I found myself in the pantry.
It was full of bottles of liquor.”
And the most dangerous?
In 1978, and then in 1980, I was called
on to check out a cooling tank at the
Caorso nuclear reactor which was
showing signs of instability. I had to put
on a super-protective wetsuit, totally
sealed, with double gloves—like those
you use in the kitchen. Nothing got
through it, not even a mote of
radioactive dust, no traces of uranium,
otherwise I wouldn’t be here to tell the
tale…It was definitely an odd
experience.
Tell me the story of the ““rreedd bbeerreettss””..
When you work in demolition shipyards,
to break apart old hulls, strip the sheet
metal, often you use explosives
underwater. After we set the charge, we
would climb on board the ship and
before setting off the explosion we
would count the scuba divers.
Sometimes in the confusion, someone
would make a mistake, and quite a few
divers were left in the water—with
consequences that you can well
imagine. So therefore, to make the head
count easier, the divers were forced—
only the divers—to wear a red beret…
Wearing a red beret on board helped
save your life.
La Drafinsub
people
blue
La Drafinsub, fondata a Genova nel 1977, è un’azienda leader nel settore
ingegneristico marittimo e subacqueo, con un raggio d’azione che abbraccia tutti i
campi del lavoro subacqueo sia in alto che in basso fondale. Una gamma completa
di servizi ad alta specializzazione che comprende anche bonifiche di ordigni bellici
e terrestri, analisi idrografiche, geomorfologiche, topografiche e meteomarine
dell’area di studio e di progetto.
Per portare a termine i lavori la Drafinsub (ddrraaffiinn, delfino in dialetto genovese) si
avvale di sofisticate attrezzature subacquee come campane pressurizzate, Rov
(veicoli subacquei teleguidati), tre camere iperbariche, rilevatori come sidescan
sonar, multibeam, e mezzi navali tra cui un rimorchiatore, un pontone modulare e
vari mezzi veloci. La Drafinsub opera sia in Italia che all’estero, dove ha attivato
sinergie e joint venture con società internazionali.
Tra i suoi principali clienti l'Ansaldo, Saipem, Regione Liguria, Genova Acque, Porto
Petroli, Tribunale di Genova, Ministero della Difesa. Ha effettuato anche interventi
di bonifica sulla Haven. L'azienda, che ha sede a Molo Giano, tra impiegati, tecnici
e operatori subacquei, occupa una trentina di persone.
Drafinsub, founded in Genoa in 1977, is a leading company in maritime and
underwater engineering. Its range of action includes all fields of underwater
work, both at the top and at the bottom of the sea bed. With a complete and
highly specialized range of services, they offer everything, including recovery of
war and land ordnance, hydrographic analysis, geomorphology, topography, and
marine weather for studies and for projects.
To bring their work to a successful conclusion, Drafinsub (ddrraaffiinn means dolphin
in Genoese dialect) uses sophisticated underwater equipment like pressurized
bells, Rovs (remote controller underwater vehicles), three decompression
chambers, sensors like sidescan sonar, multibeam, and even naval means of
transport like their own tugboat, a modular pontoon, and various fast boats.
Drafinsub operates in Italy and abroad, where it has synergy and joint ventures
with international companies.
Its main clients are Ansaldo, Saipem, Regione Liguria, Genova Acque, Porto
Petroli (the Petroleum Port), Tribunale di Genova (the Courts of Genoa), and the
Italian Ministry of Defense. Drafinsub has even worked to restore the wreck of
the Haven. The company, with headquarters on the pier, Molo Giano, employs
around thirty people between employees, technicians, and underwater
operators.
a.a.
Dino Passeri, 67 anni,
con l'attrezzatura da palombaro
e (sopra) in immersione
nel Mar Ligure
Dino Passeri, 67, with his
deep sea diver’s equipment
and (above) diving in the
Mediterranean’s
Ligurian Sea
91

Le L e ventiquattro v ventiquat
ttro
bellezze belle
zze della de della
Torta To ort
a Pasqualina
PPa
asqualin
alina
quattro ricette fondamentali per un capolavoro
di Sergio Rossi
Sergio
Rossi,
in
un
appassionan
appassionante te
viag viaggio gio rracconta
acc acconta
la
“ “Torta Tort orta
piaceri piaa
acc
eer ri
da da
gustare gustare gustare gustare gustare gustare
Das D Das
Puchtra
Bauernbreatl
Bauer
uernbre
a atl
IIl
l PPane
Pane ane N NNero
ero
di Sergio Rossi
Sergio
Rossi, Rossi,
in un appassionante
viaggio viag gio rracconta
acconta
la
Via Corsica 21/5 16128 Genova
Tel el 010 010 5959539 5959539 – – Fax Fax 010 010 8686209
8686209
info@sagep.it - w w w . s a g e p . i t
piaceri da gustar
piaceri da gustar
Sergio Rossi
le ventiquattro bellezze della
Torta Pasqualina
quattro ricette fondamentali
per un capolavoro
Sergio Rossi
Das puschtra Bauernbreatl
Il pane nero

PhotoGenova Digitale
Voglia di pesce
Longing for Fish
Voglia d’estate, di mare e voglia
di mangiare piatti freschi. Magari
sani e leggeri. Il pescato del
mar Ligure è di ottima qualità.
Piuttosto scarso nella quantità,
può risultare a volte un po’ caro
ma soprattutto non deve stupire il
fatto che i nostri piatti tipici spesso
includano pesce azzurro oppure
conservato. Sono infatti da non
perdere stoccafisso, baccalà e acciughe
sotto sale!
Alcuni prodotti della pesca ligure
sono particolarmente noti
Alonging for the summer, for
the sea, and for refreshing
dishes. Maybe even healthy
dishes, that are light. Ligurian fish
is top quality, and less quantity,
making it a bit more expensive.
This is why our typical dishes also
include “blue fish” or conserved
fish, like our fantastic stoccafisso
0e apprezzati, senza dubbio le acciughe
e i “cicciarelli” di Noli, borgo
marinaro del savonese, che sono
diventati presidio Slow Food.
Da gustare nella frittura di pesce,
consumandoli senza alcuno scarto,
oppure al carpione, vengono
leggermente essiccati poi fritti e
infine conservati sotto aceto. Un
procedimento analogo seguono
anche gli zerri o zerli, pescati all’incirca
nelle stesse acque e rien-
sport blue
taste
gusto
I gamberi rossi di santa Margherita, i ricciarelli di Noli, i frutti di mare della Spezia e le sarde di Camogli. Il pescato
del mar Ligure è di ottima qualità. E non deve stupire che i piatti tipici spesso includano pesce azzurro oppure pesce
conservato come stoccafisso, baccalà e acciughe sotto sale
The red shrimp of Santa Margherita, “ricciarelli” from Noli, seafood from La Spezia, and sardines from Camogli.
Fish from the Ligurian Sea are of excellent quality, and typical dishes often include “blue fish” or conserved fish like
dried or salted cod, and salted anchovies
Sara Di Paolo
per
93

lue taste
94
Photo Macor
(salted codfish), baccalà (dried
codfish), and salted anchovies!
Some of Liguria’s fish are
particularly known and loved. The
anchovies and the “cicciarelli” of
Noli, the fishing village near
Savona, have become prized Slow
Food specialties. They can be
enjoyed fried in batter—eaten
whole with no wastage—or
pickled, (after drying slightly, then
frying, and then conserved with
vinegar).
A similar procedure is used for
“zerri” or “zerli”, which are fished
in the same waters, and are part
of traditional Ligurian cuisine. In
La Spezia since Roman times,
seafood have been cultivated,
thanks to the calm waters of its
sea, rich in plankton. Excellent are
the mussels—raw, fried, filled,
with sauce, or in soup. Also worth
trying are the “red shrimp” or the
shrimp of Santa Margherita
Ligure, whose intense red color,
small size, and great taste have
made them famous.
Camogli, instead, holds one of the
last tuna fisheries in Italy, where
three “risings” (of the net) are
Photo Flickr/Lois Slokoski
trati nell’elenco dei prodotti tradizionali
liguri. Alla Spezia, fin
dall’epoca romana, si pratica la
coltivazione dei frutti di mare,
grazie alla ricchezza di plancton e
alla tranquillità delle acque. Sono
ottime le cozze: crude, fritte, ripiene,
nel sugo o nella zuppa. E
sono da provare anche i “gamberi
rossi” o gamberi di Santa Margherita
Ligure, che hanno un colore
rosso intenso, non sono di grandi
dimensioni ma sono estremamente
gustosi. A Camogli una delle ultime
tonnare italiane garantisce
tre “levate” al giorno. Non pesca
solo tonni (ormai piuttosto rari)
ma tutte le specie di pesci che si
imbattono nella rete, come le sarde,
le sardine, gli sgombri, le sarpe,
le occhiate e qualche ricciola.
Molto dinamica lungo tutta la costa
è la flotta dei pescherecci liguri. I tipi
di pesca praticati includono la pesca
con reti per la cattura di acciughe
e sardine, la pesca a strascico
soprattutto per seppie, calamari e
sogliole, le reti da posta per i naselli.
Con il bolentino o il palamito si
pescano le orate e, d’autunno, quando
davanti alle coste liguri si con-
carried out each day. Fished there
are not just tuna (which is
becoming ever more rare) but all
sorts of other species, like
sardines, mackerel, pilchard, sea
bream, porgy (a type of bream),
and some amberjack.
The Ligurian fishing boat fleet is
very dynamic along the whole of
the coast. Fish are captured with
nets (especially anchovies and
sardines), dragnets (squid,
cuttlefish, and sole), and fixed
nets (hake).
Bottom fishing or long-lining is
used for bream, and in the
autumn—when the predatory fish
concentrate in their hunt for
anchovies—trawling is also used.
Though it may seem strange,
Liguria does not have a great
tradition for cooking fish.
They fry them, and they grill
them. In addition, restaurants
offer slices or filet of fish served
“alla ligure”, which means
garnished with small, bitter
Taggiasche olives, pine nuts,
extravirgin olive oil, and
Mediterranean herbs like salvia
and rosemary.
Pesce d'estate. L’insalata di frutti di mare e il carpaccio di baccalà (sopra) sono una deliziosa alternativa estiva per chi
il baccalà lo consuma nei mesi più freddi. A fianco, i“cicciarelli” di Noli, da gustare nella frittura di pesce oppure al
carpione
Summer Fish: A sea food salad and cured cod carpaccio (above) are a delicious summer alternative to winter cod
dishes. At side, “cicciarelli” from Noli, served fried or seasoned

centrano i pesci predatori a caccia di
acciughe, è usata anche la tecnica
della pesca a traina. In Liguria, anche
se potrà sembrare strano, non
c’è una grande tradizione di cucina
di pesce. Oltre alla frittura di pesce e
alla grigliata di pesce, i ristoratori
spesso propongono filetti o tranci di
pesci “alla ligure”, cioè conditi con
olive taggiasche, pinoli, olio extravergine
di oliva, e alcuni sapori mediterranei
tipici come la salvia o il
rosmarino. Il pesce viene saltato in
padella e accompagnato con patate
o pomodori a pezzetti. Per l’estate,
interessanti sono le insalate a base
di verdure, acciughe o baccalà marinato.
La “capponadda” è un piatto
tipico ligure, una sorta di “insalata
del marinaio” con le gallette, i pomodori
e le acciughe sottosale. Veloce
da preparare e molto gustosa
per l’estate è anche il “condiglione”
un’insalata a base di pomodori, patate
e acciughe, tipica dell’imperiese.
L’insalata e il carpaccio di baccalà
sono una delizia, una alternativa
estiva per chi il baccalà lo consuma
nei mesi più freddi. In carpaccio, il
baccalà viene completamente rinvenuto,
tagliato in pezzi marinati nel
limone per 24 ore e poi condito con
aglio, prezzemolo e un tocco di peperoncino
e abbondantemente bagnato
con olio extravergine di oliva.
In insalata, dopo averlo marinato, lo
si può condire con sedano, cipolla,
fagioli cannellini e pomodorini. A
piacere, un pizzico di pepe.
Fish is then cooked in the pan
with potatoes or pieces of
tomatoes.
Summer salads can be made with
leafy vegetables and anchovies or
marinated baccalà. “Capponadda”
is another typical Ligurian dish, a
sort of “sailor’s salad” made from
crackers, tomatoes, and salted
anchovies.
Quick to make and very tasty in
the summer is the salad called
“condiglione” made with
tomatoes, potatoes, and
anchovies.
It is typical of the area near the
French border.
Salad and raw, marinated baccalà
is a delicious summer alternative
to the dried cod recipes used in
winter months. With the
“carpaccio”, the cod is skinned,
cut into pieces and marinated in
lemon for 24 hours.
Then it is served with garlic,
parsley, and a touch of hot
peppers, after being abundantly
drenched in extravirgin olive oil.
In the salad, after having been
marinated, it can be seasoned
with celery, onion, string beans,
tomatoes, and if you wish, a
touch of pepper.
Photo Stefano fazio
La ricetta
Recipe
blue
Il condiglione,
verdura e acciughe
Condiglione, Green Vegetables,
and Anchovies
Ingredienti: 4 pomodori da insalata preferibilmente “cuore di bue”,
2 peperoni, 1 cetriolo, olive taggiasche, 6 filetti di acciughe salate, 3
patate, una cipolla dolce o cipolline, qualche foglia di basilico, sale
e olio extra-vergine di oliva.
Preparazione: bollire le patate, pelarle e lasciarle raffreddare. In una
terrina tagliare a pezzetti, dopo averli lavati, i pomodori, i peperoni,
il cetriolo e la cipolla. Aggiungere le patate a fettine, le acciughe
dopo averle pulite e le olive. Condire, guarnire con le foglie di basilico
e lasciare riposare per qualche minuto prima di servire. Si può
aggiungere un uovo sodo e, se piace, uno spicchio d’aglio schiacciato
e lasciato intero ad insaporire.
Ingredients: 4 salad tomatoes (preferably cuore di bue (ox’s heart),
2 hot peppers, 1 cucumber, Taggiasche olives, 6 filleted salted
anchovies, 3 potatoes, a sweet onion or pearl onions, a few leaves of
basil, salt, and extravirgin olive oil.
Preparation: Boil the potatoes, peel them, and let them cool. In a
clay bowl cut the tomatoes, hot peppers, cucumber, and onion into
pieces, having washed previously washed them. Add slices of
potatoes, the anchovies (having previously cleaned them), and the
olives. Garnish with olive oil and basil leaves and let it rest for
several minutes before serving. You can also add a hard-boiled egg,
and if you like, a bit of crushed garlic and a whole clove of garlic
to add taste.
95

lue
96
taste
Non scordate cefali
e sardinelle
Don’t Forget
Mullets and Sardines
Un progetto di Costa Edutainment e Regione Liguria
sensibilizza al consumo ittico consapevole
A project by Costa Edutainment and
the Regione Liguria sensitizes consumers
to sustainable fish consumption
Si chiama “Pesce ritrovato” il
progetto di sensibilizzazione sul
consumo ittico consapevole
coordinato da Costa Edutainment e
supportato dalla Regione Liguria. Per
imparare a mangiare bene e nel
rispetto della natura
Come sollecitare i consumatori ad
ampliare le loro conoscenze sui pesci
e di stimolare un consumo informato
di varietà normalmente non
richieste, che posseggono tuttavia le
stesse proprietà nutrizionali e un
sapore affine a quelle più diffuse sul
mercato? Con Pesce ritrovato, il
progetto di sensibilizzazione sul
consumo ittico consapevole
finanziato dalla Commissione
Europea all’interno del programma
Life, supportato dalla Regione Liguria
e coordinato dalla struttura gestita
da Costa Edutainment. L’operazione
prevede il coinvolgimento di partner
quali Legambiente, Lega Pesca, Agci
Agrital, Coop Liguria e Softeco
Sismat.
Creando una rete che raggruppi tutti
gli operatori di settore, dal singolo
pescatore alle cooperative, dai
venditori al dettaglio alla grande
distribuzione, dai ristoratori alle
catene alberghiere, la missione
consiste nel riattivare un ciclo
virtuoso, che determini un aumento
della domanda e del costo di specie
ingiustamente trascurate come
tombarello, aguglia, boga, lampuga,
tonnetto, pesce lama, potassolo,
It’s called “Found Fish”, and it’s a
project to sensitize consumers
about the fish that they are eating.
Coordinated by Costa Edutainment
and supported by the Region of
Liguria, its goal is to teach people
how to eat well while respecting
nature. How do you go about
encouraging consumers to amplify
the range of their knowledge of fish,
and stimulate an informed
consumption of the species that are
not normally in request, even though
they are as tasty and nutritional as
those which are more commonly sold
on the market? Found Fish provides
an answer. The project is financed by
the European Commission as a part
of the Life program; it is supported
by the Regione Liguria and is
coordinated by institutions managed
by Costa Edutainment. This operation
to sensitize people to the intelligent
consumption of fish also partners
with environmental associations and
commercial distributors, such as
Legambiente, Lega Pesca, Agci
Agrital, Coop Liguria and Softeco
Sismat.
By creating a network that gathers
all the operators in the sector—from
the individual fisherman to the great
fish cooperatives, from the retail fish
seller to the great food distributors,
restaurants and hotel chains—its
mission is to instigate a virtuous
circle which increases the demand
and also the price of species that
cefalo, mostella di fondo, pesce serra,
palamita, sardina, sardinella, luccio di
mare, menola, alalunga (una varietà
di tonno), leccia stellata e sugarelli.
Linee guida del progetto sono
preservare la biodiversità marina,
riscoprire le specie ittiche locali e
ridurre gli scarti di pesca,
alleggerendo in tal modo la pressione
sugli riserve troppo sfruttate.
Il ruolo dell’Acquario di Genova,
gestito da Costa Edutainment,
consiste nell’informare il pubblico
alla conservazione, gestione e uso
sostenibile degli ambienti acquatici
per promuovere comportamenti
positivi e responsabili. In questo
spirito sono nate iniziative che
vogliono coinvolgere il grande
pubblico; dopo i laboratori didattici,
l’asta del pesce, le degustazioni e le
dimostrazioni di sfilettatura, avvenuti
sul palcoscenico offerto da Slow
Food, il progetto triennale prevede
un calendario di attività su tutto il
territorio nazionale a cura dei singoli
partner: le settimane organizzate
dalla Coop con promozione e smercio
di alcune delle specie promosse dal
progetto in un numero selezionato di
punti vendita tra Genova, Imperia,
Savona e La Spezia fino al 23 luglio e
la campagna di Legambiente
“Goletta Verde” che dedicherà al
progetto alcune tappe del tour lungo
le coste di tutta Italia. Sul sito
www.fishscale.eu potete trovare
tutte le informazioni utili a riguardo.
have been up to now unjustly
discarded, such as frigate tuna,
needlefish, bogue, dorado, skipjack,
knifefish, whiting, mullet, Pollock,
bluefish, bonito, sardines, Sardinella,
sea pike, picarel, albacore (a variety
of tuna), mackerel, and pompano.
The guiding themes of the project
are to preserve marine biodiversity,
to rediscover the range of local fish,
and to reduce the amount of fish
that is discarded, thereby lessening
the pressure on species that have
been over-exploited.
The role of the Aquarium of Genoa,
run by Costa Edutainment, is to
inform the public about
conservation, management, and
sustainable use of marine
environments to promote positive
and responsible behavior. With this in
mind, various initiatives have been
born to involve the greater public.
After the ,organizing weeks of
promotion and sales of some of the
species selected by the project in a
number of its supermarkets in
Genoa, Imperia, Savona, and La
Spezia until July 23. The
environmental league, Legambiente,
is carrying out the “Green Schooner”
campaign, which plans to dedicate
some of its stops along the Italian
coastline to the project.
More information is available on the
website, www.fishscale.eu.
Anna Sansa

Luciano Caprile
el 1780 due fratelli genovesi,
“NGiuseppe e Paolo Botero (probabilmente
in origine, prima di essere ispanizzato,
il cognome era Bottero, ndr), si
sono imbarcati alla volta dell’America e
sono capitati a Medellín, in Colombia;
hanno quindi risalito un fiume alla ricerca
dell’oro e si sono stabiliti rispettivamente
nei paesi di Santa Barbara e di El
Retiro. Tutti i Botero della zona discendono,
come me, da loro due. Queste notizie
compaiono su Genealogia de Antio-
n 1780 two brothers from
“IGenoa, Giuseppe and Paolo
Botero [editor’s note: probably the
name was originally Bottero, which
then became hispanicized to Botero]
set sail for the Americas and docked
in Medellín, in Colombia. There they
traveled up a river in search of gold
and fortune, and settled down
respectively in the villages of Santa
Barbara and El Retiro. All of the
Boteros of the area descend, like I
storie
stories blue
Gli antenati genovesi di Fernando Botero
The Genoese Ancestors of Botero
L’artista colombiano dice di discendere da due fratelli genovesi emigrati a Medellin alla ricerca dell’oro. Da molti anni
trascorre l’estate a Pietrasanta in una villa-laboratorio dove fonde le sue sculture. La placida obesità dei suoi personaggi
rispecchia certa tradizione popolare dell’America Latina
The Columbian artist says that he descends from two Genoese brothers who emigrated to Medellin searching for
gold. For many years he has spent the summer in Pietrasanta in a villa-workshop where he founds his new sculpture.
The placid obesity of his figures reflects certain Latin American folk traditions
quia, un libro che riporta la storia di ogni
famiglia della provincia colombiana in
cui sono nato”. Questo è quanto ci rivela
Fernando Botero, il celebre artista che
trascorre l’estate a Pietrasanta, in una villa
immersa nel verde sulla collina degli
ulivi. Nei laboratori di questo centro versiliese
non lontano dai confini orientali
della Liguria egli fonde le sue sculture e,
siccome la parallela passione per la pittura
non conosce stagioni e non sopporta
abbandoni anche temporanei, tra-
97

lue
storie
do, from these two brothers. This bit
of information is published in
Genealogia de Antioquia, a book
which holds the history of every
family of the Colombian province in
which I was born.” This is what
Fernando Botero, tells us. The
famous artist is spending the
summer in Pietrasanta, in his villa
immersed in the greenery on a hill
covered in olive groves under the
sight of a rook that dates to the
Lombard invaders of the Roman
empire. In the workshops of this
town near Versiglia, on the eastern
borders of Liguria, Botero founds his
sculptures, and—taken as he is by a
parallel passion for painting which
knows no season and cannot be
abandoned not even for a moment—
spends the rest of the day painting
and setting up seducing new tales on
canvas. The same rite is repeated in
Paris, New York, and Montecarlo, and
namely everywhere he goes, even
during some of his outings at sea in
his personal “boat” which is outfitted
for his needs. But for him, work is
pure entertainment.
In all of these circumstances his
characters take form and substance
characterized by a placid obesity
which affects even the objects
around them, the room that contain
98
Nato a Medellin (Colombia) nel
1932, cresciuto in un’agiata e
colta famiglia cattolica di origine
ligure, Fernando Botero vive tra
Bogotà, New York, Parigi e
Pietrasanta, in Toscana, dove
fonde le sue sculture. Legato alla
tradizione popolare e all’ambiente
tipico dell’America Latina, la sua
pittura si ispira anche al
Rinascimento italiano, conosciuto
e studiato in uno dei suoi primi
viaggi studio in Italia, negli anni
Cinquanta. Sopra, “Tavola da
cucina” (olio su tela, 2002).
Born in Medellin (Colombia) in
1932, and raised in a well-off,
cultured Catholic family of
Ligurian origin, Fernando Botero
now resides between Bogotà,
New York, Paris, and Pietrasanta,
in Tuscany, where he casts his
sculptures. With its ties to the
peasant tradition and typical
environment of Latin America, his
painting is also inspired by the
Italian Renaissance, which he saw
and studied during one of his first
study trips to Italy in the fifties.
Above, “Kitchen Table” (oil on
canvas, 2002).
scorre il resto della giornata a disegnare
e a impostare nuovi seducenti racconti
sulla tela. E un simile rito si ripete a Parigi,
a New York, a Montecarlo, ovunque
egli si trovi, magari anche nel corso di
qualche uscita in mare sulla personale
“barca” attrezzata alla bisogna.
In tutte queste circostanze prendono
forma e sostanza i suoi personaggi caratterizzati
da una placida obesità che
coinvolge anche gli oggetti di contorno,
le stanze che li contengono, il paesaggio
che li asseconda. Da un simile connubio
emerge un’armonia edenica che chiama
in causa la nostalgia del tempo e del luogo
smarriti per noi con l’infanzia. Infatti
le sue figure si specchiano in una connotazione
esagerata insita nella tradizione
popolare e nell’ambiente tipici dell’America
Latina e che abbiamo imparato a conoscere
per esempio attraverso i romanzi
di Gabriel García Márquez. Comunque
un simile approccio creativo trova un’ulteriore
giustificazione nella continua ricerca
di un equilibrio formale che riguarda
i volumi e il loro rapporto con lo
spazio, un equilibrio che viene esaltato
nelle sculture allorché il colore viene sostituito
da una sintesi compositiva che
trasferisce il fascino recondito della favola
nella bronzea fissità del mistero. Fissità
di volti ed essenzialità di forme. Così
la sua crescita cognitiva affinatasi a
Firenze nella seconda metà degli anni
Cinquanta a contatto di alcuni capolavori
del Rinascimento nostrano e corroborata
altrove da ulteriori sguardi rivolti
a Vermeer, Rubens, Rembrandt e Velázquez
(tanto per fare alcuni nomi), ha trovato
nella terza dimensione nuovi agganci
che conducono agli egizi, agli
etruschi prima di soffermarsi magari sull’opulenza
di un Maillol. Comunque, alla
fine di ogni percorso indagatore, incontriamo
sempre Botero: grazie a lui lo
sguardo del nostro tempo può nutrirsi di
frutti i cui semi provengono da una cultura
che ci appartiene nell’intimo e continua
ad affascinarci. E poi c’è quell’aggancio
dei due Botero (o Bottero) che
con lui rinnovano l’ideale legame con la
Liguria: l’agognato e probabilmente mai
raggiunto filone aureo oggi si specchia e
rinnova l’incanto nelle straordinarie opere
dell’augusto discendente.
them, and the landscapes that back
them up. From a similar marriage
come an Eden-like harmony which
calls to the nostalgia of the times,
and of places lost for us since our
childhood. In fact his figures are
mirrored in an exaggerated
connotation that is inherent in folk
traditions and typical environments
of Latin America, which we have
gotten to known through the novels
of Gabriel García Márquez.
All the same, a similar creative
approach finds yet another
justification in the continual seeking
of a formal equilibrium with respect
to volumes and their relationship
with space, an equilibrium which is
exalted when the sculpture and color
(an element that is narratively and
emotionally important in his
painting) are substituted by a
composition synthesis which
transfers the hidden fascination of
the tale in the bronze fixed by
mystery. Fixed in terms of faces and
essentiality of forms.
In this way his cognitive growth,
refined in Florence in the second half
of the fifties when placed in contact
with some masterpieces of our
Renaissance, and supported
elsewhere by additional glances in
the direction of Vermeer, Rubens,
Rembrandt and Velázquez ( just to
name a few), has also found in the
third dimension new trails leading to
the Egyptians and the Etruscans,
before stopping before the opulence
of a Maillol. All the same, at the end
of every investigative route, we
always find Botero. Thanks to him a
look at our times can be nourished
by the fruits whose seeds come from
a culture which belongs intimately
to us, and which continues to
fascinate us. And then there are
those ties to the two Boteros (or
Botteros) which through him renew
an ideal link to Liguria, the coveted
and probably never reached aural
thread that today is mirrored and
renewed by the enchantment of the
extraordinary works of this august
descendent.

GENOVA
GAVI
Si sa, per il motociclista non è importante
il punto di arrivo, ma il
viaggio. La strada deve essere sempre
tortuosa, panoramica e ardita.
Chilometri di curve e tornanti percorsi
con l’obiettivo di assaporare la
strada, metro dopo metro, ascoltando
nel silenzio solo il suono del motore.
Poche, brevi pause, e poi di
nuovo in sella. Le gioie che le due
As we all know, for motorcyclists
the arrival is not important.
What is important for them is the
trip. The road must be always
winding. It must be panoramic, and
strenuous. Kilometers of bends and
twists are necessary to totally
enjoy the road, meter by meter,
itinerari
itineraries blue
In sella tra curve e tornanti
In the Saddle on a Winding Road
Per i motociclisti c’è un itinerario da Genova a Gavi, da fare in una giornata, che assicura stupendi
panorami, soste golose, visite culturali e un po’ di storia
For motorcyclists we propose a day trip that goes from Genoa to Gavi that guarantees incredible views,
stupendous cuisine, culture and history
ruote regalano al centauro sono tante,
i dolori invece, sono spesso riservati
al passeggero, alla “zainetta”!
L’itinerario proposto è facilmente
percorribile in una giornata e prevede
panorami meravigliosi, strade con
mille curve, ma anche soste golose,
visite culturali e un po’ di storia. Da
Pontedecimo una salita ripida porta
a Praglia, dove improvvisamente ci si
Ludovica Schiaroli
foto di Ugo Roffi
Sosta sulla strada
verso i piani di Praglia
Resting a moment on the road
to Piani di Praglia
99

lue itineraries
trova in un paesaggio quasi alpino,
anche se lo sguardo coglie ancora il
mare.
La strada si fa più stretta quando si
entra nel Parco delle Capanne di
Marcarolo, ottomila ettari di territorio
incontaminato, paradiso per gli
amanti del trekking e della natura.
Siamo nel cuore dell’Oltregiogo, da
sempre crocevia e terra di passaggio
tra le genti della costa e quelle della
pianura, per secoli luogo di scontri
e grandi battaglie. Nei pressi dell’ex
convento Benedettino, oggi
Sacrario dei Martiri della Benedicta,
ogni anno si ricorda uno dei più efferati
eccidi dell’ultima guerra,
quando nell’aprile del 1944 le truppe
nazifasciste, dopo un sanguinoso
rastrellamento tra la Liguria e il Piemonte,
fucilarono centoquarantasette
giovani e ne deportarono altri
quattrocento. Oggi resta un prezioso
luogo della memoria. Oltrepassato
il Sacrario, la strada procede nel
100
listening in the silence only to the
sound of the motor. Short, brief
pauses, and then back in the
saddle. The joy of being on two
wheels are given to the centaur in
front, the sufferance instead is
often reserved for the passenger in
the back, the “zainetta”, little
backpack.
We are going to propose an
itinerary for you that is easy to do
in a day, but offers the most
marvelous of panoramas, a road
with a thousand bends, but also
gourmet stops, cultural visits, and
a bit of history. Leaving from
Pontedecimo on the northern
fringes of Genoa, a steep road
takes you to Praglia, where the
landscape is almost alpine, in spite
of the blue sea in the distance.
The road narrows to enter the
Park of the Capanne di
Marcarolo—8,000 hectares of
pristine land, a hiker’s paradise, a
Stretto tra la Liguria e il Piemonte,
il Parco delle Capanne di
Marcarolo è attraversato da molti
sentieri. Info presso il Rifugio Nido
del Biancone
Between two regions of Italy,
Liguria and the Piedmont, the
park, Parco delle Capanne di
Marcarolo is crisscrossed by trails,
and even offers a nights stay at
the Eagle’s Nest Refuge
Info: Tel. +39 0143 684035
www.parcocapanne.it
bosco per poi aprirsi al meraviglioso
spettacolo della gola stretta tra i
monti e il fiume. Il percorso, ripido e
tortuoso, segue il dorso delle montagne,
poi il tracciato diventa più
dolce e l’aria improvvisamente ha il
profumo dell’uva appena schiacciata…
siamo in prossimità di Gavi. Tutto
intorno, filari e vigne. A Tassarolo,
Massimiliana Spinola ci apre le
porte della sua cantina e ci presenta
il suo vino: un Gavi biologico senza
aggiunta di solfiti, sincero e
schietto come chi lo produce.
Sulla via del ritorno il Forte di Gavi
cattura lo sguardo e s’impone
fiero della sua storia millenaria e il
viaggiatore non può mancarne la
visita. Ripresa la strada, si oltrepassa
Voltaggio, si raggiunge il Passo
della Bocchetta e s’inizia a salire.
Raggiunto il Passo, in pochi km si è
di ritorno a Genova. Per una volta
anche “la zainetta” si è goduta il
viaggio!
nature lover’s dream. This takes us
to the heart of the Oltregiogo,
which has since time immemorial
been a crossroads for people
going and coming to the sea from
the plains of Lombardy, and also
seen many a battleground in
centuries past. Near the old
Benedictine convent, today better
known for the “Sacrario dei
Martiri della Benedicta”, each year
it is remembered that a massacre
took place here during the Second
World War. It was April of 1944
when Nazi troops did a bloody
roundup of partisans in Liguria
and the Piedmont. They shot 147
young Italians, and deported
another 400, who are not
forgotten today.
Once we are past the Sacrario, the
road goes on into the woods, until
it opens onto a marvelous
spectacle of a narrow gorge
between the mountains and the
river. The route is steep and
winding as it follows the crest of
the mountain. Then it levels out,
and the air suddenly fills with the
perfume of freshly-pressed
grapes…we must be nearing Gavi.
All around us are lines of
grapevines in vineyards. In
Tassarolo, Massimiliana Spinola
opens the door to his wine cellar
for us and allows us to sample his
wares. He makes an organic
version of the area’s Gavi white
wine, with no sulphate additives,
which is as sincere and as frank as
the man who produces it. On our
way back, the Fortress of Gavi
catches our eye, as it guards the
valley, proud of its thousand year
old history, and we can’t help but
stop to check it out. Then we are
back on the road. We pass
Voltaggio, enter the Pass of the
Bocchetta, and begin our climb.
We reach the summit of the pass,
and in just a few kilometers we are
heading back down to Genoa, but
for once, even the “little backpack”
tagging along behind has
thoroughly enjoyed the trip!

Il forte The Fortress
Prima castello, poi forte e fortezza, la sua esistenza
è testimoniata da un documento che risale al 973,
anche se si ipotizza che già in epoca preromana vi
fosse una fortificazione. Nonostante i numerosi
interventi subiti nel corso dei secoli, la struttura
mantiene intatto il suo fascino. Utilizzata durante le
due guerre come prigione militare, nel 1946 è stata
affidata alla Soprintendenza dei Beni Ambientali e
Architettonici del Piemonte che dal 1978 ne cura il
restauro. La fortezza è visitabile dal martedì alla
domenica grazie all’Associazione Amici del Forte di
Gavi, tel. 0143 643554.
First a castle, then a fort, then a fortress. Documents
show that the castle existed already in remote 973,
even though it has been hypothesized that its origins
actually date to pre-Roman times, when it was a
fortification. Even after numerous modifications
during the course of the centuries, the fortress still
preserves its fascination. It was used during both
world wars as a military prison, but in 1946 it was
given to the Superintendant of the Architectural and
Environmental Heritage of the Piedmont, which
restored it in 1978. The fortress can be visited from
Tuesday to Sunday thanks to the Associazione Amici
del Forte di Gavi,
tel. +39 0143 643554.
Il Gavi nel bicchiere Gavi in a Glass
Dal vitigno cortese si ottiene il “Gavi”, il vino bianco
secco più conosciuto del Piemonte, regione
storicamente di rossi. Prodotto in 11 comuni è DOCG
dal 1998. Ad aziende storiche come La Scolca e La
Giustiniana, in questi ultimi anni, si sono affiancati
alcuni piccoli produttori che con coraggio hanno
tentato nuove strade, fra questi Stefano Bellotti della
Cascina degli Ulivi, che dal 1984 produce vini
biodinamici e Massimiliana Spinola che da sei anni ha
riconvertito le sue vigne all’agricoltura biologica e
oggi produce solo vino naturale.
From Cortese grapevines, comes Gavi, the best known
dry white wine of the Piedmont, a region that is
historically known for its white. It has been certified
DOCG since 1998, with 11 towns and villages as
geographical producers. Historic wine-makers, like La
Scolca and La Giustiniana, have been flanked in
recent years by other small producers, who are
bravely trying new paths. Stefano Bellotti of the
Cascina degli Ulivi has been making bio-dynamic
wines since 1984, and Massimiliana Spinola
converted all her vineyards six years ago and now
makes only organic wine.
itinerari
blue
Info
Quando andare: Primavera, estate, primo
autunno.
Percorso ad anello di 93 km:
Pontedecimo|Praglia|Parco Capanne di
Marcarolo|Gavi|Tassarolo|Gavi|Voltaggio|Pas
so della Bocchetta|Pontedecimo
Come arrivare: Partendo da Genova
Pontedecimo si prende la SP4 per Praglia, da
qui si procede seguendo SP165 per il
Sacrario dei Martiri della Benedicta, si
attraversa il Parco delle Capanne di
Marcarolo si supera Bosio, si prosegue sulla
SP170 e si arriva a Gavi. Per raggiungere
Tassarolo si imbocca la strada per Francavilla
e dopo pochi km si svolta a destra sulla
SP159, si oltrepassa il paese e si procede,
sempre tenendo la destra, fino ad incontrare
tre botti di barrique che indicano il cancello
dell’azienda “Castello di Tassarolo”. Per
chiudere l’anello si torna a Gavi e si prende
la SP160 in direzione Voltaggio, si prosegue
verso il Passo della Bocchetta e si arriva dopo
circa dieci km a Pontedecimo.
Dove mangiare/dormire
Where to eat and sleep
La Chelina, Ceranesi, tel. 010 721426
Trattoria degli Olmi, Via Capanne di
Marcarolo, tel. 0143 684010
Ristorante Duchi di Windsor, Gavi,
tel. 347 9742481
Da Marietto, Rovereto, Gavi,
tel. 0143 682118
Agriturismo La Casale, Arquata Scrivia
tel. 0143635654
When to go: Spring, Summer, early Fall
The route to take: From the northern
suburb of Genoa Pontedecimo, take the
state road, SP4 heading for Praglia. Then
take the SP165 to the Sacrario dei Martiri
della Benedicta, cross the Parco delle
Capanne di Marcarolo, pass Bosio,and take
the SP170 to Gavi. To reach Tassarolo take
the road for Francavilla and after a few
kilometers turn right on the SP159. Pass the
village and stay on the right until you see
the three barrels trademark which identifies
the gate to “Castello di Tassarolo”. To close
the loop, turn back to Gavi and take the
SP160 heading towards Voltaggio. Go up
through the pass, Passo della Bocchetta, and
ten kilometers later you will be back in
Pontedecimo.
Le cantine To visit a wine cellar
Azienda Agricola Castello di Tassarolo,
Località Alborina 1, 15060 Tassarolo (AL),
tel. 0143 342248
Cascina degli Ulivi, Strada Mazzola 14,
15067 Novi Ligure (AL), tel. 0143 744598
La Ghibellina, Fraz. Monterotondo 61, 15066
Gavi (AL), tel 0143 686257
Broglia, Loc. Lomellina 22, 15066 Gavi (AL),
tel. 0143 642998
101

lue
IPresìdi Slow Food italiani sono oggi
circa 200 e coinvolgono oltre 1300
piccoli produttori: contadini, pescatori,
norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri.
Sono esempi concreti e virtuosi di un
nuovo modello di agricoltura, basata
sulla qualità, sul recupero dei saperi, sul
rispetto delle stagioni, sul benessere
animale. In Liguria abbiamo 13 presidi
progetti di tutela dei prodotti e delle
tradizioni. Sono cultura intesa come
identificazione della comunità, sono
gusto e quindi anche biodiversità.
Questa ci auguriamo che sia la nuova
strada del marketing, in grado di
affascinare anche il consumatore.
A cosa si contrappone questa
visione? A ciò che oggi ci appare tanto
scontato da sembrare irrinunciabile
ossia l’economia di mercato. La
competizione di mercato sarebbe la
variante del darwinismo biologico, ove è
il più capace o il più forte che si afferma
a detrimento dei più deboli; ovviamente
il darwinismo del mercato semplifica al
massimo il problema ed ignora che
l’evoluzione della specie non si basa
sulla logica del più forte ma su quella
del più adatto ossia, di chi è in sinergia
con l’ambiente. In questa fase della
globalizzazione il mercato è al centro
dell’operare umano, si produce solo
cosa, si vende con lo scopo ultimo di
generare moneta: ma la moneta, come
appare chiaro ai paesi del sud del
mondo, non si mangia. Questa logica
assurda si è trasmessa anche al nostro
sistema agricolo per cui il “contadino”
oggi produce senza la coscienza di
quanto ricaverà; sarà cioè il mercato a
dirlo. La perdita di ruolo da questo
punto di vista mette chi produce in
condizione di difesa con effetti
disastrosi sulla qualità del cibo e
dell’ambiente. In sintesi appare chiaro
102
slow
Il contadino non darwinista
The Non-Darwinist Farmer
The Slow Food Italian Presidiums
today number approximately 200,
and cover over 1,300 small
producers. Farmers and fishermen,
shepherds and dairymen, butchers,
bakers, and pastry-makers. Concrete
and virtuous examples of a new
model of agriculture based on
quality, taste, seasonal produce, and
the well-being of animals. In Liguria
we have 13 presidium projects to
protect products and traditions.
Culture is seen as a means to identify
the community; it is taste, it is
biodiversity. We are hoping that this
can become a new marketing
strategy; something that is able to
fascinate and involve the consumer.
What are you up against? We are
up against something that in
appearance just can’t be renounced,
and namely the market economy.
This term comes up often in any sort
of economic discussion related to
production and distribution.
Competition on the market seems to
be a variation on Darwinism, survival
of the fittest, whose success is
achieved in detriment to the weak.
Obviously market Darwinism is a
simplification of the problem, which
ignores that in the evolution of
species, it is not necessarily the
strongest who wins, but the most
adaptable, the species that best
adapts to the environment, that is in
synergy with its environment. With
globalization, it’s the “market” who
decides. The Market is at the center
of all human operations, it sells only
to turn a profit, to make money.
Money becomes the be all and end
all of the whole process, more than
human relationships, more than
food.
come al mercato nulla importi di cibo
buono, pulito e tanto meno giusto. Il
problema pare quindi riconducibile al
modello di crescita che va diversificato e
misurato sul territorio con modelli di
produzione definiti integrati, perché
tengono conto degli scarti ed hanno
bassi livelli di consumo energetico, sono
legati alle tradizioni e quindi rispettano
la paternità del prodotto, creano inoltre
rete e scambi sociali e onorano la
dignità di chi lavora.
Ma dalla parte dei consumi, che cosa
sta succedendo? Possiamo dire oggi
che il consumatore sta diventando
co- produttore e con i suoi acquisti e
il suo modo di vivere è artefice di
questa qualità?
Siamo ancora distanti nonostante i
mercati contadini, le varie applicazioni
del km zero ed altri esempi virtuosi di
economia locale. I consumi, e non solo
quelli alimentari, sono stravolti, in
pratica si autogenerano spinti da una
corsa infinita all’emulazione e non
generati da bisogni concreti né tanto
meno da livelli di soddisfazione
spontanei. Questo è talmente reale che
a volte lo constatiamo osservando
anche i consumi di certi prodotti
agroalimentari definiti “di nicchia” e
consumati da taluni solo ed unicamente
per questo motivo, esattamente come
avveniva un tempo nel mondo della
moda per le pellicce ed oggi per i
telefonini. Chi ha visto “terra madre”,
questa grande rete di persone che pur
lontane si riuniscono a Torino ogni due
anni, si rende conto della necessità di
vivere il territorio ed il suo tempo in
maniera diversa; forse accadrà quando
cominceremo a farci anche le domande
che apparentemente non hanno
risposta, allora mangiare diventerà
veramente “un atto agricolo”.
Federico Santamaria*
This absurd logic has also been
transmitted to our own agricultural
system. The farmer today produces
without having any idea of how
much he will be able to earn from
his produce. He will have to wait for
the Market to tell him. The loss of his
role puts the food producer in a
defensive position, which in turn has
disastrous effects on the quality of
food and the environment. To
summarize, it appears quite clear
that the Market does not care about
good food, that it be clean and tasty,
in fact, these social and cultural
aspects are factors that the Market
does not want to accept.
The end result is that we must seek a
diversified model for growth. A
model that is measured against its
own land, using integrated
production methods that are aware
of what is wasted, that consume less
Raccolto ed essiccato a fine
giugno, l' aglio di Vessalico viene
dall’Alta Valle Arroscia,
nell’entroterra di Albenga.
Censito dalla Regione Liguria ed
inserito nell’Elenco nazionale dei
prodotti agroalimentari
tradizionali, il "Presidio Aglio di
Vessalico" è stato (nel 2000) il
primo presidio Slow Food ligure
Harvested and dried at the end
of June, garlic from Vessalico
comes from the Upper Arroscia
Valley behind Albenga.
Recognized by the Regione
Liguria and on the National List
of Traditional Agricultural
Products, the "Presidio Aglio di
Vessalico" was (in 2000) Liguria’s
first Slow Food presidium

lue
slow
Photo Teresa Balzano
blue
energy, that are tied to tradition and
thereby respect the heritage of the
product. And these must create
networks and social exchanges that
honor the dignity of he who tills the
fields.
Apart from consumption, what
else is going on? Can we say that
today the consumer is becoming a
co-producer? That with his
purchases and his way of living, he
is becoming an integral part of
this quality?
I think that this is still in the future,
in spite of the farmer’s markets, the
kilometer zero campaigns, and other
virtuous examples in the local
economy. Consumerism, and not just
in food, has confused the issue. In
practice it self-generates, pushed by
an infinite race to emulate, and not
generated by real needs or by
spontaneous satisfaction levels. This
trend is so pronounced that at times
we even see that certain niche food
products are consumed just because
they are “niche” products. It’s the
same sort of mentality as “keeping
up with the Jones” in fashionable
clothes or cell phones. Those who
have seen “terra madre”, Mother
Earth, know that this great network
of people, even far distant from each
other, gather in Turin every two
years. They are aware of the need to
live together with the land in a
different way. Perhaps this will
happen when we start asking
questions that have no answer.
Perhaps then eating will become an
“agricultural act”.
* Referente Regionale Presidi e Mercati
Regional Reference for the Presidiums, Markets
103

lue
Due nuovi detective
Two New Detectives
La letteratura gialla è certamente un
dispositivo linguistico e simbolico
universale – ci sono intere biblioteche
di considerazioni sui suoi legami con la
razionalità moderna, il metodo
scientifico, l’evocazione perturbante del
mistero ecc. – ma può assumere
particolari declinazioni “locali”?
Verrebbe da pensarlo osservando la
copiosità veramente notevole di libri
gialli che vengono scritti pubblicati e
letti in una città come Genova. Non ho
trovato per ora una risposta. Mi è
capitato di pensare che forse la
passione per il giallo – con le impreviste
irruzioni di disordine che comporta – è
l’altra faccia di un tradizionale
“understatement”, dell’amore per la
regolarità del lavoro e dei vestiti di
gabardine che in un certo senso
attraversa l’intero universo sociale della
città. In ogni caso la metropoli virtuale
degli investigatori e degli assassini
continua a arricchirsi di personaggi e
storie. E’ arrivato il commissario
Ferruccio Falsopepe - inventato da
Mario Paternostro, direttore di
Primocanale e giornalista molto noto -
che opera nella Genova contemporanea
ma all’interno di una scrittura che gioca
continuamente con i rimandi della
storia e della realtà sociale e culturale
del luogo. Sin dalla data del “fattaccio”
104
books
Troppe buone
ragioni
Mario Paternostro
Il Melangolo
226 pagine
15 Euro
Detective story literature is
certainly a linguistic vehicle of
universal symbolism. There are entire
libraries which discuss its ties with
modern rationalism, with the scientific
method, with the perturbing evocation
of mystery. But can this type of
literature assume a particular “local”
declination?
It would seem so, if one observes the
truly copious amounts of detective
stories that are written, published, and
read in a city such as Genoa. I still
haven’t found an answer to this
question. In fact it has occurred to me
that perhaps the passion for
mysteries—with unexpected
interruptions of order that they
involve—is another aspect of the
traditional understatement of love for
the regularity of one’s job and
gabardine suits, which in a certain
sense crosses the entire social universe
of the city. In any case the virtual
metropolis of investigators and
murderers is continually enriched by
characters and stories. Commissario
Ferruccio Falsopepe—invented by the
famous journalist, Mario Paternostro,
the director of one of Genoa’s main
television channels, Primocanale—has
just arrived on the scene. And the
scene is present-day Genoa, but the
L’italienne
Un tranquillo
omicidio borghese
Tiziana Albertini
Cassinis
Fratelli Frilli Editori
190 pagine
10,50 Euro
da cui parte il racconto di Troppe buone
ragioni, edito dal Melangolo: quel 20
luglio 2011 che evoca le grandi
manifestazioni e gli incidenti tragici al
G8 di dieci anni fa. Paternostro è già al
lavoro per una nuova storia del
commissario Falsopepe, poliziotto che
non nasconde una matrice letteraria
alla Maigret, ben determinato a entrare
in modo stabile in una galleria di
personaggi che già conta figure vivide,
di cui Blue si è frequentemente
occupata (basti citare il Bacci Pagano di
Morchio). «E questa volta – ci rivela
Paternostro – la trama avrà radici
storiche importanti: quei 40 gloriosi
giorni della repubblica partigiana
dell’Ossola, tra il settembre e l’ottobre
del 1944». Il gusto per l‘ambientazione
ricca di spunti sociali e di costume
torna in chiave diversa in un altro giallo
“genovese”, L’italienne – Un tranquillo
omicidio borghese, edito dai Fratelli
Frilli e scritto da Tiziana Albertini
Cassinis, milanese ma approdata presto
a Genova. La vicenda è ambientata a
Lione, dove opera il commissario di
origine armena Jacques Melykian.
Attorno all’omicidio di una donna
attuato per far pensare a un suicidio si
sviluppa una analisi psicologica che ha
al centro i conflittuali rapporti erotici e
amorosi tra uomini e donne maturi,
Oenanthe
Oenanthe
Enrico Bruzzone
De Ferrari Editore
88 pagine
10 Euro
Alberto Leiss
plot plays continually with the stories,
and social and cultural realities of the
city. Starting from the date of the
crime, which begins the tale called Too
Many Good Reasons, Troppe buone
ragioni, published by Melangolo. And
the date is July 20, 2011chosen to
evoke the great protests and tragic
incidents of the G8 Conference exactly
10 years earlier.
Paternostro is already hard at work on
another story about Commissario
Falsopepe, a Police Chief with a
literary bent à la Maigret, who is
destined to enter into the rogues’
gallery of characters that are
frequently described by Blue, (like
Morchio’s Bacci Pagano, whose story
was told in a previous issue).
Paternostro gives us a sneak preview,
“This time the plot will have important
historic roots in those 40 glorious days
of the Partisan Republic of Ossola,
between September and October
1944.” The pleasure of placing a plot
in an environment full of social mores
and customs is done with a different
twist in another “Genoese” detective
story, L’italienne – Un tranquillo
omicidio borghese (L’italienne – A
Tranquil Bourgeois Murder, published
by Fratelli Frilli)d, written by Tiziana
Albertini Cassinis, who though
originally from Milan, quickly landed
in Genoa. The incident takes place in
Lyon, where the commissaire, Jacques
Melykian (of Armenian origin) takes
the situation in hand. Around the
murder—which is made to appear a
suicide—a psychological analysis
develops with conflicting erotic and
love relationships between mature
men and women, with corresponding
reflection on their children, at its
center. And then there is another

con i loro riflessi sulle difficoltà dei figli.
Infine, un altro giornalista ligure, Enrico
Bruzzone, esordisce nel romanzo con la
trama molto delicata intessuta sulla
figura di un giovane, Dino, nell’ambiente
descritto con grande partecipazione
della riviera di Ponente. Oenanthe
Oenanthe è il titolo di questa breve e
intensa “storia di riviera”, pubblicata da
De Ferrari, e è anche il nome scientifico
degli uccelli “culbianchi”, che il
protagonista impara a cacciare sulle
colline liguri. L’etimo greco rimanda al
vino e ai fiori, e il senso ultimo di questo
incrocio semantico può essere inseguito
nel libro con una qualche impressione
“giallistica”.
Il muro di Vallarino The Wall
Ligurian journalist, Enrico Bruzzone,
whose novel has just come out. The
plot weaves a delicate web around the
youthful figure of Dino and his
environment, described with great
participation, of the western Italian
Riviera. “Oenanthe Oenanthe” is the
title of this brief but intense “story of
the Riviera”, published by De Ferrari,
and is also the scientific name of the
birds (the Northern Wheatear), that
the main character learns to hunt in
the Ligurian hills. The Greek name
makes one think of vines and flowers,
the final meaning of this semantic
play on words is another mystery to
be solved in the book.
Uno young adult -romanzo per ragazzi dai 15 in su- decisamente
di classe, è uscito dalla tastiera e dalla fantasia caleidoscopica di
Marco Vallarino, giovane giornalista fashion del ponente, già noto
per avere pubblicato qualche centinaio di racconti con editori e
testate importanti. Si chiama Il muro (Alacrán, 160 pp., 14 euro) e
immerge il lettore in una storia coinvolgente che affronta ogni
tema, attrae i più giovani e aiuta i più adulti a conoscerli meglio.
Tutto inizia con una scritta sulla fermata del bus che Gianni
aspetta per andare a scuola. È la prima puntata della storia di un
tossico che sta per morire di overdose. Il ragazzo insegue le puntate in giro per la città -e
l’autore ne approfitta per raccontarla- sino a farsi travolgere dal fascino inquietante delle
parole. Che lo inducono a cercare l’autore, che lo induce a cercare di toglierlo dai guai,
che lo inducono a cercare di schivarli per sé... e così via in una cerca classica, come quella
del Graal, come quella di Harry Potter... con tutti colpi di scena che servono e con l’amore
prima sullo sfondo, poi protagonista.
A classy young adult novel for ages 15 up has just emerged from Marco Vallarino’s kaleidoscope-like
imagination. Vallarino is the young fashion journalist from western Liguria,
who is already known for having published something like a hundred stories with important
newspapers and publishers. The name of the book is The Wall, Il muro (Alacrán,
160 pages, 14 euros), and it immerges the reader in an absorbing story that touches on
every theme, encouraging both the young and the old to learn more about them. It all
begins with some graffiti at a bus stop where the main character, Gianni, is waiting for
the bus to go to school: episode one in a story about a drug addict who is about to die
of an overdose. The boy then follows the chapters across the whole of the city—a vehicle
for describing Savona—while the reader becomes ever more involved in the “uneasy fascination”
of the words. The hero searches for the author of the writing, tries to get him
out of trouble, trying to deflect them…in a classic search, like that of the Holy Grail, like
that of Harry Potter, with all the coups de scene necessary, and with love at first in the
background and then as the motivating force. A.V.
.
Sarzana 1921,
la Caporetto del fascismo
libri
blue
“La Caporetto del fascismo” (Mursia Editore), in libreria è la cronaca delle drammatiche
giornate dell’estate 1921, quando fra giugno e appunto il 21 luglio, Sarzana
venne per tre volte aggredita dalle squadre d’azione fasciste, carrarine prima e dell’intera
toscana poi. L’ha scritta Pino Meneghini, giornalista, cultore di storia locale,
e la prefazione è di Arrigo Petacco.
Nel ‘21 la “colpa” di Sarzana era quella di essere socialista e di non aver mai dato vita
ad una sezione fascista, a differenza di quanto era accaduto a Spezia e soprattutto a
Carrara dove il ras emergente Renato Ricci aveva “fascistizzato” in pochi mesi l’intero
mondo associazionistico. All’alba del 21 luglio gli squadristi giunsero a piedi alla stazione
di Sarzana, e qui sulla piazza trovarono un esiguo drappello di forze dell’ordine,
con nove carabinieri e quattro soldati, comandati dal capitano Guido Jurgens, che li
affrontò. Nello scontro a fuoco caddero sei fascisti ed un soldato, ma non bastò, perché
gli squadristi, quasi tutti giovani e giovanissimi, fuggirono terrorizzati verso le
campagne, dove contadini e arditi del popolo in armi ne uccisero altri sei. Il giorno
precedente inoltre, gli arditi del popolo avevano ucciso dopo un processo sommario e
con torture e atrocità due giovinetti spezzini, Maiani e Bisagno,
colpevoli solo di essere fascisti. Quella giornata e
quest’ultimo episodio in particolare, crearono sconcerto e
divisioni fra le forze politiche sarzanesi, tanto che nel luglio
dell’anno successivo sindaco e giunta diedero le dimissioni.
A maggio del 1923 si tennero nuove elezioni amministrative
e le due liste fasciste fecero il pieno dei voti e dei seggi,
estromettendo socialisti e comunisti dal consiglio comunale.
“La Caporetto del fascismo” (Mursia Editore) will be in the
bookshops this June. It is the chronicle of those dramatic
days in the Summer of 1921, when between June and July
21, Sarzana was attacked three times by fascist action
squadrons, first from neighboring Cararra, and then from the whole of Tuscany. Written
by the journalist and local history and culture expert, Pino Meneghini, its preface
is by Arrigo Petacco.
The problem with Sarzana of 1921 was that it was socialist, and had never seen the
founding of a fascist section. This local reaction differed from that of La Spezia, and
especially Carrara, where the emerging local leader, Renato Ricci, had “fascist-ized”
the entire grouping of associations in just a few months. At dawn on July 21 a squad,
approaching on foot, reached the Station of Sarzana. There on the piazza they encountered
a bare number of law enforcement officers—nine carabinieri and four soldiers—under
the command of Captain Guido Jurgens, who ordered the fascist to stop.
Shooting broke out, and six Fascists and one soldier were left dead. But there was
more to come. The squad members—almost all of them youths and even younger
boys—ran terrified into the countryside, where the peasants in arms cut them down,
killing another six. The day before, the ardor of the people had led to the token trial
of two young boys from La Spezia, followed by their torture and other atrocities. The
two youths, Maiani and Bisagno, who were only guilty of having joined the Fascists,
were then killed. That day and that corresponding episode created great bewilderment
which led to an even greater divide among the political forces of Sarzana. The
end result was that in July of the next year, the mayor and his council stepped down.
In May of 1923, new elections were held, and the two Fascist lists won all the votes
and all the seats, removing socialists and communists from the city council.
R.R.
105

lue
106
kids
Pimpa, cagnolina a pois
Pimpa, the Polka-dot Dog
Lucia Compagnino
Pimpa, la cagnetta a pois
inventata da Francesco Tullio
Altan, racconta al suo amico
Armando una storia della
buonanotte: il protagonista è
Kamillo Kromo, un piccolo
camaleonte che non è capace di
cambiare colore ma che, si
scoprirà, ha addirittura dei poteri
magici. Torna il 7 luglio, in un
nuovo allestimento, lo spettacolo
teatrale Pimpa, Kamillo e il libro
magico. Dedicato ai bambini di
ogni età, trasforma in teatro i libri
e i fumetti di Altan. Una prima
versione aveva inaugurato, nel
1998, la collaborazione fra il
celebre vignettista e l’Archivolto,
che da allora prosegue con
successo e la prossima stagione
Pimpa is Italy’s most famous
polka-dot dog, invented by
Francesco Tullio Altan, and she
tells her friend, Armando, a
bedtime story. The main
character of her tale is Kamillo
Kromo, a little chameleon, who,
though he cannot change color,
has (as the audience will soon
discover) magic powers. He will
return to us on July 7 in a new
theatre show called, Pimpa,
Kamillo e il libro magico (Pimpa,
Kamillo, and the Magic Book).
Dedicated to children of all ages,
it transforms Altan’s books and
comic strips into theatre. The
first version of the collaboration
between the famous cartoonist
and the Teatro dell’Archivolto
was inaugurated in 1998. Since
then, they have been working
together with great success, and
the next season will feature
their play “Tinello
Italiano”, which speaks
of present day Italy
si tradurrà nella piéce “Tinello
italiano”, che racconta l’Italia
contemporanea a cavallo fra farsa
e tragedia. Ma intanto ecco la
cagnolina che Altan ha creato per
sua figlia Chicca. La Pimpa, dice
l’autore, “piace ai più piccoli
perché mette in scena il gioco di
dare un’anima a tutto ciò che li
circonda e inserisce elementi di
realtà in un discorso strampalato”.
E aggiunge: “per me l’infanzia è
un territorio neutro, un paradiso
dove tutto è possibile, anche
andare sulla luna e poi tornare la
sera nel proprio lettino”.
La Pimpa sul palcoscenico
affacciato sul mare intreccia
quindi storie divertenti e
paradossali e affianca il teatro
d’attore e di figura con le
suggestioni del teatro d’ombra e
dell’operina in musica. Ciascuno
dei tre attori personaggi ha il suo
doppio in forma di pupazzo, a
prolungare e amplificare la
narrazione, e il risultato è uno
spettacolo di grande impatto
visivo, sostenuto da una colonna
sonora ricchissima composta per
l’occasione dal maestro Carlo
Boccadoro.
“Ci siamo divertiti a mischiare
liberamente le forme del
racconto, creando un gioco
d’incastri teatrali fra storie
differenti” spiega il regista
Gallione, direttore artistico
dell’Archivolto. “Il tentativo è
anche quello di mostrare il teatro
nel suo farsi, come se
paradossalmente potessimo
assistere allo spettacolo dalle
quinte, con gli attori che
manovrano a vista i propri doppi,

which straddles “a farce and a
tragedy”.
But in the meantime, here is the
dog that Altan created for his
daughter, Chicca. “Pimpa”,
explains the author, “pleases the
little ones because she brings to
the scene the game of giving a
soul to everything around them,
and also inserts elements of
reality into a crazy discussion.”
He adds, “For me, childhood is
neutral territory, a paradise
where everything is possible,
where you can go to the moon
and return to your bed in the
evening.”
Pimpa acts on a stage that faces
the sea, and weaves together
stories that are both fun and
paradoxical. She is flanked by a
theatre filled with actors and
with figures like those from a
shadow play and an operetta.
Each of the three main
characters has its own double in
the form of a puppet, which
prolongs and amplifies the
narrative. The result is a
show of great visual
impact, supported by a
rich sound track that
has been composed
for the occasion by
the maestro, Carlo
Boccadoro.
“We had lots of fun
liberally mixing the
forms of the story,
creating a puzzle to be
put together by the
different stories,”
explains director
Gallione, the artistic
director of the Teatro
evidenziando così l’aspetto della
finzione teatrale, con i suoi
trucchi naif e le sue convenzioni”
conclude. La prima dello
spettacolo, giovedì 7 luglio, sarà
preceduta da una parata di
bambini in maschera curata
dall’Associazione
Carnevalspettacolo di Ghemme,
che partirà dal Museo Luzzati di
Porta Siberia alle 19. I piccoli che
vogliono partecipare si devono
presentare alle 18 al museo e
riceveranno gratuitamente il loro
costume da Pimpa.
dell’Archivolto. “We also
attempted to show how theatre
is put together behind the
scenes. We have actors
maneuvering their own doubles
in front of the audience, thereby
showing the ‘pretend’ part of
theatre with its naïve tricks and
its conventions.”
The inauguration of the show on
July 7 will be preceded by a
children’s costume parade
curated by the Associazione
Carnevalspettacolo di Ghemme,
which will start from the
museum, Museo Luzzati at Porta
Siberia at 7 PM. All children
who wish to participate must
come to the museum
by 6 PM and pick up
their free costume
from Pimpa.
kids
blue
Tra le serie più famose del
fumetto italiano, la Pimpa è una
creatura dell'illustratore
Francesco Tullio Altan, che la
disegnò per la prima volta nel
1975 per Il Corriere dei piccoli,
spirato dalla figlia. Pois rossi e
lingua a penzoloni, la cagnolina
protagonista delle strisce negli
anni è diventata spettacolo
teatrale e cartone animato
Among the most famous of
Italian cartoon characters, Pimpa
was created by illustrator
Francesco Tullio Altan, inspired
by his daughter. He drew the redspotted
dog with her tongue
hanging out, for the first time in
1975 for the children’s magazine,
Il Corriere dei piccolo, and her
success has continued through
the years, becoming also a
theatre show and a cartoon
Info
Genova, piazza delle Feste al
Porto Antico, da giovedì 7 luglio a
martedì 19 (ad esclusione di
domenica 17) alle 21,15, biglietti
da 10 e 8 euro. Diretto da Giorgio
Gallione e interpretato da Elena
Dragonetti, Gabriella Picciau e
Giorgio Scaramuzzino (nella foto
a fianco), lo spettacolo fa parte
del Mondomare Festival
organizzato dal Teatro
dell’Archivolto.
Genoa, Piazza delle Feste at Porto
Antico, from Thursday, July 7 to
Tuesday, July 19 (excluding
Sunday, July 17) at 9:15 PM.
Tickets from 10 to 8 euros.
Directed by Giorgio Gallione with
actors: Elena Dragonetti, Gabriella
Picciau and Giorgio
Scaramuzzino. The show is part of
the Mondomare Festival
organized by the Teatro
dell’Archivolto
Photo Andrea Serafini
107

lue
art
Abc,
Sotto le fiamme inizia ad
intravvedersi l’ossatura. Una fila
di molle arroventate si fa largo tra i
bordi slabbrati e carbonizzati
dell’imbottitura del materasso. Sono
le fasi preparatorie dei celebri Totem
di Marcello Lo Giudice, tra i
maggiori esponenti del nuovo
Informale, ospite al Padiglione Italia
curato da Vittorio Sgarbi per la 54a Biennale di Venezia. Non è usuale
assistere alla nascita di un’opera
d’arte e l’occasione ci è offerta dalla
galleria Abc Arte - fresca
d’inaugurazione con la personale di
Lo Giudice - e dall’intuito del suo
giovanissimo presidente che a
dispetto di ogni convenzione non
solo riprende l’artista al lavoro, ma
proietta il filmato durante il
vernissage terminando con le
quotazioni pubbliche delle opere.
Antonio Borghese ha ventisette anni,
una laurea alla Bocconi e le idee
molto chiare. Insieme al suo team di
collaboratori under trenta non solo
108
la galleria è giovane e forte
the Gallery is Young and Strong
Through the flames you begin to see
structure. A line of red-hot metal
springs distance themselves from the
broken and carbonized borders of the
mattress stuffing. These are the
preparatory phases for the famous
Totem by Marcello Lo Giudice, one of
the major exponents of the New
Informal, guest at the Italian Pavilion
curated by Italy’s ex-Minister for
Culture, Vittorio Sgarbi for the 54th Venice Biennale. It is not all that
common to attend the birth of a work
of art, but the occasion was offered to
us by the gallery, Abc Arte – fresh from
the inauguration of Lo Giudice’s
personal show – and by the intuition
of its extremely young president who
flouts all conventions by not just
catching the artist at work, but by
projecting, during its first showing, the
film which ends with public quotes on
the works. Antonio Borghese is a mere
27. He has a degree from Milan’s
greatest business school, the Bocconi,
and very clear ideas. Together with his
conquista uno spazio di oltre
duecento metri quadrati nella
centralissima via XX Settembre a
Genova, ma si aggiudica l’esclusiva
italiana sulle opere di Lo Giudice, del
quale è anche grande amico. Il logo
della galleria è stato gentilmente
realizzato da Marco Lodola per due
anni presente alla Biennale di
Venezia. Se a questo si aggiunge che
tra gli artisti curati troviamo mostri
sacri come Shozo Shimamoto,
Hermann Nitsch e George Mathieu,
amatissimi dai collezionisti di tutto il
mondo, si deve chiedere ad Antonio
Borghese quale sia la formula magica
del successo. “L’arte l’ho respirata in
famiglia, già i miei avi erano
collezionisti. Però ho anche iniziato
molto presto a “sporcarmi le mani”. A
22 anni, mentre studiavo, ho creato
un sito, che porta lo stesso nome
della galleria, dal quale anche oggi si
possono acquistare opere d’arte
certificate”. Borghese riesce dunque a
coniugare le doti di un curatore -
Francesca Traverso
Abc Arte, i Totem di Lo Giudice
team of young, under-30,
collaborators, he is not just interested
in conquering a space of over 200
square meters in the heart of Genoa’s
shopping district, Via XX Settembre,
but has also won himself the Italian
exclusive for the works of his great
friend, Lo Giudice. The logo of his
gallery was kindly made for him by
Marco Lodola, who has for two
sessions now had a presence at the
Venice Biennale. If you add to this, the
fact that he also handles “sacred
monsters” [Italian for very famous
VIPs] such as Shozo Shimamoto,
Hermann Nitsch, and George Mathieu,
beloved of art collectors from all over
the world, then you must ask yourself
what is Antonio Borghese’s magic
formula for success. “I grew up
breathing art,” he explains, “in my
family, my ancestors were art
collectors. But I also began to ‘dirty my
hands’ early on. At 22, while I was still
studying, I created a website, which
carries the same name as my gallery,

anche se ci confessa di non voler
essere chiamato così, non ora, vuole
conquistarsi il “titolo” sul campo - a
quelle di un economista che ha ben
chiaro il sistema del mercato
dell’arte. “Attualmente solo il 5% di
chi può permettersi di diventare
collezionista investe nell’acquisto di
opere d’arte contemporanea. Questo
perché spesso i potenziali acquirenti
non si fidano, sono male informati e
assistiti, mentre le gallerie talvolta
sono poco trasparenti.” Si inizia con
il proiettare le quotazioni durante
un’ inaugurazione e si prosegue
offrendo un servizio di consulenza
finanziaria completa che
accompagna l’investitore dalla scelta
dell’opera fin dopo l’acquisto,
passando attraverso un sistema di
tripla certificazione per garantire il
massimo della sicurezza. Mercato, ma
anche passione. Infine qualche
anticipazione: da settembre ABC Arte
avrà un calendario ricco di
appuntamenti per scoprire anche
talenti emergenti. Prestate
attenzione dunque, potreste
acquistare il futuro Cattelan!
and from which it is still possible today
to purchase certified art.” In this way,
Borghese manages to marry the gifts
of a curator – even if he confesses that
he doesn’t want to be called in this
manner, at least not now, he wants to
‘conquer’ the title in the field – and
that of a financier, who well
understands the system in art markets.
“At the moment only 5% of those who
can, invest in contemporary art. This is
because often the potential purchasers
are not comfortable: they are not well
informed or assisted in acquiring this
category of art, and galleries are often
not very transparent.” So he starts off
showing prices during an inauguration,
and continues by offering a complete
financial service that accompanies the
investor in his choice of works all the
way to the purchase itself, with a
system of certification in triplicate to
guarantee maximum security. Market,
yes, but also passion. And finally we
reveal a few secrets: starting
September, ABC Arte is offering a rich
calendar of emerging talents. Pay
attention then, maybe you will acquire
a future Cattelan!
Al MuMa Stefano Lanzardo, il foto-artista
Stefano Lanzardo, photo artist, at MuMa
Dal 20 maggio al 16 agosto, il Galata Museo del Mare ospita la mostra
Racconti al vento di Stefano Lanzardo (a cura di Beatrice Astrua e Cinzia
Compalati). Dalle vele dell’“Amerigo Vespucci” all’installazione site specific
Water Body, fino alla selezione di fotografie realizzate con la tecnica del
light brush, le tre sezioni riflettono le tre anime dell’artista spezzino, in
bilico tra fotografia professionale e sperimentazione.
From May 20 to August 16, the Museum of the Sea, Galata Museo del Mare
is showing Tales to the Wind, Racconti al vento by Stefano Lanzardo. From
the sails of the tall ship, the “Amerigo Vespucci” to the site specific
installation, Water Body, to a selection of photographs done with the light
brush technique, the 3 sections reflect the three souls of this artist from La
Spezia, who balances professional photography with experimentation.
Di Vinci, arte e design
Di Vinci, Art and Design
blue
arte
Misteriosi esseri zoomorfi galleggiano nell’universo amniotico dei monocromi di
Lino Di Vinci che presenta le sue opere in una nuova veste: luminosa,
tecnologica e seriale. Con la mostra Illuminismo Lifeforms Art Studio - il suo
laboratorio galleria in vico del Fieno a Genova - si accende di pannelli, lightbox
e totem che uniscono l’arte pura al design. Arredano e possono essere
personalizzati dal cliente senza perdere di unicità. La forza espressiva dei suoi
lavori non è sfuggita alla Grimaldi Lines che li ha
scelti per caratterizzare le sue navi da crociera.
Illuminismo è una mutazione genetica dei
dipinti, pezzi unici, che Di Vinci realizza
utilizzando supporti e tecniche differenti: dalla
tela all’acciaio, dalle pitture ad olio all’aerografo.
Comune denominatore uno stile riconoscibile ed
originale - volutamente in bilico tra l’astrattismo
e il calligrafico di matrice orientale -
caratterizzato da colori rarefatti, punti di luce,
filamenti come fibre nervose vagamente cybor
che ci connettono ad uno spazio in cui nuove
tecnologie e manualità trovano una sintesi.
“Penso che i software di grafica, le immagini
virtuali a cui siamo ormai assuefatti non possano che influenzare il modo di fare
arte, anche quando si utilizzano strumenti per così dire tradizionali come la tela
e il pennello” afferma Lino Di Vinci. Nel suo show room non solo si possono
visionare i lavori esposti, come in una tradizionale galleria d’arte, ma è sempre
possibile incontrare l’artista, magari cogliendolo durante l’elaborazione di
un’opera. Questa è la novità dello spazio creativo che Di Vinci ha aperto proprio
sulla strada, per poter sempre essere in contatto con il pubblico.
Strange animal-like beings float in an amniotic universe in Lino Di Vinci’s
monochromes which present his works in a new light: luminous,
technological, and serial. With the art show, Illuminismo Lifeforms Art Studio
– at his laboratory-art gallery in Vico del Fieno in Genoa – you can turn on
panels, lightboxes, and totems that unite pure art and design. They decorate
and can be customized for clients without losing their uniqueness. The
expressive force of his work did not escape the Grimaldi Lines, who chose him
to personalize their cruise ships. Illuminismo is a genetic mutation of
paintings, each a unique piece, which Di Vinci creates by using different
supports and techniques—from canvas to steel, from oil paint to air brush—all
deliberately walking the fine line between abstractism and calligraphy of an
oriental matrix—characterized by rare colors, dots of light, filaments that seem
vaguely cyber, nervous fibers which connect a space in which new
technologies and manuality find a synthesis. “I think that the software for
graphics, the virtual images to which we are by now addicted, cannot but
influence the way we do art. This even when we use so-called traditional
instruments like the canvas and paintbrush,” affirms Lino Di Vinci. In his show
room visitors cannot only see his works exhibited, like in a traditional art
gallery, but it is always possible to meet the artist, perhaps catching him at
work on his latest masterpiece. This is the new feature of the creative space
that Di Vinci has opened directly onto the street, so that he remains
constantly in contact with his public.
Lifeforms Art Studio, Vico del Fieno 13r, 16123 Genoa, tel. +39 010 8597897
cell. +39 347 3696438 - info@lifeforms.org - www.lifeforms.org
109

lue
sound
New Trolls, è di nuovo rock e barocco
Once Again Rock and Baroque Max Morales
Quarant’anni dopo l’esordio
internazionale dei New Trolls
che, con il loro primo Concerto
Grosso, si fecero conoscere come
la più evoluta prog-rock band
italiana, questi quattro genovesi
eccellenti propongono oggi un
terzo atto del lavoro iniziato nei
primi anni ’70. Vittorio De Scalzi,
Nico Di Palo, Giorgio D’Adamo e
Gianni Bellino, dopo aver
rifondato l’anno scorso la band
originaria, hanno creato il
Concerto Grosso N.3 che, unito
ad altri tre inediti, ha costituito
un disco, uscito per Aerostella e
che sarà distribuito a livello
internazionale. Il lavoro,
presentato in anteprima al Teatro
lirico di Genova in maggio
insieme al Maestro Luis Bacalov
(artista straordinario che aveva
già collaborato con i New Trolls)
all’orchestra del Teatro Carlo
Felice, è unico per intensità e
110
Forty years have passed since
New Trolls made their
international debut at their first big
concert, Concerto Grosso, which
founded their reputation as the
most evolved Italian prog-rock
band. These four excellent Genoese
musicians—Vittorio De Scalzi, Nico
Di Palo, Giorgio D’Adamo, and
Gianni Bellino—are now proposing
a third act to the work that began
in the early seventies. Re-creating
the original band, they have
composed Concerto Grosso N.3,
which, when joined by other three
unpublished works, is now the basis
for their new record, made by
Aerostella, and ready for
international distribution. Their
work was presented in a preview at
the Opera House of Genoa in May—
with the conductor of Teatro Carlo
Felice, Maestro Luis Bacalov (the
extraordinary artiste who
collaborated with the New Trolls)—
I New Trolls in concerto
New Trolls in concert
virtuosismo.
Tema del nuovo concerto Grosso è
Venezia risorta dalle acque –
Repubblica marinara proprio
come Genova e allegoricamente
rappresentata dalla morte di
Ofelia – dopo una violenta
tempesta. Nel cd ci sono anche
nuove canzoni scritte
appositamente dopo la storica
reunion del 2010. La struttura
musicale è composta da ben 5
movimenti e i testi sono di
matrice shakespeariana. Lo
splendido connubio di logos e
suono è frutto di un lavoro
capillare iniziato in studio anni fa
ed ora ripreso e ottimizzato anche
grazie all’esperienza del Maestro
Bacalov nel mondo delle colonne
sonore e alla sua abilità nel
coniugare due mondi distanti tra
loro quali sono il rock e la musica
barocca in una sperimentazione
progressive (filo conduttore di
Photo Daniele Ferretti
which showed its uniqueness with
regards to intensity and virtuoso
performance. The theme of the new
Grosso concert is “Venice Arising
from the Waters” after a violent
storm. Venice, a Maritime Republic
like Genoa, is allegorically
represented by the death of
Ophelia. In the CD there are also
some new songs that have been
written specifically after their
historic reunion of 2010. The music
structure is composed of five
movements, and the text has a
Shakespearian matrix. The splendid
marriage of logos and sound is the
fruit of a detailed work that began
in the studio several years ago, and
today has been taken up once
again and optimized thanks also to
the experience of Maestro Bacalov
in sound track techniques and to
his ability to put together two
distinct worlds, and namely rock
and baroque music, into a
progressive experiment (the driving
force in this work). Following the
record will be a tour which will take
these four indefatigable artistes
onto Italian and international
stages. Concerto grosso N.3 has had
tremendous success in the Far East
and in all progressive international
environments. New Trolls have been
collaborating with Luis Enriquez
Bacalov on pieces like these
orchestral suites since 1971, the
year they gave their first Concerto
grosso. The idea was actually
Bacalov’s, and it was produced by
Sergio Bardotti. It received cult
status, and not just in Italy, for the
progressive music genre. The first
Concerto grosso was followed by a
second in 1976.

questo lavoro).
A questo disco seguirà una
tournèe che porterà questi 4
instancabili artisti non solo a
solcare i palchi italiani ma anche
quelli internazionali. Il concerto
grosso N.3 ha avuto enorme
successo in estremo oriente e in
tutti gli ambienti progressive
internazionali.
La collaborazione con Luis
Enriquez Bacalov, così come la
creazione di questo genere di
suite orchestrali, risale al 1971,
anno in cui i New Trolls
Blu Nepal, lezione di stile
Blu Nepal, Lessons in Style
proponevano il primo Concerto
grosso. Ideato da Bacalov stesso e
prodotto da Sergio Bardotti
rimase per sempre un cult per
tutti gli amanti, non solo italiani,
del genere progressive. A questo
primo Concerto grosso ne seguì
un secondo nel 1976 (era già il
sesto disco dei New Trolls).
Jazz? Funky? Pop? Indie? Elettronica? Drum&bass? Queste sono solo alcune delle
componenti dell’originalissimo suono dei Blu Nepal, una band nata solo due anni fa
e che ha prodotto da qualche mese il proprio lavoro d’esordio dal titolo Doesn’t it?
I Blu Nepal sono Roberto Nappi Calcagno alla tromba, Agostino Macor alle tastiere
e al Fender Rhodes, Paolo Furio Marasso al basso e Federico Branca alla batteria.
Il lavoro si apre con un brano a dominante acid jazz dal titolo Get mad! Get crazy!
e si conclude con Montecarlo, romanza funky. In mezzo c’è una Suite in 3 parti
nella quale si evoca il linguaggio della musica per film di Ennio Morricone.
Il disco è volutamente disomogeneo.
L’insolito quartetto genovese è eclettico ma si riconosce un suono peculiare che fa
da filo conduttore e permette all’ascoltatore di partecipare non a una celebrazione
di virtuosismo ma a una lezione di stile.
Jazz? Funky? Pop? Indie? Elettronic? Drum&bass? These are just some of the
components of the extremely original sound of Blu Nepal, a band that was born
only two years ago and which has just produced (a few months ago) a successful
work entitled, Doesn’t it? The members of Blu Nepal are Roberto Nappi Calcagno
on the horns, Agostino Macor at the keyboard and Fender Rhodes, Paolo Furio
Marasso, bass, and Federico Branca, drums.
It opens with a piece, entitled Get mad! Get crazy! where acid jazz dominates,
and concludes with Montecarlo, a funky romance. In the middle is a Suite in 3
parts, in which Ennio Morricone’s music language for movies is evoked. The
album, (the EP) which holds only 5 traces, is deliberately unhomogeneous.
This unusual Genoese quartet is eclectic, but a particular sound that relates to
them can be recognized: atmosphere is the thread, allowing the listener to
participate not just in a virtuoso celebration, but in a lesson of style.
Max Mo.
sound
blue
Amandolese allo specchio
Amandolese in the Mirror
Valentina Amandolese, cantautrice genovese che dal 2005 si fa notare per via
della semifinale del premio Bindi, dà ora alla luce il suo disco d’esordio Nella
stanza degli specchi. Questo cd in realtà è preceduto da un Ep (ovvero una
sorta di cd breve) dal titolo in terza persona. Ma questo è certamente il primo
lavoro organico e maturo della cantautrice che nasce dalla collaborazione
con la Dcave records di Catania e in particolare con Daniele Grasso. È lui, in
veste di produttore artistico, che ha saputo dare al disco l’atmosfera indie
americana in cui la Amandolese voleva vedere immerse le sue canzoni.
Nella Stanza degli Specchi è un disco che racconta storie spesso
autobiografiche attraverso emozioni e impressioni ma utilizzando il “filtro”
del cantautore, che ci guida nel prendere posizione di fronte alla realtà. A
incorniciare un lavoro permeato da un’estetica old school campeggia tra le
tracce una cover di Jimi Hendrix.
L’utilizzo del racconto in terza persona permette all’autrice di prendere un
certo distacco dalle proprie liriche, recuperando una lucidità descrittiva che
lascia spazio anche al giudizio dell’ascoltatore.
Valentina Amandolese is a Genoese singer-songwriter, who first came to
fame when she won the semi-finals of the Bindi Prize. Her latest
successful album, In the Room of Mirrors, Nella stanza degli specchi, is
following on the heels of an EP (a short CD) called In Third Person, in terza
persona. This is the first organic and mature work that the singersongwriter
has done in collaboration with Dcave Records in Catania and in
particular with Daniele Grasso, the artistic producer who has given the
American indie atmosphere that Amandolese wanted to her songs.
Nella Stanza degli Specchi is a record that
often tells autobiographical stories
through emotions and
impressions filtered by the
author who guides us into
taking a position when
facing reality. To frame
the work, which is
permeated by an
old school
esthetic, it
stands
among the
traces of a
cover by Jimi
Hendrix. Using
the tale told in
the third person
allows the singer
to detach herself
from her own
songs, obtaining a
descriptive lucidity
which also leaves
room for the listener’s
judgment.
111

sea urchin
il riccio
Quel treno per Genova
That Train to Genoa
La sera del 1° giugno 2011 il TGV Parigi-Milano numero
2026 si è fermato alla frontiera di Modane per un’ora e
mezza perché i macchinisti italiani, provenienti da Torino
per il cambio, per una qualche ragione che nessuno ha mai
saputo, sono arrivati in ritardo. Imperversava al momento una
straordinaria nevicata mista a pioggia. Presto si fece buio. Nella
calda e accogliente atmosfera del vagone di prima classe c’era
chi leggeva, chi dormiva, chi commentava caustico. Qualcuno si
preoccupava delle coincidenze.
In particolare un gruppo di amiche francesi in ansia per la sicura
perdita della connection con Genova. Ci sarebbero stati ulteriori
treni? Dove dormire? Un ragazzino, smanettando sul suo Ipad
diede una speranza “C’è un treno per Genova alle 23 e 50 che
arriva alle 2 di notte”. Un sospiro di sollievo, pazienza per il
disagio.
A mezzanotte le francesi, al binario 6 della stazione di Torino
Porta Nuova, salivano con sconcerto sullo sgangherato espresso
1671. Destinazione Salerno via Genova e Roma. Si adattarono
come tutti in uno scompartimento fatiscente, ma poiché era un
treno a prenotazione obbligatoria ne vennero via via espulse
dagli aventi diritto, una italianità multiforme e assonnata,
ansiosa solo di trovare l’incastro di schiene e gambe necessario
al dormiveglia. Nel corridoio, tra bagagli e sedili provvisori, un
po’ sotto shock, ci trovammo in tanti.
Dopo due ore, in vista del porto, una signora del gruppo mi
chiese: “Sono stata a Genova da ragazza. È sempre una città
industriale?”. “Molto poco, le dissi. Oggi puntiamo ai servizi, all’hi
tech e sul turismo.”
L’aperto sorriso con cui mi rispose mi richiamò alla mente Felicia
Farr nel film Quel Treno per Yuma. Non saprei, lettore, se
nascondesse una profonda ironia o fosse effetto della malia
notturna della città. “Perhaps she’ll ride again on the 3.10 to Yuma”
cantava il grande Frankie Laine.
112
Sergio Di Paolo
The evening of June 1, 2011, and the high-speed train, the
Paris-Milan TGV number 2026 was stopped at the border
town of Modane for an hour and a half because the Italian
machinists, coming from Turin for the change in shifts, for some
reason—no one knows why—arrived late. Outside the train, an
unseasonal snow mixed with rain was falling. Soon it would be dark.
Inside, in the warm and welcoming atmosphere of the first class car,
some passengers read, others slept, still others made caustic
comments. Some of them were worried about their connecting trains.
In particular a group of French ladies were worried that they would
miss the connection for Genoa. Would there be a later train? Where
could they spend the night? A young adult playing on his I-pad gave
them hope, “There is a train for Genoa at 23:50 which gets there at
2:00 in the morning.” A sigh of relief. Patience is in required.
At midnight the French ladies, by track number 6 at the Torino Porta
Nuova train station, climbed on board— with trepidation—Express
Train 1671, destination Salerno (south of Naples) via Genoa and
Rome. They settled down in a beat-up train compartment, but since
the train was one of those that requires reservations, they were
kicked out by a multi-form mass of sleepy Italians whose only desire
was to quickly find the right position for backs and legs in order to
go back to sleep. In the aisle outside the compartments, along the
windows, between baggage and flip-down seats, a bit still in shock,
we found ourselves all grouped together.
Two hours later, with the night lights of the port in sight, one of the
ladies of the group asks me, “I have been to Genoa as a child. Is it still
such an industrial city?”. “Not all that much,” I answered, “today we
are concentrating on services, on high-technology, and tourism.”
And the smile that she gave me brought to mind Felicia Farr in the
movie, That Train to Yuma. I wouldn’t know, dear reader, whether it
hid a profound irony, or was just the effect of the spell that the night
cast. “Perhaps she’ll ride again on the 3:10 to Yuma” sang the great
Frankie Laine.