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indagine sperimentale sul comportamento a taglio di unioni ...

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Unioni chiodate in acciaio 31<br />

Lo stu<strong>di</strong>o della tecnologia della chiodatura, in particolare dal punto <strong>di</strong> vista<br />

storico, è stato affrontato, tra gli altri, da Dario Gasparini, Member ASCE, and<br />

David Simmons, che hanno riportato nel loro lavoro “American truss bridge<br />

connections in the 19the century. II: 1850-1900”, una cronistoria dei ponti<br />

americani ed hanno approfon<strong>di</strong>to l’utilizzo e la messa in opera dei chio<strong>di</strong>. In<br />

particolare gli autori sottolineano che dopo l’introduzione del ferro seguì un<br />

periodo <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>namismo caratterizzato e dominato dalla sempre maggiore<br />

emergenza dell’industria per la progettazione dei ponti in ferro, come <strong>di</strong>mostrato<br />

da “The Directory American bridge buil<strong>di</strong>ng companies” (Darnell 1984). Tuttavia<br />

nel frattempo un più recente stu<strong>di</strong>o (Simmons 1989) cominciò ad esplorare le<br />

influenze e il tipo <strong>di</strong> organizzazione <strong>di</strong> una delle imprese più prominenti coinvolta<br />

in tale progettazione.<br />

Tutto ciò condusse al declino della progettazione e costruzione in<strong>di</strong>pendente e<br />

impren<strong>di</strong>toriale dei ponti e <strong>di</strong> conseguenza la maggior parte degli ingegneri<br />

cominciarono ad associarsi in compagnie al fine <strong>di</strong> controllare praticamente la<br />

maggior parte dei progetti per la costruzione <strong>di</strong> tali ponti. Tuttavia ogni<br />

compagnia aveva un suo peculiare stile, curando particolari forme e dettagli<br />

(Cooper 1889) ed ognuna operava in una particolare area geografica.<br />

Dopo un descrizione approfon<strong>di</strong>ta <strong>sul</strong>le tappe e <strong>sul</strong>le innovazioni <strong>di</strong> carattere<br />

strutturale dei ponti, gli autori si occupano delle connessioni chiodate. Essi<br />

affermano che la progettazione <strong>di</strong> connessioni chiodate è tuttora largamente<br />

empirica. Infatti le decisioni circa la grandezza, il numero, il modello, gli spazi e<br />

la <strong>di</strong>stanza tra i chio<strong>di</strong> sono basate su testi, osservazioni e su analisi<br />

approssimative e nonostante l’avvento dei calcolatori, la determinazione delle<br />

tensioni esistenti nelle connessioni chiodate rimane una attività irrime<strong>di</strong>abilmente<br />

complessa a causa del fatto che queste <strong>di</strong>pendono da molti parametri. Infatti non<br />

soltanto il carico e la geometria delle connessioni sono parametri determinanti, ma<br />

anche la forza <strong>di</strong> bloccaggio, l’attrito tra la piastre, le caratteristiche dei fori e i<br />

chio<strong>di</strong>. Tale complessità <strong>di</strong>sorientò gli ingegneri del XIX secolo poiché essi solo<br />

da poco avevano cominciato a sviluppare una filosofia <strong>di</strong> progettazione che<br />

tenesse conto delle tensioni sviluppate nelle travature, poiché queste erano <strong>di</strong>fficili<br />

da calcolare. Tutto ciò condusse gli ingegneri <strong>di</strong> quell’epoca a misurare o<br />

prevedere la resistenza delle connessioni chiodate.

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