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indagine sperimentale sul comportamento a taglio di unioni ...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI<br />

“FEDERICO II”<br />

Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria<br />

Corso <strong>di</strong> Laurea in Ingegneria Civile<br />

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE<br />

Tesi <strong>di</strong> Laurea in Tecnica delle Costruzioni<br />

INDAGINE SPERIMENTALE SUL<br />

COMPORTAMENTO A TAGLIO DI UNIONI<br />

CHIODATE IN ACCIAIO<br />

RELATORI: CANDIDATO:<br />

Ch.mo Prof. Dr. Ing. Federico Massimo Mazzolani Fabio Papa<br />

Ch.mo Prof. Dr. Ing. Raffaele Landolfo matr. 520/541<br />

CORRELATORI:<br />

Dr. Ing. Luigi Fiorino<br />

Dr. Ing. Mario D’Aniello<br />

ANNO ACCADEMICO 2007/2008


In<strong>di</strong>ce I<br />

INDICE<br />

INTRODUZIONE pag. 1<br />

CAPITOLO I Strutture metalliche storiche pag. 5<br />

1.1 Generalità pag. 5<br />

1.2 Coalbrookdale Bridge pag. 8<br />

1.3 Eads Bridge pag. 9<br />

1.4 Forth Bridge pag. 10<br />

1.5 Garabit Viaduct pag. 12<br />

1.6 Brooklyn Bridge pag. 13<br />

1.7 Golden Gate Bridge pag. 15<br />

1.8 Sydney Harbour Bridge pag. 17<br />

1.9 Torre Eiffel pag. 18<br />

CAPITOLO II Unioni chiodate in acciaio pag. 21<br />

2.1 Tecnologia chiodatura pag. 21<br />

2.1.1 Generalità pag. 21<br />

2.1.2 Modalità <strong>di</strong> posa in opera pag. 26<br />

2.2 Stato dell’arte: stu<strong>di</strong> teorici, numerici, sperimentali pag. 38<br />

CAPITOLO III Indagine <strong>sperimentale</strong> pag. 67<br />

3.1 Prove sui materiali pag. 68<br />

3.1.1 Materiale dei chio<strong>di</strong> pag. 68<br />

3.1.2 Materiale dei piatti pag. 72


In<strong>di</strong>ce II<br />

3.2 Unioni chiodate pag. 77<br />

3.2.1 Descrizione prove pag. 77<br />

3.2.1.1 Provini pag. 77<br />

3.2.1.2 Programma prove pag. 84<br />

3.2.1.3 Macchina pag. 85<br />

3.2.1.4 Strumentazione pag. 87<br />

3.2.2 Descrizione dei ri<strong>sul</strong>tati pag. 89<br />

3.2.3 Confronto sperimentazione – previsione teorica pag. 99<br />

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI pag. 105<br />

APPENDICE pag. 107<br />

BIBLIOGRAFIA pag. 367


Introduzione 1<br />

INTRODUZIONE<br />

Nelle costruzioni, per millenni, i materiali usati furono il legno, le pietre naturali e<br />

le pietre artificiali, mentre i metalli (piombo, bronzo e ferro) trovavano<br />

applicazione solo come materiali complementari. Verso la fine del secolo XVIII si<br />

cercò <strong>di</strong> utilizzare la ghisa nella costruzione <strong>di</strong> ponti, e nel 1856 si ebbe una svolta<br />

decisiva nella produzione siderurgica con l’invenzione, dovuta al Bessemer, <strong>di</strong> un<br />

sistema rapido ed economico per affinare la ghisa liquida trasformandola in ferro,<br />

o, per essere esatti, in acciaio. Un ulteriore progresso si ebbe nel 1865 con la<br />

messa appunto del metodo Martin-Siemens, che permise anche <strong>di</strong> utilizzare per la<br />

produzione <strong>di</strong> acciaio i rottami <strong>di</strong> materiali ferrosi. In quegli anni fu realizzata la<br />

laminazione <strong>di</strong> lunghe sbarre <strong>di</strong> acciaio <strong>di</strong> varia sezione che permise l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> strutture ottenute con le <strong>unioni</strong> <strong>di</strong> lamiere e profilati metallici. Infatti, per<br />

formare una struttura portante vari elementi costituiti da profilati, tubi, lamiere<br />

devono essere collegati rigidamente fra loro. Il metodo adottato inizialmente fu<br />

quello della chiodatura, cioè quello <strong>di</strong> praticare nei pezzi da unire dei fori<br />

circolari, in modo che, sovrapposti i pezzi, si potessero inserire nei fori dei chio<strong>di</strong>,<br />

cioè perni muniti ad un estremo <strong>di</strong> una testa a calotta sferica, ed aventi fusto <strong>di</strong><br />

lunghezza maggiore <strong>di</strong> quella complessiva dei pezzi attraversati.<br />

Il sistema della chiodatura, quin<strong>di</strong>, fino al primo ventennio del ventesimo secolo,<br />

era quello maggiormente utilizzato per realizzare i collegamenti nelle strutture<br />

metalliche. Infatti fino ad allora l'unica forma <strong>di</strong> collegamento nota era quella<br />

basata <strong>sul</strong>l'uso <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> ribattuti a caldo, che richiedeva un elevato impiego <strong>di</strong><br />

mano d'opera: si pensi che il famoso ponte Britannia aveva circa due milioni <strong>di</strong><br />

chio<strong>di</strong> scaldati e ribattuti uno per uno.<br />

Successivamente si sviluppò la saldatura: tecnica che si <strong>di</strong>ffuse rapidamente in<br />

tutto il mondo sostituendo quasi totalmente la chiodatura, anche se nel periodo<br />

iniziale, prima della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, una serie <strong>di</strong> incidenti in Belgio<br />

(ponti <strong>sul</strong> canale Alberto) ed in Germania (ponte dello Zoo a Berlino)<br />

<strong>di</strong>mostrarono quanto essa fosse delicata e necessitasse <strong>di</strong> personale altamente<br />

specializzato.<br />

Proprio per questi rischi, e per la maggiore sensibilità delle saldature ai fenomeni<br />

<strong>di</strong> fatica, le Ferrovie dello Stato italiane hanno imposto le giunzioni con chio<strong>di</strong> o


Introduzione 2<br />

bulloni or<strong>di</strong>nari fino agli anni '80. Una nuova tecnica <strong>di</strong> giunzione, rapida e senza<br />

i rischi <strong>di</strong> fragilità propria delle saldature, fu sviluppata a partire dal 1949 negli<br />

Stati Uniti e si e' <strong>di</strong>ffusa rapidamente in Europa a partire dal 1955 circa.<br />

In definitiva si può affermare che, oggi, dopo l’avvento dei bulloni ad alta<br />

resistenza e le nuove tecniche <strong>di</strong> saldatura, la chiodatura non viene più utilizzata,<br />

ma lo stu<strong>di</strong>o del <strong>comportamento</strong> delle <strong>unioni</strong> chiodate si ritiene <strong>di</strong> grande attualità<br />

essendo utile per il restauro, la manutenzione e l’adeguamento <strong>di</strong> tutte le strutture<br />

storiche, che continuano a svolgere le funzioni per le quali furono progettate.<br />

L’oggetto del presente lavoro <strong>di</strong> tesi è l’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> <strong>sul</strong> <strong>comportamento</strong><br />

a <strong>taglio</strong> <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate in acciaio, con lo scopo <strong>di</strong> fornire gli strumenti<br />

necessari per la messa a punto <strong>di</strong> modelli che permettano <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il<br />

<strong>comportamento</strong> <strong>di</strong> tali connessioni. Verranno, inoltre, analizzati il meccanismo <strong>di</strong><br />

collasso, la deformazione e la resistenza massima a rottura, per poi effettuare un<br />

confronto con la normativa (Euroco<strong>di</strong>ce prEN 1993-1-8).<br />

Per raggiungere tale obiettivo sono stati costruiti una serie <strong>di</strong> provini <strong>di</strong> <strong>unioni</strong><br />

chiodate rappresentativi <strong>di</strong> collegamenti elementari <strong>di</strong> strutture <strong>sul</strong>le quali sono in<br />

corso ricerche sperimentali. Questi provini, che si <strong>di</strong>fferenziano per il <strong>di</strong>ametro<br />

del chiodo, spessore della lamiera, simmetria del collegamento e numero dei<br />

chio<strong>di</strong>, sono stati assemblati utilizzando materiali d’epoca prelevati dal deposito<br />

della rete ferroviaria italiana (RFI) e in particolare utilizzando piatti <strong>di</strong> acciaio<br />

assemblati con dei chio<strong>di</strong> ribattuti a caldo.<br />

I provini sono stati progettati tenendo conto <strong>di</strong> due <strong>di</strong>verse tipologie, avremo<br />

provini con chio<strong>di</strong> singoli e provini con chio<strong>di</strong> in fila singola. I provini con chio<strong>di</strong><br />

singoli sono i più elementari presentando un unico elemento <strong>di</strong> connessione che<br />

unisce i piatti, che possono essere tre, ottenendo in questo modo un collegamento<br />

simmetrico, o due che costituiscono un collegamento non simmetrico; per questa<br />

tipologia sono stati assemblati 10 <strong>di</strong>fferenti tipologie <strong>di</strong> provino. I provini con<br />

chio<strong>di</strong> in fila singola presentano più elementi <strong>di</strong> connessione, in particolare o due<br />

o quattro, <strong>di</strong>sposti lungo una stessa <strong>di</strong>rettrice. Avremo ancora una volta provini<br />

simmetrici e provini non simmetrici a seconda del numero dei piatti assemblati,<br />

ottenendo alla fine dei conti 12 <strong>di</strong>versi schemi per questa tipologia <strong>di</strong><br />

collegamento.


Introduzione 3<br />

Ovviamente per stu<strong>di</strong>arne il <strong>comportamento</strong>, tali provini sono stati sottoposti a<br />

prove a rottura in laboratorio, e per ognuno <strong>di</strong> essi è stata elaborata una scheda che<br />

raccoglie tutte le informazioni necessarie alla valutazione oggetto della tesi.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> tesi è cosi strutturato: nel primo capitolo si presenta una descrizione<br />

delle strutture metalliche storiche d’interesse e quin<strong>di</strong> l’utilizzo della chiodatura,<br />

nel secondo capitolo si analizza la tecnologia della chiodatura, e gli stu<strong>di</strong> teorici,<br />

numerici e sperimentali presenti nella letteratura tecnica, per poi descrivere, nel<br />

terzo capitolo, l’attività <strong>sperimentale</strong> svolta in laboratorio con le relative<br />

conclusioni. Infine, in appen<strong>di</strong>ce vengono riportate tutte le schede relative alle<br />

prove effettuate in laboratorio in cui sono state raccolte tutte le informazioni<br />

necessarie al nostro scopo.


Introduzione 4


Strutture metalliche storiche 5<br />

CAPITOLO I<br />

Strutture metalliche storiche<br />

1.1 Generalità<br />

Tra il 1850 e la fine del secolo, le costruzioni in ghisa e in ferro, ben presto<br />

superate da quelle esclusivamente in ferro, si associano alle gran<strong>di</strong> opere<br />

infrastrutturali, a cominciare dai numerosissimi ponti, e sviluppano una tecnologia<br />

specifica suscettibile <strong>di</strong> applicazione in tutti i campi dell’architettura, con<br />

realizzazioni <strong>di</strong>vise tra stazioni ferroviarie, serre, stabilimenti portuali, musei,<br />

biblioteche, gallerie commerciali, mercati, borse valori ed e<strong>di</strong>fici per le gran<strong>di</strong><br />

esposizioni, da quella lon<strong>di</strong>nese del 1851 a quelle parigine che si susseguono tra il<br />

1855 e la fine del secolo.<br />

Un cinquantennio intenso <strong>di</strong> realizzazioni, contrad<strong>di</strong>stinte da un carattere <strong>di</strong><br />

leggerezza e da una spazialità aperta e luminosa, si lascia annunciare da alcune<br />

insigni anticipazioni che hanno precorso i tempi. Basta pensare al primo ponte in<br />

ferro <strong>sul</strong> fiume Severn in Inghilterra, con due semiarchi in ghisa fusi nelle officine<br />

Darby a Coalbrookdale, del 1780. Oppure alla Biblioteca Sainte Geneviève <strong>di</strong> H.<br />

Labrouste a Parigi, del 1843, e alla grande Serra delle Palme <strong>di</strong> Londra, del 1844,<br />

entrambe in ghisa, ferro e vetro. Queste opere incarnano il criterio <strong>di</strong> prefabbricare<br />

fuori opera parte della costruzione, in linea con l’istintivo approccio <strong>di</strong><br />

razionalizzazione dell’uomo, finché nel 1850, data strategica nella storia<br />

dell’industrializzazione e<strong>di</strong>lizia, J.Paxton realizza a Londra il palazzo <strong>di</strong> Cristallo,<br />

primo emblematico esempio <strong>di</strong> prefabbricazione totale dell’e<strong>di</strong>ficio, al punto da<br />

costituire una significativa anticipazione dei criteri informatori dell’e<strong>di</strong>lizia<br />

industrializzata <strong>di</strong> oggi.<br />

E mentre i pionieri dell’architettura ingegneristica in Inghilterra e in Francia<br />

legano il loro nome ad opere destinate ad essere per sempre dei capolavori, il<br />

progetto conosce la sperimentazione connessa al progresso tecnologico, non solo<br />

per i nuovi materiali, ma per i principi costruttivi che ad essi si associano tra<br />

reinterpretazioni e nuove intuizioni. Una <strong>di</strong>mensione nuova, ma ancora <strong>di</strong> grande<br />

eccezionalità, relaziona la costruzione fortemente al tempo, in quanto<br />

materializzazione <strong>di</strong> un traguardo tecnologico senza precedenti.


Strutture metalliche storiche 6<br />

Sotto il profilo costruttivo si delineano il principio del telaio nella fabbrica,<br />

dell’arco nel ponte e il proce<strong>di</strong>mento a cesto nelle gran<strong>di</strong> coperture voltate, nei<br />

quali il singolo elemento costruttivo è caratterizzato da un considerevole aumento<br />

della luce, che la nuova tecnologia del ferro consente.<br />

Il profilo progettuale, mutuato dalla sperimentazione tecnologica, si rinnova e va<br />

acquistando una nuova <strong>di</strong>mensione che si relaziona, non solo alle potenzialità dei<br />

materiali, ma, ai tempi e ai mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> realizzazione.<br />

In America G.W. Snow mette a fuoco pragmaticamente un sistema costruttivo, il<br />

Balloon Frame, con struttura a scheletro <strong>di</strong> listelli unificati nelle <strong>di</strong>mensioni e<br />

<strong>unioni</strong> chiodate, il cui primo e<strong>di</strong>ficio è anche la prima chiesa cattolica <strong>di</strong> Chicago,<br />

realizzata nel 1833. Destinato a dominare la scena dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale per<br />

oltre un secolo, inaugura un principio costruttivo ancora oggi alla base della<br />

residenza extraurbana americana.<br />

Quin<strong>di</strong>, l’idea <strong>di</strong> poter costruire con materiali nuovi e, nello specifico, con<br />

materiali metallici, nacque fra gli ingegneri del <strong>di</strong>ciottesimo secolo in seguito alla<br />

rivoluzione industriale, appena sorta in Inghilterra. Le scoperte fatte in quegli anni<br />

facilitavano la produzione <strong>di</strong> leghe metalliche, fra cui ferro con tracce <strong>di</strong> carbonio.<br />

Le caratteristiche fisiche <strong>di</strong> questo neo-acciaio avranno sicuramente interessato le<br />

menti più ingegnose <strong>di</strong> quegli anni, che vi avranno visto una soluzione per molte<br />

applicazioni. Questo materiale, molto più resistente <strong>di</strong> quelli precedentemente<br />

conosciuti, permetteva <strong>di</strong> costruire strutture molto più leggere e resistenti <strong>di</strong> quelle<br />

che si costruivano in passato. Tale resistenza e leggerezza è necessaria nei ponti e,<br />

non a caso, queste furono le prime costruzioni realizzate in ferro.<br />

La necessità <strong>di</strong> oltrepassare una grande luce con un ponte comporta,<br />

inevitabilmente, <strong>di</strong> dover bilanciare determinati carichi al fine <strong>di</strong> rendere meno<br />

gravosa la sollecitazione per le strutture caricate <strong>di</strong> peso proprio e <strong>di</strong> peso portato.<br />

Il ponte ad arco scarica le tensioni in maniera efficiente <strong>sul</strong>le proprie fondazioni<br />

ma presenta il problema, <strong>sul</strong>le gran<strong>di</strong> campate, <strong>di</strong> dover essere molto alto al fine <strong>di</strong><br />

evitare un eccessivo ribassamento dell’arco. Qualora l’impe<strong>di</strong>mento da passare<br />

non permetta la costruzione <strong>di</strong> un arco, o <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> archi, si deve ricorrere a<br />

strutture bilanciate come ponti a mensola. Questi, però hanno la necessità <strong>di</strong> una<br />

consistente rigi<strong>di</strong>tà negli appoggi per sopportare i carichi. La struttura è, pertanto,<br />

necessariamente pesante e robusta.


Strutture metalliche storiche 7<br />

Maggiore leggerezza è tipica dei ponti sospesi i quali, a fronte <strong>di</strong> un’importante<br />

rigi<strong>di</strong>tà agli appoggi, godono <strong>di</strong> un impalcato, anche visivamente, più leggero<br />

senza perdere la possibilità <strong>di</strong> avere gran<strong>di</strong> luci.<br />

Discorso analogo per i porti strallati in cui i tiranti in acciaio, ben più esili <strong>di</strong> una<br />

travatura reticolare, sorreggono l’impalcato <strong>di</strong>rettamente dai piloni. Questa ultima<br />

soluzione, adattabile a qualsiasi lunghezza <strong>di</strong> campata, è la più moderna e<br />

determina un minor impatto ambientale.<br />

Oggi la tendenza è quella <strong>di</strong> fare uso delle travi <strong>di</strong> cemento armato precompresso<br />

con le quali generalmente si riescono a realizzare la maggior parte dei ponti,<br />

mentre solo nel caso <strong>di</strong> luci molto gran<strong>di</strong> si fa ricorso a strutture in acciaio. Con<br />

l’uso del calcestruzzo si ottiene il vantaggio <strong>di</strong> avere costi minori sia per la<br />

costruzione dell’opera, sia per la manutenzione. In effetti il cemento armato<br />

richiede controlli minimi ed interventi <strong>di</strong> manutenzione spora<strong>di</strong>ci. Le strutture in<br />

acciaio, invece, vanno perio<strong>di</strong>camente controllate, e qualora non si riscontrino<br />

danni che richiedano interventi particolari, vanno comunque verniciate per<br />

preservarle dall’ossidazione e dall’attacco degli agenti chimici presenti nell’aria<br />

sempre più inquinata. D’altro canto un notevole numero <strong>di</strong> ponti in acciaio<br />

chiodato non solo sono ancora in pie<strong>di</strong>, ma molto spesso sono ancora in funzione.<br />

I costi per la sostituzione <strong>di</strong> tali strutture con altre più moderne sarebbero troppo<br />

elevati per essere sostenuti, senza considerare poi che molti <strong>di</strong> questi ponti fanno<br />

ormai parte del patrimonio storico-artistico nazionale e vengono considerati dei<br />

veri e propri monumenti. Bisogna, quin<strong>di</strong>, considerare tale problematiche a cui<br />

vanno incontro delle strutture progettate circa un secolo fa e che si vuole<br />

attualmente tenere in funzione. La prima considerazione da fare è senza dubbio<br />

sui carichi <strong>di</strong> progetto. I treni che viaggiavano più <strong>di</strong> cinquanta anni fa erano<br />

certamente <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> oggi, oltre che per le <strong>di</strong>mensioni, e quin<strong>di</strong> per il<br />

peso, anche per la maggiore velocità che riescono a raggiungere i convogli<br />

moderni. Non solo, ma c’è da tenere presente che all’epoca della costruzione dei<br />

ponti chiodati gli unici carichi orizzontali <strong>di</strong> cui teneva conto il progettista erano<br />

quelli dovuti all’azione del vento. Questo fatto è certamente in contrasto con le<br />

attuali normative sismiche vigenti ormai in tutti i paesi europei, quin<strong>di</strong> oltre alla<br />

verifica con i nuovi carichi mobili sorge anche il problema dell’adeguamento<br />

sismico. Un’altra problematica <strong>di</strong> grande rilievo è quella inerente alla vita utile<br />

dell’opera. Sappiamo che una struttura può subire danni più o meno gravi anche


Strutture metalliche storiche 8<br />

se nel corso della sua vita non viene mai raggiunto il carico <strong>di</strong> collasso, ma viene<br />

sottoposta a ripetuti carichi ciclici. E’ proprio il caso dei ponti, tanto più che le<br />

<strong>unioni</strong> chiodate rappresentano un sistema <strong>di</strong> collegamento molto rigido, che<br />

conferisce al sistema una scarsa duttilità e lo rende particolarmente vulnerabile<br />

sotto questo punto <strong>di</strong> vista. Ri<strong>sul</strong>ta, quin<strong>di</strong>, chiara l’importanza dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

queste strutture, ed in particolare dell’approfon<strong>di</strong>mento del <strong>comportamento</strong> delle<br />

<strong>unioni</strong> chiodate, essendo i collegamenti le zone nevralgiche della struttura, che<br />

nella maggior parte dei casi ri<strong>sul</strong>tano determinanti ai fini dell’analisi globale.<br />

Seguirà una descrizione dei ponti metallici che, maggiormente hanno significato<br />

un’innovazione sui meto<strong>di</strong> costruttivi, e una descrizione del monumento simbolo<br />

della città <strong>di</strong> Parigi: la torre Eiffel che l’ingegnere Gustave Eiffel realizzò per<br />

l’esposizione universale del 1889.<br />

1.2 Coalbrookdale Bridge<br />

L’Ironbridge (Ponte <strong>di</strong> ferro), conosciuto poi come Coalbrookdale Bridge, venne<br />

costruito durante l’estate del 1779, e inaugurato il 1 gennaio del 1781. Tale ponte,<br />

realizzato con lo scopo <strong>di</strong> attraversare il fiume Severn, rappresenta il simbolo<br />

della rivoluzione industriale e il progresso raggiunto dall’industria inglese.<br />

Figura 1.1 Coalbrookdale Bridge


Strutture metalliche storiche 9<br />

Questo ponte, progettato da Thomas Farnolls Pitchard e costruito da due<br />

“ironmaster”, Abram Darby e John Wilkinson, ricorda, come tipologia costruttiva,<br />

i precedenti ponti ad arco a via superiore realizzati però in pietra. Con una<br />

campata <strong>di</strong> circa 30 metri, si alza dal livello del fiume <strong>di</strong> 20 metri. Comprende<br />

circa 800 pezzi fusi riconducibili a 12 tipologie. E’ formato da due campate<br />

principali accostate e <strong>di</strong> due campate <strong>di</strong> avvicinamento, a loro volta accostate. I<br />

piloni che lo sorreggono furono irrigi<strong>di</strong>ti notevolmente per timore che le<br />

vibrazioni dovute al passaggio dei treni potessero creare dei problemi <strong>di</strong> stabilità.<br />

Il metodo scelto per creare la struttura fu, ad ogni modo, la carpenteria.<br />

C’è da <strong>di</strong>re che negli anni successivi alla costruzione del ponte è stato necessario<br />

effettuare delle riparazioni. Infatti, pochi anni dopo, nelle muratura alle spalle e<br />

nel ponte si sono create delle fessure, alcune <strong>di</strong> esse sono state riparate tramite<br />

ferro battuto e cinghie e altre sono state lasciate intatte e sono ancora visibili.<br />

Nel 1934 è stato bloccato il traffico veicolare, ma i pedaggi per i pedoni sono stati<br />

raccolti fino al 1950, quando la proprietà del ponte è stata trasferita alla contea <strong>di</strong><br />

Shropshire. Ora, il ponte rappresenta una popolare attrazione turistica ed è<br />

<strong>di</strong>ventato patrimonio mon<strong>di</strong>ale dell’UNESCO dal 1986. (Ryall,Parke,Har<strong>di</strong>ng).<br />

1.3 Eads Bridge<br />

L’evoluzione tecnologica e l’interesse crescente da parte degli ingegneri aumenta<br />

negli anni e, in America, nell’intento <strong>di</strong> congiungere a St. Louis il Missouri con<br />

l’Illinois, separati dal Mississippi, viene costruito, nel 1874, il ponte più lungo del<br />

mondo al momento della sua inaugurazione pari a 1964 metri. Il ponte è chiamato<br />

Eads Bridge per il suo progettista e costruttore, il capitano James B.Eads.<br />

Figura 1.2 Eads Bridge (Cook, Richard J., 1987).


Strutture metalliche storiche 10<br />

Tale ponte ripropone una serie <strong>di</strong> archi a via superiore su tre campate. La campata<br />

centrale, lunga circa 170m., è affiancata da due campate laterali. Sebbene la<br />

tipologia costruttiva sia per lo più simile al Coalbrookdale Bridge si nota una<br />

tecnica costruttiva più avanzata. Le campate sono, infatti, composti da due travi<br />

tubolari affiancate e collegate da aste <strong>di</strong>agonali. Le giunzioni, in seguito, sono<br />

realizzate me<strong>di</strong>ante chiodatura. Le varie campate poggiano su fondamenta in<br />

calcestruzzo annegate nel Mississippi. Alto 27 metri dal livello me<strong>di</strong>o del corso<br />

d’acqua permette la navigazione senza impe<strong>di</strong>menti.<br />

Il ponte fu chiuso al traffico nel 1991 ed è stato riaperto il 4 luglio 2003, data<br />

simbolica in quanto il ponte fu ufficialmente aperto il 4 luglio del 1874.<br />

Questo ponte rese St. Louis un importante polo ferroviario e tutt’ora viene<br />

sfruttato sia dalle compagnie ferroviarie che dal traffico automobilistico.<br />

1.4 Forth Bridge<br />

Verso la fine dell’ottocento venne introdotta una nuova interessante tecnica<br />

costruttiva: i ponti a mensola o Cantilever Bridges. Il ponte più rappresentativo <strong>di</strong><br />

questa tecnica costruttiva è senz’altro il Forth Bridge.<br />

Figura 1.3 Forth Bridge<br />

I ponti a mensola (o Cantilever Bridges) sorreggono l’impalcato del ponte con uno<br />

schema statico a doppia mensola. Da ogni appoggio (notevolmente rinforzato)<br />

partono due mensole lungo la <strong>di</strong>rezione del ponte che si congiungono a dei tratti


Strutture metalliche storiche 11<br />

<strong>di</strong> impalcato sospesi, sorretti agli estremi da queste stesse mensole. Tale schema è<br />

riportato nella figura qui <strong>di</strong> seguito che raffigura l’ingegnere progettista Baker e i<br />

suoi assistenti che schematizzano tale modello tramite la cosiddetta “Baker’s<br />

human cantilever”. I due uomini laterali rappresentano i due piloni, i quali<br />

sorreggono (come se le loro braccia fossero mensole) il terzo uomo, al centro. Per<br />

non sbilanciare i due piloni, questi sopportano anche il carico <strong>di</strong> un contrappeso<br />

esterno.<br />

Figura 1.4 Baker’s human cantilever<br />

Tale ponte ferroviario è situato nei pressi <strong>di</strong> E<strong>di</strong>mburgo e, ancora oggi, viene<br />

considerato un capolavoro d’ingegneria. La costruzione del ponte cominciò nel<br />

1883 e terminò, formalmente, con l’inaugurazione del 4 marzo 1890 ad opera del<br />

Principe del Galles, più tar<strong>di</strong> re Edward VII, che collocò l’ultimo chiodo placcato<br />

in oro e opportunamente iscritto.<br />

Il ponte si basa su tre appoggi costruiti in acciaio e calcestruzzo armato. Ogni<br />

appoggio, è costituito da una torre <strong>di</strong> cemento armato alta 104 metri sostenuta da<br />

tubolari a sezione decrescente. Da lì parte una travatura reticolare per sopportare i<br />

carichi delle mensole con minor sforzo. Gli appoggi agli estremi, costituiti da una<br />

sola mensola, sono dotati <strong>di</strong> un contrappeso per riequilibrare gli sforzi<br />

nell’incastro della mensola.<br />

Il Forth Bridge che ha una superficie <strong>di</strong> 58 ettari e un'altezza <strong>di</strong> 137 metri richiese<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 55000 tonnellate <strong>di</strong> acciaio, 20950 metri cubi <strong>di</strong> granito, 6780<br />

metri cubi <strong>di</strong> pietra, 49200 metri cubi <strong>di</strong> calcestruzzo e oltre otto milioni <strong>di</strong> chio<strong>di</strong>.


Strutture metalliche storiche 12<br />

Figura 1.5 Chiodo proveniente dal Forth Bridge (Visitor centre trust Forth Bridge)<br />

Naturalmente una struttura come Forth Bridge, che ancora oggi rappresenta un<br />

capolavoro dell’ingegneria civile, necessita <strong>di</strong> una costante manutenzione che non<br />

essendo stata mai trascurata nel corso degli anni, rende tale ponte tuttora<br />

funzionale in quanto viene attraversato da 200 treni al giorno.<br />

1.5 Garabit Viaduct<br />

Il viadotto <strong>di</strong> Garabit è un ponte ferroviario che attraversa il fiume Truyère vicino<br />

Ruynes nel Cantal (Francia centro-meri<strong>di</strong>onale). Il ponte lungo 565 metri e con un<br />

arco principale <strong>di</strong> 165 metri, è stato costruito tra il 1880 e il 1884 da Gustave<br />

Eiffel, ed è stato inaugurato nel 1885.<br />

Figura 1.6 Garabit Viaduct


Strutture metalliche storiche 13<br />

Tale ponte è situato in una zona montagnosa e sferzata da forti venti. L'opera,<br />

pertanto, richiese prodezze tecniche mai raggiunte fino a quel momento. La<br />

stabilità delle travi-cassoni, facenti funzione <strong>di</strong> puntoni e la resistenza al vento<br />

rappresentarono le vere due sfide nell'attuazione <strong>di</strong> tale progetto.<br />

Gli ingegneri Boyer e Baudry incaricati della costruzione si rivolsero a Gustave<br />

Eiffel proprio per la sua grande esperienza nel settore. Per negare il vento, Eiffel<br />

adottò il concetto <strong>di</strong> capriate con una serie <strong>di</strong> triangoli per attenuare la forza del<br />

vento, e per superare i problemi connessi alle oscillazioni prodotte dal vento<br />

allargò i piloni e gli archi in prossimità dei supporti e alla base.<br />

La novità del progetto consistette nella grande altezza tra la strada ferrata e il<br />

corso d'acqua, ovvero 122 metri. Questo tipo <strong>di</strong> viadotto detto "ad arco" riprende<br />

quello sperimentato <strong>sul</strong> fiume Douro. La costruzione richiese ben due anni <strong>di</strong><br />

lavoro più un anno per l'allestimento, nelle zone a<strong>di</strong>acenti, <strong>di</strong> alloggi e mense per<br />

gli operai. L'importanza del viadotto si rivelò strategica anche per la posizione<br />

stessa della strada ferrata situata proprio sotto il piano stradale, il che rendeva<br />

possibile il recupero <strong>di</strong> quei vagoni che, forti venti, avrebbero potuto capovolgere.<br />

(Billington 1983).<br />

1.6 Brooklyn Bridge<br />

Un’ulteriore innovazione tecnologica, per quanto riguarda i ponti è rappresentata<br />

dalla progettazione e costruzione del ponte <strong>di</strong> Brooklyn che è uno dei più antichi<br />

ponti in sospensione negli Stati Uniti.<br />

Il Ponte <strong>di</strong> Brooklyn, completato nel 1883 ad opera dell'ingegnere tedesco John<br />

Augustus Roebling, collega tra <strong>di</strong> loro l'isola <strong>di</strong> Manhattan ed il quartiere <strong>di</strong><br />

Brooklyn (un tempo due citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>stinte dello Stato <strong>di</strong> New York, oggi due<br />

quartieri <strong>di</strong> New York) attraversando il fiume East River.


Strutture metalliche storiche 14<br />

Figura 1.7 Brooklyn Bridge<br />

La costruzione del ponte iniziò nel 1867, richiese la manodopera <strong>di</strong> 600 operai e<br />

venne definitivamente aperto al transito il 24 maggio 1883. Il ponte è costituito da<br />

4 cavi d'acciaio assicurati ad ancoraggi fissati ad apposite piastre (una per ogni<br />

cavo) contenute all'interno <strong>di</strong> calotte <strong>di</strong> granito alte fino a 3 metri e poste agli<br />

estremi del ponte stesso. Ogni cavo è composto da 5657 Km <strong>di</strong> filo d'acciaio<br />

galvanizzato con zinco al fine <strong>di</strong> renderlo resistente al vento, ed alla pioggia. Due<br />

piloni, posti a circa 300 metri dalle calotte, poggiano su gran<strong>di</strong> cassoni, e vengono<br />

utilizzati come punti <strong>di</strong> ancoraggio per i cavi grazie a piastre a sella poste <strong>sul</strong>le<br />

loro sommità. La base del ponte invece è costituita da travi <strong>di</strong> acciaio del peso <strong>di</strong> 4<br />

tonnellate ciascuna assicurate a tiranti verticali (assicurati a loro volta a tiranti<br />

<strong>di</strong>agonali) il cui scopo è mantenerle in posizione. Il ponte una volta completato si<br />

presentava con una struttura a 5 corsie. In passato le due corsie esterne venivano<br />

impiegate per il transito <strong>di</strong> carrozze, le due corsie interme<strong>di</strong>e per il transito delle<br />

cabine della teleferica e la corsia centrale per quello dei pedoni. Oggi le corsie<br />

esterne ed interme<strong>di</strong>e (<strong>di</strong>ventate 6 in totale, 3 destinate al traffico in <strong>di</strong>rezione<br />

Brooklyn e 3 destinate a quello in <strong>di</strong>rezione Manhattan) sono destinate ai mezzi a<br />

motore e quella centrale è <strong>di</strong>venuta per metà pista pedonale e per metà pista<br />

ciclabile. (Cook, Richard J. 1987)


Strutture metalliche storiche 15<br />

1.7 Golden Gate Bridge<br />

Nell’ambito dei ponti sospesi, un altro capolavoro ingegneristico è quello relativo<br />

al Ponte che sovrasta il Golden Gate, lo stretto che collega l'Oceano Pacifico con<br />

la Baia <strong>di</strong> San Francisco. L'idea <strong>di</strong> un ponte che collegasse San Francisco e la<br />

Marin county fu proposta dall'ingegnere James Wilkins in un articolo in cui ne<br />

sosteneva l'utilità per rendere più sicura e veloce la traversata dello stretto, fino ad<br />

allora fatta via mare. Il ponte guadagnò il suo nome nel 1917, quando fu così<br />

nominato dall'ingegnere urbanistico della città <strong>di</strong> San Francisco M. H.<br />

O'Shaughnessy. Tutto il tratto occupato dal ponte, includendo anche il tratto per<br />

salire e scendere dallo stesso, è lungo 2,71 km; la <strong>di</strong>stanza tra le torri cioè la luce<br />

della campata principale è pari a 1,282 m, e lo spazio <strong>di</strong>sponibile sotto il ponte è<br />

<strong>di</strong> 67 m con con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> alta marea.<br />

Figura 1.8 Golden Gate Bridge<br />

In questa tipologia <strong>di</strong> ponte la travata principale è sorretta da tiranti metallici<br />

collegati ad una o più funi; il <strong>di</strong>ametro dei cavi della sospensione principale è<br />

91,34 cm. Quando è stato costruito nel 1937, Il Golden Gate Bridge è <strong>di</strong>ventato il<br />

più grande ponte a sospensione del globo dell'epoca ed è <strong>di</strong>ventato il simbolo,<br />

internazionalmente riconosciuto, <strong>di</strong> San Francisco. Il ponte fu dovuto all'ingegno e<br />

alla straor<strong>di</strong>naria bravura <strong>di</strong> Joseph Baermann Strauss, un ingegnere responsabile<br />

<strong>di</strong> oltre 400 ponti mobili, ma tutti molto più piccoli e situati più nell'entroterra<br />

rispetto al nuovo progetto. Iniziò nel 1927 coi primi <strong>di</strong>segni che erano ben lontani


Strutture metalliche storiche 16<br />

dall'essere approvati, e spese oltre un decennio alla ricerca <strong>di</strong> sostenitori. Il<br />

progetto iniziale <strong>di</strong> Strauss comprendeva una trave a mensola massiccia su ogni<br />

lato, connesse da un segmento centrale sospeso. Altre figure chiave nella nascita<br />

dell'opera furono Irving Morrow, responsabile per le decorazioni e la scelta del<br />

colore, l'ingegner Charles Alton Ellis ed il progettista <strong>di</strong> ponti Leon Moisseiff, che<br />

collaborarono alla risoluzione dei problemi <strong>di</strong> calcolo ingegneristico.<br />

La costruzione iniziò il 5 gennaio 1933 e fu completato nell'aprile del 1937 e fu<br />

aperto ai pedoni il 27 maggio dello stesso anno. Il giorno seguente, a<br />

mezzogiorno, il presidente Roosevelt, da Washington <strong>di</strong>ede il via ufficiale al<br />

traffico <strong>di</strong> veicoli attraverso il ponte, premendo un pulsante. L'ampiezza della<br />

parte centrale del Golden Gate è stata la più lunga tra i ponti sospesi fino al 1964,<br />

quando il Ponte <strong>di</strong> Verrazano (Verrazano Narrows Bridge fu eretto per unire<br />

Staten Island con Brooklyn, due quartieri <strong>di</strong> New York City. Al momento della<br />

sua costruzione il Golden Gate possedeva inoltre le torri <strong>di</strong> sospensione più alte<br />

del mondo ( 225 m sopra il livello dell’acqua) e detenne questo record fino in<br />

tempi recenti. Attualmente il ponte sospeso più lungo del mondo si trova in<br />

Giappone ed è il Ponte <strong>di</strong> Akashi-Kaikyo. Per quanto riguarda l’aspetto<br />

manutentivo del ponte è importante sottolineare che nella sua storia ha subito<br />

<strong>di</strong>versi interventi <strong>di</strong> verniciatura. In origine era verniciato con minio rosso e<br />

vernice al piombo. A metà degli anni Sessanta prese il via un programma per<br />

prevenire la corrosione che consisteva nell'asportazione della vernice originale<br />

sostituendola con una a base <strong>di</strong> emimorfite (un silicato idrato <strong>di</strong> zinco) ricoperta<br />

da vernice vinilica. Dal 1990 il rivestimento usato è acrilico. Il programma è stato<br />

completato nel 1995 e attualmente ben 38 pittori lavorano costantemente per<br />

mantenere in buone con<strong>di</strong>zioni lo strato <strong>di</strong> vernice che protegge il ponte.<br />

Figura 1.9 Colpo d’occhio che regala il Golden Bridge a quanti, provenienti dall’oceano, entrano<br />

nella Baia <strong>di</strong> San Francisco


Strutture metalliche storiche 17<br />

1.8 Sydney Harbour Bridge<br />

Il ponte Harbour <strong>di</strong> Sidney, a livello locale soprannominato il Coathanger, è un<br />

ponte ad arco <strong>di</strong> acciaio, a<strong>di</strong>bito al trasporto ferroviario, veicolare e pedonale. Il<br />

progetto <strong>di</strong> costruzione ha avuto inizio nel 1923, ad opera Bradfield e la<br />

partecipazione <strong>di</strong> più persone tra cui Laurence Ennis, Ralph Freeman, Arthur<br />

Plunkett. La costruzione del ponte ha avuto inizio nel <strong>di</strong>cembre del 1928 ed è stata<br />

affidata a Dorman Long e Co.<br />

Figura 1.10 Vista notturna del Sydney Harbour Bridge<br />

La costruzione dell’arco, che presenta un’altezza dal livello del mare <strong>di</strong> 134 metri,<br />

è stata avviata da due lati opposti e durante la costruzione, le due metà dell’arco<br />

sono state mantenute da numerosi cavi <strong>di</strong> sostegno. Una volta completate, i cavi<br />

sono stati rilasciati lentamente, ed è stato, quin<strong>di</strong>, possibile collegarle tra loro.<br />

Tale ponte è stato concluso il 19 agosto 1930. Il 19 gennaio 1932, il primo treno<br />

<strong>di</strong> prova, una locomotiva a vapore, ha attraversato il ponte. Circa 90 locomotive<br />

hanno attraversato il ponte nei mesi che seguirono, come parte <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> test<br />

per garantirne la sicurezza.Nella costruzione del ponte circa il 79% <strong>di</strong> acciaio è<br />

stato realizzato a Middlesbrough, nel nord-est dell'Inghilterra. Il resto è stato<br />

realizzato in Australia, sede del ponte. Il peso totale del ponte è <strong>di</strong> 52.800<br />

tonnellate, e sono stati utilizzati sei milioni <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> per i collegamenti delle parti<br />

in acciaio. I chio<strong>di</strong> sono stati realizzati nel Lancashire in Inghilterra.


Strutture metalliche storiche 18<br />

(a) (b)<br />

Figura 1.11 Particolare del ponte che evidenzia le <strong>unioni</strong> chiodate (a), chiodo restaurato<br />

proveniente dal SydneyHarbour Bridge (b) (Mackaness, 2006)<br />

1.9 Torre Eiffel<br />

La torre Eiffel, nell’ambito delle costruzioni metalliche, rappresenta una delle<br />

strutture più importanti al mondo ed è <strong>di</strong>ventata nel corso degli anni l’icona della<br />

Francia. La struttura, progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel, fu costruita tra il<br />

1887 e il 1889 come l’arco <strong>di</strong> ingresso per l’Esposizione universale, una fiera<br />

mon<strong>di</strong>ale per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese.<br />

Figura 1.12 Torre Eiffel


Strutture metalliche storiche 19<br />

Un aspetto importante dal punto <strong>di</strong> vista ingegneristico è quello relativo alla forma<br />

della torre. Infatti, oltre che all’aspetto artistico, essa fu determinata dalla<br />

resistenza del vento e proprio per questo è una struttura molto aerata.<br />

La struttura metallica della torre pesa 7300 tonnellate, mentre l’intera struttura,<br />

compresi i componenti non metallici è <strong>di</strong> circa 10000 tonnellate. Per<br />

l’assemblaggio delle parti metalliche furono impiegati trecento metalmeccanici<br />

che lavorarono 18.038 pezzi <strong>di</strong> ferro forgiato, utilizzando due milioni e mezzo <strong>di</strong><br />

chio<strong>di</strong>. (Billington, 1983).


Strutture metalliche storiche 20


Unioni chiodate in acciaio 21<br />

CAPITOLO II<br />

Unioni chiodate in acciaio<br />

2.1 Tecnologia chiodatura<br />

2.1.1 Generalità<br />

I collegamenti costituiscono la parte più delicata delle costruzioni metalliche; da<br />

qui la necessità <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care loro uno stu<strong>di</strong>o accurato. I collegamenti (chiodature,<br />

bullonature e saldature) sono <strong>di</strong>spositivi atti a realizzare la continuità <strong>di</strong> un singolo<br />

elemento strutturale costituito da lamiere e/o profilati (si tratta delle cosiddette<br />

<strong>unioni</strong> correnti) o per unire tra loro più elementi strutturali concorrenti a formare<br />

l’intera costruzione (si parla, allora, <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> <strong>di</strong> forza). Le <strong>unioni</strong> correnti<br />

consentono, ad esempio, <strong>di</strong> formare una trave, componendo lamiere e/o profilati;<br />

le <strong>unioni</strong> <strong>di</strong> forza consentono <strong>di</strong> realizzare una struttura, più o meno complessa,<br />

utilizzando laminati e profilati prodotti dall’industria siderurgica (ed anche,<br />

eventualmente, elementi composti, realizzati con le <strong>unioni</strong> correnti). Se non<br />

esistessero i collegamenti, dovremmo limitarci ad utilizzare singolarmente gli<br />

elementi monolitici prodotti dall’industria siderurgica; mentre, grazie ai<br />

collegamenti, possiamo mettere insieme tra loro più elementi per formare una<br />

struttura; ad esempio, un telaio.<br />

I collegamenti chiodati sono stati i primi ad apparire, nella seconda metà del<br />

secolo XIX, <strong>sul</strong>la scena della tecnologia moderna. I collegamenti chiodati in auge<br />

nell’800 e in buona parte della prima metà del 900, a caldo, sono, in effetti, caduti<br />

in <strong>di</strong>suso. I chio<strong>di</strong> da ribattere a freddo (chiamati rivetti o ribattini) sono, invece,<br />

ancora largamente usati nelle <strong>unioni</strong> <strong>di</strong> lamiere sottili e <strong>di</strong> leghe leggere.<br />

Di solito la riba<strong>di</strong>tura a freddo si adotta nel caso <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro (d <<br />

6 mm), per chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro compreso tra 6 e 10 mm è possibile sia la riba<strong>di</strong>tura<br />

a freddo, sia quella a caldo, mentre decisamente è preferita la riba<strong>di</strong>tura a caldo<br />

per <strong>di</strong>ametri maggiori <strong>di</strong> 10 mm. I rivetti sono molto usati nell’industria<br />

automobilistica, aeronautica e navale: tale rilevante <strong>di</strong>ffusione ha portato alla<br />

produzione <strong>di</strong> numerosi tipi <strong>di</strong> ribattini (a testa tonda, cilindrica, svasata), anche<br />

costituiti da materiali <strong>di</strong>versi oltre all’acciaio.


Unioni chiodate in acciaio 22<br />

Le <strong>unioni</strong> chiodate, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quelle bullonate, non possono essere<br />

scomposte, a meno che non si <strong>di</strong>struggono gli elementi <strong>di</strong> connessione, asportando<br />

con lo scalpello o con la fiamma ossidrica una delle teste dei chio<strong>di</strong>. I<br />

collegamenti bullonati presentano il vantaggio <strong>di</strong> una più rapida ed economica<br />

realizzazione; consentono, inoltre, un’agevole trasformazione delle strutture<br />

grazie alla facilità dello smontaggio.<br />

I bulloni, ovviamente, esistevano anche quando i chio<strong>di</strong> erano al culmine del<br />

successo (dalla fine dell’800 ai primi decenni del 900). Essi erano usati al posto<br />

dei chio<strong>di</strong> o quando lo spessore dei pezzi da collegare era notevole o quando gli<br />

stessi chio<strong>di</strong> sarebbero stati sollecitati a trazione.<br />

I chio<strong>di</strong> erano montati a caldo, venivano riscaldati al calor rosso e si allungavano.<br />

Raffreddandosi, poi, tendevano ad accorciarsi per ritornare all’originaria<br />

configurazione, ma erano contrastati dallo spessore dei pezzi collegati; ragion per<br />

cui si destavano, nei gambi, tensioni <strong>di</strong> trazione tanto più forti quanto più i chio<strong>di</strong><br />

stessi erano lunghi e non <strong>di</strong> rado dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza del limite elastico.<br />

A volte si assisteva alla rottura del chiodo, per <strong>di</strong>stacco della testa del gambo,<br />

soltanto per effetto delle tensioni interne dovute al raffreddamento e perciò i<br />

chio<strong>di</strong> lunghi (per i quali si avevano fortissime tensioni interne dovute al<br />

raffreddamento) venivano sostituiti dai bulloni. Non sembrando opportuno<br />

affidare ai chio<strong>di</strong> ulteriori sforzi <strong>di</strong> trazione, essi erano rimpiazzati dai bulloni<br />

anche quando potevano essere soggetti a trazione. Pertanto i bulloni avevano un<br />

ruolo secondario, rispetto ai chio<strong>di</strong>, e venivano utilizzati per soluzioni <strong>di</strong> ripiego,<br />

in quelle circostanze in cui i chio<strong>di</strong> non davano grande affidamento.<br />

Con la chiodatura (o bullonatura) non è possibile collegare <strong>di</strong>rettamente due<br />

lamiere poste ad angolo retto; l’industria siderurgica dovette perciò creare<br />

opportuni profilati e cioè angolari a lati uguali o <strong>di</strong>seguali per consentire tale<br />

collegamento.<br />

Nella figura seguente è riportata la sezione <strong>di</strong> una vecchia trave in acciaio, in<br />

composizione chiodata, tratta da un testo degli anni ’20 (Emilio Marrullier,<br />

Costruzione degli e<strong>di</strong>fizi, Ed.UTET, Torino, 1925).


Unioni chiodate in acciaio 23<br />

Figura 2.1 Vecchia trave in acciaio con <strong>unioni</strong> chiodate (Marrullier E., 1925)<br />

Ai chio<strong>di</strong> necessari a riunire due profilati si potrebbe sostituire un unico perno <strong>di</strong><br />

grande <strong>di</strong>ametro; questo tipo <strong>di</strong> collegamento è stato però subito abbandonato,<br />

perché non assicurava alle membrature la necessaria rigi<strong>di</strong>tà ed è oggi adottato<br />

solo nei casi in cui parti <strong>di</strong> una stessa struttura devono essere collegate fra loro<br />

con una cerniera per eliminare la trasmissione <strong>di</strong> momenti flettenti.<br />

Elementi caratteristici dei chio<strong>di</strong> sono il fusto e la testa. In figura sono riportati<br />

solo alcuni dei tipi <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> esistenti (generalmente usati, nei lavori <strong>di</strong><br />

carpenteria, sono quelli a testa tonda stretta, più semplici da montare perché non<br />

richiedono smussature dei fori, ma una semplice sbavatura degli orli).<br />

Figura 2.2 Tipologie della testa <strong>di</strong> un chiodo


Unioni chiodate in acciaio 24<br />

Il fusto, all’incirca cilindrico, deve avere lunghezza tale che la parte sporgente dai<br />

pezzi da collegare abbia un volume sufficiente per l’esecuzione della seconda<br />

testa.<br />

Se s è lo spessore totale da chiodare (serraggio) e d il <strong>di</strong>ametro del foro, la<br />

lunghezza totale del fusto si farà circa (Masi):<br />

l = 1,1 s + 1,3 d (1.1)<br />

Nella figura 2.3 (a), sono in<strong>di</strong>cate le <strong>di</strong>mensioni dei chio<strong>di</strong> a testa tonda stretta<br />

(adatti particolarmente per carpenteria metallica) con le relative lunghezze da<br />

adottare. Se la sporgenza della testa fosse <strong>di</strong> ingombro, si ricorre a chio<strong>di</strong> a testa<br />

svasata con calotta (figura 2.3 (c)) o ad<strong>di</strong>rittura svasata piana (figura 2.3 (b)).<br />

Figura 2.3 Dimensioni caratteristiche dei chio<strong>di</strong><br />

Nella tabella seguente sono riportate, con riferimento alla figura e con misure<br />

espresse in mm, le caratteristiche geometriche dei chio<strong>di</strong> a testa tonda, svasata e<br />

rasa per i <strong>di</strong>ametri più comunemente usati.


Unioni chiodate in acciaio 25<br />

Figura 2.4 Geometrie caratterizzanti i chio<strong>di</strong><br />

Le <strong>unioni</strong> chiodate possono essere effettuate per sovrapposizione dei due tronconi,<br />

con coprigiunto semplice, con doppio coprigiunto.<br />

(a) (b) (c)<br />

Figura 2.5 Sovrapposizione dei due tronconi (a), coprigiunto semplice (b),<br />

doppio coprigiunto (c)<br />

Nel caso in cui la giunzione sia realizzata per sovrapposizione o con coprigiunto<br />

semplice, ogni chiodo sarà sollecitato alla recisione in una sola sezione.<br />

Nel terzo caso, invece, ogni chiodo presenterà due sezioni che resistono alla<br />

recisione; inoltre non sono presenti le eccentricità <strong>di</strong> tiro che nascono per i primi<br />

due casi.


Unioni chiodate in acciaio 26<br />

2.1.2 Modalità <strong>di</strong> posa in opera<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tecnologico, le <strong>unioni</strong> chiodate, oggetto <strong>di</strong> questo lavoro sono<br />

realizzate con i chio<strong>di</strong> formati a caldo, è opportuno quin<strong>di</strong> descrivere le varie fasi<br />

che si eseguono per la realizzazione <strong>di</strong> tali collegamenti, per meglio comprendere<br />

le caratteristiche che ne regolano il <strong>comportamento</strong>.<br />

Le parti da collegare, che possono essere piatti o profilati, vengono bloccate da<br />

morsetti o da bulloni avendo cura <strong>di</strong> far coincidere perfettamente i fori nei quali<br />

andrà inserito il chiodo. Prima <strong>di</strong> essere lavorato, il chiodo presenta solo una testa<br />

semisferica, perfettamente centrata con l’asse del gambo tronco-conico ad essa<br />

collegato, e viene poi riscaldato in una apposita forgia dove raggiunge la<br />

temperatura <strong>di</strong> 1100 °C.<br />

Figura 2.6 Riscaldamento dei chio<strong>di</strong> (Vermes William, 2007)<br />

A questo punto viene prelevato dalla forgia utilizzando una pinza, ripulito da<br />

eventuali scorie e depositi <strong>di</strong> cenere ed inserito all’interno del foro con l’aiuto <strong>di</strong><br />

qualche colpo <strong>di</strong> martello. In questa fase chi opera deve farlo con la necessaria<br />

rapi<strong>di</strong>tà, in modo tale che il chiodo inserito nel foro abbia mantenuto una<br />

temperatura alta abbastanza per essere lavorato (circa 900 °C).


Unioni chiodate in acciaio 27<br />

(a) (b)<br />

Figura 2.7 Posa in opera del chiodo (a), ribattitura del chiodo (b), (Vermes William, 2007)<br />

Con altrettanta rapi<strong>di</strong>tà intervengono altri due operai, uno addetto al<br />

posizionamento del fermo (detto reggicontro) che va mantenuto pressato <strong>sul</strong>la<br />

testa del chiodo mentre un altro operaio ribatte il chiodo dal lato opposto. Per la<br />

ribattitura sono stati congegnati <strong>di</strong>versi strumenti, il più efficace ed il più<br />

utilizzato è una sorta <strong>di</strong> martello pneumatico che comprime il gambo all’interno<br />

del foro fino al riempimento dei vuoti tra le superfici a contatto.<br />

La punta del ribattitore presenta un incavo semisferico ideale per la formazione<br />

della testa del chiodo.<br />

Figura 2.8 Incavo semisferico della punta del ribattitore<br />

Al termine dell’operazione <strong>di</strong> ribattitura viene rimosso il fermo e si lascia<br />

raffreddare il chiodo che <strong>di</strong> conseguenza si accorcia andando a comprimere le<br />

parti collegate grazie all’azione della testa <strong>sul</strong>le superfici a contatto con essa.


Unioni chiodate in acciaio 28<br />

Una volta ripetuta l’operazione per tutti i chio<strong>di</strong> del collegamento, si ottiene una<br />

connessione molto rigida per la mancanza dei vuoti tra i fori ed i chio<strong>di</strong>. La buona<br />

riuscita della procedura ora descritta è fortemente <strong>di</strong>pendente dall’abilità della<br />

manodopera. Tuttavia, nonostante si richiedano operai specializzati, è inevitabile<br />

riscontrare imperfezioni <strong>di</strong> costruzione. Ad esempio, la testa del chiodo formata a<br />

caldo con il ribattitore può non ri<strong>sul</strong>tare perfettamente sferica, oppure non<br />

perfettamente allineata con l’asse del gambo, inoltre non sempre i vuoti vengono<br />

completamente colmati dal chiodo, cosa che peraltro è anche impossibile<br />

verificare con certezza.<br />

In generale, una delle operazioni più delicate e più importanti è la foratura dei<br />

profilati e delle lamiere, <strong>di</strong>pendendo in gran parte da essa la bontà della chiodatura<br />

della costruzione. Il foro può essere ottenuto in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, e cioè: per<br />

punzonatura, o per trapanatura. Nella prima un punzone cilindrico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro<br />

uguale a quello del foro da praticare, è premuto con forza contro il pezzo, così da<br />

spingere fuori un tappo <strong>di</strong> materiale. Nella seconda, una punta <strong>di</strong> elica, posta in<br />

rapida rotazione asporta gradatamente dei trucioli <strong>di</strong> materiale, praticando il foro.<br />

La punzonatura ha lo svantaggio <strong>di</strong> danneggiare il materiale tutto intorno al foro e<br />

tanto più gravemente quanto maggiore è lo spessore da forare.<br />

Pertanto, è ammessa la punzonatura dei fori al <strong>di</strong>ametro definitivo solo per<br />

chiodature <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria importanza statica e sino a 10 mm <strong>di</strong> spessore; per<br />

giunzioni ad attrito tale limite potrà essere superato, purché la punzonatura venga<br />

opportunamente eseguita e controllata, specie al fine <strong>di</strong> evitare la formazione <strong>di</strong><br />

cricche. Negli altri casi si potrà punzonare un foro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro minore <strong>di</strong> quello<br />

definitivo, allargandolo poi me<strong>di</strong>ante alesatura, ciò che permette <strong>di</strong> asportare il<br />

materiale danneggiato. Il <strong>di</strong>ametro del foro punzonato sarà <strong>di</strong> almeno 3 mm<br />

minore del <strong>di</strong>ametro del foro definitivo.<br />

Tale metodo presenta il vantaggio <strong>di</strong> garantire fori esattamente cilindrici e <strong>di</strong><br />

permettere piccole correzioni sia nel <strong>di</strong>ametro sia nella posizione del foro.<br />

Se lo spessore da forare è maggiore del <strong>di</strong>ametro del foro l’unico sistema possibile<br />

è la trapanatura. Per lavorazioni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e grande serie si ricorre frequentemente<br />

a trapani o punzonatrici a controllo numerico, allo scopo <strong>di</strong> assicurare grande<br />

precisione e notevole velocità <strong>di</strong> produzione. E’ vietato l’uso della fiamma per<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> fori per chio<strong>di</strong>. Piatti o lamiere che debbono avere forature<br />

identiche si forano “a pacchetto”, sovrapponendo cioè <strong>di</strong>versi pezzi, in modo da


Unioni chiodate in acciaio 29<br />

effettuarne contemporaneamente la foratura al trapano; ciò consente notevoli<br />

economie <strong>di</strong> lavorazione e il vantaggio <strong>di</strong> avere pezzi perfettamente uguali. La<br />

velocità <strong>di</strong> lavoro può venire accresciuta me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> trapani multipli,<br />

che eseguono contemporaneamente due o più fori. Anche le punzonatrici possono<br />

venire attrezzate con due o più punzoni. Dovendo effettuare dei fori <strong>sul</strong>la<br />

costruzione eseguita o in corso <strong>di</strong> montaggio, si ricorrerà a trapani a mano,<br />

elettrici, o ad aria compressa.<br />

Per quanto riguarda, invece, sempre a carattere generale, l’operazione <strong>di</strong><br />

ribattitura del chiodo viene eseguita in tre mo<strong>di</strong>: a mezzo <strong>di</strong> macchine chiodatrici,<br />

con martelli pneumatici, oppure a mano.<br />

Il sistema più economico e teoricamente migliore è il primo. Le chiodatrici sono<br />

<strong>di</strong> due specie; ad azione <strong>di</strong>retta e in<strong>di</strong>retta, nelle prime la mazza si muove sempre<br />

nella <strong>di</strong>rezione della pressione finale, nelle altre i chio<strong>di</strong> sono premuti<br />

dall’estremità <strong>di</strong> mascelle infulcrate nel mezzo, la forza agente essendo applicata<br />

all’altra estremità della leva. Le macchine più comuni sono azionate da aria<br />

compressa e per lo più sono mobili, essendo sospese a paranchi scorrevoli. Le<br />

chiodatrici idrauliche sono più semplici, ma hanno la svantaggio <strong>di</strong> essere fisse o<br />

almeno <strong>di</strong> avere mobilità limitata. La pressione esercitata deve essere <strong>di</strong> almeno<br />

90 N per millimetro quadrato <strong>di</strong> sezione nominale del chiodo. Col martello<br />

pneumatico si chiodano quelle parti, per le quali è impossibile o praticamente<br />

sconsigliabile ricorrere alle macchine chiodatrici. (Masi, Costruire in acciaio).<br />

In cantiere i chio<strong>di</strong> sono eseguiti a mano; la testa viene forgiata me<strong>di</strong>ante appositi<br />

stampi (buttarole), su cui si batte la mazza. Il chiodo, durante l’azione della mazza<br />

o del martello pneumatico, viene tenuto in sito da un controstampo, che consiste<br />

in una robusta asta <strong>di</strong> ferro avente un’estremità lavorata a coppa, in modo da<br />

ricevere la testa del chiodo. Opportuni contrasti assicurano tale controbuttarola;<br />

talora la forza necessaria allo scopo è fornita dall’aria compressa.<br />

I chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro inferiore a 8 mm vengono riba<strong>di</strong>ti a freddo, gli altri devono<br />

essere riscaldati ad una temperatura opportuna, con l’accortezza <strong>di</strong> non effettuare<br />

un riscaldamento eccessivo che brucerebbe il chiodo, ossidando il materiale.<br />

Il riscaldamento avviene a mezzo <strong>di</strong> piccoli forni a carbone, o meglio a gas o a<br />

naffa o elettrici; in questi ultimi i chio<strong>di</strong> si arroventano per resistenza a causa del<br />

passaggio <strong>di</strong> una corrente elettrica attraverso il loro fusto. Un chiodo “lento” può<br />

facilmente essere scoperto col battere me<strong>di</strong>ante apposito martellino un colpo


Unioni chiodate in acciaio 30<br />

secco su una delle teste, premendo contemporaneamente la mano <strong>sul</strong>l’altra. Dal<br />

suono prodotto e dalle vibrazioni che risente la mano si possono dedurre le<br />

con<strong>di</strong>zioni in cui si trova la chiodatura. Dovendo togliere un chiodo eseguito, si<br />

scalpella via una delle teste e si spinge fuori il fusto con un colpo <strong>di</strong> mazza.<br />

La testa del chiodo si può anche far saltare con l’aiuto della fiamma. Per quanto<br />

concerne la posa in opera della chiodatura, alcuni ri<strong>sul</strong>tati ottenuti da numerose<br />

esperienze, mostrano che le chiodature aventi la massima resistenza allo<br />

scorrimento sono quelle eseguite me<strong>di</strong>ante le macchine chiodatrici, e buoni<br />

ri<strong>sul</strong>tati sono forniti anche dai martelli pneumatici; migliori che dalla chiodatura a<br />

mano, Inoltre è stato notato che le chiodature con fori punzonati hanno resistenze<br />

inferiori del 20% a quelle con fori trapanati (Masi, Costruire in acciaio).<br />

Dopo aver esposto le modalità dell’esecuzione delle chiodature, si è visto che,<br />

tranne per <strong>di</strong>ametri inferiori a 8 mm, la testa del chiodo si esegue a caldo; il fusto<br />

arroventato del chiodo si deforma sotto la pressione esercitata dalla chiodatrice,<br />

sino ad occupare esattamente tutto il foro. Accurate esperienze hanno <strong>di</strong>mostrato<br />

che tuttavia un gioco piccolissimo esiste tra le pareti <strong>di</strong> questo e il gambo del<br />

chiodo, per effetto della <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> volume durante il raffreddamento. A<br />

causa, appunto, <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>minuzione le teste dei chio<strong>di</strong> vengono a premere<br />

fortemente <strong>sul</strong>le parti che collegano, cosicché lo scorrimento <strong>di</strong> queste è impe<strong>di</strong>to<br />

dalle ingenti forze d’attrito che si destano tra le superfici a contatto. Le esperienze<br />

fatte in proposito hanno confermato tale modo <strong>di</strong> vedere e si deve perciò ritenere<br />

che in una chiodatura ben eseguita l’unione sia operata dall’attrito. Tuttavia,<br />

poiché a causa della stessa tensione eccessiva che sollecita il gambo del chiodo,<br />

esso, per snervamento del materiale, può allungarsi, <strong>di</strong>minuendo la pressione<br />

esercitata dalle teste, si esegue in pratica il calcolo della chiodatura facendo<br />

affidamento solo <strong>sul</strong>la resistenza a <strong>taglio</strong> delle sezioni del fusto.<br />

Figura 2.9 Rappresentazione schematica dei chio<strong>di</strong> allentati (Masi,Costruire in acciaio)<br />

Tale ipotesi corrisponderebbe dunque alla realtà nel caso, non improbabile, in cui<br />

i chio<strong>di</strong> allentati non esercitassero alcuna pressione <strong>sul</strong>le parti da essi collegate.


Unioni chiodate in acciaio 31<br />

Lo stu<strong>di</strong>o della tecnologia della chiodatura, in particolare dal punto <strong>di</strong> vista<br />

storico, è stato affrontato, tra gli altri, da Dario Gasparini, Member ASCE, and<br />

David Simmons, che hanno riportato nel loro lavoro “American truss bridge<br />

connections in the 19the century. II: 1850-1900”, una cronistoria dei ponti<br />

americani ed hanno approfon<strong>di</strong>to l’utilizzo e la messa in opera dei chio<strong>di</strong>. In<br />

particolare gli autori sottolineano che dopo l’introduzione del ferro seguì un<br />

periodo <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>namismo caratterizzato e dominato dalla sempre maggiore<br />

emergenza dell’industria per la progettazione dei ponti in ferro, come <strong>di</strong>mostrato<br />

da “The Directory American bridge buil<strong>di</strong>ng companies” (Darnell 1984). Tuttavia<br />

nel frattempo un più recente stu<strong>di</strong>o (Simmons 1989) cominciò ad esplorare le<br />

influenze e il tipo <strong>di</strong> organizzazione <strong>di</strong> una delle imprese più prominenti coinvolta<br />

in tale progettazione.<br />

Tutto ciò condusse al declino della progettazione e costruzione in<strong>di</strong>pendente e<br />

impren<strong>di</strong>toriale dei ponti e <strong>di</strong> conseguenza la maggior parte degli ingegneri<br />

cominciarono ad associarsi in compagnie al fine <strong>di</strong> controllare praticamente la<br />

maggior parte dei progetti per la costruzione <strong>di</strong> tali ponti. Tuttavia ogni<br />

compagnia aveva un suo peculiare stile, curando particolari forme e dettagli<br />

(Cooper 1889) ed ognuna operava in una particolare area geografica.<br />

Dopo un descrizione approfon<strong>di</strong>ta <strong>sul</strong>le tappe e <strong>sul</strong>le innovazioni <strong>di</strong> carattere<br />

strutturale dei ponti, gli autori si occupano delle connessioni chiodate. Essi<br />

affermano che la progettazione <strong>di</strong> connessioni chiodate è tuttora largamente<br />

empirica. Infatti le decisioni circa la grandezza, il numero, il modello, gli spazi e<br />

la <strong>di</strong>stanza tra i chio<strong>di</strong> sono basate su testi, osservazioni e su analisi<br />

approssimative e nonostante l’avvento dei calcolatori, la determinazione delle<br />

tensioni esistenti nelle connessioni chiodate rimane una attività irrime<strong>di</strong>abilmente<br />

complessa a causa del fatto che queste <strong>di</strong>pendono da molti parametri. Infatti non<br />

soltanto il carico e la geometria delle connessioni sono parametri determinanti, ma<br />

anche la forza <strong>di</strong> bloccaggio, l’attrito tra la piastre, le caratteristiche dei fori e i<br />

chio<strong>di</strong>. Tale complessità <strong>di</strong>sorientò gli ingegneri del XIX secolo poiché essi solo<br />

da poco avevano cominciato a sviluppare una filosofia <strong>di</strong> progettazione che<br />

tenesse conto delle tensioni sviluppate nelle travature, poiché queste erano <strong>di</strong>fficili<br />

da calcolare. Tutto ciò condusse gli ingegneri <strong>di</strong> quell’epoca a misurare o<br />

prevedere la resistenza delle connessioni chiodate.


Unioni chiodate in acciaio 32<br />

Nell’ambito della letteratura tecnica (1837-1944) un’importante bibliografia è<br />

stata redatta da Richard De Jonge della società americana d’ingegneria meccanica,<br />

nella quale egli definisce le tappe dello sviluppo delle connessioni chiodate<br />

partendo dall’utilizzo del ferro come materiale da costruzione, passando per<br />

l’acciaio, concentrando la sua attenzione <strong>sul</strong>la resistenza <strong>di</strong> attrito e <strong>sul</strong>le tensioni<br />

<strong>di</strong> lamiere chiodate.<br />

Oltre alla questione centrale <strong>di</strong> come i carichi sono trasferiti le connessioni<br />

chiodate presentavano altri problemi: quale modello <strong>di</strong> chiodo è migliore? Sono<br />

necessari i fori o c’è bisogno della punzonatura? Qual è il processo <strong>di</strong> chiodatura<br />

migliore? Tutte queste questioni furono risolte lentamente e solo dopo numerose<br />

prove sperimentali. La tecnologia della chiodatura si è evoluta dalla tecnica a<br />

mano a tecniche meccaniche. Lineham ne parla nel “Textbook of Mechanical<br />

Engineering” sottolineando che Tweddell introdusse la chiodatura idraulica nel<br />

1865, sviluppò la chiodatura idraulica portabile nel 1971 e per primo la applicò<br />

alla costruzione dei ponti nel 1873 (Primrose street bridge in London).<br />

Oltre a contrasti riguardo ai materiali da utilizzare ve ne furono anche altri circa il<br />

metodo <strong>di</strong> creazione dei fori per i chio<strong>di</strong>. Nel 1885 l’industria ferroviaria riportata<br />

nei testi in<strong>di</strong>cava che nella decade precedente la perforazione era preferita alla<br />

punzonatura ma che con la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materiali più duttili, successivamente,<br />

la spesa <strong>di</strong> perforazione non era più giustificata. Ancora un’altra questione<br />

riguardava il processo <strong>di</strong> chiodatura stesso. Macchinari che chiodavano con un<br />

singolo colpo non furono approvati nel 1870 e a questi fu preferita la chiodatura<br />

con pistone a vapore a colpo multiplo. A partire dal 1880 la chiodatura si basava<br />

su un pistone idraulico la quale aveva il merito <strong>di</strong> associare ad un singolo colpo<br />

chiuso la regolabilità <strong>di</strong> un pistone a vapore. Esso produceva un lavoro che non<br />

richiedeva alcun aiuto supplementare a mano in un processo noto come ribattitura.<br />

Dal 1857 al 1880 ci fu un costante flusso <strong>di</strong> attività negli Stati Uniti concernente<br />

la progettazione <strong>di</strong> ponti a travatura reticolare chiodata, principalmente per i ponti<br />

ferroviari <strong>di</strong> New York Center (NYC). La prima travatura reticolare, mostrata<br />

nella figura 2.10, fu progettata da George E.Gray capo della società ingegneristica<br />

del NYC, con l’aiuto <strong>di</strong> Howard Carroll, un brillante giovane ingegnere irlandese<br />

allievo <strong>di</strong> Sir John MacNeil e pertanto fortemente intriso delle idee inglesi.


Unioni chiodate in acciaio 33<br />

Figura 2.10 NYC Railroad All-Riveted Lattice Trusses<br />

Tali progetti furono, poi, migliorati dai successori <strong>di</strong> Gray: Charles Hilton e<br />

George H.Thomson impegnati nella americanizzazione della travatura reticolare<br />

chiodata. Nella figura 2.11, tratta da Vose (1878), è mostrata una travatura<br />

reticolare progettata da Hilton per il NYC Railroad.<br />

Figura 2.11 Canestota Station All-Riveted Lattice Bridge Designed by Charles Hilton<br />

Nel 1877 in una lettera all’e<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> The Railroad Gazette Hilton notò che nei<br />

precedenti sette anni erano state costruite travature reticolari per una lunghezza <strong>di</strong><br />

oltre otto metri e che ciò era meno della metà della lunghezza totale dei ponti<br />

costruiti negli Stati Uniti. La citazione <strong>di</strong> John Greiner nel suo scritto ( Greiner<br />

1895) sui ponti <strong>di</strong> New York, sollevò <strong>di</strong>scussioni da parte <strong>di</strong> Clarke e Katte che


Unioni chiodate in acciaio 34<br />

entrambi avevano notato la sod<strong>di</strong>sfacente performance della travatura reticolare<br />

per oltre venti anni. Allo scritto <strong>di</strong> Greiner successe uno scritto storico del 1897 <strong>di</strong><br />

Gray con una <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> Thomson. Gray sostenne che nel 1859 il NYC fu il<br />

primo ad essere costruito interamente in ferro con travatura chiodata. Thomson<br />

notò che il primo progetto <strong>di</strong> Carroll fu il ponte <strong>sul</strong> fiume Mohawk a Schenectady<br />

che consisteva in 20,4 m e che la prima specificazione <strong>di</strong> ponti chiodati conosciuta<br />

agli altri come fatta da Carroll è datata 1857. Egli percepì che questo era il<br />

prototipo dei ponti chiodati del 19° secolo. Thomson <strong>di</strong>venne un forte propositore<br />

della travatura chiodata e scrisse nel 1888 un testo ingegneristico che riguardava il<br />

danneggiamento dei ponti chiodati. La posizione <strong>di</strong> Thomson fu fortemente<br />

criticizzata da Cooper (1889) e Waddell (1889) che come esperti della chiodatura<br />

menzionarono appena le travature chiodate nei loro scritti. Cooper notò, solo che<br />

le travi chiodate erano state usate, in genere, totalmente su tutte le ferrovie per<br />

brevi campate e su certe linee ferroviarie su tutte le campate. Inoltre sollevò il<br />

vecchio problema della chiodatura per spiegare che per una lunga campata le<br />

connessioni chiodate nel ponte, necessitano <strong>di</strong> molta cura e se la precisione<br />

ottenibile attraverso i lavori non è sod<strong>di</strong>sfacente, esse non possono essere<br />

accettate. Il conflitto tra la scuola <strong>di</strong> travature chiodate <strong>di</strong> Thomson e la scuola<br />

americana <strong>di</strong> Cooper scoppiò <strong>di</strong> nuovo in seguito al collasso delle connessioni<br />

chiodate <strong>di</strong> Cooper nel ponte <strong>di</strong> Quebec nel 1907. Thomson credeva<br />

profondamente che le travature costituenti i ponti meritavano più riconoscimento<br />

per lo sviluppo delle procedure <strong>di</strong> progettazione e le pratiche <strong>di</strong> costruzione dei<br />

collegamenti chiodati. Egli attaccò anche l’aspetto ingegneristico della<br />

deformazione della lamiera, avvenute presumibilmente perché le tali travature<br />

chiodate erano conosciute per essere staticamente indeterminate e quin<strong>di</strong> le forze<br />

erano state stimate utilizzando meto<strong>di</strong> approssimativi che furono spiegati nello<br />

scritto <strong>di</strong> Vose (1878). Molto probabilmente la scienza ingegneristica ben<br />

sviluppata <strong>sul</strong> calcolo delle forze con meto<strong>di</strong> staticamente determinati indussero<br />

gli ingegneri ad abbandonare il metodo approssimativo e ciò comportò che la<br />

travatura reticolare cadde in <strong>di</strong>suso sebbene, in genere, aveva ottenuto buoni<br />

ri<strong>sul</strong>tati. Come notato da DeJonge test su larga scala sui collegamenti chiodati<br />

furono fatti in Inghilterra e negli Stati Uniti nel 1880. Nel 1879 l’Institution of<br />

Mechanical Engineers <strong>di</strong> Londra formò una commissione <strong>di</strong> ricerca <strong>sul</strong>le<br />

connessioni chiodate. Le relazioni della commissione, la maggior parte delle quali


Unioni chiodate in acciaio 35<br />

furono autorizzate da Alexander B.W.Kenney furono rilasciate perio<strong>di</strong>camente nel<br />

1880 (DeJonge 1945). Negli Stati Uniti il Watertown Arsenal in Massachusetts<br />

cominciò a testare tali connessioni nel 1881. Relazioni sui test furono<br />

commissionate quasi ogni anno dal 1882 al 1891. L’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong><br />

produsse anche dei testi come The Berlin Iron Bridge Co. e George S.Morison.<br />

Questi altri test dettarono le basi per il metodo conservativo per determinare il<br />

numero dei chio<strong>di</strong> richiesti per trasferire un carico. Ruoli empirici per le<br />

<strong>di</strong>mensioni dei chio<strong>di</strong> e la loro <strong>di</strong>stanza furono pubblicate da Lloyd’s Register<br />

(Mercur 1891), l’asse del commercio inglese, Cooper (1888) e altri. Cosi furono<br />

sviluppati dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione e furono introdotti i chiodatori idraulici<br />

portatili come quello progettato da Chester B. Albre, che fu brevettato nel 1896 ed<br />

è mostrato nella figura 2.12. Esso <strong>di</strong>venne ampiamente <strong>di</strong>sponibile <strong>sul</strong> mercato.<br />

Figura 2.12 Portable Hydraulic Riveter Patented by Chester B. Albree in 1896<br />

Sistemi pneumatici nel campo della chiodatura, incluso il martello pneumatico a<br />

lungo colpo, mostrato nella figura 2.13 (Boyer 1900) fu sviluppato nel 1890.


Unioni chiodate in acciaio 36<br />

Figura 2.13 The Boyer Long-Stroke Pneumatic Hammer<br />

L’abilita crescente <strong>di</strong> progettazione ed esecuzione delle connessioni chiodate, fu<br />

alla base della progettazione <strong>di</strong> The Firth of Forth Rail Bridge e della travatura ad<br />

arco del Leffert Buck’s Niagara Gorge, completato nel 1897 (Buck 1898).<br />

Lindenthal commentò che l’utilizzo dei ri<strong>sul</strong>tati raggiunti da Buck furono una<br />

deviazione dalla pratica americana.<br />

La figura 2.14, tratta dal libro <strong>di</strong> Kunz (con Amman) mostra un ponte a traliccio<br />

con <strong>unioni</strong> chiodate relativo al Pennsylvania Railroad (PRR). Esso rappresenta il<br />

punto finale dell’evoluzione delle connessioni chiodate nel corso del 19° secolo,<br />

molto <strong>di</strong>stante dalle precedenti connessioni con pezzi fusi e collegamenti<br />

artigianali eseguite dalle compagnie <strong>di</strong> ponti.


Unioni chiodate in acciaio 37<br />

Figura 2.14 PRR All-Riveted Bridge Built in 1909


Unioni chiodate in acciaio 38<br />

2.2 Stato dell’arte: stu<strong>di</strong> teorici, numerici, sperimentali<br />

Negli ultimi anni sono state condotte svariate ricerche su questo tipo <strong>di</strong><br />

connessioni, sia me<strong>di</strong>ante l’esecuzione <strong>di</strong> prove in laboratorio, sia avvalendosi dei<br />

più moderni meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo agli elementi finiti, tutte volte all’analisi delle<br />

variabili che influiscono <strong>sul</strong>la resistenza e la deformabilità <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />

connessioni. G.L. Kulak, J.W. Fisher e J.H.A. Struik hanno raccolto molti dei<br />

ri<strong>sul</strong>tati <strong>di</strong> varie campagne <strong>di</strong> ricerca nel loro lavoro “Guide to design criteria for<br />

bolted and riveted joints”. In particolare nel capitolo 3, interamente de<strong>di</strong>cato ai<br />

chio<strong>di</strong>, presentano la chiodatura come uno dei più antichi meto<strong>di</strong> per la<br />

connessione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> acciaio sebbene attualmente l’utilizzo dei chio<strong>di</strong> sia<br />

stato soppiantato dall’avvento dei bulloni ad alta resistenza e dalle nuove tecniche<br />

<strong>di</strong> saldatura, lo stu<strong>di</strong>o delle connessioni chiodate resta molto importante per la<br />

riabilitazione delle strutture esistenti che presentano queste connessioni.<br />

La formazione del chiodo prevede l’inserimento dello stesso nei fori dei piatti da<br />

collegare con la conseguente formazione della testa del chiodo dalla parte del<br />

gambo che fuoriesce. In genere i fori sono <strong>di</strong> 1/16 in. Maggiori del <strong>di</strong>ametro<br />

nominale del chiodo. La testa viene realizzata forgiando rapidamente il gambo<br />

con un martello pneumatico apposito, mentre il <strong>di</strong>ametro del gambo aumenta<br />

riempiendo il vuoto tra esso e le pareti del foro. Quando il chiodo si raffredda si<br />

accorcia, stringendo i piatti che unisce. Alla fine del processo è presente una certa<br />

forza <strong>di</strong> precompressione nel chiodo.<br />

Alcuni test hanno <strong>di</strong>mostrato che tale sforzo provoca tensioni prossime alla<br />

tensione <strong>di</strong> snervamento del chiodo, inoltre più aumenta la lunghezza del chiodo,<br />

maggiore sarà la precompressione.


Unioni chiodate in acciaio 39<br />

Figura 2.15 Sezioni <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> messi in opera<br />

Tale precompressione contribuisce alla resistenza allo scorrimento della<br />

connessione, come accade per i bulloni ad alta resistenza, pur essendo molto<br />

minore dello sforzo prodotto da questi ultimi.<br />

Anche il riempimento del foro <strong>di</strong>pende dalla lunghezza del chiodo, minore sarà<br />

tale lunghezza maggiore sarà il grado <strong>di</strong> riempimento del foro, come mostrato<br />

dalla precedente figura.<br />

La resistenza a trazione del chiodo formato a caldo <strong>di</strong>pende dalle caratteristiche<br />

del materiale e dal processo <strong>di</strong> installazione. Alcuni test <strong>di</strong>mostrano come la<br />

temperatura iniziale e il tempo impiegato per il riscaldamento del chiodo siano<br />

parametri trascurabili sotto questo aspetto, mentre incide la macchina usata per la<br />

formazione della testa, che può produrre un incremento <strong>di</strong> resistenza a trazione<br />

anche dell’or<strong>di</strong>ne del 20%. Tale aumento <strong>di</strong> resistenza e però accompagnato da<br />

una riduzione dell’allungamento. Più il chiodo è lungo più si riduce la resistenza a<br />

trazione, ma ai fini pratici tale andamento può essere trascurato e non si farà<br />

<strong>di</strong>fferenza in termini <strong>di</strong> resistenza a trazione tra un chiodo corto ed uno lungo. La<br />

precompressione non incide <strong>sul</strong>la resistenza a trazione.<br />

Molti test sono stati effettuati per valutare la resistenza a <strong>taglio</strong> <strong>di</strong> un chiodo. Il<br />

coefficiente me<strong>di</strong>o che rappresenta il rapporto tra resistenza a <strong>taglio</strong> e a trazione è<br />

pari a 0.75, e varia tra 0.67 e 0.83. Tale ampio intervallo è giustificato dalle<br />

svariate procedure <strong>di</strong> prova e dalla variabili che entrano in gioco nel processo <strong>di</strong><br />

formazione del chiodo.


Unioni chiodate in acciaio 40<br />

Nella figura seguente sono riportati i ri<strong>sul</strong>tati <strong>di</strong> prove a <strong>taglio</strong> su chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />

lunghezza:<br />

Figura 2.16 Diagramma riassuntivo delle prove a <strong>taglio</strong><br />

Il chiodo più lungo, nelle fasi iniziali <strong>di</strong> carico, presenta deformazioni maggiori<br />

principalmente dovute agli affetti della flessione. Comunque la resistenza ultima<br />

non è inficiata da questo fenomeno.<br />

Alcuni ri<strong>sul</strong>tati evidenziano una riduzione <strong>di</strong> resistenza per i chio<strong>di</strong> caricati da<br />

<strong>taglio</strong> singolo rispetto a quelli caricati da un <strong>taglio</strong> doppio. Questo fatto è causato<br />

dalle forze fuori piano e dagli sforzi secondari dovuti all’eccentricità del carico<br />

applicato. Infatti nella maggior parte delle prove a <strong>taglio</strong> singolo il chiodo non è<br />

soggetto a sforzi <strong>di</strong> <strong>taglio</strong> puro, mentre se in queste prove viene impe<strong>di</strong>ta la<br />

deformazione fuori piano del provino la resistenza è paragonabile a quella<br />

ricavata da prove a <strong>taglio</strong> simmetriche.<br />

Ulteriori test sono stati programmati per fornire informazioni riguardo il<br />

<strong>comportamento</strong> <strong>di</strong> un singolo chiodo sottoposto a varie combinazioni <strong>di</strong> trazione e<br />

<strong>taglio</strong>. Tra le variabili considerate c’erano la lunghezza del gambo, il <strong>di</strong>ametro del<br />

chiodo ed il processo <strong>di</strong> formazione del chiodo. Nessuna <strong>di</strong> queste ha riscontrato<br />

significativi effetti sui ri<strong>sul</strong>tati ottenuti. Solo la lunghezza del gambo ha mostrato<br />

una tendenza nella riduzione del carico. Con il variare della combinazione <strong>di</strong>


Unioni chiodate in acciaio 41<br />

carico da trazione pura a <strong>taglio</strong> puro si osserva una significativa riduzione della<br />

capacità <strong>di</strong> deformazione, come si evince dalla foto:<br />

Figura 2.17 Chio<strong>di</strong> testati sotto le varie combinazioni <strong>di</strong> carico<br />

Dai ri<strong>sul</strong>tati delle prove si è ricavata una funzione ellittica che definisce la<br />

resistenza del chiodo:<br />

In cui x rappresenta il rapporto tra lo sforzo <strong>di</strong> <strong>taglio</strong> e la resistenza a trazione, e y<br />

il rapporto tra lo sforzo <strong>di</strong> trazione e la resistenza a trazione.<br />

La figura seguente mostra il confronto tra il grafico <strong>di</strong> questa funzione e i ri<strong>sul</strong>tati<br />

delle prove.


Unioni chiodate in acciaio 42<br />

Figura 2.18 Confronto dati numerici e sperimentali<br />

Nel capitolo 5 dello stesso lavoro gli autori analizzano il <strong>comportamento</strong> delle<br />

connessioni simmetriche prima che si raggiunga lo scorrimento e quando invece<br />

lo scorrimento avviene e i bulloni lavorano a <strong>taglio</strong>.<br />

Prima che venga attinto lo scorrimento, la connessione lavora tramite la forza <strong>di</strong><br />

attrito che si sviluppa tra i piatti collegati, che è funzione della pretensione dei<br />

bulloni e delle caratteristiche <strong>di</strong> attrito del materiale, nonché del numero <strong>di</strong> bulloni<br />

e delle superfici a contatto. La forza totale che sviluppa la connessione sarà:<br />

Figura 2.19 Schema delle forze agenti <strong>sul</strong> collegamento


Unioni chiodate in acciaio 43<br />

In cui ks è il coefficiente <strong>di</strong> attrito, m il numero delle superfici a contatto ed n il<br />

numero <strong>di</strong> bulloni. Il coefficiente <strong>di</strong> attrito è una caratteristica della connessione<br />

che può essere valutata solo sperimentalmente. A tale scopo sono stati effettuati<br />

svariati test utilizzando <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> acciaio, <strong>di</strong>verse geometrie della connessione<br />

e anche <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> trattamento delle superfici dei piatti. Dalle prove,<br />

conoscendo il valore della pretensione dei bulloni, si ricava il valore del<br />

coefficiente <strong>di</strong> attrito invertendo l’equazione sopra scritta ed ottenendo:<br />

I ri<strong>sul</strong>tati dei test, per i provini con le superfici non trattate, hanno rivelato un<br />

valore me<strong>di</strong>o del coefficiente <strong>di</strong> attrito pari a 0,33 ricavato dal grafico seguente:<br />

Figura 2.20 Grafico dei valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> attrito ricavati<br />

Su questo valore me<strong>di</strong>o ri<strong>sul</strong>ta praticamente ininfluente la geometria del sistema<br />

ed il numero <strong>di</strong> bulloni e <strong>di</strong> superfici a contatto. Inoltre esso ri<strong>sul</strong>ta essere<br />

pressoché costante per i vari tipi <strong>di</strong> acciaio utilizzati per le prove, mentre può<br />

aumentare trattando le superfici con determinati prodotti o lavorando le stesse per<br />

aumentarne la rugosità.


Unioni chiodate in acciaio 44<br />

Una volta superata la resistenza ad attrito della connessione si assiste allo<br />

scorrimento relativo dei piatti fino a quando lo permette il gioco tra i fori ed i<br />

bulloni. A questo punto i bulloni vengono caricati a <strong>taglio</strong>, a cominciare da quello<br />

finale fino ad arrivare gradualmente ad una situazione in cui tutti i bulloni<br />

reagiscono allo sforzo <strong>di</strong> <strong>taglio</strong>. Questo fenomeno non è evidente nelle<br />

connessioni con pochi bulloni, in cui il carico tende a <strong>di</strong>stribuirsi uniformemente,<br />

mentre si enfatizza nelle connessioni con molti bulloni, nelle quali può succedere<br />

che prima che reagiscano tutti i bulloni, quelli <strong>di</strong> estremità abbiano già raggiunto<br />

il carico <strong>di</strong> rottura a <strong>taglio</strong>. Nella figura seguente sono mostrati i grafici delle<br />

reazioni a <strong>taglio</strong> dei bulloni per i due tipi <strong>di</strong> connessioni, la prima con soli quattro<br />

bulloni, la seconda che ne ha <strong>di</strong>eci:<br />

Figura 2.21 Distribuzione delle reazioni a <strong>taglio</strong> dei bulloni<br />

La rottura della connessione, oltre che per il raggiungimento della resistenza a<br />

<strong>taglio</strong> dei bulloni, può avvenire per la rottura del piatto, qualora la resistenza della<br />

sezione netta fosse inferiore a quella a <strong>taglio</strong> dei bulloni, oppure per il fenomeno<br />

del rifollamento. La previsione <strong>di</strong> ciò è comunque ardua, <strong>di</strong>pendendo da molti<br />

fattori quali: resistenza del materiale dei bulloni e del piatto; lunghezza della<br />

connessione; <strong>di</strong>stanza relativa tra i fori e loro <strong>di</strong>stanza dal bordo dei piatti; tipo <strong>di</strong><br />

bulloni.<br />

Proseguendo l’analisi dei vari tipi <strong>di</strong> connessioni, gli autori, nel capitolo 6,<br />

presentano gli stu<strong>di</strong> fatti <strong>sul</strong>le connessioni a mensola. Questo tipo <strong>di</strong> connessioni<br />

<strong>di</strong>fferiscono da quelle simmetriche per il fatto che il baricentro dei singoli


Unioni chiodate in acciaio 45<br />

elementi non coincide con il punto <strong>di</strong> applicazione delle forze, e perché non tutte<br />

le superfici degli elementi ri<strong>sul</strong>tano connesse (elementi angolari).<br />

Figura 2.22 Connessione a mensola<br />

E’ stato <strong>di</strong>mostrato che entrambe gli aspetti comportano una riduzione per quanto<br />

riguarda la resistenza della sezione netta degli elementi. In particolare incide <strong>sul</strong><br />

<strong>comportamento</strong> della connessione il rapporto tra lunghezza della stessa e la<br />

<strong>di</strong>stanza tra i baricentri degli elementi che la compongono:<br />

Figura 2.23 Sezione <strong>di</strong> connessioni a mensola<br />

Più cresce il rapporto x/L più il <strong>comportamento</strong> si avvicina a quello delle<br />

connessioni simmetriche lunghe, in cui la <strong>di</strong>stribuzione degli sforzi sugli elementi<br />

<strong>di</strong> collegamento è variabile, penalizzando i bulloni <strong>di</strong> estremità. Anche<br />

<strong>di</strong>minuendo L cresce tale rapporto, e la resistenza della connessione <strong>di</strong>minuisce.<br />

La rottura <strong>di</strong> questi collegamenti infatti avviene sempre in corrispondenza della


Unioni chiodate in acciaio 46<br />

linea delle prime connessioni, per rottura della lamiera o dei chio<strong>di</strong>, a seconda<br />

della grandezza <strong>di</strong> L.<br />

Figura 2.24 Ri<strong>sul</strong>tato <strong>di</strong> una prova a rottura su una connessione a mensola<br />

Per tenere conto <strong>di</strong> questi aspetti in fase <strong>di</strong> progettazione si può adottare la<br />

formula riduttiva dell’area della sezione netta: x <br />

Aeff An<br />

1<br />

. Il confronto con i<br />

L <br />

ri<strong>sul</strong>tati dei test effettuati mostra la bontà <strong>di</strong> tale formula:<br />

Figura 2.25 Ri<strong>sul</strong>tati prove sperimentali


Unioni chiodate in acciaio 47<br />

Le ultime connessioni <strong>di</strong> cui bisogna tenere conto sono quelle non simmetriche,<br />

stu<strong>di</strong>ate nel capitolo 8. Il <strong>comportamento</strong> <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> collegamenti, in cui il<br />

<strong>taglio</strong> viene applicato alle connessioni in un solo piano, è <strong>di</strong>fferente da quello dei<br />

collegamenti simmetrici che presentano almeno due piani <strong>di</strong> applicazione del<br />

<strong>taglio</strong>. Un esempio <strong>di</strong> queste connessioni è riportato in figura:<br />

Figura 2.26 Connessioni non simmetriche<br />

Il problema più grosso legato al loro <strong>comportamento</strong> è la deformazione fuori dal<br />

piano che deriva dall’eccentricità che per forza <strong>di</strong> cose ha la coppia <strong>di</strong> carico.<br />

L’unico modo per prevenire gli effetti <strong>di</strong> questa flessione è quello <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re tale<br />

deformazione prevedendo degli irrigi<strong>di</strong>menti appositi.<br />

I chio<strong>di</strong> o i bulloni, nelle connessioni non simmetriche, vengono quin<strong>di</strong> caricati<br />

anche da uno sforzo <strong>di</strong> trazione che si aggiunge all’usuale sforzo <strong>di</strong> <strong>taglio</strong> che<br />

reste sempre, in ogni caso, la causa dominante della rottura della connessioni. Dai<br />

test effettuati si è osservato come gli effetti della flessione secondaria siano più<br />

marcati quanto più la lunghezza della connessione è ridotta. Per i collegamenti<br />

con un solo chiodo questo fenomeno è quin<strong>di</strong> molto evidente, e oltre al <strong>taglio</strong> sarà<br />

presente un non trascurabile sforzo <strong>di</strong> trazione, inoltre anche i piatti, nelle zone<br />

prossime alla sovrapposizione sono sottoposti ad un momento flettente che si<br />

aggiunge alla normale trazione. Queste evidenze influiscono <strong>di</strong> certo <strong>sul</strong>la<br />

capacità resistente dei collegamenti.<br />

Le indagini mostrano come non ci siano effetti rilevanti <strong>sul</strong>la resistenza a<br />

scorrimento della connessione, mentre la rottura a <strong>taglio</strong> dei chio<strong>di</strong> avviene per un<br />

valore me<strong>di</strong>o che è <strong>di</strong> circa il 10% inferiore a quello riscontrato per le connessioni<br />

simmetriche con simili proprietà del materiale.<br />

Quando abbiamo collegamenti corti la flessione <strong>di</strong>minuisce sensibilmente la<br />

resistenza ultima della connessione, mentre per lunghezze maggiori in pratica non<br />

si risente <strong>di</strong> alcuna variazione.


Unioni chiodate in acciaio 48<br />

Figura 2.27 Effetti della flessione secondaria<br />

Gli effetti che la flessione secondaria ha sui piatti sono evidenti quando abbiamo a<br />

che fare con carichi ripetuti. In queste con<strong>di</strong>zioni, infatti, il momento flettente si<br />

aggiunge allo sforzo normale agente, riducendo notevolmente la resistenza a<br />

fatica del piatto, fino a condurre alla rottura del medesimo.<br />

Per questi motivi tali collegamenti non possono essere usati se non in presenza <strong>di</strong><br />

un sistema che prevenga le deformazioni fuori piano. Con tale sistema il<br />

<strong>comportamento</strong> dei collegamenti è molto simile a quelle delle connessioni<br />

simmetriche.<br />

Altri stu<strong>di</strong>, <strong>sul</strong>le connessioni chiodate sono stati effettuati da Majid Sarraf e<br />

Michel Bruneau, in “Cyclic Testing of Existing and Retrofitted Riveted Stiffened<br />

Seat Angle Connections”, i quali hanno sottoposto a prove sperimentali una tipica<br />

connessione chiodata (figura 2.28) , prelevata da un e<strong>di</strong>ficio storico per valutarne<br />

l’attuale <strong>comportamento</strong> isteretico ed il potenziale momento resistente.


Unioni chiodate in acciaio 49<br />

Figura 2.28 Dettagli della connessione chiodata, considerata nelle prove sperimentali<br />

I ri<strong>sul</strong>tati mostrano che tali connessioni possono sviluppare un momento resistente<br />

considerevole, ma le curve isteretiche mostrano che esse hanno una bassa capacità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssipare energia. Sempre in questo lavoro sono stati sviluppati modelli per<br />

prevedere il momento resistente <strong>di</strong> queste connessioni ed i ri<strong>sul</strong>tati che si sono<br />

avuti hanno trovato un buon accordo con i ri<strong>sul</strong>tati sperimentali. A tal scopo sono<br />

stati proposti due schemi per migliorare il <strong>comportamento</strong> isteretico delle<br />

connessioni.<br />

La curva isteretica in termini <strong>di</strong> momento-curvatura delle connessioni investigate,<br />

mostra il fenomeno del pinching; l’area sottesa alla curva rappresenta l’energia<br />

assorbita in ogni ciclo. La presenza del fenomeno del pinching comporta che<br />

l’energia assorbita dalla connessione è più bassa per effetto <strong>di</strong> vari fattori. Uno <strong>di</strong><br />

questi è lo scostamento in prossimità dei fori: nella fase iniziale del carico, quando<br />

le connessioni sono soggette a piccole forze <strong>di</strong> <strong>taglio</strong> prodotte da un momento<br />

positivo o negativo, il pinching può essere attribuito in parte allo scostamento nei<br />

fori. Questo scostamento è dovuto al contributo <strong>di</strong> due fattori, uno rappresentato<br />

dalla posa in opera del chiodo che non assicura la perfetta aderenza, l’altro dovuto<br />

all’insufficiente resistenza all’attrito tra le parti connesse. Un altro fattore che<br />

influenza il pinching è la deformazione degli angolari superiori.


Unioni chiodate in acciaio 50<br />

Figura 2.29 Deformazione dell’angolare superiore quando la connessione è soggetta al massimo<br />

momento positivo<br />

Un tipico andamento tensione deformazione dovuto all’isteresi, misurato in<br />

prossimità delle cerniere plastiche che si sviluppano,è rappresentato in figura 2.30<br />

Figura 2.30 Diagramma momento-curvatura<br />

Si osserva dalla curva che la risposta degli angolari alla forza ciclica è anch’essa<br />

responsabile del fenomeno del pinching. Quando un momento positivo è applicato<br />

alla connessione la forza <strong>di</strong> trazione causa la formazione <strong>di</strong> cerniere plastiche e<br />

una sollecitazione <strong>di</strong> trazione nei chio<strong>di</strong>. Un altro contributo al pinching si ha<br />

quando i momenti negativi producono deformazioni plastiche degli angolari


Unioni chiodate in acciaio 51<br />

provocandone la separazione. La resistenza flessionale è con<strong>di</strong>zionata dai due<br />

componenti separati della connessione.<br />

Per quanto riguarda le osservazioni sperimentali, si è osservato che per migliorare<br />

il <strong>comportamento</strong> degli angolari suddetti, è utile introdurre delle controventature e<br />

in base a tale nuovo schema, si riporta il <strong>comportamento</strong> isteretico in termini <strong>di</strong><br />

momento-curvatura.<br />

Figura 2.31 Dettagli della controventatura<br />

Figura 2.32 Curve isteretiche<br />

Gli autori, concludendo, sottolineano che queste connessioni sviluppano un buon<br />

momento resistente ed esibiscono un <strong>di</strong>screto <strong>comportamento</strong> isteretico che può<br />

essere preso in considerazione quando la struttura è soggetta ad eventi sismici.


Unioni chiodate in acciaio 52<br />

Per quanto riguarda il problema <strong>di</strong> come varia la resistenza a fatica <strong>di</strong> membrature<br />

<strong>di</strong> acciaio chiodate o bullonate sotto carichi ciclici, è presente in letteratura uno<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Gunther Valtinat, Ingo Hadrych, Holger Huhn: “Strengthening of<br />

riveted and bolted steel constructions under fatigue loa<strong>di</strong>ng by preloaded<br />

fasteners-experimental and theoretical investigations”.<br />

Questo stu<strong>di</strong>o ha avuto come motivazione il fatto che in Germania la maggior<br />

parte dei ponti ferroviari ha più <strong>di</strong> cento anni e sono a tutt’oggi utilizzati. Indagini<br />

sperimentali condotte negli anni ’30 mostrarono che le membrature con<br />

connessioni chiodate hanno un considerevole deca<strong>di</strong>mento in termini <strong>di</strong><br />

<strong>comportamento</strong> a fatica sotto carichi ciclici. Successivamente, negli anni<br />

cinquanta e sessanta si è visto che in termini <strong>di</strong> resistenza all’attrito si ha un<br />

<strong>comportamento</strong> <strong>di</strong>verso per le bullonature e le chiodature, in particolare essa è<br />

maggiore per i bulloni preserrati. Nella figura successiva è possibile osservare la<br />

resistenza a fatica <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate, bullonate e sia chiodate che bullonate, in<br />

funzione del numero <strong>di</strong> cicli <strong>di</strong> carico.<br />

Figura 2.33 Resistenza a fatica <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate e/o bullonate<br />

L’incremento <strong>di</strong> capacità in termini <strong>di</strong> intervallo <strong>di</strong> tensione o numero <strong>di</strong> cicli è<br />

così grande che a volte la capacità a fatica attinge stessi valori riferiti a soli piatti.<br />

La ragione <strong>di</strong> questo incremento è stata attribuita all’alta pressione sotto le


Unioni chiodate in acciaio 53<br />

rondelle dei bulloni intorno al foro che fornisce una certa protezione all’area del<br />

foro così che la <strong>di</strong>stribuzione delle tensioni nell’area netta <strong>di</strong>viene molto<br />

favorevole rispetto, ad esempio, a quella con molti bulloni però non preserrati.<br />

Figura 2.34 Diagramma delle tensioni<br />

Lo scopo è stato quello <strong>di</strong> conoscere la velocità <strong>di</strong> propagazione della rottura nelle<br />

connessioni con bulloni non preserrati e in connessioni con bulloni preserrati fino<br />

a quelle chiodate. Dai ri<strong>sul</strong>tati della sperimentazione si è visto che le connessioni<br />

con chio<strong>di</strong> ribattuti a caldo hanno una grande resistenza a fatica uguale a quella<br />

dei bulloni non preserrati e quin<strong>di</strong> le strutture con connessioni chiodate<br />

<strong>di</strong>spongono ancora <strong>di</strong> un certo margine <strong>di</strong> vita utile. Tale aspetto ri<strong>sul</strong>ta<br />

importante, in quanto le autorità competenti hanno ancora del tempo per<br />

pianificare eventuali nuove costruzioni o miglioramenti dei ponti esistenti.<br />

Un altro lavoro, che indaga su ponti esistenti, è quello <strong>di</strong> Fernandes A.A., De<br />

Castro P.T., Fgueiredo, Oliveira F., “Structural integrity evalutation of highway<br />

riveted bridges” in cui è stato analizzato il ponte Luigi I sito nella città <strong>di</strong> Porto. Il<br />

ponte, progettato dall’ingegnere belga Teophile Seyrig, principale partner <strong>di</strong><br />

Gustave Eiffel, è stato costruito tra il 1881 e il 1886. Come primo passo sono stati<br />

rimossi dal ponte provini <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate ed il materiale rimosso è stato


Unioni chiodate in acciaio 54<br />

rimpiazzato da nuovo materiale. E’ stata effettuata una analisi della composizione<br />

chimica costituente i provini prelevati che è mostrata in tabella:<br />

Figura 2.35 Composizione chimica del materiale prelevato<br />

La composizione chimica è tipica <strong>di</strong> un acciaio con un basso tenore <strong>di</strong> carbonio e<br />

manganese e con una bassa percentuale <strong>di</strong> perlite come osservabile in figura 2.36<br />

a.<br />

(a) (b)<br />

Figura 2.36 Microstruttura del materiale<br />

L’alto contenuto <strong>di</strong> carbonio misurato, è dovuto a fenomeni <strong>di</strong> segregazione<br />

locale, invece, l’alto contenuto <strong>di</strong> silicio è probabilmente dovuto all’utilizzo del<br />

silicio nei processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sossidazione/desolforazione come mostrato da un largo<br />

volume <strong>di</strong> inclusioni come mostrato in figura 2.36 b.<br />

Il chiodo mostra una struttura metallografica simile, avente una larga densità <strong>di</strong><br />

inclusioni nelle principali zone della testa del chiodo deformate.


Unioni chiodate in acciaio 55<br />

Figura 2.37 Macrostruttura <strong>di</strong> un chiodo<br />

Tenendo conto dell’eterogeneità del materiale, le proprietà meccaniche valutate<br />

sono quelle tipiche <strong>di</strong> un acciaio. Per la valutazione della vita residua <strong>di</strong> un ponte<br />

è necessario conoscere la storia <strong>di</strong> carico dovuta al passaggio dei veicoli.<br />

Generalmente si assume che ogni veicolo che ha un peso superiore ai 30 kN<br />

induce un danno da fatica come proposto da normativa.<br />

Gli autori, concludono il loro lavoro affermando che i materiali costituenti il ponte<br />

mostrano proprietà meccaniche simili a quelle <strong>di</strong> altri ponti europei costruiti nello<br />

stesso periodo. In termini <strong>di</strong> resilienza, anche se i valori riscontrati ri<strong>sul</strong>tano essere<br />

più bassi <strong>di</strong> quelli richiesti dalle moderne normative possono essere considerati<br />

accettabili tenendo conto dell’eterogeneità del materiale. La migliore stima della<br />

vita residua dovuta a fatica, basata sui dati <strong>di</strong>sponibili <strong>sul</strong> traffico <strong>di</strong> autoveicoli, è<br />

maggiore <strong>di</strong> cento anni. In conclusione si sottolinea che, nonostante tale ponte sia<br />

stato progettato per carichi <strong>di</strong> progetto venti volte inferiori a quelli o<strong>di</strong>erni, esso è<br />

tuttora utilizzabile per il passaggio <strong>di</strong> autoveicoli.<br />

Per accertarsi <strong>sul</strong> grado <strong>di</strong> sicurezza dell’opera sotto i carichi o<strong>di</strong>erni è necessario<br />

stimare l’effettiva capacità portante e la vita utile della struttura, soprattutto nei<br />

casi particolari che presentano parti danneggiate da lesioni. J. Moreno e A.<br />

Valiente sono gli autori <strong>di</strong> due lavori su questo tema. Il primo <strong>di</strong> essi, “Stress<br />

intensity factor in riveted steel beam”, descrive un modello che tiene conto delle<br />

effettive capacità <strong>di</strong> resistenza <strong>di</strong> una trave che presenta una lesione, senza<br />

trascurare il contributo dei chio<strong>di</strong> prossimi alla sezione danneggiata, che<br />

trasferiscono in parte il carico ad elementi ancora integri.


Unioni chiodate in acciaio 56<br />

Per fare ciò si è presa in considerazione il tipo <strong>di</strong> trave più comune <strong>di</strong> queste<br />

strutture, e che meglio si presta alla descrizione <strong>di</strong> tale modello. La trave in<br />

oggetto sarà quin<strong>di</strong> formata da un piatto che costituisce l’anima, e da elementi<br />

angolari che costituiscono le ali della sezione, collegati tra <strong>di</strong> loro da un'unica fila<br />

<strong>di</strong> chio<strong>di</strong>. La trave descritta è considerata caricata da uno sforzo assiale e da un<br />

momento flettente, così come illustrato nella seguente figura:<br />

Figura 2.38 Schema <strong>di</strong> trave che presenta una lesione<br />

Si parte dall’assunto che i chio<strong>di</strong> reagiscano con delle forze concentrate parallele<br />

all’asse della trave. Quando la lesione non è presente, le forze agenti <strong>sul</strong>la trave<br />

producono delle tensioni <strong>di</strong>stribuite secondo le normali regole derivate dalla<br />

Scienza delle Costruzioni. Nel momento in cui nasce una frattura nel piatto che<br />

costituisce l’anima della trave, questa <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tensioni cambia in<br />

prossimità della lesione, essendo minore la rigidezza del piatto lesionato, e grazie<br />

alla presenza dei chio<strong>di</strong> che trasferiscono la tensione ai più rigi<strong>di</strong> angolari.<br />

Il metodo descritto per il calcolo delle forze esercitate dai chio<strong>di</strong> si basa<br />

<strong>sul</strong>l’uguaglianza degli spostamenti dei punti dove sono presenti i chio<strong>di</strong><br />

considerati appartenenti al piatto e agli angolari. Alla fine del modello matematico<br />

costruito si giunge alla conclusione che il fattore <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> tensione avrà la<br />

seguente espressione:


Unioni chiodate in acciaio 57<br />

In cui Km è il fattore <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> tensione dovuto al momento agente <strong>sul</strong>la trave,<br />

Pj è la reazione del chiodo j-esimo e Kj il relativo fattore <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> tensione,<br />

H m e H p sono funzioni a<strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong>pendenti da sj ed a che rappresentano<br />

rispettivamente la <strong>di</strong>stanza del chiodo j-esimo dal piano della lesione, e la<br />

<strong>di</strong>mensione della lesione stessa.<br />

L’analisi dei ri<strong>sul</strong>tati ottenuti per <strong>di</strong>versi valori <strong>di</strong> a ed sj evidenziano come<br />

effettivamente le reazioni dei chio<strong>di</strong> si oppongano all’aumentare della lesione.<br />

Inoltre si può constatare che più il chiodo è <strong>di</strong>stante dalla frattura minore sarà la<br />

sua reazione, tanto che già il quinto chiodo contribuisce con una forza che è pari<br />

circa al 5% della reazione totale. Per i chio<strong>di</strong> successivi si può <strong>di</strong>re che non si<br />

risente della presenza della frattura.<br />

La <strong>di</strong>fferenza tra il valore <strong>di</strong> K e Km rappresenta l’errore che si commette non<br />

considerando l’interazione tra le parti lesionate e quelle integre che avviene per la<br />

presenza dei chio<strong>di</strong>. Tale <strong>di</strong>fferenza varia con la <strong>di</strong>mensione della lesione tra il<br />

50% (lesione pari ad un quinto dell’altezza della trave) fino al 90% (lesione pari<br />

alla metà dell’altezza della trave).<br />

In conclusione si nota come tali <strong>di</strong>fferenze siano rilevanti e non considerare<br />

l’interazione delle parti integre sembra essere troppo restrittivo ai fini del calcolo<br />

della vita utile e delle capacità <strong>di</strong> resistenza della struttura.<br />

Figura 2.39 Andamento della risposta dei chio<strong>di</strong>


Unioni chiodate in acciaio 58<br />

Avendo inoltre <strong>di</strong>mostrato come il fattore K non sia una funzione crescente delle<br />

<strong>di</strong>mensioni della lesione, bensì ri<strong>sul</strong>ti decrescente, si ritiene che sia ancora più<br />

importante non trascurare il ruolo delle azioni dei chio<strong>di</strong> in questo tipo <strong>di</strong><br />

connessioni.<br />

Gli stessi autori nel loro secondo lavoro, “Cracking induced failure of old riveted<br />

steel beams”, approfon<strong>di</strong>scono le stesse tematiche analizzando quali siano i fattori<br />

che influiscono <strong>sul</strong>la rottura finale dei collegamenti e determinano i vari tipi <strong>di</strong><br />

collasso. In casi come questi, <strong>di</strong>fatti, potrebbero essere non trascurabili altri<br />

fenomeni <strong>di</strong> rottura della connessione come la rottura a <strong>taglio</strong> dei chio<strong>di</strong>, la rottura<br />

dei piatti connessi per la presenza della reazione del chiodo, e la rottura per il<br />

fenomeno <strong>di</strong> rifollamento della lamiera a contatto con i chio<strong>di</strong>.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo lavoro è proprio quello <strong>di</strong> stabilire un criterio che preveda il<br />

meccanismo <strong>di</strong> collasso delle travi lesionate, schematizzate come nella figura<br />

seguente:<br />

Figura 2.40 Schema teorico delle forze agenti su una trave lesionata<br />

Per quanto concerne il collasso dovuto alla rottura a <strong>taglio</strong> del bullone,<br />

l’Euroco<strong>di</strong>ce 3 prescrive la seguente limitazione:<br />

raggio del chiodo, ed<br />

F<br />

s<br />

r 2<br />

L 0. 6RmR<br />

, in cui R è il<br />

r<br />

R m è la tensione <strong>di</strong> rottura dell’acciaio con cui è fatto.


Unioni chiodate in acciaio 59<br />

Per la rottura della lamiera le norme prevedono formule che si basano <strong>sul</strong> prodotto<br />

dell’area netta della sezione trasversale che attraversa il centro del foro, e la<br />

tensione <strong>di</strong> rottura dell’acciaio, più un coefficiente <strong>di</strong> sicurezza che tiene conto <strong>di</strong><br />

eventuali concentrazioni <strong>di</strong> tensione intorno al foro. Questo vale per elementi che,<br />

in generale, sono connessi ad una estremità e caricati in quella opposta. Nel caso<br />

specifico si tratta invece <strong>di</strong> elementi caricati da entrambe le estremità e connessi al<br />

centro, per questo motivo il carico <strong>di</strong> rottura corrispondente a tale meccanismo<br />

verrà calcolato in seguito utilizzando l’analisi agli elementi finiti.<br />

Il rifollamento genera un meccanismo <strong>di</strong> collasso per il quale non avviene la<br />

rottura <strong>di</strong> qualche elemento, ma aumenta la deformazione oltre certi limiti. Per<br />

analizzare quali siano questi limiti e sotto quale carico vengono superati, sono<br />

stati fatti dei test <strong>di</strong> laboratorio e delle analisi agli elementi finiti. Sono<br />

preventivamente state fatte prove <strong>di</strong> trazione <strong>sul</strong> materiale, poi sono stati provati<br />

due provini rettangolari con due fori all’interno dei quali alloggiavano dei cilindri<br />

rigi<strong>di</strong> su cui sono stati montati gli estensimetri. Il modello agli elementi finiti<br />

rispecchia la geometria del sistema e le proprietà dell’acciaio della lamiera. I<br />

cilindri <strong>di</strong> carico sono stati modellati come corpi rigi<strong>di</strong>, mentre per l’attrito si è<br />

considerato il modello <strong>di</strong> Coulomb con un coefficiente uguale a 0.3. Il carico è<br />

stato incrementato imponendo l’aumento della <strong>di</strong>stanza tra i due cilindri <strong>di</strong> carico<br />

fino a 5 mm.<br />

Figura 2.41 Ri<strong>sul</strong>tati sperimentali e confronto con l’analisi agli elementi finiti


Unioni chiodate in acciaio 60<br />

Le <strong>di</strong>fferenze tra prove sperimentali e calcolo numerico evidenziate dal<br />

<strong>di</strong>agramma sopra riportato, sono da attribuirsi alle imperfezioni geometriche<br />

inevitabili ed impreve<strong>di</strong>bili che giocano un ruolo importante soprattutto per i<br />

valori più alti della deformazione. Per ottenere la deformata in figura in uno dei<br />

fori è stata leggermente <strong>di</strong>minuita l’area della sezione trasversale, ed è proprio in<br />

quella zona che il rifollamento ha avuto luogo, generando una deformata molto<br />

simile alla reale con<strong>di</strong>zione del provino al termine della prova.<br />

L’analisi agli elementi finiti viene qui utilizzata anche per testare la bontà del<br />

metodo analitico presentato nel precedente lavoro per il calcolo delle reazioni dei<br />

chio<strong>di</strong> e del fattore <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> tensione. Il confronto dei ri<strong>sul</strong>tati ottenuti<br />

evidenzia che sebbene non ci siano grosse <strong>di</strong>fferenze tra i valori del fattore <strong>di</strong><br />

intensità <strong>di</strong> tensione, e tra i valori della reazione complessiva dei chio<strong>di</strong>, sono<br />

presenti forti <strong>di</strong>fferenze tra le reazioni dei singoli chio<strong>di</strong>. Si ritiene quin<strong>di</strong><br />

inadeguato il metodo descritto nel precedente lavoro ai fini del calcolo del<br />

meccanismo <strong>di</strong> rottura <strong>di</strong> queste connessioni, <strong>di</strong>pendendo fortemente quest’ultimo<br />

proprio dal valore della reazione del chiodo più vicino alla lesione.<br />

Abbiamo visto come all’aumentare della grandezza della lesione aumenti il valore<br />

della reazione del chiodo, e quin<strong>di</strong> il valore del momento applicato alla trave per<br />

raggiungere il collasso secondo il fenomeno <strong>di</strong> allargamento della lesione. Più<br />

cresce la reazione del chiodo però, e più è probabile che il meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

sia uno <strong>di</strong> quelli appena descritti. Per fare un adeguato confronto tra i vari<br />

meccanismi <strong>di</strong> collasso possibili, questi devono essere formulati in qualche modo.<br />

Abbiamo appena visto nel caso del rifollamento come è stato possibile ottenere<br />

dei grafici utili grazie all’analisi agli elementi finiti. Nel caso della rottura a <strong>taglio</strong><br />

del chiodo si parte dalla equazione vista in precedenza fornita dall’Euroco<strong>di</strong>ce.<br />

Per la rottura dei piatti si è ricorsi <strong>di</strong> nuovo all’analisi agli elementi finiti,<br />

utilizzando le proprietà del materiale utilizzate nella precedente analisi. Di seguito<br />

è riportato il modello utilizzato:


Unioni chiodate in acciaio 61<br />

Figura 2.42 Modello delle ali della connessione<br />

L’ultimo caso è rappresentato dalla rottura del piatto lesionato, per il quale gli<br />

autori si rifanno ai numerosi casi presenti in letteratura.<br />

In conclusione il <strong>di</strong>agramma riportato è il seguente, nel quale si leggono i vari<br />

meccanismi <strong>di</strong> collasso ed i relativi valori del carico applicato:<br />

Figura 2.43 Meccanismi <strong>di</strong> rottura<br />

Si conclude questo capitolo, riportando uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> M. Al-Emrani e R. Kliger<br />

che tramite una serie <strong>di</strong> test su provini in vera grandezza ed un’accurata analisi<br />

agli elementi finiti hanno analizzato il <strong>comportamento</strong> a flessione a cui sono<br />

sottoposte tali tipologie <strong>di</strong> connessioni, per via della loro rigidezza rotazionale.


Unioni chiodate in acciaio 62<br />

Tale lavoro è intitolato: “FE analysis of stringer-to-floor-beam connection in<br />

riveted railway bridges”. Per far ciò sono stati prelevati tre provini da un ponte la<br />

cui costruzione risale al 1896, e ogni provino consiste <strong>di</strong> tre travi e quattro travetti,<br />

connessi tramite degli angolari chiodati. Le prove sono state effettuate caricando i<br />

provini con dei martinetti idraulici posizionati al centro dei travetti. Durante le<br />

prove sono stati rilevati gli sforzi e le deformazioni delle connessioni angolari.<br />

Figura 2.44 Schema delle travi sottoposte ai test <strong>di</strong> carico<br />

Il modello agli elementi finiti è stato creato tenendo conto delle simmetrie e <strong>di</strong><br />

alcune ipotesi esemplificative per alleggerire il calcolo, come l’ipotesi <strong>di</strong><br />

considerare le <strong>di</strong>mensioni nominali e la perfezione della forma dei chio<strong>di</strong>.<br />

Tenendo conto della simmetria, il modello creato riproduce metà del travetto ed<br />

una sola connessione con i relativi chio<strong>di</strong>. Le caratteristiche del materiale<br />

utilizzato sono state ricavate eseguendo prove <strong>di</strong> trazione su provini ricavati dallo<br />

stesso ponte oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

I chio<strong>di</strong> e gli angolari sono stati modellati con l’uso <strong>di</strong> “solid elements”, mentre i<br />

travetti con gli “shell elements”. Il contatto tra le superfici è stato modellato<br />

utilizzando il “rigid contact surface”, ed è stato computato l’attrito considerando<br />

un <strong>comportamento</strong> alla Coulomb inserendo un coefficiente <strong>di</strong> attrito μ = 0,3.<br />

Sono stati utilizzati due parametri per la verifica della bontà del modello creato.<br />

Un primo criterio basato <strong>sul</strong> confronto delle deformazioni al centro dei travetti e<br />

<strong>sul</strong>la parte superiore dell’elemento angolare. Un secondo confronto è stato<br />

effettuato tra le tensioni previste dall’analisi agli elementi finiti e quelle misurate


Unioni chiodate in acciaio 63<br />

da appositi strain gages situati in più parti dei provini testati. In più si è posta<br />

l’attenzione <strong>sul</strong>l’influenza che potrebbe avere nella risposta del modello, la forza<br />

<strong>di</strong> precompressione presente nei chio<strong>di</strong>. Allo scopo <strong>di</strong> valutare l’entità <strong>di</strong> tale<br />

influenza si sono eseguite tre <strong>di</strong>verse analisi, attribuendo tre <strong>di</strong>versi valori a tale<br />

precompressione ( 30, 65 e 140 MP ). I ri<strong>sul</strong>tati sono comparati e messi in<br />

relazione dalla misura della deformazione <strong>di</strong> uno dei chio<strong>di</strong> della connessione.<br />

Inoltre sono stati adottati per l’analisi due <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> mesh, una con i solid<br />

elements del tipo C3D8, ed una con i C3D20.<br />

Dal confronto dei ri<strong>sul</strong>tati entrambe i modelli hanno dato ri<strong>sul</strong>tati sod<strong>di</strong>sfacenti in<br />

termini sia <strong>di</strong> deformazioni che <strong>di</strong> sforzi, considerando però il minor costo<br />

computazionale derivato dall’uso degli elementi C3D8, sono proprio questi ultimi<br />

ad essere stati preferiti per le analisi. L’analisi del <strong>comportamento</strong> <strong>di</strong> queste<br />

connessioni evidenzia come la rotazione dell’estremità del travetto dovuta al<br />

momento agente su <strong>di</strong> esso crei uno stato tensionale <strong>di</strong> flessione per l’angolare, e<br />

<strong>di</strong> sforzo assiale per i chio<strong>di</strong> della connessione.<br />

Nella figura seguente sono riportati alcuni dei ri<strong>sul</strong>tati in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione<br />

dell’angolare, inoltre sono messi a confronto i ri<strong>sul</strong>tati delle prove <strong>di</strong> laboratorio<br />

con le previsioni delle analisi considerando i tre <strong>di</strong>versi valori della<br />

precompressione dei chio<strong>di</strong>.<br />

Figura 2.45 Ri<strong>sul</strong>tati ottenuti dall’analisi agli elementi finiti


Unioni chiodate in acciaio 64<br />

Il parametro che influenza maggiormente il <strong>comportamento</strong> <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />

connessioni ri<strong>sul</strong>ta essere la <strong>di</strong>stanza tra i chio<strong>di</strong> e l’angolo.<br />

L’angolare si trova quin<strong>di</strong> inflesso, e i punti in cui la tensione è maggiore sono<br />

quelli a ridosso dell’angolo, come mostra la figura seguente:<br />

Figura 2.46 Diagramma degli sforzi sui chio<strong>di</strong><br />

Queste zone si plasticizzano, mentre la tensione nei chio<strong>di</strong> rientra nei limiti<br />

dell’elasticità.<br />

La forza <strong>di</strong> precompressione dei chio<strong>di</strong> ha effetti trascurabili <strong>sul</strong> valore della<br />

tensione nei pressi dell’angolo. Un aumento <strong>di</strong> tale precompressione provoca<br />

invece un aumento sensibile della tensione vicino ai fori. La connessione risente<br />

degli effetti della precompressione in termini <strong>di</strong> rigidezza, tanto maggiore è la<br />

precompressione, tanto minore sarà la deformazione e la connessione assumerà un<br />

<strong>comportamento</strong> prossimo a quello perfettamente rigido, questo grazie all’azione<br />

che le teste dei chio<strong>di</strong> effettuano <strong>sul</strong>l’angolare.<br />

Si osserva come spesso il valore della precompressione non si possa prevedere per<br />

le molteplici variabili che entrano in gioco nel processo <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> un<br />

chiodo. Allo scopo <strong>di</strong> stabilire quale valore della precompressione rispecchi<br />

meglio la realtà sono state effettuate delle misure con appositi strain gages e<br />

confrontate con i valori derivanti dalle analisi:


Unioni chiodate in acciaio 65<br />

Figura 2.47 Confronto dei ri<strong>sul</strong>tati ottenuti per i <strong>di</strong>versi valori della precompressione<br />

Dal grafico riportato si nota come i ri<strong>sul</strong>tati migliori si ottengano considerando un<br />

valore <strong>di</strong> precompressione <strong>di</strong> 30 MPa.<br />

Viene messo in evidenza un ulteriore aspetto riguardo la precompressione del<br />

chiodo, in particolare il benefico effetto che l’aumento <strong>di</strong> tale valore provoca nel<br />

<strong>comportamento</strong> a rottura dello stesso. Aumentando la precompressione<br />

<strong>di</strong>minuisce la flessione che subisce il chiodo al crescere del carico, rendendo<br />

notevolmente maggiore il carico <strong>di</strong> rottura del chiodo.


Unioni chiodate in acciaio 66


Indagine <strong>sperimentale</strong> 67<br />

CAPITOLO III<br />

Indagine <strong>sperimentale</strong><br />

In questo capitolo viene descritta e analizzata l’attività <strong>sperimentale</strong> svolta su una<br />

serie <strong>di</strong> collegamenti chiodati <strong>di</strong> cui si vuole stu<strong>di</strong>are il <strong>comportamento</strong>. Infatti, in<br />

laboratorio, sono state effettuate prove a rottura con lo scopo <strong>di</strong> analizzare il<br />

meccanismo <strong>di</strong> collasso, la deformazione, la resistenza massima a rottura e altri<br />

parametri significativi. I ri<strong>sul</strong>tati ottenuti andranno, poi, confrontati con quelli<br />

ricavati dal modello analitico e con i valori dettati dalla normativa.<br />

I provini utilizzati per le prove <strong>di</strong> laboratorio sono costituiti da piatti e chio<strong>di</strong> in<br />

acciaio. E’ stato necessario, quin<strong>di</strong>, prima <strong>di</strong> assemblare suddetti provini definire<br />

le caratteristiche dell’acciaio costituente i piatti e i chio<strong>di</strong>. Tali caratteristiche sono<br />

state definite grazie a delle prove sui materiali, effettuate ed elaborate in un<br />

precedente lavoro (Cammarano R., 2007), e riportate in questo capitolo <strong>di</strong> tesi in<br />

quanto necessarie per l’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> in questione.<br />

Quin<strong>di</strong>, ai fini dell’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> sono stati costruiti, e vengono qui<br />

descritti, provini <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate rappresentativi <strong>di</strong> collegamenti elementari <strong>di</strong><br />

strutture <strong>sul</strong>le quali sono in corso ricerche sperimentali, la “Galleria Umberto I” <strong>di</strong><br />

Napoli, ed il ponte <strong>sul</strong> fiume “Gesso” (FG). In particolare, i collegamenti<br />

realizzati utilizzando i chio<strong>di</strong> da 16 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro sono rappresentativi <strong>di</strong> quelli<br />

della Galleria Umberto I <strong>di</strong> Napoli, i provini che, invece, presentano i chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> 19<br />

mm e 22 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro riproducono le <strong>unioni</strong> elementari del ponte ferroviario in<br />

acciaio <strong>sul</strong> fiume “Gesso”.<br />

Su entrambe queste strutture sono in corso campagne sperimentali atte ad<br />

analizzarne il <strong>comportamento</strong> e la risposta sismica globale, in particolare il ponte<br />

<strong>sul</strong> fiume “Gesso” è stato sottoposto ad un’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> basata su<br />

tecniche <strong>di</strong> tipo vibratorio, unitamente a quelle <strong>di</strong> tipo numerico basate <strong>sul</strong><br />

Metodo agli Elementi Finiti (FEM) che permettono <strong>di</strong> definire ed ampliare le<br />

conoscenze <strong>sul</strong> <strong>comportamento</strong> <strong>di</strong>namico della struttura e <strong>sul</strong>l’evoluzione <strong>di</strong><br />

eventuali danneggiamenti.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 68<br />

Si riporta <strong>di</strong> seguito una descrizione riassuntiva dei ri<strong>sul</strong>tati delle prove sui<br />

materiali costituenti il provino: chio<strong>di</strong> e piatti, per poi descrivere le prove<br />

effettuate sui provini con annessa elaborazione dei ri<strong>sul</strong>tati.<br />

3.1 Prove sui materiali<br />

3.1.1 Materiale dei chio<strong>di</strong><br />

I chio<strong>di</strong> utilizzati nell’assemblaggio dei collegamenti provengono dal deposito<br />

della RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e risalgono agli anni ’50-’60. Sono stati<br />

utilizzati tre <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>ametri 16, 19 e 22 mm, per ognuno <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>ametri sono<br />

stati lavorati tre chio<strong>di</strong> in maniera tale da ricavare nove provini cilindrici sui quali<br />

effettuare le prove <strong>di</strong> trazione per la caratterizzazione del materiale. Tali provini<br />

sono stati quin<strong>di</strong> ottenuti dalla lavorazione del gambo dei chio<strong>di</strong>, non vi era<br />

pertanto la possibilità <strong>di</strong> ricavare una lunghezza tale da assicurare un buon<br />

ammorsamento nella macchina <strong>di</strong> prova. Per ovviare a tale problematica, alle<br />

estremità dei provini cilindrici sono state tornite delle superfici filettate la cui<br />

funzione è quella <strong>di</strong> fungere da connessione con dei manicotti <strong>di</strong> acciaio<br />

appositamente progettati. La presa della macchina <strong>di</strong> prova <strong>sul</strong> sistema, è in<br />

questo modo consentita dalla sufficiente lunghezza <strong>di</strong> tali manicotti. La larghezza<br />

del raccordo tra la parte filettata e la parte cilindrica del provino è stata calcolata<br />

in maniera tale da garantire che la prima ri<strong>sul</strong>ti sovraresistente rispetto alla<br />

seconda, così come la filettatura sui chio<strong>di</strong> e all’interno dei manicotti <strong>di</strong> acciaio è<br />

stata realizzata in modo da permettere il regolare svolgimento della prova <strong>di</strong><br />

trazione, garantendo una resistenza superiore a quella attribuita alla sezione<br />

cilindrica del provino.<br />

I nove provini realizzati in questo modo sono riportati nella fotografia seguente<br />

insieme ai manicotti cilindrici <strong>di</strong> acciaio. Questi manicotti prima <strong>di</strong> ogni prova<br />

verranno montati <strong>sul</strong>le provette utilizzando una apposita pinza per il serraggio.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 69<br />

Figura 3.1 I nove provini da sottoporre alla prova <strong>di</strong> trazione, in alcuni <strong>di</strong> essi sono già montati i<br />

manicotti <strong>di</strong> acciaio.<br />

L’ immagine successiva mostra la macchina <strong>di</strong> trazione utilizzata con uno dei<br />

provini. Nella foto è ben visibile l’estensimetro montato su <strong>di</strong> esso che misura<br />

l’allungamento del provino durante il corso della prova.<br />

Figura 3.2 Macchina utilizzata per la prova<br />

La figura successiva mostra uno dei provini che ha subito la rottura dovuta alla<br />

prova <strong>di</strong> trazione affiancato ad uno dello stesso <strong>di</strong>ametro ancora integro.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 70<br />

Figura 3.3. Provini dello stesso <strong>di</strong>ametro, il primo a rottura, il secondo ancora intatto.<br />

I dati ricavati dalle nove prove sono stati elaborati ottenendo delle curve <strong>di</strong><br />

risposta riportate nel grafico successivo.<br />

500<br />

450<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

s<br />

(N/mm 2 )<br />

C16-01 C16-02<br />

C16-03 C19-01<br />

C19-02 C19-03<br />

C22-01 C22-02<br />

C22-03<br />

0<br />

0,00 0,04 0,08 0,12 0,16 0,20 0,24 0,28 0,32 0,36 0,40<br />

Figura 3.4 Confronto tra le curve <strong>di</strong> risposta ottenute dalle prove <strong>di</strong> trazione.<br />

e


Indagine <strong>sperimentale</strong> 71<br />

Osservando tali curve appare evidente che non sia rispettato un trend continuo<br />

delle caratteristiche del materiale in funzione dei <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>ametri dei provini,<br />

ri<strong>sul</strong>tando invece le risposte in<strong>di</strong>pendenti da tale parametro. Questa osservazione è<br />

confermata dai dati numerici raccolti nella seguente tabella:<br />

d me<strong>di</strong>o fy me<strong>di</strong>o fy (0,005) me<strong>di</strong>o E me<strong>di</strong>o eu me<strong>di</strong>o fu me<strong>di</strong>o<br />

C-16 8,196 322 326 200000 0,114 407<br />

C-19 9,916 308,6 314,6 200000 0,175 426<br />

C-22 11,495 290,5 303,5 200000 0,177 402,5<br />

Tabella 3.1 Ri<strong>sul</strong>tati numerici delle prove <strong>di</strong> trazione ricavati calcolando la me<strong>di</strong>a aritmetica dei<br />

valori ottenuti dai 3 provini <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>ametro.<br />

Per la definizione delle caratteristiche del materiale dei chio<strong>di</strong>, e cioè modulo<br />

elastico (E), tensione <strong>di</strong> snervamento (fy), tensione <strong>di</strong> rottura (fu) e deformazione<br />

ultima (εu), verranno scelti i valori ottenuti dalla me<strong>di</strong>a aritmetica dei valori<br />

ricavati per i tre <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>ametri.<br />

E<br />

fy<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

300000<br />

200000<br />

100000<br />

d<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

d<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

Figura 3.5 Grafici che evidenziano i valori me<strong>di</strong> per ogni <strong>di</strong>ametro delle caratteristiche del<br />

materiale.<br />

epsilon u<br />

fu<br />

0,2<br />

0,15<br />

0,1<br />

0,05<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

d<br />

d


Indagine <strong>sperimentale</strong> 72<br />

3.1.2 Materiale dei piatti<br />

I piatti utilizzati nell’assemblaggio delle <strong>unioni</strong> sono stati anche essi prelevati dal<br />

deposito della RFI e sono risalenti ad una ventina <strong>di</strong> anni fa. Abbiamo a<br />

<strong>di</strong>sposizione due <strong>di</strong>versi spessori, 10 e 12 mm, e per ognuno <strong>di</strong> essi sono stati<br />

lavorati ben 5 piatti, in modo tale da ottenere 10 provini sui quali effettuare le<br />

prove <strong>di</strong> trazione per caratterizzare l’acciaio con cui sono stati realizzati.<br />

La macchina utilizzata per le prove è la stessa con la quale sono state effettuate le<br />

prove sui chio<strong>di</strong>, mentre per la misurazione degli allungamenti sono stati applicati<br />

due trasduttori <strong>di</strong> spostamento (LVDT), uno collegato alle morse della macchina,<br />

un altro <strong>di</strong>rettamente collegato al provino. Su ognuno dei provini è stato inoltre<br />

applicato uno “strain gage” allo scopo <strong>di</strong> ottenere misurazioni della deformazioni<br />

più accurate soprattutto all’inizio della prova quando gli spostamenti ottenuti sono<br />

molto piccoli e pertanto <strong>di</strong>fficilmente percepibili con precisione dagli LVDT.<br />

La foto seguente mostra uno dei provini già montato <strong>sul</strong>la macchina <strong>di</strong> prova,<br />

sono visibili lo “strain gage” al centro del piatto e gli LVDT, <strong>di</strong> cui quello a destra<br />

è collegato alla macchina, quello a sinistra misura gli allungamenti del provino<br />

per mezzo delle apposite aste <strong>di</strong> metallo incollate su <strong>di</strong> esso.<br />

Figura 3.6 Piatto pronto per la prova <strong>di</strong> trazione.<br />

Le foto seguenti mostrano il progre<strong>di</strong>re della prova, dalla comparsa delle prime<br />

cricche trasversali che evidenziano l’inizio dello snervamento, fino alla rottura.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 73<br />

Figura 3.7 Sequenza <strong>di</strong> immagini che segue lo sviluppo della prova <strong>di</strong> trazione<br />

I dati numerici ottenuti dagli esperimenti in laboratorio sono stati elaborati per<br />

ricavare le curve σ-ε relative ad ogni prova.<br />

Nel tratto iniziale si è tenuto conto delle misure effettuate dallo “strain gage”, poi<br />

<strong>di</strong> quelle dell’ LVDT applicato al provino fino a quando presenti (infatti è<br />

inevitabile che, con il progre<strong>di</strong>re della prova, le eccessive deformazioni causino lo<br />

scollamento dal provino sia dello “strain gage” che delle stecche <strong>di</strong> metallo su cui<br />

è montato l’LVDT), l’ultimo tratto <strong>di</strong> ogni curva è invece riferito alle misurazioni<br />

dell’LVDT collegato alle morse della macchina <strong>di</strong> prova. I <strong>di</strong>agrammi successivi<br />

mostrano i vari confronti tra le curve ricavate in questo modo.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 74<br />

sigma [kN/mmq]<br />

sigma [kN/mmq]<br />

0,5<br />

0,45<br />

0,4<br />

0,35<br />

0,3<br />

0,25<br />

0,2<br />

0,15<br />

0,1<br />

0,05<br />

0<br />

0,2<br />

0,18<br />

0,16<br />

0,14<br />

0,12<br />

0,1<br />

0,08<br />

0,06<br />

0,04<br />

0,02<br />

0<br />

Confronto curve<br />

S10_01<br />

S10_02<br />

S10_03<br />

S10_04<br />

S10_05<br />

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3<br />

epsilon<br />

Figura 3.8 Confronto tra le curve <strong>di</strong> risposta delle prove sui piatti spessi 10mm.<br />

Confronto E<br />

Emax=240447<br />

Emin=203984<br />

Eme<strong>di</strong>o=206436<br />

S10_01<br />

S10_02<br />

S10_03<br />

S10_04<br />

S10_05<br />

Emin<br />

Emax<br />

Eme<strong>di</strong>o<br />

0 0,0001 0,0002 0,0003 0,0004 0,0005 0,0006 0,0007 0,0008 0,0009 0,001<br />

epsilon<br />

Figura 3.9 Zoom sui grafici per il confronto <strong>sul</strong> modulo elastico ricavato dalle prove.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 75<br />

sigma [kN/mmq]<br />

sigma [kN/mmq]<br />

0,5<br />

0,45<br />

0,4<br />

0,35<br />

0,3<br />

0,25<br />

0,2<br />

0,15<br />

0,1<br />

0,05<br />

0<br />

0,2<br />

0,18<br />

0,16<br />

0,14<br />

0,12<br />

0,1<br />

0,08<br />

0,06<br />

0,04<br />

0,02<br />

0<br />

Confronto grafici<br />

S12_02<br />

S12_03<br />

S12_04<br />

S12_05<br />

S12_01<br />

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3<br />

epsilon<br />

Figura 3.10 Confronto tra le curve <strong>di</strong> risposta delle prove sui piatti spessi 12mm.<br />

Emax=249000<br />

Confronto E<br />

Emin=200000<br />

Eme<strong>di</strong>o=220000<br />

S12_02<br />

S12_03<br />

S12_04<br />

S12_05<br />

S12_01<br />

Emax<br />

Emin<br />

Eme<strong>di</strong>o<br />

0 0,0001 0,0002 0,0003 0,0004 0,0005 0,0006 0,0007 0,0008 0,0009 0,001<br />

epsilon<br />

Figura 3.11 Zoom sui grafici per il confronto <strong>sul</strong> modulo elastico ricavato dalle prove.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 76<br />

Il grafico caratteristico del materiale dei piatti è stato ottenuto utilizzando i valori<br />

me<strong>di</strong> del modulo elastico (E) e della tensione <strong>di</strong> snervamento (fy), il resto della<br />

curva è stata ricavata dalla me<strong>di</strong>a aritmetica dei <strong>di</strong>versi valori <strong>di</strong> tensione<br />

corrispondenti ad incrementi <strong>di</strong> deformazione pari a 0,025 fino alla rottura.<br />

Pertanto l’acciaio dei piatti è stato caratterizzato dalle curve in figura:<br />

sigma [kN/mmq]<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

Acciaio Piatti 10mm<br />

0 0,1 0,2 0,3<br />

epsilon<br />

Figura 3.12 Grafico che caratterizza il <strong>comportamento</strong> dell’acciaio dei piatti <strong>di</strong> 10 mm.<br />

sigma [kN/mmq]<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

Acciaio Piatti 12mm<br />

0<br />

0 0,1 0,2 0,3<br />

epsilon<br />

Figura 3.13 Grafico che caratterizza il <strong>comportamento</strong> dell’acciaio dei piatti <strong>di</strong> 12 mm.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 77<br />

3.2 Unioni chiodate<br />

3.2.1 Descrizione prove<br />

3.2.1.1 Provini<br />

I provini utilizzati nelle prove <strong>di</strong> laboratorio, che si <strong>di</strong>fferenziano per il <strong>di</strong>ametro<br />

del chiodo, spessore della lamiera, simmetria del collegamento e numero dei<br />

chio<strong>di</strong>, sono composti da piatti <strong>di</strong> acciaio assemblati con dei chio<strong>di</strong> ribattuti a<br />

caldo. I provini sono stati progettati tenendo conto <strong>di</strong> due <strong>di</strong>verse tipologie,<br />

avremo provini con chio<strong>di</strong> singoli e provini con chio<strong>di</strong> in fila singola.<br />

I provini con chio<strong>di</strong> singoli sono i più elementari presentando un unico elemento<br />

<strong>di</strong> connessione che unisce i piatti, per questa tipologia sono stati previsti <strong>di</strong>versi<br />

schemi che si <strong>di</strong>fferenziano per il <strong>di</strong>ametro del chiodo, per lo spessore dei piatti<br />

utilizzati e per il numero dei piatti stessi che possono essere tre, ottenendo in<br />

questo modo un collegamento simmetrico, o due che costituiscono un<br />

collegamento non simmetrico.<br />

Figura 3.14 Provino simmetrico con chiodo singolo<br />

Figura 3.15 Provino non simmetrico con chiodo singolo


Indagine <strong>sperimentale</strong> 78<br />

I provini con chio<strong>di</strong> in fila singola presentano più elementi <strong>di</strong> connessione, in<br />

particolare o due o quattro, <strong>di</strong>sposti lungo una stessa <strong>di</strong>rettrice. Anche in questo<br />

caso avremo <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> provini che si <strong>di</strong>fferenziano tra loro per il numero e per<br />

il <strong>di</strong>ametro dei chio<strong>di</strong>, per il numero e per lo spessore dei piatti, e per l’interasse<br />

tra i chio<strong>di</strong>. Avremo ancora una volta provini simmetrici e provini non simmetrici<br />

a seconda del numero dei piatti assemblati, ottenendo alla fine dei conti 12 <strong>di</strong>versi<br />

schemi per questa tipologia <strong>di</strong> collegamento.<br />

Figura 3.16 Provino simmetrico con quattro chio<strong>di</strong> in fila singola<br />

Figura 3.17 Provino non simmetrico con quattro chio<strong>di</strong> in fila singola<br />

Ad ogni provino è stato assegnato un co<strong>di</strong>ce identificativo composto da lettere e<br />

cifre che in<strong>di</strong>cano le caratteristiche del provino stesso. Il primo carattere del<br />

co<strong>di</strong>ce sarà una “S” o una “U” a seconda che lo schema del provino sia<br />

Simmetrico o non simmetrico (Unsymmetric), seguito da una cifra che<br />

corrisponde al <strong>di</strong>ametro dei chio<strong>di</strong> espresso in millimetri, una che in<strong>di</strong>ca lo<br />

spessore dei piatti espresso sempre in mm e una che corrisponde al numero <strong>di</strong>


Indagine <strong>sperimentale</strong> 79<br />

chio<strong>di</strong> per ogni fila del provino. L’ultima lettere è sempre una “S” che sta ad<br />

in<strong>di</strong>care che le connessioni del collegamento sono <strong>di</strong>sposte secondo una fila<br />

singola. Per esempio, secondo tale co<strong>di</strong>ce, il provino costituito da un singolo<br />

chiodo <strong>di</strong> 16 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro che collega tre piatti <strong>di</strong> 10 mm <strong>di</strong> spessore sarà<br />

in<strong>di</strong>cato dalla seguente sigla:<br />

S-16-10-1-S<br />

Per tutte le tipologie <strong>di</strong> collegamento sono stati realizzati tre provini identici e<br />

quin<strong>di</strong> sono state effettuate tre prove per ogni tipologia. Ad esempio, con<br />

riferimento al co<strong>di</strong>ce identificativo precedente, i tre provini sono stati<br />

contrad<strong>di</strong>stinti con le lettere A, B, C, quin<strong>di</strong>, avremo:<br />

S-16-10-1_A<br />

S-16-10-1_B<br />

S-16-10-1_C<br />

Inoltre, per i provini non simmetrici con <strong>di</strong>ametro dei chio<strong>di</strong> pari a 19 mm e<br />

spessore della lamiera 10 mm a due e quattro chio<strong>di</strong> in fila singola avremo una<br />

stessa etichetta ma <strong>di</strong>fferenti caratteristiche geometriche in termini <strong>di</strong> interasse tra<br />

i chio<strong>di</strong> e larghezza della lamiera. Questi provini sono rappresentativi dei<br />

collegamenti del Ponte <strong>sul</strong> fiume Gesso e della Galleria Umberto I <strong>di</strong> Napoli e per<br />

questo motivo vengono in<strong>di</strong>cati con:<br />

U-19-10-2-S Ponte<br />

U-19-10-2-S Galleria<br />

U-19-10-4-S Ponte<br />

U-19-10-4-S Galleria<br />

Nelle figure successive vengono riportati gli schemi <strong>di</strong> tutti i provini sud<strong>di</strong>visi tra<br />

simmetrici e non simmetrici e con singolo chiodo o con più chio<strong>di</strong>. In tali schemi<br />

è possibile riconoscere le caratteristiche geometriche <strong>di</strong> ognuno.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 80<br />

160<br />

150<br />

150<br />

160<br />

160<br />

230<br />

240<br />

240<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

45<br />

35 35<br />

70<br />

45<br />

45<br />

90<br />

10<br />

230<br />

70<br />

35<br />

16<br />

32<br />

240<br />

38<br />

90<br />

19 45<br />

90<br />

38<br />

19<br />

44<br />

22<br />

45<br />

35<br />

35<br />

U-16-10-1-S<br />

U-19-10-1-S<br />

U-19-12-1-S<br />

45<br />

45<br />

35 35<br />

70<br />

90<br />

U-22-10-1-S<br />

U-22-12-1-S<br />

35 35<br />

70<br />

10<br />

12<br />

10<br />

240<br />

230<br />

19<br />

38<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

70<br />

22<br />

44<br />

230<br />

38<br />

70<br />

19 35<br />

Figura 3.18 Provini non simmetrici con chiodo singolo<br />

12<br />

22<br />

44<br />

35<br />

10<br />

10<br />

12<br />

10<br />

12


Indagine <strong>sperimentale</strong> 81<br />

160<br />

150<br />

150<br />

160<br />

160<br />

230<br />

240<br />

240<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

38<br />

19<br />

90<br />

38<br />

19<br />

44<br />

22<br />

38<br />

19<br />

45<br />

45<br />

35<br />

35<br />

S-16-10-1-S<br />

S-19-10-1-S<br />

45<br />

45<br />

90<br />

S-19-12-1-S<br />

45<br />

45<br />

35 35<br />

70<br />

10 10<br />

10<br />

10<br />

12<br />

12 10 10<br />

12<br />

S-22-10-1-S<br />

35 35<br />

70<br />

35 35<br />

70<br />

90<br />

S-22-12-1-S<br />

12<br />

230<br />

240<br />

240<br />

230<br />

230<br />

70<br />

16<br />

32<br />

35<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

70<br />

35<br />

22<br />

44<br />

70<br />

35<br />

22<br />

44<br />

Figura 3.19 Provini simmetrici con chiodo singolo<br />

10<br />

10<br />

12<br />

10<br />

12


Indagine <strong>sperimentale</strong> 82<br />

35<br />

140<br />

35<br />

32 16<br />

140<br />

210<br />

490<br />

32<br />

16<br />

35<br />

32 32 32 32<br />

16 16 16 16<br />

45<br />

30<br />

118<br />

45<br />

38 19<br />

140 140<br />

118<br />

208<br />

175<br />

235<br />

38<br />

19<br />

45<br />

38<br />

38<br />

19 19<br />

444<br />

30<br />

118 118<br />

354<br />

45<br />

35<br />

38 38 38 38<br />

19 19 19 19<br />

38 38 38 38<br />

19 19 19 19<br />

175<br />

175 175<br />

30 30<br />

585<br />

44 44<br />

22 22<br />

90<br />

35 160<br />

35<br />

44 44 44 44<br />

22 22 22 22<br />

35<br />

90 90 90<br />

340<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

35 35<br />

70<br />

45 45<br />

90<br />

30 30<br />

60<br />

45 45<br />

90<br />

30 30<br />

60<br />

35 35<br />

70<br />

35 35<br />

70<br />

U-16-10-2-S<br />

U-16-10-4-S<br />

10<br />

U-19-10-2-S<br />

(PONTE)<br />

U-19-10-2-S<br />

(GALLERIA)<br />

U-19-10-4-S<br />

(Ponte)<br />

10<br />

U-19-10-4-S<br />

(GALLERIA)<br />

10<br />

U-22-12-2-S<br />

U-22-12-4-S<br />

12<br />

10<br />

10<br />

10<br />

12<br />

35<br />

16<br />

32<br />

430<br />

35<br />

210<br />

140<br />

35<br />

10<br />

16 16<br />

32<br />

32<br />

430<br />

710<br />

140<br />

490<br />

140 140<br />

430<br />

16<br />

32<br />

16<br />

32<br />

710<br />

45 118 45<br />

430<br />

35<br />

16<br />

32<br />

10<br />

19 19<br />

38 38<br />

455<br />

235<br />

30 30<br />

10<br />

19<br />

19<br />

38 38<br />

455<br />

45<br />

665<br />

118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

19 19<br />

38 38<br />

665<br />

38<br />

805<br />

30 175<br />

585<br />

175 175 30<br />

19<br />

19<br />

19<br />

38 38 38<br />

805<br />

35<br />

380<br />

35<br />

160<br />

90 35<br />

560<br />

380<br />

19<br />

38<br />

12<br />

22 22<br />

44 44<br />

340<br />

90 90 90<br />

35<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

Figura 3.20 Provini non simmetrici con chio<strong>di</strong> in fila singola<br />

19<br />

12<br />

10<br />

10<br />

10


Indagine <strong>sperimentale</strong> 83<br />

45<br />

35<br />

38 38<br />

19 19<br />

45<br />

118<br />

208<br />

118<br />

354<br />

444<br />

35<br />

45<br />

38 38 38 38<br />

19 19 19 19<br />

118<br />

44 44<br />

22 22<br />

90<br />

35 160<br />

44 44 44 44<br />

22 22 22 22<br />

90 90 90<br />

340<br />

118<br />

35<br />

45<br />

S-19-10-2-S<br />

45 45<br />

90<br />

S-19-10-4-S<br />

45 45<br />

90<br />

35 35<br />

70<br />

35 35<br />

70<br />

10 10<br />

S-22-12-2-S<br />

S-22-12-4-S<br />

12 12<br />

10 10<br />

12 12<br />

45<br />

430<br />

45<br />

118 45<br />

19 19<br />

38 38<br />

430<br />

665<br />

118 118 118 45<br />

19 19 19 19<br />

38 38 38 38<br />

665<br />

380<br />

35<br />

160<br />

90<br />

35<br />

22 22<br />

44 44<br />

380<br />

560<br />

340<br />

35 90 90 90<br />

35<br />

22 22 22 22<br />

44 44 44 44<br />

560<br />

Figura 3.21 Provini simmetrici con chio<strong>di</strong> in fila singola<br />

12<br />

10<br />

12<br />

10


Indagine <strong>sperimentale</strong> 84<br />

3.2.1.2 Programma prove<br />

TIPO DI PROVA Simmetrico<br />

CHIODI SINGOLI mm mm mm mm mm<br />

S-16-10-1-S o 16 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-16-10-1-S o 16 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-1-S o 19 10 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-1-S o 19 10 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-19-12-1-S o 19 12 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-19-12-1-S o 19 12 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-22-10-1-S o 22 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-22-10-1-S o 22 10 70 35 - 1 2 (A-B)<br />

S-22-12-1-S o 22 12 70 35 - 1 2 (A-B)<br />

U-22-12-1-S o 22 12 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

CHIODI IN FILA<br />

SINGOLA<br />

U-16-10-2-S o 16 10 70 35 140 2 3 (A-B-C)<br />

U-16-10-4-S o 16 10 70 35 140 4 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-2-S o 19 10 90 45 118 2 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-2-S<br />

Ponte<br />

U-19-10-2-S<br />

Galleria<br />

o 19 10 90 45 118 2 3 (A-B-C)<br />

o 19 10 60 30 175 2 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-4-S o 19 10 90 45 118 4 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-4-S<br />

Ponte<br />

U-19-10-4-S<br />

Galleria<br />

Non simmetrico<br />

(Unsymmetric)<br />

Diametro<br />

Chio<strong>di</strong><br />

Spessore<br />

Piatto<br />

Larghezza<br />

Piatto<br />

N° Chio<strong>di</strong><br />

N° Prove<br />

o 19 10 90 45 118 4 3 (A-B-C)<br />

o 19 10 60 30 175 4 3 (A-B-C)<br />

S-22-12-2-S o 22 12 70 35 90 2 3 (A-B-C)<br />

U-22-12-2-S o 22 12 70 35 90 2 3 (A-B-C)<br />

S-22-12-4-S o 22 12 70 35 90 4 3 (A-B-C)<br />

U-22-12-4-S o 22 12 70 35 90 4 3 (A-B-C)<br />

Tabella 3.2 Programma delle prove<br />

Distanza<br />

dal bordo Interasse<br />

Totale Prove<br />

64


Indagine <strong>sperimentale</strong> 85<br />

3.2.1.3 Macchina<br />

Per effettuare le prove a rottura sui collegamenti chiodati, sin qui presentati, è<br />

stata utilizzata come macchina <strong>di</strong> prova una Zwick/Roell elettromeccanica <strong>di</strong> cui<br />

la figura seguente mostra una fotografia.<br />

Figura 3.22 Macchina <strong>di</strong> prova<br />

Il corpo inferiore della macchina può essere regolato in altezza tramite un<br />

<strong>di</strong>spositivo meccanico posto <strong>sul</strong> fondo, ma resta comunque fisso durante<br />

l’esecuzione della prova.<br />

A spostarsi, imprimendo la trazione al provino, sarà il corpo superiore della<br />

macchina, avremo quin<strong>di</strong> una morsa fissa ed una mobile che imprime gli<br />

spostamenti.<br />

Non ci sono <strong>di</strong>spositivi che impe<strong>di</strong>scano al provino <strong>di</strong> deformarsi per effetto della<br />

flessione secondaria, <strong>di</strong> questo effetto risentiranno solo i provini non simmetrici<br />

per i quali il carico applicato dalla morsa superiore genera un momento flettente<br />

non potendo essere allineato con la reazione della morsa fissa.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 86<br />

Figura 3.23 Det<strong>taglio</strong> della morsa superiore<br />

Figura 3.24 Det<strong>taglio</strong> della morsa inferiore<br />

Entrambe le morse presentano una superficie lavorata in modo tale da migliorare<br />

l’aderenza con i piatti dei provini.<br />

Le foto successive mostrano, da una <strong>di</strong>versa angolazione, un provino non<br />

simmetrico con due chio<strong>di</strong> in fila singola, inserito nella macchina <strong>di</strong> prova.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 87<br />

Figura 3.25 Provino inserito nella macchina <strong>di</strong> prova<br />

Nella foto a sinistra il provino è stato inserito nella macchina senza la<br />

strumentazione necessaria per monitorare gli spostamenti che subirà durante la<br />

prova, in quella a destra è riportata tale strumentazione.<br />

3.2.1.4 Strumentazione<br />

La strumentazione è costituita da due <strong>di</strong>spositivi, i cosiddetti LVDT (Linear<br />

Variable Differential Transformer). Tali <strong>di</strong>spositivi, mostrati nella figura<br />

successiva, vengono posizionati per mezzo <strong>di</strong> squadrette e riman<strong>di</strong> incollate al<br />

provino stesso, grazie ai quali è possibile leggere gli spostamenti lungo la<br />

<strong>di</strong>rezione secondo cui è applicata la forza.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 88<br />

(a) (b)<br />

Figura 3.26 Esempio <strong>di</strong> come vengono posizionati il provino e la strumentazione per la prova,<br />

vista frontale (a), vista laterale (b)<br />

I provini simmetrici dal lato in cui sono presenti due piatti verranno serrati nella<br />

morsa della macchina frapponendo uno spessore <strong>di</strong> acciaio tra i piatti stessi, in<br />

modo da assicurare l’ammorsamento del provino senza danneggiarlo e causare<br />

sforzi e deformazioni che falserebbero il regolare svolgimento della prova.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 89<br />

3.2.2 Descrizione dei ri<strong>sul</strong>tati<br />

La macchina utilizzata per le prove, cosi come i due trasduttori (LVDT 1 e<br />

LVDT 2) è collegata ad una centralina che elabora tutte le informazioni necessarie<br />

al nostro scopo. Infatti, come file <strong>di</strong> output si ottengono i valori relativi al carico<br />

applicato <strong>sul</strong> provino, agli spostamenti della macchina e agli spostamenti del<br />

provino stesso misurati tramite i due LVDT.<br />

Tali ri<strong>sul</strong>tati sono stati <strong>di</strong>agrammati in modo da ottenere curve in termini <strong>di</strong> carico<br />

(kN) spostamento (mm), e per ogni prova, quin<strong>di</strong>, sono state sviluppate tre curve<br />

che sono riportate in appen<strong>di</strong>ce nelle schede relative ad ogni prova.<br />

Per quanto riguarda l’elaborazione dei ri<strong>sul</strong>tati, il primo passo è stato quello <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare il tratto iniziale della curva della macchina con lo scopo <strong>di</strong> eliminare<br />

gli scorrimenti iniziali tramite una linearizzazione. Ciò è stato possibile<br />

introducendo un nuovo sistema <strong>di</strong> riferimento 0’x’y’ in corrispondenza<br />

dell’intercetta con l’asse delle ascisse. Tale proce<strong>di</strong>mento è schematizzato nella<br />

figura successiva.<br />

y<br />

y'<br />

0 0'<br />

Curva macchina<br />

Figura 3.27 Linearizzazione curva macchina<br />

Dopo aver linearizzato tali curve, sono stati in<strong>di</strong>viduati i parametri significativi<br />

relativi ad ogni prova, in modo tale da poter effettuare una <strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong><br />

con annesso confronto con la normativa.<br />

x<br />

x'


Indagine <strong>sperimentale</strong> 90<br />

I parametri significativi, anch’essi riportati in appen<strong>di</strong>ce per ogni prova, sono<br />

rappresentati dalla resistenza <strong>di</strong> picco (Fp) e relativi spostamenti, letti<br />

rispettivamente in corrispondenza della curva della macchina, del trasduttore<br />

LVDT 1 e del trasduttore LVDT 2 (dpm, dp1, dp2), dal limite elastico (Fy) e relativi<br />

spostamenti (dym, dy1, dy2), dal limite ultimo (Fu) e relativi spostamenti (dum, du1,<br />

du2) e dalla rigidezza (Km, KLVDT1, KLVDT2).<br />

Nelle figure seguenti, si riportano le schematizzazioni che riguardano i parametri<br />

significativi. In particolare nella figura 3.28 si in<strong>di</strong>viduano la resistenza <strong>di</strong> picco e<br />

la resistenza ultima (definita come l’80% della resistenza <strong>di</strong> picco).<br />

F [ kN ]<br />

Fp<br />

Fu<br />

dp2 dp1 du2 du1 dpm dum<br />

0,8 * Fp<br />

d [ mm ]<br />

Curva macchina<br />

Curva LVDT 1<br />

Curva LVDT 2<br />

Figura 3.28 Schema per l’in<strong>di</strong>viduazione della resistenza <strong>di</strong> picco e della resistenza ultima.<br />

In figura 3.29 viene in<strong>di</strong>viduato il limite elastico. Occorre, però, fare delle<br />

precisazioni <strong>sul</strong>la scelta <strong>di</strong> tale valore me<strong>di</strong>o. Tale valore, è stato in<strong>di</strong>viduato<br />

considerando la me<strong>di</strong>a dei valori corrispondenti al limite elastico <strong>di</strong> ogni curva<br />

(Fym, Fy1, Fy2). Successivamente, in corrispondenza <strong>di</strong> tale valore sono stati<br />

in<strong>di</strong>viduati gli spostamenti con l’accorgimento <strong>di</strong> considerarli riferiti al valore<br />

me<strong>di</strong>o.


Indagine <strong>sperimentale</strong> 91<br />

F [ kN ]<br />

Fy2<br />

Fy1<br />

Fyme<strong>di</strong>o<br />

Fym<br />

dy2 dy1<br />

dym<br />

dy2med<br />

dy1med<br />

dymmed<br />

Figura 3.29 Schema per l’in<strong>di</strong>viduazione del limite elastico.<br />

Curva macchina<br />

Curva LVDT 1<br />

Curva LVDT 2<br />

d [ mm ]<br />

Infine, altro parametro significativo, è relativo alla rigidezza. In questo caso si<br />

hanno tre valori, uno riferito alla macchina (Km), uno al trasduttore LVDT 1<br />

(KLVDT1), ed un altro riferito al trasduttore LVDT 2 (KLVDT2). In figura 3.30 è<br />

riportata la schematizzazione d’interesse.<br />

F [ kN ]<br />

KLVDT2 KLVDT1 Km<br />

Figura 3.30 Schema per l’in<strong>di</strong>viduazione della rigidezza.<br />

Curva macchina<br />

Curva LVDT 1<br />

Curva LVDT 2<br />

d [ mm ]


Indagine <strong>sperimentale</strong> 92<br />

Proseguendo con l’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> si analizzano, ora, i meccanismi <strong>di</strong><br />

collasso che hanno subito i provini in seguito alle prove a rottura.<br />

Per quanto riguarda la rottura, infatti, essa è avvenuta fondamentalmente per tre<br />

tipologie <strong>di</strong> collasso <strong>di</strong>fferenti: <strong>taglio</strong> del chiodo o dei chio<strong>di</strong> a seconda del<br />

provino, rifollamento della lamiera e trazione della lamiera. Tali meccanismi,<br />

evidenziati da opportune foto <strong>di</strong> det<strong>taglio</strong>, sono riportati per ogni singola prova in<br />

appen<strong>di</strong>ce.<br />

Dall’analisi dei meccanismi <strong>di</strong> collasso si evince che per i provini non simmetrici<br />

con chiodo singolo la rottura è avvenuta sempre per <strong>taglio</strong> del chiodo, per quelli<br />

simmetrici, sempre a chiodo singolo la rottura è avvenuta per <strong>taglio</strong> del chiodo e<br />

in alcuni casi per rifollamento della lamiera. Per i provini a quattro chio<strong>di</strong> sia<br />

simmetrici che non, la rottura è avvenuta sempre per trazione della lamiera.<br />

Si riportano <strong>di</strong> seguito i casi più rappresentativi. La figura successiva mostra il<br />

provino U-19-12-1_B con rottura a <strong>taglio</strong> del chiodo:<br />

Figura 3.31 Rottura a <strong>taglio</strong> del chiodo, provino U-19-12-1_B<br />

Nel caso <strong>di</strong> provini non simmetrici, come già detto in precedenza, poiché non ci<br />

sono <strong>di</strong>spositivi che impe<strong>di</strong>scano al provino <strong>di</strong> deformarsi, essi risentiranno<br />

dell’effetto della flessione secondaria, infatti, il carico applicato dalla morsa<br />

superiore genererà un momento flettente non potendo essere allineato con la<br />

reazione della morsa fissa. Per tali motivi vi sarà uno spostamento plastico fuori<br />

piano che è stato opportunamente misurato. In figura 3.32 è rappresentata tale<br />

situazione per il provino sopracitato:


Indagine <strong>sperimentale</strong> 93<br />

Spostamento plastico fuori piano 2 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano 2 mm<br />

Figura 3.32 Esempio <strong>di</strong> spostamento plastico fuori piano, provino U-19-12-1_B<br />

Un’altra osservazione sui provini dopo la rottura, è stata quella relativa alla<br />

ovalizzazione del foro. Infatti nel caso del <strong>taglio</strong> del chiodo o dei chio<strong>di</strong>, a<br />

seconda del provino, il foro ha subito una <strong>di</strong>fferente ovalizzazione. In figura 3.33<br />

è mostrato un esempio <strong>di</strong> misura:<br />

19 mm<br />

Figura 3.33 Esempio <strong>di</strong> misura dell’ ovalizzazione del foro, provino U-19-12-1_C<br />

Per i provini simmetrici con chiodo singolo la rottura a <strong>taglio</strong> del chiodo si<br />

verifica solo nel caso in cui si ha un <strong>di</strong>ametro del chiodo <strong>di</strong> 16 mm (S-16-10-1-S);<br />

nella figura successiva si riporta la rottura del provino S-16-10-1_A:<br />

19 mm<br />

22 mm


Indagine <strong>sperimentale</strong> 94<br />

Figura 3.34 Rottura a <strong>taglio</strong> del chiodo del provino simmetrico(S-16-10-1_A) con chiodo singolo<br />

Per gli altri provini simmetrici con chiodo singolo la rottura avviene per<br />

rifollamento della lamiera. In seguito a tale meccanismo <strong>di</strong> collasso prevalente si<br />

verificano due <strong>di</strong>fferenti meccanismi secondari: <strong>taglio</strong> del chiodo e rottura della<br />

lamiera. Nella figura 3.35 si riporta il caso <strong>di</strong> rifollamento con successivo <strong>taglio</strong><br />

del chiodo, mentre, in figura 3.36 si riporta il caso del rifollamento con successiva<br />

rottura della lamiera.<br />

Figura 3.35 Rottura per rifollamento della lamiera e successivo <strong>taglio</strong> del chiodo,<br />

provino S-19-10-1_C


Indagine <strong>sperimentale</strong> 95<br />

Figura 3.36 Rottura per rifollamento con conseguente rottura della lamiera, provino S-19-10-1_B<br />

Nella figura precedente si nota che la lamiera si è spanciata ed ha assunto una<br />

larghezza ovviamente superiore a quella iniziale, che è stata misurata nel modo<br />

seguente:<br />

Larghezza finale 107 mm<br />

Larghezza iniziale 90 mm<br />

Figura 3.37 Esempio <strong>di</strong> misura della larghezza finale della lamiera in seguito al rifollamento,<br />

provino S-19-10-1_B<br />

Nel caso <strong>di</strong> provini non simmetrici con due chio<strong>di</strong> in fila singola a seconda delle<br />

caratteristiche geometriche del provino si è avuto un <strong>di</strong>fferente meccanismo <strong>di</strong><br />

collasso. Nelle figure successive si può notare come i provini U-19-10-2-S Ponte<br />

e U-19-10-2-S Galleria che presentano uguale <strong>di</strong>ametro dei chio<strong>di</strong>, spessore della


Indagine <strong>sperimentale</strong> 96<br />

lamiera e numero <strong>di</strong> chio<strong>di</strong>, ma <strong>di</strong>verse caratteristiche geometriche (ve<strong>di</strong> schema<br />

provini) presentino due <strong>di</strong>fferenti rotture:<br />

Figura 3.38 Rottura a <strong>taglio</strong> dei chio<strong>di</strong>, provino U-19-10-2_A Ponte<br />

Figura 3.39 Rottura per trazione della lamiera, provino U-19-10-2_A Galleria<br />

Per i provini simmetrici, invece, la rottura è avvenuta per trazione della lamiera,<br />

figura 3.40:


Indagine <strong>sperimentale</strong> 97<br />

Figura 3.40 Rottura per trazione della lamiera, provino S-22-12-2_A<br />

Infine, per i provini con quattro chio<strong>di</strong> in fila singola sia simmetrici che non, la<br />

rottura è avvenuta sempre per trazione della lamiera. Nelle figure successive sono<br />

riportati i casi più significativi.<br />

Figura 3.41 Rottura per trazione della lamiera, provino U-22-12-4_C<br />

Figura 3.42 Rottura per trazione della lamiera, provino S-22-12-4_B


Indagine <strong>sperimentale</strong> 98<br />

Nel caso in cui si ha la trazione della lamiera, è stato possibile valutare la nuova<br />

larghezza che in seguito alla strizione del materiale è, ovviamente minore <strong>di</strong><br />

quella iniziale come si può vedere dalla seguente figura:<br />

Larghezza iniziale 70 mm<br />

Larghezza finale 64,2 mm<br />

Figura 3.43 Esempio <strong>di</strong> misura della larghezza finale della lamiera in seguito alla strizione, in<br />

particolare provino U-22-12-4_C


Indagine <strong>sperimentale</strong> 99<br />

3.2.3 Confronto sperimentazione – previsione teorica<br />

A questo punto, definiti i parametri significativi, è possibile effettuare un<br />

confronto tra i valori sperimentali e quelli in<strong>di</strong>cati dalla normativa <strong>di</strong> riferimento<br />

(Euroco<strong>di</strong>ce prEN 1993-1-8). Ci si è soffermati <strong>sul</strong> confronto in termini <strong>di</strong><br />

resistenza massima <strong>sperimentale</strong> e teorica.<br />

Tale normativa, in<strong>di</strong>ca dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo per effettuare le verifiche necessarie<br />

per la progettazione dei collegamenti in questione. Tali verifiche da effettuare<br />

sono tre, una sui chio<strong>di</strong>, una <strong>sul</strong>la resistenza delle sezioni forate e una a<br />

rifollamento.<br />

La resistenza a <strong>taglio</strong> <strong>di</strong> una singola sezione <strong>di</strong> un singolo chiodo va calcolata<br />

secondo la seguente espressione:<br />

in cui:<br />

fur è la tensione <strong>di</strong> rottura del chiodo;<br />

A0 è l’area del foro del chiodo;<br />

F<br />

0,6 fur A<br />

0<br />

v, Rd (1)<br />

Mr<br />

Mr è un coefficiente <strong>di</strong> sicurezza che nel nostro caso assumeremo pari a 1.<br />

La resistenza cosi calcolata è riferita ad una sola sezione resistente <strong>di</strong> un unico<br />

chiodo, andrà perciò moltiplicata per il numero <strong>di</strong> chio<strong>di</strong> presenti nel<br />

collegamento, e per il numero <strong>di</strong> sezioni sollecitate a <strong>taglio</strong> in ciascun chiodo.<br />

L’Euroco<strong>di</strong>ce, prescrive delle limitazioni <strong>sul</strong>la resistenza a <strong>taglio</strong> in caso <strong>di</strong> giunti<br />

a sviluppo longitu<strong>di</strong>nale. Infatti dove la <strong>di</strong>stanza Lj fra i centri dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong><br />

giunzione terminali <strong>di</strong> un giunto, misurata nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> trasmissione del<br />

carico (figura 3.40) sia maggiore <strong>di</strong> 15 d, dove d è il <strong>di</strong>ametro nominale dei<br />

chio<strong>di</strong>, la resistenza <strong>di</strong> progetto a <strong>taglio</strong> Fv,Rd <strong>di</strong> tutti i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> giunzione<br />

calcolata come suddetto, secondo il caso, deve essere ridotta moltiplicandola per<br />

un coefficiente <strong>di</strong> riduzione Lf dato da:


Indagine <strong>sperimentale</strong> 100<br />

Con la limitazione 0,75 < Lf < 1.<br />

F<br />

<br />

Lf<br />

Lj15 d<br />

1 (2)<br />

200 d<br />

Lj<br />

Figura 3.44 Lunghezza Lj <strong>di</strong> riferimento<br />

Il valore della resistenza del piatto lungo la sezione forata è assunto pari a:<br />

in cui:<br />

F f A<br />

(3)<br />

t, Rd u netta<br />

fu è la tensione <strong>di</strong> rottura dei piatti;<br />

Anetta è l’area netta, detratta cioè dell’area dei fori.<br />

La resistenza massima a rifollamento si calcola con la seguente formula:<br />

in cui:<br />

F<br />

k1 è il minore dei seguenti valori:<br />

k f d t<br />

1 u 0<br />

b, Rd (4)<br />

Mr<br />

e<br />

d ; 2,5;<br />

1 2,8 1,7<br />

e1 è la <strong>di</strong>stanza del foro del bordo in <strong>di</strong>rezione della forza;<br />

e1<br />

α è il minore fra:<br />

3 d ; fur<br />

; 1;<br />

f<br />

d0 è il <strong>di</strong>ametro del foro;<br />

t è lo spessore del piatto.<br />

0<br />

u<br />

0<br />

F


Indagine <strong>sperimentale</strong> 101<br />

Il confronto tra la resistenza calcolata secondo le espressioni suggerite dalla<br />

normativa (EC3-1-8) e quelle rilevate sperimentalmente è riportata in tabella 3.3.<br />

In particolare, sono riportati anche il valore massimo, minimo e me<strong>di</strong>o con la<br />

relativa deviazione standard (s) e il coefficiente <strong>di</strong> variazione (CV). Quest’ultimi<br />

calcolati come segue:<br />

Deviazione Standard ( s ) =<br />

n<br />

<br />

i1<br />

( x x)<br />

i<br />

n 1<br />

2<br />

(5)<br />

1<br />

1<br />

n<br />

x xi=<br />

Me<strong>di</strong>a con n = 3 (6)<br />

n i<br />

s<br />

Coefficiente <strong>di</strong> variazione ( CV ) =<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

(7)


Indagine <strong>sperimentale</strong> 102<br />

MECCANISMI DI<br />

COLLASSO<br />

(Sperimentali)<br />

RESISTENZA SPERIMENTALE RESISTENZA TEORICA<br />

TIPO PROVINO<br />

CHIODI SINGOLI MAX MIN MEDIA s CV Fv,Rd Ft,Rd Fb,Rb S-16-10-1-S 147,99 131,43 141,83 9,06 0,06 99,31 233,65 126,20 Taglio chiodo<br />

U-16-10-1-S 83,95 76,71 80,22 3,62 0,05 49,66 233,65 126,20 Taglio chiodo<br />

S-19-10-1-S 232,35 180,45 206,64 25,95 0,13 140,05 307,21 162,26 Rifollamento lamiera<br />

U-19-10-1-S 108,93 86,99 101,48 12,55 0,12 70,02 307,21 162,26 Taglio chiodo<br />

S-19-12-1-S 225,16 207,17 216,51 9,01 0,04 140,05 368,65 194,71 Rifollamento lamiera<br />

U-19-12-1-S 145,28 100,63 117,58 24,18 0,21 70,02 368,65 194,71 Taglio chiodo<br />

S-22-10-1-S 190,89 173,59 183,02 8,76 0,05 187,77 207,69 126,20 Rifollamento lamiera<br />

U-22-10-1-S 146,43 143,13 144,78 2,33 0,02 93,88 207,69 126,20 Taglio chiodo<br />

S-22-12-1-S 238,23 236,18 237,21 1,45 0,01 187,77 249,23 151,44 Rifollamento lamiera<br />

U-22-12-1-S 148,61 128,74 140,25 10,30 0,07 93,88 249,23 151,44 Taglio chiodo<br />

CHIODI IN FILA SINGOLA<br />

U-16-10-2-S 162,23 141,87 155,16 11,52 0,07 99,31 233,65 252,40 Taglio chio<strong>di</strong><br />

U-16-10-4-S 242,85 236,56 240,18 3,25 0,01 187,46 233,65 504,80 Trazione lamiera<br />

S-19-10-2-S 346,02 332,60 338,41 6,89 0,02 280,10 307,21 324,51 Trazione lamiera<br />

U-19-10-2-S Ponte 232,35 196,22 210,04 19,50 0,09 140,05 307,21 324,51 Taglio chio<strong>di</strong><br />

U-19-10-2-S Galleria 190,09 184,23 187,74 3,10 0,02 140,05 177,40 216,34 Trazione lamiera<br />

S-19-10-4-S 354,63 352,96 353,62 0,89 0,00 550,02 307,21 649,02 Trazione lamiera<br />

U-19-10-4-S Ponte 356,61 355,12 355,75 0,77 0,00 275,01 307,21 649,02 Trazione lamiera<br />

U-19-10-4-S Galleria 184,37 178,42 181,96 3,13 0,02 262,41 177,40 432,68 Trazione lamiera<br />

S-22-12-2-S 298,35 278,89 291,37 10,84 0,04 357,53 249,23 302,88 Trazione lamiera<br />

U-22-12-2-S 280,77 255,24 271,69 14,27 0,05 187,77 249,23 302,88 Taglio chio<strong>di</strong><br />

S-22-12-4-S 308,94 298,54 303,66 5,20 0,02 751,07 249,23 605,76 Trazione lamiera<br />

U-22-12-4-S 308,94 303,59 305,40 3,07 0,01 375,53 249,23 605,76 Trazione lamiera<br />

Tabella 3.3 Confronto sperimentazione – previsione teorica


Indagine <strong>sperimentale</strong> 103<br />

Il valore me<strong>di</strong>o, relativo alla resistenza massima <strong>sperimentale</strong>, e riportato nella<br />

tabella 3.3, è stato rapportato alla resistenza teorica da normativa ed è stato<br />

<strong>di</strong>agrammato (figura 3.45) con lo scopo <strong>di</strong> avere un quadro più completo dei<br />

ri<strong>sul</strong>tati ottenuti.<br />

F exp / F teo<br />

2,00<br />

1,80<br />

1,60<br />

1,40<br />

1,20<br />

1,00<br />

0,80<br />

0,60<br />

0,40<br />

0,20<br />

0,00<br />

1<br />

U-16-10-1-S<br />

U-19-10-1-S<br />

U-19-12-1-S<br />

U-22-10-1-S<br />

U-22-12-1-S<br />

S-16-10-1-S<br />

S-19-10-1-S<br />

S-19-12-1-S<br />

S-22-10-1-S<br />

S-22-12-1-S<br />

V<br />

V<br />

Numero sezioni resistenti<br />

< 2 > 2<br />

2 2 4 4 8<br />

U-16-10-2-S<br />

V<br />

V<br />

V V<br />

U-19-10-2-S Ponte<br />

U-19-10-2-S Galleria<br />

U-22-12-2-S<br />

S-19-10-2-S<br />

S-22-12-2-S<br />

U-16-10-4-S<br />

U-19-10-4-S Ponte<br />

U-19-10-4-S Galleria<br />

U-22-12-4-S<br />

S-19-10-4-S<br />

S-22-12-4-S<br />

Figura 3.45 Grafico riassuntivo dei ri<strong>sul</strong>tati.<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

(Osservazione <strong>sperimentale</strong>)<br />

Taglio chio<strong>di</strong><br />

• Rifollamento lamiera<br />

Trazione lamiera<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Meccanismo teorico previsto<br />

(Se <strong>di</strong>verso da quello <strong>sperimentale</strong>)<br />

V Taglio chio<strong>di</strong><br />

B Rifollamento lamiera<br />

T Trazione lamiera<br />

Nel <strong>di</strong>agramma, oltre al meccanismo <strong>di</strong> collasso osservato sperimentalmente,<br />

viene in<strong>di</strong>cato quello previsto dalla normativa con delle lettere. Tale in<strong>di</strong>cazione,<br />

però, è presente solo nei casi in cui il meccanismo <strong>di</strong> collasso <strong>sperimentale</strong> non<br />

coincide con quello teorico, calcolato attraverso le relazioni fornite<br />

dall’Euroco<strong>di</strong>ce.<br />

La prima osservazione riguarda il fatto che la resistenza massima, ottenuta dalla<br />

sperimentazione, è sempre maggiore <strong>di</strong> quella teorica. Tale <strong>di</strong>screpanza è da<br />

attribuire all’ inevitabile <strong>di</strong>fferenza che si ha tra un <strong>comportamento</strong> teorico ed uno<br />

<strong>sperimentale</strong>, dovuto a molteplici cause, in primo luogo, il contributo dell’attrito


Indagine <strong>sperimentale</strong> 104<br />

tra i piatti del collegamento è un fattore che influenza la resistenza complessiva.<br />

Tale contributo è trascurato dalla norma. Tuttavia, ciò è da imputare alla sua<br />

variabilità, in quanto <strong>di</strong>pendente dalla pretrazione dei chio<strong>di</strong> che varia da chiodo a<br />

chiodo e non è definibile a priori in modo univoco. In aggiunta, si riconoscono<br />

altre sorgenti <strong>di</strong> variabilità, come la variabilità dei materiali dei chio<strong>di</strong> e delle<br />

lamiere.<br />

Un’altra osservazione riguarda il numero <strong>di</strong> sezioni resistenti. Infatti, dal<br />

<strong>di</strong>agramma si evince che per un numero <strong>di</strong> sezioni resistenti minore <strong>di</strong> 2, i ri<strong>sul</strong>tati<br />

teorici sottostimano in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1,5 volte quelli sperimentali. Nel caso in cui il<br />

numero <strong>di</strong> sezioni resistenti è maggiore <strong>di</strong> 2, le previsioni teoriche sottostimano in<br />

modo minore i ri<strong>sul</strong>tati sperimentali (in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1,2 volte). In particolare, per un<br />

numero <strong>di</strong> sezioni Inoltre, un trend simile si può riconoscere tra i provini a due e<br />

quattro chio<strong>di</strong> che collassano per trazione della lamiera, ciò si può attribuire al<br />

fatto che per i provini a quattro chio<strong>di</strong>, nel corso della prova, sono sollecitati i due<br />

chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> estremità. Questo fenomeno <strong>di</strong>pende dalla bassa rigidezza nel piano<br />

delle lamiere che compongono il collegamento, che (non riuscendo a trasferire in<br />

modo uniforme il carico tra i chio<strong>di</strong>) si deformano maggiormente nelle zone <strong>di</strong><br />

estremità dove si concentra il danno.


Conclusioni e sviluppi futuri 105<br />

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI<br />

Nel presente lavoro <strong>di</strong> tesi è stata effettuata una <strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> su una serie<br />

<strong>di</strong> provini <strong>di</strong> <strong>unioni</strong> chiodate in acciaio, rappresentativi <strong>di</strong> collegamenti elementari<br />

<strong>di</strong> strutture storiche, per valutarne il <strong>comportamento</strong> a <strong>taglio</strong>.<br />

Per raggiungere tale obiettivo sono state eseguite prove a rottura in laboratorio e<br />

per ogni tipologia <strong>di</strong> provino, sono state effettuate tre prove al fine <strong>di</strong> avere una<br />

maggiore quantità <strong>di</strong> ri<strong>sul</strong>tati e, <strong>di</strong> conseguenza, una analisi più dettagliata.<br />

Sono state elaborate, per ogni prova, curve carico-spostamento e sono stati<br />

calcolati i parametri significativi in termini <strong>di</strong> resistenza massima, limite elastico,<br />

limite ultimo con i corrispondenti spostamenti ed è stata calcolata la rigidezza.<br />

Inoltre, sono stati misurati gli spostamenti plastici fuori piano assunti dai provini<br />

non simmetrici, l’ovalizzazione dei fori per i provini con rottura a <strong>taglio</strong>, la<br />

larghezza della lamiera sia nel caso del rifollamento, dove è aumentata in seguito<br />

al foro rifollato, sia nel caso della trazione dove è <strong>di</strong>minuita a causa della strizione<br />

del materiale costituente le lamiere.<br />

Dall’<strong>indagine</strong> <strong>sperimentale</strong> è emerso che:<br />

La rottura è avvenuta, a seconda delle caratteristiche geometriche del<br />

provino, per tre tipologie <strong>di</strong> collasso <strong>di</strong>fferenti: <strong>taglio</strong> del chiodo o dei<br />

chio<strong>di</strong>, rifollamento della lamiera e trazione della lamiera.<br />

I provini non simmetrici hanno subito uno spostamento fuori piano dovuto<br />

alla flessione secondaria, infatti, per tali provini il carico applicato dalla<br />

morsa superiore, non potendo essere allineato con la reazione della morsa<br />

fissa, genera un momento flettente. Si è visto che tale spostamento nel<br />

caso <strong>di</strong> collegamenti costituiti da un unico chiodo è maggiore rispetto ai<br />

collegamenti costituiti da quattro chio<strong>di</strong>. Questo perché il collegamento<br />

con quattro chio<strong>di</strong>, presentando più elementi <strong>di</strong> connessione, rende il<br />

collegamento più rigido e si ha una ri<strong>di</strong>stribuzione della sollecitazione<br />

flessionale, cosa che non accade nei provini ad un chiodo dove la coppia<br />

generata è fronteggiata da un unico elemento <strong>di</strong> connessione.


Conclusioni e sviluppi futuri 106<br />

Inoltre, dai ri<strong>sul</strong>tati ottenuti in termini <strong>di</strong> resistenza massima è stato calcolato il<br />

valore me<strong>di</strong>o relativo alle tre prove sopracitate che è stato, poi, confrontato con<br />

quello suggerito dalla normativa (EC3 1993-1-8).<br />

Dal confronto si è visto che:<br />

La resistenza massima ottenuta dalla sperimentazione è sempre maggiore<br />

<strong>di</strong> quella teorica, tale <strong>di</strong>fferenza è da attribuire a molteplici cause, tra cui la<br />

variabilità del materiale dei chio<strong>di</strong> e delle lamiere e il contributo<br />

dell’attrito tra i piatti del collegamento. Infatti tale contributo, che è<br />

trascurato dalla normativa, presenta una certa variabilità, in quanto<br />

<strong>di</strong>pendente dalla pretrazione dei chio<strong>di</strong> che varia da chiodo a chiodo e non<br />

è definibile a priori in modo univoco.<br />

Nel caso <strong>di</strong> provini con un numero <strong>di</strong> sezioni resistenti minori <strong>di</strong> 2, i<br />

ri<strong>sul</strong>tati teorici sottostimano in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1,5 volte quelli sperimentali. Nel<br />

caso in cui il numero <strong>di</strong> sezioni resistenti è maggiore <strong>di</strong> 2, le previsioni<br />

teoriche sottostimano in modo minore i ri<strong>sul</strong>tati sperimentali (in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

1,2 volte).<br />

Un trend simile, invece, si può riconoscere tra i provini a due e quattro<br />

chio<strong>di</strong> che collassano per trazione della lamiera, ciò si può attribuire al<br />

fatto che per i provini a quattro chio<strong>di</strong>, nel corso della prova, sono<br />

sollecitati i due chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> estremità. Questo fenomeno <strong>di</strong>pende dalla bassa<br />

rigidezza nel piano delle lamiere che compongono il collegamento, che<br />

(non riuscendo a trasferire in modo uniforme il carico tra i chio<strong>di</strong>) si<br />

deformano maggiormente nelle zone <strong>di</strong> estremità dove si concentra il<br />

danno.<br />

Al termine <strong>di</strong> questo lavoro, è utile sottolineare che i ri<strong>sul</strong>tati dell’<strong>indagine</strong><br />

<strong>sperimentale</strong> hanno fornito i dati preliminari che porteranno alla messa a punto <strong>di</strong><br />

modelli teorici, pre<strong>di</strong>ttivi della risposta in termini <strong>di</strong> resistenza, rigidezza e<br />

deformazione ultima. In aggiunta una sperimentazione numerica sarà intrapresa<br />

per approfon<strong>di</strong>re la risposta meccanica dei collegamenti chiodati. Pertanto, analisi<br />

ad elementi finiti saranno condotte su modelli che, calibrati <strong>sul</strong>la base dei ri<strong>sul</strong>tati<br />

ottenuti sperimentalmente, consentiranno una analisi <strong>di</strong> det<strong>taglio</strong>.


Appen<strong>di</strong>ce 107<br />

APPENDICE


Appen<strong>di</strong>ce 108<br />

Nella seguente appen<strong>di</strong>ce, vengono riportati tutti i ri<strong>sul</strong>tati delle prove. Dapprima<br />

si descrive il tipo <strong>di</strong> provino con il relativo schema, correlato con tutte le<br />

caratteristiche geometriche, poi si riportano le foto dell’apparato <strong>di</strong> prova in<br />

particolare a configurazione iniziale e a rottura. Successivamente vengono<br />

riportate le curve e i parametri significativi ed, infine, le foto <strong>di</strong> det<strong>taglio</strong> per<br />

meglio comprendere il meccanismo <strong>di</strong> collasso opportunamente in<strong>di</strong>cato a<br />

seconda del caso.<br />

Di seguito si riportano le caratteristiche relative alla macchina <strong>di</strong> prova e alla<br />

strumentazione:<br />

- La macchina <strong>di</strong> prova utilizzata è una Zwick/Roell elettromeccanica.<br />

- La capacita <strong>di</strong> carico è pari a 600 kN.<br />

- La corsa totale è <strong>di</strong> 500 mm.<br />

- La velocità in fase elastica è stata fissata pari a 0,01 mm/s, mentre in fase<br />

plastica pari a 0,1 mm/s.<br />

- La frequenza <strong>di</strong> acquisizione è pari a 10 Hz.<br />

- Il rilevamento degli spostamenti è stato affidato a due trasduttori LVDT 1<br />

e LVDT 2 tramite i quali è possibile leggere gli spostamenti nella<br />

<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> applicazione del carico.<br />

Nel caso <strong>di</strong> provini simmetrici, dal lato in cui sono presenti due piatti, il provino è<br />

stato serrato nella morsa della macchina frapponendo uno spessore <strong>di</strong> acciaio tra i<br />

piatti stessi: lo spessore del piatto interposto è pari a 8 mm.


Appen<strong>di</strong>ce 109<br />

TIPO DI PROVA Simmetrico<br />

Programma prove<br />

CHIODI SINGOLI mm mm mm mm mm<br />

S-16-10-1-S o 16 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-16-10-1-S o 16 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-1-S o 19 10 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-1-S o 19 10 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-19-12-1-S o 19 12 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-19-12-1-S o 19 12 90 45 - 1 3 (A-B-C)<br />

S-22-10-1-S o 22 10 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

U-22-10-1-S o 22 10 70 35 - 1 2 (A-B)<br />

S-22-12-1-S o 22 12 70 35 - 1 2 (A-B)<br />

U-22-12-1-S o 22 12 70 35 - 1 3 (A-B-C)<br />

CHIODI IN FILA<br />

SINGOLA<br />

U-16-10-2-S o 16 10 70 35 140 2 3 (A-B-C)<br />

U-16-10-4-S o 16 10 70 35 140 4 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-2-S o 19 10 90 45 118 2 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-2-S<br />

Ponte<br />

U-19-10-2-S<br />

Galleria<br />

o 19 10 90 45 118 2 3 (A-B-C)<br />

o 19 10 60 30 175 2 3 (A-B-C)<br />

S-19-10-4-S o 19 10 90 45 118 4 3 (A-B-C)<br />

U-19-10-4-S<br />

Ponte<br />

U-19-10-4-S<br />

Galleria<br />

Non simmetrico<br />

(Unsymmetric)<br />

Diametro<br />

Chio<strong>di</strong><br />

Spessore<br />

Piatto<br />

Larghezza<br />

Piatto<br />

Distanza<br />

dal bordo Interasse<br />

N° Chio<strong>di</strong><br />

N° Prove<br />

o 19 10 90 45 118 4 3 (A-B-C)<br />

o 19 10 60 30 175 4 3 (A-B-C)<br />

S-22-12-2-S o 22 12 70 35 90 2 3 (A-B-C)<br />

U-22-12-2-S o 22 12 70 35 90 2 3 (A-B-C)<br />

S-22-12-4-S o 22 12 70 35 90 4 3 (A-B-C)<br />

U-22-12-4-S o 22 12 70 35 90 4 3 (A-B-C)<br />

Totale Prove<br />

64


Appen<strong>di</strong>ce 110<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-16-10-1_A<br />

Data prova: 31/01/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 111<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 10<br />

3 60<br />

4 110<br />

5 140<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il foro del piatto centrale si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 16x18,82 mm


Appen<strong>di</strong>ce 112<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12 14<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-16-10-1_A<br />

LVDT 1 S-16-10-1_A<br />

LVDT 2 S-16-10-1-A<br />

Fp = 146,08 dpm = 9,89 dp1 = 5,41 dp2 = 5,61<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 96,69 dymme<strong>di</strong>o= 3,15 dy1me<strong>di</strong>o = 0,06 dy2me<strong>di</strong>o = 0,46<br />

Fu = 116,87 dum = 11,16 du1 = 6,95 du2 = 7,04<br />

Km = 28,2 KLVDT1 = 1500,1 KLVDT2 = 135,18


Appen<strong>di</strong>ce 113<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 114<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-16-10-1_B<br />

Data prova: 31/01/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 115<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 70<br />

3 110<br />

4 130<br />

5 140<br />

6 120<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 116<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9 11 13<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-16-10-1_B<br />

LVDT 1 S-16-10-1_B<br />

LVDT 2 S-16-10-1_B<br />

Fp = 147,99 dpm = 10,63 dp1 = 6,53 dp2 = 5,98<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 98,70 dymme<strong>di</strong>o= 3,51 dy1me<strong>di</strong>o = 0,39 dy2me<strong>di</strong>o = 0,3<br />

Fu = 118,39 dum = 11,81 du1 = 7,88 du2 = 7,30<br />

Km = 28,01 KLVDT1 = 139,84 KLVDT2 = 212,74


Appen<strong>di</strong>ce 117<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 118<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-16-10-1_C<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 119<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 95<br />

4 110<br />

5 120<br />

6 130<br />

7 90<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il foro del piatto centrale si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 16x18 mm


Appen<strong>di</strong>ce 120<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-16-10-1_C<br />

LVDT 1 S-16-10-1_C<br />

LVDT 2 S-16-10-1_C<br />

Fp = 131,43 dpm = 8,94 dp1 = 2,51 dp2 = 5,29<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 81,38 dymme<strong>di</strong>o= 2,52 dy1me<strong>di</strong>o = 0,09 dy2me<strong>di</strong>o = 0,25<br />

Fu = 105,15 dum = 10,60 du1 = 3,68 du2 = 7,00<br />

Km = 34,06 KLVDT1 = 500,63 KLVDT2 = 218,85


Appen<strong>di</strong>ce 121<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 122<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-1_A<br />

Data prova: 05/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

35<br />

16<br />

32<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 123<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 70<br />

4 80<br />

5 Rottura<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 124<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-1_A<br />

LVDT 1 U-16-10-1_A<br />

LVDT 2 U-16-10-1_A<br />

Fp = 80,02 dpm = 6,57 dp1 = 2,25 dp2 = 2,74<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 52,67 dymme<strong>di</strong>o= 2,55 dy1me<strong>di</strong>o = 0,34 dy2me<strong>di</strong>o = -0,1<br />

Fu = 64,65 dum = 7,54 du1 = 3,05 du2 = 3,72<br />

Km = 20,06 KLVDT1 = 115,15 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 125<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 126<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-1_B<br />

Data prova: 07/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

35<br />

16<br />

32<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 127<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 85<br />

4 Rottura<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto 1,1 mm


Appen<strong>di</strong>ce 128<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-1_B<br />

LVDT 1 U-16-10-1_B<br />

LVDT 2 U-16-10-1_B<br />

Fp = 83,95 dpm = 7,80 dp1 = 3,52 dp2 = 4,13<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 50,68 dymme<strong>di</strong>o= 2,52 dy1me<strong>di</strong>o = 0,61 dy2me<strong>di</strong>o = 0,04<br />

Fu = 67,16 dum = 8,30 du1 = 4,04 du2 = 4,68<br />

Km = 20,39 KLVDT1 = 108,58 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 129<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 130<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-1_C<br />

Data prova: 07/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

32<br />

16<br />

35<br />

70<br />

70<br />

35<br />

16<br />

32<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 131<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 70<br />

4 80<br />

5 Rottura<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto 1,1 mm


Appen<strong>di</strong>ce 132<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-1_C<br />

LVDT 1 U-16-10-1_C<br />

LVDT 2 U-16-10-1_C<br />

Fp = 76,71 dpm = 6,54 dp1 = 2,61 dp2 = 3,51<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 49,02 dymme<strong>di</strong>o= 2,35 dy1me<strong>di</strong>o = 0,28 dy2me<strong>di</strong>o = 0,42<br />

Fu = 61,37 dum = 7,41 du1 = 3,33 du2 = 4,49<br />

Km = 20,41 KLVDT1 = 128,52 KLVDT2 = 145,97


Appen<strong>di</strong>ce 133<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 134<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-1_A<br />

Data prova: 25/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 135<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 102<br />

3 144<br />

4 175<br />

5 165<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 97 mm


Appen<strong>di</strong>ce 136<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-1_A<br />

LVDT 1 S-19-10-1_A<br />

LVDT 2 S-19-10-1_A<br />

Fp = 180,45 dpm = 10,23 dp1 = 6,36 dp2 = 5,24<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 136,01 dymme<strong>di</strong>o= 3,66 dy1me<strong>di</strong>o = 0,49 dy2me<strong>di</strong>o = 0,43<br />

Fu = 144,36 dum = 15,58 du1 = 11,74 du2 = 10,60<br />

Km = 37,51 KLVDT1 = 784,4 KLVDT2 = 328,6


Appen<strong>di</strong>ce 137<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 138<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-1_B<br />

Data prova: 27/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 139<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 30<br />

2 100<br />

3 150<br />

4 178<br />

5 190<br />

6 210<br />

7 230<br />

8 145<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 107 mm


Appen<strong>di</strong>ce 140<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-1_B<br />

LVDT 1 S-19-10-1_B<br />

LVDT 2 S-19-10-1_B<br />

Fp = 232,35 dpm = 17,33 dp1 = 13,26 dp2 = 10,90<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 141,70 dymme<strong>di</strong>o= 3,67 dy1me<strong>di</strong>o = 0,62 dy2me<strong>di</strong>o = 0,29<br />

Fu = 185,88 dum = 19,88 du1 = 15,99 du2 = 13,61<br />

Km = 39,14 KLVDT1 = 69,34 KLVDT2 = 222,2


Appen<strong>di</strong>ce 141<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 142<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-1_C<br />

Data prova: 27/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 143<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 95<br />

3 150<br />

4 167<br />

5 186<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 92 mm<br />

Il foro del piatto centrale si è rifollato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 27x19 mm


Appen<strong>di</strong>ce 144<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-1_C<br />

LVDT 1 S-19-10-1_C<br />

LVDT 2 S-19-10-1_C<br />

Fp = 207,12 dpm = 14,95 dp1 = 10,56 dp2 = 9,63<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 130,02 dymme<strong>di</strong>o= 3,53 dy1me<strong>di</strong>o = 0,44 dy2me<strong>di</strong>o = 0,61<br />

Fu = 165,69 dum = 16,03 du1 = 11,93 du2 = 10,86<br />

Km = 39,02 KLVDT1 = 724,95 KLVDT2 = 246,02


Appen<strong>di</strong>ce 145<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Meccanismo prevalente<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera<br />

Meccanismo secondario<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 146<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-1_A<br />

Data prova: 11/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

150<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 147<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 78<br />

4 85<br />

5 75<br />

6 30<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 148<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-1_A<br />

LVDT 1 U-19-10-1_A<br />

LVDT 2 U-19-10-1_A<br />

Fp = 86,99 dpm = 5,65 dp1 = 3,79 dp2 = 2,29<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 47,36 dymme<strong>di</strong>o= 1,86 dy1me<strong>di</strong>o = 0,94 dy2me<strong>di</strong>o = -0,08<br />

Fu = 69,59 dum = 6,39 du1 = 4,68 du2 = 3,02<br />

Km = 25,38 KLVDT1 = 59,52 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 149<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 150<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-1_B<br />

Data prova: 18/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

150<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 151<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 86<br />

3 101<br />

4 103<br />

5 Rottura<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto 1 mm<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 21x19 mm


Appen<strong>di</strong>ce 152<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-1_B<br />

LVDT 1 U-19-10-1_B<br />

LVDT 2 U-19-10-1_B<br />

Fp = 108,93 dpm = 5,77 dp1 = 2,34 dp2 = 3,35<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 95,34 dymme<strong>di</strong>o= 3,02 dy1me<strong>di</strong>o = -0,03 dy2me<strong>di</strong>o = 0,95<br />

Fu = 87,14 dum = 6,50 du1 = 3,17 du2 = 4,19<br />

Km = 32,07 KLVDT1 = - KLVDT2 = 113,52


Appen<strong>di</strong>ce 153<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 154<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-1_C<br />

Data prova: 11/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

150<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

19<br />

38<br />

45<br />

90<br />

45<br />

10<br />

45<br />

45<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 155<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 80<br />

3 92<br />

4 105<br />

5 109<br />

6 93<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 1,7 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 1,6 mm<br />

Il foro relativo al piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,8x21 mm<br />

Il foro relativo al piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 21,3x20 mm


Appen<strong>di</strong>ce 156<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-1_C<br />

LVDT 1 U-19-10-1_C<br />

LVDT 2 U-19-10-1_C<br />

Fp = 108,52 dpm = 8,42 dp1 = 5,44 dp2 = 4,79<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 64,00 dymme<strong>di</strong>o= 2,42 dy1me<strong>di</strong>o = 0,57 dy2me<strong>di</strong>o = 0,36<br />

Fu = 86,82 dum = 9,20 du1 = 6,42 du2 = 5,66<br />

Km = 25,9 KLVDT1 = 89,67 KLVDT2 = 183,46


Appen<strong>di</strong>ce 157<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 158<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-12-1_A<br />

Data prova: 25/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

19<br />

45<br />

90<br />

45<br />

38<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 159<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 30<br />

2 100<br />

3 135<br />

4 172<br />

5 200<br />

6 216<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il foro del piatto interno si è rifollato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19x23 mm


Appen<strong>di</strong>ce 160<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-12-1_A<br />

LVDT 1 S-19-12-1_A<br />

LVDT 2 S-19-12-1_A<br />

Fp = 225,16 dpm = 12,23 dp1 = 5,83 dp2 = 7,24<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 126,70 dymme<strong>di</strong>o= 3,6 dy1me<strong>di</strong>o = 0,02 dy2me<strong>di</strong>o = 0,59<br />

Fu = 180,13 dum = 13,36 du1 = 7,21 du2 = 8,51<br />

Km = 34,63 KLVDT1 = 2693 KLVDT2 = 164,45


Appen<strong>di</strong>ce 161<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Meccanismo prevalente<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera<br />

Meccanismo secondario<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 162<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-12-1_B<br />

Data prova: 25/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

19<br />

45<br />

90<br />

45<br />

38<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 163<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 120<br />

3 150<br />

4 175<br />

5 200<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il foro del piatto interno si è rifollato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19x22,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 164<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-12-1_B<br />

LVDT 1 S-19-12-1_B<br />

LVDT 2 S-19-12-1_B<br />

Fp = 207,19 dpm = 12,13 dp1 = 7,28 dp2 = 6,58<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 125,35 dymme<strong>di</strong>o= 3,74 dy1me<strong>di</strong>o = 0,56 dy2me<strong>di</strong>o = 0,44<br />

Fu = 165,74 dum = 13,00 du1 = 8,30 du2 = 7,59<br />

Km = 33,75 KLVDT1 = 249,18 KLVDT2 = 676,82


Appen<strong>di</strong>ce 165<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Meccanismo prevalente<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera<br />

Meccanismo secondario<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 166<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-12-1_C<br />

Data prova: 27/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

19<br />

45<br />

90<br />

45<br />

38<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 167<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 105<br />

3 150<br />

4 180<br />

5 198<br />

6 210<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 92 mm<br />

Il foro del piatto interno si è rifollato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19x23,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 168<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15<br />

Macchina S-19-12-1_C<br />

LVDT 2 S-19-12-1_C<br />

N.B. La curva relativa al trasduttore LVDT 1 non è presente in quanto nel corso della prova vi è<br />

stato un errato funzionamento dello stesso.<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Fp = 217,19 dpm = 12,02 dp1 = dp2 = 5,53<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 149,00 dymme<strong>di</strong>o= 3,97 dy1me<strong>di</strong>o = dy2me<strong>di</strong>o = 0,09<br />

Fu = 173,75 dum = 13,17 du1 = du2 = 6,82<br />

Km = 37,62 KLVDT1 = KLVDT2 = 2693,8


Appen<strong>di</strong>ce 169<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Meccanismo prevalente<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera<br />

Meccanismo secondario<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 170<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-12-1_A<br />

Data prova: 18/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 171<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 100<br />

3 Rottura<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto 0,5 mm<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 21x19 mm


Appen<strong>di</strong>ce 172<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-12-1_A<br />

LVDT 1 U-19-12-1_A<br />

LVDT 2 U-19-12-1_A<br />

Fp = 100,63 dpm = 6,15 dp1 = 4,40 dp2 = 2,89<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 60,07 dymme<strong>di</strong>o= 1,98 dy1me<strong>di</strong>o = 0,95 dy2me<strong>di</strong>o = -0,14<br />

Fu = 80,50 dum = 6,77 du1 = 4,68 du2 = 3,62<br />

Km = 29,96 KLVDT1 = 57,94 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 173<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 174<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-12-1_B<br />

Data prova: 18/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 175<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 90<br />

2 126<br />

3 138<br />

4 143<br />

5 Rottura<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto 2 mm<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22x19 mm


Appen<strong>di</strong>ce 176<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-12-1_B<br />

LVDT 1 U-19-12-1_B<br />

LVDT 2 U-19-12-1_B<br />

Fp = 145,28 dpm = 9,29 dp1 = 6,20 dp2 = 4,90<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 87,37 dymme<strong>di</strong>o= 3,14 dy1me<strong>di</strong>o = 0,97 dy2me<strong>di</strong>o = 0,25<br />

Fu = 116,22 dum = 10,20 du1 = 7,19 du2 = 5,94<br />

Km = 27,44 KLVDT1 = 82,46 KLVDT2 = 326,05


Appen<strong>di</strong>ce 177<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 178<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-12-1_C<br />

Data prova: 11/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

150<br />

240<br />

240<br />

38<br />

19<br />

90<br />

45<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

12<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 179<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 75<br />

4 100<br />

5 110<br />

6 70<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 21x20 mm


Appen<strong>di</strong>ce 180<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-12-1_C<br />

LVDT 1 U-19-12-1_C<br />

LVDT 2 U-19-12-1_C<br />

Fp = 106,84 dpm = 7,45 dp1 = 2,49 dp2 = 5,12<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 73,36 dymme<strong>di</strong>o= 3,32 dy1me<strong>di</strong>o = -0,1 dy2me<strong>di</strong>o = 1,7<br />

Fu = 85,47 dum = 8,23 du1 = 3,45 du2 = 5,98<br />

Km = 23,72 KLVDT1 = - KLVDT2 = 47,32


Appen<strong>di</strong>ce 181<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 182<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-10-1_A<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

70<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 183<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 25<br />

2 80<br />

3 110<br />

4 150<br />

5 162<br />

6 164<br />

7 145<br />

8 120<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato,la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 184<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-10-1_A<br />

LVDT 1 S-22-10-1_A<br />

LVDT 2 S-22-10-1_A<br />

Fp = 173,59 dpm = 12,65 dp1 = 8,41 dp2 = 7,59<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 133,35 dymme<strong>di</strong>o= 3,86 dy1me<strong>di</strong>o = 0,41 dy2me<strong>di</strong>o = 0,19<br />

Fu = 138,87 dum = 15,26 du1 = 11,26 du2 = 10,28<br />

Km = 34,63 KLVDT1 = 207,13 KLVDT2 = 908,98


Appen<strong>di</strong>ce 185<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 186<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-10-1_B<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

70<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 187<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 108<br />

3 150<br />

4 170<br />

5 180<br />

6 170<br />

7 120<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 188<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-10-1_B<br />

LVDT 1 S-22-10-1_B<br />

LVDT 2 S-22-10-1_B<br />

Fp = 184,57 dpm = 10,19 dp1 = 4,47 dp2 = 5,38<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 138,70 dymme<strong>di</strong>o= 3,58 dy1me<strong>di</strong>o = 0,64 dy2me<strong>di</strong>o = 0,2<br />

Fu = 147,66 dum = 15,09 du1 = 11,59 du2 = 10,29<br />

Km = 40,33 KLVDT1 = 404,18 KLVDT2 = 872,87


Appen<strong>di</strong>ce 189<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 190<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-10-1_C<br />

Data prova: 25/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

70<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 191<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 67<br />

3 112<br />

4 161<br />

5 182<br />

6 177<br />

7 100<br />

8 85<br />

9 53<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato,la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 91,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 192<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-10-1_C<br />

LVDT 1 S-22-10-1_C<br />

LVDT 2 S-22-10-1_C<br />

Fp = 190,89 dpm = 11,25 dp1 = 7,57 dp2 = 5,96<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 136,01 dymme<strong>di</strong>o= 3,51 dy1me<strong>di</strong>o = 0,73 dy2me<strong>di</strong>o = 0,18<br />

Fu = 152,71 dum = 15,03 du1 = 11,38 du2 = 9,85<br />

Km = 40,4 KLVDT1 = 946,08 KLVDT2 = 566,11


Appen<strong>di</strong>ce 193<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 194<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-10-1_A<br />

Data prova: 18/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

70<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 195<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 30<br />

3 65<br />

4 100<br />

5 110<br />

6 120<br />

7 140<br />

8 Rotttura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 11 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 13 mm<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22x27 mm


Appen<strong>di</strong>ce 196<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 4 9 14 19<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-10-1_A<br />

LVDT 1 U-22-10-1_A<br />

LVDT 2 U-22-10-1_A<br />

Fp = 143,13 dpm = 13,22 dp1 = 10,51 dp2 = 8,14<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 79,34 dymme<strong>di</strong>o= 3,2 dy1me<strong>di</strong>o = 1,71 dy2me<strong>di</strong>o = -0,16<br />

Fu = 114,51 dum = 13,87 du1 = 11,32 du2 = 8,95<br />

Km = 24,81 KLVDT1 = 73,54 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 197<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 198<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-10-1_B<br />

Data prova: 05/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

160<br />

230<br />

230<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

70<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 199<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 5<br />

2 97<br />

3 104<br />

4 120<br />

5 140<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano 4 mm per ogni piatto<br />

Il foro relativo ai piatti si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22x25 mm


Appen<strong>di</strong>ce 200<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 4 9 14 19<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-10-1_B<br />

LVDT 1 U-22-10-1_B<br />

LVDT 2 U-22-10-1_B<br />

Fp = 146,43 dpm = 14,41 dp1 = 9,18 dp2 = 11,45<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 76,02 dymme<strong>di</strong>o= 3,05 dy1me<strong>di</strong>o = -0,22 dy2me<strong>di</strong>o = 1,56<br />

Fu = 117,14 dum = 15,01 du1 = 10,01 du2 = 12,17<br />

Km = 25,36 KLVDT1 = - KLVDT2 = 51,4


Appen<strong>di</strong>ce 201<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 202<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-1_A<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

12<br />

160<br />

230<br />

230<br />

38<br />

19<br />

35<br />

70<br />

35<br />

44<br />

22<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 203<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 18<br />

2 68<br />

3 108<br />

4 162<br />

5 198<br />

6 219<br />

7 185<br />

8 65<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 91 mm


Appen<strong>di</strong>ce 204<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-1_A<br />

LVDT 1 S-22-12-1_A<br />

LVDT 2 S-22-12-1_A<br />

Fp = 236,18 dpm = 11,17 dp1 = 2,58 dp2 = 6,05<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 156,72 dymme<strong>di</strong>o= 4,2 dy1me<strong>di</strong>o = 0,11 dy2me<strong>di</strong>o = 0,84<br />

Fu = 188,94 dum = 13,17 du1 = 4,00 du2 = 8,22<br />

Km = 37,2 KLVDT1 = 1876,2 KLVDT2 = 156,39


Appen<strong>di</strong>ce 205<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 206<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-1_B<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

12<br />

160<br />

230<br />

230<br />

38<br />

19<br />

35<br />

70<br />

35<br />

44<br />

22<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 207<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 55<br />

3 102<br />

4 150<br />

5 180<br />

6 200<br />

7 219<br />

8 240<br />

9 200<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Il piatto interno si è rifollato e si è spanciato, la larghezza finale è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 75 mm


Appen<strong>di</strong>ce 208<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-1_B<br />

LVDT 1 S-22-12-1_B<br />

LVDT 2 S-22-12-1_B<br />

Fp = 238,23 dpm = 11,29 dp1 = 5,84 dp2 = 6,19<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 153,36 dymme<strong>di</strong>o= 4,04 dy1me<strong>di</strong>o = 0,52 dy2me<strong>di</strong>o = 0,6<br />

Fu = 190,59 dum = 15,18 du1 = 10,22 du2 = 9,88<br />

Km = 37,89 KLVDT1 = 248,68 KLVDT2 = 265,17


Appen<strong>di</strong>ce 209<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 210<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-1_A<br />

Data prova: 05/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

160<br />

230<br />

38<br />

19<br />

35<br />

70<br />

35<br />

44<br />

22<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 211<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 20<br />

3 82<br />

4 100<br />

5 118<br />

6 140<br />

7 Rottura<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per i piatti pari a 4 mm<br />

Il foro relativo ad ogni piatto si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22x25 mm


Appen<strong>di</strong>ce 212<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12 14<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-1_A<br />

LVDT 1 U-22-12-1_A<br />

LVDT 2 U-22-12-1_A<br />

Fp = 143,39 dpm = 10,51 dp1 = 7,01 dp2 = 0,64<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 94,67 dymme<strong>di</strong>o= 3,59 dy1me<strong>di</strong>o = 0,86 dy2me<strong>di</strong>o = 0,1<br />

Fu = 114,87 dum = 11,58 du1 = 8,17 du2 = 0,75<br />

Km = 27,66 KLVDT1 = 103,62 KLVDT2 = 1249,9


Appen<strong>di</strong>ce 213<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 214<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-1_B<br />

Data prova: 11/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

160<br />

230<br />

38<br />

19<br />

35<br />

70<br />

35<br />

44<br />

22<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 215<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 70<br />

3 95<br />

4 108<br />

5 115<br />

6 126<br />

7 128<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per il piatto 1 pari a 5 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano per il piatto 2 pari a 4,5 mm<br />

Il foro relativo al piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,3x24 mm<br />

Il foro relativo al piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,5x24 mm


Appen<strong>di</strong>ce 216<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 1 3 5 7 9 11<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-1_B<br />

LVDT 1 U-22-12-1_B<br />

LVDT 2 U-22-12-1_B<br />

Fp = 128,74 dpm = 8,81 dp1 = 6,67 dp2 = 4,27<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 84,70 dymme<strong>di</strong>o= 2,66 dy1me<strong>di</strong>o = 1,04 dy2me<strong>di</strong>o = -0,06<br />

Fu = 102,99 dum = 9,55 du1 = 7,59 du2 = 5,17<br />

Km = 32,1 KLVDT1 = 96,81 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 217<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 218<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-1_C<br />

Data prova: 20/06/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

160<br />

230<br />

38<br />

19<br />

35<br />

70<br />

35<br />

44<br />

22<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 219<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 76<br />

4 100<br />

5 140<br />

6 145<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 220<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-1_C<br />

LVDT 1 U-22-12-1_C<br />

LVDT 2 U-22-12-1_C<br />

Fp = 148,61 dpm = 7,33 dp1 = 5,40 dp2 = 2,46<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 137,36 dymme<strong>di</strong>o= 3,95 dy1me<strong>di</strong>o = 1,83 dy2me<strong>di</strong>o = 0,03<br />

Fu = 118,89 dum = 8,10 du1 = 6,10 du2 = 3,36<br />

Km = 34,79 KLVDT1 = 96,81 KLVDT2 4578,6


Appen<strong>di</strong>ce 221<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chiodo Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 222<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-2_A<br />

Data prova: 05/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

210<br />

210<br />

140<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

430<br />

430<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 223<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 100<br />

3 140<br />

4 142<br />

5 Rottura<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 8,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 224<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-2_A<br />

LVDT 1 U-16-10-2_A<br />

LVDT 2 U-16-10-2_A<br />

Fp = 141,87 dpm = 7,59 dp1 = 2,04 dp2 = 3,51<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 98,68 dymme<strong>di</strong>o= 3,53 dy1me<strong>di</strong>o = 0,26 dy2me<strong>di</strong>o = 0,69<br />

Fu = 113,50 dum = 8,80 du1 = 3,03 du2 = 4,90<br />

Km = 27,41 KLVDT1 = 143,74 KLVDT2 = 137,73


Appen<strong>di</strong>ce 225<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 226<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-2_B<br />

Data prova: 07/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

210<br />

210<br />

140<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

430<br />

430<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 227<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 122<br />

3 153<br />

4 Rottura<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 9 mm


Appen<strong>di</strong>ce 228<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-2_B<br />

LVDT 1 U-16-10-2_B<br />

LVDT 2 U-16-10-2_B<br />

Fp = 162,23 dpm = 9,41 dp1 = 3,23 dp2 = 4,44<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 105,36 dymme<strong>di</strong>o= 3,83 dy1me<strong>di</strong>o = 0,28 dy2me<strong>di</strong>o = 0,83<br />

Fu = 129,79 dum = 10,15 du1 = 3,94 du2 = 5,27<br />

Km = 27,29 KLVDT1 = 316,62 KLVDT2 = 106,85


Appen<strong>di</strong>ce 229<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 230<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-2_C<br />

Data prova: 11/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

210<br />

210<br />

140<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

430<br />

430<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 231<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 100<br />

3 142<br />

4 Rottura<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 8,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 232<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-2_C<br />

LVDT 1 U-16-10-2_C<br />

LVDT 2 U-16-10-2_C<br />

Fp = 161,37 dpm = 9,61 dp1 = 1,26 dp2 = 4,50<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 110,68 dymme<strong>di</strong>o= 4,53 dy1me<strong>di</strong>o = 0,16 dy2me<strong>di</strong>o = 0,89<br />

Fu = 129,10 dum = 10,52 du1 = 1,83 du2 = 5,54<br />

Km = 24,39 KLVDT1 = 715,5 KLVDT2 = 122,82


Appen<strong>di</strong>ce 233<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 234<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-4_A<br />

Data prova: 21/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

710<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140 140<br />

490<br />

490<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

710<br />

140 140 140<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 235<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 70<br />

3 120<br />

4 160<br />

5 180<br />

6 196<br />

7 210<br />

8 215<br />

9 230<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 62,54 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 63,8 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 17,51 mm


Appen<strong>di</strong>ce 236<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-4_A<br />

LVDT 1 U-16-10-4_A<br />

LVDT 2 U-16-10-4_A<br />

Fp = 236,56 dpm = 32,29 dp1 = 19,82 dp2 = 18,11<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 166,69 dymme<strong>di</strong>o= 5,13 dy1me<strong>di</strong>o = 1,49 dy2me<strong>di</strong>o = 0,48<br />

Fu = 189,25 dum = 35,40 du1 = 22,70 du2 = 22,10<br />

Km = 33,31 KLVDT1 = 146,66 KLVDT2 = 270,44


Appen<strong>di</strong>ce 237<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 238<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-4_B<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

710<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140 140<br />

490<br />

490<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

710<br />

140 140 140<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 239<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 28<br />

2 85<br />

3 120<br />

4 175<br />

5 200<br />

6 210<br />

7 228<br />

8 230<br />

9 238<br />

10 240<br />

11 Rottura<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 61,1 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 62,9 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 17,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 240<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-4_B<br />

LVDT 1 U-16-10-4_B<br />

LVDT 2 U-16-10-4_B<br />

Fp = 241,13 dpm = 34,45 dp1 = 21,23 dp2 = 25,78<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 168,69 dymme<strong>di</strong>o= 4,84 dy1me<strong>di</strong>o = 0,66 dy2me<strong>di</strong>o = 1,36<br />

Fu = 192,90 dum = 37,90 du1 = 24,90 du2 = 29,70<br />

Km = 36,04 KLVDT1 = 161,85 KLVDT2 = 216,93


Appen<strong>di</strong>ce 241<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 242<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-16-10-4_C<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

35<br />

35<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140<br />

710<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

140 140<br />

490<br />

490<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

710<br />

140 140 140<br />

710<br />

32<br />

16<br />

16<br />

32<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 243<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 30<br />

2 90<br />

3 150<br />

4 180<br />

5 190<br />

6 200<br />

7 215<br />

8 225<br />

9 235<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 63,7 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 64,4 mm<br />

La larghezza del foro pari a 17 mm


Appen<strong>di</strong>ce 244<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-16-10-4_C<br />

LVDT 1 U-16-10-4_C<br />

LVDT 2 U-16-10-4_C<br />

Fp = 242,85 dpm = 33,73 dp1 = 23,91 dp2 = 22,90<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 170,68 dymme<strong>di</strong>o= 4,7 dy1me<strong>di</strong>o = 0,81 dy2me<strong>di</strong>o = 1,1<br />

Fu = 194,28 dum = 36,60 du1 = 27,10 du2 = 26,10<br />

Km = 37,66 KLVDT1 = 166,58 KLVDT2 = 234,8


Appen<strong>di</strong>ce 245<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 246<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-2_A<br />

Data prova: 16/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 45<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 247<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 100<br />

4 140<br />

5 190<br />

6 230<br />

7 250<br />

8 280<br />

9 300<br />

10 320<br />

11 330<br />

12 337<br />

13 Rottura<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,8 mm


Appen<strong>di</strong>ce 248<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-2_A<br />

LVDT 1 S-19-10-2_A<br />

LVDT 2 S-19-10-2_A<br />

Fp = 336,63 dpm = 22,74 dp1 = 15,96 dp2 = 12,52<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 236,69 dymme<strong>di</strong>o= 5,67 dy1me<strong>di</strong>o = 1,24 dy2me<strong>di</strong>o = 0,44<br />

Fu = 269,30 dum = 25,10 du1 = 18,10 du2 = 15,50<br />

Km = 42 KLVDT1 = 272,45 KLVDT2 = 564,9


Appen<strong>di</strong>ce 249<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 250<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-2_B<br />

Data prova: 21/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 45<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 251<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 20<br />

2 60<br />

3 100<br />

4 140<br />

5 190<br />

6 240<br />

7 255<br />

8 278<br />

9 295<br />

10 310<br />

11 325<br />

12 340<br />

13 Rottura<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,8 mm<br />

La larghezza del foro pari a 20,88 mm


Appen<strong>di</strong>ce 252<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-2_B<br />

LVDT 1 S-19-10-2_B<br />

LVDT 2 S-19-10-2_B<br />

Fp = 346,02 dpm = 22,74 dp1 = 17,34 dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 240,71 dymme<strong>di</strong>o= 5,4 dy1me<strong>di</strong>o = 0,76 dy2me<strong>di</strong>o = 0,43<br />

Fu = 276,82 dum = 24,80 du1 = 20,20 du2 = -<br />

Km = 44,75 KLVDT1 = 355,96 KLVDT2 = 502,63


Appen<strong>di</strong>ce 253<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 254<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-2_C<br />

Data prova: 21/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 45<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 255<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 100<br />

4 140<br />

5 190<br />

6 242<br />

7 274<br />

8 310<br />

9 334<br />

10 170<br />

11 Rottura<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,43 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 83,26 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 20,46 mm


Appen<strong>di</strong>ce 256<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-2_C<br />

LVDT 1 S-19-10-2_C<br />

LVDT 2 S-19-10-2_C<br />

Fp = 332,60 dpm = 23,35 dp1 = 11,14 dp2 = 9,78<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 230,69 dymme<strong>di</strong>o= 5,31 dy1me<strong>di</strong>o = 0,8 dy2me<strong>di</strong>o = 0,46<br />

Fu = 266,08 dum = 26,10 du1 = 14,80 du2 = 12,10<br />

Km = 43,72 KLVDT1 = 299,48 KLVDT2 = 574,86


Appen<strong>di</strong>ce 257<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 258<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_A Ponte<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

38<br />

19<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

45 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 259<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 70<br />

3 140<br />

4 185<br />

5 Rottura<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 11 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 12,3 mm<br />

Il foro superiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,69x20,04 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 20,14x21,04 mm<br />

Il foro superiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,85x21 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,72x20,75 mm


Appen<strong>di</strong>ce 260<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_A Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-2_A Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-2_A Ponte<br />

Fp = 201,55 dpm = 9,69 dp1 = 4,59 dp2 = 4,10<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 128,68 dymme<strong>di</strong>o= 4,13 dy1me<strong>di</strong>o = 0,7 dy2me<strong>di</strong>o = 0,54<br />

Fu = 161,24 dum = 10,40 du1 = 5,52 du2 = 5,05<br />

Km = 30,68 KLVDT1 = 155,2 KLVDT2 = 217,29


Appen<strong>di</strong>ce 261<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 262<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_B Ponte<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

38<br />

19<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

45 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 263<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 65<br />

3 150<br />

4 179<br />

5 195<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 10,4 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 9,85 mm<br />

Il foro superiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 20,42x20,98 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 20,14x21,04 mm<br />

Il foro superiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,20x20,6 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,68x20,52 mm


Appen<strong>di</strong>ce 264<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_B Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-2_B Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-2_B Ponte<br />

Fp = 196,22 dpm = 9,32 dp1 = 4,32 dp2 = 4,40<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 126,69 dymme<strong>di</strong>o = 3,9 dy1me<strong>di</strong>o = 0,71 dy2me<strong>di</strong>o = 0,6<br />

Fu = 156,97 dum = 9,93 du1 = 5,11 du2 = 5,22<br />

Km = 31,93 KLVDT1 = 263,22 KLVDT2 = 340,22


Appen<strong>di</strong>ce 265<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 266<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_C Ponte<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

430<br />

430<br />

45<br />

38<br />

19<br />

118<br />

208<br />

38<br />

19<br />

45<br />

45 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

430<br />

430<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 267<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 114<br />

3 160<br />

4 200<br />

5 224<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 15,04 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 14,11 mm<br />

Il foro superiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,82x20,70 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,91x21,88 mm<br />

Il foro superiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,79x21,22 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 19,35x20,8 mm


Appen<strong>di</strong>ce 268<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12 14<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_C Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-2_C Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-2_C Ponte<br />

Fp = 232,35 dpm = 11,17 dp1 = 5,56 dp2 = 4,88<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 126,70 dymme<strong>di</strong>o = 3,95 dy1me<strong>di</strong>o = 0,86 dy2me<strong>di</strong>o = 0,42<br />

Fu = 185,88 dum = 12,12 du1 = 6,84 du2 = 5,95<br />

Km = 31,58 KLVDT1 = 137,4 KLVDT2 = 338,13


Appen<strong>di</strong>ce 269<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 270<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_A Galleria<br />

Data prova: 11/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

455<br />

30<br />

455<br />

38<br />

19<br />

175<br />

235<br />

38<br />

19<br />

30<br />

455<br />

235<br />

30 30<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

455<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 271<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 140<br />

3 144<br />

4 160<br />

5 175<br />

6 178<br />

7 182<br />

8 183<br />

9 181<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 272<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 10 20 30 40<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_A Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-2_A Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-2_A Galleria<br />

Fp = 190,09 dpm = 29,26 dp1 = - dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 128,68 dymme<strong>di</strong>o = 6,33 dy1me<strong>di</strong>o = 0,64 dy2me<strong>di</strong>o = 0,41<br />

Fu = 152,07 dum = 34,20 du1 = - du2 = -<br />

Km = 20,72 KLVDT1 = 431,06 KLVDT2 = 280,92


Appen<strong>di</strong>ce 273<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 274<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_B Galleria<br />

Data prova: 11/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

455<br />

30<br />

455<br />

38<br />

19<br />

175<br />

235<br />

38<br />

19<br />

30<br />

455<br />

235<br />

30 30<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

455<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 275<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 130<br />

2 140<br />

3 145<br />

4 160<br />

5 170<br />

6 169<br />

7 179<br />

8 181,5<br />

9 182<br />

10 168<br />

11 155<br />

12 Rottura<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 276<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 10 20 30 40<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_B Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-2_B Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-2_B Galleria<br />

Fp = 184,23 dpm = 28,44 dp1 = - dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 123,36 dymme<strong>di</strong>o = 5,89 dy1me<strong>di</strong>o = 0,37 dy2me<strong>di</strong>o = 0,67<br />

Fu = 147,38 dum = 33,66 du1 = - du2 = -<br />

Km = 21,77 KLVDT1 = 748,08 KLVDT2 = 696,04


Appen<strong>di</strong>ce 277<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 278<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-2_C Galleria<br />

Data prova: 11/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

455<br />

30<br />

455<br />

38<br />

19<br />

175<br />

235<br />

38<br />

19<br />

30<br />

455<br />

235<br />

30 30<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

455<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 279<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 135<br />

3 145<br />

4 150<br />

5 155<br />

6 172<br />

7 175<br />

8 174,5<br />

9 176<br />

10 183<br />

11 186<br />

12 188<br />

13 190<br />

14 187<br />

15 183<br />

16 150<br />

17 Rottura<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 2 mm


Appen<strong>di</strong>ce 280<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 10 20 30 40<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-2_C Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-2_C Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-2_C Galleria<br />

Fp = 188,92 dpm = 29,60 dp1 = - dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 121,34 dymme<strong>di</strong>o = 5,61 dy1me<strong>di</strong>o = 0,46 dy2me<strong>di</strong>o = 1,73<br />

Fu = 151,13 dum = 34,67 du1 = - du2 = -<br />

Km = 22,14 KLVDT1 = 403,99 KLVDT2 = 101,77


Appen<strong>di</strong>ce 281<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 282<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-4_A<br />

Data prova: 23/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

665<br />

118<br />

665<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 283<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 80<br />

3 130<br />

4 150<br />

5 200<br />

6 255<br />

7 280<br />

8 297<br />

9 340<br />

10 347<br />

11 Rottura<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 284<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-4_A<br />

LVDT 1 S-19-10-4_A<br />

LVDT 2 S-19-10-4_A<br />

Fp = 354,63 dpm = 20,98 dp1 = 10,66 dp2 = 10,71<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 254,04 dymme<strong>di</strong>o = 5,56 dy1me<strong>di</strong>o = 0,89 dy2me<strong>di</strong>o = 0,58<br />

Fu = 283,70 dum = 23,30 du1 = 15,20 du2 = 13,40<br />

Km = 45,92 KLVDT1 = 288,89 KLVDT2 = 520,91


Appen<strong>di</strong>ce 285<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 286<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-4_B<br />

Data prova: 23/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

665<br />

118<br />

665<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 287<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 35<br />

3 90<br />

4 140<br />

5 255<br />

6 280<br />

7 295<br />

8 320<br />

9 351<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,1 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 83,1 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 21,1 mm


Appen<strong>di</strong>ce 288<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-4_B<br />

LVDT 1 S-19-10-4_B<br />

LVDT 2 S-19-10-4_B<br />

Fp = 353,27 dpm = 21,20 dp1 = 11,27 dp2 = 10,76<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 251,45 dymme<strong>di</strong>o = 5,48 dy1me<strong>di</strong>o = 0,91 dy2me<strong>di</strong>o = 0,33<br />

Fu = 282,62 dum = 23,80 du1 = 14,40 du2 = 13,30<br />

Km = 45,95 KLVDT1 = 374,7 KLVDT2 = 394,52


Appen<strong>di</strong>ce 289<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 290<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-19-10-4_C<br />

Data prova: 23/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10 10<br />

45<br />

45<br />

38<br />

19<br />

19<br />

38<br />

665<br />

118<br />

665<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45<br />

118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 291<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 110<br />

3 150<br />

4 214<br />

5 262<br />

6 298<br />

7 338<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,5 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 85,3 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 21,2 mm


Appen<strong>di</strong>ce 292<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-19-10-4_C<br />

LVDT 1 S-19-10-4_C<br />

LVDT 2 S-19-10-4_C<br />

Fp = 352,96 dpm = 20,67 dp1 = 10,45 dp2 = 8,93<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 256,67 dymme<strong>di</strong>o = 5,56 dy1me<strong>di</strong>o = 0,87 dy2me<strong>di</strong>o = 0,4<br />

Fu = 282,37 dum = 23,10 du1 = 14,10 du2 = 10,80<br />

Km = 46,47 KLVDT1 = 325,54 KLVDT2 = 578,94


Appen<strong>di</strong>ce 293<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 294<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_A Ponte<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

45<br />

38<br />

19<br />

665<br />

118<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45 118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 295<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 110<br />

3 175<br />

4 215<br />

5 260<br />

6 300<br />

7 320<br />

8 345<br />

9 356<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 81,6 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 83,4 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 21,9 mm


Appen<strong>di</strong>ce 296<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_A Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-4_A Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-4_A Ponte<br />

Fp = 356,61 dpm = 38,13 dp1 = 24,52 dp2 = 21,71<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 250,01 dymme<strong>di</strong>o = 6,42 dy1me<strong>di</strong>o = 1,34 dy2me<strong>di</strong>o = 1,24<br />

Fu = 285,28 dum = 40,80 du1 = 27,80 du2 = 24,50<br />

Km = 40,02 KLVDT1 = 200,56 KLVDT2 = 251,46


Appen<strong>di</strong>ce 297<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 298<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_B Ponte<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

45<br />

38<br />

19<br />

665<br />

118<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45 118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 299<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 115<br />

3 200<br />

4 250<br />

5 285<br />

6 310<br />

7 335<br />

8 352<br />

9 342<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,3 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 83 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 20,1 mm


Appen<strong>di</strong>ce 300<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_B Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-4_B Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-4_B Ponte<br />

Fp = 355,52 dpm = 38,24 dp1 = 23,44 dp2 = 20,63<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 243,38 dymme<strong>di</strong>o = 6,22 dy1me<strong>di</strong>o = 1,16 dy2me<strong>di</strong>o = 1,43<br />

Fu = 284,42 dum = 40,90 du1 = 26,30 du2 = 23,90<br />

Km = 39,42 KLVDT1 = 135,95 KLVDT2 = 193,2


Appen<strong>di</strong>ce 301<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 302<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_C Ponte<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

45<br />

38<br />

19<br />

665<br />

118<br />

38<br />

19<br />

118 118<br />

354<br />

444<br />

38<br />

19<br />

665<br />

38<br />

19<br />

45 118 118 118 45<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

665<br />

19<br />

38<br />

45<br />

45<br />

45<br />

10<br />

90


Appen<strong>di</strong>ce 303<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 115<br />

3 200<br />

4 250<br />

5 280<br />

6 300<br />

7 320<br />

8 340<br />

9 355<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 82,1 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 23 mm


Appen<strong>di</strong>ce 304<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_C Ponte<br />

LVDT 1 U-19-10-4_C Ponte<br />

LVDT 2 U-19-10-4_C Ponte<br />

Fp = 355,12 dpm = 37,13 dp1 = 23,84 dp2 = 26,71<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 246,67 dymme<strong>di</strong>o = 6,12 dy1me<strong>di</strong>o = 0,68 dy2me<strong>di</strong>o = 1,44<br />

Fu = 284,10 dum = 39,90 du1 = 26,40 du2 = 30,40<br />

Km = 40,78 KLVDT1 = 220,61 KLVDT2 = 223,65


Appen<strong>di</strong>ce 305<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 306<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_A Galleria<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

38<br />

19<br />

175<br />

805<br />

38<br />

19<br />

38<br />

19<br />

175 175<br />

38<br />

19<br />

30 30<br />

585<br />

805<br />

585<br />

30 175 175 175<br />

30<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 307<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 60<br />

2 105<br />

3 130<br />

4 150<br />

5 170<br />

6 Rottura<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 52,1 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 55 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 21,5 mm


Appen<strong>di</strong>ce 308<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

-1 4 9 14 19 24 29<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_A Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-4_A Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-4_A Galleria<br />

Fp = 184,37 dpm = 23,01 dp1 = 15,14 dp2 = 13,91<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 122,69 dymme<strong>di</strong>o = 4,21 dy1me<strong>di</strong>o = 1,75 dy2me<strong>di</strong>o = -0,11<br />

Fu = 147,50 dum = 26,70 du1 = 19,60 du2 = 17,30<br />

Km = 29,74 KLVDT1 = 75,36 KLVDT2 = -


Appen<strong>di</strong>ce 309<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 310<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_B Galleria<br />

Data prova: 07/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

38<br />

19<br />

175<br />

805<br />

38<br />

19<br />

38<br />

19<br />

175 175<br />

38<br />

19<br />

30 30<br />

585<br />

805<br />

585<br />

30 175 175 175<br />

30<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 311<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 100<br />

3 133<br />

4 167<br />

5 170<br />

6 175<br />

7 160<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 312<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_B Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-4_B Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-4_B Galleria<br />

Fp = 178,42 dpm = 20,55 dp1 = - dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 121,34 dymme<strong>di</strong>o = 4,61 dy1me<strong>di</strong>o = 0,67 dy2me<strong>di</strong>o = 0,84<br />

Fu = 142,74 dum = 27,70 du1 = - du2 = -<br />

Km = 27,06 KLVDT1 = 304,14 KLVDT2 = 195,09


Appen<strong>di</strong>ce 313<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 314<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-19-10-4_C Galleria<br />

Data prova: 22/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

10<br />

38<br />

19<br />

175<br />

805<br />

38<br />

19<br />

38<br />

19<br />

175 175<br />

38<br />

19<br />

30 30<br />

585<br />

805<br />

585<br />

30 175 175 175<br />

30<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

19<br />

38<br />

805<br />

19<br />

38<br />

30 30<br />

60<br />

10


Appen<strong>di</strong>ce 315<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 80<br />

3 120<br />

4 155<br />

5 165<br />

6 180<br />

7 Rottura<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 52,6 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 54,1 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 22 mm


Appen<strong>di</strong>ce 316<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-19-10-4_C Galleria<br />

LVDT 1 U-19-10-4_C Galleria<br />

LVDT 2 U-19-10-4_C Galleria<br />

Fp = 183,07 dpm = 18,96 dp1 = 11,69 dp2 = 10,27<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 130,70 dymme<strong>di</strong>o = 4,02 dy1me<strong>di</strong>o = 0,71 dy2me<strong>di</strong>o = 0,72<br />

Fu = 146,46 dum = 22,50 du1 = 15,40 du2 = 13,90<br />

Km = 34,39 KLVDT1 = 180,56 KLVDT2 = 430,16


Appen<strong>di</strong>ce 317<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 318<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-2_A<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

90<br />

160<br />

160<br />

90<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 319<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 90<br />

3 170<br />

4 240<br />

5 273<br />

6 279<br />

7 190<br />

8 135<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione pari a 63,7 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 22x24,02 mm


Appen<strong>di</strong>ce 320<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-2_A<br />

LVDT 1 S-22-12-2_A<br />

LVDT 2 S-22-12-2_A<br />

Fp = 278,89 dpm = 7,97 dp1 = 3,73 dp2 = 1,76<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 257,38 dymme<strong>di</strong>o = 4,93 dy1me<strong>di</strong>o = 0,92 dy2me<strong>di</strong>o = 0,35<br />

Fu = 223,11 dum = 9,48 du1 = 5,95 du2 = 3,17<br />

Km = 52,75 KLVDT1 = 681 KLVDT2 = 699,98


Appen<strong>di</strong>ce 321<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 322<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-2_B<br />

Data prova: 16/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

90<br />

160<br />

160<br />

90<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 323<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 110<br />

4 140<br />

5 190<br />

6 220<br />

7 280<br />

8 290<br />

9 280<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:


Appen<strong>di</strong>ce 324<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Fp = 298,35 dpm = 15,73 dp1 = 5,52 dp2 = 7,90<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 212,70 dymme<strong>di</strong>o = 4,91 dy1me<strong>di</strong>o = 0,28 dy2me<strong>di</strong>o = 0,72<br />

Fu = 238,68 dum = 17,70 du1 = 7,05 du2 = 9,72<br />

Km = 43,35 KLVDT1 = 802,14 KLVDT2 = 364,96


Appen<strong>di</strong>ce 325<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 326<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-2_C<br />

Data prova: 16/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

90<br />

160<br />

160<br />

90<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 327<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 110<br />

4 200<br />

5 240<br />

6 270<br />

7 290<br />

8 295<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 63,25 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 64 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 23,28 mm


Appen<strong>di</strong>ce 328<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

-1 4 9 14 19<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-2_C<br />

LVDT 1 S-22-12-2_C<br />

LVDT 2 S-22-12-2_C<br />

Fp = 296,89 dpm = 16,63 dp1 = 6,51 dp2 = 8,84<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 210,02 dymme<strong>di</strong>o = 5,47 dy1me<strong>di</strong>o = -0,16 dy2me<strong>di</strong>o = 1,25<br />

Fu = 237,51 dum = 18,14 du1 = 8,12 du2 = 10,75<br />

Km = 39 KLVDT1 = - KLVDT2 = 279,3


Appen<strong>di</strong>ce 329<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 330<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-2_A<br />

Data prova: 12/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

44<br />

22<br />

90<br />

160<br />

44<br />

22<br />

35<br />

35<br />

160<br />

90 35<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 331<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 198<br />

3 240<br />

4 250<br />

5 265<br />

6 275<br />

7 280<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 17 mm


Appen<strong>di</strong>ce 332<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-2_A<br />

LVDT 1 U-22-12-2_A<br />

LVDT 2 U-22-12-2_A<br />

Fp = 279,05 dpm = 18,43 dp1 = 11,34 dp2 = 9,58<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 170,02 dymme<strong>di</strong>o = 6,82 dy1me<strong>di</strong>o = 1,66 dy2me<strong>di</strong>o = 1,54<br />

Fu = 223,24 dum = 19,29 du1 = 12,49 du2 = 10,76<br />

Km = 25,51 KLVDT1 = 379,16 KLVDT2 = 202,33


Appen<strong>di</strong>ce 333<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 334<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-2_B<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

44<br />

22<br />

90<br />

160<br />

44<br />

22<br />

35<br />

35<br />

160<br />

90 35<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 335<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 60<br />

3 115<br />

4 140<br />

5 190<br />

6 230<br />

7 255<br />

8 Rottura<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 16,3 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 17,5 mm<br />

Il foro superiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,5x23,6 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,62x25,9 mm<br />

Il foro superiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 23,06x24,3 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,77x26,02 mm


Appen<strong>di</strong>ce 336<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-2_B<br />

LVDT 1 U-22-12-2_B<br />

LVDT 2 U-22-12-2_B<br />

Fp = 255,24 dpm = 15,61 dp1 = 9,33 dp2 = 8,42<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 150,06 dymme<strong>di</strong>o = 5,72 dy1me<strong>di</strong>o = 1,32 dy2me<strong>di</strong>o = 1,32<br />

Fu = 204,20 dum = 16,56 du1 = 10,64 du2 = 9,61<br />

Km = 27,12 KLVDT1 = 152,53 KLVDT2 = 154,41


Appen<strong>di</strong>ce 337<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 338<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-2_C<br />

Data prova: 18/12/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

380<br />

380<br />

35<br />

44<br />

22<br />

90<br />

160<br />

44<br />

22<br />

35<br />

35<br />

160<br />

90 35<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

380<br />

380<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 339<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 80<br />

3 140<br />

4 210<br />

5 235<br />

6 262<br />

7 275<br />

8 277<br />

9 272<br />

10 280<br />

11 Rottura<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 1 pari a 18,6 mm<br />

Spostamento plastico fuori piano piatto 2 pari a 17,4 mm<br />

Il foro superiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,6x24,27 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 1 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,25x27,3 mm<br />

Il foro superiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,5x24 mm<br />

Il foro inferiore del piatto 2 si è ovalizzato ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 22,42x27,05 mm


Appen<strong>di</strong>ce 340<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-2_C<br />

LVDT 1 U-22-12-2_C<br />

LVDT 2 U-22-12-2_C<br />

Fp = 280,77 dpm = 25,13 dp1 = - dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 170,72 dymme<strong>di</strong>o = 6,57 dy1me<strong>di</strong>o = 1,92 dy2me<strong>di</strong>o = 1,36<br />

Fu = 224,62 dum = 25,93 du1 = - du2 = -<br />

Km = 26,52 KLVDT1 = 134,49 KLVDT2 = 187,38


Appen<strong>di</strong>ce 341<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 342<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-4_A<br />

Data prova: 31/01/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

90<br />

340<br />

90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 343<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 30<br />

3 110<br />

4 170<br />

5 260<br />

6 300<br />

7 280<br />

8 Rottura<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 68 mm


Appen<strong>di</strong>ce 344<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-4_A<br />

LVDT 1 S-22-12-4_A<br />

LVDT 2 S-22-12-4_A<br />

Fp = 308,94 dpm = 17,83 dp1 = 10,26 dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 210,71 dymme<strong>di</strong>o = 5,81 dy1me<strong>di</strong>o = 0,46 dy2me<strong>di</strong>o = 0,8<br />

Fu = 247,15 dum = 19,80 du1 = 13,30 du2 = -<br />

Km = 36,17 KLVDT1 = 609,74 KLVDT2 = 366,45


Appen<strong>di</strong>ce 345<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 346<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-4_B<br />

Data prova: 31/01/2008<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

90<br />

340<br />

90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 347<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 18<br />

3 130<br />

4 130<br />

5 140<br />

6 250<br />

7 280<br />

8 260<br />

9 Rottura<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 68 mm


Appen<strong>di</strong>ce 348<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-4_B<br />

LVDT 1 S-22-12-4_B<br />

LVDT 2 S-22-12-4_B<br />

Fp = 298,54 dpm = 16,68 dp1 = 10,52 dp2 = -<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 211,38 dymme<strong>di</strong>o = 5,5 dy1me<strong>di</strong>o = 0,62 dy2me<strong>di</strong>o = 0,81<br />

Fu = 238,83 dum = 19,30 du1 = 12,80 du2 = -<br />

Km = 38,88 KLVDT1 = 458,15 KLVDT2 = 326,6


Appen<strong>di</strong>ce 349<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 350<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: S-22-12-4_C<br />

Data prova: 23/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12 12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

90<br />

340<br />

90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 351<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 80<br />

3 170<br />

4 190<br />

5 225<br />

6 250<br />

7 270<br />

8 300<br />

9 100<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto interno <strong>di</strong>staccato, a strizione pari a 63,16 mm<br />

La larghezza del piatto interno non <strong>di</strong>staccato, a strizione pari a 64,9 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 23,1 mm


Appen<strong>di</strong>ce 352<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina S-22-12-4_C<br />

LVDT 1 S-22-12-4_C<br />

LVDT 2 S-22-12-4_C<br />

Fp = 303,50 dpm = 16,26 dp1 = 7,24 dp2 = 7,24<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 209,37 dymme<strong>di</strong>o = 4,92 dy1me<strong>di</strong>o = 0,36 dy2me<strong>di</strong>o = 0,75<br />

Fu = 242,80 dum = 17,80 du1 = 8,40 du2 = 9,50<br />

Km = 42,36 KLVDT1 = 596,62 KLVDT2 = 313,69


Appen<strong>di</strong>ce 353<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 354<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-4_A<br />

Data prova: 05/12/2007<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

340<br />

90 90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 355<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 180<br />

2 218<br />

3 226<br />

4 230<br />

5 250<br />

6 260<br />

7 270<br />

8 280<br />

9 290<br />

10 296<br />

11 290<br />

12 300<br />

13 309<br />

14 306<br />

15 Rottura<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

Spostamento plastico fuori piano per ogni piatto pari a 11 mm


Appen<strong>di</strong>ce 356<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30 35<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-4_A<br />

LVDT 1 U-22-12-4_A<br />

LVDT 2 U-22-12-4_A<br />

Fp = 308,94 dpm = 27,77 dp1 = 13,93 dp2 = 17,40<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 201,34 dymme<strong>di</strong>o = 6,16 dy1me<strong>di</strong>o = 0,5 dy2me<strong>di</strong>o = 1,2<br />

Fu = 247,15 dum = 30,30 du1 = 17,50 du2 = 19,70<br />

Km = 34,26 KLVDT1 = 777,58 KLVDT2 = 220,89


Appen<strong>di</strong>ce 357<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 358<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-4_B<br />

Data prova: 21/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

340<br />

90 90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 359<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 0<br />

2 50<br />

3 110<br />

4 160<br />

5 200<br />

6 230<br />

7 250<br />

8 265<br />

9 294<br />

10 300<br />

11 Rottura<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 64 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 63,8 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 23,68 mm


Appen<strong>di</strong>ce 360<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-4_B<br />

LVDT 1 U-22-12-4_B<br />

LVDT 2 U-22-12-4_B<br />

Fp = 303,59 dpm = 26,06 dp1 = 16,84 dp2 = 9,48<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 200,68 dymme<strong>di</strong>o = 5,23 dy1me<strong>di</strong>o = 1,22 dy2me<strong>di</strong>o = 0,91<br />

Fu = 242,87 dum = 28,10 du1 = 19,90 du2 = 10,90<br />

Km = 40,51 KLVDT1 = 386,12 KLVDT2 = 326,64


Appen<strong>di</strong>ce 361<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 362<br />

Informazioni generali, provino, modalità <strong>di</strong> prova<br />

Informazioni generali<br />

Etichetta provino: U-22-12-4_C<br />

Data prova: 21/01/2009<br />

Informazioni provino<br />

Tipo provino: asimmetrico simmetrico<br />

Numero chio<strong>di</strong> 1 2 4<br />

Diametro chio<strong>di</strong> (mm) 16 19 22<br />

Spessore lamiera t (mm) 10 12<br />

Larghezza lamiera w (mm) 60 70 90<br />

Distanza dal bordo a (mm) 30 35 45<br />

Interasse s (mm) 90 118 140 175<br />

Disegno provino<br />

12<br />

35<br />

35<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

90 90 90<br />

340<br />

44<br />

22<br />

340<br />

90 90 90<br />

22<br />

44<br />

22<br />

44<br />

560<br />

560<br />

44<br />

22<br />

22<br />

44<br />

35<br />

35<br />

35 35<br />

70<br />

12


Appen<strong>di</strong>ce 363<br />

Elenco fotografie eseguite Fotografie provino – apparato <strong>di</strong> prova<br />

Numero Carico [ kN ]<br />

1 50<br />

2 110<br />

3 175<br />

4 200<br />

5 230<br />

6 250<br />

7 280<br />

8 290<br />

9 300<br />

10 Rottura<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

Informazioni prova<br />

Note:<br />

La larghezza del piatto <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 64,2 mm<br />

La larghezza del piatto non <strong>di</strong>staccato, a strizione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni 65,1 mm<br />

La larghezza del foro è pari a 23,13 mm


Appen<strong>di</strong>ce 364<br />

Ri<strong>sul</strong>tati prova<br />

Curve carico – spostamento<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

0 5 10 15 20 25 30<br />

Parametri significativi<br />

Picco:<br />

[kN]<br />

Limite elastico:<br />

[kN]<br />

Limite ultimo:<br />

[kN]<br />

Rigidezze<br />

[kN/mm]<br />

Macchina U-22-12-4_C<br />

LVDT 1 U-22-12-4_C<br />

LVDT 2 U-22-12-4_C<br />

Fp = 303,66 dpm = 25,54 dp1 = 16,29 dp2 = 14,16<br />

Fyme<strong>di</strong>o = 202,69 dymme<strong>di</strong>o = 5,4 dy1me<strong>di</strong>o = 0,98 dy2me<strong>di</strong>o = 0,78<br />

Fu = 249,93 dum = 27,90 du1 = 19,10 du2 = 16,70<br />

Km = 39,55 KLVDT1 = 370,33 KLVDT2 = 193,03


Appen<strong>di</strong>ce 365<br />

Fotografie significative<br />

Meccanismo <strong>di</strong> collasso<br />

Taglio chio<strong>di</strong> Rifollamento lamiera Trazione lamiera Taglio lamiera


Appen<strong>di</strong>ce 366


Bibliografia 367<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

- Al-Emrani M. e Kliger R. (2003), FE analysis of stringer-to-floor-beam<br />

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- Ballio G., Mazzolani F. M., Strutture in acciaio, Ed. Hoepli, Milano, 1987.<br />

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metalliche storiche”, Tesi <strong>di</strong> laurea, Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Strutturale,<br />

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seconda rivoluzione industriale,in AA.VV, Industrializzazione dell’e<strong>di</strong>lizia, Bari,<br />

Dedalo libri, 1965.<br />

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- Masi F., Costruire in acciaio, Hoepli, Milano, 1996 (sesta e<strong>di</strong>zione rifatta ed<br />

ampliata <strong>di</strong> La pratica delle costruzioni metalliche).<br />

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ELSEVIER, Engineering Failure Analysis, No. 11:777-787.<br />

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beams, ELSEVIER, Engineering Failure Analysis, No: 13:247-259.<br />

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constructions under fatigue loa<strong>di</strong>ng by preloaded fasteners-experimental and<br />

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