di Letizia Chilelli - Campo de'fiori
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12<br />
“A chi evoca gnomi,<br />
troll, elfi e folletti ...<br />
se lo pren<strong>di</strong>am ...<br />
gli tagliamo i baffetti !”<br />
del Dott.<br />
Carlo Cattani<br />
Scena prima . Esterno<br />
giorno, un fitto bosco <strong>di</strong><br />
tanto in tanto trafitto da<br />
un raggio <strong>di</strong> sole, marci<br />
tronchi sparsi a terra, funghetti<br />
dal cappello vermiglio<br />
a punteggiar, tra alte<br />
felci e cavità <strong>di</strong>verticolose<br />
nel terreno, il sottobosco:<br />
un intenso, immobile odore<br />
<strong>di</strong> muschio, un placido stagno…..<br />
Scena seconda Pigramente sdraiate o<br />
sedute tra la vegetazione se ne stanno<br />
alcune creature dalle svariate <strong>di</strong>mensioni,<br />
concie e sembianze, puzzolenti, rammendate,<br />
irsute ed arruffate……….fin dentro l’animo,<br />
qualcuno paffuto e dagli occhi benevoli<br />
……....tra loro anche figure più rassicuranti<br />
quali madonna Serenella e donzella Marzia,<br />
più in là uno spaventapasseri ed un omino <strong>di</strong><br />
latta confabulano (!), un fauno assetato scalpita<br />
impaziente e tende un orecchio ai<br />
lamenti <strong>di</strong> un merlo sfrattato dal proprio<br />
nido, un signore…..dei topi, soffia svogliato il<br />
suo fiato dentro un flauto …viene un angelo!<br />
Scena terza . …..ho sonno …tribù <strong>di</strong> nani…il<br />
momento è vicino….il pero danza al<br />
vento….ho sonno…dammi le ali o pensaci<br />
tu…io <strong>di</strong>vento matto, matto sono già <strong>di</strong> fatto<br />
ciò si sa….c’è un posto nel bosco …già, c’è<br />
un posto nel bosco…il cuore degli uomini è <strong>di</strong><br />
pietra……è assai meglio dormire.…. ho<br />
sonno……una filastrocca senza senso….<br />
ho…. sonno…. sonno.… nno……. Zzzzzz .<br />
Beh, questa doveva essere, più o meno, la<br />
situazione nell’affollata anticamera notturna<br />
del “ciriveddu” (cervello) <strong>di</strong> un ragazzo originario<br />
<strong>di</strong> una storica città della costa meri<strong>di</strong>onale<br />
della Sicilia, Siracusa, nell’ora <strong>di</strong><br />
punta del suo sonno, in una notte <strong>di</strong> piena<br />
estate, dello scorso millennio, A.D. 1991.<br />
Quel ragazzo, al secolo Bruno Rubino,<br />
compositore-tastierista, “appren<strong>di</strong>sta chitarrista<br />
”, sicuramente batterista e tanti interessi<br />
culturali, aveva già tutto chiaro: il suo<br />
progetto musicale si sarebbe chiamato<br />
FIABA e avrebbe dato da “lavorare ” a<br />
parecchie creature ed esseri, abitanti del<br />
mondo della fantasia ! Le “ali della fantasia”,<br />
oltre ad un corpo ben nutrito <strong>di</strong> composizioni<br />
musicali, da far librare alto all’attenzione<br />
del pubblico della <strong>di</strong>mensione del reale,<br />
avrebbe avuto bisogno <strong>di</strong> un “ cantore ” , <strong>di</strong><br />
una voce che fosse il giusto “ corriere “ per<br />
la fantastica <strong>di</strong>mensione: ed allora ecco<br />
investito del ruolo <strong>di</strong> racconta storie, <strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
F I A B A<br />
L’orchestra del sottobosco ... ovvero<br />
“la fantasia è la figlia <strong>di</strong>letta della libertà !”<br />
menestrello <strong>di</strong> autentico traghettatore verso<br />
luoghi, personaggi e situazioni “ <strong>di</strong>versamente<br />
reali ”, la voce <strong>di</strong> Giuseppe Brancato,<br />
senza dubbio, una vocalità potente, con<br />
impostazione <strong>di</strong> stampo teatral / operistica,<br />
dalle doti interpretative piacevolmente<br />
singolari nel panorama musicale rock<br />
Italiano! La “soglia della fantasia”, viene<br />
inizialmente varcata, nel gennaio del 1992,<br />
allorquando, il gruppo, completato dai ruoli<br />
del basso e <strong>di</strong> due chitarre, in formazione a<br />
5, quin<strong>di</strong>, fa circolare un cd <strong>di</strong>mostrativo <strong>di</strong><br />
sei brani dal programmatico titolo “XII<br />
L’APPICCA-<br />
TO ”, un chiaro<br />
riferimento ad<br />
uno dei simboli<br />
della serie<br />
delle carte <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vinazione dei<br />
Tarocchi, seguito,<br />
a breve<br />
periodo, da un<br />
secondo cd ,<br />
“I SOGNI DI<br />
MARZIA”, un<br />
unico brano <strong>di</strong><br />
oltre 14 minuti,<br />
una cosiddetta “suite”, costituito da più<br />
movimenti legati tra loro. Già in questa manciata<br />
<strong>di</strong> note, si delineava la poetica musical<br />
/ testuale del gruppo, caratterizzata dalla<br />
creazione, su un substrato musicale, compatto,<br />
<strong>di</strong>storto e consciamente poco lavorato,<br />
costruito dal suono incrociato delle due chitarre<br />
e da ritmi, segnati dalla batteria e del<br />
basso, organizzati da un compositore,<br />
quale Bruno Rubino scrupoloso ricercatore <strong>di</strong><br />
un suo stile <strong>di</strong> conduzione ritmica, <strong>di</strong> autentiche<br />
originali narrazioni fiabesche piene <strong>di</strong><br />
folletti, orchi, fate, bestie e umani, molto<br />
spesso pretesto per descrivere l’universo dei<br />
caratteri umani e rappresentare , “ sopra le<br />
righe ”, sentimenti, tematiche e <strong>di</strong>namiche<br />
sociali del quoti<strong>di</strong>ano . Porsi all’ascolto dei<br />
brani dei FIABA, è una sorta <strong>di</strong> corsa nel<br />
bosco dal fitto intreccio <strong>di</strong> bassa vegetazione<br />
ed alberi che ospitano nelle loro cavità e<br />
tra i loro rami tutto un mondo, dove si corre<br />
a fatica e con il cuore in gola per la tensione<br />
dovuta alle “cose che non vuoi attenderti<br />
<strong>di</strong> trovare <strong>di</strong> fronte”….ma i Fiaba te le fanno<br />
trovare! Chi ci salverà ? La voce teatrale dal<br />
timbro tenorile <strong>di</strong> Giuseppe Brancato, che ci<br />
porta all’esperienza con “ la realtà altra”<br />
ma……… non ci lascia ! Il resto del gruppo<br />
orchestra i <strong>di</strong>versi quadri fiabeschi, garantendo<br />
un flusso sonoro fondamentalmente<br />
<strong>di</strong> matrice “heavy rock”, incastonando, talvolta,<br />
cadenze riconducibili alle esperienze<br />
della musica barocca, della musica folk<br />
Italiana e Nord Europea del me<strong>di</strong>oevo/rinascimento.<br />
Il sipario della ribalta <strong>di</strong>scografica<br />
“ ufficiale ”, si apre nel 1994 quando una<br />
coraggiosa, oggi storica, etichetta in<strong>di</strong>pendente<br />
Ligure, la Mellow Records, pubblica il<br />
cd “ XII L’APPICCATO ”, presentazione al<br />
mercato <strong>di</strong>scografico dei brani già proposti<br />
nei due succitati cd <strong>di</strong>mostrativi, caratterizzato<br />
da una maggior cura della produzione e<br />
da un impianto grafico professionale, con<br />
tanto <strong>di</strong> ampio libretto per seguire con attenzione<br />
i testi delle composizioni cantate in lingua<br />
ITALIANA…..un esor<strong>di</strong>o, a mio giu<strong>di</strong>zio<br />
NOTEVOLE !<br />
7 brani 7 al posto giusto nessun riempitivo,<br />
in una scaletta in crescendo<br />
<strong>di</strong> pathos, con<br />
una partenza al fulmicotone<br />
data da ”Il richiamo<br />
dello stagno”, il passaggio<br />
interme<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> pregevole<br />
scrittura e interpretazione<br />
descritto dal brano<br />
de “lo spaventapasseri ”,<br />
il gran finale de “I sogni<br />
<strong>di</strong> Marzia”, nella quale si<br />
ritrovano tutti i molteplici frammenti musicali<br />
e visionari del “caleidoscopio” FIABA: la<br />
inquieta vicenda “onirica” <strong>di</strong> Marzia, in uscita<br />
dall’adolescenza ed affacciata, nel sonno,<br />
sul suo futuro <strong>di</strong> donna,con musica millimetricamente<br />
descrittiva degli stati d’animo e<br />
dell’incedere del sogno, una conduzione<br />
(nel bosco…..) vocale <strong>di</strong> “Peppino ” BRAN-<br />
CATO…….. da favola !