Pane, varietà e tradizione - Il Gruppo Poli
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nostra:<br />
<strong>tradizione</strong><br />
difficile selezione, data la ricchezza dell’offerta, ecco<br />
i tipi di pane che non devono mancare sulle nostre<br />
tavole.<br />
Sapori trentini<br />
La prima tappa di questo ideale viaggio del gusto ci<br />
porta nelle vicinanze del Lago di Garda, per assaggiare<br />
il Pan de molche, un prodotto che viene preparato<br />
secondo la <strong>tradizione</strong> soltanto nei mesi di ottobre,<br />
novembre e dicembre, nel periodo della raccolta<br />
delle olive. La zona, ricca di alberi di ulivo, dà i natali<br />
a questo tipo di pane scuro, dall’inteso profumo (le<br />
“molche” sono i residui delle olive) e dal gusto piuttosto<br />
amarognolo. Si può preparare anche durante<br />
il resto dell’anno, sostituendo all’ingrediente principale<br />
la pasta di olive che si trova in commercio, ma<br />
i buongustai avranno certo la pazienza di attendere<br />
l’autunno per mangiare una pagnotta di quelle originali.<br />
Alcune varianti prevedono l’aggiunta di vino<br />
o zucchero, a seconda della fantasia del panificatore.<br />
C’è poi la Bina, il più semplice forse fra gli impasti<br />
(acqua, lievito, sale, farina di frumento e olio d’oliva)<br />
dal caratteristico aspetto dato da quattro parti<br />
di forma allungata unite fra loro. Veniva prodotta in<br />
queste terre ancor prima degli anni Venti e ne esiste<br />
una versione dolce, ottenuta aggiungendo zucchero<br />
nell’impasto e spennellando la superficie con un<br />
tuorlo d’uovo dopo la cottura. Ha una storia lunga,<br />
almeno quanto quella della Bina, anche il Pan Gramolà<br />
(o Gramolato, chiamato in dialetto “Ciòpa de<br />
Pan Taià), a base di farina di grano tenero, che si<br />
chiama così perché anticamente veniva fatto con un<br />
attrezzo in legno detto gramola. Ancora oggi viene<br />
lavorato a mano e con cura: se ne ottengono pani<br />
del peso di circa un etto e mezzo con la forma di<br />
un quadrifoglio, ottenuta intrecciando due filoncini<br />
schiacciati. Diffusissima è la Spaccata, che fra tutte<br />
le tipologie è quella che potremmo definire il pane<br />
comune, semplice nella sua bontà, utilizzato (quando<br />
avanza e diventa raffermo) anche per la preparazione<br />
dei canederli.<br />
Delizie del Sud Tirolo<br />
In Alto-Adige il pane più diffuso è il Bretzel, con<br />
un bel colore bruno e la forma di un anello con<br />
le due estremità annodate, che ricordano le braccia<br />
intrecciate sul petto: non è un caso, questo era<br />
infatti originariamente il pane dei monaci e riproduce,<br />
nell’aspetto, l’atto della preghiera. Dal gusto<br />
piacevolmente salato, si sposa alla perfezione con<br />
i würstel bianchi di vitello e la salsa senape. <strong>Il</strong> Sud<br />
Tirolo vanta anche il pane croccante di segale, o<br />
Schüttelbrot: letteralmente “pane scosso”, perché<br />
l’impasto speziato a base di farina di segale, acqua,<br />
sale e lievito, durante la preparazione viene energicamente<br />
sbattuto con le mani fino ad ottenere una<br />
forma rotonda e piatta. Ha la caratteristica di durare<br />
[ segue ]<br />
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