articolo 62, serve unità per trovare soluzioni - B2B24 - Il Sole 24 Ore
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3 8<br />
2012<br />
5 NOVEMBRE<br />
• GDOWEEK 2012 • Settimanale • <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A. – via Carlo Pisacane 1 – 20016 PERO (MILANO) • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano<br />
INTERVISTA<br />
VITTORIO RADICE<br />
Risultati e progetti<br />
de La Rinascente<br />
con Central Retail<br />
<br />
RETAIL<br />
IKEA ITALIA<br />
I programmi di sviluppo,<br />
tra nuove a<strong>per</strong>ture<br />
e incremento dell’online<br />
<br />
INDUSTRIA<br />
www.gdoweek.it www.gdoweektv.it<br />
BRAND COMMUNITY<br />
Si rafforzano nel web<br />
le relazioni tra le marche<br />
e i consumatori<br />
<br />
SPECIALE<br />
LOGISTICA<br />
Le migliori pratiche<br />
nei trasporti<br />
e nel magazzino<br />
<br />
SEMPLIFICAZIONE DEI MODELLI NEGOZIALI: IL DIBATTITO TRA IDM E GDO Pag. 18
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cristina.lazzati@ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />
<br />
giovani sono sopravalutati, nell’intervista<br />
fatta a Oliviero Toscani, <strong>per</strong> la co<strong>per</strong>tina<br />
di Mark Up, questa frase mi risuona nelle<br />
orecchie e fa il paio con un titolo visto sull’ultimo<br />
numero di Monocle “older and wiser”, più<br />
vecchi più saggi.<br />
Nella cultura occidentale, l’anziano ha <strong>per</strong>so<br />
valore, invecchiare è, ormai, sinonimo di decadimento<br />
fisico e mentale, non di saggezza<br />
e maturità. L’es<strong>per</strong>ienza è qualcosa da cui<br />
guardarsi, non un punto da cui spiccare il volo<br />
<strong>per</strong> nuove idee e innovazioni, è da radere al<br />
suolo, da dimenticare. Toscani settantenne<br />
rimarca qualcosa che pochi ricordano tranne<br />
gli anziani, forse: da vecchi si è più liberi, liberi<br />
di dire quello che si pensa, liberi dalle pastoie<br />
del sociale. In fondo, possiamo dire liberi dal<br />
futuro.<br />
Oggi, vorrei spezzare una lancia nei confronti<br />
dei vecchi, ma non <strong>per</strong> quelli che non lasciano<br />
spazio ai giovani, non coloro che lo sono <strong>per</strong><br />
età e non <strong>per</strong> testa e che, quindi, continuano<br />
a volersi misurare con l’incoscienza dei giovani,<br />
tarpando loro le ali, parlo di quelli che<br />
ascoltano e saggiamente sanno cogliere<br />
ciò che potrebbe funzionare e lasciano che<br />
le idee diventino innovazione, si trasformino<br />
in progetti e, infine, in utile, <strong>per</strong> tutti. Nel retail,<br />
in particolare, questo discorso è ancora<br />
più <strong>per</strong>tinente. <strong>Il</strong> retail non si improvvisa,<br />
troppo articolato, restio a prestarsi a regole<br />
fisse, non è la finanza, il lato umano è troppo<br />
EDITORIALE<br />
<br />
<br />
presente <strong>per</strong> poter esser previsto in base a<br />
proiezioni numeriche, sfugge alle statistiche,<br />
infatti, gli istituti di ricerca che rielaborano i<br />
dati sempre più spesso offrono una lettura<br />
che è tanto più precisa quanto lo è l’es<strong>per</strong>ienza<br />
dell’analista che li legge. Dunque, chi<br />
vuole lavorare nel e <strong>per</strong> il retail deve avere<br />
testa, ma prestare ascolto anche alla pancia.<br />
Più facile a dirsi che a farsi. Un tempo era un<br />
lavoro muscolare, ancora oggi alcune realtà<br />
italiane del retail “allevano” i propri manager<br />
reclutandoli giovanissimi e facendo fare loro<br />
tutta la gavetta. Nel tempo le cose sono un<br />
po’ cambiate, le realtà aziendali si stanno<br />
ampliando e i <strong>per</strong>corsi di carriera si fanno più<br />
articolati e servono specializzazioni precise.<br />
Detto questo, anche il manager più titolato<br />
del mondo, se fa il salto nel retail, deve avere<br />
l‘umiltà di studiare e di appassionarsi; se non<br />
lo fa, rischia di esser poco produttivo.<br />
In sintesi, pancia e testa in sincrono, con manager<br />
sempre più multitasking, in grado di vedere<br />
la linea, ma anche la trasversalità. Temi<br />
come la responsabilità sociale o lo sviluppo<br />
di nuove linee di private label non possono<br />
prescindere da ascisse e ordinate, così come<br />
la capacità di muoversi sui temi della coopetition,<br />
affiancandosi all’industria <strong>per</strong> promuovere<br />
progetti innovativi, ma continuando a<br />
negoziare a vantaggio della propria insegna.<br />
Non un profilo facile, ma una soluzione c’è:<br />
promuovete le donne!•<br />
5 novembre 2012 5
EDITORIALE<br />
OSSERVATORIO<br />
INTERVISTA<br />
COVER STORY<br />
3 8<br />
2012<br />
RETAIL<br />
INDUSTRIA<br />
Es<strong>per</strong>ienza, capitale<br />
prezioso nel retail<br />
Cura casa: danni limitati<br />
grazie all’innovazione<br />
Tecnologia di consumo:<br />
piccole prove di ripresa<br />
<strong>Il</strong> paniere prezzi<br />
La borsa della spesa,<br />
a confronto I<strong>per</strong> e In’s<br />
Immobiliare<br />
Immobili, gli investitori<br />
non sono tutti fuggiti<br />
Faccia a faccia<br />
Sostenibilità focalizzata su pack<br />
a basso impatto ambientale<br />
Vittorio Radice<br />
La Rinascente diventa<br />
retail da esportazione<br />
Articolo <strong>62</strong>, il dibattitto<br />
si sposta sugli sconti<br />
Valorizzazione delle prestazioni<br />
Pay-<strong>per</strong>-<strong>per</strong>formance<br />
un’occasione <strong>per</strong> poter migliorare<br />
Semplificazione<br />
Molta scontistica si sposterà<br />
gradualmente in fattura<br />
L’obiettivo di Ikea Italia<br />
è lo sviluppo su più fronti<br />
Repubblica Popolare Cinese,<br />
il nuovo Eldorado del retail<br />
Dettaglio specializzato UK:<br />
il futuro è Openhighstreet<br />
Sviluppo reti<br />
Brand e consumatori<br />
si attraggono online<br />
Cultura della norcineria,<br />
Fiorucci riscopre le origini<br />
Per Mila, la territorialità<br />
è una leva di marketing<br />
05<br />
08<br />
09<br />
10<br />
12<br />
14<br />
16<br />
18<br />
20<br />
25<br />
26<br />
29<br />
31<br />
34<br />
37<br />
38<br />
12 Immobiliare<br />
25 Ikea<br />
26 Repubblica<br />
Popolare Cinese<br />
29 Open High<br />
Street<br />
34 Brand<br />
community<br />
37 Cesare<br />
Fiorucci<br />
38 Mila<br />
43 Selenella<br />
44 Licensing<br />
SPECIALE<br />
LOGISTICA<br />
In esclusiva su<br />
Articolo <strong>62</strong><br />
Francesco Pugliese,<br />
direttore generale Conad,<br />
Angel Sanchez, direttore<br />
generale Con<strong>serve</strong> Italia,<br />
Fabio Sordi, direttore<br />
acquisti e mercati Auchan<br />
Italia illustrano la loro<br />
posizione sul tema non<br />
nascondendo i problemi<br />
che potrebbero insorgere.<br />
Decreto stabilità<br />
<strong>Il</strong> presidente di<br />
Federdistribuzione,<br />
Giovanni Cobolli Gigli,<br />
s<strong>per</strong>a che con il tempo<br />
si possa evitare l’aumento<br />
dell’Iva. Vincenzo Tassinari,<br />
presidente Coop Italia,<br />
lamenta discrasia fra<br />
intenzioni di sviluppo<br />
e provvedimenti depressivi.<br />
Comunicazione, Selenella<br />
adotta nuovi codici<br />
Licensing verde?<br />
Ancora un bersaglio mancato<br />
La logistica evoluta<br />
spinge l’economia<br />
41<br />
43<br />
47<br />
F. Pugliese<br />
E. Cobolli Gigli<br />
illysofia<br />
L’obiettivo è di proporre<br />
il miglior caffè sul mercato,<br />
anche attraverso<br />
una costruttiva partnership<br />
tra idm-gdo. Per il caffè c’è<br />
carenza di prodotto:<br />
non si esclude un ulteriore<br />
aumento dei prezzi. A. <strong>Il</strong>ly<br />
Le interviste ai protagonisti<br />
di Consumer & Retail summit 2012<br />
#retail2012<br />
5 novembre 2012 7
8<br />
OSSERVATORIO<br />
<br />
<br />
di Gino Pagliuca<br />
a crisi fa solo danni limitati al<br />
comparto del “cura casa”, che registra<br />
un segno negativo contenuto:<br />
-1,2% a valore nell’anno terminante<br />
ad agosto 2012. Un risultato frutto<br />
di una riformulazione degli assortimenti<br />
dei retailer e delle strategie di acquisto<br />
da parte dei consumatori. <strong>Il</strong> dato è stato<br />
fornito nel tradizionale appuntamento<br />
con l’Osservatorio di Assocasa, nel corso<br />
del quale Nielsen ha presentato oltre ai<br />
dati di settore anche dati di scenario più<br />
complessivo, da cui traiamo i due grafici<br />
di questa pagina. I dati di mercato riconfermano<br />
la polarizzazione dei consumi sulle fasce<br />
“estreme”, con la tendenza a rivolgersi<br />
da un lato all’alta gamma, con gli specialisti<br />
della casa e i leader di mercato, segno della<br />
fiducia nel brand e nei prodotti innovativi, e<br />
dall’altro alla bassa gamma, con le promozioni<br />
e i discount, che continuano a crescere,<br />
segno invece della necessità di ridurre<br />
la spesa. Emerge comunque una maggiore<br />
IL COMPARTO CASA: LE PROMOZIONI<br />
Intensità delle promozioni nei Su<strong>per</strong>+I<strong>per</strong> – % vendite totali<br />
Grocery<br />
Food<br />
Drug<br />
Cura<br />
<strong>per</strong>sona<br />
A.T. ago 2011 A.T. ago 2012<br />
5 novembre 2012<br />
28,7<br />
29,3<br />
28,7<br />
29,5<br />
32,5<br />
32,3<br />
31,1<br />
31,5<br />
LA MARCA PRIVATA – TOTALE GROCERY<br />
Quota di vendita dei prodotti a marchio nella grande distribuzione<br />
Cura<br />
casa<br />
Dispo&<br />
Acces<br />
Bazar<br />
Pets<br />
10,4<br />
11,3<br />
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*<br />
*Primo semestre<br />
12,6<br />
14,3<br />
14,8<br />
23,7<br />
23,7<br />
19,4<br />
20,0<br />
12,4<br />
12,7<br />
propensione alla selezione, sia in termini di<br />
tipologia di prodotti sia in termini di efficienza.<br />
E da questo versante non stupisce la<br />
crescita della marca privata, che nel primo<br />
semestre del 2012 ha raggiunto il 17,5% a<br />
valore sul totale Grocery (16,5% nel 2011).<br />
39,2<br />
37,9<br />
Fonte: ACNielsen Trade*Mis - I<strong>per</strong>+Su<strong>per</strong>+ Libero Servizio<br />
13,2<br />
14,1<br />
15,1<br />
15,7<br />
16,5<br />
17,5<br />
Fonte: ACNielsen Trade*Mis - I<strong>per</strong>+Su<strong>per</strong>+ Libero Servizio<br />
<br />
Per quanto infine concerne i vari comparti<br />
di cui si compone la cura casa, i detergenti<br />
registrano un -0,4%, con una crescita<br />
dei liquidi <strong>per</strong> lavatrice +5,6% inclusi i monodose<br />
liquidi, che compensano il calo<br />
delle polveri (-7,7%) e dei fini (-5,7%). In<br />
crescita anche i prodotti <strong>per</strong> lavastoviglie<br />
(+2,2%). I coadiuvanti del lavaggio registrano<br />
una flessione del -3,3%, con un<br />
-5,8% degli additivi, inclusi gli igienizzanti.<br />
Trend negativi <strong>per</strong> brillantanti (-3,3%) e<br />
ammorbidenti (-1,5%).<br />
I prodotti <strong>per</strong> la manutenzione (deodoranti<br />
<strong>per</strong> ambienti, pulitori <strong>per</strong> vetri, mobili,<br />
metalli ecc.) registrano una flessione del<br />
-4,9%, i curalavastoviglie segnano +1,4%<br />
e un deciso rialzo è riscontrabile anche<br />
nei decalcificanti <strong>per</strong> lavatrice (+6,8). I disgorganti<br />
e i prodotti <strong>per</strong> fosse biologiche<br />
segnano +1,7% e i coloranti <strong>per</strong> tessuti<br />
+0,4%. In calo i deodoranti e il cura auto.<br />
<strong>Il</strong> comparto dei disinfestanti, e insetticidi,<br />
invece, segna +7,7%, trainato da insettorepellenti<br />
e dopo puntura (+18,3%) e insetticidi<br />
<strong>per</strong> elettroemanatori (+10,5%).•
di Gino Pagliuca<br />
910 mio<br />
fatturato elettronica<br />
di consumo<br />
II trim 2012<br />
830 mio<br />
fatturato<br />
telefonia<br />
II trim 2012<br />
765 mio<br />
fatturato<br />
informatica<br />
II trim 2012<br />
itorna ad affacciarsi, timido, un<br />
segno più nel mercato dell’elettronica<br />
di consumo. Si tratta<br />
dello 0,2% che sintetizza i risultati<br />
del secondo trimestre del 2012. Certo<br />
il numero andrebbe depurato dall’inflazione<br />
e quindi indica il <strong>per</strong>manere di<br />
una congiuntura debole, ma comunque<br />
si tratta del primo dato positivo dal 2010.<br />
Timido recu<strong>per</strong>o nel secondo trimestre<br />
2012 <strong>per</strong> il mercato italiano della tecnologia<br />
di consumo. Analizzando i diversi<br />
settori, si segnala il buon andamento<br />
della telefonia ed il ritorno in territorio<br />
positivo <strong>per</strong> mercati importanti come<br />
l’informatica e l’elettronica di consumo.<br />
Trend negativi <strong>per</strong> tutti gli altri settori, nonostante<br />
qualche buona <strong>per</strong>formance a<br />
livello di singoli prodotti. È quanto emerge<br />
da una indagine di GfK Temax Italia,<br />
che nel primo semestre 2012 attribuisce<br />
un valore al mercato italiano di 8,2 miliardi<br />
di euro.<br />
La telefonia si conferma traino del mer-<br />
Gli italiani sono attenti al brand dell’apparecchio televisivo. E tra i brand ora c’è in lizza anche Uppleva di Ikea<br />
OSSERVATORIO<br />
cato (+19,2%) con gli smartphone che<br />
su<strong>per</strong>ano i telefoni tradizionali. Incoraggianti<br />
le <strong>per</strong>formance di informatica<br />
(+1,4% a 765 milioni di euro) ed elettronica<br />
di consumo (+0,9% ), grazie soprattutto<br />
alle <strong>per</strong>formance positive di tv<br />
e set-top-box. Segno meno <strong>per</strong> piccoli<br />
elettrodomestici e home comfort (-3,9%),<br />
fotografia (-6,7%), grandi elettrodomestici<br />
(-8,5%) ed office equipment (-10,0%).<br />
<br />
Ai dati quantitativi di Gfk accompagniamo<br />
<strong>per</strong> questa breve analisi sul mercato i risultati<br />
di un’interessante ricerca condotta<br />
da Edelman Berland <strong>per</strong> conto di Bose<br />
sugli home theatre. In tutta Europa, la tivù<br />
raccoglie il 69% dei consensi, italiani<br />
e tedeschi sono quelli che più guardano<br />
film in televisione (rispettivamente 87% e<br />
86% degli intervistati).<br />
Per quanto riguarda ciò che gli italiani<br />
cercano in un apparecchio televisivo al<br />
momento dell’acquisto, il nostro Paese si<br />
dimostra sensibile alla qualità dell’immagine<br />
(87% degli intervistati, nella media<br />
europea) e, più degli altri, al brand dell’apparecchio<br />
(25% vs 15%). Un altro fattore<br />
importante è l’importanza del suono: se il<br />
56% degli intervistati ha dichiarato che la<br />
prima cosa che ricorda di un film “iconico”<br />
è una scena (56%), il 17% riconosce un<br />
film da una battuta e il 20% (<strong>per</strong>centuale<br />
che in Italia sale al 31%) afferma di poterlo<br />
riconoscere dalla colonna sonora.<br />
Dalla ricerca emerge <strong>per</strong>ò anche un dato<br />
che sottolinea come, nonostante l’importanza<br />
data al suono, appena il 26% degli<br />
intervistati possieda un sistema home cinema.<br />
Questo è imputabile a mancanza<br />
di spazi (23%) e costi (25%), ma anche<br />
le difficoltà che spesso si incontrano<br />
nell’installazione.•<br />
5 novembre 2012 9
10<br />
OSSERVATORIO_ il paniere prezzi<br />
<br />
<br />
a cura di Lu. Ca.<br />
5 novembre 2012<br />
Ribasso consistente del paniere delle marche<br />
di I<strong>per</strong>, La grande i (-8,6%), grazie anche<br />
alle numerose offerte speciali presenti (12<br />
prodotti contro i cinque dello scorso anno).<br />
Rimane quasi invariata la marca privata<br />
(+0,8%), mentre i primi prezzi registrano<br />
un sia pure lieve ribasso (-1,4%); aumenta<br />
invece il paniere del discount In’s (+2,9%).<br />
Dei 160 prezzi rilevati, 54 sono in aumento<br />
(il 34%), 41 in ribasso (26%) e 65 invariati<br />
(60%). Da osservare che nelle marche prevalgono<br />
i ribassi, mentre negli altri panieri il<br />
maggior numero è quello dei prezzi rimasti<br />
invariati.•<br />
Private label Primo prezzo<br />
prodotto marca euro var euro var euro var euro var<br />
latte UHT p.s. lt 1 Parmalat 0,89 ▼ 0,95 ▲ 0,58 ■ 0,55 ▼<br />
yogurt frutta 125 g cadauno Yomo 0,70 ▲ 0,36 ▼ 0,23 ■ 0,22 ■<br />
mozzarella 125 g cadauna S. Lucia 1,25 ■ 0,75 ■ 0,59 ▲ 0,65 ■<br />
formaggio grattugiato 100 g mix Biraghi 1,46 ▲ 1,39 ▲ 0,70 ▼ 0,99 ▲<br />
burro 250 g Prealpi 2,71 ▼ 1,89 ▲ 1,59 ▲ 1,15 ▼<br />
tortelloni ricotta e spinaci 250 g Rana 2,35 ▼ 2,19 ▲ 0,64 ▲ 0,80 ■<br />
cracker 500 g Mulino Bianco 1,28 ▼ 1,15 ■ 0,79 ▲ 0,92 ▲<br />
pasta 1 kg Barilla 0,93 ▼ 1,05 ■ 0,65 ▲ 0,69 ▼<br />
riso arborio 1 kg Gallo 3,75 ▲ 1,99 ▼ 1,25 ▼ 1,39 ▲<br />
pomodori pelati 400 g lordo Cirio 1,33 ▲ 0,59 ■ 0,38 ■ 0,39 ■<br />
passata di pomodoro bottiglia 700 g Pummarò 0,79 ▲ 0,99 ▲ 0,49 ■ 0,55 ■<br />
polpa di pomodoro 400 g cad. Derica 0,98 ■ 0,57 ▲ 0,39 ■ 0,39 ■<br />
fagioli borlotti scatola 400 g lordo cadauna Valfrutta 0,77 ▼ 0,50 ■ 0,29 ■ 0,29 ■<br />
piselli medi scatola 400 g lordo cadauna Valfrutta 0,82 ▲ 0,65 ■ 0,34 ■ 0,49 ■<br />
tonno all'olio d'oliva 160 g Rio Mare 2,00 ▲ 1,70 ▲ 0,98 ■ 0,99 ■<br />
olio extra vergine 1 lt Carapelli 3,99 ▼ 4,50 ■ 2,89 ▼ 2,99 ■<br />
olio di mais 1 lt Maya 2,39 ▲ 2,10 ■ 1,38 ▼ 1,49 ▲<br />
olio di semi vari 1 lt Olita 1,84 ▼ 1,95 ■ 1,<strong>24</strong> ▲ 1,29 ▲<br />
biscotti frollini 800 g Mulino Bianco 2,50 ▼ 2,50 ▲ 0,91 ■ 0,87 ▲<br />
merendine croissant lisci 400 g Mulino Bianco 2,33 ▼ 1,85 ▼ 1,49 ■ 1,59 ▲<br />
cioccolato tavolette 100 g Milka 1,35 ▲ 0,99 ▼ 0,55 ▲ 0,45 ■<br />
confettura albicocca 400 g Santa Rosa 1,66 ▼ 2,11 ▲ 0,99 ▼ 1,15 ▲<br />
caffè 250 g miscela classica cadauno Splendid 1,50 ▼ 2,25 ▼ 1,29 ▲ 0,85 ■<br />
minestrone surgelato 1 kg Findus 2,59 ▼ 1,75 ▼ 1,47 ■ 1,39 ■<br />
spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 3,54 ▲ 1,90 ▼ 1,47 ■ 1,39 ■<br />
pizza margherita surgelata 600 g Bella Napoli 4,54 ▲ 3,55 ■ 1,98 ■ 1,99 ■<br />
acqua minerale naturale 1,5 lt Ferrarelle 0,44 ▲ 0,30 ■ 0,13 ■ 0,13 ■<br />
cola 1,5 lt Coca Cola 1,11 ▼ 0,99 ▲ 0,35 ▲ 0,47 ▲<br />
succo arance 1 lt Santal 1,15 ▲ 1,30 ■ 0,98 ▲ 0,91 ▼<br />
vino brik 1 lt - 10° Ronco 1,69 ▲ 0,99 ▼ 0,78 ▲ 0,89 ▲<br />
cibo <strong>per</strong> gatti 400 g caduno Kitekat 0,83 ▲ 0,65 ■ 0,39 ■ 0,39 ■<br />
cibo <strong>per</strong> cani 1.250 g cadauno Pedigree 1,98 ▼ 1,40 ▲ 0,89 ■ 0,95 ■<br />
candeggina 2,5 lt Ace 1,60 ■ 1,38 ▲ 0,68 ■ 0,69 ■<br />
detersivo liquido 30 lavaggi Dash 5,86 ▼ 4,90 ▲ 2,79 ■ 3,59 ■<br />
ammorbidente 2 lt Coccolino 1,45 ▼ 1,85 ■ 0,79 ■ 0,99 ■<br />
detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 ■ 1,45 ▲ 0,70 ■ 0,71 ■<br />
detergente casa 1,5 lt Aiax 1,92 ▲ 1,45 ▼ 0,98 ▼ 0,99 ■<br />
carta igienica x 10 rotoli Scottex 4,04 ▲ 2,92 ▲ 1,39 ▼ 1,55 ■<br />
asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,77 ▼ 1,73 ▲ 1,28 ▼ 1,19 ▼<br />
pellicola metri 30 Domopak 1,60 ▼ 0,94 ■ 0,59 ■ 0,79 ■<br />
Totale paniere<br />
differenza assoluta<br />
differenza %<br />
Indice di convenienza (marca = 100)<br />
paniere 10/12/2011<br />
differenza<br />
Euro<br />
%<br />
prezzi diversi <br />
numero offerte speciali<br />
differenza 2011<br />
79,16<br />
100<br />
86,57<br />
-7,41<br />
-8,6<br />
17/19/4<br />
12<br />
5<br />
64,42<br />
14,74<br />
18,<strong>62</strong><br />
81,38<br />
63,88<br />
0,54<br />
0,8<br />
16/9/15<br />
0<br />
3<br />
I prezzi sono riferiti ad <strong>unità</strong> di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non fosse possibile, sono stati parametrati alle <strong>unità</strong> di misura del<br />
prodotto di base. A tutti i prodotti, anche se non presenti nell’offerta della singola insegna, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento.<br />
Si è inoltre tenuto conto dei prezzi promozionali.<br />
Prezzo aumentato Prezzo diminuito Prezzo invariato Offerte speciali Prezzo mancante (attribuito)<br />
38,26<br />
40,90<br />
51,67<br />
48,33<br />
38,80<br />
-0,54<br />
-1,4<br />
11/8/21<br />
0<br />
0<br />
40,14<br />
39,02<br />
49,29<br />
50,71<br />
39,02<br />
1,12<br />
2,9<br />
10/5/25<br />
1<br />
0<br />
Rilevazioni del 3 ottobre 2012 presso<br />
l’i<strong>per</strong>mercato I<strong>per</strong> di Rozzano (Mi)<br />
ed il discount IN’s di Corsico (Mi)
12<br />
OSSERVATORIO _ immobiliare<br />
<br />
<br />
di Gino Pagliuca<br />
el terzo trimestre l’andamento<br />
del mercato immobiliare, che ha<br />
come protagonisti gli investitori<br />
istituzionali (fondi immobiliari e<br />
fondi pensione, insegne, banche, assicurazioni,<br />
ecc), ha segnato il passo, ma meno<br />
di quanto fosse lecito paventare. Stanno<br />
scappando gli stranieri, anche se la transazione<br />
più rilevante del trimestre è quella<br />
con cui Central Retail, il gruppo thailandese<br />
che ha acquisito nel 2011 il controllo<br />
delle attivita commerciali de La Rinascente<br />
(vedi intervista alle pagine 16-17, ndr)ha<br />
comprato da Prelios un palazzo delle centralissima<br />
via del Tritone, dove avrà sede il<br />
nuovo department store romano.<br />
<br />
I dati, che riportiamo <strong>per</strong> sintesi in tabella,<br />
sono rilevati da Luca Zaffaroni<br />
<strong>per</strong> Qi-Quotidiano immobiliare, e sono<br />
accorpati considerando o<strong>per</strong>azioni riguardanti<br />
acquisto/vendita di immobili<br />
o partecipazione (totalitaria o parziale,<br />
in veicoli societari la cui attività esclusiva<br />
è la detenzione di immobili), quando<br />
vi è l’evidenza della sottoscrizione di<br />
contratti definitivi, o contratti preliminari<br />
<strong>Il</strong> palazzo<br />
di via<br />
del Tritone<br />
a Roma<br />
acquisito<br />
da Central<br />
Retail dove<br />
avrà sede<br />
la Rinascente<br />
5 novembre 2012<br />
IL MERCATO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI<br />
Elaborazione su contratti di compravendita, o preliminari di vendita conclusi<br />
valori gennaio-settembre 2012 valori luglio-settembre 2012<br />
valori variazione valori variazione<br />
Uffici 399.700 -56,9% 109.850 -49%<br />
Commerciale 772.670 -44,6% 174.795 -69%<br />
Industriale 14.800 -68,2% 14.800 -60%<br />
Alberghiero 863.000 741,1% 30.000 -<br />
Portafogli misti 344.174 3341,7% 228.750 -<br />
Totale 2.400.744 -5,5% 558.195 -32%<br />
vincolanti. Nel terzo trimestre sono state<br />
registrate transazioni <strong>per</strong> totali 558 mln<br />
di euro (-32% rispetto allo stesso <strong>per</strong>iodo<br />
del 2011 e -34% rispetto al trimestre<br />
precedente del 2012). <strong>Il</strong> totale dei primi<br />
tre trimestri dell’anno è di 2.477,2 mln di<br />
euro, con un calo del 5,5% rispetto allo<br />
stesso <strong>per</strong>iodo del 2011.<br />
<br />
Disaggregando i dati a seconda dei comparti<br />
immobiliari cui si riferiscono i deal,<br />
si nota che il retail vale il 31% del totale,<br />
gli uffici il 19,7% e la destinazione mista<br />
Fonte: elaborazione su dati Qi – Luca Zaffaroni<br />
il 41% con oltre 228 mln di euro. Centro<br />
Italia (50%) e Nord (49,5%) si spartiscono<br />
la torta degli investimenti, con Lazio<br />
(44% a <strong>24</strong>5,2 mln di euro) e Lombardia<br />
(28% a 154 mln di euro) su tutte le altre<br />
regioni. Milano e Roma con gli asset core<br />
e le opport<strong>unità</strong> di pregio sul mercato la<br />
fanno ancora da padroni.<br />
<br />
<strong>Il</strong> numero delle transazioni nel trimestre<br />
è salito a 19 dalle 11 del trimestre precedente<br />
ed è su<strong>per</strong>iore pure alle 14 transazioni<br />
dello stesso trimestre 2011, ma<br />
inferiore alle 27 del primo trimestre. In<br />
media le transazioni valgono 29,4 mln<br />
di euro, in forte calo rispetto alla media<br />
di 76,7 mln di euro del secondo trimestre.<br />
La hit parade trimestrale, come<br />
abbiamo visto, è guidata dall’acquisizione<br />
dell’immobile romano da parte di<br />
Central Retail. Segue l’o<strong>per</strong>azione della<br />
Stazione Tiburtina sempre a Roma da<br />
parte di Bnp Paribas RE, che ha comprato<br />
da RFI <strong>per</strong> 73,2 mln di euro, e dal<br />
deal che ha portato all’acquisizione di<br />
un palazzo in via Santa Maria Beltrade<br />
a Milano da parte di Carlyle <strong>per</strong> un totale<br />
di 63 milioni di euro.•
14<br />
OSSERVATORIO_ faccia a faccia<br />
<strong>Il</strong> parere di Consorzio C3 e San Carlo Gruppo Alimentare Spa<br />
<br />
<br />
DISTRIBUZIONE<br />
Eugenio<br />
Morlacchi,<br />
direttore<br />
commerciale<br />
Consorzio C3<br />
e l’attenzione alle specifiche<br />
esigenze della territorialità<br />
contraddistinguono l’o<strong>per</strong>ato di<br />
innovazione<br />
Consorzio C3 e San Carlo, come<br />
spiegano Eugenio Morlacchi e Fabio Bolsi,<br />
rispettivamente direttore commerciale e direttore<br />
marketing delle due aziende.<br />
Localismo e territorialità: come influenzano<br />
gli assortimenti?<br />
Morlacchi - Consorzio C3 fa del proprio territorialismo<br />
un autentico cavallo di battaglia.<br />
Non a caso i nostri associati sono storicamente<br />
radicati nel territorio di competenza e<br />
qualcuno anche leader di quota di mercato,<br />
come l’I<strong>per</strong>Cidac di Aosta. Gli assortimenti<br />
sono sicuramente controllati e considerati<br />
proprio in funzione delle esigenze del territorio.<br />
Credo che l’esigenza della territorialità e<br />
del localismo siano comunque una necessità<br />
di tutti i distributori presenti sul territorio.<br />
Bolsi - Tralasciando la patatina classica, e<br />
riferendoci a snack più particolari, il consumo<br />
può variare anche in funzione di una<br />
logica territoriale. Per esempio, San Carlo<br />
Rodeo sono delle polentine che mostrano<br />
rotazioni sopra media nelle zone in cui<br />
il consumo di polenta è più alto. Un altro<br />
esempio è quello delle patatine con sapori.<br />
5 novembre 2012<br />
INDUSTRIA<br />
a cura di Barbara Trigari<br />
Fabio Bolsi,<br />
direttore mktg<br />
San Carlo Gruppo<br />
Alimentare Spa,<br />
Gruppo Unichips<br />
In generale, più ci si sposta verso Sud più i<br />
sapori piccanti incontrano fasce di consumo<br />
più ampie. La composizione di un assortimento<br />
ottimale deve <strong>per</strong>tanto considerare<br />
questo aspetto.<br />
Business model <strong>per</strong> le pmi/d.o., quali le<br />
coordinate?<br />
Morlacchi - <strong>Il</strong> nostro gruppo ha da pochissimo<br />
tempo approcciato un’estensione di<br />
prodotti a marchio linea premium. Siamo<br />
agli inizi e stiamo valutando attentamente<br />
ogni categoria da affrontare. Inizialmente è<br />
volontà del gruppo di lavoro, composto da<br />
Alessandro Maiorana, Federico Rossetto e<br />
Luca Rossetto, coordinati dal nostro funzionario<br />
di sede, Sara Fabris, approntare le<br />
categorie della semola grano duro trafilata<br />
al bronzo nei formati tipici speciali, l’aceto<br />
balsamico e i tipici IGP (zampone Modena).<br />
Bolsi - <strong>Il</strong> tema è molto complesso. San Carlo,<br />
marca leader negli snack, ha un posizionamento<br />
premium e soddisfa tutti i target,<br />
facendo leva sulla grande qualità dei propri<br />
prodotti, sui più alti investimenti di marketing<br />
nella categoria, sulla ricchezza del suo<br />
portafoglio, e su un modello distributivo<br />
centrato sul servizio a punto di vendita, tanto<br />
qualitativo (esposizione) quanto capillare<br />
(numerica). San Carlo continua a investire<br />
nel marchio e nella qualità dei propri prodotti,<br />
oltre che ad affrontare una grande complessità<br />
produttiva e logistica in un mercato<br />
che continua a premiarci.<br />
Sostenibilità: come incide sulle vostre<br />
strategie?<br />
Morlacchi - Ad oggi, i nostri associati si<br />
stanno mobilitando su tutti i fronti. Noi da<br />
sede, come centrale, promuoviamo la ricerca<br />
di confezioni e imballaggi a basso<br />
impatto ambientale, soprattutto <strong>per</strong> i nostri<br />
prodotti a marchio. Questo con lo studio di<br />
materiali eco-compatibili e con l’utilizzo di<br />
ridottissimi volumi degli imballi stessi.<br />
Bolsi - È un fronte piuttosto variegato.<br />
Innanzitutto, i nostri imballaggi primari<br />
e secondari sono ridotti all’essenziale. In<br />
relazione a packaging e materie prime ci<br />
approvvigioniamo in Paesi in cui non è possibile<br />
sfruttare il lavoro minorile. Selezioniamo<br />
fornitori che impiegano scarti biologici<br />
<strong>per</strong> produrre biogas e ci assicuriamo che<br />
essi non sfruttino le piantagioni in modo<br />
intensivo.<br />
Qual è la propensione delle pmi allo sviluppo<br />
di nuovi prodotti/servizi?<br />
Morlacchi - La nostra sede è sempre attenta<br />
a <strong>per</strong>cepire nuove <strong>soluzioni</strong> che la<br />
tecnologia ci consente, <strong>per</strong> economizzare<br />
e <strong>per</strong> proporre <strong>soluzioni</strong> che <strong>per</strong>mettano di<br />
rispettare l’ambiente generando risparmi<br />
energetici. Non ultima la sede centrale, che<br />
è stata realizzata utilizzando innovative tecnologie<br />
d’isolamento termico ed apparecchi<br />
d’illuminazione di ultima generazione.<br />
Bolsi - Qualche volta si tende a confondere<br />
la vera innovazione con semplici estensioni<br />
di linea. Nel 2009 San Carlo, dopo anni di<br />
ricerche, ha significativamente migliorato<br />
la qualità delle proprie patatine, rivoluzionando<br />
il proprio modo di o<strong>per</strong>are lungo<br />
tutta la filiera, e in particolare brevettando<br />
Sanoil, una cottura innovativa e ideale<br />
realizzata con un’accurata selezione di olii<br />
vegetali. Grazie a questa innovazione di<br />
prodotto e di processo le nostre patatine<br />
sono oggi più leggere, croccanti, gustose e<br />
dorate. L’innovazione è fondamentale, ma<br />
non deve essere intesa in chiave speculativa,<br />
soprattutto in uno scenario in cui<br />
gli scaffali sono già affollati; deve invece<br />
rispondere in modo tangibile ed essenziale<br />
a un consumatore sempre più esigente e<br />
selettivo.•
tel. 02 9039251 - info@dibevit.com - www.dibevit.it - www.beviresponsabile.it
16<br />
INTERVISTA<br />
<br />
<br />
Vittorio Radice, vicepresidente di La Rinascente, incontrato durante<br />
il Consumer & Retail Summit 2012, racconta il futuro<br />
del gruppo a un anno dall’acquisizione da parte di Central Retail<br />
di Cristina Lazzati<br />
Chi è<br />
Nel retail inizia con<br />
Habitat in Uk, poi<br />
Selfridges, un anno<br />
con M&S. Dal 2005<br />
è in Rinascente.<br />
5 novembre 2012<br />
on è facile incrociare le agende con<br />
Vittorio Radice, uno dei manager<br />
più internazionali del retail nostrano.<br />
Radice italiano lo è di nascita,<br />
ma, aldilà del suo domicilio londinese e degli<br />
uffici centrali di Rinascente, a Milano, il<br />
suo luogo di lavoro viaggia su parecchi fusi<br />
orari, soprattutto da quando il gruppo fa i<br />
conti con la famiglia Chirathivat, proprietaria<br />
di Central Group, di cui Central Retail è<br />
la parte più importante. I Chirathivat hanno,<br />
di fatto, interessi in tutti, o quasi, i rami del<br />
commercio; forse mancava l’alto di gamma<br />
e <strong>per</strong> averlo si sono affacciati in Europa acquisendo,<br />
<strong>per</strong> 260 milioni di euro, gli 11 punti<br />
di vendita di Rinascente. “In realtà, hanno<br />
acquisito un modo di fare retail proprio di<br />
Rinascente -spiega Vittorio Radice, passato<br />
recentemente da ruolo di Amministratore<br />
Delegato a quello di Vice Presidente-. L’82%<br />
di chi passa sul marciapiede in piazza Duomo<br />
fa ricreazione. Gli store questo devono
offrire. È l’ex<strong>per</strong>ience che Rinascente propone<br />
al cliente, la capacità di stupirlo, quella<br />
di cambiare pelle in continuazione. Proprio<br />
questo è il segreto di Rinascente”.<br />
Rinascente Duomo ha fatturato nel 2010<br />
16.600 euro al mq, un miracolo, soprattutto<br />
di questi tempi. Qual è la ricetta?<br />
Rinascente Duomo è passata da un fatturato<br />
di 100 mio euro nel 2005 a 300<br />
del 2012, con 8,8 mio visitatori l’anno. Gli<br />
stessi del Louvre. Negli ultimi anni, i grandi<br />
magazzini sono completamente cambiati.<br />
Non sono più alla ricerca della guerra con<br />
gli specialisti, ma hanno cercato un’altra<br />
strada, quella propria dei grandi magazzini:<br />
offrire sì prodotti, ma anche un caffè,<br />
intrattenere i clienti e soprattutto spendere<br />
del tempo alla ricerca di es<strong>per</strong>ienze nuove<br />
da mettere in scena. Ciò ha fatto sì che<br />
questa formula distributiva risentisse della<br />
crisi, ma non in maniera forte, come, invece,<br />
è successo <strong>per</strong> le catene specializzate.<br />
Soddisfatti, quindi?<br />
Abbiamo ancora tante cose da fare: gli ingredienti<br />
del grande magazzino cambiano<br />
continuamente; dopo cinque anni, le proposte<br />
vanno riammodernate e rinnovate<br />
<strong>per</strong> mantenere feeling con il consumatore<br />
e continuare a stupirlo.<br />
<strong>Il</strong> chief executive of Central Retail, Tos<br />
Chirathivat, ha dichiarato che è interessato<br />
all’Europa, dove “i prezzi sono molto<br />
interessanti”. Su quali città puntate?<br />
Ci stiamo concentrando sulle città turistiche,<br />
<strong>per</strong>ché sono quelle che danno più soddisfazione<br />
in termini di flusso di <strong>per</strong>sone: penso a<br />
Parigi, Londra, Mosca. Non necessariamente<br />
con il brand Rinascente, che è sinonimo di<br />
Milano, mentre noi esporteremmo un modo<br />
di fare retail che declini lo spirito della città<br />
nel suo negozio. Non ci interessa replicare lo<br />
spirito meneghino a Parigi o a Londra, ma,<br />
piuttosto, identificarci con il landmark locale.<br />
Possiamo sa<strong>per</strong>e quali sono questi<br />
landmark?<br />
Ovviamente no. Le basti pensare a città turistiche<br />
che hanno grandi magazzini dal gran<br />
nome, ma un po’ appannati.<br />
Qualche idea l’avrei ... ma passiamo<br />
all’Italia: state lavorando su Roma e<br />
Venezia. A che punto sono questi progetti?<br />
Roma aprirà nel 2015 (via Del Tritone),<br />
così come stiamo lavorando su Firenze. A<br />
Milano, rifaremo lo spazio Annex, di fianco<br />
a via Santa Radegonda. Per Venezia, siamo<br />
ancora agli inizi: abbiamo opzionato<br />
il Fondaco dei Tedeschi (proprietà della<br />
famiglia Benetton), un luogo molto bello,<br />
che è stato massacrato architettonicamente<br />
durante l’era fascista e poi utilizzato<br />
come uffici delle poste e, da qualche<br />
anno, in disuso. <strong>Il</strong> progetto di Rem Koolhaas<br />
(presentato durante la Biennale<br />
di Architettura del 2010) prevede una ristrutturazione<br />
importante, la creazione di<br />
uno spazio dedicato allo spettacolo, che<br />
si leghi a doppio filo a Venezia, città del<br />
cinema, con il suo Festival, città di teatro,<br />
con La Fenice, e, ovviamente, città d’arte.<br />
il 20% del mio<br />
fatturato<br />
lo faccio di<br />
domenica<br />
<strong>per</strong>ché dovrei<br />
chiudere?<br />
<strong>Il</strong> progetto sembrerebbe abbastanza<br />
avanzato.<br />
Questo è il problema di lavorare in Italia:<br />
l’avanzamento dei lavori dipende da talmente<br />
tante pratiche burocratiche, difficilmente<br />
valutabili, da rendere impossibile<br />
fare alcuna previsione. Le faccio un<br />
esempio: al momento, siamo fermi alle<br />
scale mobili, non ci danno il <strong>per</strong>messo!<br />
Come è possibile arrivare al quinto piano<br />
senza fare la scale? 10.000 metri quadrati<br />
di grande magazzino senza accessi<br />
facilitati? E poi, il progetto prevedeva anche<br />
una magnifica terrazza sul tetto, ma<br />
credo sarà difficile realizzarla appieno,<br />
<strong>per</strong>ché, malgrado sia stata fatta nella<br />
precedente ristrutturazione una colata di<br />
cemento sopra i tetti originali e malgrado<br />
l’impossibilità di restituirli al Fondaco,<br />
INTERVISTA<br />
sembrerebbe che quella terrazza debba<br />
rimanere così com’è. Le nostre previsioni<br />
pensano ad un passaggio di circa quattro<br />
milioni di <strong>per</strong>sone, venti volte quello<br />
che raccoglie Palazzo Ducale, un servizio<br />
<strong>per</strong> una città che, in quasi tutti i <strong>per</strong>iodi<br />
dell’anno, ha strade invase dai turisti e<br />
pochissimo spazio al chiuso dove accoglierli.<br />
Anzi, le dirò di più: sono disposto<br />
a rifondere la città, se non entrano almeno<br />
tre milioni di <strong>per</strong>sone. Questi pochi<br />
esempi, ma ce ne sarebbero molti altri,<br />
parlano da soli e spiegano il <strong>per</strong>ché, oggi,<br />
qui da noi in Italia, le aziende straniere<br />
siano poco disposte ad investire.<br />
Chiarissimo. Perché l’Italia a sua volta<br />
non esporta retail?<br />
Perché da noi non c’è una scuola di retail.<br />
Non esiste un modo italiano di fare<br />
retail, non si inventa nulla, al massimo<br />
si copia qua e là.<br />
Quali sono, a suo parere, i motivi di<br />
questa mancanza?<br />
In parte, quelli elencati sopra: la difficoltà<br />
in Italia ad aprire punti di vendita, in<br />
parte <strong>per</strong>ché gli italiani strutturalmente<br />
sono bravissimi a creare, oggetti, arte<br />
design, ma pessimi nel venderli. Pensiamo<br />
alla mancanza della figura del merchandiser,<br />
ritenuta quasi una velleità:<br />
nei miei negozi, il merchandiser è quello<br />
che pianifica ogni minimo particolare,<br />
che guarda lo scaffale e lo “pesa”, bilancia<br />
la scala prezzi, in sintesi: mi fa<br />
guadagnare quello che un buyer mi fa<br />
spendere.<br />
Cambiamo argomento. Lei si è trovato<br />
a lavorare con una società che sta<br />
dall’altra parte del mondo. Come avete<br />
vissuto il cambiamento?<br />
Non ne farei una questione di nazionalità:<br />
prima a possederci era un fondo, privo,<br />
quindi, di connotazioni geografiche; oggi<br />
è un retailer, grande, lontano, ma che da<br />
sessant’anni fa questo lavoro e che non<br />
ha nessuna fretta di venderci. Una filosofia<br />
diversa, quindi, che lascia a<strong>per</strong>ti spazi<br />
alla crescita e agli investimenti. Non un<br />
limite. Anzi.•<br />
5 novembre 2012 17
18<br />
COVER STORY<br />
<br />
<br />
Fra gli effetti, più<br />
o meno immediati,<br />
dell’art. <strong>62</strong>, industria<br />
e distribuzione<br />
prevedono<br />
una graduale<br />
“nettizzazione”<br />
dei contratti.<br />
Questo, almeno,<br />
è l’auspicio della gdo<br />
5 novembre 2012<br />
FRANCESCO PUGLIESE,<br />
direttore generale Conad<br />
di Roberto Pacifico<br />
n questo tormentato 2012 il non<br />
meno bersagliato <strong>articolo</strong> <strong>62</strong> è<br />
divenuto, nella pubblicistica della<br />
stampa settoriale, un argomento<br />
che potremmo definire, <strong>per</strong> usare<br />
un’espressione cara agli amici internettiani,<br />
“most clicked on”, <strong>per</strong> il quale, fra<br />
la pur ampia e variegata messe di provvedimenti<br />
del Governo Monti, non esiste<br />
atto legislativo e normativo assurto a<br />
una tale rinomanza mediatica. Insomma,<br />
non ci stupiremmo di vederlo presto<br />
sulle magliette di una band musicale.<br />
Uscendo dai confini tecnici (<strong>per</strong> i quali<br />
si rimanda al box di pagina 22) della<br />
definizione e del <strong>per</strong>imetro d’intervento,<br />
FABIO SORDI,<br />
direttore acquisti e mercati Auchan Italia<br />
gli effetti dell’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> creeranno difficoltà<br />
notevoli (<strong>per</strong> non dire esiziali) ad<br />
almeno il 35% delle imprese distributive<br />
italiane, stando a una valutazione che<br />
Francesco Pugliese, direttore generale<br />
di Conad, basa su stime Mediobanca<br />
legate al grado di indebitamento delle<br />
imprese distributive. Riducendosi la<br />
massa del circolante, molte aziende<br />
saranno costrette a indebitarsi con le<br />
banche, e questo determinerà la chiusura<br />
o il fallimento di non poche imprese<br />
commerciali.<br />
Nata <strong>per</strong> venire incontro alle esigenze<br />
della piccola e media produzione agroalimentare,<br />
la legge ha finito -è l’opinio-
ANGEL SANCHEZ,<br />
direttore generale Con<strong>serve</strong> Italia<br />
ne di Coop e Conad e della distribuzione<br />
nel suo complesso –<strong>per</strong> avvantaggiare<br />
le multinazionali, che meno di tutti avevano<br />
bisogno di questo beneficio.<br />
L’impatto negativo sul sistema distributivo<br />
è stato stimato di recente da Coop<br />
in sei miliardi di euro. L’aspetto finanziario<br />
non è <strong>per</strong>ò l’unico a rendere interessante<br />
l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> nelle sue implicazioni<br />
sul sistema idm-gdo: né vogliamo entrare<br />
nel merito di un giudizio -positivo o<br />
negativo che sia- su un provvedimento<br />
legislativo che mira a regolamentare un<br />
ambito -quello dei termini di pagamento-<br />
sul quale i francesi, tanto <strong>per</strong> fare<br />
un esempio, avevano già posto precisi<br />
paletti prima di noi, esattamente come<br />
avevano fatto con il sottocosto (vedi lois<br />
Galland e Dutreil).<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>, e qui risiede,a nostro parere,<br />
l’interesse maggiore, riporta sotto<br />
i riflettori della cronaca l’assai dibattuta<br />
querelle del listino e del fuori fattura,<br />
che a sua volta rimanda a due fronti<br />
-contrapposti- nella filosofia della negoziazione:<br />
da un lato, la distribuzione che<br />
vorrebbe semplificare la contrattazione<br />
passando a una prassi molto vicina a<br />
COVER STORY<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
DANIELE<br />
BRAGAGLIA,<br />
amministratore<br />
delegato Eridania<br />
ridania lavora con un portafoglio prodotti<br />
che include referenze tipicamente<br />
commodity, quindi senza particolari esigenze<br />
di trade investment, ma anche, come<br />
precisa alla fine di questa intervista Daniele<br />
Bragaglia, prodotti con livelli di “back<br />
margin” in linea con i prodotti Lcc più “eyecatching”.<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> cambierà la contrattazione<br />
idm-gdo?<br />
Secondo noi sarà un’opport<strong>unità</strong> <strong>per</strong> una<br />
revisione strategica dei contratti finalizzata<br />
a migliorare i livelli di “pay-for-<strong>per</strong>formance”,<br />
ad aumentare l’efficienza di tutta la supply<br />
chain con possibilità di recu<strong>per</strong>i da investire <strong>per</strong> lo sviluppo dei consumi<br />
in generale a tutto vantaggio dei player più efficienti e solidi sul piano<br />
patrimoniale.<br />
Che cosa succederà in concreto a livello di contratto e listino?<br />
In termini di flussi di cassa, tra quello che la distribuzione <strong>per</strong>de pagando<br />
prima, ma guadagnerà mettendo in fattura molti sconti di secondo livello,<br />
non vi saranno grandi differenze <strong>per</strong> noi che o<strong>per</strong>iamo in prodotti “shelf<br />
stable” e quindi non prevediamo dinamiche inflattive.<br />
S<strong>per</strong>iamo <strong>per</strong>ò che lo sforzo comune di rimodulare i contratti rilanci<br />
una politica contrattuale/negoziale basata sul “pay-for-<strong>per</strong>formance”.<br />
Per esempio, sconti effettivamente correlati alla efficienza reale<br />
della logistica; premialità legate ai risultati della categoria e alla sua<br />
ottimizzazione; promozioni e/o sconti di secondo livello basati su obiettivi<br />
di consumer marketing; scontistiche proporzionali all’out-of-stock<br />
I consumatori ci guadagano?<br />
Zucchero e dolcificanti sono una categoria matura, legata alla volatilità<br />
dei prezzi delle materie prime e quindi i consumatori sono abituati anche<br />
a cambiamenti dei prezzi nelle diverse direzioni. Al netto di tutto ciò, se<br />
l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> contribuirà a modernizzare/razionalizzare gli assortimenti, i<br />
consumatori potrebbero avere addirittura vantaggi in termini di “value for<br />
money” e semplicità di lettura dello scaffale.<br />
Com’è cambiato il trade spending negli ultimi due anni nel vostro<br />
settore e più in generale nel mercato Lcc?<br />
Lo zucchero è caratterizzato dall’assenza di sconti di secondo livello, ergo di<br />
trade spending, <strong>per</strong> la sua natura di commodity e traffic builder. Viceversa,<br />
specialità e dolcificanti hanno “marge arrière” assimilabili ad altre categorie<br />
grocery. Su queste categorie il trade spending è piuttosto ragionato e<br />
funzionale allo sviluppo di nuovi consumi che possano accrescere i (bassi)<br />
margini del comparto e innalzare il livello di soddisfazione/gratificazione<br />
del consumatore.<br />
5 novembre 2012 19
20<br />
COVER STORY<br />
<br />
<br />
<br />
CARLO AQUILANO,<br />
direttore<br />
commerciale<br />
Medusa-Regnoli<br />
DUE IPOTESI DI NEGOZIAZIONE<br />
Differenze tra “marge arrière” e marge avant”<br />
<strong>Il</strong> modello negoziale A è basato su una fatturazione<br />
a margini fissi o prestabiliti, e non lascia quindi<br />
possibilità al distributore di agire ulteriormente sulla<br />
leva del prezzo. <strong>Il</strong> modello A ha alimentato il fenomeno<br />
dei “marges arrière” in Francia. Nell’ipotesi B l’industria<br />
cede la merce a 96, mantiene i propri margini (85), ma<br />
lascia al distributore un margine anteriore di 4 punti (in<br />
francese “marge avant”).<br />
5 novembre 2012<br />
<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> va a normare i tempi di<br />
pagamento, ma avrà impatti, più o<br />
meno sensibili, su gran parte della<br />
contrattazione idm-gdo. Per Carlo Aquilano,<br />
direttore commerciale di Medusa-Regnoli,<br />
la negoziazione idm-gdo cambierà molto in<br />
conseguenza dell’applicazione dell’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>.<br />
La razionalizzazione delle poste contrattuali<br />
potrebbe avere effetti positivi anche <strong>per</strong> i<br />
consumatori finali <strong>per</strong>ché la distribuzione<br />
potrà valutare con maggior chiarezza<br />
l’effettivo valore dei prodotti.<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> apporterà uno sconvolgimento<br />
o una rivoluzione pacifica?<br />
Le novità che l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> introdurrà in<br />
materia di pagamenti rappresentano una<br />
LE PRINCIPALI VOCI DEL CONTRATTO<br />
Distinzione delle principali poste tra “in” ed extra accordo<br />
In accordo Fuori accordo<br />
In fattura: In fattura:<br />
Sconti volume sconti promo<br />
Sconti logistici<br />
Sconti finanziari<br />
Anticipo accordo<br />
Fuori fattura: Fuori fattura:<br />
Contributi vari -contributi promo locali<br />
(promo, assortimento, fine anno incondizionato) -nuove a<strong>per</strong>ture<br />
-listing fee<br />
-store support<br />
Fonte: elaborazione dell’autore<br />
vera e propria rivoluzione nei rapporti tra<br />
idm e distribuzione. Gli effetti derivanti<br />
dall’applicazione di una legge che, a<br />
prima vista potrebbe essere circoscritta<br />
all’ambito amministrativo-finanziario, credo<br />
si estenderanno a numerosi altri aspetti<br />
di natura commerciale, contrattualistica e<br />
creditizia.<br />
Detto in termini non tecnici, di cosa si<br />
tratta?<br />
Immagino che le intenzioni del legislatore<br />
siano state quelle di dare impulso all’industria<br />
mediante flussi di cassa che possano<br />
sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo<br />
e ottimizzare i processi, in modo da stimolare<br />
la crescita e di conseguenza il mercato del<br />
Modello negoziale A Modello negoziale B<br />
Prezzo di vendita 100 100<br />
Prezzo di fatturazione (sell-in) 100 96<br />
Margine dell’industria 85 85<br />
Margine del retailer 15 11 (+ 4)<br />
Fonte: elaborazione dell’autore<br />
quella dei paesi anglosassoni e che potremmo<br />
definire “netta-netta”; dall’altro,<br />
l’industria di marca che, dal suo punto<br />
di vista, non può e non vuole essere assimilata<br />
a un contoterzista che produce<br />
store brand, con tutto il rispetto dovuto<br />
a chi produce store brand.<br />
<br />
L’ideale della distribuzione è dunque<br />
quello di livellare con il netto-netto (o<br />
addirittura il triplo netto) una prassi<br />
contrattuale senza dubbio complessa<br />
(ma la complessità è speculare alla<br />
pluralità e varietà delle interfacce nel<br />
trade italiano), sulla falsariga di quanto
lavoro. Chiaramente l’obiettivo di natura<br />
finanziaria del decreto legge implica uno<br />
sforzo economico da parte della distribuzione<br />
che necessariamente è tanto maggiore quanto<br />
più alte sono le poste contrattuali regolate<br />
mediante sconti “fuori fattura”. È auspicabile<br />
che la distribuzione, in occasione della<br />
prossima revisione contrattuale, proceda,<br />
magari gradualmente, allo spostamento delle<br />
poste “fuori fattura” verso scontistiche in<br />
fattura. Sostanzialmente un effetto prevedibile<br />
del decreto potrebbe essere quello di indurre<br />
una progressiva nettizzazione dei prezzi.<br />
Questo fenomeno influenzerà fatturati e<br />
indici di struttura. Sarà poi compito delle<br />
aziende, manovrare, al loro interno, in maniera<br />
oculata le leve gestionali correlate agli ambiti<br />
finanziari e creditizi.<br />
Quali sono le principali conseguenze <strong>per</strong><br />
i consumatori?<br />
È molto difficile stimarle e non meno arduo<br />
determinare gli equilibri che si verranno a<br />
definire a partire dal <strong>24</strong> ottobre. <strong>Il</strong> risultato<br />
di un’es<strong>per</strong>ienza simile condotta in Francia,<br />
già qualche anno fa, rivela che lo strumento<br />
avviene nel discount e nella produzione<br />
<strong>per</strong> le marche dell’insegna. E d’altronde<br />
non ha nemmeno torto chi, all’interno<br />
del trade italiano, ricorda che la scarsa<br />
liquidità del sistema, prosciugata dalla<br />
crisi dei consumi, non può più sostenere<br />
gli ampi fuori fattura che caratterizzano<br />
ancora oggi, sebbene molto meno rispetto<br />
a due anni fa, il sistema idm-gdo.<br />
Lo stesso Francesco Pugliese, direttore<br />
generale di Conad, in margine al convegno<br />
di Conad del Tirreno a Firenze,<br />
commentò in risposta a una nostra specifica<br />
domanda sul tema: “Non credo si<br />
possa ancora <strong>per</strong>mettere l’esistenza di<br />
un mondo di fuori fattura così elevato,<br />
vista la scarsa liquidità. Siccome in Italia<br />
tutti gli sconti vengono liquidati fuori<br />
fattura, con note di credito, e tutto ciò<br />
che è prestazione viene liquidato con<br />
fattura, <strong>per</strong>ché non stabiliscono con<br />
decreto attuativo che tutti gli sconti finiscano<br />
in fattura, così innanzitutto, diamo<br />
valore ai prodotti?”.<br />
<strong>Il</strong> modello negoziale basato sul “nettonetto”<br />
è quello del discount e delle store<br />
brand: in sostanza prevede la definizio-<br />
legislativo ha portato al risultato di una<br />
generale nettizzazione dei contratti e di<br />
una maggior chiarezza nelle negoziazioni.<br />
Questo, indubbiamente, anche a beneficio dei<br />
consumatori finali, nella valorizzazione del loro<br />
portafoglio inteso come possibilità da parte<br />
della distribuzione di poter meglio valutare i<br />
prodotti e il loro valore in funzione di listini<br />
più trasparenti.<br />
La gastronomia pronta è uno dei settori con<br />
più elevati tassi di “marge arrière”. Com’è<br />
cambiato il trade spending negli ultimi due<br />
anni nel vostro settore e più in generale nel<br />
mercato Lcc?<br />
Direi che negli ultimi due anni le politiche<br />
del trade relativamente al “marge arrière”<br />
sono rimaste pressoché immutate. Alcuni<br />
o<strong>per</strong>atori, ancor prima della formulazione del<br />
DL 1/2012, avevano avvertito la necessità di<br />
ridurre questo sistema negoziale. Oggi più di<br />
prima, questo driver si è consolidato a causa<br />
della situazione congiunturale che vede i<br />
consumi ristagnare e la promozionalità farla<br />
da padrone nella determinazione delle scelte<br />
dei consumatori.<br />
COVER STORY<br />
NETTO-NETTO: NON TUTTI I PARTNER IDM LO ACCETTERANNO<br />
Dal netto al netto-netto: principali voci di trade investment sul prezzo di listino<br />
Prezzo di listino (gross sales) 100<br />
Secondo stime di<br />
alcuni produttori<br />
Sconti promo 10 leader ascoltati, la<br />
Sconti fissi 6<br />
totale “nettizzazione”<br />
del contratto<br />
Anticipi accordi in fattura<br />
Vendite nette<br />
4<br />
80<br />
potrebbe portare a<br />
un calo del fatturato<br />
dell’industria pari<br />
Fuori fattura<br />
Extra fuori fattura<br />
21<br />
3<br />
ad almeno il 25%.<br />
Si parla anche<br />
di “triplo netto”<br />
Listing 2<br />
che è un modello<br />
negoziale ancora più<br />
Contributi <strong>per</strong> pdv 2 semplificato, molto<br />
Vendite nette-nette<br />
52<br />
usato nel discount.<br />
Fonte: elaborazione dell’autore<br />
ne di un prezzo di cessione in fattura<br />
che si basi esclusivamente sul costo<br />
industriale e su un adeguato margine<br />
dell’industria. (La definizione di “triplo<br />
netto” dipende solo da quali voci ‘in’ e<br />
‘fuori fattura’ si vogliono computare).<br />
Purtroppo, la tendenza inflazionistica<br />
causata anche, se non soprattutto, dal<br />
rincaro delle materie prime produttive e<br />
di servizio (cioè commodities e petrolio),<br />
5 novembre 2012 21
22<br />
COVER STORY<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> in sintesi<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> disciplina le relazioni commerciali in<br />
materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari,<br />
ad eccezione delle cessioni al consumatore finale.<br />
Prescrive una serie di obblighi che incidono sulla<br />
gestione legale, amministrativa e finanziaria della<br />
maggior parte degli o<strong>per</strong>atori del settore.<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> entrerà in vigore a partire dal <strong>24</strong> ottobre<br />
2012. I contratti in essere alla data del <strong>24</strong> ottobre<br />
2012 devono essere adeguati secondo l’art. <strong>62</strong> entro il<br />
31 dicembre 2012.<br />
L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> fa parte del decreto legge <strong>24</strong> gennaio<br />
2012, n.1, convertito in legge <strong>24</strong> marzo 2012 n.27.<br />
rende molto difficile, se non impossibile,<br />
proseguire sulla strada di un modello<br />
negoziale che re-distribuisca meglio i volumi<br />
tra “marge avant” e “marge arrière”<br />
(si vedano modelli A e B in tabella) <strong>per</strong>mettendo<br />
alla distribuzione di sviluppare<br />
margine ulteriore agendo sul prezzo finale,<br />
piuttosto che sulla cessione di servizi<br />
all’industria (principale fonte dei “marges<br />
arrière”).<br />
<br />
Dalle video-interviste pubbiicate su Gdoweekm@il<br />
n.34, realizzate (durante il 6°<br />
Consumer & Retail Summit al <strong>Sole</strong> <strong>24</strong><br />
Sono già partite le richieste da parte della<br />
distribuzione di adeguamenti contrattuali (sconti)<br />
a fronte delle nuove tempistiche di pagamento<br />
5 novembre 2012<br />
Principali novità normative<br />
Obbligo di forma scritta dei contratti.<br />
Divieto di imporre clausole gravose e condizioni extra contrattuali e retroattive.<br />
Obbligo di indicare: durata, quantità, caratteristiche prodotto, prezzo, modalità<br />
di consegna e di pagamento.<br />
Termini di pagamento fissati a: 30 giorni <strong>per</strong> i de<strong>per</strong>ibili e 60 giorni <strong>per</strong> gli altri<br />
prodotti agricoli e alimentari.<br />
Decorrenza dei termini di pagamenti fissata all’ultimo giorno del mese<br />
di ricevimento della fattura da parte del cliente.<br />
Obbligo di emettere fatture separate <strong>per</strong> cessioni di prodotti con termini<br />
di pagamento differenti.<br />
<strong>Ore</strong>) a Francesco Pugliese, direttore generale<br />
di Conad, Fabio Sordi, direttore<br />
acquisti e mercato Auchan, e Angel Sanchez,<br />
amministratore delegato Con<strong>serve</strong><br />
Italia, emergono chiaramente anche i<br />
vantaggi <strong>per</strong> la distribuzione: “L’<strong>articolo</strong><br />
<strong>62</strong> prevede l’obbligo dei contratti scritti<br />
-spiega Francesco Pugliese- e parte integrante<br />
del contratto è il listino: fino ad<br />
oggi non era così. L’industria pensava i<br />
listini come e quando voleva. Da oggi sarà<br />
più semplice: finalmente sapremo il<br />
prezzo cui pagare il prodotto e se questo<br />
prezzo cambia si cambierà il contratto.<br />
Finalmente potremo negoziare ad armi<br />
pari. Fino al punto di dire che se, non<br />
saremo d’accordo, compreremo un altro<br />
prodotto”.<br />
<br />
“In merito agli aspetti più squisitamente<br />
legati al contratto -commenta Fabio<br />
Sordi- credo dipenda dai due partner,<br />
industria e distribuzione, decidere se<br />
semplificare la relazione commerciale,<br />
o continuare a seguire la prassi consolidata<br />
mantenendo un complesso livello<br />
di fuori fattura. Questo dilemma può<br />
contribuire ad aumentare la conflittualità.<br />
Noi siamo convinti di due cose: gli<br />
eventuali disequilibri o sbilanci non possono<br />
essere più ribaltati sul prezzo al<br />
consumo, e il nuovo modo di concepire<br />
e sviluppare la contrattazione si baserà<br />
sul netto-netto o sul triplo netto che in<br />
sostanza vuol dire partire dal costo industriale<br />
e riconoscere margine equo al<br />
fornitore. Mi rendo conto che con una<br />
parte dell’industria sarà impossibile ragionare<br />
in questi termini”.<br />
E i motivi sono chiari e li ripetiamo con<br />
una variante metaforica: anche se la crisi<br />
condiziona negativamente i consumi<br />
e aumenta la concorrenza sul prezzo, è<br />
impensabile che l’industria di marca (e<br />
in particolare le multinazionali, ma non<br />
solo) possano annullare il trade spending:<br />
sarebbe come chiedere a uno scultore<br />
neoclassico simil-Canova di creare<br />
“Le tre Grazie” con il cartongesso o i<br />
sacchetti dell’immondizia.<br />
Intanto i primi effetti pratici si fanno già<br />
sentire: la distribuzione già chiede adeguamenti<br />
contrattuali (di norma si dallo<br />
0,25 allo 0,50%) come contropartita<br />
<strong>per</strong> i nuovi termini di pagamento imposti<br />
dall’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>.•
La nuova forma della tradizione,<br />
pronta da prendere e gustare.<br />
Ricetta tipica alla Ricotta Salata Grattugiata Fresca.<br />
Ecco <strong>per</strong>ché tutti i vostri clienti la ameranno:<br />
È sempre fresca e pronta all’uso con lo zip apri e chiudi.<br />
È prodotta solo con latte italiano e non contiene conservanti.<br />
È un modo pratico e veloce <strong>per</strong> interpretare i piatti tipici regionali.<br />
Ha una confezione ergonomica, visibile e riconoscibile a scaff ale.<br />
<strong>Il</strong> successo di vendite è servito. <strong>Il</strong> piacere del formaggio
Oltre a prevedere nuove a<strong>per</strong>ture, Ikea intende crescere in Italia<br />
puntando sull’ampliamento dell’offerta e dell’online<br />
di Loredana Oliva<br />
rimo calo del fatturato dall’arrivo<br />
nel 1989 e 400 milioni di investimento<br />
nei prossimi tre anni<br />
(prima tranche di quel miliardo<br />
di euro annunciato, un anno fa, da Mikael<br />
Ohlsson, Ceo di Ikea mondo, destinati<br />
a 15 negozi da aprire nei prossimi dieci<br />
anni, di cui tre a Milano e uno a Verona):<br />
queste le risposte di Ikea Italia alla crisi<br />
in atto. “<strong>Il</strong> fatturato dell’anno fiscale<br />
2011-2012, conclusosi a fine agosto, è<br />
stato pari a 1,598 miliardi di euro, in calo<br />
del 2,6% in seguito alla contrazione dei<br />
consumi nel corso dell’ultimo anno”, ha<br />
dichiarato Lars Petersson, Ad di Ikea Italia,<br />
che ha, <strong>per</strong>ò, sottolineato, la volontà<br />
dell’azienda, oltre che di aprire nuovi store,<br />
di sviluppare innovazione tecnologica,<br />
comportamenti sempre più sostenibili,<br />
nuove categorie e vendite online.<br />
<br />
Guardando all’andamento dei diversi<br />
comparti, dai dati di bilancio emerge che<br />
le vendite di cucine, ancora una volta,<br />
I progetti italiani<br />
più imminenti<br />
di Ikea riguardano<br />
lo store di Roma<br />
Pescaccio, 15 chilometri<br />
a nord del centro<br />
di Roma: 36.000 mq<br />
di su<strong>per</strong>ficie lorda<br />
con un investimento<br />
di 115 milioni di euro.<br />
Per fine 2013 è prevista<br />
anche l’a<strong>per</strong>tura<br />
del negozio di Pisa,<br />
con un investimento<br />
di <strong>62</strong> milioni<br />
hanno resistito alla crisi, registrando una<br />
lieve crescita (1%, con 66.870 cucine e<br />
260.000 elettrodomestici venduti) così<br />
come l’arredo bagni (+8%) e gli arredi <strong>per</strong><br />
esterni e giardini (+13%). Buoni risultati<br />
anche <strong>per</strong> settori innovativi di più recente<br />
sviluppo come Food (+1,9%) e Business,<br />
l’attività legata alla consulenza d’arredo,<br />
progettazione, trasporto e montaggio rivolta<br />
a microimprese: società di servizi,<br />
negozi, bed & breakfast, bar, caffè e<br />
ristoranti. In particolare, Ikea Business<br />
è cresciuta del 4,5 % con un network<br />
125.600 soci, aumentati del 57%.<br />
<br />
Tra le novità che hanno contraddistinto il<br />
2012, si segnalano i tessuti e il sistema<br />
televisivo Uppleva. In particolare, è stato<br />
ampliato lo spazio dedicato ai tessuti<br />
a metraggio, considerati una soluzione<br />
alternativa, divertente ed economica<br />
all’acquisto di un nuovo divano o all’intervento<br />
del tappezziere, in virtù del loro<br />
costo accessibile (non su<strong>per</strong>iore a otto<br />
RETAIL<br />
euro al metro). Inoltre, disegni e materiali<br />
sono stati rinnovati grazie alla collaborazione<br />
con il Beckmans College of Design<br />
di Stoccolma. Prosegue lo sviluppo del<br />
sistema Uppleva, che integra tv, impianto<br />
audio e relativi mobili: dall’estate 2013<br />
sarà, infatti, disponibile in tutti i negozi.<br />
<br />
Continua anche l’impegno sulla sostenibilità:<br />
sono stati investiti 400 mila euro<br />
sulla mobilità sostenibile di clienti e dipendenti;<br />
gli interventi più recenti riguardano<br />
l’attivazione di due navette che, da<br />
metà settembre, collegano gratuitamente<br />
i negozi romani di Ikea con le stazioni<br />
della metropolitana di Anagnina e Ponte<br />
Mammolo. Per coinvolgere maggiormente<br />
i clienti, sino al 31 agosto 2013 i soci<br />
Ikea Family, che presenteranno il coupon<br />
della navetta o il biglietto dell’autobus<br />
utilizzato, avranno il trasporto gratuito<br />
<strong>per</strong> acquisti fino a 30 kg. Inoltre, in linea<br />
con le logiche del risparmio energetico,<br />
entro il 2016 si venderanno esclusivamente<br />
lampadine a Led, che consumano<br />
l’85% di energia in meno rispetto a quelle<br />
tradizionali e durano 20 volte di più.<br />
<br />
Ikea ha deciso di puntare anche sull’e-<br />
commerce: le vendite online sono partite<br />
con 5.400 prodotti, dal primo di ottobre<br />
<strong>per</strong> i clienti di Val D’Aosta, Piemonte e Liguria,<br />
<strong>per</strong> coinvolgere tutte le regioni italiane<br />
entro fine novembre. L’ambizione è<br />
sviluppare online il 5% delle vendite totali<br />
entro il 2015, <strong>per</strong>centuale che dovrebbe<br />
salire al 10% entro il 2020.•<br />
5 novembre 2012 25
RETAIL<br />
<br />
<br />
Ormai raggiunto il Giappone, il paese si prepara a diventare il mercato<br />
più importante del mondo. Ma il rallentamento del Pil preoccupa<br />
26<br />
di Luigi Dell’Olio<br />
ia il rallentamento della crescita sia<br />
i timori relativi allo scoppio delle<br />
bolle createsi negli anni del boom<br />
non devono ingannare. Se <strong>per</strong>iodi<br />
di tensione sono normali <strong>per</strong> le economie<br />
emergenti, la Repubblica Popolare Cinese<br />
resta, comunque, il Paese con le maggiori<br />
potenzialità nei prossimi anni, non solo <strong>per</strong><br />
le prospettive economiche, ma anche <strong>per</strong><br />
l’attesa stagione di fusioni e acquisizioni<br />
che interesserà il mercato retail, aprendo<br />
di conseguenza ampi spazi agli o<strong>per</strong>atori<br />
internazionali.<br />
<br />
Le dimensioni del gigante asiatico -oltre<br />
nove milioni e mezzo di metri quadri, che lo<br />
collocano al terzo posto a livello mondiale<br />
dopo Russia e Canada- rendono particolarmente<br />
complesso il mercato, con una<br />
profonda spaccatura tra le province più<br />
o meno interessate dallo sviluppo economico.<br />
Secondo il Prc National Bureau of<br />
Statistics, lo scorso anno il 42% delle vendite<br />
retail sono state sviluppate (in ordine<br />
di classifica) tra Guangdong, Shandong,<br />
Jiangsu, Zhejiang and Henan, quindi con<br />
una netta preponderanza delle province<br />
orientali. Mentre in coda figurano Tibet,<br />
Qinghai, Ningxia, Hainan e Gansu.<br />
In un Paese con 1,3 miliardi di <strong>per</strong>sone,<br />
che presenta lievi tassi di incremento demografico<br />
nonostante le politiche restrittive<br />
del governo di Pechino, l’offerta è fortemente<br />
frammentata, tanto che le vendite dei<br />
primi 100 o<strong>per</strong>atori rilevati dalla China’s<br />
Top 100 Retail Enterprises (curata dalla<br />
China Chain Store & Franchise Association)<br />
coprono appena l’11% del totale.<br />
5 novembre 2012<br />
Questa incidenza è cresciuta negli ultimi<br />
anni, ma la presenza di limiti infrastrutturali<br />
nelle province meno interessate dal<br />
boom economico fa sì che molti o<strong>per</strong>atori<br />
si siano concentrati su territori limitati. “La<br />
competizione raggiunge livelli differenti in<br />
base all’ambito di azione”, spiega Dario Righetti,<br />
partner di Deloitte e responsabile<br />
Consumer Business <strong>per</strong> l’Italia. “Così se il<br />
comparto del grocery retail, comprendente<br />
department store e su<strong>per</strong>mercati, presenta<br />
grandi gruppi, avvicinandosi più di altri agli<br />
standard occidentali, le società di vendita<br />
di auto e componenti relative sono quelle<br />
che riescono a ottenere i migliori margini”.<br />
<br />
I grandi o<strong>per</strong>atori internazionali del retail<br />
sono presenti da tempo nel Paese, con in<br />
testa Carrefour (oltre 200 i<strong>per</strong> nel Paese,<br />
più di quanti ne siano presenti in Francia,<br />
con vendita che nel secondo trimestre han-<br />
Carrefour possiede<br />
in Cina più i<strong>per</strong><br />
di quante ne controlli<br />
in Francia: oltre 200.<br />
Nel secondo trimestre<br />
2012 le vendite<br />
sono cresciute<br />
del 19% nonostante<br />
gli strascichi<br />
dei problemi avuti<br />
con la comunicazione<br />
dei prezzi<br />
in promozione<br />
no segnato un progresso del 19% nel confronto<br />
anno su anno) e Walmart (2% del<br />
fatturato globale della società), che a fine<br />
estate ha ottenuto il via libera delle autorità<br />
cinesi all’acquisizione del 51% di Yihaodian,<br />
gigante del commercio elettronico,<br />
(crescendo così in un mercato che oggi vale<br />
il 3,5% delle vendite retail, ma che nel<br />
2016 arriverà all’8%), che pure nell’ultimo<br />
anno hanno dovuto fronteggiare il danno di<br />
immagine derivante dall’accusa mossa dai<br />
consumatori di applicare politiche di prezzo<br />
ingannevoli. In particolare con la contestazione<br />
di aver comunicato sconti su<strong>per</strong>iori a<br />
quelli realmente praticati.<br />
La Commissione nazionale <strong>per</strong> lo sviluppo<br />
ha riscontrato una violazione delle leggi<br />
cinesi e ha richiesto un maggior controllo<br />
nella comunicazione del prezzo. Carrefour<br />
ha riconosciuto l’errore -attribuendolo a un<br />
cattivo funzionamento dei sistemi tecnologici-<br />
e ha rilanciato la sua immagine a ini-
zio estate, aprendo a Pechino una sezione<br />
del Partito comunista cinese. Questo tipo<br />
di struttura è abbastanza normale vederlo<br />
tra le aziende cinesi di proprietà statale,<br />
ma non era mai successo tra le catene di<br />
vendita al dettaglio straniere presenti nel<br />
Paese. Ben posizionati sono anche altri<br />
grandi o<strong>per</strong>atori multinazionali come Tesco,<br />
Kingfisher, Metro e Auchan, oltre ai<br />
nipponici Aeon, FamilyMart, Lawson Inc<br />
e Seven & I Holdings. Tra gli altri asiatici<br />
spicca la tailandese Charoen Pokphand<br />
Group, specializzata nell’agribusiness, e la<br />
Lotte di Hong Kong.<br />
<br />
Righetti segnala che la food retail industry<br />
ha registrato un ritmo di crescita del 6%<br />
medio annuo tra il 2006 e il 2011. “Con<br />
il ritmo che si manterrà sul 5,5% fino al<br />
2016 -precisa-, un livello più che buono se<br />
confrontato con la situazione nei mercati<br />
maturi”. Questo ritmo di crescita, rilevano<br />
le analisi di Deloitte, consentirà alla Cina di<br />
su<strong>per</strong>are agevolmente il Giappone, diventando<br />
il principale mercato retail dell’Asia<br />
(oggi i nipponici sono al 29%, un punto in<br />
più dei cinesi). “Un terreno con grandi potenzialità<br />
di sviluppo”, prosegue l’es<strong>per</strong>to,<br />
“è anche l’elettronica, man mano che cresce<br />
la classe media e che la stessa si avvicina<br />
alle abitudini di consumo occidentali”.<br />
Non mancano, comunque, alcuni problemi,<br />
in primis le restrizioni normative in alcune<br />
province alla commercializzazione di prodotti<br />
chimici, del cotone, olio e tabacco<br />
estranei alla produzione locale, mentre in<br />
altri casi è imposta la creazione di jointventure<br />
che abbiano il socio cinese a non<br />
meno del 51%. Barriere innalzate con lo<br />
scopo di tutelare la produzione locale, ma<br />
che non creano grandi grattacapi alle multinazionali<br />
occidentali che già da tempo producono<br />
nel Paese anche <strong>per</strong> i pdv europei e<br />
americani <strong>per</strong> sfruttare l’abbondanza delle<br />
materie prime, e ancor più il basso costo<br />
della manodo<strong>per</strong>a. “Nei prossimi anni i piani<br />
di espansione coinvolgeranno in primo<br />
luogo le città di medie e grandi dimensioni,<br />
considerato che le metropoli sono già in<br />
parte co<strong>per</strong>te”, aggiunge Righetti. “Buone<br />
possibilità di crescita ci sono anche nelle<br />
LA TOP 20 DEL RETAIL NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE<br />
RETAIL<br />
I fatturati sono attribuiti alle holding laddove presenti più insegne con il medesimo proprietario<br />
Gruppo<br />
Vendite<br />
mio euro Negozi<br />
1 Bailian Group Co., Ltd. 13.140 5.604<br />
2 Suning Appliance Group 12.228 1.7<strong>24</strong><br />
3 Gome Electrical Appliances Co., Ltd. 12.228 1.737<br />
4 Vanguard Co., Ltd. 9.193 3.977<br />
5 RT-Mart International Co., Ltd. 6.844 185<br />
6 Chongqing General Trading (Group) Co., Ltd 5.314 325<br />
7 Of which: Chongqing Department Store Co., Ltd 3.330 263<br />
8 Carrefour S.A. (China) 5.0<strong>24</strong> 203<br />
9 Yum! Brands Inc., China Division 4.8<strong>24</strong> 4.450<br />
10 Wal-Mart Stores, Inc. (China) 4.780 271<br />
11 Wumart Holding Group Co., Ltd. 4.566 2.609<br />
12 Dashang Group Co., Ltd. 3.957 170<br />
13 Shandong Commercial Group Coo<strong>per</strong>ation<br />
(Yinzuo Group)<br />
3.409 93<br />
14 NGS Su<strong>per</strong>market Group 3.3<strong>62</strong> 3.374<br />
15 Five Star Appliance Co., Ltd.Best Buy 3.055 279<br />
16 HNA Retail Business Holding Co., Ltd. 2.601 468<br />
17 Hisap High Technology Corporation 2.581 251<br />
18 Zhongbai Group Co., Ltd. 2.563 838<br />
19 Shijiazhuang Beiguo Renbai Group Corp. 2.431 133<br />
20 Wuhan Wushang Group Co., Ltd. 2.294 92<br />
Fonte: China Chain Store & Franchise Association; <strong>per</strong> il fatturato in euro cambio 1 euro= 8,996 Renminbi<br />
zone rurali, di pari passo con il miglioramento<br />
delle infrastrutture che consentono<br />
di collegare più rapidamente queste aree,<br />
preservando la qualità del prodotto fresco<br />
trasportato”. Condizioni di cui potranno beneficiare<br />
soprattutto i grandi gruppi retail<br />
-nazionali e internazionali- che potranno<br />
sfruttare le economie di scala <strong>per</strong> crescere<br />
anche attraverso acquisizioni.<br />
<br />
Dopo un decennio di crescita ininterrotta,<br />
che quasi sempre ha su<strong>per</strong>ato il muro dei<br />
dieci punti <strong>per</strong>centuali di Pil, il 2012 sta<br />
creando non poche preoccupazioni in Cina.<br />
E di conseguenza anche al resto del mondo,<br />
considerato il ruolo di locomotiva raggiunto<br />
ormai dal gigante asiatico. Tra la primavera<br />
e l’estate sono stati pubblicati diversi dati<br />
macro –dalla contrazione degli investimenti<br />
diretti esteri alla produzione manifatturiera–<br />
che hanno fatto temere l’avvio di un hard<br />
landing, una brusca frenata dell’economia<br />
destinata a compromettere gli equilibri interni<br />
al Paese, scatenando tensioni sociali.<br />
Un trend sul quale ha influito in maniera<br />
determinante il rallentamento dei Paesi<br />
occidentali, che di conseguenza hanno<br />
visto crollare la loro domanda all’industria<br />
cinese. In ogni caso, le ultime stime sul Pil<br />
vedono un progresso del 7,5% nell’intero<br />
2012, un livello tutt’altro che trascurabile,<br />
che dovrebbe consentire a Pechino di eliminare<br />
le scorie prodotte dal boom economico<br />
del recente passato (a cominciare dal<br />
boom immobiliare, che ora sta rientrando)<br />
e incanalare il paese su un sentiero di crescita<br />
sostenibile.•<br />
5 novembre 2012 27
IMPRESA INFORMA
RETAIL<br />
<br />
<br />
<strong>Il</strong> sito consorzia numerose imprese al fine di arginare l’escalation<br />
di chiusure e di valorizzare le filiere locali. Positivi i primi risultati<br />
di Davide Bernieri<br />
alvare il dettaglio specializzato<br />
spostandolo online e tenendo in<br />
vita il tessuto commerciale locale<br />
contro lo strapotere del retail moderno.<br />
Incentivando collaborazione e condivisione<br />
di obiettivi comuni tra venditori e<br />
acquirenti che vivono nella stessa com<strong>unità</strong>.<br />
Un obiettivo <strong>per</strong>seguito attraverso il sito<br />
www.Openhighstreet.com da un consorzio<br />
di imprese nato nel 2011, che vede Unilever<br />
come capofila insieme a una manciata<br />
di start up booster e di aziende specializzate<br />
in innovazione e IT oltre ad un’agenzia<br />
governativa britannica, il Technology Strategy<br />
Board, che si occupa di finanziare innovativi<br />
programmi di sviluppo. <strong>Il</strong> fenomeno<br />
che sta alla base di quest’iniziativa è sotto<br />
gli occhi di tutti: in UK, ma anche in altri<br />
paesi occidentali alle prese con crisi economica<br />
e riduzione del potere di acquisto delle<br />
famiglie, il numero nei negozi al dettaglio<br />
entrati in crisi è aumentato enormemente<br />
anche a causa delle scelte dei consumato-<br />
<strong>Il</strong> sito nasce<br />
<strong>per</strong> tutelare<br />
il dettaglio<br />
di vicinato<br />
ri che, ricercando la massima convenienza<br />
e il servizio offerto dalle grandi su<strong>per</strong>fici,<br />
abbandonano il dettagliante sotto casa<br />
e preferiscono fare qualche chilometro in<br />
più pur di assicurarsi sconti, promozioni e<br />
offerte. Così oggi, secondo alcune stime,<br />
il 15% dei negozi britannici è attualmente<br />
chiuso e, secondo stime Deloitte, nei prossimi<br />
cinque anni, quattro negozi su dieci di<br />
quelli ancora in attività saranno costretti a<br />
chiudere. Un’ecatombe che può avere enormi<br />
ri<strong>per</strong>cussioni anche sotto il profilo della<br />
tenuta del tessuto sociale.<br />
<br />
<strong>Il</strong> meccanismo è semplice: il sito raccoglie<br />
negozi al dettaglio, li suddivide <strong>per</strong> categoria,<br />
anche di freschi e freschissimi come<br />
fornai, macellerie e cheese shop, ne espone<br />
la merce come in un normale portale di ecommerce.<br />
Anche quello venduto direttamente<br />
dalle aziende agricole. <strong>Il</strong> consumatore<br />
può acquistare <strong>24</strong>h e farsi consegnare la<br />
merce a casa con un piccolo sovrapprezzo,<br />
che può dividere con i propri vicini in caso<br />
di acquisti collettivi. I prodotti sono spesso<br />
provenienti da filiere locali, tanto più che<br />
il sito si propone di raccogliere negozianti<br />
da tutto il Regno Unito, ricreando una “via<br />
centrale” ricca e viva, raggiungibile da ogni<br />
angolo del territorio e con un forte radicamento<br />
locale visto che, in alcuni casi, il raggio<br />
d’azione di alcuni negozi rimane limitato<br />
al solo territorio limitrofo.<br />
<br />
“<strong>Il</strong> sito –dichiara Larry Zentner, direttore<br />
di Inzenka, società consorziata che si<br />
occupa di consulenza <strong>per</strong> nuovi business-<br />
ha due target principali: i negozianti, che<br />
aiuta a lavorare insieme, tagliando i costi<br />
e dando loro una maggiore focalizzazione<br />
verso il cliente; e gli acquirenti, ai quali,<br />
invece, oltre al servizio generato dall’ecommerce<br />
in termini di orari di accesso,<br />
openhighstreet.com <strong>per</strong>mette di continuare<br />
a rivolgersi a piccoli produttori locali,<br />
con evidenti ricadute benefiche <strong>per</strong><br />
la freschezza e la qualità dei prodotti e<br />
sul tessuto produttivo e sociale anche dei<br />
piccoli centri, che vedono rimanere a<strong>per</strong>ti<br />
i piccoli negozi e continuano a usufruirne<br />
dei servizi anche nella vita reale”.<br />
Dopo il primo test condotto in Hereford,<br />
ora il network si allarga alle contee di<br />
Worchestershire e Shiropshire e vuole<br />
ampliare il numero dei servizi proposti,<br />
includendo anche lavanderie e calzolai.<br />
Buoni i primi risultati: i dettaglianti hanno<br />
visto crescere il numero degli ordini di<br />
settimana in settimana, in aggiunta alla<br />
loro quotidiana attività”.•<br />
5 novembre 2012 29
www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com/summithoreca2012<br />
3° SUMMIT HORECA<br />
IMPRESE FUORI CASA<br />
<strong>Il</strong> credito è considerato un problema da oltre l’80% degli imprenditori della distribuzione. Allo stesso tempo generare il cash fl o w<br />
necessario <strong>per</strong> la presenza sul mercato e lo sviluppo commerciale dell’attività è preoccupazione comune a tutti gli imprenditori del fuori<br />
casa: gestori, ristoratori, albergatori, manager f&b. Questi i temi attorno ai quali ruoterà la terza edizione del Summit Horeca che <strong>per</strong> la<br />
prima volta vedrà i nostri es<strong>per</strong>ti sul palco <strong>per</strong> rispondere in diretta alla domande dal pubblico: da come gestire i rapporti con le banche e i<br />
fornitori, alle opport<strong>unità</strong> legate ai micropagamenti fi no alle formule di successo <strong>per</strong> un marketing a misura di horeca.<br />
Programma<br />
<strong>Ore</strong> 9.00 Registrazione dei partecipanti<br />
<strong>Ore</strong> 9.30 Introduzione ai lavori<br />
<strong>Ore</strong> 9.45 I PAGAMENTI NELL’HORECA:<br />
CRITICITÀ E STRUMENTI PER RECUPERARE VALORE<br />
Presentazione ricerca Cribis D&B,<br />
sui comportamenti di pagamento nel canale horeca<br />
<strong>Ore</strong> 10.15 L’ESPERTO TI RISPONDE<br />
Strategie <strong>per</strong> la gestione del credito<br />
<strong>Ore</strong> 11.30 FOCUS:<br />
Recu<strong>per</strong>are effi cienza e marginalità: strategie, opport<strong>unità</strong>,<br />
nuove applicazioni tecnologiche<br />
Tra gli altri interverranno<br />
Luciano Attolico,<br />
Managing Director<br />
e Lean Master, Lenovys<br />
Fabio Bolognini,<br />
Amministratore Delegato, Linker<br />
Claudio Bonomi,<br />
Vice Caporedattore Area Horeca<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
Roger Botti, Direttore O<strong>per</strong>ativo,<br />
RobilantAssociati<br />
Roberto Carcangiu,<br />
Chef e Consulente, R.C. Food Consulting<br />
SPONSOR<br />
Le <strong>soluzioni</strong> strategico-fi nanziarie <strong>per</strong> avere successo<br />
Milano, 19 novembre 2012 (<strong>Ore</strong>: 09.00 - 19.00)<br />
Sede del Gruppo <strong>24</strong> ORE - Via Monte Rosa, 91<br />
Seguici su #sfi dalacrisi http://www.facebook.com/groups/58643730565/<br />
Servizio Clienti<br />
Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601<br />
info@formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />
Oscar Cavallera,<br />
Direttore Bar University<br />
Rossella De Stefano,<br />
Caporedattore Area Horeca<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
Michele Di Carlo,<br />
Presidente, Cocktail Classic<br />
Club - Es<strong>per</strong>to Food&Beverage<br />
Matteo Figura,<br />
Food Service Manager,<br />
Npd Italia<br />
rgmania.com<br />
<strong>Ore</strong> 14.00 MOLTIPLICARE LE OCCASIONI DI CONSUMO PER ATTIVITÀ A PIENO REGIME<br />
Presentazione ricerca Npd Group sui comportamenti d’acquisto dei consumatori<br />
italiani ed europei e presentazione rapporto sulle occasioni di consumo a cura<br />
del Laboratorio sui new social media dell’università di Parma<br />
<strong>Ore</strong> 15.00 L’ESPERTO TI RISPONDE<br />
Formule di successo e marketing a misura di horeca<br />
<strong>Ore</strong> 15.30 LABORATORI DI APPROFONDIMENTO<br />
• Scelte sostenibili: come risparmiare sulle bollette<br />
• Momento a<strong>per</strong>itivo: opport<strong>unità</strong>, idee e <strong>soluzioni</strong><br />
<strong>Ore</strong> 17.30 HORECA <strong>24</strong> INNOVAZIONE DELL’ANNO 2013<br />
Premiazione prodotti vincitori e assegnazione New Format Award ai locali innovativi<br />
Massimo A. Giubilesi,<br />
Presidente,<br />
Giubilesi&Associati<br />
Mattia Losi,<br />
Direttore Editoriale<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
Carlo Meo,<br />
Amministratore Delegato,<br />
Marketing&Trade<br />
Andrea Mongilardi,<br />
Giornalista Area Horeca<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
EXHIBITOR SPONSOR TECNICO<br />
Giorgio Negri,<br />
Amministratore Delegato,<br />
RG Commerciale<br />
Stefano Nincevich,<br />
Redattore Area Horeca<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
Raffaella Nobile,<br />
Caporedattore Area Horeca<br />
Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />
Luigi Odello,<br />
Presidente, Centro Studi<br />
Assaggiatori e analisi sensoriali<br />
IN COLLABORAZIONE CON<br />
La partecipazione all’evento è libera e gratuita fi no ad esaurimento posti<br />
Per aggiornamenti e iscrizioni visita il sito www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com/summithoreca2012<br />
Luca Pellegrini,<br />
Professore Ordinario IULM<br />
e Presidente Tradelab<br />
Marco Preti,<br />
Amministratore Delegato,<br />
CRIBIS D&B<br />
Nicola Ticozzi,<br />
Direttore corsi HoReCa Design<br />
di POLI.design - Consorzio<br />
del Politecnico di Milano<br />
Giorgio Triani,<br />
Sociologo, Giornalista<br />
e Consulente d’Impresa<br />
<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE Eventi<br />
www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />
www.bargiornale.it<br />
Organizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008
di A. Bonaccorsi<br />
* Dati aree da: Guida Nielsen Largo<br />
Consumo, edizione Luglio 2012<br />
AREA NIELSEN 1<br />
IPERMERCATI: 356<br />
MQ 1.863.412<br />
SUPERMERCATI: 1.787<br />
MQ 1.720.371<br />
ALTRI: 3.979<br />
MQ 1.258.440<br />
Su<strong>per</strong>mercato<br />
Largo Fausto Bocchi 9/A<br />
Parma<br />
870 mq<br />
Unes maxi<br />
DATA DI APERTURA<br />
12 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
Ubicato all’interno del Barilla<br />
Center, che si trova alle porte<br />
del centro storico. Dista un chilometro<br />
dalla stazione centrale<br />
di Parma e quattro chilometri<br />
dall’uscita autostradale della<br />
A1.<br />
CONCORRENZA<br />
A poche decine di metri, sono<br />
presenti due store Esselunga,<br />
un Conad e una serie di punti<br />
di vendita di o<strong>per</strong>atori locali.<br />
LAYOUT<br />
Riapre, dopo brevi lavori di ristrutturazione,<br />
seguendo la linea<br />
tipica dell’insegna, orientata<br />
al rispetto dell’ambiente.<br />
Fra le novità del su<strong>per</strong>mercato<br />
riconvertito, la presenza di una<br />
panetteria self service.<br />
OFFERTA<br />
Conta 8.250 referenze di cui<br />
1.500 articoli non food. In assortimento<br />
presenti i top di gamma<br />
della linea Academia Barilla.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 9,00-20,30;<br />
domenica 9,00-20,00. <strong>Il</strong> parcheggio<br />
del centro può ospitare<br />
fino a 600 auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Impiega 21 addetti e ha sei<br />
casse in barriera.<br />
Su<strong>per</strong>mercato<br />
Via Luigi Einaudi 12<br />
Landriano (Pv)<br />
927 mq<br />
Unes maxi<br />
DATA DI APERTURA<br />
5 ottobre 2012<br />
LOCATION<br />
Si trova in zona centrale,<br />
sull’angolo con la strada provinciale<br />
165.<br />
CONCORRENZA<br />
Non sono presenti insegne<br />
concorrenti nella breve distanza.<br />
LAYOUT<br />
<strong>Il</strong> punto di vendita riapre dopo<br />
brevi lavori di ristrutturazione<br />
e rimane in linea con la filosofia<br />
dell’insegna che ha fatto<br />
dell’eco-sostenibilità uno dei<br />
suoi punti cardine.<br />
OFFERTA<br />
L’assortimento comprende<br />
7.750 referenze, di cui 1.000<br />
non alimentari.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,00-21,00;<br />
domenica 8,30-19,30. Nel<br />
parcheggio sco<strong>per</strong>to, sono disponibili<br />
150 posti auto e 15<br />
<strong>per</strong> le biciclette. Ai clienti è offerta<br />
la possibilità di utilizzare<br />
la macchina ricicla pet ricevendo,<br />
in cambio di ogni bottiglia<br />
inserita, un centesimo di euro<br />
da scontare subito sulla spesa<br />
effettuata.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Vengono impiegati 27 addetti.<br />
Sono attive in barriera sei<br />
casse.<br />
sviluppo reti _ RETAIL<br />
AREA NIELSEN 2<br />
IPERMERCATI: 205<br />
MQ 934.7<strong>62</strong><br />
SUPERMERCATI: 1.812<br />
MQ 1.640.845<br />
ALTRI: 3.766<br />
MQ 1.129.030<br />
Su<strong>per</strong>mercato<br />
Via <strong>per</strong> Poviglio<br />
Boretto (Re)<br />
900 mq<br />
Market Ingross srl<br />
(socio Interdis)<br />
DATA DI APERTURA<br />
27 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
Ubicato in <strong>per</strong>iferia, a poche<br />
decine di metri dall’Agenzia<br />
interregionale del Fiume Po.<br />
CONCORRENZA<br />
Nello stesso bacino di utenza<br />
gravitano le insegne Famila e<br />
Sigma.<br />
LAYOUT<br />
Segue fedelmente le direttive<br />
aziendali in fatto di format.<br />
OFFERTA<br />
Sono 5.500 le referenze totali<br />
divise tra alimentari (3.650) e<br />
non food (1.850).<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-ven 8,00-13,00 e<br />
15,30-20,00; sabato 8,00-<br />
20,00; domenica 8,00-13,00.<br />
Gli automobilisti hanno a disposizione<br />
55 posti auto nel<br />
parcheggio sco<strong>per</strong>to.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Sono impiegati 12 lavoratori;<br />
attive quattro casse.<br />
Su<strong>per</strong>store<br />
Via Goethe 43<br />
Merano (Bz)<br />
1.900 mq<br />
Aspiag Service<br />
(concessionaria Despar<br />
<strong>per</strong> il Nordest)<br />
DATA DI APERTURA<br />
25 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
È stato realizzato nella prima<br />
<strong>per</strong>iferia urbana, ad angolo<br />
con via Laurin.<br />
CONCORRENZA<br />
In zona sono presenti un paio<br />
di pdv di o<strong>per</strong>atori locali.<br />
LAYOUT<br />
Non si differenzia dal classico<br />
format dell’insegna. È dotato<br />
di impianti che favoriscono il<br />
risparmio energetico e riducono<br />
l’impatto ambientale.<br />
OFFERTA<br />
Offre 12.468 articoli, di cui<br />
2.590 non food, 1.775 bazar<br />
leggero, 212 bazar pesante e<br />
232 tessile.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,00-19,30;<br />
domenica 9,00-13,00. Dispone<br />
di un parcheggio multipiano,<br />
in parte interrato, che<br />
mette a disposizione un totale<br />
di 275 posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Lo store manager Antonella<br />
Lombardi coordina 56 dipendenti,<br />
tra i quali 40 neoassunti.<br />
<strong>Il</strong> punto di vendita<br />
dispone di nove casse.<br />
5 novembre 2012 31
32<br />
RETAIL_ sviluppo reti<br />
NON FOOD<br />
Bricolage<br />
Via Giulia 88<br />
Trieste<br />
900 mq<br />
Società Antonio Bosco,<br />
neo affilata<br />
Marketing Trend<br />
(Coop Lombardia)<br />
DATA DI APERTURA<br />
5 ottobre 2012<br />
LOCATION<br />
È nella zona est della città, poco<br />
distante dal palazzo comunale<br />
e dal centro commerciale<br />
<strong>Il</strong> Giulia.<br />
CONCORRENZA<br />
Non si confronta con concorrenti<br />
diretti in zona.<br />
LAYOUT<br />
<strong>Il</strong> punto di vendita presenta<br />
una pianta a ferro di cavallo,<br />
che induce il cliente a compiere<br />
un <strong>per</strong>corso a “U”. L’ingresso<br />
immette sull’ampia area promozionale<br />
organizzata in tre<br />
isole. È fedele alla tradizionale<br />
linea aziendale.<br />
OFFERTA<br />
Propone un assortimento di<br />
circa 20.000 articoli <strong>per</strong> il fai<br />
da te, organizzati in 13 reparti.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 8,30-19,30.<br />
Tra i servizi offerti: tintometro,<br />
taglio legno gratuito, taglio<br />
corde, veneziane su misura,<br />
consegna a domicilio (con piccolo<br />
contributo spese).<br />
I clienti che effettuano una<br />
spesa d’importo minimo di 15<br />
euro hanno diritto a un’ora di<br />
sosta gratuita nel parcheggio<br />
dell’antistante centro commerciale<br />
<strong>Il</strong> Giulia.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
È dotato di due casse e occupa<br />
11 addetti.<br />
5 novembre 2012<br />
Petstore<br />
Via Novara 3<br />
Legnano (Mi)<br />
630 mq<br />
Maxi Zoo Italia spa<br />
DATA DI APERTURA<br />
6 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
Realizzato nella <strong>per</strong>iferia della<br />
città, sulla strada provinciale<br />
148, ad angolo con via Sabotino.<br />
CONCORRENZA<br />
Nelle immediate vicinanze non<br />
sono attivi concorrenti diretti.<br />
LAYOUT<br />
Rimane in linea con il classico<br />
format dell’insegna.<br />
OFFERTA<br />
Le referenze totali sono 7.000,<br />
di cui 3.000 di petfood e 4.000<br />
di petcare.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 9,00-20,00;<br />
domenica 9,30-19,30.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Davide Ferrari coordina due<br />
addetti full time e sei part time.<br />
Per le o<strong>per</strong>azioni di pagamento<br />
sono attive due casse.<br />
Elettronica di consumo<br />
Viale Guglielmo Marconi<br />
133/133<br />
Roma<br />
900 mq<br />
Sgm Distribuzione<br />
DATA DI APERTURA<br />
29 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
È in zona Portuense. La più<br />
vicina fermata dell’autobus è<br />
Roma Trastevere.<br />
CONCORRENZA<br />
A pochi chilometri, si trova il<br />
centro commerciale Euroma2<br />
all’interno del quale o<strong>per</strong>ano<br />
le insegne Trony e Game Stop.<br />
LAYOUT<br />
Dopo il cambio di insegna, il<br />
punto di vendita (ex Eldo) è<br />
stato ristrutturato e adeguato<br />
al nuovo format aziendale.<br />
OFFERTA<br />
Gli articoli in vendita sono circa<br />
6.000.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 9,00-20,00;<br />
domenica 10,00-20,00.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Sono stati riconfermati i 18<br />
dipendenti impiegati nel precedente<br />
negozio. Quattro le<br />
casse attive in barriera.<br />
Cura <strong>per</strong>sona e igiene<br />
casa<br />
Via Santa Caterina 16<br />
Reggio Calabria<br />
310 mq<br />
Detercart Lombardo s.r.l.<br />
(Interdis)<br />
DATA DI APERTURA<br />
29 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
Ubicato in zona Santa Caterina,<br />
su una via parallela alla<br />
Strada vecchia provinciale. <strong>Il</strong><br />
fatturato annuo stimato è di<br />
circa un milione di euro.<br />
CONCORRENZA<br />
Attivi in zona store Conad, Mercati<br />
alimentari e Proshop.<br />
LAYOUT<br />
Segue il classico format dell’insegna.<br />
OFFERTA<br />
Disponibili 3.500 item.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,00-13,00 e<br />
16,30-20,30.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> team di lavoro è formato da<br />
tre addetti, mentre lo store dispone<br />
di una cassa.<br />
Elettronica di consumo<br />
Strada Statale 155<br />
<strong>per</strong> Fiuggi 69<br />
Frosinone<br />
2.200 mq<br />
Unieuro<br />
DATA DI APERTURA<br />
22 settembre 2012<br />
LOCATION<br />
In una zona <strong>per</strong>iferica.<br />
CONCORRENZA<br />
Non sono presenti concorrenti<br />
nella stessa area.<br />
LAYOUT<br />
<strong>Il</strong> pdv era stato chiuso a febbraio<br />
a seguito di una forte nevicata<br />
che aveva danneggiato<br />
la struttura di co<strong>per</strong>tura del<br />
magazzino e di buona parte<br />
dei reparti di vendita. Dopo<br />
sette mesi di inagibilità, ad inizio<br />
settembre, i vigili del fuoco<br />
hanno dato il nulla osta <strong>per</strong> la<br />
ria<strong>per</strong>tura e Unieuro ha organizzato<br />
e portato a termine i<br />
lavori di rinnovo dei locali in<br />
due settimane. Lo store riapre<br />
adottando un layout aggiornato,<br />
in linea con i nuovi canoni<br />
espositivi del gruppo.<br />
OFFERTA<br />
In vendita 8.350 prodotti.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 10,00-20,00;<br />
domenica 10,00-13,00 e<br />
16,00–20,00. Tra i servizi: lista<br />
nozze, finanziamenti, consulenza<br />
informatica. Sono presenti<br />
nel parcheggio 100 posti<br />
auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Sono impiegati <strong>24</strong> dipendenti;<br />
tre le casse in barriera.
34<br />
INDUSTRIA<br />
Facebook registra il maggior traffico,<br />
ma le relazioni all’interno<br />
delle brand community si distinguono<br />
<strong>per</strong> qualità, poiché è più alto<br />
il valore di marca <strong>per</strong>cepito,<br />
suggerendo nuove strade di business<br />
<br />
<br />
di Gennaro Fucile<br />
uello che accade quotidiananente<br />
in rete sembra rifornire di senso<br />
la metafora della marca come<br />
territorio, ovvero un luogo capace<br />
di generare e coltivare identità, producendo<br />
significati, creando e rafforzando relazioni.<br />
Oggi, in tempo di massima allerta sul<br />
prezzo, questo può sembrare un discorso<br />
inattuale, invece ribadisce quanto sia d’attualità<br />
e corretto considerare l’ambiguità<br />
come la vera cifra del consumatore contemporaneo.<br />
Prove consistenti arrivano dai risultati<br />
emersi dalla ricerca condotta da Duepuntozero<br />
Research e Connexia, presentata<br />
alla Social Media Week (una settimana<br />
di riflessioni dedicate allo sviluppo e alle<br />
potenzialità della comunicazione tramite<br />
i social media), in occasione dell’evento<br />
“Macro-trend 2013: sempre più brand<br />
community. La gestione delle relazioni digitali<br />
<strong>per</strong> innovare i brand attraverso processi<br />
di co-creazione”. Ebbene, i numeri<br />
5 novembre 2012<br />
sono abbastanza eloquenti: otto milioni<br />
di italiani si relazionano con le community<br />
legate ai brand oppure alle aziende e un<br />
milione e mezzo di loro le visita quotidianamente.<br />
Nonostante l’attenzione delle<br />
aziende e degli utenti si concentri al momento<br />
prevalentemente su Facebook, si<br />
registra <strong>per</strong> i brand un valore <strong>per</strong>cepito più<br />
alto tra gli iscritti alle community di marca,<br />
<strong>per</strong> quanto concerne sia i valori della marca<br />
che le opport<strong>unità</strong> di business.<br />
<br />
La marca è dunque un territorio che analogamente<br />
a un testo si va arricchendo di<br />
senso, proprio in quanto luogo del discorso<br />
sul brand, sprigionando una pluralità<br />
di discorsi <strong>per</strong> una molteplicità di marche,<br />
tutte, in qualche modo, alla ricerca di uno<br />
spazio, letteralmente di un’allocazione<br />
nella mente del consumatore <strong>per</strong> indurlo<br />
a intrattenersi con loro. In rete, infatti, si<br />
va scrivendo un vero e proprio “diario col-<br />
lettivo del brand”, come rileva la ricerca:<br />
il 79% degli intervistati legge opinioni e<br />
si documenta online su marche, aziende<br />
e prodotti e il 29% dichiara di partecipare<br />
attivamente a discussioni e di scrivere<br />
recensioni online di prodotti e aziende.<br />
Qualcosa del genere avviene da qualche<br />
anno su Youtube con i cosiddetti haul video,<br />
dove chi realizza il video non fa altro<br />
che mettere in mostra il suo bottino (haul).<br />
Questi non è altro che il frutto dello shopping<br />
più recente. Ne circolano a migliaia,<br />
girati soprattutto da adolescenti, ma non<br />
solo; i bottini includono prodotti di bellezza,<br />
abiti, bigiotteria, scarpe, accessori, ma<br />
c’è proprio di tutto. Le riprese sono sempre<br />
accompagnate da commenti, giudizi,<br />
recensioni. Video diario dello shopping,<br />
in pratica. La presenza in rete di brand<br />
e aziende è, dunque, in continua crescita<br />
ed è alimentata negli ultimi anni dai social<br />
media: il 57% degli utenti Facebook (21<br />
milioni di utenti attivi in Italia, dati: Ita
LA RELAZIONE CONSUMATORE/MARCA ONLINE<br />
Le risposte al quesito: “Fatto 100 il numero di fanpage di brand di cui sei fan, di quante ne sei… ?”.<br />
Consumatore e “fan”,<br />
Non sono né consumatore né “fan”:<br />
amante nel vero senso della parola<br />
ho fatto “like” <strong>per</strong> partecipare ad un concorso/<br />
73%<br />
26%<br />
un gioco/un’iniziativa di marketing<br />
Consumatore, anche se non posso<br />
15%<br />
propriamente definirmi “fan” Non sono né consumatore né “fan”:<br />
26%<br />
ho fatto “like” <strong>per</strong> porre lamentele<br />
Sono “fan”, è una marca/azienda<br />
che mi piace, o ha fatto cose che mi sono<br />
o chiedere spiegazioni su qualcosa<br />
27%<br />
6%<br />
piaciute, ma non ne sono consumatore Altri motivi/non risponde<br />
21% 6%<br />
IL CINGUETTIO OLTRE FACEBOOK<br />
INDUSTRIA<br />
Fonte: Italia2.0 di Duepuntozero Research- settembre 2012<br />
Profilo dell’utente di Twitter e le motivazioni d’uso<br />
Following Motivazione del follower<br />
Amici/conoscenti<br />
VIP, <strong>per</strong>sonaggi<br />
Media<br />
Giornalisti<br />
Aziende, marche<br />
Blogger/Es<strong>per</strong>ti<br />
Politici<br />
Istituzioni culturali<br />
Istituzioni pubbliche<br />
Altro<br />
lia2.0 di Duepuntozero Research, a settembre<br />
2012) è fan di almeno una fanpage<br />
di un brand, con un numero medio<br />
di 40 fanpage <strong>per</strong> ogni utente. Quanto a<br />
Twitter, che in tutto il mondo conta ormai<br />
circa mezzo miliardo di utenti, in Italia il<br />
fenomeno è in espansione con 3,5 milioni<br />
di utenti attivi; di questi, quasi un quarto<br />
segue profili di aziende e marche. A<br />
conferma del fatto che la marca, da sempre<br />
presente in pianta stabile negli spazi<br />
mentali del consumatore, sembra <strong>trovare</strong><br />
il suo habitat ideale nell’immaterialità della<br />
rete e nel flusso di relazioni che produce<br />
incessantemente. D’altra parte, la<br />
brand community, secondo Albert Muniz<br />
Jr. and Thomas C. O’Guinn, che <strong>per</strong> primi<br />
ne hanno parlato, è: “Una com<strong>unità</strong> specializzata,<br />
senza legami geografici, basata<br />
su un set strutturato di relazioni sociali<br />
tra gli ammiratori del brand. È specializzata<br />
<strong>per</strong>ché al suo nucleo vi è un prodotto o<br />
un servizio di un brand”.<br />
69 La curiosità<br />
54<br />
37 La stima 36<br />
32 Essere informato in tempo reale su argomenti particolari 31<br />
25 La voglia di rimanere connesso <strong>24</strong><br />
23 La conoscenza verso questa <strong>per</strong>sona 22<br />
22 <strong>Il</strong> divertimento 22<br />
14 La possibilità di ricevere contenuti da diffondere 15<br />
12 La possibilità di ricevere stimoli 11<br />
9<br />
9<br />
Ricevere informazioni da un servizio clienti 11<br />
<br />
Si è detto di un’ambiguità di fondo dei<br />
consumatori/navigatori e, analizzando<br />
l’audience di brand e aziende sulle fanpage<br />
di Facebook e nelle community di<br />
marca, emerge puntuale un dato contraddittorio.<br />
Nonostante la maggiore concentrazione<br />
degli investimenti delle aziende<br />
su Facebook, si evidenzia <strong>per</strong> il brand un<br />
valore <strong>per</strong>cepito più alto tra gli iscritti alle<br />
community di marca: l’86% dichiara di<br />
essere più informato sul prodotti e sulle<br />
iniziative della marca, rispetto all’84% degli<br />
iscritti a una brandpage su Facebook;<br />
l’81% degli intervistati sente di conoscere<br />
meglio la marca o l’azienda e le iniziative<br />
ad essa legate (contro il 71% Facebook).<br />
Gli effetti positivi sulla marca che si alimentano<br />
all’interno delle brand community<br />
si traducono, <strong>per</strong> le aziende, anche in<br />
maggiori opport<strong>unità</strong> di business: il 65%<br />
degli iscritti a una community di marca dichiara<br />
di consumare maggiormente i suoi<br />
I seguaci” dei brand ammontano<br />
a otto milioni di italiani. Tanti<br />
sono coloro che frequentano<br />
abitualmente le brand<br />
community, con un profilo molto<br />
trasversale: il 55% ha tra i 25<br />
e i 44 anni, il 19% ha un’età<br />
compresa tra i 45 e i 55 anni,<br />
il 17% meno di 25 anni e il 9%<br />
è rappresentato dagli over 55.<br />
È in aumento<br />
il numero di quanti<br />
raccolgono in rete<br />
informazioni<br />
e opinioni<br />
in modo sempre più<br />
proattivo.<br />
Anche su Twitter<br />
il fenomeno cresce<br />
e attualmente<br />
il 23% degli utenti<br />
segue profili<br />
di aziende<br />
e marche.<br />
Fonte: Italia2.0 di Duepuntozero Research – settembre 2012<br />
prodotti, rispetto al 55% degli iscritti a<br />
una brandpage Facebook. In altri termini,<br />
prevale il territorio privato della marca,<br />
con meno interferenze rispetto al privato<br />
del singolo individuo che segna Facebook.<br />
In definitiva, nella marca/territorio<br />
agisce una com<strong>unità</strong> che parla la stessa<br />
lingua, condivide la medesima cultura e<br />
la stessa storia e dove gli abitanti si riconoscono<br />
come simili, analogamente a<br />
quanto avviene sul territorio fisico della<br />
nazione. <strong>Il</strong> segno dei tempi (della crisi)<br />
<strong>per</strong>ò c’è. Nonostante il dato che segnala<br />
il 52% di consumatori (nella veste “fan”,<br />
di più o meno) nelle fanpage e il 58% in<br />
totale nelle brand community, si evidenzia<br />
che, sia su Facebook sia nelle community<br />
di marca, uno dei principali motivi<br />
<strong>per</strong> iscriversi consiste nella possibilità di<br />
partecipare a concorsi, giochi o promozioni,<br />
senza che l’utente, in questo caso,<br />
sia necessariamente fan o consumatore<br />
della marca.•<br />
5 novembre 2012 35
Premio<br />
<strong>per</strong> un futuro<br />
sostenibile<br />
Ethic Award premia i proge ti<br />
che le imprese stanno implementando<br />
a traverso iniziative<br />
di “sviluppo sostenibile”, a te ad<br />
un miglioramento de la qualità<br />
de la vita, de l’ambiente, del<br />
lavoro, de le relazioni sociali e<br />
de la cultura.<br />
SONO SON<br />
APERTE LE ISCRIZIONI ALL’EDIZIONE 2012-2013<br />
Ethic Award è a<strong>per</strong>to alle imprese di retail,<br />
di beni di consumo, e di attrezzature<br />
che o<strong>per</strong>ano sul territorio nazionale.<br />
La partecipazione è gratuita, le aziende che<br />
desiderano candidarsi sono invitate ad inviare<br />
le proprie iniziative entro il 15 gennaio 2013<br />
compilando la “Scheda di partecipazione”<br />
scaricabile dal sito gdoweek.it – bottone Ethic Award<br />
o richiedendola alla Segreteria organizzativa del<br />
Premio: gdoweek.ethicaward@ilsole<strong>24</strong>ore.com
INDUSTRIA<br />
<br />
<br />
Un anno fa l’acquisizione da parte di Campofrio Food Group.<br />
Oggi <strong>per</strong> lo storico marchio il primo step del rilancio globale<br />
di Laura Brivio<br />
ettare un ponte tra passato e<br />
futuro facendosi interprete della<br />
sapienza della norcineria di alta<br />
qualità: con questa mission Cesare<br />
Fiorucci si ripresenta sul mercato<br />
globale. Non un’invenzione di marketing<br />
studiata a tavolino, quella dell’antico sa<strong>per</strong><br />
fare artigianale, ma una risco<strong>per</strong>ta<br />
delle sue radici <strong>per</strong> lo storico marchio di<br />
salumi nato effettivamente a Norcia nel<br />
1850 e trasferitosi nel Lazio nel 1915, dove<br />
ancora oggi ha il suo quartier generale.<br />
<br />
Dal 2011 l’azienda è stata acquisita da<br />
Campofrio Food Group, leader europeo<br />
nelle lavorazione della carni, e, forte delle<br />
risorse e dell’efficienza della multinazionale<br />
spagnola, che le consentiranno di<br />
beneficiare di vantaggi competitivi atti<br />
a renderla più rispondente alle esigenze<br />
del mercato nazionale e globale (Fiorucci<br />
esporta infatti i suoi prodotti in 60 Paesi)<br />
Un posizionamento sostenibile<br />
“Quello della ‘norcineria d’Italia’ non è un claim, né un pay-off, ma<br />
un orizzonte concettuale, distintivo, credibile e sostenibile, su cui<br />
abbiamo costruito l’immagine di marca e che dal primo semestre<br />
2013 vedrà il suo sviluppo in una campagna advertising multimedia”,<br />
afferma Alessandro Sciortino, creative director di McCann.<br />
Veicolando il plus delle origini territoriali insieme ai nuovi valori di<br />
genuinità, gusto e passione, oggi il marchio è identificato da un<br />
nuovo logo, che attraverso il segno grafico esprime il legame tra<br />
cultura e mestiere della norcineria italiana e che con i colori del<br />
nastro rimanda alla nazionalità. Un repositioning evidenziato anche<br />
dal nuovo sito www.fioruccifood.it, studiato <strong>per</strong> offrire all’utente<br />
un’es<strong>per</strong>ienza originale di navigazione.<br />
Molteplici, ma tutti del gruppo McCann Worldgroup, anche gli<br />
altri partner coinvolti nel rebranding: FutureBrand si è occupata<br />
ha messo in atto alcune trasformazioni<br />
in termini di business<br />
e di prodotto dotandosi<br />
infine di una nuova struttura<br />
di marca con cui si sta riproponendo<br />
al consumatore.<br />
Insieme al team strategico e ATHOS<br />
creativo dell’agenzia McCann<br />
Rome, cui il marchio si è affidato<br />
dopo una consultazione<br />
tra tre sigle (l’agenzia capitolina<br />
designata è fra l’altro nello<br />
stesso network di McCann Madrid, già<br />
partner creativo della casa madre Campofrio),<br />
dopo alcuni mesi di lavoro è scaturita<br />
una nuova identità di marca in grado di<br />
valorizzare le sue specificità, basate nella<br />
cultura della norcineria italiana, laddove<br />
il norcino è l’artigiano es<strong>per</strong>to di taglio,<br />
selezione e conservazione della carne di<br />
maiale. “La nuova brand identity, che mira<br />
a potenziare la presenza e l’immagine<br />
del nostro marchio nel mondo -afferma<br />
MAESTRI<br />
amministratore<br />
delegato<br />
Cesare Fiorucci<br />
Athos Maestri, amministratore<br />
delegato di Cesare Fiorucci-<br />
è la parte più visibile di<br />
un cambiamento che passa<br />
anche attraverso un allargamento<br />
dell’offerta con il lancio<br />
di nuove gamme e referenze.<br />
A suggellare il salto di<br />
qualità, oltre ai nuovi pack,<br />
anche il sigillo di qualità ‘La<br />
Ricetta Fiorucci’”.<br />
In futuro l’azienda laziale<br />
intende crescere nel banco taglio con<br />
la mortadella, dov’è leader in Italia, ma<br />
anche con il prosciutto cotto e il salame.<br />
E nel contempo mira a orientarsi nel libero<br />
servizio, con occhio anche attento<br />
al mondo della convenienza nel rispetto<br />
della giusta qualità. Una strategia che,<br />
nelle previsioni del management, dai 220<br />
milioni di euro previsti quest’anno, dovrebbe<br />
generare un fatturato di 300 milioni di<br />
euro entro il 2015.•<br />
di logo e packaging, MRM del digital marketing, Momentum<br />
delle promozioni in-store. Unica eccezione il planning, gestito dalla<br />
centrale media ZenithOptimedia, già partner di riferimento del<br />
colosso iberico Campofrio. LB<br />
5 novembre 2012 37
i n d u s t r i a<br />
Per Mila, la territorialità<br />
è una leva di marketing<br />
Varata iniziativa dal meccanismo tradizionale, ma che premia<br />
con soggiorni nel Südtirol, dove scoprire le radici dell’azienda<br />
38<br />
di Davide Bernieri<br />
Utilizzare il territorio come strumento<br />
di marketing, facendo leva sul<br />
bisogno di appartenenza espresso<br />
dai consumatori contemporanei<br />
e su un <strong>per</strong>corso virtuoso che metta<br />
ecocompatibilità, rispetto <strong>per</strong> il lavoro e <strong>per</strong><br />
le tradizioni umane in testa alla classifica<br />
“valoriale” correlata al consumo. Nasce con<br />
questo spirito l’iniziativa di Mila dal titolo<br />
“Vinci il mondo Mila”, che mette in palio 52<br />
soggiorni di una settimana negli agriturismi<br />
Gallo Rosso dell’Alto Adige/Südtirol.<br />
Dal 3 settembre al 2 dicembre 2012 i<br />
consumatori che scelgono lo yogurt intero<br />
Mila nelle confezioni da due o da otto<br />
pezzi trovano un coupon che, debitamente<br />
compilato, da loro la possibilità di partecipare<br />
all’estrazione settimanale di quattro<br />
soggiorni <strong>per</strong> un’intera famiglia in una delle<br />
strutture agrituristiche del network Gallo<br />
Rosso Alto Adige/Südtirol.<br />
<strong>Il</strong> funzionamento del concorso<br />
“Abbiamo scelto un meccanismo di partecipazione<br />
molto tradizionale-dichiara<br />
Elisabeth Molling, responsabile product<br />
“Vinci il mondo<br />
Mila”, consente<br />
ai consumatori<br />
premiati<br />
di conoscere<br />
dove nascono<br />
i prodotti<br />
dell’azienda<br />
5 novembre 2012<br />
management di Mila- senza<br />
web, codici da inserire, uso<br />
di devices tecnologici come<br />
tablet o smartphone, proprio<br />
<strong>per</strong>ché vogliamo effettuare<br />
iniziative che siano coerenti<br />
con il posizionamento del<br />
brand, tutto vocato al rispetto<br />
della tradizionalità. Del resto,<br />
tutto da noi ha origine con il<br />
nostro latte, frutto di un allevamento<br />
di montagna, quindi<br />
pregiato e con ottime caratteristiche. Una<br />
materia prima tanto pura che rispecchia il<br />
nostro spirito aziendale: nessuna sofisticazione,<br />
anzi il mantenimento di una struttura<br />
produttiva tradizionale che ci <strong>per</strong>mette di<br />
salvaguardare meglio l’ambiente dell’alta<br />
montagna e il lavoro dei nostri allevatori”.<br />
Sono 3.300 I soci che conferiscono latte<br />
<strong>per</strong> la produzione a marchio Mila, con una<br />
presenza media di 12 capi in stalla, quindi<br />
con strutture di piccole dimensioni a conduttura<br />
prevalentemente famigliare.<br />
Molte strutture sono collocate stabilmente<br />
sopra i 1.000 metri di quota, mentre du-<br />
ELISABETH<br />
MOLLING<br />
responsabile<br />
product<br />
management Mila<br />
rante la stagione estiva, i bovini<br />
si muovono verso i masi,<br />
le stalle di alta quota, dove<br />
trovano pascoli con erbe di<br />
alta qualità. “In comunicazione<br />
-spiega Molling- sottolineiamo<br />
sempre questa nostra<br />
specificità. Riteniamo molto<br />
importante l’armonia tra l’attività<br />
umana e il rispetto del<br />
territorio e con il nostro concorso<br />
desideriamo che chi<br />
sceglie il nostro yogurt possa toccare con<br />
mano questa situazione, che ci <strong>per</strong>mette di<br />
offrire un prodotto con alta valenza qualitativa,<br />
proveniente da una filiera che tiene in<br />
alta considerazione temi quali il benessere<br />
animale, della montagna e la salvaguardia<br />
del territorio <strong>per</strong> le generazioni a venire.<br />
Elementi che divengono molto importanti<br />
soprattutto in un <strong>per</strong>iodo storico nel quale<br />
i consumatori appaiono smarriti di fronte<br />
alla crisi globale e cercano di <strong>trovare</strong> un<br />
rifugio nella tradizione, quella vera”.<br />
Incontri ravvicinati con la qualità<br />
Non paesaggi da cartolina, quindi, ma<br />
la possibilità di toccare con mano dove<br />
nasce la qualità dello yogurt Mila. “Circa<br />
400 dei nostri soci conferitori -conclude<br />
Molling- possiedono anche un’attività<br />
agrituristica, tutti coinvolti nell’associazione<br />
Gallo Rosso che li riunisce e da loro<br />
una suddivisione su base qualitativa. Ci<br />
è sembrato naturale <strong>per</strong>mettere ai nostri<br />
consumatori di venire a trovarci, testando<br />
l’ospitalità altoatesina e avendo la possibilità<br />
di vedere da dove nasce la nostra<br />
qualità: dalla produzione del latte”.•
PARMAREGGIO<br />
nuovi formati & prodotti<br />
al servizio del consumatore<br />
F
INDUSTRIA<br />
<br />
<br />
Cambio di nome, marchio, pack, sito web e campagna tv<br />
<strong>per</strong> il Consorzio bolognese che produce la patata Selenella<br />
di Laura Brivio<br />
elenella, atto secondo.<br />
Dopo il lancio<br />
d’impatto sui<br />
mezzi stampa e<br />
radio avvenuto tra febbraio<br />
e marzo, dal 10 ottobre<br />
con il claim “Un tesoro di<br />
patata” la campagna Selenella<br />
è approdata anche in<br />
televisione, sulle principali<br />
reti nazionali, con uno spot<br />
nel duplice formato di 30”<br />
e 15”, <strong>per</strong> il quale saranno sviluppati<br />
1.000 grp a co<strong>per</strong>tura di un mese esatto<br />
di pianificazione. Le sequenze della<br />
campagna, ideata dall’agenzia Red Cell<br />
e pianificata dal centro media Maxus, si<br />
aprono con la soggettiva del tubero sotto<br />
terra che, dopo essere stato amorevolmente<br />
portato alla luce e pulito, giunge<br />
infine sulla tavola del consumatore.<br />
La grande novità, come si evince anche<br />
dal codino dello spot, volto a esaltare<br />
GIULIANO<br />
MENGOLI<br />
direttore generale<br />
Consorzio<br />
delle Buone Idee<br />
IL NUOVO SITO, UNA FINESTRA SUL MONDO SELENELLA<br />
con immagini della natura<br />
e della tradizione agricola<br />
bolognese le molteplici virtù<br />
della patata 100% italiana<br />
arricchita di selenio,<br />
è che il Consorzio delle<br />
Buone Idee che riunisce 16<br />
soci (due organizzazioni di<br />
produttori, quattro coo<strong>per</strong>ative<br />
e dieci commercianti<br />
privati) cui fanno capo 320<br />
produttori, al fine di rendere<br />
chiara e immediata la mission e dare<br />
enfasi ai valori fondamentali del prodotto<br />
ha anche o<strong>per</strong>ato un cambio di nome<br />
e da poco più di un mese si presenta sul<br />
mercato con il nuovo marchio Consorzio<br />
Patata Italiana di Qualità.<br />
<br />
Un cambio d’immagine radicale, quindi,<br />
<strong>per</strong> il leader nel segmento delle patate<br />
confezionate con un 15% di quota<br />
Italianità, genuinità, tutela dell’ambiente e della<br />
salute dell’uomo: questi i valori che il Consorzio<br />
ha inteso rappresentare con i nuovi codici<br />
comunicazionali. A partire dal marchio che,<br />
sormontato da tre foglie tricolori simboleggianti<br />
le origini della produzione, mostra la rincalzatura<br />
del terreno sotto cui cresce la patata. Come<br />
<strong>per</strong> la campagna advertising, a seguire tutti gli<br />
aspetti di rebranding è Red Cell, sigla creativa<br />
che firma inoltre la nuova release<br />
di www.selenella.it. Navigabile agilmente anche da smartphone e tablet grazie<br />
all’integrazione di funzioni touch, il sito nato sotto la direzione creativa di Roberto Vella<br />
e Stefano Longoni, oltre a ospitare un blog e una community, offre ricette, suggerimenti<br />
e varie curiosità sul mondo Selenella, che garantisce la totale certificazione di filiera.<br />
Dal sito, la cui home page riprende l’immagine del tubero rappresentato come un tesoro<br />
nascosto, l’utente può infatti digitare il codice di tracciabilità apposto sul’involucro del<br />
prodotto ri<strong>per</strong>correndo le fasi che vanno dalla produzione della materia prima fino alle fasi<br />
di confezionamento e distribuzione. LB<br />
di mercato a valore, che oggi sfoggia<br />
anche un nuovo logo e un nuovo packaging:<br />
“Questo cambiamento avviato a<br />
inizio 2012 –spiega Giuliano Mengoli,<br />
direttore generale del Consorzio nato<br />
nel 2000 con il compito di valorizzare<br />
la produzione del territorio bolognese-<br />
si è reso necessario <strong>per</strong> confermare<br />
ed estendere ulteriormente la nostra<br />
leadership, riaffermando il patrimonio<br />
di valori che concorrono al prestigio di<br />
Selenella: l’origine italiana, il rispetto di<br />
uno stringente disciplinare qualitativo,<br />
la tracciabilità certificata e garantita dal<br />
Consorzio, l’attenzione all’ambiente e infine<br />
il selenio, con i suoi benefici effetti<br />
sull’organismo”. Non solo piccolo schermo:<br />
in questo secondo flight di campagna<br />
il Consorzio ha puntato anche sul<br />
web con un articolato piano che passa<br />
dal rinnovamento del sito Selenella alle<br />
attività display, da banner su una selezione<br />
di siti alle blog relation.•<br />
5 novembre 2012 41
PRODOTTI E IMPRESE<br />
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Rinaldo Franco Spa<br />
presenta i Salamotti monoporzione Best Bone <strong>per</strong> gatti e cani<br />
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Ad ampliare la gamma degli snack e degli alimenti Best Bone, arriva ora il pratico salamotto <strong>per</strong> gatti<br />
e cani, un alimento completo monoporzione studiato in un packaging innovativo <strong>per</strong> una maggiore<br />
praticità ed un minor impatto dell’imballo sull’ambiente.<br />
Assoluta novità <strong>per</strong> il comparto pet-food è il salamotto <strong>per</strong> gatti da 85 gr. in quattro gustose ricette.<br />
E in un mercato composto <strong>per</strong> la maggior parte da cani piccoli, il nuovo formato da 150 gr. in due<br />
varianti è l’ideale <strong>per</strong> evitare inutili sprechi rispetto alle più grandi confezioni <strong>per</strong> cani attualmente<br />
in commercio.<br />
Tutti i salamotti vengono proposti in efficaci display da banco.<br />
Nella linea di alimentazione Best Bone, visibile sul sito www.best-friend.it,<br />
ci sono anche i biscotti integrali e numerosi masticativi tra cui snack naturali<br />
e semiumidi realizzati con prodotti di alta qualità, presentati in accattivanti<br />
confezioni.
INDUSTRIA<br />
Tutti i temi della sostenibilità non entrano al momento<br />
nelle strategie delle aziende che o<strong>per</strong>ano nel settore<br />
in collaborazione con<br />
olte aziende hanno scelto di<br />
sposare da anni un approccio<br />
che le renda virtuose agli occhi<br />
del consumatore. Che si tratti<br />
di minor consumo di CO2, di riciclo e riuso<br />
dei materiali, di nuove forme e usi del<br />
packaging, la sostenibilità è diventata uno<br />
degli elementi di valutazione della “bontà”<br />
di un’impresa. Le ricerche confermano<br />
che il consumatore si “attiva” ogni volta<br />
che a un brand vengono abbinati termini<br />
come “naturale”, “verde”, “sostenibile”<br />
e più l’azienda si impegna nel solco della<br />
sostenibilità, più la marca si rafforza e la<br />
stima del cliente aumenta. Mentre solo 40<br />
anni fa pensare a una giornata dedicata<br />
interamente alla Terra era praticamente<br />
avveniristico, oggi, soprattutto, i consumatori<br />
statunitensi celebrano questo<br />
giorno e chiedono alle marche di aiutarli a<br />
salvaguardare il pianeta. <strong>Il</strong> cliente, di fronte<br />
a un prodotto, oltre ai classici quesiti<br />
relativi alla qualità, usabilità e servizio, si<br />
pone domande come: di cosa è fatto? Come<br />
è fatto? Come è confezionato? Come<br />
si smaltisce? Come si vede, il discorso<br />
esula dalla “sola” Csr ed entra nella relazione<br />
della marca con il consumatore.<br />
<br />
Se questi sono i presupposti, come si sta<br />
comportando il mondo licensing? Anche<br />
<strong>per</strong> questo settore, spiega Manuela Giola,<br />
licensing specialist di WE Licensing:<br />
“Valgono ovviamente le stesse regole e le<br />
stesse sensibilità imposte dai consumatori.<br />
Va notato subito che il Brand Keys<br />
Loyalty Engagement Index -che ha ai primi<br />
posti aziende come American Express,<br />
Apple, Ford, McDonald’s e Nike- non presenta,<br />
tra i 25 top green brand, nessuna<br />
azienda del mondo licensing”. Perché? Poca<br />
attenzione al tema o poco desiderio di<br />
parlarne? E quanto i mezzi di comunicazione<br />
del settore, dalle testate ai portali online,<br />
alle associazioni internazionali, si preoccupano<br />
di trattare questo argomento?<br />
Prosegue Giola: “Vediamo alcuni esempi.<br />
Disney Consumer Products ha chiesto,<br />
<strong>per</strong> il 2013, un forte impegno ai propri<br />
licenziatari <strong>per</strong>ché vengano progettati e<br />
sviluppati pack più sostenibili, ecologici.<br />
Si pensi alla portata che potrebbe avere<br />
un impegno all’ecologia delle aziende -e di<br />
tutti i fornitori e licenziatari che ruotano loro<br />
attorno- i cui prodotti quotidianamente<br />
sono nelle mani e vengono usati dai bambini.<br />
L’approccio ‘ecologico’ è già presente<br />
in moltissimi brand, dai Puffi, a Geromino<br />
Stilton, dai Looney Tunes a Barbie: questo<br />
genera comportamenti virtuosi e i bambini<br />
dovrebbero essere accompagnati in una<br />
crescita ‘sana’ e più rispettosa dell’am-<br />
biente”. <strong>Il</strong> “gioco”, <strong>per</strong>ò, funziona solo se<br />
l’impegno nei confronti della sostenibilità<br />
ambientale non è solo relegato ai prodotti<br />
o al packaging, ma se viene assunto in<br />
maniera globale anche nei processi produttivi<br />
e nelle scelte di business che le<br />
aziende compiono.<br />
Le possibilità, <strong>per</strong> aiutare il pianeta a non<br />
peggiorare il suo stato di salute, sono<br />
davvero tantissime. Oltre alle emissioni,<br />
all’uso dei materiali, al risparmio energetico,<br />
alcune aziende del licensing hanno<br />
scelto di affiancare progetti sostenibili,<br />
grazie alla loro riconoscibilità sul mercato.<br />
È il caso di WBCP (Warner Bros. Consumer<br />
Products), che ha scelto di adottare programmi<br />
di licensing che ragionino in ottica<br />
di crescita sostenibile <strong>per</strong> i prossimi trecinque<br />
anni. <strong>Il</strong> progetto coinvolgerà tutti i<br />
business partner, e farà leva sulla riconoscibilità<br />
dei <strong>per</strong>sonaggi più conosciuti dal<br />
pubblico. Ad hoc saranno studiati contenuti<br />
e iniziative di marketing. <strong>Il</strong> supporto<br />
arriverà anche dai film in uscita nelle sale.<br />
Elena Giordano<br />
5 novembre 2012 43
INDUSTRIA<br />
Tutti i temi della sostenibilità non entrano al momento<br />
nelle strategie delle aziende che o<strong>per</strong>ano nel settore<br />
in collaborazione con<br />
olte aziende hanno scelto di<br />
sposare da anni un approccio<br />
che le renda virtuose agli occhi<br />
del consumatore. Che si tratti<br />
di minor consumo di CO2, di riciclo e riuso<br />
dei materiali, di nuove forme e usi del<br />
packaging, la sostenibilità è diventata uno<br />
degli elementi di valutazione della “bontà”<br />
di un’impresa. Le ricerche confermano<br />
che il consumatore si “attiva” ogni volta<br />
che a un brand vengono abbinati termini<br />
come “naturale”, “verde”, “sostenibile”<br />
e più l’azienda si impegna nel solco della<br />
sostenibilità, più la marca si rafforza e la<br />
stima del cliente aumenta. Mentre solo 40<br />
anni fa pensare a una giornata dedicata<br />
interamente alla Terra era praticamente<br />
avveniristico, oggi, soprattutto, i consumatori<br />
statunitensi celebrano questo<br />
giorno e chiedono alle marche di aiutarli a<br />
salvaguardare il pianeta. <strong>Il</strong> cliente, di fronte<br />
a un prodotto, oltre ai classici quesiti<br />
relativi alla qualità, usabilità e servizio, si<br />
pone domande come: di cosa è fatto? Come<br />
è fatto? Come è confezionato? Come<br />
si smaltisce? Come si vede, il discorso<br />
esula dalla “sola” Csr ed entra nella relazione<br />
della marca con il consumatore.<br />
<br />
Se questi sono i presupposti, come si sta<br />
comportando il mondo licensing? Anche<br />
<strong>per</strong> questo settore, spiega Manuela Giola,<br />
licensing specialist di WE Licensing:<br />
“Valgono ovviamente le stesse regole e le<br />
stesse sensibilità imposte dai consumatori.<br />
Va notato subito che il Brand Keys<br />
Loyalty Engagement Index -che ha ai primi<br />
posti aziende come American Express,<br />
Apple, Ford, McDonald’s e Nike- non presenta,<br />
tra i 25 top green brand, nessuna<br />
azienda del mondo licensing”. Perché? Poca<br />
attenzione al tema o poco desiderio di<br />
parlarne? E quanto i mezzi di comunicazione<br />
del settore, dalle testate ai portali online,<br />
alle associazioni internazionali, si preoccupano<br />
di trattare questo argomento?<br />
Prosegue Giola: “Vediamo alcuni esempi.<br />
Disney Consumer Products ha chiesto,<br />
<strong>per</strong> il 2013, un forte impegno ai propri<br />
licenziatari <strong>per</strong>ché vengano progettati e<br />
sviluppati pack più sostenibili, ecologici.<br />
Si pensi alla portata che potrebbe avere<br />
un impegno all’ecologia delle aziende -e di<br />
tutti i fornitori e licenziatari che ruotano loro<br />
attorno- i cui prodotti quotidianamente<br />
sono nelle mani e vengono usati dai bambini.<br />
L’approccio ‘ecologico’ è già presente<br />
in moltissimi brand, dai Puffi, a Geromino<br />
Stilton, dai Looney Tunes a Barbie: questo<br />
genera comportamenti virtuosi e i bambini<br />
dovrebbero essere accompagnati in una<br />
crescita ‘sana’ e più rispettosa dell’am-<br />
biente”. <strong>Il</strong> “gioco”, <strong>per</strong>ò, funziona solo se<br />
l’impegno nei confronti della sostenibilità<br />
ambientale non è solo relegato ai prodotti<br />
o al packaging, ma se viene assunto in<br />
maniera globale anche nei processi produttivi<br />
e nelle scelte di business che le<br />
aziende compiono.<br />
Le possibilità, <strong>per</strong> aiutare il pianeta a non<br />
peggiorare il suo stato di salute, sono<br />
davvero tantissime. Oltre alle emissioni,<br />
all’uso dei materiali, al risparmio energetico,<br />
alcune aziende del licensing hanno<br />
scelto di affiancare progetti sostenibili,<br />
grazie alla loro riconoscibilità sul mercato.<br />
È il caso di WBCP (Warner Bros. Consumer<br />
Products), che ha scelto di adottare programmi<br />
di licensing che ragionino in ottica<br />
di crescita sostenibile <strong>per</strong> i prossimi trecinque<br />
anni. <strong>Il</strong> progetto coinvolgerà tutti i<br />
business partner, e farà leva sulla riconoscibilità<br />
dei <strong>per</strong>sonaggi più conosciuti dal<br />
pubblico. Ad hoc saranno studiati contenuti<br />
e iniziative di marketing. <strong>Il</strong> supporto<br />
arriverà anche dai film in uscita nelle sale.<br />
Elena Giordano<br />
5 novembre 2012 43
Le migliori pratiche<br />
nei trasporti e nel magazzino<br />
sono fattori di sviluppo.<br />
I casi di Braviisol, Gruppo<br />
Fisi (con Number 1),<br />
Italtrans e Jungheinrich
GDA 2012: i<strong>per</strong>mercati,<br />
su<strong>per</strong>mercati, su<strong>per</strong>store,<br />
vicinato e discount<br />
Contenuti di valore<br />
in formato digitale<br />
<strong>per</strong> manager, consulenti<br />
e o<strong>per</strong>atori della grande distribuzione<br />
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Edizione<br />
2012
Le migliori pratiche<br />
evidenziano<br />
benefici competitivi.<br />
Ma solo nel segno<br />
dell’integrazione<br />
metodologica,<br />
tecnologica<br />
e regolamentare<br />
di Francesco Oldani<br />
ell’economia globalizzata il ruolo<br />
della logistica è di primo piano,<br />
al pari di produzione e distribuzione.<br />
Molteplici settori di business<br />
ne traggono addirittura significato e<br />
il loro sviluppo è parallelo alla capacità<br />
del sistema di far circolare beni e servizi<br />
in modo efficace ed efficiente. Per fare<br />
un esempio, basti pensare al commercio<br />
elettronico il cui sviluppo e crescita in Italia<br />
è andato di pari passo all’affinamento<br />
delle pratiche logistiche e di magazzino.<br />
Nelle diverse articolazioni di cui si compone<br />
l’intero settore della logistica si trovano<br />
problematiche differenti che producono<br />
<strong>soluzioni</strong> e modalità specifiche. Nell’anali-<br />
LOGISTICA<br />
si delle migliori pratiche emergono modelli<br />
generalizzabili che, pur localmente, contribuiscono<br />
all’intera crescita della catena<br />
di fornitura. In un recente convegno organizzato<br />
da Ailog (Associazione italiana di<br />
logistica e supply chain management) si<br />
è affrontato il tema della logistica dell’ultimo<br />
miglio che offre importanti spunti di<br />
riflessione sull’approccio globale di una<br />
materia, quale è la logistica, dai numerosi<br />
risvolti specifici.<br />
<br />
La logistica dell’ultimo miglio è eminentemente<br />
di tipo urbano e quindi complessa.<br />
Le sue modalità scontano il fatto che il<br />
5 novembre 2012 47
LA LOGISTICA DELL’ULTIMO MIGLIO È TIPICA DEL COMMERCIO ELETTRONICO<br />
Crescita del fatturato in milioni di euro<br />
2010<br />
2009<br />
2008<br />
2007<br />
2006<br />
2005<br />
2004<br />
1990<br />
tessuto cittadino non è pensato e realizzato<br />
<strong>per</strong> la circolazione delle merci. Tutto<br />
ciò determina la necessità di affrontare la<br />
problematica non solo a livello professionale<br />
(o<strong>per</strong>atori, vettori, ecc), ma a livello<br />
complessivo nel solco di una ridefinizione<br />
dell’organizzazione cittadina di spazi e<br />
tempi. In tema di logistica dell’ultimo miglio<br />
appare efficace la disamina emersa al convegno<br />
Ailog da parte di un rappresentate<br />
di Gea in cui emerge l’importanza di mettere<br />
in luce le differenze tra la consegna<br />
“alla porta del consumatore” con consegna<br />
urbana, ma non legate al commercio<br />
elettronico. Le prime hanno caratteristiche<br />
peculiari che rendono l’ottimizzazione complessa<br />
e generano costi elevati.<br />
<br />
In particolare, le destinazioni non sono<br />
precisamente definibili (il consumatore<br />
cambia continuamente e le sequenze sono<br />
poco prevedibili). Di più: non vi sono<br />
cadenze e la consegna avviene spesso<br />
con colli piccoli. <strong>Il</strong> tutto con intervalli di<br />
resa ristretti. Oltre al commercio elettronico,<br />
la logistica urbana si sviluppa su un<br />
ambito di forniture: ha come punto di destinazione<br />
un o<strong>per</strong>atore commerciale ben<br />
definito con frequenze d’ordine prevedibili<br />
e trasporta colli medio grandi con tempi<br />
di resa più ampi. Una prima conclusione<br />
è che la logistica correlata al commercio<br />
elettronico b2c rimane complessa, costosa,<br />
difficilmente razionalizzabile; diverso<br />
è <strong>per</strong> la logistica b2b che presenta margini<br />
di ottimizzazione. Tuttavia, secondo<br />
quanto esposto dal rappresentante di<br />
Gea, la crisi ha di fatto avvicinato le logi-<br />
2822<br />
4107<br />
che del b2c al b2b: spesso gli esercenti<br />
non ordinano secondo frequenza, hanno<br />
diminuito i colli e i tempi di resa. Vi sono,<br />
tuttavia, alcune logistiche di tipo b2b<br />
che da sempre hanno meccaniche simili a<br />
quelle dell’e-commerce: tra queste, quelle<br />
dei prodotti farmaceutici (le farmacie possono<br />
ricevere anche tre consegne al giorno);<br />
la distribuzione dei giornali e del pane<br />
industriale (consegne in orari particolari)<br />
e del settore horeca (colli molto piccoli).<br />
Sia <strong>per</strong> combattere la crisi, ma anche <strong>per</strong><br />
migliorare la competitività è auspicabile<br />
una modellizzazione non semplificata, che<br />
tenga conto delle complessità e ne ricavi<br />
modelli ottimali. In ausilio vi è sicuramente<br />
il ricorso alle tecnologie che consentono,<br />
in combinazione con i dispositivi di navigazione<br />
satellitare, di pianificare i viaggi e la<br />
revisione di alcuni capisaldi.<br />
Uno di questi, secondo Gea,<br />
è cominciare a considerare i<br />
sistemi di navigazione e pianificazione<br />
dei viaggi non<br />
solo come strumenti o<strong>per</strong>ativi,<br />
ma al pari di simulatori<br />
in grado di calcolare le <strong>per</strong>formance<br />
della logistica ancor<br />
prima di metterla in atto.<br />
Una seconda opport<strong>unità</strong> è<br />
nell’utilizzo degli strumenti<br />
digitali <strong>per</strong> gestire varianti<br />
o<strong>per</strong>ative che su<strong>per</strong>ino le<br />
pianificazioni. Infine, la canalizzazione<br />
dei flussi con la<br />
revisione dei punti di transito<br />
può determinare una riduzione<br />
dei chilometri <strong>per</strong>corsi dai<br />
mezzi.<br />
5032<br />
5763<br />
5754<br />
1.534<br />
Le coo<strong>per</strong>ative<br />
di trasporto<br />
in Italia<br />
30%<br />
La <strong>per</strong>centuale<br />
di costo di esercizio<br />
in carburante<br />
+26%<br />
Incremento dei gas<br />
serra nei trasporti<br />
(1990-2008)<br />
LOGISTICA<br />
6582<br />
<strong>Il</strong> giro di affari<br />
del commercio<br />
elettronico in Italia<br />
cresce progressivamente.<br />
La logistica <strong>per</strong> questo<br />
tipo di canale è la più<br />
complessa e dispendiosa.<br />
Fonte: Tnt<br />
<br />
Come accennato, l’impatto della logistica<br />
di ultimo miglio impatta sull’ecosistema<br />
urbano in cui o<strong>per</strong>a. Se le pratiche esposte<br />
sono propedeutiche a un efficientamento<br />
delle attività, occorre un impianto<br />
normativo adeguato <strong>per</strong> tradurle a pieno<br />
titolo. L’es<strong>per</strong>ienza di Regione Lombardia<br />
può offrire alcuni spunti <strong>per</strong> un approccio<br />
costruttivo. Nonostante le regioni non<br />
abbiano competenze in termini di regolamentazione<br />
delle attività logistiche, la<br />
Regione Lombardia ha agito <strong>per</strong> definire<br />
un <strong>per</strong>corso condiviso, in grado di produrre<br />
regole comunali armonizzate, con una<br />
ampia stabilità temporale, comunicate<br />
in modo comprensibile e facilmente accessibili<br />
e concordate con gli o<strong>per</strong>atori. <strong>Il</strong><br />
dato rilevante di questa es<strong>per</strong>ienza è nelle<br />
richieste degli o<strong>per</strong>atori, che<br />
non hanno puntato a grandi<br />
o<strong>per</strong>e, ma piccoli interventi<br />
finalizzati a efficientare la<br />
rete ferroviaria, i terminal<br />
intermodali, e nella semplificazione<br />
delle regole.<br />
L’aspetto legato alla sostenibilità<br />
è un punto critico,<br />
non <strong>per</strong> l’indisponibilità degli<br />
o<strong>per</strong>atori ad adeguarsi<br />
alle nuove direttive, ma <strong>per</strong><br />
il cambio repentino di queste<br />
ultime che producono, in<br />
diversi casi, situazioni in cui<br />
non vi è il tempo materiale<br />
<strong>per</strong> ammortizzare gli investimenti.<br />
La regolamentazione,<br />
se opportunamente pensata,<br />
può incidere anche sulla<br />
5 novembre 2012 49
50<br />
LOGISTICA<br />
Gruppo Fisi acquisisce Number 1<br />
potenziando l’offerta<br />
Lo scorso primo ottobre è stata <strong>per</strong>fezionata l’o<strong>per</strong>azione che ha visto l’acquisizione da parte della holding Gruppo Fisi di Number 1 Logistics<br />
Group, leader di mercato nella logistica <strong>per</strong> il largo consumo, prima appartenente al Gruppo Barilla. “<strong>Il</strong> progetto -spiega Gianpaolo<br />
Calanchi amministratore delegato Number 1- nasce dall’incontro di due storie <strong>per</strong>sonali, la mia come responsabile risorse umane <strong>per</strong> Barilla,<br />
e quella di Renzo Sartori, titolare di un’azienda impegnata nella logistica. Ci si prospettava l’opport<strong>unità</strong> di integrare la filiera dal magazzino<br />
prodotti allo scaffale del pdv, affiancando l’es<strong>per</strong>ienza Number 1 nel largo consumo a quella di Fisi <strong>per</strong> i Cedi della gdo, con clienti quali<br />
Despar, Conad, Coop”. La sfida è quella di coordinare e gestire in maniera più efficace ed efficiente anche il mondo delle coo<strong>per</strong>ative e dei<br />
padroncini, uscendo dalla logica del subappalto ed evitando di scaricare su di loro, “braccia e gambe o<strong>per</strong>ative”, la riduzione dei margini. A seguito<br />
dell’acquisizione, sono a progetto due nuovi approcci al mercato, prosegue Calanchi: “Confermiamo dal punto di vista strategico il posizionamento<br />
di Number 1 come o<strong>per</strong>atore a logistica integrata, ampliandone l’o<strong>per</strong>atività alla gestione della logistica a tem<strong>per</strong>atura controllata, quindi dei<br />
flussi del fresco”. Inoltre, <strong>per</strong> la gestione dell’ultimo miglio Fisi ha pensato<br />
di creare una rete di imprese locali da integrare nei processi. “In Italia ci<br />
sono molte imprese a livello regionale che avrebbero bisogno di un network<br />
nazionale: Fisi è disponibile a rilevare quote della società rispettando<br />
l’autonomia imprenditoriale, ma a favore di una integrazione reale al di fuori<br />
delle logiche di subappalto o commerciali”, chiarisce Calanchi. L’attività di<br />
coordinazione è già in atto, e la “nuova creatura” dovrebbe potere essere<br />
o<strong>per</strong>ativa a partire dalla seconda metà del 2013. La sfida del futuro sarà<br />
invece il mercato internazionale, conclude Calanchi “Pensiamo che vi sia la<br />
tendenza alla riduzione nel numero dei fornitori a livello globale, ed esigenze<br />
di integrazione e standardizzazione, esigenze sulle quali stiamo lavorando<br />
<strong>per</strong> sviluppare proposte concrete”. Barbara Trigari<br />
<strong>Il</strong> programma<br />
Shell FuelSave<br />
Partner consente<br />
agli o<strong>per</strong>atori<br />
logistici<br />
di analizzare<br />
dettagliatamente<br />
i consumi<br />
5 novembre 2012<br />
sostenibilità senza richiedere investimenti<br />
ulteriori: <strong>per</strong> esempio, ampliando le fasce<br />
orarie di carico e scarico nei centri urbani<br />
si è riscontrato che si ottimizzano i giri,<br />
si riduce il congestionamento e l’inquinamento.<br />
In particolare, si è lavorato sulle<br />
piazzole di carico e scarico che non dovrebbero<br />
distanziarsi dal punto di consegna<br />
oltre gli 80-100 metri. La possibilità<br />
di realizzare piazzole extra pianificazione<br />
su richiesta degli esercizi commerciali è<br />
un’alta misura di efficientamento da prendere<br />
in considerazione. La Regione Lombardia<br />
ha anche consigliato di concordare<br />
con gli o<strong>per</strong>atori la definizione dei Cdu<br />
(Centri distributivi urbani) in quanto si è<br />
assistito al fallimento di alcuni siti a causa<br />
del disinteresse degli o<strong>per</strong>atori.<br />
<br />
L’efficientamento della logistica è uno dei<br />
temi dominanti degli ultimi tempi non solo<br />
nella parte di prossimità. <strong>Il</strong> fattore costi è<br />
diventato sostanzialmente opprimente a<br />
causa dei continui rincari dei carburanti.<br />
<strong>Il</strong> saving sui <strong>per</strong>corsi chilometrici e sui consumi<br />
sono quindi obiettivi irrinunciabili da<br />
cui l’ottimizzazione dei <strong>per</strong>corsi. Tuttavia,<br />
il mercato sta reagendo presentando nuove<br />
flessibilità nella gestione dell’ordinario.<br />
Un caso rilevante è quello della euroShell<br />
Card con la soluzione FuelSave Partner.<br />
Quest’ultimo è un servizio pensato <strong>per</strong> ridurre<br />
il consumo di carburante e le relative<br />
emissioni di CO2. L’euroShell Card ha<br />
validità sulla rete Shell e sui punti di vendita<br />
abilitati Ip (Gruppo Api), Esso e Tamoil;<br />
complessivamente si tratta di 4.600
IMPRESA INFORMA<br />
ottimizzazione logistica<br />
a misura di GDO<br />
La logistica della GDO è un tema sempre più strategico,<br />
poiché impatta direttamente sulla catena<br />
di fornitura. Per questo, occorre implementare <strong>soluzioni</strong><br />
integrate in grado di ottimizzare il flusso dei<br />
materiali e quello delle relative informazioni, coinvolgendo<br />
tutti gli attori della supply chain: fornitori,<br />
produttori, o<strong>per</strong>atori logistici, distributori, clienti.<br />
All’interno del sistema logistico, un elemento chiave<br />
è rappresentato dal magazzino, la cui gestione deve<br />
creare valore e vantaggio economico, contribuendo<br />
a ridurre i costi logistici globali ed incrementando il<br />
livello di servizio <strong>per</strong> il cliente finale.<br />
Supporto completo<br />
e taylor-made<br />
<strong>Il</strong> Gruppo Jungheinrich - leader mondiale nell’intralogistica<br />
- offre alle aziende del trade <strong>soluzioni</strong><br />
<strong>per</strong> la gestione delle o<strong>per</strong>azioni di movimentazione,<br />
stoccaggio, prelievo e spedizione, che si adattano<br />
alle specificità delle diverse tipologie di magazzino:<br />
centri di consolidamento e di distribuzione, transit<br />
point, centri di smistamento, pdv.<br />
Forte di un know-how consolidato in oltre 50 anni di<br />
attività ed avvalendosi di 7 filiali dirette e 2 centri<br />
regionali in Italia, Jungheinrich propone ai clienti<br />
Jungheinrich Italiana srl<br />
Via Amburgo, 1 – 20088 Rosate (Mi)<br />
N. Verde 800.368485 – Fax 02 90871<strong>24</strong>15 – www.jungheinrich.it<br />
pacchetti “chiavi in mano”, supportandoli in tutte le<br />
fasi di progetto: analisi delle esigenze e delle criticità<br />
esplicite/latenti, progettazione e pianificazione condivisa<br />
di <strong>soluzioni</strong> su misura, realizzazione completa<br />
del progetto ed implementazione, manutenzione e<br />
assistenza diretta con livelli di servizio concordati<br />
con la controparte.<br />
Gli interventi spaziano dai mezzi di movimentazione<br />
alle scaffalature, dai sistemi di automazione di<br />
stoccaggio e di buffer alle <strong>soluzioni</strong> informatiche<br />
<strong>per</strong> la gestione di magazzino, integrate con le più<br />
innovative applicazioni tecnologiche.<br />
Ecco il vero valore aggiunto: un’offerta completa<br />
ed un approccio consulenziale con un servizio di<br />
assistenza post-vendita capillare.
Rapporto<br />
sul mondo<br />
Non Alimentare<br />
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Edizione<br />
2012<br />
IN COLLABORAZIONE CON
stazioni di servizio in Italia e 20.000 in<br />
Europa, nelle quali è possibile effettuare<br />
rifornimento di carburante con pagamento<br />
posticipato. <strong>Il</strong> sistema di fatturazione agganciato<br />
alla carta consente una gestione<br />
documentale digitale (fatturazione elettronica);<br />
inoltre, la carta offre altri servizi tra<br />
cui l’assistenza h<strong>24</strong>. La gestione digitale<br />
dei dati di rifornimento consente di associare<br />
i rifornimenti ai veicoli e agli autisti<br />
al fine di ottenere un report sui consumi<br />
con dettaglio giornaliero e <strong>per</strong> mezzo e autista.<br />
<strong>Il</strong> programma FuelSave Partner, oltre<br />
ciò, considera anche il peso dei carichi<br />
LOGISTICA<br />
<strong>Il</strong> trasporto intermodale<br />
in Italia potrebbe essere<br />
la soluzione<br />
al congestionamento viario.<br />
Le ferrovie rappresentano<br />
le dorsali <strong>per</strong> lunghe<br />
<strong>per</strong>correnze<br />
Braviisol sviluppa le piattaforme<br />
mobili implementando sicurezza<br />
trasportati ed effettua un’analisi completa<br />
delle emissioni computate in grammi <strong>per</strong><br />
tonnellata trasportata al chilometro. L’utilizzo<br />
di questi dati <strong>per</strong> modificare alcuni<br />
comportamenti scorretti (soste con motore<br />
accesso, eco driving, cruise control,<br />
frenate e accelerazioni) <strong>per</strong>mette secondo<br />
la compagnia, di realizzare risparmi fino al<br />
10% del carburante.<br />
<br />
Forse nessun settore come la logistica<br />
coniuga sostenibilità con saving energetico<br />
e quindi competitività. Sono almeno<br />
due gli scogli da su<strong>per</strong>are <strong>per</strong> <strong>per</strong>seguire<br />
questa strada: il primo è quello degli investimenti<br />
che spesso fanno a pugni con<br />
la scarsa disponibilità economica dovuta<br />
al <strong>per</strong>iodo di crisi; il secondo è la certezza<br />
che la “compliance” in essere non venga<br />
cambiata in itinere vanificando parte degli<br />
Le tematiche della sicurezza e degli infortuni sul lavoro sono comuni a tutte le aziende, quindi anche<br />
a quelle della distribuzione, come ha spiegato Pierino Bravi, amministratore unico Braviisol<br />
Divisione Meccanica: “Molti sono dovuti all’impiego di trabattelli e scale a pioli impiegati sulle<br />
piccole altezze, e potrebbero essere evitati impiegando una scala che <strong>per</strong>mette il rifornimento degli<br />
scaffali in sicurezza e nel rispetto delle norme”. Braviisol infatti ha cominciato la progettazione di<br />
piattaforme mobili partendo da una propria esigenza: quella di ottimizzare la propria o<strong>per</strong>atività<br />
nell’ambito della cantieristica. “Siamo partiti venti anni fa dalle esigenze dell’edilizia -prosegue Bravi-,<br />
e oggi ci rivolgiamo ai negozi di bricolage, casalinghi, abbigliamento, ai reparti non food delle insegne<br />
dell’alimentare, chiunque abbia bisogno di movimentare merce in sicurezza da tre a cinque metri e a<br />
negozio a<strong>per</strong>to”. La nuova piattaforma a spinta manuale e salita motorizzata realizzata da Braviisol,<br />
infatti, è un tipo di macchina normalmente diffuso in paesi come gli Usa, ma meno comune in<br />
Europa. “Spin-go è nata dalle esigenze del retailer giardinaggio e fai-da-te inglese B&Q -spiega Bravi-<br />
che ci ha richiesto di creare una piattaforma <strong>per</strong> il picking a misura delle proprie esigenze, che poi<br />
ha suscitato l’interesse anche di altre insegne come Leroy Merlin e Castorama”. Le scale a pioli<br />
o i trabattelli, infatti, non rispondono a pieno alle esigenze di allestimento degli spazi commerciali,<br />
<strong>per</strong>ché non <strong>per</strong>mettono di arrivare in sicurezza con la merce oltre una certa altezza, oppure pongono<br />
difficoltà o<strong>per</strong>ative a negozio a<strong>per</strong>to. Da qui l’innovazione di Braviisol, che ha studiato come rendere<br />
sicura questa attività così comune ma poco considerata. “Gli infortuni non piacciono a nessuno, e<br />
costano all’azienda e al dipendente, ma se l’azienda può dotarsi di uno strumento a norma, che fino<br />
ad ora non esisteva sul mercato, sicuramente andranno a ridursi anche gli incidenti sul lavoro, con il<br />
vantaggio anche di un maggior comfort degli o<strong>per</strong>atori”. BT<br />
5 novembre 2012 53
54<br />
LOGISTICA<br />
Italtrans punta su un’offerta logistica<br />
completa e sulla tecnologia<br />
La Italtrans si propone alle aziende come partner unico <strong>per</strong> la logistica: è, infatti, in grado di<br />
seguire il processo dallo stoccaggio fino al trasporto e consegna di ogni tipo di merce, alimentare<br />
a tem<strong>per</strong>atura controllata o ambiente, surgelati e non food. Questo approccio ha portato l’azienda<br />
a una crescita del 42% nell’ultimo quinquennio, con un fatturato <strong>per</strong> il 2011 pari a 160 mio euro,<br />
di cui il 55% <strong>per</strong> le attività di trasporto e il 45% <strong>per</strong> quelle di logistica. Per quanto riguarda lo<br />
stoccaggio delle merci, il settore grocery costituisce il core business <strong>per</strong> Italtrans che, partendo<br />
dall’es<strong>per</strong>ienza nella gdo, si è poi attrezzata <strong>per</strong> seguire tutta la supply chain dell’alimentare e<br />
del largo consumo, con 300mila mq di magazzini in Italia che <strong>per</strong>mettono di ridurre i tempi e<br />
ottimizzare i tempi.<br />
Nel 2000, Italtrans ha intrapreso anche la gestione dei prodotti freschi a tem<strong>per</strong>atura controllata<br />
da 0° a 15° con celle multitem<strong>per</strong>atura che <strong>per</strong>mettono anche alcuni processi di maturazione. <strong>Il</strong><br />
passo successivo, nel 2004, ha coinvolto i prodotti surgelati -25°, con 50mila metri cubi di celle<br />
e un sistema di bocche di scarico con anticella a tem<strong>per</strong>atura, <strong>per</strong> evitare shock termici anche<br />
nei <strong>per</strong>iodi più caldi dell’anno. Italtrans offre dal 2009 anche appoggio <strong>per</strong> il deposito fiscale dei<br />
prodotti sottoposti a regime di monopolio da parte dello Stato, destinando a questa attività 6mila<br />
mq di magazzino conforme alle direttive di sicurezza imposte dalle normative.<br />
Le merci vengono seguite da Italtrans in ogni momento della catena logistica, dal tracking<br />
all’interno dei depositi, grazie a sistemi a radiofrequenza e voice picking interfacciabili con sistemi<br />
di altri player, alla tracciabilità delle merci durante tutte le fasi del trasporto, con un controllo<br />
continuo da remoto che <strong>per</strong>mette di verificare, <strong>per</strong> esempio, il mantenimento della corretta<br />
tem<strong>per</strong>atura di conservazione <strong>per</strong> la continuità della catena del freddo. BT<br />
investimenti. Sicuramente le grandi imprese<br />
multinazionali hanno più facilità all’investimento,<br />
come dimostra l’ultima es<strong>per</strong>ienza di<br />
Unilever, che si sostanzia in un progetto di<br />
revisione dei trasporti di respiro europeo. <strong>Il</strong><br />
progetto prevede la creazione di una nuova<br />
rete logistica che ridefinisce tratte e siti geografici<br />
dei depositi in modo da abbattere<br />
i viaggi di veicoli con carico non completo.<br />
<strong>Il</strong> centro di controllo del network sarà a<br />
Katowice in Polonia e nel Nord Italia sarà<br />
LO SVILUPPO DEL TRASPORTO MERCI SU STRADA IN ITALIA<br />
5 novembre 2012<br />
realizzato un deposito in posizione strategica<br />
che farà da centro di smistamento <strong>per</strong> un<br />
ampia zona del continente. L’ottimizzazione<br />
è un ambito dove si possono recu<strong>per</strong>are risorse<br />
in modo determinante e il progetto<br />
Unilever lo dimostra con due semplice cifre:<br />
in Italia la logistica <strong>per</strong> trasportare i prodotti<br />
<strong>per</strong>corre oltre 37 milioni di chilometri; dopo<br />
l’avvio del nuovo progetto si stima che in<br />
quattro anni si risparmieranno ben 19 milioni<br />
di chilometri.<br />
Movimentazioni in tonnellate-km (milioni) in Italia<br />
50.000 100.000 150.000 200.000<br />
2007<br />
2006<br />
2005<br />
2004<br />
2003<br />
2002<br />
2001<br />
2000<br />
1995<br />
Fonte: Istat-Eurostat<br />
<br />
Se i costi di immagazzinaggio sono facilmente<br />
computabili e prevedibili, diverso<br />
è rispetto ai costi complessivi di una catena<br />
di fornitura: l’intera supply chain.<br />
<strong>Il</strong> paradigma secondo il quale l’aspetto<br />
più importante è conquistare il prezzo<br />
di acquisto più basso possibile rimane<br />
valido ma non è sufficiente -in diversi<br />
casi- <strong>per</strong> definire la catena di fornitura<br />
ottimale.<br />
In questi ultimi anni si è fatto largo il concetto<br />
di lean supply chain che prende in<br />
considerazione diversi parametri economici<br />
e o<strong>per</strong>ativi che concorrono a rendere<br />
efficiente l’intera catena, al di là del<br />
costo di acquisto delle forniture stesse.<br />
Semplificando, un modello lean prevede<br />
l’individuazione di tutti gli sprechi lungo<br />
la catena di fornitura con un approccio<br />
massimamente trasparente in cui ogni<br />
costo sia visibile.<br />
Attraverso sistemi pull occorre creare<br />
flussi continui in cui il lead time sia ridotto<br />
al minimo. I processi in una lean supply<br />
chain devono essere rigorosi in grado di<br />
amplificare la velocità. In questo modo<br />
si ottiene l’abbattimento di costi spes-
Nuova gamma<br />
di stampanti<br />
Intermec Desktop<br />
Serie PC firmate<br />
BSS Extend<br />
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La nuova generazione<br />
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Arriva sul mercato la soluzione intuitiva <strong>per</strong> stampare etichette<br />
di spedizione dal cliente al trasportatore/corriere, oppure<br />
di prodotto, o al banco accettazione, in negozio e in ogni situazione<br />
dove il tempo e lo spazio sono pochi e l’esigenza di<br />
qualità di stampa è elevata. Le stampanti PC23d, PC43d,<br />
PC43t sono state progettate <strong>per</strong> definire uno standard di flessibilità<br />
e semplicità di utilizzo.“Le stampanti desktop della<br />
serie PC sono state costruite da Intermec <strong>per</strong> ottimizzare le<br />
prestazioni”, dice Walter Roffinoli, Managing Director di BSS<br />
Extend. “La possibilità di caricare il rotolo di etichette con<br />
una mano riduce i tempi di intervento, il display a colori aiuta<br />
l’utente nel controllo o<strong>per</strong>ativo della stampante. L’efficienza<br />
o<strong>per</strong>ativa si incrementa, riducendo il costo di gestione”.<br />
Gli accessori sono installabili in maniera rapida e semplice.<br />
Inoltre, alle stampanti possono essere aggiunte direttamente<br />
tastiere standard USB, bilance o altre <strong>per</strong>iferiche <strong>per</strong> applicaz<br />
ioni <strong>per</strong>sonalizzate. La Serie PC è dotata di opzioni di<br />
connettività modulare. USB e porte seriale sono di serie; si<br />
possono aggiungere poi parallela, ethernet e wireless card<br />
con compatibilità Bluetooth e CCX 802.11 b/g/n.<br />
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un nuovo standard nel panorama delle stampanti di etichette<br />
desktop. Off rono una vasta scelta di opzioni modulari e<br />
installabili dall’utente. Questa innovazione <strong>per</strong>mette ai clienti di<br />
creare la confi gurazione che meglio si adatta alle loro esigenze<br />
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56<br />
LOGISTICA<br />
Jungheinrich complementa la logistica<br />
e realizza importanti saving energetici<br />
L’azienda tedesca Jungheinrich o<strong>per</strong>a da 50 anni sul mercato italiano, e da oltre 60 a livello internazionale, nella produzione e vendita di<br />
mezzi di movimentazione, ai quali di recente, in seguito alla richiesta del mercato, si sono aggiunti una serie di prodotti e servizi complementari<br />
quali scaffalature, sistemi software e trasmissione dati, terminali a radiofrequenza, le attività di consulenza e di global contractor. “A distinguerci<br />
dalla concorrenza - spiega Danilo Piacenza, head of key account management Jungheinrich- è la modalità con la quale o<strong>per</strong>iamo, ovvero<br />
<strong>serve</strong>ndoci di una struttura diretta e non attraverso dealer o concessionari, <strong>per</strong> assicurare ai clienti una risposta immediata”. In seguito alla crisi<br />
dei consumi, infatti, si è verificato un forte arresto nell’espansione della grande distribuzione, che ha ridotto la richiesta di <strong>soluzioni</strong> logistiche<br />
<strong>per</strong> i nuovi pdv, <strong>per</strong> passare alla ricerca di formule che consentissero l’ottimizzazione dei costi a partire non più dai negozi, ma dai Cedi. In<br />
queste strutture, infatti, spiega Piacenza: “L’impatto della logistica è molto su<strong>per</strong>iore, ed occorre abbinare a mezzi sempre più efficienti anche<br />
sistemi di gestione complementari, studiando <strong>soluzioni</strong> mirate grazie alla Divisione Sistemi di Jungheinrich”. “La richiesta del mercato si sta<br />
spostando sempre di più verso <strong>soluzioni</strong> a sistemi integrati -prosegue Piacenza- che sposano l’ottimizzazione dei costi in un’ottica di TCO, e non<br />
più di singola spesa. Anche Jungheinrich, quindi, punta sulle nuove<br />
tecnologie che <strong>per</strong>mettono un importante risparmio energetico,<br />
nell’ordine del 20% annuo, <strong>per</strong> la ricarica delle batterie dei mezzi<br />
di movimentazione con il nuovo caricabatteria ad alta frequenza”.<br />
Accanto allo sviluppo tecnologico, l’offerta di un’assistenza post<br />
vendita più rapida e uniforme a livello europeo, <strong>per</strong> ridurre al minimo<br />
i fermi macchina in caso di guasti.<br />
La presenza diretta di Jungheinrich in Europa consente infatti di<br />
o<strong>per</strong>are con accordi di collaborazione trans nazionali con le diverse<br />
aziende clienti, che spesso sono letteralmente cresciute insieme al<br />
proprio fornitore di logistica integrata. “Anche se quello della gdo non<br />
è l’unico mercato nel quale Jungheinrich o<strong>per</strong>a -conclude Piacenza-<br />
sicuramente ha fatto da traino <strong>per</strong> il nostro sviluppo in Europa, e<br />
infatti deteniamo una quota di mercato molto rilevante”. BT<br />
so trascurati come quelli di inventario. <strong>Il</strong><br />
modello lean supply chain è tipicamente<br />
figlio della globalizzazione e della facilità<br />
con cui si possono trasmettere e ottenere<br />
informazioni.<br />
Tuttavia, <strong>per</strong> un sistema complesso quale<br />
la supply chain, non è semplice se non<br />
<strong>Il</strong> modello<br />
lean supply chain<br />
prevede flussi tesi<br />
e magazzini ridotti<br />
<strong>per</strong> fronteggiare<br />
il cambiamento<br />
più velocemente<br />
5 novembre 2012<br />
addirittura impossibile, definire modelli<br />
univoci che esprimano <strong>per</strong>formance migliori<br />
in tutti i casi. La lean supply chain<br />
dimostra grande valore in molti casi ma,<br />
spesso, si scontra con altre modalità<br />
ugualmente <strong>per</strong>formanti in situazioni che<br />
<strong>per</strong>tengono a specifici settori economici.<br />
In ogni caso, la ricerca di flessibilità <strong>per</strong><br />
rispondere ai cambiamenti dei mercati è<br />
un must, ma presenta delle criticità che<br />
devono essere tenute in considerazione.<br />
Tra questi vi sono i concetti di pianificazione<br />
e prossimità che rivestiranno un’importanza<br />
sempre maggiore, in quanto i<br />
punti di partenza e di arrivo possono<br />
cambiare caratteristiche e valenze e in<br />
questo contesto occorre reagire efficacemente.<br />
Un altro aspetto rilevante è correlato<br />
all’opport<strong>unità</strong> di estendere le reti di fornitura<br />
a livello internazionale: può essere<br />
una soluzione valida <strong>per</strong> mitigare i rischi<br />
di imprevisti (disastri, guerre, eventi naturali)<br />
ma sconta la necessità di creare<br />
rapporti fiduciari duraturi. Un altro fattore<br />
chiave è la capacità delle imprese di<br />
avere la visibilità e il controllo dell’intera<br />
supply chain con elevata risoluzione e<br />
rapidità temporale. In questo contesto<br />
gioca un ruolo sempre più centrale la capacità<br />
delle imprese di trarre vantaggio<br />
dagli strumenti tecnologici.•
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53, Bnp Paribas Re 12, Bolsi Fabio 14, Bose 9, Bragaglia<br />
Daniele 19, Bravi Pierino 53, Braviisol 53, BricoIo<br />
32, Calanchi Giampaolo 50, Campofrio Food Group<br />
37, Carlyle 12, Carrefour 26, Castorama 53, Central<br />
Group 16, Central Retail 12/16, Charoen Pokphand<br />
Group 27, China Chain Store & Franchise Association<br />
26, Chirathivat 16, Conad 18/50, Conad del Tirreno<br />
21, Connexia 34, Con<strong>serve</strong> Italia 19/22, Consorzio<br />
C3 14, Consorzio delle Buone Idee 41, Coop 19/50,<br />
Deloitte 26/29, Despar 50, DiMeglio 31, Disney<br />
Consumer Products 43, Duepuntozero Research 34,<br />
Edelman Berland 9, Eridania 19, Eurospar 31, Family-<br />
Mart 27, Fiorucci Cesare 37, Ford 43, Future Brand<br />
37, Gea 49, Gfk Temax italia 9, Giola Manuela 43,<br />
Gruppo Api 50, Gruppo Barilla 50, Gruppo Fisi 50,<br />
Ikea Italia 25, In’s 10, Inzenka 29, I<strong>per</strong> 10, Italtrans<br />
54, Kingfisher 27, La Rinascente 12/17, Lawson Inc<br />
27, Leroy Merlin 53, Longoni Stefano 41, Lotte 27,<br />
Maestri Athos 37, Marco Polo Ex<strong>per</strong>t 32, Maxi Zoo<br />
32, Maxus 41, McCann Worldgroup 37, McDonald’s<br />
43, Mediobanca 18, Medusa-Regnoli 20, Mengoli Giuliano<br />
41, Metro 27, Mila 38, Molling Elisabeth 38, Momentum<br />
37, Morlacchi Eugenio 14, Mrm 37, Nielsen<br />
8, Nike 43, Number 1 Logistics Group 50, Ohisson<br />
Mikael 25, Petersson Lars 25, PrcNational Bureau of<br />
Statistcs 26, Prelios 12, Pugliese Francesco 18, Qi<br />
Quotidiano Immobiliare 12, Radice Vittorio 16, Red<br />
Cell 41, Rfi 12, Righetti Dario 26, San Carlo Gruppo<br />
Alimentare Spa 14, Sanchez Angel 19/22, Sartori<br />
Renzo 50, Sciortino Alessandro 37, Seven & I Holding<br />
27, Sordi Fabio 18/22, Tesco 27, U2 31, Unieuro 32,<br />
Unilever 29/54, Vella Roberto 41, Walmart 26, Wbcp<br />
43, Yihaodian 26, Zaffaroni Luca 12, ZenithOptmedia<br />
37, Zentner Larry 29<br />
Precisazione<br />
Nel numero 32 di Gdoweek, a pag 40, sono stati<br />
citati in qualità di partner di Fileni l’azienda Raimbow<br />
e come fondatore della medesima Iginio Strassi, ma<br />
i nomi corretti sono: Rainbow e Iginio Straffi.<br />
5 novembre 2012<br />
numero 38 - 5 novembre 2012<br />
www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Mattia Losi<br />
AREA RETAIL<br />
VICEDIRETTORE: Cristina Lazzati<br />
REDAZIONE: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore),<br />
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Patrick Fontana (Vicecaporedattore), Francesco Oldani (Vicecaposervizio),<br />
Anna Bertolini, Roberto Pacifico<br />
UFFICIO GRAFICO: Elisabetta Delfini (coordinatore), Walter Tinelli,<br />
Elisabetta Buda, Patrizia Cavallotti, Elena Fusari, Laura Itolli,<br />
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SEGRETERIA DI REDAZIONE: Donatella Cavallo, Rita Galimberti, Paola Melis<br />
redazione.gdoweek@ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />
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