07.08.2013 Views

articolo 62, serve unità per trovare soluzioni - B2B24 - Il Sole 24 Ore

articolo 62, serve unità per trovare soluzioni - B2B24 - Il Sole 24 Ore

articolo 62, serve unità per trovare soluzioni - B2B24 - Il Sole 24 Ore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3 8<br />

2012<br />

5 NOVEMBRE<br />

• GDOWEEK 2012 • Settimanale • <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A. – via Carlo Pisacane 1 – 20016 PERO (MILANO) • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano<br />

INTERVISTA<br />

VITTORIO RADICE<br />

Risultati e progetti<br />

de La Rinascente<br />

con Central Retail<br />

<br />

RETAIL<br />

IKEA ITALIA<br />

I programmi di sviluppo,<br />

tra nuove a<strong>per</strong>ture<br />

e incremento dell’online<br />

<br />

INDUSTRIA<br />

www.gdoweek.it www.gdoweektv.it<br />

BRAND COMMUNITY<br />

Si rafforzano nel web<br />

le relazioni tra le marche<br />

e i consumatori<br />

<br />

SPECIALE<br />

LOGISTICA<br />

Le migliori pratiche<br />

nei trasporti<br />

e nel magazzino<br />

<br />

SEMPLIFICAZIONE DEI MODELLI NEGOZIALI: IL DIBATTITO TRA IDM E GDO Pag. 18


<strong>Il</strong> vero sapore<br />

della frutta fresca<br />

con i vantaggi<br />

della lunga<br />

conservazione.<br />

Sterilgarda lancia “Premium”, la nuova<br />

linea di<br />

ed<br />

sviluppata con tecnologie esclusive in<br />

grado di garantire una qualità su<strong>per</strong>iore<br />

con un gusto ineguagliabile.<br />

Tutti i prodotti sono 100% frutta,<br />

realizzati con procedure di<br />

pastorizzazione che mantengono<br />

inalterate le caratteristiche originali<br />

della materia prima.<br />

L’elevato grado di benessere e<br />

leggerezza è assicurato dall’assenza<br />

di conservanti e zuccheri aggiunti, che<br />

influirebbero sulle proprietà naturali<br />

del prodotto.<br />

Adatti ad ogni momento della<br />

giornata, grazie alla pratica confezione<br />

in Tetra Pak con tappo a vite,<br />

ed Sterilgarda<br />

sono da oggi disponibili anche nel<br />

comodo formato da 200ml!<br />

premium quality juice<br />

Sterilgarda Alimenti S.p.A.<br />

tel. +39 0376 6741<br />

commerciale@sterilgarda.it<br />

www.sterilgarda.it<br />

NOVITÀ<br />

TETRA PAK<br />

EDGE 200 ml con<br />

TAPPO A VITE<br />

esclusiva


Siamo arrivati al cuore della frutta!


cristina.lazzati@ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />

<br />

giovani sono sopravalutati, nell’intervista<br />

fatta a Oliviero Toscani, <strong>per</strong> la co<strong>per</strong>tina<br />

di Mark Up, questa frase mi risuona nelle<br />

orecchie e fa il paio con un titolo visto sull’ultimo<br />

numero di Monocle “older and wiser”, più<br />

vecchi più saggi.<br />

Nella cultura occidentale, l’anziano ha <strong>per</strong>so<br />

valore, invecchiare è, ormai, sinonimo di decadimento<br />

fisico e mentale, non di saggezza<br />

e maturità. L’es<strong>per</strong>ienza è qualcosa da cui<br />

guardarsi, non un punto da cui spiccare il volo<br />

<strong>per</strong> nuove idee e innovazioni, è da radere al<br />

suolo, da dimenticare. Toscani settantenne<br />

rimarca qualcosa che pochi ricordano tranne<br />

gli anziani, forse: da vecchi si è più liberi, liberi<br />

di dire quello che si pensa, liberi dalle pastoie<br />

del sociale. In fondo, possiamo dire liberi dal<br />

futuro.<br />

Oggi, vorrei spezzare una lancia nei confronti<br />

dei vecchi, ma non <strong>per</strong> quelli che non lasciano<br />

spazio ai giovani, non coloro che lo sono <strong>per</strong><br />

età e non <strong>per</strong> testa e che, quindi, continuano<br />

a volersi misurare con l’incoscienza dei giovani,<br />

tarpando loro le ali, parlo di quelli che<br />

ascoltano e saggiamente sanno cogliere<br />

ciò che potrebbe funzionare e lasciano che<br />

le idee diventino innovazione, si trasformino<br />

in progetti e, infine, in utile, <strong>per</strong> tutti. Nel retail,<br />

in particolare, questo discorso è ancora<br />

più <strong>per</strong>tinente. <strong>Il</strong> retail non si improvvisa,<br />

troppo articolato, restio a prestarsi a regole<br />

fisse, non è la finanza, il lato umano è troppo<br />

EDITORIALE<br />

<br />

<br />

presente <strong>per</strong> poter esser previsto in base a<br />

proiezioni numeriche, sfugge alle statistiche,<br />

infatti, gli istituti di ricerca che rielaborano i<br />

dati sempre più spesso offrono una lettura<br />

che è tanto più precisa quanto lo è l’es<strong>per</strong>ienza<br />

dell’analista che li legge. Dunque, chi<br />

vuole lavorare nel e <strong>per</strong> il retail deve avere<br />

testa, ma prestare ascolto anche alla pancia.<br />

Più facile a dirsi che a farsi. Un tempo era un<br />

lavoro muscolare, ancora oggi alcune realtà<br />

italiane del retail “allevano” i propri manager<br />

reclutandoli giovanissimi e facendo fare loro<br />

tutta la gavetta. Nel tempo le cose sono un<br />

po’ cambiate, le realtà aziendali si stanno<br />

ampliando e i <strong>per</strong>corsi di carriera si fanno più<br />

articolati e servono specializzazioni precise.<br />

Detto questo, anche il manager più titolato<br />

del mondo, se fa il salto nel retail, deve avere<br />

l‘umiltà di studiare e di appassionarsi; se non<br />

lo fa, rischia di esser poco produttivo.<br />

In sintesi, pancia e testa in sincrono, con manager<br />

sempre più multitasking, in grado di vedere<br />

la linea, ma anche la trasversalità. Temi<br />

come la responsabilità sociale o lo sviluppo<br />

di nuove linee di private label non possono<br />

prescindere da ascisse e ordinate, così come<br />

la capacità di muoversi sui temi della coopetition,<br />

affiancandosi all’industria <strong>per</strong> promuovere<br />

progetti innovativi, ma continuando a<br />

negoziare a vantaggio della propria insegna.<br />

Non un profilo facile, ma una soluzione c’è:<br />

promuovete le donne!•<br />

5 novembre 2012 5


EDITORIALE<br />

OSSERVATORIO<br />

INTERVISTA<br />

COVER STORY<br />

3 8<br />

2012<br />

RETAIL<br />

INDUSTRIA<br />

Es<strong>per</strong>ienza, capitale<br />

prezioso nel retail<br />

Cura casa: danni limitati<br />

grazie all’innovazione<br />

Tecnologia di consumo:<br />

piccole prove di ripresa<br />

<strong>Il</strong> paniere prezzi<br />

La borsa della spesa,<br />

a confronto I<strong>per</strong> e In’s<br />

Immobiliare<br />

Immobili, gli investitori<br />

non sono tutti fuggiti<br />

Faccia a faccia<br />

Sostenibilità focalizzata su pack<br />

a basso impatto ambientale<br />

Vittorio Radice<br />

La Rinascente diventa<br />

retail da esportazione<br />

Articolo <strong>62</strong>, il dibattitto<br />

si sposta sugli sconti<br />

Valorizzazione delle prestazioni<br />

Pay-<strong>per</strong>-<strong>per</strong>formance<br />

un’occasione <strong>per</strong> poter migliorare<br />

Semplificazione<br />

Molta scontistica si sposterà<br />

gradualmente in fattura<br />

L’obiettivo di Ikea Italia<br />

è lo sviluppo su più fronti<br />

Repubblica Popolare Cinese,<br />

il nuovo Eldorado del retail<br />

Dettaglio specializzato UK:<br />

il futuro è Openhighstreet<br />

Sviluppo reti<br />

Brand e consumatori<br />

si attraggono online<br />

Cultura della norcineria,<br />

Fiorucci riscopre le origini<br />

Per Mila, la territorialità<br />

è una leva di marketing<br />

05<br />

08<br />

09<br />

10<br />

12<br />

14<br />

16<br />

18<br />

20<br />

25<br />

26<br />

29<br />

31<br />

34<br />

37<br />

38<br />

12 Immobiliare<br />

25 Ikea<br />

26 Repubblica<br />

Popolare Cinese<br />

29 Open High<br />

Street<br />

34 Brand<br />

community<br />

37 Cesare<br />

Fiorucci<br />

38 Mila<br />

43 Selenella<br />

44 Licensing<br />

SPECIALE<br />

LOGISTICA<br />

In esclusiva su<br />

Articolo <strong>62</strong><br />

Francesco Pugliese,<br />

direttore generale Conad,<br />

Angel Sanchez, direttore<br />

generale Con<strong>serve</strong> Italia,<br />

Fabio Sordi, direttore<br />

acquisti e mercati Auchan<br />

Italia illustrano la loro<br />

posizione sul tema non<br />

nascondendo i problemi<br />

che potrebbero insorgere.<br />

Decreto stabilità<br />

<strong>Il</strong> presidente di<br />

Federdistribuzione,<br />

Giovanni Cobolli Gigli,<br />

s<strong>per</strong>a che con il tempo<br />

si possa evitare l’aumento<br />

dell’Iva. Vincenzo Tassinari,<br />

presidente Coop Italia,<br />

lamenta discrasia fra<br />

intenzioni di sviluppo<br />

e provvedimenti depressivi.<br />

Comunicazione, Selenella<br />

adotta nuovi codici<br />

Licensing verde?<br />

Ancora un bersaglio mancato<br />

La logistica evoluta<br />

spinge l’economia<br />

41<br />

43<br />

47<br />

F. Pugliese<br />

E. Cobolli Gigli<br />

illysofia<br />

L’obiettivo è di proporre<br />

il miglior caffè sul mercato,<br />

anche attraverso<br />

una costruttiva partnership<br />

tra idm-gdo. Per il caffè c’è<br />

carenza di prodotto:<br />

non si esclude un ulteriore<br />

aumento dei prezzi. A. <strong>Il</strong>ly<br />

Le interviste ai protagonisti<br />

di Consumer & Retail summit 2012<br />

#retail2012<br />

5 novembre 2012 7


8<br />

OSSERVATORIO<br />

<br />

<br />

di Gino Pagliuca<br />

a crisi fa solo danni limitati al<br />

comparto del “cura casa”, che registra<br />

un segno negativo contenuto:<br />

-1,2% a valore nell’anno terminante<br />

ad agosto 2012. Un risultato frutto<br />

di una riformulazione degli assortimenti<br />

dei retailer e delle strategie di acquisto<br />

da parte dei consumatori. <strong>Il</strong> dato è stato<br />

fornito nel tradizionale appuntamento<br />

con l’Osservatorio di Assocasa, nel corso<br />

del quale Nielsen ha presentato oltre ai<br />

dati di settore anche dati di scenario più<br />

complessivo, da cui traiamo i due grafici<br />

di questa pagina. I dati di mercato riconfermano<br />

la polarizzazione dei consumi sulle fasce<br />

“estreme”, con la tendenza a rivolgersi<br />

da un lato all’alta gamma, con gli specialisti<br />

della casa e i leader di mercato, segno della<br />

fiducia nel brand e nei prodotti innovativi, e<br />

dall’altro alla bassa gamma, con le promozioni<br />

e i discount, che continuano a crescere,<br />

segno invece della necessità di ridurre<br />

la spesa. Emerge comunque una maggiore<br />

IL COMPARTO CASA: LE PROMOZIONI<br />

Intensità delle promozioni nei Su<strong>per</strong>+I<strong>per</strong> – % vendite totali<br />

Grocery<br />

Food<br />

Drug<br />

Cura<br />

<strong>per</strong>sona<br />

A.T. ago 2011 A.T. ago 2012<br />

5 novembre 2012<br />

28,7<br />

29,3<br />

28,7<br />

29,5<br />

32,5<br />

32,3<br />

31,1<br />

31,5<br />

LA MARCA PRIVATA – TOTALE GROCERY<br />

Quota di vendita dei prodotti a marchio nella grande distribuzione<br />

Cura<br />

casa<br />

Dispo&<br />

Acces<br />

Bazar<br />

Pets<br />

10,4<br />

11,3<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*<br />

*Primo semestre<br />

12,6<br />

14,3<br />

14,8<br />

23,7<br />

23,7<br />

19,4<br />

20,0<br />

12,4<br />

12,7<br />

propensione alla selezione, sia in termini di<br />

tipologia di prodotti sia in termini di efficienza.<br />

E da questo versante non stupisce la<br />

crescita della marca privata, che nel primo<br />

semestre del 2012 ha raggiunto il 17,5% a<br />

valore sul totale Grocery (16,5% nel 2011).<br />

39,2<br />

37,9<br />

Fonte: ACNielsen Trade*Mis - I<strong>per</strong>+Su<strong>per</strong>+ Libero Servizio<br />

13,2<br />

14,1<br />

15,1<br />

15,7<br />

16,5<br />

17,5<br />

Fonte: ACNielsen Trade*Mis - I<strong>per</strong>+Su<strong>per</strong>+ Libero Servizio<br />

<br />

Per quanto infine concerne i vari comparti<br />

di cui si compone la cura casa, i detergenti<br />

registrano un -0,4%, con una crescita<br />

dei liquidi <strong>per</strong> lavatrice +5,6% inclusi i monodose<br />

liquidi, che compensano il calo<br />

delle polveri (-7,7%) e dei fini (-5,7%). In<br />

crescita anche i prodotti <strong>per</strong> lavastoviglie<br />

(+2,2%). I coadiuvanti del lavaggio registrano<br />

una flessione del -3,3%, con un<br />

-5,8% degli additivi, inclusi gli igienizzanti.<br />

Trend negativi <strong>per</strong> brillantanti (-3,3%) e<br />

ammorbidenti (-1,5%).<br />

I prodotti <strong>per</strong> la manutenzione (deodoranti<br />

<strong>per</strong> ambienti, pulitori <strong>per</strong> vetri, mobili,<br />

metalli ecc.) registrano una flessione del<br />

-4,9%, i curalavastoviglie segnano +1,4%<br />

e un deciso rialzo è riscontrabile anche<br />

nei decalcificanti <strong>per</strong> lavatrice (+6,8). I disgorganti<br />

e i prodotti <strong>per</strong> fosse biologiche<br />

segnano +1,7% e i coloranti <strong>per</strong> tessuti<br />

+0,4%. In calo i deodoranti e il cura auto.<br />

<strong>Il</strong> comparto dei disinfestanti, e insetticidi,<br />

invece, segna +7,7%, trainato da insettorepellenti<br />

e dopo puntura (+18,3%) e insetticidi<br />

<strong>per</strong> elettroemanatori (+10,5%).•


di Gino Pagliuca<br />

910 mio<br />

fatturato elettronica<br />

di consumo<br />

II trim 2012<br />

830 mio<br />

fatturato<br />

telefonia<br />

II trim 2012<br />

765 mio<br />

fatturato<br />

informatica<br />

II trim 2012<br />

itorna ad affacciarsi, timido, un<br />

segno più nel mercato dell’elettronica<br />

di consumo. Si tratta<br />

dello 0,2% che sintetizza i risultati<br />

del secondo trimestre del 2012. Certo<br />

il numero andrebbe depurato dall’inflazione<br />

e quindi indica il <strong>per</strong>manere di<br />

una congiuntura debole, ma comunque<br />

si tratta del primo dato positivo dal 2010.<br />

Timido recu<strong>per</strong>o nel secondo trimestre<br />

2012 <strong>per</strong> il mercato italiano della tecnologia<br />

di consumo. Analizzando i diversi<br />

settori, si segnala il buon andamento<br />

della telefonia ed il ritorno in territorio<br />

positivo <strong>per</strong> mercati importanti come<br />

l’informatica e l’elettronica di consumo.<br />

Trend negativi <strong>per</strong> tutti gli altri settori, nonostante<br />

qualche buona <strong>per</strong>formance a<br />

livello di singoli prodotti. È quanto emerge<br />

da una indagine di GfK Temax Italia,<br />

che nel primo semestre 2012 attribuisce<br />

un valore al mercato italiano di 8,2 miliardi<br />

di euro.<br />

La telefonia si conferma traino del mer-<br />

Gli italiani sono attenti al brand dell’apparecchio televisivo. E tra i brand ora c’è in lizza anche Uppleva di Ikea<br />

OSSERVATORIO<br />

cato (+19,2%) con gli smartphone che<br />

su<strong>per</strong>ano i telefoni tradizionali. Incoraggianti<br />

le <strong>per</strong>formance di informatica<br />

(+1,4% a 765 milioni di euro) ed elettronica<br />

di consumo (+0,9% ), grazie soprattutto<br />

alle <strong>per</strong>formance positive di tv<br />

e set-top-box. Segno meno <strong>per</strong> piccoli<br />

elettrodomestici e home comfort (-3,9%),<br />

fotografia (-6,7%), grandi elettrodomestici<br />

(-8,5%) ed office equipment (-10,0%).<br />

<br />

Ai dati quantitativi di Gfk accompagniamo<br />

<strong>per</strong> questa breve analisi sul mercato i risultati<br />

di un’interessante ricerca condotta<br />

da Edelman Berland <strong>per</strong> conto di Bose<br />

sugli home theatre. In tutta Europa, la tivù<br />

raccoglie il 69% dei consensi, italiani<br />

e tedeschi sono quelli che più guardano<br />

film in televisione (rispettivamente 87% e<br />

86% degli intervistati).<br />

Per quanto riguarda ciò che gli italiani<br />

cercano in un apparecchio televisivo al<br />

momento dell’acquisto, il nostro Paese si<br />

dimostra sensibile alla qualità dell’immagine<br />

(87% degli intervistati, nella media<br />

europea) e, più degli altri, al brand dell’apparecchio<br />

(25% vs 15%). Un altro fattore<br />

importante è l’importanza del suono: se il<br />

56% degli intervistati ha dichiarato che la<br />

prima cosa che ricorda di un film “iconico”<br />

è una scena (56%), il 17% riconosce un<br />

film da una battuta e il 20% (<strong>per</strong>centuale<br />

che in Italia sale al 31%) afferma di poterlo<br />

riconoscere dalla colonna sonora.<br />

Dalla ricerca emerge <strong>per</strong>ò anche un dato<br />

che sottolinea come, nonostante l’importanza<br />

data al suono, appena il 26% degli<br />

intervistati possieda un sistema home cinema.<br />

Questo è imputabile a mancanza<br />

di spazi (23%) e costi (25%), ma anche<br />

le difficoltà che spesso si incontrano<br />

nell’installazione.•<br />

5 novembre 2012 9


10<br />

OSSERVATORIO_ il paniere prezzi<br />

<br />

<br />

a cura di Lu. Ca.<br />

5 novembre 2012<br />

Ribasso consistente del paniere delle marche<br />

di I<strong>per</strong>, La grande i (-8,6%), grazie anche<br />

alle numerose offerte speciali presenti (12<br />

prodotti contro i cinque dello scorso anno).<br />

Rimane quasi invariata la marca privata<br />

(+0,8%), mentre i primi prezzi registrano<br />

un sia pure lieve ribasso (-1,4%); aumenta<br />

invece il paniere del discount In’s (+2,9%).<br />

Dei 160 prezzi rilevati, 54 sono in aumento<br />

(il 34%), 41 in ribasso (26%) e 65 invariati<br />

(60%). Da osservare che nelle marche prevalgono<br />

i ribassi, mentre negli altri panieri il<br />

maggior numero è quello dei prezzi rimasti<br />

invariati.•<br />

Private label Primo prezzo<br />

prodotto marca euro var euro var euro var euro var<br />

latte UHT p.s. lt 1 Parmalat 0,89 ▼ 0,95 ▲ 0,58 ■ 0,55 ▼<br />

yogurt frutta 125 g cadauno Yomo 0,70 ▲ 0,36 ▼ 0,23 ■ 0,22 ■<br />

mozzarella 125 g cadauna S. Lucia 1,25 ■ 0,75 ■ 0,59 ▲ 0,65 ■<br />

formaggio grattugiato 100 g mix Biraghi 1,46 ▲ 1,39 ▲ 0,70 ▼ 0,99 ▲<br />

burro 250 g Prealpi 2,71 ▼ 1,89 ▲ 1,59 ▲ 1,15 ▼<br />

tortelloni ricotta e spinaci 250 g Rana 2,35 ▼ 2,19 ▲ 0,64 ▲ 0,80 ■<br />

cracker 500 g Mulino Bianco 1,28 ▼ 1,15 ■ 0,79 ▲ 0,92 ▲<br />

pasta 1 kg Barilla 0,93 ▼ 1,05 ■ 0,65 ▲ 0,69 ▼<br />

riso arborio 1 kg Gallo 3,75 ▲ 1,99 ▼ 1,25 ▼ 1,39 ▲<br />

pomodori pelati 400 g lordo Cirio 1,33 ▲ 0,59 ■ 0,38 ■ 0,39 ■<br />

passata di pomodoro bottiglia 700 g Pummarò 0,79 ▲ 0,99 ▲ 0,49 ■ 0,55 ■<br />

polpa di pomodoro 400 g cad. Derica 0,98 ■ 0,57 ▲ 0,39 ■ 0,39 ■<br />

fagioli borlotti scatola 400 g lordo cadauna Valfrutta 0,77 ▼ 0,50 ■ 0,29 ■ 0,29 ■<br />

piselli medi scatola 400 g lordo cadauna Valfrutta 0,82 ▲ 0,65 ■ 0,34 ■ 0,49 ■<br />

tonno all'olio d'oliva 160 g Rio Mare 2,00 ▲ 1,70 ▲ 0,98 ■ 0,99 ■<br />

olio extra vergine 1 lt Carapelli 3,99 ▼ 4,50 ■ 2,89 ▼ 2,99 ■<br />

olio di mais 1 lt Maya 2,39 ▲ 2,10 ■ 1,38 ▼ 1,49 ▲<br />

olio di semi vari 1 lt Olita 1,84 ▼ 1,95 ■ 1,<strong>24</strong> ▲ 1,29 ▲<br />

biscotti frollini 800 g Mulino Bianco 2,50 ▼ 2,50 ▲ 0,91 ■ 0,87 ▲<br />

merendine croissant lisci 400 g Mulino Bianco 2,33 ▼ 1,85 ▼ 1,49 ■ 1,59 ▲<br />

cioccolato tavolette 100 g Milka 1,35 ▲ 0,99 ▼ 0,55 ▲ 0,45 ■<br />

confettura albicocca 400 g Santa Rosa 1,66 ▼ 2,11 ▲ 0,99 ▼ 1,15 ▲<br />

caffè 250 g miscela classica cadauno Splendid 1,50 ▼ 2,25 ▼ 1,29 ▲ 0,85 ■<br />

minestrone surgelato 1 kg Findus 2,59 ▼ 1,75 ▼ 1,47 ■ 1,39 ■<br />

spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 3,54 ▲ 1,90 ▼ 1,47 ■ 1,39 ■<br />

pizza margherita surgelata 600 g Bella Napoli 4,54 ▲ 3,55 ■ 1,98 ■ 1,99 ■<br />

acqua minerale naturale 1,5 lt Ferrarelle 0,44 ▲ 0,30 ■ 0,13 ■ 0,13 ■<br />

cola 1,5 lt Coca Cola 1,11 ▼ 0,99 ▲ 0,35 ▲ 0,47 ▲<br />

succo arance 1 lt Santal 1,15 ▲ 1,30 ■ 0,98 ▲ 0,91 ▼<br />

vino brik 1 lt - 10° Ronco 1,69 ▲ 0,99 ▼ 0,78 ▲ 0,89 ▲<br />

cibo <strong>per</strong> gatti 400 g caduno Kitekat 0,83 ▲ 0,65 ■ 0,39 ■ 0,39 ■<br />

cibo <strong>per</strong> cani 1.250 g cadauno Pedigree 1,98 ▼ 1,40 ▲ 0,89 ■ 0,95 ■<br />

candeggina 2,5 lt Ace 1,60 ■ 1,38 ▲ 0,68 ■ 0,69 ■<br />

detersivo liquido 30 lavaggi Dash 5,86 ▼ 4,90 ▲ 2,79 ■ 3,59 ■<br />

ammorbidente 2 lt Coccolino 1,45 ▼ 1,85 ■ 0,79 ■ 0,99 ■<br />

detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 ■ 1,45 ▲ 0,70 ■ 0,71 ■<br />

detergente casa 1,5 lt Aiax 1,92 ▲ 1,45 ▼ 0,98 ▼ 0,99 ■<br />

carta igienica x 10 rotoli Scottex 4,04 ▲ 2,92 ▲ 1,39 ▼ 1,55 ■<br />

asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,77 ▼ 1,73 ▲ 1,28 ▼ 1,19 ▼<br />

pellicola metri 30 Domopak 1,60 ▼ 0,94 ■ 0,59 ■ 0,79 ■<br />

Totale paniere<br />

differenza assoluta<br />

differenza %<br />

Indice di convenienza (marca = 100)<br />

paniere 10/12/2011<br />

differenza<br />

Euro<br />

%<br />

prezzi diversi <br />

numero offerte speciali<br />

differenza 2011<br />

79,16<br />

100<br />

86,57<br />

-7,41<br />

-8,6<br />

17/19/4<br />

12<br />

5<br />

64,42<br />

14,74<br />

18,<strong>62</strong><br />

81,38<br />

63,88<br />

0,54<br />

0,8<br />

16/9/15<br />

0<br />

3<br />

I prezzi sono riferiti ad <strong>unità</strong> di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non fosse possibile, sono stati parametrati alle <strong>unità</strong> di misura del<br />

prodotto di base. A tutti i prodotti, anche se non presenti nell’offerta della singola insegna, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento.<br />

Si è inoltre tenuto conto dei prezzi promozionali.<br />

Prezzo aumentato Prezzo diminuito Prezzo invariato Offerte speciali Prezzo mancante (attribuito)<br />

38,26<br />

40,90<br />

51,67<br />

48,33<br />

38,80<br />

-0,54<br />

-1,4<br />

11/8/21<br />

0<br />

0<br />

40,14<br />

39,02<br />

49,29<br />

50,71<br />

39,02<br />

1,12<br />

2,9<br />

10/5/25<br />

1<br />

0<br />

Rilevazioni del 3 ottobre 2012 presso<br />

l’i<strong>per</strong>mercato I<strong>per</strong> di Rozzano (Mi)<br />

ed il discount IN’s di Corsico (Mi)


12<br />

OSSERVATORIO _ immobiliare<br />

<br />

<br />

di Gino Pagliuca<br />

el terzo trimestre l’andamento<br />

del mercato immobiliare, che ha<br />

come protagonisti gli investitori<br />

istituzionali (fondi immobiliari e<br />

fondi pensione, insegne, banche, assicurazioni,<br />

ecc), ha segnato il passo, ma meno<br />

di quanto fosse lecito paventare. Stanno<br />

scappando gli stranieri, anche se la transazione<br />

più rilevante del trimestre è quella<br />

con cui Central Retail, il gruppo thailandese<br />

che ha acquisito nel 2011 il controllo<br />

delle attivita commerciali de La Rinascente<br />

(vedi intervista alle pagine 16-17, ndr)ha<br />

comprato da Prelios un palazzo delle centralissima<br />

via del Tritone, dove avrà sede il<br />

nuovo department store romano.<br />

<br />

I dati, che riportiamo <strong>per</strong> sintesi in tabella,<br />

sono rilevati da Luca Zaffaroni<br />

<strong>per</strong> Qi-Quotidiano immobiliare, e sono<br />

accorpati considerando o<strong>per</strong>azioni riguardanti<br />

acquisto/vendita di immobili<br />

o partecipazione (totalitaria o parziale,<br />

in veicoli societari la cui attività esclusiva<br />

è la detenzione di immobili), quando<br />

vi è l’evidenza della sottoscrizione di<br />

contratti definitivi, o contratti preliminari<br />

<strong>Il</strong> palazzo<br />

di via<br />

del Tritone<br />

a Roma<br />

acquisito<br />

da Central<br />

Retail dove<br />

avrà sede<br />

la Rinascente<br />

5 novembre 2012<br />

IL MERCATO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI<br />

Elaborazione su contratti di compravendita, o preliminari di vendita conclusi<br />

valori gennaio-settembre 2012 valori luglio-settembre 2012<br />

valori variazione valori variazione<br />

Uffici 399.700 -56,9% 109.850 -49%<br />

Commerciale 772.670 -44,6% 174.795 -69%<br />

Industriale 14.800 -68,2% 14.800 -60%<br />

Alberghiero 863.000 741,1% 30.000 -<br />

Portafogli misti 344.174 3341,7% 228.750 -<br />

Totale 2.400.744 -5,5% 558.195 -32%<br />

vincolanti. Nel terzo trimestre sono state<br />

registrate transazioni <strong>per</strong> totali 558 mln<br />

di euro (-32% rispetto allo stesso <strong>per</strong>iodo<br />

del 2011 e -34% rispetto al trimestre<br />

precedente del 2012). <strong>Il</strong> totale dei primi<br />

tre trimestri dell’anno è di 2.477,2 mln di<br />

euro, con un calo del 5,5% rispetto allo<br />

stesso <strong>per</strong>iodo del 2011.<br />

<br />

Disaggregando i dati a seconda dei comparti<br />

immobiliari cui si riferiscono i deal,<br />

si nota che il retail vale il 31% del totale,<br />

gli uffici il 19,7% e la destinazione mista<br />

Fonte: elaborazione su dati Qi – Luca Zaffaroni<br />

il 41% con oltre 228 mln di euro. Centro<br />

Italia (50%) e Nord (49,5%) si spartiscono<br />

la torta degli investimenti, con Lazio<br />

(44% a <strong>24</strong>5,2 mln di euro) e Lombardia<br />

(28% a 154 mln di euro) su tutte le altre<br />

regioni. Milano e Roma con gli asset core<br />

e le opport<strong>unità</strong> di pregio sul mercato la<br />

fanno ancora da padroni.<br />

<br />

<strong>Il</strong> numero delle transazioni nel trimestre<br />

è salito a 19 dalle 11 del trimestre precedente<br />

ed è su<strong>per</strong>iore pure alle 14 transazioni<br />

dello stesso trimestre 2011, ma<br />

inferiore alle 27 del primo trimestre. In<br />

media le transazioni valgono 29,4 mln<br />

di euro, in forte calo rispetto alla media<br />

di 76,7 mln di euro del secondo trimestre.<br />

La hit parade trimestrale, come<br />

abbiamo visto, è guidata dall’acquisizione<br />

dell’immobile romano da parte di<br />

Central Retail. Segue l’o<strong>per</strong>azione della<br />

Stazione Tiburtina sempre a Roma da<br />

parte di Bnp Paribas RE, che ha comprato<br />

da RFI <strong>per</strong> 73,2 mln di euro, e dal<br />

deal che ha portato all’acquisizione di<br />

un palazzo in via Santa Maria Beltrade<br />

a Milano da parte di Carlyle <strong>per</strong> un totale<br />

di 63 milioni di euro.•


14<br />

OSSERVATORIO_ faccia a faccia<br />

<strong>Il</strong> parere di Consorzio C3 e San Carlo Gruppo Alimentare Spa<br />

<br />

<br />

DISTRIBUZIONE<br />

Eugenio<br />

Morlacchi,<br />

direttore<br />

commerciale<br />

Consorzio C3<br />

e l’attenzione alle specifiche<br />

esigenze della territorialità<br />

contraddistinguono l’o<strong>per</strong>ato di<br />

innovazione<br />

Consorzio C3 e San Carlo, come<br />

spiegano Eugenio Morlacchi e Fabio Bolsi,<br />

rispettivamente direttore commerciale e direttore<br />

marketing delle due aziende.<br />

Localismo e territorialità: come influenzano<br />

gli assortimenti?<br />

Morlacchi - Consorzio C3 fa del proprio territorialismo<br />

un autentico cavallo di battaglia.<br />

Non a caso i nostri associati sono storicamente<br />

radicati nel territorio di competenza e<br />

qualcuno anche leader di quota di mercato,<br />

come l’I<strong>per</strong>Cidac di Aosta. Gli assortimenti<br />

sono sicuramente controllati e considerati<br />

proprio in funzione delle esigenze del territorio.<br />

Credo che l’esigenza della territorialità e<br />

del localismo siano comunque una necessità<br />

di tutti i distributori presenti sul territorio.<br />

Bolsi - Tralasciando la patatina classica, e<br />

riferendoci a snack più particolari, il consumo<br />

può variare anche in funzione di una<br />

logica territoriale. Per esempio, San Carlo<br />

Rodeo sono delle polentine che mostrano<br />

rotazioni sopra media nelle zone in cui<br />

il consumo di polenta è più alto. Un altro<br />

esempio è quello delle patatine con sapori.<br />

5 novembre 2012<br />

INDUSTRIA<br />

a cura di Barbara Trigari<br />

Fabio Bolsi,<br />

direttore mktg<br />

San Carlo Gruppo<br />

Alimentare Spa,<br />

Gruppo Unichips<br />

In generale, più ci si sposta verso Sud più i<br />

sapori piccanti incontrano fasce di consumo<br />

più ampie. La composizione di un assortimento<br />

ottimale deve <strong>per</strong>tanto considerare<br />

questo aspetto.<br />

Business model <strong>per</strong> le pmi/d.o., quali le<br />

coordinate?<br />

Morlacchi - <strong>Il</strong> nostro gruppo ha da pochissimo<br />

tempo approcciato un’estensione di<br />

prodotti a marchio linea premium. Siamo<br />

agli inizi e stiamo valutando attentamente<br />

ogni categoria da affrontare. Inizialmente è<br />

volontà del gruppo di lavoro, composto da<br />

Alessandro Maiorana, Federico Rossetto e<br />

Luca Rossetto, coordinati dal nostro funzionario<br />

di sede, Sara Fabris, approntare le<br />

categorie della semola grano duro trafilata<br />

al bronzo nei formati tipici speciali, l’aceto<br />

balsamico e i tipici IGP (zampone Modena).<br />

Bolsi - <strong>Il</strong> tema è molto complesso. San Carlo,<br />

marca leader negli snack, ha un posizionamento<br />

premium e soddisfa tutti i target,<br />

facendo leva sulla grande qualità dei propri<br />

prodotti, sui più alti investimenti di marketing<br />

nella categoria, sulla ricchezza del suo<br />

portafoglio, e su un modello distributivo<br />

centrato sul servizio a punto di vendita, tanto<br />

qualitativo (esposizione) quanto capillare<br />

(numerica). San Carlo continua a investire<br />

nel marchio e nella qualità dei propri prodotti,<br />

oltre che ad affrontare una grande complessità<br />

produttiva e logistica in un mercato<br />

che continua a premiarci.<br />

Sostenibilità: come incide sulle vostre<br />

strategie?<br />

Morlacchi - Ad oggi, i nostri associati si<br />

stanno mobilitando su tutti i fronti. Noi da<br />

sede, come centrale, promuoviamo la ricerca<br />

di confezioni e imballaggi a basso<br />

impatto ambientale, soprattutto <strong>per</strong> i nostri<br />

prodotti a marchio. Questo con lo studio di<br />

materiali eco-compatibili e con l’utilizzo di<br />

ridottissimi volumi degli imballi stessi.<br />

Bolsi - È un fronte piuttosto variegato.<br />

Innanzitutto, i nostri imballaggi primari<br />

e secondari sono ridotti all’essenziale. In<br />

relazione a packaging e materie prime ci<br />

approvvigioniamo in Paesi in cui non è possibile<br />

sfruttare il lavoro minorile. Selezioniamo<br />

fornitori che impiegano scarti biologici<br />

<strong>per</strong> produrre biogas e ci assicuriamo che<br />

essi non sfruttino le piantagioni in modo<br />

intensivo.<br />

Qual è la propensione delle pmi allo sviluppo<br />

di nuovi prodotti/servizi?<br />

Morlacchi - La nostra sede è sempre attenta<br />

a <strong>per</strong>cepire nuove <strong>soluzioni</strong> che la<br />

tecnologia ci consente, <strong>per</strong> economizzare<br />

e <strong>per</strong> proporre <strong>soluzioni</strong> che <strong>per</strong>mettano di<br />

rispettare l’ambiente generando risparmi<br />

energetici. Non ultima la sede centrale, che<br />

è stata realizzata utilizzando innovative tecnologie<br />

d’isolamento termico ed apparecchi<br />

d’illuminazione di ultima generazione.<br />

Bolsi - Qualche volta si tende a confondere<br />

la vera innovazione con semplici estensioni<br />

di linea. Nel 2009 San Carlo, dopo anni di<br />

ricerche, ha significativamente migliorato<br />

la qualità delle proprie patatine, rivoluzionando<br />

il proprio modo di o<strong>per</strong>are lungo<br />

tutta la filiera, e in particolare brevettando<br />

Sanoil, una cottura innovativa e ideale<br />

realizzata con un’accurata selezione di olii<br />

vegetali. Grazie a questa innovazione di<br />

prodotto e di processo le nostre patatine<br />

sono oggi più leggere, croccanti, gustose e<br />

dorate. L’innovazione è fondamentale, ma<br />

non deve essere intesa in chiave speculativa,<br />

soprattutto in uno scenario in cui<br />

gli scaffali sono già affollati; deve invece<br />

rispondere in modo tangibile ed essenziale<br />

a un consumatore sempre più esigente e<br />

selettivo.•


tel. 02 9039251 - info@dibevit.com - www.dibevit.it - www.beviresponsabile.it


16<br />

INTERVISTA<br />

<br />

<br />

Vittorio Radice, vicepresidente di La Rinascente, incontrato durante<br />

il Consumer & Retail Summit 2012, racconta il futuro<br />

del gruppo a un anno dall’acquisizione da parte di Central Retail<br />

di Cristina Lazzati<br />

Chi è<br />

Nel retail inizia con<br />

Habitat in Uk, poi<br />

Selfridges, un anno<br />

con M&S. Dal 2005<br />

è in Rinascente.<br />

5 novembre 2012<br />

on è facile incrociare le agende con<br />

Vittorio Radice, uno dei manager<br />

più internazionali del retail nostrano.<br />

Radice italiano lo è di nascita,<br />

ma, aldilà del suo domicilio londinese e degli<br />

uffici centrali di Rinascente, a Milano, il<br />

suo luogo di lavoro viaggia su parecchi fusi<br />

orari, soprattutto da quando il gruppo fa i<br />

conti con la famiglia Chirathivat, proprietaria<br />

di Central Group, di cui Central Retail è<br />

la parte più importante. I Chirathivat hanno,<br />

di fatto, interessi in tutti, o quasi, i rami del<br />

commercio; forse mancava l’alto di gamma<br />

e <strong>per</strong> averlo si sono affacciati in Europa acquisendo,<br />

<strong>per</strong> 260 milioni di euro, gli 11 punti<br />

di vendita di Rinascente. “In realtà, hanno<br />

acquisito un modo di fare retail proprio di<br />

Rinascente -spiega Vittorio Radice, passato<br />

recentemente da ruolo di Amministratore<br />

Delegato a quello di Vice Presidente-. L’82%<br />

di chi passa sul marciapiede in piazza Duomo<br />

fa ricreazione. Gli store questo devono


offrire. È l’ex<strong>per</strong>ience che Rinascente propone<br />

al cliente, la capacità di stupirlo, quella<br />

di cambiare pelle in continuazione. Proprio<br />

questo è il segreto di Rinascente”.<br />

Rinascente Duomo ha fatturato nel 2010<br />

16.600 euro al mq, un miracolo, soprattutto<br />

di questi tempi. Qual è la ricetta?<br />

Rinascente Duomo è passata da un fatturato<br />

di 100 mio euro nel 2005 a 300<br />

del 2012, con 8,8 mio visitatori l’anno. Gli<br />

stessi del Louvre. Negli ultimi anni, i grandi<br />

magazzini sono completamente cambiati.<br />

Non sono più alla ricerca della guerra con<br />

gli specialisti, ma hanno cercato un’altra<br />

strada, quella propria dei grandi magazzini:<br />

offrire sì prodotti, ma anche un caffè,<br />

intrattenere i clienti e soprattutto spendere<br />

del tempo alla ricerca di es<strong>per</strong>ienze nuove<br />

da mettere in scena. Ciò ha fatto sì che<br />

questa formula distributiva risentisse della<br />

crisi, ma non in maniera forte, come, invece,<br />

è successo <strong>per</strong> le catene specializzate.<br />

Soddisfatti, quindi?<br />

Abbiamo ancora tante cose da fare: gli ingredienti<br />

del grande magazzino cambiano<br />

continuamente; dopo cinque anni, le proposte<br />

vanno riammodernate e rinnovate<br />

<strong>per</strong> mantenere feeling con il consumatore<br />

e continuare a stupirlo.<br />

<strong>Il</strong> chief executive of Central Retail, Tos<br />

Chirathivat, ha dichiarato che è interessato<br />

all’Europa, dove “i prezzi sono molto<br />

interessanti”. Su quali città puntate?<br />

Ci stiamo concentrando sulle città turistiche,<br />

<strong>per</strong>ché sono quelle che danno più soddisfazione<br />

in termini di flusso di <strong>per</strong>sone: penso a<br />

Parigi, Londra, Mosca. Non necessariamente<br />

con il brand Rinascente, che è sinonimo di<br />

Milano, mentre noi esporteremmo un modo<br />

di fare retail che declini lo spirito della città<br />

nel suo negozio. Non ci interessa replicare lo<br />

spirito meneghino a Parigi o a Londra, ma,<br />

piuttosto, identificarci con il landmark locale.<br />

Possiamo sa<strong>per</strong>e quali sono questi<br />

landmark?<br />

Ovviamente no. Le basti pensare a città turistiche<br />

che hanno grandi magazzini dal gran<br />

nome, ma un po’ appannati.<br />

Qualche idea l’avrei ... ma passiamo<br />

all’Italia: state lavorando su Roma e<br />

Venezia. A che punto sono questi progetti?<br />

Roma aprirà nel 2015 (via Del Tritone),<br />

così come stiamo lavorando su Firenze. A<br />

Milano, rifaremo lo spazio Annex, di fianco<br />

a via Santa Radegonda. Per Venezia, siamo<br />

ancora agli inizi: abbiamo opzionato<br />

il Fondaco dei Tedeschi (proprietà della<br />

famiglia Benetton), un luogo molto bello,<br />

che è stato massacrato architettonicamente<br />

durante l’era fascista e poi utilizzato<br />

come uffici delle poste e, da qualche<br />

anno, in disuso. <strong>Il</strong> progetto di Rem Koolhaas<br />

(presentato durante la Biennale<br />

di Architettura del 2010) prevede una ristrutturazione<br />

importante, la creazione di<br />

uno spazio dedicato allo spettacolo, che<br />

si leghi a doppio filo a Venezia, città del<br />

cinema, con il suo Festival, città di teatro,<br />

con La Fenice, e, ovviamente, città d’arte.<br />

il 20% del mio<br />

fatturato<br />

lo faccio di<br />

domenica<br />

<strong>per</strong>ché dovrei<br />

chiudere?<br />

<strong>Il</strong> progetto sembrerebbe abbastanza<br />

avanzato.<br />

Questo è il problema di lavorare in Italia:<br />

l’avanzamento dei lavori dipende da talmente<br />

tante pratiche burocratiche, difficilmente<br />

valutabili, da rendere impossibile<br />

fare alcuna previsione. Le faccio un<br />

esempio: al momento, siamo fermi alle<br />

scale mobili, non ci danno il <strong>per</strong>messo!<br />

Come è possibile arrivare al quinto piano<br />

senza fare la scale? 10.000 metri quadrati<br />

di grande magazzino senza accessi<br />

facilitati? E poi, il progetto prevedeva anche<br />

una magnifica terrazza sul tetto, ma<br />

credo sarà difficile realizzarla appieno,<br />

<strong>per</strong>ché, malgrado sia stata fatta nella<br />

precedente ristrutturazione una colata di<br />

cemento sopra i tetti originali e malgrado<br />

l’impossibilità di restituirli al Fondaco,<br />

INTERVISTA<br />

sembrerebbe che quella terrazza debba<br />

rimanere così com’è. Le nostre previsioni<br />

pensano ad un passaggio di circa quattro<br />

milioni di <strong>per</strong>sone, venti volte quello<br />

che raccoglie Palazzo Ducale, un servizio<br />

<strong>per</strong> una città che, in quasi tutti i <strong>per</strong>iodi<br />

dell’anno, ha strade invase dai turisti e<br />

pochissimo spazio al chiuso dove accoglierli.<br />

Anzi, le dirò di più: sono disposto<br />

a rifondere la città, se non entrano almeno<br />

tre milioni di <strong>per</strong>sone. Questi pochi<br />

esempi, ma ce ne sarebbero molti altri,<br />

parlano da soli e spiegano il <strong>per</strong>ché, oggi,<br />

qui da noi in Italia, le aziende straniere<br />

siano poco disposte ad investire.<br />

Chiarissimo. Perché l’Italia a sua volta<br />

non esporta retail?<br />

Perché da noi non c’è una scuola di retail.<br />

Non esiste un modo italiano di fare<br />

retail, non si inventa nulla, al massimo<br />

si copia qua e là.<br />

Quali sono, a suo parere, i motivi di<br />

questa mancanza?<br />

In parte, quelli elencati sopra: la difficoltà<br />

in Italia ad aprire punti di vendita, in<br />

parte <strong>per</strong>ché gli italiani strutturalmente<br />

sono bravissimi a creare, oggetti, arte<br />

design, ma pessimi nel venderli. Pensiamo<br />

alla mancanza della figura del merchandiser,<br />

ritenuta quasi una velleità:<br />

nei miei negozi, il merchandiser è quello<br />

che pianifica ogni minimo particolare,<br />

che guarda lo scaffale e lo “pesa”, bilancia<br />

la scala prezzi, in sintesi: mi fa<br />

guadagnare quello che un buyer mi fa<br />

spendere.<br />

Cambiamo argomento. Lei si è trovato<br />

a lavorare con una società che sta<br />

dall’altra parte del mondo. Come avete<br />

vissuto il cambiamento?<br />

Non ne farei una questione di nazionalità:<br />

prima a possederci era un fondo, privo,<br />

quindi, di connotazioni geografiche; oggi<br />

è un retailer, grande, lontano, ma che da<br />

sessant’anni fa questo lavoro e che non<br />

ha nessuna fretta di venderci. Una filosofia<br />

diversa, quindi, che lascia a<strong>per</strong>ti spazi<br />

alla crescita e agli investimenti. Non un<br />

limite. Anzi.•<br />

5 novembre 2012 17


18<br />

COVER STORY<br />

<br />

<br />

Fra gli effetti, più<br />

o meno immediati,<br />

dell’art. <strong>62</strong>, industria<br />

e distribuzione<br />

prevedono<br />

una graduale<br />

“nettizzazione”<br />

dei contratti.<br />

Questo, almeno,<br />

è l’auspicio della gdo<br />

5 novembre 2012<br />

FRANCESCO PUGLIESE,<br />

direttore generale Conad<br />

di Roberto Pacifico<br />

n questo tormentato 2012 il non<br />

meno bersagliato <strong>articolo</strong> <strong>62</strong> è<br />

divenuto, nella pubblicistica della<br />

stampa settoriale, un argomento<br />

che potremmo definire, <strong>per</strong> usare<br />

un’espressione cara agli amici internettiani,<br />

“most clicked on”, <strong>per</strong> il quale, fra<br />

la pur ampia e variegata messe di provvedimenti<br />

del Governo Monti, non esiste<br />

atto legislativo e normativo assurto a<br />

una tale rinomanza mediatica. Insomma,<br />

non ci stupiremmo di vederlo presto<br />

sulle magliette di una band musicale.<br />

Uscendo dai confini tecnici (<strong>per</strong> i quali<br />

si rimanda al box di pagina 22) della<br />

definizione e del <strong>per</strong>imetro d’intervento,<br />

FABIO SORDI,<br />

direttore acquisti e mercati Auchan Italia<br />

gli effetti dell’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> creeranno difficoltà<br />

notevoli (<strong>per</strong> non dire esiziali) ad<br />

almeno il 35% delle imprese distributive<br />

italiane, stando a una valutazione che<br />

Francesco Pugliese, direttore generale<br />

di Conad, basa su stime Mediobanca<br />

legate al grado di indebitamento delle<br />

imprese distributive. Riducendosi la<br />

massa del circolante, molte aziende<br />

saranno costrette a indebitarsi con le<br />

banche, e questo determinerà la chiusura<br />

o il fallimento di non poche imprese<br />

commerciali.<br />

Nata <strong>per</strong> venire incontro alle esigenze<br />

della piccola e media produzione agroalimentare,<br />

la legge ha finito -è l’opinio-


ANGEL SANCHEZ,<br />

direttore generale Con<strong>serve</strong> Italia<br />

ne di Coop e Conad e della distribuzione<br />

nel suo complesso –<strong>per</strong> avvantaggiare<br />

le multinazionali, che meno di tutti avevano<br />

bisogno di questo beneficio.<br />

L’impatto negativo sul sistema distributivo<br />

è stato stimato di recente da Coop<br />

in sei miliardi di euro. L’aspetto finanziario<br />

non è <strong>per</strong>ò l’unico a rendere interessante<br />

l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> nelle sue implicazioni<br />

sul sistema idm-gdo: né vogliamo entrare<br />

nel merito di un giudizio -positivo o<br />

negativo che sia- su un provvedimento<br />

legislativo che mira a regolamentare un<br />

ambito -quello dei termini di pagamento-<br />

sul quale i francesi, tanto <strong>per</strong> fare<br />

un esempio, avevano già posto precisi<br />

paletti prima di noi, esattamente come<br />

avevano fatto con il sottocosto (vedi lois<br />

Galland e Dutreil).<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>, e qui risiede,a nostro parere,<br />

l’interesse maggiore, riporta sotto<br />

i riflettori della cronaca l’assai dibattuta<br />

querelle del listino e del fuori fattura,<br />

che a sua volta rimanda a due fronti<br />

-contrapposti- nella filosofia della negoziazione:<br />

da un lato, la distribuzione che<br />

vorrebbe semplificare la contrattazione<br />

passando a una prassi molto vicina a<br />

COVER STORY<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

DANIELE<br />

BRAGAGLIA,<br />

amministratore<br />

delegato Eridania<br />

ridania lavora con un portafoglio prodotti<br />

che include referenze tipicamente<br />

commodity, quindi senza particolari esigenze<br />

di trade investment, ma anche, come<br />

precisa alla fine di questa intervista Daniele<br />

Bragaglia, prodotti con livelli di “back<br />

margin” in linea con i prodotti Lcc più “eyecatching”.<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> cambierà la contrattazione<br />

idm-gdo?<br />

Secondo noi sarà un’opport<strong>unità</strong> <strong>per</strong> una<br />

revisione strategica dei contratti finalizzata<br />

a migliorare i livelli di “pay-for-<strong>per</strong>formance”,<br />

ad aumentare l’efficienza di tutta la supply<br />

chain con possibilità di recu<strong>per</strong>i da investire <strong>per</strong> lo sviluppo dei consumi<br />

in generale a tutto vantaggio dei player più efficienti e solidi sul piano<br />

patrimoniale.<br />

Che cosa succederà in concreto a livello di contratto e listino?<br />

In termini di flussi di cassa, tra quello che la distribuzione <strong>per</strong>de pagando<br />

prima, ma guadagnerà mettendo in fattura molti sconti di secondo livello,<br />

non vi saranno grandi differenze <strong>per</strong> noi che o<strong>per</strong>iamo in prodotti “shelf<br />

stable” e quindi non prevediamo dinamiche inflattive.<br />

S<strong>per</strong>iamo <strong>per</strong>ò che lo sforzo comune di rimodulare i contratti rilanci<br />

una politica contrattuale/negoziale basata sul “pay-for-<strong>per</strong>formance”.<br />

Per esempio, sconti effettivamente correlati alla efficienza reale<br />

della logistica; premialità legate ai risultati della categoria e alla sua<br />

ottimizzazione; promozioni e/o sconti di secondo livello basati su obiettivi<br />

di consumer marketing; scontistiche proporzionali all’out-of-stock<br />

I consumatori ci guadagano?<br />

Zucchero e dolcificanti sono una categoria matura, legata alla volatilità<br />

dei prezzi delle materie prime e quindi i consumatori sono abituati anche<br />

a cambiamenti dei prezzi nelle diverse direzioni. Al netto di tutto ciò, se<br />

l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> contribuirà a modernizzare/razionalizzare gli assortimenti, i<br />

consumatori potrebbero avere addirittura vantaggi in termini di “value for<br />

money” e semplicità di lettura dello scaffale.<br />

Com’è cambiato il trade spending negli ultimi due anni nel vostro<br />

settore e più in generale nel mercato Lcc?<br />

Lo zucchero è caratterizzato dall’assenza di sconti di secondo livello, ergo di<br />

trade spending, <strong>per</strong> la sua natura di commodity e traffic builder. Viceversa,<br />

specialità e dolcificanti hanno “marge arrière” assimilabili ad altre categorie<br />

grocery. Su queste categorie il trade spending è piuttosto ragionato e<br />

funzionale allo sviluppo di nuovi consumi che possano accrescere i (bassi)<br />

margini del comparto e innalzare il livello di soddisfazione/gratificazione<br />

del consumatore.<br />

5 novembre 2012 19


20<br />

COVER STORY<br />

<br />

<br />

<br />

CARLO AQUILANO,<br />

direttore<br />

commerciale<br />

Medusa-Regnoli<br />

DUE IPOTESI DI NEGOZIAZIONE<br />

Differenze tra “marge arrière” e marge avant”<br />

<strong>Il</strong> modello negoziale A è basato su una fatturazione<br />

a margini fissi o prestabiliti, e non lascia quindi<br />

possibilità al distributore di agire ulteriormente sulla<br />

leva del prezzo. <strong>Il</strong> modello A ha alimentato il fenomeno<br />

dei “marges arrière” in Francia. Nell’ipotesi B l’industria<br />

cede la merce a 96, mantiene i propri margini (85), ma<br />

lascia al distributore un margine anteriore di 4 punti (in<br />

francese “marge avant”).<br />

5 novembre 2012<br />

<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> va a normare i tempi di<br />

pagamento, ma avrà impatti, più o<br />

meno sensibili, su gran parte della<br />

contrattazione idm-gdo. Per Carlo Aquilano,<br />

direttore commerciale di Medusa-Regnoli,<br />

la negoziazione idm-gdo cambierà molto in<br />

conseguenza dell’applicazione dell’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>.<br />

La razionalizzazione delle poste contrattuali<br />

potrebbe avere effetti positivi anche <strong>per</strong> i<br />

consumatori finali <strong>per</strong>ché la distribuzione<br />

potrà valutare con maggior chiarezza<br />

l’effettivo valore dei prodotti.<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> apporterà uno sconvolgimento<br />

o una rivoluzione pacifica?<br />

Le novità che l’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> introdurrà in<br />

materia di pagamenti rappresentano una<br />

LE PRINCIPALI VOCI DEL CONTRATTO<br />

Distinzione delle principali poste tra “in” ed extra accordo<br />

In accordo Fuori accordo<br />

In fattura: In fattura:<br />

Sconti volume sconti promo<br />

Sconti logistici<br />

Sconti finanziari<br />

Anticipo accordo<br />

Fuori fattura: Fuori fattura:<br />

Contributi vari -contributi promo locali<br />

(promo, assortimento, fine anno incondizionato) -nuove a<strong>per</strong>ture<br />

-listing fee<br />

-store support<br />

Fonte: elaborazione dell’autore<br />

vera e propria rivoluzione nei rapporti tra<br />

idm e distribuzione. Gli effetti derivanti<br />

dall’applicazione di una legge che, a<br />

prima vista potrebbe essere circoscritta<br />

all’ambito amministrativo-finanziario, credo<br />

si estenderanno a numerosi altri aspetti<br />

di natura commerciale, contrattualistica e<br />

creditizia.<br />

Detto in termini non tecnici, di cosa si<br />

tratta?<br />

Immagino che le intenzioni del legislatore<br />

siano state quelle di dare impulso all’industria<br />

mediante flussi di cassa che possano<br />

sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo<br />

e ottimizzare i processi, in modo da stimolare<br />

la crescita e di conseguenza il mercato del<br />

Modello negoziale A Modello negoziale B<br />

Prezzo di vendita 100 100<br />

Prezzo di fatturazione (sell-in) 100 96<br />

Margine dell’industria 85 85<br />

Margine del retailer 15 11 (+ 4)<br />

Fonte: elaborazione dell’autore<br />

quella dei paesi anglosassoni e che potremmo<br />

definire “netta-netta”; dall’altro,<br />

l’industria di marca che, dal suo punto<br />

di vista, non può e non vuole essere assimilata<br />

a un contoterzista che produce<br />

store brand, con tutto il rispetto dovuto<br />

a chi produce store brand.<br />

<br />

L’ideale della distribuzione è dunque<br />

quello di livellare con il netto-netto (o<br />

addirittura il triplo netto) una prassi<br />

contrattuale senza dubbio complessa<br />

(ma la complessità è speculare alla<br />

pluralità e varietà delle interfacce nel<br />

trade italiano), sulla falsariga di quanto


lavoro. Chiaramente l’obiettivo di natura<br />

finanziaria del decreto legge implica uno<br />

sforzo economico da parte della distribuzione<br />

che necessariamente è tanto maggiore quanto<br />

più alte sono le poste contrattuali regolate<br />

mediante sconti “fuori fattura”. È auspicabile<br />

che la distribuzione, in occasione della<br />

prossima revisione contrattuale, proceda,<br />

magari gradualmente, allo spostamento delle<br />

poste “fuori fattura” verso scontistiche in<br />

fattura. Sostanzialmente un effetto prevedibile<br />

del decreto potrebbe essere quello di indurre<br />

una progressiva nettizzazione dei prezzi.<br />

Questo fenomeno influenzerà fatturati e<br />

indici di struttura. Sarà poi compito delle<br />

aziende, manovrare, al loro interno, in maniera<br />

oculata le leve gestionali correlate agli ambiti<br />

finanziari e creditizi.<br />

Quali sono le principali conseguenze <strong>per</strong><br />

i consumatori?<br />

È molto difficile stimarle e non meno arduo<br />

determinare gli equilibri che si verranno a<br />

definire a partire dal <strong>24</strong> ottobre. <strong>Il</strong> risultato<br />

di un’es<strong>per</strong>ienza simile condotta in Francia,<br />

già qualche anno fa, rivela che lo strumento<br />

avviene nel discount e nella produzione<br />

<strong>per</strong> le marche dell’insegna. E d’altronde<br />

non ha nemmeno torto chi, all’interno<br />

del trade italiano, ricorda che la scarsa<br />

liquidità del sistema, prosciugata dalla<br />

crisi dei consumi, non può più sostenere<br />

gli ampi fuori fattura che caratterizzano<br />

ancora oggi, sebbene molto meno rispetto<br />

a due anni fa, il sistema idm-gdo.<br />

Lo stesso Francesco Pugliese, direttore<br />

generale di Conad, in margine al convegno<br />

di Conad del Tirreno a Firenze,<br />

commentò in risposta a una nostra specifica<br />

domanda sul tema: “Non credo si<br />

possa ancora <strong>per</strong>mettere l’esistenza di<br />

un mondo di fuori fattura così elevato,<br />

vista la scarsa liquidità. Siccome in Italia<br />

tutti gli sconti vengono liquidati fuori<br />

fattura, con note di credito, e tutto ciò<br />

che è prestazione viene liquidato con<br />

fattura, <strong>per</strong>ché non stabiliscono con<br />

decreto attuativo che tutti gli sconti finiscano<br />

in fattura, così innanzitutto, diamo<br />

valore ai prodotti?”.<br />

<strong>Il</strong> modello negoziale basato sul “nettonetto”<br />

è quello del discount e delle store<br />

brand: in sostanza prevede la definizio-<br />

legislativo ha portato al risultato di una<br />

generale nettizzazione dei contratti e di<br />

una maggior chiarezza nelle negoziazioni.<br />

Questo, indubbiamente, anche a beneficio dei<br />

consumatori finali, nella valorizzazione del loro<br />

portafoglio inteso come possibilità da parte<br />

della distribuzione di poter meglio valutare i<br />

prodotti e il loro valore in funzione di listini<br />

più trasparenti.<br />

La gastronomia pronta è uno dei settori con<br />

più elevati tassi di “marge arrière”. Com’è<br />

cambiato il trade spending negli ultimi due<br />

anni nel vostro settore e più in generale nel<br />

mercato Lcc?<br />

Direi che negli ultimi due anni le politiche<br />

del trade relativamente al “marge arrière”<br />

sono rimaste pressoché immutate. Alcuni<br />

o<strong>per</strong>atori, ancor prima della formulazione del<br />

DL 1/2012, avevano avvertito la necessità di<br />

ridurre questo sistema negoziale. Oggi più di<br />

prima, questo driver si è consolidato a causa<br />

della situazione congiunturale che vede i<br />

consumi ristagnare e la promozionalità farla<br />

da padrone nella determinazione delle scelte<br />

dei consumatori.<br />

COVER STORY<br />

NETTO-NETTO: NON TUTTI I PARTNER IDM LO ACCETTERANNO<br />

Dal netto al netto-netto: principali voci di trade investment sul prezzo di listino<br />

Prezzo di listino (gross sales) 100<br />

Secondo stime di<br />

alcuni produttori<br />

Sconti promo 10 leader ascoltati, la<br />

Sconti fissi 6<br />

totale “nettizzazione”<br />

del contratto<br />

Anticipi accordi in fattura<br />

Vendite nette<br />

4<br />

80<br />

potrebbe portare a<br />

un calo del fatturato<br />

dell’industria pari<br />

Fuori fattura<br />

Extra fuori fattura<br />

21<br />

3<br />

ad almeno il 25%.<br />

Si parla anche<br />

di “triplo netto”<br />

Listing 2<br />

che è un modello<br />

negoziale ancora più<br />

Contributi <strong>per</strong> pdv 2 semplificato, molto<br />

Vendite nette-nette<br />

52<br />

usato nel discount.<br />

Fonte: elaborazione dell’autore<br />

ne di un prezzo di cessione in fattura<br />

che si basi esclusivamente sul costo<br />

industriale e su un adeguato margine<br />

dell’industria. (La definizione di “triplo<br />

netto” dipende solo da quali voci ‘in’ e<br />

‘fuori fattura’ si vogliono computare).<br />

Purtroppo, la tendenza inflazionistica<br />

causata anche, se non soprattutto, dal<br />

rincaro delle materie prime produttive e<br />

di servizio (cioè commodities e petrolio),<br />

5 novembre 2012 21


22<br />

COVER STORY<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> in sintesi<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> disciplina le relazioni commerciali in<br />

materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari,<br />

ad eccezione delle cessioni al consumatore finale.<br />

Prescrive una serie di obblighi che incidono sulla<br />

gestione legale, amministrativa e finanziaria della<br />

maggior parte degli o<strong>per</strong>atori del settore.<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> entrerà in vigore a partire dal <strong>24</strong> ottobre<br />

2012. I contratti in essere alla data del <strong>24</strong> ottobre<br />

2012 devono essere adeguati secondo l’art. <strong>62</strong> entro il<br />

31 dicembre 2012.<br />

L’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong> fa parte del decreto legge <strong>24</strong> gennaio<br />

2012, n.1, convertito in legge <strong>24</strong> marzo 2012 n.27.<br />

rende molto difficile, se non impossibile,<br />

proseguire sulla strada di un modello<br />

negoziale che re-distribuisca meglio i volumi<br />

tra “marge avant” e “marge arrière”<br />

(si vedano modelli A e B in tabella) <strong>per</strong>mettendo<br />

alla distribuzione di sviluppare<br />

margine ulteriore agendo sul prezzo finale,<br />

piuttosto che sulla cessione di servizi<br />

all’industria (principale fonte dei “marges<br />

arrière”).<br />

<br />

Dalle video-interviste pubbiicate su Gdoweekm@il<br />

n.34, realizzate (durante il 6°<br />

Consumer & Retail Summit al <strong>Sole</strong> <strong>24</strong><br />

Sono già partite le richieste da parte della<br />

distribuzione di adeguamenti contrattuali (sconti)<br />

a fronte delle nuove tempistiche di pagamento<br />

5 novembre 2012<br />

Principali novità normative<br />

Obbligo di forma scritta dei contratti.<br />

Divieto di imporre clausole gravose e condizioni extra contrattuali e retroattive.<br />

Obbligo di indicare: durata, quantità, caratteristiche prodotto, prezzo, modalità<br />

di consegna e di pagamento.<br />

Termini di pagamento fissati a: 30 giorni <strong>per</strong> i de<strong>per</strong>ibili e 60 giorni <strong>per</strong> gli altri<br />

prodotti agricoli e alimentari.<br />

Decorrenza dei termini di pagamenti fissata all’ultimo giorno del mese<br />

di ricevimento della fattura da parte del cliente.<br />

Obbligo di emettere fatture separate <strong>per</strong> cessioni di prodotti con termini<br />

di pagamento differenti.<br />

<strong>Ore</strong>) a Francesco Pugliese, direttore generale<br />

di Conad, Fabio Sordi, direttore<br />

acquisti e mercato Auchan, e Angel Sanchez,<br />

amministratore delegato Con<strong>serve</strong><br />

Italia, emergono chiaramente anche i<br />

vantaggi <strong>per</strong> la distribuzione: “L’<strong>articolo</strong><br />

<strong>62</strong> prevede l’obbligo dei contratti scritti<br />

-spiega Francesco Pugliese- e parte integrante<br />

del contratto è il listino: fino ad<br />

oggi non era così. L’industria pensava i<br />

listini come e quando voleva. Da oggi sarà<br />

più semplice: finalmente sapremo il<br />

prezzo cui pagare il prodotto e se questo<br />

prezzo cambia si cambierà il contratto.<br />

Finalmente potremo negoziare ad armi<br />

pari. Fino al punto di dire che se, non<br />

saremo d’accordo, compreremo un altro<br />

prodotto”.<br />

<br />

“In merito agli aspetti più squisitamente<br />

legati al contratto -commenta Fabio<br />

Sordi- credo dipenda dai due partner,<br />

industria e distribuzione, decidere se<br />

semplificare la relazione commerciale,<br />

o continuare a seguire la prassi consolidata<br />

mantenendo un complesso livello<br />

di fuori fattura. Questo dilemma può<br />

contribuire ad aumentare la conflittualità.<br />

Noi siamo convinti di due cose: gli<br />

eventuali disequilibri o sbilanci non possono<br />

essere più ribaltati sul prezzo al<br />

consumo, e il nuovo modo di concepire<br />

e sviluppare la contrattazione si baserà<br />

sul netto-netto o sul triplo netto che in<br />

sostanza vuol dire partire dal costo industriale<br />

e riconoscere margine equo al<br />

fornitore. Mi rendo conto che con una<br />

parte dell’industria sarà impossibile ragionare<br />

in questi termini”.<br />

E i motivi sono chiari e li ripetiamo con<br />

una variante metaforica: anche se la crisi<br />

condiziona negativamente i consumi<br />

e aumenta la concorrenza sul prezzo, è<br />

impensabile che l’industria di marca (e<br />

in particolare le multinazionali, ma non<br />

solo) possano annullare il trade spending:<br />

sarebbe come chiedere a uno scultore<br />

neoclassico simil-Canova di creare<br />

“Le tre Grazie” con il cartongesso o i<br />

sacchetti dell’immondizia.<br />

Intanto i primi effetti pratici si fanno già<br />

sentire: la distribuzione già chiede adeguamenti<br />

contrattuali (di norma si dallo<br />

0,25 allo 0,50%) come contropartita<br />

<strong>per</strong> i nuovi termini di pagamento imposti<br />

dall’<strong>articolo</strong> <strong>62</strong>.•


La nuova forma della tradizione,<br />

pronta da prendere e gustare.<br />

Ricetta tipica alla Ricotta Salata Grattugiata Fresca.<br />

Ecco <strong>per</strong>ché tutti i vostri clienti la ameranno:<br />

È sempre fresca e pronta all’uso con lo zip apri e chiudi.<br />

È prodotta solo con latte italiano e non contiene conservanti.<br />

È un modo pratico e veloce <strong>per</strong> interpretare i piatti tipici regionali.<br />

Ha una confezione ergonomica, visibile e riconoscibile a scaff ale.<br />

<strong>Il</strong> successo di vendite è servito. <strong>Il</strong> piacere del formaggio


Oltre a prevedere nuove a<strong>per</strong>ture, Ikea intende crescere in Italia<br />

puntando sull’ampliamento dell’offerta e dell’online<br />

di Loredana Oliva<br />

rimo calo del fatturato dall’arrivo<br />

nel 1989 e 400 milioni di investimento<br />

nei prossimi tre anni<br />

(prima tranche di quel miliardo<br />

di euro annunciato, un anno fa, da Mikael<br />

Ohlsson, Ceo di Ikea mondo, destinati<br />

a 15 negozi da aprire nei prossimi dieci<br />

anni, di cui tre a Milano e uno a Verona):<br />

queste le risposte di Ikea Italia alla crisi<br />

in atto. “<strong>Il</strong> fatturato dell’anno fiscale<br />

2011-2012, conclusosi a fine agosto, è<br />

stato pari a 1,598 miliardi di euro, in calo<br />

del 2,6% in seguito alla contrazione dei<br />

consumi nel corso dell’ultimo anno”, ha<br />

dichiarato Lars Petersson, Ad di Ikea Italia,<br />

che ha, <strong>per</strong>ò, sottolineato, la volontà<br />

dell’azienda, oltre che di aprire nuovi store,<br />

di sviluppare innovazione tecnologica,<br />

comportamenti sempre più sostenibili,<br />

nuove categorie e vendite online.<br />

<br />

Guardando all’andamento dei diversi<br />

comparti, dai dati di bilancio emerge che<br />

le vendite di cucine, ancora una volta,<br />

I progetti italiani<br />

più imminenti<br />

di Ikea riguardano<br />

lo store di Roma<br />

Pescaccio, 15 chilometri<br />

a nord del centro<br />

di Roma: 36.000 mq<br />

di su<strong>per</strong>ficie lorda<br />

con un investimento<br />

di 115 milioni di euro.<br />

Per fine 2013 è prevista<br />

anche l’a<strong>per</strong>tura<br />

del negozio di Pisa,<br />

con un investimento<br />

di <strong>62</strong> milioni<br />

hanno resistito alla crisi, registrando una<br />

lieve crescita (1%, con 66.870 cucine e<br />

260.000 elettrodomestici venduti) così<br />

come l’arredo bagni (+8%) e gli arredi <strong>per</strong><br />

esterni e giardini (+13%). Buoni risultati<br />

anche <strong>per</strong> settori innovativi di più recente<br />

sviluppo come Food (+1,9%) e Business,<br />

l’attività legata alla consulenza d’arredo,<br />

progettazione, trasporto e montaggio rivolta<br />

a microimprese: società di servizi,<br />

negozi, bed & breakfast, bar, caffè e<br />

ristoranti. In particolare, Ikea Business<br />

è cresciuta del 4,5 % con un network<br />

125.600 soci, aumentati del 57%.<br />

<br />

Tra le novità che hanno contraddistinto il<br />

2012, si segnalano i tessuti e il sistema<br />

televisivo Uppleva. In particolare, è stato<br />

ampliato lo spazio dedicato ai tessuti<br />

a metraggio, considerati una soluzione<br />

alternativa, divertente ed economica<br />

all’acquisto di un nuovo divano o all’intervento<br />

del tappezziere, in virtù del loro<br />

costo accessibile (non su<strong>per</strong>iore a otto<br />

RETAIL<br />

euro al metro). Inoltre, disegni e materiali<br />

sono stati rinnovati grazie alla collaborazione<br />

con il Beckmans College of Design<br />

di Stoccolma. Prosegue lo sviluppo del<br />

sistema Uppleva, che integra tv, impianto<br />

audio e relativi mobili: dall’estate 2013<br />

sarà, infatti, disponibile in tutti i negozi.<br />

<br />

Continua anche l’impegno sulla sostenibilità:<br />

sono stati investiti 400 mila euro<br />

sulla mobilità sostenibile di clienti e dipendenti;<br />

gli interventi più recenti riguardano<br />

l’attivazione di due navette che, da<br />

metà settembre, collegano gratuitamente<br />

i negozi romani di Ikea con le stazioni<br />

della metropolitana di Anagnina e Ponte<br />

Mammolo. Per coinvolgere maggiormente<br />

i clienti, sino al 31 agosto 2013 i soci<br />

Ikea Family, che presenteranno il coupon<br />

della navetta o il biglietto dell’autobus<br />

utilizzato, avranno il trasporto gratuito<br />

<strong>per</strong> acquisti fino a 30 kg. Inoltre, in linea<br />

con le logiche del risparmio energetico,<br />

entro il 2016 si venderanno esclusivamente<br />

lampadine a Led, che consumano<br />

l’85% di energia in meno rispetto a quelle<br />

tradizionali e durano 20 volte di più.<br />

<br />

Ikea ha deciso di puntare anche sull’e-<br />

commerce: le vendite online sono partite<br />

con 5.400 prodotti, dal primo di ottobre<br />

<strong>per</strong> i clienti di Val D’Aosta, Piemonte e Liguria,<br />

<strong>per</strong> coinvolgere tutte le regioni italiane<br />

entro fine novembre. L’ambizione è<br />

sviluppare online il 5% delle vendite totali<br />

entro il 2015, <strong>per</strong>centuale che dovrebbe<br />

salire al 10% entro il 2020.•<br />

5 novembre 2012 25


RETAIL<br />

<br />

<br />

Ormai raggiunto il Giappone, il paese si prepara a diventare il mercato<br />

più importante del mondo. Ma il rallentamento del Pil preoccupa<br />

26<br />

di Luigi Dell’Olio<br />

ia il rallentamento della crescita sia<br />

i timori relativi allo scoppio delle<br />

bolle createsi negli anni del boom<br />

non devono ingannare. Se <strong>per</strong>iodi<br />

di tensione sono normali <strong>per</strong> le economie<br />

emergenti, la Repubblica Popolare Cinese<br />

resta, comunque, il Paese con le maggiori<br />

potenzialità nei prossimi anni, non solo <strong>per</strong><br />

le prospettive economiche, ma anche <strong>per</strong><br />

l’attesa stagione di fusioni e acquisizioni<br />

che interesserà il mercato retail, aprendo<br />

di conseguenza ampi spazi agli o<strong>per</strong>atori<br />

internazionali.<br />

<br />

Le dimensioni del gigante asiatico -oltre<br />

nove milioni e mezzo di metri quadri, che lo<br />

collocano al terzo posto a livello mondiale<br />

dopo Russia e Canada- rendono particolarmente<br />

complesso il mercato, con una<br />

profonda spaccatura tra le province più<br />

o meno interessate dallo sviluppo economico.<br />

Secondo il Prc National Bureau of<br />

Statistics, lo scorso anno il 42% delle vendite<br />

retail sono state sviluppate (in ordine<br />

di classifica) tra Guangdong, Shandong,<br />

Jiangsu, Zhejiang and Henan, quindi con<br />

una netta preponderanza delle province<br />

orientali. Mentre in coda figurano Tibet,<br />

Qinghai, Ningxia, Hainan e Gansu.<br />

In un Paese con 1,3 miliardi di <strong>per</strong>sone,<br />

che presenta lievi tassi di incremento demografico<br />

nonostante le politiche restrittive<br />

del governo di Pechino, l’offerta è fortemente<br />

frammentata, tanto che le vendite dei<br />

primi 100 o<strong>per</strong>atori rilevati dalla China’s<br />

Top 100 Retail Enterprises (curata dalla<br />

China Chain Store & Franchise Association)<br />

coprono appena l’11% del totale.<br />

5 novembre 2012<br />

Questa incidenza è cresciuta negli ultimi<br />

anni, ma la presenza di limiti infrastrutturali<br />

nelle province meno interessate dal<br />

boom economico fa sì che molti o<strong>per</strong>atori<br />

si siano concentrati su territori limitati. “La<br />

competizione raggiunge livelli differenti in<br />

base all’ambito di azione”, spiega Dario Righetti,<br />

partner di Deloitte e responsabile<br />

Consumer Business <strong>per</strong> l’Italia. “Così se il<br />

comparto del grocery retail, comprendente<br />

department store e su<strong>per</strong>mercati, presenta<br />

grandi gruppi, avvicinandosi più di altri agli<br />

standard occidentali, le società di vendita<br />

di auto e componenti relative sono quelle<br />

che riescono a ottenere i migliori margini”.<br />

<br />

I grandi o<strong>per</strong>atori internazionali del retail<br />

sono presenti da tempo nel Paese, con in<br />

testa Carrefour (oltre 200 i<strong>per</strong> nel Paese,<br />

più di quanti ne siano presenti in Francia,<br />

con vendita che nel secondo trimestre han-<br />

Carrefour possiede<br />

in Cina più i<strong>per</strong><br />

di quante ne controlli<br />

in Francia: oltre 200.<br />

Nel secondo trimestre<br />

2012 le vendite<br />

sono cresciute<br />

del 19% nonostante<br />

gli strascichi<br />

dei problemi avuti<br />

con la comunicazione<br />

dei prezzi<br />

in promozione<br />

no segnato un progresso del 19% nel confronto<br />

anno su anno) e Walmart (2% del<br />

fatturato globale della società), che a fine<br />

estate ha ottenuto il via libera delle autorità<br />

cinesi all’acquisizione del 51% di Yihaodian,<br />

gigante del commercio elettronico,<br />

(crescendo così in un mercato che oggi vale<br />

il 3,5% delle vendite retail, ma che nel<br />

2016 arriverà all’8%), che pure nell’ultimo<br />

anno hanno dovuto fronteggiare il danno di<br />

immagine derivante dall’accusa mossa dai<br />

consumatori di applicare politiche di prezzo<br />

ingannevoli. In particolare con la contestazione<br />

di aver comunicato sconti su<strong>per</strong>iori a<br />

quelli realmente praticati.<br />

La Commissione nazionale <strong>per</strong> lo sviluppo<br />

ha riscontrato una violazione delle leggi<br />

cinesi e ha richiesto un maggior controllo<br />

nella comunicazione del prezzo. Carrefour<br />

ha riconosciuto l’errore -attribuendolo a un<br />

cattivo funzionamento dei sistemi tecnologici-<br />

e ha rilanciato la sua immagine a ini-


zio estate, aprendo a Pechino una sezione<br />

del Partito comunista cinese. Questo tipo<br />

di struttura è abbastanza normale vederlo<br />

tra le aziende cinesi di proprietà statale,<br />

ma non era mai successo tra le catene di<br />

vendita al dettaglio straniere presenti nel<br />

Paese. Ben posizionati sono anche altri<br />

grandi o<strong>per</strong>atori multinazionali come Tesco,<br />

Kingfisher, Metro e Auchan, oltre ai<br />

nipponici Aeon, FamilyMart, Lawson Inc<br />

e Seven & I Holdings. Tra gli altri asiatici<br />

spicca la tailandese Charoen Pokphand<br />

Group, specializzata nell’agribusiness, e la<br />

Lotte di Hong Kong.<br />

<br />

Righetti segnala che la food retail industry<br />

ha registrato un ritmo di crescita del 6%<br />

medio annuo tra il 2006 e il 2011. “Con<br />

il ritmo che si manterrà sul 5,5% fino al<br />

2016 -precisa-, un livello più che buono se<br />

confrontato con la situazione nei mercati<br />

maturi”. Questo ritmo di crescita, rilevano<br />

le analisi di Deloitte, consentirà alla Cina di<br />

su<strong>per</strong>are agevolmente il Giappone, diventando<br />

il principale mercato retail dell’Asia<br />

(oggi i nipponici sono al 29%, un punto in<br />

più dei cinesi). “Un terreno con grandi potenzialità<br />

di sviluppo”, prosegue l’es<strong>per</strong>to,<br />

“è anche l’elettronica, man mano che cresce<br />

la classe media e che la stessa si avvicina<br />

alle abitudini di consumo occidentali”.<br />

Non mancano, comunque, alcuni problemi,<br />

in primis le restrizioni normative in alcune<br />

province alla commercializzazione di prodotti<br />

chimici, del cotone, olio e tabacco<br />

estranei alla produzione locale, mentre in<br />

altri casi è imposta la creazione di jointventure<br />

che abbiano il socio cinese a non<br />

meno del 51%. Barriere innalzate con lo<br />

scopo di tutelare la produzione locale, ma<br />

che non creano grandi grattacapi alle multinazionali<br />

occidentali che già da tempo producono<br />

nel Paese anche <strong>per</strong> i pdv europei e<br />

americani <strong>per</strong> sfruttare l’abbondanza delle<br />

materie prime, e ancor più il basso costo<br />

della manodo<strong>per</strong>a. “Nei prossimi anni i piani<br />

di espansione coinvolgeranno in primo<br />

luogo le città di medie e grandi dimensioni,<br />

considerato che le metropoli sono già in<br />

parte co<strong>per</strong>te”, aggiunge Righetti. “Buone<br />

possibilità di crescita ci sono anche nelle<br />

LA TOP 20 DEL RETAIL NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE<br />

RETAIL<br />

I fatturati sono attribuiti alle holding laddove presenti più insegne con il medesimo proprietario<br />

Gruppo<br />

Vendite<br />

mio euro Negozi<br />

1 Bailian Group Co., Ltd. 13.140 5.604<br />

2 Suning Appliance Group 12.228 1.7<strong>24</strong><br />

3 Gome Electrical Appliances Co., Ltd. 12.228 1.737<br />

4 Vanguard Co., Ltd. 9.193 3.977<br />

5 RT-Mart International Co., Ltd. 6.844 185<br />

6 Chongqing General Trading (Group) Co., Ltd 5.314 325<br />

7 Of which: Chongqing Department Store Co., Ltd 3.330 263<br />

8 Carrefour S.A. (China) 5.0<strong>24</strong> 203<br />

9 Yum! Brands Inc., China Division 4.8<strong>24</strong> 4.450<br />

10 Wal-Mart Stores, Inc. (China) 4.780 271<br />

11 Wumart Holding Group Co., Ltd. 4.566 2.609<br />

12 Dashang Group Co., Ltd. 3.957 170<br />

13 Shandong Commercial Group Coo<strong>per</strong>ation<br />

(Yinzuo Group)<br />

3.409 93<br />

14 NGS Su<strong>per</strong>market Group 3.3<strong>62</strong> 3.374<br />

15 Five Star Appliance Co., Ltd.Best Buy 3.055 279<br />

16 HNA Retail Business Holding Co., Ltd. 2.601 468<br />

17 Hisap High Technology Corporation 2.581 251<br />

18 Zhongbai Group Co., Ltd. 2.563 838<br />

19 Shijiazhuang Beiguo Renbai Group Corp. 2.431 133<br />

20 Wuhan Wushang Group Co., Ltd. 2.294 92<br />

Fonte: China Chain Store & Franchise Association; <strong>per</strong> il fatturato in euro cambio 1 euro= 8,996 Renminbi<br />

zone rurali, di pari passo con il miglioramento<br />

delle infrastrutture che consentono<br />

di collegare più rapidamente queste aree,<br />

preservando la qualità del prodotto fresco<br />

trasportato”. Condizioni di cui potranno beneficiare<br />

soprattutto i grandi gruppi retail<br />

-nazionali e internazionali- che potranno<br />

sfruttare le economie di scala <strong>per</strong> crescere<br />

anche attraverso acquisizioni.<br />

<br />

Dopo un decennio di crescita ininterrotta,<br />

che quasi sempre ha su<strong>per</strong>ato il muro dei<br />

dieci punti <strong>per</strong>centuali di Pil, il 2012 sta<br />

creando non poche preoccupazioni in Cina.<br />

E di conseguenza anche al resto del mondo,<br />

considerato il ruolo di locomotiva raggiunto<br />

ormai dal gigante asiatico. Tra la primavera<br />

e l’estate sono stati pubblicati diversi dati<br />

macro –dalla contrazione degli investimenti<br />

diretti esteri alla produzione manifatturiera–<br />

che hanno fatto temere l’avvio di un hard<br />

landing, una brusca frenata dell’economia<br />

destinata a compromettere gli equilibri interni<br />

al Paese, scatenando tensioni sociali.<br />

Un trend sul quale ha influito in maniera<br />

determinante il rallentamento dei Paesi<br />

occidentali, che di conseguenza hanno<br />

visto crollare la loro domanda all’industria<br />

cinese. In ogni caso, le ultime stime sul Pil<br />

vedono un progresso del 7,5% nell’intero<br />

2012, un livello tutt’altro che trascurabile,<br />

che dovrebbe consentire a Pechino di eliminare<br />

le scorie prodotte dal boom economico<br />

del recente passato (a cominciare dal<br />

boom immobiliare, che ora sta rientrando)<br />

e incanalare il paese su un sentiero di crescita<br />

sostenibile.•<br />

5 novembre 2012 27


IMPRESA INFORMA


RETAIL<br />

<br />

<br />

<strong>Il</strong> sito consorzia numerose imprese al fine di arginare l’escalation<br />

di chiusure e di valorizzare le filiere locali. Positivi i primi risultati<br />

di Davide Bernieri<br />

alvare il dettaglio specializzato<br />

spostandolo online e tenendo in<br />

vita il tessuto commerciale locale<br />

contro lo strapotere del retail moderno.<br />

Incentivando collaborazione e condivisione<br />

di obiettivi comuni tra venditori e<br />

acquirenti che vivono nella stessa com<strong>unità</strong>.<br />

Un obiettivo <strong>per</strong>seguito attraverso il sito<br />

www.Openhighstreet.com da un consorzio<br />

di imprese nato nel 2011, che vede Unilever<br />

come capofila insieme a una manciata<br />

di start up booster e di aziende specializzate<br />

in innovazione e IT oltre ad un’agenzia<br />

governativa britannica, il Technology Strategy<br />

Board, che si occupa di finanziare innovativi<br />

programmi di sviluppo. <strong>Il</strong> fenomeno<br />

che sta alla base di quest’iniziativa è sotto<br />

gli occhi di tutti: in UK, ma anche in altri<br />

paesi occidentali alle prese con crisi economica<br />

e riduzione del potere di acquisto delle<br />

famiglie, il numero nei negozi al dettaglio<br />

entrati in crisi è aumentato enormemente<br />

anche a causa delle scelte dei consumato-<br />

<strong>Il</strong> sito nasce<br />

<strong>per</strong> tutelare<br />

il dettaglio<br />

di vicinato<br />

ri che, ricercando la massima convenienza<br />

e il servizio offerto dalle grandi su<strong>per</strong>fici,<br />

abbandonano il dettagliante sotto casa<br />

e preferiscono fare qualche chilometro in<br />

più pur di assicurarsi sconti, promozioni e<br />

offerte. Così oggi, secondo alcune stime,<br />

il 15% dei negozi britannici è attualmente<br />

chiuso e, secondo stime Deloitte, nei prossimi<br />

cinque anni, quattro negozi su dieci di<br />

quelli ancora in attività saranno costretti a<br />

chiudere. Un’ecatombe che può avere enormi<br />

ri<strong>per</strong>cussioni anche sotto il profilo della<br />

tenuta del tessuto sociale.<br />

<br />

<strong>Il</strong> meccanismo è semplice: il sito raccoglie<br />

negozi al dettaglio, li suddivide <strong>per</strong> categoria,<br />

anche di freschi e freschissimi come<br />

fornai, macellerie e cheese shop, ne espone<br />

la merce come in un normale portale di ecommerce.<br />

Anche quello venduto direttamente<br />

dalle aziende agricole. <strong>Il</strong> consumatore<br />

può acquistare <strong>24</strong>h e farsi consegnare la<br />

merce a casa con un piccolo sovrapprezzo,<br />

che può dividere con i propri vicini in caso<br />

di acquisti collettivi. I prodotti sono spesso<br />

provenienti da filiere locali, tanto più che<br />

il sito si propone di raccogliere negozianti<br />

da tutto il Regno Unito, ricreando una “via<br />

centrale” ricca e viva, raggiungibile da ogni<br />

angolo del territorio e con un forte radicamento<br />

locale visto che, in alcuni casi, il raggio<br />

d’azione di alcuni negozi rimane limitato<br />

al solo territorio limitrofo.<br />

<br />

“<strong>Il</strong> sito –dichiara Larry Zentner, direttore<br />

di Inzenka, società consorziata che si<br />

occupa di consulenza <strong>per</strong> nuovi business-<br />

ha due target principali: i negozianti, che<br />

aiuta a lavorare insieme, tagliando i costi<br />

e dando loro una maggiore focalizzazione<br />

verso il cliente; e gli acquirenti, ai quali,<br />

invece, oltre al servizio generato dall’ecommerce<br />

in termini di orari di accesso,<br />

openhighstreet.com <strong>per</strong>mette di continuare<br />

a rivolgersi a piccoli produttori locali,<br />

con evidenti ricadute benefiche <strong>per</strong><br />

la freschezza e la qualità dei prodotti e<br />

sul tessuto produttivo e sociale anche dei<br />

piccoli centri, che vedono rimanere a<strong>per</strong>ti<br />

i piccoli negozi e continuano a usufruirne<br />

dei servizi anche nella vita reale”.<br />

Dopo il primo test condotto in Hereford,<br />

ora il network si allarga alle contee di<br />

Worchestershire e Shiropshire e vuole<br />

ampliare il numero dei servizi proposti,<br />

includendo anche lavanderie e calzolai.<br />

Buoni i primi risultati: i dettaglianti hanno<br />

visto crescere il numero degli ordini di<br />

settimana in settimana, in aggiunta alla<br />

loro quotidiana attività”.•<br />

5 novembre 2012 29


www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com/summithoreca2012<br />

3° SUMMIT HORECA<br />

IMPRESE FUORI CASA<br />

<strong>Il</strong> credito è considerato un problema da oltre l’80% degli imprenditori della distribuzione. Allo stesso tempo generare il cash fl o w<br />

necessario <strong>per</strong> la presenza sul mercato e lo sviluppo commerciale dell’attività è preoccupazione comune a tutti gli imprenditori del fuori<br />

casa: gestori, ristoratori, albergatori, manager f&b. Questi i temi attorno ai quali ruoterà la terza edizione del Summit Horeca che <strong>per</strong> la<br />

prima volta vedrà i nostri es<strong>per</strong>ti sul palco <strong>per</strong> rispondere in diretta alla domande dal pubblico: da come gestire i rapporti con le banche e i<br />

fornitori, alle opport<strong>unità</strong> legate ai micropagamenti fi no alle formule di successo <strong>per</strong> un marketing a misura di horeca.<br />

Programma<br />

<strong>Ore</strong> 9.00 Registrazione dei partecipanti<br />

<strong>Ore</strong> 9.30 Introduzione ai lavori<br />

<strong>Ore</strong> 9.45 I PAGAMENTI NELL’HORECA:<br />

CRITICITÀ E STRUMENTI PER RECUPERARE VALORE<br />

Presentazione ricerca Cribis D&B,<br />

sui comportamenti di pagamento nel canale horeca<br />

<strong>Ore</strong> 10.15 L’ESPERTO TI RISPONDE<br />

Strategie <strong>per</strong> la gestione del credito<br />

<strong>Ore</strong> 11.30 FOCUS:<br />

Recu<strong>per</strong>are effi cienza e marginalità: strategie, opport<strong>unità</strong>,<br />

nuove applicazioni tecnologiche<br />

Tra gli altri interverranno<br />

Luciano Attolico,<br />

Managing Director<br />

e Lean Master, Lenovys<br />

Fabio Bolognini,<br />

Amministratore Delegato, Linker<br />

Claudio Bonomi,<br />

Vice Caporedattore Area Horeca<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

Roger Botti, Direttore O<strong>per</strong>ativo,<br />

RobilantAssociati<br />

Roberto Carcangiu,<br />

Chef e Consulente, R.C. Food Consulting<br />

SPONSOR<br />

Le <strong>soluzioni</strong> strategico-fi nanziarie <strong>per</strong> avere successo<br />

Milano, 19 novembre 2012 (<strong>Ore</strong>: 09.00 - 19.00)<br />

Sede del Gruppo <strong>24</strong> ORE - Via Monte Rosa, 91<br />

Seguici su #sfi dalacrisi http://www.facebook.com/groups/58643730565/<br />

Servizio Clienti<br />

Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601<br />

info@formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />

Oscar Cavallera,<br />

Direttore Bar University<br />

Rossella De Stefano,<br />

Caporedattore Area Horeca<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

Michele Di Carlo,<br />

Presidente, Cocktail Classic<br />

Club - Es<strong>per</strong>to Food&Beverage<br />

Matteo Figura,<br />

Food Service Manager,<br />

Npd Italia<br />

rgmania.com<br />

<strong>Ore</strong> 14.00 MOLTIPLICARE LE OCCASIONI DI CONSUMO PER ATTIVITÀ A PIENO REGIME<br />

Presentazione ricerca Npd Group sui comportamenti d’acquisto dei consumatori<br />

italiani ed europei e presentazione rapporto sulle occasioni di consumo a cura<br />

del Laboratorio sui new social media dell’università di Parma<br />

<strong>Ore</strong> 15.00 L’ESPERTO TI RISPONDE<br />

Formule di successo e marketing a misura di horeca<br />

<strong>Ore</strong> 15.30 LABORATORI DI APPROFONDIMENTO<br />

• Scelte sostenibili: come risparmiare sulle bollette<br />

• Momento a<strong>per</strong>itivo: opport<strong>unità</strong>, idee e <strong>soluzioni</strong><br />

<strong>Ore</strong> 17.30 HORECA <strong>24</strong> INNOVAZIONE DELL’ANNO 2013<br />

Premiazione prodotti vincitori e assegnazione New Format Award ai locali innovativi<br />

Massimo A. Giubilesi,<br />

Presidente,<br />

Giubilesi&Associati<br />

Mattia Losi,<br />

Direttore Editoriale<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

Carlo Meo,<br />

Amministratore Delegato,<br />

Marketing&Trade<br />

Andrea Mongilardi,<br />

Giornalista Area Horeca<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

EXHIBITOR SPONSOR TECNICO<br />

Giorgio Negri,<br />

Amministratore Delegato,<br />

RG Commerciale<br />

Stefano Nincevich,<br />

Redattore Area Horeca<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

Raffaella Nobile,<br />

Caporedattore Area Horeca<br />

Business Media, Gruppo <strong>24</strong> ORE<br />

Luigi Odello,<br />

Presidente, Centro Studi<br />

Assaggiatori e analisi sensoriali<br />

IN COLLABORAZIONE CON<br />

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fi no ad esaurimento posti<br />

Per aggiornamenti e iscrizioni visita il sito www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com/summithoreca2012<br />

Luca Pellegrini,<br />

Professore Ordinario IULM<br />

e Presidente Tradelab<br />

Marco Preti,<br />

Amministratore Delegato,<br />

CRIBIS D&B<br />

Nicola Ticozzi,<br />

Direttore corsi HoReCa Design<br />

di POLI.design - Consorzio<br />

del Politecnico di Milano<br />

Giorgio Triani,<br />

Sociologo, Giornalista<br />

e Consulente d’Impresa<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE Eventi<br />

www.formazione.ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />

www.bargiornale.it<br />

Organizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008


di A. Bonaccorsi<br />

* Dati aree da: Guida Nielsen Largo<br />

Consumo, edizione Luglio 2012<br />

AREA NIELSEN 1<br />

IPERMERCATI: 356<br />

MQ 1.863.412<br />

SUPERMERCATI: 1.787<br />

MQ 1.720.371<br />

ALTRI: 3.979<br />

MQ 1.258.440<br />

Su<strong>per</strong>mercato<br />

Largo Fausto Bocchi 9/A<br />

Parma<br />

870 mq<br />

Unes maxi<br />

DATA DI APERTURA<br />

12 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

Ubicato all’interno del Barilla<br />

Center, che si trova alle porte<br />

del centro storico. Dista un chilometro<br />

dalla stazione centrale<br />

di Parma e quattro chilometri<br />

dall’uscita autostradale della<br />

A1.<br />

CONCORRENZA<br />

A poche decine di metri, sono<br />

presenti due store Esselunga,<br />

un Conad e una serie di punti<br />

di vendita di o<strong>per</strong>atori locali.<br />

LAYOUT<br />

Riapre, dopo brevi lavori di ristrutturazione,<br />

seguendo la linea<br />

tipica dell’insegna, orientata<br />

al rispetto dell’ambiente.<br />

Fra le novità del su<strong>per</strong>mercato<br />

riconvertito, la presenza di una<br />

panetteria self service.<br />

OFFERTA<br />

Conta 8.250 referenze di cui<br />

1.500 articoli non food. In assortimento<br />

presenti i top di gamma<br />

della linea Academia Barilla.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 9,00-20,30;<br />

domenica 9,00-20,00. <strong>Il</strong> parcheggio<br />

del centro può ospitare<br />

fino a 600 auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Impiega 21 addetti e ha sei<br />

casse in barriera.<br />

Su<strong>per</strong>mercato<br />

Via Luigi Einaudi 12<br />

Landriano (Pv)<br />

927 mq<br />

Unes maxi<br />

DATA DI APERTURA<br />

5 ottobre 2012<br />

LOCATION<br />

Si trova in zona centrale,<br />

sull’angolo con la strada provinciale<br />

165.<br />

CONCORRENZA<br />

Non sono presenti insegne<br />

concorrenti nella breve distanza.<br />

LAYOUT<br />

<strong>Il</strong> punto di vendita riapre dopo<br />

brevi lavori di ristrutturazione<br />

e rimane in linea con la filosofia<br />

dell’insegna che ha fatto<br />

dell’eco-sostenibilità uno dei<br />

suoi punti cardine.<br />

OFFERTA<br />

L’assortimento comprende<br />

7.750 referenze, di cui 1.000<br />

non alimentari.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,00-21,00;<br />

domenica 8,30-19,30. Nel<br />

parcheggio sco<strong>per</strong>to, sono disponibili<br />

150 posti auto e 15<br />

<strong>per</strong> le biciclette. Ai clienti è offerta<br />

la possibilità di utilizzare<br />

la macchina ricicla pet ricevendo,<br />

in cambio di ogni bottiglia<br />

inserita, un centesimo di euro<br />

da scontare subito sulla spesa<br />

effettuata.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Vengono impiegati 27 addetti.<br />

Sono attive in barriera sei<br />

casse.<br />

sviluppo reti _ RETAIL<br />

AREA NIELSEN 2<br />

IPERMERCATI: 205<br />

MQ 934.7<strong>62</strong><br />

SUPERMERCATI: 1.812<br />

MQ 1.640.845<br />

ALTRI: 3.766<br />

MQ 1.129.030<br />

Su<strong>per</strong>mercato<br />

Via <strong>per</strong> Poviglio<br />

Boretto (Re)<br />

900 mq<br />

Market Ingross srl<br />

(socio Interdis)<br />

DATA DI APERTURA<br />

27 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

Ubicato in <strong>per</strong>iferia, a poche<br />

decine di metri dall’Agenzia<br />

interregionale del Fiume Po.<br />

CONCORRENZA<br />

Nello stesso bacino di utenza<br />

gravitano le insegne Famila e<br />

Sigma.<br />

LAYOUT<br />

Segue fedelmente le direttive<br />

aziendali in fatto di format.<br />

OFFERTA<br />

Sono 5.500 le referenze totali<br />

divise tra alimentari (3.650) e<br />

non food (1.850).<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-ven 8,00-13,00 e<br />

15,30-20,00; sabato 8,00-<br />

20,00; domenica 8,00-13,00.<br />

Gli automobilisti hanno a disposizione<br />

55 posti auto nel<br />

parcheggio sco<strong>per</strong>to.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Sono impiegati 12 lavoratori;<br />

attive quattro casse.<br />

Su<strong>per</strong>store<br />

Via Goethe 43<br />

Merano (Bz)<br />

1.900 mq<br />

Aspiag Service<br />

(concessionaria Despar<br />

<strong>per</strong> il Nordest)<br />

DATA DI APERTURA<br />

25 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

È stato realizzato nella prima<br />

<strong>per</strong>iferia urbana, ad angolo<br />

con via Laurin.<br />

CONCORRENZA<br />

In zona sono presenti un paio<br />

di pdv di o<strong>per</strong>atori locali.<br />

LAYOUT<br />

Non si differenzia dal classico<br />

format dell’insegna. È dotato<br />

di impianti che favoriscono il<br />

risparmio energetico e riducono<br />

l’impatto ambientale.<br />

OFFERTA<br />

Offre 12.468 articoli, di cui<br />

2.590 non food, 1.775 bazar<br />

leggero, 212 bazar pesante e<br />

232 tessile.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,00-19,30;<br />

domenica 9,00-13,00. Dispone<br />

di un parcheggio multipiano,<br />

in parte interrato, che<br />

mette a disposizione un totale<br />

di 275 posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Lo store manager Antonella<br />

Lombardi coordina 56 dipendenti,<br />

tra i quali 40 neoassunti.<br />

<strong>Il</strong> punto di vendita<br />

dispone di nove casse.<br />

5 novembre 2012 31


32<br />

RETAIL_ sviluppo reti<br />

NON FOOD<br />

Bricolage<br />

Via Giulia 88<br />

Trieste<br />

900 mq<br />

Società Antonio Bosco,<br />

neo affilata<br />

Marketing Trend<br />

(Coop Lombardia)<br />

DATA DI APERTURA<br />

5 ottobre 2012<br />

LOCATION<br />

È nella zona est della città, poco<br />

distante dal palazzo comunale<br />

e dal centro commerciale<br />

<strong>Il</strong> Giulia.<br />

CONCORRENZA<br />

Non si confronta con concorrenti<br />

diretti in zona.<br />

LAYOUT<br />

<strong>Il</strong> punto di vendita presenta<br />

una pianta a ferro di cavallo,<br />

che induce il cliente a compiere<br />

un <strong>per</strong>corso a “U”. L’ingresso<br />

immette sull’ampia area promozionale<br />

organizzata in tre<br />

isole. È fedele alla tradizionale<br />

linea aziendale.<br />

OFFERTA<br />

Propone un assortimento di<br />

circa 20.000 articoli <strong>per</strong> il fai<br />

da te, organizzati in 13 reparti.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 8,30-19,30.<br />

Tra i servizi offerti: tintometro,<br />

taglio legno gratuito, taglio<br />

corde, veneziane su misura,<br />

consegna a domicilio (con piccolo<br />

contributo spese).<br />

I clienti che effettuano una<br />

spesa d’importo minimo di 15<br />

euro hanno diritto a un’ora di<br />

sosta gratuita nel parcheggio<br />

dell’antistante centro commerciale<br />

<strong>Il</strong> Giulia.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

È dotato di due casse e occupa<br />

11 addetti.<br />

5 novembre 2012<br />

Petstore<br />

Via Novara 3<br />

Legnano (Mi)<br />

630 mq<br />

Maxi Zoo Italia spa<br />

DATA DI APERTURA<br />

6 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

Realizzato nella <strong>per</strong>iferia della<br />

città, sulla strada provinciale<br />

148, ad angolo con via Sabotino.<br />

CONCORRENZA<br />

Nelle immediate vicinanze non<br />

sono attivi concorrenti diretti.<br />

LAYOUT<br />

Rimane in linea con il classico<br />

format dell’insegna.<br />

OFFERTA<br />

Le referenze totali sono 7.000,<br />

di cui 3.000 di petfood e 4.000<br />

di petcare.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 9,00-20,00;<br />

domenica 9,30-19,30.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Davide Ferrari coordina due<br />

addetti full time e sei part time.<br />

Per le o<strong>per</strong>azioni di pagamento<br />

sono attive due casse.<br />

Elettronica di consumo<br />

Viale Guglielmo Marconi<br />

133/133<br />

Roma<br />

900 mq<br />

Sgm Distribuzione<br />

DATA DI APERTURA<br />

29 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

È in zona Portuense. La più<br />

vicina fermata dell’autobus è<br />

Roma Trastevere.<br />

CONCORRENZA<br />

A pochi chilometri, si trova il<br />

centro commerciale Euroma2<br />

all’interno del quale o<strong>per</strong>ano<br />

le insegne Trony e Game Stop.<br />

LAYOUT<br />

Dopo il cambio di insegna, il<br />

punto di vendita (ex Eldo) è<br />

stato ristrutturato e adeguato<br />

al nuovo format aziendale.<br />

OFFERTA<br />

Gli articoli in vendita sono circa<br />

6.000.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 9,00-20,00;<br />

domenica 10,00-20,00.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Sono stati riconfermati i 18<br />

dipendenti impiegati nel precedente<br />

negozio. Quattro le<br />

casse attive in barriera.<br />

Cura <strong>per</strong>sona e igiene<br />

casa<br />

Via Santa Caterina 16<br />

Reggio Calabria<br />

310 mq<br />

Detercart Lombardo s.r.l.<br />

(Interdis)<br />

DATA DI APERTURA<br />

29 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

Ubicato in zona Santa Caterina,<br />

su una via parallela alla<br />

Strada vecchia provinciale. <strong>Il</strong><br />

fatturato annuo stimato è di<br />

circa un milione di euro.<br />

CONCORRENZA<br />

Attivi in zona store Conad, Mercati<br />

alimentari e Proshop.<br />

LAYOUT<br />

Segue il classico format dell’insegna.<br />

OFFERTA<br />

Disponibili 3.500 item.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,00-13,00 e<br />

16,30-20,30.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> team di lavoro è formato da<br />

tre addetti, mentre lo store dispone<br />

di una cassa.<br />

Elettronica di consumo<br />

Strada Statale 155<br />

<strong>per</strong> Fiuggi 69<br />

Frosinone<br />

2.200 mq<br />

Unieuro<br />

DATA DI APERTURA<br />

22 settembre 2012<br />

LOCATION<br />

In una zona <strong>per</strong>iferica.<br />

CONCORRENZA<br />

Non sono presenti concorrenti<br />

nella stessa area.<br />

LAYOUT<br />

<strong>Il</strong> pdv era stato chiuso a febbraio<br />

a seguito di una forte nevicata<br />

che aveva danneggiato<br />

la struttura di co<strong>per</strong>tura del<br />

magazzino e di buona parte<br />

dei reparti di vendita. Dopo<br />

sette mesi di inagibilità, ad inizio<br />

settembre, i vigili del fuoco<br />

hanno dato il nulla osta <strong>per</strong> la<br />

ria<strong>per</strong>tura e Unieuro ha organizzato<br />

e portato a termine i<br />

lavori di rinnovo dei locali in<br />

due settimane. Lo store riapre<br />

adottando un layout aggiornato,<br />

in linea con i nuovi canoni<br />

espositivi del gruppo.<br />

OFFERTA<br />

In vendita 8.350 prodotti.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 10,00-20,00;<br />

domenica 10,00-13,00 e<br />

16,00–20,00. Tra i servizi: lista<br />

nozze, finanziamenti, consulenza<br />

informatica. Sono presenti<br />

nel parcheggio 100 posti<br />

auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Sono impiegati <strong>24</strong> dipendenti;<br />

tre le casse in barriera.


34<br />

INDUSTRIA<br />

Facebook registra il maggior traffico,<br />

ma le relazioni all’interno<br />

delle brand community si distinguono<br />

<strong>per</strong> qualità, poiché è più alto<br />

il valore di marca <strong>per</strong>cepito,<br />

suggerendo nuove strade di business<br />

<br />

<br />

di Gennaro Fucile<br />

uello che accade quotidiananente<br />

in rete sembra rifornire di senso<br />

la metafora della marca come<br />

territorio, ovvero un luogo capace<br />

di generare e coltivare identità, producendo<br />

significati, creando e rafforzando relazioni.<br />

Oggi, in tempo di massima allerta sul<br />

prezzo, questo può sembrare un discorso<br />

inattuale, invece ribadisce quanto sia d’attualità<br />

e corretto considerare l’ambiguità<br />

come la vera cifra del consumatore contemporaneo.<br />

Prove consistenti arrivano dai risultati<br />

emersi dalla ricerca condotta da Duepuntozero<br />

Research e Connexia, presentata<br />

alla Social Media Week (una settimana<br />

di riflessioni dedicate allo sviluppo e alle<br />

potenzialità della comunicazione tramite<br />

i social media), in occasione dell’evento<br />

“Macro-trend 2013: sempre più brand<br />

community. La gestione delle relazioni digitali<br />

<strong>per</strong> innovare i brand attraverso processi<br />

di co-creazione”. Ebbene, i numeri<br />

5 novembre 2012<br />

sono abbastanza eloquenti: otto milioni<br />

di italiani si relazionano con le community<br />

legate ai brand oppure alle aziende e un<br />

milione e mezzo di loro le visita quotidianamente.<br />

Nonostante l’attenzione delle<br />

aziende e degli utenti si concentri al momento<br />

prevalentemente su Facebook, si<br />

registra <strong>per</strong> i brand un valore <strong>per</strong>cepito più<br />

alto tra gli iscritti alle community di marca,<br />

<strong>per</strong> quanto concerne sia i valori della marca<br />

che le opport<strong>unità</strong> di business.<br />

<br />

La marca è dunque un territorio che analogamente<br />

a un testo si va arricchendo di<br />

senso, proprio in quanto luogo del discorso<br />

sul brand, sprigionando una pluralità<br />

di discorsi <strong>per</strong> una molteplicità di marche,<br />

tutte, in qualche modo, alla ricerca di uno<br />

spazio, letteralmente di un’allocazione<br />

nella mente del consumatore <strong>per</strong> indurlo<br />

a intrattenersi con loro. In rete, infatti, si<br />

va scrivendo un vero e proprio “diario col-<br />

lettivo del brand”, come rileva la ricerca:<br />

il 79% degli intervistati legge opinioni e<br />

si documenta online su marche, aziende<br />

e prodotti e il 29% dichiara di partecipare<br />

attivamente a discussioni e di scrivere<br />

recensioni online di prodotti e aziende.<br />

Qualcosa del genere avviene da qualche<br />

anno su Youtube con i cosiddetti haul video,<br />

dove chi realizza il video non fa altro<br />

che mettere in mostra il suo bottino (haul).<br />

Questi non è altro che il frutto dello shopping<br />

più recente. Ne circolano a migliaia,<br />

girati soprattutto da adolescenti, ma non<br />

solo; i bottini includono prodotti di bellezza,<br />

abiti, bigiotteria, scarpe, accessori, ma<br />

c’è proprio di tutto. Le riprese sono sempre<br />

accompagnate da commenti, giudizi,<br />

recensioni. Video diario dello shopping,<br />

in pratica. La presenza in rete di brand<br />

e aziende è, dunque, in continua crescita<br />

ed è alimentata negli ultimi anni dai social<br />

media: il 57% degli utenti Facebook (21<br />

milioni di utenti attivi in Italia, dati: Ita


LA RELAZIONE CONSUMATORE/MARCA ONLINE<br />

Le risposte al quesito: “Fatto 100 il numero di fanpage di brand di cui sei fan, di quante ne sei… ?”.<br />

Consumatore e “fan”,<br />

Non sono né consumatore né “fan”:<br />

amante nel vero senso della parola<br />

ho fatto “like” <strong>per</strong> partecipare ad un concorso/<br />

73%<br />

26%<br />

un gioco/un’iniziativa di marketing<br />

Consumatore, anche se non posso<br />

15%<br />

propriamente definirmi “fan” Non sono né consumatore né “fan”:<br />

26%<br />

ho fatto “like” <strong>per</strong> porre lamentele<br />

Sono “fan”, è una marca/azienda<br />

che mi piace, o ha fatto cose che mi sono<br />

o chiedere spiegazioni su qualcosa<br />

27%<br />

6%<br />

piaciute, ma non ne sono consumatore Altri motivi/non risponde<br />

21% 6%<br />

IL CINGUETTIO OLTRE FACEBOOK<br />

INDUSTRIA<br />

Fonte: Italia2.0 di Duepuntozero Research- settembre 2012<br />

Profilo dell’utente di Twitter e le motivazioni d’uso<br />

Following Motivazione del follower<br />

Amici/conoscenti<br />

VIP, <strong>per</strong>sonaggi<br />

Media<br />

Giornalisti<br />

Aziende, marche<br />

Blogger/Es<strong>per</strong>ti<br />

Politici<br />

Istituzioni culturali<br />

Istituzioni pubbliche<br />

Altro<br />

lia2.0 di Duepuntozero Research, a settembre<br />

2012) è fan di almeno una fanpage<br />

di un brand, con un numero medio<br />

di 40 fanpage <strong>per</strong> ogni utente. Quanto a<br />

Twitter, che in tutto il mondo conta ormai<br />

circa mezzo miliardo di utenti, in Italia il<br />

fenomeno è in espansione con 3,5 milioni<br />

di utenti attivi; di questi, quasi un quarto<br />

segue profili di aziende e marche. A<br />

conferma del fatto che la marca, da sempre<br />

presente in pianta stabile negli spazi<br />

mentali del consumatore, sembra <strong>trovare</strong><br />

il suo habitat ideale nell’immaterialità della<br />

rete e nel flusso di relazioni che produce<br />

incessantemente. D’altra parte, la<br />

brand community, secondo Albert Muniz<br />

Jr. and Thomas C. O’Guinn, che <strong>per</strong> primi<br />

ne hanno parlato, è: “Una com<strong>unità</strong> specializzata,<br />

senza legami geografici, basata<br />

su un set strutturato di relazioni sociali<br />

tra gli ammiratori del brand. È specializzata<br />

<strong>per</strong>ché al suo nucleo vi è un prodotto o<br />

un servizio di un brand”.<br />

69 La curiosità<br />

54<br />

37 La stima 36<br />

32 Essere informato in tempo reale su argomenti particolari 31<br />

25 La voglia di rimanere connesso <strong>24</strong><br />

23 La conoscenza verso questa <strong>per</strong>sona 22<br />

22 <strong>Il</strong> divertimento 22<br />

14 La possibilità di ricevere contenuti da diffondere 15<br />

12 La possibilità di ricevere stimoli 11<br />

9<br />

9<br />

Ricevere informazioni da un servizio clienti 11<br />

<br />

Si è detto di un’ambiguità di fondo dei<br />

consumatori/navigatori e, analizzando<br />

l’audience di brand e aziende sulle fanpage<br />

di Facebook e nelle community di<br />

marca, emerge puntuale un dato contraddittorio.<br />

Nonostante la maggiore concentrazione<br />

degli investimenti delle aziende<br />

su Facebook, si evidenzia <strong>per</strong> il brand un<br />

valore <strong>per</strong>cepito più alto tra gli iscritti alle<br />

community di marca: l’86% dichiara di<br />

essere più informato sul prodotti e sulle<br />

iniziative della marca, rispetto all’84% degli<br />

iscritti a una brandpage su Facebook;<br />

l’81% degli intervistati sente di conoscere<br />

meglio la marca o l’azienda e le iniziative<br />

ad essa legate (contro il 71% Facebook).<br />

Gli effetti positivi sulla marca che si alimentano<br />

all’interno delle brand community<br />

si traducono, <strong>per</strong> le aziende, anche in<br />

maggiori opport<strong>unità</strong> di business: il 65%<br />

degli iscritti a una community di marca dichiara<br />

di consumare maggiormente i suoi<br />

I seguaci” dei brand ammontano<br />

a otto milioni di italiani. Tanti<br />

sono coloro che frequentano<br />

abitualmente le brand<br />

community, con un profilo molto<br />

trasversale: il 55% ha tra i 25<br />

e i 44 anni, il 19% ha un’età<br />

compresa tra i 45 e i 55 anni,<br />

il 17% meno di 25 anni e il 9%<br />

è rappresentato dagli over 55.<br />

È in aumento<br />

il numero di quanti<br />

raccolgono in rete<br />

informazioni<br />

e opinioni<br />

in modo sempre più<br />

proattivo.<br />

Anche su Twitter<br />

il fenomeno cresce<br />

e attualmente<br />

il 23% degli utenti<br />

segue profili<br />

di aziende<br />

e marche.<br />

Fonte: Italia2.0 di Duepuntozero Research – settembre 2012<br />

prodotti, rispetto al 55% degli iscritti a<br />

una brandpage Facebook. In altri termini,<br />

prevale il territorio privato della marca,<br />

con meno interferenze rispetto al privato<br />

del singolo individuo che segna Facebook.<br />

In definitiva, nella marca/territorio<br />

agisce una com<strong>unità</strong> che parla la stessa<br />

lingua, condivide la medesima cultura e<br />

la stessa storia e dove gli abitanti si riconoscono<br />

come simili, analogamente a<br />

quanto avviene sul territorio fisico della<br />

nazione. <strong>Il</strong> segno dei tempi (della crisi)<br />

<strong>per</strong>ò c’è. Nonostante il dato che segnala<br />

il 52% di consumatori (nella veste “fan”,<br />

di più o meno) nelle fanpage e il 58% in<br />

totale nelle brand community, si evidenzia<br />

che, sia su Facebook sia nelle community<br />

di marca, uno dei principali motivi<br />

<strong>per</strong> iscriversi consiste nella possibilità di<br />

partecipare a concorsi, giochi o promozioni,<br />

senza che l’utente, in questo caso,<br />

sia necessariamente fan o consumatore<br />

della marca.•<br />

5 novembre 2012 35


Premio<br />

<strong>per</strong> un futuro<br />

sostenibile<br />

Ethic Award premia i proge ti<br />

che le imprese stanno implementando<br />

a traverso iniziative<br />

di “sviluppo sostenibile”, a te ad<br />

un miglioramento de la qualità<br />

de la vita, de l’ambiente, del<br />

lavoro, de le relazioni sociali e<br />

de la cultura.<br />

SONO SON<br />

APERTE LE ISCRIZIONI ALL’EDIZIONE 2012-2013<br />

Ethic Award è a<strong>per</strong>to alle imprese di retail,<br />

di beni di consumo, e di attrezzature<br />

che o<strong>per</strong>ano sul territorio nazionale.<br />

La partecipazione è gratuita, le aziende che<br />

desiderano candidarsi sono invitate ad inviare<br />

le proprie iniziative entro il 15 gennaio 2013<br />

compilando la “Scheda di partecipazione”<br />

scaricabile dal sito gdoweek.it – bottone Ethic Award<br />

o richiedendola alla Segreteria organizzativa del<br />

Premio: gdoweek.ethicaward@ilsole<strong>24</strong>ore.com


INDUSTRIA<br />

<br />

<br />

Un anno fa l’acquisizione da parte di Campofrio Food Group.<br />

Oggi <strong>per</strong> lo storico marchio il primo step del rilancio globale<br />

di Laura Brivio<br />

ettare un ponte tra passato e<br />

futuro facendosi interprete della<br />

sapienza della norcineria di alta<br />

qualità: con questa mission Cesare<br />

Fiorucci si ripresenta sul mercato<br />

globale. Non un’invenzione di marketing<br />

studiata a tavolino, quella dell’antico sa<strong>per</strong><br />

fare artigianale, ma una risco<strong>per</strong>ta<br />

delle sue radici <strong>per</strong> lo storico marchio di<br />

salumi nato effettivamente a Norcia nel<br />

1850 e trasferitosi nel Lazio nel 1915, dove<br />

ancora oggi ha il suo quartier generale.<br />

<br />

Dal 2011 l’azienda è stata acquisita da<br />

Campofrio Food Group, leader europeo<br />

nelle lavorazione della carni, e, forte delle<br />

risorse e dell’efficienza della multinazionale<br />

spagnola, che le consentiranno di<br />

beneficiare di vantaggi competitivi atti<br />

a renderla più rispondente alle esigenze<br />

del mercato nazionale e globale (Fiorucci<br />

esporta infatti i suoi prodotti in 60 Paesi)<br />

Un posizionamento sostenibile<br />

“Quello della ‘norcineria d’Italia’ non è un claim, né un pay-off, ma<br />

un orizzonte concettuale, distintivo, credibile e sostenibile, su cui<br />

abbiamo costruito l’immagine di marca e che dal primo semestre<br />

2013 vedrà il suo sviluppo in una campagna advertising multimedia”,<br />

afferma Alessandro Sciortino, creative director di McCann.<br />

Veicolando il plus delle origini territoriali insieme ai nuovi valori di<br />

genuinità, gusto e passione, oggi il marchio è identificato da un<br />

nuovo logo, che attraverso il segno grafico esprime il legame tra<br />

cultura e mestiere della norcineria italiana e che con i colori del<br />

nastro rimanda alla nazionalità. Un repositioning evidenziato anche<br />

dal nuovo sito www.fioruccifood.it, studiato <strong>per</strong> offrire all’utente<br />

un’es<strong>per</strong>ienza originale di navigazione.<br />

Molteplici, ma tutti del gruppo McCann Worldgroup, anche gli<br />

altri partner coinvolti nel rebranding: FutureBrand si è occupata<br />

ha messo in atto alcune trasformazioni<br />

in termini di business<br />

e di prodotto dotandosi<br />

infine di una nuova struttura<br />

di marca con cui si sta riproponendo<br />

al consumatore.<br />

Insieme al team strategico e ATHOS<br />

creativo dell’agenzia McCann<br />

Rome, cui il marchio si è affidato<br />

dopo una consultazione<br />

tra tre sigle (l’agenzia capitolina<br />

designata è fra l’altro nello<br />

stesso network di McCann Madrid, già<br />

partner creativo della casa madre Campofrio),<br />

dopo alcuni mesi di lavoro è scaturita<br />

una nuova identità di marca in grado di<br />

valorizzare le sue specificità, basate nella<br />

cultura della norcineria italiana, laddove<br />

il norcino è l’artigiano es<strong>per</strong>to di taglio,<br />

selezione e conservazione della carne di<br />

maiale. “La nuova brand identity, che mira<br />

a potenziare la presenza e l’immagine<br />

del nostro marchio nel mondo -afferma<br />

MAESTRI<br />

amministratore<br />

delegato<br />

Cesare Fiorucci<br />

Athos Maestri, amministratore<br />

delegato di Cesare Fiorucci-<br />

è la parte più visibile di<br />

un cambiamento che passa<br />

anche attraverso un allargamento<br />

dell’offerta con il lancio<br />

di nuove gamme e referenze.<br />

A suggellare il salto di<br />

qualità, oltre ai nuovi pack,<br />

anche il sigillo di qualità ‘La<br />

Ricetta Fiorucci’”.<br />

In futuro l’azienda laziale<br />

intende crescere nel banco taglio con<br />

la mortadella, dov’è leader in Italia, ma<br />

anche con il prosciutto cotto e il salame.<br />

E nel contempo mira a orientarsi nel libero<br />

servizio, con occhio anche attento<br />

al mondo della convenienza nel rispetto<br />

della giusta qualità. Una strategia che,<br />

nelle previsioni del management, dai 220<br />

milioni di euro previsti quest’anno, dovrebbe<br />

generare un fatturato di 300 milioni di<br />

euro entro il 2015.•<br />

di logo e packaging, MRM del digital marketing, Momentum<br />

delle promozioni in-store. Unica eccezione il planning, gestito dalla<br />

centrale media ZenithOptimedia, già partner di riferimento del<br />

colosso iberico Campofrio. LB<br />

5 novembre 2012 37


i n d u s t r i a<br />

Per Mila, la territorialità<br />

è una leva di marketing<br />

Varata iniziativa dal meccanismo tradizionale, ma che premia<br />

con soggiorni nel Südtirol, dove scoprire le radici dell’azienda<br />

38<br />

di Davide Bernieri<br />

Utilizzare il territorio come strumento<br />

di marketing, facendo leva sul<br />

bisogno di appartenenza espresso<br />

dai consumatori contemporanei<br />

e su un <strong>per</strong>corso virtuoso che metta<br />

ecocompatibilità, rispetto <strong>per</strong> il lavoro e <strong>per</strong><br />

le tradizioni umane in testa alla classifica<br />

“valoriale” correlata al consumo. Nasce con<br />

questo spirito l’iniziativa di Mila dal titolo<br />

“Vinci il mondo Mila”, che mette in palio 52<br />

soggiorni di una settimana negli agriturismi<br />

Gallo Rosso dell’Alto Adige/Südtirol.<br />

Dal 3 settembre al 2 dicembre 2012 i<br />

consumatori che scelgono lo yogurt intero<br />

Mila nelle confezioni da due o da otto<br />

pezzi trovano un coupon che, debitamente<br />

compilato, da loro la possibilità di partecipare<br />

all’estrazione settimanale di quattro<br />

soggiorni <strong>per</strong> un’intera famiglia in una delle<br />

strutture agrituristiche del network Gallo<br />

Rosso Alto Adige/Südtirol.<br />

<strong>Il</strong> funzionamento del concorso<br />

“Abbiamo scelto un meccanismo di partecipazione<br />

molto tradizionale-dichiara<br />

Elisabeth Molling, responsabile product<br />

“Vinci il mondo<br />

Mila”, consente<br />

ai consumatori<br />

premiati<br />

di conoscere<br />

dove nascono<br />

i prodotti<br />

dell’azienda<br />

5 novembre 2012<br />

management di Mila- senza<br />

web, codici da inserire, uso<br />

di devices tecnologici come<br />

tablet o smartphone, proprio<br />

<strong>per</strong>ché vogliamo effettuare<br />

iniziative che siano coerenti<br />

con il posizionamento del<br />

brand, tutto vocato al rispetto<br />

della tradizionalità. Del resto,<br />

tutto da noi ha origine con il<br />

nostro latte, frutto di un allevamento<br />

di montagna, quindi<br />

pregiato e con ottime caratteristiche. Una<br />

materia prima tanto pura che rispecchia il<br />

nostro spirito aziendale: nessuna sofisticazione,<br />

anzi il mantenimento di una struttura<br />

produttiva tradizionale che ci <strong>per</strong>mette di<br />

salvaguardare meglio l’ambiente dell’alta<br />

montagna e il lavoro dei nostri allevatori”.<br />

Sono 3.300 I soci che conferiscono latte<br />

<strong>per</strong> la produzione a marchio Mila, con una<br />

presenza media di 12 capi in stalla, quindi<br />

con strutture di piccole dimensioni a conduttura<br />

prevalentemente famigliare.<br />

Molte strutture sono collocate stabilmente<br />

sopra i 1.000 metri di quota, mentre du-<br />

ELISABETH<br />

MOLLING<br />

responsabile<br />

product<br />

management Mila<br />

rante la stagione estiva, i bovini<br />

si muovono verso i masi,<br />

le stalle di alta quota, dove<br />

trovano pascoli con erbe di<br />

alta qualità. “In comunicazione<br />

-spiega Molling- sottolineiamo<br />

sempre questa nostra<br />

specificità. Riteniamo molto<br />

importante l’armonia tra l’attività<br />

umana e il rispetto del<br />

territorio e con il nostro concorso<br />

desideriamo che chi<br />

sceglie il nostro yogurt possa toccare con<br />

mano questa situazione, che ci <strong>per</strong>mette di<br />

offrire un prodotto con alta valenza qualitativa,<br />

proveniente da una filiera che tiene in<br />

alta considerazione temi quali il benessere<br />

animale, della montagna e la salvaguardia<br />

del territorio <strong>per</strong> le generazioni a venire.<br />

Elementi che divengono molto importanti<br />

soprattutto in un <strong>per</strong>iodo storico nel quale<br />

i consumatori appaiono smarriti di fronte<br />

alla crisi globale e cercano di <strong>trovare</strong> un<br />

rifugio nella tradizione, quella vera”.<br />

Incontri ravvicinati con la qualità<br />

Non paesaggi da cartolina, quindi, ma<br />

la possibilità di toccare con mano dove<br />

nasce la qualità dello yogurt Mila. “Circa<br />

400 dei nostri soci conferitori -conclude<br />

Molling- possiedono anche un’attività<br />

agrituristica, tutti coinvolti nell’associazione<br />

Gallo Rosso che li riunisce e da loro<br />

una suddivisione su base qualitativa. Ci<br />

è sembrato naturale <strong>per</strong>mettere ai nostri<br />

consumatori di venire a trovarci, testando<br />

l’ospitalità altoatesina e avendo la possibilità<br />

di vedere da dove nasce la nostra<br />

qualità: dalla produzione del latte”.•


PARMAREGGIO<br />

nuovi formati & prodotti<br />

al servizio del consumatore<br />

F


INDUSTRIA<br />

<br />

<br />

Cambio di nome, marchio, pack, sito web e campagna tv<br />

<strong>per</strong> il Consorzio bolognese che produce la patata Selenella<br />

di Laura Brivio<br />

elenella, atto secondo.<br />

Dopo il lancio<br />

d’impatto sui<br />

mezzi stampa e<br />

radio avvenuto tra febbraio<br />

e marzo, dal 10 ottobre<br />

con il claim “Un tesoro di<br />

patata” la campagna Selenella<br />

è approdata anche in<br />

televisione, sulle principali<br />

reti nazionali, con uno spot<br />

nel duplice formato di 30”<br />

e 15”, <strong>per</strong> il quale saranno sviluppati<br />

1.000 grp a co<strong>per</strong>tura di un mese esatto<br />

di pianificazione. Le sequenze della<br />

campagna, ideata dall’agenzia Red Cell<br />

e pianificata dal centro media Maxus, si<br />

aprono con la soggettiva del tubero sotto<br />

terra che, dopo essere stato amorevolmente<br />

portato alla luce e pulito, giunge<br />

infine sulla tavola del consumatore.<br />

La grande novità, come si evince anche<br />

dal codino dello spot, volto a esaltare<br />

GIULIANO<br />

MENGOLI<br />

direttore generale<br />

Consorzio<br />

delle Buone Idee<br />

IL NUOVO SITO, UNA FINESTRA SUL MONDO SELENELLA<br />

con immagini della natura<br />

e della tradizione agricola<br />

bolognese le molteplici virtù<br />

della patata 100% italiana<br />

arricchita di selenio,<br />

è che il Consorzio delle<br />

Buone Idee che riunisce 16<br />

soci (due organizzazioni di<br />

produttori, quattro coo<strong>per</strong>ative<br />

e dieci commercianti<br />

privati) cui fanno capo 320<br />

produttori, al fine di rendere<br />

chiara e immediata la mission e dare<br />

enfasi ai valori fondamentali del prodotto<br />

ha anche o<strong>per</strong>ato un cambio di nome<br />

e da poco più di un mese si presenta sul<br />

mercato con il nuovo marchio Consorzio<br />

Patata Italiana di Qualità.<br />

<br />

Un cambio d’immagine radicale, quindi,<br />

<strong>per</strong> il leader nel segmento delle patate<br />

confezionate con un 15% di quota<br />

Italianità, genuinità, tutela dell’ambiente e della<br />

salute dell’uomo: questi i valori che il Consorzio<br />

ha inteso rappresentare con i nuovi codici<br />

comunicazionali. A partire dal marchio che,<br />

sormontato da tre foglie tricolori simboleggianti<br />

le origini della produzione, mostra la rincalzatura<br />

del terreno sotto cui cresce la patata. Come<br />

<strong>per</strong> la campagna advertising, a seguire tutti gli<br />

aspetti di rebranding è Red Cell, sigla creativa<br />

che firma inoltre la nuova release<br />

di www.selenella.it. Navigabile agilmente anche da smartphone e tablet grazie<br />

all’integrazione di funzioni touch, il sito nato sotto la direzione creativa di Roberto Vella<br />

e Stefano Longoni, oltre a ospitare un blog e una community, offre ricette, suggerimenti<br />

e varie curiosità sul mondo Selenella, che garantisce la totale certificazione di filiera.<br />

Dal sito, la cui home page riprende l’immagine del tubero rappresentato come un tesoro<br />

nascosto, l’utente può infatti digitare il codice di tracciabilità apposto sul’involucro del<br />

prodotto ri<strong>per</strong>correndo le fasi che vanno dalla produzione della materia prima fino alle fasi<br />

di confezionamento e distribuzione. LB<br />

di mercato a valore, che oggi sfoggia<br />

anche un nuovo logo e un nuovo packaging:<br />

“Questo cambiamento avviato a<br />

inizio 2012 –spiega Giuliano Mengoli,<br />

direttore generale del Consorzio nato<br />

nel 2000 con il compito di valorizzare<br />

la produzione del territorio bolognese-<br />

si è reso necessario <strong>per</strong> confermare<br />

ed estendere ulteriormente la nostra<br />

leadership, riaffermando il patrimonio<br />

di valori che concorrono al prestigio di<br />

Selenella: l’origine italiana, il rispetto di<br />

uno stringente disciplinare qualitativo,<br />

la tracciabilità certificata e garantita dal<br />

Consorzio, l’attenzione all’ambiente e infine<br />

il selenio, con i suoi benefici effetti<br />

sull’organismo”. Non solo piccolo schermo:<br />

in questo secondo flight di campagna<br />

il Consorzio ha puntato anche sul<br />

web con un articolato piano che passa<br />

dal rinnovamento del sito Selenella alle<br />

attività display, da banner su una selezione<br />

di siti alle blog relation.•<br />

5 novembre 2012 41


PRODOTTI E IMPRESE<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Rinaldo Franco Spa<br />

presenta i Salamotti monoporzione Best Bone <strong>per</strong> gatti e cani<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Ad ampliare la gamma degli snack e degli alimenti Best Bone, arriva ora il pratico salamotto <strong>per</strong> gatti<br />

e cani, un alimento completo monoporzione studiato in un packaging innovativo <strong>per</strong> una maggiore<br />

praticità ed un minor impatto dell’imballo sull’ambiente.<br />

Assoluta novità <strong>per</strong> il comparto pet-food è il salamotto <strong>per</strong> gatti da 85 gr. in quattro gustose ricette.<br />

E in un mercato composto <strong>per</strong> la maggior parte da cani piccoli, il nuovo formato da 150 gr. in due<br />

varianti è l’ideale <strong>per</strong> evitare inutili sprechi rispetto alle più grandi confezioni <strong>per</strong> cani attualmente<br />

in commercio.<br />

Tutti i salamotti vengono proposti in efficaci display da banco.<br />

Nella linea di alimentazione Best Bone, visibile sul sito www.best-friend.it,<br />

ci sono anche i biscotti integrali e numerosi masticativi tra cui snack naturali<br />

e semiumidi realizzati con prodotti di alta qualità, presentati in accattivanti<br />

confezioni.


INDUSTRIA<br />

Tutti i temi della sostenibilità non entrano al momento<br />

nelle strategie delle aziende che o<strong>per</strong>ano nel settore<br />

in collaborazione con<br />

olte aziende hanno scelto di<br />

sposare da anni un approccio<br />

che le renda virtuose agli occhi<br />

del consumatore. Che si tratti<br />

di minor consumo di CO2, di riciclo e riuso<br />

dei materiali, di nuove forme e usi del<br />

packaging, la sostenibilità è diventata uno<br />

degli elementi di valutazione della “bontà”<br />

di un’impresa. Le ricerche confermano<br />

che il consumatore si “attiva” ogni volta<br />

che a un brand vengono abbinati termini<br />

come “naturale”, “verde”, “sostenibile”<br />

e più l’azienda si impegna nel solco della<br />

sostenibilità, più la marca si rafforza e la<br />

stima del cliente aumenta. Mentre solo 40<br />

anni fa pensare a una giornata dedicata<br />

interamente alla Terra era praticamente<br />

avveniristico, oggi, soprattutto, i consumatori<br />

statunitensi celebrano questo<br />

giorno e chiedono alle marche di aiutarli a<br />

salvaguardare il pianeta. <strong>Il</strong> cliente, di fronte<br />

a un prodotto, oltre ai classici quesiti<br />

relativi alla qualità, usabilità e servizio, si<br />

pone domande come: di cosa è fatto? Come<br />

è fatto? Come è confezionato? Come<br />

si smaltisce? Come si vede, il discorso<br />

esula dalla “sola” Csr ed entra nella relazione<br />

della marca con il consumatore.<br />

<br />

Se questi sono i presupposti, come si sta<br />

comportando il mondo licensing? Anche<br />

<strong>per</strong> questo settore, spiega Manuela Giola,<br />

licensing specialist di WE Licensing:<br />

“Valgono ovviamente le stesse regole e le<br />

stesse sensibilità imposte dai consumatori.<br />

Va notato subito che il Brand Keys<br />

Loyalty Engagement Index -che ha ai primi<br />

posti aziende come American Express,<br />

Apple, Ford, McDonald’s e Nike- non presenta,<br />

tra i 25 top green brand, nessuna<br />

azienda del mondo licensing”. Perché? Poca<br />

attenzione al tema o poco desiderio di<br />

parlarne? E quanto i mezzi di comunicazione<br />

del settore, dalle testate ai portali online,<br />

alle associazioni internazionali, si preoccupano<br />

di trattare questo argomento?<br />

Prosegue Giola: “Vediamo alcuni esempi.<br />

Disney Consumer Products ha chiesto,<br />

<strong>per</strong> il 2013, un forte impegno ai propri<br />

licenziatari <strong>per</strong>ché vengano progettati e<br />

sviluppati pack più sostenibili, ecologici.<br />

Si pensi alla portata che potrebbe avere<br />

un impegno all’ecologia delle aziende -e di<br />

tutti i fornitori e licenziatari che ruotano loro<br />

attorno- i cui prodotti quotidianamente<br />

sono nelle mani e vengono usati dai bambini.<br />

L’approccio ‘ecologico’ è già presente<br />

in moltissimi brand, dai Puffi, a Geromino<br />

Stilton, dai Looney Tunes a Barbie: questo<br />

genera comportamenti virtuosi e i bambini<br />

dovrebbero essere accompagnati in una<br />

crescita ‘sana’ e più rispettosa dell’am-<br />

biente”. <strong>Il</strong> “gioco”, <strong>per</strong>ò, funziona solo se<br />

l’impegno nei confronti della sostenibilità<br />

ambientale non è solo relegato ai prodotti<br />

o al packaging, ma se viene assunto in<br />

maniera globale anche nei processi produttivi<br />

e nelle scelte di business che le<br />

aziende compiono.<br />

Le possibilità, <strong>per</strong> aiutare il pianeta a non<br />

peggiorare il suo stato di salute, sono<br />

davvero tantissime. Oltre alle emissioni,<br />

all’uso dei materiali, al risparmio energetico,<br />

alcune aziende del licensing hanno<br />

scelto di affiancare progetti sostenibili,<br />

grazie alla loro riconoscibilità sul mercato.<br />

È il caso di WBCP (Warner Bros. Consumer<br />

Products), che ha scelto di adottare programmi<br />

di licensing che ragionino in ottica<br />

di crescita sostenibile <strong>per</strong> i prossimi trecinque<br />

anni. <strong>Il</strong> progetto coinvolgerà tutti i<br />

business partner, e farà leva sulla riconoscibilità<br />

dei <strong>per</strong>sonaggi più conosciuti dal<br />

pubblico. Ad hoc saranno studiati contenuti<br />

e iniziative di marketing. <strong>Il</strong> supporto<br />

arriverà anche dai film in uscita nelle sale.<br />

Elena Giordano<br />

5 novembre 2012 43


INDUSTRIA<br />

Tutti i temi della sostenibilità non entrano al momento<br />

nelle strategie delle aziende che o<strong>per</strong>ano nel settore<br />

in collaborazione con<br />

olte aziende hanno scelto di<br />

sposare da anni un approccio<br />

che le renda virtuose agli occhi<br />

del consumatore. Che si tratti<br />

di minor consumo di CO2, di riciclo e riuso<br />

dei materiali, di nuove forme e usi del<br />

packaging, la sostenibilità è diventata uno<br />

degli elementi di valutazione della “bontà”<br />

di un’impresa. Le ricerche confermano<br />

che il consumatore si “attiva” ogni volta<br />

che a un brand vengono abbinati termini<br />

come “naturale”, “verde”, “sostenibile”<br />

e più l’azienda si impegna nel solco della<br />

sostenibilità, più la marca si rafforza e la<br />

stima del cliente aumenta. Mentre solo 40<br />

anni fa pensare a una giornata dedicata<br />

interamente alla Terra era praticamente<br />

avveniristico, oggi, soprattutto, i consumatori<br />

statunitensi celebrano questo<br />

giorno e chiedono alle marche di aiutarli a<br />

salvaguardare il pianeta. <strong>Il</strong> cliente, di fronte<br />

a un prodotto, oltre ai classici quesiti<br />

relativi alla qualità, usabilità e servizio, si<br />

pone domande come: di cosa è fatto? Come<br />

è fatto? Come è confezionato? Come<br />

si smaltisce? Come si vede, il discorso<br />

esula dalla “sola” Csr ed entra nella relazione<br />

della marca con il consumatore.<br />

<br />

Se questi sono i presupposti, come si sta<br />

comportando il mondo licensing? Anche<br />

<strong>per</strong> questo settore, spiega Manuela Giola,<br />

licensing specialist di WE Licensing:<br />

“Valgono ovviamente le stesse regole e le<br />

stesse sensibilità imposte dai consumatori.<br />

Va notato subito che il Brand Keys<br />

Loyalty Engagement Index -che ha ai primi<br />

posti aziende come American Express,<br />

Apple, Ford, McDonald’s e Nike- non presenta,<br />

tra i 25 top green brand, nessuna<br />

azienda del mondo licensing”. Perché? Poca<br />

attenzione al tema o poco desiderio di<br />

parlarne? E quanto i mezzi di comunicazione<br />

del settore, dalle testate ai portali online,<br />

alle associazioni internazionali, si preoccupano<br />

di trattare questo argomento?<br />

Prosegue Giola: “Vediamo alcuni esempi.<br />

Disney Consumer Products ha chiesto,<br />

<strong>per</strong> il 2013, un forte impegno ai propri<br />

licenziatari <strong>per</strong>ché vengano progettati e<br />

sviluppati pack più sostenibili, ecologici.<br />

Si pensi alla portata che potrebbe avere<br />

un impegno all’ecologia delle aziende -e di<br />

tutti i fornitori e licenziatari che ruotano loro<br />

attorno- i cui prodotti quotidianamente<br />

sono nelle mani e vengono usati dai bambini.<br />

L’approccio ‘ecologico’ è già presente<br />

in moltissimi brand, dai Puffi, a Geromino<br />

Stilton, dai Looney Tunes a Barbie: questo<br />

genera comportamenti virtuosi e i bambini<br />

dovrebbero essere accompagnati in una<br />

crescita ‘sana’ e più rispettosa dell’am-<br />

biente”. <strong>Il</strong> “gioco”, <strong>per</strong>ò, funziona solo se<br />

l’impegno nei confronti della sostenibilità<br />

ambientale non è solo relegato ai prodotti<br />

o al packaging, ma se viene assunto in<br />

maniera globale anche nei processi produttivi<br />

e nelle scelte di business che le<br />

aziende compiono.<br />

Le possibilità, <strong>per</strong> aiutare il pianeta a non<br />

peggiorare il suo stato di salute, sono<br />

davvero tantissime. Oltre alle emissioni,<br />

all’uso dei materiali, al risparmio energetico,<br />

alcune aziende del licensing hanno<br />

scelto di affiancare progetti sostenibili,<br />

grazie alla loro riconoscibilità sul mercato.<br />

È il caso di WBCP (Warner Bros. Consumer<br />

Products), che ha scelto di adottare programmi<br />

di licensing che ragionino in ottica<br />

di crescita sostenibile <strong>per</strong> i prossimi trecinque<br />

anni. <strong>Il</strong> progetto coinvolgerà tutti i<br />

business partner, e farà leva sulla riconoscibilità<br />

dei <strong>per</strong>sonaggi più conosciuti dal<br />

pubblico. Ad hoc saranno studiati contenuti<br />

e iniziative di marketing. <strong>Il</strong> supporto<br />

arriverà anche dai film in uscita nelle sale.<br />

Elena Giordano<br />

5 novembre 2012 43


Le migliori pratiche<br />

nei trasporti e nel magazzino<br />

sono fattori di sviluppo.<br />

I casi di Braviisol, Gruppo<br />

Fisi (con Number 1),<br />

Italtrans e Jungheinrich


GDA 2012: i<strong>per</strong>mercati,<br />

su<strong>per</strong>mercati, su<strong>per</strong>store,<br />

vicinato e discount<br />

Contenuti di valore<br />

in formato digitale<br />

<strong>per</strong> manager, consulenti<br />

e o<strong>per</strong>atori della grande distribuzione<br />

Consulta il sommario su www.markup.it<br />

Acquistabile solo online: www.shopping<strong>24</strong>.it<br />

Edizione<br />

2012


Le migliori pratiche<br />

evidenziano<br />

benefici competitivi.<br />

Ma solo nel segno<br />

dell’integrazione<br />

metodologica,<br />

tecnologica<br />

e regolamentare<br />

di Francesco Oldani<br />

ell’economia globalizzata il ruolo<br />

della logistica è di primo piano,<br />

al pari di produzione e distribuzione.<br />

Molteplici settori di business<br />

ne traggono addirittura significato e<br />

il loro sviluppo è parallelo alla capacità<br />

del sistema di far circolare beni e servizi<br />

in modo efficace ed efficiente. Per fare<br />

un esempio, basti pensare al commercio<br />

elettronico il cui sviluppo e crescita in Italia<br />

è andato di pari passo all’affinamento<br />

delle pratiche logistiche e di magazzino.<br />

Nelle diverse articolazioni di cui si compone<br />

l’intero settore della logistica si trovano<br />

problematiche differenti che producono<br />

<strong>soluzioni</strong> e modalità specifiche. Nell’anali-<br />

LOGISTICA<br />

si delle migliori pratiche emergono modelli<br />

generalizzabili che, pur localmente, contribuiscono<br />

all’intera crescita della catena<br />

di fornitura. In un recente convegno organizzato<br />

da Ailog (Associazione italiana di<br />

logistica e supply chain management) si<br />

è affrontato il tema della logistica dell’ultimo<br />

miglio che offre importanti spunti di<br />

riflessione sull’approccio globale di una<br />

materia, quale è la logistica, dai numerosi<br />

risvolti specifici.<br />

<br />

La logistica dell’ultimo miglio è eminentemente<br />

di tipo urbano e quindi complessa.<br />

Le sue modalità scontano il fatto che il<br />

5 novembre 2012 47


LA LOGISTICA DELL’ULTIMO MIGLIO È TIPICA DEL COMMERCIO ELETTRONICO<br />

Crescita del fatturato in milioni di euro<br />

2010<br />

2009<br />

2008<br />

2007<br />

2006<br />

2005<br />

2004<br />

1990<br />

tessuto cittadino non è pensato e realizzato<br />

<strong>per</strong> la circolazione delle merci. Tutto<br />

ciò determina la necessità di affrontare la<br />

problematica non solo a livello professionale<br />

(o<strong>per</strong>atori, vettori, ecc), ma a livello<br />

complessivo nel solco di una ridefinizione<br />

dell’organizzazione cittadina di spazi e<br />

tempi. In tema di logistica dell’ultimo miglio<br />

appare efficace la disamina emersa al convegno<br />

Ailog da parte di un rappresentate<br />

di Gea in cui emerge l’importanza di mettere<br />

in luce le differenze tra la consegna<br />

“alla porta del consumatore” con consegna<br />

urbana, ma non legate al commercio<br />

elettronico. Le prime hanno caratteristiche<br />

peculiari che rendono l’ottimizzazione complessa<br />

e generano costi elevati.<br />

<br />

In particolare, le destinazioni non sono<br />

precisamente definibili (il consumatore<br />

cambia continuamente e le sequenze sono<br />

poco prevedibili). Di più: non vi sono<br />

cadenze e la consegna avviene spesso<br />

con colli piccoli. <strong>Il</strong> tutto con intervalli di<br />

resa ristretti. Oltre al commercio elettronico,<br />

la logistica urbana si sviluppa su un<br />

ambito di forniture: ha come punto di destinazione<br />

un o<strong>per</strong>atore commerciale ben<br />

definito con frequenze d’ordine prevedibili<br />

e trasporta colli medio grandi con tempi<br />

di resa più ampi. Una prima conclusione<br />

è che la logistica correlata al commercio<br />

elettronico b2c rimane complessa, costosa,<br />

difficilmente razionalizzabile; diverso<br />

è <strong>per</strong> la logistica b2b che presenta margini<br />

di ottimizzazione. Tuttavia, secondo<br />

quanto esposto dal rappresentante di<br />

Gea, la crisi ha di fatto avvicinato le logi-<br />

2822<br />

4107<br />

che del b2c al b2b: spesso gli esercenti<br />

non ordinano secondo frequenza, hanno<br />

diminuito i colli e i tempi di resa. Vi sono,<br />

tuttavia, alcune logistiche di tipo b2b<br />

che da sempre hanno meccaniche simili a<br />

quelle dell’e-commerce: tra queste, quelle<br />

dei prodotti farmaceutici (le farmacie possono<br />

ricevere anche tre consegne al giorno);<br />

la distribuzione dei giornali e del pane<br />

industriale (consegne in orari particolari)<br />

e del settore horeca (colli molto piccoli).<br />

Sia <strong>per</strong> combattere la crisi, ma anche <strong>per</strong><br />

migliorare la competitività è auspicabile<br />

una modellizzazione non semplificata, che<br />

tenga conto delle complessità e ne ricavi<br />

modelli ottimali. In ausilio vi è sicuramente<br />

il ricorso alle tecnologie che consentono,<br />

in combinazione con i dispositivi di navigazione<br />

satellitare, di pianificare i viaggi e la<br />

revisione di alcuni capisaldi.<br />

Uno di questi, secondo Gea,<br />

è cominciare a considerare i<br />

sistemi di navigazione e pianificazione<br />

dei viaggi non<br />

solo come strumenti o<strong>per</strong>ativi,<br />

ma al pari di simulatori<br />

in grado di calcolare le <strong>per</strong>formance<br />

della logistica ancor<br />

prima di metterla in atto.<br />

Una seconda opport<strong>unità</strong> è<br />

nell’utilizzo degli strumenti<br />

digitali <strong>per</strong> gestire varianti<br />

o<strong>per</strong>ative che su<strong>per</strong>ino le<br />

pianificazioni. Infine, la canalizzazione<br />

dei flussi con la<br />

revisione dei punti di transito<br />

può determinare una riduzione<br />

dei chilometri <strong>per</strong>corsi dai<br />

mezzi.<br />

5032<br />

5763<br />

5754<br />

1.534<br />

Le coo<strong>per</strong>ative<br />

di trasporto<br />

in Italia<br />

30%<br />

La <strong>per</strong>centuale<br />

di costo di esercizio<br />

in carburante<br />

+26%<br />

Incremento dei gas<br />

serra nei trasporti<br />

(1990-2008)<br />

LOGISTICA<br />

6582<br />

<strong>Il</strong> giro di affari<br />

del commercio<br />

elettronico in Italia<br />

cresce progressivamente.<br />

La logistica <strong>per</strong> questo<br />

tipo di canale è la più<br />

complessa e dispendiosa.<br />

Fonte: Tnt<br />

<br />

Come accennato, l’impatto della logistica<br />

di ultimo miglio impatta sull’ecosistema<br />

urbano in cui o<strong>per</strong>a. Se le pratiche esposte<br />

sono propedeutiche a un efficientamento<br />

delle attività, occorre un impianto<br />

normativo adeguato <strong>per</strong> tradurle a pieno<br />

titolo. L’es<strong>per</strong>ienza di Regione Lombardia<br />

può offrire alcuni spunti <strong>per</strong> un approccio<br />

costruttivo. Nonostante le regioni non<br />

abbiano competenze in termini di regolamentazione<br />

delle attività logistiche, la<br />

Regione Lombardia ha agito <strong>per</strong> definire<br />

un <strong>per</strong>corso condiviso, in grado di produrre<br />

regole comunali armonizzate, con una<br />

ampia stabilità temporale, comunicate<br />

in modo comprensibile e facilmente accessibili<br />

e concordate con gli o<strong>per</strong>atori. <strong>Il</strong><br />

dato rilevante di questa es<strong>per</strong>ienza è nelle<br />

richieste degli o<strong>per</strong>atori, che<br />

non hanno puntato a grandi<br />

o<strong>per</strong>e, ma piccoli interventi<br />

finalizzati a efficientare la<br />

rete ferroviaria, i terminal<br />

intermodali, e nella semplificazione<br />

delle regole.<br />

L’aspetto legato alla sostenibilità<br />

è un punto critico,<br />

non <strong>per</strong> l’indisponibilità degli<br />

o<strong>per</strong>atori ad adeguarsi<br />

alle nuove direttive, ma <strong>per</strong><br />

il cambio repentino di queste<br />

ultime che producono, in<br />

diversi casi, situazioni in cui<br />

non vi è il tempo materiale<br />

<strong>per</strong> ammortizzare gli investimenti.<br />

La regolamentazione,<br />

se opportunamente pensata,<br />

può incidere anche sulla<br />

5 novembre 2012 49


50<br />

LOGISTICA<br />

Gruppo Fisi acquisisce Number 1<br />

potenziando l’offerta<br />

Lo scorso primo ottobre è stata <strong>per</strong>fezionata l’o<strong>per</strong>azione che ha visto l’acquisizione da parte della holding Gruppo Fisi di Number 1 Logistics<br />

Group, leader di mercato nella logistica <strong>per</strong> il largo consumo, prima appartenente al Gruppo Barilla. “<strong>Il</strong> progetto -spiega Gianpaolo<br />

Calanchi amministratore delegato Number 1- nasce dall’incontro di due storie <strong>per</strong>sonali, la mia come responsabile risorse umane <strong>per</strong> Barilla,<br />

e quella di Renzo Sartori, titolare di un’azienda impegnata nella logistica. Ci si prospettava l’opport<strong>unità</strong> di integrare la filiera dal magazzino<br />

prodotti allo scaffale del pdv, affiancando l’es<strong>per</strong>ienza Number 1 nel largo consumo a quella di Fisi <strong>per</strong> i Cedi della gdo, con clienti quali<br />

Despar, Conad, Coop”. La sfida è quella di coordinare e gestire in maniera più efficace ed efficiente anche il mondo delle coo<strong>per</strong>ative e dei<br />

padroncini, uscendo dalla logica del subappalto ed evitando di scaricare su di loro, “braccia e gambe o<strong>per</strong>ative”, la riduzione dei margini. A seguito<br />

dell’acquisizione, sono a progetto due nuovi approcci al mercato, prosegue Calanchi: “Confermiamo dal punto di vista strategico il posizionamento<br />

di Number 1 come o<strong>per</strong>atore a logistica integrata, ampliandone l’o<strong>per</strong>atività alla gestione della logistica a tem<strong>per</strong>atura controllata, quindi dei<br />

flussi del fresco”. Inoltre, <strong>per</strong> la gestione dell’ultimo miglio Fisi ha pensato<br />

di creare una rete di imprese locali da integrare nei processi. “In Italia ci<br />

sono molte imprese a livello regionale che avrebbero bisogno di un network<br />

nazionale: Fisi è disponibile a rilevare quote della società rispettando<br />

l’autonomia imprenditoriale, ma a favore di una integrazione reale al di fuori<br />

delle logiche di subappalto o commerciali”, chiarisce Calanchi. L’attività di<br />

coordinazione è già in atto, e la “nuova creatura” dovrebbe potere essere<br />

o<strong>per</strong>ativa a partire dalla seconda metà del 2013. La sfida del futuro sarà<br />

invece il mercato internazionale, conclude Calanchi “Pensiamo che vi sia la<br />

tendenza alla riduzione nel numero dei fornitori a livello globale, ed esigenze<br />

di integrazione e standardizzazione, esigenze sulle quali stiamo lavorando<br />

<strong>per</strong> sviluppare proposte concrete”. Barbara Trigari<br />

<strong>Il</strong> programma<br />

Shell FuelSave<br />

Partner consente<br />

agli o<strong>per</strong>atori<br />

logistici<br />

di analizzare<br />

dettagliatamente<br />

i consumi<br />

5 novembre 2012<br />

sostenibilità senza richiedere investimenti<br />

ulteriori: <strong>per</strong> esempio, ampliando le fasce<br />

orarie di carico e scarico nei centri urbani<br />

si è riscontrato che si ottimizzano i giri,<br />

si riduce il congestionamento e l’inquinamento.<br />

In particolare, si è lavorato sulle<br />

piazzole di carico e scarico che non dovrebbero<br />

distanziarsi dal punto di consegna<br />

oltre gli 80-100 metri. La possibilità<br />

di realizzare piazzole extra pianificazione<br />

su richiesta degli esercizi commerciali è<br />

un’alta misura di efficientamento da prendere<br />

in considerazione. La Regione Lombardia<br />

ha anche consigliato di concordare<br />

con gli o<strong>per</strong>atori la definizione dei Cdu<br />

(Centri distributivi urbani) in quanto si è<br />

assistito al fallimento di alcuni siti a causa<br />

del disinteresse degli o<strong>per</strong>atori.<br />

<br />

L’efficientamento della logistica è uno dei<br />

temi dominanti degli ultimi tempi non solo<br />

nella parte di prossimità. <strong>Il</strong> fattore costi è<br />

diventato sostanzialmente opprimente a<br />

causa dei continui rincari dei carburanti.<br />

<strong>Il</strong> saving sui <strong>per</strong>corsi chilometrici e sui consumi<br />

sono quindi obiettivi irrinunciabili da<br />

cui l’ottimizzazione dei <strong>per</strong>corsi. Tuttavia,<br />

il mercato sta reagendo presentando nuove<br />

flessibilità nella gestione dell’ordinario.<br />

Un caso rilevante è quello della euroShell<br />

Card con la soluzione FuelSave Partner.<br />

Quest’ultimo è un servizio pensato <strong>per</strong> ridurre<br />

il consumo di carburante e le relative<br />

emissioni di CO2. L’euroShell Card ha<br />

validità sulla rete Shell e sui punti di vendita<br />

abilitati Ip (Gruppo Api), Esso e Tamoil;<br />

complessivamente si tratta di 4.600


IMPRESA INFORMA<br />

ottimizzazione logistica<br />

a misura di GDO<br />

La logistica della GDO è un tema sempre più strategico,<br />

poiché impatta direttamente sulla catena<br />

di fornitura. Per questo, occorre implementare <strong>soluzioni</strong><br />

integrate in grado di ottimizzare il flusso dei<br />

materiali e quello delle relative informazioni, coinvolgendo<br />

tutti gli attori della supply chain: fornitori,<br />

produttori, o<strong>per</strong>atori logistici, distributori, clienti.<br />

All’interno del sistema logistico, un elemento chiave<br />

è rappresentato dal magazzino, la cui gestione deve<br />

creare valore e vantaggio economico, contribuendo<br />

a ridurre i costi logistici globali ed incrementando il<br />

livello di servizio <strong>per</strong> il cliente finale.<br />

Supporto completo<br />

e taylor-made<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Jungheinrich - leader mondiale nell’intralogistica<br />

- offre alle aziende del trade <strong>soluzioni</strong><br />

<strong>per</strong> la gestione delle o<strong>per</strong>azioni di movimentazione,<br />

stoccaggio, prelievo e spedizione, che si adattano<br />

alle specificità delle diverse tipologie di magazzino:<br />

centri di consolidamento e di distribuzione, transit<br />

point, centri di smistamento, pdv.<br />

Forte di un know-how consolidato in oltre 50 anni di<br />

attività ed avvalendosi di 7 filiali dirette e 2 centri<br />

regionali in Italia, Jungheinrich propone ai clienti<br />

Jungheinrich Italiana srl<br />

Via Amburgo, 1 – 20088 Rosate (Mi)<br />

N. Verde 800.368485 – Fax 02 90871<strong>24</strong>15 – www.jungheinrich.it<br />

pacchetti “chiavi in mano”, supportandoli in tutte le<br />

fasi di progetto: analisi delle esigenze e delle criticità<br />

esplicite/latenti, progettazione e pianificazione condivisa<br />

di <strong>soluzioni</strong> su misura, realizzazione completa<br />

del progetto ed implementazione, manutenzione e<br />

assistenza diretta con livelli di servizio concordati<br />

con la controparte.<br />

Gli interventi spaziano dai mezzi di movimentazione<br />

alle scaffalature, dai sistemi di automazione di<br />

stoccaggio e di buffer alle <strong>soluzioni</strong> informatiche<br />

<strong>per</strong> la gestione di magazzino, integrate con le più<br />

innovative applicazioni tecnologiche.<br />

Ecco il vero valore aggiunto: un’offerta completa<br />

ed un approccio consulenziale con un servizio di<br />

assistenza post-vendita capillare.


Rapporto<br />

sul mondo<br />

Non Alimentare<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Edizione<br />

2012<br />

IN COLLABORAZIONE CON


stazioni di servizio in Italia e 20.000 in<br />

Europa, nelle quali è possibile effettuare<br />

rifornimento di carburante con pagamento<br />

posticipato. <strong>Il</strong> sistema di fatturazione agganciato<br />

alla carta consente una gestione<br />

documentale digitale (fatturazione elettronica);<br />

inoltre, la carta offre altri servizi tra<br />

cui l’assistenza h<strong>24</strong>. La gestione digitale<br />

dei dati di rifornimento consente di associare<br />

i rifornimenti ai veicoli e agli autisti<br />

al fine di ottenere un report sui consumi<br />

con dettaglio giornaliero e <strong>per</strong> mezzo e autista.<br />

<strong>Il</strong> programma FuelSave Partner, oltre<br />

ciò, considera anche il peso dei carichi<br />

LOGISTICA<br />

<strong>Il</strong> trasporto intermodale<br />

in Italia potrebbe essere<br />

la soluzione<br />

al congestionamento viario.<br />

Le ferrovie rappresentano<br />

le dorsali <strong>per</strong> lunghe<br />

<strong>per</strong>correnze<br />

Braviisol sviluppa le piattaforme<br />

mobili implementando sicurezza<br />

trasportati ed effettua un’analisi completa<br />

delle emissioni computate in grammi <strong>per</strong><br />

tonnellata trasportata al chilometro. L’utilizzo<br />

di questi dati <strong>per</strong> modificare alcuni<br />

comportamenti scorretti (soste con motore<br />

accesso, eco driving, cruise control,<br />

frenate e accelerazioni) <strong>per</strong>mette secondo<br />

la compagnia, di realizzare risparmi fino al<br />

10% del carburante.<br />

<br />

Forse nessun settore come la logistica<br />

coniuga sostenibilità con saving energetico<br />

e quindi competitività. Sono almeno<br />

due gli scogli da su<strong>per</strong>are <strong>per</strong> <strong>per</strong>seguire<br />

questa strada: il primo è quello degli investimenti<br />

che spesso fanno a pugni con<br />

la scarsa disponibilità economica dovuta<br />

al <strong>per</strong>iodo di crisi; il secondo è la certezza<br />

che la “compliance” in essere non venga<br />

cambiata in itinere vanificando parte degli<br />

Le tematiche della sicurezza e degli infortuni sul lavoro sono comuni a tutte le aziende, quindi anche<br />

a quelle della distribuzione, come ha spiegato Pierino Bravi, amministratore unico Braviisol<br />

Divisione Meccanica: “Molti sono dovuti all’impiego di trabattelli e scale a pioli impiegati sulle<br />

piccole altezze, e potrebbero essere evitati impiegando una scala che <strong>per</strong>mette il rifornimento degli<br />

scaffali in sicurezza e nel rispetto delle norme”. Braviisol infatti ha cominciato la progettazione di<br />

piattaforme mobili partendo da una propria esigenza: quella di ottimizzare la propria o<strong>per</strong>atività<br />

nell’ambito della cantieristica. “Siamo partiti venti anni fa dalle esigenze dell’edilizia -prosegue Bravi-,<br />

e oggi ci rivolgiamo ai negozi di bricolage, casalinghi, abbigliamento, ai reparti non food delle insegne<br />

dell’alimentare, chiunque abbia bisogno di movimentare merce in sicurezza da tre a cinque metri e a<br />

negozio a<strong>per</strong>to”. La nuova piattaforma a spinta manuale e salita motorizzata realizzata da Braviisol,<br />

infatti, è un tipo di macchina normalmente diffuso in paesi come gli Usa, ma meno comune in<br />

Europa. “Spin-go è nata dalle esigenze del retailer giardinaggio e fai-da-te inglese B&Q -spiega Bravi-<br />

che ci ha richiesto di creare una piattaforma <strong>per</strong> il picking a misura delle proprie esigenze, che poi<br />

ha suscitato l’interesse anche di altre insegne come Leroy Merlin e Castorama”. Le scale a pioli<br />

o i trabattelli, infatti, non rispondono a pieno alle esigenze di allestimento degli spazi commerciali,<br />

<strong>per</strong>ché non <strong>per</strong>mettono di arrivare in sicurezza con la merce oltre una certa altezza, oppure pongono<br />

difficoltà o<strong>per</strong>ative a negozio a<strong>per</strong>to. Da qui l’innovazione di Braviisol, che ha studiato come rendere<br />

sicura questa attività così comune ma poco considerata. “Gli infortuni non piacciono a nessuno, e<br />

costano all’azienda e al dipendente, ma se l’azienda può dotarsi di uno strumento a norma, che fino<br />

ad ora non esisteva sul mercato, sicuramente andranno a ridursi anche gli incidenti sul lavoro, con il<br />

vantaggio anche di un maggior comfort degli o<strong>per</strong>atori”. BT<br />

5 novembre 2012 53


54<br />

LOGISTICA<br />

Italtrans punta su un’offerta logistica<br />

completa e sulla tecnologia<br />

La Italtrans si propone alle aziende come partner unico <strong>per</strong> la logistica: è, infatti, in grado di<br />

seguire il processo dallo stoccaggio fino al trasporto e consegna di ogni tipo di merce, alimentare<br />

a tem<strong>per</strong>atura controllata o ambiente, surgelati e non food. Questo approccio ha portato l’azienda<br />

a una crescita del 42% nell’ultimo quinquennio, con un fatturato <strong>per</strong> il 2011 pari a 160 mio euro,<br />

di cui il 55% <strong>per</strong> le attività di trasporto e il 45% <strong>per</strong> quelle di logistica. Per quanto riguarda lo<br />

stoccaggio delle merci, il settore grocery costituisce il core business <strong>per</strong> Italtrans che, partendo<br />

dall’es<strong>per</strong>ienza nella gdo, si è poi attrezzata <strong>per</strong> seguire tutta la supply chain dell’alimentare e<br />

del largo consumo, con 300mila mq di magazzini in Italia che <strong>per</strong>mettono di ridurre i tempi e<br />

ottimizzare i tempi.<br />

Nel 2000, Italtrans ha intrapreso anche la gestione dei prodotti freschi a tem<strong>per</strong>atura controllata<br />

da 0° a 15° con celle multitem<strong>per</strong>atura che <strong>per</strong>mettono anche alcuni processi di maturazione. <strong>Il</strong><br />

passo successivo, nel 2004, ha coinvolto i prodotti surgelati -25°, con 50mila metri cubi di celle<br />

e un sistema di bocche di scarico con anticella a tem<strong>per</strong>atura, <strong>per</strong> evitare shock termici anche<br />

nei <strong>per</strong>iodi più caldi dell’anno. Italtrans offre dal 2009 anche appoggio <strong>per</strong> il deposito fiscale dei<br />

prodotti sottoposti a regime di monopolio da parte dello Stato, destinando a questa attività 6mila<br />

mq di magazzino conforme alle direttive di sicurezza imposte dalle normative.<br />

Le merci vengono seguite da Italtrans in ogni momento della catena logistica, dal tracking<br />

all’interno dei depositi, grazie a sistemi a radiofrequenza e voice picking interfacciabili con sistemi<br />

di altri player, alla tracciabilità delle merci durante tutte le fasi del trasporto, con un controllo<br />

continuo da remoto che <strong>per</strong>mette di verificare, <strong>per</strong> esempio, il mantenimento della corretta<br />

tem<strong>per</strong>atura di conservazione <strong>per</strong> la continuità della catena del freddo. BT<br />

investimenti. Sicuramente le grandi imprese<br />

multinazionali hanno più facilità all’investimento,<br />

come dimostra l’ultima es<strong>per</strong>ienza di<br />

Unilever, che si sostanzia in un progetto di<br />

revisione dei trasporti di respiro europeo. <strong>Il</strong><br />

progetto prevede la creazione di una nuova<br />

rete logistica che ridefinisce tratte e siti geografici<br />

dei depositi in modo da abbattere<br />

i viaggi di veicoli con carico non completo.<br />

<strong>Il</strong> centro di controllo del network sarà a<br />

Katowice in Polonia e nel Nord Italia sarà<br />

LO SVILUPPO DEL TRASPORTO MERCI SU STRADA IN ITALIA<br />

5 novembre 2012<br />

realizzato un deposito in posizione strategica<br />

che farà da centro di smistamento <strong>per</strong> un<br />

ampia zona del continente. L’ottimizzazione<br />

è un ambito dove si possono recu<strong>per</strong>are risorse<br />

in modo determinante e il progetto<br />

Unilever lo dimostra con due semplice cifre:<br />

in Italia la logistica <strong>per</strong> trasportare i prodotti<br />

<strong>per</strong>corre oltre 37 milioni di chilometri; dopo<br />

l’avvio del nuovo progetto si stima che in<br />

quattro anni si risparmieranno ben 19 milioni<br />

di chilometri.<br />

Movimentazioni in tonnellate-km (milioni) in Italia<br />

50.000 100.000 150.000 200.000<br />

2007<br />

2006<br />

2005<br />

2004<br />

2003<br />

2002<br />

2001<br />

2000<br />

1995<br />

Fonte: Istat-Eurostat<br />

<br />

Se i costi di immagazzinaggio sono facilmente<br />

computabili e prevedibili, diverso<br />

è rispetto ai costi complessivi di una catena<br />

di fornitura: l’intera supply chain.<br />

<strong>Il</strong> paradigma secondo il quale l’aspetto<br />

più importante è conquistare il prezzo<br />

di acquisto più basso possibile rimane<br />

valido ma non è sufficiente -in diversi<br />

casi- <strong>per</strong> definire la catena di fornitura<br />

ottimale.<br />

In questi ultimi anni si è fatto largo il concetto<br />

di lean supply chain che prende in<br />

considerazione diversi parametri economici<br />

e o<strong>per</strong>ativi che concorrono a rendere<br />

efficiente l’intera catena, al di là del<br />

costo di acquisto delle forniture stesse.<br />

Semplificando, un modello lean prevede<br />

l’individuazione di tutti gli sprechi lungo<br />

la catena di fornitura con un approccio<br />

massimamente trasparente in cui ogni<br />

costo sia visibile.<br />

Attraverso sistemi pull occorre creare<br />

flussi continui in cui il lead time sia ridotto<br />

al minimo. I processi in una lean supply<br />

chain devono essere rigorosi in grado di<br />

amplificare la velocità. In questo modo<br />

si ottiene l’abbattimento di costi spes-


Nuova gamma<br />

di stampanti<br />

Intermec Desktop<br />

Serie PC firmate<br />

BSS Extend<br />

SOLUZIONI MODULARI<br />

STRAORDINARIE<br />

La nuova generazione<br />

è molto più ampia<br />

Segnaliamo le nuove linee di<br />

stampanti portatili e industriali<br />

del 2012<br />

La scelta giusta <strong>per</strong> altre<br />

straordinarie opport<strong>unità</strong><br />

di vendita.<br />

L’IMPRESA INFORMA<br />

Arriva sul mercato la soluzione intuitiva <strong>per</strong> stampare etichette<br />

di spedizione dal cliente al trasportatore/corriere, oppure<br />

di prodotto, o al banco accettazione, in negozio e in ogni situazione<br />

dove il tempo e lo spazio sono pochi e l’esigenza di<br />

qualità di stampa è elevata. Le stampanti PC23d, PC43d,<br />

PC43t sono state progettate <strong>per</strong> definire uno standard di flessibilità<br />

e semplicità di utilizzo.“Le stampanti desktop della<br />

serie PC sono state costruite da Intermec <strong>per</strong> ottimizzare le<br />

prestazioni”, dice Walter Roffinoli, Managing Director di BSS<br />

Extend. “La possibilità di caricare il rotolo di etichette con<br />

una mano riduce i tempi di intervento, il display a colori aiuta<br />

l’utente nel controllo o<strong>per</strong>ativo della stampante. L’efficienza<br />

o<strong>per</strong>ativa si incrementa, riducendo il costo di gestione”.<br />

Gli accessori sono installabili in maniera rapida e semplice.<br />

Inoltre, alle stampanti possono essere aggiunte direttamente<br />

tastiere standard USB, bilance o altre <strong>per</strong>iferiche <strong>per</strong> applicaz<br />

ioni <strong>per</strong>sonalizzate. La Serie PC è dotata di opzioni di<br />

connettività modulare. USB e porte seriale sono di serie; si<br />

possono aggiungere poi parallela, ethernet e wireless card<br />

con compatibilità Bluetooth e CCX 802.11 b/g/n.<br />

Per sa<strong>per</strong>ne di più: http://www.intermec.com/su<strong>per</strong>printers, oppure http://www.youtube.com/watch?v=3uwGFwN17cY<br />

Grazie alla nuova generazione di<br />

stampanti desktop Intermec<br />

O<strong>per</strong>atività più rapida , intelligente e produttiva con le nuove<br />

stampanti di etichette desktop Intermec, progettate con i<br />

clienti <strong>per</strong> i clienti. I modelli PC23d, PC43d e PC43t stabiliscono<br />

un nuovo standard nel panorama delle stampanti di etichette<br />

desktop. Off rono una vasta scelta di opzioni modulari e<br />

installabili dall’utente. Questa innovazione <strong>per</strong>mette ai clienti di<br />

creare la confi gurazione che meglio si adatta alle loro esigenze<br />

Robuste, compatte e adattabili, queste stampanti sono ideali<br />

in una vasta gamma di ambienti, tra cui trasporti, vendita al<br />

dettaglio, assistenza sanitaria, produzione e magazzino.<br />

Progettata con i clienti <strong>per</strong> i clienti, la serie PC, dal prezzo<br />

accessibile, è la scelta migliore <strong>per</strong> le applicazioni di etichettatura<br />

a bassa intensità.<br />

Scoprile su www.bsse.it<br />

O contattaci allo 02/2<strong>62</strong>60208


56<br />

LOGISTICA<br />

Jungheinrich complementa la logistica<br />

e realizza importanti saving energetici<br />

L’azienda tedesca Jungheinrich o<strong>per</strong>a da 50 anni sul mercato italiano, e da oltre 60 a livello internazionale, nella produzione e vendita di<br />

mezzi di movimentazione, ai quali di recente, in seguito alla richiesta del mercato, si sono aggiunti una serie di prodotti e servizi complementari<br />

quali scaffalature, sistemi software e trasmissione dati, terminali a radiofrequenza, le attività di consulenza e di global contractor. “A distinguerci<br />

dalla concorrenza - spiega Danilo Piacenza, head of key account management Jungheinrich- è la modalità con la quale o<strong>per</strong>iamo, ovvero<br />

<strong>serve</strong>ndoci di una struttura diretta e non attraverso dealer o concessionari, <strong>per</strong> assicurare ai clienti una risposta immediata”. In seguito alla crisi<br />

dei consumi, infatti, si è verificato un forte arresto nell’espansione della grande distribuzione, che ha ridotto la richiesta di <strong>soluzioni</strong> logistiche<br />

<strong>per</strong> i nuovi pdv, <strong>per</strong> passare alla ricerca di formule che consentissero l’ottimizzazione dei costi a partire non più dai negozi, ma dai Cedi. In<br />

queste strutture, infatti, spiega Piacenza: “L’impatto della logistica è molto su<strong>per</strong>iore, ed occorre abbinare a mezzi sempre più efficienti anche<br />

sistemi di gestione complementari, studiando <strong>soluzioni</strong> mirate grazie alla Divisione Sistemi di Jungheinrich”. “La richiesta del mercato si sta<br />

spostando sempre di più verso <strong>soluzioni</strong> a sistemi integrati -prosegue Piacenza- che sposano l’ottimizzazione dei costi in un’ottica di TCO, e non<br />

più di singola spesa. Anche Jungheinrich, quindi, punta sulle nuove<br />

tecnologie che <strong>per</strong>mettono un importante risparmio energetico,<br />

nell’ordine del 20% annuo, <strong>per</strong> la ricarica delle batterie dei mezzi<br />

di movimentazione con il nuovo caricabatteria ad alta frequenza”.<br />

Accanto allo sviluppo tecnologico, l’offerta di un’assistenza post<br />

vendita più rapida e uniforme a livello europeo, <strong>per</strong> ridurre al minimo<br />

i fermi macchina in caso di guasti.<br />

La presenza diretta di Jungheinrich in Europa consente infatti di<br />

o<strong>per</strong>are con accordi di collaborazione trans nazionali con le diverse<br />

aziende clienti, che spesso sono letteralmente cresciute insieme al<br />

proprio fornitore di logistica integrata. “Anche se quello della gdo non<br />

è l’unico mercato nel quale Jungheinrich o<strong>per</strong>a -conclude Piacenza-<br />

sicuramente ha fatto da traino <strong>per</strong> il nostro sviluppo in Europa, e<br />

infatti deteniamo una quota di mercato molto rilevante”. BT<br />

so trascurati come quelli di inventario. <strong>Il</strong><br />

modello lean supply chain è tipicamente<br />

figlio della globalizzazione e della facilità<br />

con cui si possono trasmettere e ottenere<br />

informazioni.<br />

Tuttavia, <strong>per</strong> un sistema complesso quale<br />

la supply chain, non è semplice se non<br />

<strong>Il</strong> modello<br />

lean supply chain<br />

prevede flussi tesi<br />

e magazzini ridotti<br />

<strong>per</strong> fronteggiare<br />

il cambiamento<br />

più velocemente<br />

5 novembre 2012<br />

addirittura impossibile, definire modelli<br />

univoci che esprimano <strong>per</strong>formance migliori<br />

in tutti i casi. La lean supply chain<br />

dimostra grande valore in molti casi ma,<br />

spesso, si scontra con altre modalità<br />

ugualmente <strong>per</strong>formanti in situazioni che<br />

<strong>per</strong>tengono a specifici settori economici.<br />

In ogni caso, la ricerca di flessibilità <strong>per</strong><br />

rispondere ai cambiamenti dei mercati è<br />

un must, ma presenta delle criticità che<br />

devono essere tenute in considerazione.<br />

Tra questi vi sono i concetti di pianificazione<br />

e prossimità che rivestiranno un’importanza<br />

sempre maggiore, in quanto i<br />

punti di partenza e di arrivo possono<br />

cambiare caratteristiche e valenze e in<br />

questo contesto occorre reagire efficacemente.<br />

Un altro aspetto rilevante è correlato<br />

all’opport<strong>unità</strong> di estendere le reti di fornitura<br />

a livello internazionale: può essere<br />

una soluzione valida <strong>per</strong> mitigare i rischi<br />

di imprevisti (disastri, guerre, eventi naturali)<br />

ma sconta la necessità di creare<br />

rapporti fiduciari duraturi. Un altro fattore<br />

chiave è la capacità delle imprese di<br />

avere la visibilità e il controllo dell’intera<br />

supply chain con elevata risoluzione e<br />

rapidità temporale. In questo contesto<br />

gioca un ruolo sempre più centrale la capacità<br />

delle imprese di trarre vantaggio<br />

dagli strumenti tecnologici.•


IL TUO PUNTO VENDITA<br />

È IN REGOLA?<br />

Lo sai che l'utilizzo della scala causa ogni<br />

anno 200.000 incidenti?<br />

Rispetta le normative e azzera<br />

il rischio infortuni con<br />

Tel. 071 7819090<br />

info@braviisol.com<br />

WWW.BRAVIISOL.COM


58<br />

NOMI<br />

Aeon 27, Ailog 47, American Express 43, Apple 43,<br />

Aquilano Carlo 20, Assocasa 8, Auchan 22/27, B&Q<br />

53, Bnp Paribas Re 12, Bolsi Fabio 14, Bose 9, Bragaglia<br />

Daniele 19, Bravi Pierino 53, Braviisol 53, BricoIo<br />

32, Calanchi Giampaolo 50, Campofrio Food Group<br />

37, Carlyle 12, Carrefour 26, Castorama 53, Central<br />

Group 16, Central Retail 12/16, Charoen Pokphand<br />

Group 27, China Chain Store & Franchise Association<br />

26, Chirathivat 16, Conad 18/50, Conad del Tirreno<br />

21, Connexia 34, Con<strong>serve</strong> Italia 19/22, Consorzio<br />

C3 14, Consorzio delle Buone Idee 41, Coop 19/50,<br />

Deloitte 26/29, Despar 50, DiMeglio 31, Disney<br />

Consumer Products 43, Duepuntozero Research 34,<br />

Edelman Berland 9, Eridania 19, Eurospar 31, Family-<br />

Mart 27, Fiorucci Cesare 37, Ford 43, Future Brand<br />

37, Gea 49, Gfk Temax italia 9, Giola Manuela 43,<br />

Gruppo Api 50, Gruppo Barilla 50, Gruppo Fisi 50,<br />

Ikea Italia 25, In’s 10, Inzenka 29, I<strong>per</strong> 10, Italtrans<br />

54, Kingfisher 27, La Rinascente 12/17, Lawson Inc<br />

27, Leroy Merlin 53, Longoni Stefano 41, Lotte 27,<br />

Maestri Athos 37, Marco Polo Ex<strong>per</strong>t 32, Maxi Zoo<br />

32, Maxus 41, McCann Worldgroup 37, McDonald’s<br />

43, Mediobanca 18, Medusa-Regnoli 20, Mengoli Giuliano<br />

41, Metro 27, Mila 38, Molling Elisabeth 38, Momentum<br />

37, Morlacchi Eugenio 14, Mrm 37, Nielsen<br />

8, Nike 43, Number 1 Logistics Group 50, Ohisson<br />

Mikael 25, Petersson Lars 25, PrcNational Bureau of<br />

Statistcs 26, Prelios 12, Pugliese Francesco 18, Qi<br />

Quotidiano Immobiliare 12, Radice Vittorio 16, Red<br />

Cell 41, Rfi 12, Righetti Dario 26, San Carlo Gruppo<br />

Alimentare Spa 14, Sanchez Angel 19/22, Sartori<br />

Renzo 50, Sciortino Alessandro 37, Seven & I Holding<br />

27, Sordi Fabio 18/22, Tesco 27, U2 31, Unieuro 32,<br />

Unilever 29/54, Vella Roberto 41, Walmart 26, Wbcp<br />

43, Yihaodian 26, Zaffaroni Luca 12, ZenithOptmedia<br />

37, Zentner Larry 29<br />

Precisazione<br />

Nel numero 32 di Gdoweek, a pag 40, sono stati<br />

citati in qualità di partner di Fileni l’azienda Raimbow<br />

e come fondatore della medesima Iginio Strassi, ma<br />

i nomi corretti sono: Rainbow e Iginio Straffi.<br />

5 novembre 2012<br />

numero 38 - 5 novembre 2012<br />

www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Mattia Losi<br />

AREA RETAIL<br />

VICEDIRETTORE: Cristina Lazzati<br />

REDAZIONE: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore),<br />

Marina Bassi (Caposervizio), Gino Pagliuca, Enrico Sacchi (Caposervizio)<br />

Patrick Fontana (Vicecaporedattore), Francesco Oldani (Vicecaposervizio),<br />

Anna Bertolini, Roberto Pacifico<br />

UFFICIO GRAFICO: Elisabetta Delfini (coordinatore), Walter Tinelli,<br />

Elisabetta Buda, Patrizia Cavallotti, Elena Fusari, Laura Itolli,<br />

Cristina Negri, Diego Poletti, Luca Rovelli<br />

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Donatella Cavallo, Rita Galimberti, Paola Melis<br />

redazione.gdoweek@ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />

COLLABORATORI: Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Laura Brivio, Lu.Ca,<br />

Luigi Dell’Olio, Elena Giordano, Loredana Oliva, Nadia Tadioli, Barbara Trigari<br />

PROGETTO GRAFICO: Elisabetta Delfini, Walter Tinelli<br />

DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi<br />

PROPRIETARIO ED EDITORE: <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A.<br />

SEDE LEGALE: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano<br />

PRESIDENTE: Giancarlo Cerutti<br />

AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu<br />

SEDE OPERATIVA: Via Carlo Pisacane 1 - 20016 - PERO (MILANO)<br />

Tel. +39 02 3022.1 - Fax +39 02 3022.6637<br />

UFFICIO PUBBLICITÀ: Tel. +39 02 3022.6<strong>62</strong>2<br />

STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 3<br />

20096 Seggiano di Pioltello (Mi)<br />

SERVIZIO CLIENTI: servizioclienti.<strong>per</strong>iodici@ilsole<strong>24</strong>ore.com<br />

tel 02-3022.5680 06-3022.5680 fax 02-3022.5400 06-3022.5400.<br />

ABBONAMENTI: www.shopping<strong>24</strong>.it<br />

fax.5402@ilsole<strong>24</strong>ore.com fax 02-3022.5402 06.3022.5402<br />

Prezzo di una copia cartacea 2,75 €<br />

Prezzo abbonamento Italia € 102,90 + iva € 5,99 = totale € 108,89<br />

Conto corrente postale n. 31481203 intestato a: <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A. Pirola<br />

Abbonamenti. L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 392/72<br />

ROC n. 6553 del 10 /12/2001 - ISSN 1123-7260<br />

Associato a:<br />

Informativa ex D. Lgs. 196/03 (tutela della privacy).<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati<br />

<strong>per</strong>sonali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od acquisiti da<br />

elenchi contenenti dati <strong>per</strong>sonali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate <strong>per</strong> i<br />

quali si applica l’art. <strong>24</strong>, comma 1, lett. d del D. Lgs. 196/03, <strong>per</strong> inviarLe la rivista in abbonamento<br />

od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’art. 7 del D. Lgs n. 196/03 (accesso, correzione, cancellazione,<br />

ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area<br />

Professionale, presso <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A., l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via Pisacane 1 - 20016<br />

Pero (MI). Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono<br />

riservati; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in<br />

nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il <strong>per</strong>messo<br />

scritto dall’editore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento è disponibile<br />

presso l’Ufficio Privacy, Via Monte Rosa 91, 20149 Milano. I Suoi dati potranno essere trattati da<br />

incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’amministrazione e potranno essere<br />

comunicati alle società di Gruppo <strong>24</strong> ORE <strong>per</strong> il <strong>per</strong>seguimento delle medesime finalità della raccolta,<br />

a società esterne <strong>per</strong> la spedizione della Rivista e <strong>per</strong> l’invio di nostro materiale promozionale.<br />

“Annuncio ai sensi dell’<strong>articolo</strong> 2, comma 2, del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati<br />

<strong>per</strong>sonali nell’esercizio dell’attività giornalistica”.<br />

La società <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE S.p.A., editore della rivista Gdoweek rende noto al pubblico che esistono<br />

banche-dati di uso redazionale nelle quali sono raccolti dati <strong>per</strong>sonali. <strong>Il</strong> luogo dove è possibile<br />

esercitare i diritti previsti dal D.LGS. n. 196/03 è l’ufficio del Responsabile del Trattamento dei dati<br />

<strong>per</strong>sonali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali.<br />

Testata a diffusione nazionale volontariamente sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro della<br />

tiratura e diffusione <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo 01/01/2009-31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione media<br />

20.589 copie. Società di Revisione Fausto Vittucci & C. sas.


FetteMorbide di GranBiraghi.<br />

<strong>Il</strong> cuore della forma si è fatto morbido.<br />

GRANDE NOVITÀ<br />

a caldo a freddo<br />

Tutto il sapore di GranBiraghi<br />

come non lo avete mai visto prima:<br />

100% GranBiraghi,<br />

stagionato 7 mesi e aff ettato.<br />

10 fette fresche e morbide,<br />

ottime a freddo o a caldo.<br />

100% latte italiano,<br />

senza conservanti.<br />

Confezione pratica e richiudibile.<br />

Pack riconoscibile e a incastro,<br />

<strong>per</strong> un ottimo facing.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!