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Le Reazioni Nucleari nella Nucleosintesi Primordiale - INFN Napoli

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2 CAPITOLO 1. RICHIAMI DI COSMOLOGIA STANDARD<br />

tracceremo a grandi linee la ”storia dell’ universo primordiale” così come<br />

ci viene presentata dallo SCM, inquadrando la nucleosintesi primordiale nel<br />

suo contesto.<br />

1.2 Relatività Generale e Principio Cosmologico<br />

L’ essenza della teoria della GR 1 può essere riassunta con il seguente enunciato:<br />

Lo spazio-tempo è una varietà quadridimensionale su cui è definita<br />

una metrica gµν di segnatura lorentziana; questa metrica è legata alla<br />

distribuzione della materia-energia nello spazio-tempo dalle equazioni di<br />

Einstein<br />

Gµν[gαβ] = 8πGTµν[gαβ]<br />

A questo punto, sorge naturale la questione di quale sia la soluzione delle<br />

equazioni di Einstein che descrive (a grossa scala) lo spazio-tempo in cui viviamo.<br />

Il compito principale della cosmologia è quello di rispondere a questa<br />

domanda assegnando un numero sufficiente di informazioni sperimentali e<br />

di ipotesi ragionevoli sulla natura dell’ universo; con queste informazioni si<br />

può sperare di utilizzare le eq. di Einstein per fare previsioni sull’ evoluzione<br />

dinamica dell’ universo.<br />

La risposta data dallo SCM è basata sul CP enunciato in precedenza; inizialmente,<br />

il sostegno al CP veniva essenzialmente da motivazioni filosofiche<br />

(generalizzazione del principio copernicano e criterio del ”rasoio di Occam”,<br />

che richiede di non adottare modelli più complessi del necessario per spiegare<br />

i fenomeni naturali), formali (sostanziale semplificazione matematica delle<br />

eq. di E.) e metodologiche (ipotesi più complesse portano alla moltiplicazione<br />

dei parametri liberi, rendendo arduo trarre previsioni ”forti”, sottoponibili<br />

al vaglio delle osservazioni sperimentali).<br />

Oggigiorno, studi sulla distribuzione di strutture cosmiche (ammassi di galassie,<br />

superammassi, ecc.) lasciano intendere che, a scale sufficientemente grandi,<br />

la tendenza ad un ”clustering” possa lasciare posto ad una distribuzione di<br />

materia (luminosa) grossomodo omogenea e isotropa.<br />

Ulteriore supporto al CP viene dai dati sul conteggio delle radio-sorgenti, e<br />

dalla isotropia del fondo di radiazione nelle bande X e γ.<br />

Tuttavia, la prova di gran lunga più stringente della validità del CP, almeno<br />

per l’ universo primordiale, è nell’ isotropia della CMB, verificata essere circa<br />

di una parte su 10 5 .<br />

Formalmente, l’ omogeneità si traduce nell’ enunciato seguente:<br />

esiste una foliazione dello spazio-tempo in termini di una famiglia ad un<br />

parametro (τ) di ipersuperfici tridimensionali Στ di tipo spazio (epoche);<br />

per ogni valore di τ, presi 2 punti qualsiasi P e Q di Στ esiste un’ isometria<br />

della metrica che porta P in Q (cioè, ad ogni istante di ”tempo”, ogni punto<br />

1 per ulteriori dettagli sulla GR e sulle notazioni adottate, si veda l’ appendice A.

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