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Le Reazioni Nucleari nella Nucleosintesi Primordiale - INFN Napoli

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30 CAPITOLO 2. LA NUCLEOSINTESI PRIMORDIALE<br />

• Disaccoppiamento dei neutrini, che interagiscono solo per interazioni<br />

deboli, oltre che gravitazionalmente.<br />

Il primo di questi due processi ha un’ importanza fondamentale per la BBN:<br />

in base alla 2.9, se l’ equilibrio chimico n/p permanesse a temperature molto<br />

inferiori a Qnp, la percentuale di neutroni liberi a disposizione per la nucleosintesi<br />

primordiale si ridurrebbe tanto da lasciare un universo essenzialmente<br />

costituito da idrogeno. Il freezing permette, invece, di fissare il<br />

rapporto tra neutroni e protoni al valore:<br />

<br />

Xn<br />

Xp<br />

D<br />

e −Qnp/TD 1<br />

∼ . (2.11)<br />

7<br />

E’ questo che consente la sintesi di una quantità significativa di He4.<br />

Il disaccoppiamento dei neutrini ha conseguenze più sottili: l’ aspetto più<br />

rilevante è la sostanziale modifica della relazione temperatura/tempo 1.81,<br />

poichè essi non influenzano più il plasma ”elettromagnetico” di e + /e − , γ e<br />

barioni, se non mediante il loro contributo (gravitazionale) ad H.<br />

D’ altro canto, il disaccoppiamento dei neutrini è di per sè interessante: è<br />

una naturale conseguenza dello SCM che, analogamente al fondo di radiazione<br />

cosmica fotonica di corpo nero a 2.73 K, l’ universo sia permeato<br />

da un fondo di neutrini cosmologici (praticamente imperturbato) di origine<br />

evidentemente molto più antica. Anche se non sembra che sussistano ragionevoli<br />

prospettive di rilevarlo direttamente (almeno a breve termine), è<br />

interessante domandarsi che caratteristiche dovrebbe avere tale fondo. Certamente<br />

quella più significativa è che la temperatura che lo contraddistingue<br />

è diversa dalla temperatura dei fotoni allo stesso ”istante cosmologico”. Diamo<br />

una breve giustificazione di questo fenomeno con un argomento semiquantitativo.<br />

Poichè i neutrini hanno masse molto inferiori al MeV, alla sua formazione<br />

lo spettro sarebbe quello di corpo nero, con una temperatura Tν identica<br />

a quella del plasma di fotoni (T), che evolve come a −1 . Quando, però, la<br />

temperatura scende sotto il valore di me ∼ 0.5MeV , elettroni e fotoni si<br />

allontanano dall’ equilibrio chimico: l’ energia tipica dei fotoni comincia a<br />

essere troppo bassa perchè la creazione di coppie possa competere con il processo<br />

opposto di annichilazione e + /e − ; questo produce fotoni mediamente<br />

più energetici di quelli del bagno termico, riscaldando il plasma elettromagnetico,<br />

ma non i neutrini. In realtà, l’ andamento della temperatura col<br />

tempo è sempre monotòno; è più corretto dire che il plasma si rafredda più<br />

lentamente rispetto alla legge T ∝ a −1 (che Tν continua a seguire).; la differenza<br />

di temperatura tra le distribuzioni dei neutrini e dei fotoni al termine<br />

del processo può essere calcolata semplicemente imponendo la consevazione<br />

dell’ entropia totale (i sta per un istante successivo al disaccoppiamento<br />

ma precedente l’ inizio dell’ annichilazione, mentre f indica una condizione

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